Casa Akihiko Hyuga

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    "Bene, io sono pronto. Possiamo partire. Fai pure strada..." mi disse lo Hyuuga.
    Lasciammo il campo di addestramento che era il crepuscolo ed il sole stava lentamente cedendo il passo ad una serata che si preannunciava terribilmente fredda nonostante fosse ormai primavera inoltrata. Una leggera volata di vento ci scompigliò i capelli e il gelo che portava con se penetrò a fondo nelle mie stanche ossa facendomi rabbrividire. “Certo che, una volta che cala il sole, da queste parti fa piuttosto freschino” dissi rivolgendomi ad Akihiko “Meno male che in questo albergo ci sono le terme! Ho proprio bisogno di un bel bagno caldo rigenerante, ormai non mi reggo nemmeno quasi più in piedi.
    Procedemmo con andatura piuttosto spedita, nonostante le nostre condizioni, doppiando una piazza molto gremita vista l’ora con molte bancarelle. Probabilmente si trattava di una qualche ricorrenza alla quale non demmo troppo peso. Le nostre menti erano concentrate altrove: cibo e riposo.
    Dopo circa venti minuti arrivammo, non senza esserci persi almeno un paio di volte davanti all’enorme portone di legno del “Albergo e Centro termale Asahi”, presso il quale mi ero fermato la notte precedente. Varcata la cancellata si trovava un piccolo vialetto immerso nel verde che conduceva alla porta di ingresso.
    La struttura doveva essere abbastanza antica, soprattutto a giudicare dal portone di legno, ma tutto era ben conservato e mantenuto in ordine, probabilmente era a conduzione familiare.
    Non appena arrivammo dinnanzi alla reception il signore dietro al bancone mi riconobbe e mi domandò come era andato il mio esame, ma vedendo il mio coprifronte nuovo di zecca, un po’ ricalato sugli occhi, capii subito che tutto era filato liscio.
    Chiedemmo quindi di avere una camera singola per ciascuno, una cena abbondante e la possibilità di accedere ai servizi termali.
    Nessun problema” ci rispose con gentilezza il locandiere “ma fate ben attenzione a rispettare le regole che vigono nella zona dei bagni e delle vasche termali.” Poi si sporse oltre il banco e si avvicinò a noi per parlarci sottovoce “Quest’oggi sono arrivate delle kunoichi e non mi sembravano molto in vena di scherzi. Siete responsabili delle vostre azioni… e delle vostre vite
    L’avvertimento era cristallino. “Vietato sbirciare, pena qualche osso rotto”
    Ci avviammo poi con calma verso le nostre camere al piano superiore dandoci appuntamento alle terme per dieci minuti più tardi.
    Aki, ora terme poi si cena ed infine sonno ristoratore! Appuntamento fra dieci minuti giù ai bagni!
    Sistemai le mie cose in camera e mi sedetti sul letto reclinando la testa all’indietro: “Uuuuff, che giornata incredibile
    Rimasi in silenzio qualche istante e improvvisamente i suoni intorno a me si amplificarono. Il vento fuori dalla finestra aperta si stava alzando sempre più forte, sentivo delle voci femminili provenire dalla stanza accanto alla mia che parlavano delle incredibili proprietà delle terme di quella regione e che non vedevano l’ora di provare.
    Ora basta perdere tempo
    Presi tutto l’occorrente per le terme, spugna, sapone, tinozza, asciugamani e scesi al piano di sotto in attesa del mio compare seduto su un divanetto vicino all’ingresso dei bagni.
    Mentre ero lì ad aspettare vidi un angelo. Capelli corti neri, fisico asciutto ed atletico pressappoco della mia età. “Non può essere lei, erano passati almeno dieci anni dall’ultima volta che l’ho vista “Sukuza” sussurrai.
    Lei si voltò.
    Mi gettai con un veloce balzo dietro il divanetto “Ragazzi, così rapido non lo ero mai stato.
    Proseguii oltre senza apparentemente essersi accorta di nulla.
    Era in compagnia di altre due kunoichi anche loro sui quindici, sedici anni bardate di tutto punto. Una, con lunghi capelli biondi raccolti in coda, una portava una Katana al fianco sinistro, l’altra invece portava legati alla cintura due falcetti legati tra loro da una catena. Seguirono Suzuka in direzione anche loro dei bagni termali. “Ed ora che faccio? Ma che vado a pensare ora sono talmente stanco che potrei aver anche visto male… magari era solo una che le somigliava…
    Mi rimisi seduto sul divanetto ad aspettare Aki con la faccia leggermente sconvolta.
     
