-
.
Votato. Scheda nella targhetta sotto l'avatar. -
.
Anche gli altri cloni. -
.
Votazioni chiuse, gentili utenti. Come ogni mese, ecco un piccolo Premio per il supporto al nostro TAM: CITAZIONEShuriken (Pacco da 20)
Arma a forma di stella, con tutti e quattro i lati esterni affilati, al centro presenta un buco che permette di afferrarli. Come il kunai si tratta di una arma base ma può essere usata solo come arma da lancio.
80 Ryo
- Utenti che ne hanno diritto: Glitch, Skipio, Glustrod, Yuzin, Werner, Lord, Fenix, Mr.U, John, Supa, Altahir.
- Utenti che ne hanno diritto, ma al momento non sono ancora Genin (e quindi potranno richiedere il premio una volta raggiunto tale rango): N/A.
- Utenti che non ne hanno diritto: N/A.
N.B.= per ottenere il Premio Mensile ne andrà richiesto l'inserimento direttamente dalla propria Armeria linkando il Premio relativo. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».
«Non ti viene anche a te l'impulso di metterle in ordine?» esordì Maemi, attirando così l'attenzione del kiriano che la vide combattere - con scarsi risultati - un intenso formicolio alle mani. «Le isolette, intendo» specificò, infine, come se ce ne fosse il bisogno. D'altra parte, più che interrogarsi riguardo a cosa si riferisse lei, Kisuke avrebbe potuto porsi il dubbio se si stesse sfregando le mani per il freddo o per l'eccitazione nel soddisfare un disturbo ossessivo compulsivo.
«Solitamente non mi capita più, ma questa da te non me l'aspettavo» ammise Kisuke, soddisfando quanto meno la curiosità della sua allieva, se di curiosità poteva trattarsi. «Comunque dipende da quali sono le tue priorità» replicò Kisuke, senza sbilanciarsi troppo. Eppure capiva benissimo quale fosse il senso di quelle parole della Sp.Jounin, poiché anche lui conviveva ogni giorno con un qualcosa di simile, sebbene con gli anni avesse imparato a ridimensionarlo ed al contempo porlo al proprio servizio. Per non parlare degli ultimi tempi, dove per sfinimento alcuni giorni non aveva nemmeno le energie mentali da investire per compiacere quella determinata tipologia, rimanendo il più delle volte irrequieto.
«Comunque direi che ci siamo quasi» annunciò Kisuke poco più tardi, osservando sotto di loro il paesaggio. Poi, si girò verso Maemi e la chiamò a sé con un cenno. «Questo è il momento in cui le probabilità che qualcuno ci possa ascoltare sono in assoluto più basse, quindi apri bene le orecchie adesso perché alcune cose non le ripeterò due volte» la avvisò Kisuke, ben sapendo che per Maemi sarebbe stato sufficiente a metterla nel giusto stato mentale.
«Quel che ci aspetta qui nel Paese della Neve è quasi del tutto sconosciuto anche a me. L'unica cosa nota da cui partire è una località di nome Niseko nell'arcipelago a sud-est del Paese, proprio in quegli isolotti che ti piacerebbe mettere in ordine. Ed in un certo senso potrai farlo, dal momento che da un po' di tempo si stanno verificando degli strani omicidi molto tematici, se così si possono definire, ed il nostro obiettivo è proprio arrivare alla fonte del problema per portarlo al capolinea.» Kisuke prese fiato, a fatica, a causa dell'aria rarefatta. In quella situazione doveva alzare la voce, per sovrastare il rullio dell'aria che attraversavano a gran velocità, ma allo stesso tempo l'aria nei polmoni non abbondava di certo. «Per quanto normalmente non escluda a priori la possibilità che possa capitare qualche entità sovrannaturale in cui imbattersi, in questo caso specifico lo trovo molto improbabile. Nonostante la modalità schematica degli omicidi, eh» precisò Kisuke, iniziando ad anticipare a Maemi l'informazione fulcro di tutto. «A quanto ho capito può sembrare tanto brutale quanto rituale, però mi sembra che sia per l'appunto un modo per confondere le proprie tracce, e per questo sono quasi certo che si celi la mano dell'uomo dietro tutto questo» sostenne il Sennin con totale fermezza. "Ma la mano di quale uomo, però?" pensò il kiriano, quasi come una naturale prosecuzione delle parole che aveva appena pronunciato. Scosse poi immediatamente il capo, come a volersi scrollare dalla mente l'idea che lo tormentava da prima ancora che lui e Maemi lasciassero Kirigakure no Sato.
