Addestramento Ukitake Sandori

Controllo del chakra

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    Apprendista: Ukitake Sandori
    Sensei: Agony Twin
    Attività: Controllo del Chakra
    Luogo: Repubblica dei Samurai, Campo d'Addestramento 6
    Ora: 11:00

    OT:
    In modo maniacale e descrittivo dovrai iniziare la tua avventura. Inizia con come hai ricevuto la notizia del tuo addestramento ed il tragitto per arrivare al luogo stabilito.
    Il luogo dove avverrà l'addestramento lo devi descrivere te; l'importante è che siano presenti alberi ed ingenti fonti d'acqua come un fiume o un lago. Tutto il resto è a libera descrizione. Fai del tuo meglio.
    (Decidi te se una volta arrivato al campo d'addestramento io sia già li o meno; non potrai però assolutamente decidere eventuali mie azioni)
    Inoltre specifico subito che nell'addestramento tu potrai dire solamente cosa tenterai di fare. Non se ci riuscirai; poiché questo sta a me deciderlo.
    - L'esaminatore non è tenuto a scrivere lunghi ed elaborati testi, si limiterà a fare una breve azione dandovi istruzioni su come svolgere l'addestramento. Gli esaminatori infatti svolgono molteplici mansioni e per concludere, non sono loro gli esaminati dunque fate semplicemente del vostro meglio senza prendere come riferimento la complessità dei testi dei Sensei
    Ultime due cose:
    1) Non hai armi
    2) Hai appena terminato l'accademia ed adesso stai facendo l'addestramento per accedere all'esame Genin.
     
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    A Suna era una giornata particolarmente fresca quella in cui ricevetti la lettera. Approfittai dell'aria fresca che soffiava da Nord per uscire ad allenarmi e magari fare anche quattro passi. Erano si e no le dieci di mattina e il villaggio stava iniziando pian piano a riempirsi di gente. Mi allontanai dalla villa di Onsho per fare un giro nei quartieri centrali di Suna. Essendo cresciuto nel Paese della Pioggia, non mi andava troppo a genio il clima torrido che si respirava nel paese del Vento che se stavo iniziando ad abituarmici. Una cosa che apprezzavo di Suna era lo stile architettonico degli edifici. Il legno era raro e la stragrande maggioranza degli edifici era in sabbia compressa oppure pietra. Vagando da una parte all'altra della città si erano ormai fatte le tredici e decisi di rientrare a casa. Ripercorsi a ritroso la strada fatta e imboccai la via che portava bella zona periferica della città, dove gli edifici erano più distanziati tra loro permettendo di farne di più grossi. Arrivato a casa trovai Onsho ad attendermi davanti alla soglia.
    Sei a casa finalmente, Ukitake. Guarda cos'ho per te.
    Conoscendolo mi aspettai qualche animaletto scuoiato, un qualche oggetto di dubbia entità o, perché no?, un pugno in faccia a tradimento. Tese il braccio e notai che in mano aveva una busta riportante il sigillo del Kazekage di Suna. L'afferrai deciso e senza esitazioni lessi il contenuto. Conteneva i dettagli riguardante a dove avrei svolto uno dei primi esami che da qui in avanti avrei dovuto affrontare: Il controllo del Chakra.
    Lessi più attentamente e vidi che sarei dovuto andare fino alla Repubblica dei Samurai, tra Oto e Kumo.
    Mi tocca fare una bella camminata. Per fortuna che me l'hanno inviata in anticipo.
    Fu il mio unico commento. Entrammo in casa e mangiammo abbastanza di fretta. Mi organizzai fisicamente e psicologicamente per il viaggio che mi attendeva. Non avevo intenzione di passare per il Paese della Pioggia e piuttosto avrei preferito allungare la strada passando i confini del Paese del Fuoco. Salutai Onsho che mi fece i migliori auguri e il nostro maggiordomo.
    Le porte della città non erano molto montante fortunatamente e ci misi qualche minuto a raggiungerle. Da lì decisi che avrei affittato un cavallo. Sarebbe stato meglio un cammello ma i cavalli di Suna erano assai più veloci e vantavano una resistenza notevole nonostante il caldo afoso di quei territori. Spiegai allo stalliere quanto sarei dovuto stare via e la lunghezza del tragitto in modo da farmi assegnare il cavallo migliore. Me ne diede uno di color marrone scuro, meno tozzo rispetto agli altri ma era comunque un ammasso di muscoli in movimento. Pagata la somma che, a mio avviso era una mezza rapina, salì in groppa al cavallo e iniziai la cavalcata. Avevo intenzione di arrivare al paese del fuoco prima di sera, a costo di caricarmi il cavallo in spalle. Con un colpo di redini il cavallo scattò in avanti, eravamo appena partiti alla volta della Repubblica dei Samurai. Il cavallo avanzava agilmente e a grande velocità. I suoi zoccoli riuscivano a non affondare nella morbida sabbia che ricopriva il Paese. Lo stalliere mi aveva dato cibo e acqua per l'animale ma, nonostante le due ore di viaggio, sembrava ancora in gamba. Certo, stava iniziando a rallentare e io gli diedi un attimo di respiro. Avanzavamo tranquillamente, sospinti da una leggera brezza che ci soffiava alle spalle. Approfittai del fresco per far fermare il cavallo e dargli da bere. Dopo una mezz'ora di pausa tornai in groppa al cavallo ed egli riprese la corsa. Avevamo appena superato il confine con il paese del Fuoco e proseguivamo in direzione Nord-est. Più ci addentravamo nel paese e più la vegetazione si faceva fitta e rigogliosa, l'esatto opposto di Suna. L'ambiente sembrava piacere anche al cavallo che, ritrovate le energie, galoppava spedito fino a nuovi ordini. Assieme a noi avanzava la notte e decisi di fermarmi per dormire. Eravamo quasi al confine con Oto quando trovai una locanda. Era piccola ma dall'aria accogliente. Legai il cavallo fuori assieme ad altri ed entrai. Un caldo fuoco accolse il mio ingresso. Dentro era pieno di Shinobi e civili, evidentemente la posizione tattica di questa locanda gli garantiva affari d'oro. Mi sedetti su di uno sgabello posto dirimpetto al bancone e il barista si interessò a me.
    Cosa desidera?
    Chiesi da bere e da mangiare oltre al poter rimanere a dormire. Avevo una fortuna sfacciata, era rimasta una sola camera libera che, per fortuna, ero riuscito ad ottenere. Consumato il piatto di riso mi ritirai subito a dormire poiché avrei dovuto svegliarmi all'alba. Passai la notte tra mille pensieri ma finalmente mi addormentai. Erano le cinque di mattina quando mi alzai e, salutato il locandiere che era già sveglio per poter riordinare, uscii falla locanda e saltai in groppa al cavallo. Si rimise al galoppo e dopo si e no un'ora varcammo il confine con Oto. Il paesaggio era stupendo, grossi alberi in tutte le direzioni e l'aria fresca riempiva i polmoni. Fortunatamente quello era un paese piccolo e non ci mettemmo molto a superarlo. Erano le dieci quando arrivai nella Repubblica e ci misi quasi un ora a trovare il campo numero sei. Legato il cavallo scesi e mi diressi correndo all'ingresso. Il campo presentava vari alberi isolati tra loro e un piccolo laghetto, forse artificiale, era posto nel centro. Il campo era pianeggiante e mi parse di scorgere una figura vicino ad un albero. Il vestito che avevo portato, il solito che uso di colore nero, lungo quasi quanto un kimono e con una piccola apertura a V sul petto, veniva colpito dal vento e dall'aria fredda che regnava in quella zona. Mi avvicinai correndo verso la sagoma.
    Salve, sono Ukitake Sandori. Lei è il mio sensei? Mi scuso per il ritardo
    Sapevo solo che il mio esaminatore si chiamava Agony Twin, nient'altro. Non conoscevo chi fosse, come fosse, da dove venisse. Era tutto nuovo, come quello che avrei affrontato oggi. Ero carico e pronto a scattare come una molla. La tensione e l'adrenalina era alle stelle. Volevo iniziare.
    Condizioni fisiche: Ottimali
    Chakra: 35


