Addestramento Takehiko Chikamatsu

Kuchyiose no Jutsu

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    Kuchiyose no Jutsu



    Villaggio:Sunagakure no Sato
    Sensei:Azula Shimura
    Allievo:Takehiko Chikamatsu
    Ora:08:30
    Luogo:Campo numero 3






    OT: Come nel primo addestramento.
    Il luogo dove avverrà l'addestramento lo devi descrivere te e decidi te se una volta arrivato al campo d'addestramento io sia già li o meno; non potrai però assolutamente decidere eventuali mie azioni.
    Inoltre specifico subito che nell'addestramento tu potrai dire solamente cosa tenterai di fare. Non se ci riuscirai; poiché questo sta a me deciderlo.
    - L'esaminatore non è tenuto a scrivere lunghi ed elaborati testi, si limiterà a fare una breve azione dandovi istruzioni su come svolgere l'addestramento. Gli esaminatori infatti svolgono molteplici mansioni e per concludere, non sono loro gli esaminati dunque fate semplicemente del vostro meglio senza prendere come riferimento la complessità dei testi dei Sensei
    - Quando inizi l'addestramento devi già aver deciso quale "Contratto" scegliere.
    - Quando si tenta d'usare la Kuchiyose No Jutsu, si scala il Chakra solamente nei tentativi che hanno successo.

