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Parla Balotelli in nazionale:
"Io sono io. Totti azzurro? Magari. Nel derby ero emozionato"
"Con l'Italia la gente mi vuole più bene. Il razzismo mi fa rabbia"FRANCESCA BENVENUTI24/03/13
Balotelli, Ansa
Silenzio, parla Balotelli. Dopo il Brasile, dopo le celebrazioni: "Non sono nè tra i più forti, nè tra i più scarsi del mondo: io sono io. Quello di sempre. Anche se non giocavo con continuità". A segno da quando è tornato in Italia, derby a parte: "Ero emozionato perché era bello giocare quella partita, ma non ero assolutamente nervoso". Nazionale aperta a Totti: "Magari! E' un fenomeno, i grandi campioni sono sempre ben accetti".
I parenti come hanno vissuto la serata col Brasile: "Mio papà mi ha detto che ho sbagliato tanto, però sono riuscito a fare un bel gol. Mia mamma si è divertita". "Non sono cambiato: sono maturato, sto crescendo, ora non ho più 17 anni, con l'esperienza cresci. Non sono mai stato un montato, so quello che posso fare, so qqual è la mia potenza. I paragoni li lascio a voi". Quanto è importante Prandelli? "Ho sempre avuto vicina gente che mi vuole bene, il mister conosce famiglia e amici... Sono simpatico a molti, ma non a tutti. Dopo l'Europeo la mia popolarità è aumentata, l'ho notato. Grazie all'Italia mi vogliono bene anche i tifosi di altri squadre".
Inevitabile toccare il discorso del razzismo negli stadi: "Mi fa rabbia, mi spiace perché si finisce col parlare sempre di questo e la situazione non migliora. Finalmente col Brasile si è parlato della partita. Sono d'accordo con Boateng: se non combattiamo tutti insieme, perdiamo".
"E' stato bello segnare alla Germania e al Brasile, ma per me ogni gol è uguale all'altro. Magari con la Germania l'ho sentito di più perché era una semifinale europea".
Sul ritorno in Italia: "Il destino voleva che arrivassi a gennaio, quindi guardo a quello che ho fatto da lì. La nazionale è una cosa speciale, non so come spiegarlo, è più di tutto".
Sul gemello El Shaarawy: "Siamo amici, stiamo quasi sempre insieme, sono contento di averlo incontrato nella vita. Cercherò di aiutarlo in tutto quello che gli servirà".
Un errore nella vita? "Non rifarei il gesto di lanciare la maglia in Inter-Barcellona. Tutto il resto sì. Faccio una vita normale da ragazzo. Non vado troppo veloce in macchina". Il rimpianto? "La finale con la Spagna, la notte prima non dormivo, volevo che arrivasse già il domani. Perderla poi 4-0 non è stato facile".
E sulla situazione politica del momento? "La politica non la seguo, in Italia c'è un po' di casino, questo l'ho capito anch'io. Spero che trovino un accordo anche se non so bene di che cosa sto parlando... La crisi? Purtroppo dalla mia posizione non posso farci niente".
Fonte: sportmediaset
Quanto mi da sui nervi questa frase "Non rifarei il gesto di lanciare la maglia in Inter-Barcellona. Tutto il resto sì." ... questo ha una figlia che non vede mai e invece ha rimpianti su un cazzo di gesto fatto in campo ... posso capire che non gli freghi niente della Fico, ma della figlia dovrebbe importargli ... sarà un grande calciatore, ma come uomo è una merda !!!. -
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Dossena: «E' un piacere vedere Cerci in Nazionale»
Il campione del mondo Beppe Dossena: «Sta iniziando a sfruttare, seppure in ritardo, il suo potenziale. Tempo ne ha perso, ma può ancora togliersi delle belle soddisfazioni»
Dossena: «E' un piacere vedere Cerci in Nazionale»© Foto Pegaso
TA’ QALI - A due ore e mezza dall’inizio di Malta-Italia attorno allo stadio Ta’ Qali inizia a esserci un certo fermento, d’altronde l’impianto riservato alla Nazionale sarà colmo come non mai, diciottomila biglietti bruciati in pochi giorni (non dagli italiani però, dei 600 richiesti inizialmente dalla Figc, 400 sono stati restituiti), bagarini in azione addirittura attraverso un sito. Non fosse per il vento, che continua a soffiare con un certo impeto, anche se non ai livelli di ieri, si potrebbe parlare di clima torrido. A inquadrare quanto vedremo di qui a poco ci aiuta il campione del mondo Beppe Dossena: «Alla deconcentrazione dell’Italia non credo, a questi livelli non esiste, anche se gli allenatori fanno bene a richiamare, alla vigilia della battaglia, le truppe alle armi».
L’altro nemico evocato da Prandelli è il vento.
«Qui sono d’accordo, dà fastidio nelle giocate, disturba le traiettorie, è molesto».
Malta è reduce dai 6 gol incassati in Bulgaria, che avversario dobbiamo aspettarci?
«Difficoltà ce ne ha create già all’andata, quindi non diamo tutto per scontato. Oltretutto la neve di Sofia per loro era qualcosa di non preventivabile, il solo vedere un pallone arancione deve averli disturbati».
Balotelli regalerà un altro match speciale?
«Con Balotelli mai dire mai. Mario ha potenzialità sconfinate, secondo me per ora le ha sfruttate per il sessanta per cento, non di più».
Prandelli si dice certo che Pirlo verrà sottoposto ad accorgimenti speciali.
«E’ già accaduto all’andata, ma abbiamo i meccanismi di disimpegno per rispondere. Basta applicarli e comunque gli altri centrocampisti sono in grado di sostituirlo in fase di impostazione».
Il dualismo Giaccherini-Cerci ha tenuto banco in questa vigilia, anche perché comporta due moduli differenti, lei preferisce il 4-3-1-2 standard o il 4-3-3 visto nella ripresa con il Brasile?
