Missione Shori Jiyuu & Galatea Shishi

Livello A

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    Adoyama era un piccolo villaggio poco più a nord del centro del Paese dei Fiumi, dove attualmente si trovavano Galatea e Shori. Non era nulla di speciale: il solito villaggetto anonimo e rustico che si poteva trovare un po' d'appertutto, pieno zeppo di gente che si guadagnava il cibo lavorando la terra, o fabbricando oggetti per il mercatino locale, o gestendo qualche modesto negozio. Gente dabbene, insomma. Solitamente non c’erano chissà quanti forestieri, dato che venivano tutti attratti dalla più grande e prosperosa Tanigakure, a qualche ora da quel villaggio. I ninja passavano di rado, molto di rado, sempre per lo stesso motivo. Pochi del villaggio si lamentavano, però: vivere all’ombra di Tanigakure aveva fatto loro comodo, almeno negli ultimi tempi. Adoyama si arricchiva in maniera proporzionale alla più grande città, e nei periodi di festività riusciva ad emanare una sfarzosa allegria, tanto da attirare qualche passante come una falena attratta dalla luce.
    Peccato che quello non era periodo di festa. Tutt’altro. Da quando la notizia della Battaglia di Suna era giunta anche alle loro orecchi, il clima si era tramutato in un nero pessimismo. Il mondo ninja si stava scuotendo di nuovo, e questo non era mai una buona cosa, specie per il loro Paese, che era l’unica strisciolina di terra a dividere il nuovo Impero dalla sua debole preda, Suna.
    Ciononostante, i cancelli di Adoyama, nulla in confronto a quelli ben più possenti di Tani, rimasero aperti. La vita, per loro, continuava, e col passare dei giorni il timore di qualche catastrofe incombente andò via via scemando.
    Fu proprio lì che Shori pensò di fermarsi. Dopo aver concordato con le parole di Galatea, aveva rimesso i piedi a terra e aveva camminato a Sud, per poi imbattersi dopo poche ore in quel villaggio illuminato, unica fonte di luce in un ambiente di freddo e tenebre. A prima vista, sembrava terribilmente piccolo: almeno un terzo di Kiri. E silenzioso, molto silenzioso.
    “Questo dovrebbe fare al caso nostro”, pensò Shori, stringendosi un po’ di più nel suo gilet. Aveva accettato abbastanza di buon grado la decisione di Galatea, sebbene all’inizio fosse stata presa dalla delusione di dover attendere ancora per poter avere un bel letto e magari anche un pasto caldo nello stomaco. Però la Sp. Jounin aveva ragione: passare da Tani sarebbe potuto risultare rischioso. La ragazzina dai capelli neri aveva pensato che loro due sarebbero riuscite senza problemi a non destare sospetti, ma era davvero poco saggio - per dire una parola carina – andare nella tana del lupo solo per risparmiare qualche ora di freddo.
    Ma più di tutti, non fu il ragionamento accorto ciò che interessò e allarmò di più Shori, nel discorso della sua compagna. Era tutto ciò che esprimeva nell’implicito, un significato che solo gli stupidi non potevano cogliere: Galatea non si assumeva l’intera responsabilità della missione. Sebbene superiore di grado, in quel preciso contesto le due compagne sarebbero state di uguale livello. Questa cosa la colpì molto: in un certo senso, le era sembrato naturale che il maggiore in grado avesse il comando, che prendesse le decisioni. E probabilmente il merito era tutto della sua ultima missione, in cui l’enigmatico Kisuke Momochi aveva stabilito per lei delle regole fondamentali, che avrebbe dovuto seguire senza discutere, e tra queste c’era la cieca obbedienza ai suoi ordini. Seguire quella linea di condotta le era sembrato subito giusto e naturale, ma ora, dopo aver ascoltato le parole della compaesana, capì che per Galatea non era così. Le stava dando una scelta: lei sarebbe andata a Sud, mentre Shori avrebbe potuto continuare dove voleva. “Certo, come no” aveva pensato, con un sopracciglia arcuato. “Dividersi mi sembra l’ultima cosa da fare”. Ma non disse tutto ciò. Si limitò a rispondere con un: Spero non vi dispiaccia se mi aggrego. Poi, sentendo come se dovesse aggiungere qualcosa, disse: Non mi pare sia il caso di dividerci. Meglio se rimaniamo insieme durante il viaggio.
    E così avevano fatto: si erano incamminate per i bui cammini del Paese dei Fiumi, finché, tre ore dopo, non si erano imbattuti in Adoyama. A Shori era sembrata troppo piccola – e nei villaggi troppo piccoli l’arrivo di forestieri non passava mai inosservato – ma dubitava che ci fossero ninja, e la stanchezza del viaggio si faceva sentire, per non parlare del freddo. Stranamente, sembrava che il suo zaino pesasse molto di più rispetto alla partenza. Quanto sarebbe distato il prossimo villaggio?
    Come se il cielo stesso stesse suggerendo loro di accamparsi a Adoyama, iniziò per giunta a piovere. Non erano grosse gocce, né cadevano con molta intensità, ma comunque abbastanza da infradicialre tutte e due, se non avessero trovato riparo nell’immediato. Fermiamoci là, fece Shori, sperando che la sua voce non sembrasse così lamentosa e implorante quanto la sentiva lei. Erano ancora distanti una decina di minuti, quando la ragazzina unì le mani a formare un semplice Sigillo. Henge!
    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
    HengeNoJutsu-TecnicadellaTrasformazione_zps5e07cdd0
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
    Consumo: 1 (A Turno)

