Missione Kaori Mitarashi & Agony Twin

Livello B

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    Missione a Servizio di: Kiri
    Esecutore della Missione: Kaori Mitarashi & Agony Twin
    Punto di partenza: Cancello Nord di Kirigakure no Sato
    Appuntamento alle Ore: 10.00

    Yuge è una piccola isola neutra che pecca in termini d'indipendenza. Abbiamo tuttavia scoperto che per risparmiare essi si stanno affidando a soggetti poco raccomandabili provvenienti dalle Terre di Nessuno. I carichi in favore di Yuge vengono spediti da Mitsu, e la tua missione sarà quella d'intercettare la spedizione uccidendone il mandante. Per il mandante intendiamo ovviamente il capo di questi malfamati Shinobi, sperando che la loro organizzazione si sgretoli una volta tagliata la testa al toro. L'organizzazione si chiama Kuroi Hai ed è capitanata da un certo Altahir Kesly, in allegato alla missiva troverai una sua foto.
    Buona Fortuna



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    Camminando a passo lento nell'atrio di casa sua, Kaori aprì la busta che conteneva l'obiettivo della sua prossima missione con uno strappo netto, la lettera uscì senza difficoltà, ma assieme ad essa uscì anche una foto che svolazzando a destra e sinistra andò a posarsi sul pavimento, la sua caduta attirò l'attenzione della ragazza che vide prima la foto del resto della missiva, i suoi occhi color smeraldo si fissarono per diversi secondi sull'immagine analizzandone attentamente tutti i dettagli
    CITAZIONE

    febh0am1hm


    Il ragazzo raffigurato sull'immagine doveva avere pressappoco la sua stessa età e dall'immagine non dava l'impressione del pericoloso mukenin, l'esperienza le insegnava però che in realtà molti di loro apparivano ben diversi da quella che era la loro reale natura
    "L'occhio azzurro ed il tatuaggio sul volto ci aiuteranno...purtroppo non è molto particolare come viso, ma quei due dettagli difficilmente riuscirà a nasconderli se non usando la trasformazione..."
    La ragazza aveva dato per scontato che quello nella foto fosse un mukenin e si ricordò di non aver ancora letto la missiva, sperava di non essere saltata a conclusioni affrettate
    CITAZIONE
    Missione a Servizio di: Kiri
    Esecutore della Missione: Kaori Mitarashi & Agony Twin
    Punto di partenza: Cancello Nord di Kirigakure no Sato
    Appuntamento alle Ore: 10.00

    Yuge è una piccola isola neutra che pecca in termini d'indipendenza. Abbiamo tuttavia scoperto che per risparmiare essi si stanno affidando a soggetti poco raccomandabili provvenienti dalle Terre di Nessuno. I carichi in favore di Yuge vengono spediti da Mitsu, e la tua missione sarà quella d'intercettare la spedizione uccidendone il mandante. Per il mandante intendiamo ovviamente il capo di questi malfamati Shinobi, sperando che la loro organizzazione si sgretoli una volta tagliata la testa al toro. L'organizzazione si chiama Kuroi Hai ed è capitanata da un certo Altahir Kesly, in allegato alla missiva troverai una sua foto.
    Buona Fortuna

    "Altahir Kesly...curioso, so più cose del mio avversario che del mio compagno di missione..."
    L'idea iniziale della Kunoichi si era rivelata corretta, ma in fondo il ragazzo rappresentato nella foto difficilmente poteva essere qualcosa di diverso da un bersaglio da eliminare
    "Il ritrovo è alle dieci...ho ancora abbastanza tempo per prepararmi"
    La città di Mitsu stava diventando per la ragazza una costante quasi ironica delle missioni della ragazza, era ormai la terza volta in poco tempo che veniva mandata a svolgere una missione da quelle parti ed una bruttissima sensazione la percorse da capo a piedi
    "Che sia anche colpa mia? la destabilizzazione del villaggio a causa della morte del sindaco potrebbe aver portato a tutto questo??"
    Dopo pochi attimi di riflessione la ragazza si convinse però del fatto che non poteva essere così, il primo cittadino di Mitsu era una mela marcia e la sua collaborazione coi fratelli Kuroro ne era la prova, questo traffico era a favore di Yuge e da Mitsu partiva solo la merce, probabilmente nè il sindaco nè tanto meno i fratelli Kuroro sapevano qualcosa della sua esistenza.
    Svolgendo tutte queste riflessioni sotto il caldo getto della doccia la ragazza si preparò mentalmente al compito che ben presto sarebbe andata a svolgere entrando in quello stato di concentrazione che sempre la caratterizzava durante le missioni
    "Questa volta non sarà necessario viaggiare sotto copertura...l'unico rischio è che fiutando il pericolo il mukenin prenda il largo...ma d'altro canto potrebbe anche decidere di eliminarci per toglierci dai piedi e continuare indisturbato il suo traffico..."
    Le variabili e le possibilità erano infinite ed era inutile pensarci troppo fin da subito, non aveva ancora neanche conosciuto il proprio compagno, decise che si sarebbe fatta tutti quei problemi a tempo debito
    "Ok, dovrei avere tutto...manca poco all'appuntamento, sarà meglio che mi muova..."
    Arrivata nell'atrio della tenuta la kunoichi si ritrovò a bloccarsi col sangue congelato nelle vene, l'istinto di estrarre Kaito fu represso solo grazie ad un grande sforzo di volontà
    "Vai in missione?"
    La voce del padre ebbe sui suoi timpani l'effetto che due litri di sakè hanno sullo stomaco procurandole quasi un conato di vomito
    "Sì..."
    Per alcuni secondi i due rimasero immobili a fissarsi l'un l'altro negli occhi, poi quasi simultaneamente si superarono riprendendo ognuno la propria strada, un brivido di ribrezzo attraversò il corpo della ragazza quando il suo braccio sfiorò quello del padre nel superarsi
    "La giornata non inizia bene...per niente..."
    A passo veloce la kunoichi si diresse al cancello nord pensando alla missione ed a quel che le serviva per il viaggio, in realtà tutto quel pensare serviva solo a distogliere la mente dalla sua famiglia, ma l'immagine di Kaito riaffiorava nei suoi pensieri continuamente
    "Devo stare concentrata...è una missione di livello B, se non sto attenta rischio di lasciarci le penne..."
    Arrivata a destinazione la ragazza cominciò a lanciare occhiate in giro alla ricerca del suo compagno, diversi shinobi andavano avanti e indietro partendo o tornando dalle loro missioni, lei non sapeva nemmeno di che villaggio fosse il suo compagno
    "Dovrebbero iniziare ad allegare alle missioni anche le fotografie dei compagni...è più il tempo che ci si mette a trovarsi di quello che ci vuole a portare a termine la missione..."

    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    115

    Ottimo

    Ottimo

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Specchio

    Bomba Carta(x2)

    Occhio Cibernetico

    Olio Infiammabile(x2)

    Radiolina

    -

    Accendino

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    -

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Bomba Carta(x2)


