Missione Juza Tojary, Danzou Natsuhi & Akira Kaguya

Appena finito di rifornirsi all'armeria, Juza si precipitò negli uffici del Mizukage e ivi trovò altri quattro Chuunin, alcuni mai visti prima, altri visti per caso mentre entravano o uscivano da quello stesso ufficio. Dopo qualche minuto d'attesa, il Kage li fece entrare ed i Chuunin si schierarono in fila in attesa degli ordini. Ken-Sama li squadrò, poi esordì con una frase che fece tornare nella mente di Juza le immagini dei sogni dell'ultimo periodo «Armi. Lo strumento di tutte le guerre.» v'era dunque una qualche guerra alle porte? Ciò che il Sesto disse successivamente lo lasciava quantomeno immaginare e quella necessità d'ingaggiare dei semplici Chuunin per una missione di grado A diventava quasi una garanzia a quel tetro pensiero. V'era dunque da cercare questa lancia che il primo Raikage aveva prudentemente nascosto spargendone i pezzi in lungo e in largo, ma dove? La mente di Juza cominciò a macinare ipotesi, poi il Mizukage fece gli auguri ai quattro ragazzi ed invitò i presenti ad uscire ad eccezione di due di loro. Il Ninja Medico si poggiò con la schiena contro il muro ed incrociò le braccia pensieroso, ma i suoi pensieri non erano solo rivolti alla missione che stava per eseguire, bensì anche all'anello che portava al dito ed a quel luccichio visto tra le mani di Hikari, tanto cauta in quel caso quanto mai si era dimostrata. Perché quella cautela? Perché quel desiderio, così simile al suo, di nascondere quell'oggetto altrettanto simile? Anche Juza infatti, come Hikari, sentiva di dover nascondere quell'anello e tentava di farlo sotto le fasciature che gli coprivano l'avambraccio, il polso e parte del dorso della mano. I suoi pensieri furono però interrotti dalla porta che si apriva e dalla voce del Mizukage che li chiamava «Juza Tojary e Danzou Natsuhi!» i due entrarono e poco dopo il capovillaggio continuò «Non ho particolari raccomandazioni per voi. Il vostro compito è scritto su questa busta. Se trovate uno dei Pezzi della Lancia, tornate immediatamente qui. Siate scrupolosi e non tralasciate niente. Buona fortuna, shinobi.» Juza rimase fermo, sempre pensieroso, stanco, provato e lasciò che Danzou prendesse la busta, poi quasi destandosi fece un passo avanti mentre prendeva la busta e verso il Mizukage prima «Mizukage, avrei bisogno di parlarvi... in privato.» e verso Danzou poi «Scusami, so bene che questo non è il modo migliore per cominciare un rapporto, ma ho bisogno di parlare al Mizukage da solo. Spero non me ne vorrai...» le intenzioni di Juza erano quelle di raccontare dell'anello, del suo ritrovamento e del poco che aveva sino ad allora scoperto. Sapeva che facendolo correva il rischio di compromettere il suo impiego nella missione, ma quel desiderio di potere, di possesso verso l'anello, non erano tipici del suo carattere e voleva per questo confidar tutto al Mizukage sperando che questi lo potesse in qualche modo aiutare.

