Come per festeggiare l'equilibrio raggiunto fu organizzato il "Primo Torneo di Selezione dei Chunin", fu la Foglia ad ospitare gli altri villaggi e in quei giorni molte giovani promesse fecero brillare la propria stella dando vita ad uno spettacolo a dir poco raro, qualcosa però andò storto. Al termine ci fu uno scontro alle porte del villaggio in cui fu coinvolto lo Shodaime Hokage. Questi intenzionato a proteggere le mura insieme ai membri della squadra ANBU si impegnò con tutte le sue forze ma nonostante ciò ebbe la peggio e non riuscì ad impedire importanti fughe d'informazioni e il rapimento di alcuni suoi ninja. Si hanno poche testimonianze di quello che accadde quel triste giorno e quel poco grazie a giovani ninja di Konoha che hanno assistito agli scontri: l'aggressore fu Otomika Kaguya, "Lo Spettro d'Argento", un misterioso shinobi che rappresentava al torneo il villaggio nascosto del Suono, altri raccontano che sul posto erano presenti anche due esponenti di Akatsuki ma ad oggi non si hanno effettivi riscontri. Successivamente all'attacco un giovane genin della Foglia arrivato tardi sul posto, sprezzante del pericolo prese a carico il corpo dello Shodaime per fargli avere al più presto delle cure mediche. I giorni e i mesi passarono ma di lui non si ebbero più notizie, probabilmente le ferite riportate erano troppo gravi per essere guarite
Con il tempo si scoprì della dipartita del Kage e i due Saggi anziani di Konoha Hisashi e Sachiyo, cercarono di tenerla nascosta il più a lungo possibile per non allarmare gli abitanti ma non poterono continuare per molto e quando venne il momento del triste annuncio, per non rischiare eventuali attacchi, decisero di nominare un suo successore. Anch'egli del medesimo clan, Nimuo Hyuga divenne il Nindaime Hokage.
Ben presto tuttavia Konoha fu attaccata di nuovo da quella che si scoprì essere un'organizzazione segreta che prendeva il nome di Abukara e fu soltanto grazie all'aiuto di uno straniero se quest'ultima ne uscì sconfitta. In molti ricordano quel giorno infausto come "Il Grande Incendio", nella confusione furono infatti molti i danni subiti alle strutture del villaggio ma gli anziani saggi chiusero un occhio sull'accaduto e dando il via alla ricostruzione ringraziarono il forestiero senza nome originario di Suna. Purtroppo nella guerriglia il Nindaime fu ucciso e fu proprio la kunoichi sua compagna a ritrovarlo. Sconfitto il nemico e passato il pericolo la ragazza fu tenuta d'occhio molto a lungo dagli anziani Saggi e successo dopo successo fu messa in lista tra i migliori candidati per la nuova nomina.
La stella che i due anziani seguivano da lontano con il tempo divenne un jonin affidabile nonchè un membro attivo della squadra speciale e dopo una missione d'infiltrazione in cui smascherò un nuovo ed importante piano di sommossa nei confronti di Konoha, fu ritenuta adatta a ricoprire il ruolo di Sandaime Hokage: il suo nome era Akane Uchiha.
Negli anni a venire il Paese del Fuoco si rivela essere il più stabile, tuttavia periodicamente i Grandi Villaggi si riuniscono ancora per "Il torneo di Selezione dei Chunin", diviene una tradizione, un banco di prova per giovani shinobi e al contempo un modo come un altro per mascherare l'interesse delle varie fazioni di spiare i progressi e le abilità altrui.
Gli imprevisti durante questi Tornei si susseguono tutti gli anni ma più di ogni altro nessuno dimenticherà mai l'anno in cui l'evento fu ospitato per la prima volta a Kiri e il momento in cui il Mizukage Ki Momochi diede l'ordine di far collassare l'arena su se stessa: le lame di cui era composta avrebbero tranciato tutti i partecipanti se non fosse intervenuto prontamente lo Yondaime Kazekage, Sabaku no Keiichi.
Fu quello tuttavia il suo ultimo atto eroico, o almeno l'ultimo che il mondo intero gli riconobbe. Da quel giorno infatti "Il Rosso" scoperti i tradimenti di chi credeva suoi fedeli compagni diventò a sua volta un nukenin e trovando nel Kokage un compagno più che un superiore, inseguì la sua vendetta personale sfruttando le nuove capacità fornite dal sigillo maledetto, caratteristica unica del villaggio del Suono.
