Missione Jin Hyuuga & Akio Hozuki

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    Missione Jin Hyuuga & Akio Hozuki
    Missione a Servizio di:Konohagakure No Sato
    Livello:C
    Esecutori della Missione:Jin Hyuuga & Akio Hozuki
    Luogo d'Incontro:Ingresso del tempio Fukumyoka a Est di Tanzaku
    Appuntamento Ore:12.21
    Da troppo tempo abbiamo lasciato Gintaro Bunta, un piccolo ricettatore fare quello che voleva. Ora, però, sta alzando troppo la cresta ed ha organizzato un vero e proprio attacco ai danni di un piccolo villaggio di contaddini prendendo loro praticamente tutto. Crede che abbiamo cose più importanti a cui badare e non sconfineremo per una cosa di poco conto.
    Voi andrete a casa sua a Tanzaku, lo preleverete, affrontando se necessario le due guardie del corpo che si tiene a presso, due abili spadaccini paragonabili a genin privi di tecniche, lo porterete al suo negozio, poi lo convincerete, con le buone o con le cattive a dirvi dove sta la refurtiva. Una volta recuperato, distruggete il suo negozio! Non deve rimanerne niente! Niente, avete capito? Ovviamente, arrangiatevi a non danneggiare palazzi vicini. E poi riportatecelo assieme alla refurtiva.
    Buon lavoro.

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    narrato "pensato" <parlato> <parlato Akio> <parlato Altri>

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    La pioggia continuava a scendere in gran quantità dal cielo, lavando via i pensieri dello Hyuuga e permettendogli di concentrarsi solamente sul contenuto del rotolo, seppur ancora non l'aveva aperto. I suoi lunghi capelli biondi portati solitamente a spina, andavano disfacendosi e cadendo bagnati sulla fronte, mentre parecchie volte la mano destra, quella che non reggeva il rotolo, andava a risistemarli al posto che gli spettava. Gli occhi perlacei nel frattempo, poco più chiari della carnagione non dissimile da quella di un morto, scrutavano le vie di Konoha sotto la coltre di acqua scaricata dal cielo, nel tentativo di orientarsi per raggiungere la sua casa. La fortuna volle che non si perse, e soli cinque minuti dopo era dinanzi alla porta di casa sua, un modesto appartamentino disposto su due piani (be' non proprio modesto..). Il Jin aprì rapidamente la porta, che non aveva chiuso a chiave proprio in vista del suo imminente ritorno. Appena dentro, si richiuse l'uscio alle sue spalle e si diede una folgorante scrollata, similmente ad un cane. Ecco che la tunica viola, ornata da polsini e cinta di un blu intenso, scaricò molta dell'acqua accumulata sul pavimento. Si tolse le scarpe marroncine, ed andò direttamente al piano superiore, ancora bagnato e con il rotolo in mano. Avrebbe pulito in seguito, ora aveva un'impellente voglia di sapere a quali pericoli sarebbe andato incontro. Si stese sul letto ed aprì il rotolo <vediamo un po' cosa mi aspetta...> disse curioso il biondo, inzuppando le coperte di acqua salata. Iniziò a leggere con sguardo attento, cercando di capire il più possibile a prima lettura. <dunque vediamo un poco...>.

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    Missione a Servizio di: Konohagakure No Sato
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    Esecutori della Missione: Jin Hyuuga & Akio Hozuki
    Luogo d'Incontro: Ingresso del tempio Fukumyoka a Est di Tanzaku
    Appuntamento Ore: 12.21

    Da troppo tempo abbiamo lasciato Gintaro Bunta, un piccolo ricettatore fare quello che voleva. Ora, però, sta alzando troppo la cresta ed ha organizzato un vero e proprio attacco ai danni di un piccolo villaggio di contadini prendendo loro praticamente tutto. Crede che abbiamo cose più importanti a cui badare e non sconfineremo per una cosa di poco conto.
    Voi andrete a casa sua a Tanzaku, lo preleverete, affrontando se necessario le due guardie del corpo che si tiene a presso, due abili spadaccini paragonabili a genin privi di tecniche, lo porterete al suo negozio, poi lo convincerete, con le buone o con le cattive a dirvi dove sta la refurtiva. Una volta recuperato, distruggete il suo negozio! Non deve rimanerne niente! Niente, avete capito? Ovviamente, arrangiatevi a non danneggiare palazzi vicini. E poi riportatecelo assieme alla refurtiva.
    Buon lavoro.