Sul faccione tondo del Mizukage spuntò un sorriso, ma prima che parlasse pensò Danzou a farlo «Pensi che il Mizukage non lo sappia? Io, te, Kisuke Momochi e quell'altro... Abbiamo tutti e quattro un anello. Per questo il Mizukage ci sta mandando alla ricerca della lancia. Temo infatti che le cose siano collegate, e lo pensa anche il nostro superiore.» Solo allora il ragazzo di Kirigakure si era accorto che anche il suo compagno di missione aveva un anello al dito e guardò il Mizukage con aria interrogativa, questi rispose chiudendo gli occhi ed annuendo soddisfatto, poi vide che lo Shinobi era ancora pensieroso ed aggiunse «Il fatto che tu abbia voluto dirmelo in prima persona ti fa onore! Sei un bravo ragazzo ed il tuo senso del dovere e l'attaccamento verso il villaggio verranno un giorno ripagati. Adesso andate, vi aspetta una missione molto dura.» Juza annuì, nemmeno le lusinghe del Mizukage riuscirono a tranquillizzarlo. Danzou fece poi cenno d'andare Adesso proseguiamo ragazzino, non è il momento di discutere. C'attende una missione di livello A, faremo bene, se neanche tu ne disponi, di fare anche un salto in armeria a prendere una radiolina. La missiva ci costringerà spesso a dividerci. Andiamo? anche questa volta il ragazzo annuì, ma prima di lasciare la stanza si voltò verso il Mizukage «Sommo, stavo pensando di lasciare uno dei miei cloni qui al villaggio per effettuare delle ricerche sui regali o sui bottini di guerra provenienti da Kumo dal Primo Raikage ad oggi. Se dovrete darci qualche informazione urgente potrete farlo dandola a lui. Avevo anche intenzione di scoprire qualcosa in più sugli anelli, ma a questo punto immagino che ci sia qualcuno che stia studiando la situazione.» il Mizukage non rispose, sorrise ancora bonariamente, ma Juza non sapeva che dietro a quel sorriso si celasse un freddo manipolatore.
Appena fuori dalla stanza, percorrendo i corridoi verso l'uscita, Juza tornò a rivolgersi a Danzou scoprendo l'anello che a quel punto era inutile tentar di nascondere «Quindi anche tu ne hai uno... ma quanti saranno? Se quello che Hikari nascondeva era un anello ciò che penso, e se è vero che gli altri nostri Shinobi in missione ne possiedono altri, ce ne sono cinque. Saranno solo questi oppure ce ne sono altri? Durante le mie ricerche ho trovato informazioni piuttosto vaghe: non era citato quanti fossero gli anelli, ma c'era scritto che sono artefatti molto antichi...» il Ninja Medico tralasciò le informazioni riguardanti alla reale potenza degli anelli poiché non sapeva chi si trovava davanti e quanto potesse fidarsi del proprio compagno. Intanto i due erano usciti dall'edificio posto al centro del villaggio e si erano recati alla vicina armeria per comperare le radioline che Danzou aveva consigliato.

Sin dal primo istante, dalla risposta data a Juza riguardo agli anelli ed all'eventualità di tagliarsi un dito, Danzou diede impressione d'esser un personaggio assai insolito. Appena usciti dal villaggio Juza indossò la radiolina appena acquistata lasciando che il suo compagno, più grande d'età, si atteggiasse da capo e pensasse di dirigere la missione: quando questi aveva difatti “deciso” d'andare verso il porto, il Ninja Medico non aveva obiettato e lo aveva seguito senza proferir parola alcuna.
Giunti al porto non poterono ignorare l'insolita calma e subito il compagno di Juza chiese spiegazioni ad un vecchio marinaio, questi stava spiegando che v'erano pirati ovunque e che nessun marinaio voleva metter a rischio la propria vita per una manciata di pesce, ma non poté ultimare la frase che Danzou lo prese per il collo intimandolo a partire «Noi andiamo, e subito. Se farai il bravo arriverai dall'altra parte delle acque illeso. Puoi scegliere di farti male qui o di arrivare illeso dall'altra parte. Non ti preoccupare non dovrai pagarci.» il giovane Medico era d'indole tranquilla, riservata e tollerante, ma quando vide Danzou trattare il vecchio a quel modo non riuscì a trattenere il suo disappunto e mettendo una mano sul braccio del compagno disse «Non ti sembra di esagerare adesso? Non dovrei essere io a dirti certe cose, ma forse dimentichi che il nostro ruolo è proteggere il paese dell'acqua e fino a prova contraria il paese non esisterebbe senza il suo popolo... quello che hai tra le mani è proprio ciò che hai giurato di difendere quando hai scelto di diventare uno Shinobi, non credi che potremmo ottenere il passaggio in maniera ben diversa?» il buon uomo, ancora stretto al collo, tentò d'annuire e poco dopo li condusse alla sua imbarcazione; questa era piuttosto grande ed avrebbe necessitato di un piccolo equipaggio, ma erano tutti tornati a casa e Juza pensò di prendere due piccioni con una fava dando una mano oltre a seguire anche il suo primo progetto di lasciar un clone-ricercatore al villaggio.

