Dimora Shimura

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    La Principessa è il Ranocchio
    Il Viandante dall'Occhio Coperto


    Il sole inizia a declinare nel cielo, gettando una luce dorata sulla foresta di Monte Myoboku. Fukasaku mi conduce attraverso il fitto della vegetazione, guidandomi nel luogo dove ho intrapreso la mia sfida con l'energia naturale. Mentre avanziamo, il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli creano una sinfonia naturale che accompagna il nostro passo. Arriviamo al luogo delle torri con i pilastri, un'area carica di ricordi e sfide. Le colonne, alte e slanciate, si ergono come sentinelle silenziose. La quiete che pervade questo luogo mi riporta alla mente i giorni di addestramento, le cadute e le vittorie. La memoria di Shima, la saggezza di Fukasaku e la ricerca della Modalità Eremitica si intrecciano in questo luogo speciale.
    << Sembra essere passata una eternità >>
    Fukasaku, con il suo passo saltellante, sembra quasi danzare tra le colonne. La luce che filtra attraverso le fronde degli alberi crea giochi di ombre che accentuano l'atmosfera misteriosa e mistica del luogo. Mentre ci avviciniamo ai pilastri, sento l'energia naturale vibrare nell'aria, ricordandomi delle sfide e delle conquiste che ho vissuto qui.
    << Shima mi ha detto che conosci i due Asuka, Goh e Yuzin. Bravi ragazzi. Quelli sono i Pilastri dove si sono allenati! >>
    Mi indica con l'indice della sua zampa. Io con grinta mi arrampico sfruttando il chakra in uno dei due e tocco il pavimento con solennità.
    << Non riesco ancora a credere che abbia raggiunto il loro livello. >>
    Il vecchio rospo scoppia in una fragorosa risata toccandosi addirittura la pancia.
    << Ne hai di strada prima di raggiungerli. Sono forti. Sono diversi l'un dall'altro, ma sono entrambi ottimi eremiti. >>
    Raggiungo uno dei pilastri, e il mio sguardo si posa su quello dedicato a Goh Asuka, il mio maestro che mi ha portato proprio qui sul monte.
    "Maledetto, mi sono sentita abbandonata. Eppure..."
    Sulla punta del pilastro, mi siedo e osservo l'ambiente circostante. La luce calante del giorno bagna il luogo, creando un'atmosfera solenne. Con un filo di emozione nella voce, mi rivolgo a Fukasaku:
    << Conosci l'eremita che ha l'Occhio Coperto? Un uomo saggio e misterioso che ha incrociato il mio cammino quando ero ancora una bambina. >>
    Fukasaku, il rospo saggio, piega leggermente la testa, mostrando un misto di riconoscimento e curiosità.
    << Il Viandante dall'Occhio Coperto... un nome che echeggia nei racconti del passato. Era noto per la sua saggezza e il suo occhio coperto, che simboleggiava una conoscenza profonda. Io lo conosco prima ancora che perdesse il suo occhio, il suo nome è Kurogami Yume. >>
    Una volta che ascolto il nome dell'eremita che mi ha spinto a conoscere di più sugli eremiti, deglutisco, ansiosa di comprendere la verità. Fukasaku annuisce lentamente, come se il ricordo di quel nome avesse risvegliato antichi frammenti del passato.
    << Ah, Kurogami Yume, il Viandante dall'Occhio Coperto. Lo conoscevo molto tempo prima che perdesse il suo occhio. Era un eremita saldo nei suoi principi, con una visione unica del mondo. >>
    Il vecchio rospo anziano sospende per un momento il racconto, il suo sguardo si perde in ricordi lontani.
    << Era rispettato e temuto per la sua saggezza. Ma, dopo la perdita del suo occhio, qualcosa cambiò in lui. Iniziò a distaccarsi sempre più dalla realtà, concentrandosi su percorsi più oscuri della conoscenza eremitica. >>
    Fukasaku sospira, come se il peso di quei ricordi fosse ancora palpabile.
    << Kurogami Yume scelse vie più oscure per acquisire potere, un potere che alla fine lo portò alla sua tragica fine. Cercava la verità, ma alla fine, la verità lo consumò. Ecco perché, Azula, io non voglio insegnare certi aspetti dell'arte eremitica. La ricerca eccessiva della conoscenza può portare a esiti pericolosi. >>
    Il vecchio rospo guarda l'orizzonte, forse sperando che le sue parole avessero fatto breccia nella mia comprensione.
    << Ogni conoscenza ha il suo prezzo, giovane eremita. Devi decidere tu quale strada seguire e quanto sei disposta a sacrificare per la tua sete di sapere o nel tuo caso di libertà. >>
    Dice osservandomi dritta negli occhi, con i suoi pieni di tristezza e rammarico. Non volli domandargli di più sul Viandante, poiché riconosco il suo dolore.
    "Quindi esistono anche eremiti che hanno perduto la via. Ma che fine ha fatto? E cosa c'entra con mio zio?"
    Dubbi e perplessità avvolte nella mia mente.
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    L'Antico



    La giornata inizia con l'aria vibrante di eccitazione mentre ci dirigiamo verso il luogo sacro dell'eremita supremo dei rospi, noto come l'Antico. Fukasaku e Shima mi guidano attraverso sentieri frondosi e paesaggi che sembrano incantati. Il Monte Myoboku si svela davanti a me con la sua maestosa bellezza, avvolto in una luce dorata del mattino. Fukasaku avanza con passo lento ma deciso, mentre Shima segue con un sorriso sereno. La presenza dell'eremita supremo è avvertita nell'aria, una sensazione di saggezza antica e di connessione con la natura. Lungo il percorso, noto fiori rari e piante esotiche, segni di una flora unica che cresce solo in questo luogo magico. Finalmente, giungiamo di fronte a una vasta radura circondata da alti alberi e vegetazione rigogliosa. Al centro di questa radura, siede l'Antico, un imponente rospo con occhi saggi e una presenza che irradia potere e saggezza. Il suo aspetto trasmette la connessione profonda con il Monte Myoboku e la sua energia. Fukasaku fa un inchino rispettoso mentre Shima si inchina anch'essa. Io seguo il loro esempio, manifestando il rispetto dovuto all'eremita supremo. L'Antico ci guarda con occhi penetranti, valutando la nostra presenza con una calma impressionante.
    << Benvenuti, viaggiatori, >> pronuncia l'Antico, la sua voce riecheggia come un sussurro di foglie muovendosi al vento. << Fukasaku, Shima, avete portato con voi un'anima curiosa. >>
    Fukasaku prende la parola con rispetto. << Sì, Antico. Questa giovane eremita è qui per imparare, per connettersi con la nostra antica arte. Ha dimostrato dedizione e volontà. >>
    L'Antico annuisce leggermente. << La volontà è il primo passo verso la saggezza. Vi osservo, giovane eremita. Dimmi del tuo cammino e della tua sete di conoscenza. >>
    Prendo una profonda inspirazione, sentendo il peso della presenza dell'Antico. << Eremita supremo, sono qui per imparare, per comprendere il mio posto in questo mondo e come connettermi con la natura che mi circonda. Ho imparato la Modalità Eremitica, ed ho scoperto la libertà ma sento che c'è ancora molto da scoprire. >>
    L'Antico mi fissa a lungo, come se scrutasse la mia anima. << La Modalità Eremitica è solo la porta d'ingresso, giovane eremita. La tua sete di conoscenza è un dono, ma devi anche apprezzare la bellezza dell'ignoto. Solo allora potrai veramente connetterti con la forza che permea il Monte Myoboku e tutto ciò che esiste. >>
    L'Antico, con gli occhi ancora fissi su di me, sembra cadere in uno stato di trance, immerso in visioni oltre il velo del tempo. La sua voce echeggia misteriosamente nell'aria, intonando una profezia sotto forma di indovinello, che svela segreti celati nell'intreccio della natura, della morte e di un enigmatico gatto. Le sue parole sono cariche di significati nascosti e misteri avvolti nell'aura mistica del Monte Myoboku.
    << Tra foglie dorate e fiori di morte, il destino s'intreccia come fili di una tela. Un gatto di notte, guardiano di segreti, attraverserà il tuo cammino con occhi di smeraldo. Natura e morte danzano nell'oscurità, e tu, giovane eremita, sarai la chiave di un equilibrio fragile. >>
    La profezia dell'Antico è un indovinello intricato, le cui parole richiedono riflessione profonda. Le foglie dorate potrebbero simboleggiare la vita e la rinascita, mentre i fiori di morte indicano la fine di un ciclo. Il gatto, con occhi di smeraldo, sembra essere il guardiano di segreti misteriosi e forse il collegamento tra la natura e la morte. Guardo l'Antico con occhi curiosi, chiedendomi cosa potrebbero significare queste parole profetiche nella mia crescita come eremita. Mentre la trance dell'Antico si dissolve, rimango con il peso di una profezia avvolta nell'incertezza, pronta ad affrontare il mio destino tessuto dalle filigrane dell'energia naturale e delle antiche conoscenze del Monte Myoboku.
    << Che cosa...? >>
    Tutti, compreso Fukasaku, rimangono sorpresi di fronte a questo evento straordinario. Gli occhi del vecchio rospo risplendono di stupore, e il rispetto che traspare dal suo sguardo è palpabile.
    << Non sentivo una profezia da anni, >> mormora Fukasaku, con voce sommessa. << L'Antico è solito restare in silenzio, ma quando parla, le sue parole sono cariche di significato. >>
    Anche Shima, di solito pacata e riservata, sembra intravedere nell'indovinello del vecchio eremita un potenziale rivelatore di verità nascoste. La profezia rimane sospesa nell'aria, un enigma che aleggia nel cerchio dei rospi. Ed in questo modo che si conclude la Saga sul Monte Myoboku, dove davvero la Principessina è solo una Ranocchia.
     
