Dimora Shimura

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    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    Il sorriso ebete dello sp.jounin svanì dal suo volto insieme alla copia della sua fin troppo benevola ospite. Evidentemente era stato fin troppo trasparente nel mostrare il suo apprezzamento verso quell'inaspettata esibizione e così portò nuovamente la birra alle labbra, per dissimulare quel momento di imbarazzo per essere stato colto con le mani nella marmellata, mentre ascoltava la risposta della giovane alle sue domande. La ragazza rimase nel complesso piuttosto sulla difensiva o per lo meno era quella l'impressione che gli dava nel parlare di fiamme al di sopra delle sue capacità. Nel dire quelle parole la giovane era andata a togliersi la maglia e lo Yamashita si trovò a non sapere bene come avrebbe dovuto agire, da una parte la tentazione di sbirciare era forte, ma dall'altra sapeva anche essere un atto piuttosto deplorevole, optò per la terza via. Mise su la faccia da poker fingendo che non gli facesse né caldo né freddo e si concentrò sulle parole della ragazza. L'intero braccio appariva completamente carbonizzato, ma dal poco che si ricordava dall'accademia la carbonizzazione di solito comporta la degradazione dei tessuti finanche all'osso eppure la giovane sembrava essere in grado di utilizzare quel braccio alla perfezione, cosa che mal si coniugava ad un danno massivo delle strutture muscolari del braccio.
    Quando si accorse di star facendo questi ragionamenti la giovane si era già ricoperta con la maglia e lui si complimentò con sé stesso, la faccia da poker aveva funzionato veramente, anche nei suoi stessi confronti.
    Le parole della giovane riguardo al pericoloso Benkei e al ruolo del Daimyo si erano quasi perse tra i suoi ragionamenti e dovette concentrarsi un attimo per recuperarle nella propria mente. Era singolare che il Daimyo facesse combattere la propria amata nipotina contro 'forse oscure' in grado di farle una roba del genere.
    "Tuttavia sono entrata in contatto con energie oscure, forse più di quelle di quando abbiamo affrontato Houken, che mi hanno martoriata il braccio rendendolo in questo modo. Spero solo di non aver perso la mia bellezza."
    Un sorriso si dipinse sul volto di Takeshi, i cui sensi di 'allarme inculata' andarono ad attivarsi tutti assieme. I suoi pochi neuroni superstiti cominciarono a lavorare come un criceto che gira su di una ruota e a mettere insieme i pezzi. L'atteggiamento della kunoichi nei suoi confronti era decisamente cambiato dall'ultima volta, non solo era decisamente più espansiva e tollerante al suo essere istrionico, ma prima si era lanciata in una danza del ventre e poi addirittura gli aveva letteralmente sbattuto in faccia la sua nuda pelle, mentre adesso quella battuta quasi flirtante. C'era qualcosa che non tornava in tutto quello, così come c'era qualcosa che non tornava nel fatto che il Daimyo l'avesse messa nelle circostanze di ridursi in quello stato.
    "Senti, non funziona così!"
    Improvvisamente unì tutti i puntini e con voce secca andò quasi a redarguire la ragazza.
    "Ci ho messo un po'lo ammetto, ma il troppo stroppia. Lasciatelo dire da uno che vive con la menzogna, non è così che puoi sedurre qualcuno. Non di certo se ci hai già avuto a che fare in passato. Beninteso, me ne sono accorto io che notoriamente non sono tra i primi dieci a livello di intuito, ma è tutto un po' troppo forzato. Puoi fare di meglio, meno esplicito, meno strutturato. Non male però, un qualche shinobi bacchettone ci sarebbe anche potuto cascare con tutte le scarpe."
    Per un attimo rimase in silenzio e tracannò quel che restava della sua birra. Non voleva rischiare di offendere la ragazza, ma non sapeva neanche trattenere la propria curiosità e alla fine come al solito non si morse la lingua.
    "Come mai una ragazza come te si sperimenta in queste cose? Fino a stamattina ero certo che fossi la più o meno viziata nipotina del Daimyo e che vivessi la tua fiaba rompendo la monotonia con qualche missione ninja... Ora però mi è chiaro che non è così. Non ti offendere, ma tuo zio è un po' una merda. Chi manderebbe la sua amata nipote ad affrontare qualcuno in grado di ridurla così?"

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
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    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 70
     
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    La Bella & La Bestia
    Bluff & Mezcal


    Takeshi, con un'encomiabile abilità nel mantenere un certo decoro, si mette a tracannare la birra con un'espressione da faccia da poker. Ascolta le mie parole con attenzione, le sopracciglia leggermente aggrottate mentre sembra cercare di decifrare il significato dietro le mie spiegazioni. La sua espressione è un misto di curiosità e incertezza, come se cercasse di penetrare il mio mondo di segreti. Gli occhi scrutano attentamente il braccio carbonizzato, mentre le sue labbra si stringono leggermente in una linea sottile. Takeshi è un maestro nel mantenere la calma e il suo volto assume un'espressione da poker, dando pochi indizi sulla sua reale comprensione del mio racconto. Poi, improvvisamente, la luce nei suoi occhi cambia. Capisce il mio bluff. Una risata fragorosa esplode da parte mia, un suono di puro divertimento che riempie la cucina.
    << Bravo. Mi sei piaciuto! Sì stavo provando un po' l'arte della seduzione. >>
    Con fare felino, incrocio le gambe e mi butto in avanti, godendo dell'ilarità del momento con un'eleganza giocosa.
    << Perdonami! >> dico incrociando le mani e uscendo la linguetta con un occhiolino. << Presumo che una kunoichi deve essere abile non solo con le proprie arti ninja. >>
    Nel mentre mi alzo, dopo essermi dondolata sulla sedia, e mi dirigo verso la vetrinetta per recuperare una bottiglia di mezcal, Takeshi inizia a esprimere le sue riflessioni. Con una miscela di curiosità e sincerità, Takeshi chiede come mai una persona come me si trovi coinvolta in situazioni così intense. Poi, il suo tono cambia, e inizia ad esprimere la sua opinione sul mio zio, il Daimyo. Una critica diretta, senza mezzi termini, sulla sua scelta di affidarmi missioni così pericolose. Mentre estraggo la bottiglia di mezcal affumicato dalla vetrina, ascolto le sue parole e lo vedo cercare di capire la verità dietro la mia vita. Con un sonoro "sssh" fatto con il dito carbonizzato, gli faccio capire di abbassare i toni della conversazione.
    << Mi trovi quasi su tutto d'accordo ma abbassa la voce! >>
    Gli spiego che, sebbene siamo soli, discutere in modo così aperto potrebbe rischiare di creare conflitti, soprattutto se il discorso riguarda il Daimyo ed uno dei dodici dovesse ascoltare, con un singolar tenzone, che potrebbe portare a un conflitto tra Oto e Konoha. Aggiungo che le guerre possono scoppiare per sciocchezze del genere. Mentre apro la bottiglia, il suo sapore affumicato si libera nell'aria, creando una piacevole atmosfera. Poi, con un sorriso, offro una risposta alle sue domande.
    << Le apparenze possono ingannare, Takeshi. E sì, la vita di una kunoichi può essere molto più complessa di quanto sembri, come ben sai. Ci sono segreti, sfide e responsabilità che vanno al di là delle missioni ninja. Quanto a mio zio, il Daimyo... bene, a volte il destino ci riserva strade inaspettate ed ancora non ho ben compreso che diavolo abbia in mente. >> Dico nel mentre mi gratto la nuca in segno di confusione. << Ma come si suol dire, sono le prove che ci rendono più forti. E ora, beviamoci su, amico mio. Alla vita, alle sfide e alle sorprese che ci riserva. >>
    Dopo aver sorseggiato con non troppa eleganza il cicchetto di mezcal, sento il suo sapore affumicato che si diffonde intensamente nella mia bocca. Il calore dell'alcool si diffonde attraverso il mio corpo, contribuendo a creare un'atmosfera più rilassata. Chinando leggermente la testa dopo la mia risposta, prendo un altro sorso di mezcal e cambio prospettiva, rivolgendo a Takeshi delle domande sulla sua vita e sulle sue esperienze. Nel mentre che porgo la domanda verso un altro bicchierino al mio buon vecchio compagno di missione.
    << Takeshi, >> inizio con un sorriso, << come hai trascorso gli ultimi anni? Hai avuto delle avventure interessanti? E cosa puoi dirmi sulla situazione ad Otogakure? Sono sicura che avrai esperienze intriganti da condividere. >>
     