«Gli abitanti del luogo, sembra che siano ormai abituati alla possibilità di svegliarsi con una nebbia fittissima che quando scompare regala loro dei cadaveri fatti a pezzi ed impacchettati in grossi blocchi di ghiaccio. All'inizio sembravano essere dei soggetti qualunque, poi hanno cominciato ad affiorare i ninja di Yuki mandati ad investigare sulla vicenda. Per questo, adesso, siamo qui noi... nella speranza di non essere i prossimi che verranno fatti a pezzi. E...» Prima di continuare Kisuke si soffermò un attimo, con le prossime parole che tentennavano sulla punta della lingua, ma scelse di rimangiarsi tutto prima di fare una stronzata. «...con questo, credo sia tutto.»
Kisuke scelse deliberatamente di non rivelare altre informazioni salienti a Maemi, prima di giungere ad un punto di non ritorno. La situazione ancora non era del tutto chiara nemmeno a lui, perciò al limite avrebbe dovuto accettare che scheletri del passato emergessero inesorabilmente dalla neve, facendo finta di scoprirli insieme a Maemi. Poi, indicando le terre che dall'alto potevano vedere ormai nitide, Kisuke mostrò a Maemi dove si trovasse Niseko e poi coinvolse la creatura per far vedere loro dove sarebbe voluto atterrare, ovvero ai margini dell'isolotto longitudinalmente oblungo.
Per quanto un pennuto di quelle dimensioni non passasse assolutamente inosservato agli occhi di ignari civili, in comune accordo con la creatura cercarono di sfruttare gli elementi atmosferici a loro favore per coprire quanto più possibile il loro avvicinamento. "Non avrai bisogno di atterrare. Ci butteremo noi quando saremo abbastanza vicini, poi ti lascerò libero" disse Kisuke alla sua creatura che si diresse, per un ipotetico atterraggio, proprio lì dove Kisuke gli aveva indicato e mostrato quando erano ormai in dirittura d'arrivo. Il Sennin voleva tenersi lontano da quella che era la zona interessata dalla missione, cercando di tenere lontano da sé tutte le attenzioni possibili, per poi giungervi via terra.
«Al mio segnale ci lanciamo a terra» fu l'avvisò Kisuke alla giovane allieva, l'occhio sinistro fisso sull'avvicinarsi del suolo, che paradossalmente sembrava corrergli incontro come se non ci fosse un domani. Poi, quando ormai mancavano poco meno di cinque metri, diede il comando a Maemi: «Ora!»
Tutto sommato, il kiriano si lanciò nel vuoto quando il volatile distava giù quattro metri dal suolo, e non dubito che Maemi lo avrebbe seguito a ruota. E non tanto per il fatto che, in ogni caso, avrebbe fatto scomparire il volatile in un grosso sbuffo di fumo bianco, bensì perché Maemi avrebbe eseguito senza discutere.
Abbracci di aria gelida cercarono di afferrarlo per pochi istanti, senza riuscirci, finché Kisuke non giunse a terra ammortizzando la caduta. Grazie ad un rotolamento che l'avrebbe iniziato al suolo, l'atterraggio sul primo strato di neve soffice fu più dolce al punto da farlo risollevare praticamente indenne. Si sollevò, scrollandosi di dosso la neve che gli era rimasta attaccata, quindi si guardò intorno in cerca di Maemi. In un'altra situazione, il Sennin avrebbe volentieri fatto ricorso alla Kirigakure no Jutsu per coprire il loro arrivo, ma stavolta tenne in considerazione quanto gli abitanti della zona potessero potenzialmente essere suscettibili alla comparsa di una nebbia improvvisa e quindi decise di evitare. "Anche se andremo relativamente lontani da Niseko, ancora non sappiamo in quali zone dell'arcipelago sono comparsi i cadaveri e se, per assurdo, anche qui possano nutrire del timore" pensò tra sé e sé Kisuke, riportando alla mente uno dei papabili scenari che già ipotizzava avrebbero potuto trovare al loro arrivo.
Nonostante cercasse di seguire sempre un determinato protocollo, proprio come in questo caso specifico, Kisuke dentro di sé credeva fermamente al fatto che chiunque si celasse dietro al misterioso omicida non stesse aspettando altro che lui si presentasse nel suo territorio di caccia, di conseguenza sarebbe stato abbastanza impossibile passare inosservati, pur volendolo. "Almeno, è così che farei io" ragionò il kiriano, nel tentativo di anticipare le mosse del nemico, chiunque fosse a rappresentarlo. Come era suo solito fare, nelle sue previsioni cercava di prevedere le azioni dell'altro come se ci fosse lui a dare del suo meglio e lo comparava ad altre due possibilità: un approccio del tutto fuori dai suoi schemi, ma funzionale, ed un altro pressoché idiota. Ciò, unito a tutti gli elementi d'indagine in suo possesso a seconda del momento, gli avrebbe permesso di immaginare dei piani d'azione da seguire, soprattutto anche in funzione di pericoli e difficoltà. Come in quel caso specifico, tant'è che rivelò poi a Maemi i suoi timori, una volta che i due furono atterrati e rimasti soli in mezzo ad una desolazione bianca.