    Jaiden sorrise. in effetti sembrava una missione decisamente diversa rispetto alle precedenti, chiaramente più complicata e divertente. Iniziò a rivedere il rotolo soffermandosi su più punti che gli interessavano maggiormente, commentandone ad alta voce il contenuto. <quindi il mio compagno sarà un tale Akio Hozuki...chissà che tipo sarà...anche se il nome mi sembra di averlo già sentito...forse avrà partecipato al torneo Chuunin...già sarebbe possibile, e deve aver perso subito come me, quindi una missione C per confermare il suo passaggio di grado..bella fregatura......e quindi dovremmo catturare e riempire di botte un ricettatore eh? Be' questo sarà divertente...e poi dovremo distruggere tutto!? CAVOLO QUESTA MISSIONE è UNA FIGATA!!> concluse alzandosi in piedi per l'estasi. Poi rimise il rotolo nella borsa. <bene io ho già fatto rifornimento...non mi resta che aspettare domani e vedere come andrà questa missione>. Detto questo mangiò un panino al prosciutto cotto e formaggio che teneva sul comodino da chissà quanto tempo. Poi si coricò lasciando tutto nel disordine totale, avrebbe rimesso a posto al ritorno dalla missione, o la mattina seguente, dopotutto quella era la prima missione (si spera la prima di una lunga serie) con appuntamento ad ora tarda. Il sonno arrivò non proprio subito, dato che il giovane era un po' emozionato per la missione che lo attendeva, ma arrivò.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN. DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN. Un suono squillante e metallico fa svegliare lo Hyuuga. DRIIIIIIIIIIIN. Con una manata il Chuunin bloccò la sveglia, ansi forse la ruppe proprio. Poi con calma si alzò, si lavò e fece colazione. In effetti si era sbrigato, essendo andato a dormire, nel'emozione della missione, ancora tutto vestito. Preparò l'attrezzatura e notò che era ancora presto, le 8.30. Poi un dubbio lo assalì. Estrasse il rotolo della missione dalla borsa e lo aprì iniziando a leggere freneticamente. Iniziò a tremare spalancando gli occhi.<t...T-Tanzaku??? La cittadina dei bordelli? Ma è lontana!!!>. Eccolo il solito imbranato, credendo erroneamente che l'appuntamento sarebbe stato a Konoha. <merda non arriverò mai in tempo!> ed ecco un giovane Hyuuga correre a perdi fiato per le vie di Konoha, in direzione della porta Ovest. Pochi minuti e varcava i confini di Konohagakure no Sato con la chiara paura di arrivare tardi negli occhi. Fu rapidissimo. Non fece pause. Probabilmente non aveva mai corso così velocemente in vita sua, ansi probabilmente non era neanche mai stato tanto veloce, chiaramente gli Esami dei Chuunin l'avevano rafforzato. Ma non solo quelli. A seguito della sua sconfitta, la rabbia lo aveva portato ad allenarsi giorno e notte, tanto da aver fatto dei progressi spaventosi in poco tempo. Ora riusciva a padroneggiare tecniche della sua innata di cui prima neanche era a conoscenza. Ma sicuramente questo non era da tener conto, ora che saltava da un ramo all'altro della foresta, tagliando sentieri e strade pur di accorciare i tempi. In totale ci mise circa 5 ore, mai stato tanto rapido in vita sua. Giunto nella cittadina, erano ormai le 13.30 bene o male, il suo cuore batteva almeno 2 battiti al secondo se non di più, e il suo petto si alzava e riabbassava con una frequenza spaventosa. Inoltre la pioggia del giorno prima aveva lasciato il sipario ad un sole scaldante ed infernale che lo aveva portato a grondare praticamente litri di sudore. Si avvicinò ad un passante, barcollando, ripiegato su sé stesso e con la lingua di fuori per la fatica. <s-scusi....m-mi...s-sapreste....d-dire....d-dove.....d-dove....> gli mancava il fiato, e fece numerosi respiri a vuoto. Poi un unico suuuper respiro <dove DIAVOLO è IL TEMPIO DI FUMINKIOKA O COME DIAVOLO SI CHIAMA!!!> gridò tutto d'un fiato snervato dalla situazione. Il passante, che era un giovane di non più di 16 anni rimase perplesso, forse spaventato. <v-vorrà dire...il tempio di Fukumyoka...si....si trova ad ovest di Tanzaku...a circa 500 o 600 metri seguendo il sentiero della foresta...> rispose balbettando ed arretrando. <g-grazie...a-arrivederci...> disse Jin raccogliendo tutto il suo fiato. Altri 5 o 6 cento metri??? Una parola... Riprese a correre, seppur con una mano sulla milza ed un altra sul petto scongiurando l'eventualità che il cuore gli scoppiasse. Seguì il sentiero come indicatogli dal ragazzino, ma era troppo stanco e per quelli che si dimostrarono ottocento miseri metri ci mise ben 15 minuti. Alle 13.45 era all'ingresso del tempio, madido di sudore, stremato, col fiatone, il cuore a mille, il passo traballante, le ginocchia tremanti, la lingua di fuori e la gola secca.
    <s...S.....SONO ARRIVATO!!!>

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    Edited by simok - 6/6/2014, 21:48
     
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    "A disposizione" risposi alla Mizukage. "Questa volta si tratta di una missione nel Paese del Fuoco, vicino a Konoha per la precisione. Nella cittadina di Tanzaku c'è un ricettatore a cui il governo della foglia ha lasciato carta bianca per un bel po' di tempo. Al momento sta creando seri problemi al villaggio, così hanno deciso di mandare qualcuno. Non avevano molti ninja liberi, quindi hanno dovuto chiedere il nostro aiuto. Troverai maggiori dettagli qui dentro". Detto questo mi porse un rotolo. L'ANBU mi lanciò uno sguardo di diffidenza, e io a lui. Ringraziai la Mizukage della fiducia e uscii. Passai a casa a prepararmi e a lasciare un messaggio di avviso della mia assenza, e dopo circa tre quarti d'ora mi trovavo alle porte del cancello ovest. "Se devo andare a Konoha, questo è l'unica strada. Vediamo i dettagli". Così aprii il rotolo per vedere dove sarei dovuto andare e quando.
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    Luogo d'Incontro: Ingresso del tempio Fukumyoka a Est di Tanzaku
    Appuntamento Ore: 12.21