SPOILER (click to view)

Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra

Villaggio: Tutti
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. Avranno inoltre tutto l'equipaggiamento di base metallica fuori dai rotoli dell'originale, escludendo tutto ciò che funziona col Chakra. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare tecniche utilizzando il Chakra dell'originale.
[Massimo Copie: Chuunin 4; Sp Jounin 8; Anbu 12; Jounin 16]
Consumo: 8

Creò tre cloni, il massimo che potesse fare avendone lasciato uno sul territorio di Ogaki: un Bunshin corse al villaggio per effettuare le già nominate ricerche, gli altri due si misero al servizio del vecchio lupo di mare adesso tranquillizzato dalla presenza, quantomeno non ostile, del più giovane dei due Chuunin. Passò poco tempo che la barca uscì dal porto e Danzou, visibilmente divertito, esordì con un'altra delle sue «Beh stiamo facendo un viaggio piuttosto esclusivo, non credi?» se Natsuhi trattenne una risata, Tojary non riuscì a trattenere un sospiro prima di dar sfogo alle sue idee «Quel che credo è che stiamo prendendo la missione un po' troppo alla leggera. Insomma, stiamo attraversando il mare senza nemmeno esserci consultati, senza nemmeno sapere cosa sa fare l'uno e cosa l'altro nonostante siamo sicuri d'andare incontro ad orde di pirati. Questi pirati poi, questi banditi che stanno attaccando da tutte le parti... è evidente che anche loro siano alla ricerca dei pezzi di quella lancia ed è ancor più evidente che siano solo delle pedine, ma le pedine sono quasi sempre un diversivo in una partita: se con loro ci fossero l'alfiere, la torre o peggio ancora la regina? Questo non significa che io abbia paura, ma semplicemente che vorrei evitare d'affrontare nemici più forti di me senza nemmeno avere un piano.» solitamente non era uno che sprecava fiato, ma quella volta aveva sentito la necessità di dar sfogo ai suoi pensieri. Il suo compagno era anche troppo rilassato per i suoi gusti, rilassato al punto da sembrar strafottente, menefreghista, superficiale. Per uno che aveva tutta l'aria d'esser uno Shinobi di vecchia data, uno che avesse visto il buio periodo della guerra, quella ramanzina fatta da un “novellino” poteva risuonar un oltraggio, ma poteva anche smuovere l'acqua stagnante.

Le parole di Juza sortirono il giusto effetto e Danzou sembrò trovar nuovamente la ragione «Quest'anello mi sta mandando fuori di testa, pensavo dovevamo andare a Taki. I pirati li troveremo sicuramente, ed onestamente sono già improntato a combatterli. Potrebbero sapere cose che noi non sappiamo. Se troviamo la regina e riusciamo a sconfiggerla vinceremo la partita per l'intero villaggio. Vedila sotto quest'ottica. Siccome ho sbagliato direi che dovremmo raddrizzare il titolo e deviare verso Sud, verso le isole O'uzu ed iniziare li le prime ricerche. Poi vi è il ponte Naruto che porta a Nagi, quindi dovremo rimuoverci via mare solamente per tornare nel cuore di Kiri, cioè a missione terminata si spera.» ci fu qualche istante di silenzio, poi riprese pensieroso «Cosa vuol dire, "cosa sa fare l'uno e cosa sa fare l'altro?"» Juza storse il muso ancora in segno di disappunto «Non ti sto chiedendo con precisione quali tecniche padroneggi, ma sarebbe utile, visto che dovremmo esser “compagni” sapere che tipo di combattimento prediligi, se hai qualche abilità particolare, quali elementi padroneggi... insomma, tutto ciò che potrebbe risultare utile in una battaglia. Per esempio io conosco qualche jutsu d'acqua, prediligo i combattimenti a corto raggio e, questo dovresti saperlo, sono un medico.» il giovane Shinobi fece una pausa, poi tornò sul primo argomento «Per quanto riguarda il da farsi: le O'tsu e le Nagi non sono le uniche isole che circondano quella principale dove sorge Kirigakure, inoltre all'interno della nostra isola ci sono diverse città e villaggi che credo non dovremmo tralasciare. Quei pezzi possono essere ovunque, per quanto ne sappiamo anche sotto la poltrona del Mizukage... per il momento facciamo come hai detto tu: visto che siamo già in viaggio facciamo rotta verso O'tsu...» e fece cenno ad un clone di avvicinarsi «Per quanto riguarda il tuo discorso sul vincere la partita: senza una strategia a lungo tempo non si può vincere molto più di un pedone... proprio per questo credo che sia necessario sapere cosa sappiamo fare per poter agire al meglio quando ci sarà da combattere.» intanto il clone si era avvicinato e Juza gli diede ordine d'andare dal comandante della nave per cambiare rotta.
Il clone rimasto sulla terraferma era intanto arrivato al villaggio e recatosi alla biblioteca aveva cominciato a spulciare gli archivi ed aveva chiesto che gli venisse affiancato uno storico per perder meno tempo possibile.

