Casa Maemi Takahashi

Periferia di Kirigakure no Sato

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    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    Maemi non poté fare a meno di sorridere: il Momochi pareva addirittura ipnotizzato da quel piccolo oggettino, rigirandoselo tra le mani come se trovasse interessantissimo ogni singolo dettaglio. “Be’, è giusto che sia così. Dopotutto, l’ha fatto otto-san” pensò lei con il petto gonfio di orgoglio, come ogni volta che c’era da mettere in ballo suo padre.
    Una volta finito di studiarlo, e dopo aver elargito i convenevoli ringraziamenti a cui Maemi annuì distrattamente, il ninja coi capelli neri si alzò dalla sua sedia. Gli occhi blu della ragazza scattarono verso di lui, per un attimo interdetta. Se ne stava già andando?
    «Ora» disse il Momochi, come a voler confermare i pensieri della ragazza. «Se mi cercavi per questo e basta, io andrei. Ti faccio il favore di toglierti dall'imbarazzo. Alla prossima, cerca di non farti ammazzare nel frattempo, Maemi-chan».
    Scostò le tendine del chioschetto, salutando il proprietario che, a quanto pare, già conosceva, e iniziò ad allontanarsi. Maemi , che non gli aveva risposto, si sporse sulla seggiola, il collo girato in direzione della sagoma del Momochi che camminava via, allontanandosi sempre di più da lei. Per un attimo rimase come ipnotizzata a fissare la schiena del ninja, intravedendo i tatuaggi nerissimi che gli adornavano la nuca.
    Poi, d’un tratto, fu come se si fosse svegliata da un sogno; scattò dall’altra parte per recuperare la borsa, vi frugò dentro il più velocemente possibile per poi tirar fuori una manciata di Ryo. «Aspetta!» gli urlò dietro, gettando distrattamente il denaro sul bancone per poi saltar giù dalla sedia e sbrigarsi ad inseguire il ninja.
    Una volta raggiunto, la ragazzina dai capelli rossi fece un respiro, un po’ per riprendere fiato e un po’ per darsi coraggio. Gli occhi passarono da tutto il corpo per poi soffermarsi sull’unico occhio risparmiato dal bendaggio. «In realtà… » inizio esitante, fissandolo intensamente come se il nero della pupilla fosse una calamita ad altissima tensione, «c’era un altro motivo per cui ti cercavo. Ho una richiesta da farti».
    Si andò a sistemare meglio la tracolla della borsa, un gesto molto naturale che tuttavia nascondeva un moto di agitazione. «Non voglio che si ripeta quello che è successo in missione. Di rischiare di rimetterci la pelle senza avere la forza di oppormi. Per questo...» pronunciò allora, stando ben attenta a non distogliere gli occhi da quello nero carbone del Momochi. Ecco, finalmente stava per fare quello che aveva pianificato attentamente in tutti quei giorni, che aveva studiato e ristudiato per arrivare ad un solo, importantissimo obiettivo. “O la va, o la spacca” sospirò, prima di procedere come da programma.
    Si rizzò bene sul posto, come se volesse mettersi sull’attenti, poi piegò il busto in un inchino moderatamente profondo. Dopo un attimo, disse con voce salda: «Ti prego di insegnarmi a non dipendere più dagli altri per avere salva la vita. Permettimi di apprendere da te l'Arte della Spada».

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    -150;-Ottimale;-Agitata;
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    -Kunai 10/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 3/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Tre kunai con attaccata una cartabomba ciascuno
     