    Da troppo tempo abbiamo lasciato Gintaro Bunta, un piccolo ricettatore fare quello che voleva. Ora, però, sta alzando troppo la cresta ed ha organizzato un vero e proprio attacco ai danni di un piccolo villaggio di contaddini prendendo loro praticamente tutto. Crede che abbiamo cose più importanti a cui badare e non sconfineremo per una cosa di poco conto.
    Voi andrete a casa sua a Tanzaku, lo preleverete, affrontando se necessario le due guardie del corpo che si tiene a presso, due abili spadaccini paragonabili a genin privi di tecniche, lo porterete al suo negozio, poi lo convincerete, con le buone o con le cattive a dirvi dove sta la refurtiva. Una volta recuperato, distruggete il suo negozio! Non deve rimanerne niente! Niente, avete capito? Ovviamente, arrangiatevi a non danneggiare palazzi vicini. E poi riportatecelo assieme alla refurtiva.
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    "Incompetenti, avrebbero dovuto fermarlo prima. Chissà chi è questo Jin Hyuuga comunque, penso di aver già sentito il cognome". Era lo stesso del mio avversario agli Esami di Selezione dei Chuunin, ma me ne sarei ricordato solo più tardi. Chiusi il rotolo e, dopo averlo infilato nella borsa, mi misi in marcia verso il porto del Paese dell'Acqua. Insieme alle istruzioni c'era anche una piccola mappa dei dintorni di Konoha, quindi avevo più o meno l'idea di dove andare. Sulla strada che stavo percorrendo c'era una nebbia molto fitta, e il che mi rese un po' più felice. Molti l'avrebbero trovata strana e avrebbero preferito il sole, ma io c'ero affezionato. Non ero mai uscito dal mio paese, e mi sarebbe mancata per un po'. "Non ci vorrà molto". Camminai per un'oretta, e finalmente raggiunsi la mia destinazione. La strada che avevo appena percorso era pressoché deserta, ma quello era ciò di più simile ad formicaio che avessi mai visto. Davanti a me si parava un mare sconfinato e c'erano barche da tutte le parti, sia a destra che a sinistra, ma la cosa che colpiva di più era la gente. Ce n'era ovunque, era strapieno. Sarebbe stato difficile farsi strada in quel posto, dato che sembravano tutti di fretta. Per fortuna la barca davanti a me aveva, su un lato, un simbolo molto simile ad un vortice con la scritta "Konoha" sotto. Mi avvicinai, e trovai davanti a me un vecchietto mezzo addormentato con dei biglietti da vendere. "Devi andare nel Paese del Fuoco?". "Precisamente". "Hai fatto la scelta migliore, posso offrirti una stanza a soli 20 ryo. E' un affare". Non sapevo quanto fosse conveniente, ma accettai. Dopo aver ricevuto i soldi, l'uomo mi porse un biglietto con dei dati ed il numero venti sopra, molto probabilmente era il numero della mia stanza. Dietro di lui c'erano delle scale, le salii e mi ritrovai a bordo. Non era una barca così piccola: c'era uno spazio bello grande e, al centro, una scala che permetteva l'accesso alle cabine. Andai alla ricerca della porta con il mio numero, e dietro di essa trovai qualche muro di legno mezzo distrutto ed un'amaca. Se non altro, c'era un finestrino circolare che permetteva di guardare fuori. "Altro che affare, per me non vale più di 5 ryo" pensai.
    Mi ero dimenticato di chiedere l'orario di partenza, ma il viaggio cominciò dopo poco. Passarono le ore, e piano piano cominciai a perdere la cognizione del tempo: non avevo la minima idea di quando eravamo partiti o di quando saremmo arrivati, ma non avevo nemmeno voglia di andarlo a chiedere. Prima o poi saremmo sbarcati da qualche parte. In effetti dopo un altro paio di ore sentii la barca che si fermava, e corsi fuori il più velocemente possibile per verificare la situazione: eravamo arrivati. Chiesi delle informazioni, e scoprii che ci trovavamo approssimativamente nel mare ad est di Konoha, a molti chilometri di distanza da Tanzaku. Davanti a me, fuori dal porto, riuscivo a vedere boschi a non finire ed un sole cocente, quasi si moriva dal caldo. "Che brutto posto, ho sentito dire che è un continente unico, noi almeno abbiamo le isole. Non c'è nemmeno un pochino di nebbia". Mi misi alla ricerca di qualcuno che mi offrisse un passaggio, doveva esserci per forza in un porto, e alla fine trovai un tipo con un carro guidato da un cavallo. "Forza gente! Scegliete il Kaito-Express, vi porterò ovunque vogliate!". Mi avvicinai e chiesi informazioni. Per fortuna il suo "ovunque" comprendeva anche Tanzaku, quindi riuscii ad ottenere un passaggio in cambio di un pochino di denaro. Quello, più che un signore, aveva tutta l'aria di essere un ragazzo sulla ventina con molti muscoli in vista. Il viaggio durò molte ore, e sulla strada non vidi altro che boschi e sole. Alla fine ero a metà tra il morire per il caldo e per la noia, e al nostro arrivo stava ormai per calare la notte. Davanti a me si parava una grande città circondata da un muro circolare e con un grande tempio che spiccava altro tra le case circostanti. Il sole sembrava nascondersi dietro le montagne in attesa di sparire definitivamente, illuminando le nuvole di sfumature rosse e viola. L'incontro con il mio compagno sarebbe avvenuto il giorno dopo, così decisi di andare alla ricerca di un hotel in cui dormire. Nonostante l'ora, in giro c'era un bel po' di gente e si potevano vedere molte bancarelle che offrivano cibo o giochi di vario genere. Alla fine trovai un posto piccolo e accogliente in cui passare la notte e mi addormentai.
    Il giorno dopo mi svegliai verso le undici e, dopo aver lasciato l'hotel, partii alla ricerca del tempio di Fukumyoka. Appresi da un passante che si trovava un pochino ad est di Tanzaku, sugli ottocento metri, quindi mi incamminai. Ci misi una decina di minuti, e alla fine raggiunsi ciò che stavo cercando. Davanti a me c'era una grossa scalinata grigia con, al di sopra, una grossa costruzione circondata da statue marroni e con un tetto triangolare di colore rosso. "Quello dev'essere il tempio". Mi avvicinai e, non vedendo nessuno, mi sedetti sull'ultimo scalino. Ero un pochino in anticipo, ma per l'ora prestabilita non arrivò nessuno. Non avevo a disposizione un orologio, ma potevo chiedere l'ora ad alcuni monaci che passavano lì intorno. Arrivarono le tredici e non si vide nessuno. Dopo quella che mi sembrò un'altra ora un giovane dai capelli biondi comparve al di sotto della scalinata salendo di corsa. Non sembrò vedermi, e non si fermò prima di essere arrivato davanti alla porta del tempio. "S...s...sono arrivato!" urlò. Tutti i monaci nei dintorni scoppiarono a ridere, e io mi girai verso di lui. "Hey, ragazzino" dissi "Sei tu Jin Hyuuga?". Doveva avere almeno quattro anni in meno di me. "Che schifo di posto, non ci sono altro che sole e boschi. Ci chiedono aiuto e la gente non arriva nemmeno in orario".