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    Iniziammo subito il viaggio.Il tempo era passato velocemente e prima che mene accorgessi, il sole era calato lasciando posto alle tenebre.Anche la temperatura era diminuita e il cambiamento si poteva sentire.Una cosa normale, per uno di Konoha, ma Tullaris sembrava avere freddo.Era di Suna e li faceva parecchio caldo da quanto avevo sentito
    “Certo che, una volta che cala il sole, da queste parti fa piuttosto freschino.Meno male che in questo albergo ci sono le terme! Ho proprio bisogno di un bel bagno caldo rigenerante, ormai non mi reggo nemmeno quasi più in piedi.
    Tranquillo, ti ci abituerai presto a questo freddo
    Dissi e intanto eravamo arrivati a destinazione.Kosugoku.Non ci ero mai stato ed ero curioso di vederla.La gente era molta, specialmente in una piazza che superammo senza fermarci.Non mancavano nemmeno bancarelle e qualche fenomeno da baraccone.E non mancavano nemmeno le belle ragazze, di cui la maggior parte indossavano un kimono.Eravamo molto probabilmente nel bel mezzo di qualche festa.Comunque, mi pareva di girare in tondo e di fare sempre la stessa strada
    Tullaris non ha un buon senso dell'orientamento....Ci siamo persi
    Comunque continuammo a camminare e alla fine arrivammo a destinazione.Non ci speravo.
    Al rientro, faccio strada io
    L'entrata era un portone di legno logorato dal tempo e che sembrava che stesse per cadere da un momento all'altro
    Ma dove diavolo mi ha portato?
    Pensai che non sarebbe stato un soggiorno confortevole, ma varcato il portone, dovetti ricredermi.Un breve percorso con ai lati vegetazione lussureggiante portava all'entrata dell'edificio
    Va già meglio
    Varcammo l'entrata e ci dirigemmo alla reception e al tipo dietro il bancone, che sembrava conoscere Tullaris, data la loro conversazione a cui non feci caso, ero concentrato nel guardare l'edificio.A guardarlo dall'estreno non penseresti mai che dentro sia così bello.Non era di lusso, ma non era nemmeno una baracca
    Aspetto ancora a valutare.Voglio vedere come è la stanza e la roba da mangiare e soprattutto le terme
    Poi le mie orecchie sentirono la parola "kunoichi" e così mi apprestai ad ascoltare quello che il vecchio aveva da dire
    Quest’oggi sono arrivate delle kunoichi e non mi sembravano molto in vena di scherzi. Siete responsabili delle vostre azioni… e delle vostre vite”
    Bene, dopotutto ho fatto bene a venire
    Presi le chiavi della mia stanza e mi diressi a preparare la mia roba
    Aki, ora terme poi si cena ed infine sonno ristoratore! Appuntamento fra dieci minuti giù ai bagni!
    Bene, a dopo allora
    Aprii la porta lentamente.Avevo paura di quello che stavo per vedere, ma per fortuna sembrava tutto normale, troppo normale
    Ci dev'essere qualcosa sotto.Sembra tutto troppo perfetto
    Appoggiai la mia roba e presi l'accappatoio e il sapone e mi diressi verso la porta.
    Meglio se prima mi preparo il letto....
    Mi accostai al letto e scorsi una cosa sopra il cuscino che non mi andava per niente bene.C'era uno scarafaggio sopra il mio cuscino.
    Dannati scarafaggi...Che diavolo ci fanno qui?
    Presi il cuscino e lo lanciai a terra per mandare via l'insetto
    Sistemato
    Mi girai verso il letto e la vista di quella roba mi fece infuriare.C'erano altri scarafaggi sotto il cuscino.Poi tolsi la coperta e vidi il letto pieno di scarafaggi
    Dannato Tullaris mi ha lasciato il cesso di stanza
    Presi la mia roba e scesi velocemente al piano di sotto.Poi vidi Tullaris, che chiamò una ragazza in mezzo ad altre ragazze.Subito mi apprestai a presentarmi, poi, guardando il loro giovane corpo sexy, mi fermai
    Argh, sono armate fino ai denti, meglio se sto indietro
    Mi avvicinai a Tullaris, seduto in attesa del suo compagno
    Eccomi, non sapevo che conoscessi ragazze così carine.Poi me le devi presentare
    Ci apprestammo verso le terme, poi mi rivolsi a Tullaris
    Io devo cambiare stanza.E non chiedermi perché....
    Bene, l'operazione di infiltrazione nelle terme delle ragazze sta per avere inizio ehehehe
    Un ghigno perverso comparve sulla mia faccia

