Addestramento Mark Yotsuki

Quindi é questo l'errore. Beh forse ho capito qual'é il problema. Prima con l'albero dovevo camminare verso l'alto, quindi dovevo far aderire perfettamente i piedi alla corteccia. In questo caso però devo mettere più chakra, lo strato sotto i miei piedi deve essere più resistente se no a causa della forza peso finirei nuovamente in acqua. Beh pensare non mi porterà da nessuna parte, meglio provare tanto ormai son bagnato anche se cado di nuovo in acqua poco importa.
Prevedo un altro splash.
Pensai divertito.
Il ragazzo si riposizionò davanti allo specchio d'acqua e richiamò nuovamente il chakra, a poco a poco era sempre più rapido in questo passaggio, segno che l'addestramento stava dando i suoi frutti.
Il ragazzo poggiò il piede sull'acqua, questo per l'elevata quantità di chakra restò sospeso sul liquido ma non appena il ragazzo fece meno dell'appoggio della gamba rimasta sulla riva, sprofondò nuovamente in un sonoro splash.
Non è questione di chakra, ragazzo. È solo questione di manipolazione. Con l'albero tu adatti il chakra alla tua suola ma qui è il contrario. Adatta il chakra alla superficie acquatica e rendilo più elastico così che possa adattarsi costantemente su dove poggia.
Gli spiegai una volta che poteva ascoltarmi.

Nuovo bagno, nuova prova. Il ragazzo non demordeva, giustamente.
Poggiò il piede sull'acqua e vi rimase adesso però doveva staccare l'altro piede per vedere se aveva fatto la cosa giusta.
Equilibrio, equilibrio!
Lo incoraggiai alzando la voce. Però fu tutto inutile... cadde nuovamente in acqua. Un passo in avanti l'aveva fatto anche letteralmente parlando, infatti, dopo aver staccato il piede sul terreno, rimase sullo specchio dell'acqua traballando; quello stesso arto lo poggiò sull'acqua ma in quel momento perse lucidità e cadde con uno tuffo nell'acqua gelida poiché si era sbilanciato.
Ci sei quasi.

Rincuorato e ricaricato dalle mie parole di incoraggiamento, il giovane apprendista volle ritentare un'altra volta. Ormai mancava poco e avremmo finito quella faticosa, per lui, giornata.
Rimase fermo qualche secondo davanti al lago per poi iniziare a barcollarci sopra.
Uno... due... tre...
Presi un sassolino di fianco al mio piede e prendendo la mira lo tirai al kumoniano, che mi dava le spalle, prendendolo perfettamente alla testa. Il ragazzo perfettamente concentrato sul da farsi non si accorse praticamente di nessun mio movimento. Ancor prima che il sassolino cadde in acqua, il ragazzo era nuovamente fradicio.
Buon lavoro ma ricordati che in combattimento dovrai tenere d'occhio ad altri particolari... ne va della tua vita. Ricordalo sempre. Adesso fai un'altra prova.
Gli spiegai severo ma "paterno".

Ok, tanto ormai un tentativo in meno cosa mi cambia? Sai un cosa? Ti consiglio di fartelo un bagno a fine addestramento, l'acqua all'inizio potrà sembrare fredda ma col caldo che fa e col sole che c'é diventata molto presto piacevole.
Preferisco di no. Ho un viaggio di ritorno molto più lungo del tuo e viaggiare fradici non è il massimo.
Gli risposi sincero.
Tutto andò per il meglio. Il ragazzo dopo un primo momento di incertezza, prese a camminare sul manto liquido. Io stavolta non volli tentare di spaventarlo o deconcentrarlo come una decina di secondi prima.
Vabene così. Ottimo lavoro.
Dissi interrompendolo.
Puoi andare a riposarti. Ci penserò io a inserirti in lista per il tuo esame per diventare un ninja a tutti gli effetti.