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    Era stremato, e di certo le risate dei monaci, anche se sicuramente non maligne, e l'affermazione di quel giovane non migliorarono la situazione. <hey, ragazzino sei tu Jin Hyuuga?> . Per l'affaticamento il giovane non riuscì neanche a cacciare il broncio o a rispondere subito. Si sedette a terra e fece attendere l'altro un minutino buono, il tempo di respirare a pieno quell'aria ricca di ossigeno poi, seppur ancora decisamente affaticato e disidratato parlò. Essendo in ritardo in maniera notevole, come poté notare dall'orologio proprio alle spalle dell'altro, certamente non conveniva dimostrarsi arrogante, dopotutto era nel torto. <s-Sì....Anf Anf....sono io...Anf Anf....purtroppo ieri sera per sbaglio...Anf...non ho visto il luogo di appuntamento...anf Anf...ed oggi alle 8.30 ho scoperto che...Anf...dovevo venire qui...Anf Anf...e mi sono precipitato....Anf!?> che sforzo immane parlare. Ad intervenire fu un giovane monaco che, probabilmente su richiesta di un qualcun'altro più anziano era giunto con una borraccia da almeno un litro e mezzo che porse al Chuunin di Konoha. <da Konoha a Tanzaku in poco più di 5 ore? Ma è incredibile!? Devi aver corso come i pazzi, ma devi anche essere incredibilmente veloce!? Che io sappia solo un cavallo ha fatto un tempo migliore del suo!> disse il giovane. Jin prese la borraccia con un flebile <grazie...> e se la scolò da cima a fondo sentendo quello che diceva il pelatone. Anche se -one è troppo, considerando che era poco più di un bambino. Anche se del resto lui era un bambino. L'ultimo goccio d'acqua, dopo i numerosi complimenti, gli andò di traverso sentendo il paragone con il cavallo. Be' forse era un complimento anche quello, ma formulato un po' male, comunque non era il momento di preoccuparsene. Erano incredibilmente in ritardo rispetto alla loro ipotetica "tabella di marcia". Restituì la borraccia al monaco che se ne andò rapido come era arrivato mentre, sotto lo sguardo di qualche altro monaco curioso, Jin si mise a studiare attentamente il suo compagno. <tu invece devi essere Akio Hozuki...Hozuki...mi è familiare questo nome...hai forse partecipato al torneo di Selezione dei Chuunin? Io sono stato battuto e mi è stata affidata questa missione per confermare il mio rango di Chuunin> concluse facendosi un po' lo spavaldo. Si mise ad osservare attentamente l'altro, con sguardo serio, e rimase così per diversi minuti, non rispondendo a chiunque e qualunque cosa avesse detto. Era immerso nel raccoglimento di quanti più dettagli possibili. Il ragazzo che si trovava di fronte, seduto su di uno scalino, aveva degli appariscenti capelli azzurri e degli occhi viola, che se sommati ai capelli erano appariscenti quanto i suoi occhi perlacei. Inoltre aveva un sorriso a tratti inquietante, che somigliava molto a quello di uno squalo. Era poco più alto di Jin anche se quest'ultimo con 20 centimetri abbondanti di capelli lo superava di poco. Doveva aver sentito sul cognome Hozuki...anche se non era sicuro che fosse un clan..comunque anche l'abbigliamento era particolare. Se si ricordava bene la presentazione dell'arbitro dei Chuunin... " "Akio Hozuki da Kirikagure no Sato..." si ha detto così...ma perché mai ha una maglietta a maniche corte, non dovrebbe fare freddo lì? A ho capito si è cambiato arrivando qui...sono proprio curioso di vedere cosa sa fare...". Si alzò in piedi che erano ormai le 14.00 e , sentendosi rinvigorito, disse <bene Akio, direi che possiamo andare dato che siamo in ritardo...innanzitutto andremo a far visita a quel tale...Gintaro Bulla o come diavolo si chiama...gli faremo una bella ripassatina..> concluse felice a quel pensiero con la mano serrata a pugno. Non aveva mai sopportato i bulli ed i prepotenti. <gintaro Bunta? Ma siete impazziti!? Quell'uomo è pericolosissimo!!!> lì avvertì un monaco. <o non si preoccupi noi siamo abituati ai brutti tizi...per caso ci sa dire dove si trova la sua casa?> rispose con un sorriso determinato il Chuunin di Konohagakure. <s-sì è al c-centro di Tanzaku...ma per il vostro bene non vi conviene andarci...lui è molto famoso...gestisce diversi bordelli in città...e vuole entrare anche nel giro dei casinò...è un uomo potente...e si porta a presso sempre due terribili spadaccini abilissimi!> concluse con un fare veramente impaurito al sol pensiero, il monaco che sembrava avere sulla trentina d'anni. Ma evidentemente non aveva mai avuto a che fare con due Chuunin, o non si sarebbe spaventato tanto. O forse aveva ragione lui. Forse neanche Jin e Akio avrebbero sbaragliato la malavita costituita da quel tale. <non si preoccupi...noi SIAMO FORTI!> disse allegro e gioviale lo Hyuuga. <ed ora Akio, sbrighiamoci, non vorrei che arrivasse la notte prima di quanto occorra!> e detto questo si mise in testa al gruppo iniziando a ripercorrere la strada a ritroso verso la cittadina.

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    All'inizio l'altro non mi rispose neanche, preferendo fermarsi a respirare. Si sedette per terra e rimase lì almeno un minuto, probabilmente cercando di recuperare le forze. "Fai pure con calma" pensai in tono ironico. Dopo all'incirca un minuto cominciò a parlare. "S-si, sono io. Putroppo ieri sera, per sbaglio...non ho visto il luogo dell'appuntamento...ed oggi alle 8.30 ho scoperto che...dovevo venire qui...e mi sono precipitato". Sembrava alternare le parole a piccoli ma frequenti respiri. Io ero già annoiato per tutto ciò che era successo fino a quel momento, ma mi alzai e mi avvicinai a lui. Non si era nemmeno girato, quindi fui costretto ad andare dall'altra parte di persona. Prima che potessi dire qualunque cosa si avvicinò un ragazzino pelato all'incirca della stessa età di Jin, che gli porse una grossa borraccia piena d'acqua. "Da Konoha a Tanzaku in poco più di 5 ore? Ma è incredibile! Devi aver corso come i pazzi, ma devi anche essere incredibilmente veloce! Che io sappia solo un cavallo ha fatto un tempo migliore del suo!". Lo Hyuuga sembrò compiaciuto, e bevve tutto d'un sorso rispondendo con un debole "Grazie". "Evidentemente qui la velocità è più importante della puntualità" pensai, ma non lo dissi. All'altro era addirittura andata di traverso un po' d'acqua sentendo quel commento, e non volevo rompere la sua felicità, dopotutto avrei dovuto passarci un po' di tempo insieme. Alla fine lui restituì la borraccia al monaco, che si allontanò con passo frettoloso.
    Il ragazzino, senza nemmeno alzarsi, si mise a fissarmi con attenzione. "Tu invece devi essere Akio Hozuki...Hozuki...mi è familiare questo nome...hai forse partecipato al torneo di Selezione dei Chuunin? Io sono stato battuto e mi è stata affidata questa missione per confermare il mio rango di Chuunin". Sembrava fiero della semi-bocciatura, cosa che a me non aveva reso troppo felice. "Esattamente, sono Akio Hozuki, chiamami pure Akio. Purtroppo nemmeno io sono riuscito ad ottenere la completa promozione all'esame". Lui sembrò ignorarmi, ma non distolse lo sguardo da me nemmeno per un secondo. Aveva dei capelli che, contro ogni legge della natura, andavano verso l'alto, nella direzione del cielo. La cosa che mi colpì di più erano i suoi occhi: erano molto simili a quelli del mio avversario agli Esami di Selezione dei Chuunin, un tale Killua Hyuuga. Purtroppo per me non ero riuscito a capire quale fosse il loro significato, anche se ero molto curioso.
    "Bene Akio, direi che possiamo andare dato che siamo in ritardo...innanzitutto andremo a far visita a quel tale...Gintaro Bulla o come diavolo si chiama...gli faremo una bella ripassatina" disse dopo aver estratto da me tutte le informazioni che si potevano notare. "Siamo? Io sono arrivato con un giorno di anticipo". Quelle parole attirarono l'attenzione di un monaco, che si avvicinò a noi. "Gintaro Bunta? Ma siete impazziti!? Quell'uomo è pericolosissimo!!!". "Oh, non si preoccupi, noi siamo abituati ai brutti tizi...per caso ci sa dire dove si trova la sua casa?". "S-sì è al c-centro di Tanzaku...ma per il vostro bene non vi conviene andarci...lui è molto famoso...gestisce diversi bordelli in città...e vuole entrare anche nel giro dei casinò...è un uomo potente...e si porta a presso sempre due terribili spadaccini abilissimi!". Rimasero a parlare ancora per qualche secondo, ma non mi importava: ero arrivato lì da Kiri e non avevo intenzione di perdere tempo. Il ragazzino mi disse qualcosa, quindi io annuii e mi misi in marcia. Non avevo tempo da sprecare nella contemplazione della pericolosità del nostro obiettivo, anche perché senza affrontarlo non ci avrebbero pagato.
    Cominciammo a camminare abbastanza in silenzio, finché non arrivammo di nuovo alla città di Tanzaku. "Se dovevamo tornare in questa cittadina, tanto valeva incontrarci qui". "Maledetto!" urlò una voce davanti a noi. Feci qualche passo in avanti per vedere, e notai una piccola bottega con dei vetri rotti e una signora in lacrime. Molti passanti si avvicinarono incuriositi, e lei cominciò a strillare. "Gintaro Bunta! Sono appena passata a riaprire il mio negozio, ma non c'è più niente dentro. Ha lasciato la sua firma!". Attorno a lei si era formata una vera e propria folla, a cui la signora mostrò un foglio con una piccola scritta: "G.B.". Dopo averla vista, tutte le persone sembrarono perdere interesse e se ne andarono ii fretta.