«Dico sempre che a grandi livelli con tre punte non si vince nulla, soprattutto nelle competizioni per nazionali. E’ troppo dispendioso. Altra cosa se lo si utilizza in corso d’opera, variare sul tema è un vantaggio. Insomma, considero il 4-3-3 una tattica, non una strategia».
Da ex granata le fa piacere vedere Cerci in Nazionale?
«Mi fa piacere vedere un giocatore che sta iniziando a sfruttare, seppure in ritardo, il suo potenziale. Tempo ne ha perso, ma Cerci può ancora togliersi delle belle soddisfazioni».
E l’Italia nel Mondiale del prosismo anno se le toglierà?
«Sono ottimista, Prandelli ha lavorato bene e abbiamo dei buoni ricambi nell’Under 21. Oltretutto non può vincere sempre la Spagna, il Brasile l’ho visto molto male e non è che il resto della concorrenza sia così agguerrita».
Gianni Lovato per TuttosportCITAZIONEPrandelli chiede qualità e umiltà
Il Ct Cesare Prandelli mette in guardia gli Azzurri in vista della determinante sfida contro Malta, ultima in classifica nel Gruppo B, e dichiara: "E' una partita delicata, può essere facile se noi la rendiamo facile".
Alla vigilia della gara di qualificazione mondiale contro Malta, ultima in classifica del Gruppo B e reduce dalla pesante sconfitta per 6-0 contro la Bulgaria, Cesare Prandelli tiene alta la concentrazione degli Azzurri ribadendo le insidie racchiuse in questa cruciale sfida.
“Ogni partita vale per sé. Noi pensiamo di non trovare spazi. Malta è organizzata come un club, infatti i giocatori si allenano insieme come in un club ogni settimana. Dovremo giocare a due tocchi; se saremo squadra come loro vinceremo”, ha affermato il Ct azzurro.
Nonostante la compattezza e la ferrea organizzazione avversaria dimostrata anche all’andata, tutto dipenderà dalla prestazione e dalla vena degli Azzurri al comando del girone con 10 punti in quattro partite e carichi dall’ottimo pareggio 2-2 di venerdì contro il Brasile.
“Può essere facile se la rendiamo noi facile. E comunque ora contano i punti, può andar bene anche un 1-0, dipende anche da come lo ottieni", prosegue il tecnico. "Ribadisco che si tratta di una sfida delicata; diventerà più semplice se noi saremo bravi a trovare spazi”.
Il nodo principale da sciogliere per il Ct riguarda l’impiego dal 1' di Emanuele Giaccherini o Alessio Cerci e di conseguenza il modulo più efficace da adottare: “Non si tratterebbe di cambiare solo un uomo”, spiega Prandelli, “ma anche il modulo: 4-3-1-2 o 4-3-3. Per quest’ultimo assetto non siamo ancora pronti; inoltre bisogna capire bene l’atteggiamento tattico di Malta, guarderemo altre immagini delle loro partite”.
L’altra incognita riguarda la condizione meteorologica sull’isola, un fattore che potrebbe senza dubbio influire sull’andamento della gara: “La gente pensa che le condizioni particolari non siano determinanti, in campo. Il vento però ti fa perdere la concentrazione e la percezione della fatica: valuti meno l’energia che impieghi”.
Non solo punti di domanda ma anche certezze per un'Italia sempre più 'dipendente' dalla straordinaria coppia d'attacco Balotelli-El Sharaawy: “Hanno grandissimi margini di miglioramento; loro sono solo all’inizio della carriera e mi aspetto una crescita già domani", conclude il Ct.
Fonte: uefa.com. -
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Italia-San Marino 4-0: gol di Poli, Gilardino, Pirlo e Aquilani
BOLOGNA, 31 maggio 2013Nel facile test di Bologna segnano Poli, Gilardino, Pirlo e Aquilani. Bene anche Cerci, Balotelli, applaudito dal pubblico, entra nella ripresa ma trova solo una traversa nel finale. Infortunio per un positivo Antonelli
Alberto Gilardino festeggia la rete a S. Marino. Forte
Alberto Gilardino festeggia la rete a S. Marino. Forte
L’Italia batte San Marino 4-0 nell’amichevole bolognese calibrata sull’imminente Confederations Cup brasiliana. Segnano Poli, l’eroe di casa Gilardino, Pirlo e Aquilani. Siccome era una prova per le seconde linee, schierate in massa insieme a Buffon e Pirlo, una specie di provino/selezione per valutare il supporting cast da portare in Sudamerica dal 9 giugno (primo impegno di coppa il 16, col Messico a Rio de Janeiro) va registrata l’iperattività di Antonelli, la solita fame di gol di Gilardino, unico vero centravanti d’area in rosa, le reti di Poli e Aquilani, e i continui scatti uno contro uno di Cerci, altro esemplare unico per la sua interpretazione del ruolo di esterno nel 4-3-3 prandelliano. Bonaventura e Sau hanno esordito, senza incantare.
SIMONCINI SHOW — L’Italia fatica un po’ ad ingranare. Sarà che le seconde linee non sono abituate a giocare insieme, sarà che gli stimoli per queste partite, con avversari diciamo morbidi, sono sempre difficili da trovare per l’Italia, persino quando in palio per molti c’è un posto sull’aereo che il 9 giugno porterà in Brasile. I primi 28’ sono la presentazione di Aldo Junior Simoncini al mondo del pallone che conta. Il portiere di San Marino, ex terzo e poi quarto portiere del Cesena, para prima sul debuttante Bonaventura, poi concede il bis sul rientrante, in Nazionale, Aquilani, e quindi addirittura triplica gli interventi decisivi facendo arrabbiare Gilardino - come Diamanti applauditissimo -, che davanti al suo pubblico vorrebbe tanto segnare. Ma lo fa poi in fuorigioco, come Maggio. E così Fort Aldo Junior, secondo nome alla brasiliana, Simoncini tiene, mentre in tribuna stampa su Google è cliccatissimo il nome del carneade portiere degli ospiti.