La notte era buia e l'umidità divorava le ossa. Danzou collaborò parlando delle sue abilità che Juza valutò come piuttosto comuni a tutti gli Shinobi del villaggio a meno di quell'utilizzo del Doton: nel Villaggio della Nebbia, villaggio ninja del Paese dell'Acqua, era difatti usuale l'apprendimento delle arti acquatiche. Parlando di come attuare la missione, il più grande dei due, diceva di volersi recare sulle due più grosse isole perché reputava che le informazioni fossero direttamente proporzionali al numero di abitanti cui si poteva disporre. Juza non era d'accordo, ma voleva evitare di polemizzare su tutto e tacque. A suo avviso era sì vero che più persone avrebbero potuto dare più informazioni, ma era anche sicuro del fatto che più un posto è grande e più un'informazione, passando di bocca in bocca, alteri la sua reale natura e veridicità o peggio ancora si perda nell'oblio; nelle piccole comunità è invece più semplice tramandare vecchie storie e leggende di insoliti oggetti che avevano avuto un qualche ruolo nella vita della comunità stessa ed era questo il tipo di informazioni cui voleva affidarsi Juza. Danzou continuò poi a dar risposte alle domande del compagno Medico, ma ad una sua frase «Non ci sono navi in giro, temo dunque che le probabilità di trovare qualche impiccio sia elevatissima;» Juza corse a prua mentre Danzou continuava la sua esposizione, e constatò che le luci di posizione erano accese, quindi urlando poi verso la cabina di comando «Hey... hey, vecchio... spegni le luci se non vuoi che i Pirati ci affondino senza esser nemmeno avvistati!» era sicuro che il comandante sarebbe stato in grado di raggiungere il porto anche in assenza di luce dovendo aver fatto quel tragitto più di un migliaio di volte: dopotutto serviva sapere dove si trovavano e sapere quale era il sud. Scuotendo il capo per l'ennesima volta, Juza tornò dove era rimasto il suo compagno che nonostante tutto aveva sentito e seppur con qualche istante di ritardo rispose «Cosa ne penso? Penso che sia una follia andare incontro ad una nave di pirati... e non tanto perché penso che non potremmo batterli, piuttosto perché credo che sarebbe una strage inutile. Inoltre la nostra missione non è quella di ripulire le acque attorno al Paese dell'Acqua, bensì quella di recupero di questi benedetti pezzi della Lancia del Primo Raikage. Potresti obiettare dicendo che qualche pezzo potrebbero anche averlo loro, ma io ti direi che se ci dovessero attaccare, quelli, sarebbero senza ombra di dubbio a loro volta alla ricerca della lancia. A questo punto potresti dirmi che allora è meglio esser ben visibili in modo da sapere chi attacca e chi no, ma torno a dire che venire attaccati porterebbe esclusivamente morti inutili. Oltretutto mi hanno sempre insegnato che un buon Ninja attacca prima ancora d'esser visto e da qui viene la mia convinzione che sia meglio attraversare il mare a luci spente.» Juza non voleva contraddire, ma a causa della sua pignoleria si trovava ancora una volta a farlo.
Il clone nuotava invece ancora in alto mare poiché il supporto da parte di uno storico che aveva richiesto, gli era sì stato accettato, ma vista la tarda ora la decorrenza partiva dalla mattina successiva. Per non perder inutilmente tempo cominciò comunque a spulciare qualche indice tra la sezione “storia” e quella “leggende” alla ricerca di qualcosa che potesse far riferimento al Primo Raikage o al periodo storico durante il quale fu a capo del Villaggio della Nuvola.

