Posts written by Ely_11

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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Borei - Galatea Shishi - Altri


    Il ritmo iniziò ad accelerare. Si passò dalla semplice camminata a una serie di balzi sopra i rami secchi e spogli. Galatea parlava e Shori rimase muta, intenta ad ascoltare il piano della compagna con attenzione analitica. La kunoichi dai capelli argento non si era presentata impreparata: aveva già un piano, che in quel momento stava esponendo.
    La ragazzina abbassò lo sguardo sulla sacca che prima Galatea le aveva lanciato. Dentro c’era un ammasso di capi posti uno sopra l’altro e, come le era stato detto, un tintinnio occasionale di due corpi duri che collimavano tra loro. Il piano della Shishi non era male: infiltrarsi all’interno del Villaggio fingendosi profughe, due ragazze sfuggite alle violente razzie di quei barbari di Konoha. Gli alleati di Kiri. In quell’attimo, mentre guardava quelle semplici vesti e i piedi toccavano il legno duro per balzare nuovamente, fu assalita da una furia puerile e travolgente di una bambina impotente.
    Alzò lo sguardo. Galate aveva appena finito di esporre l’utilità di quella sacca. Shori non disse nulla per un po’; il piano era sì buono… ma non abbastanza. Almeno non per come la Jinchuuriki aveva pensato. Era abbastanza sicura che, se fossero andati avanti con quel piano, sarebbero state scoperte, ma al momento non le venivano in mente alternative migliori. Odiava il pensiero di dover criticare le idee altrui senza proporre qualcos’altro, ma non poteva far finta di nulla. Sinceramente, penso che stiate sottovalutando le precauzioni di Suna, parlò, guardando davanti a sé. Non posso esserne sicura al cento per cento… ma immagino che all’ingresso facciano un taglietto a tutti quelli che entrano, per assicurarsi che non stiano usando la Henge. E poi, se poco dopo il nostro arrivo iniziassero dei “disordini pubblici”, saremmo subito sospettate e il nostro compito verrebbe enormemente ostacolato. L’ideale sarebbe entrare senza che ne se accorgano. “Sì... più facile dirlo che farlo”. Shori si morse le labbra. “Pensa, pensa, pensa…”
    Ma Galatea aveva altre domande da farle. Prima di parlare del resto, vorrei farmi un'idea delle condizioni in cui è Suna al momento. Tu eri lì?
    , confermò Shori. Tutti i pensieri riguardo la missione vennero polverizzati come uno specchio che si frantuma in una miriade di schegge. Serrò i denti, mentre le mani si strinsero a pugni. Ricordava bene com’era andata… ricordava, durante la battaglia, di come fosse spaventata, di come combattesse per non morire. Era davvero terrorizzata; ora non più. Tutto quello che provava ora era una rabbia viscerale mista ad orrore. Quella battaglia era stata la cosa più irragionevole a cui Shori avesse mai partecipato.
    Suna era ridotta parecchio male: i cancelli erano stati sfondati, il Kazegake era morto, tutti i ninja dell’Esercito erano dentro Suna e annientavano chiunque si opponesse. Alcuni dei nostri si davano al saccheggio, o altre scorribande. Non c’erano civili. Sono immensamente indeboliti. Loro lo sanno, e sanno anche che noi lo sappiamo. E per questo che credo facciano controllo per la Henge.
    Comunque, ho annullato il sigillo, per ora, ma ho intenzione di applicarlo nuovamente al termine della missione, concluse Galatea, precisando la seconda parte del discorso. Shori non batté ciglio; si limitò a fare un cenno per assicurarle che aveva capito. Non aveva intenzione di approfondire il discorso.
    Per un bel po’ rimase in silenzio, lasciando che i rumori degli alberi e del vento rimpiazzassero le parole. Ma nel frattempo, Shori rifletteva. In parte, sapeva già cosa avrebbe fatto: prima di tutto serviva un sopralluogo completo e dettagliato delle condizioni di Suna, un qualcosa di più concreto delle sue supposizioni. Appena fosse calata la notte e Galatea si fosse addormentata, avrebbe dato istruzioni a Borei affinché li precedesse e arrivasse a Suna prima di loro, in modo che quando si fossero riuniti lui avrebbe potuto informarle al momento. E per entrare… per entrare…
    E poi, come un lampo, ebbe un’idea. Un diversivo? Disse all’improvviso, per poi arrossire quando si accorse che aveva parlato ad alta voce. Non era sua intenzione: quel pensiero l’aveva colpita come un fulmine, un piano ancora allo stato grezzo in cui dietro non c’era alcuna strategia ben pensata. Solo qualcosa che le era saltato in mente al momento… qualcosa che non avrebbe voluto esporre, almeno non ancora. Fu sul punto di liquidare il tutto, lasciano cadere il discorso, ma a ormai sarebbe stato ridicolo farlo. Pensando velocemente, voltò la testa verso Galatea Shishi, nel tentativo di spiegarsi: Voglio dire… potremmo creare un diversivo… qualcosa che catturi l’attenzione delle guardie abbastanza a lungo da permetterci di intrufolarci dentro il Villaggio. Fece una pausa, cercando di pescare nella sua memoria un qualche tipo di esempio, ma non lo trovò, così decise di tacere. Gettò un’occhiata verso Galatea, cercando di capire dalla sua espressione cosa ne pensava. Non potrebbe essere un’alternativa?

