Addestramento Indra Atsuki Senju

Controllo del chakra

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    Apprendista: Indra Atsuki Senju
    Sensei: Galatea Shishi
    Attività: Controllo del Chakra
    Luogo: Konohagakure no Sato, campo d'addestramento n° 3
    Ora: 09:30

    OT:
    In modo maniacale e descrittivo dovrai iniziare la tua avventura. Inizia con come hai ricevuto la notizia del tuo addestramento ed il tragitto per arrivare al luogo stabilito.
    Il luogo dove avverrà l'addestramento lo devi descrivere te; l'importante è che siano presenti alberi ed ingenti fonti d'acqua come un fiume o un lago. Tutto il resto è a libera descrizione. Fai del tuo meglio.
    (Decidi te se una volta arrivato al campo d'addestramento io sia già li o meno; non potrai però assolutamente decidere eventuali mie azioni)
    Inoltre specifico subito che nell'addestramento tu potrai dire solamente cosa tenterai di fare. Non se ci riuscirai; poiché questo sta a me deciderlo.
    - L'esaminatore non è tenuto a scrivere lunghi ed elaborati testi, si limiterà a fare una breve azione dandovi istruzioni su come svolgere l'addestramento. Gli esaminatori infatti svolgono molteplici mansioni e per concludere, non sono loro gli esaminati dunque fate semplicemente del vostro meglio senza prendere come riferimento la complessità dei testi dei Sensei
    Ultime due cose:
    1) Non hai armi
    2) Hai appena terminato l'accademia ed adesso stai facendo l'addestramento per accedere all'esame Genin.
     
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  2. Rain_of_Pain
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    Una giornata apparentemente come tutte le altre, nella sua opprimente monotonia; Indra aveva finito da svariati giorni l'accademia, ed ormai non faceva altro che attendere quella lettera che gli avrebbe finalmente permesso di farsi una carriera nel mondo dei Ninja.
    Si era alzato dal suo ampio letto, un matrimoniale francese, scostando le coperte beije e poggiando i piedi nudi sul freddo palchè in legno di Castagno.
    Rimase svariati secondi seduto sul bordo del letto, senza ancora la voglia di alzarsi del tutto, scrutando pensieroso fuori dalla finestra, tirando un sospiro appena accennato.

    Uhm.. Speriamo che oggi sia giornata.

    Chiuse un attimo gli occhi chinando appena capo e schiena, poggiando poi le mani sul letto ai propri fianchi, aiutandosi con una piccola spinta ad alzarsi in piedi, spalancando le finestre ed inalando l'aria fredda e pungente di quella giornata di dicembre, nuvolosa e grigiastra.
    Andò dunque a cambiarsi, passando dalla tenuta da notte blu scuro ad un vestito grigiastro in alcuni punti, con dei fronzoli orati sulle spalle, il tutto completato con un nobile mantello bianco che scendeva lungo la sua schiena composta, insieme ad i capelli biondi, lisci ed appena mossi in alcuni punti, ancora disordinati.

    Il giovane uomo finalmente scese le scale anch'esse in legno, giungendo al salotto e nutrendosi di una sana colazione a base di succo di frutta e null'altro.
    Gli importava più che altro fuggire dall'abitazione ed andare a controllare la casella postale.
    Cosa che, pochi secondi dopo, era intento a fare; prese dal taschino della giacca una chiave in legno finemente intagliata, andando ad aprire la cassetta dello stesso materiale, con esattamente due giri e mezzo di chiave.

    Cos'è questo...?

    Pensò sorpreso ritrovandosi davanti agli occhi un rotolo di pergamena rosso ai lati. Lo prese pacatamente, srotolandolo e scorrendo con gli occhi ciò che vi era scritto, accennando dunque un sorriso quasi impercettibile, ri-arrotolando il documento, il quale portava scritto:

    "egregio sig. Indra Atsuki Senju, ci fa piacere informarla che dati gli studi conseguiti alla nostra Accademia Ninja, le è stato riconosciuto il diritto di avere un primo addestramento da uno dei nostri esperti. La preghiamo di presentarsi al campo n° 3 il prima possibile, troverà un maestro che le insegnerà l'arte del controllo del chakra, e che le aprirà le porte ad un futuro esame per passare al rango di 'Genin'. ArrivederLa e buon proseguimento. "

    Ripose dunque il piccolo documento nella tasca del giacchino grigio, ponendo le mani infreddolite nelle tasche dei pantaloni, dirigendosi con passo svelto ai campi d'addestramento che distavano non più di 20 minuti di camminata da lui.
    Dunque in tempi non troppo dilatati giunse al luogo,verso le 9.20 guardandosi intorno ed ispirando profondamente quell'aria fredda, prima di varcare il cancello metallico che recintava il campo d'addestramento; d'altronde per lui quella era una bella giornata, non amava troppo il sole.