    Edited by .:Xion:. - 8/7/2014, 14:03
     
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    Addestramento? Chiesi perplesso.
    Si, addestramento. Quelle cose con gli shinobi o aspiranti shinobi in cui devi insegnare qualcosa, non so se hai presente...
    Rispose l'uomo dai lineamenti molto simili ai miei, carico di sarcasmo. Mio padre aveva la mia stessa abitudine a prendersi gioco degli altri, anche se indagando meglio, avevo capito che ero io la sua vittima preferita, anzi l'unica vittima. Forse mi stava solo rispondendo a tono, dopo tutto il sarcasmo che avevo riservato a chiunque fino ad allora, e che avrei riservato anche a molti altri in futuro.
    Si, lo so cos'è un addestramento. Ma perché io? Chiaramente, l'idea non mi andava troppo a genio.
    Il Kokage è a corto di uomini, e ha richiesto quindi che anche tu faccia la tua parte.
    Che mi mandi in missione, allora. Preferivo di gran lunga cimentarmi in una missione, che dover mettermi a insegnare qualcosa a qualcuno.
    No, niente missione. Il Kokage non vuole rischiare di avere un altro shinobi per troppo tempo fuori quando qui al villaggio già ne mancano. Ritieniti fortunato che non ti mandi a fare la guardia alle porte. Rispose mio padre, con tono fermo e deciso. A quanto pareva, dovevo davvero farlo. Proteggere le porte dal nulla era stato sempre un incubo per me. Ero certo che se lo avessi fatto una sola volta, mi sarei addormentato sul posto per la noia.
    Ok allora, se proprio devo... Dissi con un tono ancora più annoiato del solito.
    Ma dai, su con la vita! Non pensi a quale fortuna tieni nel poter addestrare shinobi? E da lì, il jounin iniziò un noioso monologo su come l'addestrare gli shinobi più giovani mi avrebbe permesso di vedere le nuove leve dei villaggi, e contribuire anche al progredire degli stessi. Un buon addestramento faceva un buon shinobi. E senza un buon sensei, non si poteva avere un buon addestramento. Mentre lui continuava il suo discorso, afferrai la busta in cui mi si indicava dove andare per tale addestramento, e me ne andai, lasciando improvvisamente senza interlocutore il mio genitore. Ero così annoiato, che lasciai tutta la mia roba a casa, tranne la katana che era sempre nello stesso posto, lontano da qualsiasi occhio, e partii in totale anticipo rispetto alla tabella di marcia che mi sarei fatto se mi fossi concentrato sulla missiva. Infatti arrivai decisamente presto nella repubblica dei samurai, e potei passare persino più di una notte in una locanda vicina ai campi di addestramento. Alla fine, per la prima volta nella mia vita, arrivai un po' in anticipo rispetto all'inizio dell'addestramento. Perché arrivo al momento giusto solo quando sono io il sensei e non quello esaminato? Domanda a cui non potevo trovare risposta. Mi appoggiai ad un albero e attesi il piccolo apprendista che quel giorno stava venendo lì per imparare il controllo del chakra. Oddio, non proprio tanto piccolo... Il ragazzo che mi ritrovai davanti era più o meno alto quanto me e i lineamenti mi dicevano anche che aveva forse la mia stessa età. Ed era vestito anche lui di nero, per giunta.
    Salve, sono Ukitake Sandori. Lei è il mio sensei? Mi scuso per il ritardo
    Si presentò così il tipo dai capelli rossi e gli occhi neri. Beh, almeno in questo eravamo al contrario. A quel punto mi staccai dall'albero e dissi:
    Non ti preoccupare, io ho fatto di peggio.
    Dissi riguardo al ritardo, con una frase che doveva essere cordiale ma che nel tono, annoiato e apatico come al solito, di cordiale non aveva niente. Continuai infine sullo stesso tono.
    Comunque si, io sono Agony Twin, tuo sensei per questo addestramento... Ora dimmi, sai che cosa ti aspetta oggi?
    Chiesi, rivangando l'addestramento che svolsi tempo addietro. Sperai vivamente non sarebbe durato molto.
    Stato fisico: ferita media al lato sinistro del collo e a parte della testa sullo steso lato.
    Stato mentale: Annoiato. Svogliato.
    Chakra:115
    Equip:
    Katana con fodero. Katana nello stomaco.

