| Narrato Parlato Pensato Parlato altrui AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA L'urlo riecheggiò nella casa,attirando l'attenzione anche di chi passava davanti all'abitazione,che al solo sentire quel grido un brivido percorreva il corpo del povero malcapitato che l'aveva ascoltato.La causa di quel gesto fu la rabbia che cresceva in me.Il motivo era la missione assegnatami,il chuunin che mi aveva consegnato la lettera era ancora imbambolato d'innanzi a me,non sembrava essere a suo agio e qualcosa mi fece capire che avesse il timore che potessi colpirlo,ma evitai dato che impugnando la mia katana gli avrei fatto ben altro che tirargli un semplice pugno.Quindi lo guardai e con un'occhiata gelida dissi: Devi consegnarmi altro? Quasi pietrificato,riuscì ad emettere una flebile risposta: No. Dopodichè scomparve velocemente in una nuvoletta bianca,facendomi così rimanere nel dojo da sola.Con la mano sinistra accartocciai la lettera e la lanciai verso l'entrata,per poi convogliare tutta la mia ira sui manichini di legno che erano di fianco a me.Con dei fendenti decisi,ne tagliai tre di netto,senza troppa fatica e prima che potessi avventarmi contro il quarto,venni interrotta da una voce alle mie spalle: L'isola Nami è l'unica isola, seppur piccolissima che rientra nel cerchio del paese del fuoco. Il tuo compito è quello di portarti fino a la e stilare un rapporto sulle condizioni degli abitanti e sull'operato dei pochi Shinobi presenti sull'isola. E' necessario ricevere dei rapporti periodici su di loro visto che sono così distaccati dal centro del paese. Se trovi eventuali scaramucce puoi anche prendere iniziativa e spegnere il fuoco sul nascere. Buona Gita Conficcando la katana nelle assi di legno,mi voltai e si leggeva chiaramente sul mio volto la rabbia che provavo.Mio padre,che aveva raccolto la lettera,aveva avuto la grande idea di leggerla ad alta voce e questo mi aveva infastidito molto: Non c'è bisogno di leggerla ad alta voce,so già di cosa si tratta e non vedo il perchè di mandare me,una chuunin per stilare un rapporto,lo sanno tutti che queste cose non fanno per me,mi sarei aspettata una missione di spionaggio o fermare una ribellione al confine del paese,ma questo è... Mi fermai,non sapevo cosa dire,dalla rabbia ero passata alla frustrazione,pensando che mi avessero assegnato quella missione perchè ero troppo debole per svolgerne altre.Il solo fatto che un pensiero mi avesse sfiorato stava a significare che forse qualcosa di vero c'era,già agli esami chuunin me ne ero accorta,essendo stata eliminata al primo turno,io una Uchiha,in possesso dello sharingan una delle abilità più potenti,battuta da uno qualunque.Da quel momento mi ero allenata molto ma sentivo che non era ancora abbastanza,che dovevo migliorare ancora,così che potessi portare il mio nome a testa alta.Questi pensieri che affollavano la mia mente,furono interrotti nuovamente dalla voce severa di mio padre: Cos'è quella faccia da funerale,anche i più grandi shinobi della storia hanno dovuto fare queste missioni e non si sono mica lamentati,se te l'hanno assegnata ci sarà un motivo e comunque tutto fa esperienza,qualunque situazione può insegnarti qualcosa di nuovo che ti aiuterà a migliorare sia come kunoichi sia come persona... Poteva aver ragione mio padre ma qualcosa dentro di me,una piccola parte,non ci credeva fino in fondo e questo poteva solo creare nella mia mente nuovi dubbi o farne ritornare di vecchi.Qualunque fosse stata la ragione per assegnarmi una tale missione,ormai era fatta,dovevo partire alla volta di Nami,come shinobi ero tenuta a svolgere gli incarichi a me assegnati anche se banali: Al diavolo tutti,farò vedere di che pasta è fatta Risa Uchiha,così forse la prossima volta mi daranno una missione più seria,sono pronta,lo so di esserlo ed è quello che voglio dimostrare