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Calcio, sci, ciclismo, pallacanestro, bob e perfino racchettoni...pare che nessuno sport sia al sicuro da questa piaga. Ognuno prova a migliorare le sue performance con qualsiasi cosa abbia un nome esotico o sembri un rimedio miracoloso. Nomi come epo, nandrolone, creatina, testosterone, autotrasfusioni sono sempre più associati a quelli di sportivi di grande successo. Ma perchè lo fanno? Soldi? Sicuramente gli sponsor, che pagano miliardi di euro in pubblicità vogliono che i nomi degli sportivi che portano il loro marchio/bevono la loro bevanda/usano i loro prodotti siano sempre sulla bocca di tutti e questo si fa solo in due modi: vincendo e facendolo con prestazioni sempre al limite. Ma l'uomo ha un limite, o meglio il superamento di questo limite è qualcosa che non si può sempre fare in maniera scentifica quindi il doping è l'unica soluzione. E fin qui mi starebbe pure bene. In fondo per soldi si butta la vita in una fabbrica respirando un campionario infinito di prodotti cancerogieni...gli sportivi a questo associano: fama, successo e notorietà. Allora il dilettantismo è salvo? La commissione antidoping del senato francese dipinge la situazione con queste parole: “Quello che succede tra i dilettanti è molto grave. I prodotti utilizzati sono gli stessi dei professionisti, ma vengono assunti in maniera casuale ed in quantità impressionante: abbiamo visto un padre somministrare al proprio figlio due o te volte la dose di EPO alla quale fanno ricorso i professionisti. Quando andiamo sul luogo delle competizioni, vediamo i genitori riempire le borracce, rompere delle fiale e utilizzare della polvere”.
Purtroppo la situazione è peggio che nei professionisti...sono pirla per il gusto di essere pirla! Una specifica a parte meritano i genitori che dopano i figli: andrebbe tolta loro la patria potestà quello che fanno è dannoso fisicamente e moralmente per un bambino. Non ci sono scuse per tutto ciò. Ritornando ai dilettanti adulti e vaccinati. Perchè? Per vantarsi con i propri amici bevendo il pirlo? Per sentirsi fighi con le ragazze? Peccato che spesso provochino impotenza molte sostanze dopanti. Me lo domando e la risposta è solo che siamo talmente marci dentro che per i famosi quindici minuti di notorietà di Warhol i venderemmo madre, padre, sorelle, fratelli, mogli, mariti, figli e figlie.
Io non valgo il tempo che faccio, ma il sudore e la passione che ci metto.
E' evidente quindi che chi si dopa non vale nulla.
L'angolo del misantropo
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