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Una volta scese le scale ed essere giunto nella sala della locanda adibita a reception, vidi il mio compagno, impegnato in una conversazione con il locandiere. Non appena mi avvicinai al bancone, salutai entrambi con un semplice Buoooongiorno! Subito Virgil contraccambiò il saluto, e mi intimò di seguirlo, visto che il primo traghetto per Mitsu sarebbe partito tra mezz'ora. Frugai in tasca e una volta trovata la chiave, la porsi al locandiere, che poi salutai, per poi dirigermi verso l'uscita dell'edificio e raggiungere Virgil, che in fretta e furia mi aveva lasciato indietro. Una volta fuori dalla locanda, mi avvicinai al mio compagno che subito partii in direzione del porto. Lo seguii lungo le piccole e strette viuzze della cittadina portuale, finché non giungemmo al porto. Nell'arco di tempo che andava da quando eravamo usciti dalla locando fino al momento dell'imbarco non feci molto, mi limitai soltanto a seguire il mio compagno, che mi sembrava conoscesse bene il posto. L'unica cosa che era degna di menzione era stato il mio estenuante tentativo di convincere il capitano della nave a lasciarmi salire sulla nave per una modica quantità di ryo, visto che ormai le mie finanze stavano per dileguarsi completamente. Avevo i soldi per il viaggio di andata, ma non per quello di rientro, e non avevo intenzione di chiedere altri soldi a Virgil. Il capitano era un osso duro, non voleva mollare. Per farlo cedere, dovetti utilizzare tutta la mia capacità persuasiva. Provai anche ad offrirgli un mio autografo, ma il vecchio non voleva saperne. Alla fine riuscii a contrattare qualcosa. Il capitano mi lasciò salire a bordo pagando metà della cifra standard a patto che io l'avessi aiutato a pulire la stiva una volta al giorno, visto che il viaggio sarebbe durato almeno un paio di giorni. Dopo aver pagato il capitano, che alla fine si era rivelata una brava persona, soddisfatto della mia impresa, inseguii il mio compagno, che era in procinto di salire sulla nave. Ehi Virgil, avresti dovuto sentire il discorso che ho fatto al capitano. A orazioni del genere si assiste poche volte nella vita. Dissi, orgoglioso della mia abilità nell'arte dell'eloquenza, dopodiché continuai il discorso Non abbiamo ancora avuto occasione di parlare della missione. Anzi, in generale non abbiamo parlato proprio, colpa mia, da quando sono arrivato a Kiri ho scoperto che la troppa pioggia mi mette il malumore, non so come tu faccia a vivere in un posto del genere. Facciamo così, adesso andremo alla ricerca della mia stanza. Là potremmo fare quattro chiacchere in pace, sicuri del fatto che lì la pioggia non ci potrà disturbare ahah Mentre salivo sulla nave, avanzando a passo lento e seguendo la lunghissima fila di passeggeri che si era creata,cercai di ricordare le informazioni che il capitano mi aveva fornito riguardo la mia cabina, più nello specifico la sua ubicazione e il suo numero. La nave era molto affollata, si potevano vedere persone dappertutto, e circolare risultava difficile. Da quello che avevo capito dalle informazioni che mi aveva dato il capitano dopo averlo pagato, la nave faceva numerosi scali nelle varie isolette del paese dell'acqua, quindi mi sorprese più di tanto la presenza di tutte quelle persone. Una volta arrivato sul ponte, tra spintoni vari riuscii comunque ad arrivare nella mia stanza illeso. Era la numero 12. Presi la chiave che mi aveva dato il capitano e aprii la stanza. Una volta entrato, mi rivolsi al mio compagno, confidente del fatto che fosse riuscito a seguirmi facendosi strada in mezzo a tutta quella gente. Fa come se fossi a casa tua. E già che ci sei, chiudi la porta. Dissi, mentre mi toglievo di dosso arco e katana e dopo averli riposti in un piccolo armadio posto vicino al letto. Accomodati pure dove ti pare. Lasciai libera scelta al giovane ninja. Non che ce ne fosse molta, visto che all'interno della stanza vi era poca cosa, il minimo indispensabile, giusto due sedie, un comodino sopra il quale vi era una sveglia, che segnava le ore dieci spaccate, un piccolo bagno dotato di lavandino e water, e il letto, al fianco del quale vi era il piccolo armadio. Tirai fuori dalla mia borsa un paio di daifuku, e li lanciai al mio compagno. Dopodiché presi un pugno di dolci e me li ficcai tutti in una volta in bocca. Non scio te, ma io non ho fascioo colazione, e scioo morendo di fame. Dissi, mentre masticavo tutti una volta qualcosa come cinque dolcetti. Avevo la bocca completamente impastata, quindi era probabile che il mio compagno non avesse capito nulla di quello che stessi dicendo. Una volta ingoiato l'impasto di zuccheri vari che si era creato nella mia bocca, presi nuovamente parola. Non ho ancora avuto modo di ringraziarti per avermi pagato praticamente tutto alla locando. Ti prometto che un giorno ti renderò quei soldi. Intanto, come anticipo, visto che ho notato che ti interessa molto il mio clan, ti svelerò una cosa. Il nostro clan è famoso per essere abile nei combattimenti corpo a corpo. Io non faccio eccezione, quindi cerco sempre di andare per lo scontro ravvicinato. Anche stavolta rimasi nel vago, ma quella che gli avevo dato era comunque un informazione importante. Dopo aver bevuto qualche sorso d'acqua per liberarmi dei residui di zucchero ancora presenti tra i denti, decisi di fare qualche domandina. Ma ora parlami un pò di te. Qualcosa di generico, roba del tipo il tuo grado ninja, gruppo sanguigno e il numero esatto di capelli che hai in testa Lasciai il tempo di rispondere al giovane ninja. Mi sedetti sopra una sedia, curioso di sapere qualcosa di più su quel ninja dai capelli colorati di un verde quasi innaturale.
Stato Mentale:Frustrato al limite massimo Stato Fisico: Ottime Chakra: 115
Equipaggiamento:
Borsa: -Matita e Taccuino -Shuriken 15/15 -Kunai 10/10 -Fumogeni 5/5 -Palle Gelo 5/5
-Katana verticale/Fodero -Arco/Frecce 30/30/Faretra
Abbigliamento Ninja:
-Polsini -Scarpe con lama -Gomitiere
Edited by Cloud 95 - 28/1/2015, 12:06 |
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