UNO-DUE ITALIA — Al 28’, quando lo 0-0 comincia a diventare fastidioso per gli Azzurri, segna di destro Poli, che si inserisce bene in verticale dal centro-destra. E’ la prima rete per l’Italia per il 23enne centrocampista della Samp. Al 34’ arriva il raddoppio di Gilardino, che segna sulla corta respinta di Simoncini su Aquilani. Per il Gila è il 18° gol in Nazionale, di questo gruppo Azzurro è quello che ha sporcato più tabellini. All’intervallo è 2-0. All’ultimo minuto è uscito acciaccato Antonelli (forte contusione al perone).
PRANDELLI CAMBIA TRIDENTE, PIRLO IL RISULTATO — Al 4’ della ripresa. Fuori i bolognesi Gila e Diamanti, cui i tifosi dedicano il coro “Alino resta con noi” deterrente contro i rumors di mercato, dentro Balotelli, applauditissimo dal pubblico di Bologna e appoggiato a parole nel prepartita pure dal ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge oltre che da Abete, e Cerci. Staffetta tra i debuttanti: dentro Sau per Bonaventura. Pirlo, lui invece gioca sempre, trova il 3-0 su punizione. Bella, angolatissima. Dopo un palo di Balotelli, Aquilani arrotonda il risultato, sfruttando un paperone del secondo portiere avversario, Valentini. Finisce 4-0. Contro la Repubblica Ceca, il 7 giugno a Praga, in palio punti per le qualificazioni a Brasile 2014, sarà tutto più complicato. Intanto, bene così, anche se è stato fin troppo facile.
Fonte: gazzetta.it. -
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Italia, Barzagli preoccupa: Confederations a rischio
Il difensore della Juventus soffre di un problema al tendine d'Achille: decisivo il responso dello staff medico prima che Prandelli consegni la lista ufficiale dei 23 convocati
Italia, Barzagli preoccupa: Confederations a rischio© Foto Pegaso
COVERCIANO - C'è tempo fino a domani per decidere, con il parere del dottor Castellacci decisivo: Andrea Barzagli rischia di non essere alla Confederations Cup per un infortunio che continua a trascinarsi da fine campionato. Il centrale della Juventus soffre di un problema al tendine d'Achille, tenuto costantemente sotto controllo dallo staff medico della Nazionale, e anche se «il suo decorso procede bene», come affermato qualche giorno fa proprio dal medico azzurro il ct Prandelli potrebbe decidere di non rischiarlo se le sue condizioni continuassero a preoccupare. Lunedì il responso definitivo prima di consegnare la lista ufficiale dei 23: se il bianconero dovesse rimanere fuori, al suo posto sarebbe Astori a partire con l'Italia.
Fonte: tuttosport. -
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ecco dei fans di balotelli " SUPER MARIO"
CITAZIONEPirlo-Balo: Italia subito ok. Azzurri battono il Messico
Finisce 2-1 al Maracanà con i gol di Pirlo al 27' su punizione e Balotelli al 78'. Hernandez al 35' aveva pareggiato su rigore per un'ingenuità di Barzagli. Buono il debutto degli azzurri
Pirlo-Balo: Italia subito ok. Azzurri battono il Messico© LaPresse
ROMA - Pirlo e Balotelli. Erano loro gli uomini più attesi al debutto in Confederations Cup e proprio loro hanno trascinato l'Italia alla vittoria contro il Messico nel mitico Maracanà. Non più lo stadio da 200mila posti unico al mondo, ma un nuovissimo gioiellino sul modello di un qualsiasi stadio tedesco, da 78 mila posti. È la globalizzazione. L'atmosferà è comunque calda, perché sugli spalti ci sono i brasiliani, e non i tedeschi e gli applausi per l'Italia, e soprattutto per Balotelli alla fine del match, sono tanti. L'unica nota stonata della serata è l'ingenuità di Barzagli, che ha regalato il rigore al Messico sull'1-0 nel primo tempo. Insomma, c'è stata tanta ItalJuve in campo nel bene e nel male: se Pirlo costruisce, Barzagli distrugge. Il centrocampista della Juve festeggiava la sua presenza numero 100 con la maglia della Nazionale. Un traguardo prestigiosissimo, che Pirlo ha deciso di celebrare facendo quello che gli riesce meglio. Una bella punizione che si infila sotto l'incrocio. Lo ha fatto anche al Maracanà, dopo 27 minuti di gioco.
GIOIELLO DI PIRLO - L'Italia è passata meritatamente in vantaggio, dopo aver sciupato due occasioni da gol con Balotelli e Giaccherini. C'era anche un rigore netto su Pirlo non visto dall'arbitro. Il Messico era in gran difficoltà e gli azzurri in pieno controllo del match. Poi è arrivato come un fulmine a ciel sereno il black-out di Barzagli, che ha steso in area Dos Santos dopo avergli regalato il pallone. Hernandez dal dischetto ha spiazzato Buffon, tutto da rifare. L'Italia è rientrata negli spogliatoi con l'amaro in bocca, consapevole di aver prodotto molto e raccolto pochissimo.
BALOTELLI TRASCINA L'ITALIA - Nella ripresa lo spettacolo è nettamente inferiore. Col passare dei minuti gli azzzurri calano e Balotelli, dopo aver subito un paio di duri interventi comincia a innervosirsi come gli capita spesso. Alla fine però è proprio Supermario a spiazzare tutti: questa volta non finisce con un cartellino rosso (giallo sì però, per essersi tolto la maglia), ma con un gol pesantissimo, da bomber vero, su assist di Giaccherini. L'Italia conta su di lui e lui questa sera ha mandato un messaggio chiaro a Prandelli: può essere l'uomo decisivo. Anche se ha mostrato ancora una volta i suoi pregi, ma anche i suoi difetti. Non deve cadere nelle provocazioni, e il ct glielo ha ricordato anche stasera a fine gara. Se pensa solo a giocare come sa, può essere decisivo sempre: e pensare che non stava neanche bene ed era in dubbio fino alla fine. Il gioco può migliorare, anche se soprattutto nel primo tempo non si è vista una brutta Italia. Intanto la partenza è ottima, grazie ai due protagonisti annunciati: Pirlo e Balotelli.