Nel mentre Suna e Konoha si alleano, così come Kiri e Oto ma non passa molto tempo prima che il legame tra questi ultimi vacilli portando a una disgrazia che la Nebbia non avrebbe mai dimenticato. Al trono di Kiri sedeva la figlia del Momochi, Illya, la quale sfruttato appieno il legame con il Suono e raggiunti i suoi obiettivi, senza preavviso nè a Kiri nè verso l'alleato, tradì il villaggio del Suono scagliandosi d'improvviso contro il Kokage. Non fu uno scontro fortuito. Illya morì portando con sè il sovrano del Suono e lo fece lasciando la Nebbia in balia della furia di Oto.
Venuto a conoscenza del tradimento infatti il secondo in comando del Suono, l'ex Kazekage Keiichi, marciò su Kiri.
I giorni che seguirono dopo la morte della Momochi furono tremendi per la Nebbia. Di colpo Kiri si ritrovò, senza che nemmeno se ne rendesse conto, in mancanza del Kage e dei suoi sottoposti; gli Shinobi Katana saputo della partenza del Rosso fuggirono dal villaggio anzichè restare a difenderlo, probabilmente per difendere i preziosissimi cimeli della Nebbia dalla furia di Oto. Fu così che quella che era un'ottima alleanza si trasformò in un cappio intorno il collo di Kiri. Il sostituto del Kokage, Sabaku no Keiichi, si scagliò con prepotenza contro la Nebbia bloccando tutto ciò che avevano fatto i Momochi. Tolse la tortura del marchio a fuoco e obbligò ogni Shinobi a portare un chip per evitare la fuga, così da poter controllare qualsiasi caso di rivolte esterne. Messo un funzionario al governo del villaggio, si allontanò da Kiri abbandonandola a sè stessa.
A Oto intanto Hideyoshi Kaguya, l'allievo del defunto Kokage, viene indirizzato al comando.
Nel mentre anche l'alleanza tra Konoha e Suna vacilla e questo dal giorno in cui la Sabbia nominò Kairi Uchiha Rokudaime Kazekage. Essendo un traditore della foglia nonchè ex compagno del Hokage reggente vengono fuori problematiche sulla legittimità di tale incarico ma anche sulla lealtà del villaggio nell'ospitare un traditore nonchè ex membro di Akatsuki. Fortuna volle che gli anziani Saggi di Suna riuscirono a obbligare l'uomo a dimettersi con un compromesso: avrebbero dovuto esaminare un giovane shinobi da lui nominato: Takakuzu Saneatsu. Senza remore i due decisero di accettare il giovane ninja per poterlo manovrare come un burattino, ma di burattini si intendeva più lui di quanto quei due messi assieme avrebbero mai potuto sperare..
Più a nord intanto Kumo restava nell'ombra delle sue preghiere.
Il trono di Sandā durò per ben quasi settant'anni, diventando il Kage che morì più anziano in assoluto. Fu probabilmente lui a creare le mille leggende sulla fondazione di Kumo e sulle vicende del villaggio e con certezza assoluta (anche se gli unici testimoni di ciò sono gli Anziani) le sfruttò per incrementare questa esaltazione, una giovane nascitura del clan Yotsuki, Shiroko.
La giovane Shiroko fu un ottimo strumento di propaganda, dato che aveva una notevole differenza rispetto al resto del clan: la sua pelle era chiara e pallida. Le malelingue esterne al villaggio la definiscono semplicemente una meticcia nata da una relazione adultera tra una Yotsuki e un Ninja di Iwa. In ogni caso, fu strappata immediatamente ai genitori da Sandā che la crebbe sì con l'amore d'un padre, però le indottrinò un'idea ben chiara: "Tu sei una dea". E in quanto dea, fu eletta Raikage appena compiuti i 20 anni, dopo un intensissimo addestramento. Qualche mese dopo morì Sandā Yotsuki, lasciando tutto il potere in mano a quella che sarebbe stata soprannominata "Chichinaru Kami", la Dea Pallida.
"Masayume"
( 正夢 - Sogno che diventa Realtà)
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Poi arrivò il Male in Terra. Tramite una visione mentale un Dio si presentò al mondo intero come l'unico padrone del mondo annunciando l'inizio di un Nuovo Mondo. Il quel giorno infausto risorgeva a Taki, nel Paese delle Cascate, il Tempio sigillato negli inferi del dio che prendeva il nome di Watashi.
