Addestramento Eijiro Yotsuki

Controllo del Chakra

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    Il piede affondò di due o tre centimetri nell'acqua, ma resse il suo peso egregiamente. Il ragazzo dai capelli rossi esaminò la sua situazione valutando se non dovesse cambiare qualcosa nel modo in cui affrontava quella prova, ma ormai il passo era fatto ed era meglio continuare su quella linea. Staccò il secondo piede dalla terraferma e lo poggiò sull'acqua, riuscendo a tenerlo a galla. Fu un istante in cui il ragazzo non capì nulla di ciò che successe e, accompagnato dalla gravità, finì nuovamente sott'acqua. Annaspando, riemerse dall'acqua, sputando tutto ciò che aveva inavvertivamente bevuto.
    - Accidenti a me! - ringhiò, dando un pugno all'acqua.
    Con lo sguardo cercò il sensei, mentre con una bracciata si avvicinava alla riva. Notò che l'altro Yotsuki si era spostato verso una montagnetta fatta di piccoli sassi di pietra montana.
    - Peccato. Il principio c'è, ma è questione di abitudine, riprova e dimostrami che sei in grado di compiere almeno sei passi - lo rincuorò il sensei.
    Eijiro si issò sulla sponda, rimettendosi in piedi. Se era questione di abitudine, avrebbe soltanto dovuto abituarsi a quell'esercizio al limite della logica e della fisica.
    - Se è questione di abitudine, ci riuscirò a costo di tornare a casa fradicio! - commentò il ragazzo, rimettendosi in piedi sulla riva e lasciandosi ad un commento sarcastico - Non che sia proprio asciutto, in ogni caso -
    Si rimise in posizione, confortato dal fatto che avesse comunque azzeccato il procedimento, unendo le due mani nel sigillo della pecora. Liberò la mente da ogni pensiero superfluo e si concentrò sul suo chakra, manipolandolo per poi muoverlo attraverso il suo sistema circolatorio, fino a sponstarlo nelle gambe e successivamente nei piedi. Lì iniziò la parte più complessa, in cui manipolò il suddetto chakra per formare dei cuscinetti di energia non troppo spessi, malleabili come quelli che aveva utilizzato precedentemente. Quando fu sicuro del risultato, allungò il piede per poggiarlo sull'acqua.

    Stato Fisico: Livido sul braccio, non troppo doloroso e qualche graffio sparso sulla faccia e sulle braccia. Bagnato fradicio.
    Stato Mentale: Sicuro
    Chakra: 35

    Armi:
    Kunai x1
     
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    Se è questione di abitudine, ci riuscirò a costo di tornare a casa fradicio! Disse mentre ritornava a riva. Non che sia proprio asciutto, in ogni caso Beh, un bagno in più non ti farà male. Ironizzai sulla cosa con tono piuttosto sarcastico. Nuovamente l'allievo iniziò a concentrasi. Questa volta ero seduto qualche metro più a destra rispetto ad Eijiro ed osservai per bene la sua preparazione. Mi chiedo perché faccia sempre quel sigillo, non ha nessun significato pratico buttato li.. magari lo aiuta a concentrarsi? Del resto non era certo mio compito giudicare il come un allievo riusciva nelle prove, bensì ero lì solo per valutarne il risultato. Questa volta l'allievo sembrava più determinato che mai e grazie all'esperienza acquisita dai fallimenti precedenti riuscì a compiere ben sei passi sulla superficie di quell'enorme pozzanghera chiamata lago. Non male. Erano pur sempre sei passi stentati ma uno dopo l'altro riusciva a galleggiare ondeggiando come se stesse camminando su una fune. Sei troppo rigido. Mi feci sentire piuttosto chiaramente, il risultato c'era ma era "imperfetto", l'allievo riusciva a stare a galla a stento e di certo non potevo permettermi di concludere così l'addestramento. Così presi uno dei tanti sassi che mi stavano intorno e lo tirai poco più a destra di Eijiro, le piccole onde generate da quel minuscolo masso fecero cadere Eijiro che si fece così un altro bellissimo tuffo. Eri troppo pesante come prima sull'albero, impegnati di più, questa volta mi sembravi più deconcentrato del solito. Del resto la mia era più una provocazione che una burla, volevo spronarlo a dare di più e la mossa del sasso come a suo tempo Takezo fece con me aveva il suo perché. Quando ritornò a riva inizia a parlargli. Ora voglio che in questo tentativo tu metta tutto te stesso. Non voglio meno di quindici passi all'andata ed altrettanti al ritorno. Capito? Questa volta più seriamente cercai di mettere un po di pressione al mio allievo, volevo vedere come se la cavava sotto pressione.

