Casa Supaku Handoru

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    Maky capì subito le sue parole e il suo stato d'animo. Supaku non aveva avuto bisogno, per fortuna, di dire altro al ragazzo. Sapeva che molto probabilmente Rayle non avrebbe voluto vederlo dopo che le sue condizioni fisiche lo aveva portato a non poter essere più un ninja, ma doveva farlo. Doveva rendere tributo alla prima persona e dopo quasi dieci anni, aveva potuto chiamare amico. Non poteva lasciare che il ragazzo pensasse che lo avrebbe dimenticato. Non poteva. sarebbe stato come dire a dio ad un parte del suo passato. Qualcosa dentro Supaku si spezzò leggermente. Un'altra volta ancora qualcuno per cui aveva provato dell'affetto non sarebbe potuto essere al suo fianco. Questo pensiero le rendeva infinitamente triste.
    D'accordo allora. Se non hai nulla da fare.. puoi seguirmi. Ti porterò da lui.. sai, abita con me disse Maky strizzandogli l'occhio e indicandogli di seguirlo con un sorriso. Supaku gli fece cenno di avviarsi mentre scendevano le scale assieme. Ah, Rayle, come hai potuto mandarmi questo ragazzino allegro? Lui non mi capirà mai come avevi fatto tu. osservò la chioma di capelli rossi del ragazzo ondeggiare al vento davanti a lui mentre percorrevano le strade polverose della città. Devi tornare privo di emozioni. Devi immergerti nel vuoto. Hai perso un amico ma hai trovato un nuovo alleato, non puoi lasciarti prendere dallo sconforto. Abbi fiducia in Rayle. Supaku si fece forza. Il suo sguardo tornò duro e liscio come una statua, i suoi sentimenti vennero soppressi temporaneamente, nonostante il ragazzo sapesse che avrebbe potuto contenerli a stento davanti a Rayle stesso. Se Rayle aveva scelto Maky per sostituirlo quando sarebbe andato a caccia dei cinque mukenin, questo significava che quel ragazzino che aveva davanti aveva molto più potenziale di quanto potesse credere. Si sarebbe dovuto fidare e avrebbe dovuto fare di questo Maky Uryuu il suo nuovo compagno. Chissà se ci riuscirò.




    Edited by Supaku - 12/11/2013, 13:18
     
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  2. Ares^
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    Narrato / Pensato / Parlato / Parlato altrui

    Supaku Handoru, uno shinobi di talento, un ragazzo apparentemente privo di sentimenti eppure cosi' determinato... Penso' Travis "girovagando" tra le strade di Suna. Dovrei esserci quasi... Il motivo che lo aveva spinto a raggiungere il Paese del Vento?! Semplice, la necessità di circondarsi di nuovi alleati. Supaku ha superato brillantemente il mio test... Continuo' scrollando il capo, metà del volto era coperto. Spero solo che sia in casa... Era stato costretto a varcare diversi paesi prima di raggiungere a destinazione, indossava una veste di colore azzurro e un paio di pantaloni stretti. Detesto questo posto... La temperatura sfiorava i 40°C, brezze di vento gli scompigliavano i capelli cremisi soffiando da Ovest. Incrociamo le dita... Supaku lo aveva convinto dal punto di vista "tecnico" ma il suo lato psicologico restava ancora un mistero. Durante il nostro combattimento si è limitato a provocarmi un paio di volte, niente di piu'... Sorrise al sol pensiero, il ninja di Suna non aveva resistito al suo immenso potere. In verità non gli ho rivelato nemmeno il mio grado... In fondo nemmeno Supaku lo aveva fatto; per il Genin era tempo di grandi cambiamenti. La Fenice ti attende... Busso' alla porta dell'abitazione per tre volte, l'attesa era snervante ma Travis era convinto del fatto che ne sarebbe valsa la pena. In effetti non è il primo ninja di Suna che cerco di reclutare... Aveva avuto diversi contatti con Ronin Kawashi, un chuunin in grado di manipolare l'argilla. Proprio come Hayato Kusanagi... Quel nome gli era rimasto impresso nella mente, ogni volta che ricordava il suo volto un brivido gelido gli correva la schiena. Per non parlare di quel Kenji Bayushi... Il possessore dell'armatura raiton, il ninja che lo aveva sconfitto in occasione della finale dei cinque paesi. Otterro' presto la mia vendetta... Era soltanto un ragazzino a quei tempi eppure era riuscito ad arrivare in finale, in cambio aveva ottenuto una bella somma di denaro ma al tempo stesso una cocente sconfitta...
     
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    Supaku era disteso di nuovo nel letto. Contava le crepe sul soffitto cercando di ricordarsi se ce ne era state così tante anche il giorno precedente. Ogni tanto lanciava uno shuriken che andava a conficcarsi sul soffitto crepato, cercando di aggiungere una nuova crepa alla collezione. Un giorno, quando sarebbe diventato chuunin, avrebbe abbandonato quello sgabuzzino che chiamava casa e si sarebbe messo alla ricerca di un posto migliore, magari un appartamento all'ultimo piano.
    Aveva meditato fino a quel momento, e il tempo era scivolato via dalle sue mani con incredibile velocità quando lo faceva, ma non era stato abbastanza. Adesso era annoiato. Reiko, la sua sensei, era fuori in missione da un paio di settimane ormai e lui non sapeva cosa fare. Avrebbe provato a cercarsi uno sfidante in arena, ma non si era ancora ripreso del tutto dall'arena contro Travis Fuuma. Il pestaggio, perché era stato molto più simile a quello che ad un vero e proprio scontro, era accaduto una settimana prima, e ancora Supaku aveva il petto fasciato in attesa che la ferita sul petto si rimarginasse completamente.
    Qualcuno bussò alla porta. Tre colpi decisi. Supaku si alzò di scatto recuperando gli shuriken sul soffitto e rinfilandoseli nella borsa. Dopo la visita di Maky Uryuu non aveva avuto più nessuno a fargli compagnia in quel buco muffito dove dormiva. Chi poteva essere?
    Aprì la porta solo per trovarsi davanti l'uomo a cui aveva pensato quando si era guardato le bende sul petto. Alla vista di Travis la ferita che aveva sul petto cominciò a prudere leggermente. Lo shinobi di Kiri lo osservava con quei suoi occhi a spirale e i percing su tutto il volto non aiutavano a rendere il suo atteggiamento amichevole. Nonostante tutto, Supaku aveva appena meditato per circa sei ore filate e la sua mente era completamente immersa nella gelatina del vuoto. Nulla avrebbe potuto turbarlo, neanche la vista di suo padre resuscitato in piedi davanti a lui. Il suo volto non tradì nulla, era come se se lo aspettasse. Ma in realtà non gli importava nulla.
    Travis. disse Supaku guardando il proprio ex avversario d'arena. Come mai da queste parti?