     
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    Non aspettai molto ed ecco arrivare puntuale Aki che si rivolse a me chiedendomi: "Eccomi, non sapevo che conoscessi ragazze così carine. Poi me le devi presentare" I
    "Infatti non le conosco" risposi "Solo... mi è parso di aver riconosciuto una di quelle ragazze, ma non ci conterei troppo... è una storia lunga... ed anche un po' personale... magari te la racconterò la prossima volta" conclusi con un sorriso che però lasciava trasparire un po' di tristezza. A quella ragazza erano collegati ricordi non troppo felici che in quel momento non avevo intenzione di ridestare. Volevo solo divertirmi e festeggiare adeguatamente la nostra sudatissima promozione a Genin!
    Ci apprestammo verso le terme, poi Aki mi parlò nuovamente: "Io devo cambiare stanza..."
    "E come ma.."
    "E non chiedermi perché...." mi rispose chiudendo la porta in faccia alla mia curiosità. "Sarà senza dubbio successo qualcosa in quella camera. Mi domando cosa però. Nella mia non ho notato nulla di anomalo... Boh?"
    Poi un ghigno perverso comparve sul suo viso mentre attraversavamo gli spogliatoi dove lasciammo le nostre cose.
    "Conosco bene quell'espressione, Aki. Cosa hai in mente di fare? Non avrai intenzione di cacciarti in qualche guaio, vero? Se è così ho paura che ci rilasseremo ben poco in questo posto…"
    Entrammo quindi, coperti con solo un piccolo asciugamano addosso, nelle terme vere e proprie. C’erano due grandi zone, quelle al chiuso e quelle al coperto. Nei bagni interni si trovavano una serie di vasche con la temperatura dell’acqua che variava gradualmente dalla più calda alla più fredda e, proprio al centro, una fila di docce e lavelli. Era molto ampio come locale forse venti metri per quindici e la zona femminile era separata da quella maschile da un muro alto circa tre metri che però non arrivava al soffitto.
    Le terme fuori invece si presentavano come un piccolo laghetto fumante circondato da rocce, al quale si accedeva tramite un pavimento di cotto, e da un giardinetto. Anche il questo caso le terme femminili erano separate da quelle maschili da un muro di bambù alto circa due metri e mezzo.
    Il posto era deserto. “Tanto meglio, le terme sono tutte per noi!
    Poi sentimmo nitidamente provenire dalle terme femminili, voci e risate delle kunoichi incontrate poco prima. Per un breve momento pensai che tutto sommato non ci sarebbe stato niente di male a dare una sbirciatina. Poi però riconsiderai le loro armi, il fatto che quella giornata era stata particolarmente intensa e che forse era meglio farsi i fatti propri.
    Io esco e vado a rilassarmi nelle terme qui fuori… mi raccomando pensa a quello che ci ha detto il locandiere e che siamo qui per rimetterci in sesto dopo il combattimento contro Hayato sensei. Se combinerai qualche guaio mi toccherà darti una tirata d’orecchie!” dissi con tono scherzoso, sorridendo allegramente, minacciandolo con una saponetta facendo il verso di lanciargliela contro come se fosse uno shuriken.
     
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    Quando chiedetti a Tullaris di quelle ragazze, notai che non era un argomento di cui dovevo trattare con lui.
    Forse hanno litigato....
    Non insistetti sull'argomento e mi diressi verso le tanto agognate terme.Lì si che mi sarei divertito.Attraversato il bagno, che poco mi interessava e gia si potevano vedere le terme
    Bene, ora posso prepararmi per la mia missione
    Le terme erano proprio come me le immaginavo.Mi tolsi quell'asciugamano che mi copriva e mi gettai in acqua.L'acqua era perfetta.Mi sentivo gia meglio.I muscoli erano rilassati e quasi stavo per addormentarmi da quanto ero rilassato.La temperatura era giusta, ne troppo fredda ne troppo calda
    Non è il momento di rilassarsi.Ho una missione da compiere
    Non cera nessuno nelle terme.Meglio, potevo agire indisturbato.Le terme delle ragazze erano divise da un misero muro alto poco più di 2 metri.Ci voleva ben altro per fermarmi.Potevo sentire gli schiamazzi delle ragazze e gia immaginavo i loro giovani corpi nudi.Mi riavvolsi l'asciugamano all'altezza del bacino
    Bene, possiamo iniziare
    Appoggiata al muro cera una scopa.La buttai, non me ne facevo nulla.Controllai centimetro per centimetro la parete che mi divideva da quelle ragazze in cerca di qualche buco da dove sbirciare.
    Ci dev'essere un buco dal qualche parte.Qualcun altro avrà pure guardato le terme delle ragazze prima di me
    Chi cerca trova e dopo poco trovai un bel buco poco visibile ma abbastanza grande da poter sbirciare.Guardai attraverso il buco.
    Avanti ragazze, è ora di mostrare il vostro bel corpicino al grande Akihiko






     
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    Mi immersi nell'acqua calda e mi lasciai cullare dolcemente dalla temperatura dell'acqua... fino a quando Akihiko non decise di fare un tuffo acrobatico generando un'onda che mi travolse in pieno. "Cavolo ma come fa ad essere ancora così pieno di energie?" mi domandai. Quando le acque si calmarono continuavo a grondare acqua dai capelli che bagnati ora mi ricadevano in vari ciuffi appuntiti sugli occhi e che parzialmente mi coprivano la cicatrice che avevo sul viso.
    Mi scostai i capelli con le mani dagli occhi e vidi che Aki si stava piano piano appisolando. "Anche lui deve essere molto stanco come lo sono io... la giornata è stata impegnativa"
    Poi d'un tratto aprì gli occhi e si sollevò di colpo dall'acqua, prese un asciugamano che si legò in vita ed uscì dalla vasca per andare ad avvicinarsi al muro divisorio...
    Una vena cominciò a pulsarmi sulla tempia.
    Sottovoce dissi: "Aki!! Che combini?? Se ci beccano ci faranno un culo immenso!" Ma il mio compagno sembrava talmente preso dalla sua attività che se anche il mondo fosse crollato lui probabilmente non se ne sarebbe accorto.
    "Akiiii!!!!" dissi richiamandolo, alzando un po' il tono di voce.
    Niente, nessuna risposta. Anzi sembrò dedicarsi con ancora maggiore attenzione alla ricerca del miglior punto di osservazione gettando lontano una scopa poco distante che gli ostruiva il passaggio.
    "Ora basta" pensai "è giunto il momento di entrare in azione"
    Mi alzai dalla vasca e ne uscii anche io, coprendomi le nudità con un asciugamano che mi cinsi in vita nella miglior maniera possibile.
    Raccolsi da terra alcune saponette e ne lanciai una mirando alla sua testa una verso il ginocchio destro e una contro il ginocchio sinistro, poi improvvisai:
    "Akihiko, da questa parte!" gridai.
    Composi rapidamente i sigilli per la Tecnica delle Saponette Fantasma