    Dunque... Il campo numero troppo dovrebbe essere...

    Pensò a voce alta tra se e se mentre cercava di orientarsi un po'. Finalmente riuscì ad individuare una scritta nera su di un insegna bianca, che riportava esattamente ciò che il 24enne cerca.

    ...Qui.

    Si portò con passi calmi all'interno del campetto, guardandosi intorno compiaciuto: era un posto di una bellezza naturale non indifferente, un peccato destinarlo solo all'addestramento, o forse una fortuna perché si impediva l'inquinamento... In ogni caso la parte nord-est del campo era costituita da un piccolo ma rigoglioso boschetto, ed un sotto-bosco altrettanto fitto. Inoltre i colori autunnali-invernali degli alberi, buona parte di essi completamente spogli, e pochi altri fortunati che ancora conservavano un manto arancione o marrone, donava un certo fascino al tutto.
    La parte Nord-Ovest del campo invece era costituita da una serie di rapide, piccole cascate che andavano a sfociare in un lago nella parte sud-ovest del campetto, ove l'acqua era certamente più tranquilla.
    Invece l'entrata, la parte sud-ovest, era costituita semplicemente da un grande prato, dal quale Indra riuscì a scorgere una figura umana, alla quale si avvicinò, osservandolo ormai certo fosse il Sensei per quell'addestramento.
    Una volta a pochi metri da lui alzò una mano in segno di saluto, pacatamente e senza sbracciarsi troppo, riponendola in tasca subito dopo.

    Salve! Tu... Saresti il mio Maestro, giusto?

    Domandò guardando in volto l'uomo ed esaminandolo come poteva, accennando un sottile ma educato sorriso; era incuriosito da come si sarebbe svolto l'addestramento, nonostante avesse sentito delle voci... Le quali dicevano anche che all'inizio avrebbe fatto certe cadute da spaccarsi la schiena, oltre a bagni gelati... Cosa che in quel periodo dell'anno era davvero... 'stupenda'.

    Chakra: 35
    Armi: //
    Stato Fisico: Ottimale


    Edited by Rain_of_Pain - 18/12/2014, 09:57
     
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    E così tra Kirigakure e Konoha era nata una profonda alleanza, che andava oltre un matrimonio opportunamente celebrato e il sostegno militare. Arrivava fino al punto di affidare a Ninja di Kiri apprendisti di Konoha e viceversa. No, quell'ultima deduzione era del tutto fuori luogo: c'era da sempre stata quella pratica di "scambio" di shinobi tra i vari Villaggi Ninja, anche se il sempre era riferito ai soli due anni di attività come kunoichi di Galatea. Di ciò che accadeva precedentemente non solo non sapeva nulla, ma nemmeno era tanto interessata a saperlo. A lei stessa era spettato un tipo di Suna e lei stessa aveva girovagato tra Konoha, Oto e Kumo per insegnare le basi a qualche apprendista alle prime armi o come evocare delle creature alleate a Chuunin appena promossi. A tal proposito, non era la prima volta che le veniva affidato un Senju: il primo, e fino a quel giorno unico, era stato Hanzo Senju. Era inevitabile chiedersi se quell'Indra Atsuki che avrebbe incontrato oggi conoscesse il suddetto o magari ne fosse parente; o anche se la natura gli avesse donato quello stesso strano potere che Hanzo aveva rivelato essere una costante nel suo clan, la capacità di modellare il legno. Peccato averne potuto osservare solo un innocuo quanto insolito mazzo di fiori e niente più. Peccato che anche le altre domande non avrebbero ottenuto risposta, perché non sarebbero mai nemmeno state formulate: sarebbe stato scortese e invasivo, dal suo punto di vista, e inadatto ad un'occasione simile. Un punto di contatto, tuttavia, con quell'Hanzo Senju, magari poteva esserci, o forse era solo una caratteristica generalizzata del clan, a giudicare dall'abbigliamento del ragazzo che le stava venendo incontro: l'aura di nobiltà, di aristocraticità, di ricchezza che pareva contornare la figura di tutti i Senju, due fino a quel giorno, che avesse incontrato. Chissà se anche i suoi modi di fare sarebbero stati altrettanto formali ed educati.
    «Salve! Tu... Saresti il mio Maestro, giusto?»
    Salve. Esatto, sono la tua Sensei per oggi, ammesso che tu sia Indra Atsuki Senju ricambiò il saluto la kunoichi, giovialmente. Piacere, mi chiamo Galatea. Sai già in cosa consiste praticamente l'addestramento di oggi e quali scopi abbia? chiese, per introdurre l'argomento e mettere a proprio agio l'apprendista, prima di passare alla pratica vera e propria.

