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view post Posted on 8/3/2011, 22:51
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KONOHAGAKURE NO SATO
KONOHAGAKURE NO SATO



Nome villaggio: Konoha, il Villaggio Segreto della Foglia

Paese: Paese del Fuoco

Clan: Aburame, Akimichi, Figure Animate, Hyuga, Inuzuka, Loto, Nara, Senju, Uchiha, Yamanaka.

Descrizione: il Villaggio della Foglia è situato in una foresta dell’entroterra del Paese del Fuoco. Sorge in perfetta simbiosi con la selva che prolifera nell’intera nazione e che è presente in gran quantità all’interno del villaggio stesso; l’eterna primavera in cui sembra congelato il villaggio, favorisce la crescita rigogliosa della flora locale, che pare non appassire mai e che si sviluppa, in egual misura, più o meno in tutto il vasto territorio della Foglia.
Difesa naturale ed elemento caratteristico di Konoha è l’enorme montagna che sovrasta il villaggio con la sua immensa mole. Questi altro non è che il Monte degli Hokage, ove sono scolpiti i volti dei Kage che si sono succeduti nel governo di Konoha. Vanto del villaggio, simbolo stesso della Foglia e rifugio sicuro in caso di difficoltà. Pare infatti, che l’intero complesso montuoso sia percorso da una serie di gallerie interne, costruite in passato per mettere al sicuro deboli e civili.
Konoha, è il villaggio più attivo e con maggior popolazione (shinobi e non) tra i Grandi Villaggi Ninja. Di conseguenza grazie alla diversità delle varie attività commerciali del villaggio - avvantaggiate anche dal territorio ospitale - e al grande numero d’abitanti, ha un’influenza economica e militare più che rilevante.
Nonostante ciò la politica del villaggio verso gli altri paesi ninja è per lo più pacifica.

Storia: Un luogo immerso nel verde e caratterizzato da un ottimo clima le cui origini si perdono nei meandri del passato e oscurate soprattutto da una guerra civile portatrice di guerra e sangue tra due etnie portatrici di doujutsu. Situato nel Paese del Fuoco, considerato il più ricco delle 5 Grandi Terre Ninja, il villaggio della Foglia dalla sua fondazione visse anni tranquilli dove la pace regnava sovrana. La popolazione viveva in gran parte nelle zone pianeggianti in quella che si poteva definire una vallata le cui spalle erano coperte da una grande montagna. Appena fuori dalle porte di Konoha si estende un'immensa Foresta in cui con il tempo un gruppo ristretto di gente iniziò ad ambientarsi perfettamente raggiungendo una particolare simbiosi con i suoi alberi. Il clan Senju fu uno dei primi a nascere e a dare il via per un grande cambiamento del villaggio. Chi seguì il loro esempio furono per prime le grandi famiglie che vivevano nelle fattorie come gli Inuzuka, queste dovevano gran parte dei loro frutti al bestiame, ma soprattutto ai cani che riuscivano a comandare greggi infiniti senza avere nemmeno un briciolo di paura; con il tempo i padroni di quei canidi riuscirono ad affinare i loro sensi ed a sviluppare un'affinità particolare con loro fin da piccoli. Presero spunto da loro anche gli Aburame che con i loro minuscoli e numerosi insetti riuscivano a comandare immensi sciami. Molti altri seguirono il loro esempio dando vita a una delle più grandi unioni di potenti Clan, una migrazione di potenti shinobi dalle incredibili abilità nel combattimento e nello spionaggio così come nell'inseguimento. Vi erano i Nara, capaci di cose spaventose grazie alle loro ombre, furono infatti i primi a manipolare il corpo dei loro avversari ma altrettanto abili furono gli Yamanaka, la cui grande forza spirituale gli permise di entrare nella mente dei loro nemici più agguerriti. V'era poi chi non riuscendo a manipolare gli altri si concentrò sul proprio corpo come gli Akimichi e i membri dello stile del Loto, questi riuscirono a superare i limiti dell'umano grazie all'allenamento costante e all'assunzione di particolari pillole che irrobustivano il corpo fino ad ingigantirlo. Altri ancora invece non riuscendo in nessuna delle cose non smisero mai di puntare sulla loro creatività e sull'ingegno fino ad animare le proprie creazioni nate da un pennello.
Tra tutti però due clan si fecero rispettare per le loro incredibili doujutsu come gli Hyuga, maestri del "pugno gentile". Così aggraziati eppure così letali grazie ai loro occhi bianchi dotati del Byakugan. La loro potente doujutsu era in grado di visualizzare l'intero sistema circolatorio del chakra nei minimi dettagli e permettere quindi al suo possessore di eliminare chiunque con pochi e mirati colpi ai punti di fuga. Il secondo fu il clan Uchiha, di cui come il precedente non si hanno dei veri e propri riscontri per quanto riguarda le sue origini. Quest'ultimi, maestri delle genjutsu e abili manipolatori delle fiamme, arrivarono a sacrificare le vite dei propri fratelli per sviluppare i loro occhi cremisi fino all'inverosimile: si narra che il più abile Uchiha esistito, discendente dell'Eremita dei Sei Sentieri della Tramigrazione, sia riuscito addirittura ad ingannare la morte grazie al suo sharingan. Questi due nobili clan furono presi spesso di mira da mercenari conquistatori di altri Paesi ma a parte poche fughe d'informazioni continuarono ad esistere ed a rivaleggiare tra loro per l'egemonia assoluta insieme ai più che determinati Senju. Chi uscì vittorioso da questo conflitto furono gli Hyuga, non si sa se per merito, per una resa degli avversari troppo stanchi nel rivaleggiare i Senju o semplicemente per gli estenuanti sacrifici che compivano giornalmente i possessori dello sharingan, fatto sta che ad uscirne vittorioso fu il Capo clan "Occhio Bianco" Akemy Hyuga.

Questo fu il nome dello Shodaime Hokage, colui che prima di tutti dettò legge in quella terra e che con il suo regno garantì al villaggio una continua crescita sia economica che sociale. Grazie alla sua guida e al suo impegno ogni genere di criminale veniva consegnato alla giustizia riuscendo così ad abbassare il livello di criminalità interna a dei minimi storici. Uno dei suoi obbiettivi fu quello di promuovere le arti ninja su grande scala e riuscì nell'intento con degli ottimi risultati. L'accademia di Konoha era infatti sempre sovraccarica di iscrizioni e ogni anno occorreva ampliare il numero di classi così come le assunzioni di insegnanti che inevitabilmente iniziavano a scarseggiare per il gran numero di studenti. Gli anni passarono e quando fu indetto il Primo Torneo di Selezione dei Chunin, lo Shodaime fu ben lieto di ospitare l'evento nel suo villaggio. Durante la competizione molte giovani promesse fecero brillare la propria stella dando vita ad uno spettacolo a dir poco raro; alla sua conclusione furono assegnati i premi nonchè le promozioni, molti tornarono nella terra natale solo con un bagaglio di esperienza in più ma con nel cuore dei ricordi indimenticabili. Qualcosa però andò storto. Al termine ci fu uno scontro alle porte del villaggio in cui fu coinvolto il Primo. L'Hokage intenzionato a proteggere le mura insieme ai membri della squadra ANBU si impegnò con tutte le sue forze ma nonostante ciò ebbe la peggio e non riuscì ad impedire importanti fughe d'informazioni e il rapimento di alcuni ninja. Si hanno poche testimonianze di quello che accadde quel triste giorno e quel poco grazie a giovani ninja di Konoha che hanno assistito agli scontri: l'aggressore fu Otomika Kaguya, Lo Spettro d'Argento, un misterioso shinobi che rappresentava al torneo il villaggio nascosto del Suono, altri raccontano che sul posto erano presenti anche due esponenti di Akatsuki ma ad oggi non si hanno effettivi riscontri. Successivamente all'attacco un giovane genin della Foglia arrivato tardi sul posto, sprezzante del pericolo prese a carico il corpo dello Shodaime per fargli avere al più presto delle cure mediche. I giorni e i mesi passavano ma di lui non si ebbero più notizie, probabilmente le ferite riportate erano troppo gravi per essere guarite, ma perchè non si erano avute più sue notizie?

Con il tempo si scoprì della dipartita del Kage e i due Saggi anziani di Konoha Hisashi e Sachiyo, cercarono di tenerla nascosta il più a lungo possibile per non allarmare gli abitanti ma non poterono continuare per molto e quando venne il momento del triste annuncio, per non rischiare eventuali attacchi, decisero di nominare un suo successore. Anch'egli del medesimo clan, Nimuo Hyuga fu il Nindaime Hokage. Era uno dei ninja più promettenti del villaggio che si era distinto particolarmente per le sue abilità combattive nonchè strategiche. Aveva dimostrato sprezzo del pericolo proprio nell'occasione dello scontro tra lo Shodaime e lo Spettro d'Argento ma da li purtroppo la sua nomina non fu particolarmente significativa per il villaggio. Limitandosi a portare avanti quello già ereditato dal suo predecessore Nimuo ebbe vita breve. Tramite la squadra speciale il giovane Hyuga venne a conoscenza della presenza di un infiltrato nell'accademia del villaggio, un intruso proveniente da Kumo. Di tutta risposta organizzò una missione di spionaggio affidandola alla sua ex compagnia di team. Conoscendo bene le sue abilità ripose in lei le sue speranze e dando il via all'operazione rimase in disparte aspettando il momento di mettere le mani su quell'intruso. Fingendosi una studentessa la kunoichi chiamata in causa iniziò a prendere confidenza con il bersaglio fino a quando qualcuno le tese un'imboscata sulla via del ritorno. Avvelenata e priva di forze fu tratta in salvo da uno sconosciuto dai capelli rossi per poi venire scortata fuori dalle mura del villaggio. Poco più tardi quello sconosciuto la aiutò a sabotare i piani degli invasori traducendo per lei un messaggo in codice sottratto al nemico: scoprirono che la sua era una missione suicida e che qualcuno stava cercando di impossessarsi del villaggio dall'interno. Ben presto infatti Konoha fu attaccata da quella che si scoprì essere un'organizzazione segreta che prendeva il nome di Abukara e fu soltanto grazie all'aiuto dello straniero se quest'ultima ne uscì sconfitta. In molti ricordano quel giorno infausto come " Il Grande Incendio", nella confusione furono infatti molti i danni subiti alle strutture del villaggio ma gli anziani saggi chiusero un occhio sull'accaduto e dando il via alla ricostruzione ringraziarono il forestiero senza nome originario di Suna. Purtroppo nella guerriglia il Nindaime fu ucciso e fu proprio la kunoichi sua compagna a ritrovarlo. Sconfitto il nemico e passato il pericolo la ragazza fu tenuta d'occhio molto a lungo dagli anziani Saggi e successo dopo successo fu messa in lista tra i migliori candidati per la nuova nomina.

Ancora in lutto per la morte del Nindaime e in assenza di un capo, il villaggio perdeva sempre più di rilievo nel quadro generale e spesso venivano minacciati fino a subire notevoli perdite come durante il Secondo Torneo di Selezione tenutosi a Kiri. Serviva un sistema o una qualsiasi cosa che avrebbe potuto ristabilire l'equilibrio dell'intero villaggio e dopo accesi diverbi in una riunione con i massimi esponenti del Paese, si giunse ad una sola ipotesi possibile: occorreva un'alleanza con un potente villaggio. L'unico che aveva forse dei rapporti più amichevoli con la Foglia era Suna e fortunatamente qualche tempo dopo fu proprio Kroxigor Azashi, un importante esponente di questo villaggio a chiedere un colloquio con i Saggi ed a stabilire la grande alleanza militare e commerciale con la Sabbia.

Intanto la kunoichi che tenevano d'occhio i due anziani di Konoha incontra nuovamente il suo salvatore dai capelli rossi e fu mentre era impegnata in una missione a Suna che questi rivelò il suo nome: Sabaku no Keiichi. Nel deserto la giovane ragazza portò a termine il recupero di preziosi oggetti per conto di Konoha ma alla fine insieme al compagno si ritrovò prigioniera di alcuni membri del clan Uchiha. Saputo del ritrovamento degli Smeraldi a loro legati questi desideravano avere informazioni ricorrendo a qualsiasi mezzo; di tutta risposta la coppia riuscì a respingerli anche se inaspettatamente a cadere fu la testa del Capo clan Uchiha per mano dello straniero. Fu inutile spiegare al Consiglio delle circostanze, era la parola di due contro quella di influenti shinobi Uchiha, a parlare furono solo i fatti e beccatosi una cospicua taglia sulla testa a Konoha, il giovane, questa volta non potè sperare nuovamente nella clemenza dei Saggi di Konoha e si vide costretto a scappare lasciando una lunga scia di dubbi circa la sua identità. Decisa a volerne sapere di più la kunoichi che lo aveva affiancato in quelle ardue prove intraprese la carriera di ANBU.

La stella che i due anziani seguivano da lontano con il tempo divenne un jonin affidabile nonchè un membro attivo della squadra speciale e dopo una missione d'infiltrazione in cui smascherò un nuovo ed importante piano di sommossa nei confronti di Konoha, fu ritenuta adatta a ricoprire il ruolo di Sandaime Hokage. Riconobbero in lei tutte le doti di un vero leader, aveva dimostrato più volte di essere la persona giusta per guidare quel villaggio, era giovane e forte ma soprattutto, aveva un gran cuore, cosa imprescindibile per diventare Hokage. Il nome della kunoichi prediletta era Akane Uchiha e quando accettò il ruolo offertogli promise di tener fede a tutti gli impegni e le responsabilità che ne sarebbero derivate iniziando dal più vicino.

Era infatti in corso proprio a Konoha il Terzo Torneo Chunin durante la quale molti furono i promossi ed altrettanti i fatti che si susseguirono nel contesto. Di notevole spicco fu la presenza inaspettata del nuovo Kazekage Kairi Uchiha, ex shinobi della Foglia, compagno rimpianto degli ultimi Hokage nonchè mukenin della Sabbia ed ex membro di Akatsuki. Rilevante fu anche l'arrivo plateale della Mizukage Illya Momochi, accompagnata dalla sua inseparabile Kubikiri e da Reshef, Re delle Salamandre. Immancabile fu anche la presenza dello Spettro d'Argento, altro esponente che di certo non godeva di ottima fama li a Konoha. Circondata da personalità di spicco la giovane Hokage alle prime armi si ritrovò a gestire il torneo in compagnia degli anziani Hisashi e Sachiyo: la prima prova ebbe uno svolgimento lineare e senza troppi intoppi fu portata a termine ma purtroppo dovettero interrompere l'evento verso la fine della seconda. Ci fu infatti un'invasione improvvisa di mukenin nella Foresta e nell'agguato persero la vita ben due esaminandi della Foglia. Organizzandosi tempestivamente i Saggi mandarono nella zona la squadra ANBU, altri radunarono i genin spaesati mentre un terzo team insieme a gruppi di jonin partirono all'inseguimento di quei malviventi. Ben presto seguendo le tracce furono catturati uno ad uno lasciando qualche superstite solo all'infuori delle mura del villaggio. In quell'occasione l'Hokage dimostrò di avere tutte le carte in regola per ricoprire il suo ruolo e questo intervenendo in prima persona negli inseguimenti per la buona riuscita di tutte la catture dei mukenin.

