Missione Azula Shimura & Kyoshiro Tsuuya

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    Missione Azula Shimura & Kyoshiro Tsuuya
    Missione a Servizio di:Konohagakure no Sato
    Livello:A
    Esecutori della Missione:Azula Shimura & Kyoshiro Tsuuya
    Luogo d'Incontro:Konohagakure no Sato Porta Sud
    Appuntamento Ore:08:00
    Un piccolo gruppo di criminali ha attaccato la città di Sen e rapito alcuni ostaggi, rifugiandosi in una vecchia fortezza abbandonata poco fuori la città. Forti degli ostaggi, richiedono il versamento di ingenti riscatti ogni settimana alla cittadina, più un grosso riscatto alla scadenza del mese se vogliono risolvere la faccenda. I rapporti ci riferiscono che questa storia va avanti ormai da quasi dieci giorni e che la banda è molto numerosa, disciplinata e organizzata. Vi sono sospetti fondati che tra di loro vi siano dei ninja e proprio un ninja esperto sia a capo del gruppo. Oltretutto, come se non bastasse, la fortezza in cui si sono rifugiati sembra essere in buone condizioni e apparentemente quasi inespugnabile tramite metodi convenzionali. Recatevi sul posto, liberate gli ostaggi e fatene quello che volete dei criminali.


    Inizia Jhon
     
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    Kyoshiro:
    Himitsu no ban'nin - Custode segreto
    NZZsIsi
    Sviluppatore: Kyoshiro Tsuuya
    Livello: E
    Tipo: Fuuinjutsu
    Questo particolare sigillo è collocato sul braccio destro del ninja e viene utilizzato per Sigillare, allo stesso modo di un rotolo, delle Armi simili a Katane o comunque spade, al suo interno, fino ad un massimo di cinque. Esse, quando sigillate, appaiono come una linea nera ben distinta, di lunghezza pari a otto centimetri ed ampiezza di due, sull'avambraccio riportante il nome della spada in Kanji. Possono essere richiamate semplicemente ponendo indice e medio sulla linea nera interessata , rimanendo immobili per circa un secondo, dopodiché l'elsa fuoriuscirà lentamente dalla linea nera permettendo di afferrala immediatamente. E' possibile appoaggiare l'intero palmo della mano sui Kanji, andando a toccarli tutti con il proprio Chakra, e rimanendo immobili sempre per tre secondi, per far fuoriuscire da esso più di un'Arma e poterle quindi estrarre rapidamente una dopo l'altra. In ogni caso il Sigillo con i Kanji rimarrà presente sul braccio, permettendo di riappoggiare la lama su di esso e risigillarla, in un procedimento che richiede un altro secondo.
    Per rilasciare il sigillo non si consumerà chakra, invece per sigillarle bisogna pagare il consumo per ogni arma.
    Non utilizzabile nel combattimento per sferrare attacchi sorpresa.

    Consumo: 1 * 5 [Omoikarui, Omoikarui, Prima, Lama Nera, Samehada; Nel sigillo sul braccio.]


    Affondai le bacchette nella grossa ciotola andando a ripescare una fitta rete di noodles dal mare di brodo di carne di maiale. Scansai l'alga, l'uovo sodo e portai alla bocca tirando su rumorosamente la pasta.
    Banditi, un piccolo castello, prigionieri.. Ma scusa che centro io?
    Centra che sei uno shinobi del villaggio della Nebbia e questa è una di quelle missioni congiunte che facciamo con gli altri villaggi per dimostrare la nostra amicizia e alleanza. dimostrare che non abbiamo nulla da nascondere. Oh, ovviamente tieni presente che è sempre uno shinobi di un altro villaggio. Non vorrai davvero rivelare i nostri segreti?
    No, no.. Tranquillo.. Quindi, luogo di incontro?
    Dissi individuando un grosso pezzo di carne mezzo affondato nella brodaglia. Lo afferrai con le bacchette e lo portai alla bocca per saggiarne la qualità. Buono, non il migliore che avessi mai mangiato ma era decente. Passato il test, gettai tra le fauci ciò che rimaneva della carne.
    Foglia. Porta Sud, ore otto. Tra due giorni.
    Ahhh, fossero tutti Sintetici e Precisi come te Kamado..
    Portai la ciotola alla bocca per berne il brodo. Bevvi a grossi sorsi quasi tutto il contenuto della ciotola lasciando qualche noodle e qualche cipollotto sul fondo. Ero pieno. Lasciai i pochi Ryo sul bancone e salutai il negoziante.
    Grazie Suiguchi, ottimo come sempre!
    Allontanandomi dal chioschetto Kamado si alzò anche lui e iniziò a seguirmi. Lui non aveva preso nulla. Come al solito, quando in servizio si esimeva dal bere e dal mangiare e scommettevo anche da qualsiasi altro bisogno fisico.
    Lo shinobi che accompagnerai si chiama Azula Shimura.
    Oh, una lei questa volta?
    Dissi continuando a passo svelto nella direzione del centro città. Kamado mi stava dietro a passo svelto cercando di tenere il mio passo.
    Spero non sia un problema..
    Affatto!
    E allora? Devi affrettarti!
    Lo so. Seguimi..
    Kamado era indaffarato. Sicuramente aveva altre missive urgenti da consegnare e doveva fare rapporto sulla mia partenza che doveva essere comunque urgente ma mi avevano beccato nel mio giorno libero e non potevo di certo partire senza completare alcune faccende urgenti. Era una bella giornata soleggiata di fine inverno. Le giornate si facevano più lunghe e sempre meno fredde. Il villaggio era molto vivace. Numerosi mercanti dalle terre vicine facevano visita al mercato centrale portando con se le primizie della terra. Kamado un pò esasperato mi seguì senza fiatare fino al luogo della mia commissione: un fioraio. Salutai la comessa, Achiko, una ragazza di vent'anni che lavorava nel negozio di famiglia. Mi rifornivo da loro molto più spesso di quanto si potesse pensare. La ragazza, non appena mi vide, capì subito e corse nel retrobottega.
    Ma vuoi portarle dei fiori?
    Mi chiese mentre mi ero appoggiato comodamente al bancone in attesa del ritorno della ragazza.
    A chi?
    Alla Kunoichi della foglia...
    Ma che stai dicendo??
    Hachiko tornò con un mazzo foltissimo di piante dalle foglie lunghe alternate da bacche rotonde dal colore nero lucido e fiori violacei a forma di campana. Presto spiegato. Il fioraio in questione aveva una serra poco fuori il villaggio e produceva numerosi fiori e anche piante officinali, tra di esse vi erano anche alcune piante molto speciali.
    A mio avviso sono molto belli ma regalarli ad una donna è come dirle "ti voglio morta". Infatti di solito sono i fiori che le fanciulle regalano ai fidanzati traditori, sapevi? Toh tieni, portameli a casa e io parto subito
    Ma...
    Niente ma. Aspettavo questi fiori da due mesi e mi sono costati duecento Ryo.. O me li porti a casa e parto subito o dovrai aspettare che li porti io.
    Kamado mi fissò come uno che aveva appena scoperto di avere il re sotto scacco. Fece spallucce e un grosso respiro. Andava contro la sua etica lavorativa ma ben peggio sarebbe stato tornare a fare rapporto che lo Tsuuya aveva detto di dover sbrigare le sue pratiche prima di partire.
    Dannazione.. Questa me la paghi Tsuuya. Va bene, li porto a casa tua, tu parti ora però, intesi?
    Perfetto. Li porti a casa, nel seminterrato. C'è un pozzetto, li ficchi dentro così da congelarli. Così quando torno potrò estrarre ciò che mi serve.
    Consegnai il fagotto all'Anbu che incredulo non si capacitava di come l'avessi trasformato nel mio fattorino. Alla fine, era un favore che stava facendo ad un Senpai, non poteva che essere felice di ciò.
    Grazie mille Kamado, mi stai facendo un grosso favore!
    Detto ciò mi diressi verso est, verso il porto per prendere il primo traghetto disponibile verso il paese del fuoco. Il porto di partenza era proprio quello del villaggio della Nebbia. La giornata era favorevole alla navigazione, dovevo solo attendere la prima nave disponibile alla partenza.

    Kyoshiro Tsuuya
    wh6Ryt8


    Chakra: 510 -5 =505
    Mentale: [Perfetto]
    Fisico: [Perfetto]
    Note: [Omoi, Omoi, Prima, Lama Nera, Samehada; Nel sigillo sul braccio.]
    Forza:
    Veloc:
    EQUIPAGGIAMENTO
    Doppiaborsa
    ╠═ Doppiaborsa[Kunai 10; Shuriken 20; Senbon 20; CarteBomba 4; CarteBomba 5; Rasoi 23;]
    ╠═ Sigilli evocazione[senbon 40]
    ╠═ Foderi[Omoikarui; Omoikarui]
    ╠═ Rotolo Multiplo[Katana V(a); Katana V(b); Katana V(c); Prime; Lama Nera ;]
    ╠═ Fascia con tasche[Samehada; Apitossina sintetica (2);]
    ╠═ Gilet Kiri[Pup.Esplosivi ; Pillole soldato 3; Pillole soldato 3;]
    ╠═ Tasca doppia[Grimaldelli; - ;]
    ╠═ Fascia da coscia[- Veleno debole x3; - Veleno letale x1; - Veleno intermedio x2; Antidoto;]
    ╠═ Mantello scuro[- Granata antisommossa (5);]
    ╠═ Rotolo Maggiore[-;]
    ╠═ Taschino Supplementare[- ;]
    ╚═ Taschino Da braccio[- ;]
    VESTIARIO
    ╠═ Benda di cuoio [occhio SX]
    ╠═ Lame retrattili
    ╠═ Parabraccia
    ╠═ Parastinchi
    ╠═ Guanti chiodati
    ╠═ Gomitiere
    ╠═ Armatura di cuoio
    ╠═ Pettorina in metallo
    ╚═ Strisce di cuoio


    Edited by john900 - 26/2/2024, 08:43
     
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    Sono appena entrata nella sontuosa Magione dell'Hokage, il luogo in cui si prendono le decisioni cruciali per la difesa e la prosperità della nostra amata Terra del Fuoco. Satoshi Inuzuka, l'Hokage, mi attende al centro del suo ufficio, circondato da pergamene antiche e simboli che evocano la grandezza dei nostri antenati.
    << Hai risposto prontamente alla mia convocazione, Azula. Siediti, per favore, >> dice l'Hokage, indicando il posto d'onore di fronte al suo imponente scranno. Stranamente quella è la prima volta che mi fa letteralmente accomodare davanti a se, non ho mai fatto caso che vi sia stata mai una sedia dall'altra parte.
    "Significa che le cose andranno per le lunghe. Sempre così strano eh Satoshi?"
    << Va bene, Hokage-sama, presumo di doverla ringraziare. >> rispondo, chinando leggermente il capo mentre mi accomodo.
    << Abbiamo bisogno della tua competenza e determinazione in una missione di estrema importanza," inizia il membro del Clan Inuzuka, fissandomi con uno sguardo serio. << La città di Sen è stata attaccata da un gruppo di criminali, che ha preso in ostaggio alcuni cittadini. Sono rifugiati in una vecchia fortezza poco fuori dalla città e chiedono riscatti ingenti ogni settimana, minacciando di peggiorare la situazione se non verranno pagati. >>
    Il mio sguardo si fa più concentrato, pronto ad ascoltare i dettagli della missione. La povera cittadina di Sen è sempre stata al centro di attenzioni poco simpatiche, tra i cultisti di Jashin, chi ha tentato di sfruttare poteri oscuri per soggiogare i cittadini ed acquisire nuova forza. Insomma, non se la passano mai bene lì a Sen.
    << Questa situazione va avanti da dieci giorni ormai," continua l'Hokage, << e i nostri rapporti indicano che questa banda è numerosa, disciplinata e organizzata. C'è il sospetto che almeno uno dei criminali sia un ninja esperto, e potrebbe anche essere il capo del gruppo. >>
    << Ma come è possibile che Sen sia sempre sotto attacco da forze nemiche? Le Terre di Nessuno sono altrove, quella cittadina è sempre in ginocchio, provo pena per loro. >> chiedo, infastidita, dalla situazione che vive a Sen da anni.
    << Sicuramente centra la poca influenza che abbiamo nelle zone di Degarashi. Inoltre, Azula, devi sapere >> prosegue l'Hokage, << che la fortezza in cui si sono rifugiati sembra essere in uno stato quasi inespugnabile. Dobbiamo liberare gli ostaggi e neutralizzare la minaccia. Hai il compito di supervisionare questa missione, Azula. Sappiamo che sei abile e capace di affrontare situazioni complesse. >>
    << Non vi deluderò, Hokage-sama. Posso contare sul supporto di qualche compagno? >> chiedo, già immaginando la difficoltà della missione.
    << Ho chiesto supporto alla Nebbia per questa delicata missione, uno dei Sette Spadaccini è già in viaggio, dovrebbe arrivare domattina. Lo incontrerai ai Cancelli Sud. Preparati bene e parti al più presto. Sen ha bisogno di noi, e non possiamo permettere che questa situazione si trascini oltre. >>
    Con un cenno di assenso, mi alzo dalla sedia, pronta ad affrontare la missione assegnata. La responsabilità pesa sulle nostre spalle, ma il dovere nei confronti della Terra del Fuoco è più grande di qualsiasi timore. Con determinazione, esco dalla Magione dell'Hokage, sfruttando una delle locande nelle vicinanze per prepararmi.
    "Uno dei Sette Spadaccini della Nebbia? Incredibile... sono alla stregua dei Dodici Guardiani. Sarà uno shinobi con delle capacità incredibili."
    Il pensiero di conoscere questo shinboi per un bel po' è stato fisso nella mia mente e con trepidazione mi preparo per affrontare la minaccia che fa soffrire i cittadini di Sen.
    BYXtoHq
    Stato FisicoPerfetto