    Status:
    Stato Fisico: Perfetto
    Stato Mentale: Serio
    Chakra: 115

    Equipaggiamento:
    Radiolina, indossata
    Torcia Luminosa, borsa
    Pillole del Soldato x2, borsa
    Cimice x3, borsa
    Bombe fumogene x3, borsa
    Carta bomba fasulla x5, borsa
    Palla Bomba x5, borsa
    Palla di Luce x2, borsa
    Kunai x9, tasca supplementare
    Wakizashi, fodero minore
    Specchio, dentro il gilet

    Abbigliamento:
    Borsa, fianco destro
    Fodero Minore, fianco sinistro
    Coprifronte, legato al braccio sinistro
    Occhialoni, alzati, sulla fronte
    Coprinaso, indossato
    Gomitiere, indossate sotto il gilet
    Tasca Supplementare, coscia destra
    Gilet Kumo, indossato
    Guanti Chiodati, indossati

    Note:


    Ora voglio che tu descriva le Ovvie difficoltà che incontri nel compiere quei quindici passi all'andata ed al ritorno, so che sono piuttosto esigente, ma voglio un bel post! Dai che abbiamo quasi finito ^^
    ps: La riuscita della prova sta a te, questa volta decidi tu se riesci nell'impresa o no.
     
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  3. UltimateD
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    I passi si susseguivano l'uno dopo l'altro. Cercando di fare in modo che il chakra si adattasse ad ogni singola increspatura. Arrivato al terzo si fermò e prese un bel respiro. Allungò ancora il piede sinistro, poggiandolo sulla superficie liquida e scaricando a poco a poco il peso, per non rischiare il terzo bagno della giornata.
    - Sei troppo rigido - lo riprese il sensei, distraendolo per un istante.
    Eijiro prese un bel respiro per cercare di sciogliersi, anche se con scarsi risultati. Fece un altro passo, era a quota cinque, sapeva di potercela fare. Di nuovo il piede sinistro, poggiato sull'acqua. Quota sei, ce l'aveva fatta.
    - Adesso vedrai che arrivo anche a dieci - pensò, sorridendo.
    Improvvisamente sentì un sibilo minaccioso, che terminò con un sonoro "plof" vicino a lui. Troppo vicino a lui. L'acqua si smosse improvvisamente, senza dargli il tempo di capire cosa stesse succedendo ed il ragazzo si ritrovò nuovamente con la bocca piena d'acqua di lago a fissare il cielo filtrato attraverso la superficie acquatica. Rannicchiò le gambe al petto per rigirarsi sott'acqua e risalì con un rapido scatto. Uscito in superficie, cominciò a sputare ogni singola goccia d'acqua che aveva ancora in bocca, schifato e confuso.
    - Cosa diamine è stato? - si chiese a mente.
    - Eri troppo pesante come prima sull'albero, impegnati di più, questa volta mi sembravi più deconcentrato del solito disse il sensei.
    Eijiro se la prese veramente a male. Era stato concentratissimo finchè qualcosa non aveva fatto casino nell'acqua mentre lui stava camminando. Ancora non riusciva a capacitarsi di cosa potesse essere successo. Fissò per un istante il sensei, seduto sopra un mucchio di ciottoli. Quella fu la visione che gli fece realizzare ciò che era successo.
    - Brutto figlio di una... - pensò il ragazzo.
    Ovviamente non poteva esprimere tale considerazione ad alta voce, visto che c'era in gioco la sua carriera, ma si annotò di fargliela pagare, prima o poi.
    A grandi bracciate, si diresse verso la riva, issandosi con una spinta delle braccia e sedendosi un istante nel bordo per riprendere ossigeno.
    -Ora voglio che in questo tentativo tu metta tutto te stesso. Non voglio meno di quindici passi all'andata ed altrettanti al ritorno. Capito? - disse il sensei, vedendolo lì seduto.
    Eijiro sbuffò seccamente, rimettendosi in piedi.
    - Se qualcuno non avesse la mania del tiro al bersaglio ci sarei già riuscito - protestò seccamente il ragazzo, senza neanche voltarsi verso l'altro Yotsuki.
    Cominciò a concentrarsi sul suo chakra, stavolta senza fare il sigillo che usava per concentrarsi. Doveva imparare a farlo in maniera molto più automatica, non poteva certo perdere un quarto d'ora di tempo per fare quattro passi in acqua durante un vero scontro. Fece tutto in maniera quasi meccanica, come se ormai ci avesse preso l'abitudine, e fece affluire il chakra sulle gambe, creando il solito cuscinetto di chakra semi-molle. Fissò il lago, calcolando più o meno quanta distanza avrebbe percorso con quindici passi, notando che sarebbe dovuto arrivare quasi alla metà del lago. E poi si mise le mani in tasca, in un atto di pura sbruffoneria, per mostrare quanto fosse semplice quell'esercizio che gli veniva richiesto. Sapeva di doversi concentrare se non voleva finire di nuovo sott'acqua, ma doveva ostentare la sicurezza che non aveva. Era il migliore degli Yotsuki, in fondo.
    Allungò il primo passo, affondando soltanto di pochi millimetri e, senza neanche stare a perdere tempo, si spinse per fare il secondo e poi il terzo, come se fosse naturale. In realtà la sua mente lavorava al massimo per controllare il chakra perchè non diventasse instabile.
    Fece il quarto passo e poi il sesto. Si fermò per un istante, a causa di un leggero sobbalzo dell'acqua che rischiava di farlo affondare. Dopo due secondi di terrore, riuscì a ristabilirsi.
    Sette.
    Il settimo passo fu complicato a causa del suo equilibrio reso precario dalla difficoltà precedente, ma contribuì a dargli una posizione migliore. Dall'ottavo, cominciò a contarli ad alta voce, come un mantra per concentrarsi.
    - Nove, dieci -contò, mentre i due passi proseguivano in maniera un pò più rapida.
    Si sentiva parecchio stressato da quella situazione, ma non poteva cedere né rallentare. Doveva continuare con quei passi al limite dell'umanamente possibile.
    Undici, dodici, Tredici contò con rapidità, mentre accellerava il passo.
    Ormai stava cominciando a farci l'abitudine sul serio a quel cuscinetto che si appoggiava alla superficie irregolare del lago.
    Quattordici e... disse, facendo l'ultimo passo, sicuro ormai di aver capito la tecnica ...quindici!
    L'ultimo numero fu quasi urlato, per farlo sentire bene anche al sensei. Si sentì soddisfatto di se stesso e lo dimostrò roteando rapidamente su se stesso e fissando il sensei ancora seduto sul cumulo di rocce, come a fargli capire che quell'esercizio non gli faceva più alcuna paura. In realtà cominciava a provarci quasi gusto a riuscire in quella camminata a pelo d'acqua che diventava sempre più semplice. Adesso però arrivava la seconda parte, il ritorno.
    Non voleva semplicemente camminare, voleva dimostrare a quel tipo che si divertiva a lanciare sassi di non avere alcun problema in quella camminata e, dopo qualche secondo di riflessione, il ragazzo capì anche come fare.
    - Massima concentrazione, ce la posso fare - si incoraggiò, piegandosi leggermente in avanti. Con un profondo respiro, si spinse con il piede sinistro, lanciandosi in una corsa a pelo d'acqua da far invidia ad un basilisco. Non contò i passi, troppo concentrato a controllare i propri piedi perchè non affondassero. A metà percorso il piede sinistro affondò nell'acqua fin sopra la caviglia, ma il ragazzo non si diede per vinto e, con uno sforzo di volontà, fece l'altro passo, liberando così il piede dalla morsa liquida.
    Il cuore batteva all'impazzata per la tensione, ma il ragazzo rimase concentrato sul suo obiettivo, fissando la riva sempre più vicina. All'ultimo passo il piede affondò nuovamente, ma il ragazzo stavolta fu più svelto, spingendosi con lo stesso piede in un piccolo balzo che lo portò a riva ansimante. Perse circa cinque secondi a riprendere fiato, poi si voltò verso il sensei con un sorriso sornione.
    - Allora, cosa ne pensa, sensei? -