Anche in quell'occasione la donna, ora Sandaime, ebbe un incontro ravvicinato con quello che ormai era diventato un ricercato. Il Rosso, Sabaku no Keiichi, Eremita dei Primati, le aveva infatti mentito circa la sua posizione, lasciato il titolo di Kazekage qust'ultimo si era stanziato ad Oto perseguendo scopi oscuri tra cui la vendetta personale. Lo ritrovò in veste di Shinigami, la sua versione corrotta dal Segno Maledetto, quando aveva da poco ridotto in cenere la vecchia Arena minacciando apertamente il villaggio della sua amata Akane. Era stanco di veder morire shinobi in nome di false cause e fu difficile perfino per lei farlo tornare alla ragione, molte le confessioni che ne seguirono e mentre un clone concludeva la cerimonia di chiusura del Torneo i due si spostarono altrove. Trascorsero molto tempo insieme all'eremo dei rospi dove il più esperto dei due insegnò all'altro come sfruttare al massimo le potenzialità dell'eremitaggio. Finito il difficile addestramento Akane, già in "particolari" condizioni, ne risentì a livello fisico e il mukenin dopo aver eseguito un primo soccorso la trasportò d'urgenza a Konoha per farle ricevere le migliori cure mediche.

Durante la sua permanenza nella struttura ospedaliera il Sannin fu tenuto sotto stretta sorveglianza ma allo stesso tempo la gente sembrava interessata a lui, fu infatti oggetto di molte attenzione soprattutto da parte dei medici del villaggio che avevano solo che da imparare da un esperto del campo come lui. Intanto nel villaggio si era sparsa la voce sulle condizioni del loro capo villaggio, una ferita durante l'allenamento dicevano, e a fiumi arrivarono le visite in ospedale per portare doni e auguri di pronta guarigione. Il Sandaime però finì per isolarsi e solo una volta finito il periodo di ricovero grazie all'appoggio di un fidato amico della squadra ANBU, Hachi Yamanaka, concordò con il Consiglio per annullare la taglia che ancora pendeva sulla testa del Rosso; una volta concessa la clemenza per tutte le dimostrazioni di lealtà e di sincero interesse verso Konoha e il loro leader, l'Hokage avanzò una strana proposta al Rosso, ovvero quella di partire insieme per una missione. Alla fine della guerriglia a supporto di Taki contro l'attacco di Iwa, il Rosso venne a conoscenza di tristi risvolti al Suono e dovette rientrare d'urgenza per sistemare varie faccende con la Nebbia.

La fama crescente della donna al comando portò sempre più shinobi al villaggio per chiederle udienza, in molti tra residenti e non chiedevano consigli, altri più intraprendenti avanzavano proposte in vari campi e di particolare interesse furono gli incontri che richiedevano l'intervento di lei nei panni di Eremita dei Rospi. Le voci corrono si sa e pochi fortunati dopo una prova ebbero l'onore di condividere con lei la firma su quel prezioso contratto.

Seguirono tempi tranquilli fino a quando diversi mesi dopo giunse l'ora di partecipare al Quarto Torneo di Selezione dei Chunin. Quella volta toccò a Suna ospitare gli altri villaggi ma la selezione che si tenne, almeno per l'Uchiha e pochi altri, sembrò quasi passare inosservata. Impegnata in uno snervante confronto tra il Kazekage Kairi Uchiha (suo ex compagno) e l'inaspettato neo Kokage Sabaku no Keiichi, il tutto finì con il rischio per Konoha e Suna di mandare all'aria l'alleanza concordata dai loro predecessori. Quello che ne seguì fu l'uscita di scena di Keiichi che in quanto stanco di dover causare problemi e di mettere continuamente in pericolo la sua amata, preferì dirle addio affidando a lei il sutra dei Primati e con esso l'incarico di trovare un degno successore. Con la mente offuscata per l'uscita dalle scene del Sannin al temine del torneo preferì lasciare Suna con i suoi ninja il prima possibile e questo anche per non rischiare di incrinare maggiormente i rapporti con il Kazekage.

Al suo rientro l'Hokage non partecipò ai festeggiamenti dei promossi ma con qualche sforzo mantenne la promessa di allenare il giovane allievo Satoshi Nara e non molto tempo dopo spinta dalla nostalgia si diresse alla sede del suo clan. Una notte di luna piena sinistra e proficua al tempo stesso per la donna, un viaggio al Tempio nei sotterranei della Casata Uchiha dove i Kami la graziarono con doni macchiati dal sangue della sua perduta sorella. Eventi contorti si susseguirono e l'unica certezza fu l'allarme che scattò nei cuori della gente quando svegliata di soprassalto per il parziale crollo dell'edificio fu costretta a scendere in strada. Ciò che videro i loro occhi fu difficile da spiegare, un'energia sinistra plasmava un essere mostruoso che si erse per diversi minuti sul quartiere e all'arrivo della squadra medica fu visto trasportare il corpo immobile e sanguinante di una donna. La popolazione temette di essere nuovamente privata della loro guida, si sentivano vulnerabili, per diversi giorni non si ebbero notizie del loro Hokage ma quando giunse notizia del motivo della sua assenza rispettarono la decisione del suo ritiro momentaneo. Stretta al capezzale della ritrovata sorella Akane pregava i Kami affinchè ascoltassero le sue preghiere per farla risvegliare da quel sonno profondo in cui era caduta quella notte e non vedersi costretta a scegliere se tenerla o meno in vita attaccata a delle macchine.

Passarono mesi e ancora la strada che faceva era la stessa. Gli abitanti del villaggio ormai avevano imparato a memoria i suoi spostamenti e conoscendo il motivo delle sue visite spesso le donavano fiori da portare in ospedale. Periodo incerto per il villaggio fino a quando tornò tutto alla norma, quando l'Uchiha mossa dal senso del dovere aveva deciso di onorare gli sforzi della sorella esercitando i Doni che le aveva fatto tornando così alla sua vita con prorompente energia. Il suo ritorno andò solo che a confermare la sua grande forza d'animo e a scoprire così con il tempo che veniva soprannominata "Yōkai", da “Yō”- maleficio - e da “kai” - manifestazione inquietante - un nome temuto, quasi un tabù. La sua grande capacità di infondere coraggio nella gente anche dopo una sconfitta fu ascoltata e "osservata" nel giorno del suo ritorno, quando sul Monte degli Hokage il suo Spirito Demoniaco (in quanto soprannaturale non perchè malvagio) fu sotto gli occhi di tutti, il Susano'o si erse imponente in quello che era il suo nuovo inizio. Il suo nome era ormai temuto nel mondo e veniva associato in un istante non solo alle sue alla sua benevolenza ma anche alla collera vendicativa e ai suoi occhi spiritati.

Quando salì a capo del villaggio alleato Takakuzu Saneatsu fu tempo di trattare questioni urgenti che comprendevano un soggiorno sospetto di uno shinobi di Konoha a Suna. Si sospettava un tradimento e quindi probabili sotterfugi ma quando fu richiesto la consegna del ninja in questione il Kazekage non si oppose affiancando le sue scuse per l'imprevisto in quanto avuto origine in un periodo antecedente alla sua nomina. Il colloquio che si tenne fu decisivo per il futuro dello shinobi ribelle, Kakuzu Uchiha, un ragazzo che era "fuggito" a Suna dopo aver subito importanti lesioni in una missione assegnatagli a Konoha. Ritenendo la Foglia responsabile aveva deciso di allontanarsi e ammise di non essere interessato nemmeno a tornare alla Sabbia, voleva essere lasciato libero da ogni legame e vivere da uomo libero. Non fece altro che confermare la sua smania di potere e infine l'unica scelta fu quella di lasciarlo andare seppur con l'applicazione di un sigillo legato alla sua doujutsu in caso avessero tentato di rubarla e quindi di sottrarre informazioni a quello che era uno dei punti di forza di Konoha.

Intanto gli ANBU di Konoha continuavano uno dopo l'altro ad assegnare alla giustizia pericolosi mukenin e non mancò il ripresentarsi di una talpa all'interno del villaggio. Erano in molti a prendere di mira il villaggio ma anche in quel'occasione la collaborazione degli shinobi della Foglia pur subendo delle perdite ebbe la meglio.
Non molto tempo dopo giunsero notizie circa un nuovo infiltrato tra gli studenti dell'Accademia del villaggio, a fare rapporto furono i giovani Tatsumaru Senju e la compagna Yukiko Yamanaka che scampati all'imboscata fecero rapporto. Il nome presunto dell'aggressore era Kai ma dai dettagli forniti non v'erano corrispondenze tra i ricercati, gli unici dati che avevano in mano erano un simbolo formato da un rombo attraversato da una retta e il profilo psicologico del ragazzo dedotto dalle informazioni ricevute. Non era chiaro a cosa mirasse ma la sua superbia volta a manipolare gli altri e l'interessamento ai due giovani genin fu abbastanza per classificarlo come ricercato di rango A e quindi a far assegnare ai due una sorveglianza personale estesa più in generale presso le rispettive sedi di clan onde evitare nuovi incidenti.

Al giungere del Quinto Torneo di Selezione dei Chunin gli interessati furono invitati ad iscriversi alla competizione che quell'anno si sarebbe tenuta nel paese del Fulmine a Kumo. Ospiti della sacerdotessa e Raikage, Shiroko Yotsuki, i genin affrontarono con coraggio la prima prova dando spettacolo e deliziando gli spettatori. Accolti da canti sublimi di fanciulli e con del buon thè tra gli esponenti di spicco a sedere con l'Hokage e la padrona di casa furono il neo Hachidaime Mizukage, Ryushi Oizashi "Lo Squalo" e un rappresentante di Oto, Onimio Kaguya. In ritardo, quasi ormai alla fine dei giochi, giunse il Kazekage che dunque fece saltare ogni possibile dialogo con l'alleata della Foglia circa le semplici presentazioni e accordi da prendere su futuri progetti tra i rispettivi villaggi.
Molto particolare fu l'invito a spostarsi all'interno del Sacro Bukigami per gli scontri diretti che caratterizzavano la seconda prova del Torneo, si trattava di un tempio che venerava le armi e in cui i genin, gli spettatori e qualsiasi autorità vi avrebbe potuto accedere solo affiancate dal proprio Ferro. Nudi e armati fino ai denti i ragazzi che si contendevano la seconda prova entrarono tutti eccetto uno e lo stesso accadde tra i Kage dove sdegnata ad attendere fuori fu solo Akane che si rifiutava di rendere omaggio a Kami in cui non credeva. Al termine della competizione i risultati furono resi noti, nessun candidato di Konoha ottenne la promozione e al rientro nella delusione generale il silenzio tra le fila fece da monito per le future occasioni.

Erano passati cinque anni dalla nomina del Sandaime e la stabilità in cui persisteva il villaggio era forse il maggior vanto tra i cambiamenti apportati, era un bene certo ma ogni tanto qualcosa a scuotere gli animi della gente sarebbe servito. Ripromettendo dunque di trovare un modo per far rivivere il fuoco che ardeva nell'animo degli shinobi della Foglia, Akane segnò tra gli impegni l'accordo sfumato con la Sabbia per organizzare degli scontri programmati i due villaggi.

    [Evento, durata 3 anni]

    - Masayume (Sogno che diventa realtà) -

Qualcosa di ben più oscuro però giunse a scuotere le foreste dormienti, qualcosa di più ampio e maligno che scosse dalle fondamenta la popolazione del villaggio e del mondo intero. Il vuoto inghiottì l'aria, la terra tremò e il cielo si tinse di viola oscurando il sole. Una visione a livello mentale che poi si scoprì aver coinvolto ogni essere vivente. Preannunciata da quegli sconvolgimenti si mostrò una figura femminile che fluttuando incorporea si fece portatrice delle volontà dell'Unica Grande Divinità e Signore del Tutto annunciando l'inizio di un Nuovo Mondo. Il quel giorno infausto risorgeva a Taki, nel Paese delle Cascate, il Tempio sigillato negli inferi del dio che prendeva il nome di Watashi.
Costretti ad assistere ed ascoltare tutti seppero delle intenzioni di queste entità di voler festeggiare l'evento tramite la chiamata di Tredici Prescelti ognuno della quale avrebbe potuto esprimere un qualsiasi desiderio al suo cospetto e vederlo realizzato. Nessun limite fu imposto e fu specificato che ad ogni scelta un raggio viola avrebbe solcato i cieli del mondo a sigillare il legame. Così sancendo il tutto sparì. Il mondo tornò a girare, il tempo a scorrere come se nulla fosse successo.. e nella specie dell'uomo si sarebbe acceso il dubbio e la speranza.

Scontrandosi con l'ignoto nessun sistema di difesa era da considerarsi sicuro e la strategia iniziale applicata dall'Hokage infatti fu una semplice intensificazione dei controlli alle porte e una campagna interna al villaggio per allontanare dal pensiero comune le tentazioni del Dio: manifesti, raduni e qualsiasi iniziativa di propaganda volta a far desistere dal raggiungere il tempio, prescelti o meno che fossero. Messaggi di preoccupazione giunsero da Kumo che ben presto furono estesi a tutti gli altri grandi villaggi dando così iniziò a una discreta collaborazione tra i Paesi per raccogliere informazioni utili a fronteggiare il nemico comune. Sotto accordo giunsero quindi a Konoha molti shinobi della Nuvola con il compito di studiare insieme ai ninja residenti quella creatura ingannevole risorta.