    Benvenuto nel Gdr, ottima lunghezza come post iniziale, ma mi raccomando, nello spoiler finale metti anche lo stato psicologico del personaggio, che può essere annoiato, concentrato, carico, triste e così via. Detto questo, continua rispondendo a quello che ho detto nel post, e mettici lo stesso impegno messo nel primo post. E sopratutto, Have fun^^

    Comunque, se invii un post ma sai che lo devi ancora continuare, scrivi "in edit" alla fine dello stesso, così so che devi ancora finire di scriverlo. Infatti in questo spoiler avevo scritto precedentemente tutt'altro, poi mi sono accorto che hai modificato xD


    Edited by Angor-Kun - 8/7/2014, 15:56
     
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    Fu quando la figura si staccò dall'albero dicendo di non preoccuparmi riguardo al ritardo che potei osservarlo meglio. Fisicamente eravamo pressoché identici e forse pure coetanei, ambedue con vestiti e occhi neri. Entrambi con folte chiome, l'unica differenza era data dal colore di esse. La mia di un rosso intenso e la sua nera.
    La sua pelle chiara non faceva trasparire alcuna emozione e sul suo volto si poteva leggere la noia e la svogliatezza riguardo a quell'addestramento, evidentemente aveva insegnato a controllare il Chakra a così tante matricole che per lui era diventata una cosa pesante. Dopo aver confermato la propria identità in quella di Agony Twin, lo Shinobi si rivolse a me con un tono apatico, senza interesse e voglia.
    Ora dimmi, sai che cosa ti aspetta oggi?
    Io lo guardai perplesso. Era ovvio che lo sapessi, c'era scritto sulla lettera. Ovviamente non espressi questo pensiero per non sembrare scortese, probabilmente era una prassi che erano soliti eseguire con tutti i novellini. Il fatto di essermi trovato davanti ad un ragazzo quasi mio coetaneo mi aveva tranquillizzato anche se, malgrado l'età, lui poteva benissimo essere una guardia del corpo di qualche Kage dunque mantenendomi serio e rispettoso presi a parlare.
    Lo scopo di oggi è quello di permettermi di padroneggiare meglio il Chakra per usarlo in battaglia... Suppongo
    Dissi con tono tranquillo ma che presentava qualche esitazione. Non volevo apparire come il solito sbruffone scontroso quale ero, dopotutto lui era qui per me e magari si era fatto chissà quanta strada. Non avevo visto infatti alcun segno di riconoscimento che mi permettesse di associarlo a qualche villaggio. Poteva essere di Kumo o di Oto, vista la vicinanza, ma potrebbe benissimo aver attraversato il mare ed essere giunto da Kiri.
    Mi scusi, non per farmi gli affari suoi, anche se con questa domanda me li sto facendo, lei di dov'è?
    Chiesi un po' in imbarazzo. Come mi era saltato in mente? Era una domanda che non c'entrava nulla con questo addestramento. Rimasi in silenzio in attesa di rimproveri, istruzioni o qualsivoglia frase da parte di Agony. Chissà quanta pazienza per allenare tutti i poppanti che, ogni giorno, uscivano dall'accademia e dovevano affrontare questo fatidico test. Possiamo quasi definirlo un test di idoneità poiché senza il controllo sul chakra non siamo altro che semplici persone che non combineranno mai molto. Fortunatamente avevo ricevuto dal vecchio Onsho, che di vecchio non ha poi molto, un'infarinatura generale essendo lui un Ninja medico anche se non mi aveva mai raccontato molto di se.
    Ciò mi permise di cavarmela bene anche nei primi anni dell'accademia e di uscirne decentemente. Speriamo che basti... Pensai tra me e me. L'aria fredda che soffiava ormai era sparita e l'erba di quella radura era ormai immobile ad osservarci.
    Cobdizioni fisiche: Ottimali
    Stato psicologico: Leggermente più sereno ma ancora agitato.
    Chakra:35

    Chiedo scusa. In teoria il post era finito ma mi sono accorto di non aver messo le mie condizioni fisiche e ho dovuto modificarlo
     
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    Sentendo la mia domanda, l'uomo dai capelli rossi mi rivolse uno sguardo perplesso, come se trovasse inaspettata una domanda del genere. Forse era troppo ovvia? O forse l'aveva fraintesa? Non seppi dirlo, attesi semplicemente la sua risposta:
    Lo scopo di oggi è quello di permettermi di padroneggiare meglio il Chakra per usarlo in battaglia... Suppongo
    Ascoltando la risposta, capii quale era stato il punto: aveva frainteso la domanda. Aveva pensato che la domanda avesse la risposta già sulla missiva, e quindi che era inutile essere stata posta. Forse avrebbe dovuto rifletterci un po' di più. Volevo sapere se sapeva come si sarebbe svolto, ma lasciai stare. Mi scocciavo persino di spiegare la mia domanda, annuii semplicemente. Però qualche secondo dopo, l'apprendista tornò a parlare, porgendo lui una domanda stavolta:
    Mi scusi, non per farmi gli affari suoi, anche se con questa domanda me li sto facendo, lei di dov'è?
    Stavolta fu il mio turno di guardarlo perplesso, perché come domanda era piuttosto inaspettata la sua. Anche se in fondo un po' di curiosità ci stava in un aspirante shinobi, dopotutto spesso le missioni si basavano sulla ricerca di informazioni. A quel punto, dovevo rispondergli? Dovevo dirgli di dove ero? A me personalmente non sarebbe cambiato nulla, ma forse era il caso di dare una lezioncina all'apprendista. Anche giusto per sentirmi figo.
    Di solito uno shinobi non dovr... Oh, lasciamo stare, sono di Oto.
    Dopo avere pronunciato le prime parole di una spiegazione su come uno shinobi non debba rivelare le proprie informazioni personali facilmente, la voglia che avevo di perdermi in inutili spiegazioni si volatilizzò, e semplicemente rivelai la mia provenienza. Non ero lì per fare la maestrina, avevo un solo scopo che mi tratteneva lì dal non andarmene.
    Comunque, hai detto bene in parte, oggi imparerai a padroneggiare meglio il tuo chakra. Come ben sai, il chakra scorre nel tuo corpo come un fiume che non si interrompe mai, ma uno shinobi è in grado di poterlo indirizzare in qualsiasi parte del corpo per svariati utilizzi, come i vari jutsu, per esempio. Oggi ci concentreremo sui piedi. Sta a vedere...
    Finito di parlare, mi mossi verso l'albero dove fino a poco prima ero appoggiato, e con nonchalance ci salii sopra, restando perpendicolare rispetto all'albero su cui ero salito e quindi parallelo al terreno. Dopo aver fatto qualche passo, mi fermai e dissi:
    Come vedi, il chakra è in grado di potere far fare ad uno shinobi cose come questa, e alla fine di questo addestramento, anche tu dovresti essere in grado di riuscire a rimanere sospeso parallelo al terreno. Ma adesso non perdiamo altro tempo.
    Scesi con un salto e una capriola dall'albero, atterrando senza alcun problema, e continuai dicendo:
    Ora prova tu, per prima cosa devi concentrarti, devi focalizzare nella tua mente il tuo stesso chakra che scorre nel tuo corpo. Devi sentirlo, e farlo tuo. A quel punto, devi provarlo a portarlo alla pianta dei piedi, creando una sorta di patina con cui provare poi a salire su quell'albero. Dai su, provaci.
    E rimasi quindi fermo sul posto, attendendo il tentativo dell'apprendista. Speravo di essere stato chiaro.
    Stato fisico:ottimo (Ho sbagliato prima lol)
    Stato mentale: Annoiato. Svogliato.
    Chakra:115
    Equip:
    Katana con fodero. Katana nello stomaco.

