“Dai… scommetto che questa è la volta decisiva” pensò Shori fiduciosa, mentre l’allievo si apprestava a fare il terzo tentativo. Toccò l’acqua del laghetto, e il piede rimase a pelo come se si fosse imbattuto in una normalissimo pavimento. Asuka fece un passo, poi un altro e un altro ancora… Shori attese, allerta, aspettandosi che da un momento all’altro l’apprendista cedesse. Non fu così. “Bene… vediamo se si ripeterà la scena di prima con l’albero”, pensò la ragazzina, portando una mano sulla borsa, stando attenta affinché l’allievo non si accorgesse di nulla. Aveva intenzione di ripetere lo scherzetto di prima: solo così avrebbe potuto capire se il ragazzo aveva davvero interiorizzato il concetto. “Dopotutto, i ninja devono saper stare sul pelo dell’acqua anche duranti i combattimenti. Devono riuscire a non prestarci attenzione”, pensò, acchiappando due stellette e lanciandole dritte contro le caviglie dell’allievo. Attento dietro! Urlò subito, avvertendo in tempo il giovane. Quest’ultimo si sarebbe accorto del pericolo appena in tempo per poter spiccare un salto ed evitare ferie… ma a quel punto doveva dimostrare una buona capacità di rimodellare il chakra sui piedi velocemente e sotto stress, altrimenti sarebbe finito in acqua.