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    "Bravo. Mi sei piaciuto! Sì stavo provando un po' l'arte della seduzione."
    Takeshi era molto fiero del non essere caduto nel tranello, d'altronde è anche vero che non si ruba a casa dei ladri. Lui sfruttava il suo fascino per sedurre la gente quando lei ancora era solo uno spermatozoo nella sacca scrotale del fratello del Daimyo, non l'avrebbe mai potuto battere a quel gioco.
    "Presumo che una kunoichi deve essere abile non solo con le proprie arti ninja."
    L'uomo annuì a quelle parole e non riuscì ad esimersi da un caustico commento che uscì come un sussurro dalla sua bocca.
    "In qualità di mentore sarebbe disdicevole da parte mia non offrirmi di aiutarti ad affinare tutte le tue armi."
    Sembrava che la giovane fosse quasi spaventata a parlare apertamente male del Daimyo e se da una parte non poteva certo compatirla, dall'altra le sembrava fin troppo esagerata in quei suoi timori che arrivavano a lasciar intendere il possibile scoppio di una guerra.
    "Sei cresciuta, ma sei ancora ingenua ragazza mia. Con tutta la merda che la tua nazione ha combinato con la storia dell'Impero e baggianate varie, non potrebbero mai permettersi di muovere un dito contro alla luce del sole contro ninja di altri Paesi... Certo potrei facilmente trovarmi con un pugnale piantato nella schiena ahah."
    Quella nuova versione della Shimura le piaceva decisamente molto di più della ragazza bacchettona con cui era stato in missione. Mentre si apriva un po' su quello che il Daimyo rappresentava per lei, andò a recuperare del mescal dall'aria costosa, pet poi proporre di non pensare alle cose brutte della vita, ma di brindare al contrario alle sue sfide e sorprese.
    "Takeshi... Come hai trascorso gli ultimi anni? Hai avuto delle avventure interessanti? E cosa puoi dirmi sulla situazione ad Otogakure? Sono sicura che avrai esperienze intriganti da condividere."
    Takeshi buttò giù il liquore tutto d'un fiato e fece una leggera smorfia difronte al grado alcolico piuttosto elevato della bevanda, proprio come piacevano a lui.
    "Cavoli, nutri troppe aspettative in me, la mia vita non è così fantastica come può sembrare ad un occhio esterno..."
    Versò entusiasta l'ennesimo bicchiere di mescal e lo tracannò. Cominciò a riflettere sul periodo intercorso dai tempi della loro missione e alle vicissitudini che gli erano capitate, effettivamente a pensarci bene qualche avventura gli era pure capitata.
    "Guarda mia cara, Otogakure resta sempre il solito cumulo di beoti sgraziati... Però a nord del paese del riso avevo incontrato l'amore. Era perfino un nobile, un duca. Aveva perfino un castello, mi sembrava troppo bello per essere vero... Infatti dopo una sola notte di passione ho scoperto che uccideva i bambini."
    Sospirò deluso, ripensando al suo amore a al tremendo atto cui lo aveva costretto.
    "Pensa te, io ero pronto a cambiare vita e lui era l'adepto di un qualche strano culto che beve il sangue della gente prima di ucciderla. Ho dovuto far fuori il suo maestro del cazzo e alla fine anche lui e tutto il castello. Tutti i miei sogni infranti!"

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    La Bella & La Bestia
    Impero & Amore