    La lunghezza è anche stavolta buona. Bel post. Però mi sono dimenticato precedentemente di dirti una cosa: se devi scrivermi qualcosa, non farlo nel post sotto forma di spoiler, ma mandami un mp.
    Adesso, come ho scritto nel post, descrivi maniacalmente, cercando di mantenere la lunghezza del post uguale a quella del precedente, come ti concentri sul flusso di chakra e poi lo concentri sui piedi. A quel punto prova a salire sull'albero, ma mi raccomando, non scrivere se riesci a salirci sopra, scrivi solo che lo stai per fare. Sarò io a stabilire se il tentativo andrà a buon fine o meno.
     
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    Agony partì con quella che sembrava essere una delle tante spiegazioni che mi avevano inculcato all'accademia riguardo al non concedere informazioni, ad un tratto però il suo tono scemò e si limitò a dirmi che veniva da Oto.
    Beato lui che non si è dovuto pippare tutto quel viaggio.
    Il Sensei di Oto riprese a parlare e commentò la mia risposta al quesito che mi aveva posto poco fa.
    Comunque, hai detto bene in parte, oggi imparerai a padroneggiare meglio il tuo chakra. Come ben sai, il chakra scorre nel tuo corpo come un fiume che non si interrompe mai, ma uno shinobi è in grado di poterlo indirizzare in qualsiasi parte del corpo per svariati utilizzi, come i vari jutsu, per esempio. Oggi ci concentreremo sui piedi. Sta a vedere...
    Finalmente mi si accese una lampadina: forse voleva che gli spiegassi cosa sapevo riguardo al chakra. Non ebbi il tempo per rimediare al mio errore che Agony si avvicinò all'albero al quale prima stava comodamente appoggiato e iniziò a camminarci sopra come se nulla fosse.
    Ma cosa cazzo...
    Io rimasi attonito. Avevo sentito che il Chakra permetteva di fare cose incredibili ma non pensavo che tra queste cose incredibili ci fosse anche il salire con i soli piedi su di un albero, come se si stesse camminando tranquillamente. Agony saltò giù dall'albero con grande agilità e aggiunse che avrei dovuto concentrarmi sul far confluire il chakra ai piedi e che alla fine dell'addestramento anch'io sarei stato capace di arrampicarmi in quel modo.
    Agony mi diede via libera ed io iniziai subito a far confluire il chakra verso la pianta del piede cercando di "esternarlo" come aveva fatto lui. Rimasi a concentrarmi per qualche minuto quando iniziai a sentire qualcosa. Era una sorta di formicolio che mi passò per tutto il corpo. Inizialmente la cosa era assai fastidiosa ma scoprii che la strana sensazione era dovuta alla grossa quantità di Chakra che stavo facendo scorrere nel mio corpo. Tentai allora di indirizzarlo verso gambe e piedi. Ci volle un po' ma cominciai a sentire il formicolio scorrermi lungo il corpo fino ai piedi.
    Ci siamo...
    Mi mossi verso l'albero e, arrivato davanti ad esso, vi appoggiai il piede destro e feci per darmi uno slancio per potervi poggiare anche il sinistro. Quell'azione sembrava durare un secolo, come se improvvisamente tutto si muovesse a rallentatore. Sarei riuscito ad appoggiarvi il piede o sarei caduto come un sacco di patate?
    Condizioni fisiche: Ottimali
    Chakra: 35
    Condizioni mentali: Visibilmente agitato.