    Azula Shimura
    Stato PsicologicoSerenaChakra: 220
    Accumulo Chakra Eremitico: 0/3 Turni
    Chakra Bonus Eremitico: 0
    Chakra Bonus Demoniaco: 0
    FisicoForza:Resistenza:
    MotorioVelocità:Agilità:
    BorsaAccessori
    Radiolina
    Filo Metallico (30 m)
    Armi
    Rasoi (25/25)
    Shurinken a Tre Punte (30/30)
    EquipaggiamentoOcchialoni & Coprifronte Konoha (un tutt'uno)
    Bende
    Gilet Konoha
    Palla Luce (2/2)
    Tecniche Turno...Note: Max. Kage Bunshin (2)
    Tecnica del Demone (Sempre Attiva)
    EvocazioneFeriteTecniche
     
     
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    Non ci fu molto da aspettare. La tratta che stavo per affrontare era una delle più trafficate e vi erano decine di navi mercantili e non che facevano la spola ogni giorno dalla costa ad Est di Kiri alle coste del paese del Fuoco. A toccarmi quella volta fu una piccola imbarcazione, una corriera agile e scattante che mi avrebbe portato dall'altra parte del mare in meno di una giornata. Era primo pomeriggio quando mi imbarcai. Non ero solo, un altra dozzina di uomini si erano uniti al mio viaggio marittimo. I cinque marinai che governavano la nave e il capitano erano ben abituati agli shinobi che giravano sulla loro barca, quindi non dovetti spiegare il perché e il per come e non dovetti neanche soddisfare nessuna curiosità. Passai la tratta sdraiato sul ponte di poppa, spalle alla cabina, cullato dal dolce moto dell'imbarcazione. Sonnecchiai per tutto il tempo rientrando sottocoperta solo per le ore notturne in cui la temperatura era scesa notevolmente. Sottocoperta la piccola imbarcazione aveva giusto il necessario ad accogliere una ventina di uomini, tutti in un unico ambiente, ognuno con la sua piccola amaca a mezz'aria mentre sotto vi era lo spazio per eventuali bagagli. Non c'era nulla da mangiare, non avevano una cucina ne un dispaccio. Dopotutto la nave faceva tratte brevi, caricava ogni giorno quello che serviva ai marinai e gli ospiti si arrangiavano ognuno per sé. La mattina successiva mi svegliai che la nave era a poche miglia dalla costa del Fuoco. Il porto di sbarco era in un piccolo villaggio costiero all'interno del golfo appena a nord del paese delle Foreste. La costa era una piccola lingua di sabbia dalla quale numerosi moli si allontanavano verso il mare mentre nell'entroterra, un mare di alberi faceva capire cosa avesse suggerito il nome del vicino paese. Allo sbarco fui il primo a lasciare la nave ma non mi incamminai subito verso Konoha. No, prima di tutto mi fermai in una locanda e mi rifocillai a dovere. Erano quasi ventiquattr'ore dal ramen, l'ultima cosa che avevo mangiato e prima di farmi a piedi una tratta così lunga, era d'obbligo. Tra le altre cose, conobbi un vecchio signore, Juchiiro chi chiamava. Era un signore sulla cinquantina, completamente calvo e con due orecchie grosse e cadenti che ricordavano quelle del Buddha. Era un commerciante diretto a Konoha con il suo piccolo carretto e il suo grosso cavallo da soma. Alla mia richiesta di passaggio fu felicissimo di darmi un passaggio: avrebbe avuto una guardia del corpo per tutto il tragitto. Finita la colazione, con Juchiiro riprendemmo il viaggio destinazione il villaggio nascosto della Foglia. Juchiiro trasportava stoffe e materiali per la colorazione delle stesse. Quindi il retro del suo carro era pieno di stoffe, bianche e colorate, sacchi di piante e petali di fiori e sacchi di minerali. Trovai spazio tra le comode stoffe dove ripresi bellamente il sonno. Non fu mai un sonno profondo e di tanto in tanto gettavo un occhiata fuori dal carro. Ad un paio d'ore di viaggio sul carretto infatti notai quasi per caso l'indicazione verso sud che indicava la strada per Sen.
    Juchiiro, quella è la strada per Sen?
    Si, Tsuuya-sama. E' la via per Sen.
    E quanto tempo ci vuole per Sen?
    Circa quattro ore. Ma deve andare verso Sen?
    Chiese preoccupato il mercante. Di certo non aveva intenzione di aggiungere otto ore al suo viaggio ma non voleva neanche essere maleducato con il ninja sul carretto. Io d'altra parte pensai che se in quattro ore avessi raggiunto il paesino, entro il calar della sera avrei risolto la situazione senza la necessità dell'altra Kunoichi della Foglia ma non me l'avrebbero fatta passare liscia. Rinunciai.
    No, devo prima incontrare una persona a Konoha e poi scenderemo a Sen.
    Ci sono dei problemi a Sen, Tsuuya-sama?
    A quanto pare.. Un paio di criminali hanno rapito qualche abitante e ora pretende un riscatto. Ma non preoccuparti, a breve risolveremo tutto. Tu tieniti lontano da li per i prossimi giorni e stai tranquillo.
    Capisco. La ringrazio Tsuuya-sama. Se non fosse per voi shinobi.. Certo, il villaggio della foglia potrebbe garantire qualche shinobi sulle strade. Ultimamente bazzicano sempre più criminali in giro e cercano soprattutto antiquariato. Queste strade non sono più sicure.
    Se è di sicurezza che parliamo, dovrebbe vedere la situazione a Kiri. Ad ogni modo, stia tranquillo, se c'è qualche intoppo ci penso io.
    Il viaggio proseguì senza intoppi fino a sera quando Juchiiro volle fermarsi in una locanda di un suo amico dove poté nascondere il carro e riposare per la notte in tutta tranquillità. Per me non era un problema. Eravamo ad un paio d'ore di carro dalla Foglia e l'appuntamento era per l'indomani. Mi presi quella notte per riposare come si doveva. La locanda era carina ma non una locanda di quelle turistiche. Era molto lontana dalla strada, per raggiungerla ci volle qualche minuto di cammino deviando dalla strada principale. Se non la si conosceva, difficilmente si poteva scoprire per caso. L'estetica lasciava a desiderare ma per quanto agli occhi non ispirava, la qualità delle camere e della cucina non era da biasimare. Il vecchio proprietario gestiva la locanda con la moglie e l'unico figlio. Inutile dire che non erano abituati a vedere un ninja e inizialmente non erano così contenti ma il mercante garantì per me e la famiglia acconsentì. La locanda era in una radura nella boscaglia a sud di Konoha. Era lontana dal viavai dei turisti e il cielo stellato ed una tazza di te verde erano la conclusione perfetta per quella giornata. La mattina seguente, erano le sette circa quando salutai i proprietari della locanda e anche il vecchio Juchiiro per poi dirigermi per l'ultimo tratto del percorso verso Konoha. Avevo calcolato che in un oretta scarsa di saltelli sarei arrivato a destinazione ma ci volle un po' più del previsto ed arrivai appena in tempo all'appuntamento.
    Dannazione.. Anche in ritardo. Che sfiga. Spero non sia una di quelle che si lamentano per la poca puntualità..
    In effetti ero un tipo parecchio puntuale e quella mattina sarei dovuto partire prima se non fosse stato per la proprietaria della locanda che mi aveva preparato una colazione da Daimyo. Avevo tardato sicuro del fatto che a tutta velocità, d'albero in albero, ch'avrei messo poco. Invece quei dannati alberi erano così fitti ed intricati che era difficile orientarsi e di continuo bisognava assicurarsi della direzione.
    Dannazione.. Avrei potuto portarle davvero dei fiori, così da distogliere l'attenzione dal mio ritardo.
    Ad ogni modo, forse, la stavo facendo più tragica di quello che effettivamente era. Erano da pochi minuti passate le otto ed ero appena arrivato davanti alle porte del villaggio appena prima dei controlli. Un tuffo al cuore mi riportò ad anni addietro, in cui quel villaggio era stata la mia casa. Non che mi fossi mai trovato a mio agio lì ma al di la degli episodi di razzismo, molto frequenti, avevo anche qualche bel ricordo. I due shinobi all'ingresso erano due piccoli chunnin. Difficilmente avrebbero saputo chi io fossi. Quando all'ingresso arrivò il mio turno, uno dei due mi chiese il nome per poi cercarlo nell'elenco degli shinobi che erano previsti in visita.
    Kyoshiro Tsuuya, si! Eccolo qui. Deve accompagnare in missione una nostra Kunoichi. Purtroppo però il visto non le permette di accedere al villaggio, deve attendere qui l'arrivo di Azula-san.
    Konoha non era cambiata. Certo, Kiri non era meglio ma almeno non si faceva bella a parole per poi comportarsi tutt'al contrario di come professava. Nella Foglia vi era un grosso problema di accettazione degli altri villaggi, sebbene la loro politica estera faceva di tutto per mostrare un immagine di un paese aperto e collaborativo, alla fine della fiera, temevano che un ninja di un certo calibro potesse introdursi all'interno delle mura. Accettai senza protestare. Sarebbe stato comunque inutile.
    D'accordo. Spero soltanto che la vostra Kunoichi non mi stia aspettando dall'altra parte delle mura mentre io sono qui...
    Speravo che almeno qualcuno l'avvisasse. Stare li ad aspettare senza fare nulla, mi metteva una certa agitazione.
    Mi scusi se glielo chiedo.. ma lei è davvero uno degli spadaccini leggendari della Nebbia?
    Anche questo ti hanno scritto li su?
    Chiesi allungando lo sguardo alla lista che venne prontamente scostata dal chunnin.
    Ah.. ad ogni modo, si.. e sta tranquillo, ho piu spade con me di quante tu ne possa impugnare.
    Conclusi prendendo parte di fianco all'enorme portone di legno, di fianco al chioschetto dei controlli. Non mi restava che aspettare la Kunoichi.