    Dopo la mia dichiarazione sul testare l'arte della seduzione, Takeshi esprime un misto di soddisfazione per non essere caduto nel tranello e di orgoglio per le sue abilità. Tuttavia, la sua espressione riflette anche un certo cinismo, come se fosse consapevole della natura del gioco che sta giocando. Riconosce che la seduzione è una forma di manipolazione e che lui stesso l'ha praticata in passato. Takeshi annuisce alle mie parole, ma non può trattenersi dal fare un caustico commento sul suo ruolo di "mentore". La sua voce esce come un sussurro, ma il suo tono è carico di significato. Sembra quasi che stia offrendo la sua assistenza, ma con un'avvertenza implicita sulla vera natura del gioco in cui siamo coinvolti.
    "Crede davvero che sia il mio mentore? Ma maestro di che cosa, per l'esattezza?"
    Mentre Takeshi continua a parlare, noto una sfumatura di preoccupazione nella sua voce quando accenna alla possibilità di una guerra o più che una guerra al fatto che finisse accoltellato per un commento sbagliato. È chiaro che lui comprende la complessità delle relazioni tra le nazioni ninja e sa quanto sia delicata la situazione. La sua franchezza mi sorprende, ma allo stesso tempo mi rassicura sapere che posso contare sulla sua sincerità. Lo shinobi del suono mi rimprovera, con un misto di affetto e realismo. La sua franchezza mi tocca, tuttavia mi rendo conto che posso confidare in lui o più che altro sul suo istinto di sopravvivenza in un mondo molto poco pulito ed ostico come poche altre cose. L'uomo, una volta servito il distillato ottenuto da terre straniere, lo butta giù e noto il suo viso mutare in una smorfia per via dell'elevata alcolicità del prodotto e la speziatura marcata. Quando gli chiedo della sua vita degli ultimi anni, Takeshi sembra un po' restio a parlare, ma alla fine si apre e condivide alcune delle sue avventure. Il suo racconto, ricco di avventure e delusioni, mi fa riflettere sulla natura imprevedibile della vita di un ninja. Ascolto attentamente le sue parole, cercando di cogliere i dettagli nascosti dietro le sue avventure. Lo shinobi riflette sulle esperienze vissute, con un misto di nostalgia e delusione. La sua storia mi fa comprendere meglio il suo carattere e le sue motivazioni, e mi fa apprezzare ancora di più la sua compagnia. Mentre la <<persona>> condivide la sua storia, verso ancora del mezcal, ascoltando con attenzione il suo racconto di amore e tradimento. La delusione nelle sue parole è palpabile, e posso percepire la sua amarezza di fronte alla scoperta degli orrori celati dietro le apparenze. Mi sforzo di essere empatica, comprendendo il peso delle sue esperienze e il dolore di vedere i suoi sogni infranti.
    << Che orrore, >> sussurro, sentendo una pietà sincera per lo Yamashita. << Deve essere stato terribile scoprire la verità su una persona che pensavi fosse l'amore della tua vita. >>
    Raccolgo il bicchiere di mezcal, sorseggiando con parsimonia, lasciando che il calore dell'alcool mi avvolga dolcemente. Poi, con un sorriso sornione, decido di condividere una storia simile, seppur con sfumature diverse.
    << Capisco come ti senti, >> ammetto, la mia voce leggermente velata dall'effetto dell'alcool. << Una volta ho avuto a che fare con uno shinobi che sembrava essere il mio tipo ideale. Un traditore eliminò uno dei nostri ottenendo una lama, quindi sapevo fosse lui. Shiryu, questo è il suo nome, venne al 'Rifugio del Rospo', ah certo. Così ho chiamato Gamamise sotto forma di bar, dovresti ricordarlo quando sei entrato lì."
    Racconto la mia storia, ricordando i dettagli di quel fatidico incontro nel locale creato grazie a Gamamise, una mia fidata evocazione. La nostra interazione era stata intensa, eppure, alla fine, ho dovuto fare i conti con la cruda realtà della mia vita da kunoichi.
    << Dopo una notte di flirt e passione, lui ha scoperto la mia vera natura, >> proseguo, il tono della mia voce oscillante tra il rimpianto e l'ironia. << Era coinvolto in oscuri traffici e comportamenti loschi. Ho dovuto prendere una decisione difficile, ma alla fine ho fatto quello che dovevo fare. >>
    Mentre racconto la mia storia, sento il calore dell'alcool che mi infonde un senso di coraggio e franchezza. Le mie guance sono leggermente arrossate, ma la sensazione di leggerezza e liberazione è palpabile.
    << Però devo dire che con Minazuki va tutto bene >>
    Nel mentre mi alzo e recupero una brocca d'acqua con due bicchieri, la verso al mio compagno di chiacchierata e faccio pure io una domanda un po' fuoriluogo, ma ehy, è casa mia e faccio quello che voglio.
    << Qua rischio pure io una coltellata, ma devo chiedertelo. Cosa sai sull'Impero del Fuoco? Ero solo una bambina all'epoca, non so granché a riguardo. Anche la storia della mia famiglia è connessa a quell'evento, ma non mi hanno mai detto granché. >>
     
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    "Che orrore...Deve essere stato terribile scoprire la verità su una persona che pensavi fosse l'amore della tua vita."
    L'uomo annuì con amarezza e i suoi ricordi tornarono a quei fianchi morbidi, ai baci pieni di passione del lord che gli aveva spezzato il cuore, poi il ricordo delle loro effusioni lasciò spazio allo scantinato umido in cui lui e il suo maestro martoriavano quei poveri bambini, ai nani che cercavano di ucciderlo e alla rocambolesca fuga, che aveva portato alla distruzione del palazzo.
    "Eh, l'amore è come una scoreggia nel cuore..."
    La frase gli uscì flebile, quasi d'istinto mentre l'altra continuava a parlare. A quanto pareva la ragazzina nonostante la giovane età aveva anch'essa una bella serie di poco simpatiche storielle da raccontare riguardo a delusioni amorose e tradimenti. Certo dubitava che l'intensità del rapporto che aveva descritto tre lei e quel tipo di nome Shiryu fosse anche solo paragonabile a quello che era stato il suo amore per Jiru. Ok, era durato soltanto una notte, forse meno di una notte, ma ci aveva messo almeno una settimana a superarlo, non era certo stata una cosa da niente e l'intensità di quel loro unico momento di passione se lo sarebbe portato dietro per sempre.
    Dalle parole della giovane gli parve di capire che adesso intratteneva una sorta di relazione e si chiese se in qualità di suo mentore non sarebbe stato suo compito insistere per conoscerlo così da poter dare il suo assenso o meno alla relazione e nel caso per fargli un bel discorsetto di quelli che si fanno ai fidanzati delle proprie discepole.
    "Oh cavoli, ma funzionerà veramente così?"
    Effettivamente non aveva mai avuto una discepola in vita sua, non ce l'aveva avuta fino a un'oretta prima, quando aveva deciso che Azula lo sarebbe diventata, ed era ancora piuttosto inesperto riguardo a quelli che erano i ruoli e i doveri di quella figura, ma d'altronde il mondo era progredito per migliaia di anni andando avanti per tentativi ed errori e in quel particolare frangente decise che il suo personale tentativo sarebbe stato quello di lasciare correre. D'altro canto la Shimura era poco più che un'adolescente ed era risaputo che gli adolescenti tendevano a ribellarsi alle autorità familiari, un mentore poteva essere visto in maniera simile e di conseguenza era meglio non tirare fuori cose che avrebbero potuto aumentare la sua ostilità.
    "Qua rischio pure io una coltellata, ma devo chiedertelo. Cosa sai sull'Impero del Fuoco? Ero solo una bambina all'epoca, non so granché a riguardo. Anche la storia della mia famiglia è connessa a quell'evento, ma non mi hanno mai detto granché."
    Come a volerlo liberare dall'empasse mentale in cui si era infilato, la ragazza cambiò completamente discorso tirando fuori qualcosa che lo riportò improvvisamente indietro negli anni. Un sorriso amaro si dipinse sulla sua bocca e in un sol sorso trangugiò l'ennesimo cicchetto di mezcal. Iniziava ad essere piuttosto rosso in viso, sintomo chiaro dell'approssimarsi della sbronza, sentiva di potersi però ancora considerare dignitosamente brillo e tanto gli bastava per continuare a portare avanti la conversazione.
    "Oh l'Impero del Fuoco... Sinceramente non posso dirti molto a riguardo. Forse ricorderai che mio fratello è morto durante la guerra dei Paesi Minori... Diciamo che non l'ho presa benissimo... Diciamo che ci sono andato sotto pesantemente, negli anni seguenti potrei aver un po' esagerato con alcool e droghe. Ero una specie di zombie vivente, era più il tempo in cui ero strafatto di quello che vivevo da lucido e così ho perso la splendida occasione di affrontare una guerra mondiale... So però quello che ho visto dopo, i reduci e le famiglie di chi non ha fatto ritorno. Se posso tuo zio è stato proprio un po' uno stronzo. Ha lasciato che Hayter Uchiha prendesse il potere e muovesse quello che lui chiamava impero senza nemmeno provare a contrastarlo... Se non fosse per l'intervento dell'Inuzuka e della resistenza forse vi chiamereste ancora impero... Però mi pare che non ve la passiate affatto male, quindi di certo è stato bravo a saltare da una scarpa all'altra senza sporcare le calze di fango..."