    Ciao Rain, benvenuto nel GDR ^^
    Ottimo post iniziale, fai solo attenzione a scrivere i numeri in lettere per esteso, a meno che non siano eccessivamente lunghi, e ad evitare di usare troppi a-capo, che qualcuno potrebbe vederli come un modo per "allungare" il post.
    Per qualsiasi dubbio, domanda, richiesta, insulto, curiosità, comunicazione contatta per MP


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  4. Rain_of_Pain
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    Osservò attentamente la kunoichi che si trovava di fronte, facendo molta attenzione all'abbigliamento, ai lineamenti del viso ed alle espressioni facciali; era un tipo molto attento ed un abile osservatore, ed in particolare aveva un'innata memoria visiva che lo agevolava nel ricordare i volti delle persone, ed anche a riconoscere in parte il loro stato d'animo dalle espressioni facciali e dai comportamenti del corpo.
    In questo caso però la sua attenzione fu catturata principalmente da un particolare dell'abbigliamento della Sensei, ossia l'inconfondibili coprifronte di Kirigakure, caratterizzato da quattro ondine curve che simboleggiavano l'elemento primario che si trovava a Kiri, ossia l'acqua.
    Piacere, mi chiamo Galatea. Sai già in cosa consiste praticamente l'addestramento di oggi e quali scopi abbia?
    La ascoltò per poi risponderle con un sorriso accennato come gli altri, socchiudendo appena gli occhi azzurri, mentre un lieve soffio di vento gli scompigliava i capelli biondi come l'oro più puro.

    Sì, ne sono a conoscenza. Consiste nell'apprendere il 'controllo del chakra', ossia l'abilità di camminare su pareti ed acqua tramite l'utilizzo del proprio chakra, giusto?

    Rispose mostrando una certa preparazione teorica, d'altronde fino ad allora aveva passato il suo tempo su pergamene e libri d'ogni tipo, per informarsi sul mondo Ninja, su come funzionassero i suoi meccanismi, ed anche sulla sua storia, almeno quella conosciuta e descritta in libri reperibili nelle biblioteca, più qualche piccola curiosità in possesso della sua famiglia di antiche origini, cosa di cui andava non poco fiero.
    La curiosità lo spinse dunque a fare una domanda alla ragazza che, nonostante fosse la sua maestra, era quasi una sua coetanea.

    Mh.. Tu vieni da Kirigakure?

    Domandò per attaccare discorso. D'altronde solo perché era un addestramento non voleva dire che non ci dovesse essere rapporto umano, anzi! Un po' di conversazione durante lo svolgimento dell'allenamento avrebbe solo reso le cose più rilassanti e semplici, forse anche divertenti.
    O almeno, questi erano gli intenti di Indra: era un tipo molto introverso, ed abituato alla nobiltà e quindi a rapporti molto ''freddi'' con le persone, ma con la Via del Ninja voleva cambiare un po' queste sue attitudini, anche un minimo in meglio.

    Beh grazie del benvenuto!:D Scusa gli a capo, erano solo per rendere il tutto un po' più scorrevole alla vista xD


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    «Sì, ne sono a conoscenza. Consiste nell'apprendere il 'controllo del chakra', ossia l'abilità di camminare su pareti ed acqua tramite l'utilizzo del proprio chakra, giusto?»
    Galatea annuì e diniegò allo stesso tempo. Praticamente e superficialmente i connotati dell'addestramento erano tutti lì, arrampicarsi su un tronco d'albero e camminare su uno specchio d'acqua usando il chakra, per apprenderne il controllo. Le finalità e le implicazioni dell'addestramento, però, non erano esattamente quelle esposte dall'apprendista, fosse per reale poca conoscenza, peraltro comune in base all'esperienza come Sensei di Galatea, o semplice sintesi per non dilungarsi troppo. Anch'essa senza dilungarsi troppo, la kunoichi si premurò si fornire qualche delucidazione.
    Sì, in pratica consiste nel tentare di arrampicarsi su uno di questi alberi e di camminare sulla superficie... di quel laghetto fece cenno con il capo la kunoichi verso lo speccho d'acqua placido. Per le rapide direi che è troppo presto. Tuttavia, per quanto siano abilità utili, non sono propriamente le reali finalità di questo addestramento, né l'unica applicazione fondamentale di quello che hai definito "controllo del chakra". Lo scopo maggiore dell'addestramento è migliorare la capacità di manipolare, dosare e tenere sotto controllo il chakra, in qualsiasi occasione, così che qualsiasi azione tu debba compiere, legata all'uso dell'energia, riesca senza intoppi di sorta, che sia scalare una parete o eseguire un Jutsu. Oggi, se sbaglierai in una delle tre fasi che ti ho appena elencato, cadrai dall'albero o affonderai nel lago. In futuro, potresti toppare clamorosamente durante l'esecuzione di qualche Tecnica, con conseguenze che non ti auguro.
    Come suo solito, attese qualche istante che le parole facessero presa nella mente del suo apprendista, prima di procedere con la pratica, tuttavia Indra la anticipò, ponendole una domanda, o forse chiedendo una conferma, o magari solo un tentativo di conversare un po'. A Galatea, facendo rapidamente mente locale, non era mai capitato, in genere gli apprendisti scalpitavano per cominciare. Quell'Indra però pareva un po' più in là con gli anni rispetto all'apprendista canonico.
    «Mh.. Tu vieni da Kirigakure?»
    Sì, dalla lontana Kirigakure confermò Galatea, infilando un pollice sotto il coprifronte che teneva legato intorno al collo per meglio mostrarne il simbolo sopra inciso. Non è raro che i Sensei chiamati per simili compiti vengano da altri Villaggi. A me ne toccò uno di Sunagakure, ad esempio aggiunse, mentre iniziava a spostarsi verso un albero dal tronco ampio e solido, che le pareva abbastanza adatto per la prima fase dell'addestramento. Bene, ci sono dubbi su quanto ho spiegato? Se no, direi che possiamo anche iniziare le danze. Come prima cosa, dovrai cercare di raggiungere la sommità di quest'albero, camminandoci sopra, dopo aver accumulato e stabilizzato un'adeguata quantità di chakra sotto la suola delle scarpe. Così. Scattando in avanti, camminò per un paio di metri sul tronco, mostrando al Senju come avrebbe dovuto muoversi di lì a poco. Quindi si diede la spinta e, dopo una capovolta a mezz'aria, atterrò di nuovo alla base dell'albero. Mettiti pure come ritieni più comodo e, quando ritieni di essere pronto, prova pure la tua prima scalata. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.