     
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    Non ho la piu' pallida idea di quale contratto scegliere... Pensò il Chuunin nel bel mezzo della notte, girandosi continuamente tra le coperte: non riusciva a prendere sonno poichè la sua testa non faceva altro che elucubrare, incessantemente. Solo nella sua camera da letto, il giovane rifletteva su quello che sarebbe accaduto l'indomani. Egli aveva gli occhi spalancati e le labbra serrate, avvolto nel suo fagottino si tormentava su qualche creatura fosse piu' adeguata alle sue esigenze. Takehiko sapeva benissimo che non ne esisteva una evocazione piu' forte delle altra: ciascuna di esse si contraddistingueva per capacità e tecniche uniche nel loro genere. Aveva ricevuto quegli insegnamenti in accademia, anche se in maniera poco approfondita, vista la fase piuttosto avanzata di apprendimento nella carriera di un ninja. La promozione a chuunin gli era stata notificata inavvertitamente, in maniera del tutto inaspettata: il Villaggio aveva apprezzato a tal punto il suo impegno da premiarlo con un grado di tutto rispetto, ora paritetico a quello del padre. Quest'ultimo aveva reagito con gioia alla notizia pretendendo di festeggiare l'evento in compagnia di tutta la famiglia. Non provava nei suoi confronti alcuna invidia, soltanto orgoglio ed ammirazione per un figlio che cresceva sempre meglio. "Ora non ti resta che superarmi, figlio mio" Gli aveva detto il padre con viva commozione mentre gli batteva una pacca sulla spalla. La madre gli aveva preparato per l'occasione una torta alle mele mentre la sorella non aveva smesso di scorrazzargli intorno. Le circostanze gli erano sembrate cosi' inusuali da suscitargli piu' di qualche perplessità. Non era stato sottoposto ad alcun tipo di esame o prova: certo, aveva sostenuto il peso di missioni importanti ma la sua promozione non costituiva una regola piuttosto una eccezione. Qualche suo amico, nel brindare all'evento, gli aveva fatto delle battute che non gli erano piaciute affatto. Non era un raccomandato. Mmmm forse dovrei... Consapevole di quanto necessario fosse riposare per affrontare il giorno successivo, il ragazzo cercava di rilassare i muscoli e di non pensare piu' a niente. La Tecnica del Richiamo costituiva un passo importante ed aveva paura di fare la scelta sbagliata, di non legare con le proprie creature, di non manifestare alcuna affinità in particolare. C'erano delle evocazioni in particolare che lo inorridivano, tipo i ragni, le vespe e le lumache. Allo stesso tempo, ne preferiva cosi' tante da non riuscire proprio a scegliere. Aveva chiesto consiglio ai suoi genitori settimane addietro ma non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. Il Padre, specialista nelle Serpi, aveva optato per la forza bruta e le dimensioni, una scelta dettata anche dall'obbligo di difendere e sorvegliare la cittadina di Juuguu. Sebbene la Madre si fosse rifiutata di proseguire la carriera ninja, ammetteva di aver avuto in passato un debole per le Tartarughe, dedite alla difesa ed alla protezione del loro padrone. Paradossalmente, i genitori gli avevano offerto delle possibilità agli antipodi. Aveva fatto un tentativo anche con la sorella, chiedendole quale animale amasse di piu'. La risposta lo aveva lasciato sconcertato. "Vorrei un sacco di cagnolini!" Una specie che probabilmente si avvicinava di piu' alle sue abilità di stratega. Una cosa era certa: mancavano meno di ventiquattro ore al grande giorno ed il ragazzo non sapeva come comportarsi. All'alba, ancor piu' frustrato di prima, lo shinobi si alzò indossando tutto il proprio equipaggiamento, fatta eccezione per le marionette che ritenne opportuno lasciare a casa per viaggiare leggero. Il campo d'addestramento non era troppo lontano dalla sua abitazione e per una volta non si sarebbe dovuto fare chilometri a piedi per raggiungere la destinazione. Quando aveva letto la missiva, il Chuunin era rimasto sorpreso nel leggere che a fargli da maestro sarebbe stata ancora una volta Azula Shimura, del Villaggio della Foglia. Come di consueto, la kunoichi avrebbe attraversato l'intero Paese per fargli visita ed insegnargli quella tecnica. Il minimo che poteva fare era ricambiare con il massimo dell'impegno. Puntuale come un orologio, lo shinobi si presentò al campo d'addestramento di buon mattino. Non c'era ancora nessuno sul posto ma si aspettava l'arrivo della donna da un momento all'altro. Era una giornata serena e non troppo calda: il vento soffiava debolmente da ovest e la sabbia si sollevava da terra mulinando nell'aria. Il campo d'addestramento numero tre si presentava come un territorio piuttosto arido, circondato da rocce frastagliate ed arbusti secchi. Massi dalla forma tondeggiate comparivano qua e là sbucando dal suolo. Sedendosi in prossimità di una pietra levigata dal tempo, lo shinobi rimase in attesa del suo maestro. Aveva indossato per l'occasione un paio di comodi sandali, un pantalone largo di colore scuro ed il gilet alternativo con sotto una maglietta bianca. Tasche e borse erano ancorate saldamente alla cintura. Takehiko non vedeva l'ora di cominciare ma al tempo stesso aveva paura di commettere un passo falso. Non voleva deludere la kunoichi e darle l'impressione di essere un eterno indeciso. Di fatto tuttavia era cosi' ed il ragazzo continuava a rimuginare sulla propria scelta cercando di evidenziare pro e contro di ciascuna creatura che conosceva. La cosa assurda era che non aveva una conoscenza accurata della materia per cui andava avanti con supposizioni e teorie. Il suo sguardo lascava trasparire serietà e competenza, in realtà non sapeva che pesci pigliare.
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    Quel giorno, mentre il sole danzava nell'azzurro del cielo senza nuvole, giunsi al campo addestramento numero tre del villaggio della sabbia con il cuore pulsante di emozione e anticipazione per il mio primo addestramento ufficiale come sensei della foglia. Le dune dorate si stagliavano contro l'orizzonte, creando un panorama suggestivo che prometteva sfide e misteri.
    "Ancora una volta Takehiko. Sicuramente la missione è andata bene da volermi ancora affidare il ragazzo.
    Indossavo l'abbigliamento tradizionale del villaggio della Sabbia, un abito leggero e sabbioso che si adattava perfettamente al clima caldo e arido. Il vento giocava con i lembi del mio vestito mentre camminavo con determinazione attraverso il terreno sabbioso.
    "Ho dovuto comprare questo vestito per forza, sennò ogni volta sverrei per il caldo.
    L'aria era impregnata dell'odore salmastro del deserto, e il suono delle foglie secche trasportate dal vento creava una melodia leggera e inquietante. Il campo addestramento si delineava all'orizzonte, una serie di tende e strutture basse circondate da recinzioni rudimentali. Una decina di minuti in ritardo giungo al campo di addestramento e il calore del deserto avvolge la nostra sessione di addestramento mentre ci ritroviamo in una zona designata del campo. Le dune circostanti ci osservano silenziose, testimoni mutevoli delle abilità che stiamo per condividere.
    << Ehy Take! E' da un po' che non ci vediamo. Come stai? >>
    Dico vedendolo e porgendogli la mano per farla stringere.
    << Ti trovo cresciuto. Beh sono passati mesi dall'ultima volta che ci siamo visti. Complimenti per la tua promozione a Chuunin. Sono davvero contenta che tu ce l'abbia fatta. >>
    Dico nel mentre afferrando la borraccia per bere un po' d'acqua. Dopo aver bevuto, mi guardo intorno e noto che vi è pure il classico laghetto artificiale ma questa volta comprendo ancor di più il motitvo di quello stagno.
    "Potrei ridere se sceglie le creature acquatiche con tutto questo caldo."
    Una volta pronta prendo lo zainetto che porto sulle spalle e lo getto a terra, indicandolo spiego cosa vi è al suo interno.
    << All'interno dello zaino vi sono tutti i rotoli contenenti le firme dei possessori dei vari contratti. Come ben sai dall'accademia esistono numerose tipologie di bestie con la quale stringere un legame. Questa è una scelta univoca, una volta stipulato il contratto solo la morte lo può scindere. >>
    Dico con fare tenebroso. Poi sorrido ed allargo le spalle.
    << Prima di procedere, tu cosa sai di questa tecnica? >>
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    Non passò troppo tempo prima che la sua insegnante si facesse viva al campo d'addestramento. Azula era diventata una costante nella sua carriera da shinobi: si erano conosciuti in occasione di una missione di coppia e da allora non si erano piu' separati. Sebbene la kunoichi fosse particolarmente avvenente, Takehiko non provava nei suoi confronti alcun tipo di sentimento. Egli faceva fatica ad innamorarsi di qualcuno e rifiutava categoricamente l'idea di intraprendere una relazione con una collega, soprattutto se piu' elevata in grado. Takehiko era infatti stato promosso a chuunin soltanto di recente e la kunoichi risultava essere comunque piu' anziana ed esperta di lui nel combattimento. Non ne conosceva esattamente le potenzialità ma aveva avuto modo di scorgerne le tecniche e le movenze, soprattutto quelle legate al taijutsu. Il Chikamatsu non sapeva che la kunoichi aveva intrapreso la strada dell'insegnamento di recente. Egli stesso non si allenava con qualcuno di estraneo dai tempi del controllo del chakra, fatta eccezione per le lezioni private della madre sull'arte del marionettismo ovviamente. Ehy Take! E' da un po' che non ci vediamo. Come stai? Avevo esordito la donna al momento dell'arrivo con la sua solita cordialità e disinvoltura; Takehiko l'aveva già notata in lontananza: indossava gli abiti tipici del Villaggio della Sabbia nonostante le origini da forestiere. Tutto bene! Grazie di essere venuta! Gli aveva risposto il giovane con la sua solita formalità ed educazione, mettendosi sugli attenti ed abbassando il capo in segno di rispetto. Ancora una volta la kunoichi aveva ricevuto l'ordine dall'alto di seguirlo nella sua formazione. Egli dubitava che la compagna si fosse recata li' di sua spontanea volontà. In ogni caso, il Chikamatsu ricambiò la stretta di mano con un sorriso. Tutto sommato era felice di essere seguito da qualcuno di affidabile in un momento delicato come quello. Ti trovo cresciuto. Beh sono passati mesi dall'ultima volta che ci siamo visti. Complimenti per la tua promozione a Chuunin. Sono davvero contenta che tu ce l'abbia fatta. Aveva continuato dopo aver bevuto dell'acqua da una borraccia fissata alla cintura. Takehiko settimane prima aveva provveduto a trasmetterle una missiva avvisandola del lieto evento. Aveva quindi ritenuto opportuno ringraziarla di cuore per il supporto, qualunque suo ruolo avesse avuto nella sua promozione. Il ragazzo continuava a credere che ci fosse stato qualcosa di strano in quell'incarico svolto in coppia e che la kunoichi fosse in qualche modo coinvolta, anche se non ne aveva nè le prove nè la certezza. Le modalità di svolgimento della missione erano state oltremodo sospette e la promozione era arrivata qualche tempo dopo senza aver sostenuto alcun tipo di esame. Ma non era il momento giusto per pensarci e non aveva alcuna intenzione di parlarne con la principale indiziata che aveva davanti. Adesso aveva di meglio a cui pensare. G...grazie, sono lusingato. Non nascondo che è stata una sorpresa persino per me. Rispose celando in parte ciò che lo tormentava davvero, ossia una possibile macchinazione della kunoichi per accelerare i tempi. Forse lo aveva ritenuto abbastanza forte e maturo da ovviare qualche passaggio?! Basta cosi'. Si rimprovero' scrollando il capo, contrariato dai suoi stessi pensieri. Come al solito aveva la cattiva abitudine di riflettere troppo sulle cose. Uh?! A ricondurlo alla realtà era stato uno zainetto che la kunoichi aveva portato con sè per l'occasione: esso conteneva diversi rotoli piu' o meno delle stesse dimensioni, di natura sconosciuta, i quali finirono ben presto per cadere a terra, lanciati direttamente dalla donna generando una fitta nube di polvere. All'interno dello zaino vi sono tutti i rotoli contenenti le firme dei possessori dei vari contratti. Come ben sai dall'accademia esistono numerose tipologie di bestie con la quale stringere un legame. Questa è una scelta univoca, una volta stipulato il contratto solo la morte lo può scindere. Gli spiegò pazientemente Azula sottolineando ancora una volta quanto importante sarebbe stata quella scelta per il futuro. Era già giunto il momento di scegliere? Doveva farlo cosi', di punto in bianco?! Takehiko sperava di temporeggiare ancora un po' con qualche domanda ma fu la kunoichi stessa ad anticiparlo concedendogli qualche minuto prezioso. Prima di procedere, tu cosa sai di questa tecnica? La teoria era il suo campo: aveva studiato diligentemente e si era aspettato di ricevere un quesito del genere. Per un attimo il giovane emise un sospiro' di sollievo, assemblò le idee che aveva nella testa e si espresse nel modo piu' calmo e risoluto possibile. La Tecnica del Richiamo, meglio conosciuta con il nome di Kuchiyose no Jutsu, si prefigge lo scopo di consentire al ninja che la padroneggia di evocare creature provenienti da un'altra dimensione. Risulta essere un ninjutsu e quindi un'arte magica particolarmente complessa da apprendere ed accessibile agli shinobi solo da un certo livello. Disse prendendo fiato con una bella boccata d'aria. Essa prevede l'impiego di una specifica sequenza di sigilli alla quale si affianca un tributo di sangue. Ignorava ovviamente quali fossero le procedure relative alla stipula del contratto con gli animali in questione e non aveva la piu' pallida idea di quanto chakra impiegare nell'esecuzione della tecnica. Takehiko immaginava che questo fosse di competenza del suo maestro che a sua volta gli avrebbe riferito tutte le informazioni necessarie. I sigilli da eseguire sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora. Affermò con precisione e padronanza di linguaggio ricreando nella sua mente la formula senza tuttavia eseguirla praticamente, anche perchè ne ignorava le possibili conseguenze in mancanza di un contratto siglato. Lo aveva visto fare da suo padre qualche volta ma il lavoro gli aveva impedito di vederla piu' da vicino. Le creature possono essere evocate per i motivi piu' disparati come ad esempio per fini strategici, in missione o in combattimento per affrontare gli avversari o gli animali altrui ad armi pari. So che ne esistono di varie taglie e che ovviamente la loro forza è direttamente proporzionale al chakra richiesto per evocarla... Il discorso stava prendendo una strana piega e lo shinobi cominciava a difettare di informazioni preziose ai fini dello svolgimento dell'addestramento. Doveva ammettere che la pratica era un altro paio di maniche e non poteva pretendere di compensare la sua ignoranza in materia con lezioni teoriche apprese in accademia o per sentito dire...
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    Anche se cresciuto, Takehiko sembra essere rimasto il solito timidone. Sin dal momento in cui ci siamo incontrati, ho notato la sua riservatezza e la sua naturale propensione a tenersi sullo sfondo. Il deserto del villaggio della sabbia può essere implacabile, ma il suo spirito sembra vibrare con una delicatezza che si manifesta nella sua timidezza.
    << Mi sa che dovrò affittare un appartamento per tutte le volte che vengo qui al Villaggio della Sabbia. >>
    Dico con ironia scoppiando a ridere, poggiando le mie mani sui fianchi. Sempre con far timido afferma di essere sorpreso anch'egli della propria promozione.
    << Suvvia, sei un ottimo shinobi. Durante l'ultimo rapporto ho descritto per filo e per segno della tua bravura e di come hai gestito tu la missione. >>
    Il ricordo del fastidio di Takehiko durante l'ultima missione è ancora nitido nella mia mente. La tensione nell'aria era palpabile mentre tentavo di riprendere le redini come leader, e lui, con il suo sguardo riservato, tradiva un certo disagio. Era evidente che la mia iniziativa aveva urtato la sua natura più riservata. Forse, nella sua percezione del mondo, preferisce un approccio più graduale, basato su una guida più sottile. Ho avvertito la sua ritrosia nel modo in cui il suo sguardo si abbassava leggermente, come se volesse sfuggire al peso della responsabilità che stavamo cercando di condividere.
    "Il passato è passato."
    Ascolto con attenzione la risposta di Takehiko, la sua voce calma e misurata accompagna le parole che escono dalla sua bocca. È evidente quanto sia preparato sulla teoria, ogni concetto che esprime è ineccepibile, come se avesse scavato profondamente nelle sfumature di ogni dettaglio. I suoi occhi, solitamente abbassati e riservati, si illuminano mentre spiega le intricazioni della teoria. Posso percepire la passione nel modo in cui seleziona le parole con cura, cercando di trasmettere non solo la conoscenza, ma anche il suo profondo legame con il soggetto. Le sue spiegazioni sono chiare e ben strutturate, dimostrando una padronanza completa degli argomenti affrontati. Ogni concetto è collegato al successivo con fluidità, creando una trama coerente di idee. È evidente che ha dedicato tempo e impegno per approfondire la sua comprensione della teoria, e il risultato è impressionante.
    << Ottimo! Nulla da obiettare. Solo una piccola cosa: le evocazioni non provengono da un'altra dimensione. >>
    Inizio a spiegare, dopotutto la mia esperienza da eremita e ciò che ho visto con Goh Asuka, ho compreso che sono localizzate in luoghi tenuti segreti agli esseri umani.
    << Le evocazioni sono in luoghi a noi sconosciuti ma sempre su questo mondo. Il richiamo non fa altro che evocarli, sembra brutto da dire, forzandoli a venire da casa loro ad aiutarci. Come hai ben detto, possono aiutarci in diversi modi. >>
    Il vento della sabbia danza con eleganza attraverso il deserto, portando con sé il racconto mutevole delle dune senza fine. È un soffio costante e leggero, ma carico di mistero, capace di trasformare la monotonia delle distese sabbiose in un palcoscenico vivente. Le sue carezze portano con sé la sensazione calda del deserto, avvolgendo tutto ciò che tocca con una carezza delicata e costante
    << Io ho stretto un contratto con i Rospi. A quali creature vuoi legarti, Takehiko? >>
    Chiedo tenendo le braccia conserte e con uno sguardo serio attendendo la sua risposta.