    Note
     
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    Una missione di livello B? Cerchi qualcosa di più difficile, eh? Tea la trovo subito
    Iniziai quindi ad osservare il Kokage mentre cercava una missione da fare. Sembrava che ci sarebbe voluto molto, le carte erano raddoppiate dall'ultima volta. Beh, almeno stavolta ero da solo e non c'era un inquietante anbu con la sua ancora più inquietante maschera. Anche se comunque ricordarlo mi portò a pensare a me in quelle vesti. Un po' più alto, un po' più robusto e rude e con una maschera totalmente random. Forse un serpente, forse qualcos'altro. Non mi ci figuravo proprio. Inoltre il pensiero di tutte le missioni che avrei dovuto sbrigare non mi piacque affatto. Pensai anche all'ipotesi di rimanere chunin, massimo sp.jounin per tutta la vita, ma lo accantonai perché mi piaceva ancora meno. Comunque alla fine tutti questi pensieri furono interrotti dal Kaguya che avevo di fronte, che mi diede una busta e mi augurò buona fortuna come di consueto. Ringraziai con tono annoiato e, augurando buona giornata, me ne andai da quella stanza. Attraversai la consueta via verso l'entrata, incrociando giusto un paio di persone che si dirigevano probabilmente dal Kage, e uscii quindi dalla magione. A quel punto mi fermai su una panchina lì vicino e mi concentrai sulla missione da svolgere. Stavolta avevo richiesto una missione di livello B, la prima della mia carriera, e sperai fosse più interessante e meno noiosa delle ultime C svolte. Furono quasi tutte diplomatiche, e in quasi nessuna ebbi modo di passare alle mani. Non so se fortunatamente o sfortunatamente. Forse facendo una vera missione di combattimento avrei scelto quale tipo di missione preferivo. E quella missione mi consentì di farlo. Infatti, seduto sulla panchina sotto un cielo nuvoloso ma che non presagiva pioggia, aprii la busta e ne estrassi il contenuto: la consueta lettera ma, in aggiunta, una foto. Guardai per primo la foto, pensando che finalmente si fossero decisi a mettere una foto del proprio compagno di missione per non far girare a vuoto le persone in cerca del compagno. Il tipo nella foto era un ragazzo abbastanza giovane, non sapevo di preciso stabilire l'eta, dai capelli arancioni e con un occhio marrone e uno azzurro. Fisico robusto simile a molti altri shinobi che avevo incontrato. Un altro segno particolare era un tatuaggio sul volto, vicino all'occhio azzurro. Un tipo facilmente distinguibile dalla massa, insomma. Perfetto per quando sarei dovuto andare a cercarlo. Ma mi sbagliavo completamente. Dopo avergli dato un'altra occhiata tanto per ricordarmene meglio il volto - anche se di lì a poco me lo sarei già dimenticato - posai la foto e passai alla missiva. Stavolta fui accontentato: si sarebbe dovuto combattere in quella missione. Infatti la missiva raccontava di come a Yuge, isola neutra, ci fossero dei traffici di merci che venivano spediti clandestinamente dall'altra isola neutra di nome Mitsu. Il compito mio e della mia compagna era di uccidere il capo dell'organizzazione che mandava tali merci e tagliare la testa al toro. Semplice, a parole. Dopotutto dovevamo trovare prima l'organizzazione in qualche modo, poi eliminarne il capo. E avete capito bene, il mio compagno di missione in realtà si rivelò essere una compagna, e la foto era del tipo che dovevamo uccidere. Quel ragazzo dai capelli arancioni con l'occhio azzurro era il tipo che ben presto, se tutto fosse andato al meglio, avrebbe perso la vita per mano mia o della mia compagna. L'idea di uccidere non mi turbava affatto; siamo ninja dopotutto, la morte è la nostra prima compagna. Questa era un'idea che mi ero portato dall'esame genin - quando il maestro ci disse di prendergli i campanelli attaccandolo con l'intento di uccidere - e sapevo che era giusta. Rilessi la missione, pensando ad un piano da attuare, e posai infine la missiva nella busta, riprendendo di nuovo la foto. Adesso che sapevo che quello era il mio obiettivo, lo guardai da tutt'altro aspetto, pensando in cosa fosse ferrato di più in combattimento e cercando dettagli che mi aiutassero a trovarlo. Erano due, e grossi: l'occhio e il tatuaggio. Immaginai avesse messo qualcosa per coprire entrambi, una benda o qualcosa del genere. Quindi sarei dovuto stare attento anche ai tipi con la benda. A quel punto posai la foto e misi l'intera busta in una tasca inutilizzata dello zaino, per poi cacciare un grosso sbuffo. Dovevo andare a Tsubaki per poi prendere la nave verso Kiri, e la cosa era alquanto scocciante. L'idea di attraversare il mare non mi piaceva affatto, preferivo rimanere con i piedi per terra. Non che camminare mi piaccia di più, sia chiaro. Comunque mi alzai e mi diressi verso il cancello est del mio villaggio. Lì scambiai i soliti convenevoli con le guardie, che avevano notato la mia assenza, e partii verso Tsubaki, dove c'era il porto che portava direttamente a Kiri. Mi ci volle tanto per arrivare a Tsubaki, un paio di giorni di foreste e foreste, con qualche montagna qua e là ed ogni tanto un villaggio dove si poteva sostare tranquillamente e riposarsi. E, dopo essermi fermato in tre o quattro villaggi in tutto, arrivai al porto che mi avrebbe portato a Kiri. Ci arrivai la mattina presto, allora mi fermai nuovamente per prendermi un caffè per poi iniziare a cercare un'imbarcazione che mi portasse a Kiri. Mi ci volle molto tempo per trovarne uno, erano tutti fuori per qualche motivo ed erano rimasti imbarcazioni piccole che non facevano al caso mio. Dopo qualche altra ora di attesa, finalmente un'imbarcazione tornò al porto, attesi che si svuotasse per poi salire e finalmente partire. Dodici ore mi ci vollero, Dodici fottute ore. Ore in cui stessi a guardare il soffitto a riflettere sulla missione o a dormire. Dodici ore che non passarono affatto in fretta, ma che comunque passarono e raggiunsi quindi Kiri. Sbarcai che erano le sei di mattina, quindi raggiunsi la porta nord di Kiri e lì attesi su una panchina che si facessero le dieci, sonnecchiando e osservando le persone passare. Che noia le missioni a Kiri. Attraversare in barca era la cosa più noiosa che esistesse, ancora più noiosa di dover attendere che si asciughi a terra per poter raggiungere un qualsiasi punto della casa. Ma forse questo è un parere mio. Comunque giunsero le dieci e allora iniziai ad osservare più attentamente gli shinobi che raggiungevano la porta nord. Ce ne erano tanti di shinobi in giro, ma quasi tutti maschi, e quando vidi arrivare alla porta nord una ragazza che sembrava anch'essa cercare qualcuno, scelsi di vedere se era effettivamente lei. Mi avvicinai lentamente e svogliatamente, per poi chiedere, annoiato:
    Sei tu Kaori Mitarashi?
    Stato fisico: Ottimo.
    Stato mentale: Annoiato.
    Chakra:115
    Equip:
    Katana con fodero. Katana nello stomaco.
    Lame retrattili chiuse.
    Radiolina.
    20 metri di filo metallico.
    7 Kunai.
    16 senbon.
    5 cartebomba.
    5 pallebomba.
     
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    "Sei tu Kaori Mitarashi?"
    Per diversi minuti la ragazza si mosse nei pressi del cancello nord alla ricerca del proprio compagno, non aveva la minima idea di quella che potesse essere la sua corporatura e non conoscendo neanche il suo villaggio d'origine non poteva far affidamento nemmeno sui coprifronte, all'improvviso da una posizione poco lontana da lei la ragazza sentì chiamare il proprio nome, ma la domanda non era destinata a lei, ma bensì ad una kunoichi che sorpresa si voltò verso il giovane che aveva posto la domanda osservandolo con sguardo interrogativo
    "No, mi spiace...non ho idea di chi tu stia parlando...ora se vuoi scusarmi...ho parecchia fretta"
    Sorridendo la ragazza fece un cenno con la mano in direzione dello shinobi che aveva posto la domanda
    "Hey...Kaori Mitarashi...chuunin di Kirigakure...tu sei Agony vero?"
    Il fatto che il ragazzo fosse il suo compagno di missione le sembrava scontato, le probabilità che qualcuno al di fuori di lui potesse cercarla nello stesso posto ed alla stessa ora dell'appuntamento erano veramente infime
    "Otogakure...più giovane di me di qualche anno...sarà sui diciotto...abbastanza anonimo...non fosse per quegli occhi..."
    Il coprifronte lo identificava come shinobi del suono e gli altri dettagli la ragazza li aveva dedotti da un semplice rapido sguardo, i capelli neri e la statura leggermente sopra la media, unite ad un volto privo di particolari segni distintivi avrebbero permesso al ragazzo di muoversi senza attirare neanche uno sguardo, ma quegli occhi difficilmente potevano passare inosservati, rossi come rubini e piuttosto espressivi raccontavano una storia che la ragazza non riuscì a leggere a primo acchito
    "Non conosco nessuno di Oto...sarà interessante..."
    Una seconda rapida occhiata bastò per verificare che escluse una classica borsa ed un singolo fodero il ragazzo era sprovvisto di equipaggiamento, per lo meno di equipaggiamento visibile e la ragazza si ritrovò a chiedersi quale fossero le peculiarità di quello shinobi
    "Vista la natura della missione potremmo dover trascorrere qualche giorno lontano dai centri abitati...per sicurezza sarà meglio procurarsi un po'di cibo prima di partire...se sai muoverti fra le strade di Kiri possiamo dividerci in maniera che uno si occupi del cibo ed uno del trasporto...così guadagneremmo del tempo...hai una radiolina?"
    La ragazza sperava che l'altro tenesse nella borsa almeno quel piccolo accessorio che spesso in missione poteva rivelarsi utile se non indispensabile, lei stessa si era presa una bella strigliata da Kisuke Momochi quando durante una missione aveva scoperto che non possedeva l'accessorio, in quell'occasione si era rivelata abbastanza utile, ma in altre missioni per la kunoichi era stata fondamentale, se Agony ne fosse stato provvisto si sarebbero risparmiati un bel po'di rogne
    "Se siamo fortunati con le imbarcazioni entro sera dovremmo aver raggiunto Mitsu...riuscire a scoprire qualcosa sull'organizzazione però non sarà affatto semplice...bisogna sperare che si spostino attraverso canali ufficiali...dopotutto corrompere un ufficiale portuale non richiede molto impegno...in quel caso potremmo avere vita molto più semplice..."