Lo sbadiglio di Danzou fece intuire a Juza ciò che le parole avrebbero poi esplicato «...ti lascio il comando della missione d'ora in poi e mi limiterò ad assecondarti. [...] inizia a pensare ad una strategia...» ecco un altro lavativo, ecco nuovamente Juza a dover impostare il piano d'azione. Questo suo compagno era però diverso dagli altri, non sembrava non esser capace di combinar qualcosa, tutt'altro aveva tutta l'aria di sapere il fatto suo: era sì arrogante e pieno di sé, ma quell'arroganza era lo specchio della sua sicurezza, della sua ambizione. Per qualche motivo, Juza, sentiva di poter fare affidamento su di lui e seppur avrebbe preferito aver supporto anche nella parte logistica era ben felice di non dover stare ore a spiegare il perché dell'una o dell'altra scelta. La presenza di qualcuno che prendesse le decisioni era fondamentale e se il Mizukage non aveva designato il caposquadra, quella situazione, quelle affermazioni facevano di Juza il caposquadra naturale del duo. La stanchezza di Danzou era comunque compresa dal più giovane dei due che, portando al dito il medesimo fardello, pensò che un po' di riposo non avrebbe fatto male al compagno «Va bene, allora è deciso. Guiderò io la missione. Per il momento riposa: ti chiamerò poco prima di sbarcare per studiare con te il piano che avrò ideato; oppure se dovessimo avere incontri poco piacevoli.» e detto questo il ragazzo si voltò e salì dal comandante della nave «Prosegui verso Nagi ed attracca nel porto più recondito dell'isola.» poi scese sottocoperta e si recò nella cabina del comandante che in assenza del timoniere governava la nave in prima persona, cercò nei cassetti ed alla fine trovò una dettagliata mappa della zona, ma con un unico problema: erano carte maritme e le uniche città segnate erano quelle che possedevano un molo; v'erano decine, centinaia di piccoli villaggi sia sulle coste delle più grandi isole di Nagi ed O'Uzu, sia sulle più piccole ed insignificanti isolette degli arcipelaghi lì attorno. Dove sarebbero sbarcati era affare ancora sconosciuto a Juza, ma con una matita cominciò cerchiare i nomi di alcuni di quei porti.
Il cielo cominciava a rischiararsi e la luce prendeva lentamente il posto dell'oscurità, il mare era piatto e di tutte le navi che si vedevano solitamente pescare nel primo mattino non c'era traccia; l'unico punto in mezzo al mare era distante, a nord-est: probabilmente una nave pirata, ma a prua la costa era già visibile e l'avrebbero certamente raggiunta prima d'esser stati a loro volta raggiunti dai pirati. Era il momento di chiamare Danzou e prepararsi allo sbarco, ma prima salì dal comandante della nave a farsi dire dove sarebbero sbarcati.
«Hey, Danzou... sei sveglio? Stiamo per approdare sull'isola di Nagi.» quindi attese che il compagno fosse abbastanza vigile per concedergli la giusta attenzione e carte alla mano cominciò ad indicare alcuni dei cerchi «Noi approderemo qui e qui stesso potremo cominciare a cercare informazioni, intanto manderemo alcuni dei nostri cloni (a proposito, sei in grado di creare cloni di consistenza fisica spero: io l'avevo dato per scontato ed ho organizzato il tutto in funzione di questo; comunque...) dicevo che manderemo i nostri cloni lungo la costa: io posso disporre solo di due cloni, spero che tu possa fare di meglio; quando una coppia di cloni arriverà alla distanza massima del raggio d'azione delle radioline, due rimarranno sul luogo, gli altri proseguiranno avanti: in questo modo ci saranno sempre coppie di cloni e non ci sarà mai nessuna coppia scoperta dal segnale radio: insomma chi si ferma farà da ponte ripetendo eventuali messaggi di chi è avanti o indietro; in questo modo avremo un raggio d'azione abbastanza ampio e potremo effettuare le ricerche contemporaneamente in più luoghi. Visto che siamo a Nagi ci conviene prima far ricerche lungo la costa, poi eventualmente passeremo agli arcipelaghi più piccoli: dopotutto i piccoli centri un po' più isolati ci saranno anche qui. Comunque, per tornare al piano: quando la coppia più nelle retrovie avrà finito di cercare informazioni lo comunicherà all'eventuale “coppia ponte” (questa potrebbe anche star cercando informazioni in casi di villaggi tra loro molto vicini) che comunicherà a catena e chi non sarà impegnato si muoverà in avanti ed i gruppi avanzeranno come se legati da una corda; potrebbe darsi che il gruppo più a sud-est (ci muoveremo in quella direzione), quindi quello più avanzato, diventi l'ultimo se non termina le sue ricerche sul luogo prima del raggiungimento degli altri gruppi.» Juza osservò Danzou e fece una pausa, poi continuò «Forse la mia spiegazione è stata un po' contorta e se non sono stato chiaro in alcuni punti sono pronto a chiarirli... ah, un'ultima cosa: quel che dobbiamo cercare sono leggende riguardanti oggetti che attirano fulmini, regali del vecchio Paese del Fulmine alle comunità del luogo o bottini di guerra importati da qualche ex-ninja o qualche piccolo signore feudale.»
A Kirigakure, intanto, il clone di Juza continuava a cercare senza molti risultati qualche pista da seguire.