    Perfetto, ora comincia l'addestramento vero e proprio. Descrivi con cura come ti prepari fino al tuo primo passo sul tronco, il resto e l'esito del tuo tentativo lo deciderò io.
    Uniche annotazioni che ho da farti: nello spoiler finale aggiungi anche uno "Stato mentale" oltre a quello fisico; poi attento ai colori, il blu su questa skin scura non è molto leggibile.
    Per il resto, ricorda, qualsiasi cosa vuoi dire o chiedere usa gli MP o la chat del forum, non scrivere in spoiler a fine post come sto facendo io, lo faccio solo in veste di Sensei ;)


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  6. Rain_of_Pain
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    Indra ascoltò attentamente la spiegazione della sensei, annuendo con espressione seria ed attenta; non che non fosse a conoscenza di quelle cose, la teoria l'aveva letta e riletta, ma sentire la spiegazione da qualcuno che avesse infinitamente più esperienza di lui risultava in ogni caso utile. Quindi, mentre si avviavano verso un grosso e robusto albero dalla corteccia scura , ascoltò la Kunoichi rispondere al suo quesito, ascoltando poi la spiegazione pratica, e non solo teorica, di ciò che da lì a poco avrebbe dovuto fare.
    Prima di tentare però continuò il discorso che aveva iniziato con quella domanda, un po' per curiosità ed un po' per non rendere l'addestramento troppo statico.

    Interessante...Kirigakure è molto diversa da Konoha?

    Domandò mentre intanto si poneva dinanzi all'albero, facendo scorrere gli occhi dalle radici fino ai lunghi rami; mosse mezzo passo in avanti, posando una mano sulla corteccia e quindi tastandone la consistenza, abbastanza solida e solidale all'albero, non poteva chiedere di meglio.
    Incrociò quindi le mani dinanzi a se, nella formazione di un semplice ''sigillo'' per così concentrarsi meglio, tentando di regolare il flusso di chakra all'interno del suo corpo, che a breve avrebbe convogliato ai piedi.

    Bene... Ora devo aderire all'albero, ne troppo ne troppo poco chakra...

    Pensò tra se e se mentre alzava il primo piede, premendolo alla pianta, socchiudendo gli occhi e concentrandovi il chakra, tentando di captare quale fosse il giusto dosaggio. Meglio capirlo prima di salire, piuttosto che a metà strada e poi spaccarsi la schiena cadendo, no? Il terreno era anche abbastanza duro.
    Quindi concentrandosi tentò di trovare un giusto equilibrio, in modo che il piede non venisse ''respinto'' dall'albero, ma anche in modo da non rimanere troppo ancorato alla corteccia fino a strapparla brutalmente. Il suo chakra avrebbe dovuto rendere un tutt'uno la pianta del piede e l'albero, come una colla molto malleabile.

    Dovrei esserci.

    Parlò tra se e se, concentrato, decidendosi a provare a muovere i primi passi verso l'alto, sempre tenendo le mani unite come in meditazione. Secondo i suoi ''calcoli'' sarebbe dovuto andare tutto bene, ma questo lo avrebbe deciso a momenti la pratica; era un individuo intelligente, ma non ci sarebbe stato nulla da stupirsi se inizialmente avesse fallito, anche se all'età di ventiquattro anni cadere col sedere a terra sarebbe stato un po' imbarazzante, soprattutto difronte ad una Kunoichi, per giunta di un altro villaggio!