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    La quarta (Kaito)

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    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

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    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

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    Edited by Leeroy Gorshmit - 9/10/2012, 01:10
     
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    La kunoichi a cui mi ero rivolto, pensando che fosse la mia compagna, aveva i capelli biondi e lunghi, un fisico snello e sodo, abbastanza alta, ottime forme. Anche se quest'ultimo particolare era la prima cosa che avevo notato. Ma comunque era ovviamente una ragazza molto attraente, con cui sarebbe stato interessante fare una missione - e non solo - ma la sorte decise che non sarebbe stata lei la mia compagna di missione. Infatti, la ragazza si voltò verso di me, decisamente sorpresa, e mi disse che non era lei Kaori Mitarashi:
    "No, mi spiace...non ho idea di chi tu stia parlando...ora se vuoi scusarmi...ho parecchia fretta"
    Scusami tu per l'intromissione... Sarebbe stato perfettoo se fossi stata tu...
    Dissi a bassa voce l'ultima frase e con un leggero tono malizioso mentre la tipa si allontanava. La kunoichi sembrò sentirmi, infatti si fermò un secondo, ma poi continuò per la sua strada. Perfetto, intorno a me c'erano quasi zero kunoichi, ed ero proprio andato a scegliere quella sbagliata? Che sfiga. Comunque quel fallimento servì a qualcosa. No, non era farmi conoscere una tipa così attraente. O almeno non solo. Infatti mentre osservavo la tipa che se ne andava un'altra ragazza mi rivolse la parola:
    "Hey...Kaori Mitarashi...chuunin di Kirigakure...tu sei Agony vero?"
    Si, anche se preferirei essere colui che cercava quella tipa...
    Dissi voltandomi verso la persona che mi aveva chiamato, era alla mia destra, con il solito tono annoiato la solita nonchalance che accompagnava le mie azioni. Ma dovetti rimangiarmi le mie parole.
    O forse no...
    Dissi con un fil di voce, mentre le rivolgevo il mio sguardo annoiato. Mi ero dimenticato di essere in missione con un'altra ragazza, qundi quella frase poteva suonare davvero male. E neanche quell'altra kunoichi era affatto male. La ragazza infatti aveva un fisico simile a quella del'altra, anche se era più robusta e sembrava avere più anni di me sulle spalle. Ogni cosa era al posto giusto in quella ragazza, anche se preferivo le forme del'altra. Ma lasciamo stare.
    Comunque, si, sono io Agony Twin, e sono un chunin di Oto. La missione di oggi non sembra alquanto interessante... Qualche idea?
    Chiesi passando subito al dunque, mentre la kunoichi mi osservava da capo a piedi con i suoi occhi che sembravano due smeraldi. Casualità, i miei erano rosso rubino, i suoi verde smeraldo, entrambi alquanto inconsueti. Avevamo anche i capelli dello stesso colore, nero, ma ciò che ci differenziava era l'equipaggiamento: io avevo la mia borsa con una spada che non era neanche visibile, mentre lei era armata fino ai denti. Aveva una spada sul fianco, un'altra un po' più sopra a un grosso rotolo e si poteva vedere spuntare dalla spalla un manico di un'altra lama. E mentre io mi chiedevo dove avesse trovato tutti quei soldi per l'equipaggiamento, la kunoichi di Kiri prese la parola:
    "Vista la natura della missione potremmo dover trascorrere qualche giorno lontano dai centri abitati...per sicurezza sarà meglio procurarsi un po'di cibo prima di partire...se sai muoverti fra le strade di Kiri possiamo dividerci in maniera che uno si occupi del cibo ed uno del trasporto...così guadagneremmo del tempo...hai una radiolina?"
    Aveva senso. Dopotutto con quel poco che mi ero portato appresso, non sarei durato che un giorno. Quindi prima di partire ci toccava fare provviste, mentre uno si occupava dell'imbarcazione per Mitsu. Mi trovai quindi a decidere quale compito portare a termine:
    Occupati tu del cibo, ci penso io al trasporto. Prendi quel che vuoi, non ho preferenze.
    Dissi pacato. Dover andare in giro per Kiri non mi allettava molto, preferii avere una sola destinazione e lì andare, senza perder tempo. Sperando di essere più fortunato di Tsubaki.
    E si, ho una radiolina, dimmi su che frequenza la devo mettere e provvederò.
    Dissi infine, portando la mano davanti alla bocca a causa di uno sbadiglio. Rimanere sveglio su quella panchina fino al'ora dell'incontro non era stata una delle mie migliori idee. Forse non era uno degli incontri migliori, ma comunque la kunochi sembrava alquanto preparata in materia di missioni. Immaginai che la missione sarebbe stata più semplice così.
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    "Si, anche se preferirei essere colui che cercava quella tipa...O forse no..."
    L'unica risposta che lo shinobi ricevette a quell'affermazione fu un'espressione maliziosa, certo il ragazzo era carino e probabilmente non aveva problemi ad avere successo con l'altro sesso, ma paragonare lei a quella sciacquetta bionda era qualcosa che non doveva permettersi di fare, prima della fine della missione avrebbe rimpianto quell'affermazione
    "Comunque, si, sono io Agony Twin, e sono un chunin di Oto. La missione di oggi non sembra alquanto interessante... Qualche idea?"
    Scoprire che il suo compagno era un chuunin come lei le fece piacere, certo avere un compagno sp.jonin si rivelava spesso comodo grazie alla maggior esperienza sia a livello di missioni che a livello di combattimento, ma avere dalla propria parte compagni più forti di lei finiva purtroppo sempre per impedirle di dar fondo alle sue risorse appoggiandosi alla maggior esperienza dei compagni, se voleva migliorare veramente doveva invece riuscire a farcela con le proprie forze, da quel punto di vista avrebbe forse preferito addirittura avere un compagno genin in maniera da poter sfruttare ancor di più le proprie capacità
    "Occupati tu del cibo, ci penso io al trasporto. Prendi quel che vuoi, non ho preferenze...E si, ho una radiolina, dimmi su che frequenza la devo mettere e provvederò."
    "Molto bene...allora sintonizziamoci sul canale diciotto...se fossi in te non prenderei la missione troppo sotto gamba...non so quale sia la tua esperienza, ma ho già affrontato una missione di livello B e ti assicuro che rispetto a quelle di livello C la difficoltà è estremamente maggiore...avremo a che fare probabilmente con diversi mukenin ed il tizio della foto sarà sicuramente una bella gatta da pelare..."
    Durante il discorso assunse un'espressione assorta e terminò la frase lasciandola cadere nel silenzio per poi sorridere improvvisamente allo shinobi di Oto e fargli l'occhiolino
    "Forza mettiamoci al lavoro...direi che potremmo incontrarci all'ingresso del porto fra un'ora...caso mai in caso di problemi potremo tenerci aggiornati attraverso la radiolina...tanto il mercato non è molto lontano dal porto, la portata della trasmissione dovrebbe essere più che sufficiente..."
    Dicendo questo estrasse l'accessorio dalla borsa e dopo averlo sintonizzato sul canale diciotto la sistemò all'orecchio battendo un paio di volte sul microfono per assicurarsi che funzionasse correttamente
    "A dopo..."
    Con un cenno di saluto della mano la ragazza si allontanò poi dal compagno dirigendosi verso una piccola viuzza laterale, la sua conoscenza del villaggio le permetteva di muoversi, anche in presenza della perenne nebbia, senza la minima difficoltà
    "Chissà come se la caverà al porto...di solito è piuttosto difficile trovare passaggi diretti per Mitsu, ma forse lui avrà più fortuna di me..."
    L'aria fresca di Kiri le accarezzava il viso mentre lentamente raggiungeva la piazza del mercato, non aveva fretta poichè grazie alle scorciatoie aveva una strada da percorrere ben più breve rispetto al compagno che avrebbe seguito probabilmente le arterie principali
    "A Mitsu probabilmente non avremo problemi a trovare cibo dato che ci sono molte locande...però sarà meglio avere cibo per il viaggio ed almeno per un paio di giorni...anche se visti punto di partenza e di arrivo quasi sicuramente l'organizzazione si muoverà via mare e dunque il punto migliore in cui colpire potrebbe essere il mare aperto...così limiteremmo la possibilità di cadere in imboscate..."
    Svolgendo quei ragionamenti la kunoichi giunse alla propria meta in una decina di minuti, come sempre la piazza era colma di suoni ed odori dalle più varie provenienze, le voci dei venditori si facevano sempre più forti nel tentativo di sopraffare quelle dei concorrenti rendendo l'insieme di suoni un'incomprensibile accozzaglia.
    "Vediamo un po'...frutta secca e carne sotto sale di sicuro..."
    Muovendosi agilmente fra i banchi si procurò immediatamente i due alimenti che più sfruttava durante le missioni, dopotutto erano quelli più facili da conservare e dunque i più sicuri da portarsi dietro non sapendo mai con precisione cosa sarebbe potuto succedere durante la missione.
    Facendosi ancora strada fra la folla lanciò rapide occhiate ai banchi alla ricerca di qualcosa di interessante, fece una sosta ad un banco di frutta comprando mezza dozzina di mele che sarebbero andate bene per i primi giorni e poi un'ultima sosta per comprare un paio di pacchi di biscotti, certo non avrebbero fatto pasti molto variegati, ma per lo meno avrebbero avuto sempre lo stomaco pieno
    "E questa è fatta...ora manca solo più una cosa..."
    Per diversi minuti dovette girare per il mercato prima di trovare quello che cercava, un banco che vendeva borracce metalliche a prezzi tutt'altro che modici, da parecchio aveva in mente di fare quell'acquisto ed ora ne aveva l'opportunità, senza contare che la spesa sarebbe ricaduta sulle spalle di Kiri, dopotutto avrebbero dovuto probabilmente stare parecchio per mare e senza acqua avrebbero potuto rischiare parecchio
    "Salve, vorrei due di queste..."
    "Buon giorno signorina...tenga"
    Pagate le borracce la ragazza le prese e raggiunse una vicina fontana riempiendole entrambe per poi riporle nello zaino, aveva tutto il necessario e così si diresse a passo deciso verso l'ingresso del porto, era ormai passata quasi tutta l'ora che i due ninja si erano concessi ed arrivando a destinazione la ragazza sperò che in quel poco tempo il compagno fosse riuscito a trovare un passaggio, anche se non era molto fiduciosa, nel caso avrebbe comunque potuto dargli una mano, dopotutto lei era sicuramente più esperta di lui in quel genere di cose
    "Più che altro...speriamo non sia stato raggirato da qualche capitano disonesto...anche se paga Kiri non mi piace farmi prendere per i fondelli..."