    Edited by .:Xion:. - 11/7/2014, 12:05
     
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    Quando l'apprendista mi vide salire sull'albero, sul suo volto potei notare genuina sorpresa, e la cosa non mi sorprese molto. Capita spesso anche agli shinobi di ragno maggiore di rimanere sorpresi da qualcosa. Dopotutto col chakra si poteva fare tutto, e nessuno era in grado di riuscire a conoscere tutti i jutsu esistenti, soprattutto perché ogni shinobi lavorava anche su dei jutsu completamente personali, gli hijutsu, che era molto difficile reperire. Comunque, dopo quell'attimo di sorpresa, il ragazzo ascoltò tutta la mia spiegazione, e a quel punto cominciò il suo addestramento. Rimase per un po' di tempo a concentrarsi come gli avevo detto io, e quando si sentì pronto, si mosse in direzione dell'albero. Io intanto l'osservai, cercando di capire subito se qualcosa non andava, e mi accorsi di una cosa: ad ogni suo passo, si lasciava indietro delle impronte. Non erano profonde, ma nemmeno invisibili. Cosa che in teoria normalmente non sarebbe dovuto accadere, non era un terreno fangoso. E lì capii qual era il problema, ma non impedii al mio allievo di provare, perché una bella caduta serviva sempre a imparare e ricordare meglio le cose. L'apprendista arrivò infine all'albero, appoggio un piede, poi si diede lo slancio per l'altro. Sembrò per un attimo che si fosse attaccato, ma non era del tutto vero, infatti dove aver creato una bella crepa sul tronco dell'albero,il ragazzo cadde a terra di schiena, portandosi dietro un pezzo della corteccia.
    Come potrai notare tu stesso, hai messo fin troppo chakra, devi diminuire la quantità.
    Affermai annoiato, a quel punto aspettai che si alzasse per dirgli di procedere al prossimo tentativo.
    Beh, almeno sei riuscito a confluire il chakra, è un passo in avanti. Ora devi solo regolarlo al punto giusto. Dai, riprova.
    Attesi quindi di vedere il nuovo tentativo, appoggiandomi ad un altro albero. Stavo già iniziando a stancarmi di quell'addestramento, ed era solo il primo tentativo.
    Stato fisico:ottimo
    Stato mentale: Annoiato. Svogliato.
    Chakra:115
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    Katana con fodero. Katana nello stomaco.

    Continua così, ripeti lo stesso procedimento di concentrazione del chakra di prima^^
     
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    Il primo piede aveva fatto presa e ciò mi permise di potermi concentrare sul secondo passo. Purtroppo era solo un illusione. Non appena feci per distendere l'altra gamba sentii un rumore secco, come di qualcosa che si era spezzato. Vidi l'albero allontanarsi da me e capii che ero io quello che stava cadendo, notai infatti che la corteccia sotto il mio piede di stava staccando e io me la stavo letteralmente portando appresso. Caddi a terra, fortunatamente senza troppi danni.
    Come potrai notare tu stesso, hai messo fin troppo chakra, devi diminuire la quantità. Beh, almeno sei riuscito a confluire il chakra, è un passo in avanti. Ora devi solo regolarlo al punto giusto. Dai, riprova.

    Disse il Sensei mentre io mi alzai da terra. Il suo tono era peggiorato; sempre più annoiato si poteva percepire la sua speranza nel terminare al più presto questo addestramento ma, purtroppo, un conto era accumulare il Chakra, un altro era regolarne l'afflusso. Scrollai i vestiti dalla polvere e mi massaggiai la chiappa.
    In effetti ho fatto un bel casino... Pensai mentre potei constatare l'ampia superficie di corteccia che avevo staccato dall'albero e capii che la cosa era più problematica del previsto.
    Credo di aver capito. Diminuirò l'apporto di Chakra. Dissi con tono deciso ad Agony. Ripresi a concentrarmi e dopo qualche istante l'intenso formicolio si rifece vivo. Bene, ora riduciamolo!
    Inizia a concentrarmi maggiormente, cercando di agire mentalmente per ridurre il formicolio. Mi ci volle un po' ma iniziai a sentirlo sempre meno. Pensai di aver fatto centro e mi preoccupai di farlo fluire verso la pianta dei piedi. Compiuto anche questo passaggio tornai davanti all'albero e vi poggiai il piede, facendo sempre attenzione che fosse ben aderente. Bene, vediamo se ho capito il trucco.
    Iniziai ad issare il mio corpo tenendo la gamba destra come perno e distendendo la sinistra. Ero carico e non volevo recare altra noia al mio Sensei.
    Condizioni fisiche: Ottimali
    Chakra: 35
    Condizioni mentali: Visibilmente agitato
     
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    Come era ovvio, il primo tentativo dell'apprendista era fallito. Il ragazzo aveva infatti condotto troppo chakra nella pianta del piede, formando un collante così potente da portare con se un pezzo di corteccia mentre cadeva rovinosamente a terra. Immediatamente, gli feci notare dove si trovava l'errore, e Ukitake ne prese atto, e dopo essere alzato e scrollato la terra da dosso, disse:
    Credo di aver capito. Diminuirò l'apporto di Chakra.
    Il tono del ragazzo era piuttosto deciso, il che mi fece ben sperare per il prossimo tentativo, dove sperai facesse qualche altro passo in avanti. Il ragazzo quindi tornò a concentrarsi sul proprio chakra per il prossimo tentativo. Io rimasi fermo ad osservarlo stancamente. Avevo voglia di un letto caldo.
    Dai, forza, concentrati bene che così in poco tempo tornerò a casa.
    Almeno Oto non era così lontana dalla repubblica, e avrei dovuto sopportare un viaggio non troppo lungo. Comunque dopo un po' di tempo, il ragazzo prese nuovamente coraggio, e si portò nuovamente ai piedi dell'albero. Stavolta almeno non c'erano impronte a dare segno del suo passaggio, cosa che mi fece più che piacere. Infine, l'apprendista mise il primo piede sull'albero, e, pochi istanti dopo, tentò di poggiarci anche l'altro piede, proprio come nel tentativo precedente. Ma anche stavolta nulla da fare: il ragazzo scivolò a terrà in una caduta più dolce, ma pur sempre una caduta. L'errore in quel caso fu l'opposto del precedente, troppo poco chakra e anche una patina di chakra non troppo stabile. Probabilmente nel tentativo di diminuire l'ammontare di chakra precedente, ne aveva tolto troppo.
    Stavolta hai usato troppo poco chakra, e quindi non ti sei neanche attaccato all'albero. Ma in fondo questi sono solo i primi tentativi, prendili come esempio per regolarti sulla quantità da usare. Sei comunque su una buona strada.
    Dissi quella frase con il solito tono annoiato, ma comunque cercai di non far scoraggiare l'apprendista di fronte a questi due primi tentativi fallimentari, Di certo essere scoraggiato l'avrebbe reso probabilmente meno produttivo e più lento. E non me lo potevo permettere.
    Dai su, riprova ancora. Prenditi anche più tempo nel concentrarti. La fretta non è mai buona amica.
    Stato fisico:ottimo
    Stato mentale: Annoiato. Svogliato.
    Chakra:115
    Equip:
    Katana con fodero. Katana nello stomaco.