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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Parlato fantasmi - Yuzin Asuka


    In attesa che il ragazzo si preparasse, Shori si ritrovò a passarsi una mano tra i capelli corvini per poi giocherellare con le ciocche.
    “E’ altamente improbabile che riesca già al suo primo tentativo” pensò la ragazza, mordendosi un labbro e fissando il konohaniano che raccoglieva le energie. E infatti aveva ragione: quando il ragazzo fece i primi passi per la sua scalata sull’albero, riuscì a fare un solo una manciata di passi prima di scivolare sul tronco e tornare a terra, nella stessa posizione da cui era partito. “E’ anche stato fortunato a non cadere di sedere. Oppure era preparato anche a questo e la sua agilità lo ha aiutato.”
    Senza esprimere particolari emozioni, così da non far sentire nemmeno a disagio il giovani, Shori disse: Troppo poco Chakra. Riprova.

    Ti chiedo scusa ancora per l’enorme ritardo, ma ultimamente ci sono state le feste e ora ho dei problemi di linea a casa e ti sto rispondendo dal cellulare. Passando al post, ti posso dire che come primo tentativo può anche andar bene, ma per i prossimi devi badare bene a scrivere un pochino di più. Concentrati sulle descrizioni delle sensazioni e delle intenzioni.


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    Edited by Ely_11 - 6/1/2015, 13:24
  3. .
    fatto ;)
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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Parlato fantasmi - Yuzin Asuka


    Shori fu presa leggermente in contropiede dall'ultima domanda, ma non in maniera cattiva. Sì, direi che Kiri è molto, molto diversa da Konoha. E' molto più fredda e, come suggerisce il nome, c'è sempre la nebbia. Non penso che ad uno abituato a Konoha possa piacere il Villaggio della Nebbia. Poi cambiò espressione e ne assunse una più solenne, per parlare ora dell'addestramento. Comunque sia, ti spiegherò tutto senza problemi. Quello che affronteremo oggi sarà l’addestramento per imparare il Controllo del Chakra, ossia questo…
    Senza tanti patemi, si avvicinò al ninja di Konoha, lo superò e si mise davanti al grande albero. Accumulò una modesta quantità di Chakra sulle piante dei piedi, poi, con gran sicurezza, li poggiò sulla corteccia e iniziò a scalare l’albero come avrebbe fatto con un normalissimo pavimento. Dopo due metri, si fermò e si voltò verso l’apprendista. Ecco, questo è il risultato. Con il controllo del chakra, sarai in grado di tenere l’equilibrio su superfici instabili, come appunto un albero, sull’acqua, su qualunque cosa si muova… e via così. Con un piccolo saltino, si staccò dal tronco dell’albero e atterrò vicina all’apprendista. E' un'abilità essenziale, per qualunque ninja. In termini pratici, devi convogliare il Chakra sulle piante dei piedi, e poi provare a scalare. Su, fallo subito, terminò, facendosi da parte per osservare il tentativo dell’allievo.

    Prima di tutto, scusa per l'immenso ritardo! Ora, è arrivato il momento del tuo tentativo: descrivi minuziosamente il processo con cui convogli il chakra, soffermandosi anche su sensazioni, emozioni ecc. Non potrai decidere se il tentativo andrà a buon fine (quello toccherà a me stabilirlo nel post successivo), per cui termina il prossimo post nel momento in cui il tuo pg poggia un piede sull'albero ;)
    Il tuo post va molto meglio, solo una cosa:
    -tu dici che il mio pg ha i capelli biondi e occhi azzurri: NON è assolutamente vero. Se vuoi descrivere fisicamente il pg di un altro giocatore, devi andare a leggere la sua scheda, dove appunto ci sono tutte le informazioni (comprese quelle fisiche). Non puoi inventarle tu. Il mio pg ha i capelli neri e gli occhi viola.


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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Parlato fantasmi - Shou Hyuuga