sia a me stessa che al resto del villaggio. Strinsi i pugni e con sguardo deciso,guardai mio padre,volevo che capisse che ero pronta a partire senza nessun dubbio nella mente,anche se non era del tutto vero: Continuerò ad allenarmi un altro pò,non ho fretta,non devo partire per Nami subito,quindi mi eserciterò con la katana il più possibile... Mi avvicinai nuovamente alla katana,che era conficcata nel terreno,e la impugnai: Non voglio farmi trovare impreparata in nessuna occasione,così vedranno quanto vale una vera Uchiha. Dopo quest'ultime parole,estrassi la spada e continuai con le forme,così da affinare le basi,dato che non ero ancora una grande esperta.Sotto l'occhio vigile di mio padre,continuai l'allenamento,sentendo quello sguardo penetrante,bucarmi le spalle,squarciando la mia anima così da guardare dentro di me,quella sensazione era strana,forse anche il mio vecchio era preoccupato per me,ma cercai di non dargliene motivo,volevo che potesse fidarsi di me in ogni situazione e non stare in pensiero ad ogni mia missione.Continuai per oltre quattro ora di fila senza mai fermarmi,la stanchezza veniva coperta dal mio grande orgoglio che ormai aveva preso il posto di tutte le mie altre emozioni,in quel momento pensavo solo a diventare più forte,sempre più forte fino a diventare la migliore,dopo che il mio nome sarà stato scolpito nella storia,a quel punto saprò di essere arrivata al mio limite,ma fino a quel momento,il mio potere era illimitato e poteva ancora crescere ed era proprio quello che volevo: Credo che per oggi sia abbastanza,non voglio strafare,mettere sottosforzo il mio corpo non è una buona idea specialmente prima di una missione,andrò a farmi un bagno così potrò rilassarmi un pò,forse dovrei anche pensare alla missione anche se non c'è molto da organizzare,devo solo controllare la situazione...Più cerco di farla diventare interessante e più diventa noiosa,cosa devo fare con questa seccatura. Rinfoderai la katana e misi un pò a posto il dojo,avevo combinato un bel casino e sapendo che mio padre non adorava il disordine,ero costretta a raccogliere i manichini distesi per terra,fatti a metà. Dopodichè mi diressi verso il bagno per darmi una rinfrescata,l'acqua calda mi aveva sempre aiutata a calmare il mio animo inquieto e a mettere ordine nei miei pensieri. Appena sentì l'acqua toccare la mia pelle,sentì che tutte le mie preoccupazioni scomparvero in un'istante,non pensavo più alla missione da quattro soldi assegnatami o al fatto di non riuscir a fruttare lo sharingan al meglio,niente di tutto questo mi toccava minimamente,in quel momento c'era solo silenzio,calma e tranquillità.Sentivo distendere tutti i miei muscoli: Ci voleva proprio un bel bagno,sento che mi stanno ritornando le forze e i cattivi pensieri svaniscono,devo essere al meglio,devo essere in forma per domani,anche se non conta molto questa missione e non ci sarà bisogno di utilizzare la forza,voglio essere comunque al cento per cento. Rimasi nella vasca per circa venti minuti,poi uscì,mi asciugai e mi diressi in camera per cambiarmi e mettere apposto il mio equipaggiamento.Pulì ed affilai la katana,controllai kunai,shuriken uno ad uno per accertarmi delle loro condizioni,poi sistemai il tutto in borsa,preparai il gilet e i vestiti che mi sarai dovuta mettere: Quanta preparazione per una semplice missione,a questo punto avrei fatto prima a richiedere una missione di livello D,forse sarebbe stato più emozionante. Mi misi a leggere tutto il pomeriggio i rotoli contenenti jutsu,così da affinare quelli che già conoscevo ed impararne altri.,un modo come un altro di passare il tempo,interrompevo la lettura solo per piccoli break,continuai fino a tarda notte e vedendo l'orario decisi di smettere e mettermi a letto,anche se era una missione di poco conto fare le ore piccole non era una buona idea per iniziare,specialmente sapendo che il giorno dopo avrei dovuto stilare un lungo e noiosissimo rapporto: Maledetto Hokage me la pagherai questa... Il sonno mi attirò a se velocemente e in men che non si dica ero già assorta nei miei sogni,fantasticando su un futuro prossimo sarebbe diventato realtà. Risa...Risa svegliati...