    D’improvviso, la figura minuta e scura della kunoichi sarebbe scomparsa agli occhi del mondo, celata sotto i panni di una ragazza più matura e decisamente meno armata.
    Le “mura” – se così potevano essere chiamate – sembravano delle barricate di legno con un portone. Chiuso. Non c’era alcuna guardia all’esterno. Con una prima esitazione, provò a bussare forte.
    C’erano due guardie dietro il portone. Con voce raspante chiesero chi erano, che affari li portavano lì e dov’erano diretti. Shori si sentì lievemente irritata da tutta quella diffidenza – anche se comprensibile – ma il fastidio delle gocce negli occhi non favorivano la sua sensibile empatia. Comunque, non fu difficile venir fuori con qualche bugia di poco conto: erano diretti a Sud, verso Komen, dove c’erano alcuni loro parenti, e avevano bisogno di un posto dove passare a notte. Non si sentì poi in dovere di ulteriori spiegazioni.
    Una gattaiola, posizionata a parecchi centimetri sopra la testa di Shori, si aprì con un cigolio, e da lì spuntarono un paio di grandi occhi verdi. Poi, veloce come era stata aperta, la gattaiola si chiuse, e il portone si aprì. I due uomini si fecero da parte, lasciando passare mentre si prodigavano in scuse per la loro maleducazione. Si offrirono anche di indicare loro la locanda più vicina, qualcosa di modesto ma confortevole, e non particolarmente caro.
    Sinceramente, Shori si sarebbe anche fatta bastare il luogo più squallido che quel buco poteva offrire: l’importante era ripararsi dalla pioggia e posare tutto quel metallo che si portava appresso. Ringrazio le due guardie, e, seguendo le loro indicazioni, si diresse verso la locanda Fiume Lungo.
    Quella notte, la locandiera prenotò due camere singole, e avvertì che era rimasta ancora della zuppa calda, se ne volevano un po’. Ma a Shori era completamente passato l’appetito: chiese invece se avesse a disposizione degli abiti di ricambio da poterle dare – ovviamente non gratis. E così, senza tanti complimenti, Shori si congedò e salì le scale per entrare nella sua camera.
    Il suo piano ideale sarebbe stato questo: via la Henge, via gli abiti bagnati e tutte quelle pesanti armi, una bella doccia rilassante e poi a nanna. Ovviamente, non fu così. Aveva fatto appena in tempo a rilasciare la Henge, levarsi di dosso lo zaino, il bastone, la Omoikarui e la borsa portarmi che la porta venne attraversata da un essere trasparente e intangibile. Borei fece un sorriso smagliante, portandosi due dita giunte alla fronte, a mo’ di saluto. We, salve!
    Oh cavolo, fece Shori a bassavoce, coprendosi gli occhi con due dita. Mi stavo dimenticando di te…
    Questa non è una cosa carina da fare.
    Taci, su. Vieni qua, ho tutto un discorso da farti. E ho anche un bel compito per te.
    Borei fece come gli era stato detto, avvicinandosi e cascando giù per terra mentre sospirava: Immagino che questo compito non coinvolga donzellette mezze nude, vero? Ahimè…
    La ragazzina lo riportò all’ordine, e brevemente gli spiegò la situazione, ciò che aveva in mente di fare e ciò che lui avrebbe dovuto fare. A fine discorso, lo spettro si grattò il naso. Fammi capire… non avete ancora idea su come entrare a Suna?