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    La Bella & La Bestia
    Durante l'Impero


    Osservo Takeshi mentre racconta la sua storia, e la sua espressione è segnata da un'amarezza profonda, come se ogni parola pronunciata riaprisse una ferita nel suo cuore. I suoi occhi, solitamente vivaci e sorridenti, sono ora offuscati da un velo di tristezza, e posso percepire il dolore nascosto dietro il suo sguardo. Le sue spalle sembrano leggermente curvate, come se il peso delle sue delusioni fosse troppo da sopportare. Anche se cerca di nascondere il suo dolore dietro un'apparenza di indifferenza, posso vedere che è profondamente colpito dalla sua esperienza. Mentre ascolto la sua storia, un senso di stranezza mi pervade. Le sue parole risuonano nella mia mente, riportandomi a riflettere su alcuni aspetti della mia vita che avevo preferito ignorare. La mia mente è intrisa di pensieri, eppure non riesco a trovare una risposta chiara alle emozioni che sto provando. Il mio stato d'animo è strano e pensieroso, come se fossi immersa in un vortice di riflessioni e incertezze. Mi sento turbata dalle parole di Takeshi, che hanno scosso la mia percezione della realtà e mi hanno costretto a confrontarmi con la complessità della vita di un ninja. Takeshi e io condividiamo un momento di silenziosa contemplazione, entrambi immersi nei nostri pensieri, cercando di elaborare le emozioni che ci assalgono. Nella speranza che cambiando discorso, parlando dunque dell'Impero, Takeshi si riprenda la sua riposta è intrisa di una cupa malinconia, e posso percepire il peso del dolore che ha portato con sé durante gli anni successivi alla morte di suo fratello. Le sue parole mi colpiscono profondamente, come un pugno al cuore. La sua voce, carica di dolore e amarezza, riporta alla luce i demoni che ha combattuto negli anni successivi a causa della guerra dei Paesi Minori. Posso percepire il peso delle sue parole mentre mi racconta della sua lotta contro il dolore, della sua immersione nell'alcol e nelle droghe come tentativo di sfuggire al vuoto che ha lasciato la perdita di suo fratello. La sua confessione è una rivelazione crudele e toccante, un ritratto di un uomo che ha combattuto una battaglia contro se stesso e il mondo che lo circonda. La sua voce è carica di rabbia mentre parla della guerra e delle sue conseguenze devastanti, e posso vedere il tormento che si cela dietro il suo sguardo offuscato. Le sue spalle sono leggermente curve sotto il peso del passato, e posso percepire la sua lotta interiore mentre cerca di affrontare i fantasmi che lo tormentano. Tuttavia, prima di rispondere al suo dolore personale, mi sento in dovere di affrontare l'argomento più oggettivo riguardo a mio zio, il Daimyo, e il ruolo di Hayter Uchiha durante quegli eventi. Prendo un respiro profondo, cercando di trovare le parole giuste per condividere la mia prospettiva.
    << Takeshi, >> inizio con cautela, << capisco il tuo disappunto riguardo al coinvolgimento di mio zio durante quegli eventi. Effettivamente, molte cose strane sono accadute durante quella tragica guerra, e comprendo il tuo senso di ingiustizia riguardo alla sua gestione della situazione. >>
    La mia voce è calma ma ferma, e cerco di comunicare la mia comprensione della complessità della situazione. Cosa è accaduto in passato mi è ignoto, è proprio durante l'Impero del Fuoco che mio Zio ha esercitato più influenza e potere cercando di salvaguardare il proprio retaggio e pure mio padre sembra essere piuttosto silenzioso a riguardo, come se nascondessero entrambi un terribile segreto. Mi impegno a mantenere un tono neutro, offrendo a Takeshi uno spazio per condividere le sue emozioni senza giudizio.
    << È comprensibile che tu provi rabbia e frustrazione di fronte alla perdita di tuo fratello e alle conseguenze devastanti della guerra, >> continuo, cercando di esprimere la mia solidarietà nei confronti del suo dolore. << Mi dispiace molto per tutto ciò che hai dovuto affrontare, Takeshi. Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti a superare questo momento difficile, non esitare a chiedere. >>
    Guardo Takeshi con occhi pieni di empatia, determinata a offrirgli tutto il mio sostegno in questo momento di bisogno. Le sue parole mi hanno colpito profondamente, e mi sento motivata a essere presente per lui in ogni modo possibile. Mentre ascolto le parole di Takeshi, un fantasmino vola al di sopra delle nostre teste ed un pensiero improvviso scatta nella mia mente come una lampadina che si accende improvvisamente. Posso percepire il dolore e la nostalgia che lo tormentano, e mi sento guidata da un impulso improvviso a offrirgli una possibilità di pace interiore. Con un tono delicato e rispettoso, rivolgo a Takeshi le mie parole, cercando di comunicargli con tatto la mia proposta.
    << Takeshi, >> dico con calma, posando una mano sulla sua, << so quanto ami tuo fratello e quanto desideri rivederlo una volta di più. Voglio farti sapere che, se lo desideri, c'è un modo per poterlo incontrare ancora una volta, per potergli parlare e trovare un po' di pace interiore. >>
    La mia voce è carica di compassione e sostegno, e guardo Takeshi negli occhi con sincerità, offrendogli uno spazio sicuro per esprimere i suoi sentimenti. Mi preoccupo sinceramente per il suo benessere e desidero offrirgli ogni possibile conforto in questo momento di bisogno.
    << Capisco che potrebbe sembrare un'idea strana, >> continuo con cautela, << ma credo che possa portare un po' di conforto. Se lo desideri, posso aiutarti a trovare il modo per metterti in contatto con lui, per avere un'ultima conversazione significativa. >>
    Resto in silenzio, lasciando che le mie parole si diffondano nell'aria, sperando che possano portare un po' di sollievo al cuore di Takeshi. Sono pronta ad ascoltare la sua risposta, pronta a sostenere qualsiasi decisione prenda riguardo a questo delicato argomento.
     