è tardi... Una voce mi svegliò,ma non del tutto,ero ancora intontita e non capivo bene cosa stesse succedendo,mi trovai solo mio padre con aria preoccupata vicino al mio letto che mi fissava: Risa è tardi,dovresti essere già partita per Nami. mi strofinai gli occhi per poi rispondere: Nami? Si Nami,per la missione... In quel momento mi alzai di scatto rimanendo in piedi sul letto davanti a mio padre e con espressione preoccupata cominciai a correre per la stanza cercando i miei indumenti,rovistavo dappertutto ma non ricordavo dove avessi messo il tutto,poi mi girai verso la scrivania e l'equipaggiamento era lì.Mi vesti in fretta e furia ed uscì di casa,mentre correvo al cancello est di Konoha controllavo se era tutto in ordine: Maledetta missione,già mi stai creando problemi...comunque sembra che abbia preso tutto anche andando di fretta,per fortuna che avevo preparato tutto ieri. La giornata non era partita nel migliore dei modi,e questo aveva solo accresciuto il mio malumore,correvo verso il cancello est del villaggio,da lì avrei dovuto raggiungere la costa dove mi stava aspettando una barca che mi avrebbe portata a Nami,ma ero già in ritardo ed anche se avessi viaggiato a tutta velocità non ero sicura di arrivare in tempo.Persa nei miei pensieri superai le mura di Konoha senza accorgermene e mi ritrovai immersa subito nel verde delle foreste che caratterizzavano il paese del fuoco,Un paesaggio tranquillo e mite,il sole splendeva alto nel cielo ma non faceva caldo,il leggero venticello che c'era rendeva il clima temperato,mentre il cinguettio degli uccellini risuonava tutto intorno.Passando di lì,pian piano tutta la mia rabbia scompariva,e sentivo solo il dolce calore che entrava in me,nell'aria sembrava ci fosse un sonnifero perchè improvvisamente mi venne voglia di sdraiarmi e rimanere lì a dormire,sulla soffice erba a guardare il cielo ovattato,ma non era il momento di perdere altro tempo,ero in ritardo e la nave per Nami faceva un solo viaggio per giornata,quindi era di vitale importanza che la prendessi,non volevo una ramanzina per aver ritardato il controllo di un giorno,ma a pensarci avrei potuto inventare qualche bugia per salvarmi: Bhe se arrivo domani e mi chiedo del mio ritardo,potrò rispondergli che questa è un'ispezione a sorpresa e il giorno stabilito era un falso...non sembra reggere molto ma camminando troverò qualcosa di meglio...almeno spero. Cominciai a correre senza sosta verso il porto dove era attraccata,era a circa due ore da Konoha,quindi non potevo perdere neanche un minuto.Senza sapere neanche l'ora,puntai sempre dritto senza distrarmi e quando intravidi il mare sentì il mio cuore esplodere di gioia ed un grande sorriso si dipinse sul mio viso,ero talmente felice che aumentai ancora di più il passo,ormai ero arrivata... Ma al mio arrivo al molo,dovetti guardare l'amara verità in faccia,la nave era già salpa e senza di me: Ma...ma...e ora...cosa...FACCIOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Il mio urlo portò tutti gli occhi dei presenti su di me,ma a me non importava,non me ne resi neanche conto.A quel punto mi inginocchiai a terra a guardare l'orizzonte,avevo gli occhi lucidi e sembrava quasi che stessi per piangere: Non posso essere rimproverata su una missione del genere,che figuraccia farò appena tornerò indietro,appena si saprà questa storia all'interno del clan verrò vista come la pecora nera del clan Uchiha... Non mi rimaneva altro che tornare a casa e aspettare l'indomani,dove ci sarebbe stata un'altra