Discriminazioni

Perchè ce ne accorgiamo sempre dopo

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    Fratello minore di King Kong

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    Solito caso all'Italiana. Si firma e sottoscrivono leggi e regolamenti ma poi alla prima applicazione concreta ci si rende conto che non era quello che si vuole.
    Il caso emblematico è quello, piuttosto famoso, della discriminazione territoriale.
    Facciamo un passo indietro: cosa vuol dire discriminazione territoriale? Letteralmente vorrebbe dire quando si ha un atteggiamento non paritario (discriminazione) nei confronti di qualcuno o di un gruppo di individui in virtù della loro appartenza/residenza in una determinata zona. Quindi il cosidetto " Polentone/Terrone ".
    Io a luglio, così come era accaduto con il Fair play finanziario (o FFP) avevo subodorato la magagna, in fondo modificare l'articolo 11 del codice di giustizia sportiva (che fa riferimento alle varie discriminazioni) in questa maniera non lascia altra scelta.

    Le società sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei propri sostenitori di disegni, scritte, simboli, emblemi o simili, recanti espressioni di discriminazione. Esse sono altresì responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione. In caso di prima violazione, si applica la sanzione minima di cui all’art. 18, comma 1 lett. e). In caso di seconda violazione, oltre all’ammenda di almeno euro 50.000,00 per le società professionistiche e di almeno euro 1.000,00 per le società dilettantistiche, si applica la sanzione minima di cui all’art. 18, comma 1, lettera d). Nei casi di particolare gravità e di pluralità di violazioni, nella medesima gara, possono essere inflitte anche la sanzione della perdita della gara e le sanzioni di cui all’art. 18, comma 1, lettere f), g), i), m).
    In caso di violazioni successive alla seconda, si applicano, congiuntamente o disgiuntamente tra loro e tenuto conto delle concrete circostanze del fatto, la sanzione della perdita della gara e quelle di cui all’art. 18, comma 1, lettere d), f) g), i), m)

    Fonte:http://www.figc.it/it/99/3815/Norme.shtml


    Innanzi tutto togliamo dal campo uno dei dubbi più importanti: la Uefa dice di punire ogni discriminazione in maniera paritaria ed uguale. Per cui se io dico urlo a tizio "Negro" o "Terrone" è equivalente.
    Vi consiglio di leggere con attenzione il comma 3 che elenca i casi in cui le società sono responsabili: "Le società sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei propri sostenitori di disegni, scritte, simboli, emblemi o simili, recanti espressioni di discriminazione. Esse sono altresì responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione".
    Lo stesso comma elenca anche le possibili punizioni con rimando ad altri articoli ed altri commi (il 18). "In caso di prima violazione, si applica la sanzione minima di cui all’art. 18, comma 1 lett. e). In caso di seconda violazione, oltre all’ammenda di almeno euro 50.000,00 per le società professionistiche e di almeno euro 1.000,00 per le società dilettantistiche, si applica la sanzione minima di cui all’art. 18, comma 1, lettera d). Nei casi di particolare gravità e di pluralità di violazioni, nella medesima gara, possono essere inflitte anche la sanzione della perdita della gara e le sanzioni di cui all’art. 18, comma 1, lettere f), g), i), m)"

    Sanzioni a carico delle società
    1. Le società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra
    disposizione loro applicabile sono punibili con una o più delle seguenti sanzioni, commisurate alla natura e
    alla gravità dei fatti commessi:
    a) ammonizione;
    b) ammenda;
    c) ammenda con diffida;
    d) obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse;
    e) obbligo di disputare una o più gare con uno o più settori privi di spettatori;
    f) squalifica del campo per una o più giornate di gara o a tempo determinato, fino a due anni;
    g) penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace
    nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;
    h) retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione
    agonistica obbligatoria; in base al principio della afflittività della sanzione, la retrocessione all’ultimo posto
    comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore;
    i) esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con
    assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore;
    l) non assegnazione o revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia o di vincente del campionato,
    del girone di competenza o di competizione ufficiale;
    m) non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni;
    n) divieto di tesseramento di calciatori fino a un massimo di due periodi di trasferimento.
    2. Alle società può inoltre essere inflitta la punizione sportiva della perdita della gara nelle ipotesi previste
    dall'art. 17 del presente Codice.