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    I Vizi degli Shinobi
    Minazuki "Mimi" Inuzuka



    Quando varcai la soglia della maestosa magione del Daimyo, mio zio, Ozai Shimura, non potei fare a meno di percepire un'atmosfera vibrante di eccitazione. Come kunoichi della Foglia, avevo imparato a osservare attentamente i dettagli e a captare le sottili sfumature dell'energia intorno a me. Rientravo dal paese della Zanna dopo l'ardua missione svolta con Takeshi Yamashita, shinobi del Suono. Il mio sguardo fu catturato dalla presenza di tre lupi e di una "imponente presenza" appartenente ai Dodici Guardiani Ninja, le figure destinate a proteggere con ferrea dedizione il Daimyo. Tra questi valorosi guardiani, ne spiccava una particolarmente notevole: Minazuki "Mimi" Inuzuka, una parente stretta dell'Ottavo, Satoshi Inuzuka. Mimi era conosciuta per la sua devota fedeltà all'Hokage, un legame che andava oltre il semplice dovere nei confronti del Daimyo. Era un'ombra agile e potente, sempre pronta a difendere la Foglia con la stessa passione che nutriva per il suo clan. Appena varcai la soglia, i tre lupi presenti nell'area si mossero avanti verso di me con una curiosità intensa nei loro occhi ferali. Il più grande, dal pelo folto e selvaggio, iniziò a ringhiare, dimostrando un atteggiamento di cautela. Tuttavia, non appena il suo naso fiutò il mio odore, la sua espressione si ammorbidì e si avvicinò con fare docile, desideroso di attenzioni e carezze.
    << Suvvia Zephyr, non mi riconosci? >>
    Dico con un sorriso amorevole e sereno ed in quel momento, Mimi, con il suo carattere scontroso, si fece avanti con un'aria di sfida.
    << Chi sei e che cosa vuoi?! >>
    Chiese con voce decisa, ma il suo sguardo nascosto da una maschera di apparente indifferenza tradiva un interesse sottostante. Dopo avermi scrutato attentamente, Mimi cambiò improvvisamente espressione, come se avesse fatto una scoperta inaspettata. Con un atteggiamento apparentemente burbero, mi afferrò in braccio come se fossi una bambina, sorprendendomi con un gesto affettuoso.
    << Sei cresciuta, >> disse con voce morbida, << non credevo di vederti così grande ed addirittura con il coprifronte della Foglia. Che diavolo! Da quanto tempo è che non ci vediamo? >> La sua buffa tenerezza e l'atteggiamento burbero si svelarono come una copertura, rivelando una connessione più profonda e affettuosa tra noi.
    << Mimi lasciami giù! >> chiesi con imbarazzo << Quasi tre anni. >>
    In quel momento, la porta si apre e il Daimyo, mio zio, fece il suo ingresso. Entrambi ci inchinammo rispettosamente, e pure i tre lupi seguirono l'esempio della propria padrona.
    << Mizanuki Inuzuka, bentornata. >> esordisce il Daimyo allargando le braccia. << Spero tu abbia fatto un buon viaggio. Avrai molto da raccontare >>
    << Sì mio signore. Fa sempre piacere tornare a casa una volta tanto. Né parlavo proprio con la piccola Azula, che adesso è ormai una giovane donna. >>
    L'uomo abbozzò un sorriso, << Fa sempre piacere rivedere volti amici. Soprattutto con i tempi che corrono. Su, goditi il rientro. Più tardi mi aggiornerai su quello che accade fuori. >>
    Il Daimyo riprese i suoi doveri e come due amiche che si ritrovano a chiacchierare del più e del meno, dopo tanti anni, pure noi parliamo degli avvenimenti passati. La conversazione trascorse in modo leggero e rilassato, sciogliendo le tensioni della giornata.
    << Azula, questa volta mi prolungherò. Abbiamo molto di cui parlare! >>
    In quel periodo, non compresi minimamente quanto divenne spinosa la situazione politica tra le due alte cariche del fuoco. La presenza della Inuzuka avrebbe avuto un significato maggiore.
     
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    I Vizi degli Shinobi
    La Lupa