Se la politica applicata risultò efficace durante i primi giorni con il passare del tempo non fu lo stesso, i lampi viola nel cielo sancivano una dopo l'altra le scelte del Dio e con esse aumentavano non solo i dubbi sul futuro incerto ma al tempo stesso la bramosia di una buona parte della popolazione che pregava senza ritegno per essere scelta e poter esaudire i loro sogni. Preoccupata e sconcertata da tanta superficialità l'Hokage organizzò un raduno in piazza dove affacciandosi dalla balconata della magione con eloquenza mise in guardia chiunque avesse tentato di perseguire i suoi scopi dando ascolto alle false promesse di quell'essere, voleva spingerli a desistere, desiderava convincerli di ciò che rendeva davvero gratificante il raggiungimento di un obiettivo: il percorso in sè fatto di sacrifici, la dedizione e il sudore della fronte, principi inscindibili dalla volontà e ribadì così severa infiammandosi sull'importanza di coltivare i propri sogni. Il discorso terminò infine con un'amara sentenza di non ritorno per chi avesse ceduto a simili scorciatoie.

Gli ammonimenti sortirono l'effetto sperato, il vociare si acquietò e uno dei prescelti, Shiho Yamanaka, ebbe il buon senso di mostrare il marchio al suo capo villaggio. Ben presto però giunse la tredicesima e ultima scelta del Dio. Quel giorno sarebbe rimasto scolpito nella storia, come l'inizio di una guerra, e ancora una volta fu la Raikage la prima a mettersi in contatto con un messaggio di Situazione Critica alla quale Akane rispose con l'immediato rientro degli shinobi in missione.
I primi a fare rapporto al villaggio di persona furono due elementi delle forze di Suna: uno di questi, Hiro Takagi, dimostrò essere uno dei prescelto da Watashi e raccontò che, tramite il marchio che portava dal giorno della scelta, era stato evocato al cospetto di Watashi e fu invitato insieme agli altri dodici ad esprimere il suo desiderio. Il tutto si rivelò però un'enorme trappola per inghiottirli, il dio infatti voleva usare le loro vite come sacrifici per la sua completa rinascita. L'intervento del più esperto del gruppo però, un jonin di Iwa, sacrificandosi riuscì a mettere in salvo gli altri anche se non servì purtroppo a bloccare l'espandersi della minaccia. Cibatosi di due vite il Dio, pur dichiarandosi incompleto, lasciò che la sua Progenie si liberasse con una velocità immensa.

Quei Germi presto avrebbero infettato il mondo e per fronteggiare questo male in continua espansione fu necessario avere un luogo di riferimento dove organizzarsi, poter unire le forze e respingere il nemico; di comune accordo con i massimi vertici delle autorità dei Paesi ninja fu quindi istituito un Campo Base nel Paese del Fuoco, circa a metà strada tra l'origine dell'infezione e Konoha. L'Hokage partecipò in prima persona alla costruzione e il rifornimento dell'accampamento e lo fece impiegando tutte le risorse a sua disposizione finendo per fornire sostegno agli shinobi alleati che giungevano da lontano.

Come se tutto ciò non fosse abbastanza giunsero notizie allarmanti dall'ANBU incaricato tempo addietro di controllare la kunoichi bersaglio di un criminale di nome Kai. Aveva scoperto che la Yamanaka era una dei tredici prescelti ma cosa più importante fu il rapporto sulle nuove azioni intraprese dal criminale. Accadde nei pressi dell'eremo dei Mustelidi dove Kai attentando alla vita del giovane ANBU e della sua allieva pareva intento a cercare un qualche tesoro nascosto nella foresta; a sua detta si trattava di una ricerca volta a scopi più grandi come una rivoluzione, fu riferito del suo farneticare su un mondo ninja privo di schiavitù e i genin presi di mira erano solo dei piccoli tasselli. Conscia della pericolosità di quel pazzo l'Hokage si vide costretta però a rimandare, ritenne poco saggio iniziare una caccia all'uomo quando tutti, Kai compreso, dovevano difendersi da un nemico comune più grande. Doveva mantenere le giuste priorità.
In un secondo momento giunsero nel suo studio le confessioni sull'essere dei prescelti dalla Yamanaka e del Senju già bersagli di Kai. Le loro parole giunsero alquanto in ritardo rispetto al discorso tenuto in piazza dal Sandaime e dalla seguente confessione dell'altra genin di Konoha prescelta, la loro esitazione fu ben annotata.
Erano dunque tre i glifati da Watashi nella Foglia, due Yamanaka e un Senju, tre genin i cui nomi non furono diffusi sotto quel marchio per evitare mosse scomode, fu invece aumentata la loro sorveglianza e il supporto fornito nelle missioni che avrebbero intrapreso contro la Progenie.

Quando al Campo Base tutto fu pronto non ci volle molto a dare il via alle prime spedizioni contro Watashi e la sua Progenie, i team composti entravano sempre più spesso in scontri diretti con quei mostri raccogliendo alla fine della battaglia preziose informazioni sui punti deboli della specie. Molte furono le perdite nel tempo, così come le ritirate e il sangue versato ma nonostante tutto le notizie giungevano sempre maggiori dai superstiti così come da chi tornava vittorioso: fu solo grazie al loro impegno se si moltiplicavano gli assi nella manica dell'umanità da usare contro il Dio.
Tra questi di gran rilievo fu la scoperta dell'esistenza di antichi artefatti collegati ad antiche divinità, dei o semidei che già in passato avevano già combattuto Watashi finendo per sigillarlo per millenni.

Tra le notizie che giungevano l'intervento di Sabaku no Keiichi in difesa di shinobi della Foglia creò sicuramente scalpore, il Sannin era tornato confermando seppur non in via ufficiale che stava combattendo la loro stessa guerra. Fu dopo aver appreso di questo ritorno che l'Hokage, stanca di restare in disparte e desiderosa di accorciare i tempi, si armò del suo forte spirito e decise di scendere in campo: Lo Yōkai di Konoha in prima linea con l'avanguardia.



Quando infine l'alleanza degli shinobi ebbe la meglio ritornare alla normalità non fu semplice per nessuno. Sepolti i caduti e onorati i loro sacrifici in guerra a Konoha ha inizio un lungo periodo ripresa. Pur non essendo il villaggio più colpito questi subì un duro colpo principalmente per via delle ferite subite dal Sandaime: nel villaggio non si parlava d'altro se non della cecità di Akane Uchiha. Costantemente scortata dai suoi uomini più fidati l'Hokage continuò a tenere ricevimenti in studio e amministrare al meglio il villaggio ma c'era chi si chiedeva se non fosse giunta per lei l'ora di cedere il passo ad un altro abile shinobi del villaggio: dopo dieci anni tuttavia risultava difficile immaginare lo stampo di un quarto volto sulla montagna alle spalle di Konoha. La paura che qualcuno potesse approfittare della situazione crebbe giorno per giorno e si fece più concreta quando si sparse la voce che il bambino dai riccioli d'oro che il Sandaime stava accudendo era suo figlio. Nell'immaginario comune questo andò a creare un motivo in più per venire presi di mira e come spesso accade i timori attirano le catastrofi; appena pochi giorni dalla fine del conflitto l'ospedale del villaggio viene preso di mira, era il giorno in cui l'Uchiha aveva deciso di staccare la spina alla sorella in coma da anni e sottoporsi al trapianto oculare.

Quando l'intera ala della struttura esplose il personale e i pazienti ricoverati erano stati messi già in sicurezza ma nonostante l'intervento di numerosi anbu e volontari i colpevoli riuscirono a farla franca portando con se un bottino importante: dieci cadaveri dall'obitorio risultarono scomparsi e tra questi contava anche l'avvistamento del corpo marionettizzato della sorella del Sandaime. Così, anche se l'operazione di trapianto andò a buon fine, lo smacco fu grande e tornata al comando a pieno regime Akane organizzò l'inseguimento facendo saltare fuori i primi nomi da incriminare per l'attacco.

Inoltre, delusa dall'operato degli anbu, da quel giorno l'Hokage decise di occuparsi personalmente di testare le loro abilità per dichiararli idonei al servizio, il loro numero diminuì drasticamente dopo i primi controlli e con l'introduzione dei test attitudinale i nuovi ingressi furono ridotti all'osso.

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Non molto tempo dopo Yo Saito, nukenin della Sabbia residente a Oto ormai da molti anni inviò un messaggio ai Kage informando di essere salito al comando. Non accennò al suo predecessore Hideyoshi e si concentrò principalmente sull'affermare che il suo villaggio rinunciava al suo posto al tavolo dei Grandi Villaggi offrendo invece i suoi servigi al miglior offerente. Appreso il messaggio del Taishō a Konoha viene vietato ogni contatto con il Suono in quanto le informazioni in possesso dalle autorità favoriscono teorie di complotto. Così facendo l'Hokage si mise in contatto con gli altri Kage per tastare il terreno e capire da chi doveva guardarsi le spalle. In particolare cercò sostegno dagli alleati di Suna chiedendo informazioni sul passato di Saito così come sulle sue abilità.

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Diversi mesi dopo il Sesto Torneo Chunin tenutosi a Kiri poi il villaggio viene attaccato da Hyou di Akatsuki insieme a Reshef, Re delle Salamandre scatenando una modesta ribellione interna. L'Hokage combattendo in prima linea riesce ad evitare il peggio insieme anche all'aiuto inaspettato di un ritrovato Keiichi che, dapprima chiede l'energia vitale agli abitanti di Konoha redistribuendola per curare i feriti, e poi si scaglia in una vera e propria carneficina contro i ribelli insorti.
Non molto tempo dopo Keiichi viene nominato Consigliere di Konoha e partecipa attivamente alle riunioni dei vertici.

[248 DN] - [X] - L'Hokage rientra dalle porte del suo villaggio facendo testa ad un piccolo gruppo di shinobi e anbu, la presenza tra loro di due traditori crea scompigli per le strade: si tratta di Chiaki e Fuyuki Hyuga anche conosciuto come Namida. Raggiunto il palazzo il Sandaime riunisce il Consiglio e al termine annuncia la disfatta di Hyou di Akatsuki esibendone le spoglie sulla cima della magione e lo fa spiegando in pubblico l'intera vicenda dietro la sua precedente fuga e di come i due Hyuga l'hanno aiutata a rintracciarlo. Rivela inoltre che la presenza Fuyuki in Akatsuki era solo una copertura ma pur avendo portato buoni risultati, nonostante il reintegro come shinobi di Konoha, il suo allontanamento - e di Chiaki - dal villaggio, non sarebbe rimasto impunito.



Kage passati:
  • Akemy Hyuga (Shodaime Hokage)
  • Nimuo Hyuga (Nidaime Hokage)
Kage attuale: Akane Uchiha (Sandaime Hokage)

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare: Suna
  • Neutralità: Kiri, Kumo
  • Sospetto: Iwa, Oto
  • Nemico: Akatsuki



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SUNAGAKURE NO SATO
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Nome villaggio: Suna, il Villaggio Segreto della Sabbia

Paese: Paese del Vento

Clan: Aracnide, Argilla, Burattinaio, Controllo della Sabbia, Sabbia di Ferro, Shakuton.

Descrizione: il Villaggio della Sabbia si trova nel bel mezzo del profondo deserto del Paese del Vento, protetto da un possente altipiano per tutto il suo perimetro esterno. Questa conformazione rocciosa, immensa e apparentemente insormontabile, all’interno della quale sorge Suna, è la prima difesa del villaggio.
Il clima secco e arido non da spazio a nessun tipo di vita vegetale, e il villaggio stesso sembra un’escrescenza del terreno sabbioso del Paese del Vento.
Probabilmente è proprio la strana architettura del luogo a rappresentare il villaggio stesso. Case e abitazioni, composte in solida sabbia compressa, hanno forme tondeggianti tali da passare da una semplice costruzione a cupola ed elementi simili a delle grosse giare. Elemento caratteristico che salta subito all’occhio all’entrata nel villaggio.
L’ambiente inospitale permette per lo più un’economia basata su commercio d’esportazione ed importazione attraverso carovane mercantili che attraversano l’intero deserto, sfidando le poderose tempeste di sabbia, per vendere le proprie merci agli abitanti d’altri paesi e villaggi. Tuttavia questo non è stato un problema per la crescita del villaggio stesso, che ha una buona rilevanza militare ed economica anche se inferiore a quella di Konoha. Ciò nonostante, come quest’ultima, ha un rapporto pacifico con gli altri paesi ninja.

Storia: Tra i grandi villaggi Ninja, Suna è senza ombra di dubbio quello che trae le sue origini dalla sofferenza e dal sangue a causa del suo tormentato passato, tant'è vero che, per diversi anni dopo la sua fondazione ufficiale, fu additato come "Villaggio Maledetto".

La sua storia nasce parecchi anni prima del Ninjutsu stesso, quando un gruppo di nomadi del deserto trovarono per caso una struttura naturale bizzarra, una perla nel deserto che gli permise di avere una fissa dimora. Si trattava proprio della montagna cava che ora fa da muro difensivo a Suna. I nomadi, gran conoscitori del deserto, furono molto sorpresi di vedere tale conformazione rocciosa nel bel mezzo della piana di sabbia che, secondo logica, avrebbe dovuto corroderla con i granelli e con il vento. Invece lei stava lì, ferma e immobile, a resistere a tutto e tutti, con grandi segreti e tesori al suo interno: sparute fonti d'acqua e alcune risorse minerarie. Una dimora perfetta. In breve tempo, sfruttando la terra intatta e la roccia della loro nuova dimora, edificarono un villaggio fiorente e rigoglioso, sviluppando anche un'ampia rete commerciale con il mondo esterno.

Così, mentre gli altri villaggi nascevano come semplici centri raggruppati, al tempo, la città nascosta nella montagna, aveva già un potere affermato che iniziò a sfruttare per ampliare le sue conoscenze in ogni campo: anatomia, astrologia, chimica, artigianato e via dicendo. Fu grazie probabilmente agli studi dei saggi della montagna che si svilupparono i primi Jutsu Ninja. Per questo gran desiderio di sapere, la gente del posto decise di battezzare la città con il nome di Chishiki, "Conoscenza". Quando finalmente l'arte del Ninjutsu ebbe una scuola precisa e ben delineata, i Saggi subito l'afferrarono facendola propria, iniziando a sviluppare i Jutsu più famosi di Suna... Fu proprio per questo motivo che arrivò il declino.

Diverse scuole di pensiero iniziarono a formarsi mentre gli scienziati e i primi maestri Ninja fondevano le conoscenze antiche con quelle moderne, legando l'anatomia al chakra oppure la chimica, così da gettare le basi agli esperimenti che presto ne seguirono. E mentre ormai Chishiki si affermava come potenza non solo economica, ma anche militare, pochi erano a conoscenza che all'interno della Montagna che la proteggeva stavano nascendo vere e proprie faide per lo sviluppo scientifico.