    Leggendo l'articolo 18 si capisce subito che la pena minima, articolo 18 comma 1 lettera e), è la chiusura di un settore. In caso di seconda violazione si passa alla lettera d) dello stesso articolo e comma. Nei casi più gravi si passa alle punizioni riportate alle lettere f), g), i), m) cioè: squalifica a termine del campo per massimo due anni, penalizzazione di punti in classifica, esclusione dal campionato di appartenenza ed assegnazione ad uno inferiore (retrocessione), esclusione da manifestazioni (esclusione ad esempio dalla coppa italia).
    Ci voleva tanto? Io ci ho messo 20 minuti a capire l'andazzo e non sono un avvocato ne un esperto di diritto sportivo.
    Unica obiezione plausibile: le società non prevedono il futuro e sperano che certi episodi non accadano.
    In merito riporto due cose che cita Mauro Valeri, dirigente dell'Osservatorio Razzismo ed Antirazzismo nel Calcio.
    L'Atalanta ha pagato per 3 volte una multa di 18.000 € per discriminazione territoriale. Quindi se gli stessi comportamenti saranno ripetuti quest'anno rischia come minimo un paio di turni a porte chiuse ed anche qualche punto di penalizzazione.
    Il Milan rischia grosso visto che l'anno scorso i suoi tifosi si erano presentati con una mascherina igenica con intento spregiativo verso i tifosi partenopei.
    La Juve multata in due occasioni (contro Napoli ed Udinese).
    E potrei continuare.
    La mia domanda è una sola: le società perchè non sfruttano telecamere e posti numerati per cacciare via dallo stadio i rei di tali comportamenti? Non esiste una risposta che non implichi il fatto che alle società non conviene cacciare via gli ultras dagli stadi.

    Riporto un episiodio curioso: nell'Ottobre 2007, Inter-Napoli, un tifoso napoletano presente in tribuna lascia lo stadio perchè infastidito da alcuni striscioni offensivi. Si rivolge ad un giudice di pace che gli riconosce un danno esistenziale di 1500 €. Immaginiamoci 50.000 ricorsi.
     
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    Aggiungo il mio commento alle modifiche che entrano in vigore da oggi.

    Innanzi tutto si passa dalla squalifica automatica per ogni atto di discriminazione alla sospensione con sospensione condizionale della pena, e quindi con somma della pena nel caso di ulteriori infrazioni, per un solo caso durante un anno solare.
    Contrariamente a quanto possa sembrare se, faccio un esempio, Juventini e Napoletani si insultano a vicenda non potranno farlo l'anno dopo perchè se, è ancora un esempio, Juve-Napoli si gioca a marzo come ritorno della stagione 2013-2014 si giocherà poi anche Juve-Napoli o Napoli-Juve come andata della stagione 2014-2015.+
    Fin qui nulla di clamoroso.

    Come al solito però in Italia le scritte in piccolo sono quelle che ribaltano le situazioni.
    Si è scelto, parrebbe dai primi commenti, una valutazione del fenomeno discriminatorio. Cosa vuol dire? Vuol dire che la chiusura degli stadi sarà comminata solo nei casi più gravi e sono scomparse, sempre dai commenti a caldo, le eventuali penalizzazioni, retrocessioni ed esclusione dalle competizioni nel caso di comportamenti reiterati.
    Stabilire se ci si riferisca ai tifosi o ai cittadini tutti e sopratutto quali siano gli episodi gravi rimane un mistero. Come al solito in un mondo che chiede sempre più certezza delle pene ed oggettività il calcio naviga controcorrente introducendo discrezionalità, del giudice sportivo, nel valutare gli episodi ed incertezza nell'applicare le sanzioni.
     