    “L’ennesimo addestramento… a Konoha”, pensò Shori infelice, mentre vedeva i cancelli del Villaggio avvicinarsi sempre di più. Già quattro volte era passata per di là, e sempre per lo stesso motivo. “Sbaglio, o la Foglia… anzi, meglio dire l’Impero, ha avuto un surplus di nuovi ninja? O magari hanno deciso di assegnare ogni nuova leva a me… non so…”
    Raggiunse le mura che ancora si lamentava mentalmente. Non aveva nulla contro Konoha, anzi: era un Villaggio caldo e pieno di colori intensi. Però iniziava a stufarla. Perché non poteva vedere anche gli altri Villaggi?
    “Campo numero 3”. Era arrivata davanti al familiare cancello per l’addestramento. Vi entrò e inizio a cercare il suo allievo. Yuzin Asuka. Non era un nome nuovo: aveva già fatto da maestra ad un altro Asuka. “Saranno un Clan, come quegli Hyuuga… ma quanti diavolo di Clan ci saranno a Konoha?”
    La distesa era modestamente ampia, una sensazione accentuata per via dell’unico, grande albero al centro, dei manichini da addestramento – molto simili a quelli che Shori aveva in casa sua – sparsi tutti attorno, e dietro all’albero, poco visibile, un piccolo laghetto.
    C’era qualcuno vicino ai manichini, seduto a gambe incrociate. Shori gli si avvicinò senza esitazioni: era sicura che fosse il suo allievo.
    Il ragazzo era molto giovane; doveva avere più o meno la sua età. Aveva i capelli castani e gli occhi chiari, con una corporatura robusta che lo rendeva parecchio grosso, molto più grosso di lei. In più la superava di parecchi centimetri. Nonostante la differenza, in cui la sensei sembrava una gracile nana in confronto a un ragazzetto-armadio, Shori si avvicinò con passo sicuro e lo sguardo inflessibile. Sei l’apprendista Yuzin Asuka? Chiese in tono neutro. Poi fece un lieve sorriso. Su, alzati. Sono Shori Jiyuu, Chuunin di Kiri e quest’oggi anche la tua maestra. Sai già cosa faremo ora?

    Per prima cosa, benvenuto!! ^^ Allora, per il post ci sono un paio di cose da dire:
    -Narri il tutto come se il tuo pg non vivesse all'interno delle mura di Konoha: questo non è possibile, sia perché nella tua scheda dici appunto di esserti trasferito nella Foglia, sia perché ogni ninja deve vivere nella capitale.
    -A volte dici che il tuo pg è stato amesso all'esame... sbagliato, questo è solo un addestramento in funzione all'esame, che farai successivamente.
    -Hai dimenticato di aggiungere la fonte d'acqua. Nulla di che, l'ho aggiunta io nel mio post ^^
    -Sarebbe meglio che tutti i numeri siano scritti in lettere.
    -Dimentichi spesso i punti, specie quando c'è la divisione tra un parlato e l'altro. Attento alla punteggiatura!
    -A fine di ogni post, devi aggiungere uno spoile (come quello mio sotto) in cui definisci il tuo stato fisico, mentale e la quantità di Chakra. Non è necessario che sia elaborato quanto il mio, basta anche solo una cosa così:
    CODICE
    Chakra: 35
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Ottimale



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    Tre kunai con attaccate cartabombe; altri tre kunai con attaccate cartabombe fasulle
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    mio *^*
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    Apprendista:Yuzin Asuka
    Sensei: Shori Jiyuu
    Attività: Controllo del Chakra
    Luogo: Konohagakure no Sato, Campo d'addestramento n° 3
    Ora: 09:30

    OT:
    In modo maniacale e descrittivo dovrai iniziare la tua avventura. Inizia con come hai ricevuto la notizia del tuo addestramento ed il tragitto per arrivare al luogo stabilito.
    Il luogo dove avverrà l'addestramento lo devi descrivere te; l'importante è che siano presenti alberi ed ingenti fonti d'acqua come un fiume o un lago. Tutto il resto è a libera descrizione. Fai del tuo meglio.
    (Decidi te se una volta arrivato al campo d'addestramento io sia già li o meno; non potrai però assolutamente decidere eventuali mie azioni)
    Inoltre specifico subito che nell'addestramento tu potrai dire solamente cosa tenterai di fare. Non se ci riuscirai; poiché questo sta a me deciderlo.
    - L'esaminatore non è tenuto a scrivere lunghi ed elaborati testi, si limiterà a fare una breve azione dandovi istruzioni su come svolgere l'addestramento. Gli esaminatori infatti svolgono molteplici mansioni e per concludere, non sono loro gli esaminati dunque fate semplicemente del vostro meglio senza prendere come riferimento la complessità dei testi dei Sensei
    Ultime due cose:
    1) Non hai armi
    2) Hai appena terminato l'accademia ed adesso stai facendo l'addestramento per accedere all'esame Genin.
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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Borei - Kisuke Momochi