Costretti ad assistere ed ascoltare tutti seppero delle intenzioni di queste entità di voler festeggiare l'evento tramite la chiamata di Tredici Prescelti ognuno della quale avrebbe potuto esprimere un qualsiasi desiderio al suo cospetto e vederlo realizzato. Nessun limite fu imposto e fu specificato che ad ogni scelta un raggio viola avrebbe solcato i cieli del mondo a sigillare il legame. Così sancendo il tutto sparì. Il mondo tornò a girare, il tempo a scorrere come se nulla fosse successo.. e nella specie dell'uomo si sarebbe acceso il dubbio e la speranza.
Scontrandosi con l'ignoto nessun sistema di difesa era da considerarsi sicuro e la strategia iniziale applicata dall'Hokage infatti fu una semplice intensificazione dei controlli alle porte e una campagna interna al villaggio per allontanare dal pensiero comune le tentazioni del Dio: manifesti, raduni e qualsiasi iniziativa di propaganda volta a far desistere dal raggiungere il tempio, prescelti o meno che fossero. Messaggi di preoccupazione giunsero da Kumo che ben presto furono estesi a tutti gli altri grandi villaggi dando così iniziò a una discreta collaborazione tra i Paesi per raccogliere informazioni utili a fronteggiare il nemico comune. Sotto accordo giunsero quindi a Konoha molti shinobi della Nuvola con il compito di studiare insieme ai ninja residenti quella creatura ingannevole risorta.
Se la politica applicata risultò efficace durante i primi giorni con il passare del tempo non fu lo stesso, i lampi viola nel cielo sancivano una dopo l'altra le scelte del Dio e con esse aumentavano non solo i dubbi sul futuro incerto ma al tempo stesso la bramosia di una buona parte della popolazione che pregava senza ritegno per essere scelta e poter esaudire i loro sogni. Preoccupata e sconcertata da tanta superficialità l'Hokage organizzò un raduno in piazza dove affacciandosi dalla balconata della magione con eloquenza mise in guardia chiunque avesse tentato di perseguire i suoi scopi dando ascolto alle false promesse di quell'essere, voleva spingerli a desistere, desiderava convincerli di ciò che rendeva davvero gratificante il raggiungimento di un obiettivo: il percorso in sè fatto di sacrifici, la dedizione e il sudore della fronte, principi inscindibili dalla volontà e ribadì così severa infiammandosi sull'importanza di coltivare i propri sogni. Il discorso terminò infine con un'amara sentenza di non ritorno per chi avesse ceduto a simili scorciatoie.
Gli ammonimenti sortirono l'effetto sperato, il vociare si acquietò e uno dei prescelti, Shiho Yamanaka, ebbe il buon senso di mostrare il marchio al suo capo villaggio.
"Masayume"
Watashi: cos'è l'uomo se non CIBO !?
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Ben presto giunse la tredicesima e ultima scelta del Dio. Quel giorno sarebbe rimasto scolpito nella storia, come l'inizio di una guerra, e ancora una volta fu la Raikage la prima a mettersi in contatto con un messaggio di Situazione Critica alla quale l'Hokage rispose con l'immediato rientro degli shinobi in missione.
I primi a fare rapporto al villaggio di persona furono due elementi delle forze di Suna: uno di questi, Hiro Takagi, dimostrò essere uno dei prescelto da Watashi e raccontò che, tramite il marchio che portava dal giorno della scelta, era stato evocato al cospetto di Watashi e fu invitato insieme agli altri dodici ad esprimere il suo desiderio. Il tutto si rivelò però un'enorme trappola per inghiottirli, il Dio infatti voleva usare le loro vite come sacrifici per la sua completa rinascita. L'intervento del più esperto del gruppo però, un jonin di Iwa, sacrificandosi riuscì a mettere in salvo gli altri anche se non servì purtroppo a bloccare l'espandersi della minaccia. Cibatosi di due vite il Dio, pur dichiarandosi incompleto, lasciò che la sua Progenie si liberasse con una velocità immensa.
Dettata legge sul mondo inviando i suoi figli a distruggere ogni angolo del pianeta.
Iwa mantenne le distanze da tutto e tutti ma il cataclisma che Watashi portò con sé mise a dura prova la fede della Roccia e mentre la Progenie avanzava all'interno dei confini, il popolo della Terra cercò rifugio nelle città maggiori, domandando a gran voce che anche Iwa aprisse le porte ai rifugiati. I capi mercenari, tuttavia, suggerirono a Shosuke contro questa possibilità, dato che provviste e denaro non erano da spartire con un popolo che non sentivano loro fratello. Meglio conservarle per combattere i demoni. Tuttavia le forze messe in campo da Iwa non furono mai sufficienti a fermare l'avanzata, e la politica ferrea messa in campo dal Nidaime non impiegò molto a scontrarsi con l'ira del Paese. Due settimane dopo l'inizio della fine, una folla inferocita di disperati sfondò le porte del villaggio, riversandosi per le strade di Iwa e facendo razzia di tutto ciò che capitava a portata di mano. A migliaia morirono, quel giorno, e lo Tsuchikage riuscì a scampare per miracolo, mettendosi in salvo attraverso un passaggio segreto. La Terra aveva preteso dalla Roccia il suo pegno, e la sua definitiva sottomissione, in un bagno di sangue.