    Siamo sedute al tavolo, Mimi e io, in un ristorante affollato illuminato da luci soffuse. I vocianti rumori di sottofondo e il profumo invitante del cibo creano l'atmosfera perfetta per una serata tra amiche. Mimi, già abbastanza sbronza, tiene un bicchiere di sake tra le mani, sorridendo smorfiosamente come se nulla potesse turbare il suo stato di beatitudine.
    << Lo sai, Azula, >> inizia Mimi, i suoi occhi brillano di allegria malcelata, << la vita è troppo breve per non godersela al massimo. >>
    Ridendo, alzo il mio bicchiere, colmo d'acquam in un gesto di complicità.
    << Hai proprio ragione, Mimi. Ma forse dovresti rallentare un po' con il sake, altrimenti finirai col diventare il nuovo spettacolo del villaggio. >>
    Mimi ride a crepapelle, il suono vibrante e contagioso riempiendo l'aria intorno a noi.
    << Che importa? Meglio essere un buon spettacolo che noioso. Comunque, cosa hai imparato nel tuo viaggio? Qualcosa di interessante? >>
    La sua domanda mi coglie di sorpresa, e inizialmente, sono perplessa su come rispondere. Mi guardo intorno imbarazzata, e poi, con un sorriso sottolineato da una risatina nervosa, dico:
    << Beh, sai, Mimi, non ho mai fatto...sesso. Mi sembra che il mio viaggio sia stato più incentrato su addestramenti, missioni, e forse qualche avventura per le strade polverose del mondo ninja. Prorpio nelle ultime missioni ninja, o addirittura in duelli amichevoli questo discorso è uscito e non ho saputo affrontarlo, mettendomi in imbarazzo. >>
    Mimi scoppia a ridere in modo fragoroso, attirando l'attenzione di qualche commensale vicino. Con un ghigno giocoso, osserva intorno a noi e poi versa generosamente del sake nei nostri bicchieri, intimandomi di bere.
    << Ecco a te, Azula! Alla purezza e all'ignoranza! >>
    Inizialmente, mi mostro scettica di fronte al bicchiere di sake che Mimi versa con tanta enfasi. Alzo un sopracciglio, esprimendo una leggera diffidenza, come se temessi che il sake potesse rivelarsi una sostanza magica capace di svelare i segreti più profondi del mio viaggio. Mimi ride della mia espressione, con il bicchiere in mano pronto a brindare. Dopo un momento di esitazione, decido di immergermi nell'esperienza e porto il bicchiere alle labbra. La prima sorsata di sake scivola delicatamente lungo la mia gola, regalandomi una sensazione calda e piacevole. Sorrido, sorpresa dalla delicatezza del sapore e dalla sua capacità di avvolgere i sensi.
    << Mmm, non è male affatto, >> commento, lasciando che il sapore si diffonda completamente. Mimi ride di nuovo, evidentemente soddisfatta della mia reazione. Decidiamo di bere ancora, e il saké continua a fluire, accompagnato dalle nostre chiacchiere selvagge e dalle risate contagiose. Nel corso della serata, la bevanda alcolica fa il suo effetto, e l'atmosfera diventa sempre più rilassata e spensierata. Dopo aver bevuto, la conversazione si sposta in territori più leggeri, parliamo di amore, di storie romantiche e sciocchezze varie. Ma poi, improvvisamente, Mimi cambia tono. Il suo sguardo diventa serio e lucido, come se non avesse mai bevuto.
    << Azula, >> dice con un tono riflessivo, << il sesso, l'alcol e molte altre cose possono essere armi letali nelle mani di una kunoichi. La nostra forza non si misura solo nella destrezza delle arti ninja, ma anche nella nostra capacità di gestire il mondo che ci circonda. Sii consapevole di ciò che scegli di portare con te, perché ogni scelta ha un impatto, sia che tu lo voglia o meno. >>
    Inizialmente, quelle parole mi sembrano estranee, quasi aliene, per via anche dell'effetto dell'alcol che fluisce nella mia eprsona. Lo sguardo di Mimi è penetrante, e mentre cerco di decifrare il significato di ciò che ha detto, mi rendo conto che c'è molto di più in gioco di quanto avevo mai immaginato. Ma prima che possa chiedere spiegazioni, Mimi si avvicina, prende delicatamente il mio mento tra le dita e mi bacia. Inizialmente, sono confusa, ma poi, quasi istintivamente, il mio corpo reagisce e rispondo al suo bacio con la lingua. Un sussulto elettrico attraversa la stanza, e mentre i nostri sguardi si incrociano. Dopo il bacio, Mimi si ritira leggermente, ma il suo sguardo resta fisso sul mio. Con una voce morbida e calma, inizia a parlare come se volesse condividere un segreto solo con me.
    << Azula, la vita è piena di scelte. Quello che facciamo e come lo facciamo può determinare il corso delle nostre vite. A quest'ora, avrei potuto ucciderti. L'alcol, la situazione piaciona... insomma un po' di Saké e qualche chiacchiera e potevi essere totalmente mia. È importante essere consapevoli delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano. >>
    Ascolto le sue parole con attenzione, seppur effettivamente mi sento rapita dalle stesse, cercando di cogliere il significato profondo di ciò che sta dicendo. Mimi, con la sua saggezza misteriosa, sembra svelare verità nascoste dietro la facciata di questa serata. L'Inuzuka si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio:
    << Ora, Azula, la palla è nelle tue mani. Decidi cosa vuoi fare da adesso in poi. Puoi divertirti, esplorare nuovi orizzonti, o scegliere di procedere con più cautela. >>
    Per poi allontanarsi ed andare via.
    << Sai dove trovarmi, se mai avrai bisogno di risposte o di qualcuno con cui condividere il peso delle tue scelte. >>
    Le sue parole, sussurrate all'orecchio con un tono confidente, lasciano una sensazione di mistero e potere. Ora, davanti a me, si apre un bivio, e Mimi mi ha consegnato le redini della mia vita.
     
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    I Vizi degli Shinobi
    La Prima Volta



    Il corridoio si snoda nell'oscurità della notte mentre mi dirigo, ancora un po' ubriaca, verso la stanza di Mimi all'interno della maestosa Magione del Daimyo. Il silenzio avvolge il luogo, rotto solo dai miei passi incerti sul pavimento. Arrivata davanti alla sua porta, mi fermo un istante, contemplando la decisione appena presa. Dopo un respiro profondo, batto leggermente alla porta e attendo con il cuore che batte forte nell'attesa. La porta si apre, e Mimi appare davanti a me con uno sguardo che sembra già sapere il motivo della mia visita.
    << Azula, non pensavo che avresti avuto il coraggio di seguirmi. >>, con un sorriso malizioso è poggiata sulla porta, svestita e coperta solamente da un lenzuolo trasparente.
    << Forse il saké mi ha dato più coraggio del solito. >>
    Mimi mi fa cenno di entrare, e la stanza si rivela un rifugio intimo e accogliente. La luce fioca delle lanterne danza sulle pareti, creando un'atmosfera suggestiva.
    << Ho riflettuto su quello che hai detto stasera. Le tue parole mi hanno colpito. >>
    << C'è sempre una ragione dietro ogni parola. Ma le parole da sole possono mentire. Le azioni, invece, raccontano una storia più vera. >>
    Risponde avvicinandosi a me toccandomi il labbro con un indice per zittirmi. Senza dire altro, Mimi mi prende delicatamente per mano e mi guida verso il centro della stanza. Quattro individui, tre uomini e un'altra donna, popolano l'ambiente, mentre l'aria è avvolta da un fumo oppiaceo che nebbia la stanza, rendendo ogni dettaglio sfocato e misterioso. Il cuore batte forte nel petto mentre l'atmosfera carica di eccitazione mi avvolge. Il fumo crea un'aura di mistero e sensualità, amplificando le sensazioni e i contorni delle figure umane che si muovono nell'oscurità.
    << Non avere paura >>
    Mi sussurra Mimi all'orecchio, afferrandomi e baciandomi il collo. Io sorridente come una ebete, sotto l'effetto del saké e del fascino dell'atmosfera, ci lasciamo trasportare in un vortice di passioni, desideri e tentazioni. Il fumo oppiaceo crea una sorta di velo tra la realtà e il piacere, amplificando le sensazioni e diluendo ogni inibizione. La notte diventa un'orgia di emozioni, una danza selvaggia tra corpi e desideri, in cui il confine tra il sogno e la realtà si sfuma. Ogni momento è carico di intensità, il fumo avvolge il nostro incontro come un segreto condiviso, e la notte si svela in tutta la sua bellezza sensuale e oscura. In un momento carico di passione e desiderio, finalmente ho abbracciato la mia femminilità, sentendo il calore e l'intensità di un incontro che ha segnato il passaggio cruciale verso la maturità. Tra braccia maschili, ho sperimentato la dolcezza del cambiamento, baciata dal desiderio e avvolta nell'abbraccio avvolgente dell'Inuzuka, il cui affetto ha conferito un tocco speciale a questo capitolo della mia crescita. La notte si trasforma in un vortice di emozioni mentre iniziamo un viaggio che va oltre le parole, un viaggio guidato da una connessione profonda e dalle scelte fatte nella quiete della notte.
     
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    La Ferita Demoniaca
    La Rabbia di Azula



    Ancora con il braccio sanguinante e l'adrenalina pulsante nel mio corpo, mi reco nella stanza del Daimyo, pronta a chiedere spiegazioni. All'interno, trovo Ozai, il Daimyo e mio zio, il Generale Beifong e Minazuki Inuzuka, entrambi membri dei Dodici Guardiani Ninja. Entro nella stanza con rabbia nei miei occhi, desiderosa di capire ciò che è successo.
    << Zio! >> chiamo, cercando risposte. << Spiegami tutto. Cos'è stata questa farsa? Perché Benkei Rouchi è impazzito in questo modo? Cosa diavolo stai... >>
    Ozai, con il suo sguardo severo, rivolge la parola a Minazuki, pronunciando semplicemente il suo nome. In un attimo, Minazuki si scaglia su di me, afferrandomi senza pietà per il braccio sanguinante.
    << Mimi che cosa stai facendo?! >>
    Senza esitazione, mi getta via con un gesto brusco, facendomi impattare contro il muro. La sua forza è inaspettata, e la mia rabbia si mescola con una sensazione di impotenza.
    << Non puoi entrare sbraitando così con aria minacciosa nei confronti del Daimyo >>
    Mi rimprovera l'Inuzuka, mostrando come riesce a discernere il lavoro ed i doveri dalla vita personale. Il Daimyo interviene, notando che finalmente sono calma. Guardo Ozai con occhi ardenti, in attesa di una spiegazione.
    << Azula, >> disse con voce regale, << questo duello è stato indetto per testare le tue abilità, la tua forza e la tua abilità strategica. È un modo per dimostrare la tua crescita e la tua dedizione al nostro clan. >>
    La spiegazione era carica di una logica fredda, ma cercava di gettare luce su una situazione che, fino a quel momento, sembrava un groviglio inspiegabile di eventi. Con il braccio ancora pulsante di dolore, ascoltai attentamente, cercando di discernere la verità dietro le parole del Daimyo. Inizio a ridere istericamente e con nervosismo papabile.
    << Tutto qui? Semplicemente per il Clan e per dimostrare se sono forte?! >>
    La ferita pulsava dolorosamente, come una ustione indelebile che marchia le mie carni. Il Daimyo ordina all'Inuzuka di portarmi dal "Bonzo", un altro membro dei Dodici, il guardiano ninja specializzato nelle arti della guarigione. Mentre Mimi mi portava dalla cura del Bonzo. Nel frattempo, il Generale Beifong rimase sola con Ozai nella stanza. Il Generale osservò l'uscita di Minazuki con me e rivolse uno sguardo interrogativo a Ozai.
    << Non è pronta per affrontare una sfida del genere e divenire il prossimo Daimyo. >> disse, la sua voce profonda riflettendo una certa preoccupazione.
    Ozai, con la sua espressione insondabile, rispose:
    << Il suo corpo sembra gestire bene l'energia demoniaca. Questo duello è stato un banco di prova. Non dobbiamo sottovalutare il suo potenziale. >>
    Il Generale Beifong annuì con una certa riserva. << Ma è rischioso. La sua formazione non è ancora completa. Si comporta ancora come una ragazzina viziata. >>
    Ozai sorrise, un sorriso che trasmetteva soddisfazione. << I rischi sono necessari per il progresso. La sua crescita è importante per il nostro clan e per il suo futuro. >>
     