    Sì, Takumi è ancora vivo... grazie a me.
    Questa fu la frase che più colpì Shori in quel discorso, e nei discorsi che seguirono. C’era una sorta di gravezza solenne in quelle parole, come se fosse chissà quale rivelazione; e, come tale, scosse la ragazzina nell’animo. Takumi era vivo. Kisuke-senpai gli aveva salvato la vita… un gesto molto importante. Lasciava un segno, soprattutto in colui che era stato salvato. Questo animò ancora di più la speranza di Shori: era possibile che Takumi avesse voluto tenersi in contatto con il kiriano bendato?
    La sua eccitazione schizzò alle stelle, ma venne prontamente represso nel successivo discorso del senpai. Onestamente non ti so dire che fine abbia fatto ultimamente, è un po' che non lo vedo, ma dovrebbe essere ancora vivo oppure sarei a conoscenza della sua morte, disse. Il sorriso di Shori tentennò, ma non si spense. Aveva sperato di sapere dove poterlo trovare, ma si sarebbe accontentata di sapere che almeno era vivo. Il capitolo Takumi non era ancora chiuso… avrebbe dovuto fare ulteriori ricerche. Ma non in quel momento. Ora si passava alla minaccia: a Fuuma.
    Shori aveva già provato a immaginarsi com’era questo kiriano maledetto, ma ogni volta cambiava faccia. Tuttavia, lo raffigurava sempre con un cipiglio iroso, con gli occhi affilati e pieni di un’intelligenza malvagia; lei ne aveva paura. Era come avere un’ombra costante e sconosciuta che la seguiva dappertutto. Un brutto pensiero che non la abbandonava mai. Fu sollevata nel sapere che quell’essere non si trovava più all’interno del Villaggio, che era diventato un rinnegato. “Meglio”, pensò con un sospiro di sollievo. “Molto meglio. Come ha detto Kisuke-senpai, le possibilità che venga a sapere di me sono ancora più scarse.” Fu contenta anche del fatto che il ninja dagli occhi nerissimi non considerava Fuuma per la sua spiccata intelligenza, ma al contempo si preoccupò di questi “particolari poteri e grandi doti”.
    Ci fu una parte particolare in tutto il discorso che catturò maggiormente la sua attenzione: quando Kisuke le fornì altri nomi, altri ninja da cui avrebbe dovuto guardarsi le spalle. “Tsuuya Kyoshiro, Chun-Woo Han, Nakamura Daiki e Uchiha Keizo. Un altro kiriano e tre di Konoha. Semplicemente fantastico”. Poi, mentre il senpai continuava a parlare, aggrottò la fronte. “Rin’negan?” si chiese. “L’occhio del Saṃsāra?” Non aveva mai sentito nulla del genere, ma non pareva una bella notizia. L’occhio del Saṃsāra… sembrava qualcosa di estremamente potente.
    Inutile dirlo, mille domande affiorarono nella sua mente. Avrebbe voluto sapere tutto su quel Rin’negan e le sue capacità, ma era molto sicura non avrebbe ottenuto nulla nel chiedere a Kisuke-senpai: se aveva altre informazioni, gliele avrebbe dette, e se non l’aveva fatto voleva dire che non voleva dire altro. Per cui Shori tacque.
    Poi arrivò la parte inaspettata. Proprio a tal proposito, se posso darti un consiglio scontato, anche se forse da come parli tanto scontato non è... insomma, se ti è ben chiara la tua posizione, devi sempre mantenerti su chi vive e le precauzioni non sono mai extra, disse Kisuke Momochi, in quello che sembrava un consiglio amichevole. Shori fu presa in contropiede: non si aspettava che quel ninja tanto serio e riservato si concedesse parole di indulgenza, come se tenesse davvero un briciolo alla salvaguardia di quella ragazzina, a cui aveva fatto da esaminatore all’Esame Genin e poi da Maestro nell’insegnamento di una Tecnica. Ma il culmine di tutto arrivò dopo, quando egli stesso si offrì di occorrere in suo aiuto in caso di emergenza. Mandale a chiamare qualcuno di cui ti fidi, che sia a conoscenza della tua posizione e che pensi possa salvarti la vita. Puoi anche mandarle a chiamare me, se per te rispetto i requisiti.
    La piccola Shori si sentì quasi commossa. Commossa e confusa allo stesso tempo: pensava di aver compreso abbastanza quell’uomo, eppure ancora una volta l’aveva sorpresa. Si ritrovò a sorridere, incredula e infinitamente grata. Lui le stava offrendo un aiuto, una via di salvezza, mettendo anche a repentaglio la propria incolumità… era un gesto tanto generoso che rischiò di far piangere Shori.
    Siete… una persona davvero singolare, senpai, riuscì a dire infine, con una voce che esprimeva perfettamente quanto fosse rimasta toccata. Vi ringrazio molto. Davvero. Sorrise un po’ di più. Anche per i consigli. So che dovrò per sempre rimanere allerta, più che gli altri Chuunin di ogni parte del mondo. “In questo modo si vive male, ma almeno si vive”, recitò, copiando le stesse parole che aveva detto lui prima. Su questo, non sono sicura di concordare. Non appieno: penso invece che siamo molto importante il come uno spende la propria vita, la qualità. Uno può campare cento anni sotto una campana di vetro eppure non vivere neanche un minuto. E non voglio che anche per me sia così. Dev'esserci una sorta di equilibrio, concluse seriamente. Poi distolse lo sguardo, lo fissò sul tè ancora mezzo pieno e gli diede una grossa sorsata. Volle cambiare discorso. Comunque sia, di Fuuma e del Rin’negan ci sarebbe un grosso buco nero… ma se aveste altre informazione, e soprattutto se aveste voluto condividerle, immagino che l’avreste già fatto. Quindi non chiederò di più. “Mi piacerebbe anche sapere da dove ha ricavato tutta questa intelligence… ma non me lo dirà di certo. Dopotutto, neanch’io ho fatto il nome di Supaku”. Piuttosto… volevo chiedervi altre cose. Mi piacerebbe andare più a fondo in questa storia di Fuuma e del suo gruppo, ma non saprei dove continuare le ricerche, né se sia saggio farlo. Dopotutto, è come entrare volontariamente nella tana del lupo. Voi che ne pensate? Chiese, per poi riprendere subito a parlare. E di Takumi… perdonatemi se torno sempre a lui. Ma sono curiosa: lo conoscete molto bene? Che tipo è? Avete detto che è vivo grazie a voi… cos’è successo?