    Ehi, Xion, prova a descrivere di più il procedimento di concentrazione del chakra. So che è difficile scrivere molto su un argomento del genere, ma prova a sorprendermi, cerca qualche idea per rendere più interessante il procedimento di concentrazione e il post. Ricordati che più scrivi e descrivi, meno questo addestramento durerà^^
     
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  10. .:Xion:.
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    Anche questa volta ero riuscito a darmi lo slancio per appoggiare il secondo ma, anche questa volta, fallii miseramente. Sentii infatti il primo piede con cui mi ero appoggiato che slittò come se l'albero fosse stato ricoperto d'olio. La caduta mi fece cadere nello sconforto ma Agony, seppur con il tono monotono e annoiato che lo contraddistingueva mi disse di non fare di fretta e di prendermi il mio tempo per concentrarmi. Ciò mi parve strano poiché lui sembrava ansioso di andarsene.
    Inoltre mi disse che questa volta avevo ridotto al minimo il Chakra, impedendomi una corretta adesione all'albero. Ormai ero arrivato a dover compiere per la terza volta quella salita che si stava facendo via via più ardua.
    Tre tentativi di cui due falliti... Bene
    Le statistiche non erano dalla mia parte ma nonostante tutto presi coraggio e ricominciai ad accumulare Chakra. In breve tempo l'intenso formicolio pervase il mio corpo e mi adoperai subito per ridurlo. Lo abbassai, lo abbassai fino a quando sembrava provenire da una remota zona dello spazio.
    Dannazione, troppo poco!
    Tentai di aumentare il Chakra ma subito dopo schizzò alle stelle. L'agitazione mi fece sussultare, sentivo come se il Chakra stesse per esplodere fuori dal mio corpo da un momento all'altro; la sensazione non era certo delle migliori. Iniziai a sudare e tentai di calmare letteralmente i bollenti spiriti che si agitavano in me. Iniziai a concentrarmi, a rendere la mia risolutezza di spirito un qualcosa di materiale. Iniziai a sentire il Chakra calmarsi e venni pervaso da una sensazione di calore. Ero concentrato solo su quello, gli uccellini che cinguettavano ormai erano spariti dalle mie orecchie, l'aria fredda che spirava in quel campo era come se non riuscisse a raggiungere la mia pelle. Mi sentivo ancora pronto ad esplodere ma non fuori controllo come prima, sentivo che sarebbe stata un'esplosione controllata, come, dove e quando avrei deciso di liberare l'energia immagazzinata.
    Allora è così che funziona forse.
    Lanciai un'occhiata decisa verso il Sensei e senza proferire parola mi diressi verso quell'albero che stavo iniziando ad odiare. Con fermezza e decisione poggiai il primo piede su di esso, infatti ero appena riuscito a spostare la quantità di Chakra che mi scorreva in corpo sotto ambedue i piedi, e cercai di sentire, di percepire dal comportamento della corteccia che reagiva al Chakra sotto la pianta del piede se la quantità era adeguata. Nella mia inesperienza non vidi nulla. Mi sembrava solida, esattamente come prima ma era già la seconda volta che mi trovai con le chiappe a terra. Il mio piede era fermo già da qualche minuto quando trovai la forza, forse anche il coraggio di lanciarmi nel terzo tentativo.
    Condizioni fisiche: Ottimali
    Chakra:35
    Deciso seppur molto preoccupato


    Edited by .:Xion:. - 19/7/2014, 23:51
     
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    Anche il secondo tentativo del ragazzo era stato un fallimento, ma non era niente di inaspettato. Quasi nessuno, da quello che avevo sentito dagli altri shinobi che addestravano, era mai riuscito nei primi tentativi, se non qualche genio incredibile. E secondo i miei occhi, che seppure non troppo esperto riguardo agli studenti, ma pur sempre quello di un chunin con un bel po' di esperienza, quello di fronte a me non era proprio quel tipo di genio. Beh, neanche io lo ero stato, quindi niente da rimproverare. Comunque, ascoltata la mia spiegazione, il ragazzo stette in silenzio, ma sembrò avermi ascoltato, perché si rimise a concentrarsi, prendendosi un bel po' di tempo nel farlo. Sperai vivamente che i due fallimenti avessero aiutato il ragazzo a trovare la quantità giusta di chakra da usare, facendo un nuovo passo in avanti. E rimasi quindi ad attendere, con la noia che cresceva.
    Mi farei volentieri un pisolino ai piedi di un albero, ma non si può mai dire se il prossimo tentativo sarà quello buono...
    Osservai per lungo tempo il ragazzo, sembrava davvero si stesse concentrando a dovere. Ciò mi riportò alla mente quando io ebbi all'inizio parecchie difficoltà a concentrarmi sul mio chakra escludendo tutto ciò che avevo intorno. Non volli continuare a pensarci, non ero fiero del mio addestramento per il controllo del chakra. Il ragazzo dopo una quantità imprecisata di tempo, si mosse verso l'albero nuovamente, ma non agì subito, rimase lì, a concentrarsi ancora su quello che stava facendo. Mise prima un piede, stette un altro po' di tempo, e poi fece il suo tentativo.
    Ehi, sta facendo passi in avanti.
    Il secondo piede si era attaccato, il ragazzo aveva poi fatto un passo in avanti, poi un altro, poi un altro ancora. Al quarto però, il chakra smise di scorrere come dovuto, e il ragazzo scivolò, ritrovandosi in breve tempo a terra. Il prossimo step era tenere il chakra fisso su quella quantità, e probabilmente il ragazzo l'aveva capito.
    Ottimo. Stai facendo passi in avanti, ora devi solo mantenere la quantità di chakra costante, e rendere questo procedimento naturale per te. Dai, riprova.
    Dissi col solito tono. E attesi, sperando in altri passi in avanti del ragazzo.
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    Good, continua così^^ E scusa del ritardo <.<
     