    Kyoshiro Tsuuya
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    ╠═ Sigilli evocazione[senbon 40]
    ╠═ Foderi[Omoikarui; Omoikarui]
    ╠═ Rotolo Multiplo[Katana V(a); Katana V(b); Katana V(c); Prime; Lama Nera ;]
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    ╠═ Gilet Kiri[Pup.Esplosivi ; Pillole soldato 3; Pillole soldato 3;]
    ╠═ Tasca doppia[Grimaldelli; - ;]
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    ╠═ Rotolo Maggiore[-;]
    ╠═ Taschino Supplementare[- ;]
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    ╠═ Lame retrattili
    ╠═ Parabraccia
    ╠═ Parastinchi
    ╠═ Guanti chiodati
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    La locanda è immersa in una penombra silenziosa, il crepitio soffice della brace nel camino rompe appena il silenzio, oramai sono in fase di chiusura e tutti i commensali e gli ospiti o sono andati via o sono andati a riposare nella propria camera, proprio come me. La mia stanza è modesta, ma confortevole, con un tavolo illuminato da una candela, sui cui riposano mappe sgualcite e relazioni preliminari sulla missione. Il profumo di legno di cedro della stanza contribuisce a creare un'atmosfera rassicurante. Dopo aver affrontato la stanchezza del viaggio, dalla magione del Daimyo alla capitale Konoha, con una doccia rigenerante, cammino con passo deciso verso il tavolo, il lume della candela danza sulle pareti, gettando ombre lunghe e suggestive. Il pavimento di legno sotto i miei piedi emette un leggero scricchiolio, come se volesse svelare i segreti nascosti di notti piccanti tra le sue fessure. Indosso un accappatoio morbido e leggero, il tessuto avvolge il mio corpo riscaldato dall'acqua calda della doccia. Gocce d'acqua scivolano lungo la mia pelle, creando piccoli rivoli che creano un gioco di luci grazie alla candela. La luce del lume si riflette sulle gocce rimaste sui capelli, facendoli brillare come stelle fuggenti.
    "Questa potrebbe essere l'ultima doccia che faccio per giorni. Oh che schifo."
    Con un sospiro di soddisfazione, mi siedo al tavolo, lasciando che il calore della candela avvolga la stanza. Apro uno dei documenti sulla missione e inizio a leggere attentamente, cercando di estrarre ogni dettaglio utile. La fiamma danza mentre la mia attenzione si focalizza sui rapporti e sulle mappe stese davanti a me. Il suono leggero delle pagine che si girano è interrotto solo dal suono del mio respiro. Nel silenzio, riesco a sentire il vento che sussurra fuori dalla finestra semiaperta, portando con sé l'odore di pioggia imminente. La conoscenza è la chiave per il successo di questa missione, e mi immergo completamente nell'analisi delle informazioni. La mia mente si fonde con le parole scritte, mentre il lume proietta ombre misteriose sui miei lineamenti concentrati. In quel momento, una rivelazione emerge dalla lettura: uno degli affiliati della banda è un Senju.
    "L'unico Senju che conosco è Toguro, uno dei Dodici ed è da un pezzo che non lo vedo. So solo che sta sistemando qualcosa all'interno del suo Clan."
    Senza nemmeno accorgermene cado in un sonno profondo. L'indomani, l'atmosfera è molto fredda data la pioggerellina notturna, ed esco un'ora prima rispetto all'appuntamento fissato. Il cielo si tinge di tonalità calde all'alba, mentre mi dirigo con calma verso il luogo di incontro. Il vento leggero accarezza il mio viso, portando con sé l'energia fresca della mattina e tremo per via della brezza mattutina, coprendomi con un gesto plateale, stringendomi. Il luogo di incontro è silenzioso, solo il cinguettio degli uccelli e il sussurro del vento attraversano l'aria. Mi siedo su un masso, osservando i raggi del sole che iniziano a filtrare tra le fronde degli alberi, creando giochi d'ombra sul terreno. Passa il tempo, un'ora di attesa che sembra dilatarsi in un'eternità. La tensione cresce, ma cerco di mantenere la calma, concentrato sulle prossime sfide che ci aspettano. Nel frattempo, il suono dei miei pensieri è accompagnato dal leggero fruscio delle foglie mosse dal vento mattutino. Arriva l'ora prefissata e dello shinobi della nebbia nemmeno l'ombra. Passa il tempo e niente, ed inizio ad innervosirmi.
    "Non vorrai dirmi che si è perso, o ha abbandonato la missione... Spadaccino leggendari dei miei co..."
    Uno shinobi della ronda mattutina compare all'ingresso, il suo passo frettoloso giunge verso di me. Si avvicina con rispetto, annunciando la presenza di Kyoshiro Tsuuya, lo shinobi della Nebbia, fuori dalle mura.
    << Finalmente oserei dire. >>
    Con passo rapido vado incontro allo shinobi della nebbia, mi domando perché non sia entrato dentro le mura ma avrà avuto le sue buone motivazioni. Giunta fuori osservo un carretto dove sopra vi è un vecchietto ed a terra, con le braccia incrociate vi è, quello che presumo essere, il mio compagno di missione. Mi avvicino a Kyoshiro Tsuuya, osservando attentamente ogni dettaglio della sua figura imponente. È un uomo alto, la sua statura suggerisce una presenza imponente e una lunga esperienza sul campo di battaglia. La sua postura è eretta, ma c'è una grazia fluida nei suoi movimenti che tradisce la sua abilità di shinobi. La benda sull'occhio destro è il segno di una storia di battaglie, un'emblema di forza e resilienza. Nonostante la perdita della vista in un occhio, il suo occhio rimasto brilla di determinazione. Lo sguardo è penetrante, come se scrutasse nel profondo delle situazioni con una precisione acuta. Il suo kimono bianco, in netto contrasto con la sua provenienza dalla Nebbia, è adornato con uno strano dettaglio distintivo. Sulla spalla destra spicca la testa di un bue, parte di un'armatura che sembra mescolarsi con il suo abbigliamento. La testa di bue è intricatamente lavorata, con dettagli che mostrano la maestria artigianale di chi l'ha creato. Allargo le braccia in segno di benvenuto, cerco di essere un po' tagliente ma in maniera abbastanza educata.
    << Benvenuto a Konoha Kyoshiro-san. Spero che il tuo viaggio sia andato abbastanza bene e non vi siano stati problemi di sorta, nonostante il ritardo. Forse la pioggerellina di stanotte ha dato qualche intoppo. >>
    Ormai è tutto pronto ed entrambi ci troviamo l'uno difronte all'altro pronti per andare a liberare, per l'ennesima volta, quella povera cittadina di Sen da questi maledetti banditi.

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    Fattomi diniego di oltrepassare l'enorme mura difensiva attorno al villaggio, non mi restò che aspettare la mia compagna di missione lì, appena fuori le mura. Il giovano chunnin che mi aveva fermato parlò con uno della ronda mattutina. Sperai che gli stesse ordinando di riferire il mio arrivo alla ragazza o altrimenti, ci saremmo ritrovati in uno stallo alla Suniana. Lei ad aspettare me all'interno ed io ad aspettare lei all'esterno. I minuti passarono e siccome nulla cambiava, decisi di sedermi per terra sul grosso semicerchio lastricato di pietra antistante le porte del villaggio. Ero praticamente di fianco ai viandanti di passaggio dal villaggio della Foglia. Ad un tratto una voce mi colse alle spalle.
    Tsuuya-sama che ci fa per terra??
    Mi voltai e con enorme sorpresa, vidi il vecchio Juchiiro-Buddha sul carretto. Sebbene fosse partito dopo di me, era arrivato che io non ero ancora andato via.
    A saperlo mi sarei fatto dare un passaggio..
    Juchiiro caro! Ben arrivato, io aspetto la mia compagna di scorribande. Spero siano andati a chiamarla..
    Capisco.. E non la fanno accomodare?
    Chiese in riferimento al fatto che ero fuori dalle mura e non stranamente al suo interno. Nel frattempo fermò il carretto appena prima dei controlli per fare due chiacchiere con me.
    E no.. Sfortunatamente la Foglia si sente più al sicuro avendomi fuori dal villaggio e non all'interno.
    Forse per il passato come suo shinobi? Per le amicizie che ho dentro le mura? Ad ogni modo, fortuna che non sono arrivato ieri sera..
    Mi dispiace Tsuuya-sama, chiedo venia a nome del mio villaggio per la scortesia.
    Ma non preoccuparti Juchiiro, l'ospitalità tua e del tuo carretto è stata più che sufficiente.
    Ad ogni modo la ringrazio per la scorta
    Ma cosa dici? Non c'è stato bisogno del mio intervento
    Sono sicuro che solo la sua presenza sia stata da deterrente! Ora devo salutarla, A presto Tsuuya-Sama
    La riverenza dell'uomo era a tratti inquietante ma esser trattato con reverenza ogni tanto non era spiacevole. Sorrisi all'uomo facendo segno di lasciar perdere con quelle lusinghe.
    A presto Juchii...
    Benvenuto a Konoha Kyoshiro-san. Spero che il tuo viaggio sia andato abbastanza bene e non vi siano stati problemi di sorta, nonostante il ritardo. Forse la pioggerellina di stanotte ha dato qualche intoppo.
    Azula aveva fatto finalmente capolino. Era una giovane donna di straordinaria presenza, un'elegante fusione di bellezza e maestosità. La sua figura imponente era avvolta da un'aura regale, e il suo sguardo tagliente rifletteva una determinazione feroce. Lunghi capelli neri, finemente legati in uno chignon impeccabile, scendevano in due morbidi ciuffi ai lati del viso, incorniciando la sua pelle pallida con un'eleganza eterea. Gli occhi, di un intenso color oro, erano contornati da un ombretto sfumato color bronzo, evocando l'immagine di due soli che si immergono nell'orizzonte al tramonto. La sua bocca, sottile e dipinta di un rosso ciliegia vibrante, completava il quadro, aggiungendo un tocco di sensualità al suo viso regale e incisivo.
    Il suo abbigliamento, un'esplosione di eleganza e stile, trasmetteva un'aura di sofisticata maestosità. Ogni dettaglio dell'abito era curato con meticolosa attenzione, evocando l'imponenza di una principessa intrisa di regalità, anche se il taglio audace e militare suggeriva una guerriera pronta al combattimento. Il tessuto prezioso scivolava con grazia, abbracciando le sue forme con una sinuosità che rivelava una femminilità forte e decisa. Accessori finemente intrecciati e dettagli dorati accentuavano ulteriormente l'aspetto regale dell'abbigliamento. Mentre camminava con sicurezza e orgoglio, il suo passo aveva l'andatura decisa di un comandante che si staglia davanti al proprio esercito. Ogni movimento era calcolato e misurato, rivelando una leadership innata e una padronanza del proprio spazio che la rendeva un'autentica figura di comando.
    Devo fare coppia con lei??
    Il primo pensiero che mi balenò fu quello di esser stato incastrato a fare da balia ad una viziata principessa dalle smanie guerriere a cui serviva una guardia per evitare che finisse ferita o peggio, uccisa.
    In bocca al lupo con la principessina
    Mi ero chiesto come mai due Shinobi di alto rango per una missione di quel livello. Ora avevo la risposta.
    Perchè ha piovuto stanotte? Ah, perdonami dormivo, non mi sono accorto di nulla. Comunque tu sei Azula-Chan?
    Mi rimisi in piedi scrollando la polvere dai pantaloni per poi porgere la mano in una mascolina stretta di mano.
    Piacere di conoscerti. Come hai detto, sono Kyoshiro Tsuuya, umile shinobi della Nebbia.
    Dissi accennando ad un rapido inchino. Tolti di mezzo i convenevoli, si poteva partire. Nel mentre Juchiiro si era dileguato con il suo carretto, forse timoroso di dar noie con la sua presenza a due shinobi.
    Bene, se sei pronta, possiamo andare, vuoi fare strada?
    Chiesi alludendo al fatto che giocando in casa, Azula doveva conoscere meglio il paese e la via migliore per Sen.
    Se non altro si sentirà utile a qualcosa in questa missione...