     
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  4. Ares^
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    Non passo' molto tempo prima che il giovane gli aprisse la porta. Travis. Si limito' a dire impassibile. Supaku... Rispose il Kiriano con lo stesso tipo di tono. Come mai da queste parti? Il possessore del rin'negan inarco' un sopracciglio. Semplice, sono venuto a trovarti. Mi è bastato chiedere un po' in giro. Disse sollevando le spalle, la scena era parecchio imbarazzante. Non mi fai entrare?! Riprese cercando di fare un passo in avanti, la testa rivolta verso l'interno dell'abitazione. Sai, ho qualcosa di simile a Kiri... Disse sghignazzando, non viveva di certo in una casa di lusso ma chi era lui per giudicare?! Volevo sapere come stavi...il nostro scontro non è stato di certo delicato. Concluse grattandosi il capo con la mano destra, i loro occhi s'incrociarono per un istante. Se hai un minuto...vorrei parlarti di una certa cosa. Ovviamente gli avrebbe spiegato tutto in privato, magari davanti ad una tazza di cioccolata calda. Il viaggio è stato particolarmente lungo e faticoso: sono stato costretto a prendere un traghetto da Kiri fino a raggiungere il Paese del Fuoco...da li' a piedi per Suna. Numerosi erano stati i giorni di cammino, altrettanti gli sforzi ed i sacrifici. In ogni caso...sono sicuro che verro' ricompensato! Travis cercava sempre di essere ottimista, un valore che lo aveva spinto oltre ogni limite. A volte è necessario un pizzico di follia...la Fenice non è piu' un sogno... Fu cosi' che attese una risposta da parte di Supaku, a primo impatto piuttosto freddo e diffidente nei suoi confronti. Comunque gli infermieri dell'arena hanno fatto un bel lavoro... Gli ricordo' socchiudendo debolmente gli occhi. Un altro minuto in quelle condizioni e... Lascio' volutamente la frase in sospeso. Saresti morto dissanguato.
     
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    Non mi fai entrare?! gli chiese Travis cercando di sbirciare dentro la sua abitazione sporgendo la testa in avanti. Supaku si fece immediatamente da parte lasciandolo passare. Il suo appartamento non era dei migliori, anzi, era poteva essere classificato tranquillamente come più un luogo dove dormire che dove vivere. Constava in tre sole stanze. La stanza d'ingresso, centrale davanti alla porta, una piccola stanza da letto situata in fondo alla porta a sinistra e il bagno subito prima. A destra c'era un vano che avrebbe dovuto servire da cucina. Supaku non aveva speso molti soldi per arredarla, perciò nella stanza d'ingresso c'era solo un tavolino basso e qualche cucino su cui potersi sedere. Supaku indicò a Travis uno di quelli su cui poteva sedersi. Nel frattempo accese la luce, aumentando quindi la luminosità là dentro, lui era solito stare sempre in una sorta di penombra, perché odiava la troppa luce.
    Vuoi qualcosa da bere? Ho solo tè, caffè e ginseng. Scegli tu. non aveva molto altro. Non cucinava perché non gli piaceva e quindi teneva in casa solo lo stretto necessario per farsi una bevanda calda prima di andare a letto.
    Un attimo dopo aver messo sul fuoco dell'acqua si sedette di nuovo davanti a Travis. Nel frattempo il Kiriano aveva continuato a parlare descrivendo il suo viaggio. Una volta che Supaku si sedette al tavolo davanti a lui il ragazzo con gli occhi a spirale si congratulò con gli infermieri per aver fatto un ottimo lavoro al suo petto.
    Un altro minuto in quelle condizioni e... disse lasciando sospesa per un attimo la frase prima di finirla. Saresti morto dissanguato.
    Durante tutto il tempo Supaku era rimasto impassibile. A quelle ultime parole reagì come se Travis gli avesse chiesto doveva avesse comprato i cuscini su cui erano seduti. Il ragazzo dai capelli bianchi spostò leggermente il kimono bianco sul petto mostrando all'altro il petto fasciato. Mi hanno detto che molto probabilmente mi resterà una ferita. Non ho ancora deciso se farmela togliere o lasciarla come monito. disse indifferente. In fondo il combattimento contro di te è stata una lezione preziosa che ho dovuto apprendere con qualche ferita, mi sembra un giusto compenso. Se Travis pensava di presentarsi in casa sua cominciando subito il loro discorso con velate minacce o affermazioni della propria superiorità avrebbe trovato davanti a sè un muro liscio e invalicabile. Sarebbe stato il caso di chiedergli quale era il suo reale scopo per cui si era presentato in quello sgabuzzino del suo appartamento? Forse.
    Questa casa era tutto quello che mi sono potuto permettere. è efficiente per pratica, considerando che ci sto soltanto per dormire, serve al suo scopo. Devi quindi scusarmi per la scarsità di cibo e forniture. disse.
    In realtà a lui non importava veramente nulla di tutto ciò, ma pensava che sarebbe servito a qualcosa mostrare a Travis che una parte di lui poteva interessarsi delle cose più materiali e triviali. Giusto per non dare l'impressione di essere completamente indifferente a qualsiasi cosa.
    Hai fatto tutta questa strada solo per vedermi? Non mi fraintendere, mi fa piacere che tu sia venuto a trovarmi, ma non pensavo che ad uno shinobi così potente come te potesse interessare un genin come me.
     
