Casa di Rera Ainu

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Venser
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Casa di Rera Ainu



    PSX-20230519-043728

    Più che una vera e propria casa é un appartamentino concesso gratuitamente alla ragazza dal paese del Fulmine per il suo status di "ambasciatrice" degli Ainu. Esso si trova al secondo piano di un complesso di appartamenti nella periferia orientale di Kumo, ed è un monolocale più tre. Nel senso che l'unica stanza abitabile é quella centrale dove cucina, sala e camera da letto convivono in un caos quasi ordinato. Le altre tre stanze non abitabili, sono un piccolo bagno, una lavanderia ed uno sgabuzzino al momento quasi vuoto. L'appartamento si presenta semplice con un arredamento di mobili in tinta legno naturale, un tavolo per massimo quattro persone, per metà coperto da lettere e libri, due sedie che hanno visto tempi migliori, una cucina con macchie di umidità sulla parte superiore. Sul lato nord è presente un letto ad una piazza con un corredo bianco ed azzurro, un comodino con altri libri appoggiati su di esso.



    Conoscenze



    Yume Yotsuki: è un ragazzo originario di Kumo, un Chuunin addetto alla scorta di Rera. Ha sedici anni, un fisico possente, alto un metro e ottanta con un corpo tonico e muscoloso. Ha la carnagione scura ed i capelli mori, ha diverse cicatrici sul viso che lo fanno sembrare più maturo e truce. In realtà ha un animo buono ed é fin troppo protettivo nei confronti di Rera. Ama stuzzicarla e farla arrabbiare attraverso battute e commenti fuoriluogo, conscio che la ragazza non si farà scrupoli a rispondere per le rime.

    Yuichi Sakamoto: è un uomo di trentacinque anni, dal fisico minuto più da studioso che da persona di fatica. È il docente di antropologia dell'Università di Kumo, è stato incaricato dal Raikage di svolgere ricerche sugli Ainu, in modo da placare gli animi bellicosi tra la tribù ed il paese del Gelo. Ha vissuto per più di un anno con gli Ainu imparando i loro usi, costumi e tradizioni. Durante questo periodo ha legato con Rera sviluppando un rapporto fraterno.

    Jana: sorellina minore di Rera.

    Krui: amico di infanzia di Rera.

    Fuchi: padre di Rera.

    Vecchia Babà: erborista e sciamana del villaggio.

    * bozza *

    Edited by Venser - 19/5/2023, 05:35
     
    .
  2. Venser
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Diario di Yuichi Sakamoto



    PSX-20230517-003050



    Yuichi Sakamoto 23 aprile - Paese del Gelo

    Ringrazio ancora la signorina Reika per il bellissimo diario che mi ha regalato come segno di buona fortuna per il mio viaggio. Non ho mai tenuto un diario, ma come non sfruttare questo bellissimo regalo? La signorina Reika mi ha raccomandato di provare a tenere il diario di questa missione, sia per un fattore di abitudine che aiuta a calmare i nervi a fine della giornata, sia per un fattore mnemonico per aiutarmi a ricordare i fatti più salienti della giornata. Inoltre la signorina Reika mi ha fatto ben intendere che dovrò leggerlo al mio ritorno davanti ad una buona tazza di tè, quindi non posso deluderla. La mia poca pratica verso la stesura di un diario me l'ha fatto iniziare un po' a ruota libera, senza una mia presentazione e senza lo scopo principale della mia missione.

    Io sono Yuichi Sakamoto doce

    Non penso sia il caso di iniziare a presentarmi nel bel mezzo della pagina, completerò questa pagina con altri miei pensieri ed impressioni, tenendo la prossima per le presentazioni e tutto il resto.

    Sono sincero, questa missione mi dà non poche preoccupazioni, non so se sarò in grado di portarla a termine. Sono un uomo di scienza, uno studioso ed un ricercatore, la maggior parte delle mie scoperte sono avvenute sul tavolo della mia scrivania. Eppure sono fermamente convinto che la ricerca sul campo sia parte integrante dello studio e senza di essa non credo sia possibile confermare o smentire molte delle ipotesi che ho formulato. Il problema sono io... Non sono esattamente un tipo avventuroso, né un tipo adatto alla vita selvaggia, ma sopratutto odio il freddo. Come farò senza i miei libri ed il mio te? Al diavolo me e le mie ricerche, non potevo studiare un popolo di un atollo tropicale? Proprio in mezzo al paese del Gelo dovevo venire a studiare questi "barbari". Sono un popolo affascinante e non ritengo veramente che siano barbari, anzi sono più che convinto che la "crociata" che sta intraprendendo il paese del Gelo contro gli Ainu sia gratuita e più una ripicca. Ma non volevo parlare delle mie ricerche in questa prima pagina. In realtà non so davvero di cosa parlare. Credo che l'inizio di un'abitudine sia la parte più difficile, già domani quando avrò da descrivere la strada per arrivare al loro villaggio, sarà molto più semplice trovare le parole. Non so cosa mi aspetterà il domani. Freddo e neve di sicuro, ma vorrei che questo viaggio mi lasci qualcosa di indelebile, vorrei che le mie ricerche possano aiutare questo popolo ad integrarsi con il resto del mondo, vorrei che questa diffidenza nei loro confronti sia motivata solo dal fatto che non li conosciamo abbastanza, vorrei che questo mio lavoro possa far conoscere al mondo la loro cultura abbattendo le barriere e gli stereotipi che ci separano. Forse sono solo un sognatore.