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    E così dovete infiltrarvi a Suna… mormorò Borei, con le mani sui fianchi mentre si guardava in giro. Un gioco da ragazzi, insomma. E come pensate di fare?
    Shori scrollò le spalle, e la sua espressione si incupì subito. Suna… un villaggio in mezzo a una quasi totalità di sabbia, messo sul chi vive dopo una feroce invasione. Debole, certo, ma non innocuo. Riuscire ad entrare senza essere scoperti sembrava una sfida enorme. La ragazzina continuava a pensarci, ma non riusciva a pensare a nulla di buono.
    Borei doveva aver intuito tutto dal suo sguardo. Le fece un sorriso malizioso. Menomale che hai una compagna, allora… scommetto che alla fine farà lei tutto il lavoro sporco, commentò, ricevendo un’occhiataccia di fuoco. Shori incrociò le braccia, ora arrabbiata. Quello che pensava lei era esattamente il contrario: avrebbe preferito di gran lunga lavorare da sola. La missioni di coppia erano meno sbrigative e le creavano parecchi problemi nel comunicare coi fantasmi… cosa che pensava di sfruttare al massimo proprio in quella missione. "E poi, in una missione di sabotaggio come questa, meno ninja ci sono e meglio è".
    L’idea di lavorare con Galatea-senpai non l’aveva particolarmente colpita; c’erano molte altre cose in quella missione che la preoccupavano e la contrariavano. La ragazza era una kunoichi capace, più esperta e intelligente. Era fortunata: sapeva che era una brava. Tuttavia, come persona non credeva di averla inquadrata a dovere. Da quel poco che aveva visto, sembrava una ragazza fredda e pragmatica, eppure tenace. E prudente, molto prudente. Era stata lei stessa a imprimere il Sigillo che aveva impedito a Shori di parlare – tra le altre cose – anche di Galatea. Alla Chuunin questa cosa non era affatto piaciuta, e in parte l’aveva trovata immotivata: aveva visto solo alcune tecniche del suo repertorio, la conosceva appena e non sapeva alcun segreto che la riguardava. Sapeva che la prudenza non era mai troppa, ma dentro di sé Shori non riuscì a non prenderla come una cosa personale. Chiaramente non si fidava di lei.
    Eccola là, la avvisò Borei, facendo un cenno sul lato. Shori fece scattare la testa in quella direzione: una ragazza dai capelli argentei si stava avvicinando. Per un attimo la esaminò: non aveva bende, cerotti né ferite in via di guarigione. Sembrava completamente illesa. “Meglio”. Fece un sorriso cordiale. Buongiorno, Galatea-senpai, disse, con un lieve inchino. Vedo che state bene. Ottimo.
    Abbassò lo sguardo, per poi spostarlo verso un tratto della foresta, a est. Suna dista circa tre giorni di viaggio, ad affrettarsi. Ma non penso che ne sia bisogno: meglio fermarci a Tani, prima di entrare nel deserto. Tani era un importante villaggio dei Paesi Neutri, ed era esattamente a metà viaggio, distante pochi chilometri dal confine con il Paese del Vento e, di conseguenza, dal deserto. Era un ottimo punto per riprendere le forze prima di addentrarsi in territorio nemico, con un clima inadatto in cui non avrebbero potuto riposarsi.
    Fece cenno a Galatea, in modo che potessero iniziare ad andare: avrebbero potuto discutere mentre camminavano. E c’erano molte cose di cui parlare. È una strana missione, la nostra… molto diversa dal solito, iniziò Shori, trattenendo a malapena la disapprovazione che rasentava il disgusto. Non mi pare facile. Suna in questo momento è debole, certo, ma scommetto che sarà anche più prudente che mai. E con intorno il nulla… la vedo difficile trovare un modo di entrare da soli. Ma si può sempre pensare a qualcosa.
    Per un po’ fece silenzio. Tutto ciò che le stava intorno era completamente estraneo; non era abituata alle brillanti foreste del Paese del Fuoco, così piene di vita e di colori. Era così diverso da Kiri… tutta nebbiosa, eppure così familiare. “In una missione come questa i fantasmi saranno i nostri migliori alleati”, pensò la ragazzina. “La guerra ne ha lasciati tanti. Spero che qualcuno di Kiri o, alla peggio, dell’esercito non abbia lasciato il Villaggio. Potremmo chiedere loro di collaborare, e così potrei avere sotto monitoraggio tutta Suna… sarebbe sì un bel vantaggio”. Aggrottò le sopracciglia. “Il problema sarà Galatea-senpai… non deve scoprire nulla. E non scoprirà niente”. Si voltò verso di lei, con già qualche idea in testa. Voi che ne pensate, senpai?