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  6. Ares^
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    Supaku non si oppose alla sua iniziativa anzi, cerco' sin dall'inizio di ospitare Travis all'interno della sua "casa" senza fare troppe storie. Ti ringrazio... Si limito' a dire guardandosi per l'ultima volta intorno, nessuno sapeva della sua partenza, nemmeno Kyoshiro. E' cosi' familiare... Borbotto' scrutando distrattamente l'arredamento e il resto delle stanze. Bene... Dinanzi a lui c'era un tavolino con qualche sedia, il ninja di Suna gli indico' una di queste. Eccoci qui... Esordi' cercando di trovare una posizione piu' comoda, le braccia incrociate dietro la nuca. Nel frattempo il ragazzo ne aveva approfittato per illuminare la scena, poco prima regnava la penombra. Vuoi qualcosa da bere? Ho solo tè, caffè e ginseng. Scegli tu. Del tè sarà piu' che sufficiente. Gli disse cercando di assecondare la sua domanda con grazia e gentilezza. Mi hanno detto che molto probabilmente mi resterà una ferita. Non ho ancora deciso se farmela togliere o lasciarla come monito. Il loro scontro si era infatti rivelato parecchio cruento, Supaku rischiava di beccarsi una brutta cicatrice in prossimità del petto. In fondo il combattimento contro di te è stata una lezione preziosa che ho dovuto apprendere con qualche ferita, mi sembra un giusto compenso. Continuo' senza lasciar trasparire alcun tipo di emozione. Che stia provando risentimento nei miei confronti?! Si domando' senza fiatare, lo sguardo rivolto verso il ragazzo dalle numerose fasciature. Credo che sia stata piu' che altro un'esperienza di vita. Ciascuno shinobi porta con sè diverse cicatrici, che siano incise nel fisico o nell'anima... Riprese filosoficamente. In ogni caso la scelta è tua. Questa casa era tutto quello che mi sono potuto permettere. è efficiente per pratica, considerando che ci sto soltanto per dormire, serve al suo scopo. Devi quindi scusarmi per la scarsità di cibo e forniture. Travis non potè fare a meno di sorridere, le circostanze che si erano venute a creare non lo mettevano minimamente a disagio. Non vorrei smentirti ma...anche io vivo in una catapecchia simile. Ridacchio' sollevando gli occhi verso il soffitto. Ci sono persone che preferiscono vivere nel lusso piu' scatenato, altre che si accontentano di un letto comodo e di un semplice tetto sulla testa... L'ennesima frase pronunciata con enfasi. Hai fatto tutta questa strada solo per vedermi? Non mi fraintendere, mi fa piacere che tu sia venuto a trovarmi, ma non pensavo che ad uno shinobi così potente come te potesse interessare un genin come me. Travis rimase per un attimo con il fiato sospeso. Ho...capito bene?! Aveva combattuto solo contro un Genin?! Adesso tutto gli era piu' chiaro. Ma certo...ecco perchè non riusciva a temporeggiare. Concluse cercando di trovare le parole giuste. Non mi definisco affatto "potente", del resto tutti gli Special Jounin possiedono le mie stesse capacità. Gli aveva dunque rivelato il suo vero grado di appartenenza, cosa che entrambi avevano evitato in occasione della battaglia, probabilmente al fine di rendere le cose ancor piu' eccitanti. Si, sono venuto qui soltanto per farti visita. Gli confesso' tornando improvvisamente piu' serio, la tensione era alle stelle. Volevo farti i miei complimenti...hai del talento. Il fatto che tu sia "soltanto" un genin non fa altro che accrescere la mia soddisfazione. Credimi, molti shinobi del tuo stesso livello faticherebbero a starti dietro. Lo elogio' nel tentativo di attirare la sua totale attenzione. In verità sono qui per farti una piccola proposta ma...tempo al tempo...
     
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    Non mi definisco affatto "potente", del resto tutti gli Special Jounin possiedono le mie stesse capacità. disse Travis di rimando. E così è uno Sp. Jounin, del resto lo avevo sospettato. pensò Supaku. Il livello di Travis era stato nettamente visibile come superiore a quello di Supaku, cosa che il ragazzo aveva riconosciuto quasi subito. Almeno posso dire di essere stato battuto da uno Sp. Jounin. pensò mentre automaticamente la mano andava alla ferita sul petto.
    Si, sono venuto qui soltanto per farti visita. Supaku non riuscì a trattenersi dallo sporgersi leggermente in avanti, in attesa che il Kiriano finisse il discorso. Era leggermente incuriosito, doveva ammetterlo e voleva sapere dove sarebbe andato a parare.
    Volevo farti i miei complimenti...hai del talento. Il fatto che tu sia "soltanto" un genin non fa altro che accrescere la mia soddisfazione. Credimi, molti shinobi del tuo stesso livello faticherebbero a starti dietro. A quelle parole chiunque avrebbe sorriso di imbarazzo per un elogio così palese. Supaku non mosse i muscoli di un centimetro. A differenza di molte persone a lui non interessava essere riconosciuto perché era qualcosa che non aveva mai sperimentato in tutta la sua vita. Aveva passato la sua infanzia a sopravvivere negli stenti di Iwa, a combattere per un tozzo di pane. Era un sopravvissuto che aveva sull'animo molte più cicatrici di quante ne possedesse sulla pelle. Oltretutto era molto duro con se stesso. Un genin con del talento non andrà mai da nessuna parte se non diventerà un chuunin. Oltretutto aveva già conosciuto molti shinobi in possesso di quelle che venivano definite abilità innate. Tecniche utilizzabili solo da loro a causa dei geni presenti in loro dalla nascita. Lui non ea nulla di tutto ciò, ciò che era lo doveva solo grazie al sudore della sua fronte. Il suo unico obiettivo era diventare famoso quanto i sannin nelle leggende. Quello e farsi vendetta. Otojiro, Isao, Nyoko, Ruriko, Akimiro. il mantra dei cinque nomi era ricominciato. Ad ognuno di essi era stato associato un volto, a tutti e cinque il dolore più grande della sua vita. Se avessi Travis dalla mia parte. Sarebbe una barzelletta ucciderli. Forse anche affrontandoli tutti insieme. Pensò. Ma non si fidava ancora del Kiriano abbastanza da potergli confessare la sua storia intera.
    Ti ringrazio per i complimenti, ancora però non mi sento pronto. Penso che il mio vero potenziale sia ancora da venire. disse con voce misurata e pacata.
    In verità sono qui per farti una piccola proposta ma...tempo al tempo... in quel momento il bollitore fischio e Supaku si alzò per riempire due tazze di acqua bollente. In una vi mise del tè, per il Kiriano, nell'altra del ginseng, per lui. Un attimo dopo le due tazze erano poggiate sul tavolo accanto ad una zuccheriera di legno sbeccato.
    Una proposta dici. disse Supaku afferrando la sua tazza tra entrambe le mani. In realtà era bollente fino quasi ad ustionare la pelle, ma lui aveva già da tempo imparato a tollerare il dolore e quello non era nulla.
    Sarei curioso di sentirla se ti va di rendermene partecipe. disse cercando di mantenere un relativo distacco. Anche se, imagino, penso che il mio grado sia troppo basso per poter essere ancora preso in considerazione. Per fortuna tra poco inizierò l'esame chuunin e per allora spero di poterlo passare e diventare più forte. Il Suniano deviò il discorso su un argomento più piacevole e frivolo, lasciando il tempo a Travis di decidere quando affrontare il discorso della proposta.
    Mi è sembrato che una delle spade con cui mi hai squarciato il petto sia stata proprio la famosa Omokauri. Il premio per ogni vincitore dell'esame chuunin. Del resto posso sempre essermi sbagliato visto che pochi secondi dopo sono svenuto.