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    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

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    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

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    Sapete, nelle missioni di coppia di solito conta la collaborazione di entrambi i membri per portare a termine l'obiettivo. Quindi conviene sempre che tra i due compagni di missione ci sia un buon rapporto per poter così collaborare, perché in caso contrario si rischierebbe di fallire la missione e, in missioni difficili o casi estremi, incappare nella morte di uno dei due o persino entrambi i membri. Cosa che ovviamente non piacerebbe nessuno. Quindi ogni volta che facevo una missione di coppia con qualcuno che non conoscevo, mi conveniva cercare un primo approccio positivo con il compagno o l compagna. In quella missione, che sembrava difficile da portare a terminare perché dovevamo affrontare un'intera organizzazione, anche se piccola, e abbatterne il capo, questo primo approccio non fu poi così positivo, perché con la mia solita lingua, che per quanto non fosse biforcuta, c'era quasi, avevo paragonato la mia compagna, in aspetto, ovviamente, ad un'altra ragazza. Cosa ovviamente non molto apprezzata. Quindi in quanto a primo approccio, fui alquanto fallimentare. Ma potevo sempre rifarmi durante la missione, che non era ancora iniziata, perché facemmo prima provviste per la missione stessa. O meglio, la mia compagna li fece, mentre io dovevo affittare un'imbarcazione per andare a Mitsu. ma prima di dividerci, la mia compagna mi informò del canale da selezionare nella radiolina:
    "Molto bene...allora sintonizziamoci sul canale diciotto...se fossi in te non prenderei la missione troppo sotto gamba...non so quale sia la tua esperienza, ma ho già affrontato una missione di livello B e ti assicuro che rispetto a quelle di livello C la difficoltà è estremamente maggiore...avremo a che fare probabilmente con diversi mukenin ed il tizio della foto sarà sicuramente una bella gatta da pelare..."
    Si, si, tutto alquanto ovvio. Lo sapevo che sarebbe stata molto più difficile di una C e che avremmo rischiato la pelle se non fossimo stati attenti. Non avevo granché esperienza, anzi affatto, ma potevo benissimo immaginarmi, dalla differenza di grado della missione e dalla traccia stessa, quali erano le differenze tra i due gradi. Ma comunque mantenni un'espressione di interessamento mentre lei parlava. Primo approccio, ricordate, primo approccio. Intanto lei sembrava stesse pensando a qualcosa mentre parlava, qualcosa che ovviamente mi sfuggiva, ma che terminò con un sorriso della ragazza e un occhiolino da parte sua. Non compresi, ma contraccambiai il sorriso e lasciai stare. Ascoltai poi con maggior interesse ciò che aveva da dire la ragazza:
    "Forza mettiamoci al lavoro...direi che potremmo incontrarci all'ingresso del porto fra un'ora...caso mai in caso di problemi potremo tenerci aggiornati attraverso la radiolina...tanto il mercato non è molto lontano dal porto, la portata della trasmissione dovrebbe essere più che sufficiente..."
    Si può fare, tra un'ora al porto, sperando che abbia trovato un trasporto per allora. Non sono stato fortunato ad Oto, figurati qui...
    Dissi divertito. A quel punto prendemmo entrambi la radiolina dalle rispettive borse, la indossammo e ne regolammo la frequenza al diciotto. Fatto questo, ci salutammo e ci dividemmo:
    "A dopo..." Ci vediamo tra un'ora...
    A quel punto tornai sulla strada da cui ero venuto, dopotutto il porto di lì di certo non si era spostato, mentre Kaori andava in un'altra direzione. Non conoscevo affatto Kiri, quindi per arrivare al porto mi ci vollero i miei cinque - dieci minuti. Vicino al porto faceva abbastanza freddo, anche a causa della brezza marina, ma comunque molte persone c'erano lì. Alcuni stavano partendo, altri tornando. C'erano alcune navi, ma non sapevo dove portavano, e non avevo intenzione di essere truffato in alcun modo da qualche capitano disonesto. Comunque c'erano anche un paio di pescatori qua e là, e ad uno di loro decisi di rivolgermi. Loro immaginai conoscessero molto bene questo posto, quindi anche le destinazioni delle varie navi. E poi che vantaggi avrebbero tratto dal mentire? Nessuno, credo. Mi diressi allora verso il pescatore più vicino e raggiunto, iniziai il dialogo con il tipo.
    Giorno
    Giorno...
    Il tipo era un vecchietto sulla sessantina di anni e sembrava particolarmente concentrato a guardare l'amo della propria canna in quel mare calmissimo.
    Vorrei sapere, sempre se lo sapeste, se ci sono in partenza navi dirette a Mitsu con cui possiamo salpare o che in qualche modo ci accetterebbero come passeggeri...
    Beh, di navi che vanno direttamente a Mitsu non ce ne sono molte in giro, non è una delle mete commerciali più ambite. Dovresti chiedere il passaggio a qualche capitano, vi posso dire le navi che ci vanno o ci passano, ma più di così...
    La ringrazio...
    E il vecchietto, che continuava ad osservare quel fottuto coso rosso, mi disse una serie di nomi e mi descrisse alcune navi che cercai di ricordare. Non erano tutte, ma la maggior parte di quelli che di solito vanno a Mitsu o ci passano. Solo che mi riferì che di solito non accettano passeggeri e che l'unica nave che andava a Mitsu non per motivi commerciali era già salpata. Perfetto, davvero perfetto. A quel punto andai da ognuna di quelle imbarcazioni e chiesi se accoglievano dei passeggeri, anche dietro pagamento, ma ciascuno ad una domanda del genere assumeva un cipiglio preoccupato e rifiutava. Finché uno mi disse di rivolgermi a un tipo che guidava un peschereccio, non molto veloce, ma a Mitsu ci andava e accoglieva facilmente passeggeri. Scesi da quell'ultima imbarcazione e mi diressi verso il peschereccio indicatomi. Ormai era passata l'ora di tempo.
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    Il tempo passava e ad aspettar ferma all'ingresso del porto la ragazza stava cominciando a spazientirsi oltre che a provare fastidiosi brividi dovuti al freddo pungente
    "Lo sapevo...non dovevo farlo andare a prendere la barca, dovevamo dividerci al contrario i compiti...chissà che fine avrà fatto..."
    Camminando nervosamente da una parte all'altra della strada parlò alla radiolina
    "Agony...mi senti? tutto bene? dove sei finito?"
    Visto che il compagno non accennava ad arrivare la kunoichi decise di andare a cercarlo attendendo che dall'auricolare della radiolina provenisse la sua risposta, purtroppo per lei qualcosa doveva star interferendo con il segnale poichè di risposta alle sue domande ricevette soltanto un gracchiare talmente acuto da costringerla a spegnere lo strumento
    "Maledizione, dubito che possa essersi messo nei guai o che sia in pericolo, probabilmente ha solo difficoltà a trovare una nave...però è sempre meglio non escludere nessuna possibilità...sarà meglio cercarlo alla vecchia maniera..."
    Lanciando vigili occhiate tutto attorno percorse il porto senza riuscire a trovare il compagno e si diresse quindi al gabbiotto che fungeva da ufficio portuale, il paffuto omaccione seduto alla scrivania le lanciò un sordido sorriso quando la riconobbe
    "Salve signorina...è sempre un piacere incontrarla..."
    Dicendo quelle parole l'uomo fece finta di avere qualcosa da controllare in uno scaffale alle proprie spalle lasciando incustodito il registro, Kaori sorrise amaramente, ormai l'uomo la conosceva e sapeva che in cambio di una sbirciatina gli avrebbe lasciato un discreto compenso
    "Vediamo un po'...Mitsu...Mitsu...ecco, questa dovrebbe fare a caso nostro..."
    Fra le poche imbarcazioni che partivano direttamente verso la loro meta soltanto una sembrava poter essere interessante per i loro scopi, i mercanti spesso si mostravano restii a dare passaggi a sconosciuti, anche se shinobi dato che si erano verificati diversi casi di passeggeri rivelatisi in alto mare banditi
    "Un peschereccio...fra quelli che partono per Mitsu è l'unica imbarcazione che ci da qualche possibilità...se non è lì ci arriverà ben presto quando gli altri gli sbatteranno la porta in faccia"
    Partendo dal presupposto più roseo, cioè che al compagno non fosse successo nulla, si diresse verso il peschereccio, se anche lì non avesse avuto fortuna nel cercarlo si sarebbe allora cominciata ad allarmare.
    Il peschereccio ancorato al molo sei stava ultimando i preparativi prima della partenza e raggiungendo l'imbarcazione la ragazza imprecò mentalmente, se Agony non era diretto lì rischiavano di perdere l'unico potenziale passaggio
    "Dove sarà?"
    Stando ferma per qualche minuto affianco al ponte di carico della nave Kaori pregò che il compagno si facesse vivo in fretta, per quanto ne sapeva lei poteva essere ovunque a zonzo per il porto o addirittura già su quella stessa nave
    "Forza Agony, fatti vedere..."