«Sei tutta intera?» furono le parole con cui Kisuke ricercò la kunoichi. «Facciamo presto. Non escludo che anche in questo momento possiamo avere degli occhi addosso» confessò Kisuke a Maemi, sebbene in realtà lo ritenesse improbabile, ma voleva che la ragazzina ragionasse secondo quella via. «Chiunque ci sia dietro quelle brutali uccisioni, sicuramente ci sta aspettando. Magari non noi nello specifico, ma si aspetta qualcuno, che secondo me è la chiave secondo cui è riuscito ad ammazzare persino i ninja di Yuki. Ad ogni modo, Niseko è il nostro punto di partenza, ma ora dovrebbe essere nient'altro che una landa ghiacciata, popolata esclusivamente da ruderi e macerie, quindi non andrei direttamente lì per ora. Ma vorrei vedere com'è la situazione nelle località adiacenti» le spiegò Kisuke, parlando a bassa voce. «In un'altra situazione, eviterei di andarci direttamente di persona, mandando avanti dei cloni trasformati per controllare senza esporci. Però è un dispendio di energie rischioso con un vantaggio relativamente fruttuoso, dal momento che abbiamo questi» le disse Kisuke, sistemando il proprio cappuccio sulla testa. «In casi come questi non c'è una scelta giusta o sbagliata, ma non sappiamo come possa venire recepita la comparsa improvvisa di due completi sconosciuti in comunità isolate, piccole e probabilmente impaurite come queste. Soprattutto se poi in qualche modo dobbiamo agire. Andiamo al primo centro più vicino, basterà per trovarci un alloggio in cui appoggiarci temporaneamente, dopodiché dovremo iniziare a guardarci intorno. Se vuoi, con qualcosa di caldo nello stomaco. Abbiamo ancora ore di luce, sufficienti per farci un'idea della vita per le vie dei quartieri abitati e nelle zone costiere. Andiamo verso il centro dell'isola, lì di sicuro troveremo qualcuno, poi scegliere dove alloggiare e dove mangiare toccherà a te. Sempre che ci sia una scelta...»SPOILER (clicca per visualizzare) -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».
Kisuke saltò giù dalla creatura alata e si sgranchì subito le ossa: dopo quelle ore di viaggio diventava, più che necessario, doveroso.
«Qui?» chiese la ragazzina oramai neo Sp.Jounin.
«Sembrerebbe di sì» replicò Kisuke facendo spallucce, lasciando intendere a Maemi come fosse una cosa evidente e, non solo, nemmeno decisione sua. Certo, probabilmente quella di Maemi poteva essere una domanda retorica, date le circostanze, ma lei in fin dei conti non l'aveva posta come tale.
Dall'alto della collina, il Sennin si guardò intorno per vedere da un'altra prospettiva il luogo scelto dal volatile per fermarsi, e che avrebbe finito per essere il loro rifugio temporaneo. Aveva già avuto modo di vederlo dall'alto, quando il volatile aveva deciso di avvicinarsi comunicando a Kisuke le sue intenzioni, e lo stesso kiriano non ebbe nulla in contrario. Solitamente si rapportava così con le sue creature alate, quando gli fornivano supporto per gli spostamenti. Se non strettamente necessario per esigenze specifiche, lasciava scegliere loro il punto ed il momento preferito in cui fermarsi. E questo, come tanti altri, fu proprio il caso. D'altra parte, il corpo era il loro, e senza una valida ragione chi era lui per imporre condizioni senza una valida ragione?