     
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  8. Ares^
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    Tsk, sembra che i miei complimenti non l'abbiamo nemmeno sfiorato... Constato' il giovane con una nota di disappunto, imbarazzato ma al tempo stesso incuriosito. Abita in un luogo molto simile al mio ma... Riflettè continuando a guardarsi intorno. E' come se ci dividesse un muro invisibile... I due erano piuttosto diversi sul punto di vista psicologico: da una parte vi era la schiettezza e l'ironia, dall'altra l'imperturbabilità. Ti ringrazio per i complimenti, ancora però non mi sento pronto. Penso che il mio vero potenziale sia ancora da venire. Questo è comprensibile Supaku. Gli shinobi sono per natura degli eterni insoddisfatti: il nostro unico scopo è quello di crescere e migliorare... Borbotto' cercando di assecondare la sua affermazione. In un certo senso...è molto simile a Daiki. L'unica caratteristica che probabilmente li contraddistingueva era proprio la socievolezza. In ogni caso il bollitore fischio' nel momento meno opportuno; lo shinobi di Suna aveva preparato due tazze: la prima di tè, la seconda di ginseng. L'odore di entrambe le essenze si diffondeva nell'aria dolcemente, rilassando sia la mente che il corpo. Una proposta dici... Esattamente...qualcosa che non potrai rifiutare... Penso' tra sè e sè. Sarei curioso di sentirla se ti va di rendermene partecipe. Supaku continuava ad essere distaccato, freddo come il ghiaccio. Anche se, immagino, penso che il mio grado sia troppo basso per poter essere ancora preso in considerazione. Per fortuna tra poco inizierò l'esame chuunin e per allora spero di poterlo passare e diventare più forte. Davvero interessante... Il ninja di Suna aveva ragione, l'esame chuunin non avrebbe fatto altro che accrescere la sua forza. Un genin del suo calibro riuscirà a superare l'esame senza alcuna difficoltà... Mi è sembrato che una delle spade con cui mi hai squarciato il petto sia stata proprio la famosa Omokauri. Il premio per ogni vincitore dell'esame chuunin. Del resto posso sempre essermi sbagliato visto che pochi secondi dopo sono svenuto. Hai visto bene Supaku, possiedo l'omoikarui. Disse con orgoglio battendosi il petto con la mano destra. Tempo fa partecipai al torneo...avevo soltanto quindici anni. Gli spiego' pazientemente. Da allora porto sempre l'omoikarui con me, una lama indistruttibile e leggera come una piuma... Numerosi erano stati i nemici sconfitti per raggiungere la finale, altrettante le ferite subite e il chakra sprecato. Cosa ne pensi dei mukenin, Supaku?! Gli domando' cambiando completamente argomento. Credi che siano tutti malvagi?! A mio avviso qualsiasi shinobi possiede degli ideali...nessuno ha il diritto di stroncarli, nemmeno i cinque grandi paesi. Il suo favoritismo era dunque chiaro e limpido come l'acqua, il suo era un argomento "banale" ma al tempo stesso in grado di condurre Supaku verso un cammino decisamente piu' arduo e complesso. La mia famiglia è stata uccisa proprio da un mukenin per cause sconosciute... Gli menti' nella speranza di indurlo ad elaborare un discorso a riguardo. Non provo alcun sentimento di vendetta nei suoi confronti anzi, sarei curioso di conoscere quell'omicida. Sai, i miei genitori erano shinobi molto potenti...Special Jounin proprio come me. Tutta una serie di bugia finalizzata a condurre Supaku verso una strada a vicolo cieco.
     