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    <Esattamente, sono Akio Hozuki, chiamami pure Akio> disse l'altro "Perché come pensava che lo avrei chiamato?". I due partirono rapidamente per Tanzaku, a passo lento ed il giovane Hyuuga notò che l'Hozuki era un tipo piuttosto silenzioso e schivo, si limitava a rimanere dietro di lui senza proferire alcuna parola. Solo quando giunsero nuovamente dinanzi al portone di Tanzaku parlò, con voce quasi seccata. <Se dovevamo tornare in questa cittadina, tanto valeva incontrarci qui!> . "Già in effetti sarebbe stato più utile" pensò Jin, ma non disse nulla limitandosi ad osservare la scena che gli si parava dinanzi subito all'entrata della cittadina: una signora in lacrima gridava di essere stata derubata. <Maledetto! Gintaro Bunta! Sono appena passata a riaprire il mio negozio, ma non c'è più niente dentro. Ha lasciato la sua firma!> gridò la signora sventolando un fogliettino su cui erano il bella mostra le lettere "G.B....mmh....staranno per....Grossa Banana? O Grande Bastardo? O forse Grillo Balbuziente!?...no no dev'essere Grande Babbuino..." pensava decisamente fuori strada con aria corrucciata, sembrava un investigatore anche se vedere ciò che pensava avrebbe sicuramente dissipato i dubbi sulla sua intelligenza. Poi la folla, alla vista del bigliettino si disperse. <Gintaro Bunta eh?> disse avvicinandosi alla signora; bene almeno a questo ci era arrivato... <Chi diavolo è?> .
    Ok dopo questo probabilmente numerosi lettori hanno intenzione di mollare l'avvincente lettura delle avventure di questo giovane scapestrato, ed in effetti non gli si può dar torto. La fortuna vuole che un flashback (non sapevo potessero avvenire flashback di 10 minuti prima!!) permetta al quasi-Chuunin di ricordarsi che è proprio l'uomo a cui danno la caccia. <A giusto giusto il nostro obbiettivo...> un po' di discrezione no no? <Ma che razza di idiota è uno che si firma?>. Be' probabilmente la sua prima impressione sul compagno non è stata ottima, ma si spera sarà in grado di rifarsi. <a giusto perché non lo ferma nessuno...be' per questo siamo qui...senta donna ci saprebbe indicare dove si trova la casa di quest'uomo?> chiese il ninja avvicinandosi alla signora ancora inginocchiatasi all'interno del negozio. In questo contesto il giovane ebbe l'opportunità di osservare bene i metodi della banda di Bunta: la vetrata era in frantumi, c'erano mobili rotti ovunque e la poca merce di poco valore rimasta era stata frantumata. Si trattava di un piccolo negozio, e da quel che rimaneva probabilmente di ceramiche. <Dice di Gintaro Bunta? Volete andare da lui? Ma siete impazziti?> disse la signora guardandolo con gli occhi sbarrati dalla paura. Poi Jin capì perché tutti faticavano a dargli fiducia. Mise una mano nella borsa e per un attimo la signora si ritrasse, convinta che stesse per estrarre un arma. Ma dalla sacca uscì una fascia blu, con al centro una placca metallica, su cui vi era inciso un simbolo ben noto in tutto il mondo. Prese il coprifronte e se lo legò al collo a mo di collana lasciando la placca ben visibile sotto al mento. <S-shinobi?> disse stupita la signora. <Esatto signora...e ora ci direbbe gentilmente dove abita quest'uomo?> continuo con un tono caldo e rassicurante il giovane. <M-ma sì...non so bene il posto...ma dovrebbe trovarsi al centro della città....è una grande casa...ci vive da solo...anche se ogni tanto ci porta qualche prostituta..ed i suoi due scagnozzi che non lo mollano mai..> disse la signora in un fremito di paura. <Grazie...le siamo grati...vendicheremo il suo negozio...> disse alla signora per poi rivolgersi ad Akio. Chissà che aveva fatto lui in questo tempo <Ehi Akio, forza andiamo verso il centro> sapeva che non ci avrebbero messo molto a rintracciare la casa di Gintaro Bunta.
    Camminarono per poco tempo. Certamente il giovane Jin, seppur chiaramente emozionato per il rango della missione, aveva una gran voglia di terminarla in breve tempo per poter tornare a casa come effettivo "Chuunin...aaah....suona proprio bene....lo zio sarà proprio felice....anche se in effetti non ci vediamo da tre anni...vabbé meglio non lasciarsi distrarre ora..allora...una grande villa con un signore, due guardie del corpo...anche se potrebbero essercene altre...e forse qualche prostituta....mh..." . <Ehi Akio, fermiamoci un secondo qui, voglio vedere se la direzione è quella giusta!?> disse dopo soli cento cinquanta metri di camminata all'amico, fermandosi su un ampio stradone lì dove sembrava che il movimento di cui era famosa la cittadina iniziava a mostrarsi: seppur semi-vuoti e di piccola apparenza, pochi casinò alloggiavano ai lati della strada che andava avanti ancora per molto, mentre una folla crescente si muoveva come uno stormo verso la loro stessa direzione. Il giovane salì sul tetto di un abitazione e rivolse il suo sguardo verso il termine dello stradone...non si vedeva dove bene finiva, anche se sembrava qualcosa tipo una piazza. Chiuse gli occhi. "Byakugan!".
    Byakugan
    Byakugan
    Il Byakugan permette di vedere perfettamente il Chakra, ma al massimo il suo possessore può capire quando l'avversario sta per utilizzare un Doujutsu, visto che il Chakra in quel caso va concentrato negli occhi; negli altri casi risulta impossibile e non si potrà dunque capire se uno sta usando un Taijutsu, comune Ninjutsu o simile.
    Il Byakugan permette inoltre all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. La lunghezza massima è stabilita dal proprio livello: Genin 1 KM; Chuunin 4 K.M; Sp 10 K.M; ANBU 12 K.M; Jounin: 15 K.M
    Consumo: 2 (a turno)