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    «Aspetta!»
    Kisuke sorrise, divertito proprio dal vedere in difficoltà la ragazzina e, sebbene fosse mascherato al di sotto delle bende, lo celò immediatamente rilassando i muscoli facciale prima di voltarsi di nuovo in direzione di Maemi, ritornando sui propri passi. Proprio come se fosse stato realmente richiamato da quell'appello improvviso.
    «Che succede?» le chiese, dunque, con quel fare sorpreso di chi cade dalle nuvole, come se fosse stato preso alla sprovvista. In realtà, al contrario, Kisuke era preparato: per lui, fu lampante sin dal momento in cui lei gli aveva consegnato lo Yakuyoke che Maemi non lo stesse cercando solo per quello. D'altra parte, lei stessa aveva rivelato non essere d'accordo con la scelta dei genitori, per giunta se n'era chiamata fuori affermando di essere lì solo come ambasciatrice e nient'altro, senza nascondere che se fosse stato per lei non si sarebbero certo trovati faccia a faccia. Avendola anche conosciuta - certo, sommariamente - durante la missione, Kisuke aveva immaginato che se proprio non avesse voluto, le sarebbe risultato più semplice far sparire lo Yakuyoke, magari tenendolo per sé, e mentire ai suoi genitori piuttosto che andare in giro in cerca di lui cercando di ottenere un incontro a tutti i costi. Così sicuramente sarebbero stati tutti contenti. "Ergo, quella del regalo è solo una balla a cui appigliarsi per attaccare bottone" pensò il Sennin, in risoluzione ai fatti oggettivi.
    «In realtà… » cominciò Maemi, esitante come mai Kisuke l'aveva vista fino a quel momento. Probabilmente non aveva esitato così nemmeno quando doveva decidere se provare a rubargli qualcosa oppure no.
    "Sentiamo, ragazzina" pensò Kisuke, con lo sguardo di chi incoraggiava l'altra persona ad andare avanti senza però proferir parola.
    «c’era un altro motivo per cui ti cercavo. Ho una richiesta da farti» rivelò finalmente la kunoichi, vincendo la sua stessa esitazione.
    «Ma da…?» fece per dire il Momochi, ma si fermò un istante dopo prima ancora di terminare quell'uscita volta solo a farsi beffe di lei. "Aspetta... ha detto una richiesta...?" pensò però nel mentre, rendendosi conto di aver aperto bocca istintivamente, prima ancora di collegarla al cervello, quindi si mozzò subito la lingua.
    «Non voglio che si ripeta quello che è successo in missione. Di rischiare di rimetterci la pelle senza avere la forza di oppormi. Per questo...» annunciò Maemi, portando Kisuke ad osservare la realtà dei fatti, e prendendo tutta la voglia di ridere che poteva avere fino ad un attimo prima. "Oh, no! Per gli dèi, no! Non è possibile... ma perché tutte a me?" La mente di Kisuke iniziò nel macinare a ripetizione tutta una serie di pensieri che altro non erano parafrasi l'uno dell'altro, solo perché si era semplicemente reso conto di cosa volesse davvero da lui la giovane kiriana.
    «Ti prego di insegnarmi a non dipendere più dagli altri per avere salva la vita. Permettimi di apprendere da te l'Arte della Spada» fu, infine, la richiesta che la ragazzina aveva da fare al Ninja Leggendario. Rivelazione giunta quando ormai Kisuke avrebbe potuto sentirne la puzza sin da casa propria. "Ma perché non imparo mai a farmi i cazzi miei?" si rimproverò il kiriano, pensando - con il senno di poi - quanto sarebbe stato più semplice rendersi irrintracciabile. "Peccato che dei se e dei ma ne sono piene le fosse, e adesso mi trovo in ballo."
    «L'Arte della Spada? E che te ne fai dell'Arte della Spada, ragazzina?» le chiese, con il tono di chi aveva appena sentito un'assurdità. «In quella missione per salvarti avresti dovuto avere il mio stesso sangue, perché è quello che ti ha salvata, non l'Arte della Spada. E poi, scusa, con quest'arma da macello che mi porto appresso ti do l'aria di uno spadaccino incentrato nell'Arte della Spada? Mi spiace, ma hai sbagliato persona. Per giunta, non sono affatto un bravo insegnante o tu non saresti in grado di imparare nulla da uno come me» tentò di spiegarle il Sennin, conscio sia non essere sincero e sia di non aver fornito motivazioni veramente valide, ma supponeva che fosse ugualmente sufficiente per essere convincente. «Oppure tutte e due le cose insieme» aggiunse subito dopo, mimando un gesto di noncuranza. «Mi spiace, ma devo rifiutare. Però lo Yakuyoke lo tengo.»

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    » 480»Tranquillo;» Nessuno;
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
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    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
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    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
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    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;
     