    Youchi Sakamoto



    Non credo che firmare ogni pagina sia una buona idea dopotutto sarò solo io a scrivere su questo diario. Devo vedere se esiste un prontuario su come scrivere un diario in modo corretto. Chissà se esiste un libro del genere.

    01

     
    .
  3. Venser
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Diario di Yuichi Sakamoto



    PSX-20230517-003050



    Yuichi Sakamoto 24 aprile - Paese del Gelo

    Diamine che freddo. Non avrei mai pensato di poter soffrire così tanto il freddo. Nonostante gli abiti felpati, il berretto di lana spessa, doppie calze ed due cappotti, il viaggio sul mulo mi ha letteralmente distrutto. Il freddo riusciva ad attraversare gli spessi strati di vestiti, come una lama calda attraverso il burro. Per tutto il viaggio il mio unico sottofondo era il rumore dei miei denti che sbatteva a ritmo irregolare. E pensare che manca ancora una giornata per arrivare al villaggio degli Ainu. Diamine ho fatto di nuovo lo stesso essore, sono partito a ruota libera con i pensieri senza dare una struttura al diario. Come prima cosa devo presentarmi e spiegare il motivo di questa spedizione.


    Mi chiamo Yuichi Sakamoto docente di antropologia presso l'università di Kumo. Sono un insegnate,a anche ricercatore e studioso delle popolazioni indigene nascoste nel mondo. Ho fatto di questa mia ricerca la mia unica ragione di vita. Non per vantarmi ma grazie alle mie ricerche il paese delle paludi è riuscito a stringere un trattato con il popolo del fango che abitava dall'alba dei tempi dove nessun altro uomo potrebbe o vorrebbe vivere. Anche quella é stata una bella avventura, ogni tanto mentre mi lavo spunta ancora fuori del fango di Numa. Ma sto divagando ancora una volta. Questa mia "missione" è stata commissionata da Raikage stesso all'università e di conseguenza ricaduta su di me. Ma ancora prima la richiesta arriva dal paese del Gelo stesso che ha chiesto aiuto a Kumo per trattare con quelli che loro chiamano "barbari". Il pese del Gelo é un paese povero di risorse dal clima rigido e inadatto all'agricultura a meno delle grandi città dove le sorgenti termoelettriche riescono a rendere quei luoghi più abitabili. L'altra unica grande risorsa di questo stato è il legno. Infatti ci sono foreste di conifere e aghifoglie a perdita d'occhio, come un enorme oceano verde smeraldo. Da un po' di tempo a questa parte gli Ainu (così si chiamano quel popolo che debbo studiare) stanno espandendo le loro zone di caccia e hanno avuto dei battibecchi con alcuni boscaioli scacciandoli ed impedendo il loro lavoro. Questi prolungati atti di sabotaggio hanno fatto sì al paese del Gelo di chiedere un aiuto. Infatti questo popolo che conta poco più di cento membri è formato da cacciatori e guerrieri esperti capaci di tenere sotto scacco le forze del paese del Gelo, sopratutto se sfidati nel loro territorio. Quando mi venne chiesto se volevo partecipare alla spedizione dissi subito di sì. Avevo già sentito parlare degli Ainu da viaggiatori e letto anche qualche paragrafo su vecchi libri, ma erano tutte informazioni incomplete o di seconda mano. Portare al di fuori dei loro confini le loro tradizioni, il loro modo di pensare ed agire potrebbe essere l'occasione per capirli meglio e darebbe al paese del Gelo un aiuto su come gestirli che brutta parola. Su come convivere in pace. Questa é la mia speranza.