    Kyoshiro Tsuuya
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    ╠═ Fascia con tasche[Samehada; Apitossina sintetica (2);]
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    Osservo Kyoshiro Tsuuya seduto ad aspettarmi. Una leggera brezza muove i suoi capelli brizzolati, e il suo occhio sano sembra scrutare oltre le apparenze. L'osservo attentamente pure io, per comprendere un po' che tipo sia, la sua irriverenza, o almeno è quello che mi trasmette, credo sia sinonimo dell'esperienza maturata sul campo di battaglia.
    << Sì, sono io Azula Shimura. >>
    Guardo con attenzione il ninja di alto calibro che mi accompagnerà in questa missione. Una sensazione di rispetto e ammirazione mi pervade, nonostante il mio nervosismo per il suo ritardo, poiché il suo portamento e il suo aspetto trasmettono un'aura di esperienza e competenza. Nonostante la ridondanza dei miei pensieri sono certa che imparerò molto da un ninja del suo calibro. Chiaramente possiede uno stile di combattimento e di approcciarsi alle missioni totalmente differente dai dodici guardiani ninja.
    << Perdonate la scortesia nel modo in cui sei stato accolto Kyoshiro. Uno shinobi della tua risma trattato in questo modo non
    è la migliore presentazione per Konoha.
    >>
    La tensione iniziale si dissolve lentamente quando Kyoshiro, con uno sguardo serio ma cortese, rompe il silenzio chiedendomi se desidero fare strada. È un'offerta che riflette la necessità di una cooperazione senza intoppi tra noi, shinobi provenienti da villaggi differenti ma accomunati da un obiettivo comune.
    << Apprezzo la tua offerta, Kyoshiro-san, >> rispondo con rispetto, mentre mi metto in piedi. << Sarà un onore condividere la strada con te. La nostra missione richiede la massima cooperazione, e credo che lavorare insieme ci renderà più forti di fronte alla sfida che ci attende. >>
    Il viaggio verso Sen ha inizio nelle prime luci della giornata. Il sole tenuemente emerso all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature calde. Il suolo croccante sotto i miei passi anticipa una giornata intensa, mentre mi avvio con determinazione verso il nostro destino. Non appena allontanati da Konoha con un respiro profondo, inizio a condividere le informazioni sulla missione con Kyoshiro, mantenendo uno sguardo concentrato sul percorso che si svela davanti a noi.
    << Kyoshiro-san, secondo le nostre stime, impiegheremo un giorno intero di cammino per raggiungere Sen a passo calmo. La situazione nella città è delicata. Come ben saprai una banda numerosa ha preso ostaggi e si è rifugiata in una fortezza poco fuori Sen. >>
    Azzardo un po' sul loro quantitativo, supponendo la loro disciplina e organizzazione, nonché i sospetti riguardanti la presenza di un ninja esperto tra di loro.
    << La fortezza sembra essere quasi inespugnabile tramite metodi convenzionali, e le richieste di riscatto continuano da dieci giorni. Abbiamo bisogno di liberare gli ostaggi e neutralizzare la minaccia. >>
    Non appena ho concluso di fare un sunto della situazione, che probabilmente già lo shinobi della nebbia conosce, do un dettaglio importante scoperto nelle ultime ore, nella quale lui era in viaggio per giungere ad incontrarmi.
    << Una delle ultime informazioni, che probabilmente non saprai, è che un membro del Clan Senju si è unito a questa banda. Il suo nome è Enra >>
    Date tutte le informazioni la strada si svela davanti a me, e il sole saluta il viaggio con una luce che promette speranza e determinazione. Continuando il cammino, noto che Kyoshiro Tsuuya non porta con sé alcun fodero, e la curiosità mi spinge a chiedergli del mistero che avvolge la sua spada leggendaria.
    << Kyoshiro-san, >> inizio, osservando il suo profilo con rispetto, << mi scuso per la mia curiosità, ma non posso fare a meno di notare che non porti alcun fodero con te. Dov'è la tua spada leggendaria di cui ho sentito parlare? >>
    Essendo uno spadaccino della nebbia dovrebbe possedere una lama molto particolare, ma dalla sua figura nemmeno l'ombra di alcuna spada. Che nasconda dei segreti?
    "Chi non ha segreti in questo strambo mondo?"
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    Apprezzo la tua offerta, Kyoshiro-san. Sarà un onore condividere la strada con te. La nostra missione richiede la massima cooperazione, e credo che lavorare insieme ci renderà più forti di fronte alla sfida che ci attende.
    Azula, con la sua eloquenza pacata e raffinata, parlava sottolineando il suo illustre lignaggio. Nonostante la sua innegabile nobiltà verbale, quel modo particolare e ricercato di comunicare non mancava di suscitare in me una leggera fastidiosa sensazione. Un'espressione articolata, per comunicare la necessità di una collaborazione reciproca. Il mio stile linguistico, al contrario, si discostava notevolmente: meno colto, privo di eccessivi arzigogoli e, soprattutto, diretto. Non mi perdevo in giri di parole o preamboli, neppure quando dovevo esprimere concetti negativi. Il mio modo di comunicare era più terra-terra, pragmatico, e la mia retorica rifletteva la mia predilezione per la franchezza. Non attribuivo eccessiva importanza alle formalità o all'etichetta. Questo atteggiamento si rivelò involontariamente evidente quando, senza pensarci troppo, utilizzai il suffisso "Chan", solitamente riservato alle ragazzine, per riferirmi a Azula, nonostante fosse una giovane donna. La differenza di età, di almeno una decina di anni o forse più, era palpabile e difficile da ignorare. Inconsapevolmente, la mia scelta linguistica non faceva altro che accentuare questa disparità, rendendo la situazione quasi imbarazzante. Tuttavia, ella rimase imperturbabile, senza mostrare alcun segno di scompiglio o offesa. Se aveva percepito il mio modo di esprimermi, lo occultò con maestria, dimostrando un autocontrollo notevole. La Kunoichi, poi, indicò la via successiva. Pur avendo una conoscenza generale del percorso, che fondamentalmente coincideva con quello dalla costa a Konoha, mi chiesi se Azula avesse in serbo un'alternativa. Tuttavia, ero scettico. Dopotutto, Sen era situata su una penisola, una striscia di terra stretta con un unico accesso. Decisi di seguirla senza obiettare, anche se il suo passo lento non si adattava al mio stile di movimento più dinamico.
    Kyoshiro-san, secondo le nostre stime, impiegheremo un giorno intero di cammino per raggiungere Sen a passo calmo. La situazione nella città è delicata. Come ben saprai una banda numerosa ha preso ostaggi e si è rifugiata in una fortezza poco fuori Sen.
    Mi domandai chi avesse effettuato tale stima. Quante menti erano state coinvolte nel calcolare la durata del cammino? Se mi avessero chiesto: "Quanto tempo ci vuole per arrivare da Kiri a Konoha?", la mia risposta non sarebbe stata una stima precisa, bensì un'altra domanda: "Quanto tempo vuoi che ci metta?". Dalla risposta ottenuta, avrei determinato il mezzo più adatto per il mio spostamento. Se fossi stato solo, avrei richiamato la mia affidabile Hachi, cavalcandola in volo fino alle porte della stessa fortezza menzionata nella missiva. In mezza giornata avrei risolto la faccenda.
    La fortezza sembra essere quasi inespugnabile tramite metodi convenzionali, e le richieste di riscatto continuano da dieci giorni. Abbiamo bisogno di liberare gli ostaggi e neutralizzare la minaccia. Una delle ultime informazioni, che probabilmente non saprai, è che un membro del Clan Senju si è unito a questa banda. Il suo nome è Enra.
    A dispetto del riassunto della situazione fornito di Sen, di cui già ero a conoscenza, la ragazza inserì un dettaglio che, a suo dire, proveniva da informazioni recenti dell'intelligence. Sembrava che avessero finalmente identificato il capo dei criminali dietro a questa spiacevole vicenda. Un Muukenin della Foglia di nome Enra, appartenente a un prestigioso clan e dotato di un potere spesso dimenticato. Doveva essere, senza dubbio, una situazione imbarazzante per gli altri ranghi della Foglia, dover lavare i propri panni sporchi coinvolgendo un ninja di un altro villaggio. Mentre procedevamo nel cammino, mi lasciai andare ai miei pensieri, aggrottai la fronte e incrociai le braccia, poggiano il mento sulle nocche. La mia mente si immerse nei ricordi di tutti gli shinobi di quel clan con cui avevo avuto a che fare. In particolare, la figura più forte e temibile era chiaramente Ishida, il generale dell'Armata Demoniaca ai tempi del mio soggiorno a Konoha.
    Chissà che fine avrà fatto..
    Suiton, Doton, Mokuton. Sarà un ninja che combatte dalla medio-lunga distanza. Difese e attacchi temibili. Personalmente ho affrontato diversi Senju nella mia vita, il Doton potrebbe essere un problema per il mio Suiton, unico elemento.
    Con un gioco di parole studiato, palesai il mio elemento alla donna, nell'auspicio che anche lei potesse adottare la stessa tattica. Il Suiton, come elemento, risultava svantaggioso contro il Doton e neutro rispetto al Suiton o al Mokuton. Nutrivo la speranza che avesse a disposizione qualche abilità in grado di ribaltare questa dinamica di svantaggio. Avevo la convinzione che la mia vasta esperienza sarebbe risultata cruciale in uno scontro imminente contro il manipolatore del legno ma in ogni caso, mi proponevo di utilizzare tecniche di spada e ninjutsu senza modifica elementale per evitare di pormi in situazioni di svantaggio. Tuttavia, se il criminale dimostrasse un livello di competenza troppo elevato, la situazione avrebbe potuto diventare critica. Il viaggio proseguì per un lungo tratto in cui fianco a fianco, si camminava a passo tranquillo. Poi, infine, la curiosità vinse la compostezza della donna che esordì rompendo il silenzio.
    Kyoshiro-san,
    Dimmi
    mi scuso per la mia curiosità, ma non posso fare a meno di notare che non porti alcun fodero con te. Dov'è la tua spada leggendaria di cui ho sentito parlare?
    Sorridendo con una leggera nota di imbarazzo, le parole dell'ANBU Kamado risuonavano nella mia mente: "Non pensi davvero di svelare i nostri segreti, vero?" Mi trovavo di fronte a una decisione cruciale. Avrei dovuto estrarre la Samehada e portarla sulle spalle? Forse sarebbe stato meglio tirare fuori la lama Nera o una delle Omoikarui e presentarla come la spada leggendaria dello spadaccino della Nebbia? Inoltre, concedere la richiesta di Azula avrebbe significato rivelare il mio nascondiglio segreto e forse, spiegarle il suo funzionamento. Alla fine, scelsi la soluzione più diretta: mostrai l'avambraccio. Il sigillo del custode segreto, partendo dal polso come un motivo tribale, era composto da cinque bande nere che decoravano l'avambraccio. Su ognuna di esse erano chiaramente visibili i nomi in kanji delle varie armi custodite.
    Le mie armi sono qui. Le porto custodite in questo sigillo per non avere l'ingombro e non attirare occhi indiscreti. Sicuramente conoscerai di fama la Samehada, la spada che mi ha consacrato al gruppo di cui faccio parte: gli Spadaccini della Nebbia. Ecco, è parecchio ingombrante e portarla sulle spalle limiterebbe i miei movimenti. Preferisco essere libero quando non la uso ma ti prometto che a tempo debito te la mostrerò.
    Sperando che ciò fosse sufficiente a placare la sete di curiosità della donna, cambiai discorso affrontando quello che per me era un tasto dolente del mio passato.
    Ti hanno raccontato molto di me vedo. Ma ti hanno anche detto del mio passato alla Foglia?
    Ci eravamo ormai allontanati notevolmente dalle mura del villaggio, procedendo lungo una strada fiancheggiata da alberi maestosi che creavano un'atmosfera avvolgente. Sentivo il desiderio irrefrenabile di variare il nostro passo, magari saltando agilmente da un ramo all'altro per abbreviare il tragitto. Tuttavia, non conoscendo le abitudini della giovane, temevo che potesse non essere avvezza a gesti del genere. Il timore di un passo falso che potesse causare una distorsione o, peggio ancora, una caduta da un'altezza considerevole mi preoccupava. L'immagine di soccorrere la giovane e riportarla in spalla al villaggio mi sfiorò la mente, un'immagine che avrebbe potuto alimentare strane interpretazioni. Scossi la testa per allontanare tali pensieri e mi concentravo invece sull'andatura regolare, un passo dopo l'altro, accelerando lievemente il passo.

    Kyoshiro Tsuuya
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    Kyoshiro, dopo la mia menzione del Senju nella banda, si mostra sereno nel condividere la sua esperienza con i membri del celebre clan. Si ferma per un momento, come se la memoria lo trasportasse indietro nel tempo, e poi inizia a descrivere il metodo di combattimento dei Senju. L'arte del legno, composta da Doton e Suiton, permette uno stile di combattimento di media-lunga distanza e ciò può portare a delle difficoltà palpabili, come le loro difese.
    << Credo non ci sia solo lui come traditore della foglia >> dico stringendo il pugno in segno di rabbia, non comprendendo benissimo cosa sta effettivamente succedendo alla Foglia ultimamente. << Anche io potrei avere problemi con lui. Se il suo suiton è più potente del suo Doton, il mio Katon può essere inutile contro di lui. >>
    Il viaggio verso Sen continua con la tranquillità della mattina che avvolge la nostra avanzata. Il cielo, ora completamente sveglio, si presenta come un mosaico di tonalità tenui, mentre il sole proietta i suoi raggi attraverso le nuvole sparse. L'aria è fresca e pulita, permeata da un profumo intenso di terra umida e rigogliosa vegetazione. La rugiada post pioggia notturna si posa delicatamente su foglie e erba, trasformando il paesaggio in un mondo scintillante e fresco. Il suolo sotto i piedi è un mix di terra bagnata e pietre umide, rilasciando un profumo terroso che accompagna ogni passo. Il suono leggero dell'acqua che gocciola dagli alberi crea una sinfonia delicata, un sottofondo naturale mentre attraversiamo boschi e radure. Lo spadaccino della Nebbia mi mostra un tatuaggio in cui, mi spiega, all'interno si trova Samehada la leggendaria lama. Continua dicendomi che essendo una grossa lama può dargli problemi nel muoversi con tranquillità, da come spiega mi lascia dedurre che possiede più di una spada.
    "E' un fuinjutsu di conentimento in se e per se abbastanza semplice, tuttavia il richiamo e lo stile è molto intricato, cercando di confondere chiunque lo possa vedere."
    Osservo con meraviglia e curiosità l'intricato tatuaggio che quello shinobi possiede, ho molto da imparare da un personaggio del genere. A sua volta è lui che mi incalza con una contro domanda. Nonostante sappia già chi fosse ancora prima di incontrarlo, lui mi rivelò un dettaglio fondamentale: che lui è stato uno shinobi della Foglia. E come avrei dovuto saperlo? Anzi la domanda non è corretta, perché non sono stata informata a riguardo? Caduta dalle nuvole osservo quel ninja con aria confusa.
    << Come? No, nessuno ha proferito parola a riguardo. Cosa intendi quando dici "passato alla Foglia"? Ti prego, dimmi di più. >>
    Più confusa che persuasa domando più informazioni a riguardo, forse e ripeto forse, comprendo minimamente perché quell'uomo non è stato accolto dentro al villaggio e che soprattutto sia stato mandato proprio lui per aiutare in una situazione così delicata. Il verde intenso degli alberi e dei cespugli è ravvivato dalla luce del sole che filtra attraverso le fronde, creando giochi d'ombra danzanti sul sentiero. Il paesaggio, rinfrescato dalla pioggia notturna, sembra risplendere di nuova vita e vibrante energia. Dopo un po' riprendo a parlare della missione e delle considerazioni che ho a riguardo.
    << Tuttavia non credo vi sia il Senju a capo della banda. Se, come dicono gli ANBU, si è unito da poco questo significa che a capo c'è qualcun altro. Inoltre non sembrano degli improvvisati, avranno un manipolo di gente pronto ad ogni evenienza. >>
    Il cinguettio degli uccelli, ora più vivace, ci accompagna lungo il nostro cammino, e il suono di rami che scricchiolano sotto il peso delle gocce d'acqua aggiunge un ritmo armonioso alla marcia.
    << Ho svolto parecchie missioni nei pressi di Sen e la popolazione ormai non ce la fa più a causa di numerosissimi problemi. Sette malvage, covi di traditori. Sarà perché è in un luogo abbastanza "isolato" ma sembrano penetrare ogni volta con una facilità disarmante. >>
    Le mie perplessità sulla cittadina di Sen si fanno leggere nei miei occhi mentre avanzo attraverso boschi e sentieri. La natura mi accoglie con la sua bellezza, ma il velo di incertezza persiste. Discuto, oltre che con Kyoshiro pure con me stessa. Le risposte sembrano ancora sfuggirmi, e ogni passo è un interrogativo nel silenzioso dialogo con il cammino che si svolge sotto i miei piedi.
    "Che cosa ha Sen di così speciale, perché ogni volta è in mezzo a questi guai. Inoltre chi c'è dietro a tutto questo?"
    Il viaggio si dipana attraverso paesaggi in continua trasformazione. Le colline verdi cedono il passo a radure illuminate dal sole, e il terreno diventa più roccioso, segnale dell'avvicinarsi al golfo del fuoco. Nel pomeriggio, scorgo il villaggio sul golfo del fuoco all'orizzonte. Le case dal tetto di paglia si stagliano contro il cielo azzurro, e il suono lontano delle onde mi accoglie come un canto distante. Il mare, con la sua presenza maestosa, offre un'immagine di serenità in contrasto con le incertezze che porto con me. Le strade lastricate di ciottoli conducono attraverso vicoli stretti e case dai colori vivaci. Il profumo del mare, salmastro e fresco, si mescola all'aria, portando con sé il richiamo del viaggio e delle possibilità che si svelano lungo la costa. Mi fermo per una breve sosta nel villaggio, osservando i pescatori che lavorano alle reti e respirando a pieni polmoni l'aria marina.
    << Conviene riposare per qualche istante. Mangiamo un boccone e riprendiamo, tu che cosa ne dici Kyoshiro-san? >>