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    La Ferita Demoniaca
    "Il Bonzo"


    Con il braccio ferito e il corpo ancora pulsante di dolore, Mimi mi portò rapidamente dal Bonzo per ricevere le cure necessarie. Mentre mi sorreggeva, la sua espressione rifletteva una miscela di preoccupazione e disapprovazione.
    << Non dovevi fare quello che hai fatto con il Daimyo, Azula, >> rimproverò Mimi, il tono della sua voce carico di autorità e preoccupazione.
    << Le tue azioni potrebbero avere conseguenze, e non possiamo permetterci di mettere in pericolo il nostro rapporto con il Daimyo e il clan. >>
    << Lo so, Mimi, >> risposi con un sospiro di dolore. << Ma tutto sembrava così confuso, e avevo bisogno di capire. Non pensavo che sarebbe arrivato a questo. >>
    Mimi continuò a sorreggermi, ma il suo sguardo era fermo e dopo un sospiro.
    << Devi imparare a controllare la tua impulsività, specialmente in situazioni delicate come questa. Abbiamo bisogno del Daimyo dalla nostra parte. >>
    Accettai il rimprovero con un cenno di testa, consapevole che il mio comportamento avrebbe potuto avere conseguenze non solo per me stessa ma anche per il clan. Mentre ci avvicinavamo alla dimora del Bonzo, riflettevo su quanto fosse cruciale mantenere un equilibrio tra la mia sete di conoscenza e il rispetto per le gerarchie e le dinamiche interne del clan. Mimi aprì con decisione la porta della dimora del Bonzo, il cui viso trasmetteva una serenità concentrata mentre si trovava in preghiera. Il Bonzo alzò lo sguardo, un anziano con occhi saggi e un volto scavato dal tempo.
    << State disturbando la mia preghiera. >> disse con calma.
    Mimi, rispettando il luogo sacro, spiegò la situazione al Bonzo.
    << Azula è ferita, Kaito. Abbiamo bisogno delle tue cure. >>
    Il Bonzo annuì comprensivo, accantonando momentaneamente la sua pratica spirituale.
    << Mettila su quel lettino, Mimi. >>
    Sentirla chiamare Mimi pure da Kaito Tanaka, detto il Bonzo, mi fa rincuorare questo significa che sono amici. Il Bonzo spiegò il processo di cura con calma, combinando saggezza medica e preghiera buddista.
    << Inizierò applicando delle erbe medicinali sulla ferita per ridurre l'infiammazione, >> disse mentre preparava gli ingredienti necessari. << Poi, pregherò per la sua guarigione, invocando le energie benefiche del Budda. >>
    Mentre curava la mia ferita, il medico parlava come se intrecciasse la medicina con la spiritualità.
    << Il nostro corpo è un tempio sacro, e la guarigione richiede equilibrio non solo fisico, ma anche spirituale. >>
    Kaito Tanaka, con un'aura di serenità, iniziò la sua preghiera mentre applicava l'impacco medicinale sulla ferita. La stanza era pervasa da un senso di sacralità mentre le sue parole risuonavano nell'aria:
    << O Budda della Compassione, Kannon, ascolta la nostra supplica. Nel tuo nome, chiediamo guarigione e protezione per questa anima in difficoltà. Accogli le nostre preghiere e guarisci il corpo e lo spirito di Azula. >>
    Mentre il Bonzo intonava le sue preghiere, un dolore acuto mi attraversò il corpo. Iniziai a gridare involontariamente, la ferita reagiva alla cura spirituale con una violenza sorprendente. Il Bonzo continuò la sua preghiera senza smettere, le sue parole diventavano un ponte tra il divino e il terreno.
    << Che la tua luce divina elimini le tenebre che avvolgono questa ferita. Concedi forza e guarigione a questa guerriera, perché possa affrontare le sfide avanti con il cuore purificato. >>
    Il mio grido di dolore si mescolava alle sacre invocazioni, una sinfonia di sofferenza e spiritualità. Mentre il Monaco completava la preghiera, la sensazione di oppressione cominciò a dissolversi, sostituita da una calma rigenerante. La sua voce si abbassò lentamente, e il dolore, seppur ancora presente, divenne più sopportabile.
    << Che la tua compassione, Budda, guidi Azula sulla strada della guarigione >>
    Concludendo la preghiera, il Bonzo si ritirò silenziosamente dal mio fianco, lasciandomi riflettere sulla potenza della fede e della cura spirituale in quel momento di dolore.
    << E' finita...? >> chiedo con affanno. Dopo aver terminato il trattamento, il monaco mi guardò con occhi compassionevoli.
    << Questa ferita è causata da un chakra demoniaco potente. Una ferita infetta, non solo nel corpo ma anche nell'anima. Dovrai essere cauta, Azula, nel maneggiare tali energie oscure. >>
    Mentre il Bonzo pronunciava le sue ultime parole, la serenità del luogo e il profumo delle erbe medicinali creavano un'atmosfera di cura e spiritualità, fornendomi un sollievo necessario in quel momento di prova.
    << Avessi affrontato ora Hiruka con le sue abilità di controllo dell'oscurità... >> dico con un sorrisino, quasi che non ho compreso appieno la situazione.
    << A quest'ora saresti morta. >> conclude Mimi con le braccia conserte.
    In quel luogo in cui scienza e religione si incontrano, mi immergo nei miei pensieri nel mentre che i due Guardiani chiacchierano su determinate cose. Lo contro contro il principe terminò con quel bel regalino.
    "Una volta che le acque si calmano mi sa che dovrò fare un viaggio alla Nuvola."
     