    Chakra:35
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Tranquillo/concentrato
    Armi: N/A
     
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    «Interessante...Kirigakure è molto diversa da Konoha?» chiese il Senju, mentre si accostava con sguardo attento all'albero, quasi in cerca di qualche segreto da carpire attraverso la sua corteccia. Galatea, invece, per lasciare spazio all'allievo ma rimanere comunque a portata di mano in vista di eventuali rovinose cadute, si era limitata ad arretrare di un paio di passi.
    Sicuro che parlare non ti sia di disturbo mentre ti concentri? rispose con una richiesta a sua volta la kunoichi. Forse era l'età più matura del Senju rispetto ai suoi precedenti occasionali allievi, a giudicare dall'aspetto fisico, che rendeva quell'addestramento un po' insolito: era loquace e pareva desideroso di attaccare bottone. E poi agiva con premura, senza la solita foga entusiastica di chi è appena uscito dall'Accademia. Era la prima volta in assoluto che vedeva un allievo avvicinarsi al tronco, tastarlo e verificare prima che il chakra accumulato sotto la suola delle calzature garantisse aderenza e al contempo mobilità al piede: in genere toccava a lei suggerirlo dopo il primo fallimentare tentativo. Avere qualche anno in più porta sempre i suoi vantaggi... Dimenticati giornate soleggiate, una natura di un verde così smagliante, un altopiano con dei volti scolpiti e tante belle casette in legno. Sostituiscili con una nebbia perenne, un verde lugubre, montagne aguzze tutt'intorno e una serie di palazzoni cilindrici. Avrai un'idea di come è il mio Villaggio rispose alla curiosità del Senju, con voce contenuta per non intralciare le sue preparazioni, le braccia conserte. Dopo aver assicurato il giusto dosaggio di energia sotto la scarpa, Indra Atsuki Senju iniziò a muovere i suoi primi passi verso l'alto: aver verificato prima della scalata il corretto accumulo di chakra aveva giocato notevolmente a suo favore. Due, tre, cinque, sette passi, tanti quanti altri riuscivano a farne solo dopo due o tre tentativi, e altrettante sederate clamorose a terra. Che però non fosse un'avanzata perfetta era evidente: il piede su cui era stata effettuata la verifica procedeva spedito, l'altro pareva più tentennante. Su quello il Senju aveva agito sulla fiducia e il risultato non era stato perfetto. Resse ancora un paio di passi, ma quando anche nel primo piede la quantità di chakra iniziò a scemare, l'apprendista perse aderenza. Ebbe però la prontezza di slanciarsi all'indietro e roteare in aria, così da atterrare sano e salvo sui piedi.
    Inizio eccellente, verificare in anticipo la quantità di chakra e poi tentare la scalata è stata un'ottima mossa. L'altro piede però non era perfetto e salendo hai lasciato che lo strato di chakra diminuisse spiegò la kunoichi, lasciando all'apprendista il compito di trarre le più che ovvie conclusioni e contromisure.



    Ottimo post ^^ continua così. Di nuovo, descrivi tutto con cura, reazioni, pensieri, preparazioni, idee, qualsiasi cosa ti venga in mente, fino al primo passo sull'albero.


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    Dimenticati giornate soleggiate, una natura di un verde così smagliante, un altopiano con dei volti scolpiti e tante belle casette in legno. Sostituiscili con una nebbia perenne, un verde lugubre, montagne aguzze tutt'intorno e una serie di palazzoni cilindrici. Avrai un'idea di come è il mio Villaggio
    Insomma, proprio un bel posticino.
    Commentò con un accenno di ironia. A lui probabilmente non sarebbe mai piaciuto troppo vivere in un posto così lugubre, non che nebbia e monti gli dispiacessero troppo , anche se dover avere quel panorama e quel freddo costantemente poteva diventare seccante, ma più che altro era l'idea che tutto fosse costruito con freddo cemento a non convincerlo troppo.
    Quindi si apprestò a scalare la pianta e con sorpresa riuscì a percorrere un tratto di una decina di passi, non male per un primo tentativo. Arrivato però al culmine della propria scalata il chakra sulla pianta del piede era praticamente scomparso, dando molta meno aderenza alla pianta; riuscì ad intuire appena in tempo che stava per perdere la prese che si preparò alla caduta, facendo una capriola a mezz'aria e, cercando di stabilizzare il più possibile il proprio baricentro, ad atterrare in piedi. D'altronde la sua età si può dire che lo avvantaggiasse molto rispetto agli altri allievi, sia riguardo al fisico, più robusto di quello di un sedicenne, nonostante fosse di corporatura molto snello, ma soprattutto mentalmente.