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    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    Se l’era aspettato, quel rifiuto. Dopo tutto il casino che era successo tra Kumo e Kiri, informazione che Maemi aveva scoperto solo in seguito al loro ritorno dalla missione, era naturale che il ninja provasse anche una certa repulsione all’idea di insegnare qualcosa a qualcuno. La ragazza ne era consapevole, lo aveva previsto, e nella sua testa c'era già pronta una controrisposta. Tuttavia, a seguito della sua piccola chiacchierata con il Momochi, aveva notato una cosa particolare che di lui non avrebbe mai sospettato: come i suoi occhi osservavano il piccolo oggettino, il modo rispettoso che aveva usato per rivolgersi all'amuleto, lo aveva chiamato sacro...
    La kunoichi non si mosse di un millimetro; lasciò che la mummia si allontanasse ancora un po’, prima di esclamare: «Tu credi nel destino, Kisuke Momochi?»
    Fece una piccola - ma scenica - pausa. Non rientrava nei piani, quello che stava facendo. Era del tutto improvvisato. «Non ti sembra strano? Ci siamo incontrati per la prima volta quando avevo nove anni, e da quell'episodio ho deciso di diventare una kunoichi. In un certo senso, si può dire che sei stato tu a rendermi quello che sono ora».
    Era vero: Maemi aveva ancora stampato in testa quell’avvenimento, chiaro e nitido come se fosse successo il giorno prima. Era anche il motivo per cui ora non si separava mai dai suoi orecchini: per lei, erano il segno tangibile di ciò che era successo, un memento che l’aveva segnata in maniera indelebile.
    La kunoichi fece dei passi avanti, piano, quasi esitante, come una bambina che si avvicinava ad un animale selvatico. Gli occhi non si erano mai distolti dalle bende del Momochi, e lo fissavano con una tale intensità che parevano volergli fare un buco in faccia.
    «E poi..» riprese a parlare con cautela, sperando che il suo interlocutore seguisse il filo dei suoi pensieri. «Nelle più improbabili delle possibilità, ci ritroviamo insieme in missione, dove per giunta tu hai il compito di farmi quasi da istruttore».
    Il Momochi era stato anche fin troppo palese nelle sue intenzioni, durante la missione: più e più volte avrebbe potuto prendere lui il controllo della situazione, evitare errori compiuti da Maemi o semplicemente trattarla da ragazzina quale era. Invece, l’aveva interpellata in ogni situazione, correggendo la rotta solo dove serviva e permettendo alla ragazzina di compiere errori, così che potesse imparare direttamente da essi. Insomma, si era comportato in tutto e per tutto come un istruttore da Accademia, nonostante la situazione al limite del disperato.
    Maemi scosse la testa, tornando alla realtà. «È... come se un qualcosa stia facendo intrecciare i nostri percorsi, anche se ad ora non ne sappiamo il motivo. Ma questo non significa che non ci sia. O forse...» abbassò lo sguardo, fissandolo in un punto iprecisato ai piedi del ninja. Aveva ora uno sguardo più spento, quasi stanco, mentre sospirava. «Forse invece non vuol dire nulla. Magari sto solo dicendo una marea di stupidaggini».
    Fingendo un’espressione rammaricata, la ragazza accennò un gesto di noncuranza. «Non posso costringerti a prendermi come tua allieva, ma so che tu sei la persona più adatta per addestrarmi. Non cambierò idea, e non mi arrendo facilmente».
    Maemi incrociò le braccia al petto, fissando il suo interlocutore come se lo sfidasse a ridere di lei. Effettivamente, un po' ridicola si sentiva: lei non credeva a queste cose, ai kami, al destino o alla fortuna. Non concordava con quasi nulla di quello che aveva appena detto, ma poco importava. Se la vecchia mummia credeva veramente all'esistenza di kami, spiriti e amuleti protettivi, allora doveva essere anche suscettibile a tutto un discorso a base di destino, con cavoli e controcavoli di mezzo. Erano effettivamente coincidenze scomode, quelle che li avevano portati ad incontrarsi di nuovo, ma per Maemi altro non erano che casualità. Quello che pensava lei però doveva essere messo in secondo piano. Se tutte quelle chiacchiere sarebbero servite a convincere il Momochi a prenderla come allieva, una montagna di bugie e stupidaggini erano un prezzo insignificante, che avrebbe pagato senza battere ciglio. L'unica cosa che contava era diventare più forte, e ai suoi occhi aveva davanti a sé la chiave che poteva farle ottenere ciò che voleva. Nulla di più.

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    -Kunai 10/10;-Filo metallico 30/30;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 5/5;-Kit Grimaldelli
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    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
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    -Shuriken ad Astro 20/20;
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    -Cinque kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;
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    «Tu credi nel destino, Kisuke Momochi?» fu la domanda della kunoichi che, a primo impatto, lo prese in contropiede. Non fece nemmeno in tempo a dare una risposta, che Maemi gli servì su un piatto d'argento una sfilza di ragioni per un sermone come neanche un avvocato avrebbe fatto per difendere il proprio assistito a rischio di condanna mortale. Kisuke aveva iniziato ad osservarla, a scrutarla con attenzione non appena lei gli aveva posto quella domanda insidiosa, che faceva presagire una situazione da non sottovalutare. Il Sennin era ormai solito non prendere nulla sottogamba, nemmeno le stupidaggini più infime, dal momento che iniziava a sentire anche solo la minima puzza di bruciato sotto al naso. Mentre la ragazzina parlava, Kisuke andò in cerca di qualunque dettaglio potesse fornirgli una visione più nitida, cercando di non farsene sfuggire nessuno, e vedere chiaramente oltre la foschia. Era capace di analizzare le parole, il tono della voce, i gesti, la postura, lo sguardo e tutto ciò che il linguaggio non verbale poteva comunicargli per dedurne anche la minima informazione dal soggetto che si trovava di fronte. Altrimenti, così non fosse, di certo non sarebbe stato in grado di interrogare nessuno mediante quelli che potevano essere considerati metodi tradizionali. Ad ogni buon modo, l'istinto di Kisuke veniva confuso dalla veridicità dei fatti che la ragazzina stava esponendo, e se ne rendeva conto, lo sentiva proprio come uno spillo conficcato nel cervello, poiché c'era sempre qualcosa che stonava in tutto il discorso, come quando osservando una tela non ci si rende conto del dettaglio fuori luogo che manda in confusione l'emisfero destro del nostro cervello. "Per gli dèi della Nebbia... ho capito che di questo passo non ne esco fuori pulito e non ho proprio voglia di rompermi i coglioni ancora, più di quanto già non abbia fatto" disse il Sennin a sé stesso, ripiegando dunque su una scelta alternativa, che magari gli avrebbe consentito di farsi anche due risate. Al che Kisuke sollevò gli occhi al cielo, e sospirò greve, come per arrendersi all'esasperazione a cui Maemi sembrava volerlo portare. Volle mostrarsi apposta con le spalle al muro, l'atteggiamento di chi pur non dicendolo dava l'idea di aver ceduto ad una presa di posizione scomoda.
    «Non continuiamo a parlarne qui, abbiamo già detto troppo per i miei gusti in mezzo alla strada. Fortuna che non c'è troppa gente in giro a quest'ora» disse Kisuke, muovendo lo sguardo intorno a sé come a voler constatare la corrispondente attendibilità di ciò che diceva, mentre qualche passante sporadico passava accanto a loro.
    «Voglio supporre che tu qui nel Villaggio conosca e abbia un posto in cui ti senti a tuo agio nel combattere. Se si tratta di un posto almeno un pochino isolato, conducimi lì e vedremo quanto è reale tutta questa voglia di imparare oppure se è tutto fumo e niente arrosto» concluse Kisuke, il tono imperativo e categorico dalla prima all'ultima parola. Nascose un'espressione divertita e con la mano destra accennò alla ragazzina di fargli strada.