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    Arte dei Sigilli
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    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
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    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
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    "Takeshi... capisco il tuo disappunto riguardo al coinvolgimento di mio zio durante quegli eventi. Effettivamente, molte cose strane sono accadute durante quella tragica guerra, e comprendo il tuo senso di ingiustizia riguardo alla sua gestione della situazione."
    Il biondo sospirò, sapeva perfettamente dove sarebbe andata a parare la ragazza. Erano ormai troppi anni che era sempre la solita solfa. Tutti partivano con un 'ti capisco', 'posso solo immaginare quello che hai passato', 'mi rendo conto che tu debba aver sofferto molto', ma erano tutte cazzate. Nessuno di loro capiva, nessuno di loro immaginava, nessuno di loro si rendeva conto. Tutti, nessuno escluso, seguivano quelle frasi del cazzo con un 'ma'. 'Ma la guerra', 'ma la politica', 'ma i ninja'. Si era rotto il cazzo di quei 'ma' e anche di sbagliare a giudicare le persone. Per un momento la kunoichi le era sembrata poter essere una persona diversa, ma alla fine anche lei era arrivata all'incipit che portava sempre a quell'immancabile 'ma'. Quantomeno doveva ammettere che si stava impegnando, aveva accumulato tutto il repertorio di frasi anticipatorie del 'ma fatti furbo' e le stava impilando l' una sull'altra. Addirittura era arrivata a tirare fuori il 'se c'è qualcosa che posso fare', grande classico mai fuori moda. Poi alla fine arrivò il fatidico momento e mentre gli carezzava la mano partì con la stoccata.
    "Takeshi... So quanto ami tuo fratello e quanto desideri rivederlo una volta di più. Voglio farti sapere che, se lo desideri, c'è un modo per poterlo incontrare ancora una volta, per potergli parlare e trovare un po' di pace interiore."
    "Senti lo so benissimo che il ruolo del
    ... Scusa?"

    Le parole della giovane lo avevano spiazzato. Decisamente non era qualcosa che si sarebbe aspettato di sentire uscire dalle sue labbra. La proposta di incontrare un'ultima volta suo fratello era qualcosa che ancora nessuno gli aveva mai fatto. Si chiese dove volesse arrivare la ragazzina con tutto ciò e quale fosse il suo obiettivo.
    "Hem... Ok, senti bella... Io apprezzo molto, ma non ho mai posto molta fiducia in sedute spiritiche e roba simile... Senza offesa eh, ma credo siano un po' delle truffe... Sai non ho interesse a entrare in una setta o giù di lì. Niente di personale eh, ho già provato e non è andata bene, diciamo..."
    Tutto si sarebbe aspettato quella mattina, tranne che Asula lo invitasse ad entrare in una qualche setta di sciroccati che credono ai fantasmi e al parlare con i morti. La ricordava come una ragazza assennata e piuttosto pragmatica, cosa le era successo dal loro ultimo incontro per far sì che diventasse succube di una qualche ideologia del genere? Proprio non lo sapeva, ma di certo non intendeva fare la fine che aveva fatto l'ultima volta che un bel musetto di una setta lo aveva abbordato portandolo a vivere uno dei momenti più tremendi della sua vita.
    "Col cazzo che torno a vivere in un fienile!"
    All'inizio era anche stato divertente, riti orgiastici orifizi violati e da violare ad ogni ora del giorno e della notte in una sorta di limbo fuori dal mondo, dove tutti seguivano la propria libertà. Poi erano arrivati i sacrifici e la gonorrea e lì aveva capito che non era il suo posto. Aveva dovuto malauguratamente sgominare tutta la setta per evitare che continuassero a far soffrire altra gente e la gonorrea nonostante gli antibiotici gli era rimasta a lungo come monito a diffidare da simili situazioni.

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    << Misunderstood, right? >> rispondo con un sorriso comprensivo, cercando di dissipare qualsiasi preoccupazione possa aver scaturito dalla mia proposta. Le parole di Takeshi confermano la sua reticenza nei confronti delle pratiche spirituali, e posso capire il suo scetticismo riguardo alle sedute spiritiche e alle sette.
    << Capisco completamente la tua posizione, Takeshi, >> dico con tono rassicurante, mantenendo il contatto visivo per trasmettergli la mia sincerità. << Non sto parlando di sedute spiritiche o di entrare in una qualche setta. La mia proposta è molto più semplice e personale. >>
    Inspiro profondamente, cercando di trovare le parole giuste per comunicargli la mia idea.
    << Volevo solo offrirti la possibilità di rivedere tuo fratello in un modo diverso, >> continuo con calma. << Non c'è bisogno di sedute o di credere in qualcosa di sovrannaturale. Posso aiutarti a trovare un modo per stabilire un contatto con lui, attraverso il mio nuovo potere. >> dico osservando il braccio ustionato, Takeshi non può sapere cosa sono divenuta nel mentre ma mi sono fatta una promessa. Avrei usufruito del potere del due code per portare serenità nel cuore della gente non devastazione e morte. Guardo Takeshi con occhi pieni di empatia, sperando che possa percepire la mia determinazione nel volerlo aiutare a trovare pace e chiusura. La mia proposta non è altro che un gesto di sostegno e compassione, e non intendo costringerlo a fare nulla che lo faccia sentire a disagio. Mi alzo con risolutezza, sentendo che è giunto il momento di dimostrare direttamente a Takeshi ciò che intendo. Con un gesto deciso, sbatto le mani insieme e una luce brillante inizia a illuminare la stanza, formando lentamente il contorno di una figura eterea.
    Shishi Dojou - Rinascita degli Spiriti
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    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette ad uno spirito di attraversare il velo che separa il piano spirituale da quello materiale, donandogli temporaneamente una consistenza fisica. Lo spirito può essere lasciato agire liberamente, oppure mantenuto sotto il completo controllo del Jinchuuriki che lo ha evocato, il quale potrà comandarlo mentalmente entro venti metri di distanza. Se la distanza tra i due supera questo limite, il Jutsu verrà immediatamente annullato ed il defunto tornerà nel Reame degli Spiriti. Il soggetto rianimato mantiene capacità fisico-motorie limitate rispetto a quanto possedeva in vita, se era stato addestrato al combattimento: saranno al massimo pari a quelle di uno Sp. Jounin, ma mai superiori a quelle dell'utilizzatore se questi è di grado inferiore. Non è inoltre in grado di utilizzare alcun tipo di Jutsu. Mantiene tuttavia anche il dono della parola, dando al Jinchuuriki un notevole impatto psicologico su chi conosceva il defunto o permettendo di ingannare un avversario con facilità, poiché il cadavere apparirà perfettamente vivo e in salute. È possibile utilizzare la Rinascita degli Spiriti su più di uno spirito alla volta, ma il suo costo andrà pagato separatamente per ciascuno di essi. I corpi rianimati subiscono normalmente qualsiasi tipo di danno e di malus; se subiscono un danno medio-grave o superiore mentre la Tecnica è attiva, il Jutsu cesserà immediatamente ogni suo effetto.
    [Massimo Spiriti: Chuunin 1; Sp. Jounin 2; ANBU 3; Jounin 4]
    Controllo del Chakra Demoniaco
    Consumo: 4 (A Turno)