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    Edited by Leeroy Gorshmit - 10/10/2012, 11:36
     
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    Quella con Kaori era la prima missione che svolgevo a Kiri, quindi non mi sarei mai potuto immaginare quanto fosse difficile trovare un trasporto per un'isola come Mistu. E dopo l'ennesimo "No" da parte di un tipo all'apparenza poco raccomandabile, iniziai ad odiare questo paese come luogo di missione. Ma alla fine riuscii a trovare qualcuno a cui chiedere il passaggio. A darmelo fu un uomo grassoccio con una barba nera che sembrava non si fosse tagliato da tanto tempo. Comunque mentre gli davo le spalle per dirigermi verso l'imbarcazione indicatomi, arrivò una serie di parole sconnesse e indecifrabili dalla radiolina. Mi fermai un secondo, sorpreso. La mia radiolina era in ottimo stato, la usavo poco e ogni volta la controllavo per vedere se funzionava, quindi il problema immagino fosse della mia compagna, sempre se fosse lei ad aver parlato. Poteva sempre darsi che era qualcun altro che per sintonizzarsi su una frequenza era passato sulla mia. Bah. A quel punto parlai io alla mia radiolina, mentre camminavo verso il nostro probabile trasporto.
    Ehi, Kaori, hai per caso chiesto qualcosa?
    Effettivamente era passata l'ora di tempo, e quindi aveva chiamato per sapere dove fossi. Comunque fui indeciso se raggiungere il peschereccio o andare all'entrata del porto per poi andare con Kaori stessa. Per convincere un uomo una figura femminile serve sempre. Soprattutto con una figura femminile del genere. Ma decisi infine di dirigermi direttamente dal peschereccio, perché tornare indietro avrebbe impiegato del tempo, e durante quel tempo quel tipo poteva anche decidere di partire per Mitsu. Il peschereccio si trovava al molo sei e lì mi diressi, senza perdere altro tempo, anche se non con un passo veloce. Intanto che raggiungevo il molo, mi chiedevo se la mia compagna di missione avesse finito di far provviste, e la risposta che mi venne in mente fu un immediato Si, visto che immaginai che lei conoscesse gran parte dei mercanti oltre a vie più rapide per muoversi per Kiri, un grosso paese pieno di vicoli e case, con una nebbia che dava alquanto fastidio. Non mi sarebbe mai piaciuto vivere lì, a pensarci bene. Comunque mentre riflettevo su tutto ciò e mi perdevo tra i miei pensieri, arrivai al molo sei e quasi lo superai anche. Lì vidi una persona conosciuta, anche se da poco: Kaori. La kunoichi era appunto vicino all'imbarcazione che mi avevano indicato. Probabilmente aveva modi più veloci per trovare il trasporto, mentre io mi ero dovuti sorbire i no dei tipi più strambi del luogo. A quel punto la salutai, con la solita calma:
    Oh, Kaori, che piacere rivederti. Trovato tutto l'occorrente per le provviste?
    Guardai nuovamente l'equipaggiamento della ragazza - tralasciando doppisensi - e notai due borracce che probabilmente contenevano dell'acqua. Effettivamente non ci avrei pensato, stupidamente, all'acqua. Guardai il peschereccio e notai che stavano trasportando le ultime cose sull'imbarcazione, e che inoltre nessuno si stava più salendo sulla barca. A quel punto tornai alla mia compagna, e dissi, annoiato:
    Sembra che stiano per completare i preparativi per salpare... Pensaci tu a chiedere un passaggio al capitano. Immagino sarai più convincente.
    Ve l'ho già detto il motivo, inutile ripetermi.
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    "Oh, Kaori, che piacere rivederti. Trovato tutto l'occorrente per le provviste? "
    Il naturale aplomb del ragazzo era quasi disarmante, la calma con cui pronunciò quelle parole fece quasi saltare i nervi alla kunoichi che però si costrinse a rimanere calma, probabilmente lo shinobi non sapeva che quell'imbarcazione era la loro unica possibilità di raggiungere direttamente Mitsu e non essendo del posto non era strano che non fosse riuscito a rimediare un passaggio in così poco tempo
    "Spero che tu non sia di palato fine, ma di sicuro non moriremo di fame o di sete...credo che la mia radiolina abbia qualcosa che non va...prima ho provato a contattarti, ma ha cominciato a gracchiare...ho dovuto spegnerla...quando saremo a bordo la controllerò..."
    Dopo qualche secondo passato ad osservare l'equipaggio e la barca il giovane le si rivolse nuovamente con un'affermazione alquanto irriverente, certo non aveva peli sulla lingua ed in fondo non aveva neanche torto, il ragazzo di Oto si mostrava sempre più un ragazzo interessante
    "Hai decisamente ragione...ho sbagliato a farti venire al porto, dovevamo fare al contrario...già per un kiriano di questi tempi è difficile trovare un passaggio...uno straniero che non sa come muoversi può solo puntare sulla fortuna...aspettami qui..."
    Salendo sul relativamente grosso peschereccio la ragazza si schiarì la gola con un colpo di tosse, in parte per prepararsi psicologicamente allo scontro verbale che si apprestava a tenere ed in parte per attirare l'attenzione del capitano della nave che appoggiato ad una balaustra dirigeva gli ultimi lavori a terra
    "Cosa ci fai sulla mia nave kunoichi?"
    Le parole aspre dell'uomo non la colsero di sorpresa, l'aria da vecchio lupo di mare non era solo di facciata, ma bastava guardarlo negli occhi per capire che l'uomo aveva una bella scorza oltre che una bella esperienza.
    Improvvisamente Kaori si ritrovò a pensare quanto fosse facile individuare i capitani delle navi, bastava osservare attentamente ed individuare chi non stava facendo nulla, o meglio chi sembrava non stesse facendo nulla, in realtà i capitani, quelli bravi per lo meno, erano sempre vigili, controllavano minuziosamente l'esecuzione di ogni singolo ordine, il grosso del loro lavoro era dare indicazioni all'inizio, una volta partiti i marinai se avevano fatto bene il proprio lavoro non dovevano quasi più aprire bocca, poi certo c'erano i marinai cocciuti o stupidi che andavano rimbeccati, ma solitamente buoni capitani si sceglievano soltanto membri dell'equipaggio di valore, l'uomo che si ritrovava difronte Kaori era senza dubbio un buon capitano, i marinai lavoravano in sincronia senza far baccano, come una macchina ben oliata, e mentre la fissava negli occhi la ragazza intuì i pensieri dell'uomo che cercava di capire se fosse soltanto una scocciatura o se gli sarebbe potuta tornare utile
    "Il mio nome è Kaori Mitarashi...io ed il mio compagno dobbiamo raggiungere Mitsu, non interferiremo con la vita della nave, siamo shinobi esperti quindi le garantiamo protezione durante tutto il viaggio, inoltre aiuteremo l'equipaggio durante lo scarico merci...e può decidere lei il prezzo per il passaggio..."
    "Sei una che sa cosa vuole ragazzina...ma cosa ti dice che io voglia farmi carico di due passeggeri?? potreste portarmi più rogne che altro..."
    "Posso assicurarle che nessuno è alla nostra ricerca, nè la nostra missione potrebbe portarci ad attirare attacchi da parte di banditi o mukenin..."
    "Per lo meno non finchè non approdiamo a Mitsu..."
    "...e poi...ai tuoi uomini non dispiacerà avere almeno per un po'una donna a bordo...dev'essere brutto viaggiare tanto per mare...ed inoltre ho visto le casse di pesce sotto sale che caricavate...io ed il mio compagno siamo in grado da soli di scaricare lo stesso numero di casse scaricate da dieci uomini nella metà del tempo..."
    Sputando oltre la balaustra il capitano le puntò contro un dito bitorzoluto mostrandole solo in quel momento la mano sinistra cui mancavano due dita
    "Non usare quei trucchetti da bordello con me...i miei uomini sono quasi tutti sposati ed in ogni caso non ti permetterei di comprare il passaggio col tuo corpo...sei troppo giovane e bella per quei derelitti...se è vero che siete così bravi allora siete bene accetti...ma voglio un pagamento anticipato...giusto per evitare spiacevoli fatalità...e finirete voi di caricare le ultime casse..."
    Voltandosi in direzione del porto l'uomo fece un lungo fischio al cui richiamo tutti i marinai si voltarono attenti
    "Tutti a bordo, si salpa...ci pensano gli ospiti alle ultime casse!!!"
    Mentre i marinai risalivano e si portavano alle vele per prepararsi a salpare, Kaori raggiunse la poppa della nave e sporgendosi fece un cenno di successo ad Agony con la mano destra
    "Abbiamo trovato un passaggio...ah dimenticavo...ad occhio e croce hai un paio di minuti per caricare tutte le casse rimanenti a terra...io la mente, tu il braccio"
    Facendo l'occhiolino al compagno la ragazza si mise a ridere e voltandosi si ritrovò difronte al capitano che tossicchiando allegramente le faceva con la mano destra segno di denaro invitandola così a pagare il dovuto
    "Certo che non perde tempo...speriamo di fare almeno in fretta a raggiungere Mitsu..."
    Estraendo un piccolo gruzzolo di banconote dalla borsa, a ragazza cominciò a passarle una ad una al vecchio lupo di mare finchè egli non fu soddisfatto, mentre l'uomo tornava a controllare il proprio equipaggio la kunoichi si ritrovò a deglutire notando quanto le era costato quel passaggio
    "Sapeva di essere l'unico cui potevamo chiedere ed ha tirato tutto quel che ha potuto...maledizione..."
    Quando la nave cominciò lentamente a muoversi verso il mare aperto la ragazza si ritrovò a sorridere, una nuova avventura era appena iniziata e si prospettava una missione piuttosto interessante, se non per altro, per lo meno per il compagno che si era ritrovata.