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    Il sentiero si snodò attraverso il maestoso bosco di sequoie, un ambiente vivo con la presenza di piccoli animali che animavano il sottobosco. Lungo la strada, si potevano occasionalmente scorgere creature di varie dimensioni, dai timidi scoiattoli e lepri ai più imponenti cervi e daini. Alcuni di loro si stupivano e restavano immobili, catturati di sorpresa dalla presenza dei due viandanti, che, se non fosse stato per il loro tranquillo chiacchiericcio, procedevano silenziosamente lungo il percorso .Le reazioni degli animali variavano: alcuni scappavano appena incrociato lo sguardo, altri balzavano sugli alberi, arrampicandosi rapidamente in cerca di rifugio, mentre alcuni rimanevano immobili, sperando di passare inosservati. Il sentiero si snodava tra alberi maestosi, alcuni dei quali avevano chiome così fitte da formare un baldacchino verde sopra la testa, creando un gioco di luci e ombre. I raggi dorati del sole penetravano attraverso le fronde, disegnando fasci di luce che fendevano l'oscurità della foresta. I raggi sembravano danzare e giocare tra le foglie, creando giochi di luce e ombra sul terreno. L'atmosfera era avvolta da un silenzio tranquillo, rotto solo dal canto melodioso degli uccelli nascosti tra i rami e il sussurro leggero del vento tra le foglie. Gli alberi, alti e maestosi, proiettavano lunghe ombre sul sentiero, creando un ritmo incantevole mentre il sole saliva gradualmente nel cielo. Ogni tanto, un raggio di luce particolarmente intenso creava riflessi dorati sulle gocce di rugiada rimaste su foglie e rami, trasformando la foresta in un'opera d'arte naturale. La varietà di verde, marrone e dorato si mescolava in una tavolozza di colori autunnali, mentre la luce del sole conferiva un calore dorato all'intero paesaggio.
    Durante il tragitto, Azula condivise il suo sospetto che il Muukenin appartenente al clan Senju potesse non essere l'unico e probabilmente neanche il capo della banda di criminali. Aggiunse di non essere a conoscenza del mio passato, sottolineando il silenzio della Foglia a riguardo. Mi ero ripromesso di raccontare la mia storia quando l'opportunità si fosse presentata. Non avevo problemi a condividere gli anni trascorsi come Shinobi dell'Impero del Fuoco. Sebbene fosse pratica consolidata tra i vari villaggi prestarsi degli shinobi anche per lungo periodo, era piu unico che raro per un ninja essere completamente integrato come membro a pieno titolo di un altro villaggio. Questa condizione unica poteva sembrare una dimostrazione dell'ipocrisia delle richieste di fedeltà da parte dei villaggi, ma al contempo dell'opportunismo nel trattenere gli shinobi con abilità particolari. La mattinata trascorse senza intoppi, anche se era evidente che solo il più sciocco dei briganti avrebbe assaltato chiari shinobi con i simboli del proprio villaggio visibili.
    Ho svolto parecchie missioni nei pressi di Sen e la popolazione ormai non ce la fa più a causa di numerosissimi problemi. Sette malvage, covi di traditori. Sarà perché è in un luogo abbastanza "isolato" ma sembrano penetrare ogni volta con una facilità disarmante.
    Il problema non risiedeva solamente in Sen. La follia sembrava impregnare l'intera società. Avevo ascoltato innumerevoli storie simili e, nel corso del tempo, mi ero spesso trovato ad affrontare situazioni di questo genere. La diffusione della pazzia era diventata un fenomeno pervasivo e inquietante. La presenza di demoni che vagavano indisturbati aveva ulteriormente complicato la situazione, portando ad un peggioramento generale. Ovunque si potevano trovare emulazioni o discendenti dimenticati coinvolti nei culti demoniaci. In assenza di risposte tempestive da parte dei governi, questi individui agivano arbitrariamente, aspettando che la frustrazione crescesse e che gli shinobi, come noi, venissero chiamati in campo per risolvere la situazione. La tensione nella società era palpabile, e ogni vicenda di questo genere sembrava contribuire a un clima generale di instabilità. La necessità di risposte rapide e di azioni decise era evidente, poiché il rischio di una crisi su vasta scala era sempre più imminente. Il sentiero nella foresta gradualmente si aprì, conducendoci fuori dalla densità degli alberi e svelando un paesaggio completamente diverso. La vegetazione arborea cedeva il passo a una distesa erbosa collinare, dove onde di verde si estendevano fino all'orizzonte. L'erba fresca, umida di rugiada mattutina, accarezzava leggermente i piedi mentre ci avventuravamo in questa nuova dimensione. La luce del sole, ora più intensa, trasformava l'erba in una tavolozza di tonalità vivide, dal verde brillante al giallo pallido. La brezza leggera portava con sé il profumo salmastro del mare, che diventava sempre più evidente all'avvicinarsi. Salendo leggermente sulla collina, il panorama si svelò gradualmente, regalando una vista spettacolare sulla distesa azzurra del golfo poco più avanti. Il mare si estendeva all'orizzonte, incontrando il cielo in una linea indefinita. Le onde danzavano in armonia, cullate dalla brezza marina, mentre il sole conferiva uno splendore diamantino alla superficie dell'acqua. Il profumo salmastro e la brezza leggera contribuivano a creare un'atmosfera fresca e rinvigorente. In lontananza delle case, un villaggio. Il profumo di sale misto a odori di pesce fresco si diffondeva nell'aria mentre ci avvicinavamo all'ingresso del villaggio. Le strade erano fiancheggiate da antiche case dai tetti di paglia, dipinte nei toni vivaci del blu e del bianco, che facevano eco ai colori del mare. Era il primo centro abitato nel quale ci imbattemmo.
    Conviene riposare per qualche istante. Mangiamo un boccone e riprendiamo, tu che cosa ne dici Kyoshiro-san?
    Ero d'accordo con la ragazza, dopotutto era quasi mezzogiorno. All'ingresso del villaggio, una piccola piazza si apriva, dominata da una statua di un pescatore con la rete tra le mani, un omaggio al lavoro e alla vita che caratterizzavano quel luogo. Il suono lontano delle onde si fondeva con il vociare degli abitanti del villaggio, creando una sinfonia che annunciava la vicinanza del mare. Decidemmo di cercare una locanda accogliente per pranzare, e le strade del villaggio ci condussero attraverso vicoli stretti fino a raggiungere una locanda affacciata sul porto, con tavoli all'aperto che offrivano una vista panoramica sulle barche da pesca ormeggiate. L'odore invitante di piatti a base di pesce fresco si mescolava con il profumo salmastro del mare. Preferii però entrare nel locale. Fummo accolti da un ambiente caldo e familiare. Le pareti erano decorate con reti da pesca e vecchie foto dei pescatori locali. Trovammo posto in un angolo remoto così da restare comunque in disparte dal sostenuto andirivieni di clienti. Un ragazzo si avvicinò portandoci dell'acqua fresca e chiese cosa gradissimo scegliendo da un menù che ci decantò tutto d'un fiato. Optai per del riso e una zuppa di pesce e attesi che Azula facesse lo stesso. Quando il ragazzo ci lasciò da soli, mi accorsi di quanto quella situazione si avvicinasse ad un appuntamento. Erano anni che non affrontavo una missione in coppia e seduto a quel tavolo, sentivo un certo imbarazzo crescermi dentro tanto più se pensavo che anche Azula potesse provare la stessa cosa.
    Mi raccomando, mangia come un vero damerino.. Non vorrai far brutta figura Bwhahahah
    Allontanai dalla mente le parole del Demone e ruppi il silenzio mantenendo fede alla parola data poche ore prima.
    Saprai del passato recente della Foglia, parlo del tempo in cui il paese del Fuoco era un impero.. beh, all'epoca ero un ragazzino sprovveduto scappato dalla Nebbia desideroso di diventare un grande ninja bramoso di potere. La vita da traditore non faceva per me e quando l'Impero propose di reintegrare dei muukenin, accettai.
    Con naturalezza, condivisi il racconto del mio passato con la giovane, senza alcun timore del suo giudizio. Avevo imparato nel corso degli anni a lasciar scivolare addosso le opinioni degli altri, preferendo essere autentico e rimanere fedele a me stesso piuttosto che conformarmi alle aspettative altrui. Nel frattempo, i piatti che avevamo ordinato giunsero finalmente a tavola, portando con sé l'irresistibile aroma di mare. La qualità dei prodotti era evidente al solo guardarli. Anche a Kiri, rinomata per la sua cucina di mare, non era così scontato trovare pesce di tale eccellenza. Era chiaro che quel pesce erano stato pescato la stessa mattina. Il tempo scorreva tiranno e noi dovevamo affrettarci. Pagai il locandiere e salutammo, pronti a continuare il viaggio.

    Kyoshiro Tsuuya
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    Mentale: [Perfetto]
    Fisico: [Perfetto]
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    Forza:
    Veloc:
    EQUIPAGGIAMENTO
    Doppiaborsa
    ╠═ Doppiaborsa[Kunai 10; Shuriken 20; Senbon 20; CarteBomba 4; CarteBomba 5; Rasoi 23;]
    ╠═ Sigilli evocazione[senbon 40]
    ╠═ Foderi[Omoikarui; Omoikarui]
    ╠═ Rotolo Multiplo[Katana V(a); Katana V(b); Katana V(c); Prime; Lama Nera ;]
    ╠═ Fascia con tasche[Samehada; Apitossina sintetica (2);]
    ╠═ Gilet Kiri[Pup.Esplosivi ; Pillole soldato 3; Pillole soldato 3;]
    ╠═ Tasca doppia[Grimaldelli; - ;]
    ╠═ Fascia da coscia[- Veleno debole x3; - Veleno letale x1; - Veleno intermedio x2; Antidoto;]
    ╠═ Mantello scuro[- Granata antisommossa (5);]
    ╠═ Rotolo Maggiore[-;]
    ╠═ Taschino Supplementare[- ;]
    ╚═ Taschino Da braccio[- ;]
    VESTIARIO
    ╠═ Benda di cuoio [occhio SX]
    ╠═ Lame retrattili
    ╠═ Parabraccia
    ╠═ Parastinchi
    ╠═ Guanti chiodati
    ╠═ Gomitiere
    ╠═ Armatura di cuoio
    ╠═ Pettorina in metallo
    ╚═ Strisce di cuoio
     