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    Kisuke la stava osservando in maniera molto particolare, e Maemi se n’era accorta. Sebbene avesse un solo occhio su cui poter lavorare, la ragazza riusciva a percepire come un ago che le penetrava il centro esatto della testa, preciso e chirurgico nel cercare la verità dei suoi pensieri. Era un qualcosa che riusciva a metterla a disagio, sebbene non abbastanza da farle anche solo distogliere lo sguardo.
    Alla fine, il ninja fece un sospiro sconfitto. «Non continuiamo a parlarne qui, abbiamo già detto troppo per i miei gusti in mezzo alla strada. Fortuna che non c'è troppa gente in giro a quest'ora, qui».
    Maemi fece scattare gli occhi ai lati della strada. Quello che diceva la mummia era vero: ce n’erano pochi, ma qualche passante ancora era presente, ed effettivamente non era il caso di sbandierare gli affari loro in luogo pubblico. Così annuì, aspettando altro.
    «Voglio supporre che tu qui nel Villaggio conosca e abbia un posto in cui ti senti a tuo agio nel combattere. Se si tratta di un posto almeno un pochino isolato, conducimi lì e vedremo quanto è reale tutta questa voglia di imparare oppure se è tutto fumo e niente arrosto» concluse il Momochi, chiaro e inflessibile. Già l’aveva sentito quel tono di voce, e credeva di averlo inquadrato: era quando il kiriano pretendeva che venisse fatto come voleva lui, senza se e senza ma.
    Maemi deglutì rumorosamente, prima di sciogliere le braccia incrociate. «Combattere…?» mormorò debolmente, come se sperasse di aver sentito male. Sbatté più volte le palpebre, il cervello che cercava di trovare un posto adatto e allo stesso tempo cercare di capire perché voleva che lo conducesse in un posto per combattere. Be’... nel senso, perché diavolo volesse combattere.
    Ancora presa da questi pensieri, la ragazza annuì distrattamente e superò il Momochi per far strada. In realtà, non aveva un posto che poteva definire suo, solitamente si allenava nei campi di addestramento più vicini a casa sua, e faceva combattimenti amichevoli nelle varie arene del Villaggio. Questa volta, optò per la primo opzione: solitamente i campi d’addestramento vicino alla periferia Est erano quelli più vuoti, dunque più appartati.
    Ci vollero quindici minuti di camminata sostenuta, passata in totale silenzio, mentre la sua testa già pensava al futuro, a quello che l’aspettava. Aveva visto, sebbene marginalmente, quel ninja in azione, e aveva la certezza matematica che non sarebbe mai nemmeno riuscito a sfiorarlo. Voleva metterla alla prova, vedere se aveva il fegato di provarci? Oppure era solo un espediente per sbrogliarsi di dosso una seccatura non voluta? “Se crede di abbattermi proponendo una prova impossibile, si vede che non mi conosce” annuì Maemi a sé stessa, ben sapendo di quanto era disposta a spingersi pur di ottenere quello che voleva. E questa era una di quelle cose che riusciva ad accenderla peggio di una lampadina.
    Senza nemmeno accorgersene, i suoi piedi toccarono l’erba verdissima del campo d’addestramento numero uno, tagliato a metà da un fiumiciattolo lineare che proseguiva fin oltre il limite della recinzione; i fili d’erba crescevano di altezza tanto più si avvicinavano al letto del fiume, fino ad arrivare alle ginocchia. Oltre la linea di demarcazione naturale, si intravedeva una piccola boscaglia di alti sempreverdi che nascondevano il panorama oltre il campo d’addestramento.
    Maemi raggiunse il centro dello spiazzo, per poi girarsi verso l’entrata, dove si aspettava di trovare il ninja. «Non è chissà che, ma almeno è poco frequentato» disse, quasi in imbarazzo nel non poter presentare un luogo più personale di un comunissimo campo d’addestramento. Prese un respiro. «Ora spiegami pure cosa vuoi che faccia, esattamente, per dimostrarti la mia determinazione».