Nel frattempo, senza che il Momochi le dicesse niente, Maemi prese in totale autonomia ad allestire il campo provvisorio, seguendo le linee guida che Kisuke le aveva spiegato. In linea di massima, per lui era sufficiente che l'allestimento fosse gestito in tempi rapidi e che il campo fosse pratico, defilato ed infine facile da smantellare rapidamente per cancellare e compromettere la maggior parte di tracce della loro presenza. Ed allo stesso modo, Kisuke senza dirle nulla si allontanò per dedicarsi ad una semplice caccia in previsione della cena. Non era sempre solito fare così, poiché alternava le sue attività a seconda delle esigenze. Stavolta non c'era altro da fare se non procacciarsi del cibo, e lo scopo era evitare di consumare le riserve di cibo rapido inutilmente. Purtroppo, in quella zona ed in tempi rapidi, l'unica cosa che il kiriano riuscì a beccare fu una giovane lepre. Analizzando il territorio, ed essendo pratico nell'arte della caccia, Kisuke individuò quali fossero le papabili zone in cui delle lepri potessero scavare le loro tane. In più, siccome le lepri solitamente d'abitudine alla sera rientravano alle tane, non gli fu difficile sfruttare il connubio dei fattori per tornare al campo con in pugno una lepre ancora calda.
«Faremo turni di guardia?» chiese ad un certo punto Maemi,quasi accogliendolo direttamente con quella domanda, dal momento che ormai lei aveva terminato di allestire il minimo indispensabile.
«Sì» le rispose Kisuke brevemente. «Mi è indifferente chi comincia. Facciamo che io resto in piedi le prime sei ore, mentre le rimanenti spettano a te. Nel frattempo preparo questa, così possiamo mettere qualcosa sotto i denti. Spero ti piaccia» concluse il kiriano. "Anche perché a me fa schifo e comunque questo offre la casa" pensò poi Kisuke tra sé e sé. Non era un particolare amante della carne di lepre, o di coniglio, men che meno cotta al fuoco. Per di più gli davano noia in special modo le ossa con quella loro incredibile capacità di scheggiarsi i tanti minuscoli pezzi.
Il Momochi si era già premurato di dissanguare tutta la lepre subito l'uccisione, quindi lì al campo gli rimaneva solo da curare la bestiola. In prossimità delle zampette posteriori, praticò delle incisioni a mezzaluna superficiali, ci soffiò dentro per riuscire a dilatare lo spazio appena creato tra la pelle e la carne, quindi iniziò a tirare aiutandosi con la lama. Fece attenzione a preservare quanto più grasso possibile, dal momento che la carne della lepre era magra di suo e se l'avesse privata anch di quel poco grasso presente, lui e Maemi avrebbero fatto meglio a mangiarsi una delle loro scarpe. In cinque minuti, la lepre fu privata della pelle fino alla testa. I pezzi di carne furono poi posti a cottura grazie all'ausilio di legnetti tagliati affinchè fungessero da spiedi.
«Se vuoi, la pelle con la testa sono tuoi» disse Kisuke a Maemi, mentre il suo sguardo scrutava il crepitare del fuoco. «Se ne accumuli un po', credo tu possa farti fare dei bei indumenti» la prese un po' in giro, secondo una nota ilare più che evidente.
La cena fu pronta in poco tempo, considerati i tempi brevi per la cottura di una lepre commestibile e Kisuke se ne nutrì condividendo i pezzi con Maemi, e fu il momento che poi aprì le porte a quella zona grigia di tempo libero prima di iniziare la guardia. In realtà, fare dei turni non era strettamente necessario in quella situazione, così come non era necessario il minimo indispensabile allestito da Maemi per il campo. Anzi, tutto quel raffazzonare nell'accamparsi, per i canoni di Kisuke era anche fin troppo, rispetto a ciò che per lui rappresentava il vero minimo indispensabile. Eppure, chiudeva un occhio perché secondo lui era giusto che Maemi si vivesse ogni cosa, ogni esperienze, dalla A alla Z così che se la potesse portare appresso negli anni a venire.
Kisuke non aveva nulla da fare, e preferì per il momento tenere i pensieri lontani da qualsiasi forma di navigazione mentale che lo avrebbe inevitabilmente portato all'analisi del nulla, o di quelle poche informazioni essenziali in suo possesso. Maemi, invece, aveva deciso di buttarsi in una lettura non troppo attenta di un testo che lo stesso Kisuke le aveva prestato da poco tempo.
«Anche se mi fissi, non posso studiarlo io per te» la ammonì Kisuke, notando come ad un certo punto la kunoichi si fosse incantata su di lui. «Anche se faresti meglio a riposare. In missione dovrebbe esserci solo la missione, non lo studio. E poi più tardi toccherà a te ed alla mattina si riparte.»SPOILER (clicca per visualizzare) -
.
-
.
Votato. Scheda nella targhetta sotto l'avatar. -
.