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    Cosa ne pensi dei mukenin, Supaku?! Gli chiese Travis cambiando repentinamente discorso. Supaku sollevò leggermente un sopracciglio e per un attimo la sua faccia composta e imperturbabile rischiò di cadere a pezzi. Ma Travis non sembrava volergli dare il tempo per riflettere su una risposta. Credi che siano tutti malvagi?! A mio avviso qualsiasi shinobi possiede degli ideali...nessuno ha il diritto di stroncarli, nemmeno i cinque grandi paesi.
    e così è questo... pensò il ragazzo. Cosa ne pensava lui dei Mukenin? Erano stati proprio cinque traditori a rendere la sua vita quello che era ora. Era stato proprio il trauma della morte della sua famiglia a farlo diventar ecosì freddo. Quell'uomo si presentava in casa sua chiedendogli cosa ne pensava? In realtà nulla. Supaku era troppo intelligente per fare di un caso particolare una questione generale. Anzi, spesso aveva riflettuto su quale sarebbe stato il suo destino una volta che fosse stato sufficientemente pronto per andare a caccia dei mukenin che tanto odiava. Dubitava che il villaggio della Sabbia gli avrebbe lasciato un permesso per andare a caccia dei cinque, ma ultimamente quel pensiero si era fatto remoto nella sua mente proprio perché sapeva che aveva ancora molta strada da fare, troppa, prima di potersi porre questioni così pressanti come l'idea di tradire il proprio villaggio. Del resto il mio paese natale è Iwa, nonostante io abbia ricordi solo della terra desolata e abbandonata a se stessa che quella grande nazione ninja è diventata dopo la guerra. Non gli sarebbe dispiaciuto far risorgere Iwa dalle sue ceneri, riportare quella terra al suo antico splendore. Tornare a casa per seppellire le ceneri sparse al vento che un tempo erano la sua famiglia.
    Tradire il proprio villaggio. è un scelta che non può essere fatta alla leggera. Ma comprendo appieno il significato che può esserci dietro. Spesso la semplice ricerca di più potere può portare verso sentieri oscuri. Il punto è se si sarà abbastanza forti da non farsi inghiottire dall'oscurità. disse con parole misurate. Sapeva che quello era un terreno delicato, non si sarebbe lanciato in affermazioni affrettate. Travis continuò.
    La mia famiglia è stata uccisa proprio da un mukenin per cause sconosciute...Non provo alcun sentimento di vendetta nei suoi confronti anzi, sarei curioso di conoscere quell'omicida. Sai, i miei genitori erano shinobi molto potenti...Special Jounin proprio come me.
    A quelle parole Supaku rimase leggermente sorpreso. Hai perso la tua famiglia a causa di un mukenin? E non provi odio? I casi erano due. O quella era una vera e propria balla, oppure Travis era molto più strano di quanto Supaku avesse pensato. Il genin dai capelli banchi aveva sperimentato sulla propria pelle l'esperienza e nessun uomo sano di mente non avrebbe odiato qualcuno che gli avesse portato via non solo la propria famiglia ma ciò che essa rappresentava. Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Una famiglia significa una vita diversa, migliore, più felice e più bella. Una perdita del genere non porta via solo delle persone care ma cancella per sempre una possibilità della propria vita. Di colpo il sentiero facile e felice non c'è più. C'è solo dolore e sofferenza. C'è solo solitudine. guardò l'uomo negli occhi violacei a spirale che lo facevano sembrare così alieno. E tu non hai odiato un uomo che ti ha fatto tutto questo? Tu non hai odiato colui che ti ha cancellato per sempre una parte della tua vita? Che ti ha privato per sempre di una cosa che ogni ragazzo dovrebbe avere? Tu lo vorresti comprendere?? Supaku era cascato leggermente a pezzi. Il suo volto era lievemente arrossato e la rabbia pulsava dentro di lui. Nonostante tutto non riuscì a rimanere in silenzio.
    Capisco i mukenin che tradiscono per potere, per vendetta, perché i loro ideali non vengono accettati. Ma non capirò mai coloro che da ninja si tramutano in veri e propri assassini. Coloro che uccidono senza motivo, senza uno scopo, per il solo piacere, quelli non sono ninja. Non sono uomini. Sono bestie.






     
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  10. Ares^
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    Travis aveva toccato un tasto piuttosto delicato, i mukenin erano sempre stati una fonte di grande discussione e dibattito tra i "regolari". Bene...credo proprio che sia caduto nella mia trappola. Non poteva essere sincero con lui sin da subito, aveva bisogno piuttosto di una buona copertura. Ma tu guarda...la sua prima reazione. Constato' il giovane notando il sopracciglio sollevato di Supaku, un'espressione curiosa si era stampata sul suo volto, apparentemente privo di emozioni. Faro' breccia nella tua armatura amico, puoi starne certo... Travis era in grado di "manipolare" le persone, riusciva sempre a sfruttare gli argomenti piu' subdoli per ottenere informazioni preziose. Tradire il proprio villaggio. è un scelta che non può essere fatta alla leggera. Ma comprendo appieno il significato che può esserci dietro. Spesso la semplice ricerca di più potere può portare verso sentieri oscuri. Il punto è se si sarà abbastanza forti da non farsi inghiottire dall'oscurità. Potere...un classico tra gli shinobi desiderosi di varcare i propri limiti. Esordi' emettendo un ghigno insoddisfatto, per il possessore del rin'negan non poteva esserci niente di piu' banale. Il potere è nulla in confronto al desiderio di conquista, alla voglia di affermare le proprie idee in totale libertà. In fondo è proprio questo il bello dei mukenin, non sei soggetto ad alcun tipo di giurisdizione...sei padrone di te stesso. Gli spiego' con maggiore convinzione. Hai perso la tua famiglia a causa di un mukenin? E non provi odio? L'odio ti logora dall'interno, la vendetta ti divora l'anima...troppi uomini hanno perso la vita seguendo cammini poco illuminati dalla ragione. Sono dell'idea che debba essere sempre il cervello prendere le decisioni piu' importanti, non il cuore. Piu' precisamente entrambi devono trovare il modo di cercare una giusta sintonia, un equilibrio perfetto, la simbiosi totale. Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Supaku stava visibilmente perdendo le staffe. Certo che ne sono consapevole. Intervenne scrutando i suoi timidi lineamenti, ora piu' marcati e tendenti al rosso. Una famiglia significa una vita diversa, migliore, più felice e più bella. Una perdita del genere non porta via solo delle persone care ma cancella per sempre una possibilità della propria vita. Di colpo il sentiero facile e felice non c'è più. C'è solo dolore e sofferenza. C'è solo solitudine. Non li ricordo nemmeno i miei genitori...ero ancora troppo piccolo per capire. Vedevo il sangue sgorgare dalle loro ferite, vedevo il dolore stampato nei loro occhi...ma non riuscivo a comprendere. Il tono di voce era aspro e duro, l'argomento non era che un miscuglio tra realtà e fantasia...Travis doveva recitare la sua parte sino alla fine. Ho trascorso gran parte della mia vita tra la fame e la miseria, nella solitudine piu' straziante. E tu non hai odiato un uomo che ti ha fatto tutto questo? Tu non hai odiato colui che ti ha cancellato per sempre una parte della tua vita? Che ti ha privato per sempre di una cosa che ogni ragazzo dovrebbe avere? Tu lo vorresti comprendere?? Non è mia intenzione comprenderlo...voglio semplicemente sfidarlo in duello, scovarlo una volta per tutte. I miei genitori sono stati uccisi in missione, il loro potere era persino superiore al mio... Fece una piccola pausa emettendo un debole sospiro. Con la sua morte non intendo ottenere vendetta ovviamente... Capisco i mukenin che tradiscono per potere, per vendetta, perché i loro ideali non vengono accettati. Ma non capirò mai coloro che da ninja si tramutano in veri e propri assassini. Coloro che uccidono senza motivo, senza uno scopo, per il solo piacere, quelli non sono ninja. Non sono uomini. Sono bestie. Non credo che quel mukenin sia un assassino. Prova ad immaginare una situazione del genere: sei un fuggitivo, non hai una casa, non hai del denaro...ti ritrovi davanti due ninja regolari, lo scontro è inevitabile...
     