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    Ci avevo messo un po' per trovare un peschereccio che fosse in grado di darci un passaggio, e quando lo raggiunsi, trovai la mia compagna già lì, con tutte le spese fatte. Diciamo che il mio compito è stato fallimentare, ma almeno non dovetti andare in giro per il mercato di Kiri a parlare con i mercanti e cercare le varie vivande utili per il villaggio. La risposta che ebbi dalla kunoichi quando le chiesi come era andata la spesa fu:
    "Spero che tu non sia di palato fine, ma di sicuro non moriremo di fame o di sete...credo che la mia radiolina abbia qualcosa che non va...prima ho provato a contattarti, ma ha cominciato a gracchiare...ho dovuto spegnerla...quando saremo a bordo la controllerò..."
    Ciò mi spiegò che cosa era il rumore sentito precedentemente. Avevo immaginato che era la radiolina della mia compagna, perché la mia non poteva rompersi così di colpo dopo tutti i controlli fatti prima di partire. Probabilmente la kunoichi a causa di tutto quell'equipaggiamento che si portava dietro aveva dimenticato di controllare quel piccolo oggetto. O semplicemente c'era stata qualche grossa interferenza quando mi aveva tentato di contattare. Non commentai. A quel punto dovemmo salire sulla barca che sembrava quasi sul punto di partire, e lasciai parlare la mia compagna al capitano di quella barca.
    "Hai decisamente ragione...ho sbagliato a farti venire al porto, dovevamo fare al contrario...già per un kiriano di questi tempi è difficile trovare un passaggio...uno straniero che non sa come muoversi può solo puntare sulla fortuna...aspettami qui..."
    Ok, ti aspetto.
    Dissi mentre con lo sguardo seguivo il fondo schiena della mia compagna che intanto saliva sul peschereccio. Cosa che fecero anche un paio di marinai che portavano le casse sull'imbarcazione. Come biasimarli. Quando tornarono indietro a prenderne un'altra mi rifilarono uno sguardo e bisbigliarono qualcosa che mi suonò tanto come "che culo" che immaginai fosse riferito ad entrambi.
    "Cosa ci fai sulla mia nave kunoichi?"
    Questo lo sentii anche io. Fu il capitano a dirlo, riferendosi ovviamente alla mia compagna. L'avevo visto di sfuggita il tipo, ma mi ero già fatto un'idea: un autentico lupo di mare. Immaginai come con quel tono richiamasse i suoi marinai che infatti mentre lavoravano non spiccicavano una parola tranne per dirsi "questa la prendo io" o qualcosa del genere. Sperai che Kaori se la cavasse bene con le parole, perché convincere quel rude marinaio non mi sembrava affatto facile. Sentii poco o niente di quel che si dissero, perché erano abbastanza lontani e poi non era un discorso che attirava effettivamente il mio interesse. mi appoggiai ad uno di quei pilastri dove agganciavano le barche, e attesi, osservando i marinai lavorare. Portare le casse mi sembrava alquanto noioso, nonché faticoso, visto che alcune case sembravano davvero pesanti. Non lo avrei mai fatto, per niente al mondo...
    "Tutti a bordo, si salpa...ci pensano gli ospiti alle ultime casse!!!"
    Urlò il capitano con il suo tono di voce dannatamente rumoroso. Per un istante non ci feci caso... Ospiti...
    Fanculo.
    Conclusi portandomi una mano al volto. I così detti "ospiti" eravamo io e la mia compagna. Compagna che non si attardò a presentarsi sulla ringhiera della nave affibbiandomi tutto il lavoro con un cenno della mano:
    "Abbiamo trovato un passaggio...ah dimenticavo...ad occhio e croce hai un paio di minuti per caricare tutte le casse rimanenti a terra...io la mente, tu il braccio"
    La guardai con occhi sbarrati. Lei, in tutta risposta, mi fece un occhiolino, divertita. Non riuscii però a non sorridere, sorriso che si tramutò in uno sbuffo alla vista delle casse da portare sulla barca. Kaori intanto era di nuovo alle prese con il capitano. Ora vi pongo una domanda: se voi doveste portare delle casse di varia grandezza, quali portereste per primo? Le più grandi o quelle più piccole? La mia risposta è: prima le più grandi, in modo tale da regolarmi con lo spazio e da fare meno fatica perché sono più fresco, poi le più piccole. Così fortunatamente ragionarono i marinai di quel peschereccio, infatti erano rimaste sei o sette casse di media/piccola grandezza, che una persona poteva portare anche da solo. Comunque vi posso dire che pesavano. Mi feci dire da un marinaio dove dovevo portarle, e il tipo, divertito dalla situazione, me lo indicò mentre tentava di trattenere una risata. Ero pronto a tirargli una cassa addosso, ma mi controllai e portai le varie casse sulla nave, nel punto indicatomi, cioè dove stavano tutte le altre. Mi ci vollero meno di cinque minuti, mentre i marinai che fino ad allora portavano le casse si stavano riposando. Caricata l'ultima cassa di legno, mi diressi verso Kaori, e raggiunta, le dissi, sarcastico:
    Grazie mille, è sempre stato il mio sogno portare delle casse su una nave. Hai qualche altro recondito sogno da farmi avverare?
    Non potei evitare comunque di sorridere, anche se volevo assumere un atteggiamento irritato.
    Stato fisico: Ottimo. Leggermente stanco.
    Stato mentale: Leggermente irritato, ma allo steso tempo divertito.
    Chakra:115
    Equip:
    Katana con fodero. Katana nello stomaco.
    Lame retrattili chiuse.
    Radiolina.
    20 metri di filo metallico.
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    Edited by Angor-Kun - 11/10/2012, 16:22
     
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    "Oh, Kaori, che piacere rivederti. Trovato tutto l'occorrente per le provviste? "
    Grazie mille, è sempre stato il mio sogno portare delle casse su una nave. Hai qualche altro recondito sogno da farmi avverare?
    Con una resa inaspettata il compagno si mise subito al lavoro senza la minima protesta e Kaori potè rimanere divertita ad osservare la simpatica scena, il ragazzo ci mise poco tempo a terminare il carico e salito a bordo le si rivolse con quella domanda beffarda, la ragazza senza scomporsi gli lanciò un rapido e sadico sorriso
    "Oh, sono felice...per ora non ho molte idee, ma vedrai che sta notte qualcosa mi verrà in mente...forse dovevo prendere anche del ghiaccio al mercato..."
    L'ultima affermazione fu seguita da una rapida risata che avrebbe fatto in modo che il ragazzo non avesse il minimo dubbio riguardo alla sua allusione
    "Non sarà un viaggio breve...per esperienza posso dirti che non arriveremo a Mitsu prima di sera...temo che per oggi non avremo la possibilità di fare molto, lanciare un occhio in città e trovare una locanda per passare la notte...domani potremo svegliarci presto ed iniziare ad indagare seriamente..."
    Dette quelle parole si zittì per un momento, la barca si era ormai allontanata dal porto di Kiri e l'immagine del sole che lentamente andava a farsi largo nella fitta nebbia la affascinò, in pochi minuti la barca uscì dallo spesso banco che copriva quasi costantemente il villaggio e la ragazza sentì un senso di liberazione interiore che spesso provava quando si trovava ad allontanarsi dal proprio paese d'origine
    "Peccato che la missione è nuovamente a Mitsu, di questo passo diventerò un'esperta...mi sarebbe piaciuto poter visitare qualche altro paesaggio, ma alla fine meglio così che niente..."
    "Secondo te è meglio muoversi in incognito o presentarci direttamente come shinobi? la natura della missione di per sè non implica bisogno di segretezza ed il venire a conoscenza della nostra presenza potrebbe portare l'associazione a farsi avanti per provare a farci fuori...però d'altronde fiutando il pericolo potrebbero anche decidere di scomparire nascondendo le tracce ed in quel caso sarebbero problemi...però dalla missiva sembra che sia un'associazione piuttosto estesa...sarei più propensa verso la prima ipotesi, ma è sempre rischioso basarsi su semplici preconcetti...tu che ne pensi?