Fonte: tuttosportCITAZIONE
Pirlo: «Meglio di così non poteva andare»
Il regista della Juve e della Nazionale: «Era importante vincere la prima partita, ora abbiamo tre giorni per recuperare. Fa piacere essere osannati in uno stadio mitico come questo»
Pirlo: «Meglio di così non poteva andare»© LaPresse
ROMA - "Meglio di così non poteva andare": così ai microfoni di Sky, Andrea Pirlo commenta il gol con il quale ha festeggiato la presenza numero 100 in azzurro. "Un gol su punizione lo sognavo - ha aggiunto - Era importante vincere la prima partita, ora abbiamo tre giorni per recuperare. Fa piacere essere osannati in uno stadio mitico come questo".
Fonte: tuttosport. -
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Confederations, Spagna in finale. Italia fuori ai rigori
Gli azzurri escono solo al termine di una sfida bellissima, per l'errore di Bonucci a oltranza. Ma una grande prestazione fa ben sperare per il futuro
Confederations, Spagna in finale. Italia fuori ai rigori© REUTERS/MARCOS BRINDICCI
FORTALEZA - Spagna in finale alla Confederations Cup. Rigori amari, amarissimi per un'Italia a tratti meravigliosa, capace di tenere testa e di mettere paura con una prova splendida ai campioni del Mondo e d'Europa, avanti come nel 2008 solo ai rigori, in quella sfida che vide l'inizio della dominazione iberica del calcio. Che non finisce questa sera, ma che questa sera ha mostrato come potrà terminare: e l'averlo svelato è merito italiano, merito a cui ci si aggrappa ora sperando in una sorte migliore quando tra un anno, in questi luoghi, si tornerà per il Mondiale.
L'ITALIA SPAVENTA LA SPAGNA - Prandelli la imposta bene, come non successe a Danzica: si torna alla difesa a tre, con Maggio e Giaccherini a farla diventare a cinque durante la manovra spagnola. Giusto così, giusto chiudersi bene dietro (densità, la chiamano oggi) e ripartire. Perché l'Italia è così che si esprime al meglio da sempre: sfruttando gli spazi lasciati dalla squadra avversaria in velocità. Iniesta ha classe immensa, vero, e dai suoi piedi partono le due azioni spagnole pericolose in avvio - un diagonale di Pedro a lato - ma l'Italia, ben messa in campo, spezza la ragnatela iberica di passaggi grazie alla difesa made in Juve e, con la porta di Buffon al sicuro, riparte con personalità: il segnale lo manda De Rossi con una cavalcata gagliarda di sessanta metri, gli risponde Candreva che si inventa un numero alla Cristiano Ronaldo sulla destra. Giochiamo bene, diamo spettacolo, spaventiamo i campioni d'Europa e del Mondo, Maggio di testa imbeccato da De Rossi spara addosso a Casillas l'occasione del vantaggio.
GIACCHERINHO SCATENATO. MARCHISIO, MAGGIO, TORRES: CHE OCCASIONI - L'azione più bella azzurra arriva al 19', puro calcio bailado da spiaggia: Giaccherini, inesauribile, inventa al volo per Maggio che di testa vede Marchisio al centro che prova il tuffo ancora di testa al volo, mancando una rete da urlo. Ancora a un passo dal gol che meritiamo e che sfioriamo di nuovo dopo la mezz'ora con un'altra azione deliziosa: lancia Pirlo, Giaccherini stoppa e si accentra per poi aprire sull'altra fascia vedendo Maggio inserirsi: colpo di testa a botta sicura ma ancora una volta addosso a Casillas. La Spagna replica con l'unica fiammata vera di Torres che manda in tilt Barzagli e di sinistro manca la porta da pochi metri, ma all'intervallo ai punti è Italia senza alcun dubbio.
OLE' PER L'ITALIA, MA IL GOL NON ARRIVA - All'intervallo Prandelli manda in campo Montolivo per Barzagli: De Rossi scala in difesa con Bonucci e Chiellini. Peccato, il romanista era in serata. Iniesta, sempre pericoloso, si incunea in area sballando un sinistro, ma fa impressione vedere di quanto la Spagna abbia arretrato il raggio d'azione: l'Italia fa pressing nella trequarti spagnola, l'abitudine era un'altra. Chiellini si esalta in una di queste pressioni avanzate e serve Giaccherini ma i cross per Gilardino e per gli inserimenti di Marchisio proprio non entrano. Del Bosque si gioca la carta Jesus Navas per un Silva evanescente. La freschezza del nuovo entrato porta a due punizioni su cui la Spagna prova a fare l'Italia, segnando su calcio piazzato: ma dietro non passa niente. Ancora Navas pericoloso, stavolta personalmente, il suo tiro dal limite viene bloccato da Buffon. Ancora Iniesta che prova a giocarla da solo, seminandone tre e sbagliando il tiro, ma è un fuoco fatuo: perché sono gli azzurri a comandare, tra gli olè dello stadio che esaltano la ragnatela per una sera azzurra, con Marchisio a sparare verso Casillas e Piqué a immolarsi, con Chiellini a colpire di testa alto. Sei corner a uno, la statistica parla chiaro. Doppio cambio: Aquilani da una parte, Mata dall'altra. Fuori Marchisio e Pedro. Sarà, ma Gilardino lì è ormai sparito e con un fresco El Shaarawy sarebbe un'Italia molto più pericolosa. Ultimi dieci minuti, si paga dazio all'umidità e alla stanchezza e si rischia la beffa con un inserimento di Piqué e una punizione messa in mezzo alla disperata. Si va ai supplementari. E entrano Giovinco per Gilardino e Javi Martinez (che va a fare la torre davanti) per Torres.