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    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
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    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
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    Il carro su cui viaggiava era scomodo come pochi, non riusciva a capire perché la gente non si decidesse a foderare gli interni dei palmi in maniera un po'più accogliente. Per gli dei, alcuni dei tizi con cui aveva viaggiato erano mercanti dalla fama internazionale, gente che andava da un capo all'altro del mondo a vendere i suoi dannati prodotti. Si chiedeva come fosse possibile che nessuno di loro avesse mai speso qualche misero quattrino per migliorare la comodità di eventuali viandanti. Era un atto veramente egoistico da parte loro e una sofferenza per chi come lui usufruiva molto spesso di simili passaggi. Senza contare che non era un vero scroccone, lui offriva in cambio la sua protezione e diamine di solito la vendeva anche parecchio bene infarcendo la sua proposta con truci storie di banditi e saccheggiatore. Se tutte le sue storie fossero state vere l'intera regione del suono sarebbe stato uno dei posti peggiori in cui stare nell'intero mondo ninja, altro che le Terre di Nessuno.
    "Siamo quasi arrivati?"
    "Com'è impaziente signor shinobi. Ci vorrà ancora un'oretta prima di arrivare in vista delle mura di Konoha!"
    "Scusi, è che mi sto cagando addosso. Odio le lunghe percorrenze senza un bagno comodo."
    "Oh, la prossima volta mi assicurerò di montare una toilette sul carro, così che eventuali scrocconi possano viaggiare soddisfatti..."
    "Hey, hey... Scroccone a chi?"
    "Sono giorni che viaggiamo e abbiamo incontrato un mare di gente, sai cosa non abbiamo incontrato? Banditi del cazzo. Proprio i banditi del cazzo da cui ci avresti dovuto proteggere!"
    "Woooo, calmino eh. Guarda che le assicurazioni funzionano così, meno le usi più vuol dire che funzionano bene. Se ci avessero attaccato impunemente che genere di deterrente sarei stato? "
    L'uomo alla guida del carro non era chiaramente convinto del fatto che lo Yamashita, seduto da giorni al coperto del suo mezzo, potesse in qualche modo aver avuto modo di dissuadere fantomatici assalitori, ma ormai erano quasi a Konoha e tanto valeva portarlo a destinazione e liberarsi di quell'inutile e polemico carico.
    "Oh, ci siamo. Io scendo qui!"
    Ancora lontani dalle mura, l'uomo aveva preso commiato dal suo passaggio e si era diretto verso l'enorme palazzo che era la sua meta. Lo stupore nello scoprire che Azula era la nipote del Daimyo del Fuoco era stato tale da lasciarlo a bocca aperta per giorni. Inizialmente si era incazzato perché nessuno aveva pensato bene di informarlo della cosa prima che i due partissero per una pericolosa missione contro lo stesso tizio che aveva già mutilato il nipote del Kokage. Perché cazzo affidavano sempre a lui i nipoti di persone importanti, forse rientrava tutto nel tentativo di farlo fuori? Il Kokage aveva pensato che se lei fosse morta, allora l'intero Paese del Fuoco avrebbe reclamato la sua testa e di conseguenza sarebbe stato autorizzato a offrirla loro in virtù della diplomazia? Sembrava tutto troppo contorto e comunque i due ninja avevano ottenuto il loro risultato e da quel momento anche il Kokage era più bendisposto nei suoi confronti.
    Ci era voluto un po'prima che realizzasse l'altro risvolto della situazione. Per come la vedeva lui aveva salvato la vita alla nipote del Daimyo, in qualche maniera poteva dire di essere suo amico. Visto la differenza di età poteva quasi considerarsi lui stesso in un certo qual senso uno zio della manipolatrice del fuoco. Di certo la ragazza aveva risorse illimitate ed entrare nella sua cerchia gli avrebbe garantito una buona serie di agi e benefici, non poteva certo lasciarsi sfuggire quella ghiotta situazione.
    Così aveva annunciato che sarebbe stato via per qualche settimana e si era imbucato sul primo carro che aveva trovato in direzione di Konoha. Ora davanti alle porte del palazzo si rendeva conto che il suo piano faceva acqua da tutte le parti. Cosa avrebbe mai potuto dire per presentarsi? Un uomo tutto smandruppato con gli occhiali rotti e una camicia floreale, giunto a bussare alla porta del Daimyo. Era inutile rimuginarci troppo, a volte basta seguire l'istinto.
    Si presentò alle guardie all'ingresso ed esibì il più largo dei suoi sorrisi, sollevò indice e medio della mano destra in segno di saluto e fece un bell'occhiolino.
    "Yo ragazzi, sono Takeshi Yamashita, sono certo che avrete sentito parlare di me. Sono un amico di Azula, forse dovrei dire il migliore amico. sapete, una volta le ho salvato la vita. La ragazza mi adora, non vedrà l'ora di vedermi."

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    Lo strano caso dei nipoti importanti


    Mi trovo nel giardinetto di fronte alla dimora minore degli Shimura, immersa nella mia pratica di allenamento. Nonostante la giornata sia fredda, indosso abiti d'allenamento invernali che mi proteggono dal gelo. Sento il tessuto aderire al mio corpo mentre eseguo calci precisi, concentrata sul controllo dei movimenti. La brezza fresca accarezza il mio viso, ma il sole invernale rende l'atmosfera gradevole nonostante la temperatura bassa. I miei passi risuonano leggermente sul terreno mentre mi muovo con agilità, cercando di perfezionare la mia tecnica. Controllo la mia temperatura corporea, sentendo il calore diffondersi attraverso i miei muscoli mentre mi concentro sui movimenti fluidi. In questo momento di allenamento, cerco anche di focalizzare la mia energia interiore, sentendo dentro di me un'armoniosa connessione tra mente e corpo. Nel frattempo, le fiamme danzano davanti a me, parte integrante della mia pratica. Le osservo con attenzione, cercando di controllarle con la stessa maestria con cui affronto i miei calci. La loro presenza dona al giardino una luce vibrante, rendendo l'atmosfera ancor più suggestiva. Nonostante il freddo pungente, mi sento viva e concentrata nel mio allenamento. Immersa nel giardinetto degli Shimura, sento la presenza degli spettri intorno a me, come sfumature di un mondo invisibile. Tra le ombre, appare uno spirito, il cui volto assume una luminosità eterea. Chiamo questo fantasma "Hikari", un'anima saggia che ha trascorso la sua vita ad affinare le sue abilità nell'arte della spada. Hikari si avvicina con una gentilezza palpabile, emanando un'aura di saggezza. La sua figura è avvolta da un bagliore leggero, e il suo sguardo riflette la conoscenza di secoli. Mi sorride amorevolmente, consapevole della mia capacità di percepire la sua esistenza.
    << Salve, Nekomata-san. Posso percepire il tuo potere demoniaco, crescere rispetto al passato. Un dono che ti permette di vedere oltre il velo tra i mondi. Sei qui per allenarti, ma batti sempre la fiacca con questi calci. >>
    E' vero la mia abilità di percezione dell'ultraterreno, migliora giorno dopo giorno ed a quanto pare questo spirito mi ha sempre osservato allenarmi, raccapricciante, un po' come i vecchi ai parchi che ti osservano facendo cose losche. La sua voce è un sussurro delicato, quasi musicale, mentre inizia a guidarmi attraverso gli esercizi. Decido di ignorare la seconda parte del suo messaggio, focalizzandomi sulla potenza d'impatto dei miei calci.
    << Senti l'energia intorno a te? Ogni spirito è unico, con una storia da raccontare. Concentrati sulla tua connessione con il mondo degli spiriti mentre compi i tuoi movimenti. Solo così possiamo aiutarti. >>
    Mi muovo seguendo i suoi consigli, sentendo la presenza degli spiriti intorno a me amplificarsi. Mentre perfeziono le mie abilità, "Hikari" condivide la sua esperienza passata.
    << Durante la mia vita, ho imparato a dominare le energie oscure che mi circondavano. Ho viaggiato attraverso mondi invisibili, affrontando sfide spirituali. Ora, sono qui per condividere la mia saggezza con te. >>
    Dopo le parole di "Hikari", la mia mente si trova ad affrontare un sorprendente quesito. Mi domando se l'antico spirito che si era presentato come guida spirituale non era altri, in realtà, che un vecchio contenitore del Nekomata. Questa eventualità mi colpisce tuttavia il mio momento di riflessione viene bruscamente interrotto da un piccolo garzone che corre verso di me, occhi vispi e un messaggio urgente. Un visitatore da lontano è giunto, e il suo nome è Takeshi Yamashita. Mentre ascolto il messaggio, posso sentire l'emozione e la curiosità crescere in me. Non vedo Takeshi da più di un anno, e il pensiero di un incontro improvviso crea un turbinio di emozioni.
    << Che ci fa quel vecchietto qui? >>
    Decido di interrompere l'allenamento, asciugando il sudore con una tovaglia mentre mi dirigo verso la porta principale. Il garzone mi guida attraverso i corridoi della dimora degli Shimura fino a raggiungere l'ingresso. La porta si apre, svelando il volto di Takeshi Yamashita. Mentre lo osservo, posso notare che nonostante sia passato del tempo, lui è rimasto sempre lo stesso.
    << Takeshi, >> dico, mentre tengo l'asciugamano sopra la testa, con il mio braccio carbonizzato ma caratterizzato da un rosario << Cosa ti porta qui nella regione del Tanzaku? Prego accomodati, non mi aspettavo nessuna visita quest'oggi. >>
    L'avrei fatto passare, nel mentre la servitù l'avrebbe messo più a suo agio di quanto possa fare io in quel preciso momento.
     