    Numerose vene si gonfiarono intorni alle tempie mentre riapriva gli occhi rivelando le sue pupille "diverse". Lo sguardo sempre fisso verso lo stradone, andava ora viaggiando, percorrendo distanze inimmaginabili per un normale sguardo umano, ed oltrepassando ogni ostruzione come fosse tutto trasparente. Come aveva intuito lo stradone finiva in un ampia piazza, dove si notavano una quantità non bassa di casinò e bordelli, oltre che un mercato che si snodava verticalmente proprio al centro della piazza che aveva forma rettangolare. Gli ci vollero quasi cinque minuti per riuscire a localizzare la casa descritta dalla vecchia. La distanza non era superiore a 800 metri, ma la descrizione fornitagli dalla signore non si poteva certamente dire del tutto veritiera: a partire dal fatto che di certo non era un enorme villa, ma solo un piccolo villino con una superficie di non oltre 200 metri quadrati, con un piccolo giardino contenente per lo più cespugli di ortiche, qualche fiore selvatico e piantine strane. "Stupefacenti? Be' potrebbe essere, dopotutto si tratta di un ricettatore con affari malavitosi...". Era in una zona poco isolata rispetto alla piazza, più vicino ma in direzione nord-est. Ad annunciarla, vi era un cancellino metallico la cui scritta, nonostante circa 700 metri di distanza, Jin leggeva chiaramente. La dimora di Gintaro Bunta. Inoltre una sorta di cartellone plastificato recava la scritta: Chi non è ben accetto uscirà in condizioni...non consigliabili, con un sorrisetto sadico dipinto a coronare quell'orrenda abitazione. Comunque ad arrivarci per le strade, con tutta quella folla ci avrebbero messo almeno 30 minuti. <Akio vieni, ho trovato la casa, ci muoveremo sui tetti così non ci dovremmo impiegare più di 5 minuti!> disse. Un paio di secondi per attendere l'arrivo del compagno di fianco a lui ed ecco che filava sui tetti delle abitazioni di Tanzaku, che risultavano parecchio sconnessi tra loro, con abitazioni adiacenti, ma di altezze molto differenti. Forse 5 minuti in quel caos erano un po' pochini. Nel frattempo gli occhi speciali rimanevano attivi, per non perdere la retta via. Inoltre più si avvicinavano più il giovane riusciva a studiare come fosse realmente fatta la casa e chi vi fosse all'interno.

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Mentale: Determinato
    Chakra: 115-2= 113
    Equipaggiamento: Borsa:
    - Kunai (x10)
    - Shuriken (x21)
    - CarteBomba (x2)


    Edited by simok - 12/6/2014, 18:37
     
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    "Gintaro Bunta, eh?" disse Jin alla vista del biglietto, dopo averci pensato un po' su. "Chi diavolo è?". Io appoggiai la mia mano alla faccia come segno di disperazione, si può dire che feci un facepalm, e non risposi. "Ma proprio questo mi doveva capitare? L'hanno scelto perché ha i capelli lunghi o non c'era nessun altro?". "Ah, giusto giusto. ll nostro obbiettivo... Ma che razza di idiota è uno che si firma? Ah giusto, perché non lo ferma nessuno...". "Più che altro per far paura alla gente" gli dissi, passando i secondi successivi a chiedermi perché lo ascoltassi ancora.
    Alla fine decisi di ignorarlo e di osservare il negozio. Di lato c'era un armadio con le ante staccate e per terra si poteva ancora vedere un po' di merce. Una delle poche cose che ancora si poteva distinguere era una piccola volpe di ceramica, che ai miei occhi era molto carina se non fosse per il fatto che il busto fosse tagliato precisamente a metà. "Una spada?". Misi mano alla mia, e la guardai per un attimo. "Presto combatteremo, non vedo l'ora". Mi guardai ancora un attimo in giro, fino a quando sentii la voce dello shinobi di Konoha che mi chiamava. "Ehi Akio, forza andiamo verso il centro". "Arrivo subito".
    Ci incamminammo verso la casa del nostro obiettivo, così ebbi modo di osservare meglio la città. Non mi piaceva per niente, doveva essere un'attrazione più che altro per la gente in cerca di casinò e bordelli. Era il luogo adatto per gente come Bunta. "Spero almeno che quegli spadaccini non siano troppo scarsi, ho voglia di divertirmi". Intanto dietro di noi cominciò a radunarsi un po' di gente, apparentemente con l'intenzione di seguirci e vedere cosa facevamo. "Ehi Akio, fermiamoci un secondo qui" mi disse l'altro dopo pochi minuti. "Cosa c'è ora?". "Voglio vedere se la direzione è quella giusta". Prima che potessi ribattere cominciò la scalata di un edificio, qualcosa di non troppo alto. Io mi fermai lì e lo osservai. Cosa aveva intenzione di fare? Aveva un binocolo? Per quello che potevo vedere, lo spazio intorno ai suoi occhi cominciò a gonfiarsi in una serie di vene. Rimasi stupito per un attimo, e la cosa mi fece tornare in mente un po' di ricordi.
    "Akio Hozuki e Killua Hyuuga sono pregati di scendere nell'arena". Un ragazzo dai grandi occhi bianchi, sembrava quasi cieco... dopo un po' era scomparso sotto terra, ricomparendo esattamente dove mi trovavo. Questo era ciò che mi era capitato all'Esame Chuunin, dove avevo visto quegli occhi per la prima volta. All'epoca avevo creduto che conferissero la capacità di vedere sotto terra, non sapendo di non averli ancora visti all'opera. Rapidamente scalai l'abitazione a mia volta e lo osservai con curiosità. Rimase fermo per qualche secondo, per poi parlare nuovamente. "Akio vieni, ho trovato la casa, ci muoveremo sui tetti così non ci dovremmo impiegare più di 5 minuti!". "Sembra che ci veda più lontano. Ci sono arrivato vicino". Riprendemmo a muoverci, e per un attimo le persone che si trovavano sulla strada rimasero stupite. Ovviamente non potevano mettersi a scalare, così ci seguirono dalla strada. Ci volle qualche minuto in più del previsto, ma alla fine arrivammo a destinazione.
    Davanti a noi c'era un cancellino metallico, dietro alla quale c'era un'abitazione non enorme ma neanche troppo piccola. Secondo ciò che recava una scritta, quella era la casa di Gintaro Bunta. Davanti alla casa, su degli scalini, c'erano due uomini con delle spade in grembo. Uno era alto all'incirca quanto me, con dei capelli neri e le braccia decisamente muscolose. Sembrava fare affidamento solo sulla forza fisica, e mi ricordò il mio ultimo incontro in arena. Avevo incontrato un'altra persona così, e mi stava abbastanza antipatica. Avendo i muscoli, si comportava troppo da superiore. "Spero che questo sia diverso". L'altro non aveva muscoli troppo sviluppati, quindi pensavo si concentrasse più sulla velocità. Appena ci videro si alzarono, e senza dire una parola entrarono in casa. "Quello muscoloso è mio" dissi.