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    Azula Shimura sembrò gradire la spiegazione fornita dal giovane: egli aveva cercato di rendere il concetto piu' chiaro possibile sfruttando tutta la dialettica e le nozioni di cui era in possesso. Gli era sempre piaciuto studiare: per un attimo l'evento lo aveva riportato indietro nel tempo, all'Accademia ninja, quando veniva interrogato dai suoi maestri in occasione delle varie sessioni d'esame. All'epoca la sua unica preoccupazione era quella di studiare, di cimentarsi nelle arti magiche, in modo da potersi garantire un futuro. Non immaginava che una volta all'esterno la vita da shinobi potesse essere cosi' dura e cruenta. Ottimo! Nulla da obiettare. Solo una piccola cosa: le evocazioni non provengono da un'altra dimensione. Precisò la kunoichi riportando il ragazzo alla realtà. Nonostante gli fossero stati rivolti dei complimenti, il sensei aveva ritenuto opportuno fare una piccola precisazione in merito al luogo di provenienza delle creature evocate. Ma certo! Aveva pensato il Marionettista a denti stretti. Come ho potuto commettere un simile errore?! Si rimproverò con una smorfia contrariata, incrociando le braccia sul petto: aveva utilizzato una terminologia inappropriata per descrivere quel determinato fenomeno, tanto da spingere la kunoichi a correggerlo. Dovrò consultare nuovamente il manuale... Si impose esagerando un po' le cose: a volte il suo perfezionismo si rivelava un'arma a doppio taglio. Le evocazioni sono in luoghi a noi sconosciuti ma sempre su questo mondo. Cerco di spiegargli la donna mostrando la solita franchezza e disinvoltura. Il richiamo non fa altro che evocarli, sembra brutto da dire, forzandoli a venire da casa loro ad aiutarci. Come hai ben detto, possono aiutarci in diversi modi. Continuò esprimendo i concetti in maniera estremamente semplice e diretta, in modo da scongiurare qualunque altro dubbio da parte del ragazzo. Io ho stretto un contratto con i Rospi. A quali creature vuoi legarti, Takehiko? Si espresse lasciando Takehiko basito: era già arrivato il momento di scegliere?! Non aveva ancora deciso: per quanto avesse cercato di temporeggiare la kunoichi lo aveva appena messo davanti ad una scelta. Una parte di lui avrebbe chiesto alla donna un consiglio mentre un'altra, decisamente piu' orgogliosa, si rifiutava di scendere a compromessi e gli suggeriva di risponderle senza battere ciglio sebbene fosse completamente sprovvisto di una risposta a quell'inevitabile quesito. Eh..... Silenzio, secondi interminabili di silenzio tradirono l'apparente sicurezza che il giovane aveva cercato di trasmettere fino a quel momento alla sensei con la teoria. Io...non lo so. Fu costretto ad ammettere facendo spallucce, deluso da se stesso e dalla risposta che le aveva appena dato. Il suo sguardo si portò lentamente verso il basso, i suoi occhi si chiusero perdendo di vista la kunoichi. Maledizione, che diavolo mi prende?! Tanto valeva essere sinceri per non dare l'impressione alla kunoichi di passare per superficiali e di aver preso sotto gamba l'intero addestramento, cosa che non sarebbe stata affatto rispettosa nei confronti di Azula Shimura. Ci ho riflettuto per giorni ma non sono riuscito a decidere. Mi sento combattuto: secondo quale principio dovrei scegliere una evocazione in particolare? Ce ne sono di tanti tipi, a partire dalle specie. Alcuni animali si mostrano piu' difensivi nei confronti del loro evocatore mentre altri non esitano ad attaccare il nemico... Spiegò senza peli sulla lingua nella speranza di apparire sincero e convincente. Ci sono creature che si prestano piu' per gli scontri ed altre che sono votate all'esplorazione in mare piuttosto che in cielo... Indirettamente il giovane stava elargendo conoscenza ed esprimeva i concetti sulla base di tutti i volumi che aveva letto e consultato sino ad allora. Ciò non aveva fatto altro che confonderlo. Cosi' come avevano influito negativamente su di lui i pareri degli altri shinobi, genitori compresi. Dovrei scegliere qualcosa che mi è utile o che mi piace?! Si era domandato rendendo la questione ancor piu' spinosa e delicata. Del resto come biasimarlo: non conosceva ancora nessuna di quelle creature ed era difficile empatizzare con loro senza conoscerle affatto. Non capisco come la gente possa compiere una scelta simile cosi' alla leggera... Scrollò il capo in segno di disapprovazione per l'intero sistema. Dovrebbero consentire agli studenti di entrare in contatto con queste creature sin dai tempi dell'Accademia, in modo da poter stringere un legame autentico. Propose lasciando intuire alla kunoichi che si trattasse di una vera e propria critica. Come una giornata di gita allo zoo... Azzardò pur non essendo totalmente certo di quel metodo di paragone. Posso chiederti...per quale motivo hai scelto i rospi?! Si convinse togliendosi un enorme fardello dalla schiena. Alla fine non c'era niente di male nel porre una simile domanda. Doveva essere anzi legittima.
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    Dopo la tua spiegazione dettagliata e i complimenti sinceri, noto una reazione inaspettata da parte del giovane neo chuunin. Le sue braccia incrociate suggeriscono una sorta di difesa o riserva nei confronti delle parole che ha appena ricevuto. La sua espressione, seppur nascosta dietro un velo di timidezza, sembra rivelare una lotta interna o un certo grado di insoddisfazione con sé stesso.
    "Sempre il solito Takehiko..."
    Forse, nonostante la tua approvazione, si sente ancora insicuro o auto-critico riguardo alle sue performance. La sua contrarietà potrebbe derivare da un desiderio di fare meglio o da aspettative personali che sente di non aver raggiunto. È come se il suo mondo interiore si riflettesse nelle braccia incrociate, come a proteggere una vulnerabilità che non vuole mostrare apertamente. Takehiko, con una timidezza evidente, inizia a condividere i suoi pensieri su quale creatura dovesse scegliere per il suo richiamo. Le sue parole si dipanano in una sorta di monologo prolisso, quasi come se volesse esplorare il suo dilemma interiore ad alta voce. La sua confusione su quale contratto scegliere mi confonde, quasi mi spazientisce, come se fosse quasi obbligato ad essere li in quel momento. Il suo sguardo riflette una luce di incertezza mentre continua a parlare, come se stesse cercando di risolvere un rompicapo complicato. La sua voce si abbassa leggermente alla fine del suo monologo, come se fosse consapevole della complessità della scelta che sta cercando di affrontare. Takehiko sembra riflettere su questo dilemma interiore, cercando di trovare un senso in mezzo alle molte opzioni che gli si presentano, fino al momento più fatidico ovvero mi chiede per quale motivo mi sono legata ai rospi. L'osservo e mi gratto la testa all'altezza dell'attaccatura dei capelli.
    << Beh vedi. Per me è stato tutto abbastanza telefonato. Fin da piccola mi sono appassionata a queste creature in virtù di una conoscenza del mio passato. Quasi un po' per emularlo ho deciso di stringere il legame con queste creature. >> Dico con molta franchezza. Poi mi avvicino al mio interlocutore e poggio una mano sulla sua spalla.
    << Senti Take. Forse sono l'ultima persona che può darti un consiglio ma vedi, questa è una scelta che deve venire dentro di te. E' una scelta che non può essere cambiata. >>
    Poi mi rialzo e riprendo una posizione eretta rispetto a lui.
    << Come hai ben detto, esistono vari animali utili in varie occasioni. Non mi piace questo termine... ma a livello utilitaristico i Rospi sono delle creature versatili, mentre ad esempio le Serpi sono creature offensive. Le lumache, invece, posseggono un valore strategico più sul versante medico, per questo se noti parecchi medici stringono un contratto con queste creature. >> elenco i pregi dei maggiori delle creature più in voga e generalmente le più scelte.
    << Esistono evocazioni più utili per un controllo del terreno, mentre altri influenzati dalle illusioni. >> continuo, quasi un po' a perdermi entrando nello stesso loop del mio allievo. << Insomma, dove voglio arrivare, è una scelta soprattutto affine alla tua indole ed in secondo luogo al tuo stile di combattimento. Ad esempio, io vedendo i luoghi in cui siamo ti consiglierei principalmente due tipologie di creature. >>
    Mi soffermo, sentendo il calore del deserto avvolgermi come un abbraccio ardente. L'arsura della sabbia è tangibile, e il mio corpo reclama il bisogno di ristoro. Con attenzione, estraggo una borraccia dall'equipaggiamento, sentendo il fresco riflesso metallico contro la mia mano. Sollevo la borraccia alle labbra con una sete palpabile, e l'acqua scorre rinfrescante lungo la mia gola. Ogni sorso è come un balsamo contro la sensazione di aridità, un sollievo che mi riporta al presente mentre la sabbia danza intorno a me.
    << Perdonami, la sete chiama. Non vorrei influenzarti e dopotutto conosco poco delle tue abilità se non che la tua propensione all'utilizzo dell'arte della terra. Quindi mi baserò sul tuo carattere e ti consiglierei o i Volatili, per renderti libero di svolazzare su queste belle terre oppure i fedelissimi Segugi, che possono anche far fuoriuscire la tua natura e non renderti sempre così timido. Ma questo è solo un mio punto di vista... spetta a te Take. >>
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    Preliminarmente, Takehiko aveva rivolto alla kunoichi una domanda specifica dalla quale si era aspettato di ricevere una risposta altrettanto profonda e complessa. Dopo essersi distrattamente grattata la testa, la donna aveva affermato con una certa superficialità che la sua scelta aveva delle ragioni radicate nel passato. Ella aveva volontariamente deciso di non aggiungere eventuali dettagli di possibile rilevanza, lasciando cosi' il giovane Marionettista piuttosto deluso ed affranto. Azula non gli aveva mai parlato delle sue origini o delle sue esperienze personali. Rispettava da un lato tale scelta ma dall'altro l'incarico che rivestiva la metteva nelle condizioni di doversi in un certo qual modo esporre un minimo. Senti Take. Forse sono l'ultima persona che può darti un consiglio ma vedi, questa è una scelta che deve venire dentro di te. E' una scelta che non può essere cambiata. Disse la donna non facendo altro che alimentare i suoi dubbi. Ponete gli allievi nelle condizioni di dover fare delle scelte senza renderli edotti delle conseguenze o delle varie possibilità. Riflettè tenendo per sè quell'amara quanto velenosa opinione: la sua era una critica diretta al sistema di addestramento della tecnica del richiamo. In quel preciso istante, Takehiko si promise di cambiare le cose un giorno, assumendosi la responsabilità di formare le nuove generazioni con un metodo che consentisse loro di essere maggiormente consapevoli e pronti al mondo esterno. Non avrebbe permesso a nessuno allievo di brancolare nel buio cosi' come stava facendo lui. Come hai ben detto, esistono vari animali utili in varie occasioni. Non mi piace questo termine... ma a livello utilitaristico i Rospi sono delle creature versatili, mentre ad esempio le Serpi sono creature offensive. Le lumache, invece, posseggono un valore strategico più sul versante medico, per questo se noti parecchi medici stringono un contratto con queste creature. Spiego' al giovane facendo una breve digressione sulle caratteristiche delle varie creature esistenti in natura. Azula Shimura sembrava non aver colto il suo messaggio, le sue vere intenzioni. Un sensei dovrebbe chiedere al suo allievo quali siano le sue vere aspirazioni, le sue passioni, i suoi punti di forza e le sue debolezze, in modo da guidarlo verso il contratto migliore... Evidenziò scrollando nuovamente il capo, contrariato da ciò che stava sentendo e che aveva già letto sui libri. Insomma, dove voglio arrivare, è una scelta soprattutto affine alla tua indole ed in secondo luogo al tuo stile di combattimento. Ad esempio, io vedendo i luoghi in cui siamo ti consiglierei principalmente due tipologie di creature. Uh?! Per un attimo il ragazzo ebbe l'impressione che la donna fosse finalmente riuscita ad afferrare il concetto, i suoi occhi si erano improvvisamente illuminati di un vivo interesse, tanto da spingerlo a smettere di fissare il terreno, luogo in cui aveva sperato di veder crescere una risposta ai suoi quesiti. Non vorrei influenzarti e dopotutto conosco poco delle tue abilità se non che la tua propensione all'utilizzo dell'arte della terra. Quindi mi baserò sul tuo carattere e ti consiglierei o i Volatili, per renderti libero di svolazzare su queste belle terre oppure i fedelissimi Segugi, che possono anche far fuoriuscire la tua natura e non renderti sempre così timido. Ma questo è solo un mio punto di vista...spetta a te Take. La donna aveva aggirato il nocciolo della questione senza raggiungerlo. Ella aveva azzardato un'analisi dello shinobi sulla base di ciò che aveva visto sul campo di battaglia trascurando l'aspetto emotivo e pragmatico di quest'ultimo. Soltanto allora, Takehiko comprese che la donna altro non era che uno strumento per apprendere la Tecnica, un Sensei tranquillamente sostituibile ad un altro poichè privo della capacità di immedesimarsi. Quasi il Marionettista si sentiva urtato dalla sua diffidenza, dal modo in cui aveva trattato quella questione per lui cosi' importante. Azula Shimura evidentemente considerava la cosa di poco conto, un affare fuori dalla sua competenza e responsabilità. Per un attimo il giovane si chiese se non fosse lui stesso il problema. Mi sto...facendo troppi problemi?! Il Marionettista distolse lo sguardo dalla Kunoichi cominciando a fissare il vuoto. In realtà il suo cervello era in piena funzione e proprio non riusciva a convincersi del fatto che quella delle evocazioni fosse una decisione trascurabile. Takehiko non aveva altra scelta, quelle domande doveva farsele da solo. Cosa ti piace fare, Takehiko?! Aiutare la gente... Farfugliò apparendo incomprensibile agli occhi del sensei. Per quale motivo hai scelto di intraprendere questa strada? Proteggere il Villaggio e le persone a me piu' care. Disse a denti stretti per poi socchiudere debolmente gli occhi. Necessiti di un aiuto in termini offensivi o difensivi? Difesa... Riflettè pensando a tutte quelle volte in cui non era riuscito a schivare o intercettare i colpi del nemico, finendo inevitabilmente per danneggiare se stesso e le proprie marionette. In ragione del tuo elemento, preferiresti muoverti in quella direzione o scoprire valide alternative? Restare con i piedi per Terra... Ad un tratto, Takehiko seppe esattamente cosa fare. TARTARUGHE. Egli pronunciò con fermezza e ad alta voce quella singola parola. Non c'erano esitazioni nel suo timbro, non c'era alcuna incertezza. Adesso so quello che voglio. Concluse rilassando le spalle.
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    Continuavo a parlare, condividendo pensieri e parole, ma più mi esprimevo, più percepivo Takehiko intrappolato nei suoi stessi pensieri. Ogni frase sembrava creare una sorta di distanza, come se le mie parole agissero come barriere invece di ponti.
    "Niente da fare, sembra che non mi capisce. Dannazione."
    La sua introversione diventava evidente, i suoi occhi diventavano rifugi inaccessibili. Forse, la mia sincerità e la mia apertura avevano suscitato in lui una riflessione più profonda, o forse stavo toccando corde sensibili che preferiva non esplorare al momento. Il silenzio crescente tra noi diventava un abisso, e anche se le parole continuavano a fluire dalla mia bocca, la comunicazione diventava sempre più unilaterale. Era come se ogni mio tentativo di avvicinarlo lo allontanasse ulteriormente.
    "Forse è meglio restare per un attimo in silenzio, il tempo di fargli comprendere. Come sensei ho molto da apprendere..."
    In quel momento di consapevolezza, decisi di rallentare il flusso verbale, dando a Takehiko il tempo e lo spazio di cui sembrava avere bisogno. Forse le parole non erano il veicolo giusto per comunicare con lui in quel momento. Nella quiete che seguì, potevo percepire il peso delle sue riflessioni e rispettare la sua necessità di intimità. Il neo chuunin distolse lo sguardo, come se cercasse di trovare rifugio in qualche angolo del deserto. Il suo viso, prima espressione di timidezza, iniziò a tradire una sorta di disagio mentre le sue labbra balbettavano, come se cercassero faticosamente le parole giuste, non che ve ne fossero. Poi, finalmente, sembrò trovare una strada nei suoi pensieri e iniziò a esprimersi con più fluidità. Il suo sguardo si alzò leggermente, incontrando il mio, ma poi si abbassò di nuovo, come se cercasse conforto nella sabbia sotto di noi. Il suo balbettio si interruppe fino a quando non pronunziò la parola "Tartarughe". Rimango esterefatta dalla fermezza con cui Takehiko esprime il suo desiderio di stringere un legame più profondo con le tartarughe. Un sorriso incoraggiante si dipinge sul mio volto mentre cerco nella borsa il rotolo, verde e adornato con lo stemma delle tartarughe.
    "Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima! Lui è come una tartaruga, timida ma ha bisogno di uscire dal suo guscio. Che stupida sono stata.
    Con attenzione, estraggo il rotolo e lo stendo davanti a noi sulla sabbia dorata. Le immagini delle tartarughe, simbolo di forza e resistenza, prendono vita sulla verde pergamena. Poi, con un sorriso incoraggiante, mi butto a sedere con i glutei sul terreno caldo del deserto.
    << È un passo importante, Takehiko, >> dico con voce calma e rassicurante.
    << Le tartarughe rappresentano non solo la forza, ma anche la pazienza e la saggezza. È un onore stringere un legame con loro. >>
    Afferro un kunai dalla mia borsa, sentendo il peso familiare dell'arma nella mia mano. Lo porgo a Takehiko, il suo metallo freddo riflette la luce del sole del deserto. Con voce seria, gli intimo di sedersi, mentre il mio sguardo cerca il suo con determinazione.
    << Se sei sicuro di questa scelta, >> dico con fermezza, << dovrai sigillare il tuo impegno nel modo tradizionale. Tagliati il dito per procurarti una ferita e firma col tuo nome completo questa pergamena. Questo atto sarà la tua firma sul rotolo, il tuo patto con le tartarughe. >>
    Il deserto, solenne e silenzioso, sembra attendere il compimento di questo rituale. Takehiko è chiamato a sigillare la sua dedizione in un modo che va oltre le parole. È un momento che segna non solo il suo legame con le tartarughe, ma anche il suo percorso come ninja, improntato sulla forza, sulla pazienza e sulla saggezza.
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    Edited by Askëladd - 30/12/2023, 10:48
     