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    La parole di Travis lo aveva turbato. Nonostante tutto, quello che il Kiriano stava dicendo aveva una sua logica, per quanto distorta. Il problema era che Supaku poteva benissimo comprendere quella logica.
    "Sono dell'idea che debba essere sempre il cervello prendere le decisioni piu' importanti, non il cuore. Piu' precisamente entrambi devono trovare il modo di cercare una giusta sintonia, un equilibrio perfetto, la simbiosi totale." aveva detto e questa era la frase che più aveva colpito Supaku. La ragione sopra ogni cosa. Era quello il sentiero che il genin aveva scelto, la logica al posto delle emozioni. Di colpo si rese conto della sua più grande contraddizione: aveva deciso di eliminare ogni sentimento da se stesso, ma non aveva scelto di abbandonare l'odio per i cinque mukenin che avevano ucciso la sua famiglia. Poteva comprenderli come aveva fatto Travis con l'assassino della sua famiglia? No. Il loro atto era stato deliberato, un massacro che non aveva senso e che ancora il ragazzo non si spiegava. L'atto del mukenin di Travis non poteva essere altrettanto grave? Supaku non sapeva darsi una risposta.
    Tutto questo per aver tradito il proprio villaggio. Del resto perché un uomo decideva di non tradire? Perché ciò che importava davvero per lui era il villaggio, nel quale magari, aveva una famiglia, degli amici, un'amore, un'appartenenza. Lui non aveva nulla di tutto ciò. Lui era di Iwa, ed Iwa era caduta molto tempo fa. Lui non aveva patria, non aveva una famiglia, non aveva amici, nè una donna che lo amasse. C'era davvero qualcosa che lo teneva a quella città che gli potesse impedire di tradire?
    Il potere. pensò. Nonostate tutto, si era recato nella città per apprendere la via del ninja. Era venuto per apprendere e imparare e ancora era molto lontano dal definirsi un uomo capace di potersela cavare da solo. Era vero che alcuni mukenin tradivano per perseguire sentieri di potere proibiti ai più, ma Supaku non aveva ancora le capacità per intraprendere quei sentieri e non era ancora sicuro di voler abbracciare la strada del potere oscuro. Oltretutto, se avesse tradito lo avrebbe fatto solo per vendetta e quello era un sentiero che non aveva intenzione di intraprendere.
    Di colpo si rese conto di essere rimasto per un attimo in silenzio. Travis lo stava ancora fissando. Supaku si chiese come mai il Kiriano aveva iniziato questo argomento. Era strano che lui avesse così a cuore la rivalutazione dei mukenin da un punto di vista differente. è come se si volesse spianare la strada. pensò il ragazzo. è questo il suo obbiettivo? Diventare un Mukenin? Del resto la tesi non era così strampalata. Anche lui, come Supaku aveva perso i suoi genitori da giovane, anche lui non aveva realmente nulla che lo tenesse legato al suo villaggio. Voleva che Supaku abbracciasse anche lui la sua causa?
    Ma perché un genin? Forse perchè era più facile da influenzare? Forse.
    Il tuo modo di vedere le cose è fin troppo comprensibile per me. Non capisco dove tu voglia andare a parare però. é chiaro che anche tu uccideresti il mukenin che ti ha portato via i tuoi genitori. Eppure tenti di capire le sue azioni, come se ti stesse a cuore la sua posizione. I tuoi pensieri sono quasi nobili, per voler compatire la situazione in cui un mukenin si è trovato. Solo, contro due regolari, anche non volendo sarebbe stato costretto allo scontro. Non aveva scampo. Eppure non penso che questo tuo modo di vedere le cose si fermi qui, non è vero? Ci sono delle conseguenze a questi pensieri, altrimenti non me ne avresti mai parlato. disse fissando di nuovo il suo ospite. Cosa sei Travis Fuuma? Quale strano piano nascondi? Quali sono le tue ambizioni. Supaku si rammaricava di non aver ancora scoperto nulla del Kiriano. Ed era determinato a capire cosa questo pensasse veramente.


    Edited by Supaku - 4/7/2012, 11:26
     
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    Il tuo modo di vedere le cose è fin troppo comprensibile per me. Lo shinobi cerco' di rimanere diffidente. Che sia riuscito ad intuire la commedia?! Fino a che punto si sarebbe spinto?! Quali imprevedibili conseguenze potevano scatenarsi? Travis stava camminando su di un campo minato, una sola parola sospetta e... No, andrà tutto bene... Si ripetè nella speranza di farsi forza, la conversazione cominciava a farsi davvero interessante ma al tempo stesso rischiosa. Non capisco dove tu voglia andare a parare però. Tsk...è quello che mi chiedo anche io. Ironizzo' in cuor suo, all'esterno appariva come un solido blocco di marmo, impenetrabile. E' chiaro che anche tu uccideresti il mukenin che ti ha portato via i tuoi genitori. Eppure tenti di capire le sue azioni, come se ti stesse a cuore la sua posizione. I tuoi pensieri sono quasi nobili, per voler compatire la situazione in cui un mukenin si è trovato. Solo, contro due regolari, anche non volendo sarebbe stato costretto allo scontro. Non aveva scampo. Eppure non penso che questo tuo modo di vedere le cose si fermi qui, non è vero? Ci sono delle conseguenze a questi pensieri, altrimenti non me ne avresti mai parlato. Bhè, non ti nascondo che la vita da mukenin mi affascina parecchio. Credi davvero che Kirigakure mi concederà la vendetta?! Il consiglio è un branco di conigli...per non parlare di quel fottuto Kage in coma, abbattuto come una femminuccia in occasione della battaglia di Suna. Adesso stava cercando di far leva sugli argomenti concreti e reali, non c'era piu' spazio per la fantasia e le congetture. La mia famiglia non è stata "assassinata": mio padre e mia madre hanno perso la vita in occasione di un combattimento, è diverso. Perchè dovrei tentare di cacciare un uomo che ha cercato di difendersi e che ha conquistato la vittoria con i giusti mezzi?! Ha sconfitto i miei nonostante l'inferiorità numerica...chi sono io per giudicare il prossimo?! Ed ecco che puntava sulla morale e sull'etica, sulla filosofia intesa come stile di vita. La vendetta è un sentimento come tutti gli altri e come tale deve essere assopito. Sai cosa mi dice la ragione?! Di scovare quel mukenin da solo, di non affidarmi piu' al villaggio... Il timbro di voce si era alzato parecchio, con il pugno chiuso fece sobbalzare la tazza di tè e il piccolo tavolino. Ora che ho raggiunto lo stesso grado dei miei genitori voglio sfidare quel mukenin in battaglia, mettere alla prova le sue capacità. Il clan Fuuma è sempre stato un gruppo di violenti e guerrafondai...hanno sempre cercato di ottenere il potere tramite la forza fisica! Una bugia tirava inesorabilmente l'altra...
     