Non c'era tempo per correre dietro al Kage esiliato. La Progenie avanzava senza posa, ed era evidente che il Paese necessitava dell'aiuto dei suoi confinanti, per quanto odiati fossero. Così, la gerarchia mercenaria superstite optò per un cambio di rotta, scegliendo trai suoi capitani quella che più aveva il sostegno delle masse. Una donna, cresciuta lontano dal villaggio, trai campi di confine, che aveva già una buona esperienza nel massacrare demoni. Chiye Koizumi.
La shinobi giunse accompagnata dalla sorella minore, sua guardia del corpo, mostrando un fare spensierato e vanesio che mal si addiceva ad un eletto del popolo. Avrebbe dovuto occupare il seggio vacante degli Hokori, e conquistarsi la devozione tradita della Roccia. Non furono in pochi a dubitare di lei.
Quando tuttavia entrò trionfante dai cancelli del villaggio, tutti dovettero ricredersi, e baciarle i piedi. Chiye aveva guidato le forze di resistenza, sconfitto Watashi in combattimento singolo, ristabilito la pace... e molto altro ancora, di voce in voce, di uomo in donna, l'immagine di un nuovo leader andava forgiandosi, qualcosa di cui la Roccia e la Terra avevano un disperato bisogno. Le statue della dinastia furono ben presto sostituite da quelle di una donna alta, vestita di scuro, bella come le notti della steppa, ma altrettanto forte ed inflessibile. Il Sandaime Tsuchikage aveva un solo occhio, ma era più che sufficiente per tenere d'occhio il suo villaggio, la sua gente, e soprattutto gli altri Paesi.
"Watashi"
Quei Germi presto avrebbero infettato il mondo e per fronteggiare questo male in continua espansione fu necessario avere un luogo di riferimento dove organizzarsi, poter unire le forze e respingere il nemico; di comune accordo con i massimi vertici delle autorità dei Paesi ninja fu quindi istituito un Campo Base nel Paese del Fuoco, circa a metà strada tra l'origine dell'infezione e Konoha. L'Hokage partecipò in prima persona alla costruzione e il rifornimento dell'accampamento e lo fece impiegando tutte le risorse a sua disposizione finendo per fornire sostegno agli Shinobi Alleati che giungevano da lontano.
Quando al Campo Base tutto fu pronto non ci volle molto a dare il via alle prime spedizioni contro Watashi e la sua Progenie, i team composti entravano sempre più spesso in scontri diretti con quei mostri raccogliendo alla fine della battaglia preziose informazioni sui punti deboli della specie. Molte furono le perdite nel tempo, così come le ritirate e il sangue versato ma nonostante tutto le notizie giungevano sempre maggiori dai superstiti così come da chi tornava vittorioso: fu solo grazie al loro impegno se si moltiplicavano gli assi nella manica dell'umanità da usare contro il Dio.
Tra questi di gran rilievo fu la scoperta dell'esistenza di antichi artefatti collegati ad antiche divinità, dei o semidei che già in passato avevano già combattuto Watashi finendo per sigillarlo per millenni.
Tra le notizie che giungevano l'intervento di Sabaku no Keiichi in difesa di shinobi della Foglia creò sicuramente scalpore, il Sannin era tornato confermando seppur non in via ufficiale che stava combattendo la loro stessa guerra. Fu dopo aver appreso di questo grande ritorno che l'Hokage, stanca di restare dietro una scrivania si armò del suo forte spirito e decise di scendere in campo: Lo Yōkai di Konoha in prima linea con l'avanguardia.
"Il Giorno del Giudizio"
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L'alleanza degli Shinobi combattè ardue battaglie in ogni dove per tre lunghi anni, diversi Araldi oscuri furono abbattuti ma i figli prediletti da Watashi diedero filo da torcere perfino ai team più esperti e consolidati. Stanco delle innumerevoli battaglie il Dio decide di ritirare le truppe per concentrarsi su un primo grande bersaglio. Tirò a sorte e il nome sfortunato che ne uscì fu Kumo.