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    Narrato - Parlato - "Pensato" - Borei - Galatea Shishi - Altri


    Nell’aria c’era un insopportabile tanfo di polvere, sudore e sangue. Le faceva venire il voltastomaco, ma comunque mantenne un’espressione stoica mentre fissava la faccia del fratello. Non sarebbe rimasta in quella infermeria improvvisata ancora per molto: oltre ad essere d’intralcio al personale tutto indaffarato, aveva una missione da compiere. Ma prima aveva fatto un salto per vedere Kenta, il fratello miracolosamente sopravvissuto alla battaglia di Suna e che ora giaceva in una branda. Aveva un lungo taglio che partiva dalla parte destra della fronte, vicino all’attaccatura dei capelli, e scendeva fino al centro degli occhi; il lobo dell’orecchio sinistra mancava. E queste erano solo le ferite vistose del volto... sul corpo, Shori non aveva voluto sapere. Il kiriano si vergognava, ma lei non poteva essere più felice. Ora si sarebbero salutati, e ancora non sapeva quando si sarebbero rivisti.
    Lui ne era cosciente. Le lanciò prima un’occhiata di sottecchi. Ti sei già fatta curare? Per favore, dimmi di sì… non sopporterei l’idea che la mia sorellina, alla sua prima battaglia, sia rimasta quasi incolume mentre io rantolo qua come un vermiciattolo…
    Shori fece una risatina, poi cercò di assumer un tono di falso rimprovero. Sei cattivo a dire così. Dovresti essere felice che non mi sono fatta tanto male. Che razza di fratello ho! E sorrise. Comunque sì, mi hanno già curata, non preoccuparti. E comunque, dal mio punto di vista, se hai riportato tanti danni vuol dire che ti sei fatto valere. È una cosa encomiabile, fulmine.
    Kenta sbuffò, poi fissò lo sguardo a terra, dove vicino alla brande Shori aveva poggiato lo zaino da viaggio. Te ne vai?
    Sì. In missione.
    Ah, fece lui. Non mi sembri molto contenta.
    Shori si guardò attorno, mordendosi il labbro. Era a disagio. La missione che doveva compiere l’aveva addirittura schifata, ma non voleva che fosse evidente. Cercò di tenere un tono noncurante. È una missione… farò il mio dovere.
    Senza farti ammazzare, possibilmente.
    Non assicuro nulla, rise lei, per poi chinarsi e stampagli un bacio sulla guancia. Tu cerca di rimetterti in sesto: al cimitero di Kiri non c’è bisogno di una lapide in più.
    Si voltò: nel momento in cui Kenta non poteva più vederla, il sorriso scomparve dal volto giovanile della kiriana, così come ogni ostentata allegria. Andiamo, Borei, disse in sussurro, e il fantasma che non aveva mai lasciato al suo fianco la seguì. Entrambi uscirono dall’infermeria per dirigersi al luogo dell’incontro.



    Quando le alte sfere l’aveva convocata per spiegarle la missione, Shori era inorridita. Più andavano avanti col discorso, e meno riusciva a trattenere la sua espressione. Doveva infiltrarsi all’interno di Suna, incutere paura e disordine con attacchi terroristici ad un villaggio ormai in ginocchio, e soprattutto ad uno contro cui non aveva nulla. Contro cui Kiri non aveva nulla. Avevano già devastato Suna con una battaglia, ritirandosi e lasciandola piena di ferite. E ora erano tornati in territorio amico, solo per poter sferrare ulteriori colpi ai suniani, in un momento successivo. A Shori tutto quello dava la nausea. Quando aveva preso il coprifronte, si era immaginata di servire il proprio villaggio, di combattere per tenerlo al sicuro; non aveva mai pensato di dover combattere così subdolamente contro qualcuno di pacifico, e soprattutto per il volere egoistico di un altro Paese, o meglio, un Impero. Aveva pensato di ricoprire il ruolo di guerriera, non di terrorista. “Qualsiasi omicidio o azione di sabotaggio all'interno del Villaggio riceverà una ricompensa”, pensò, ricordandosi la missiva. Fece una smorfia disgustata: sembrava una cosa da veri barbari. O meglio, da deboli. Tuttavia, non aveva scelta: non poteva certo opporsi alle autorità, quella di Kiri e dell’Impero, né si sarebbe mai sognata di farlo. Ma c’era sempre quella sensazione di ingiustizia e fastidio che le pesava allo stomaco. Da quando era tornata dalla battaglia, aveva avuto pochissimo tempo per pensare a questioni etiche; prima di tutto, doveva sapere della sua famiglia, se erano tutti vivi e in buona salute. Poi si era occupata di sé stessa. I ninja medici avevano allestito un’infermeria improvvisata nell’accampamento poco fuori Konoha, e Shori ci aveva fatto una piccola visita qualche ora dopo l’arrivo. Le avevano curato frettolosamente la gamba e poi l’avevano lasciata andare, per tornare ad occuparsi di altri pazienti. Le altre ferite erano troppo lievi perché potessero destare il loro interesse, e a lei andava bene così. Già a distanza di qualche ora, lo zigomo si era sgonfiato lasciando solo una macchia verde-blu, mentre sul braccio era bastato pulirlo e fasciarlo, che il giorno dopo già s’era formata una crosta bella resistente. Per il resto, Shori si era considerata fortunata: era riuscita a lavarsi, a riposarsi e a trovare un paio di vestiti nuovi per rimpiazzare quelli laceri e sporchi della battaglia. Adesso indossava una maglia nera, con le maniche lunghe e parecchio ampie che sbucavano fuori dal gilet allacciato sopra. Sotto, s’era infilata un comunissimo paio di pantaloni lunghi fino al ginocchio, sul blu scurissimo, e ai piede i suoi soliti sandali. Al collo c’era l’immancabile sciarpa e il ciondolo gatto. Per quella missione avrebbe pure fatto a meno di portarsi il bastone, ma alla fine non si fidava a lasciare qualcosa là, in quell’accampamento, per cui si portò dietro tutto. I lunghi capelli erano stati acconciati in una treccia, e tenuti lontani dagli occhi.
    Fermò i passi: era arrivata. La foresta del paese del fuoco aveva i colori più vividi e splendenti che Shori avesse mai visto, con i raggi di sole che trapelavano dai rami degli alberi. Si guardò un attimo intorno, godendosi una vista che a Kiri era impossibile avere. “Galatea-senpai non è ancora arrivata…?”