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    La risposta del giovane Takehiko aveva colto alla sprovvista la kunoichi: dopo alcuni istanti di silenzio, il chuunin si era espresso comunicando ufficialmente la sua decisione al sensei. Egli si sarebbe legato per sempre alle tartarughe, creature note soprattutto per la loro stazza e per l'incredibile resistenza agli attacchi. Si trattava di un contratto di nicchia, generalmente atipico per uno shinobi di quell'età. Cercando di essere coerente con i suoi principi etici e morali, il giovane aveva optato per delle creature che lo potessero sostenere in battaglia fornendogli una difesa statuaria contro gli avversari piu' ostici. In tal modo sarebbe riuscito a difendere non solo se stesso ma anche gli altri. Gli animali in questione risultavano essere compatibili con il suo carattere, tendenzialmente timido ed introverso con gli estranei. Che sta facendo?! Si domandò il ragazzo mentre la kunoichi rovistava nella propria borsa con aria soddisfatta, evidentemente in cerca di qualcosa. È un passo importante, Takehiko Aveva affermato la donna dopo avergli mostrato un rotolo assai particolare: la pergamena in questione risultava essere di colore verde e presentava un sigillo che raffigurava una tartarughina stilizzata. Le tartarughe rappresentano non solo la forza, ma anche la pazienza e la saggezza. È un onore stringere un legame con loro. Disse con una certa solennità: in cuor suo Takehiko sperava di stringere davvero un legame con quelle creature cosi' antiche, le quali avrebbero potuto fornirgli non solo un'ottima difesa ma anche grande esperienza ed un grande contributo tattico in combattimento. Se sei sicuro di questa scelta... Aveva continuato la donna porgendogli un comune kunai. Dovrai sigillare il tuo impegno nel modo tradizionale. Tagliati il dito per procurarti una ferita e firma col tuo nome completo questa pergamena. Questo atto sarà la tua firma sul rotolo, il tuo patto con le tartarughe. Spiegò cogliendo il giovane di sorpresa. Si era aspettato di essere sottoposto ad un vero e proprio rituale finalizzato ad ottenere i favori di quelle creature ed invece era stato invitato a firmare letteralmente un contratto come se si trattasse di mera burocrazia. L'unica particolarità di quel gesto sarebbe stata l'apposizione della firma, realizzata con il sangue prelevato direttamente dal richiedente. Improvvisamente la mano sinistra, quella che reggeva il kunai appuntito, aveva cominciato a tremare. Le parole potevano essere facilmente smentite e ritrattate, le azioni rimanevano indelebili nella storia. Takehiko non poteva piu' tirarsi indietro. Anche i volatili non sarebbero stati male...avrei potuto sorvolare il deserto senza preoccuparmi di nulla, avrei potuto raggiungere luoghi inaccessibili e bombardare i miei avversari dall'alto... Divagò rallentando involontariamente il processo. Con i cani invece avrei potuto fare affidamento sul loro fiuto, adoperare tecniche legate al doton... Non esisteva un contratto migliore di un altro. Ciascuno di essi aveva specifici pro e contro. Ma ho deciso di puntare tutto sulla Difesa, solo e soltanto su quest'ultima. Sorrise all'idea di firmare un contratto per la vita, completamente al buio e senza alcuna garanzia. Non so nemmeno se gli piacerò... La lama dell'arma si faceva sempre piu' vicina al palmo della sua mano destra, la punta del kunai raschiava sulla pelle lasciando dei profondi segni bianchi, presto destinati a divenire rossi. Urgh... Takehiko si procurò un taglio piuttosto profondo dal quale era sgorgato subito sangue cremisi. Forse aveva esagerato. Non è mia abitudine firmare la carta con queste modalità... Riflettè cercando di trovare la posizione piu' comoda per compiere quella prassi senza rischiare di imbrattare l'intera pergamena di rosso. Le scritte sul rotolo gli apparivano incomprensibili, stava apponendo una firma a qualcosa che non gli era stato nemmeno letto o spiegato per sommi capi. Andiamo a fiducia insomma... Tante cose non gli erano chiare, forse troppe: uno shinobi poteva recidere in qualche modo il contratto? Una creatura poteva opporsi al volere dell'evocatore? Il luogo di origine degli animali era visitabile? Quale processo si verificava durante la fase di evocazione? Una creatura poteva perdere la vita? Takehiko sperava che una parte di quelle domande potessero trovare una risposta piu' avanti con l'addestramento. V...va bene cosi'?! Dopo aver impregnato il kunai di sangue, il Marionettista aveva cominciato ad abbozzare una firma in basso a sinistra della pergamena, li' dove sorgeva una linea nera continuava. Aveva avuto qualche difficoltà nell'apposizione della firma: la punta del kunai mal si prestava alla scrittura e senza un calamaio il sangue fuoriusciva dalla lama in maniera incontrollata. Ne usci' fuori un vero e proprio pastrocchio. Immagino ce ne sia soltanto una copia... Bofonchiò fissando con aria avvilita il risultato: un misto di sangue, sudore, sudiciume ed impronte sparse. Ed ora?! Il suo sguardo si portò verso la kunoichi, in trepida attesa di conoscere i risvolti di quel gesto.
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    Osservo la perplessità nel viso di Takehiko mentre, con una risolutezza palpabile, si prepara a tagliarsi il dito. Il deserto, testimone silente, sembra tenere il suo respiro in questo momento di profonda dedizione. Quando la lama del kunai tocca la sua pelle, il giovane chuunin sobbalza e cerca di firmare il rotolo in modo un po' insicuro ma con una certa celerità, quasi come se volesse superare velocemente l'atto doloroso. Il sangue, rosso contro il verde del pergamena, segna il suo impegno con le tartarughe.
    << È un atto di grande importanza, Takehiko, >> commento, cercando di trasmettere un misto di rispetto e incoraggiamento. << Ogni firma racconta una storia, e questa è la tua storia di dedizione e forza. Le tartarughe ti accompagneranno con saggezza e protezione. >>
    Il rituale è compiuto, e mentre il deserto riprende il suo silenzioso canto, so che questo legame con le tartarughe sarà una parte indelebile del cammino di Takehiko come ninja.
    << Quel Kunai, ti prego, di tenerlo con te. E' lo stesso che ho utilizzato io quando ho sugellato il patto coi rospi. Me lo ha donato il mio sensei Goh Asuka e desidero che lo tieni tu. >>
    Dico nel mentre che mi rialzo e dopo essermi data una scotolata inizio a spiegare ed a mostrare il funzionamento della tecnica del richiamo. Inizio a comporre lentamente i segni della seguente tecnica affinché il mio allievo veda e comprenda il meccanismo.
    << Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora: Kuchiyose no Jutsu! >>
    Con serenità e fare deciso faccio impattare la mia mano destra con il terreno sabbioso sotto di me.
    Kuchiyose no Jutsu - Tecnica del Richiamo
    tIDywqV
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi dal rango Chuunin in poi. Non per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un Contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano di una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versar anche una minuscola goccia del proprio sangue per poi formare la serie di Sigilli necessari per l'esecuzione del Jutsu, che sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
    Per riuscire ad evocare taglie Grandi è necessario il grado Sp.Jounin, per le Leggendarie quello ANBU.
    Consumo: 10 / 20 / 30 / 40