La principale tra queste, che tra l'altro inglobò tutte le altre creando così due fazioni ben delineate, fu tra i nuovi scienziati, portati alla più spietata ricerca su ogni forma di essere vivente e in particolar modo sugli esseri umani, di cui facevano da portavoce gli esponenti del Clan dei Marionettisti, e i Saggi antichi che, con la forza dei ninja puristi e benpensanti, volevano difendere il loro antico lavoro tramutato dalla nuova generazione in un'accozzaglia di male.
Lo scontro fu inevitabile.

Un giorno, durante una delle tante riunioni scientifiche, i maestri dei Marionettisti mostrarono con orgoglio l'abominio più tremendo che occhio avesse visto: una marionetta composta e sviluppata da parti d'un uomo sacrificato proprio per l'intento. La reazione fu immediata e, con l'accusa di devastare la natura e l'essere umano stesso con tali abomini, i "puristi" si scagliarono contro la fazione avversa con la violenza, iniziando un vero e proprio massacro in tutta la città. In soli due giorni e due notti tutto quello che con tanti sforzi Chishiki costruì fu raso al suo. Le ricerche distrutte. Gli scienziati sterminati. La gente torturata e seviziata in un desiderio e un senso d'onnipotenza mostruoso. I ninja impossibilitati ad agire, catturati immediatamente o chiusi fuori dal villaggio.

Solo uno tra essi riuscì ad intervenire, il potente e poco conosciuto Exter, un manipolatore d'argilla, che sedò la tecnica e giustiziò personalmente i rivoltosi di ambo le fazioni. I pochi Saggi neutri, rimasti a gestire la città, decisero quindi di ufficializzarlo come capo di quello che ormai s'era trasformato in un villaggio, ufficializzando quindi Chishiki come villaggio Ninja. Lo stesso Exter mise dei severi paletti alla ricerca all'interno del villaggio e ne cambiò il nome in Suna, rafforzando questa decisione con un discorso molto noto:


"I Granelli nella tempesta ci proteggono dall'esterno e ci nascondono, per questo noi li onoreremo prendendo il loro nome."


E così, unificando gli elementi che tanto gli erano cari, prese il titolo di Kazekage per diversi anni, fino a quando, forse a causa dell'età o per una presunta malattia che lo colpì lacerandogli le forze, abbandonò la carica scegliendo come suo erede il giovane Isashi , appartenente al suo stesso clan, restando però all'interno del villaggio. Morì qualche anno dopo.

Il successore al primo Kazekage non si rese famoso per praticamente nulla, dato che mantenne lo stesso identico clima del predecessore Exter, apparendo quasi come un Kage "annoiato e costretto", come spesso si mostrava di fronte ai più senza una vera intenzione. Infatti, l'unica cosa per cui è veramente ricordato, è un qualcosa di negativo, dato che fu convinto a fuggire dalla sua carica e ad unirsi al Villaggio del Suono. Questa improvvisa fuga mise quasi nel panico i Saggi che, per paura di perdere ancora più potenza di quanto già non ne avessero persa, nominarono con un azzardo la coppia di gemelli Zagato e Lantis Hitsugaya, insieme a causa della caratteristica della loro gente che non può scindersi tra di loro, anche se il vero Kazekage era a tutti gli effetti Zagato.

Fu una scelta disastrosa. Zagato infatti si dimostrò un essere meschino, irresponsabile e crudele, comportandosi come un dittatore e trattando i suoi genin e chunin come se fossero schiavi, scrivendo un altro capitolo nero della storia del villaggio. Numerose congetture si svilupparono contro il Kage, anche se quasi tutte furono sventate. "Quasi" perché le cause della morte del Kazekage erano e sono ancora incerte, dato che il corpo fu fatto sparire subito, anche se molti credono che sia stato avvelenato proprio perché era fin troppo giovane per morire secondo natura.

A causa dell'ennesimo Kage "sbagliato", i Saggi persero molta della loro credibilità e per la scelta del successore di Zagato ebbero non pochi problemi. Le file di Jonin erano piene di seguaci del Sandaime, costringendo quindi a scivolare ancora più in basso, fra i Chunin, venendo incuriositi dalla figura di Sabaku no Keiichi, che partecipò al Chunin di Konoha poco tempo prima alla morte del Kage. Il giovane maestro di sabbia era uno dei principali critici della dittatura precedente fin da genin. Per questo fu scelto e sottoposto ad un intenso addestramento per renderlo abbastanza forte da poter sopportare sulle spalle il titolo di Kage.

Keiichi finalmente diede una boccata d'aria fresca all'interno del villaggio. Giusto, retto e sopratutto volenteroso, iniziò ad attuare un'opera d'apertura con il resto del mondo Ninja, cercando di racimolare onore oltre che consensi e potere, tramutando lentamente Suna nella perla che era... Ma anche lui, come ogni uomo, cedette al destino. Ciò che successe è poco chiaro, dato che non è stato riportato in alcun rapporto o scritto, ma durante il torneo Chunin di Kiri anche lui, come uno dei suoi predecessori, fu catturato dalle spire di Oto e fuggì nel Suono.

Un'altra delusione per i Saggi che, speranzosi che la vicinanza aiutasse, scelsero come successore del giovane Keiichi il suo compagno di squadra Kroxigor, un Chunin manipolatore d'Argilla, seguendo anche le indicazioni stesse del suo predecessore, senza sapere che costui aveva già contatti con l'Akatsuki attraverso le indicazioni del Mizukage Ki Momochi, morto durante il famoso Chunin di Kiri. Ma la carica del Godaime durò molto meno di qualsiasi Kage nel mondo ninja. Pochi mesi e, forse colto dai sensi di colpa, forse per paura di essere scoperto, fuggì al di fuori dei confini ninja, lasciando il villaggio senza guida. E quindi, senza guida e senza possibili papabili, il Villaggio della Sabbia rimase per diverso tempo in balia della sorte, fino a quando qualcuno non si presentò di fronte i Saggi, imponendosi come guida.

Kairi Uchiha, una figura un tempo legata al villaggio e poi divenuta Mukenin, ora pretendeva di diventare il sesto Kazekage. Prima titubanti, i Saggi accettarono per due motivi principali: il villaggio aveva bisogno d'un difensore e temevano per la loro vita. Kairi si rivelò un Kage molto abile e prestigioso, nonostante avesse il continuo rifiuto da parte dei Saggi che cercavano in ogni modo di mettergli i bastoni tra le ruote, facendo anche leva su un episodio avvenuto prima del Torneo Chunin di Suna. Kairi per ragioni ignote, ma probabilmente per un incidente, diede fuoco al palazzo del Kazekage attraverso una tecnica del suo Clan, facendo ardere la struttura e tutto ciò che v'era intorno con delle fiamme nere inestinguibili, provocando diverse vittime. Nonostante questo triste evento, la figura di Kairi non è vacillata se non minimamente, ritornata in forza con il maestoso Chunin che imbastì all'interno del Villaggio.

C'è da fare una piccola nota sul Clan Parassita che, proprio sotto il dominio di Kairi, s'è slegato a causa dei continui inquinamenti del sangue causati da matrimoni tra membri del clan e persone esterne, riducendo negli anni il numero dei parti gemellari (base del clan) fino ad annullarli normalmente. Per questo motivo è impossibile ritrovare a Suna Parassiti giovani, dato che non ne possono nascere più.

Qualche settimana dopo il maestoso torneo Chunin tenutosi a Suna, il kazekage Kairi Uchiha fu obbligato a dimettersi dai Saggi. Il motivo di tale decisione non era ben chiaro, ma era un provvedimento preso da due delle più alte cariche del villaggio. Kairi però, prima di lasciare la carica di Kage, chiese ai due Saggi di esaminare un certo shinobi per la nuova carica. I due furono costretti ad accettare: un ulteriore rifiuto avrebbe potuto istigare a qualche mossa dell’ormai ex-Kage, il quale aveva già dato sfoggio delle proprie abilità in quel famoso e spiacevole episodio dell’Amaterasu.
Così, i due Saggi presero in esame Takakuzu Saneatsu, lo shinobi scelto da Kairi, per il posto di nuovo capo del villaggio. Decisero di accettare il giovane ninja per poterlo manovrare come un burattino, ma di burattini si intendeva più lui di quanto quei due messi assieme avrebbero mai potuto sperare.

Da tempo celato, l'abile shinobi Himura Koshima, da sempre rimasto nell'ombra, impegnato nei numerosi incarichi per conto del villaggio, maestro medico e maestro nella manipolazione della sabba ferrifera, venne scelto come successore del Nandaime Kazegake; abbandonando l'attività di medico, prendendo tra le mani un villaggio sguarnito e spossato dall'estenuante guerra.

Kage passati:
  • Exter (Shodaime Kazekage)
  • Isashi (Nidaime Kazekage)
  • Zagato e Lantis Hitsugaya (Sandaime Kazekage)
  • Keiichi no Sabaku (Yondaime Kazekage)
  • Kroxigor Azashi (Godaime Kazekage)
  • Kairi Uchiha (Rokudaime Kazekage)
  • Takakuzu Saneatsu (Nandaime Kazekage)
Kage attuale: Himura Koshima (Hachidaime Kazekage)

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare: Konoha
  • Neutralità: Kiri, Kumo
  • Sospetto: Iwa, Oto
  • Nemico: Akatsuki



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KIRIGAKURE NO SATO
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Nome villaggio: Kiri, il Villaggio Segreto della Nebbia

Paese: Paese dell’Acqua

Clan: Awa, Hōzuki, Kaguya, Origami, Parassita, Specchi demoniaci, Shinobi Katana (Artefice, Becchino, Diavolo, Furia, Monatto, Osamurai, Squalo)

Descrizione: il Villaggio della Nebbia è situato sulla più grande isola dell’arcipelago che forma il Paese dell’Acqua. Ciò che colpisce nell’immediato di Kiri, è la spessa coltre di nebbia che avvolge il villaggio perennemente, dovuta al clima costantemente umido del luogo. Si può dire che questa sia la sua particolarità se non anche la sua prima difesa: un muro di bruma che non permette di vedere ad un palmo dal naso. Del resto ad un villaggio d’assassini, una degna copertura non è che d’aiuto.
Gli abitanti del posto, infatti, non hanno una gran bella fama…le storie sul loro luogo d’origine li precedono e questo non porta altro che un rigoroso timore nei loro confronti oltre che ad un certo disprezzo. Una delle tante voci ben fondate, causa della cattiva reputazione di Kiri, è che in passato, per poter ambire al rango genin, era necessario eliminare il proprio avversario durante i combattimenti d’esame. Questa pratica sanguinaria è stata abolita da Calintz Oykira, Godaime Mizukage nonché membro del corpo d’èlite di Kiri: gli Shinobi Katana. Questi altro non sono se non i sette ninja più valenti del villaggio, nonché guardie del Mizukage; ognuno di loro possiede una particolare spada, sua unica e fedele compagna in battaglia.
L’ambiente umido e la natura guerrafondaia di Kiri, fanno sì che la sua economia si basi quasi esclusivamente sulla piantagione del riso e sul commercio d’armi. Nonostante questo, e forse grazie alla natura pressoché ermetica del villaggio, i rapporti con gli altri paesi sono solitamente neutrali.

Storia: Le origini del villaggio di Kiri non sono del tutto chiare. In principio, probabilmente, era un semplice centro marittimo che basava la sua economia sul pescato e sulle coltivazioni di riso, dato che il terreno umido e il clima del Paese impedivano di coltivare altro con facilità, senza un vero e proprio gruppo di Ninja e, forse per questo, richiedeva aiuto in caso di pericolo proprio dai villaggi esterni. Si suppone che fu proprio questo primo contatto a far scatenare la scintilla negli abitanti di studiare i Jutsu ninja, giustificando così l'unica cosa certa sulle origini, il fatto che Kiri si sia affermato come potenza Ninja molto in ritardo rispetto agli altri villaggi.
La leggenda sulla sua fondazione narra che il primo Mizukage abbia trovato durante un viaggio una preziosa spada e che si sia innamorato di essa come di una donna. Portandola con sè, volle replicarla, obbligando il villaggio a costruire un numero spropositato di fucine, quasi abbandonando la pesca a cui erano dediti per utilizzare il gran porto solo come punto di collegamento con l'esterno. Ovviamente è solo un racconto orale, dato che non è per niente chiaro come un villaggio di pescivendoli sia diventato di colpo uno dei migliori costruttori d'armi nel mondo Ninja. In verità, prima della venuta del secondo Mizukage, non si hanno certezze di alcun tipo sulla storia del villaggio per il semplice fatto che non esiste alcun documento che ve ne parli. Forse un incidente, magari un incendio, o un insabbiamento voluto, ma non vi è stato fino ad oggi alcuna scheda o segno del passato, tant'è vero che non si è ancora a conoscenza del nome del Primo Mizukage, tanto da far pensare che, una volta avviato l'addestramento dei ninja, i saggi abbiano scelto un Mizukage definendolo "secondo" solo per alimentare leggende.

Dopo l'ascesa al trono del Secondo, finalmente il villaggio ha assunto una notevole forza, sia dal punto di vista delle certezze che dal punto di vista politico. Kisuke, anche chiamato il "Kage senza famiglia" per la sua volontaria mancanza di cognome e senza legami d'alcun tipo con Clan, fece crescere il villaggio sopratutto come confini all'interno del Paese dell'Acqua e dal punto di vista economico, dando le basi ai suoi futuri successori per modellare la Nebbia nel grande villaggio che sarebbe stato. Muore per una malattia con l'unica soddisfazione d'aver fatto crescere Kiri.

In seguito alla sua morte i Saggi scelsero come successore un ragazzo giovane e, secondo il loro pensiero, facilmente malleabile. Come il suo predecessore questi era privo di clan e cognome, quindi si faceva chiamare semplicemente "Sho". Questi fu il primo Mizukage realmente attivo, che riuscì tra le tante cose positive a strappare dal passato 7 cimeli leggendari: le Sette Spade della Nebbia, ricostituendo così l'ordine degli Spadaccini di cui fece parte lui stesso. Durante il suo breve governo, fece crescere tranquillamente Kiri in pace con il resto del mondo Ninja, senza avvicinarsi nè distaccarsi totalmente dalle altre potenze Ninja. Abbandonò la carica senza motivi apparenti dopo aver scelto il suo successore, uno dei membri degli Spadaccini della Nebbia.