    Il primo giorno é passato attraverso sentieri ghiacciati e foreste umide. Non sento più il sedere, forse lo sto perdendondo definitivamente. Una volta ho involontariamente controllato di non averlo lasciato sulla sella per quanto non me lo sentissi più. Le guide che stanno facendo strada sono taciturne e guardinghe, si vede che non vogliono addentrarsi nelle foreste. Gli ho chiesto il motivo ma non mi hanno risposto. Viaggio in compagnia, ma sono solo. Se solo il freddo non rallentasse anche i miei pensieri potrei concentrarmi sul mio prossimo problema. Il più grande problema. Come mi presenterò?


    02



    Edited by Venser - 19/5/2023, 03:24
     
    .
  4. Venser
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Diario di Yuichi Sakamoto



    PSX-20230517-003050



    Yuichi Sakamoto 26 aprile - Paese del Gelo

    Finalmente riesco a riprendere a scrivere il mio diario giornaliero. Finalmente posso tirare fiato e ripercorrere questi ultimi due giorni. Ieri mi è stato impossibile scrivere per via di diversi fattori che tra poco narrerò, eppure devo dire che questa routine non mi sta dispiace do, anzi ieri sera mi sono reso conto di quanto sia divenuta parte di me, quando mi è mancata.
    Il 25 aprile siamo ripartiti di buon ora dall'accampamento, abbiamo fatto una colazione frugale, il tempo era sereno, nonostante un aria gelida e tagliente ci sferzata da ogni dove. Perfino i muli ne hanno risentito, il vento alzava il nevischio fresco buttandolo degli occhi degli animali che rallentavano il passo infastiditi. La giornata passò monotona, attraverso sentieri innevati appena accennati, che solo grazie all'esperienza delle guide sarei riuscito a scorgere. L'unico evento interessante è spaventoso è successo verso l'imbrunire, mentre ci apprestava o ad accamparci, ed ad accendere il fuoco, nel bel mezzo del silenzio del tramonto abbiamo udito un ruggito feroce. Mai nella mia vita avevo udito un tale fragore animalesco, come se la rabbia della natura si fosse riversata nell'area circostante sottoforma di ruggito. Ho guardato spaventato le mie guide, che avevano gli occhi allarmati da quel suono. Mi spiegarono che era stato un orso bruno, frequenti in quelle zone, poi aggiunsero che l'esemplare che aveva fatto quel ruggito era molto distante. Il vento aveva portato quel fragore fino a noi, e che non avevamo nulla da tenere. Quella notte chiusi gli occhi ma faticai ad addormentarmi, mille pensieri mi ronzavano in testa, uno fra tutti l'orso. Volevo distrarmi scrivendo il mio diario, ma con mio sommo dispiacere l'inchiostro era congelato impedendo i di compiere la mia routine.

    Il 26 aprile il cielo era meno sereno, nuvole grosse e grigie si stagliavano all'orizzonte e sembravano correre verso di noi con un passo lento ma deciso ed inarrestabile. Mentre facevo colazione scaldati al calore del fuoco la boccetta di inchiostro e quando mi resi conto che era tornato liquido lo riposi all'interno dei vestiti, appoggiato alla mia nuda pelle in modo che il mio calore corporeo potesse impedire il suo congelamento. L'idea fu vincente, infatti ora posso scrivere senza problemi. Il vero problema della giornata furono proprio quelle nuvole lente e pesanti, che sembravano venirci incontro inevitabilmente. Le due guide capirono subito di cosa si trattava e di buona lena ci riparammo in una volta di roccia naturale al fianco di un colle. Nemmeno riuscimmo ad appoggiare i piedi a terra che una bufera di neve ci ha sorpreso con una furia che mai avrei potuto immaginare. La "grotta" perché chiamarla in questo modo era fin troppo lusinghiero, in quanto si inoltrava nel fianco del colle solo per cinque o sei metri, ci riparava dalle sverzate violente di ghiaccio e vento, ma bloccava completamente la nostra avanzata. Secondo il programma di viaggio a metà dell'indomani mattina saremmo dovuti arrivare al villaggio degli Ainu, ma oggi abbiamo percorso meno della metà di quello che prevedevamo, un ritardo notevole che posticipa il nostro arrivo ad almeno ad un tardo dopo domani. In compenso ora ho tutto il tempo per compilare il diario anche per il giorno precedente, che avevo saltato. Il puzzo degli animali misto a quello del fumo del fuoco è acre e insopportabile, ma non oso allontanarmi dal fuoco. Il freddo mi ha gremito troppo in questi giorni, voglio sciogliere il ghiaccio che si è attaccato perfino alle ossa. Questa bufera per quanto fastidiosa mi sta permettendo di riposare anche il mio deretano non abituato a cavalcare. Ora voglio riposare nella speranza di darci dentro di più con la marcia di domani. Il mio animo di ricercatore freme dalla voglia di incontrare questo popolo. Il mio animo da sedentario freme dalla voglia di tornare a casa. Sarà una bella lotta.