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    Edited by Skipio - 28/2/2021, 21:49
     
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    «Non è chissà che, ma almeno è poco frequentato» presentò Maemi, una volta che lei e Kisuke furono giunti al luogo che la kunoichi aveva liberamente scelto. Nelle aspettative di Kisuke c'era la scelta di un luogo ben più singolare ed isolato, rispetto ad un comune campo di addestramento di Kiri. Per come le aveva posto la questione, si aspettava scegliesse qualcosa di simile ad uno dei luoghi sperduti che Kisuke sceglieva per sé, come il santuario isolato tra le montagne.
    Una volta all'interno, Kisuke si guardò intorno e, quasi non ci credesse davvero, constatò che quel campo fosse lo stesso di sempre, e che non avesse nulla di particolare diverso dal solito. "Nulla di speciale e nemmeno tanto isolato né lontano da occhi indiscreti, ma meglio di niente. Si vede che si trova bene qui o che non conosce chissà che posti..." ipotizzò il Sennin senza un interesse particolare, tale da approfondire.
    «Ora spiegami pure cosa vuoi che faccia, esattamente, per dimostrarti la mia determinazione» concluse Maemi in breve,per passare la palla a Kisuke. Evidentemente era parecchio sulle spine, pur immaginando alla perfezione cosa sarebbe successo.
    Ascoltando le sue parole, Kisuke fece come per non prestarle attenzione, lo sguardo altrove e l'aria di chi aveva altro per la mente.
    «Il destino...» mormorò allora il Sennin, non rispondendo a ciò che Maemi gli aveva chiesto, quasi volesse ancora per un momento ignorare le sue parole. «E tu, Maemi? Tu credi nel destino?» le chiese allora il Sennin, tornando su di lei e prendendo a proprio vantaggio le argomentazioni vincenti della stessa Maemi. Aveva voluto tanto rafforzare le proprie convinzioni con una malta a base di destino, che essendo un elemento potenzialmente reale tanto quanto inconfutabile al tempo stesso, poteva benissimo essere l'elemento convincente. Con tutta probabilità era la carta giocata da Maemi per assicurarsi l'obiettivo, convinta di impedire all'altro di negarsi. I suoi figli non avevano la sua età, ma nel suo modo di fare era leggibile quell'atteggiamento da bambino - a suo dire - scaltro a cui Kisuke si era ormai abituato.
    A dire il vero, il kiriano non era completamente scettico riguardo il destino, perché delle volte aveva avuto davanti agli occhi degli episodi che difficilmente avrebbe saputo spiegare se non con un segno del destino piuttosto che casualità. Era tutta una questione di prospettive, ovviamente, perché la linea che distingueva destino e casualità era sempre molto labile, ma in questo caso Kisuke dubitava fortemente che Maemi fosse un tassello nel suo destino bensì una pedina della casualità nel suo cammino. Questo perché, per quanto indubbiamente assurde, le circostanze che vedevano entrambi coinvolti erano con tutta probabilità frutto di coincidenze e nient'altro, ma il Sennin voleva tenersi dalla parte della ragione gli occhi della ragazzina e si sarebbe sbarazzato di lei in maniera pulita oppure... scosse il capo, scacciando via il pensiero: era superfluo pensarci e non ne aveva nemmeno voglia. Poi, prima ancora che la giovane kunoichi gli rispondesse, il Sennin incalzò.
    «Non hai altra scelta che fare un patto con me: se riuscirai a ferirmi, anche solo una volta, anche in una maniera insignificante, ti prenderò come mia allieva. Se come dici il destino ci unisce, tutto è possibile, non trovi anche tu? Mostrami la tua forza, o se preferisci quella del destino, ed io ti prenderò sotto la mia ala ed imparerai da me ben più che l'Arte della Spada...» annunciò il kiriano, solenne, e lo era davvero. «...che, fidati, non è certo l'unica cosa di cui hai bisogno e men che meno la più impellente.»
    Il Sennin era solenne perché in quello che diceva ci credeva davvero. Non c'era menzogna nelle sue parole, a parte l'intenzione di prendere veramente Maemi come sua allieva, ma quella era più una omissione che una bugia e poi... lo avrebbe scongiurato impedendo alla ragazzina di sfiorarlo in qualunque modo o maniera. "O è diventata un portento in questi pochi giorni oppure ha forse l'un per cento di riuscirci" si ritrovò a pensare Kisuke, lasciandosi andare in una esagerazione in pura chiave ironica, ma quella stessa ironia la tenne per sé. Anche al di sotto del bendaggio candido, la sua espressione non cedette agli stimoli mentali, piuttosto si concentrò per emanare dal proprio corpo un'essenza del tutto contrapposta all'ironia che aveva gustato poco prima.

    Iden no Chimamire Kiri - Eredità della Nebbia Insanguinata
    LFDVISk
    Sviluppatore: Kisuke Momochi
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica altro non è che il frutto degli anni passati nell'ombra, come elemento della Squadra Speciale, e dei numerosi omicidi oltre ad una predisposizione naturale alla freddezza per l'utilizzatore che lo ha reso in grado di emanare e manifestare tutto il proprio Chakra nella sua vera forma, rendendolo visibile persino alle altre persone. Il Chakra così manifestato assumerà dietro le spalle dell'utilizzatore una forma demoniaca che potrà causare svariati effetti, tra cui paralisi, brividi, sudori freddi, giramenti di testa per arrivare fino allo shock per svenimento. La Tecnica ha lo scopo di intimidire e funziona meglio con gli inferiori di grado. Ovviamente, gli effetti peggioreranno più un avversario è debole e incapace di gestire psicologicamente e fisicamente la presenza del Chakra, tant'è che i Civili quasi sempre sverranno per lo shock o al più potrebbero addirittura avere arresti cardiaci. La manifestazione dura fino alla fine del Turno, a meno che l'utilizzatore stesso non la interrompa, ed ha effetto su chiunque possa vederla nel raggio di dieci metri, alleati inclusi.
    Non conferisce alcun vantaggio in combattimento.
    Consumo: 1