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    Bhè, non ti nascondo che la vita da mukenin mi affascina parecchio. Credi davvero che Kirigakure mi concederà la vendetta?! Il consiglio è un branco di conigli...per non parlare di quel fottuto Kage in coma, abbattuto come una femminuccia in occasione della battaglia di Suna e così anche Travis Fuuma ha un lato oscuro. pensò Supaku, ora che era l'altro a parlare lui poteva rimanere in silenzio riflettendo sulle sue parole. Non sembra tollerare il suo villaggio. Mette tutto su un piano di forza.
    La mia famiglia non è stata "assassinata": mio padre e mia madre hanno perso la vita in occasione di un combattimento, è diverso. Perchè dovrei tentare di cacciare un uomo che ha cercato di difendersi e che ha conquistato la vittoria con i giusti mezzi?! Ha sconfitto i miei nonostante l'inferiorità numerica...chi sono io per giudicare il prossimo?! Ecco di nuovo, il punto su cui Travis stava premendo dall'inizio del discorso. Stavolta non puntava sul relegare l'emozione sotto il controllo del cervello, stava parlando di...onore? Tributare il riconoscimento della sua forza al mukenin? Ma questo cosa c'entrava? "Chi sono io per giudicare il prossimo?" Voleva forse dire che non avrebbe potuto cercare vendetta perché il mukenin aveva vinto lo scontro in modo giusto?
    La vendetta è un sentimento come tutti gli altri e come tale deve essere assopito. Sai cosa mi dice la ragione?! Di scovare quel mukenin da solo, di non affidarmi piu' al villaggio... Supaku rimase sconcertato leggermente. Non ha appena detto che la vendetta è un sentimento da assopire? Si sta contraddicendo? Non sapeva cosa pensare. Decise di aspettare e vedere dove il ninja stesse andando a parare.
    Travis sembrava preso dal proprio discorso tanto che colpì con un pugno il tavolino, facendo sobbalzare la tazza di tè e il piccolo tavolino. Supaku rimase impassibile, noncurante della tazzina e del tavolino.
    Ora che ho raggiunto lo stesso grado dei miei genitori voglio sfidare quel mukenin in battaglia, mettere alla prova le sue capacità. Il clan Fuuma è sempre stato un gruppo di violenti e guerrafondai...hanno sempre cercato di ottenere il potere tramite la forza fisica!
    Supaku continuava a non capire con precisione la persona che aveva davanti. Oltretutto il suo cambio repentino di fronte, dal giustificare quasi il mukenin a volerlo sfidare in battaglia; l'affermare che il suo clan è guerrafondaio, quindi incline al portare il combattimento, la guerra, anche quando non ce ne è bisogno, lo lasciava un pò stranito. Supaku aveva provato gli effetti della guerra sulla propria pelle, non c'era da scherzarci. Travis stesso non sembrava forse comprendere a pieno quello di cui stava parlando. Oltretutto il kiriano mostrava una rabbia che, nonostante tutto, Supaku trovava leggermente finta. L'esagerazione di picchiare con il pugno sul tavolino, nonostante pochi attimi prima ne avesse parlato in assoluta calma, lasciava il Suniano un pò incerto. è come se stesse cercando di convincermi. è come se sapesse che i miei genitori sono stati uccisi da dei mukenin. Sta facendo fose leva su quello? Se anche lo avesse saputo, Travis si stava rivelando un abile manipolatore. Cosa che Supaku trovava la cosa allo stesso tempo inquietante e affascinante.
    Le tue parole mi lasciano perplesso. Prima parli di lasciare al cervello il compito di prendere le decisioni e non le emozioni. Cosa che posso capire. Poi giustifichi il mukenin che ha ucciso la tua famiglia come costretto allo scontro, ne riconosci il valore come ninja. Anche questo è decisamente in linea con l'affermazione di lasciare alla logica il compito di decidere. Affermi che la vendetta, come tutte le emozioni, deve essere assopita, ma alla fine mi stupisci affermando di voler sfidare il mukenin. Le tue parole sono contradditorie. Hai appena giustificato il mukenin e affermato di liberarti del desiderio di vendicarti, per te quell'uomo non ha più alcun significato. Inoltre seguire lo stile del tuo clan è in completa opposizione al lasciare al cervello le decisioni. I guerrafondai violenti non sono famosi per la loro capacità di controllare le emozioni. No, Travis Fuuma, non capisco e sto cominciando a credere che ogni tua parola sia solo una menzogna per condurmi ad una realizzazione. Per accertarti di qualcosa, ma cosa? disse Supaku socchiudendo gli occhi sospettosamente.
    Vuoi sapere cosa farei io nella tua posizione? disse il ragazzo. Io cercherei vendetta, anche se non me lo permettessero. La vendetta consuma se non viene soddisfatta. Una volta liberatisi, la propria vita può tornare a scorrere.