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    I tizi all'ingresso non sembravano particolarmente propensi a lasciarlo passare e quasi stava per decidere di lasciar perdere, quando improvvisamente l'acuta e riconoscibile voce della Shimura giunse alle sue orecchie.
    "Takeshi, Cosa ti porta qui nella regione del Tanzaku? Prego accomodati, non mi aspettavo nessuna visita quest'oggi."
    Lo Yamashita riservò un sorriso a trentadue denti alla padrona di casa e lanciò uno sguardo come a dire 'che vi avevo detto?' agli attendenti che avevano dubitato di lui.
    Quegli stronzi pensavano probabilmente che fosse uno sbandato che fosse passato di lì senza sapere di chi fosse quel posto nella speranza di scroccare un pasto. Effettivamente non era affatto una pessima idea e avrebbe potuto decisamente implementarla ai suoi scopi.
    "Oh, Azula cara! Questi bruti non credevano al fatto che fossimo amici. Incredibile..."
    In realtà non era affatto incredibile e per un momento l'uomo dovette osservare la Shimura per assicurarsi che fosse proprio la ragazza con cui era stato in missione. Sembrava molto più adulta di come la ricordava e anche fisicamente 'diversa'. Certo era passato parecchio tempo dall'ultima volta che si erano visti, ma non si aspettava di trovarsi davanti un'altra persona.
    In particolare ad attirare la sua attenzione fu il braccio dall'aspetto tutt'altro che salubre, d'altronde sua madre glielo diceva sempre di non giocare con il fuoco quando era ragazzino ed evidentemente Azula aveva imparato quella lezione sulla sua stessa pelle.
    "Sono stato maleducato a presentarmi qui su due piedi, ma mi sono detto chissà come sta la mia vecchia amica? E non ho resistito alla tentazione di venire a scoprirlo. Sai, non è servito neanche chiedere indicazioni per trovare questo posto. Certo che hai proprio una bella catapecchia qui eh?"
    Esplose in una risata sincera nel dire quelle ultime parole, poi infilando la mano nello zaino tutto rattoppato estrasse due lattine di birra piuttosto scadente.
    "Non voglio essere invadente, ma vista l'ora non è che qui avete una cucina? Sarebbe bello mangiare qualcosa insieme non credi? Io ho portato le birre!"
    Un attimo di silenzio seguì quell'affermazione, mentre l'uomo si introduceva in casa seguendo la servitù. Già una volta aveva fatto un'enorme gaffe riguardo all'età della Shimura e sperava di non aver appena commesso un reato davanti a tutta quella gente che già lo odiava.
    "Adesso ce l'hai l'età per bere vero? Se no sono solo per me, sia chiaro eh..."
    Non era certo una scelta galante o da buon ospite, ma aveva scoperto ormai parecchi anni fa che alla galanteria preferiva immensamente il salvarsi il fondoschiena e l'ultima cosa che voleva era avere un Daimyo incazzato nero con lui perché aveva offerto dell'alcool alla nipote minorenne. Ma era passato un anno dal loro incontro e lei aveva diciassette anni all'epoca, in teoria la matematica avrebbe dovuto salvarlo.

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    Edited by Leeroy Gorshmit - 29/2/2024, 09:45
     
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    La voce pungente di Takeshi riempie l'aria, mantenendo quel tono spiritoso che gli è sempre stato proprio. Con un sorriso, mi rivela che le guardie all'ingresso non credono che siamo amici, un fatto che non può fare a meno di suscitare in me un risolino leggero.
    "Di sicuro non siamo amiconi per la pelle, questo c'è da dirlo."
    Nell'osservarlo, barboneggiante come al solito, noto come nonostante il tempo le persone non cambiano.
    << Impossibile che possano dubitare di una cosa del genere, accomodati pure Takeshi! >>
    Mentre continuiamo a camminare attraverso i corridoi, Takeshi rovescia il sarcasmo sulla dimora degli Shimura. Con un'occhiata maliziosa, mi fa notare ironicamente la "bella catapecchia" che ora chiamo casa, un riferimento sornione alla maestosità della dimora del Daimyo. Nonostante il sarcasmo, c'è un'apprezzamento sottinteso per le mie circostanze, tutt'altro che da morta di fame.
    << Beh, effettivamente lo zio ha investito molto per questa bettola, sai, per tenere la famiglia tutta unita. >>
    Takeshi, con la sua solita cortesia, si scusa per l'invadenza implicita e propone l'idea di condividere un pasto insieme. Allude al fatto che ha delle birre, e il pensiero di gustare un boccone in sua compagnia mi sembra allettante.
    << Certamente, Takeshi. Immagino che dopo un lungo viaggio tu abbia fame. Effettivamente dopo gli allenamenti ho fame pure io, non mi dispiacerebbe mangiare un boccone. >>
    Senza indugiare troppo, Takeshi cambia argomento e con un sorriso giocoso chiede se ora ho l'età per bere. La sua domanda suscita una risata sincera da parte mia, mentre assicuro a Takeshi che sì, sono abbastanza grande per apprezzare una buona birra. L'idea di condividere un momento di relax e compagnia con un vecchio collega rende la prospettiva ancora più allettante.
    << Ma sicuro, ora posso bere. Ed onestamente una birretta ora ci sta. >>
    Non sono nemmeno le dodici del mattino, e per Takeshi potrebbe sembrare pure una presa in giro, ma con il fatto che trascorro molto tempo con Mimi Inuzuka le mie abitudini o più che altro le mie barriere mentali si sono aperte. Tuttavia un pensiero rimane fisso nella mia mente, perché è venuto a trovarmi dopo così tanto tempo? Non è che vuole soldi per il suo alcolismo? Mi avvio lungo i corridoi della dimora, invitando l'ospite a seguirmi, lasciandomi guidare dall'aroma del cibo che inizia a pervadere l'aria. Dopo qualche passo, raggiungo una cucina minore, meno sontuosa rispetto a quella principale, ma comunque accogliente. È il cuore pulsante della dimora, il luogo dove la servitù lavora instancabilmente per preparare i pasti. Appena giunta in cucina, la servitù accoglie la mia presenza con un breve inchino di rispetto. Tuttavia, faccio cenno che non c'è bisogno di formalità, mettendomi un attimo a disagio per la differenza di trattamento.
    << Suvvia quante volte vi ho detto di smetterla con queste riverenze? >>
    Lo sguardo di Shizuka, una delle abili domestiche al servizio della dimora, è particolarmente attenta mentre osserva me e Takeshi entrare. Nonostante il mio imbarazzo, Shizuka sembra cogliere l'opportunità di preparare qualcosa di speciale, il suo asso nella manica. Con destrezza, si avvicina ai fornelli e inizia a lavorare, tirando fuori il suo piatto forte: udon con verdure croccanti. Il profumo avvolgente dei noodle e delle verdure che iniziano a sfrigolare riempie la cucina, creando un'atmosfera accogliente. Al di fuori di Shizuka che sta preparando il nostro pranzo, tutta la servitù a poco a poco va via, lasciandoci soli, tranne per gli innumerevoli spettri che girano in quella casa, cosa alla quale oramai mi sono abituata e che posso vedere solamente io. Mi avvicino ad un mobile ed afferro due vecchi boccali di legno, appartenenti sicuramente alla gente che lavora in quei luoghi. Porgo il calice al mio vecchio compagno e mi siedo difronte a lui.
    << Sai Takeshi? Prima ti prendevo in giro con il tuo problema con l'alcol. Adesso sono una "barista". Mi improvviso tale durante le mie missioni, e ballo per intrattenere il pubblico. >> dico mostrando come effettivamente sono cambiata durante questi anni. << Ma a te l'onore di servire la birra. Qual'è il motivo della tua visita, a parte venirmi a salutare? >>
     