nave che mi avrebbe portato a Nami: Mi scusi signorina,ha per caso bisogno di una mano. Una voce rauca e profonda,interruppe la mia commiserazione.Alzai lo sguardo e vidi in piedi alla mia destra,un signore anziano con una folta barba bianca e i capelli crespi brizzolati,indossava una maglia bianca con un gilè marrone e sotto un pantalone nero.I suoi indumenti erano abbastanza consumati e nel vederlo pensai che fosse ub pescatore,gli risposi sempre più malinconica: Bhe ho appena perso la nave per Nami,in questo momento mi servirebbe solo arrivare sull'isola. Dissi abbassando di nuovo lo sguardo rivolgendolo all'orizzonte: Se le serve solo questo ci penso io,ho una barca con cui vado a pesca,non sarà un problema accompagnarla a Nami. Appena sentii le sue parole balzai in piedi e sentivo in me ritornare la speranza: Forse non sarò più la pecora nera del clan,sono salva evviva. Pensai mentre stringevo la mano del mio salvatore: Grazie,non so come avrei fatto senza di lei.Come potrò mai ripagarla? L'uomo a quel punto mi guardò fisso e rispose deciso: Naturalmente pagandomi no,per un ninja di Konoha non sarò un problema vero? Dopo le sue parole la mia felicità fu affiancata da un pò di amarezza e capì che il detto "nessuno fa niente per niente" era stramaledettamente vero: Di che cifra parliamo? 200 ryo basteranno. Sul suo viso si stampò un sorriso compiaciuto ma anche un pò ironico in quella situazione.Non sapevo cosa fare,in quel momento accettare la sua offerta sembrava l'unica scelta logica,quindi misi mano al portafoglio e gli diedi la somma pattuita: Grazie signorina,è sempre un piacere un piacere per me aiutare il prossimo.Mi segua,la mia barca è qui vicino. Ripensando alle parole appena pronunciate dall'uomo,sembrava come se mi stesse prendendo in giro,quello era un furto bello e buono ma non potevo fare altrimenti: Oggi non è proprio la mia giornata,essere fregata così da un pescatore,ma cosa posso fare se non arrivo a Nami sono sicura che riceverò un richiamo dall'Hokage in persona per aver ritardato la missione...Spero almeno che la cosa si concluda velocemente. Pensai mentre percorrevo quei pochi mentre prima di raggiungere la barca,se così si poteva definire,appena la vidi un brivido percorse tutta la schiena.Non riuscivo a credere ai miei occhi,era una vera bagnarola e dubitavo che potesse ancora navigare,ero certa che imbarcandomi su quella cosa sarei morta di sicuro: Ma sta scherzando quel pezzo di legno non può fare neanche dieci metri,non so come faccia ancora a stare a galla ma se saliamo su quella trappola non ne usciamo vivi. Dissi irritata all'anziano signore,che girandosi verso di me disse: Non sia così pessimista,all'apparenza non sembra ma la mia barca è più resistente di quanto pensa,non affonderà ne sono certo,può affrontare ancora mille tempeste.Comunque non mi sono ancora presentato,sono Sin il pescatore al suo servizio. Mi sorrise e comincio a tirar su l'ancora e appena salì slegò anche la corda che teneva la barca attaccata al molo.Mi arresi all'indea di dover naufragare,quella era l'unico modo per arrivare a Nami: Io mi chiamo Risa. L'anziano pescatore,andò al timone e partimmo.Dato che mi ero alzata in tutta fretta,avevo ancora un pò di sonno,quindi decisi di riposare,andai sotto coperta: Speriamo che nessuno si accorga del mio ritardo,comunque non avevo un orario preciso di arrivo all'isola,quindi non avrò problemi,poi devo fare un'ispezione,ci metterò poco,spero di finire in due o tre ore...Forse sono troppo ottimista. Sbuffai nel mentre mi poggiavo una brandina che trovai lì,non ci volle molto prima che il sonno sopraggiungesse portandomi nel mondo dei sogni dove le mie preoccupazioni non esistevano.
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Edited by Risa~ - 31/8/2013, 14:13 |
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