    Il Chakra di Kisuke si palesò a ridosso delle sue spalle, apparentemente come un'emanazione di Chakra dalle fattezze di un Oni, ma quel Chakra sembrava quasi vivo, vibrante, animato secondo le spirali di Chakra che si contorcevano le une sulle altre. Tanto che quello, in realtà non era semplice Chakra fine a se stesso bensì un mezzo per completare una manifestazione palpabile di se stesso. La lasciò lì, a capeggiare su entrambi loro due, e Maemi a doverne sopportare la presenza, giusto un minuto scarso. Poi, la riassorbì all'interno di sé.
    «Io non sono qui per giocare a fare i ninja, l'hai capito questo?»

    ChakraMentaleMalus/Bonus
    » 480-1= 479»Innervosito;» Nessuno;
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
    Coprifronte Kiri
    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
    Parabraccia Alti
    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
    Anello ReiAnello KūAnello Sei
    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;
     
    .
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    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    «Non hai altra scelta che fare un patto con me: se riuscirai a ferirmi, anche solo una volta, anche in una maniera insignificante, ti prenderò come mia allieva. Se come dici il destino ci unisce, tutto è possibile, non trovi anche tu? Mostrami la tua forza, o se preferisci quella del destino, ed io ti prenderò sotto la mia ala ed imparerai da me ben più che l'Arte della Spada...» propose il Momochi, con quel tono di voce secco e deciso che quasi le ricordava gli avvertimenti di suo padre quando non ammetteva repliche, «...che, fidati, non è certo l'unica cosa di cui hai bisogno e men che meno la più impellente.»
    Maemi lo fissava, il peso che passava da una gamba all'altra in una sorta di agitazione mista a fermento. Quello che le aveva promesso era anche più di ciò a cui puntava: un ninja che le insegnasse tutto quello che poteva era la situazione ideale, oltre ogni prospettiva. Allo stesso tempo, però, sudava freddo. La condizione che le aveva posto sembrava irraggiungibile. "Lo sta facendo apposta" indovinò lei, con un cipiglio. "Sa bene che non ho nessuna possibilità di toccarlo. Mi vuole solo umiliare. Che stronzo".
    Sotto sotto, Maemi sapeva di star facendo l'ipocrita: quante volte in Accademia si era divertita a farsi figa con i più piccoli, finendo a volte per riservar loro quello stesso trattamento? Ma in quel caso era diverso; in qualche modo, era sempre diverso quando c'era lei dall'altra parte della barricata.
    Aprì la bocca per ribattere, ma il fiato le si bloccò in gola. Alla spalle del Momochi, si stava condensando un agglomerato di Chakra che assunse in fretta fattezze mostruose, demoniache, facendo colare a picco la temperatura. L'aria sembrò gelarsi all'improvviso, i colori di contorno spegnersi per risaltare quella mostruosità che pareva voler fagogitare tutto: suoni, odori, emozioni, carne e ossa.
    Il respiro di Maemi le si bloccò in gola, facendo istintivamente un passo indietro. "Che... cos'è?" si chiese, e persino nella testa la sua voce risuonava spaventata. Era una scena in grado di far traspirare le emozioni più primordiali e animalesche, la paura terrificante di un cerbiatto che si trovava davanti ad una tigre in attacco. Era orribile, era soffocante. Maemi si ritrovò bloccata sul posto, le gambe molli e il corpo scosso da tremiti. Quei terribili secondi riuscirono a farle scordare tutto: perché era lì, l'obiettivo che aveva perseguito con tanta determinazione, la sua volontà di essere più forte. Tutto quanto.
    Senza neanche accorgersene, si ritrovò in ginocchio, le mani che affondavano nel terreno mentre lei tremava come una foglia. Le emozioni erano state così forti che per un attimo sentì un movimento strano allo stomaco, ma riuscì a non vomitare.
    Grazie al cielo, quell'entità demoniaca svanì così come era arrivata, e l'atmosfera tornò normale. «Io non sono qui per giocare a fare i ninja, l'hai capito questo?» chiese il Momochi, che era rimasto imperturbabile durante tutta l'operazione.
    Maemi non rispose subito. Ci mise un bel po' per regolarizzare il respiro e far passare quella terribile sensazione allo stomaco. "Quel Chakra..." riuscì a pensare, alzando lo sguardo verso il viso bendato della mummia. "Che razza di mostro è....?"
    Le mani tremanti si chiusero a pugno. Lo spavento stava passando, rimpiazzato dalla consapevolezza di essersi inginocchiata al suo cospetto. Che vergogna. Che espressione di debolezza. Maemi serrò i denti, sentendo la rabbia montare. "Non sei qui per giocare a fare i ninja" ripensò Maemi risentita, sbrigandosi ad alzarsi in piedi. "Ma giocare a fare lo stronzo ti riesce proprio bene".
    Prese un bel respiro, l'aria di chi aveva tutta la voglia di ricambiare la brutta esperienza appena ricevuta. «E chi sta giocando?» replicò lei, contenta nel constatare che la sua voce era rimasta salda. Si abbassò allora per frugare nella sua borsa a tracolla, tirando fuori per prima cosa il coprifronte, legando strettamente i due lembi dietro la nuca. Dopodiché recuperò anche la borsa portarmi, che aveva imparato a portare sempre con sé in caso di necessità. «Voglio mettere in chiaro solo una cosa» continuò Maemi, mentre si sistemò la borsa dietro la schiena, fissandola per bene alla cinturina della salopette in modo che non si sganciasse per caso. Una volta terminato, lasciò le mani nascoste, gli indici e i medi uniti e incrociati tra loro a formare il Sigillo per la Tecnica del Mutismo, che avrebbe aperto lo scontro. «Non voglio essere responsabile di ciò che succederà. Ti sta bene?» chiese, cercando di regolarizzare il battito del proprio cuore per riprendere il controllo del proprio corpo. Prese un respiro a pieni polmoni, poi i suoi occhi rilasciarono ogni traccia di inquietudine o paura, sostituite con uno sguardo concentrato di quando si calava in uno scontro. Iniziò a comporre una breve sequela di Sigilli per ricreare un Genjutsu molto basilare, che avrebbe fatto rivivere al Ninja il suo peggior incubo. Gli avrebbe restituito pan per focaccia.
    Kuchinonin no Jutsu - Tecnica del Mutismo
    GMBk
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Dopo aver posizionato le mani come nella figura, bisognerà porre una domanda al proprio avversario. Se questo risponderà, indipendentemente dalla risposta, perderà l'uso della propria voce per tre turni. La Tecnica viene usata sia per impedire agli avversari di comunicare tra loro, che per non consentire l'utilizzo di Jutsu che richiedano anche la voce, come il normale Kai.
    Consumo: 2