    Gen'ei Tajū Sekken - Saponette Fantasma
    saponette
    Livello: D
    Tipo: Genjutsu
    Un genjutsu che, per essere efficace, necessita di una Saponetta. Dopo aver composto i sigilli necessari, che devono essere visti dal nemico, l'utilizzatore potrà lanciare la Saponetta e il bersaglio la vedrà moltiplicarsi fino a quindici copie. Le Saponette sono delle illusioni e non saranno quindi tangibili, né potranno causare veri danni, ma il nemico perderà la cognizione di dove si trovi quella vera e avrà grandi difficoltà a schivarla. Le Saponette illusori avranno traiettorie simili a quella dell'originale ma in un raggio di cinque metri attorno ad esso. E' facile dissolverlo con il Kai.
    Consimo: 2


    "Ora ti dovrai spostare per forza!"
     
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    Quando trovai il buco ero pronto a sbirciare.Sentivo ripetutamente un ronzio che mi disturbava, ma ero troppo concentrato nell'immaginare le belle ragazze.Poi tornai un attimo sul pianeta terra e sentii Tullaris che mi chiamava in continuazione
    Akihiko, da questa parte!
    Ma che diavolo vuole ades....Argh!
    Una saponetta si stava dirigendo verso il mio faccino.Poi scrutai meglio, erano di più di una, erano tante
    Ci penso io
    Subito presi la scopa e colpii con una velocità sorprendente tutte le saponette con l'aiuto del mio fidato alleato mocio.Ma in realtà erano quasi tutte intangibili
    Prima o poi beccherò quella giusta
    Continuavo con la mia raffica di fendenti di mocio finché non colpii la vera saponetta e la rimandai al mittente, in direzione della bocca
    Ecco a te
    La velocità di quella saponetta era sorprendente, altro che shuriken, se avessi colpito Tullaris, si sarebbe fatto parecchio
    Mi dispiace, ma hai davanti a te un vero maestro nell'arte della scopa
     
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    Una nuvola di saponette bianche sfrecciavano a velocità sostenuta in direzione dello Hyuuga. “Ormai non puoi fare altro che prenderle in pieno o spostarti”. Presto però mi dovetti ricredere perché Akihiko dette prova di grande abilità. Sapevo che era in gamba dopo averlo già visto all'opera durante tutto il giorno, ma la destrezza che presentò in quell'occasione mi spiazzò completamente. Con rapido movimento del corpo afferrò un mocio li vicino e deviò con decisione tutto quello che gli avevo lanciato contro. Molti colpi andarono naturalmente a vuoto facendo disperdere le saponette intangibili del mio genjutsu. Risi ripensando alle circostanze che mi avevano portato ad apprendere quella tecnica “Roba da accademia”. Non potevo però divagare con la mente. Dovevo tornare subito lucido perché Aki non era rimasto con le mani in mano! “Ecco a te!” mi gridò. Con un ultimo deciso colpo mi rimandò al mittente una delle mie saponette. “Veloce, troppo veloce”. La mente era consapevole della traiettoria, ma in quell’occasione il corpo non rispose come al solito. Troppa la fatica accumulata durante il giorno ed ancora non perfettamente smaltita. “Acc!!!” La presi pieno in bocca e ricaddi in acqua alzando un'ondata d'acqua che arrivò persino fino ad Akihiko. Lentamente riemersi dall'acqua, mi rialzai e sputai quello che rimaneva della saponetta dalla bocca. “Mi dispiace, ma hai davanti a te un vero maestro nell'arte della scopa” mi disse Akihiko, sventolando a mezz’aria il mocio malandato.
    Le vene della mia fronte cominciarono a pulsare in maniera più decisa. “Allora vuoi la guerra?!” dissi fra il serio e lo scherzoso “Molto bene, Aki. In guardia!” Uscii dall’acqua con un balzo, presi un piccolo catino di legno e me lo misi in testa a mo' di elmo e scattai al massimo della velocità verso il mio compagno. Il problema grosso, ora, era il mocio che si frapponeva fra me e lui. “Devo aggirarlo in qualche modo… mi occorre un’arma anche a me… oppure…
    Non appena mi trovai con il viso a circa dieci centimetri dal mocio mi piegai sulle gambe e mi lanciai in scivolata contro lo Hyuuga. Scopo: passargli in mezzo alle gambe, prendergliele e fargli battere la più classica delle musate per terra.
    Eheheh. Sei fregato amico mio!
     