    03



    Edited by Venser - 20/5/2023, 08:15
     
    .
  5. Venser
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Diario di Yuichi Sakamoto



    PSX-20230517-003050



    Yuichi Sakamoto 27 aprile - Paese del Gelo
    Sto tremando. E non é il freddo, o almeno non è solo quello. Non posso nemmeno immaginare quanto queste righe possano essere illeggibili per via della mia mano che non riesco a fermare. Ma il terrore mi attanaglia e questo tremore è incontollabile. Siamo rimasti in due. Delle due guide che avevo a disposizione ora ne è rimasta solo una. È successo tutto così in fretta che nemmeno me ne sono accorto. Questa mattina dovevamo ripartire di buon ora per recuperare il tempo perso per colpa della tempesta, ma tutto venne rimandato ancora. Il buio non era stato clemente e la bufera aveva continuato ad imperversare senza sosta per tutte le ore notturne. Quando mi svegliai la mattina trovai solo una delle due guide ed alla mia domanda di dove si trovasse il suo compagno, lui si limitò a dirmi che era andato a raccogliere altra legna. Passarono le ore e vedevo l'uomo visibilmente preoccupato in quanto il suo compagno non tornava. Lo vedevo sempre con gli occhi strizzati per cercare di mettere a fuoco qualche figura in quel caos di vento e neve. La gamba ed il piede battevano ritmicamente per smorzare l'ansia per la sorte del cacciatore. Li ho sempre visti come due omoni cupi e senza sentimenti, eppure vedere gli occhi di quell'uomo, la sua ansia crescente e il non poter fare nulla di concreto, lo metteva sotto un altra luce. Dovevano essere legati da un'amicizia salda e ben consolidata. Me ne resi ulteriormente conto quando infine non riuscì più ad aspettare. "Io vado!" furono le parole che aveva rimuginato per ore, e nella sua mente era ben chiaro cosa si intendesse, fui io a dover chiedere spiegazioni. Come era ovvio che facesse stava per andare a cercare il suo compagno, e mi avrebbe lasciato da solo nella grotta se non avessi insistito ad andare con lui. Voleva davvero lasciarmi da solo in quella grotta? Quando c'era la possibilità che non fosse tornato pure lui? Cosa avrei fatto da solo disperso nel bel mezzo del paese del Gelo? Mi duole ammetterlo ma in quel momento pensai solo a me stesso. Il pensiero di quell'uomo disperso non mi sfiorò nemmeno. Sono un egoista, e lo scrivo nero su bianco, che sia di monito al futuro me stesso. Raccolsi la mia roba e mi fionda nella bufera seguendo la mia guida. Sentivo le lacrime ghiacciarsi sulla mia pelle, ma stringevo gli occhi e continuavo a seguire a fatica l'uomo. Non so quanto camminammo, ma so che già non c'è la facevo più, l'aria ghiacciata mi entrava nei polmoni tanto da farmi male respirare, la neve impediva la camminata stabile e più di una volta sono caduto per colpa di quello che si trovava sotto la coltre. Quando stavo per non farcela più l'uomo che stavo seguendo si fermò. Stava guardando un mucchietto di rami semicoperto dalla neve, sembrava una piccola catasta, come se qualcuno l'avesse raccolta per poi poggiarla per qualche strana ragione. Lui la raccolse e si girò con un "torniamo indietro". In quel momento non capii nulla e cercai di chiedere spiegazioni, dissi anche che volevo proseguire per cercare il suo compagno. Non mi sembrava giusto essere arrivato fin lì e poi tornare dopo aver trovato la legna. Ma quando questo si incamminò verso la strada del ritorno, non potei fare altro che seguirlo. Fu estenuante tornare indietro, ero sfinito, ma da un lato contento di essere tornato ad essere riparato da quella "grotta". Eravamo seduti entrambi di fronte al fuoco che per fortuna aveva mantenuto le braci, quindi fu facile rinnovarlo, e quando ebbi ripreso le forse per parlare chiesi nuovamente spiegazioni, anche perché vedevo il suo sguardo perso ad osservare le fiamme. Esso non rispose, lasciandomi quella che era una sciarpa fin troppo rigida, per essere fatta di tessuto. Il colore oroginale era grigio eppure presentava macchie di rosso spento che non tardai a identificare come sangue. Appena me ne accorsi la lasciai subito soncertato e spaventato. Cosa aveva aggredito il suo amico? O chi lo aveva fatto? Come aveva fatto durante quella tormenta? Concludo questa pagina con domande senza risposta e le mani tremanti. Non so se riuscirò a chiudere occhio questa sera.

    04

     
    .
4 replies since 18/5/2023, 01:47   144 views
  Share  
.
Top