    Inizio eccellente, verificare in anticipo la quantità di chakra e poi tentare la scalata è stata un'ottima mossa. L'altro piede però non era perfetto e salendo hai lasciato che lo strato di chakra diminuisse
    Uh... Ho capito. Oltre a controllare con più attenzione anche l'altro piede, devo immettere costantemente chakra.

    Disse l'ovvio, avanzando nuovamente verso la pianta corrugando appena le sopracciglia, ripetendo lo stesso procedimento di poc'anzi, ossia posizionando il piede sull'albero e calibrando il corretto quantitativo di chakra, mettendosi molto meno tempo questa volta avendo già trovato più o meno prima la giusta concentrazione. Solo il tempo di prendere sicurezza ed alzò anche l'altro piede, posizionandolo davanti all'altro, ma aspettando prima di compiere il primo passo, sistemando accuratamente il chakra anche sotto la pianta del sinistro appena poggiato al tronco, in modo da avere una presa salda con entrambi.
    Ora avrebbe provato a scalare di nuovo la pianta, sempre con le mani congiunte, facendo però una minuziosa attenzione al quantitativo di chakra immesso, ed a un suo possibile scemare, tentando quindi di tenerlo il più costante possibile, senza però eccedere nella sua immissione.

    Chakra: 35
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    Quel giorno se la sarebbe sbrigata più in fretta del solito, lo sentiva. Non solo un inizio promettente, ma Indra si stava mettendo in mostra anche con progressi rapidi e innegabili. Tuttavia la perfezione non c'era ancora e Galatea non avrebbe potuto lasciarlo andare via senza aver raggiunto una tecnica quanto più vicina possibile alla perfezione. Pur avendo superato la metà del tronco già al secondo tentativo, a quel punto si presentò un altro dei classici problemi di chi era alle prime armi: la corteccia tremolò, scricchiolò, crepò e si ruppe infine, lasciando il Senju sospeso a mezz'aria, in caduta. Galatea, rimasta nei pressi, saltò e lo afferrò sotto la spalla destra, aiutandolo ad attutire la caduta ed atterrare in piedi.
    Attento però a non cadere nell'errore opposto, Indra. Stavolta, per mantenere un flusso costante, hai finito per esagerare ed eccedere e il tronco non ha retto. Il chakra sotto i piedi deve rimanere stabile lo avvisò la kunoichi. Con la giusta attenzione, puoi accorgerti da solo se il chakra sta scemando o sta diventando eccessivo, dalla reazione sul tronco o dalla stabilità dei tuoi passi, e correggere in tempo l'imperfezione, prima che diventi irreparabile e tu cada. Quando te la senti, riprova pure.


    Good, di nuovo come nei post precedenti, fino al primo passo sul tronco.


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    Come per il tentativo precedente tutto stava procedendo incredibilmente bene per essere il suo primo vero e proprio addestramento; Indra riuscì infatti a superare senza troppi problemi la prima metà del tronco, per poi però doversi trovare ad affrontare un altro dei classici problemi, a cui aveva tentato di tenere conto ma nel modo errato. Infatti la quantità di chakra immessa nei piedi era troppo elevata, e quel particolare tratto di corteccia, per un motivo o per un altro, era più fragile di quella che aveva già percosso fino a quel momento. Sentì quindi mancare la presa, ma non per uno scemare del chakra, ma per la frattura della corteccia in quel preciso punto.
    Precipitò dunque nel vuoto, ma per sua fortuna la Sensei lo afferrò al volo sotto un braccio aiutandolo ad atterrare in piedi, sano e salvo.

    Grazie... Da quell'altezza mi sarei potuto tranquillamente rompere qualcosa.

    Ringraziò la donna per l'aiuto, ascoltando poi con attenzione ciò che ella aveva da dire, in modo da correggersi al tentativo successivo, sperando anche che fosse l'ultimo di quella parte d'addestramento, e quindi di passare ad altro.
    Con la giusta attenzione, puoi accorgerti da solo se il chakra sta scemando o sta diventando eccessivo, dalla reazione sul tronco o dalla stabilità dei tuoi passi, e correggere in tempo l'imperfezione, prima che diventi irreparabile e tu cada. Quando te la senti, riprova pure.

    Annuì col capo rimettendosi di fronte a quella pianta, che in quel momento poteva anche essere definita il primo ''nemico'' da superare. Ripeté tutti i precedenti step, un piede e poi l'altro, facendo un attenzione maniacale al quantitativo di chakra immesso, ricordando dunque di applicare i consigli precedenti, più l'ultimo, quindi oltre a far attenzione alla quantità di chakra nella pianta del piede, avrebbe posto altrettanta attenzione nelle reazioni della corteccia, cercando di percepire anche il più piccolo cedimento o scricchiolio, e quindi di regolarsi di conseguenza con il dosaggio del chakra. Chissà, magari questa volta ce l'avrebbe fatta. Deciso e psicologicamente calmo, conscio che il minimo nervosismo avrebbe potuto interferire, s'accinse a compiere nuovamente il primo passo in direzione verticale.