    Magen: Narakumi no Jutsu - Illusione Demoniaca
    MagenNarakuminoJutsu-IllusioneDemoniaca_zps5f7816d9
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Genjutsu
    Una Tecnica di basso livello che permette all'utilizzatore, apparentemente, di svanire in una nuvola di foglie, lasciando spazio ad un'illusione che raffigurerà una delle paure peggiori della vittima. Una volta attivata, l'utilizzatore verrà nascosto dall'illusione per quattro secondi, tre dei quali passati in concentrazione ed immobilità per completare il Jutsu, mentre il quarto secondo potrà essere usato da un abile shinobi per fare perdere le proprie tracce nell'ambiente. Se la vittima subirà in pieno il Genjutsu, per tutta la durata dei quattro secondi vivrà il suo incubo peggiore, ritrovandosi successivamente spaesato per l'esperienza vissuta e rallentato nella velocità di un grado per il resto del Turno.
    Dissolvibile con il Kai o se il bersaglio viene attaccato dall'utilizzatore durante i quattro secondi.
    Consumo: 2

    Soushuriken no Jutsu - Tecnica della Manipolazione degli Shuriken
    SoushurikennoJutsu-TecnicadellaManipolazionedegliShuriken_zps4508a86e
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Supplementaria
    Una Tecnica in sé e per sé elementare, ma che se utilizzata in contesti opportuni può rivelarsi devastante. Il Jutsu permette di legare un filo metallico al foro centrale di uno Shuriken e di utilizzarlo per correggere o alterare completamente la traiettoria dell’arma, una volta lanciata. Un utilizzatore esperto di questa Tecnica potrà manovrare liberamente gli Shuriken in qualsiasi direzione con un semplice movimento delle dita. Diventa possibile, ad esempio, simulare un attacco frontale per poi, alcuni secondi dopo, richiamare l’arma per colpire l’avversario alle spalle. A seconda dell’acume e della fantasia dello Shinobi, i possibili utilizzi di questa Tecnica possono diventare quasi infiniti.
    Necessari Shuriken e Filo Metallico.
    Consumo: N/A

    Maemi rimase immobile, come richiedeva la tecnica, e, scaduto il terzo secondo, fece scattare le mani alla borsa, tirando fuori due shuriken a cui aveva preventivamente legato dieci metri di filo metallico. Li lanciò in aria con tutta la forza che aveva, tenendo ben fermo il filo così da averne comunque il controllo. “Quattro” pensò, contando l’ultimo secondo; dopodiché, sarebbe tornata visibile. Gli shuriken avevano raggiunto una quota di circa cinque metri quando, con uno strattone ai fili, li fece calare con una traiettoria ad arco, puntando ad entrambe le spalle della mummia. Quella era una strategia che le aveva sempre permesso di portarsi a casa almeno una ferita di striscio. E questa volta sarebbe bastata per poter cantare vittoria.


    sdgFv3L
    ChakraFisicoMentale
    -150-2-2=146;-Ottimale;-Concentrata;
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    -Kunai 10/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 3/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Tre kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;
     