Watashi aveva parlato. Come era già successo al principio della grande guerra contro la sua Progenie, aveva dettato le sue parole a tutto il mondo e stavolta senza messaggeri, senza angeli della morte pronti a far riecheggiare i suoi atti, semplicemente si era mostrato nel cielo divenuto buio, nella mente dei ninja, davanti gli occhi di ogni abitante di quelle terre. Il mondo aveva tremato, le onde dei mari si erano alzate e il vento aveva rinvigorito il suo soffiare abbattendosi sugli animi di chiunque non era ancora pronto ad affrontare l'ultima grande guerra.
Kumo era la prima tappa prescelta dalla Divinità oscura, il primo step infernale che i suoi figli, i suoi Generali, avrebbero devastato, depradato e conquistato al loro passaggio.
Era il momento per tutti i ninja di unire le forze e combattere fisicamente chi di questo mondo amato e protetto non faceva neppure parte, era il momento di dimostrare che qualsiasi nemico, qualsiasi faida, qualsiasi taglia, qualsiasi rancore era messa da parte per ristabilire l'ordine degli eventi, senza più un tiranno divino a giostrare la sua guerra.
Era l'alba del Consiglio deciso dagli esponenti dei villaggi maggiori, l'inizio di un nuovo giorno che avrebbe dato la possibilità a Kumo e all'intera terra di provare a difendersi contro un esercito demoniaco, contro arti oscure che in qualche modo, in quegli ultimi tre anni, si erano rivelate. Era l'alleanza globale di tutti i paesi, l'intervento di ogni forza speciale, l'incontro degli strateghi che avrebbero organizzato la difesa contro l'assalto finale del Dio, facendo emergere le risorse del lavoro di squadra e l'abilità di creare un contrattacco, mirato a disintegrare definitivamente Watashi e tutti i suoi figli.
Kumo, Konoha, Kiri, Suna, Iwa, Oto e anche altri paesi minori avevano portato i loro rappresentati nella sala centrale del palazzo del Raikage. Era il Consiglio per la guerra del mondo ninja, la guerra di tutti, la battaglia finale che avrebbe riconosciuto vincitrice l'alleanza degli shinobi o una divinità infernale.
"Masayume"
Il Summit: Pronti alla Battaglia Finale
Al termine del Summit mentre le armate di Watashi si avvicinavano ai confini del Fulmine fu il momento di comunicare agli eserciti di shinobi il piano d'azione.
Le parole della donna al comando riecheggiarono potenti in modo che a tutti potessero udirle, farne scudo e usarle per armare il proprio cuore di coraggio.
Ai Confini e alle Porte, Capo Divisione delle Difese Hyou, ex shinobi e anbu di Kumo che aveva lasciato il suo nome e le sue origini rinascendo all'oscuro di tutti come membro di Akatsuki e Furikami, uno shinobi che metteva ora a disposizione la sua esperienza e le sue conoscenze riguardo l'estensione del perimetro.
Alle Zone adiacenti, Capo Divisione del perimetro esterno Ijiro Kenshin, jonin della Nuvola ed esperto comandante.
Zona Nord, tra montagne e picchi, Capo Divisione dell'Avanguardia e del Reparto di Segnalazione Fujie e Yasei della Sabbia, il due conosciuto a Suna per aver sventato l'avvicinarsi di un'orda di progenie insieme ai compagni Shou e Reiko, l'aracnide e la kunoichi dello Shakuton visibili alle sue spalle.
Zona Sud per le vallate e zona periferica, Capo della Divisione della Retroguardia Shinji Aburame della Foglia, jonin esperto del reparto Medico da Recupero.
Area Ovest nella zona compresa dai campi di allenamento e dei palazzi portanti, capo Divisione Sensitiva e delle Comunicazioni, il principale membro di Akatsuki, Fuyuki Hyuga.
Al Bukigami, tempio Sacro della Nuvola, v'era il Capo Divisione per gli Attacchi Aerei e dalla Lunga Distanza, Kinji Uchiha della Foglia.
Nella Zona Centrale, per le strade del villaggio, Capo Divisione del reparto Medico da Guerra Yo Saito del Suono, ex shinobi della Sabbia.
Zona Est a presenziare il centro storico e la piazza principale, Generale dell'Alleanza Shinobi e capo delle rispettive divisioni, Akane Uchiha, il Sandaime Hokage meglio conosciuto come Yōkai, "lo Spirito demoniaco di Konoha".
I gruppi erano stati formati e annunciati, così come i loro generali che furono chiamati a gestire una piccola frazione di quell'alleanza mondiale.