    [color=#006DA4]Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    115

    Ottimo

    Ottimo

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Specchio

    Bomba Carta(x2)

    Occhio Cibernetico

    Olio Infiammabile(x2)

    Radiolina

    -

    Accendino

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    -

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Bomba Carta(x2)


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    E così, per colpa della mia compagna di missione, dovetti portare le casse rimanenti sulla nave, mentre lei stava a guardare. Alquanto irritante, ma se non avessi portato le casse probabilmente non ci avrebbero dato il passaggio. Era per la missione, insomma. E per la missione avrei fatto questo ed altro... Forse. Specificatamente non so cosa avrei potuto fare per una missione, fin dove mi sarei potuto spingere per portare al termine il compito. Probabilmente con missioni ancora più complicate di quella che stavo svolgendo lo avrei scoperto. Comunque alla mia domanda sarcastica, la ragazza rispose con un sorriso e una frase alquanto ambigua:
    "Oh, sono felice...per ora non ho molte idee, ma vedrai che sta notte qualcosa mi verrà in mente...forse dovevo prendere anche del ghiaccio al mercato..."
    E una risatina per concludere il tutto. Questo per una missione lo avrei fatto di certo. E non solo per la missione. Ma lasciamo perdere. Mi comparve sul volto un sorriso malizioso mentre ascoltavo quella frase, e il primo commento che mi uscì fu:
    Sarebbe stata un'ottima idea...
    E mentre noi parlavamo per allusioni, la barca partiva da Kiri. Quel paese l'avevo visto poche volte, eppure avevo già stabilito che quel paese non mi piaceva affatto. Troppa nebbia, nebbia che rendeva tutti i colori spenti e il tutto alquanto tetro. Inoltre viaggiare per mare non mi era mai piaciuto , quindi abitare su un'isola e quindi per muovermi dover sempre prendere una barca, non mi sarebbe mai piaciuto. Oltretutto alcuni viaggi erano anche lunghi, come appunto questo:
    "Non sarà un viaggio breve...per esperienza posso dirti che non arriveremo a Mitsu prima di sera...temo che per oggi non avremo la possibilità di fare molto, lanciare un occhio in città e trovare una locanda per passare la notte...domani potremo svegliarci presto ed iniziare ad indagare seriamente..."
    Erano circa le undici e mezza di mattina, quindi il viaggio sarebbe dovuto durare qualcosa come sette ore. Che strazio. Sette ore in cui non avremmo fatto nulla se non parlare o al massimo dormire. Almeno quando viaggiavi potevi ammirare il paesaggio o incontrare persone, lì potevi solo guardare mare, mare ovunque.
    Che strazio tutto questo tempo... Tu immagino avrai viaggiato molto spesso per mare giusto? Beh, comunque potremo pur parlare della missione, organizzarci su come agire... Oltre a conoscerci meglio.
    Dissi infine, annoiato come al solito. E mentre io parlavo la nave lasciava il grosso banco di nebbia che circondava Kiri, lasciando finalmente spazio al sole. Non che fosse tanto caldo, quel sole. Era un sole d'inverno, che sembrava giusto lì per starci, anche se comunque lo preferivo alla pioggia. La mia compagna di missione riprese quindi la parola:
    "Secondo te è meglio muoversi in incognito o presentarci direttamente come shinobi? la natura della missione di per sè non implica bisogno di segretezza ed il venire a conoscenza della nostra presenza potrebbe portare l'associazione a farsi avanti per provare a farci fuori...però d'altronde fiutando il pericolo potrebbero anche decidere di scomparire nascondendo le tracce ed in quel caso sarebbero problemi...però dalla missiva sembra che sia un'associazione piuttosto estesa...sarei più propensa verso la prima ipotesi, ma è sempre rischioso basarsi su semplici preconcetti...tu che ne pensi?
    Ci avevo già pensato mentre arrivavo a Kiri in barca, ma comunque mi lasciai qualche istante per mettere in ordine le parole da dire. Dovevamo cacciare il capo di un gruppo di shinobi, quindi avevamo di fronte un abbastanza grosso numero di shinobi che potevano essere anche una decina. A quel pensiero mi tornò a mente il numero di shinobi che avrebbero dovuto comporre l'organizzazione di Travis, cioè sempre una decina. Quindi il risultato di quei pensieri fu:
    Io direi che muoversi in incognito sarebbe la cosa migliore, dopotutto abbiamo a che fare con una specie di organizzazione, quindi da più shinobi. E non penso che solo in due possiamo eliminarli tutti in caso di imboscata. Quindi potremmo fare così: ci muoviamo in incognito e mostriamo il coprifronte a coloro a cui dobbiamo porre le domande, dopo aver sempre controllato che quella persona sia pulita...
    Mi sembrava l'idea migliore, ma se la mia compagna avesse proposto qualcos'altro, probabilmente, a meno che non fosse una cazzata colossale, avrei seguito la sua. Non mi piaceva molto imporre le mie idee, preferivo esporle come parere, e vedere che faceva l'altro. Non so se è una cosa positiva o negativa per uno shinobi. Probabilmente la seconda.
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    "Che strazio tutto questo tempo... Tu immagino avrai viaggiato molto spesso per mare giusto? Beh, comunque potremo pur parlare della missione, organizzarci su come agire... Oltre a conoscerci meglio."
    A quella frase la ragazza si trovò a sorridere ripensando a tutte le volte che per ordine del Mizukage era salpata dal porto di Kiri raggiungendo le mete più disparate, la ragazza non si considerava ancora una shinobi esperta, ma benchè fosse solamente una chuunin aveva già preso parte a numerose missioni e la sua scheda personale contava perfino lo svolgimento di ben due missioni di livello A, cosa di cui certo non tutti i chuunin si potevano vantare
    "Ammetto di aver viaggiato molto nella mia vita...quando abiti a Kiri praticamente ogni missione richiede di muoversi via mare, tolte quelle più basilari, ma posso vantarmi di non averne svolte molte...il fatto di essere sempre costretta a viaggiare per mare, vincolata al buon cuore od al portafoglio altrui, mi ha spinto una volta chuunin a propendere verso il contratto dei volatili...librarmi nel cielo libera e senza catene...ma alla fine le vicissitudini della vita mi hanno portata lontano da quella prima innocente propensione...e col senno di poi ne sono contenta...durante una missione mi sono trovata a volare sul dorso di un volatile evocato dal mio compagno...nonostante la bestia fosse molto gentile ti assicuro che è stata una delle esperienze peggiori della mia vita..."
    Mentre inconsciamente si ritrovò a ripensare al volo in groppa a Sleipnir, il volatile di Yukio, Kaori non potè non sorridere, mai aveva avuto così tanta paura come nel trovarsi sul dorso del gigantesco pennuto, nemmeno l'uso costante del controllo del chakra era servito a darle sicurezza; Agony nel frattempo rispose alla sua domanda portando un parere interessante che portò nuovamente la kunoichi a riflettere
    "Io direi che muoversi in incognito sarebbe la cosa migliore, dopotutto abbiamo a che fare con una specie di organizzazione, quindi da più shinobi. E non penso che solo in due possiamo eliminarli tutti in caso di imboscata. Quindi potremmo fare così: ci muoviamo in incognito e mostriamo il coprifronte a coloro a cui dobbiamo porre le domande, dopo aver sempre controllato che quella persona sia pulita..."
    "Effettivamente hai ragione...nel caso in cui tentassero un'imboscata al gran completo potremmo passare dei seri guai...se io fossi il capo di un'associazione sicuramente manderei due uomini fidati a portare a termine il lavoro per non mettere allo scoperto tutta l'organizzazione, anche la nostra potrebbe essere una trappola...ma effettivamente non sappiamo nulla di questo mukenin quindi è meglio non rischiare...a questo punto però conviene muoverci totalmente in incognito...se l'associazione ha preso così tanto piede avrà occhi ed orecchie dappertutto...dobbiamo muoverci rapidamente e non destare sospetti...anche se ammetto non sarebbe male per una volta scendere dalla nave e gridare il nome del tizio che stiamo cercando vedendoselo poi spuntare davanti...peccato che le cose siano sempre più complicate..."