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  12. .:Xion:.
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    Finalmente, finalmente ero riuscito a fare aderenza su quell'albero e riuscii anche a camminarci. I passi che feci erano pochi, quattro o forse cinque, non lo so per certo dato che ero troppo preso sul da farsi per concedermi il lusso di distrarmi. Sta di fatto che dopo poco caddi nuovamente ma poco mi importava. Avevo ritrovato fiducia e vigore dopo quella piccola scalata, lo stesso Agony si complimentò con me.
    Ottimo. Stai facendo passi in avanti, ora devi solo mantenere la quantità di chakra costante, e rendere questo procedimento naturale per te. Dai, riprova.
    Ormai non facevo neanche più caso al suo tono apatico e disinteressato. Mi voltai verso di lui per parlargli, cosa che non avevo fatto molto durante le prime fasi dell'addestramento.
    Molte grazie Sensei. Cercherò di aumentare la concentrazione.
    Dissi sorridendo, un'altra cosa che non facevi troppo spesso in presenza di estranei. Mi risollevai da terra non curante delle botte che ormai avevo nella zona della schiena e sulle natiche, men che meno diedi peso alle macchie di sporco che avevo sui vestiti, l'unica cosa a cui stavo pensando era la scalata. Ripresi ad accumulare il Chakra, cosa che ormai mi stava venendo quasi spontanea e tentai di ricreare quell'esplosione di calore ed energia che prima aveva pervaso il mio corpo. Mi ci volle un po' ma notai subito che ci impiegai meno rispetto a prima. Che il mio corpo si fosse già abituato alla cosa era presto per dirlo, magari semplicemente si trattava di fortuna, fatto sta che ora dovevo occuparmi di un altro problema: Dovevo rendere il mio Chakra più stabile, più facile da controllare e da mantenere in circolo. Per prima cosa mi operai per cercare di distribuirlo nel modo più omogeneo possibile in tutto il corpo, questo avrebbe evitato squilibri interni andando magari a far fluire troppo o troppo poco Chakra ai piedi, zona particolarmente vitale per la buona riuscita di questo addestramento, oltre a renderlo di più facile utilizzo. Una volta averlo ridistribuito cercai di rendere lo scorrimento del Chakra più continuo, lo sentivo in fatti abbastanza "intermittente", e di calmarlo per così dire. Quella sensazione di calore ora era ovunque, dalle tempie alle punte dei piedi. Mi avvicinai nuovamente all'albero per ritentare la salita, magari con risultati anche migliori rispetto a prima. Feci per appoggiare il primo piede, poi l'altro, poi...
    Condizioni fisiche: ottimali
    Chakra: 35
    Stato mentale: Deciso e sicuro di sé

    Non ti preoccupare. Ti ho bombardato di mp perché non sapevo se ti fossero arrivati o meno ^^
     
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    L'ultimo tentativo del ragazzo andò decisamente meglio degli altri, stavolta era riuscito a fare qualche passo su quell'albero. Quello era stato il premio per tutta la concentrazione messa in quel tentativo. Ora ero fiducioso che il ragazzo ce l'avrebbe fata a breve.
    Molte grazie Sensei. Cercherò di aumentare la concentrazione.
    Queste furono le parole del ragazzo per ringraziarmi per le mie di incoraggiamento. Io annuii in risposta. A quel punto il ragazzo tornò a fare quello che aveva fatto prima di ogni tentativo: concentrarsi. Ci mise anche stavolta un bel po', ma se aveva ottenuto risultati solo in questo modo, tanto valeva muoversi allo stesso modo. Comunque, il ragazzo dopo il tempo preso per concentrarsi, si avvicinò all'albero e stavolta non mise prima un piede per poi concentrarsi sul chakra sotto di esso, prima di partire col secondo piede, ma l'apprendista portò avanti immediatamente il suo tentativo. Ottimo, tempo in meno sprecato. Il ragazzo sembrò essere piuttosto sicuro di se, e mi accorsi anche che aveva capito quale era la quantità giusta per quell'esercizio, tant'è che i primi due tre passi li fece senza troppi problemi. A quel punto fece il quarto con qualche incertezza, ma proseguì con il quinto, il sesto, arrivando a metà albero, e poi... la caduta. Mentre stava portando il piede per il settimo passo, l'altro piede perse aderenza, facendolo irrimediabilmente cadere. Quello avrebbe fatto male.
    Beh, un po' di dolore, magari un livido, e questo addestramento non se lo dimentica più.
    Pensai divertito mentre osservavo apatico la caduta dell'apprendista.
    Bene, hai fatto un paio di passi in più. Ci sei quasi, non devi farti distrarre da nulla e devi rimanere concentrato, ricordalo.
    Gli dissi con il tono solito. Per poi incrociare le braccia e aspettare il prossimo tentativo. Ero anche più fiducioso in quel momento.
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    Ok, good job, ora tocca a te descrivere la salita. Fai un bel post in cui scrivi del tuo tentativo di scalare. Le difficoltà, i pensieri, le distrazioni... E poi dici tu se arrivi in cima o meno. Have fun^^
     
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  14. .:Xion:.
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    Stavo salendo sempre più quando, all'improvviso, un piede perse aderenza e caddi rovinosamente a terra. Questa volta il colpo l'avevo sentito, e anche bene.
    Porca puttan..