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    Colpito e affondato.La saponetta era entrata nella bocca di Tullaris proprio come programmato.Ormai potevo considerarmi un maestro della scopa.Tullaris cadde in acqua, ma non si arrese.Non capiva ancora con che aveva a che fare.
    Bene, preparati a ricevere una legnata nella schiena amico
    Tulla uscì dall'acqua e prese il secchio per metterselo in testa ed usarlo come elmo,dopodiché corse verso di me.Probabilmente voleva investirmi
    Come fa a vedermi con quella roba in testa?
    Non mi dovevo nemmeno sforzare nell'usare la scopa.La corsa di Tullaris continuò, nonostante mi fossi spostato leggermente per schivare il suo impeto, finché non sbatté contro il muro divisorio, facendolo cadere
    O cazzo
    Dopo l'iniziale trambusto, non potevo credere a quello che vedevo.Belle ragazze ovunque, con i loro bellissimi corpi giovani e snelli, stupite a causa della caduta del muro.Non mi preoccupai di Tullaris, ma delle ragazze
    Permettetemi di presentarmi, belle ragazze, il mio n-!
    Stavo per pronunciare il mio nome quando, una ragazza con un colpo netto di katana, tagliò in 2 il mio fidato mocio.Non mi preoccupai più di tanto ma subito mi gettai ai piedi della ragazza.Capelli lunghi e biondi, con un ciuffo che le cadeva sul suo candido viso e gli occhi azzurri, con un corpo snello e con delle curve da urlo.Gli presi la mano e le dissi
    Non ho mai visto così tanta bellezza in vita m-!
    Un calcio mi arrivò in faccia, non lasciandomi il tempo di vedere nemmeno il colpo.
    Ce la pagherai per aver provato a spiarci dannato porco
    Sono queste le parole che sentii prima che la potenza del colpo mi facesse
    cadere in acqua, lasciandomi intontito sott'acqua, rischiando di annegare a causa della perdita dei sensi
     
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    La mia scivolata mi aveva portato fino quasi ad afferrare le gambe dello Hyuuga, ma all'ultimo momento Aki, molto semplicemente, si spostò dalla mia traiettoria. "Accidententi, me l'ha fatta" dissi girandomi indietro mentre ancora ero in scivolata, guardandolo sogghignare sotto i baffi. Mi voltai di nuovo in avanti per fermare la mia corsa e riprendere lo scontro quando realizzai che non avevo più spazio di frenata e che stavo inesorabilmente per rovinare contro il muro divisorio dei bagni femminili. "Oh, cazzo!".
    Il muro di bambù non era stato concepito per resistere ad un urto di così vasta entità così....
    Brooooooommmmm!
    ... si sbriciolò in una miriade di pezzi che volarono in tutte le direzioni. Tutto si fece improvvisamente buio sotto alle macerie. Fortuna volle che il catino che mi ero messo in testa era di robusta fattura ed aveva funzionato a dovere proteggendo la mia scatola cranica da un impatto più violento. Cominciai a muovermi e rimossi la maggior parte dei detriti che avevo addosso fino a quando mi accorsi in che posizione bislacca mi trovassi: ero sdraiato di schiena con le gambe ritte con il sedere che si era infilato in una specie di depressione con il catino in testa che mi copriva la visuale.
    "Ohi, ohi ohi, che legnata..." dissi appoggiando il polpastrello del pollice sul bordo del catino alzandolo scoprendo così l'occhio sinistro. "Ehi, Aki... che fine hai fatt..." Non completai la frase perché in quel momento vidi un'ombra fugace che dai bagni femminili stava volando verso quelli maschili immergendosi scompostamente sott'acqua.
    "Aki!!!" gridai.
    Non l'avessi mai fatto.

    "............"

    Realizzai solo in quel momento che otto paia di occhi mi stavano fissando, otto paia di occhi molto arrabbiati appartenenti a giovani ragazze coperte soltanto chi da un asciugamano, chi da qualche nuvola di vapore. La katana la vidi per ultima, insieme con i rimasugli dal mocio di Aki che galleggiavano placidi nei bagni femminili. "Quel pazzo! Non avrà affrontato un combattimento Katana contro mocio?!?"
    "Là sotto c'è un altro maniaco!!!"
    "Via di qua subito"

    Serpente, capra, scimmia, tigre “Tecnica della Nube Incendiaria”
    Katoon: Kasumi Enbu no Jutsu - Tecnica della Nube Incendiaria
    KasumiEnbunoJutsu-TecnicadellaNubeIncendiaria
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica d'elemento Katon non crea direttamente delle fiamme ma sprigiona un gas altamente infiammabile, che se inalato provoca forti giramenti di testa per due turni. La tecnica viene scelta da molti Shinobi privi di altri Jutsu Katon poiché basterebbe una cartabomba per creare l'effetto stile "Palla di Fuoco". Qualsiasi altro Jutsu Katon è sufficiente per creare lo stesso effetto, permettendo di cogliere il nemico di sorpresa. La nube si espande fino a una distanza massima di 25 metri coprendo un raggio di cinque per un'altezza di tre La tecnica può anche essere usata per dirigere la nube a mezz’aria ma, in questo caso, si porterà automaticamente a terra dopo 20 secondi. La nube rimane per due turni al massimo (compreso quello in cui viene eseguita la tecnica) e poi si disperde, e uno solo in presenza di forte vento. Anche se la nube rimane per due turni nel secondo l’esplosione sarà più ridotta e meno forte anche se gli effetti collaterali dall’inalazione saranno invariati.
    Consumo: 2