    Gamaku
    GS1PRGU
    Le dimensioni di questo rospo sono piuttosto ridotte rispetto ai suoi parenti rospi, è infatti alto circa trenta centimetri. Il suo carattere risulta introverso, spesso preferisce rimanere in silenzio e se proprio deve parlare preferisce farlo durante i combattimento, facendo da supporto, per quanto possibile, verbalmente. La sua utilità negli scontri è dunque bassa, non avendo attacchi offensivi ma è ottimo per andare in avanscoperta, date le sue piccole dimensioni. Può resistere ad un Jutsu di Livello C grazie alla sua forte determinazione, ma tanto basterà per portarlo fisicamente allo stremo. La peculiarità di questo piccolo rospo, è il poter seguire le tracce attraverso la sua vista molto sviluppata. La sua velocità è media.

    Eseguo la tecnica del richiamo con una fluidità che riflette mesi di pratica. Nell'ambro terreno si materializzano i classici ghirigori scuri, seguiti da uno sbuffo di fumo che avvolge il luogo. Quando il fumo si dissipa, appare Gamaku, un rospo rossastro dall'aspetto molto minuto pur essendo parte della famiglia dei rospi. Gamaku si trova lì, fiero ma silenzioso, con gli stessi occhialoni distintivi che porto anch'io. La sua presenza emana una sensazione di serenità, e i suoi occhi riflettono una comprensione profonda. È un alleato affidabile, un compagno nel cammino di un ninja.
    << Takehiko, >> dico con un sorriso, << questo è Gamaku. È un amico di lunga data e un alleato fedele. La sua forza è un riflesso della nostra connessione. Ogni richiamo è un legame, un'intesa tra il ninja e la creatura. Ora, vediamo cosa sei in grado di fare tu. Provaci. Immagina che il quantitativo di chakra è leggermente di più rispetto alla tua tecnica più potente che conosci al momento. Non è molto, ma è come l'hanno spiegato a me. Capirai sicuramente una volta che la padroneggerai per la prima volta. >>
    Nel mentre il rospicino, silenzioso, si mette accanto la mia gamba, e gli do una carezza sulla nuca per rimettermi a braccia conserte ad osservare il mio allievo.