    Bene, hai fatto un paio di passi in più. Ci sei quasi, non devi farti distrarre da nulla e devi rimanere concentrato, ricordalo.
    Disse il mio Sensei fermando involontariamente la mia imprecazione. Mi sollevai massaggiando la chiappa. Questa volta sarebbe rimasto un bel livido vista l'altezza da cui ero caduto.
    La prossima volta vengo con la gomma piuma nei pantaloni.
    Agony se ne stava lì con le braccia conserte ad aspettare il mio prossimo tentativo ma, nonostante la solita aria da svogliato, potei notare in lui una sorta di fiducia, quasi di sicurezza sul fatto che questo sarebbe stato il tentativo vincente. Ritrovai la determinazione e ripetei i procedimenti di prima. Ormai accumulare il chakra mi stava uscendo facilmente, in modo abbastanza naturale. Regolarne la quantità mi risultava ancora un po' ostico ma ci stavo prendendo la mano. Il problema era rendere quella massa di Chakra uniforme e "malleabile", in fondo si basava su questo l'addestramento. Poc'anzi avevo fallito a causa di un, diciamo, cedimento strutturale dovuto forse a causa di una mia distrazione. Il Chakra ribolliva in me, ero pronto a salire su quell'albero, ormai lo avevo portato fino alle piante dei piedi ma c'era qualcos'altro da sistemare prima: La concentrazione.
    Da tutte le parti provenivano suoni, odori, la pelle, ormai cosparsa di sudore, era diventata un banchetto per moscerini e mosche. Avrei dovuto ignorare tutto ciò. Chiusi gli occhi e mi concentrai, mi concentrai su quello che a breve avrei dovuto compiere. Pian piano lo schiamazzo degli uccelli cessò, il rumore delle acque del laghetto che venivano falciate da piccoli pesci sparì. Le mie orecchie si chiusero. Gli odori di quell'erba fresca sparì, così come quelli che venivano da lontano, sospinti dal vento. Gli insetti che stanziavano sulla mia pelle erano ormai un lontano ricordo. Ero pronto.
    Deciso, impavido, con fare aggressivo come se mi trovassi difronte ad un avversario, mi diressi verso quell'albero che tanto mi stava facendo penare. Con decisione poggiai il primo piede ed in seguito il secondo. Ero stabile. Avanzai lentamente con piccoli passi per controllare meglio il tutto. Il chakra era stabile. Decisi di sporgere il busto in avanti, mi era venuto il dubbio che se avessi lasciato "penzolare" il tronco verso il terreno avrebbe potuto farmi perdere l'equilibrio. Avanzavo, lentamente ma avanzavo. Ero concentrato a tal punto da non percepire bene a che altezza mi trovavo ma ero conscio di essere arrivato più in alto di prima. Ogni passo era distanziato di pochi centimetri, una manciata di secondi ma a me sembravano anni tale era la precisione che volevo imprimere ai movimenti. Iniziai a vedere chiaramente la folta chioma dell'albero quando, improvvisamente, mi ritrovai un ragno stampato in faccia.
    Cazzo!!
    Lo scacciai con la mano, o meglio, dimenandomi come se fossi posseduto da chissà che entità maligna. Risultato? Una bella caduta dalla cima di un albero, ma non c'era da preoccuparsi, le natiche avevano attutito la caduta... Già.
    Mi rialzai, furioso con me e con il ragno ma sapevo benissimo che tutto sommato lui non centrava nulla con il mio fallimento. Guardai Agony, ora tra me e lui non saprei dire chi fosse il più allegro, e iniziai a parlare.
    Credo di aver fatto un macello... Ho fallito?
    Chiesi al maestro dall'aria scazzata. Nemmeno io nelle giornate migliori arrivavo a quei livelli.
    Chakra:35
    Condizioni fisiche: Ferita lieve ai glutei
    Condizioni mentali: Scarico, deluso
     
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    Stavolta il fallimento dell'apprendista era stato accompagnato da una caduta del ragazzo da un punto alto dell'albero e anche da un'imprecazione dello stesso, segno che effettivamente si era fatto male. Poco male, un monito come un altro per il futuro. Comunque il ragazzo, anche guidato dalle mie parole, non si perse d'animo, e subito provò con il successivo tentativo. Ottimo. Anche se ciò ovviamente costò altro periodo di concentrazione da parte del ragazzo. Altra attesa quindi. Dannazione. Almeno anche stavolta il ragazzo aveva una certa decisione negli occhi, che prometteva qualcosa di buono.
    Penso sia anche l'ora, dopotutto...
    Pensai leggermente scocciato. Comunque non mi rimase che attendere i tempi dell'apprendista, che come al solito si prese tutto il tempo necessario per concentrarsi, per poi muoversi in direzione dell'albero e portare avanti il proprio tentativo. Il ragazzo fece i primi passi con la stessa sicurezza dell' ultima volta, anche se a passi piccolo, probabilmente per controllare al meglio l'andatura. E così proseguì mantenendo la concentrazione guadagnata in tutto quel periodo di preparazione, e passo dopo passo il ragazzo proseguiva, arrivando più in là del tentativo precedente, e proseguendo ancora, fino a raggiungere il fogliame dell'albero. Molto vicino al traguardo. Era la volta buona.
    Cazzo!!
    Fu l'esclamazione che ruppe il silenzio della concentrazione e vanificò gli sforzi fino ad allora fatti. Qualcosa aveva raggiunto l'apprendista, che nel tentativo di scacciare l'invasore, perse tutta la concentrazione e l'equilibrio, cadendo. Un'altra bella botta per le natiche del tipo. Il ragazzo si rialzò quasi subito, e sembrava molto furioso per quello che era successo.
    Credo di aver fatto un macello... Ho fallito?
    Tutta la situazione aveva suscitato parecchia ilarità, quindi non potei non mostrare un sorriso non molto piacevole nei confronti del ragazzo. Sorriso che scomparve quasi subito, venendo sostituito da un altro più benevolo.
    Non ti preoccupare, capita di fallire. Ma sei a un ottimo punto, ora no ti resta che farò tuo tutto questo, ma per conto tuo. Non ho più niente da dirti su questo esercizio. Ora passiamo al prossimo.
    Così, senza perdere troppo tempo, mi mossi verso il laghetto lì vicino, antistante l'albero, e illustrai al ragazzo l'obiettivo del prossimo esercizio, camminando sullo specchio dell'acqua come nulla fosse, proprio come con l'albero.
    Ovviamente per fare quello che sto facendo ora, serve il chakra, come abbiamo fatto fino ad ora, ma stavolta lo devi usare in un modo diverso: fino ad ora hai imparato a creare una patina ben salda e statica che funga da collante tra te e il tuo albero, ora però lo strato creato deve essere più malleabile, deve essere in grado di cambiare nel tempo a seconda di come la superficie acquatica si muove, senza però mai toglierti il sostegno che devi avere.
    Mi tolsi dall'acqua e mi sedetti a riva a gambe incrociate, in attesa del tentativo del ragazzo.
    Spero di essere stato chiaro, in caso contrario, chiedi pure.
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