    Chakra: 35
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    Chissà, lassù, da quell'altezza, magari si stava godendo il panorama: con un incedere lento ma deciso, Indra Atsuki Senju aveva scalato il tronco, fino a fermarsi su uno dei rami più alti, uno di quelli più alti che avrebbe potuto sostenerlo.
    Ottimo lavoro si complimentò la kunoichi a voce alta, per farsi sentire. Era soddisfatta, una volta sceso da lì l'avrebbe subito messo alla prova con l'acqua, per vedere come se la sarebbe cavata con qualcosa di molto più delicato e sfuggente. Con superfici solide aveva capito e appreso le basi, poi si sarebbe perfezionato da solo nel tempo. Adesso scendi da lì nello stesso modo in cui ci sei arrivato.


    Stavolta sarai tu a descrivere interamente come scendi dall'albero, decidendo l'andamento e l'esito del tuo tentativo. Tieni conto che sei sempre alle prime armi u.u


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    Adesso scendi da lì nello stesso modo in cui sei arrivato.
    Annuì udendo le parole della sensei, finalmente arrivato alla fine della sua scalata. Se ne stava seduto su di un robusto tronco, in grado di reggere il suo peso, dondolando le gambe con fare rilassato, ispirando l'aria fresca che spirava trai rami ed ora anche trai suoi capelli biondi, scomponendoli. Si alzò quindi in piedi sul ramo, mostrando un discreto equilibrio, e camminando con passo calmo verso la corteccia, sempre tenendo il chakra nei piedi, ormai iniziava a prendere dimestichezza e sicurezza con quell'arte.

    Arrivo subito.

    Mosse quindi il primo passo verso il basso, rilassato e tranquillo, scendendo con calma e senza fretta, cattiva consigliera, facendo attenzione a non fare strafalcioni proprio all'ultimo. Anche se scendere con lo sguardo rivolto verso il basso era quasi più faticoso che salire , la forza di gravità pareva gravare di più sulle sue spalle... Un po' come quando si corre in discesa e si fatica a rallentare , rischiando di inciampare e rotolare in avanti.
    In ogni caso riuscì a raggiungere il suolo, togliendosi con una mano i capelli dal viso, volgendo uno sguardo al lago, sua prossima meta, e poi alla sensei, andandole incontro, sorridendo soddisfatto per l'opera compiuta. Un buon inizio.

    Immagino che questa fosse solo la parte più facile, vero?

    Chiese guardandola mantenendosi composto con la schiena, pieno di energie per il successo ottenuto, speranzoso di fare altrettanto con la seconda parte di quell'allenamento, base per la sua futura carriera da Shinobi.
     
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    Indra Atsuki Senju non si scompose: a passi lenti e misurati percorse la traiettoria inversa rispetto a quella che Galatea gli aveva fatto percorrere poco prima, scendendo dall'albero senza troppi patemi, né soprattutto intoppi. Una volta a terra si ricompose e di rivolse alla kunoichi, consapevole del proprio successo iniziale.
    «Immagino che questa fosse solo la parte più facile, vero?»
    Sì, decisamente. Dato che hai dimostrato di aver capito i fondamenti, passiamo a qualcosa di più complesso confermò Galatea, che ritenne opportuno archiviare l'argomento "superfici compatte" per introdurre le "superfici infami". Iniziò a spostarsi verso il laghetto. L'acqua. Dovrai camminare sulla superficie del lago usando lo stesso sistema che hai appena imparato. Tuttavia, l'acqua non ti offre un sostegno su cui esercitare una pressione, è molto instabile e sensibile alle variazioni e, al minimo inceppo, destabilizzante. Ti servirà maggiore chakra. Ti servirà un controllo molto più certosino. Ti servirà la capacità, la prontezza e l'abilità di riequilibrare e perfezionare il tuo chakra alla minima variazione, prima che l'acqua ti inghiotta. Essendo una superficie tanto delicata, capirai all'istante se c'è qualcosa che non va. Ma la teoria serve a poco, imparerai solo provando sulla tua pelle concluse, una volta giunta sulla riva dello specchio d'acqua, facendo cenno al Senju di procedere nel suo cammino, mentre lei si sarebbe fermata lì.