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    È un atto di grande importanza, Takehiko. Insistette la kunoichi. Le parole della donna non facevano altro che torturare mentalmente lo shinobi instillandogli dubbi su dubbi. Bhè, ormai sembra che sia fatta... Pensò il giovane scrutando ancora una volta la firma che aveva realizzato sulla verde pergamena, in stampatello e per esteso. Il kunai intriso di sangue non gli aveva consentito di realizzare un'opera migliore di quella ed il giovane sperava che fosse sufficiente allo scopo. Ogni firma racconta una storia, e questa è la tua storia di dedizione e forza. Le tartarughe ti accompagneranno con saggezza e protezione. Piu' che con un Maestro, Takehiko nell'udire quelle frasi aveva la sensazione di avere a che fare con un sacerdote, devoto nella recitazione dello stesso salmo. Si', si' ho capito... Il Marionettista non riusci' a celare una nota di disappunto che si materializzò attraverso una smorfia infastidita. Quel Kunai, ti prego, di tenerlo con te. E' lo stesso che ho utilizzato io quando ho sugellato il patto coi rospi. Me lo ha donato il mio sensei Goh Asuka e desidero che lo tieni tu. Disse cogliendo il ragazzo alla sprovvista: era la prima volta che la kunoichi parlava di sè e del suo passato. Quell'oggetto aveva evidentemente per lei un significato particolare; esso costituiva un monito che il Chikamatsu avrebbe custodito e salvaguardato per i posteri. Grazie, ne avrò cura. Rispose mostrando una certa commozione nella voce: visto l'andamento di quell'addestramento, tutto si sarebbe aspettato fuorchè un simile presente da parte della donna. Che fosse l'inizio di un rapporto di amicizia piu' stretto tra i due?! Fu cosi' che Takehiko ripose lo strumento all'interno della propria borsa per poi seguire attentamente le indicazioni della kunoichi. Dunque è questa la formula... Pensò osservando la composizione dei sigilli: erano in totale cinque, ben concatenati tra loro, fluidi nel loro scorrere verso quello che sarebbe stato il risultato finale. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora: Kuchiyose no Jutsu! La donna glieli aveva mostrati con una lentezza accademica, in modo che il ragazzo potesse memorizzarli a dovere. Takehiko avrebbe sicuramente necessitato di un po' di pratica per assimilare l'intera sequenza. Precisione e tempismo si acquisivano del resto con il tempo, mediante l'esperienza. Uh?! Takehiko sollevò un sopracciglio notando la prosecuzione del jutsu: la kunoichi aveva poggiato il palmo della mano a terra generando sulla stessa superficie delle rune di colore nero, le quali si mostravano vive e selvagge nel tratto. Interessante... Sfruttando il terreno come base per la tecnica, la donna aveva subito dopo provocato una nube di fumo bianco che si diffuse nell'aria ostruendo per un attimo la visuale. Ma che... Dinanzi al giovane aveva appena fatto la sua comparsa un rospo di colore rosso, di dimensioni minute, alto all'incirca trenta centimetri. L'evocatrice osservava la creatura con un misto di orgoglio e tenerezza. Takehiko, questo è Gamaku. È un amico di lunga data ed un alleato fedele. La sua forza è un riflesso della nostra connessione. Ogni richiamo è un legame, un'intesa tra il ninja e la creatura. Raccontò la donna aprendosi ancora un po' nei confronti del giovane. Il Marionettista non potè che apprezzare il gesto di umanità dello Special Jounin che evidentemente aveva giudicato male e troppo presto. Di natura calma, pacata e silenziosa, la creatura raggiunse la kunoichi ponendosi al suo fianco. Ora, vediamo cosa sei in grado di fare tu. Provaci. Immagina che il quantitativo di chakra è leggermente di più rispetto alla tua tecnica più potente che conosci al momento. Non è molto, ma è come l'hanno spiegato a me. Capirai sicuramente una volta che la padroneggerai per la prima volta. Disse lasciando il giovane piuttosto confuso ed interdetto. Era giunto il momento di passare alla pratica e di accantonare finalmente la teoria. Meno pensieri, piu' azione... Si ripeteva il Marionettista rassegnandosi all'idea di aver ormai siglato il contratto prescelto. Azula Shimura lo aveva invitato a fare subito un tentativo ma il ragazzo ritenne opportuno adottare dei piccoli accorgimenti. Innanzitutto, prima mentalmente e poi fisicamente, il giovane cominciò a ripetere i sigilli necessari all'esecuzione della tecnica. Non erano molti ma dovevano essere necessariamente eseguiti secondo un ordine prestabilito. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora... Ripeteva ciascun sigillo nella testa e poi lo eseguiva accompagnando il gesto con la voce. Nel giro di qualche minuto, lo shinobi riusci' a formulare la sequenza con la giusta velocità senza correre il rischio di sbagliare. Avrebbe compiuto i suoi tentativi con calma, senza fretta. Dunque, cosa ha detto a proposito del chakra?! Viste le scarse informazioni ricevute, il Marionettista non poteva fare altro che procedere per esperimenti, regolando il chakra di volta in volta a seconda delle circostanze. Quantitativo leggermente piu' elevato rispetto alla tecnica piu' potente che io conosca, eh?! Gli venne in mente la sua difesa preferita, il pugno del Golem. Peccato che la tecnica in questione necessitasse anche della manipolazione del Doton, cosa che in questo caso non era contemplata. Forse dovrei optare per qualcosa di differente, coma la Kage Bunshin. Effettivamente evocare un clone poteva essere qualcosa di lontanamente paragonabile al richiamo di una creatura del contratto. In silenzio, estraniandosi dall'ambiente circostante, tra elucubrazioni e test, il giovane si sarebbe presto cimentato nel suo primo tentativo. Ci siamo... Takehiko fece un profondo respiro, socchiuse gli occhi, allungò le braccia in avanti e cominciò a formulare i sigilli con precisione chirurgica. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora. Disse ripetendo con decisione ciascun segno. Kuchiyose no Jutsu! Il palmo della mano sinistra, quello intriso del suo stesso sangue, venne scagliato a terra con irruenza emettendo un tonfo sordo. Da quel momento in poi, il giovane si sarebbe aspettato di vedere i sigilli svilupparsi sul terreno e diramarsi sulla sua superficie prima della manifestazione della nube dal quale, ipoteticamente, avrebbe fatto capolino la sua creatura. Spero che il chakra sia sufficiente... Riflettè con fare indeciso mentre lo rilasciava attraverso il braccio dopo esser vorticato all'interno del corpo.
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    Osservo con attenzione Takehiko mentre si prepara ed esegue la tecnica del richiamo. La sua esecuzione è teoricamente impeccabile, i gesti sono precisi e la concentrazione evidente nei suoi occhi riflette una comprensione approfondita del processo. Quando il giovane chuunin tocca il terreno, vedo i classici ghirigori della tecnica del richiamo prendere forma nell'aria, ma l'aspettativa di vedere una creatura emergere è delusa. Il luogo resta invariato, privo della presenza dell'alleato richiamato.
    << È normale incontrare delle sfide all'inizio, >> dico con calma, cercando di trasmettere un senso di incoraggiamento. << ma l'esecuzione è impeccabile. Nemmeno un singolo errore. L'unica cosa è che non hai fatto fuoriuscire abbastanza chakra. Se ci fai caso, non ti senti spossato come aver lanciato un jutsu. Il richiamo richiede pratica ed è solo questione di tempo prima che tu trovi il giusto equilibrio tra pensiero ed azione. Continua a provare, sono qui per osservarti. Se hai qualche dubbio dillo pure, Take. >>
    Concludo rimanendo impassibile ad osservare il giovane della sabbia dover tentare un'altra volta la tecnica del richiamo.
    << Ah e prima che me ne dimentichi, cerca di focalizzare nella tua mente il tipo di creatura che vuoi evocare. Non focalizzarti tanto sulla tecnica in se e per se, bensì sull'animale. Fai conto che anche io, come tutti del resto, se non posseggo l'immagine precisa di Gamaku impressa nella mia mente mi verrà difficile da evocarlo se non quasi del tutto impossibile. >>
    Dico nel mentre mi chino e prendo in braccio il rospicino che si imbarazza ancora di più di prima e rimanendo con le braccia conserte in segno di protesta.