Votazioni chiuse, gentili utenti. Come ogni mese, ecco un piccolo Premio per il supporto al nostro TAM: CITAZIONEPalla Bomba (Pacco da 5)
Queste palle di piccolissime dimensioni celano dentro di esse dell'esplosivo che dopo aver subito un urto più o meno evidente, esplodono. Questa esplosione è decisamente poco utile, dato che provocherà solo un leggero fastidio e danni lievi, molto utile invece se esplode in piena faccia, dato che, oltre a provocare danni lievi, ci sarà la probabilità di un accecamento permanente, a seconda della distanza dagli occhi. Le loro dimensioni fanno si che sia possibile nasconderle dentro la bocca per sputarle al momento opportuno, ma non di più di una alla volta.
50 Ryo
- Utenti che ne hanno diritto: Glitch, Werner, Skipio, Altahir, Yuzin, Fenix, Glustrod, Mr.U, Lord, Supa.
- Utenti che ne hanno diritto, ma al momento non sono ancora Genin (e quindi potranno richiedere il premio una volta raggiunto tale rango): N/A.
- Utenti che non ne hanno diritto: N/A.
N.B.= per ottenere il Premio Mensile ne andrà richiesto l'inserimento direttamente dalla propria Armeria linkando il Premio relativo. -
.
Sono informazioni di scambio in tempo reale, e che il tuo cervello deve però avere il tempo di elaborare. Quindi per me funziona come dici tu, ma con un breve mindfuck iniziale -
.
Votato. Scheda nella targhetta sotto l'avatar. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».
«Buongiorno, maestro» si presentò Maemi, richiamando l'attenzione del Momochi che si voltò in direzione della voce. Ormai, purtroppo o per fortuna, quella di Maemi era divenuta una delle voci a lui familiari.
«Buongiorno, Maemi-chan» l'accolse il kiriano. "Peccato che non sia davvero un buon giorno, questo."
«Che dici? Adeguato?» gli chiese lei, sfoggiando il completo che aveva indosso.
«Se sei sicura di non finire assiderata a parecchi gradi sotto zero, allora probabilmente è adeguato» si limito a rispondere Kisuke, risparmiando inutili commenti (seppur indirettamente richiesti) sul vestiario della kunoichi. Per quel che importava ad uno come Kisuke, era sufficiente il vestiario fosse pratico e funzionale a seconda delle necessità personali, dopodiché erano tutti fronzoli. E poi, in quel momento non era molto in vena di chiacchierare in totale spensieratezza. Probabilmente, Maemi pensava entusiasta già ad un nuovo viaggio, una nuova avventura come quelle in cui Kisuke aveva già scelto di portarla altre volte nei mesi precedenti, con i loro innumerevoli risvolti di cui la ragazza sembrava cibarsi con avidità insaziabile. Ma stavolta non sarebbe andata così. "Questa è una missione che non prevede il fallimento, qualunque sia il costo da pagare."
«Ora, seguimi e non fare domande» le ordinò Kisuke, il tono che non ammetteva repliche. Non che fosse una novità tra loro due, ma la kunoichi vi avrebbe percepito una durezza pungente ben più del solito da parte del suo maestro, e non sarebbe stato necessario spiegarle il motivo. «Sia ben chiaro che oggi io comando e tu esegui gli ordini. Nient'altro è contemplato. Come sempre deve essere» sottolineò Kisuke, parlando piano e scandendo bene ogni singola parola. «Non tollero iniziative che non siano prima approvate da me. Punto» concluse allora il Sennin, sancendo la fine delle questioni... soprattutto di quelle che Maemi avrebbe - sicuramente - anche avuto il coraggio di fare. Come se non bastasse, il Momochi si assicurò con una sola occhiataccia, con una sola espressione di lasciar intendere all'allieva che avrebbe fatto meglio a tacere. Maemi non lo avrebbe ammesso mai, ma sapeva benissimo che non poteva permettersi di trasgredire agli ordini di Kisuke. Una seconda volta. Anche perché, ad ammetterlo o meno, sapeva bene che non ci sarebbe stata una terza.
Kisuke si avviò a passo svelto e si lasciò alle spalle il Villaggio, tenendo in conto di avere Maemi al seguito, allontanandosi dal cancellone. Per il kiriano quella era una prassi che faceva parte di lui da tempo immemore, da quando aveva iniziato a portare il coprifronte della Nebbia. Diverso era per le partenze in volo con le sue personali creature, avvenimento di natura più recente, anche se Kisuke aveva ormai individuato i suoi luoghi preferiti per evocare le cavalcature volanti e decollare, stando lontano da occhi indiscreti o comunque punti di interesse principali. E fu proprio lì che si diresse, attraversando un sentiero dissestato da radici antiche e facendo ingresso in un ampio spiazzo circondato da alberi ed arbusti. Era libero al suo interno, come un'arena in miniatura eppure abbastanza grande da ospitare creature di certe dimensioni.