    La nube incendiaria si propagò a cono dalla mia posizione semisdraiata verso il bagno femminile investendo in pieno la kunoichi che si apprestava a spiumarmi senza anestesia. Il fendente della sua spada però ormai era già partito e rotolando sul fianco sinistro riuscii ad evitarlo all'ultimo momento. Il buon vecchio catino invece si spaccò esattamente a metà. "Dove ti sei cacciato dannato pervertito che non sei altro?"
    "E secondo te, ti rispondo pure?"
    La cortina di fumo della nube stava funzionando a dovere, ma presto si sarebbe dispersa. Dovevo recuperare Aki e dovevamo andarci a nascondere da qualche parte prima di passare a miglior vita.
    "So che sei qui vicino. Ti ridurrò in brandelli di carne così sottili che di te non rimarrà niente!" continuava a sbraitare la kunoichi.
    "è sopra di me... ora non posso nemmeno più alzarmi in piedi... dovrò strusciare per terra fino ai bagni maschili... però non sento più Aki... NON E' RIEMERSO'???"
    Fregandomene altamente della minacciosa presenza che incombeva sopra di me con una enorme ed affilatissima Katana feci qualcosa di cui ancora oggi non vado molto fiero, ma in quel momento mancavano le alternative: non avrei mai potuto spuntarla contro di lei disarmato. Allungai una mano fino a toccarla, non so bene dove ma comunque ottenni l'effetto sperato. L'acciaio le cadde di mano e si mise ad urlare. "Bene è il momento!" mi rizzai e corsi come un disperato verso i bagni maschili. Vidi che sott'acqua c'era il corpo di Aki che non si muoveva. "Non va bene per niente...". Mi tuffai per ripescarlo e quando lo tirai su vidi che aveva dipinto sul volto un'espressione un po' ebete e perdeva copiosamente sangue dal naso. "Vieni Casanova ti porto in camera alla svelta, prima che qui ci finiscano"
    Mentre mettevo in atto la classica ritirata strategica, sentii in lontananza le voci delle ragazze che ci minacciavano di morte "Se tutto va bene domani mattina presto ce la filiamo e con un po' di fortuna non le rivedremo più.".
    Portai Aki nella sua nuova camera, perché quella di prima per qualche strana ragione non andava bene, cercando di curargli le nuove ferite arrestando come potevo l'epistassi che copiosa non riuscivo a domare. Una volta completate le medicazioni andai dal locandiere a scusarmi dell'accaduto ed a saldare il debito per coprire le spese di ricostruzione dei bagni esterni "e così sono rimasto con solo 50 ryo in tasca.". Con tutto quello che ci era capitato ai bagni mi era passata la voglia di festeggiare nella sala del ristorante, sopratutto ripensando che avremmo sicuramente rincontrato le ragazze di poco prima. Così decisi di farmi portare la cena in camera mia. "Già che ci sono ordino anche per quell'altro... ormai dovrebbe essersi svegliato". Ripassando davanti alla camera dello Hyuuga decisi di lasciargli un biglietto sotto la porta, invitandolo a unirsi a me per desinare.

    Ti aspetto in camera mia per la cena. Occhio a non farti vedere a giro.
    Tullaris


    Rientrai in camera e trovai che la cena mi era già stata portata. "Ottimo... ed ora aspettiamo" pensai sdraiandomi sul letto. Mi girava anche la testa, e non poco. Gli effetti della nube non erano ancora stati smaltiti.
    "Ragazzi che giornata pazzesca"