"Nel Limbo"
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Dopo l'entusiasmo urlato a gran voce dalle varie divisioni ci fu tempo a sufficienza per porsi domande, ognuno mentre raggiungeva la sua postazione ebbe modo di pregare e chiedersi se era davvero giunta la fine del mondo.
Un silenzio ingombrante che sul campo di battaglia rischiava di essere il loro peggior nemico.
Pochi minuti dopo si udirono le prime esplosioni ai confini, lo sferragliare di armi, jutsu ripetuti in concatenazione e urla di dolore. La Progenie non fu sprovveduta come si pensava, applicò strategie meschine, assalti a sorpresa e manipolazioni infingarde in grado di destabilizzare anche alcuni degli shinobi al comando.
La battaglia finale durò un giorno e una notte e al nuovo sorgere del sole Watashi capendo di aver sottovalutato l'unione di così tante abilità decise di intervenire in prima persona. Per farlo il Dio fu costretto a diventare Uomo e per materializzarsi fu costretto a ingerire i suoi ultimi figli prediletti, due Araldi, ovvero uomini corrotti dal suo gene e che lo avrebbero reso mortale.
Sulla terra il cielo si oscurò improvvisamente, le nubi vennero dissolte e Kumo fu in pochi minuti totalmente nuda da ciò che quei fulmini dal colore violaceo stavano prepotentemente cercando di fare. Un bagliore rosso colpì un punto imprecisato del cielo e una barriera si rese visibile agli occhi di tutti gli abitanti del pianeta. Era come una porta, una porta dell'inferno, che nei suoi simboli incomprensibili celava la natura demoniaca che la rendeva tanto spaventosa quanto diabolica. Quel bagliore non l'aveva soltanto rivelata però, al centro della sua enorme superficie si poteva distinguere una crepa, lunga e articolata, da cui prima uscì un inquietante fumo nero, poi le grida acute e devastanti di un essere che riecheggiarono tra le pareti della Terra. Fu questione di istanti prima che altre crepe piegassero la resistenza divina della barriera e quando cominciò a cadere in frantumi, il sorriso violaceo che apparve nel cielo, divenne un grugnito e due occhi formati da fiamme violacee si riconobbero attraverso i fumi dell'inferno. Sembrava fosse giunta la fine del mondo, si era entrati in un limbo, in una sala d'attesa tra la vita e la morte.
Di fronte al gruppo di shinobi superstiti, un Angelo. Ali oscure annunciarono il suo arrivo e quando un ruggito spezzò il silenzio assordante che fino a quel momento stava tenendo in una morsa il mondo, si presentò ai suoi ultimi avversari. Watashi in carne e ossa.
Nel buio e nella morte poi comparve chi avrebbe dovuto fronteggiare quel diavolo, circondato da una luce dorata, dello stesso colore dei suoi capelli e dei suoi occhi. Non era solo però, dietro di lui l'ombra di altri guerrieri intramontabili e inarrestabili, caratterizzati dagli occhi degli Uchiha e le spade del... Becchino. Si trovavano nelle cime di Kumo, lì dove il Limbo sembrava essere ancora più fitto, lì dove ognuno poteva vedere.
Seguì uno scontro senza esclusione di colpi dove gli shinobi non poterono fare molto altro, inermi assistettero allo scontro tra titani mentre di tanto in tanto qualcuno più coraggioso o folla lanciava un attacco per aiutare lo straniero ammantato d'oro. Il suo nome era Kai ma erano ben pochi a conoscerlo e a conoscere la sua storia, per gli altri era solo un puntino luminoso, simbolo della loro speranza.
I suoi occhi dorati incontrarono quelli del Dio e la forza che quel guerriero sprigionava lacerò l'aria circostante, mentre il volere di Watashi veniva piegato dal solo potere che poteva costringerlo a scoprirsi. La nebbia scura, unico scudo che lo proteggeva da un mondo dentro il quale non poteva sopravvivere, iniziò a ritirarsi e seguendo il suo spostamento ogni soldato dell'esercito dell'alleanza poté individuare quel maledetto angelo dalle sembianze umane, il loro vero obiettivo. Per diversi minuti Kai fu costretto ad attingere a ogni sua energia per mantenere il controllo e costringere il nemico, che inutilmente tentava di divincolarsi ruggendo come un leone in gabbia, fino a quando della nebbia che era scesa su Kumo non era rimasto altro che il ricordo.