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    Seguo Kyoshiro attraverso una strada meno trafficata del villaggio marino, abbandonandoci alla tranquillità che si diffonde in questa piccola oasi costiera. Il suono lontano delle onde si mescola ai passi dei pescatori, creando una melodia rassicurante mentre ci avventuriamo in questo angolo di pace. Il nostro percorso ci porta davanti a un piccolo ristorantino, accogliente e pittoresco. Un ragazzino con un sorriso genuino ci si avvicina, offrendoci gentilmente dell'acqua e presentandoci il menù. La sua cortesia è un riflesso dell'ospitalità di questo villaggio costiero, e il calore umano che si respira nell'aria è un benvenuto ristoro dopo la lunga camminata. Decido di optare per qualcosa di leggero e fresco. Scelgo un piatto di tonno scottato, immaginando il sapore succulento del pesce appena cotto a puntino. Accompagno la mia scelta con un'insalata croccante, cercando di ricaricare le energie con cibo che rispecchi la vitalità del mare che ci circonda.
    "Non mangio tonno da una vita... ottima scelta, ragazzina!"
    Tutto d'un tratto il demone che riposa dentro me, come un gatto domestico, ha iniziato un contatto all'interno della mia mente. Tutt'un tratto sobbalzo non ancora abituata a questo tipo di cose. Che quel demone millenario si stesse abituando a vivere dentro di me? Non ho ancora una risposta a questa domanda, ma la cosa mi rese... serena.
    "Mi fa piacere Neko Punchy!"
    Il ragazzino prende nota delle nostre scelte con un sorriso compiaciuto, come se le nostre preferenze fossero un piccolo tributo alla cucina locale. Mentre aspettiamo il nostro pasto, il ristorantino ci avvolge in un'atmosfera rilassata, il profumo di pesce fresco sospeso nell'aria. Da un momento all'altro Kyoshiro Tsuuya decide di condividere un frammento del suo passato. La mia attenzione si focalizza su di lui mentre rivela che, in un'epoca in cui il Paese del Fuoco era un impero, lui era un giovane ninja fuggito dalla Nebbia, assetato di potere e desideroso di realizzare grandi imprese. L'accettazione dell'Impero di reintegrare dei muukenin, dei ninja senza villaggio, traditori, è stata la svolta nella sua vita. Una scelta che ha ridefinito il suo percorso, portandolo fuori dalle ombre della Nebbia e inserendolo in una prospettiva diversa, all'interno di un impero che un tempo considerava estraneo.
    << All'epoca ero solo una bambina. Tuttavia, so che il nonno perse la vita durante quel periodo cupo. >>
    Nel tentativo di condividere il mio passato, la mia voce si fa più lieve. Ero solo una bambina all'epoca, incapace di ricordare dettagli specifici. L'Impero del Fuoco, con la sua ambizione e potere, portò con sé non solo opportunità, ma anche tragedie che si intrecciarono con la storia di Konoha. L'Impero rappresentò un periodo buio per il mio villaggio, una fase in cui le radici della foglia furono messe a dura prova. Le cicatrici del passato si fondono con il tessuto stesso di Konoha, e la mia mancanza di ricordi personali di quel tempo non attenua la consapevolezza del peso che esso ha lasciato sulla mia comunità.
    "Satoshi Inuzuka è proprio figlio di questi eventi, ed adesso sta fronteggiando la problematica dei Demoni. Che schifo essere Hokage. E non solo lui..."
    La mia mente si avventura in riflessioni più profonde sulla mancanza di informazioni riguardo all'Impero del Fuoco. Soprattutto nemmeno mio padre e mio zio mi hanno parlato di quei giorni e ciò solleva interrogativi nella mia mente. Una possibilità è che il silenzio su questo capitolo oscuro sia motivato dalla vergogna. Forse l'Impero del Fuoco rappresenta una fase di cui Konoha preferirebbe non parlare, un periodo di lotta e divisioni interne che potrebbe aver generato ferite profonde nella storia del villaggio. Il silenzio potrebbe essere una forma di protezione, un modo di preservare la dignità e la forza della Foglia. Allo stesso tempo, la mancanza di notizie potrebbe derivare da altri motivi, come la volontà di proteggere le generazioni successive dal peso dei momenti difficili. Forse mio zio e mio padre hanno scelto di concentrarsi su un futuro di rinascita e unità anziché rivangare nel passato doloroso. La vergogna, l'orgoglio, o forse la volontà di proteggere il presente da antiche ferite, tutte queste possibilità si intrecciano nel mio pensiero. Il mistero dell'Impero del Fuoco si riverbera nella mia percezione di Konoha. In quel momento di riflessione, il ragazzo interrompe, portando con se i piatti che abbiamo ordinato. Con eleganza, che per me è intrinseca nell'educazione che ho acquisito, taglio un trancio di tonno e lo mangio. Tuttavia, dopo il primo boccone, poggio delicatamente le posate e domando allo shinobi della Nebbia.
    << C'è qualcosa che non mi torna Kyoshiro-san. Posso domandarti come mai sei, allora, tornato a lavorare per la Nebbia? Ti prego, non so molto degli anni dell'Impero del Fuoco. Sia mio Zio che mio Padre non mi hanno detto nulla. Dimmi, se non ti dispiace, di più su tutto quello che è accaduto in quel periodo e di cosa è successo da lì in poi. >>
    Nell'attesa della continuazione del racconto, riprendo il mio pasto. Il tonno scottato sulla mia tavola emana un profumo invitante, una sinfonia di aromi che danza nell'aria. La sua consistenza, perfettamente cotta all'esterno e delicatamente rosa all'interno, promette una bontà che colpisce i sensi. L'olio di oliva che lo avvolge scivola leggero sulla superficie, un tocco di ricchezza che anticipa la delizia che seguirà. Il primo morso rivela una carne succulenta, tenera al punto giusto. Il sapore avvolgente del tonno si diffonde nella bocca, una combinazione di robustezza e dolcezza marina che evoca il ricordo del mare. La cucina del villaggio sul golfo del fuoco è un tributo ai doni dell'oceano, e ogni boccone è una celebrazione di freschezza e maestria culinaria. Accanto al tonno, l'insalata si presenta come un'esplosione di colori. Le foglie croccanti, appena raccolte, si mescolano con pomodori succosi e cetrioli freschi, creando una composizione leggera e bilanciata. La vinaigrette, con la sua acidità delicata, completa l'esperienza, conferendo un tocco di vivacità a ogni forchettata. Mentre mangio, il suono distante delle onde si fa più nitido. Il mare, con la sua melodia ininterrotta, sembra fondersi con i sapori del pasto, creando un'atmosfera unica e rilassante. Le sfumature di blu del golfo si riflettono nella mia mente, e il sapore salmastro dell'aria marina si intreccia con ogni boccone, trasportandomi virtualmente lungo la costa.

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    I piatti, prelibatezze culinarie disposte con cura, giunsero sulla tavola ornata. Un tripudio di colori e profumi avvolgeva l'aria. Seduti con compostezza, ci immergemmo nella sacralità del pranzo, assaporando ogni boccone con un rispetto quasi religioso. Eppure, nel corso di questa cerimonia gastronomica, le pause del mio racconto facevano irruzione, un flusso narrativo che, invece di interrompere, si fondeva armoniosamente con l'esperienza culinaria. La mia commensale, lì seduta con occhi scintillanti, non poteva fare a meno di essere attratta dalla narrazione che le stavo regalando. La storia del passato, una sorta di viaggio temporale narrato tra una portata e l'altra, l'aveva completamente affascinata, trasportandola in un mondo di avventure e rivelazioni.
    Il suo stupore raggiunse l'apice quando le rivelai un capitolo in cui il suo amato villaggio, ora così prezioso e benevolo, si trovava a giocare il ruolo del "cattivo" nella trama della storia. La sua bocca rimase spalancata in un'espressione di meraviglia e incredulità, mentre il passato del suo villaggio svelava sfaccettature sorprendenti e sconosciute. Era come se il velo del tempo si squarciasse, rivelando segreti sepolti e permettendole di vedere la sua comunità sotto una nuova luce. E così, tra il gusto raffinato di ogni portata e la trama intricata del mio racconto, la nostra cena si trasformò in un'esperienza sensoriale completa. Il cibo nutriva il corpo, mentre la storia nutriva l'anima, intrecciandosi in un connubio di sapori e racconti che rendevano quel momento indimenticabile. La tavola diventò un palcoscenico in cui la gastronomia e la narrazione danzavano insieme, creando un'armonia di emozioni e scoperte che avrebbe reso indelebile quella serata nella memoria di entrambi. Azula mi confessò che lei era solo una bambina all'epoca. Io rimasi interdetto. Quanti anni erano passati? Dieci? Quindici? Non ricordava con precisione quanti anni nel passato era ambientato il suo racconto o meglio, gli sembrava così vivido nella sua memoria che avrebbe potuto giurare fosse successo solo un paio d'anni prima e non più.
    C'è qualcosa che non mi torna Kyoshiro-san. Posso domandarti come mai sei, allora, tornato a lavorare per la Nebbia? Ti prego, non so molto degli anni dell'Impero del Fuoco. Sia mio Zio che mio Padre non mi hanno detto nulla. Dimmi, se non ti dispiace, di più su tutto quello che è accaduto in quel periodo e di cosa è successo da lì in poi.
    Scrollai le spalle con noncuranza, cercando di non far trasparire l'amarezza che mi avvolgeva. Mentre il brusio del villaggio proseguiva intorno a noi, riflettevo sui molteplici motivi che potessero celarsi dietro la mia repentina espulsione. Forse i vertici del villaggio temevano la mia presenza, sospettandomi addirittura di essere una spia infiltrata, desiderosi di liberarsi di me il prima possibile. O forse, nell'atmosfera tesa e diffidente che seguì la caduta dell'Impero, gli abitanti della Foglia avevano sviluppato una sorta di timore irrazionale nei confronti degli estranei, specialmente considerando il massiccio esodo di criminali che li aveva seguiti. Ricordai l'evento che avevano chiamato "La cacciata dei traditori", quando la paura dell'infiltrazione criminale li aveva spinti a scacciare chiunque fosse sospettato di tradimento. Ero stato rispedito al mio villaggio natio, non abbandonato nelle terre di Nessuno, un gesto che poteva suggerire un qualche legame o accordo con il Villaggio della Nebbia. Forse quest'ultimo aveva insistito sul mio reintegro, timoroso che potessi rivelare informazioni compromettenti sulle loro attività. E così, in mezzo a domande senza risposta e speculazioni sulle dinamiche politiche, mi ritrovai ad affrontare la realtà della mia situazione, cercando di adattarmi a un ritorno che non avevo previsto e a una comunità che, forse, aveva perso fiducia in me. L'aria densa di sospetto permeava le relazioni, e il mio ruolo diventava sempre più intricato in questo intricato gioco di alleanze e segreti. La Foglia, nel suo fervore di proteggere sé stessa, aveva scatenato una serie di eventi che avrebbero plasmato il mio destino in modi ancora inimmaginabili. E' da collocare in quel periodo temporale anche l'apparizione di Gyuuki nella mia vita. Un gruppo di ex Imperialisti aveva studiato il tutto: Liberarsi del demone a otto code, di un muukenin e di un alleato che aveva voltato loro le spalle. Parlammo degli eventi in questione e durante il pranzo raccontai un mucchio di cose. Anche cose che forse non era il caso di raccontare. Lasciai una manciata di monete sul tavolo, a sufficienza per poter pagare il mio pranzo e quello di Azula e riprendemmo il viaggio lungo la costa orientale, seguendo il sinuoso tracciato verso sud. Mentre percorrevamo il litorale, il mare si estendeva maestoso a sinistra, mentre a destra una catena montuosa, ricoperta di boschi, ci faceva ombra e ci proteggeva dalla luce diretta del sole. Con il progredire del nostro viaggio, il sole intraprese la sua lenta discesa, gettando tonalità calde sulle cime delle montagne nel pomeriggio. Le ombre si allungavano, preannunciando l'arrivo imminente della notte. Dopo diverse ore di cammino, decidemmo di stabilire il campo per la notte. Mentre il crepuscolo faceva capolino, ci accingemmo a cercare un luogo adeguato per il riposo. Ancora un paio d'ore trascorsero, e finalmente, da una ripida scogliera, Sen si stagliò all'orizzonte come un quadro che si svela lentamente. Sen giaceva al centro di una lunga e stretta striscia di terra, posizionata strategicamente tra due possenti mari, uno a est e l'altro a ovest. Questa collocazione geografica conferiva a Sen un'importanza notevole, in quanto crocevia di commerci e interazioni tra le due grandi distese d'acqua. L'insediamento sorgeva ai piedi di una imponente catena montuosa, che si estendeva sul lato est del villaggio. Queste montagne, maestose raccoglievano l'umidità dei venti dell'est venendo avvolte spesso da nebbie misteriose che contribuivano a creare uno scenario spettacolare e suggestivo. I loro picchi, spesso coperti di neve durante l'inverno, emergevano come guardiani naturali del paesaggio circostante. Al vertice delle montagne, in una posizione dominante, si ergeva una roccaforte che aveva visto giorni di gloria ormai passati. Un tempo utilizzata come baluardo difensivo per il villaggio sottostante, la roccaforte era ora un'ombra del suo antico splendore. Abbandonata e desolata, si fondeva con il paesaggio circostante, mimetizzandosi tra i boschi che ne avevano gradualmente reclamato il territorio. Le sue mura di pietra, ormai logorate dal tempo, si intrecciavano con l'edera e altri elementi naturali, creando un'atmosfera lugubre e nostalgica.
    Propongo di fermarci qui per la notte. Serviranno un altro paio d'ore per arrivare a Sen. Eviterei di accendere fuochi. Da quella roccaforte sarebbe sicuramente visibile e potrebbero venire a controllare. Farò io il primo turno di guardia, ok?
    Kyoshiro:
    Senshingu rokubōsei shīru - Sigillo del Pentagramma Percettivo
    sensing_pentagram_zpsgbt6jk2d
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Fuuinjutsu
    Al termine di questo Fuuinjutsu si appoggeranno entrambe le mani a terra, rilasciando un sigillo che prenderà la forma di una stella a sei punte inscritta in un cerchio. Una volta apposto il sigillo sarà necessario attendere un paio di secondi, al termine dei quali comincerà a brillare, informando l'utilizzatore della sua attivazione. Il sigillo rilascerà Chakra sul terreno per un raggio di un chilometro dal suo epicentro che risulterà il punto al centro della stella. Il resto del sigillo simbolizzerà la mappa della zona tenuta sotto controllo dallo stesso e su di esso appariranno dei puntini rossi che rappresenteranno qualsiasi persona entro la sua portata. L'utilizzatore sarà costretto a tenere le mani a terra per tutta la durata della Tecnica e i puntini rossi si muoveranno seguendo la direzione delle persone che rappresenteranno. Chi mantiene la Tecnica potrà distinguere quali dei puntini siano ninja e quali no. Tramite questa Tecnica si potrà sapere con buona certezza dove si troveranno possibili intrusi o persone in avvicinamento. La Tecnica per la sua lunga esecuzione e la necessità di rimanere concentrati perché funzioni, viene principalmente utilizzata a scopo strategico o come supporto nelle missioni, in quanto è molto difficile metterla in pratica in combattimento.
    Non può essere usata in Combattimento.
    Consumo: N/A

    Composi i sigilli e poggiai le mani al suolo irrorando la terra di un sottile strato di chakra che viaggiò per un kilometro tutt'attorno e come le onde di un sonar, avrebbe rilevato la presenza di qualcuno. Nessun puntino rosso nel raggio di un Kilometro. Avrei di tanto in tanto controllato in quel modo che nessuno si stesse avvicinando.