Danzou rielaborò brevemente il discorso di Juza e poco dopo effettuò la Kage Bunshin creando le sue copie fisiche. «Ohi, Dottore. Il clone che hai lasciato dietro, perché non lo dissolvi? Tanto è da un pezzo che non trova nulla ed un maggior numero di cloni qui ci permetterebbe d'ispezionare con maggior velocità i punti d'interesse qui sull'isola, o no?» intanto le due copie di Juza presenti sulla nave stavano lanciando la grossa fune sul molo per legarvici l'imbarcazione «No, non solo non è necessario visto che siamo in numero pari, ma è anche passata una sola notte. Magari non hai mai avuto modo di farne in prima persona, ma le ricerche a volte hanno tempi piuttosto lunghi e la fretta non ha mai aiutato nessuno a risolver problemi. Inoltre quel clone ha un secondo fine: visto che il villaggio è sprovvisto di Shinobi sarebbe il momento ideale per attaccarlo. In tal caso potremmo esser avvisati più tempestivamente che ricorrendo a qualunque altro tipo di comunicazione.» fermata la nave Juza andò prima dal comandante chiedendogli di rimaner lì per quando gli shinobi sarebbero dovuti ripartire, ma l'uomo, terrorizzato, che non aveva intenzione di salpare prima di incontrarli, rassicurò il giovane Ninja Medico dicendo che non si sarebbe mosso di lì; fatto questo il gruppetto scese dalla nave e Juza, rivolgendosi a Danzou, disse «Un mio clone con te ed uno con un tuo clone, un altro tuo clone con me ed i tuoi due rimanenti in coppia. Visto che hai riposato manda i la tua coppia di Bunshin avanti, io comincio da questo piccolo villaggio di pescatori, tu dietro i primi, l'altra coppia starà tra me e te. Tieni la mappa. Io ormai la conosco quasi a memoria. Avevo segnato anche le distanze così sappiamo fin dove possiamo spingerci in base a dove sono le varie coppie. Andiamo!» e senza perder altro tempo fece un cenno ad uno dei tanti Danzou e si diresse verso una piccola locanda sul molo, i due cloni fecero lo stesso cenno d'intesa ai Danzou cui erano stati assegnati e cominciarono a muoversi *Se avrà qualcosa da dirmi abbiamo pur sempre le radio.*

Il clone rimasto a Kirigakure era piuttosto provato dalla stanchezza. Alle nove del mattino, lì nella biblioteca dove aveva passato la notte, fece il suo ingresso un omino minuto, curvo, con grossi occhiali bassi sul naso ed una serie di fogli disordinati sotto il braccio: era lo storico che il clone aveva chiesto e dopo le brevi presentazioni si passò all'oggetto delle ricerche che avrebbero dovuto effettuare. Si andò spulciando gli archivi in ordine cronologico dalla prima grande guerra cui il Raikage aveva partecipato e sin da subito, i due, trovarono qualche riferimento alla potente arma che aveva fatto del Raikage uno degli Shinobi più temuti del suo tempo. Anche dopo la fine della guerra, ogni volta che il primo cittadino di Kumo appariva in pubblico, aveva con se la sua formidabile arma; l'arma però non veniva più menzionata dopo la morte del Primo Raikage.