    Stato
    ChakraFisicoMentale
    125Ematoma molto lieve allo zigomoInfastidita
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Occhio cibernetico
    Shuriken x20Olio Infiammabile x2
    Cartabomba x4Fili Metallici (10m)
    Cartabomba Fasulla x4Accendino
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    FasciaBastoneSchiena
    FoderoOmoikaruiFianco destro
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    Gilet di Kiri
    Armi da LancioAccessori
    Bomba Carta x2Radiolina
    xxxxxxxxxxN/A

    Note
    Tre kunai con attaccate cartabombe; altri tre kunai con attaccate cartabombe fasulle


    Edited by Ely_11 - 19/12/2014, 21:39
  11. .
    VOWOorX
  12. .
    Ovviamente, come ben detto già da Lee, do il mio voto a Mr U. Ho cercato, specie negli ultimi giorni da quando ho scoperto questo sondaggio, di leggermi un po' tutte le risposte (odio dare voto nulla xD) e sebbene non abbia fatto una lettura molto approfondita e attenta rimando del mio parere iniziale: Mister is the best xD Per tutte le ragioni che avete già elencato, non sto qui a ripeterle
    Anche se io gli avrei dato pure una medaglia d'oro per la pazienza che ha avuto per i miei mega ritardi (anche mentali) TdtqyQN
  13. .
    Narrato - Parlato - "Pensato" - Borei


    Faceva particolarmente freddo quella mattina, e Shori si affrettava il più possibile per raggiungere l’armeria. In mano aveva un pacco di bellissimi kunai a due lame, armi che le erano piaciute fin da subito, ma che era impossibilitata a tenere. O si sarebbe dovuta prendere qualche altro contenitore dove ficcarli e trasportarli, o doveva fare delle selezioni. E purtroppo, dovendo risparmiare soldi, non aveva alternative. Aveva già un pacco di kunai, e sebbene fossero all’apparenza meno letale, erano però più agevoli e pratici. Inoltre si potevano scagliare molto meglio.
    Si strinse ancora di più nella sua sciarpa, e affrontando il freddo entrò nell’armeria. Il passaggio dal gelido dell’esterno al buon torpore dell’interno era la migliore sensazione a cui Shori potesse pensare in quel momento. Buongiorno… salutò l’armaiolo, avvicinandosi al bancone. Poi posò la merce. È un pacco di kunai a doppia lama, li voglio vendere. Grazie.

    vendo il premio mensile! dovrebbero essere 30 ryo :3
  14. .
    Narrato - Parlato - "Pensato" - Borei - Kisuke Momochi