    Edited by Tullaris - 14/9/2012, 16:12
     
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    Nonostante la botta, ero semicosciente, e sentivo che qualcuno mi aveva tolto dall'acqua, probabilmente era la ragazza pentita di quello che aveva fatto.Poi mi addormentai, stanco morto, e sognai le belle ragazze che tutte assieme accarezzavano il mio corpo immersi nell'acqua.Durante il sonno mi capitava anche di parlare.Forse uno dei problemi più gravi di Akihiko è appunto il parlare nel sonno
    .......Poppe......
    Dissi, mentre quello che mi stava portando via dalla terme correva come un forsennato, finché dopo un po si fermò e mi poggiò in una superficie morbida
    .....Poppe....con panna....
    Dopo poco però mi svegliai di colpo.Ero in una stanza nuova, apparentemente come quella di prima, con la differenza che non c'erano scarafaggi
    Dove sono le ragazze?
    Pensai mentre continuavo a guardarmi attorno.Niente ragazze.
    Chissà cosa è successo...Meglio andare da Tullaris
    Mi avviai alla porta quando, aperta, vidi un foglietto per terra.Era di tullaris, voleva che andassi in camera sua per cenare e di non farmi vedere in giro
    Certo che è proprio timido...O forse ha fatto una cazzata e ha paura di farsi vedere in giro?Comunque, devo andare a comprare un po di effetti speciali per la cena
    Scesi al piano di sotto, verso il bancone che vendeva alcolici.
    Una bottiglia di Sake
    Ummm, mi sembri un po troppo piccolo per quella roba
    Posai sul bancone una busta, contenente la paga per il sake.Alla vista della busta, al tizio brillarono gli occhi, e subito la prese, dandomi la mia bottiglia di sake
    Per caso ha anche della panna?
    Si tieni, non la uso da un po però
    Presi la panna e me ne andai, soddisfatto delle mie compere e con la coda dell'occhio potevo vedere il tizio che apriva la busta
    Non sapevo di avere dei fan anche di quella età...Ne ho avuto la certezza quando ho visto i suoi occhi brillare alla vista del mio autografo
    Mi diressi in camera mia, dove trovai la cena pronta
    Questa si che si può definire sbobba.Meno male che ho comparato la panna.Non so perché, ma quando mi sono svegliato avevo una gran voglia di panna
    Presi la sbobba e mi diressi nella camera di Tullaris.Se solo sapessi quale fosse.Decisi così di utilizzare il mio Byakugan per trovarlo in modo da poter vedere attraverso i muri delle stanze e trovare il mio compagno.Quello che vidi non era gradevole, vecchiacci che si facevano la doccia, donne di una certa età pettinandosi i peli delle ascelle e via dicendo finché non trovai il mio compagno.Diedi un calcio alla porta, sfondandola
    Per caso è qui la festa?
    Poi mi avvicinai a Tullaris e gli diedi un calcio i faccia
    Dove sono le ragazze?Le hai fatte scappare?
    Dissi, poggiando la sbobba nel tavolo

     
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    Beh lo scazzo mi aveva preso, le mie giornate si erano fatte alquante monotone così mi ero messo a girare per la città di Konoha senza una meta prefissata. Così, mentre camminavo avevo deciso di fare un paio di giri all'interno del villaggio, in cui conoscevo molte persone sperando di incontrare qualcuno che poteva alleviare il mio immenso scazzo. Mentre girovagavo a vuoto, con la lunga sciarpa che mi svolazzava dietro lanciando la sua ombra sul terreno al mio passaggio. Stranamente non avevo incontrato nessuno con cui valeva la pena stare, tutti i Ninja da me conosciuti erano o in missione o occupati in scontri. Ora che ci pensavo dovevo ricominciare a partecipare anche io agli scontri tra Ninja in arena. Quelli erano i primi passi per diventare il migliore. Infatti si ci poteva scontrare con Ninja di ogni dove con abilità ed esperienze più disparate da cui imparare e migliorarsi. Così, mentre continuavo a girare perso nei miei pensieri mi ero ritrovato all'interno della zona dedicata al clan Hyuuga. In una zona così ampia potevo di certo incontrare qualcuno di mia conoscenza. E proprio in quel momento mi ricordai del famoso Akihiko, lo scemo del villaggio. Ne avevo sentito parlare ma non lo avevo mai incontrato e volevo divertirmi a torturarlo e o prenderlo in giro. Così mi aggiro per le casi fino a quando non avevo trovato la casa che mi avevano descritto. Un'abitazione circondata nel verde piena di animali che si abbeveravano intorno ad una fonte d'acqua. Una volta trovata la porta d'ingresso dell'abitazione, prima di varcare la soglia, avevo bussato un paio di volte alla porta per richiamare l'attenzione all'interno.
    Ci sei Akihiko? C'è qualcuno in Casa?
    Per controllare effettivamente che non c'era nessuno in casa avevo gridato queste poche parole in attesa di risposta. Conoscevo lo Hyuuga solo di fama quindi era molto improbabile che lui poteva conoscermi. Quest'incontro non sapevo come poteva andare avanti ma una cosa era sicura, dovevo liberarmi dallo scazzo che avevo in corpo come un veleno e maltrattare qualcuno era una buona idea.

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    Erano le 8:00 del mattino.Ero ancora avvolto dalle calde coperte e la sveglia mi stava spaccando i ghirigori.Spensi la sveglia e mi riavvolsi nelle coperte.
    Oggi non ho voglia di andare ad allenarmi, mi toccherà fare qualcosa di diverso per passare il tempo.Intanto però, torno a nanna
    Chiusi gli occhi nuovamente, e mi abbandonai al sonno, per poi svegliarmi nuovamente verso le 14:00, causa dei continui richiami dei miei genitori.Ben riposato, mi preparai e feci colazione
    Forse è meglio se mi prendo cura degli animali oggi
    Pensai, mentre finivo di mangiare, dopodiché uscii di casa e Ponypon era gia lì, aspettando la sua pappa.Rientrai dentro a prendere la sbobba per il cavallino, che mi seguì per la casa.Preparato il tutto in una ciotola, mi diressi verso il giardino interno di casa, dove c'era la cuccia di Ponypon, e poggia il suo pranzo, che si apprestò a divorare.
    Bene, ora forse è meglio se mi occupo degli altri
    Entrato nuovamente in casa, sentii una voce provenire dall'esterno
    Ci sei Akihiko? C'è qualcuno in Casa?
    Era una voce sconosciuta, mai sentita prima.Così, con un po di curiosità, mi apprestai ad andare all'entrata di casa.Al mio arrivo, notai un bimbo, all apparenza normale, l'unica cosa che potei notare a prima vista fu la sua sciarpa abbastanza lunga
    Ti sei perso per caso bimbo?