OVERTIME, PALI DI GIACCHERINI E XAVI - Overtime da brividi: Jesus Navas al volo impegna Buffon, poi al 94' il palo della Spagna trema: ottima palla dentro di Maggio, Giovinco sul primo palo tira ma viene contrato, sull'altro lato la sfera arriva a Giaccherini che di sinistro coglie il montante della porta di Casillas. Reazione Spagna, Piqué sugli sviluppi di un calcio piazzato mette paura con un tiro salvato dalla scivolata di Chiellini. Anche De Rossi si iscrive alla lista dei salvatori della patria con una spaccata in area piccola a togliere il tap in dal destro di Sergio Ramos, prima che Jordi Alba imbeccato in area da un Iniesta infinito decida di graziarci solo davanti a Buffon. Iniesta si prende i falli anche tuffandosi, Piqué ci prova anche di mano, inizia il secondo supplementare e si è così stanchi che anche Don Andres spreca un pallone, il primo, al 107'. Chiellini giù per crampi, sulle panchine con un occhio si spera in un colpo decisivo e con l'altro si guarda ai rigoristi. Xavi riporta sul pari anche il conto dei legni, complice un Buffon non sicuro sul destro da fuori che si riscatta sul diagonale di Jesus Navas, innescato dall'ennesimo errore di un Pirlo ormai arrivato. Ultimo brivido al 120', con la Spagna che vanifica un contropiede 4 contro 4: si decide tutto dal dischetto.
RIGORI, A OLTRANZA SBAGLIA BONUCCI - Il primo a battere è Candreva, è subito cucchiaio a Casillas per terra. Risponde Xavi, Buffon spiazzato. Aquilani la piazza forte, Casillas intuisce ma non ci arriva. Anche Buffon intuisce il tiro di Iniesta ma la rasoiata è implacabile. Terzo tiro, De Rossi la mette dove la mise al Mondiale, sotto l'incrocio. La replica a Piqué che manda dall'altra parte Buffon. Giovinco saltella e gela Casillas, Sergio Ramos non sbaglia. A Pirlo l'ultimo della serie, a fil di palo. Mata la mette nello stesso lato, oltranza. Montolivo e Busquets continuano, Bonucci invece la spara altissima. Jesus Navas no, l'Italia torna a casa. La Spagna è in finale.
Vladimiro Cotugno
Fonte: tuttosport. -
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Bonucci: «Ora mi allenerò un anno dal dischetto...»
Il difensore della Juve: «Non voglio correre il rischio che mi capiti una cosa del genere anche al Mondiale». Giaccherini rivela: «Quel rigore avrei dovuto tirarlo io, ma non me la sono sentita e ho chiesto a Leo di calciarlo»
Bonucci: «Ora mi allenerò un anno dal dischetto...»© REUTERS/JORGE SILVA
FORTALEZA (BRASILE) - Il primo a 'scagionarlo' è stato Giaccherini: "Quel rigore avrei dovuto tirarlo io, ma non me la sono sentita e ho chiesto a Leo di calciarlo lui". Solo che Bonucci ha calciato alle stelle, Jesus Navas ha invece realizzato il settimo penalty degli spagnoli e per l'Italia niente finale di Confederations a Rio. "Ora voglio passare un anno ad allenarmi dal dischetto - dice Bonucci ripensando a questa semifinale 'maledetta' -, perchè non voglio correre il rischio che mi capiti una cosa del genere anche al Mondiale". Il centrale azzurro racconta poi il suo rigore. "Sono andato sicuro sul pallone - dice - ma quando ho capito che Casillas aveva intuito le mie mosse non ho avuto la freddezza necessaria. Ho cercato di cambiare modo di tirare e di alzare il pallone, ma l'ho fatto troppo e avete visto tutti com'è andata". Non si sente comunque sul banco degli imputati. "Sarà anche un modo di dire - spiega Bonucci - ma è proprio vero che i rigori sono una lotteria, e stavolta ci è andata male. Il nostro vero torto è che avremmo dovuto vincere nei 90' regolamentari, perchè abbiamo giocato meglio di loro, solo che non siamo riusciti a concretizzare. Abbiamo imposto alla Spagna i nostri ritmi, pressando e ripartendo, peccato non aver segnato".
ESPERIENZA - L'esperienza della Confederations Cup tornerà comunque utile, non solo a lui per allenarsi sui rigori, ma in generale ad Azzurra: Bonucci ne è sicuro. "È stata un buon test, anzi direi una grande esperienza perchè qui ci siamo confrontati con il mondo e con alcune delle squadre migliori - spiega -. E poi ci ha fatto capire che tipo di ambiente, anche climatico, troveremo tra dodici mesi. Qui non è come l'Europa, voli per tre ore e cambi città ma sei sempre nello stesso paese. A noi dell'Italia piace essere la squadra sorpresa, partiamo sempre un gradino sotto qualcun altro, ma poi ci facciamo valere". Ecco perchè, pur dispiaciuto per il rigore sbagliato contro Casillas, Bonucci saluta facendo l'occhiolino: questa delle prodezze dell'Italia calcistica non è un favola terminata a Fortaleza,e in Brasile, scaramanzie a parte, si torna nel 2014.