    Più rimaneva in quella stanza, più si addentrava nella conversazione, e più Shori riusciva ad inquadrare quel Momochi Kisuke. Non era un ninja comune. Non aveva nemmeno una personalità tanto comune. E la ragazzina iniziava pian piano a comprendere i meccanismi della sua mente solo di recente, e con molti ingarbugliamenti. Era un tipo molto più austero e inflessibile di quanto non sembrasse a prima vista, ma anche poco indulgente e tollerante. E, sotto certi aspetti, era uno nato per prendere in mano la situazione.
    Proprio come in quel momento. Shori si sentiva in pieno diritto di essere infastidita dalla mole di informazione che “magicamente” il kiriano aveva appreso – anche se la sua prima teoria, escluso un suo passo falso e l’enorme interrogativo sul suo taccuino da viaggio, era che fosse stata la Mizukage in persona ad informarlo, e da lì avesse cercato da solo. Eppure, il senpai fece notare come mal tollerasse quella sua uscita, specie lì, in casa sua. La ragazzina strinse la mano destra a pungo. “Vorrei tanto sapere come vi sareste comportato voi al posto mio…” pensò con amarezza, ma abbassò gli occhi in segno di resa.
    Ad ogni buon modo, torniamo a noi. Mi spiace dirtelo, ma non ho mai sentito nominare quei due, Wong e Kimura. Spero non siano così importanti, per te. In compenso, per tua fortuna, conosco abbastanza gli altri due: Takumi e Fuuma, disse poi il Momochi, arrivando alla parte importante.
    Quel discorse fece riscuotere Shori, che rialzò gli occhi con un guizzo sorpreso e speranzoso. Che fortuna! Il senpai aveva ragione: Wong e Kimura erano quelli che meno le interessavano. Takumi e Fuuma, d’altra parte, erano entrambi Kiriani, e l’ultimo costituiva una potenziale minaccia. Doveva avere più informazioni possibili, nel caso. E poi Takumi… aveva una voglia matta di incontralo! Un altro Jinchuuriki della Nebbia, un compaesano di cui poteva fidarsi e che fosse nella sua stessa situazione. Era un po’ come cercare un fratello che la cui esistenza era stata tenuta segreta fino a quel momento.
    Tuttavia, prima che ti dica qualcosa su di loro, mi devi spiegare come e perché li conosci, che cosa vuoi da loro e perché ti interessano. Come ho già detto, e soprattutto come ho garantito a te, non sono uno a cui piace o interessa spiattellare ai quattro venti gli affari altrui. Perciò, come non ho intenzione di tradire la tua fiducia e i tuoi segreti, non vedo perché qualunque cosa sul loro conto, senza una buona motivazione, la dovrei dire a te. Penso tu possa capire, no? Avanti, illuminami, dammi una buona motivazione.
    Sta bene, concordò Shori, annuendo energicamente con la testa. I suoi grandi occhi viola brillavano. Condivido il vostro pensiero, e vi dirò tutto. Questo mio conoscente di Suna mi ha rivelato il nome di alcuni Jinchuuriki: Wong, Kimura e Takumi, appunto. Li voglio trovare, vorrei parlare con loro. Si portò una mano alla bocca, a mangiucchiarsi l’unghia, insicura se ampliare il suo discorso sul perché volesse parlare con loro… ma non aveva una vera risposta. Principalmente... è la curiosità a spingermi. Vogli sapere di più: dei diversi Bijuu, degli effetti che hanno su ciascuno di noi, le varie abilità uniche che possono dare. Dopotutto, io sono Jinchuuriki da dopo più di un anno, e sono ancora molte cose che non so. Poi, nutro anche un forte interesse per l'aspetto più... be', umano. Si grattò un orecchio, cercando di pensare bene a cosa dire. Non era una cosa facile da spiegare. Mi interessa sapere di loro come persone, la loro esperienza... come hanno affrontato la questione Bijuu, i vari pericoli, le difficoltà. Mi farebbe sentire meno sola, per così dire. Abbassò rapida gli occhi, un po' imbarazzata per la confessione. Ecco, questo riguarda i quattro. Per Fuuma, invece, la questione è ben diversa. Il mio conoscente mi ha detto che è un Kiriano che aveva intenzioni poco chiare in materia di Bijuu. Ha detto, in sostanza, che probabilmente non gli sarebbe dispiaciuto catturarli, e sopratutto che aveva i mezzi per farlo. Potete capire che questa notizia mi ha messo in allarme. Vorrei confermare i sospetti del mio conoscente, e verificare che sia una potenziale minaccia; tanto più che si trova dentro il mio stesso villaggio. Voglio solo essere prudente, e capire con chi potrei dover combattere per salvarmi la pelle, se dovessi manetenermi sul chi va là e prendere precauzioni extra. Oppure se aspettarmelo davanti alla porta di casa da un giorno all'altro..
    “Anche lui è di Kiri, dopotutto... come mi ha scoperto Kisuke-senpai, potrebbe scoprirmi pure lui”, pensò, smorzando un attimo l’entusiasmo. Scosse la testa. Ecco tutto. Penso di avervi risposto in maniera esaustiva. Ora… Takumi. Alzò gli occhi per incontrare quelli del Momochi. Improvvisamente, si sentì nervosa. È ancora vivo… vero?

    Stato
    ChakraFisicoMentale
    125OttimaleNervosa
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Occhio cibernetico
    Shuriken x20Olio Infiammabile x2
    Cartabomba x4Fili Metallici (10m)
    Cartabomba Fasulla x4Accendino
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    FasciaBastoneSchiena
    FoderoOmoikaruiFianco destro
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    Gilet di Kiri
    Armi da LancioAccessori
    Bomba Carta x2Radiolina
    xxxxxxxxxxN/A

    Note
    Tre kunai con attaccate cartabombe; altri tre kunai con attaccate cartabombe fasulle


    Edited by Ely_11 - 16/12/2014, 20:55
  15. .
    anche io richiedo l'inserimento della missione di livello S
    CODICE
    [URL=http://www.forumcommunity.net/?t=57031149]La caduta di Suna[/URL]

    E ovviamente i 500 ryo :3 grascie
1282 replies since 3/9/2012
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