Ki Momochi, il Diavolo, prese il posto di Sho con una certa prepotenza, nonostante i Saggi di Kiri rifiutassero d'accettarlo. Tuttavia, la loro misteriosa morte e il rifiuto del Momochi di scegliere nuovi Saggi fecero cadere ogni rifiuto. Durante il governo del Diavolo vari cambiamenti trascinarono via il villaggio dal clima sereno creato da Sho e Kisuke fino a trasformarlo in un tetro teatro d'omicidi. Il Mizukage, mosso da sete di conquista, iniziò ad addestrare i suoi shinobi fin dai primi anni di carriera come se fossero un elite: pretendeva che i giovani ninja provassero cosa significasse uccidere un uomo come esame per ottenere il coprifronte di Genin e metteva a durissima prova chi ambiva ad una delle sette spade, uccidendone gran parte. Sotto il suo controllo si svolse il 2^ Torneo Chunin comune a tutte le terre ninja, quello che le cronache definirono "Un bagno di sangue in Nebbia già insanguinata". Morì per mano d'uno sconosciuto durante il torneo stesso e il suo corpo fu trascinato via dal villaggio.

Lasciò indicazioni sul scegliere il suo successore e nessuno osò obbiettare, Calintz Oykira sarebbe diventato il 5^ Mizukage. Lo Shinobi, anch'egli membro dei Sette Spadaccini, traumatizzato forse dal passato della Nebbia, cercò d'alleggerire il pesante clima creatosi nel villaggio. Rimosse la tremenda prova dell'omicidio durante l'esame Genin, pur lasciando il permesso ai ninja del villaggio di potersi uccidere tra di loro senza ripercussioni per non inviperire i seguaci del precedente Kage. Quel poco che aveva costruito fu raso al suolo in poco tempo, dato che pochi mesi dopo la sua carica, fu strappato dal suo trono e mandato in esilio come Mukenin dalla figlia di Ki, Illya Momochi, tornata dopo una breve permanenza nel misterioso villaggio del Suono.

La Momochi riportò in patria la salma deturpata del padre insieme alla spada che egli possedeva e di cui ora lei era la proprietaria. Come il padre, il suo modo di vedere ninja era crudele e distorto dalla sete di potenza: voleva che Kiri diventasse sovrano di tutto il mondo ninja. In ogni caso lei giocava principalmente sulla psicologia che non sull'omicidio barbaro: trasformò il vecchio esame con omicidio del padre in una competizione tra Genin e il perdente avrebbe avuto marchiato col fuoco in bella mostra il nome del vincitore per tutta la vita. La nebbia tornò ad essere il "bel" paesaggio di sangue che era un tempo, grazie anche a servi fedeli della bella Mizukage e ad un'alleanza di convenzienza con il villaggio del Suono. Probabilmente questo legame fu solo una scorciatoia per gli obbiettivi della ragazza, dato che, una volta ottenuto tutto il possibile da Oto, senza preavviso nè a Kiri nè verso l'alleato, tradì il villaggio del Suono scagliandosi d'improvviso contro il Kokage. Non fu uno scontro fortuito. Illya morì portando con sè il sovrano del Suono, ma lasciando in balia della furia di Oto Kiri.

I giorni che seguirono dopo la morte della Momochi furono tremendi per la Nebbia. Di colpo Kiri si ritrovò, senza che nemmeno se ne rendesse conto, in mancanza del Kage e dei suoi sottoposti, probabilmente per difendere i preziossimi cimeli della Nebbia dalla rabbia di Oto, fuggirono in altre terre Ninja. I conquistatori divennero di colpo i vinti e quella che era un'ottima alleanza si trasformò in un cappio intorno il collo di Kiri. Il sostituto del Kokage, Sabaku no Keiichi, si scagliò con prepotenza contro la Nebbia bloccando tutto ciò che avevano fatto i Momochi. Tolse la tortura del marchio a fuoco e obbligò ogni Shinobi a portare un chip per evitare la fuga, così da poter controllare qualsiasi caso di rivolte esterne. Messo un funzionario al governo del villaggio, il Kokage si allontanò a Kiri abbandonandola a sè stessa.

Kage passati:
  • (Shodaime Mizukage)
  • Kisuke(Nidaime Mizukage)
  • Sho (Sandaime Mizukage)
  • Ki Momochi (Yondaime Mizukage)
  • Calintz Oykira (Godaime Mizukage)
  • Illya Momochi (Rokudaime Mizukage)
  • Keiichi no Sabaku (Godaime Kokage)
  • Gin Aikido (Nanadaime Mizukage)
  • Ryushi Oizashi (Hachidaime Mizukage)
  • Hogo Kyūjo (Kyudaime Mizukage)
Kage attuale: Hayate Kobayashi (Juudaime Mizukage)

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare:
  • Neutralità: Konoha, Suna, Kumo, Iwa, Oto
  • Sospetto:
  • Nemico: Akatsuki



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KUMOGAKURE NO SATO
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Nome villaggio: Kumo, il Villaggio Segreto della Nuvola

Paese: Paese del Fulmine.

Clan: Ranton, Flauto Demoniaco, Yotsuki (Via delle Dita di Tempesta), Yotsuki (Via delle Sette Spade Volteggianti), Yoton (Gomma), Magnetismo.

Descrizione: il Villaggio della Nuvola è situato sulla cima di un'alta montagna, nascosta tra le nubi del tempestoso Paese del Fulmine, protetto dalle stesse alture su cui è strettamente abbarbicato. Ed è proprio questa singolare ubicazione a costituire la primissima difesa del villaggio.
Letteralmente avvinghiato alla dura roccia delle montagne, lo stesso borgo sembra essere un’estensione del terreno duro e arido del Paese del Fulmine. Il centro abitato è, infatti, costituito da una serie di terrazzi dalla particolare forma circolare, posti lungo i cunei di roccia che formano il massiccio montuoso del villaggio. Probabilmente è proprio questa strana struttura a colpire chi visita Kumo per la prima volta; d’altronde in nessun’altra delle Cinque Grandi Terre si possono incontrare dei terrazzi tanto bizzarri da sembrare una serie di funghi piatti…delle escrescenze della roccia stessa.
L’ambiente arido e poco atto alla coltivazione, ha fatto si che nel villaggio venisse sviluppata una serie di giardini artificiali, concentrati soprattutto sulla sommità del palazzo del Raikage. Un sistema di cascate, regolate e guidate attraverso i terrazzi, rende fluida e possibile la circolazione dell’acqua nel paese, così da dare al villaggio il necessario per sopravvivere.
L’economia e il commercio di Kumo, si basano soprattutto sul commercio d’armi e utensili, le cui materie prime vengono ricavate dalle rocce che costituiscono il loro paese d’origine.
Ha una politica ermetica del tutto simile a quella di Kiri, e come esso intrattiene rapporti pressoché neutrali nei confronti degli altri villaggi ninja.

Storia: Nonostante la storia di Kumo sia ben nota, non solo nel villaggio stesso, ma praticamente in tutto il regno ninja, all'interno dei confini del Paese del Fulmine è stata deviata molto da racconti Mistico-religiosi, non creati per una vero senso d'appartenenza spirituale ma per bearsi di se stessi, cosa tra l'altro molto in voga tra gli abitanti del villaggio. La leggenda narra che fu il Clan Yotsuki a fondare il Villaggio, guidato dai Fulmini verso la grande montagna come una sfida, incitandoli a creare un villaggio fiorente in un luogo tanto ostile. La verità è diversa, a parte per il fatto che i protagonisti rimangono gli stessi. Gli Yotsuki, nomadi briganti addestrati al Ninjutsu, trovarono tutt'altro che ostili le montagne che, con la loro inaspettata natura doppia, docile al loro interno e crudele fuori, gli diedero un notevole vantaggio. La struttura rocciosa era migliore di qualsiasi muro innalzato da uomo e al contempo il suo terreno (forse d'origine vulcanica) permetteva di creare piccole ma rigogliose piantagioni di tuberi, principale prodotto del paese. Stranamente, nonostante la natura abbastanza violenta del Clan Yotsuki e di tutte le altre famiglie che durante il loro cammino si sono unite a loro anche attraverso vari matrimoni di convenienza aumentando così il numero di meticci, così da rendere la popolazione di Kumo abbastanza omogenea come aspetto e come carattere, non v'è mai stata alcuna lotta interna, tant'è vero che con incredibile unanimità fu eletto il primo Raikage: il giovanissimo Furasshu Yotsuki.

Furasshu, che si fece conoscere nelle terre ninja come "Colui che Stringe nel Pugno il Fulmine", fu eletto per un avvenimento di cui non s'è ancora ben capito lo svolgimento, così da creare una delle poche buche nel narrato di Kumo. Si dice (e non è chiaro se si parli di leggenda o meno) che nei giorni che seguirono la conclusione delle basi del villaggio, arrivò tra le montagne un gruppo di tagliagole alla ricerca d'un accampamento, decisi a sfruttare quel poco costruito dalla gente di Kumo sterminandoli tutti. Furasshu li affrontò da solo scatenandogli contro una tempesta. Non si capisce se questa affermazione lasci intendere che il giovane Kage fosse maestro delle arti del Fulmine o se è solo una metafora, sta di fatto che fu acclamato ad occupare il posto di Signore delle Nuvole all'età di appena diciassette anni. Purtroppo per lui però, il suo trono durò pochi anni: morì a ventun'anni colpito da un tremendo malore.

Per un anno la carica di Raikage fu lasciata vuota, in segno di rispetto per il giovane Furasshu, ma ciò non favorì affatto il crescere del villaggio, che in soli dodici mesi si ritrovò di colpo staccato dalle altre potenze Ninja, restando arretrato e privo di forze. Il popolo decise quindi di eleggere la persona più vicina al precedente Raikage Furasshu, cioé il padre Sandā. Questa volta non tutti furono d'accordo, dato che Sandā, nonostante fosse un membro di spicco del clan Yotsuki, non era di certo forte come il figlio. Fu un azzardo, che per fortuna fruttò bene. Sandā Yotsuki fu una benedizione per Kumo, lasciando perdere la vita militare senza però trascurare l'addestramento delle truppe. Fu soprannominato "Il Costruttore" per gli enormi benefici che diede a livello architettonico al villaggio, facendo costruire orti e giardini d'ogni genere insieme ad altre strutture per rendere Kumo il più indipendente possibile. Probabilmente è a causa della sua linea di pensiero che il villaggio s'è chiuso in sé stesso assomigliando incredibilmente a Kiri da questo punto di vista, iniziando a guardare con un certo sospetto le altre terre ninja al di là delle montagne. Il trono di Sandā durò per ben quasi settant'anni, diventando il Kage che morì più anziano in assoluto. Fu probabilmente lui a creare le mille leggende sulla fondazione di Kumo e sulle vicende del villaggio e con certezza assoluta (anche se gli unici testimoni di ciò sono gli Anziani) sfruttò per incrementare questa esaltazione una giovane nascitura del clan Yotsuki, Shiroko.

La giovane Shiroko fu un ottimo strumento di propaganda, dato che aveva una notevole differenza rispetto al resto del clan: la sua pelle era chiara e pallida. Le malelingue esterne al villaggio la definiscono semplicemente una meticcia nata da una relazione adultera tra una Yotsuki e un Ninja di Iwa. In ogni caso, fu strappata immediatamente ai genitori da Sandā che la crebbe sì con l'amore d'un padre, però le indottrinò un'idea ben chiara: "Tu sei una dea". E in quanto dea, fu eletta Raikage appena compiuti i 20 anni, dopo un intensissimo addestramento. Qualche mese dopo morì Sandā Yotsuki, lasciando tutto il potere in mano a quella che sarebbe stata soprannominata "Chichinaru Kami", la Dea Pallida.

Kage passati:
  • Furasshu Yotsuki (Shodaime Raikage)
  • Sandā Yotsuki (Nidaime Raikage)
  • Shiroko Yotsuki (Sandaime Raikage)
  • Giichi Ishiyaki (Yondaime Raikage)
  • Reisei Gekiretsu (Godaime Raikage)

  • Kage attuale: //

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare:
  • Neutralità: Konoha, Suna, Kiri, Iwa
  • Sospetto: Oto
  • Nemico: Akatsuki



Edited by -Egeria- - 15/3/2020, 18:44
 
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Nome villaggio: Iwa, il Villaggio Segreto della Roccia

Paese: Paese della Terra

Clan: Jinton, Yōton-Arte della Calce, Kamizuru, Bakuton

Descrizione: Non fosse per qualche tetto colorato, un esploratore potrebbe attraversare l'intera vallata senza accorgersi di Iwa.
Questa è la sua prima difesa; è un tutt'uno con l'ambiente, con le cime taglienti dei monti. Pochi tetti sono lavorati, ed ancor meno presentano del verde in cima. Stanze e finestre sono state scavate dentro la pietra, con accortezza, per creare un villaggio lontano dal suolo, inaccessibile se non per l'unica porta tra le montagne. Un passaggio sospeso la collega alle case, che a loro volta si scambiano tralicci e ponti di corda come vie di comunicazione. L'architettura ricorda immediatamente quella di Kumogakure, che condivide con Iwa l'origine Kazan. I pochi monumenti sono santuari o statue, e più diffusi sono invece i mosaici in minerale locale. Nulla di troppo appariscente, comunque.
Un silenzio irreale regna all'interno, rotto solo dallo scrosciare delle fonti e dal belare di qualche capra. È consuetudine parlare piano, fuori casa, e non far baccano; forse in memoria di un passato più pericoloso, in cui un'eco poteva significare la fine.
Le cime del villaggio sono circondate da altre ancora più elevate, che fanno da muraglia naturale, separando definitivamente la Roccia dal Paese della Terra. Un isolamento voluto dai mercenari per evitare ingerenze esterne.
Qui, le vedette sono sempre all'erta. Gli attacchi al villaggio non sono rari, specialmente per via dei costanti conflitti con gli altri Paesi.