PARLA BUFFON - "Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto. Non è il caso di fare festa, però credo che in molti abbiano apprezzato il nostro modo di giocare e anche di soffrire". Gigi Buffon ancora una volta ci mette la faccia, l'Italia stremata di Fortaleza non è riuscita a raggiungere la finale di Confederations Cup perdendo ai rigori contro la Spagna, probabilmente in modo immeritato nonostante il calo nei tempi supplementari, e ora viaggia verso Salvador, dove ha già affrontato il Brasile e troverà l'Uruguay nella sfida che vale il terzo posto. È un'Italia "uscita a testa alta", come sottolinea Buffon, dallo stadio-fornace del Castelao, dopo aver giocato alla pari, se non meglio, dei campioni del mondo, la stessa squadra che, appena un anno fa, aveva umiliato gli azzurri nella finale europea di Kiev. Lì non ci furono discussioni, stavolta invece i rimpianti sono molti. "Non pensavo che avremmo avuto una capacità di soffrire così alta - dice capitan Buffon - e per questo dico che dobbiamo essere dispiaciuti ma non più di tanto. Il calcio è così, ai rigori vince soltanto una squadra e, anche se fa male, bisogna accettare il concetto che una volta tocca a te e una agli altri. A me dispiace soprattutto non essere riuscito a bloccare il tiro di Iniesta: mi è passato vicinissimo alla mano e se lo avessi preso ora forse staremmo a raccontare una storia diversa". Pensando ai tiri dal dischetto, c'è anche un altro rimpianto: "al momento dei rigori - dice Buffon - ho pensato a cosa sarebbe successo se ci fosse stato Balotelli, che non ne sbaglia mai uno. Ma eravamo rimaneggiati e in un caso come questo puoi fare poco. Peccato...". Così è andata male, al n.1 nazionale non è neppure servito il rito scaramantico di girare le spalle e non guardare i penalty degli avversari, e a Salvador è in arrivo un'Italia stremata che dovrà fare la conta dei disponibili per una sfida che in fondo conta poco, anche se il terzo posto in questo torneo è pur sempre un risultato di un certo prestigio. E poi si sa che le manifestazioni Fifa contemplano sempre anche una 'finalinà. "Ora vedremo se in squadra ci sono altre perdite - dice Buffon -, però intanto faccio notare che nei momenti che contano l'Italia c'è sempre. Ho sempre detto, e lo ribadisco adesso, che ciò accade per via di qualche nostra dote tecnica ma anche per l'attaccamento alla maglia della nazionale, che ci fa superare ostacoli a prima vista insormontabili". "Se fossimo arrivati in finale - scherza poi Buffon riferendosi alla stanchezza -, forse lo avremmo fatto a quattro zampe. Sarebbe stato comunque bellissimo perchè una partita del genere al Maracanà non capita tutti i giorni. Ma non ci succederà, almeno adesso, anche se posso pensare che con la Spagna sarebbe finita diversamente se fossimo stati al 100%. In ogni caso, ero certo che avremmo fatto bella figura. Ora cerchiamo, nei limiti delle nostre forze, di replicare con l'Uruguay, perchè mancano ancora pochi giorni alle vacanze".
Fonte: tuttosportCITAZIONEItalia, Pirlo e Barzagli out. Marchisio in dubbio
Per la finale per il terzo posto, gli azzurri dovranno fare a meno dei due bianconeri. Le condizioni del centrocampista saranno valutate nelle prossime ore
SALVADOR (BRASILE) - Gli azzurri Andrea Marchisio e Andrea Barzagli non sono in condizione di giocare domenica la finale per il terzo e quarto posto di Confederations Cup contro l'Uruguay. Lo ha detto il medico della Nazionale, dott.Enrico Castellacci. Anche Claudio Marchisio è in forse per la partita, ma le sue condizioni verranno vagliate nelle prossime 48 ore.
Fonte: tuttosport. -
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Italia-Repubblica Ceca allo Juventus Stadium
Si giocherà a Torino il 10 settembre il penultimo incontro valido per le qualificazioni mondiali
Italia-Repubblica Ceca allo Juventus Stadium© LaPresse
TORINO - La Confederations Cup non è ancora finita che è già tempo di pensare ai Mondiali del 2014. Sarà Torino, il prossimo 10 settembre, ad ospitare allo Juventus Stadium la partita contro la Repubblica Ceca, penultimo incontro valido per le qualificazioni. Ad annunciarlo, oggi a Torino, l'assessore Comunale allo Sport, Stefano Gallo. "Siamo molto soddisfatti - dice - di riaccogliere la Nazionale in vista di Torino Capitale Europea dello Sport. Sempre più Federazioni credono nelle nostre capacita". La Nazionale di Prandelli giocherà per la prima volta allo Juventus Stadium: l'ultimo precedente a Torino risale al 9 settembre 2009, quando l'Italia di Marcello Lippi superò 2-0 la Bulgaria in un incontro valido per le qualificazioni al Mondiale sudafricano. Gli Azzurri, che hanno collezionato sinora 4 vittorie e 2 pareggi nelle qualificazioni, guidano il Gruppo B con 14 punti e hanno 4 lunghezze di vantaggio sulla Bulgaria, prossima avversaria dell'Italia nel match in programma venerdì 6 settembre a Palermo.
Fonte: tuttosport. -
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Risultato, cronaca e pagelle Italia-Uruguay del 30 giugno, Confederations Cup 2013
01-07-2013 - Carmine OrlandoLe pagelle degli azzurri e le azioni salienti di Italia-Uruguay del 30 giugno 2013 finalina della Confederations Cup.
Si è conclusa la partita Italia-Uruguay del 30 giugno, finale per il 3° posto di Confederations Cup 2013. Ma ecco la sintesi e le azioni salienti della sfida fino al risultato finale, a seguire le pagelle degli azzurri.Calcio d'inizio alle 18 ora italiana, Prandelli schiera la seguente formazione con il 4-2-3-1: Buffon; Chiellini, Astori, Maggio, De Sciglio; De Rossi, Montolivo; Candreva, Diamanti, El Shaarawy; Gilardino.
Tabarez mette in campo la miglior formazione possibile con Cavani, Suarez e Forlan in attacco.Cronaca e risultato Italia-Uruguay, finale 3° posto Confederations Cup 2013
Primo tempo: al 12° punizione rasoterra di Forlan e Buffon blocca a terra, al 15° risponde Muslera allo stesso modo su Candreva. Gol! Al 24° Italia in vantaggio, grande punizione da posizione molto defilata di Diamanti, palla sulla traversa che rimbalza sulle spalle di Muslera, Astori spinge in rete sulla linea di porta.
Al 28° lampo di Suarez e tiro da posizione difficile, bravo il portierone azzurro a respingere in corner. Al 32° rete annullata a Cavani per un fuorigioco che ci sta tutto. Al 33° finalmente El Shaarawy con un bel tiro che Muslera mette in angolo in tuffo. Al 40° El Shaarawy tenta la rete con Muslera in uscita, tiro debole e respinto. Risultato finale 1° tempo: Italia-Uruguay 1-0
Secondo tempo: al 56° entra Gonzales per Godin. Gol! Al 58° pareggio Uruguay, Gargano verticalizza per Cavani che calcia rasoterra in area di prima intenzione e batte Buffon.