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    Il primo tentativo di Takehiko falli' miseramente in ogni aspetto. Lo immaginavo. Riflettè cercando di comprendere da solo il motivo della sua sconfitta. Nonostante avesse compiuto correttamente i sigilli e sviluppato i ghirigori sul terreno dopo aver poggiato il palmo, nessuna nube di fumo si era manifestata a partire dalla sua posizione. Le cause potrebbero essere molteplici... Dedusse il ragazzo assorto nei suoi pensieri, per niente deluso dall'esito di quella tecnica. Del resto, sono qui per imparare... Probabilmente aveva adoperato una quantità di chakra insufficiente. Come se non bastasse, Takehiko non aveva la piu' pallida idea di che aspetto avesse una tartaruga di quel contratto. Forse potrei... In quel preciso istante la kunoichi giunse in suo soccorso provvedendo a dargli qualche suggerimento. ...L'unica cosa è che non hai fatto fuoriuscire abbastanza chakra. Spiegò la donna con la sua solita calma e pacatezza: anche lei non si aspettava di certo un miracolo dal Marionettista, per quanto quest'ultimo fosse bravo. Se ci fai caso, non ti senti spossato come aver lanciato un jutsu. Il Chuunin concordava con la kunoichi: l'intera procedura gli aveva fatto perdere di vista il dosaggio del chakra. Aveva la sensazione di non aver impiegato nemmeno un briciolo del chakra che si era prefissato di utilizzare. Il richiamo richiede pratica ed è solo questione di tempo prima che tu trovi il giusto equilibrio tra pensiero ed azione. Continua a provare, sono qui per osservarti. Se hai qualche dubbio dillo pure, Take. Che fosse una questione di pratica e di esercizio era fuori di dubbio: il ninja avrebbe passato li' tutto il giorno pur di riuscire nell'intento. Ah e prima che me ne dimentichi, cerca di focalizzare nella tua mente il tipo di creatura che vuoi evocare. Uh?! Takehiko sollevò un sopracciglio. Quel dettaglio non risultava essere assolutamente scontato e poteva inficiare sull'esito dell'intero processo di esecuzione del jutsu. Non focalizzarti tanto sulla tecnica in se e per se, bensì sull'animale. Fai conto che anche io, come tutti del resto, se non posseggo l'immagine precisa di Gamaku impressa nella mia mente mi verrà difficile da evocarlo se non quasi del tutto impossibile. Il giovane annui' lasciando intendere che avesse afferrato il concetto. D'accordo, facciamo un tentativo. Fu cosi' che il ragazzo si rimboccò nuovamente le maniche provvedendo ad eseguire ancora una volta la Tecnica. Calma e concentrazione... Takehiko respirava profondamente. Nella sua testa i passaggi si ripetevano uno dietro l'altro. Immaginazione... Prima ancora di cimentarsi nel jutsu, il giovane cercò di proiettare nella sua mente la sagoma di una tartaruga: era di dimensioni contenute, tanto piccola e leggera da poter essere tenuta comodamente in una mano. Il suo guscio era marroncino chiaro mentre la sua pelle verde e rugosa. I suoi occhi erano grandi, neri e profondi come pozzi. Takehiko si era immaginato una tartarughina qualunque, di quelle che si potevano intravedere nel terriccio di un bosco o di una foresta. Che differenza c'era tra una tartaruga di quel genere ed una del contratto? Sulla base di quello che aveva visto sino a quel momento sicuramente la personalità, decisamente piu' marcata e percepibile. Bene, andiamo avanti... Dopo essersi fatto un'idea sulla creatura da evocare, il ragazzo si impegnò a formulare i sigilli con una velocità leggermente superiore al tentativo precedente. Cominciava a prendere dimestichezza con la sequenza, presto destinata a divenire naturale come respirare. Sfruttando il sangue che gli gocciolava ancora sul palmo della mano, Takehiko concluse i sigilli per poi rivolgere il braccio verso il terreno. Questa volta aveva fatto maggiore attenzione al dosaggio di chakra; aveva riversato quest'ultimo sul terreno contestualmente al movimento del braccio, in modo da rendere la procedura piu' fluida. Kuchiyose no Jutsu! Disse con decisione lasciando che i ghirigori si sviluppassero a partire dalla sua mano sul terreno. Il Marionettista non sapeva come sarebbe andata a finire. Non aveva grandi aspettative ma in compenso faceva affidamento sulla capacità di comprendere gli errori commessi e sfruttare l'esperienza accumulata per raggiungere l'obiettivo.
    chakra: 150
    condizioni fisiche: ottimali
    condizioni psicologiche: titubante
     