«Da qui proseguiremo in volo» annunciò il Sennin, portando il pollice della mano destra a sfiorare il filo tagliente nascosto nel suo coprifronte. Non avrebbe saputo dire quante volte l'aveva ormai fatto, tant'è che ormai era divenuto quasi un riflesso, e men che meno quante volte quel polpastrello era stato tagliuzzato. Quasi come se fosse una prosecuzione naturale di quel gesto, Kisuke tracciò con entrambe le mani la sequenza di cinque Sigilli più comune nel mondo ninja. "Kuchiyose no Jutsu!" esclamò mentalmente portando il palmo a contatto con i ciottoli muschiati.SPOILER (clicca per visualizzare)Kuchiyose No Jutsu - Tecnica del Richiamo
Villaggio: Tutti
Livello: C
Tipo: Ninjutsu
Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi dal rango Chuunin in poi. Non per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un Contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano di una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versar anche una minuscola goccia del proprio sangue per poi formare la serie di Sigilli necessari per l'esecuzione del Jutsu, che sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
Per riuscire ad evocare taglie grandi è necessario essere almeno Sp.Jounin; per le Leggendarie bisogna essere di grado ANBU
Consumo: 30/2= 15
Roc
Di lunghezza pari a sette metri e con un'apertura alare di circa venti, questa creatura è adatta principalmente per chi deve affrontare viaggi dalla lunga durata. Di indole pacata e pacifica, il Roc potrà accogliere sul suo dorso fino a tre persone mantenendo una velocità media, che diventa medio-alta nel caso in cui viaggi da solo. Nonostante non ami il combattimento, i suoi artigli affilati sono in grado di infliggere danni di medio-grave entità e il suo forte e lungo becco potrà penetrare difese di livello B e, solamente se in picchiata, anche difese di livello A rimanendo però stordito per turno. Proprio come la Grande Aquila, questa creatura potrà comunicare verbalmente con qualsiasi essere umano e, a differenza di quest'ultima, ha mantenuto la capacità di rivolgersi al proprio evocatore per via telepatica. Per mettere fuori gioco questo possente volatile saranno necessarie due tecniche di livello A o una di livello S.
Sotto di lui esplose un'enorme nuvole di fumo bianco che lo avvolse completamente, nascondendo per breve tempo sia Kisuke e sia la creatura da quest'ultimo appena richiamata. Tempo che la nube si diradasse ed il kiriano era già sul dorso della creatura alata.
«Sali, Maemi» la chiamò Kisuke. «Non aver paura, ormai anche lui ha imparato a sopportarti» la punzecchiò, infine, pur non essendo certo che fosse del tutto vero quel che aveva appena detto. Ma non era importante per lui.
«Andiamo verso Enrai» disse Kisuke parlando alla sua creatura, con una pacca amichevole sul collo piumato. "Non è vero, la nostra destinazione è Niseko, nel Paese della Neve. Segui una rotta per quella destinazione, e per gli dèi teniamoci lontani da quel maledetto Paese del Fulmine! Altro che Enrai... ci manca solo avere a che fare con quella gente lì, oggi" aggiunse poi Kisuke, parlando in separata sede con la propria creatura grazie al legame telepatico che univa loro due.
Nonostante la bizzarra situazione, l'enorme volatile conoscendo ormai abbastanza bene Kisuke si limitò ad accettare la richiesta e non fece domande a tal proposito. D'altra parte, sapeva che il suo evocatore aveva le sue ragioni e, per di più, che con tutta probabilità non gliele avrebbe sentite dire. E per ricevere una risposta del tutto superficiale era inutile barcamenarsi con le idee bizzarre del suo evocatore.
La creatura alata attese che anche Maemi raggiungesse lei e Kisuke, prima di spiccare il volo al comando di un flebile fischio.SPOILER (clicca per visualizzare) -
.
Votazioni chiuse, gentili utenti. Come ogni mese, ecco un piccolo Premio per il supporto al nostro TAM: CITAZIONERasoi (Pacco da 25)
Queste piccole armi da lancio si presentano come dei veri e propri rasoi, sono molto affilati su entrambe le estremità e presentano un buco al centro come un qualsiasi altro Shuriken, anche se non possono essere paragonati ad essi in quanto la loro conformazione e i bordi molto affilati rende più difficile maneggiare queste lame. Queste armi si presentano come dei normali Shuriken in quanto a resistenza ma saranno molto più affilati delle normali armi da lancio, riuscendo a penetrare più in profondità nella carne.