Al 68° doppia occasione di Forlan e due grandi risposte di Buffon di cui la seconda di piede. Al 70° fuori De Rossi e dentro Aquilani. Gol! Al 74° punizione perfetta sopra la barriera di Diamanti, Muslera battuto e Italia in vantaggio per 2-1.
Candreva al 76° da fuori e respinge il portiere uruguagio. Gol! Al 78° Cavani emula Diamanti e batte un Buffon non impeccabile, ed è ancora parità. All'81° dentro Alvaro Pereira per Maxi Pereira e poi tocca a Diamanti uscire per Giaccherini.
Risultato finale Italia-Uruguay 2-2; si va ai supplementari.
1° T.S.: Occasionissima per Cavani al minuto 103, Bonucci salva in extremis.
2° T.S.: Perez entra per Rios; al 111° doppio giallo per Montolivo e Italia in 10. Al 120° parata di Buffon decisiva su Gargano, finisce 2-2.
Calci di rigore: Buffon para su Forlan; gol Aquilani, gol Cavani, gol El Shaarawy, gol Suarez, Muslera para su De Sciglio, Buffon para su Caceres, gol Giaccherini, Buffon para su Gargano.
L'Italia vince 3-2 d.c.r. è ottiene il 3° posto nella Confederations Cup 2013.
Pagelle azzurri Italia-Uruguay
Buffon 9: tre parate da campione in partita e tre rigori parati. De Sciglio 6: spinge bene nel primo tempo ma cala nella ripresa. Chiellini 6: prestazione sufficiente. Astori 6,5: gioca in sicurezza e segna un gol anche se facile. Dal 96° (Bonucci 6): decisivo un suo intervento. Maggio 5,5: spinge poco e non sempre è puntuale nelle coperture, ma si sacrifica tanto nel finale.
Montolivo 5: sottotono, non inventa e non fa una buona interdizione, espulso nel finale. De Rossi 7: sontuosa partita a copertura della difesa e come regista, sostituito inspiegabilmente. Dal 71° (Aquilani 6): da buona copertura anche se non spinge abbastanza. Candreva 6: s'impegna e va al tiro ma non incide molto.
Diamanti 7,5: in pratica sono suoi i due gol, sostituito con polemica (giusta). Dall'82° (Giaccherini 5): si è visto davvero poco. El Shaarawy 5: due lampi e qualche controllo facile sbagliato, non è lui. Gilardino 5: un po' di lavoro sporco ma non tira mai.
Fonte: supermoney.euCITAZIONEArrivederci Brasile. Italia, bilancio positivo
Il giorno dopo le due finali, restano nella mente le immagini della festa dei tifosi brasiliani che si contrappongono a quelle delle imponenti manifestazioni di strada. Perfetta sintesi delle contraddizioni di questo paese in tumultuosa crescita.
Arrivederci Brasile. Italia, bilancio positivo© LaPresse
SALVADOR - Arrivederci Brasile. Il giorno dopo le due finali, restano nella mente le immagini della festa dei tifosi brasiliani che si contrappongono a quelle delle imponenti manifestazioni di strada. Perfetta sintesi delle contraddizioni di questo paese in tumultuosa crescita.
BILANCIO AZZURRO - L’Italia che ha conquistato il terzo posto rientro con una bilancio positivo dal punto di vista tecnico, ma soprattuto con un bagaglio di esperienze fondamentali per preparare il prossimo mondiale. La gestione delle difficoltà ambientali (caldo tropicale, umidità) sarà importante quanto segnare un gol più degli avversari. Altrettanto decisiva sarà la parte logistica: in queste tre settimane gli azzurri hanno volato per 20 mila chilometri. E il Mondiale si giocherà in 12 città con distanze pari anche a 4 ore di volo: la Federazione sta cercando la sede ideale per il ritiro (Rio de Janeiro e Belo Horizonte in corsa) mentre lo staff medico e tecnico è già al lavoro per studiare alimentazione e tabelle atletiche.
SALVATI E SOMMERSI - Dal punto di vista tecnico, l’Italia conferma di dare il meglio di sè quando abbina innovazione tattica e determinazione caratteriale. Sui singoli vanno registrate le conferme degli imprescindibili Buffon, Chiellini e De Rossi ai quali va ovviamente aggiunto Pirlo gravato però dagli interrogativi sula sua tenuta atletica. La grande sorpresa è ovviamente Giaccherini, promosso “Giaccherinho” sul campo. Bene anche Candreva e De Sciglio. Rimandati El Shaarawy e Cerci.
STADI E PROTESTE - Un accenno lo meritano gli stadi. A parte l’arena Pernabuco di Recife (costruita letteralmente in mezzo alla foresta) dove i lavori di completamento sono ancora molto in ritardo, tutti gli impianti sono ormai a buon punto. A parte il disarmante senso di omologazione (anche il Maracana ha perso la sua personalità: «Sembra quello di Danzica» ha sintetizzato De Rossi), l’impresione è quella di vere e proprie astronavi calate nel tessuto urbano senza che vi sia alcun legame presente, ma soprattutto futuro anche in termini di sostenibilità economica. E quello degli enormi costi sostenuti per gli stadi è uno dei motivi scatenati delle imponenti manifestazioni di piazza che hanno agitato la Confederations e hanno perfino fatto temere una sua sospensione nei giorni di maggiore tensione. Ma il problema è più complesso, almeno a dar retta a un sondaggio del quotidiano O Globo secondo il quale i costi dei Mondiali venivano visti come motivazione delle proteste solo dal 3 per cento dei manifestanti. In cima alla lista c’erano problemi ben più sostanziali come l’assistenza, i trasporti, la scuola, la corruzione politica e della burocrazia. Difficile, e anche un po’ arbitrario, tentare di sintetizare un Paese gigantesco e in tumultuosa trasformazione. E poi la tendenza è sempre di essere indulgenti con noi stessi e troppo severi con gli altri, come ha fatto notare Neymar a un collega della BBC che gli chiedeva se non fosse preoccupato delle manifestazioni in vista del prossimo Mondiale: «Non mi risulta - ha risposto il “ragazzino” - che quando ci sono state le Olimpiadi in Inghilterra qualcuno vi abbia chiesto conto di quanto è successo l’anno prima a Londra. Quindi portate rispetto per il mio paese». Ecco...