     
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    Supaku era sconcertato, quelle rivelazioni lo avevano letteralmente spiazzato. Le tue parole mi lasciano perplesso. Prima parli di lasciare al cervello il compito di prendere le decisioni e non le emozioni. Cosa che posso capire. Poi giustifichi il mukenin che ha ucciso la tua famiglia come costretto allo scontro, ne riconosci il valore come ninja. Anche questo è decisamente in linea con l'affermazione di lasciare alla logica il compito di decidere. Affermi che la vendetta, come tutte le emozioni, deve essere assopita, ma alla fine mi stupisci affermando di voler sfidare il mukenin. Le tue parole sono contradditorie. Hai appena giustificato il mukenin e affermato di liberarti del desiderio di vendicarti, per te quell'uomo non ha più alcun significato. Inoltre seguire lo stile del tuo clan è in completa opposizione al lasciare al cervello le decisioni. I guerrafondai violenti non sono famosi per la loro capacità di controllare le emozioni. No, Travis Fuuma, non capisco e sto cominciando a credere che ogni tua parola sia solo una menzogna per condurmi ad una realizzazione. Per accertarti di qualcosa, ma cosa? Lo shinobi digrigno' i denti, la testa bassa. Il gioco non vale piu' la candela... Borbotto' con un sadico sorriso stampato sul volto, era stato scoperto. Capacità deduttiva fuori dal comune, abilità superiori alla norma in combattimento... Sentenzio' sempre piu' eccitato, sempre piu' convinto di aver puntato sul cavallo giusto. Stupefacente... I loro occhi s'incrociarono, Travis era stufo di fingere. Vuoi sapere cosa farei io nella tua posizione?Vuoi sapere cosa farei io nella tua posizione? Dimmi... Conosceva già la sua risposta. . Io cercherei vendetta, anche se non me lo permettessero. La vendetta consuma se non viene soddisfatta. Una volta liberatisi, la propria vita può tornare a scorrere.. Io cercherei vendetta, anche se non me lo permettessero. La vendetta consuma se non viene soddisfatta. Una volta liberatisi, la propria vita può tornare a scorrere. Mi hai tolto le parole di bocca. Concluse battendogli le mani. Hai superato brillantemente il test Supaku, adesso sei disposto ad ascoltarmi seriamente?! Disse sghignazzando. Premetto che non era mia intenzione prendermi gioco di te, anzi...il mio obiettivo era semplice: spingerti ad un paradosso... Non conosceva nulla del suo passato eppure sentiva che quel giovane, nonostante il suo grado, aveva tutte le carte in regolare per diventare un grande shinobi. Tutto quello che ho detto era una balla: il mukenin, l'uccisione dei miei genitori...tutto. Non ti nascondo che ho improvvisato, volevo metterti alla prova. Supaku la pensava proprio come lui: la vendetta era in grado di condurre l'uomo verso una nuova strada, soltanto la morte della persona odiata avrebbe potuto condurre lo shinobi in questione verso la purificazione. Fenice...risorgere dalla ceneri. Esordi' ciondolando il capo. Una creatura leggendaria ed immortale, un essere in grado di beffare il triste destino che accomuna tutti noi. Era giunto il momento di spiegargli tutto. Credo che sia psicologicamente pronto... Supaku non avrebbe dovuto fare altro che superare l'esame con successo, Travis si era già circondato di diversi chuunin. Sto tirando su un'organizzazione mukenin...
     
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    Il gioco non vale piu' la candela... disse Travis dopo che Supaku aveva smascherato il suo stratagemma. Un sorriso sadico apparve sul volto dello shinobi di Kiri. Stupefacente... continuò come a voler confermare qualcosa che solo in quel momento stava pensando.
    Mi hai tolto le parole di bocca. Concluse il kiriano battendo le mani. Hai superato brillantemente il test Supaku, adesso sei disposto ad ascoltarmi seriamente?! Travis stava sghignazzando. Supaku sollevò leggermente un sopracciglio. Aveva visto di cosa fosse capace quel ninja. Il fatto che quelle risatine lasciassero presumere la sua poca stabilità mentale rendeva il tutto più inquietante. Premetto che non era mia intenzione prendermi gioco di te, anzi...il mio obiettivo era semplice: spingerti ad un paradosso... disse il Kiriano. Supaku ora cominciava a capire cosa stava succedendo. Alcuni pezzi stava ricomponendosi nella sua mente, incongruenze nei suoi discorsi, la mancanza di assoluta emozione quando parlava della morte dei genitori, quello scoppio d'ira per la vendetta. Tutto finto. Quel ninja si era preso gioco di lui. E Travis glielo confermò.
    Tutto quello che ho detto era una balla: il mukenin, l'uccisione dei miei genitori...tutto. Non ti nascondo che ho improvvisato, volevo metterti alla prova. Supaku rimase impassibile, ma dentro di lui la rabbia si agitava insieme all'inquietudine. Quel ninja davanti a lui gli aveva mentito con abilità e lui si era accorto di tutto ciò solo troppo tardi. L'inquietudine prese il sopravvento però. Perché quell'uomo gli aveva mentito? Per metterlo alla prova? Per quale ragione? Supaku non sapeva cosa pensare. Ma Travis non aveva finito.
    Fenice...risorgere dalla ceneri. Esordì lo schinobi ciondolando leggermente il capo. Supaku trattenne l'impulso di afferrare la wakizashi che aveva nel fodero sulla sua schiena. Adesso quello cosa c'entrava? Una creatura leggendaria ed immortale, un essere in grado di beffare il triste destino che accomuna tutti noi. La morte? pensò Supaku. Dove vuoi andare a parare Travis? in quelle parole c'era anche un filo di esasperazione misto a disperazione. Supaku ormai non sapeva più cosa pensare. Travis gli aveva prima mentito ed ora cominciava a parlare di cose senza senso come un animale mitologico. E non uno qualunque. La Fenice. Supaku era cresciuto in un monastero, dove gli era stata insegnata anche la mitologia. La fenice, insieme al drago, alla tartaruga e alla tigre era uno dei quattro spiriti guardiani che incarnavano i punti cardinali nella mitologia cinese. La fenice era anche il simbolo dello ying contrapposto allo yang che era rappresentato dal drago.
    Sto tirando su un'organizzazione mukenin... disse Travis interrompendo il corso dei suoi pensieri.
    Supaku rimase in silenzio e questo si protrasse per un paio di secondi, lasciando ogni cosa immobile. Il genin dai capelli bianchi rimase immobile.
    Perché? chiese. Era chiaro dove il Kiriano volesse andare a parare. Voleva che lui ne facesse parte, altrimenti non gliene avrebbe mai parlato. Ma Supaku non era scandalizzato dalla scelta del tradire, per quanto fosse una scelta che cambiava radicalmente un ninja. Era più interessato al motivo che aveva spinto lo shinobi e i suoi compagni, perché se si trattava di un'organizzazione ci dovevano essere dei compagni, a tradire.
     
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