I ninja dell'alleanza intanto erano giunti sul posto e prima che qualcuno potesse vederlo la sua figura si dissolse nel nulla, mentre un ghigno gli corrugava il volto e un ultimo grido si levava in alto. Fu a quel punto che la rabbia dell'alleanza esplose e ognuno dei presenti ebbe l'occasione di sfogare la propria collera. Ogni sorta di jutsu fu lanciata contro il demone ormai inerme, il cui corpo mortale venne travolto dalla forza del nemico e spezzato come un fuscello che invano lotta contro la tempesta. Una densa coltre di fumo lo avvolse e, non appena si fu diradata, soltanto l'aere pesante e traboccante di tensione fu visibile agli occhi di tutti.
L'unione fa la forza, fu quello il motto simbolo della vittoria di quella lunga guerra. Seguirono i festeggiamenti dei sopravvissuti, le lacrime e le cerimonie per i caduti e lentamente il mondo avrebbe preso a girare con i suoi meccanismi e con i suoi piccoli grandi intoppi. Il villaggio più colpito dalla guerra fu per ovvi motivi Kumo che si trovò a dover ricostruire il novanta percento delle infrastrutture e far ripartire l'economia dal nulla. Prima che l'alleanza venisse sciolta questi ricevettero l'aiuto delle grandi nazioni ma chi gli fu più vicina la Foglia che mai smise di mandare rifornimenti, materiali e manodopera per aiutare.
Era già da un anno che la "Dea Pallida" si era ritirata nelle sue preghiere, ormai ex Raikage Shiroko Yotsuki aveva lasciato il posto ad un membro navigato del villaggio, un nerboruto e altrettanto scorbutico Giichi Ishiyaki. Lo Yondaime aveva difeso già al meglio il suo villaggio nell'ultimo periodo dell'invasione ma da quando la guerra era finita non potè tollerare ancora per molto il culto delle cose che si praticava nel villaggio e altre religioni. Il tempo degli dei era finito, restava il ferro e il sangue, era rischiesto uno stile di vita più severo e spartano.
Pian piano l'uomo instaurò così una nuova politica trasformando il Kumo in un villaggio chiuso e sospettoso, la ricostruzione fu completa e le sorti della Nuvola risollevate.
Sepolti i caduti e onorati i loro sacrifici in guerra a Konoha ha inizio un lungo periodo ripresa. Pur non essendo il villaggio più colpito questi subì un duro colpo principalmente per via delle ferite subite dal Sandaime: nel villaggio non si parlava d'altro se non della cecità di Akane Uchiha. Costantemente scortata dai suoi uomini più fidati l'Hokage continuò a tenere ricevimenti in studio e amministrare al meglio il villaggio ma c'era chi si chiedeva se non fosse giunta per lei l'ora di cedere il passo ad un altro abile shinobi del villaggio: dopo dieci anni tuttavia risultava difficile immaginare lo stampo di un quarto volto sulla montagna alle spalle di Konoha.
La paura che qualcuno potesse approfittare della situazione crebbe giorno per giorno e si fece più concreta quando si sparse la voce che il bambino dai riccioli d'oro che il Sandaime stava accudendo era suo figlio. Nell'immaginario comune questo andò a creare un motivo in più per venire presi di mira e come spesso accade i timori attirano le catastrofi; appena pochi giorni dalla fine del conflitto l'ospedale del villaggio viene preso di mira, era il giorno in cui l'Uchiha aveva deciso di staccare la spina alla sorella in coma da anni e sottoporsi al trapianto oculare.
Quando l'intera ala della struttura esplose il personale e i pazienti ricoverati erano stati messi già in sicurezza ma nonostante l'intervento di numerosi anbu e volontari i colpevoli riuscirono a farla franca portando con se un bottino importante: dieci cadaveri dall'obitorio risultarono scomparsi e tra questi contava anche l'avvistamento del corpo marionettizzato della sorella del Sandaime. Così, anche se l'operazione di trapianto andò a buon fine, lo smacco fu grande e tornata al comando a pieno regime Akane organizzò l'inseguimento facendo saltare fuori i primi nomi da incriminare per l'attacco.
Inoltre, delusa dall'operato degli anbu, da quel giorno l'Hokage decise di occuparsi personalmente di testare le loro abilità per dichiararli idonei al servizio, il loro numero diminuì drasticamente dopo i primi controlli e con l'introduzione dei test attitudinale i nuovi ingressi furono ridotti all'osso.
Yo Saito, nukenin della Sabbia residente a Oto ormai da molti anni, d'un tratto invia un messaggio ai Kage informando di essere salito al comando. Senza dare notizie riguardo al suo predecessore Hideyoshi con questo suo gesto afferma che il suo villaggio rinuncia al suo posto al tavolo dei Grandi Villaggi vendendosi al migliore offerente come solo il migliore dei mercenari sa fare. Firmandosi Primo Taishō "Il Burattinaio di Oto" inizia così a concordare un incontro con gli unici due Kage che lo hanno degnato di risposta: gli unici corvi che tornarono con delle notizie furono quelli di ritorno dai vasti deserti del suo villaggio natale e l'altro di ritorno dai vasti mari dell'est.