Storia: Tra le leggende che ogni giorno sono narrate circa l'origine di Iwa, questa è senza dubbio la mia preferita. Dovesse rivelarsi essere l'insieme degli accadimenti che portarono alla fondazione del villaggio, allora sarebbe senza dubbio l'inizio più straordinario del nostro mondo.
Si parla di un grande cataclisma, prima del tempo stesso, un terremoto di proporzioni come mai se ne sono viste e mai se ne vedranno. La terra impazzì dal dolore, e il suolo si aprì come una ferita di spada. I mari scomparvero risucchiati dal crepaccio, ed incontrarono nelle profondità il sangue stesso del mondo. Il contatto tra magma ed acqua innalzò un'enorme colonna di vapore, forgiando nella roccia vulcanica il corpo del primo Kazan, il capostipite degli uomini del nord.
Costui aprì gli occhi, e dopo essersi guardato attorno realizzò di non essere solo. Altri Kazan si levavano dal magma, avvolti dalla cenere e dal vapore. Dieci, cento, mille, diecimila. I Kazan lavarono il nero della pietra, ma non poterono cancellarne le tracce. Scuri nella pelle, ma chiari negli occhi e nella capigliatura, così sarebbero apparsi ai popoli oltre il mare.
Ma sarebbero passati secoli prima di ciò, prima che i Kazan perdessero questo nome, prima che dimenticassero la loro origine, prima che invadessero i territori che oggi appartengono ad Iwa e Kumo. Alcuni dicono che fu la fame a spingerli, per altri fu lo spirito della guerra, ma a me piace pensare che i Kazan non si siano mai fermati; un popolo nomade, senza casa, senza radici oltre la roccia che li aveva generati.
Sia come sia, si spinsero a sud, ed incontrarono i popoli dalla pelle chiara e dalla stazza minuta. Essi avevano clan, tribù, avevano case e governi, non come i Kazan; eppure, nonostante la maggiore civilizzazione, i popoli bianchi non potevano cessare di uccidersi a vicenda. Il potere e il denaro avevano già ammalato le coscienze di molti, e in questo senso l'invasione dei Kazan portò beneficio. Essi, si dice, seguirono una folgore messaggera per superare i monti del Paese del Fulmine, ed una tempesta di polvere per scampare ai deserti del Paese della Terra. Insomma, secondo la leggenda fu nuovamente la natura, nella sua forma più brutale, ad aiutarli.
E come tempesta discesero, spazzando via i popoli bianchi, le loro tribù, i loro clan. Costoro fuggirono a sud, portando voce di un popolo armato di fulmine e tormenta, qualcuno avrebbe detto Yotsuki, un giorno, altri Jinton. Ma i tempi per nomi del genere non erano ancora maturi.
I popoli bianchi cessarono le faide, e si avvicinarono gli uni agli altri per respingere i Kazan. I clan iniziarono a vedere l'uno nell'altro un alleato, ed un Daimyo li avrebbe presto guidati.
Benché uniti, tuttavia, i popoli del sud non poterono che rallentare l'avanzata dei Kazan. Gli scuri occuparono il nord, e vi rimasero, assorbendo l'architettura del popolo bianco ed elevandola nei secoli a nuove altezze.

E giunse infine il nostro tempo, portato in spalla dall'uomo che ogni bambino conosce. L'Eremita dei Sei Sentieri aprì le porte del chakra, e fu il popolo bianco, che più di tutti aveva bisogno di un astro, ad afferrare per primo le briglie del destino. Gli shinobi riconquistarono rapidamente i deserti, ma nelle montagne di Kumo trovarono discendenti dei Kazan più agguerriti, persino loro pari.
Di fronte alla potenza del Fulmine, i ninja decisero di non forzare la mano, di non contare troppo sul vantaggio acquisito. Così, dalla tregua si passò allo stallo, dallo stallo alla pace.
Kumo venne riconosciuto in tutto il mondo ninja, ed iniziò la sua scalata fino a raggiungere la dignità di Grande Villaggio.
Ed Iwa? Iwa non era nato, ancora. Konoha e Suna si divisero i domini sulle steppe rocciose, raggiungendo un accordo circa la gestione delle grandi città lì erette dai Kazan. Molto più conveniente stabilirvisi, cercare di rabbonire gli indigeni, che ucciderli senza pietà come avrebbero fatto i loro antenati.
Non funzionò. Di nuovo lo spirito indomito dei Kazan tornò a ruggire. Nessuno ricordava più questo nome, ma è certo che furono proprio loro a spezzare il dominio della Foglia e della Sabbia sulla Terra. E non si trattava più degli uomini armati di fulmine e tormenta, si trattava di shinobi, che la loro pelle fosse bianca o scura oramai non faceva differenza. Come Kumo, anche Iwa trovò una sua identità oltre la carnagione, e fu il desiderio di indipendenza ad unire le parti.
E, ironia della sorte, spettò al figlio di Sud e Nord, padre scuro e madre bianca, al trentenne Jushiro Hokori, garantire la libertà al suo popolo. I due villaggi dominatori avevano proibito lo studio del ninjutsu ai coloni, e si dice che Jushiro fosse stato esiliato per questa ragione.
Vagò a lungo nelle steppe, ed un giorno, provato dalla fame e dalla fatica, trovò riparo in un crepaccio scavato dal vento. Qui si accasciò contro la parete buia, e il contatto gli rivelò la presenza di numerose vergature celate dalle polveri. Erano scritte in una lingua sconosciuta, ma osservarle fu come affondare nei recessi del proprio spirito, del proprio sangue. Vide la tempesta di polvere, la sentì sulla pelle, e lo sguardo viaggiò tra le correnti. Al centro, una sfera di luce, tutto le orbitava attorno. Passarono due mesi prima che Jushiro riuscisse a riprendersi del tutto, ma quando uscì dalla mesa stringeva un potere che i secoli avevano invano tentato di sigillare. Cavalcando una tempesta, lo shinobi tornò per liberare la città maggiore, rinominandola per ciò che era, una volta spazzate via le foglie e la sabbia superficiali: Roccia, Iwa. Da quel momento poté iniziare a raccogliere discepoli, a riscoprire nel lignaggio di molti lo Jinton.

Le altre città insorsero una ad una, finché la Terra non ebbe un Paese, finché la Roccia non poté proiettare una propria Ombra, lo Tsuchikage.
Ma a chi sarebbe dovuto andare il titolo? Jushiro era stato certo l'astro nascente, ma altri potevano avanzare diritti pari ai suoi. Chi più anziano, chi da anni addentro alle trame di Konoha e Suna per il solo scopo di rovesciarle, chi aveva speso tempo e denaro nell'assoldare le milizie che tutt'ora tenevano Fuoco e Vento a bada. La Terra aveva dei confini, aveva riscoperto una delle sue arti più potenti, ma era di nuovo priva di guida.
E lo sarebbe rimasta per altri dieci anni, anni di scontri e incomunicabilità. Col senno di poi, gli storici considereranno Jushiro Shodaime Tsuchikage fin dal momento della liberazione di Iwa, ma al tempo il giovane era lungi dall'essere considerato tale. Almeno non da chi non era suo discepolo. Dovette combattere, dovette rinnegare i giuramenti fatti il giorno in cui aveva abbandonato il crepaccio, il giorno in cui si era ripromesso di liberare i suoi compagni. Ora doveva toglierli di mezzo, doveva affermare il proprio primato, per quanto cinico e sciocco potesse essere. Non sapeva nemmeno se sarebbe stato una guida adatta. Ma gli eventi lo sospinsero, e il suo potere lo sostenne. Crebbe, finché tutti, nei confini della Terra e fuori, lo riconobbero. Aveva quarantatré anni quando sedette da Primo, nei suoi occhi le violenze della guerra civile, il suo animo invecchiato in dieci anni più di una vita intera.
Ma Iwa era forte, più forte in quel momento che mai. Gli altri Grandi Villaggi uscivano anch'essi da guerra e violenza, ma avevano perduto il fervore della dedizione alla propria patria. La Roccia, più di ogni altro, sarebbe stata ricordata per questa caratteristica, si disse Shodaime Tsuchikage. Sarebbe stata resa nota dal fervore e dal voto all'obbedienza che i suoi shinobi facevano ogni giorno. Così, di nuovo, marciarono in guerra contro Konoha, uniti, shinobi e mercenari dal profondo nord, composero l'esercito della Terra.
Altri morti, altro sangue, e il Paese si guadagnò i confini più ampi del mondo a scapito dei rapporti con gli altri villaggi. Ora erano temuti, odiati, esattamente come avevano odiato loro stessi, esattamente come erano stati odiati e temuti i Kazan.
I mercenari che avevano combattuto per Iwa vennero ricompensati lautamente, ed accettarono l'offerta del Daimyo di entrare permanentemente in servizio per il Paese. La composizione mercenaria fece ancor più inasprire le relazioni tra Iwa e gli altri villaggi, che già conoscevano bene le pratiche belliche del villaggio, le razzie, le violenze gratuite dei soldati di ventura. Nessuna sorpresa che, a distanza di decenni, ancora oggi si accusi il Paese della Terra di dare asilo ad alcune delle organizzazioni criminali più famigerate, assieme ad Ame.

Le schermaglie non cessarono mai del tutto; Iwa si mantenne isolata rispetto al mondo ninja, i suoi confini pattugliati costantemente dall'esercito mercenario, che non di rado sforava per razziare le carovane del Paese del Fuoco. Né Suna, né Konoha tentarono di lanciare una vera e propria invasione, ma è certo che non rimasero a guardare.
Jushiro morì improvvisamente, una notte. Nessuno, trai suoi vicini, seppe spiegarsi l'accaduto. Il suo cuore aveva smesso di battere, forse per cause naturali, forse no, ma i medici del villaggio non furono in grado di trovare tracce di veleno. Chiunque, al tempo, avrebbe detto che lo zampino di Suna era palese. Verità o meno, la Roccia si isolò ancor di più, e dopo i solenni funerali ufficiati per l'eroe del Paese, elesse a gran voce il successore, suo figlio.
Si; tanta era la devozione a Jushiro Hokori, che nessuno dei suoi subalterni si offrì come Nidaime. Preferirono mantenere la linea di sangue, caratteristica unica tra tutti i villaggi ninja.
Sarebbe stato il tempo a dire se, attraverso Shosuke Hokori, il Paese avrebbe mantenuto la propria forza. Certo era che si trattava solo di un ragazzo, nemmeno ventenne. Da solo, avrebbe dovuto affrontare lo sguardo malevolo del mondo, e l'arrivo del Dio di tutte le cose.

Il cataclisma che Watashi portò con sé mise a dura prova la fede della Roccia al figlio del suo eroe; mentre la Progenie avanzava all'interno dei confini, il popolo della Terra cercò rifugio nelle città maggiori, domandando a gran voce che anche Iwa aprisse le porte ai rifugiati. I capi mercenari, tuttavia, suggerirono a Shosuke contro questa possibilità, dato che provviste e denaro non erano da spartire con un popolo che non sentivano loro fratello. Meglio conservarle per combattere i demoni.
Tuttavia le forze messe in campo da Iwa non furono mai sufficienti a fermare l'avanzata, e la politica ferrea messa in campo dal Nidaime non impiegò molto a scontrarsi con l'ira del Paese. Due settimane dopo l'inizio della fine, una folla inferocita di disperati sfondò le porte del villaggio, riversandosi per le strade di Iwa e facendo razzia di tutto ciò che capitava a portata di mano. A migliaia morirono, quel giorno, e lo Tsuchikage riuscì a scampare per miracolo, mettendosi in salvo attraverso un passaggio segreto. La Terra aveva preteso dalla Roccia il suo pegno, e la sua definitiva sottomissione, in un bagno di sangue.
Non c'era tempo per correre dietro al Kage esiliato. La Progenie avanzava senza posa, ed era evidente che il Paese necessitava dell'aiuto dei suoi confinanti, per quanto odiati fossero. Così, la gerarchia mercenaria superstite optò per un cambio di rotta, scegliendo trai suoi capitani quella che più aveva il sostegno delle masse. Una donna, cresciuta lontano dal villaggio, trai campi di confine, che aveva già una buona esperienza nel massacrare demoni. Chiye Koizumi.
La shinobi giunse accompagnata dalla sorella minore, sua guardia del corpo, mostrando un fare spensierato e vanesio che mal si addiceva ad un eletto del popolo. Avrebbe dovuto occupare il seggio vacante degli Hokori, e conquistarsi la devozione tradita della Roccia. Non furono in pochi a dubitare di lei.
Quando tuttavia entrò trionfante dai cancelli del villaggio, tutti dovettero ricredersi, e baciarle i piedi. Chiye aveva guidato le forze di resistenza, sconfitto Watashi in combattimento singolo, ristabilito la pace... e molto altro ancora, di voce in voce, di uomo in donna, l'immagine di un nuovo leader andava forgiandosi, qualcosa di cui la Roccia e la Terra avevano un disperato bisogno. Le statue della dinastia furono ben presto sostituite da quelle di una donna alta, vestita di scuro, bella come le notti della steppa, ma altrettanto forte ed inflessibile. Il Sandaime Tsuchikage aveva un solo occhio, ma era più che sufficiente per tenere d'occhio il suo villaggio, la sua gente, e soprattutto gli altri Paesi.
Nonostante la sua partecipazione a sorpresa nella guerra contro la malevola divinità dalle sfumature violacee, l'esercito della Roccia (così come il villaggio) sembra aver subito in maniera più leggera il colpo inferto al mondo ninja. Dopo l'inusuale episodio di collaborazione da parte d'un villaggio da sempre riluttante allo scambio con l'esterno, i grandi capi decidono di chiudersi nuovamente nel silenzio. La manovra desta preoccupazioni e sospetti nelle altre nazioni, ma essa si rivela necessaria ai fini dell'assestamento politico della stessa: terminata infatti la tregua imposta da Watashi, la venerabile Chiye ha ripreso le tattiche usuali della Roccia. Il confine sud si fa persino più turbolento di prima, ora che è possibile approfittare della debolezza di Konoha e Suna. E' in questo lasso di tempo che la Sandaime Tsuchikage decide di fortificare la sua posizione interna e l'immagine stessa della Roccia, infangata per ere dal dominio dei suoi predecessori. La vecchia guardia che per anni aveva servito sotto gli Hokori venne cacciata dal ruolo di spicco che ricopriva all'interno della gerarchia del villaggio e, al suo posto, venne fatta subentrare la scorta personale dell'ormai pericolosa femme fatale: il controllo politico di Chiye Koizumi nel territorio della Roccia divenne così totale.