    Kyoshiro Tsuuya
    wh6Ryt8


    Chakra: 505
    Mentale: [Perfetto]
    Fisico: [Perfetto]
    Note: [Omoi, Omoi, Prima, Lama Nera, Samehada; Nel sigillo sul braccio.]
    Forza:
    Veloc:
    EQUIPAGGIAMENTO
    Doppiaborsa
    ╠═ Doppiaborsa[Kunai 10; Shuriken 20; Senbon 20; CarteBomba 4; CarteBomba 5; Rasoi 23;]
    ╠═ Sigilli evocazione[senbon 40]
    ╠═ Foderi[Omoikarui; Omoikarui]
    ╠═ Rotolo Multiplo[Katana V(a); Katana V(b); Katana V(c); Prime; Lama Nera ;]
    ╠═ Fascia con tasche[Samehada; Apitossina sintetica (2);]
    ╠═ Gilet Kiri[Pup.Esplosivi ; Pillole soldato 3; Pillole soldato 3;]
    ╠═ Tasca doppia[Grimaldelli; - ;]
    ╠═ Fascia da coscia[- Veleno debole x3; - Veleno letale x1; - Veleno intermedio x2; Antidoto;]
    ╠═ Mantello scuro[- Granata antisommossa (5);]
    ╠═ Rotolo Maggiore[-;]
    ╠═ Taschino Supplementare[- ;]
    ╚═ Taschino Da braccio[- ;]
    VESTIARIO
    ╠═ Benda di cuoio [occhio SX]
    ╠═ Lame retrattili
    ╠═ Parabraccia
    ╠═ Parastinchi
    ╠═ Guanti chiodati
    ╠═ Gomitiere
    ╠═ Armatura di cuoio
    ╠═ Pettorina in metallo
    ╚═ Strisce di cuoio
     
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    Le parole di Kyoshiro riempiono l'aria mentre degustiamo il pasto nel ristorantino sul golfo del fuoco. La conversazione si snoda tra ricordi di un passato segnato dall'Impero e dalle sfide che ne sono derivate. Kyoshiro, con la sua voce calma, dipinge un quadro delle intricazioni politiche e delle tensioni interne a Konoha anche dopo la fine dell'Impero. Il suo racconto tocca le sfere dell'imperialismo persistente e delle percezioni ambigue nei confronti dei ninja che, come lui, hanno attraversato periodi di cambiamento tumultuoso. Lo shinobi menziona così tante cose che attirano la mia attenzione, ma è la risata improvvisa del Nekomata che riposa dentro di me a suscitare curiosità e un senso di sorpresa. La risata del Nekomata risuona nella mia mente, un suono giocoso che contrasta con la serietà della conversazione. Come se qualcosa avesse scatenato un ricordo o una reazione nel misterioso compagno felino che risiede dentro di me.
    "Sai preferivo forse quando dormivi e basta" commento, rivolgendomi al Nekomata che condivide questo spazio con me. "Cosa trovi così divertente riguardo a quello che dice Kyoshiro?"
    La risposta del Nekomata, sebbene espressa attraverso risate felini, sembra trasmettere una sensazione di familiarità o, forse, una conoscenza più profonda di ciò che Kyoshiro sta raccontando.
    "Va bene, continuiamo così."
    Dopo aver concluso il pasto, Kyoshiro decide di pagare, dimostrando una generosità che riflette la connessione crescente tra noi. Lascio una mancia sul tavolo, un piccolo gesto di gratitudine per la bontà del cibo e l'atmosfera del villaggio sul golfo del fuoco, e ci rimettiamo in marcia. Il viaggio prosegue, e il paesaggio in continua evoluzione scorre oltre i nostri occhi. Il sole dipinge il cielo con sfumature arancioni e rosa mentre avanziamo, il calar della giornata avvolge il nostro cammino. A fine giornata, poco a poco che ci avviciniamo alle zone circostanti Sen, la familiarità si fa più evidente. Riconosco le sagome delle maestose montagne che circondano la cittadina, le loro vette imponenti che si ergono contro il cielo al tramonto. Le montagne, con le loro creste irregolari, sono come custodi silenziosi della città, testimoni di molte storie e avvenimenti.
    "Quante volte dovrò venire qua per fronteggiare minacce così orribili?"
    La roccia scura delle cime, il verde dei pendii ricoperti di alberi e la presenza imponente delle montagne creano uno scenario che si fonde con la storia stessa di Sen. Il sentiero che percorriamo si snoda tra le pieghe delle colline, offrendo una vista panoramica sulla città e sulle sue vicinanze. I colori caldi del tramonto dipingono il paesaggio con sfumature dorate, dando alla città un'atmosfera accogliente malgrado le prove che ha affrontato. La brezza fresca delle montagne accarezza il volto mentre avanziamo, portando con sé il profumo di pini e muschio. Le montagne, con la loro maestosità, sono testimoni silenziosi di generazioni, e ogni piega della loro superficie sembra raccontare storie di coraggio e resistenza. Cala ormai la sera e Kyoshiro propone di fare a turno per la guardia. Utilizza una tecnica che conosco molto bene e spulcio anche io chi vi fosse in quell'aria. Fortunatamente di shinobi nemmeno l'ombra ma qualche puntino grigio quasi ai limiti della mappa vi sono eccome.
    << Va bene, riposo un po'. Ci vediamo tra quattro ore. >>
    Afferro un mantello che mi sono portata coprendomi e poggiando le spalle su di un tronco. Purtroppo non abbiamo (avuto) molto tempo nemmeno per poter mettere una tenda e riposare per bene.
    "Ed evocare Gamamise è fuori discussione, farei troppo casino inutilmente."

    Qualche ora più tardi
    La notte avvolge il campo con il suo manto scuro, e l'accampamento diventa un'oasi di calma sotto il cielo stellato. Dopo aver riposato per alcune ore, decido di alzarmi in silenzio, risvegliata da una chiamata interiore. Dopo essermi un attimo nascosta per fare i miei bisogni noto, dopo essere tornata, che Kyoshiro, ancora vigile, osserva qualcosa e in maniera rassicurante gli comunico che è il suo turno di riposo.
    << Kyoshiro, vai a riposare. Ci penso io. >>
    Mi siedo nel masso precedentemente usato dallo shinobi della nebbia e mi stringo con la coperta. Seduta osservo le stelle e la fioca luce lunare, i miei pensieri divagano come foglie portate dal vento. Rifletto sulla missione che ci ha portato qui, su Sen e sulle persone che la abitano. Le loro vite sono intrecciate con le montagne e i sentieri che abbiamo attraversato, e sento la responsabilità di portare luce in un'oscurità che ha afflitto la città. Mi preparo per mangiare qualcosa, una piccola cena notturna che si svolge nel silenzio della notte. Il cibo è semplice, ma il gusto è accentuato dall'aria frizzante della montagna. Mangio con calma, sentendo il sapore di ogni boccone mescolarsi al chiarore del focolare. Il suono notturno della natura accompagna i miei pensieri. Gli insetti notturni creano una sinfonia delicata, e il vento leggero sussurra tra gli alberi circostanti. In questo momento di solitudine, mi connetto con la forza tranquilla della natura, cercando ispirazione e chiarezza nei suoi segreti millenari.
    "Oh quanto mi manca il periodo di addestramento con Shima. Che pace, sai Gatta? Ti sarebbe piaciuto pure a te."
    Il cielo stellato si apre sopra di me, un manto scintillante che sembra contenere il racconto di innumerevoli avventure. Mi perdo tra le costellazioni, cercando risposte tra le stelle lontane. La notte è un ponte tra il passato e il futuro, e trovo un rifugio temporaneo per le mie riflessioni perdendomi in una meditazione ad occhi aperti. Una volta rilassatomi effettuo anche io lo stesso fuinjutsu utilizzato da Kyoshiro precedentemente, poggio le mani sul terreno ed una mappa compare sul terreno.
    Senshingu rokubōsei shīru - Sigillo del Pentagramma Percettivo
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    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Fuuinjutsu
    Al termine di questo Fuuinjutsu si appoggeranno entrambe le mani a terra, rilasciando un sigillo che prenderà la forma di una stella a sei punte inscritta in un cerchio. Una volta apposto il sigillo sarà necessario attendere un paio di secondi, al termine dei quali comincerà a brillare, informando l'utilizzatore della sua attivazione. Il sigillo rilascerà Chakra sul terreno per un raggio di un chilometro dal suo epicentro che risulterà il punto al centro della stella. Il resto del sigillo simbolizzerà la mappa della zona tenuta sotto controllo dallo stesso e su di esso appariranno dei puntini rossi che rappresenteranno qualsiasi persona entro la sua portata. L'utilizzatore sarà costretto a tenere le mani a terra per tutta la durata della Tecnica e i puntini rossi si muoveranno seguendo la direzione delle persone che rappresenteranno. Chi mantiene la Tecnica potrà distinguere quali dei puntini siano ninja e quali no. Tramite questa Tecnica si potrà sapere con buona certezza dove si troveranno possibili intrusi o persone in avvicinamento. La Tecnica per la sua lunga esecuzione e la necessità di rimanere concentrati perché funzioni, viene principalmente utilizzata a scopo strategico o come supporto nelle missioni, in quanto è molto difficile metterla in pratica in combattimento.
    Non può essere usata in Combattimento.
    Consumo: N/A

    Tutto d'un tratto, sempre ai limiti della mappa, appare un puntino rosso ma tutt'un tratto scompare immediatamente.
    "Che diavolo sta succedendo?"
    Mi accingo a svegliare Kyoshiro, l'alba sta giungendo e qualcosa di terrificante si è appena mosso in direzione di Sen. Che in mezzo vi siano altre forze misteriose come quelle del Nuè?
    << Kyoshiro sveglia! Credo che qualcuno sia stato appena rapito! >>
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    Stato FisicoPerfetto

    Azula Shimura
    Stato PsicologicoSerenaChakra: 220
    Accumulo Chakra Eremitico: 0/3 Turni
    Chakra Bonus Eremitico: 0
    Chakra Bonus Demoniaco: 0
    FisicoForza:Resistenza:
    MotorioVelocità:Agilità:
    BorsaAccessori
    Radiolina
    Filo Metallico (30 m)
    Armi
    Rasoi (25/25)
    Shurinken a Tre Punte (30/30)
    EquipaggiamentoOcchialoni & Coprifronte Konoha (un tutt'uno)
    Bende
    Gilet Konoha
    Palla Luce (2/2)
    Tecniche TurnoManipolazione Elementale (N/A)
    Pentagramma Percettivo (N/A)
    Note: Max. Kage Bunshin (2)
    Tecnica del Demone (Sempre Attiva)
    EvocazioneFeriteTecniche
     


    Edited by Askëladd - 5/3/2024, 18:59
     
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    Parlato - Pensato - Parlato Gyuki - Pensato Gyuki - Parlato Azula


    Va bene, riposo un po'. Ci vediamo tra quattro ore.
    Azula accettò di prendere il primo turno di riposo mentre io mi assunsi il compito di montare la guardia. Il vespro aveva ceduto il passo a un crepuscolo nitido, e il sole era già sceso dietro le montagne a ovest. Avevamo scelto un luogo strategico su una scogliera lungo la costa, molto vicino a Sen e in prossimità della maestosa Fortezza. Nella penombra che precedeva la notte, i miei occhi scrutavano il castello. La sua imponenza e vastità facevano sorgere in me l'immagine di un considerevole numero di uomini stipati al suo interno. Una tale forza doveva richiedere un notevole approvvigionamento, e per questo motivo gli ostaggi erano intrappolati nelle segrete da ben dieci giorni, in attesa che il riscatto fosse pagato. L'oscurità avanzava, e con essa si accendevano le luci sulla montagna. Dalla struttura, numerose fiaccole illuminavano il panorama, segno di un aumento delle misure di sicurezza. La notte si stendeva silenziosa su Sen e dintorni mentre Azula riposava. Il turno di guardia notturno, inizialmente monotono, si svolgeva con la tranquillità di una calma apparente. Dalla scogliera, potevo sentire il rumore regolare delle onde infrangersi sulla costa, un suono rassicurante e costante. La città dormiva, e solo un'occasionalità di lontani rumori notturni si faceva sentire. Il mio principale passatempo durante le ore di veglia era rivolto al cielo stellato. La volta celeste si dispiegava sopra di me, punteggiata da innumerevoli stelle scintillanti. La Via Lattea, una striscia luminosa e maestosa, si stagliava chiaramente contro l'oscurità del firmamento. Mi perdevo nell'infinità del cosmo, cercando costellazioni familiari e riflettendo sulla vastità dell'universo. Il silenzio notturno veniva occasionalmente interrotto dal richiamo di qualche animale notturno o dal fruscio di una leggera brezza marina. Guardando oltre la scogliera, l'orizzonte marino si fondeva con il cielo stellato, creando un'atmosfera di quiete e mistero. Infine giunse la fine del turno di guardia. Azula si era svegliata senza che dovessi chiamarla. Mi accorsi subito che si era destata fin dai primi movimenti che fece ma non dissi nulla. Continuai ad osservare impassibile la montagna in cerca di qualsiasi cambiamento o segno di presenza di uomini nel bosco.
    Kyoshiro, vai a riposare. Ci penso io.
    Con un leggero cenno di assenso, mi sollevai dalla posizione in cui ero rimasto per ore. Nonostante avessi mantenuto la vigilanza, non mi ero concesso molti movimenti. Era giunto il momento di allungare schiena e gambe, di liberarle dalla loro staticità prima di cercare una posizione più confortevole per il breve riposo che mi attendeva. La stanchezza non faceva davvero capolino; il viaggio fino a Konoha era stato trascorso sonnecchiando, e le energie pervadevano ancora il mio corpo. Avevo tuttavia deciso di concedermi quelle quattro ore di riposo, per due ragioni ben precise. La prima, e non meno importante, era dimostrare ad Azula parità di comportamento e fiducia reciproca. Se avessi rifiutato di riposare, la giovane avrebbe potuto erroneamente percepire una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Inoltre, con l'assalto alla fortezza previsto per il giorno successivo, affrontarlo al massimo delle energie era un'opportunità cruciale. La seconda ragione era la presenza di Gyuuki, il quale avrebbe continuato a vegliare su di me anche durante il riposo. Così, mi distesi per riposare, ma il sonno che mi avvolse fu estremamente leggero. Ogni sussurro del vento tra le fronde degli alberi, ogni suono notturno, faceva sì che restassi in uno stato di veglia semi-constante. Poco prima della conclusione del mio turno di riposo, fu la voce di Azula a richiamarmi alla piena consapevolezza dell'ambiente circostante.
    Kyoshiro sveglia! Credo che qualcuno sia stato appena rapito!
    Kyoshiro:
    Kagura Shingan - Occhio Psichico del Kagura
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette all'utilizzatore di percepire qualsiasi individuo, Evocazione o Jutsu composto di puro Chakra nel raggio di ben dieci chilometri. Il Ninja può determinare la posizione esatta dei soggetti individuati e percepire con precisione la forza del loro Chakra, il che gli permette di stabilire a grandi linee il livello di forza del soggetto esaminato. Potranno percepire le fluttuazioni del Chakra sia proprio che delle altre persone e grazie a questo capire se siano sotto l'influsso di un Genjutsu o meno, inoltre potranno percepire a grandi linee se una persona sta impastando il Chakra grazie all'oscillazione dello stesso, anche se si dovrà rimanere concentrati sul sistema circolatorio che si sta osservando. Sono anche in grado di capire se il Chakra del nemico è di natura buona o malvagia; ma ciò solo su soggetti che tendono estremamente da un lato o all'altro. Se hanno già avuto modo di percepire il Chakra del soggetto incriminato mediante la tecnica, possono anche fra mille soggetti trovare esattamente colui che stanno cercando. Non possono tuttavia distinguere eventuali cloni d'entità fisica dall'originale. Infine, possono immediatamente capire in base alle alterazioni del Chakra se un soggetto dinanzi a se sta dicendo la verità oppure meno.
    Se utilizzata a fini investigativi durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
    Consumo: N/A (A Turno)