    Il fuoco fatuo prende forma, trasformandosi in una vecchietta dal portamento austero e dignitoso. Il suo viso è solcato dalle rughe del tempo, e gli occhi scrutano con saggezza il ragazzo di fronte a lei.
    << Mi chiamo Miyako, >> annuncia con voce calma e tranquilla, il suo nome risuona nell'aria con un'aura di antica saggezza. << Ho vissuto tantissimi anni orsono, in un'epoca lontana e dimenticata. >>
    Le sue parole riempiono la stanza con un'atmosfera carica di mistero e reverenza.
    << La decisione è tua, Takeshi, >> aggiungo con sincerità. << Se pensi che possa essere utile per te, sono qui per aiutarti. Ma se preferisci non farlo, lo rispetto completamente. Il mio unico desiderio è offrirti un po' di conforto in questo momento difficile. >>
    Mi avvicino a Takeshi con gentilezza, posando una mano sulla sua spalla per trasmettergli calma e sicurezza. << Non c'è bisogno di avere paura, Takeshi, >> dico con voce pacata. << Sono qui per aiutarti, per facilitare il contatto con tuo fratello e permetterti di dire ciò che hai bisogno di dire. >>
    Guardo Takeshi negli occhi con fiducia, sperando che possa trovare conforto in questa insolita ma significativa occasione. Mentre osservo Takeshi, un pensiero fugace balena nella mia mente: "Speriamo che Takeshi non mi dia della pazza per questa trovata!" La situazione è così surreale che mi chiedo come potrebbe reagire. Immagino una serie di scenari comici, da Takeshi che balza in aria gridando "Sto sognando?!" a lui che mi rivolge un'occhiata sconvolta e mi dice "Sei completamente pazza, ragazza!" con un misto di sgomento e divertimento. Sorrido interiormente all'idea, ma cerco di mantenere la mia compostezza, anche se spero che Takeshi non perda del tutto il controllo della situazione, sono pronta ad affrontare qualsiasi reazione con calma e pazienza. Dopotutto, questo è un momento importante per lui, e sono determinata a fare tutto il possibile per aiutarlo a trovare la pace interiore che cerca.
     
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    "Capisco completamente la tua posizione, Takeshi... Non sto parlando di sedute spiritiche o di entrare in una qualche setta. La mia proposta è molto più semplice e personale."
    Pareva che ci fosse stato un qualche tipo di fraintendimento, Azula non sembrava intenzionata a proporgli l'ingresso in un qualche gruppo di fanatici squilibrati e questa era decisamente una cosa positiva e confortante. Ciò nonostante continuava a parlare di un modo per mettersi in contatto con suo fratello. Un modo che a quanto la ragazza diceva le era garantito da una qualche sorta di potere che aveva sviluppato. L'uomo era piuttosto restio, d'altronde di poche cose era sicuro e una di questa era che prima ci fosse la vita e poi a un certo punto arrivasse la morte e a quel punto nulla più. Il fatto che fosse un procedimento a senso unico e che dalla morte non si potesse tornare era una delle sue poche certezze e di sicuro la fanciulla avrebbe faticato parecchio a farlo vacillare su quel punto. Per un attimo si chiese se in realtà la Shimura non lo stesse prendendo in giro, sarebbe certo stato piuttosto crudele da parte sua, ma quantomeno il tutto avrebbe avuto più senso.
    Mentre l'uomo rimuginava su quell'eventualità, l'altra decisione di passare all'azione e senza proferire parola andò a sbattere tra di loro le mani. Una luce brillante precedette il prendere forma della sagoma eterea di una vecchia che si mise a fissarlo. Colto alla sprovvista Takeshi si spostò all'indietro, andando a ruzzolare dalla sedia. Con una capriola sgraziata rotolò indietro ponendo le mani tra sé e quello che aveva tutta l'aria di essere un fantasma.
    "Ma che cazzo..."
    "Mi chiamo Miyako... Ho vissuto tantissimi anni orsono, in un'epoca lontana e dimenticata. "
    Il volto già pallido di suo dello Yamashita era letteralmente sbiancato e lui sentiva il cuore esplodergli in petto.
    "Che razza di trucco è mai questo?"
    "La decisione è tua, Takeshi... Se pensi che possa essere utile per te, sono qui per aiutarti. Ma se preferisci non farlo, lo rispetto completamente. Il mio unico desiderio è offrirti un po' di conforto in questo momento difficile."
    Le parole della ragazza arrivavano alle sue orecchie come da una dimensione lontana. Lui non riusciva a far altro che concentrarsi su quanto aveva davanti agli occhi. Lentamente la sua mente realizzò la proposta che l'altra gli stava facendo e mentre il cuore ancora palpitava tornò ad ascoltarla.
    "Non c'è bisogno di avere paura, Takeshi... Sono qui per aiutarti, per facilitare il contatto con tuo fratello e permetterti di dire ciò che hai bisogno di dire."
    "Quello... Quello è un fantasma... Quella vecchia... Una volta era viva?"
    Non riusciva a credere alle parole che gli stavano uscendo dalla gola.
    "Tu... Potresti fare questo con mio fratello?"
    Nel dirlo razionalizzò cosa quello potesse voler dire. Realizzò che se avesse accettato avrebbe dovuto confrontarsi con il proprio passato e con quello che era stato da quel momento in avanti. La paura lo invase e una lacrima cominciò a colare a margine dell'occhio destro.