L'invito ufficiale al VI Torneo Chunin è una sorpresa tanto per la Tsuchikage quanto per i sovrani degli altri paesi, che non vedono di buon occhio l'uscita dal guscio della sconosciuta potenza militare del Paese della Terra.
Pochi sono gli aspiranti chunin, e quasi tutti poco qualificati a sopravvivere alle prove poste in essere dall'organizzazione della Nebbia. Questo però non impedisce alla splendida Koizumi di cogliere la palla al balzo e di presenziare ufficialmente, presentando agli occhi del mondo una nuova e più enigmatica gestione del villaggio arroccato fra le rocce. Nessuno conosce a pieno il potenziale del villaggio, ma molti conoscono il potenziale combattivo della femme fatale: questi due elementi combinati, coadiuvati dal curioso modo di porsi della splendida sovrana, suscitarono nel consiglio dei cinque parecchio timore e accanimento. Ma l'argomento del giorno non poteva essere incentrato sulla presenza o meno della potenza della Roccia al tavolo dei grandi. L'argomento principale riguardava il Saito e le sue macchinazioni, che avevano portato parecchi problemi alla Foglia e alla sua sovrana. Quest'ultima prese sin da subito posizione, chiedendo aiuto bellico ai quattro per sgominare la minaccia comune rappresentata dal Suono e dal suo nuovo condottiero, ma se da un lato v'era il pieno appoggio della Nuvola e quello incerto della Sabbia, dall'altro v'era la neutralità della Roccia e della Nebbia. A spezzare l'incanto fu l'ingresso del presunto dipartito Hideyoshi Kaguya, il quale chiese alle cinque potenze di fornire un solo uomo di fiducia per una spedizione al cuore del Suono. L'ideale pareva essere quello della libertà mosso da un movimento altruistico, ma Chiye sapeva bene che tutto stava muovendosi per scopi personali mascherati da nobili intenti. Era palese che la sovrana della Foglia desiderava la testa del Saito per pura vendetta, mentre il detronizzato Kokage voleva nuovamente il suo seggio. Avrebbe dovuto riflettere attentamente sul da farsi, ma fortunatamente aveva ancora tempo.

Allo scadere dei sei mesi - tempo nel quale ognuno dei sovrani delle cinque potenze avrebbe dovuto decidere come agire sulla questione della spedizione segreta nel cuore del paese delle risaie - la femme fatale decise di partecipare attivamente alla questione, tanto per aiutare un possibile futuro alleato e mostrare la buona volontà della Roccia a quel cambio di rotta rispetto all'antica gestione degli Hokori, quanto per poter trarre preziose informazioni da poter un giorno sfruttare a suo piacimento. Per questo motivo venne chiamato a rapporto Orinosuke Kamizuru, giovane cieco divenuto in breve tempo uno dei migliori per le sue ottime qualità di spionaggio; avrebbe svolto lui quell'importante compito, portando a casa informazioni di qualità sulla collocazione del villaggio segreto del Suono e sulle potenzialità dei ninja delle potenze partecipanti.
Pochi giorni dopo aver mandato l'ANBU a svolgere la sua importante missione, la venerabile Chiye ricevette visita dalla focosa sorella Akiho e da Hiroji Yamada, amico d'infanzia delle due. Questi ultimi raggiunsero in fretta e furia gli alloggi privati della splendida sovrana, e qui comunicarono l'avvenuto abbandono del covo dell'organizzazione criminale conosciuta come Akatsuki, nascosto ai margini del territorio della Roccia. Preoccupata per la reputazione della sua madre patria, fu la più giovane delle Koizumi a suggerire di distruggerne ogni traccia e tacere sull'accaduto e sul patto che, ai tempi degli Hokori, venne stipulato in gran segreto con l'organizzazione; il medico stratega non sembrava dello stesso avviso, e suggerì di agire d'astuzia per scongiurare eventuali ripercussioni negative che i criminali avrebbero un giorno potuto mettere in atto. Chiye Koizumi ebbe modo di soppesare le idee di entrambi, ma alla fine convenne con l'uomo; decise dunque di mandare una massiva alle quattro grandi potenze e interpretare con loro un ruolo che non le apparteneva per salvaguardare la sua sovranità e, indirettamente, il suo popolo dalle maldicenze. Ordinò dunque alla sorella di incontrare Tadao Mori - a capo del reparto ANBU inseguitori - e di organizzare un'azione di spionaggio per reperire quante più informazioni possibili sugli spostamenti dei nukenin e sulla conformazione del loro covo. Da quel momento ebbe inizio la caccia all'uomo, e chiunque avesse sostenuto o screditato la Roccia elogiando l'antico patto sarebbe andato incontro alla morte.

Kage passati:
  • Jushiro Hokori (Shodaime Tsuchikage)
  • Shosuke Hokori (Nidaime Tsuchikage)
Kage attuale: Chiye Koizumi (Sandaime Tsuchikage)

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare: ///
  • Neutralità: Oto.
  • Sospetto: Konoha, Suna, Kiri, Kumo.
  • Nemico: Akatsuki.




Edited by ~Angy. - 15/7/2016, 16:23
 
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Nome villaggio: Oto, il Villaggio Segreto del Suono

Paese: Paese del Suono.

Clan: Nessuno

Descrizione: pare che nessuno sappia precisamente dove si trovi questo villaggio, tanto che non appare nemmeno sulle mappe. Solamente chi ci è già stato può conoscerne con certezza l’esatta ubicazione, ma per tutti gli altri esso resta un mistero.
In ogni caso, il Villaggio del Suono si trova nel Paese del Suono, una terra relativamente piccola ed insignificante se paragonata con il confinante Paese del Fuoco. Di per sé, è un villaggio di piccole dimensioni, tuttavia è ben protetto dalla fitta foresta in cui è situato. Ovviamente ciò non significa che sia meno pericoloso. Ivi infatti vengono radunati i migliori ninja delle Cinque Grandi Terre, che il Kokage preleva dai singoli Villaggi natii, qualora gli shinobi ne siano degni.
Si può quindi dire che ciò che caratterizza il Villaggio del Suono sia la numerosa diversità dei clan presenti, poichè le origini dei mukenin presenti ad Oto hanno radici in tutti gli altri paesi ninja.
Gli shinobi di questo villaggio, sono temuti e disprezzati alla pari, se non oltre quelli di Kiri. Traditori della propria patria, la maggior marte delle volte seguono il Kokage per desiderio di potere. Un potere che ad Oto viene loro concesso attraverso un sigillo, denominato Segno Maledetto. Esso viene impresso dal Kokage in persona ai suoi prescelti, donando loro capacità strabilianti, ma al contempo corrotte e pericolose per il portatore del segno stesso. Solamente pochi fortunati sopravvivono al sigillo che, una volta impresso, si propaga come un virus nel soggetto rendendone impossibile la rimozione.
Essendo un villaggio di mukenin, l’economia si basa soprattutto sul recupero delle taglie e sull’esercizio di un laboratorio diviso in diversi centri situati in più punti del villaggio. Qui vengono svolti esperimenti di natura differente, da semplici innesti corporei alla ricerca dell’immortalità.
Nonostante l’evidente brutta fama del villaggio, forse per mantenersi nell’ombra o forse per secondi fini non ancora chiari, Oto intrattiene al momento rapporti neutrali con gli altri villaggi ninja.

Storia: Fin dai tempi in cui il misterioso Villaggio del Suono era soltanto un’utopia, il mondo allora conosciuto era disseminato da individui assetati di supremazia. L’esistenza di alcune particolari tecniche ninja che, per la loro estrema pericolosità, furono precluse all’apprendimento, avevano spaccato in due la popolazione globale: da un lato vi era il puro terrore radicato nella maggioranza e dall’altro l’estrema curiosità e sete di conoscenza.

Appartenente a quest’ultima, ristretta, fascia d’individui vi era Max Well, illustre jonin appartenente alle forze militari del Villaggio della Sabbia. Uomo estremamente ambizioso e devoto agli studi, aveva sentito discutere di alcuni folli esperimenti concernenti la creazione di marionette umane e fu proprio la forte sete di conoscenza a spingerlo in direzioni inaspettate. Egli era oramai un esperto marionettista e non sarebbe stato difficile per lui scoprire come effettuare la terribile mutazione, ma sapeva per certo che al villaggio non gli avrebbero mai permesso di effettuare simili esperimenti e quindi divenire il più abile e geniale nella storia del suo clan. Fu su questa base che decise di abbandonare la madre patria (divenendo così un criminale ricercato), e di spingersi alla ricerca di un luogo ideale per portare avanti quell’insana idea. Vagò a lungo braccato dalle forze militari del Villaggio della Sabbia, spostandosi da un paese all’altro senza fermarsi troppo a lungo in un unico luogo, in modo da evitare di essere trovato facilmente. La sua ininterrotta fuga durò molto, ma bastò un momento di mancata lucidità a fargli commettere l’errore che avrebbe potuto costargli la vita. Oramai accerchiato dagli ex-colleghi della Sabbia non ebbe scelta e si diresse nell’ignoto nord, attraverso il Paese del Fuoco. Presso l’invisibile confine, si nascose nella rigogliosa foresta di querce che splendeva sinistra sotto la flebile luce lunare. Nessuno si era mai spinto così lontano, tanto che la mappa che Max portava con sé segnava il nulla oltre i confini designati per il Paese del Fuoco, ma incurante di ciò, continuò la disperata corsa per la sua sopravvivenza. Gli abili Anbu che gli davano la caccia riuscirono in breve a raggiungerlo e da lì ebbe luogo un duro scontro fra loro
e le marionette. La superiorità numerica della squadra speciale del Villaggio della Sabbia non fu un punto di svantaggio per il jonin: le svariate marionette di cui era possessore avevano perfettamente annullato quel vantaggio e la sua estrema abilità nel controllarle gli valse la vittoria. Esplorando ancor più a fondo quella sconosciuta landa giunse di fronte alle rovine di quello che sembrava essere un antico villaggio. La pietra sbriciolata in terra era l’unico addobbo rimasto e il disagio dei pochi sopravvissuti che intravide aggirarsi fra i vicoli secondari versavano in condizioni davvero pietose. Come un fulmine a ciel sereno, una gloriosa idea gli balenò in mente: sarebbe rimasto in quel posto sconosciuto e avrebbe aiutato i pochi sopravvissuti a ricostruire il loro futuro disastrato e, come ricompensa per quell’atto tanto generoso, avrebbe preteso la loro totale devozione, ottenendo così anche l’opportunità di continuare le sue preziose ricerche. Gli bastò raggruppare i più e adularli con discorsi ricchi di concretezza e speranza per accaparrarsi il benestare della gente locale (talmente stremata che avrebbe accettato qualsiasi compromesso pur di rialzarsi da terra e guardare ad un futuro migliore). Così partì la costruzione di quello che sarebbe presto diventato il misterioso Villaggio del Suono.
Mentre i lavori di ricostruzione procedevano a ritmo piuttosto sostenuto, Max Well, oramai reggente in carica di quel posto, chiese ad alcuni sottoposti di recuperare, poco lontano da lì, i corpi privi di vita dei suoi compaesani in modo da poter effettuare direttamente su di loro i suoi terribili esperimenti. Tutto procedeva secondo quanto aveva stabilito. I rapporti circa la ricostruzione del villaggio lo fecero riflettere attentamente sulla questione della sicurezza e delle segretezza: anche se il posto era ben lungi dall’essere trovato con facilità, occorreva comunque trovare una forza militare adatta a proteggere quanto con fatica aveva costruito. Gli abitanti del villaggio non erano adatti a combattere guerre contro esperti ninja, anche se allenati a dovere. Fu sulla base di queste riflessioni che decise di istruire delle spie che avrebbe successivamente inviato sia nel vicino Paese del Fuoco sia in patria (nel Paese del Vento) per ottenere informazioni circa le giovani promesse del mondo ninja. Grazie alla sua astuzia e all’efficienza delle sue spie, ai suoi occhi risaltò la figura di un giovanissimo Inuzuka di nome Tex, che mandò poi a prendere con la forza per far si che si integrasse alle forze del Suono. Di sicuro la forza dell’Inuzuka era piuttosto conveniente, ma non ancora sufficiente ad assicurare piena sicurezza. Decise dunque di attuare un piano piuttosto pericoloso e di sfidare la propria madre patria in un gioco d’astuzia e abilità: sarebbe tornato in incognito e avrebbe convinto il Kazekage a unirsi alla sua causa. Fu piuttosto arduo eludere tutte le guardie disseminate all’interno del Villaggio della Sabbia e giungere in incognito al cospetto del Kazekage, ma il diversivo che aveva architettato poco fuori al villaggio gli aveva concesso un significativo vantaggio. Intraprese con il capo della Sabbia un lungo ed intenso dialogo, cosparso di gloriose visioni e di radicate insicurezze, ma alla fine riuscì a convincerlo a seguirlo. Il Villaggio del Suono poteva adesso contare sulla forza dei ninja, cosa che gli permise di crescere indisturbato.

Alla morte di Max Well (a cui i sudditi dedicarono una lunga e silenziosa fiaccolata in segno di riconoscimento), il comando passò al suo braccio destro Isashi. L’ex Kazekage, piuttosto avanti con l’età, non lasciò nulla in sospeso e commissionò la costruzione di diverse aree del villaggio e di tante strutture importanti per la cura e l’addestramento dei ninja. La popolazione cresceva a vista d’occhio grazie all’alto tasso di natalità che si era generato a seguito del miglioramento della condizione di vita e il Villaggio del Suono stava ormai per essere definitivamente ultimato.

Il governo di Isashi durò solo poche decine di anni e a lui seguì il giovane Inuzuka, oramai abbastanza maturo da prendere in mano le redini della situazione. Il villaggio era prossimo al suo completo rinnovo e le forze ninja non facevano che incrementarsi sempre più, creando una varietà unica di clan appartenenti ai più svariati villaggi ninja del mondo (questo grazie al fenomeno dei rapimenti che Tex fece in modo di rimettere in moto). Quando fu ultimata l’ultimissima costruzione (la ziggurat), dono degli abitanti a coloro i quali avevano permesso quell’utopica rinascita, fu organizzata una inaugurazione pubblica in cui Tex avrebbe avuto l’onore di visitare e insediarsi definitivamente nella sua nuova e lussureggiante residenza al centro perfetto del villaggio. Tex aveva accettato di buon grado questo onore, ma non contento di ciò che aveva ottenuto dai suoi predecessori il giorno prima dell’inaugurazione si dileguò, lasciando il villaggio in cui aveva vissuto per tutti quegli anni al proprio destino.