100 Ryo
- Utenti che ne hanno diritto: Altahir, Werner, Glustrod, Fenix, Skipio, Mr.U, Lord, Yuzin, Lee, John e Glitch.
- Utenti che ne hanno diritto, ma al momento non sono ancora Genin (e quindi potranno richiedere il premio una volta raggiunto tale rango): N/A.
- Utenti che non ne hanno diritto: N/A.
N.B.= per ottenere il Premio Mensile ne andrà richiesto l'inserimento direttamente dalla propria Armeria linkando il Premio relativo. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».SPOILER (clicca per visualizzare)Byakugan [Occhio destro]
Livello: B
Tipo: Doujutsu
Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
[Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]
Consumo: 10 (A Turno)
«Perché fai questo?!» gli urlò contro Maemi, riservandogli la stessa pietà che lui aveva avuto con lei. «Che cosa ti ho fatto...?!»
Forse era l'ultima arma affilata che aveva Maemi, eppure Kisuke non avrebbe mai creduto che quell'arma riuscisse ad essere sufficientemente affilata per uno come lui. Pur non capendo appieno le reali motivazioni che potevano aver portato la ragazzina a rivolgersi a lui in quel modo, Kisuke si rese veramente conto di aver esagerato quando quelle due domande specifiche lo richiamarono a guardare in faccia la disperazione della giovane kunoichi, accompagnato dalla visione dello stato pietoso in cui versava a causa sua. Probabilmente non era necessario arrivare sino a quel punto, perché si mettesse la parola fine a quel duello. Se solo lui avesse voluto, avrebbe potuto mettere KO Maemi in ben altri modi, oppure avrebbe potuto ottenere la vittoria della scommessa senza ridurre in quello stato la kunoichi. E allora perché lo aveva fatto? "Già, Kisuke... perché?" rimuginò tra sé e sé, impossibilitato ad evitare la domanda, cercando al contempo di non annegare in una pesante confusione mentale, accentuata dalle ferite che gli erano costate care pur di insegnare qualcosa alla kunoichi.
Lo sguardo era fisso su Maemi, eppure sembrava voler stare attaccato su di lei solo per tenere conto della distanza che la sua visione doveva percorrere per giungere fino a quella folta chioma rossa. Come se volesse focalizzare l'attenzione solo su quello e nient'altro. E la sua testa non lo aiutava in quel momento, poiché ogni qualvolta cercava di fare luce sulla situazione, si ritrovava ad accusare un dolore lancinante alla testa che lo bloccava, con quel pulsare lento ed estenuante che imperversava tra la tempia sinistra e la fronte, facendogli tremolare l'occhio a momenti alterni. Senz'ombra di dubbio era un segnale del suo corpo, che voleva ricordargli fosse il caso di curare le sue ferite, ma il Sennin volle stupidamente vederci molto di più. E di conseguenza si ostinò a remare contro il suo stesso fisico e la sua stessa mente, come se volesse soggiogare entrambi al proprio servizio per ottenere seduta stante il necessario. "Voglio solo mettermi l'anima in pace..." Nei meandri della sua psiche, quella frase risuonò quasi come una domanda, ma in realtà fu una vera e proprio ammissione. E forse fu proprio quello che gli permise di elaborare qualcosa di più.
Il Momochi si era stancato, ed aveva pure perso un po' di gusto in quella sfida amichevole con l'allieva, per cui voleva farla finita con quella stupida sfida? No, non era solo quello: voleva che fosse lui, a sua completa discrezione, a voler scegliere come e quando far terminare quel combattimento tra loro. E quello che poi scelse, ai suoi occhi, era proprio il momento adatto. D'altra parte, il kiriano aveva orchestrato tutto affinché Maemi non potesse far altro che accettare delle condizioni alle quali non poteva sottrarsi. Eppure un moto interiore faceva capolino come lo zampillo di un geyser per instillargli ancora il sospetto che, ancora una volta, non fosse solo quello. Così facendo, ogni spiegazione che Kisuke provava a trovare tra sé e sé gli sembrava andare a parare ovunque meno che dalla parte giusta. "Mi arrendo... sarà per un altro giorno..."
«Perché ti ho fatto questo, dici?» le chiese il Sennin, dissolvendo tutti i suoi cani ninja in una nuvola di fumo e liberando Maemi. Con un atteggiamento di totale noncuranza, rigirò la domanda a Maemi, e senza volerlo così facendo se la pose a sé stesso... sentendosi così autorizzato ed in dovere di rispondere, a differenza di quando le risposte gliele aveva pretese una come Maemi. "Perché la prossima volta nessun altro riesca a farti ciò che ti ho fatto io. Perché hai voluto diventare più forte, seguendo i miei insegnamenti. Perché hai bisogno di toccare il fondo, prima di poter puntare alla vetta" fu la risposta che balenò nella mente del Momochi, come un fulmine a ciel sereno.