    Bene, seconda parte dell'addestramento. Capisco che come ruolata non offra molti spunti narrativi e non sia il massimo dell'entusiasmo, ma l'ultimo post era un po' cortino, soprattutto perché era uno dei pochi in cui sei tu a descrivere tutto il tentativo. Cerca di scrivere un po' di più su pensieri e azioni del pg. E non scordarti dello spoiler finale XD In questo add non ha molta importanza, ma in futuro gli staffer non perdonano :D
    Riprendiamo come all'inizio, descrivi fino al primo passo sull'acqua u.u


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    Dovrai camminare sulla superficie del lago usando lo stesso sistema che hai appena imparato. Tuttavia, l'acqua non ti offre un sostegno su cui esercitare una pressione, è molto instabile e sensibile alle variazioni e, al minimo inceppo, destabilizzante. Ti servirà maggiore chakra. Ti servirà un controllo molto più certosino. Ti servirà la capacità, la prontezza e l'abilità di riequilibrare e perfezionare il tuo chakra alla minima variazione, prima che l'acqua ti inghiotta.
    Ascoltò la Kunoichi parlare mentre si dirigevano con passo calmo verso la superficie d'acqua, all'apparenza liscia e tranquilla, ma, certamente, freddissima. Infatti in alcuni punti era addirittura congelata, con piccole lastre di ghiaccio lungo gli argini.
    Indra declutì giunto dinanzi allo specchio d'acqua, pensando tra se e se.

    Uhm... Cadere in acqua ora, in questo periodo dell'anno... Non deve essere per nulla una bella esperienza. Se prima sono stato attento, ora dovrò essere maniacale. Se evito di sprofondare con il busto è meglio. -

    Si passò quindi una mano trai capelli, inginocchiandosi dinanzi al lago, con una mano poggiata sull'erba fresca, passando l'altra nell'acqua gelata, ritraendola subito dopo ed asciugandosela con il mantello bianco. Le sue deduzioni erano corrette, se fosse caduto in acqua e vi fosse rimasto un secondo di troppo sarebbe stato come minimo una settimana a letto a bere tisane ed a prendere antibiotici, almeno questo gli suggeriva il buonsenso. Però... avrebbe dovuto fare qualche piccolo sacrificio per svolgere al meglio quell'addestramento.
    La prima cosa che fece, ancor prima di provare, fu di togliersi le scarpe dopo aver riflettuto sulle parole della sensei, rimanendo scalzo a piedi nudi.

    Se devo avere un controllo ancora più preciso... Sarà meglio che io sia a contatto diretto con la superficie acquatica, giusto?

    Domandò alla sensei, abbastanza in buona fede. In ogni caso, avrebbe evitato poi di avere le calzature bagnate, già qualcosa. Si tolse anche il mantello che portava sopra le spalle, poggiandola a terra vicino alle calzatura, in caso da avere almeno qualcosa di asciutto con cui ripararsi dopo.
    Si preparò quindi a fronteggiare la distesa d'acqua, quell'ammasso di molecole di H2O in continuo movimento, intente a scivolare tra di loro, mai ferme un attimo. Non sarebbe certo stato facile come scalare l'albero, solido le cui molecole erano fisse ed irremovibili dalle loro posizioni. L'acqua invece... Beh, era un materiale molto infido.
    Come fece già prima con l'albero, prima di fare sciocchezze, tastò l'acqua col piede nudo, cercando di abituarsi il prima possibile al freddo che gli entrava fin nelle ossa, generando sulla pianta uno strato di chakra azzurrino, circa i cinque terzi di quello applicato per scalare l'albero. Premette quindi il piede contro l'acqua, accertandosi che non affondasse e potesse reggere il peso del suo corpo, senza scaraventarlo via come un tappo di sughero immerso in acqua. Quindi dopo aver aggiustato più o meno il chakra, si preparò a fare il primo passo... Conscio che la parte più difficile non sarebbe stata quella di galleggiare rimanendo fermi, ma quella di muoversi, turbando quindi la quiete dell'acqua ad ogni passo.

    Chakra: 35
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    Stato mentale: Calmo/Concentrato
     
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    «Se devo avere un controllo ancora più preciso... Sarà meglio che io sia a contatto diretto con la superficie acquatica, giusto?»
    Magari sì rispose dubbiosa Galatea. A prima vista il ragionamento dell'apprendista pareva sensato, tuttavia adattare il chakra alla conformazione arcuata della pianta del piede poteva non essere altrettanto immediato rispetto ad una scarpa. O magari la suola piatta della calzatura poteva esserti d'aiuto le prime volte. Prova comunque come tu ti senti più a tuo agio. Attese che il Senju si liberasse di qualche vestito, per alleggerirsi e lasciarsi indumenti asciutti in previsione di più che probabili docce gelate, verificasse la tenuta di un piede, quindi lo vide avanzare. Un paio di passi incerti e balbettanti, cauti ma instabili, ma ben presto i piedi non fecero più presa sulla superficie del lago e l'acqua li accolse spietata al proprio interno. Essendo ancora sulla riva, il Senju non si bagnò oltre le caviglie.
    Credo ti serva più chakra.

    Decisamente meglio. Come prima, fino al primo passo.


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