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    Takeshi è totalmente sconvolto dalla mia tecnica di evocazione degli spiriti, e onestamente, come potrebbe non esserlo? Fino a poco tempo fa, ero solo una kunoichi normale, impegnata nelle missioni ninja e nella vita quotidiana. E ora? Ora sono la posseditrice del potere del demone delle due code, il demone custode dei morti. Immagino che per Takeshi tutto questo debba sembrare qualcosa di completamente fuori dal mondo che conosceva. La mia evocazione degli spiriti deve sembrargli una sorta di magia oscura, qualcosa di cui non avrebbe mai pensato di essere testimone nella sua vita. Mentre lo osservo, posso percepire la sua confusione e il suo stupore di fronte a ciò che sta accadendo. Cerco di rassicurarlo con uno sguardo calmo e una presenza tranquilla, ma capisco che ci vorrà del tempo per elaborare questa nuova realtà. Anche io stessa sono ancora in fase di adattamento a questa nuova vita, a questi nuovi poteri che sono entrati nella mia esistenza. Ma sono determinata a far sì che questa trasformazione non mi cambi in modo negativo, e che possa continuare ad essere la persona che Takeshi conosce e rispetta, nonostante tutto.
    << Sì, io posso farlo anche con tuo fratello. >>
    Dopo aver permesso allo shinobi del Suono di recuperare il fiato, mi preparerei per il rituale. Con decisione, toglierei il rosario e lo disporrei a cerchio davanti a me, liberando così il potere del demone in tutta la sua maestosità. Il cerchio magico, simbolo di protezione e confine tra il mondo materiale e il regno spirituale, si estenderebbe con un diametro ampio abbastanza da permettermi di sedermi al suo interno. Mi sistemerei nella mia classica posa da meditazione, ispirata agli eremiti dei rospi, e inizierei a recitare una preghiera antica e solenne.
    << Ciò che esiste ed è in questo mondo, sommi spiriti dei cieli, sommi spiriti della terra, che ogni cosa esista come deve, >> ripeterei le parole tre volte, lasciando che la loro energia vibrasse nell'aria intorno a me.
    Con ogni ripetizione, sentirei il legame tra il mondo fisico e quello spirituale rafforzarsi, mentre la presenza del demone custode dei morti si fa sempre più tangibile. Con la mia mente focalizzata e il cuore aperto alla connessione con gli spiriti, mi preparerei ad avviare il rituale e a intraprendere il viaggio verso il regno dei morti.
    << Or ora così sia norma! >>
    Shishi Dojou - Rinascita degli Spiriti
    VHFb9eq
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette ad uno spirito di attraversare il velo che separa il piano spirituale da quello materiale, donandogli temporaneamente una consistenza fisica. Lo spirito può essere lasciato agire liberamente, oppure mantenuto sotto il completo controllo del Jinchuuriki che lo ha evocato, il quale potrà comandarlo mentalmente entro venti metri di distanza. Se la distanza tra i due supera questo limite, il Jutsu verrà immediatamente annullato ed il defunto tornerà nel Reame degli Spiriti. Il soggetto rianimato mantiene capacità fisico-motorie limitate rispetto a quanto possedeva in vita, se era stato addestrato al combattimento: saranno al massimo pari a quelle di uno Sp. Jounin, ma mai superiori a quelle dell'utilizzatore se questi è di grado inferiore. Non è inoltre in grado di utilizzare alcun tipo di Jutsu. Mantiene tuttavia anche il dono della parola, dando al Jinchuuriki un notevole impatto psicologico su chi conosceva il defunto o permettendo di ingannare un avversario con facilità, poiché il cadavere apparirà perfettamente vivo e in salute. È possibile utilizzare la Rinascita degli Spiriti su più di uno spirito alla volta, ma il suo costo andrà pagato separatamente per ciascuno di essi. I corpi rianimati subiscono normalmente qualsiasi tipo di danno e di malus; se subiscono un danno medio-grave o superiore mentre la Tecnica è attiva, il Jutsu cesserà immediatamente ogni suo effetto.
    [Massimo Spiriti: Chuunin 1; Sp. Jounin 2; ANBU 3; Jounin 4]
    Controllo del Chakra Demoniaco
    Consumo: 4 (A Turno)

    Mentre recito la preghiera con profonda concentrazione, l'energia intorno a me comincia a vibrare e a pulsare con una potenza crescente. Posso percepire il potere del demone che si libera, avvolgendomi in una aura di forza e mistero. All'improvviso, un fuoco fatuo fa il suo ingresso nel cerchio magico, danzando con grazia e leggerezza. La sua luce tremolante illumina la stanza, creando giochi di ombre e riflessi che danzano sulle pareti circostanti. La presenza del fuoco fatuo è al tempo stesso affascinante e rassicurante, come se fosse un antico guardiano degli spiriti che veglia su di noi. Mi stupisco nel rendermi conto che questo fuoco fatuo è sempre stato vicino a Takeshi, come un angelo custode invisibile che lo ha accompagnato lungo il suo cammino. Sorrido di fronte a questa scoperta, sentendo il cuore gonfio di gratitudine e ammirazione per il legame speciale tra Takeshi e questa presenza spirituale.
    << Mi sa che tutto il rituale è stato inutile Takeshi... >> dico con un tenero sorriso.
    Nel riverente silenzio della stanza, il fuoco fatuo si avvicina a me con rispetto e venerazione, consapevole della saggezza millenaria che risiede dentro al mio essere e della sua protezione amorevole.
    << Suvvia, non essere timido. Prendi la tua forma originale. >>
    Sussurro al fuoco fatuo. Il fuoco fatuo, illuminato da una luce ancora più intensa, subisce una trasformazione sorprendente sotto i miei occhi sbalorditi, ogni volta che accade. Le sue forme luminose prendono lentamente fattezze umane, plasmandosi in una figura eterea che evoca una presenza familiare, anche se a me sconosciuta. Le fattezze che emergono sono quelle di una persona amata, ma il mio cuore non riesce a riconoscere chi possa essere. Tuttavia, posso percepire un'aura di calore e amore irradiare da questa figura, come se portasse con sé un messaggio di conforto e sostegno. Mi volto a guardare Takeshi, chiedendomi se anche lui riesca a percepire la somiglianza con qualcuno di significativo nella sua vita. Seppur per me è uno sconosciuto mi rendo conto che è suo fratello, un'anima cara che ha lasciato un'impronta indelebile nel suo cuore.
    << Fratello mio... >>
     