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    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Impossibile che possano dubitare di una cosa del genere, accomodati pure Takeshi!"
    Per un attimo gli parve di cogliere un velo di sottile ironia nel commento della ragazza, ma sicuramente doveva essersi sbagliato. La ragazza non soltanto lo invitò ad entrare, ma addirittura acconsenti entusiasta alla sua proposta di pranzare assieme. Doveva ammettere che rispetto all'ultima volta in cui l'aveva vista era diventata decisamente più simpatica. O forse semplicemente il fatto che fosse diventata maggiorenne e avesse scoperto i piaceri dell'alcool faceva sì che non lo guardasse torvo come se fosse un ubriacone di merda. Tutti bravi a giudicare quando non si sa cosa si sta giudicando, poi si prova una volta e non si torna più indietro. Nonostante quelle riflessioni un po' piccate, non aveva la benché minima idea di rovinare quel momento e se le sarebbe tenute per sé. D'altronde quella tizia era la nipote del Daimyo, doveva aver passato l'intera vita educata a guardare gli altri dall'alto in basso, vedendo ogni suo desiderio soddisfatto con uno schiocco di dita e di conseguenza non doveva essere stato facile per lei abituarsi al mondo 'reale'. Da un certo punto di vista l'ammirava per questa sua scelta, avrebbe potuto tranquillamente continuare a godersi la bambagia vivendo di vizi e lussi, invece aveva scelto di scendere tra la gente comune.
    "Suvvia quante volte vi ho detto di smetterla con queste riverenze?"
    A conferma di quanto aveva appena supposto, non appena entrarono nella cucina si trovò a dover pregare la servitù di non fare troppe manfrine, non sapeva se lo faceva perché c'era lui o solo per abitudine, ma doveva ammettere che a lui non dispiaceva affatto l'essere servito e riverito.
    Il lugo in cui l'aveva portato la Shimura era più o meno grande come cada sua e già era entusiasta di vedere una cucina di simili dimensioni. Per fortuna non sapeva che quella era in realtà la cucina più piccola dell'enorme palazzo del Daimyo.
    "Accidenti, questa è perfino più grande della caverna di Gunnoshy-san..."
    Subito aveva pensato al ricchissimo avvocato di Oto cui tante volte aveva dovuto fare ricorso, che nascondeva una specie di enorme caverna segreta sotto casa in cui la malavita di Oto era solita riunirsi per consigli legali e bische clandestine. L'aveva sempre presa come simbolo del massimo dello sfarzo, ma ora avrebbe dovuto ricredersi.
    "Sai Takeshi? Prima ti prendevo in giro con il tuo problema con l'alcol. Adesso sono una "barista". Mi improvviso tale durante le mie missioni, e ballo per intrattenere il pubblico... Ma a te l'onore di servire la birra. Qual'è il motivo della tua visita, a parte venirmi a salutare?"
    All'udire quelle parole scoppiò in una risata sguaiata. Evidentemente era davvero cambiata la ragazza e pure lei stessa se ne rendeva conto. Per quanto lo riguardava era decisamente cambiata in meglio. Nulla da dire a riguardo.
    Oh, Azula. Sai, un po' avevo paura che diventassi una bacchettona. Per fortuna hai preso la retta via...
    Con quelle parole andò a prendere due birre dallo zaino.
    Erano lattine da mezzo litro tra le più economiche che fosse riuscito a trovare e un po' si vergognava a portare un prodotto così scadente in un luogo simile. Aprì la prima e riempì il bicchiere della ragazza, per poi riempire anche il proprio con la seconda lattina.
    "Barista e ballerina... Beh sarebbe un piacere per me vederti in questa seconda veste. Giusto per darti un giudizio da esperto, si intende."
    Sollevando il boccale lo porse a mo di brindisi in direzione della Shimura per poi tracannarne una bella golata.
    "Per quanto riguarda la mia visita... Ci vuole un motivo speciale per chiedersi come sta qualcuno cui si è salvata la vita? Cioè, è una cosa che non capita tutti i giorni no? Si crea un legame speciale. Sei un po' la mia pupilla. Quasi una discepola! Almeno sulla birra ha funzionato d'altronde!"

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 66
     
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    La Bella & La Bestia
    Birra & Danza


    Mentre ci sediamo al tavolo in attesa del pasto preparato con maestria da Shizuka, Takeshi sorride divertito, ricordando il passato. Con una risata leggera, mi rivela che al nostro primo incontro ero considerata una bacchettona, e in cuor suo, è difficile dargli torto. Cresciuta nello sfarzo e in una sorta di bolla di cristallo, la mia visione del mondo aveva subito un cambiamento considerevole nel corso del tempo.
    << Beh non posso dirti che non sia vero. Ero ancora una ragazzina, dopotutto. >>
    In quel preciso momento mi passa per la mente ciò che è accaduto ormai parecchi anni prima, l'attentato da parte di Kaede, la donna con le sembianze di Shizuka, tante fin troppe cose che mi hanno spinto a dovermi svegliare per essere pronta a vivere in un mondo ingiusto come questo. Scollo la testa e mi focalizzo nuovamente su Takeshi, che, desideroso di rendere la giornata ancora più piacevole, prende due birre in lattina e le versa nei bicchieri. Il suo sguardo curioso è palpabile, poiché sembra aspettarsi che io mi esprima in qualche modo, sia ballando che facendo l'insolita barista. La situazione, seppur inusuale, suscita in me un sorriso complice, consapevole del mio passato da donna dedita alle formalità e ora pronta a rompere quelle barriere con la compagnia di un vecchio amico. L'uomo mi rispose che non vi è un motivo in particolare per venirmi a trovare, tuttavia, sostiene, che sono diventata la sua pupilla e che nell'ultima missione sia stato proprio lui a salvarmi.
    << Le mie memorie sono differenti, caro Takeshi. Ma se lo dici tu >>
    Faccio spallucce, non mi va di intaccare le memorie di un ubriacone. Ricordo molto bene le innumerevoli volte in cui ha tentato la fuga o ha detto di abbandonare la missione. Le innumerevoli volte nella quale si è mostrato più umano e codardo di quanto richiedeva quel momento così adrenalinico. La sua missione non è stato altro che ripulire il suo nome. Decido di sorprendere Takeshi con un tocco di spettacolo, evocando un clone che si esibisca in una danza per intrattenerci. Con un gesto fluido delle mani, il clone appare improvvisamente accanto a me. L'effigie magica assume la forma di una versione di me stessa, successivamente lo stecco clone effettua la tecnica della trasformazione ed ottiene uno splendido costume da danzatrice del ventre.
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu e consiste infatti nella creazione di copie dotate di consistenza fisica, in grado quindi di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più Chakra. Il vero punto di forza del Jutsu è che i cloni, non appena svaniti, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze acquisite durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu. È possibile creare un solo Clone per volta, tranne per le eccezioni previste da Regolamento e FAQ.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    Henge No Jutsu - Tecnica della Trasformazione
    GVoe
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa Tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo di un cucciolo di cane o più grande di un orso.
    Siccome la Tecnica non cambia il peso dell'utilizzatore bisogna fare attenzione, ad esempio sarà infatti possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma sarà poi impossibile lanciarlo in assenza di un bonus alla Forza. Eventuali Armi possedute dal Ninja saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa Tecnica. Questa è considerata la Tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno, mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La Tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve e potrà avere una durata massima di cinque Turni o due ore.
    Se utilizzata a fini investigativi durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.

    Consumo: 1 (A Turno)

    La mia controparte magica inizia a muoversi con grazia, seguendo il ritmo immaginario della musica che risuona nell'aria. I suoi movimenti sono sinuosi e ipnotici, coinvolgendo tutto il corpo con una perfetta armonia. Le mani si muovono in arabeschi eleganti, mentre i fianchi ondeggiati seguono un ritmo misterioso.
    << A proposito dell'ultima missione. Hai risolto con il Kokage? >>
    Chiedo con curiosità, proprio per sapere come si sono evoluti gli eventi. Se non ricordo male c'entrava proprio il nipote del suo Kage, la sua dipartita o una cosa del genere. Anche in quei momenti Takeshi è stato un personaggio ambivalente e fino alla fine non ho saputo capire cosa provassi nei suoi confronti, se sdegno o tenerezza. Anche ora, che è difronte a me, non riesco a comprendere cosa effentivamente rappresenta per me quell'individuo. Poco male, sorseggio la birra e noto immediatamente la scarsa qualità della stessa, ma che possiamo farci la birra è birra. Il colore degli abiti da danzatrice del ventre si fonde con la magia circostante, creando giochi di luce e ombra che aggiungono un tocco di magia all'esibizione. Il mio clone sembra fluttuare leggermente sopra il pavimento, come se danzasse su un vortice di vento invisibile.
    "Vediamo se è una bella copertura, almeno così posso sfruttarla in pieno per le mie missioni"
    Stato Mentale: Serena
    Stato Fisico: Perfetto
    Chakra: 220 - 8 - 1 = 211
     