    Shori annuì. Io avevo pensato a qualche sorta di diversivo, ma non so che genere di cose possa distrarre abbastanza le guardie da poter passare, senza tuttavia mettere in allarme il Villaggio. A me sembra una cosa impossibile, specie se hanno messo su qualche tipo di barriera percettiva. Però, oggettivamente, ci farebbe comodo sapere esattamente come è messa Suna prima di tentare qualsiasi cosa. E' per questo che ho bisogno di te, che raggiunga il Villaggio prima di noi e fare una ispezione il più dettagliata possibile. Se riesci, fatti aiutare da qualche ninja di Kiri o dell’Impero che sono caduti nella Battaglia. Scommetto che qualcuno è rimasto lì.
    Borei era pensieroso, e si grattava il naso con forza. Poi, tutto d’un tratto, disse: E perché non i cloni?
    Shori strabuzzò gli occhi. Eh?
    I cloni, ripeté lui come se stesse parlando con una ritardata. Il tuo diversivo, no? Ci fate un paio di cloni, li mettete in bella vista che si avvicinano alle mura, le guardie fanno tutto un “Oh, ehi, ci attaccano! Waah, buuh!” tutti si ammucchiano lì e voi passate sotto le sembianze di animali.
    Ma sei tutto scemo? Fece Shori, arrossandosi in viso. Cosa non capisci del “non mettere in allarme il Villaggio”? E poi sarebbe un diversivo troppo evidente! I cloni scompaiono quando vengono colpiti anche lievemente, genio. Le guardie di Suna capirebbero tutto in un secondo.
    Non c’è bisogno che i cloni ingaggino uno scontro. Fate sembrare come se foste di passaggio, o meglio ancora delle stupide bamboccione che si sono orientate male e sono finite un po’ troppo vicino a Suna… e fate ritirare i cloni non appena c’è un po’ di trambusto. Così le guardie sono state distratte, e per giunta soddisfatte per aver fatto scappare il nemico a gambe levate. E voi entrate abbastanza tranquillamente a Suna.
    Shori lo fissò. Il piano non era poi così insensato… considerando specialmente che era stato creato dalla mente di Borei. Quest’ultimo, in quel momento, sembrava gustarsi un momento di gloria. Be’… comunque rimane il fatto che Suna potrebbe allarmarsi dopo una cosa del genere, provò a bofonchiare la ragazzina, più per il desiderio di averla vinta che altro.
    Ma lo spettro si limitò a stringersi le spalle. Mia carissima micetta… anch’io vorrei tanto assaggiare quella squisita zuppa che tu hai rifiutato poco fa, ma non si può ottenere tutto dalla vita. E con quella frase – che sembrava proprio una frase ad effetto – Borei si alzò e sparì nella porta, proprio come era arrivato. Shori rimase immobile ancora per qualche minuto, seduta a pensare, poi si alzò, si spogliò, fece la sua sacrosanta doccia e, una volta asciutta per bene, si infilò nel futon e poco dopo sprofondò in un sonno agitato.

    Stato
    ChakraFisicoMentale
    125-1=124Ematoma molto lieve allo zigomoNormale
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Occhio cibernetico
    Shuriken x20Olio Infiammabile x2
    Cartabomba x4Fili Metallici (10m)
    Cartabomba Fasulla x4Accendino
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    FasciaBastoneSchiena
    FoderoOmoikaruiFianco destro
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    Gilet di Kiri
    Armi da LancioAccessori
    Bomba Carta x2Radiolina
    xxxxxxxxxxN/A

    Note
    Tre kunai con attaccate cartabombe; altri tre kunai con attaccate cartabombe fasulle
     
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11 replies since 17/12/2014, 12:55   483 views
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