Tutto era pronto per l’inaugurazione dell’imponente ziggurat. Il popolo del Suono si era radunato per assistere alla solenne cerimonia che avrebbe espresso tutta la loro devozione e gratitudine. Gli architetti e i costruttori erano davanti all’ingresso e attendevano impazienti l’arrivo del Kokage per dare inizio all’evento tanto atteso, ma quest’ultimo non si presentò. Lo attesero con pazienza per molte ore e nel dubbio lo mandarono a cercare per tutto il villaggio, ma di Tex non v’era rimasto nulla. Quando giunse la notizia della sua scomparsa e gli abitanti stavano già per ritornare mesti alle loro occupazioni (demoralizzati dalla scomparsa del sovrano in carica), un nuovo figuro si presentò a loro. Egli si impose come nuova guida del popolo, articolando parole solenni e convincenti, ma suo malgrado non riuscì a convincere i più scettici che subito lo additarono come un ciarlatano venuto lì a sfruttare la situazione e assoggettare tutti al suo potere. In realtà i piani dell’uomo andavano ben oltre il semplice governo di un villaggio sconosciuto e, per mettere a tacere tutti i presenti, propose al popolo di scegliere il loro migliore per affrontarlo in un duello all’ultimo sangue: la ricompensa del vittorioso sarebbe stata la carica più alta. Fu scelto un uomo ben allenato alle arti dei ninja per affrontare il misterioso figuro dallo sguardo di ghiaccio, sicuri che avrebbe vinto quello scontro con estrema facilità, ma il loro più grave errore fu quello di sottovalutare quel terribile avversario. Bastò uno scatto felino e un colpo ben assestato al cuore del prescelto a far scendere un clima di cieco terrore fra tutti gli abitanti lì presenti. Il sangue dell’uomo, schizzato via in tutte le direzioni, colava dal viso marmoreo del giovane sconosciuto, sporcando persino i suoi candidi capelli d’un rosso intenso. Dalla sua mano spuntava un affilatissimo osso, adesso macchiato di quell’assassinio a sangue freddo, e il suo sguardo vagava fra di loro con un’intensità tale da far gelare il sangue nelle vene. Uno dopo l’altro si inchinarono a lui, intimoriti e affascinati da quell’uomo dalla bellezza eterea, ed egli divenne il nuovo sovrano del villaggio che ribattezzò col nome di Oto.

Il suo nome era Otomika Kaguya, bello come un angelo e pericoloso più del diavolo. La sua ambizione al potere era realmente infinita (molto più visionaria rispetto ai suoi predecessori) e la sua abilità in combattimento era letale per chiunque. Il popolo lo temeva e lo venerava quasi fosse un Dio ed egli non mancò di far avere loro tutto ciò di cui avevano bisogno. Sotto di lui, il Villaggio del Suono raggiunse livelli di splendore mai visti prima. Fu lui a creare il rinomato Quartetto del Suono, un vero e proprio corpo di guardia e di spionaggio che gli avrebbe permesso di usufruire di una protezione pressoché assoluta, e il complesso meccanismo del segno maledetto. Grazie al loro brillante lavoro, il nuovo Kokage venne a conoscenza della presenza di alcuni meritevoli e giovani ninja provenienti dalle tre terre ninja più famose e fra questi vi erano Kira e Shizue Uchiha (promettenti ninja della casata degli Uchiha, famosa per la loro particolare abilità oculare), Auron Hyuga (che avrebbe venduto la sua anima al culto del Dio Jashin, divenendo il suo tramite sul mondo), Hideyoshi Kaguya (che sarebbe diventato di lì a poco suo discepolo e allievo) e Sabaku no Yumi (ragazza testarda e abile nel controllo delle sabbie di cui, inaspettatamente, si sarebbe un giorno innamorato). Ottenuto così un rilevante numero di sottoposti ninja, che lo aveva reso piuttosto potente rispetto a quanto già non fosse, decise di partecipare pubblicamente al Torneo Chunin che quell’anno si sarebbe svolto all’interno del Villaggio della Nebbia. Portò con sé le nuove promesse (precedentemente marchiate dal segno maledetto da lui ideato), nascondendole da manti neri come la notte senza luna in modo da renderli irriconoscibili agli occhi dei loro compaesani ed ex-sovrani. Questo evento giovò tanto alle schiere di Oto, che si arricchirono del famoso Kazekage Sabaku no Keiichi di cui Otomika seppe sfruttare il rancore per crearsi una situazione di vantaggio. Oltre a questo, successe dell’altro.. qualcosa che lo avrebbe presto condotto alla sua fine. Sotto espresso desiderio di Ki Momochi (Mizukage vigente all’epoca), il Kaguya piantò la sua katana nel petto dell’uomo, sottraendogli di la vita in un battito di ciglio. Successivamente, accolse a braccia aperte la figlioletta di Momochi e le permise di ricevere il dono del segno maledetto. Le permise inoltre di tornare indisturbata al suo villaggio natale, il Villaggio della Nebbia, per continuare a governare come suo padre prima di lei a patto che le due potenze divenissero alleate fra di loro (proposta che la Momochi accettò). Indebolito forse dall’amore per la giovane Sabaku no Yumi, che era riuscita a smorzare gli angoli del suo gelido carattere, Otomika si fidò ciecamente della piccola Illya e, quando ella ne ebbe occasione, lo sfidò a duello per vendicare la morte dell’amato padre scomparso. Fu una battaglia lunga ed estenuante che terminò con un macabro pareggio che costò la vita ad entrambi i Kage. Quel giorno, due potenze erano state minate nelle loro fondamenta e di Otomika Kaguya non rimase che il vivo ricordo nei cuori dei suoi sudditi.

Allo Spettro d’Argento (così veniva soprannominato il temibile Otomika Kaguya), susseguì Sabaku no Keiichi. Tornato dal suo ritiro al Villaggio della Foglia, venne immediatamente a sapere del tradimento della piccola Illya e della morte di Otomika. Scosso nel profondo da quelle rivelazioni, il rosso organizzò in breve un attacco in direzione del Villaggio della Nebbia e lo invase. Quest’ultimo, oramai privo delle abilità e della destrezza dei rinomati Spadaccini della Nebbia (dileguatisi una volta venuti a conoscenza del decesso del proprio capo, il Diavolo), fu facile per Keiichi sconfiggere la resistenza e insediarsi. Qui distrusse ogni documento che riportasse l’ubicazione del Villaggio Segreto del Suono e riformò del tutto lo statuto del villaggio, rendendolo inerme e succube ai capricci di Oto. Fatto ciò l’abbandonò senza troppi problemi al suo destino, certo d’aver reso giustizia al defunto predecessore.

Recitato il suo ultimo, drammatico atto, Keiichi scomparve. La sua nuova destinazione sconosciuta ai più, il suo successore non designato. Sia Oto che Kiri avevano perso una guida in maniera brutale, e chi venne ad occupare lo scranno, in ambo i villaggi, fu certamente insperato. Al Suono fu Hideyoshi Kaguya, giovanissimo allievo di Otomika, a prendere le redini, guidato da Ailish e dal Quartetto del Suono. Il ragazzo faticò a ritenersi all'altezza di un compito simile, ma il flusso degli eventi lo colse impetuoso, e non poté sottrarsi alla responsabilità. Si recò a Kiri come messo di Ailish, e destituito il governatore ivi presente domandò al villaggio di nominare un candidato che fosse in grado di riequilibrare le sorti della Nebbia, che abbandonasse il sangue dei Momochi, che portasse pace tra Oto e Kiri. Gin Aikido rispose all'appello, e con lui Kiri fu liberata dall'oppressione vendicativa del Suono.

Per un capitolo oscuro che volge al termine, un altro, più grande e temibile, incombe. Non ci fu tempo di godere quella fragile pace, fatta di firme e comandi, perché per il giovane Kokage venne il tempo delle decisioni drastiche. Mentre ancora in missione per recuperare la Tagliateste e il Sutra dei Serpenti, entrambi cimeli nascosti da Keiichi prima di partire verso l'ignoto, Hideyoshi ricevette in visione l'apparizione di un tempio nel Paese delle Cascate, e la chiamata del Dio del Tutto, Watashi. Prima che potesse far ritorno, tale entità si manifestò come la più grande piaga che il Mondo Ninja avesse mai dovuto fronteggiare. Il Paese delle Risaie, confinante con le Cascate, fu invaso nel giro di ore da uno sciame di creature terrificanti, e il villaggio mise in pratica ciò che meglio sapeva fare: nascondersi.
Su ordine del Kokage, Oto sprofondò sotto terra. Una rete di tunnel estremamente intricati ospitarono le attività del villaggio, che si sottrasse al cielo ormai privo di luce.
Nel mentre, una forza consistente di ANBU andava a congiungersi con quelle messe a disposizione dagli altri Grandi Villaggi per la difesa dei confini più colpiti.

Kage passati:
  • Max Well (Shodaime Kokage)
  • Isashi (Nidaime Kokage)
  • Tex Inuzuka (Sandaime Kokage)
  • Otomika Kaguya (Yondaime Kokage)
  • Keiichi no Sabaku (Godaime Kokage)
  • Hideyoshi Kaguya (Rokudaime Kokage)
  • Yo Saito (Primo Taishō)
Kage attuale: Hideyoshi Kaguya (Rokudaime Kokage)
Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare:
  • Neutralità: Konoha, Suna, Kiri, Kumo, Iwa
  • Sospetto: Akatsuki
  • Nemico:



Edited by -Egeria- - 15/3/2020, 18:45
 
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AKATSUKI
AKATSUKI



Nome organizzazione: Akatsuki, Organizzazione della Luna Rossa

Ubicazione Covo: Paese della Roccia sconosciuto

Clan: //

Descrizione: Svetta solitario e nascosto dal mondo sulle alte vette della roccia. Nessun ninja è consapevole, nemmeno i più stretti vicini, ove si trovi esattamente il loro Covo, anche se ormai gira voce che questi Nukenin non abbiano più fissa dimora, ritrovandosi ospiti nelle varie postazioni sparse per l'intero mappato Ninja. E' più che raro vederli riuniti tutti in una singola stanza, anche se il loro punto di ritrovo per eccellenza lo prevede. Per chi conosce l'ubicazione risulta comunque difficile da spiegare, troppe sono le montagne, innevate o meno, da superare, ma quando ci si è vicini subito il naso lo percepisce. Non si tratta di uno scherzo, la vista lo conferma, quell'odore di morte e pestilenza proviene proprio da corpi inermi e mutilati di ninja avversi all'organizzazione. E' usanza del Boss, Dante Kaguya, dare da mangiare agli spietati rapaci della zona le membra delle proprie vittime dopo averle martoriate e torturate in precedenza. Eppure accorgersi del dettaglio non significa aver scoperto anche il Covo. Quest'ultimo, infatti, è posizionato sulla vetta del monte stesso, celato dalla normale roccia. All'apparenza un semplice spiazzale naturale può incominciare a tremare, inghiottendo la materia di cui sè stessa e composta, rivelando così un nero e oscuro corridoio. Un evento raro, comandato dagli anelli affidati ai membri ufficiali dell'organizzazione e da nessun altro, oltre il Boss naturalmente. Messo piede nell'antro oscuro non si pensi di trovare nulla di accogliente, le pareti strette e sudice di sangue sono l'esatta espressione di quella che decenni prima altro non era che una setta religiosa assai occulta. Segni di civiltà si trovano solamente più avanti, varcando l'ingresso della “Sala dei Troni”, luogo di riunione e riposo per l'Akatsuki. Infine, diversi tunnel snodano la struttura nelle più svariate direzioni, dando l'impressione di esser dentro un piccolo paese incavato nella fredda roccia. Neanche i membri ufficiali hanno mai avuto il tempo per visitare interamente la propria casa che, si dice, ramifichi le sua presenza in più punti del monte.
Essendo un gruppo di Nukenin mercenari non posseggono un'economia basata sullo scambio regolare di merci, bensì sul riciclaggio al mercato nero e sulle taglie che man mano riescono a incassare uccidendo o portando a termine missioni per conto di Terzi. Non è raro effettivamente vedere questo gruppo di Mercenari andare alla caccia di altri Nukenin. Oltre a questi espedienti puntano, nel giro di poco tempo, di esser assoldati dagli stessi villaggi ninja per incominciare a metter su parte dei loro piani, ancora celati al mondo degli shinobi.

Storia: Parlare di mistero quando si parla dell'Akatsuki è poco, veramente poco, perché nel narrare la sua ascesa ancora assopita e poco confermata è impossibile avere certezze di qualsiasi tipo, peggio nel descrivere le spire arcane di Kiri.

Nata forse come setta religiosa, come sola setta criminale o la fusione delle due, per anni l'Akatsuki non ha mai dato notizie di sé, né per quanto riguardava possibili membri, né per possibili azioni. C'era, senza esserci, così il suo capo senza nome. Così fu per parecchio, forse troppo, fino a quando l'ex Kokage, Tex Inuzuka, non trovò e racimolò quel poco che per caso ottenne in una caverna oscura. Si vestì della loro pelle senza neanche sapere cosa rappresentasse. La carriera di "capo Akatsuki" di Tex è stata molto povera, mossa più a raccogliere membri che a compiere vere azioni sovversive. Tra le spire della Luna Rossa afferrò il Mizukage Sho e un giovane Chunin appartenente al clan Kaguya, Dante. Ma presto, dei due ex-Kage si persero ogni traccia, lasciando al povero Dante, un folle completamente solo, il compito di occuparsi dell'organizzazione. Il giovane Chunin prese tra le sue fila un burattinaio di Suna, caro amico dell'allora Kazekage Sabaku no Keiichi che, una volta scoperta la fuga del suo compagno, scoppiò di rabbia creando in sé un vero e proprio desiderio di Distruzione verso l'Akatsuki.

Per parecchio tempo il Kaguya vagò da solo, fino a quando non gli si pose di fronte una mano inaspettata, che più che un invito, era un obbligo. Ki Momochi voleva afferrare i segreti dell'Akatsuki e farla sua, ad ogni costo. Perché? Per la sua sconsiderata sete di potere. Dante si trovò obbligato a perdere la sua carica di Capo per avere tra le file dell'Akatsuki una persona in grado di difenderla, ma si ritrovò ben presto di nuovo come portavoce della Luna Rossa, dato che il Momochi morì misteriosamente durante il Torneo Chunin di Kiri, dopo aver dato indicazioni a Kroxigor, il futuro Kazekage, di come raggiungere l'Akatsuki per unirvisi.

Subito dopo quel periodo, l'Organizzazione iniziò a racimolare membri, afferrando da vari villaggi neo-chunin per impolpare la propria potenza. Nonostante questi rapimenti, l'Akatsuki non si legò mai a qualche evento particolare o comunque noto... Probabilmente perché occupata a far crescere, nelle ombre più oscure, la proprio potenza, prima di apparire e puntare finalmente verso il proprio obbiettivo... Qualunque esso sia.

Leader passati:
  • Tex Inuzuka
  • Dante Kaguya
  • Ki Momochi
Leader attuale: //

Rapporti con gli altri Enti:
  • Alleanza Politico/Militare:
  • Neutralità:
  • Sospetto:
  • Nemico: Konoha, Suna, Kiri, Kumo, Iwa, Oto


Edited by -Egeria- - 15/3/2020, 18:47
 
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