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    Se qualcuno non avesse la mania del tiro al bersaglio ci sarei già riuscito Disse seccato l'altro Yotsuki.Come avrai già capito io pretendo un certo livello dai miei allievi, in tal caso non ho reputato tu avessi raggiunto la soglia sufficiente, per questo ti ho tirato il sasso, se fossi stato in grado di rimanere in piedi non ti avrei chiesto di fare ulteriori quindici passi. Senza rispondere il ninja iniziò subito un altro tentativo, questa volta la tecnica era decisamente migliore. Come pensavo, lavora meglio quando è incazzato.. proprio come me.. forse è un tratto di tutti gli Yotsuki. Boh. Con una certa facilità il ninja arrivò in breve tempo al centro del lago. ...quindici! Urlò il giovane Yotsuki una volta compiuti i quindici passi. Hmm, non ha imbrogliato, erano effettivamente quindici. Bene per me può anche bastare. Pensai soddisfatto del risultato di quell'addestramento. Mi alzai con calma ed iniziai ad incamminarmi verso l'uscita. Ci metterà ore conoscendolo. Al contrario compii un paio di passi ed il ninja iniziò a correre sull'acqua dimostrando di aver appreso più che bene le basi del controllo del chakra. Allora, cosa ne pensa, sensei? Chiese l'allievo una volta arrivato a terra. Beh, qui abbiamo finito, torna a casa e continua ad allenarti. Forse un giorno ci rivedremo.

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    Stato Mentale: Serio
    Chakra: 115

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    Note:


    Perfetto allenamento concluso! Complimenti ^^ Vai pure in modifica schede a richiedere l'aggiunta di due jutsu D ed il controllo del chakra. ^^
     
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