«Per poter scegliere dove andare a mangiare, e non spendere un soldo, mi sembra ovvio» disse, invece, sprezzante di fronte alla sincera disperazione della sua allieva. "Allieva..." E qualcosa dentro di lui gli disse che non era necessario, che non serviva a nulla tenere sempre e acriticamente Maemi sul trespolo acuminato e, forse, lei in quel momento non lo meritava.
«La verità è che se lo faccio io, che non ho intenzione di ammazzarti veramente, ti dono i mezzi perché tu non permetta a nessun altro di ridurti in quel modo. Questa è la strada che hai scelto, Maemi, ed io ti avevo avvisata che non sono bravissimo ad insegnare.»SPOILER (clicca per visualizzare) -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».SPOILER (clicca per visualizzare)Byakugan [Occhio destro]
Livello: B
Tipo: Doujutsu
Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
[Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]
Consumo: 10 (A Turno)
Iniziò come un leggero crepitio sopra il palmo di Maemi, e lì un lieve bagliore nel giro di pochi istanti di tramutò in un fascio accecante che le avvolse tutta la mano, per poi svanire subito dopo. Le scariche di Chakra Raiton, per quanto impetuose, si dissiparono subito nell'atmosfera cicrcostante, quindi pochi attimi dopo arrivò nuovamente il sentore di un'altra ondata incombente, che si manifestò in un lampo ancora più forte, ancora più abbagliante. Le scariche elettriche si manifestarono all'improvviso, e con una violenza tale da non andare in risonanza con la naturale protezione che il proprio corpo e il proprio Chakra producevano come un isolamento protettivo, e Maemi si ritrovò tutta la mano bruciacchiata. Una volta che il Chakra svanì, sul palmo della kunoichi erano visibili delle vistose chiazze rosse. "Quanta irruenza..." si ritrovò a pensare Kisuke, scuotendo il capo con disapprovazione. "E meno male che le avevo detto di andarci piano. Ma figuriamoci se può attenersi con buon senso a quello che le dico. Quando mai..."
«Se volevi impressionarmi, ci sei riuscita» le disse Kisuke, col tono di chi non voleva affatto nascondere un rimprovero nella frecciatina. E non sentì il bisogno di aggiungere altro, quindi le lasciò il tempo di sistemarsi alla bell'e meglio l'ustione, dato che c'era lì vicino a loro dell'acqua.
«Che cosa ti avevo detto?» le chiese Kisuke con fare inquisitorio, questa volta visibilmente spazientito. «Devi darti una regolata. Oltre a star buttando Chakra inutilmente, finisci col farti arrosto la mano, come in questo caso. Avvolgiti la mano con una pezza bagnata, perché non ti presto le mie medicazioni per queste cazzate. Ad ogni modo, stai pensando più a far...» Kisuke si fermò un attimo, per controllarsi. «Ehm, dicevo che ti concentri troppo sul mantenere il rilascio del Chakra ad un buon ritmo, e questo ti porta a tralasciare altri fattori. Che forse può essere normale a questo punto, poiché hai fin troppi dettagli a cui badare. Facciamo così» prese a dire, pensando nel contempo a come pianificare il lavoro di Maemi. «Lascia stare la ritmicità del Chakra, piuttosto esegui il processo più lentamente per adesso. L'importante, per ora, non è riuscire a fare velocemente l'accendi-spegni, ma farlo bene. E questo vuol dire dosare correttamente il Chakra, trasformarlo adeguatamente ed isolarlo per bene. Altrimenti sulla mano hai la rappresentazione di quello che può succedere, ad essere fortunati.»
Kisuke fece dei passi indietro, dando uno sguardo attorno a sé. Da quanto erano lì, in mezzo alla natura? Abbastanza da fare una pausa? "Abbastanza probabilmente no, ma non credo ci sia altra scelta. Lo shock alla mano non le consentirebbe di concentrarsi a dovere" risolse allora Kisuke, adocchiando la mano ferita di Maemi.
«Adesso riposati qualche minuto, dopodiché riprendi con la mano buona che ti è rimasta. E vedi di non friggerti anche quella.»SPOILER (clicca per visualizzare) -
.
Votato. Scheda nella targhetta sotto l'avatar.
Posts written by Mr.Uchiha |