    Chakra: 115
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Mentale: Ottimale
    Oggetti indossati: Radiolina, Coprifronte Kiri, Parabraccia, Parastinchi

    Borsa:
    Kunai: 7
    Shuriken: 14
    Cartebomba: 2
    Bombe Soporifere: 3
    Coprinaso in bende: 1

    Fodero:
    Spada Lunga
     
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  8. simok
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    Byakugan
    Byakugan
    Il Byakugan permette di vedere perfettamente il Chakra, ma al massimo il suo possessore può capire quando l'avversario sta per utilizzare un Doujutsu, visto che il Chakra in quel caso va concentrato negli occhi; negli altri casi risulta impossibile e non si potrà dunque capire se uno sta usando un Taijutsu, comune Ninjutsu o simile.
    Il Byakugan permette inoltre all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. La lunghezza massima è stabilita dal proprio livello: Genin 1 KM; Chuunin 4 K.M; Sp 10 K.M; ANBU 12 K.M; Jounin: 15 K.M
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    Dopo qualche breve parola, l'altro alla fine lo seguì. Salì sul tetto per poi seguire lo Hyuuga i cui occhi speciali rimanevano all'erta. Ora, grazie al Byakugan ma soprattutto notando che seguivano le medesime strade, il ragazzo si accorse che una piccola folla li seguiva, forse per scoprire come sarebbe andata a finire, avendo intravisto la scenetta con la signora del negozio, forse per dare supporto seppur la prima opzione sembrava assai più appetibile. Bunta faceva paura in quel luogo, come aveva ricordato giustamente Akio. Ripensando a ciò che aveva detto il compagno.. "...spadaccini eh?...be' la cosa sembra interessante...certo ho avuto modo di confrontarmi con banditi che giochicchiavano con la katana...o con una sciabola...ma mai veri spadaccini, per altro con forza pari a quella di un genin...e calcolando il fatto che sia io che Akio siamo effettivamente quasi-Chuunin non sarà certamente facile..." gli occhi onnipresenti si posarono sulla spada contenuta nel fodero dell'altro "...ma almeno lui ha una spada...io dovrò combattere con un kunai contro uno spadaccino esperto che molto difficilmente mi permetterà di utilizzare il Juken! Ce la farò?". I primi dubbi si insinuavano nella mente del giovane, seppur fugaci e non sufficientemente forti per sconfiggere la sua determinazione. Svelto cambiò pensieri su qualcosa di più serio ed imminente: la folla. Qualcosa di bizzarro c'era in quella piccola folla composta da poco più di una mezza dozzina di uomini ed un paio di donne giovani. Si muovevano febbrilmente, quasi impauriti, forse dalla destinazione? Eppure era stata una loro scelta osservare l'esito della missione dei due, nessuno li aveva costretti. O forse sì...il rapido sguardo di Jin vagò alla ricerca di qualcosa, anzi di qualcuno, o forse di entrambe le cose, in maniera rapida e dettagliata. Ci mise un po', oramai la villa di Bunta si vedeva chiaramente ad occhio nudo, ma trovò quello che cercava. Due uomini, rigorosamente nascosti nei modi più improbabili ossia dietro botti di legno, bancarelle o vicoli, si muovevano ad una ventina di metri dietro i "seguaci" dei ninja. Entrambi indossavano pantaloni lunghi e stretti, ed un kimono con un taschino all'altezza del cuore. Sul taschino erano ricamate le lettere G e B. Gintaro Bunta. Ora era tutto chiaro. Perché quella folla, tra cui ora Jin riconosceva un paio di persone che al nome di Bunta urlato dalla signora era scappato rapidamente, ora li seguiva verso la tana del lupo? Era stato fin troppo ovvio, eppure Jin, nonostante i suoi occhi, se ne era accorto solo ora. Un ricatto. Erano stati ricattati, forse con la minaccia, di seguirli come se volessero attendere intrepidamente il termine dell'impresa. Tutto ciò era senz'altro riuscito, ed un chiaro obbiettivo avrebbe potuto essere mascherare i movimenti di quei due stessi ceffi, chiaramente notabili se solo non ci fosse stata tutta quella gente rumorosa, oltre a coloro che li seguivano. Ma non poteva essere tutto qui, non avrebbe avuto senso. "Maledizione qua qualcosa non quadra". Le attenzioni tornarono alla casa che ormai si stagliava dinanzi a loro. Scesero dal tetto dell'ultima casa e si fermarono dinanzi al cancello metallico. Sui gradini al termine del sottile percorso di pietre che si stagliava sul prato, erano seduti due figuri con spade nel fodero. Gli spadaccini, le guardie di Bunta. Entrambi indossavano il medesimo abbigliamento dei due che li avevano seguiti ed ora si nascondevano senza successo dagli occhi dei due, dietro alla parete dell'edificio da cui erano saltati giù. Il kimono era viola per tutti, mentre i pantaloni erano di un bianco tendente al marroncino, una sorta di bianco crema. Le lettere G.B. risaltavano in verde ricamate sul taschino, ma era difficile che Akio se ne fosse accorto nel breve lasso di tempo prima che i due, senza una parola, si alzarono ed entrarono in casa, non prima di aver dato ad entrambi i ninja l'occasione di constatarne l’aspetto fisico. Il primo era muscoloso fino all’estremo, con braccia più grosse di una gamba di Jin, alto circa quanto Akio, con una brutta cicatrice passante sul lato sinistro delle labbra e corti capelli castani. Il secondo era alto pressappoco ugualmente, ma era magro e slanciato,gli occhi azzurri penetranti ed una castana coda di cavallo. <Quello muscoloso è mio>. Jin non rispose, invece osservò attento l’interno della casa: all’interno era decisamente più grande di quanto una visione esterna potesse mai far credere, con la bellezza di 9 stanze la cui più grande era senza dubbio il salone principale, posto al centro della casa, dove un signorotto bassino e tarchiato era stravaccato su un divano con un’evidente prostituta che gli massaggiava il collo. Quando le guardie entrarono, Gintaro parlò, ma lo Hyuuga non era in grado di leggere il labiale. L’unica cosa evidente fu che qualunque cosa disse, la donna si affrettò ad uscire dalla stanza, si recò presso un corridoio ed uscì dalla veranda che dava su di un ingresso posteriore. ”Un’uscita del retro? Non me ne ero accorto!”. Dopo una breve discussione il signor Bunta si alzò e fu chiaro agli occhi dello Hyuuga un sorriso decisamente poco rassicurante. Era ovvio che i due l’avevano avvertito dell’arrivo di lui ed Akio che, almeno per Jin grazie al copri fronte legato in testa, si capivano essere shinobi. Allora perché sorridere? Poi ad un tratto, il colosso si avviò verso l’entrata principale da cui era entrato in casa, mentre il tizio magro e Bunta si diressero a passo lento, non prima di permettere al Gintaro di cambiarsi i vestiti e mettersi un paio di sandali da passeggio, verso l’uscita posteriore. Il colosso spalancò la porta e guardò i due. Sorrise con fare ottuso. Lo Hyuuga parlò veloce ma chiaro al compagno, in modo che solo egli potesse sentirlo, dato che tutta la folla si era arrestata ad oltre cinque metri di distanza. <Akio, ascoltami attentamente, rimani impassibile a qualunque cosa ti dico e non muoverti. Sapevano che saremmo arrivati. Mi vedo costretto a dirti che i miei occhi mi permettono di vedere a 360° o quasi, e anche attraversando gli oggetti. Dunque poco fa mi sono accorto che due tipi con la stessa uniforme delle guardie ci stavano seguendo. Ovviamente sono scagnozzi di Bunta, che in questo momento si trova nel salone principale della casa, e con calma si sta apprestando ad uscire da un uscita posteriore, accompagnato dalla guardia magra. Molto probabilmente tutto ciò è una trappola, o non avrebbe avuto senso. Siamo in pericolo Akio, ed i nemici potrebbero essere più di due soli spadaccini, seppur penso che non ce ne siano altri forti quanto loro. Dunque ora faremo così. Io andrò a prendere Gintaro tentando di mettere fuori combattimento il magro. Tu mi devi coprire le spalle. All'interno della casa non c'è nessuno, dunque il tuo compito sarà anche non far entrare nessuno se io riesco ad entrarci. Attacca il colosso,distrailo in modo che io possa entrare e poi proteggi l'entrata della casa. Appena avrò catturato Bunta, farò esplodere una cartabomba in cielo. Quando lo vedi, scappa. Ci ritroveremo al negozio distrutto della signora...tutto chiaro?Bene...Andiamo!!>.