    Non appena Azula iniziò a parlare, il suo tono carico di preoccupazione mi mise in allarme istantaneamente. Senza esitare, attivai l'Occhio Psichico, consentendomi di scandagliare la valle e concentrarmi sul luogo esatto in cui la donna aveva avvertito l'anomalia. Attraverso questa proiezione sensoriale, iniziai a esaminare il fitto bosco circostante. La mia analisi rivelò la presenza di un gruppo di persone nell'area designata. Attraverso la percezione delle loro aure di chakra, riuscii a distinguere chiaramente che tre di loro emettevano un'energia chiaramente malvagia, mentre la quarta persona risultava più neutrale. Approfondendo la mia indagine, riuscivo persino a sondare gli stati d'animo delle persone coinvolte. Le prime tre emanavano rabbia e divertimento, mentre la quarta era pervasa da un terrore palpabile. Il fatto che si stessero dirigendo verso la Fortezza confermava l'intuizione di Azula. A questo punto, la decisione su come agire si poneva come un bivio delicato. Intervenire avrebbe certamente salvato la vita dell'individuo terrorizzato, ma avrebbe anche compromesso l'effetto sorpresa, mettendo potenzialmente a repentaglio la sicurezza degli altri ostaggi. La tensione cresceva, e la scelta tra agire e osservare richiedeva un'attenta ponderazione delle conseguenze.
    Azula, sai bene che non possiamo intervenire, anche se questa cosa sta succedendo sotto i nostri occhi?
    La mia determinazione era salda e decisa. Non potevamo permetterci di rischiare l'intera missione per un singolo individuo, per quanto drammatica fosse la sua situazione. Era una scelta tra due opzioni ben distinte: avviare un assalto diretto, con il rischio di perdere informazioni cruciali riguardo al numero e alle abilità dei banditi che occupavano la fortezza, oppure adottare un approccio più strategico. Quest'ultimo prevedeva di raggiungere Sen, valutare la situazione in modo più approfondito e magari optare per un ingresso più discreto, magari attraverso il pagamento del tributo richiesto. Era fondamentale tenere a mente che uno degli obiettivi principali della missione era il rilascio degli ostaggi. La scelta tra un approccio diretto e uno più tattico richiedeva una valutazione attenta delle priorità e delle conseguenze a breve e lungo termine. La tensione cresceva, e ciascuna decisione avrebbe plasmato il corso delle prossime fasi della nostra missione.

    Kyoshiro Tsuuya
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    ╠═ Doppiaborsa[Kunai 10; Shuriken 20; Senbon 20; CarteBomba 4; CarteBomba 5; Rasoi 23;]
    ╠═ Sigilli evocazione[senbon 40]
    ╠═ Foderi[Omoikarui; Omoikarui]
    ╠═ Rotolo Multiplo[Katana V(a); Katana V(b); Katana V(c); Prime; Lama Nera ;]
    ╠═ Fascia con tasche[Samehada; Apitossina sintetica (2);]
    ╠═ Gilet Kiri[Pup.Esplosivi ; Pillole soldato 3; Pillole soldato 3;]
    ╠═ Tasca doppia[Grimaldelli; - ;]
    ╠═ Fascia da coscia[- Veleno debole x3; - Veleno letale x1; - Veleno intermedio x2; Antidoto;]
    ╠═ Mantello scuro[- Granata antisommossa (5);]
    ╠═ Rotolo Maggiore[-;]
    ╠═ Taschino Supplementare[- ;]
    ╚═ Taschino Da braccio[- ;]
    VESTIARIO
    ╠═ Benda di cuoio [occhio SX]
    ╠═ Lame retrattili
    ╠═ Parabraccia
    ╠═ Parastinchi
    ╠═ Guanti chiodati
    ╠═ Gomitiere
    ╠═ Armatura di cuoio
    ╠═ Pettorina in metallo
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    Al termine di questo Fuuinjutsu si appoggeranno entrambe le mani a terra, rilasciando un sigillo che prenderà la forma di una stella a sei punte inscritta in un cerchio. Una volta apposto il sigillo sarà necessario attendere un paio di secondi, al termine dei quali comincerà a brillare, informando l'utilizzatore della sua attivazione. Il sigillo rilascerà Chakra sul terreno per un raggio di un chilometro dal suo epicentro che risulterà il punto al centro della stella. Il resto del sigillo simbolizzerà la mappa della zona tenuta sotto controllo dallo stesso e su di esso appariranno dei puntini rossi che rappresenteranno qualsiasi persona entro la sua portata. L'utilizzatore sarà costretto a tenere le mani a terra per tutta la durata della Tecnica e i puntini rossi si muoveranno seguendo la direzione delle persone che rappresenteranno. Chi mantiene la Tecnica potrà distinguere quali dei puntini siano ninja e quali no. Tramite questa Tecnica si potrà sapere con buona certezza dove si troveranno possibili intrusi o persone in avvicinamento. La Tecnica per la sua lunga esecuzione e la necessità di rimanere concentrati perché funzioni, viene principalmente utilizzata a scopo strategico o come supporto nelle missioni, in quanto è molto difficile metterla in pratica in combattimento.
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    Kyoshiro si desta prontamente al suono dell'allarme dato dalla mia voce, il suo occhio si apre con una rapidità che denota l'addestramento di un ninja esperto. La notte è penetrata profondamente, ma la mia percezione avverte un'irregolarità nel tranquillo respiro della cittadina di Sen. La mappa, illuminata solo da una tenue luce di luna, mostra solo una serie di pallini rossi che si muovono in modo frenetico, come stelle in una danza disordinata.
    "Non riesco a capire, compaiono e scompaiono. Dannazione, sicuramente escono dal raggio d'azione."
    Guardo Kyoshiro, il suo sguardo scrutatore è rivolto alla città, con il suo fisico proiettato sulla stessa pronto a scattare. Un'aura di concentrazione avvolge il suo viso, mentre cerca di discernere cosa stia effettivamente accadendo a Sen. La notte è cupa e silenziosa, rotta solo dal fruscio degli alberi e dai suoni occasionali che emergono dalla cittadina. I pallini rossi sulla mappa pulsano, e scompaiono segnali di movimenti che sfuggono ancora alla mia comprensione.
    << Cosa sta succedendo Kyoshiro-san? E' quello che temo? >>
    Kyoshiro, con un'abilità che sfugge alla mia comprensione, decifra la situazione in tutta la sua complessità. La sua espressione si rafforza con una chiarezza improvvisa, ma la notizia che ci comunica mi colpisce come un fulmine. La rabbia ferve dentro di me quando comprendo che, nonostante la nostra volontà di intervenire, dobbiamo astenerci. Le mie mani si stringono con forza mentre il mio braccio carbonizzato, adornato dal rosario, si anima di una feroce determinazione. La rabbia sale come un'ondata, una risposta naturale alla frustrazione di vedere una situazione sfuggire al nostro controllo, e il pugno che sferra il terreno è un grido silenzioso di impotenza.
    << Merda! >>
    Il suono del mio pugno colpire il suolo risuona nell'aria notturna, un eco di frustrazione e desiderio di agire. Tiro un sospiro ed annullo la tecnica di sigillo, rivelandosi più inutile di quel che pensassi.
    << Cosa vogliamo fare? Restare qui? >>
    La rabbia e la frustrazione pulsano nel mio petto mentre mi alzo e mi dirigo verso la città di Sen. La notte accoglie i miei passi, e il terreno sotto di me sembra vibrare con l'energia intensa delle emozioni che mi guidano.
    << Mi dispiace che non sei riuscito a riposare per bene Kyoshiro. Ormai manca poco all'alba e conviene raccogliere più informazioni possibili su questi assalitori. >>
    La città di Sen si avvicina mentre scendo lungo il sentiero. Le case, testimoni delle gioie e delle sofferenze della comunità, si stagliano contro il cielo notturno. Il mio braccio carbonizzato, adornato dal rosario, è un simbolo della mia determinazione nonostante le difficoltà. Con la consapevolezza di ciò che è accaduto, la mia volontà si rafforza. Ho deciso di raccogliere informazioni, di scavare nelle ombre della notte per comprendere il destino che ha colpito Sen. Il sentiero scivola giù dalla montagna, e il mio sguardo, ora puntato verso l'orizzonte in lontananza, osserva il cielo che si schiarisce all'arrivo dell'alba. Il sole sta per albeggiare, tingendo il mondo intorno di tonalità calde. I cancelli di Sen emergono nella distanza, una vista familiare che porta con sé un turbine di ricordi.
    "Quanto tempo è passato."
    Le mura della città, testimoni mute degli eventi passati, sembrano custodire storie di tradimenti e inganni. Il medico traditore, la sua ambizione di ottenere il potere dei Reibi e del Nué attraverso l'inganno della povera popolazione, risuona nella mia memoria come un eco del passato. Immagini di un tempo in cui l'oscurità si annidava tra le strade di Sen, mascherata dalla promessa di potere e redenzione. Le cicatrici di quei momenti difficili sono ancora presenti, invisibili come fili sottili che collegano il presente al passato. Mentre mi avvicino ai cancelli di Sen, le immagini del tradimento del medico riaffiorano vivide nella mia mente. Il suo piano astuto, la sua manipolazione della popolazione in cerca di speranza, sono ricordi che bruciano come braci sotto la cenere. L'alba si dipinge nel cielo, lanciando raggi dorati sul paesaggio che si svela mentre scendo dalla montagna. Il sentiero serpeggia attraverso la natura che si risveglia, e il suono di uccelli e ruscelli accompagna il mio cammino. La brezza mattutina accarezza la mia pelle, portando con sé l'odore fresco di foglie e terra. I cancelli si stagliano imponenti, testimoni silenziosi della storia di Sen. Le mura antiche raccontano di giorni di gloria e notti di oscurità. Il mio sguardo si posa sui dettagli delle porte, il legno consumato e i segni del tempo, come cicatrici che narrano la storia della città.
    << Siamo arrivati, sbrighiamoci a salvare questi poveri bastardi. >>
    Mentre mi avvicino ai cancelli, due guardie con gli emblemi di Konoha si stagliano di fronte a me, fermando il mio passaggio con occhi scrutatori. Le loro uniformi mostrano la disciplina e l'autorità della Foglia, ma la situazione che mi accoglie è tutt'altro che ordinaria. I loro sguardi interrogativi mi scrutano mentre una delle guardie chiede: << Chi sei tu, e quale è il motivo della tua presenza qui? >>
    Con una voce calma e risoluta, spiego la mia identità e la missione che mi ha portato a Sen. Parlo dei rapimenti, della richiesta di riscatto, e dell'importanza di agire tempestivamente per liberare gli ostaggi e svelare il mistero che avvolge la città. Ma c'è qualcosa che non va, i loro occhi sono carichi di tristezza.
    << Cosa aspettate ad aprire? >>
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    Bende
    Gilet Konoha
    Palla Luce (2/2)
    Tecniche TurnoPentagramma Percettivo (N/A)Note: Max. Kage Bunshin (2)
    Tecnica del Demone (Sempre Attiva)
    EvocazioneFeriteTecniche
     
     
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