     
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    Avevo bussato alla porta del ragazzo, non sapendo chi potevo trovarci al suo interno. Così, avevo atteso per circa un paio di minuti, in cui mi ero guardato intorno notando le varie bestie che si alternavano accanto alla foresta. Ma quella era una casa o uno Zoo? Uno degli animali più curiosi era un minuscolo pony, dall'altezza come un cane di media taglia che trotterelava nel giardino sul retro della casa. Finalmente però qualcosa dietro alla porta si era mosso, qualcuno stava aprendo la porta. Un ragazzo biondo più alto di me, come chiunque si poteva dire, era apparso dal buco dove prima c'era la porta chiedendomi se mi ero perso, e chiamandomi, addirittura Bimbo. Lo stolto ragazzo non sapeva che aveva detto, oramai ne ero certo era lui il mio giocattolino quotidiano, visto che mio padre si trovava ancora a casa in attesa di partire per la sua missione da li a pochi giorni.
    Quindi tu sei Akihiko? Il Famoso Akihiko, il Genin soprannominato lo scemo del villaggio? E poi guarda che io ho la tua stessa età...
    La mia voce era inizialmente divertita e sprezzante per poi passare alla seria e seraficamente diabolica nell'ultima parte. Ero furente con il ragazzo ma non potevo malmenarlo sin da subito, soprattutto visto che l'avevo cercato io. Quindi in sintesi trattenevo la rabbia in attesa di una sua parolina fuori posto.

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    Quindi tu sei Akihiko? Il Famoso Akihiko, il Genin soprannominato lo scemo del villaggio? E poi guarda che io ho la tua stessa età...
    Mi rispose il ragazzo.Rimasi un po turbato dalle sue parole
    Scemo del villaggio?Deve essere confuso sulla mia persona
    Senti, io non ho 10 anni.Mi dispiace, ma devi avermi scambiato per qualcun altro.Ora se non ti dispiace, io sono occupato.Addio
    Dissi, mentre chiusi la porta in faccia al bombo.Poi ci ripensai
    Potrebbe tornarmi utile ehehe
    Riaprii la porta e fissai un attimo il bimbo
    Seguimi
    Dissi, mentre mi dirigevo verso gli animali selvatici che si abbeveravano nella fonte d'acqua poco lontana da li.Mi sedetti su una pietra e subito gli animali si avvicinarono a me, probabilmente avevano fame.
    una scimmia, un coniglio e un cane.Mi tocca portargli qualcosa da mangiare, prima che il cane si mangi il coniglio
    Poi mi rivolsi al bimbo
    Bene, ora che siamo in compagnia, possiamo parlare
    Dissi, mentre accarezzavo il cane e pattavo la scimmia sulla testa
    Che diavolo vuoi?




    Edited by Cloud 95 - 23/9/2012, 19:06
     
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    Cosa, dieci anni a chi? Questo ragazzone tanto alto tanto stupido non riusciva a vedere che seppur la mia statura era molto bassa questa era controbilanciata dal mio aspetto chiaramente virile (lol). Però senza darmi il tempo di rispondere lo stupido ragazzino si era rintanato in casa. Ho, questo non doveva farlo... Mi stavo preparando a colpirlo con la mia ombra, che poteva tranquillamente passare al di sotto della porta chiusa mentre lui se l'era appena chiusa alle spalle. Ma improvvisamente la porta si era spalancata nuovamente mostrando il ragazzo che mi aveva invitato a seguirlo... Ok, seguiamo questo tizio infondo sono qui per divertirmi, meglio far passare altro tempo prima di buttarlo giù.
    Va be' andiamo...
    Dopo aver seguito quel ragazzo mi aveva portato nel retro della casa dove si trovavano vari animali che si abbeveravano alla fonte tra cui spiccavano un coniglio, una scimmietta ed un cane. Questi tre animali si erano avvicinati al ragazzo che poi si era voltato verso di me per chiedermi qual'era la ragione della mia visita.
    Per prima cosa devo dirti io chi sono... Non sta bene che io ti conosca per fama e che tu non conosca il mio nome. Io sono Teddy Nara, e sono un Chuunin di Konoha ed ho sedici anni. Di te ho sentito parlare molto... E sono venuto a vedere se la tua fama non è infondata... Ed a quanto pare non è infondata.
    Avevo parlato con voce seria, aspettando che il ragazzo mi faceva divertire torturandolo un pò.

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