Appreso il messaggio del Taishō a Konoha viene vietato ogni contatto con il Suono in quanto le informazioni in possesso dalle autorità favoriscono teorie di complotto. Così facendo l'Hokage si mette in contatto con gli altri rappresentanti per tastare il terreno e capire da chi dovrà guardarsi le spalle da li in avanti. In particolare cerca sostegno dagli alleati di Suna chiedendo informazioni sul passato di Saito e sulle sue abilità per essere preparati in caso di necessità.
Presentazione del Kazekage Himura, incontro con la Foglia per salvaguardare l'alleanza.
Nonostante la sua partecipazione a sorpresa nella guerra contro la malevola divinità dalle sfumature violacee, l'esercito della Roccia (così come il villaggio) sembra aver subito in maniera più leggera il colpo inferto al mondo ninja. Dopo l'inusuale episodio di collaborazione da parte d'un villaggio da sempre riluttante allo scambio con l'esterno, i grandi capi decidono di chiudersi nuovamente nel silenzio per eleggere il nuovo kage. La manovra desta preoccupazioni e sospetti nelle altre nazioni, ma essa si rivela necessaria ai fini dell'assestamento politico della stessa: la venerabile Chiye Koizumi, eletta Sandaime Tsuchikage, famosa in tutto il mondo come eroe di guerra, decide di fortificare in questo lasso di tempo la sua posizione interna e l'immagine stessa della Roccia infangata dal dominio degli Hokori. La vecchia guardia viene cacciata dal ruolo di spicco e, al suo posto, subentra la scorta personale della femme fatale: il controllo politico di Chiye Koizumi diviene totale.
Appoggiando i sospetti della Foglia il Raikage accompagnato dalla Sacerdotessa e dal suo uomo più fidato viaggiano fino a Konoha per parlare faccia a faccia con Akane Uchiha e formare un'alleanza segreta volta alla disfatta del Suono, di Akatsuki e simila.
Presentazione dell'attuale Mizukage Hogo, l'incontro con l'ambasciatrice della Foglia e l'organizzazione dell'ultimo Torneo.
Torneo e conseguenze del Summit dei Kage
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La proposta dell'ex-Kokage Hideyoshi
Mentre iniziano a girare le voci sulla presunta morte di Giichi Ishiyaki nel villaggio è in corso...
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Diversi mesi dopo il Sesto Torneo Chunin tenutosi a Kiri poi il villaggio viene attaccato da Hyou di Akatsuki insieme a Reshef, Re delle Salamandre scatenando una modesta ribellione interna. L'Hokage combattendo in prima linea riesce ad evitare il peggio insieme anche all'aiuto inaspettato di un ritrovato Keiichi che, dapprima chiede l'energia vitale agli abitanti di Konoha redistribuendola per curare i feriti, e poi si scaglia in una vera e propria carneficina contro i ribelli insorti.
Non molto tempo dopo Keiichi viene nominato Consigliere di Konoha e partecipa attivamente alle riunioni dei vertici.
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Intanto a Kumo si consuma un conflitto civile tra due fazioni ben distinte: una capitanata dalla Sacerdotessa ed ex Kage, Shiroko Yotsuki, e l'altra dal Raikge in carica, Giichi Ishiyake.
Il conflitto termine tuttavia con l'arresto dei due e la nomina di Reisei Gekiretsu a Godaime Raikage.
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L'Hokage rientra dalle porte del suo villaggio facendo testa ad un piccolo gruppo di shinobi e anbu, la presenza tra loro di due traditori crea scompigli per le strade: si tratta di Chiaki e Fuyuki Hyuga anche conosciuto come Namida. Raggiunto il palazzo il Sandaime riunisce il Consiglio e al termine annuncia la disfatta di Hyou di Akatsuki esibendone le spoglie sulla cima della magione e lo fa spiegando in pubblico l'intera vicenda dietro la sua precedente fuga e di come i due Hyuga l'hanno aiutata a rintracciarlo. Rivela inoltre che la presenza Fuyuki in Akatsuki era solo una copertura ma pur avendo portato buoni risultati, nonostante il reintegro come shinobi di Konoha, il suo allontanamento - e di Chiaki - dal villaggio, non sarebbe rimasto impunito.