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    Nonostante la delusione del primo tentativo, noto che Takehiko non sembra essersela presa a male. La sua indole riservata sembra proteggerlo da eventuali frustrazioni, e forse sta già pensando a come migliorare nel prossimo tentativo.
    "Che stia iniziando a capire che riflettere troppo può inibirlo ?"
    Osservo con interesse mentre Takehiko si impegna nel suo secondo tentativo di richiamo. Questa volta, il suo sforzo è premiato e riesce ad evocare una piccola tartarughina. La creatura emerge con passi lenti e curiosi, mostrando un guscio decorato da intricate sfumature.
    << Ottimo lavoro, Takehiko! >> esclamo, apprezzando il suo progresso.
    << La tua determinazione sta dando i suoi frutti. Ogni piccolo successo è un passo avanti. >>
    La piccola tartarughina sembra esplorare l'ambiente circostante, emettendo un leggero suono curioso. Questo primo successo rappresenta un ponte tra Takehiko e il mondo delle creature richiamate, aprendo la strada a nuove opportunità e sfide nel suo percorso ninja.
    << Tuttavia, non ti sembra eccessivamente piccola? Ha ancora qualche mesetto, prova a focalizzarti su una creatura più grossa che possa aiutarti in battaglia. Ritenta. >>
    Continuo a dire osservando il mio allievo con le braccia incrociate e noto che Gamaku mi ha emulato.
    << Che carina quella tartarughina. >>
    Dice in un misto di serietà e dolcezza. Gli accarezzo la testa.
    Azula Shimura - Chuunin
    Stato Fisico: Perfetto
    Stato Mentale: Eccitata
    Chakra: 150
    Accumulo Chakra Eremitico: 0/3 Turni
    Chakra Bonus:
    Bonus-Malus Fisico-Motorio:

    Borsa:
    1/2 Bomba Luce

    Equipaggiamento:
    Occhialoni
    Scarpe con lama retrattile

    Gilet Konoha
     
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19 replies since 25/11/2023, 20:14   209 views
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