Fonte: tuttosportCITAZIONEConfederations, azzurri atterrati a Malpensa
Ad accogliere i giocatori molti parenti e qualche tifoso, a caccia di autografi
Confederations, azzurri atterrati a Malpensa© REUTERS/SERGIO MORAES
ROMA - Ritorno in Italia per la nazionale azzurra, dopo la Confederations Cup. Il charter proveniente dal Brasile è atterrato a Malpensa poco dopo le 15, e poi proseguirà verso Roma Fiumicino dove sbarcheranno una parte dei giocatori, tra i quali oltre ai 'romanì anche il capitano Gigi Buffon.
PARENTI E TIFOSI - Ad accogliere i giocatori scesi a Malpensa molti parenti e qualche tifoso, a caccia di autografi. Il gruppo è transitato per l'area vip, poi dalla fidanzata di Bonucci alla madre di El Shaarawy hanno rincontrato i loro cari. Il prossimo appuntamento azzurro è fissato per il 14 agosto, un'amichevole il cui avversario, l'Argentina, dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni.
Fonte: tuttosport. -
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Nazionale, riecco Motta: cinque juventini convocati
Il centrocampista del Psg torna in Nazionale. La novità è Gabbiadini
Nazionale, riecco Motta: cinque juventini convocati© LaPresse
ROMA - Torna Thiago Motta in azzurro, dopo oltre un anno di assenza, ma è Manolo Gabbiadini la vera novità delle convocazioni di Cesare Prandelli per il doppio impegno di qualificazione ai Mondiali 2014, contro Bulgaria e Repubblica Ceca. Il ct azzurro, che dovrà rinunciare agli squalificati Balotelli e Osvaldo nella prima partita, in programma venerdì a Palermo, ha chiamato 28 giocatori. Balotelli e Osvaldo, con Montolivo anche lui squalificato, raggiungeranno la nazionale mercoledì.
Questa la lista dei convocati, che dovranno trovarsi - Balotelli, Osvaldo e Montolivo a parte - entro domani alle 12.30 a Coverciano.
Portieri: Buffon (Juventus), Marchetti (Lazio), Sirigu (Paris Saint Germain);
Difensori: Abate (Milan), Antonelli (Genoa), Astori (Cagliari), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Maggio (Napoli), Ranocchia (Inter);
Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), Cerci (Torino), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Florenzi (Roma), Giaccherini (Sunderland), Montolivo (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris Saint Germain);
Attaccanti: Balotelli (Milan), El Shaarawy (Milan), Gabbiadini (Sampdoria), Gilardino (Genoa), Insigne (Napoli), Osvaldo (Southampton).
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Nazionale, Prandelli: «Modulo Juve per battere la Bulgaria»
Il tecnico azzurro: «In partite come queste dobbiamo essere bravi a metterla sulle caratteristiche a noi più congeniali: tecnica e palleggio. Visto che siamo a settembre e la condizione è ancora precaria, bisogna giocare d'anticipo»
Nazionale, Prandelli: «Modulo Juve per battere la Bulgaria»© LaPresse
FIRENZE - Cesare Prandelli torna al modulo Juve per battere la Bulgaria e ipotecare la qualificazione mondiale. Non lo dice ma lo fa capire: "In partite come queste dobbiamo essere bravi a metterla sulle caratteristiche a noi più congeniali: tecnica e palleggio. Visto che siamo a settembre e la condizione è ancora precaria bisogna giocare d'anticipo". E a questo punto facile immaginare il 3-5-2 tanto caro ad Antonio Conte. Soprattutto se, come sembra, Andrea Barzagli dovesse stare bene: "Si è presentato sorridendo, credo non abbia niente di grave. Nel tardo pomeriggio verrà sottoposto a degli esami ma l'impressione è che l'infiammazione al tendine stia sparendo". Se invece non dovesse farcela è pronto Ogbonna a sostituirlo. Il ct, tra l'altro, ha lanciato l'allarme stranieri: "Se fossi un presidente di serie A punterei sui giovani del vivaio. Li porterei in prima squadra e poi, solo poi, la completerei con dei campioni esteri". E altri concetti. In sintesi: "Napoli e Inter le squadre che mi hanno impressionato di più, Higuain un giocatore super, che delusione le piccole. Il mio futuro? Dopo aver raggiunto la qualificazione saprete..."
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L'olanda tuona contro la Fifa: "Ci devono delle spiegazioni"
Il direttore della federazione olandese è infuriato per la decisione salva-Francia
4 dicembre 2013
Blatter (LaPresse)
Dopo un accenno di polemica da parte di Prandelli, riguardo la decisione della Fifa di spostare la Francia nella fascia delle europee, Il direttore della federazione olandese, Bert van Oostveen, ci mette il carico da 90 e tuona: "Pensavamo che la Francia, la nazionale europea peggio posizionata nel ranking, sarebbe stata spostata nella seconda fascia. Invece, la Fifa non ha agito in questo senso. Vorremmo sapere per quale motivo si è comportata cosi''.
L'ennesima decisione della Fifa pro-Francia non poteva non generare polemiche, infatti non si è fatta attendere la reazione degli Orange, che tramite il direttore della federazione olandese chiede spiegazioni per il tanto sorprendente quanto inatteso cambio di programma ai vertici della Fifa.
Non è certo la prima volta che la i massimi dirigenti della Fifa dimostrano simpatia per i transalpini: indimenticabile l'assenza di Blatter alla premiazione dei mondiali 2006 dopo la vittoria dell'Italia guarda a caso contro la Francia, o la mancata presa di posizione durante gli spareggi per i mondiali 2010 quando i galletti eliminarono l'Irlanda grazie a un errore arbitrale macroscopico.
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