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    Arte dei Sigilli
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Sì, io posso farlo anche con tuo fratello."
    La notizia lo colse come un colpo di mazza chiodata dritto sul muso, sferrato da un gigante con qualche centinaia di kili di muscoli. Immediatamente penso 'No!'. No, perché non era pronto. No, perché così all' improvviso non sentiva di avere gli strumenti per affrontare una situazione del genere. No, perché sarebbe stato costretto a fare i conti con il suo passato e non aveva la benché minima intenzione di farlo.
    "Ciò che esiste ed è in questo mondo, sommi spiriti dei cieli, sommi spiriti della terra, che ogni cosa esista come deve, "
    La ragazza aveva iniziato quello che pareva essere uno strano rituale, che lui identificò come necessario ad effettuare un'evocazione. Fece per avvicinarsi alla ragazza gesticolando con le mani. Non sapeva bene cosa dire e cercava inutilmente di produrre un discorso che potesse fermare la kunoichi.
    "Merda! cazzo! No, non sta succedendo sul serio!"
    "Mi sa che tutto il rituale è stato inutile Takeshi..."
    Per un attimo l'uomo sperò che l'altra l'avesse soltanto ingannato, che in qualche maniera non fosse stata in grado di portare a termine quella follia, che in qualche maniera lui fosse salvato da quel confronto.
    Purtroppo per lui non era affatto quello che intendeva la donna e così nel giro di pochi istanti un fuoco fatuo come quello diventato precedentemente la vecchia signora, si fece avanti per poi andare a prendere delle sembianze che Takeshi riconobbe fin troppo bene.
    "Oh, cazzo!"
    Due strisce di lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance e balbettando monosillabi rimase a osservare la scena, fino a quando la figura di suo fratello non si fece avanti.
    "Fratello mio..."
    "T-takero..."
    Le lacrime si fecero scroscianti e acuti singhiozzi gli uscirono dalla gola, mentre a passo incerto si allontanava dalla figura.
    "Takeshi, non speravo avrei mai avuto un'occasione simile..."
    "S-sei uguale a come ti ricordavo..."
    "Vorrei poter dire lo stesso... Stai di merda!"
    Takero fece per avvicinarsi, ma l'altro continuò a indietregiare.
    "No Takero, non me lo merito."
    "Vieni qua, stupido!"
    Balzando in avanti, il redivivo lo abbraccio spingendosi la sua testa sul petto e a Takeshi per poco non venne un coccolone.
    "È colpa mia! Sei morto per colpa mia."
    "Sono morto perché sono un coglione."
    "Dovevo proteggerti, sapevo che non eri in grado di affrontare una situazione simile, sapevo che non volevi farlo. Ti ho obbligato io a prendere parte a quella guerra"
    "Non dire cazzate. Sai che ho la testa dura, se avessi deciso di non venire nulla avrebbe smosso il mio culo da Oto. Ma non ti avrei mai lasciato affrontare una guerra da solo, d'altronde è il compito del fratello maggiore difendere il minore, no?"
    "Cinque minuti non fanno di te il più grande, l'onore, la guerra, erano la mia ossessione. Ero io ad avere il dovere di proteggerti!"
    "La verità è che entrambi siamo stati schiacciati dalle responsabilità che il Clan pretendeva da noi. Io in un verso e tu nell'altro. E ora guardaci, io sono morto e tu sei la brutta copia di quel che sarei potuto diventare..."
    "Non dire così. Tu ci avevi sempre visto lungo, io mi sono lasciato ingannare dalla propaganda della guerra... Quella sera... Avevi ragione!"
    "No Takeshi, avevo paura. E la paura mi ha fatto dire cose che non pensavo. Non ti ho mai odiato fratello mio, siamo sempre stati cristalli gemelli..."
    "Takero..."
    "La verità... È che quel giorno maledetto la mia squadra aveva raggiunto la tua. Il mostro che ti ha ridotto in quello stato è lo stesso che ha posto fine alla mia vita, ma non potevo lasciare che uccidesse mio fratello. L'ho affrontato e ho dato modo ai tuoi compagni di portarti in salvo. Purtroppo non ero abbastanza forte. Se lo fossi stato forse le cose sarebbero andate diversamente. Se mi fossi allenato con te quando me lo chiedevi, forse avrei potuto sconfiggerlo e tu non avresti vissuto questi anni di sofferenza..."
    Come un colpo al cuore, quella scoperta lasciò lo Yamashita a bocca aperta. Mai avrebbe pensato che un simile risvolto si celasse nella sua storia. Aveva vissuto tutti quegli anni convinto del fatto che Takero lo odiasse, che fosse morto maledicendolo e quella convinzione aveva guidato tutta la sua vita da quel fatidico giorno.
    "Quindi... Tu hai dato la tua vita per me?"
    "Sei sempre stato il migliore tra noi due. Il più onorevole, il più retto. Non potevo lasciare che fossi tu a morire, volevo salvarti, volevo darti la possibilità di fare ancora del bene al mondo."
    L'uomo tirò su con il naso sentendosi improvvisamente una merda. Il fratello si era sacrificato perché non si sentiva abbastanza e lui aveva lasciato che la propria intera vita gli scivolasse dissolutamente di mano.
    "Takero... Giuro che non ti vergognerai più di me. Sarò un uomo migliore!"
    "Sei un brav'uomo Takeshi. Smettila solo di odiare te stesso, sarà sufficiente questo."
    Con gli occhi ancora colmi di lacrime, l'uomo si voltò verso la giovane kunoichi e deglutì rumorosamente.
    "Grazie, Azula. Quello che hai fatto per me... È qualcosa che non avrei mai potuto sperare!"

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
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    The King of Kings

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    La Bella & La Bestia
    Fratelli


    Le due strisce di lacrime cominciarono a scorrere lungo le guance di Takeshi, mentre il suo sguardo smarrito e struggente restava fisso sulla figura luminosa che si presentava davanti a lui. Le fattezze di Takero, così vive e reali nonostante fossero formate da pura energia, sembravano evocare ricordi sepolti nel profondo della sua memoria. Takeshi, incapace di controllare le proprie emozioni, si allontanò con passo incerto mentre le lacrime continuavano a scorrere copiose sulle sue guance. Le parole di Takero, pronunciate con un tono carico di affetto e comprensione, riempirono la stanza di un'atmosfera carica di emozione e tensione. La rivelazione del sacrificio di suo fratello colpì Takeshi dritto al cuore, facendogli comprendere la portata del gesto altruistico compiuto per lui. Sentì un'ondata di gratitudine e dolore travolgerlo, mentre le parole di Takero penetravano nel suo cuore come una lama affilata. Con gli occhi ancora colmi di lacrime, Takeshi si voltò verso di me, sentendo il bisogno di condividere la sua gratitudine e ammirazione per il ruolo che avevo avuto in tutto ciò. Rimasi seduta nel cerchio creato dal rosario, immersa nel silenzio commosso che seguì alla potente rivelazione. Le lacrime mi rigavano il viso mentre osservavo la scena, sentendomi parte di quel momento di riconciliazione e amore fraterno.
    << Figurati Takeshi. Sono contenta che tu abbia rivisto tuo fratello. Mi è dispiaciuto vederti in queste condizioni. >>
    Il mio viso, grondante di sudore per il mantenimento della tecnica nonostante la mia non sobrietà è sereno a riguardo. Nell'osservare quella scena commuovente mi domando se con quella tecnica non possa evocare mia madre.
    "Non so nemmeno il suo nome o se è viva o morta... non so nulla su di lei, come mai potrei."
    Takero, con un'espressione di curiosità e gratitudine dipinta sul volto luminoso, si rivolse a me con un misto di sorpresa e ammirazione.
    << Ti ringrazio, Azula, >> disse con voce calda e accogliente.
    << È sorprendente vedere una kunoichi della Foglia usare i suoi poteri per aiutare uno straniero, soprattutto considerando la tua posizione di jinchuuriki del due code. >>
    Io annuii con un sorriso tenero, rispondendo con voce ferma ma gentile.
    << È stato un onore poter aiutare, Takero. Non importa da dove vengiamo o quale sia la nostra provenienza, l'importante è tendere una mano quando qualcuno ha bisogno di aiuto. >>
    Le parole sembrarono toccare il cuore di Takero, che annuì con un'espressione grata.
    << Hai ragione, Azula. Tuttavia in questo mondo è difficile essere sempre compassionevoli, chi brancola nel buio o si muove per avidità non gradiscono una mano d'aiuto. Sono grato di averti incontrato oggi e di aver avuto l'opportunità di condividere questo momento con te e sgridare questo idiota di un fratello che mi ritrovo. >>
    Ci scambiammo uno sguardo pieno di comprensione e rispetto reciproco, mentre l'atmosfera intorno a noi si placava, carica di un senso di pace e riconciliazione. In quel momento, le nostre differenze sembravano svanire, lasciando spazio a un legame profondo e autentico basato sulla comprensione e sull'aiuto reciproco.
    << Takeshi, tuo fratello è ancora qui se vuoi parlargli di qualsiasi cosa. Inoltre sappi che se vorrai ancora "disturbarlo" basta chiedermelo. >>
    Dico con un tenero sorriso, cercando un po' di sdrammatizzare.
     
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56 replies since 3/6/2023, 23:14   1315 views
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