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    Che ci vuoi fare? Il Milan è stato il primo a gridare al lupo e chiedere che le partite venissero interrotte in caso di episodi di razzismo, il Napoli invece ogni sfottò alla squadra lo rigirava come che fosse a tutta la città ... non credo che fosse giusto prima e ne dopo le squalifiche che TUTTE LE SOCIETA' hanno deciso a giugno, ora sono caduti nel ridicolo e come al solito la F.I.G.C. fa le cose alla cazzo ... sicuramente se le società punite non fossero state blasonate (come il Milan) ora ci sarebbe stato ancora quel provvedimento ... preferisco guardare il calcio giocato, il resto è solo una barzelletta !!!
     
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    Il problema vero, per come la penso io, è che facendo marcia indietro e ponendo le basi per cui la chiusura di più di un settore dello stadio (e le sanzioni peggiori a seguire) siano discrezionali si riuscirà a far credere che la colpa sia del giudice sportivo e non dei tifosi.
    Esempio?
    Domani la curva del Sassuolo con un coro da delle scimmie a tutti i fiorentini (cito squadre a casa). La curva viene chiusa ma la pena sospesa con la condizionale. Dopo due settimane la curva del Sassuolo ripete cori insultanti contro i tifosi del parma e viene chiusa la curva. Secondo quanto si vocifera in questo momento non esistono giudizi in questo caso: alla prima scatta la condizionale, alla seconda si sommano le punizioni.
    A questo punto i supporter del Sassuolo scelgono il pugno duro e vanno avanti aumentando il tenore dei cori ecc...spetta al giudice dire quale atto sia grave e quale meno. Discrezionalità che poi sarà accola con i Tifosi del Sassuolo che griderebbero "ce l'hanno tutti con noi perchè siamo piccoli e neri-verdi". Quindi si andrà a cercare casi simili in cui il giudice ha scelto di non punire con l'atto grave il tal coro o manifestazione di discriminazione.
    Insomma la moviola ai cori. Vogliamo questo? Io personalmente, per quanto ritenga sbagliata l'applicazione pedissequa della responsabilità oggettiva, preferivo la chiarezza di prima.
    Fai questo, ti succede quest'alltro.
    Non fai qualcosa che a me sembra così così ma che la gente reputa grave allora ti succede quest'altro.
    Io avrei preferito una situazione in cui alle società spetta individuare i tifosi rei di aver commesso i gesti incriminati (biglietti nominativi e posti numerati ci sono da tempo) impedendogli di andare allo stadio per tutto l'anno, se non lo fanno scattano le punizioni di cui sopra.
     
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    Il problema è tutto il sistema e chi lo usa a suo piacimento cambiando le regole in base a come gira il vento ... come stà faccendo in questo momento il Milan in coppia con il Napoli e che precedentemente ha fatto l'inter (per anni).

    Sappiamo bene che queste squadra urlano allarmismi verso gli altri per far controllare la concorrenza, l'inter ha calunniato gli altri per giustifficare le proprie sconfitte, ha spiato per cercare le prove senza trovarne e alla fine ha insinuato il dubbio per fare la caccia all'uomo ed elliminare gli avversari, dopo si è scoperto che quello di cui accusavano gli altri erano loro a farlo e ci sono le prove delle intercettazioni a dimostrarlo, cosa che per la Juve non c'è.

    .... lo stesso hanno fatto Milan e Napoli alla fine della scorsa stagione come ho detto ad agosto ed è stato dimostrato ad inizio di questa stagione, la fortuna è stata che i loro stessi tifosi li hanno inguaiati e costretti a cambiare le regole ... sono curioso di vedere come andrà a finire, sarà uno schifo finche la F.I.G.C. non farà dei regolamenti validi per tutti senza cambiarli a loro piacimento

    ...ora lo hanno fatto perche era il Milan, ma anche in passato furono condannati tante altre piccole squadre e perdonate le grandi e cambiando i regolamenti per non punirle (come la famosa ultima posizione in classifica dell'inter che doveva farla retrocedere fù trasformata in uno spareggio con una squadra che non esisteva più e , sempre l'inter, la questione dei passaporti falsi)

    ... i regolamenti sono per tanti ma non per tutti.
     
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