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    Jin non mi rispose, continuando a guardare la casa. I suoi occhi erano ancora nelle condizioni di quando era salito sul tetto, e ad un tratto parlò: "Akio, ascoltami attentamente, rimani impassibile a qualunque cosa ti dico e non muoverti. Sapevano che saremmo arrivati. Mi vedo costretto a dirti che i miei occhi mi permettono di vedere a 360° o quasi, e anche attraversando gli oggetti. Dunque poco fa mi sono accorto che due tipi con la stessa uniforme delle guardie ci stavano seguendo. Ovviamente sono scagnozzi di Bunta, che in questo momento si trova nel salone principale della casa, e con calma si sta apprestando ad uscire da un uscita posteriore, accompagnato dalla guardia magra. Molto probabilmente tutto ciò è una trappola, o non avrebbe avuto senso. Siamo in pericolo Akio, ed i nemici potrebbero essere più di due soli spadaccini, seppur penso che non ce ne siano altri forti quanto loro. Dunque ora faremo così. Io andrò a prendere Gintaro tentando di mettere fuori combattimento il magro. Tu mi devi coprire le spalle. All'interno della casa non c'è nessuno, dunque il tuo compito sarà anche non far entrare nessuno se io riesco ad entrarci. Attacca il colosso,distrailo in modo che io possa entrare e poi proteggi l'entrata della casa. Appena avrò catturato Bunta, farò esplodere una cartabomba in cielo. Quando lo vedi, scappa. Ci ritroveremo al negozio distrutto della signora...tutto chiaro?Bene...Andiamo!!".
    Io, mentre ascoltavo, non commentai, ma mi limitai a guardare la casa. Ad un certo punto la porta si aprì per la seconda volta, molto lentamente, e ne uscì lo stesso uomo di prima: lo spadaccino muscoloso. Fece qualche passo verso di noi e, vedendo che avvicinavo una mano alla spada, si girò verso di me. Aveva uno sguardo penetrante, ma non riuscì ad impaurirmi. Si fermò a qualche metro e non disse una parola.
    Dietro di noi la folla si era fermata. Essendo girato dalla parte opposta non potevo vederla, ma molto probabilmente volevano vedere cosa sarebbe successo. Prima che io e il mio compagno potessimo muoverci, dall'interno della casa uscì un fischio e la gente cominciò ad avvicinarsi anche dagli altri lati dell'abitazione. Io scavalcai rapidamente il cancello e mi avvicinai all'obiettivo. C'era qualcosa di strano in lui, ma non riuscivo a capirlo. "Fammi indovinare: tu mi sfiderai mentre quel tipo dai capelli all'insù cercherà di entrare per avvicinarsi al signor Bunta?" disse. "Ma che cazz...". Scoppiò in una fragorosa risata, e io sorrisi a mia volta. C'era anche la possibilità che quel tipo mi stesse simpatico.
    Sempre più gente si avvicinava, e ad un certo punto la casa fu circondata. Lo spadaccino continuò a ridere fino a piegarsi in due, e alla fine esplose in una nuvoletta bianca. "No, aspetta. Cosa? E' esploso?". Non potevo vedere l'interno della casa come Jin, quindi non mi accorsi che lo stesso era capitato agli altri due. "Ma loro dovevano essere come genin privi di tecniche, come hanno fatto a creare cloni? Henge no Jutsu? Chi...?". "Fermi, siete circondati!" urlò qualcuno tra la folla. Mi girai verso di loro, e notai che tutti ci guardavano male. "Sono stati ricattati? Tutti?".
    In conclusione ci trovavamo davanti ad una casa vuota circondati da nemici e gente ricattata per essere contro di noi. "Chissà dove sono i veri spadaccini e Bunta ora. Devono essere lontani, altrimenti non ci avrebbero attirati qui". "Saremo pure circondati, ma è divertente".

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