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    Arte dei Sigilli
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    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
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    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
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    Takeshi avrebbe voluto dire alla kunoichi che sebbene il tempo passato, restava fondamentalmente ancora una ragazzina, ma era certo che non sarebbe stato in grado di trovare il modo giusto di dirlo se non con qualche frase che avrebbe certamente fatto infuriare la Shimura e visto il clima disteso che si era venuto a creare tra i due, voleva lasciare che le cose continuassero a rimanere tali.
    "Le mie memorie sono differenti, caro Takeshi. Ma se lo dici tu"
    La giovane decise di prenderlo in contropiede, lui rimase per un attimo interdetto difronte al suo tono ironico e cominciò a raccogliere le idee per ribattere a modino. Andava bene tutto, ma lui si ricordava perfettamente di come il suo intervento avesse evitato che la ragazza facesse la stessa fine di quel minchione del Kaguya che l'aveva preceduta ad affrontare con lui quel merdoso di Houken. Ricordava perfettamente il suo ingresso glorioso, lancia in resta a salvare la damigella in pericolo come il principe di una fiaba del cazzo. Se ora l'altra non aveva intenzione di riconoscerglielo era pronto a litigare. Prese un profondo e polemico fiato, per poi cominciare la sua arringa.
    "...Wow..."
    Non riuscì a dire altro e si bloccò a bocca aperta. Quello della sua discepola era stato un colpo basso. Richiamando un clone al suo fianco, la ragazza gli aveva fatto adottare una mise estremamente provocante per poi iniziare un balletto che in altre situazioni avrebbe tranquillamente pagato per guardare.
    "S-sei brava davvero..."
    Non aveva più parole da usare e si rendeva conto di star ipersalivando, non certo la perfetta espressione di un mentore.
    "A proposito dell'ultima missione. Hai risolto con il Kokage?"
    Per sua fortuna arrivò la ragazza a salvarlo dai suoi libidinosi pensieri, riportandolo alla realtà. Tossicchiando si schiarì la gola e diede un'altra sorsata di birra, gli occhi sempre fissi sulla sinuosa danza del clone.
    "Sì, diciamo che in buona sostanza ha accettato questa specie di legge del taglione. L'aver ucciso Houken ha fatto sì che almeno in parte la sua ira nei miei confronti si sia placata..."
    Per un attimo si fermò a riflettere sulle sue ultime interazioni con il Kage, praticamente inesistenti, ma decisamente migliori rispetto a quelle di qualche anno addietro.
    "Diciamo che non mi manda ancora gli auguri per Natale, ma almeno non mi manda neanche più in missioni potenzialmente suicide... Direi che tutto sommato posso considerarlo già un bel progresso. Te invece come te la passi? Sai che odio essere invadente, ma quel braccio? Un tatuaggio venuto male o hai fatto la furba con una fiamma fuori dalla tua portata?"
    Era sinceramente curioso riguardo a come avesse fatto l'altra a ridursi in quello stato, d'altronde era pur sempre una manipolatrice del Katon di tutto rispetto da quanto aveva potuto vedere e quella ferita doveva celare senz'altro una storia interessante da ascoltare.

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    La Bella & La Bestia
    La Cicatrice di Fuoco


    Mentre il clone danza con grazia nella cucina, Takeshi rimane sbalordito, con la bocca leggermente aperta. Il suo sguardo è intensamente fisso sulla scena, come se la danza avesse colpito un nervo scoperto. La sensualità e l'eleganza dei movimenti del clone sembrano aver catturato completamente la sua attenzione. Un leggero sorriso si fa strada sul volto di Takeshi, indicando chiaramente che la sorpresa è stata gradita. La magia della danza, unita al fascino misterioso del momento, crea un'atmosfera carica di energia e complicità. Il mio clone continua a muoversi con grazia, mentre Takeshi, ancora in uno stato di stupore misto ad ammirazione, sembra essersi immerso completamente nell'incantesimo della danza magica. La sensualità della performance ha aggiunto una nota di intensità al nostro incontro, rivelando aspetti di me che forse erano rimasti celati nella bolla di formalità del passato. La mia domanda successiva sembra portare un sollievo a Takeshi. Mentre parliamo, con il sigillo della pecora, rilascio il clone, che scompare in uno sbuffo di fumo. Takeshi, ora più rilassato, inizia a condividere dettagli sulla situazione con il Kokage.
    "Quindi è così che mi guarda è? Pervertito."
    Mi spiega che, in qualche modo, la situazione con il Kokage si è sistemata. L'eliminazione di Houken, il possessore delle catene demoniache, ha giocato un ruolo cruciale nel farlo tornare nelle grazie di Otogakure, se non direttamente del Kokage stesso. La notizia rassicurante suggerisce che le acque agitate del passato si stanno placando, e Takeshi sembra aver ritrovato un certo equilibrio nella sua vita. Ascoltando la sua storia, rifletto sulla complessità delle relazioni e delle alleanze in un mondo in cui i poteri e le forze oscure possono influenzare profondamente il destino delle persone. Nel frattempo, il profumo invitante dei piatti preparati da Shizuka continua a diffondersi nell'aria, rendendo la giornata ancora più piacevole. La sua domanda mi fa sollevare lo sguardo, posato sul braccio carbonizzato adornato dal rosario con la sfera verde smeraldo. Mi domanda se il braccio carbonizzato è il risultato di una lunga e intensa pratica nell'arte del fuoco. Le immagini scorrono nella mia mente come un fiume di ricordi, passando per momenti significativi della mia vita. Con un sospiro profondo, decido di condividere un pezzo della mia storia con Takeshi. Non è esattamente un esagerare negli allenamenti, anche se Takeshi ci ha visto lungo, ma piuttosto il frutto di una dedizione totale a diventare una forza da non sottovalutare. Osservo la donna con uno sguardo e lei comprende immediatamente che deve uscire lasciandomi sola. Non è che non mi fido di Shizuka o altri individui all'interno della magione, tuttavia dopo gli eventi accaduti della quale ho ricordi abbastanza confusi, preferisco essere io artefice del mio destino e comprendere con chi posso parlare e chi no.
    << Non è propriamente incorretto quello che hai detto Takeshi. Ho maneggiato sì una fiamma ben al di sopra delle mie capacità. >>
    Nel mentre che parlo mi scopro la maglia, nascondendo il seno con il braccio destro, facendogli vedere che totalmente il mio braccio, poco al di sotto dela spalla, fino all'ultimo dito nella mano è totalmente carbonizzato. I marchi fiammeggianti sull'avambraccio sono la conseguenza del sangue misto di Benkei Rouchi e l'assimilazione del Nekomata. Gli racconto di momenti fondamentali come l'incontro con Benkei Rouchi, una figura chiave che ha plasmato il mio destino.
    << Durante un incontro indetto dal Daimyo del Fuoco ho affronato uno spadaccino della Nuvola, un certo Benkei Rouchi. Abilissimo nell'arte della scherma mi ha inferto un doloroso colpo al braccio sinistro, infettandomelo con energie "oscure". >>
    Le parole fluiscano con un tono riflessivo, mentre mi rivesto coprendomi e sistemandomi facendo smuovere il rosario. Il braccio carbonizzato diventa, in quel momento, un punto di argomento e di contatto, forse mettendo in pericolo pure Takeshi stesso con queste informazioni.
    << Tuttavia sono entrata in contatto con energie oscure, forse più di quelle di quando abbiamo affrontato Houken, che mi hanno martoriata il braccio rendendolo in questo modo. Spero solo di non aver perso la mia bellezza. >>
    Dico scoppiando in una risata, non è ancora giunto il momento di rivelargli che sono una forza portante, tuttavia sto sfruttando tutto ciò che Minazuki mi ha insegnato, di sfruttare la mia sensualità per mettere in ginocchio chiunque. E chi se non proprio quel vecchietto di Takeshi per comprendere se ho imparato la lezione?
    "Come mi ha detto quella donna, non devo fidarmi di nessuno. Takeshi, vuoi nuocere alla mia vita? Nel momento del bisogno ci sarai?"
     
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56 replies since 3/6/2023, 23:14   1315 views
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