    Per un istante si ammutolì osservando il mare e riflettendo sulla missione che li aspettava
    "Sai, mi è venuta un'idea...forse quel che ti ho detto prima era totalmente sbagliato...oggi potremmo riuscire a fare il grosso del lavoro..."
    Nuovamente si zittì per poi prendere lo zaino e tirarne fuori un frutto e diversi pezzi di carne sotto sale, sedendosi a terra appoggiata con la schiena alla balaustra addentò un primo pezzo di sapida carne
    "Hai fame? forza prendine un po'che ti racconto quello che mi è venuto in mente..."
    Così dicendo prese altro cibo dallo zaino e lo offrì al compagno lanciandogli al contempo un ampio sorriso
    "Il discorso di prima sul viaggiare mi ha fatto riflettere...il tratto di mare fra Mitsu e Yuge è ampio, ci sono solo tre modi per attraversarlo, a piedi, dato che l'organizzazione è formata da shinobi...però la escluderei come ipotesi, troppo faticoso e poco produttivo poichè potrebbero portare poca roba...il secondo modo è via aria...ipotizzando che uno o più mukenin abbiano stipulato un contratto con i volatili potrebbe essere una opzione...però sinceramente mi convince poco...l'unica alternativa è il mare...ora, visto che da quanto scritto nella missiva l'organizzazione sembra ben avviata ci sono possibilità che effettui i trasporti partendo direttamente dal porto di Mitsu...negli ultimi tempi le misure si sono fatte più rigide ed ogni nave che approda o salpa deve indicare da dove arriva e dov'è diretta oltre al carico trasportato...pagare un ufficiale portuale per chiudere un occhio sul carico è una cosa da niente, ma mentire su provenienza o destinazione è molto più difficile...ci sono controlli regolari e frequenti fatti dall'alto e se fra i vari porti si notano discrepanze chi ha firmato l'autorizzazione di partenza rischia di subire dure penali...difficilmente hanno trovato un ufficiale disposto a rischiare così tanto...se è così potrebbero semplicemente mandare barche con carichi diversi da quelli dichiarati...ed una sbirciata al registro portuale ci consentirebbe di scoprire tutte le imbarcazioni in partenza per Yuge...scoperto quello ci basta confrontare il carico delle varie imbarcazioni con quello dichiarato per scoprire le navi dell'organizzazione...certo detto così sembra semplice, nei fatti sarà più complicato...dovremo fare attenzione ai controlli ed alla guardia portuale...ma non dovremmo trovare troppe difficoltà...certo potrebbero anche partire da porti nascosti...ma in ogni caso credo che tentare non faccia comunque male...a tal proposito...come te la cavi con la nebbia? sei in grado di muoverti senza l'uso della vista?"
    La domanda della ragazza era ben mirata, probabilmente le barche dell'organizzazione erano ben sorvegliate durante la notte, ma grazie all'uso della nebbia e della muon poteva sfuggire ad ogni controllo senza troppi problemi, se il compagno però non era in grado di muoversi nella nebbia rischiava di diventare una palla al piede ed allora avrebbe dovuto cambiare strategia
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    Eravamo riusciti infine a salire sulla nave per andare a Mitsu, ed ora non ci rimaneva che fare una sola cosa prima dell'arrivo: parlare. Dopotutto non c'era altro da fare se non discutere o al massimo dormire. Quest'ultima cosa l'avrei fatta volentieri e subito. Però purtroppo io e la mia compagna di missione intraprendemmo un dialogo che venne aperto dalle mie considerazioni riguardo al mare. Infatti avevo definito straziante l'attesa e avevo chiesto alla kunoichi se avesse viaggiato a lungo durante la sua vita. Lei, dopo qualche istante in cui parve avere un flashback o comunque guardava il vuoto, diede la sua risposta, che ovviamente fu affermativa. Dopotutto, mi spiegò la tipa, abitando a kiri non potevi muoverti che per mare, e ciò la portò in un primo momento a scegliere come evocazioni il contratto dei volatili, per sentirsi finalmente libera. Ma per alcune "vicissitudini" della sua vita cambiò scelta, ma non mi disse quale fu quest'ultima. Come biasimarla. Inoltre mi disse che col tempo capì di aver fatto la scelta giusta e aveva inoltre scoperto che volare su un pennuto non era molto comodo. E anche stavolta mentre parlava si perse nei suoi pensieri, sorridendo senza motivo alcuno.
    Io invece per mare non ho mai viaggiato per le missioni, mi sono mosso sempre via terra... Non ti chiederò che vicissitudini ti hanno portato al cambiare idea, ma io quando penso alla parola "volare", mi viene sempre da aggiungere "giù da qualcosa". Cosa che non mi ha fatto neanche pensare ad un contratto del genere, né a voler salire sopra un qualsivoglia pennuto. Beh che il mio è un caso a parte...
    Dissi, lasciando sul mistero l'ultima frase. Dopotutto rivelarle tutto di me avrebbe avuto i suoi svantaggi e quindi evitai. Se la missione mi avesse portato a mostrarle le mie abilità, allora le avrebbe saputo, ma per ora nisba. A quel punto il discorso passò alla missione. Espressi il mio parere sulla questione, e questo parere parve far riflettere Kaori. A quel punto la kunoichi mi diede ragione, disse che effettivamente sarebbe stato rischioso attirare l'attenzione di chi cercavamo, perché avremmo dovuto poi affrontare due o più shinobi sconosciuti, rischiando tanto. Ma aggiunse che a quel punto era meglio agire in incognito e basta, perché l'organizzazione poteva avere orecchie e occhi da tutte le parti, e scoprirci facilmente al primo anche mezzo passo falso. Non aveva tutti i torti, l'attraente kunoichi.
    "dobbiamo muoverci rapidamente e non destare sospetti...anche se ammetto non sarebbe male per una volta scendere dalla nave e gridare il nome del tizio che stiamo cercando vedendoselo poi spuntare davanti...peccato che le cose siano sempre più complicate..."
    Beh, immagino sarebbe possibile se fosse una sola persona, a quel punto potremmo gridare qualcosa come "Altahir, esci fuori se ne hai il coraggio!" Ma in questo caso attireremmo un intero vespaio, cosa che non mi sembra affatto piacevole.
    Affermai, calmo. Sarebbe stata ottima una missione così semplice. Ma noi dovevamo giostrarcela in tutt'altro modo, cercando un buon piano da seguire per riuscire a completare la missione, piano che probabilmente se fosse andato storto ci avrebbe messi in guai seri. La prima cosa che mi venne in mente quando pensai a dei guai seri, fu "trasformarmi in un serpente e trovarmi qualche buco in cui scappare". L'unico problema era Kaori, non l'avrei mai appunto lasciata sola al proprio destino. Forse, non so di preciso. Kaori che dopo qualche istante di riflessione mi disse di avere un'idea in mente, idea che avrebbe ridotto di tanto la missione. Ma prima di parlare, prese dal suo zaino della carne secca e me ne offrì un po'. Accettai il frugale pasto, ringraziandola, e mentre mangiavo il pezzo di carne - commestibile, se proprio devo dargli un aggettivo -, ascoltavo la sua idea. Era un piano abbastanza semplice: visto che ormai per navigare ci sono stretti controlli sia sul carico sia sulle destinazioni delle varie navi, avremmo potuto controllare i registri che indicano tutte queste informazioni e trovare le navi il cui carico non è quello segnato. Più facile a dirsi che a farsi.
    "a tal proposito...come te la cavi con la nebbia? sei in grado di muoverti senza l'uso della vista?"
    Mi chiese infine la kunoichi. Ci riflettei un attimo, finendo di mangiare il pezzo di carne. A quel punto mi avvicinai alla ringhiera vicina, a due passi, e mi ci appoggiai, mentre parlavo con tono annoiato:
    Non male come idea... Ma non mi garba molto, è fin troppo rischiosa e un passo falso e la copertura è saltata. Tutti sapranno che siamo shinobi e allora ci potrebbero venire incontro con l'intento di farci fuori... Non lo so... Non che io abbia altre idee... Penso che comunque possa andare, a meno che non mi viene qualcosa di meglio in mente... E comunque mi dispiace dirti che non sono molto bravo a muovermi nella nebbia. Tu invece, ne sei in grado?
    Effettivamente per farmi quella domanda, Kaori probabilmente aveva qualche abilità che le consentiva di vedere nella nebbia. Se effettivamente le possedeva, mi sarebbe piaciuto sapere quali erano. Ma probabilmente dalla kunoichi non lo avrei mai saputo.
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