    .
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    «E chi sta giocando?» ribatté Maemi, in evidente difficoltà, dopo aver ripreso un briciolo di controllo su di sé. Kisuke doveva ammettere che si era ripresa in tempi rapidi, per aver sostenuto il peso del suo Chakra.
    "Fare la dura non ti servirà a niente, ragazzina" osservò Kisuke duramente, riconoscendo in Maemi quello stesso atteggiamento mostrato durante la loro missione. "Guarda come ti sei già ridotta e nemmeno abbiamo cominciato."
    «Voglio mettere in chiaro solo una cosa» annunciò Maemi, con fare precisino, le mani dietro la schiena. «Non voglio essere responsabile di ciò che succederà. Ti sta bene?»
    "Mi ha preso per un idiota, questa qui?" fu la prima domanda che frullò spontaneamente nella testa del Sennin. Fino ad un attimo prima, avrebbe creduto che Maemi si stesse solo armando per sferrare un attacco con degli shuriken o qualcosa del genere, ma quella domanda priva di qualunque senso gli fece sentire la puzza di bruciato sotto il naso. Quello era un suo trucchetto, uno elementare e nel dubbio Kisuke si limitò a non rispondere. D'altra parte non aveva senso: cosa voleva chiedergli, di andarci piano oppure la colpa sarebbe stata sua? Fece spallucce, perché una domanda del genere non meritava di certo una risposta, men che meno col rischio di ritrovarsi fregati, quindi rimase in attesa della prima mossa da parte di Maemi.
    "Oh, si comincia!" pensò subito dopo Kisuke, vedendo la ragazzina unire le mani ed eseguire dei Sigilli. E nonostante ciò Kisuke non si mosse: piegò solo leggermente le gambe e si preparò ad accogliere qualunque cosa fosse in arrivo. Aveva il forte sospetto di cosa sarebbe potuto succedere, se non si era sbagliato su Maemi, ed infatti il suo intuito non lo tradì. Non vi era alcuna ragione per allarmarsi e temere che potesse fare chissà cosa.
    Maemi prese a sparire in una nube di foglie, non lasciando a Kisuke nemmeno il tempo di impensierirsi della sua scomparsa che poi, alla scomparsa delle foglie, la sua vista fu investita dall'immagine di sua figlia Elie, in piedi, immobile, sfregiata a morte e bianca come un cadavere. Le labbra erano socchiuse e dalla bocca provenivano rantoli orripilanti.
    In un primo momento il suo battito accelerò, pulsando all'impazzata, e si ritrovò con il cuore in gola, mentre lo stomaco sottosopra. Quella scena terribile ai suoi occhi lo colpì duramente, ma con quell'intensità tale da sovrastare qualsiasi altra cosa forse solo per un secondo. Poi, la sua mente si connesse con la parte logica del cervello ed elaborò che era solo un'Illusione. Le diverse imperfezioni che riusciva a scorgervi lo aiutarono in questa elaborazione, dopo lo shock iniziale. D'altra parte, quello era un Genjutsu basilare, molto basilare, che Kisuke conosceva e sapeva eseguire (molto meglio di Maemi). Agli occhi di uno come lui, nonostante la visione spaventosa ed il suo effetto sorprendente, aveva sufficienti limitazioni ed imperfezioni da renderlo decifrabile. Rapidamente le mani di Kisuke si unirono in un singolo Sigillo. «Kai!»

    Kai - Disperdi
    Eh0IpjM
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Una tecnica elementare, insegnata agli Studenti fin dai tempi dell'accademia. Il Jutsu è di facile applicazione poiché basta mettere in posizione le mani e pronunciare la parola "Kai" per dissolvere un illusione. In alternativa, sarà possibile liberare altre vittime di illusioni semplicemente poggiando la propria mano sulla spalla delle stesse e concentrando il proprio Chakra all'interno della vittima, con l'altra mano sollevata a comporre un singolo Sigillo, interrompendo così il flusso di Chakra destabilizzato per farla tornare in sé. Questa ultima variante non è utilizzabile su se stessi, nemmeno mediante i Kage Bunshin.
    La tecnica ha effetto solo con alcuni Genjutsu.
    Consumo: 2


    Come una nebbia sotto forti correnti, la visione davanti ai suoi occhi si dissipò e la realtà tornò visibile agli occhi di Kisuke... e con essa anche Maemi. Non si era mossa di un centimetro dalla sua posizione, ma Kisuke non si fidò. Non avrebbe potuto fidarsi di niente e nessuno, tant'è che il suo sguardo schizzò da una parte all'altra, in ogni direzione. La postura di Maemi ed il suo gesticolare lasciavano intendere palesemente che stesse architettando qualcosa. Kisuke non riuscì a vedere il riflesso traslucido del filo metallico, ma lo intuì quando vide gli shuriken a mezz'aria e ricollegò il tutto con l'ampio "gesticolare" della kunoichi. Al che, Kisuke non si perse in grandi difese: si limitò a portare rapidamente le braccia sopra la testa per poi aprirle di scatto verso l'esterno, intercettando le armi metalliche con i parabraccia e scacciando via le stellette ninja.
    «Il destino...» mormorò ancora Kisuke, nella sua voce si poteva saggiare una nota viva di delusione. Maemi aveva buttato via una grande opportunità, ma forse l'aveva fatto supponendo che Kisuke se ne sarebbe stato lì fermo a testare le sue tattiche in esclusiva difesa come una testuggine. "Forse avresti fatto meglio a chiedermi di non attaccare, perché non era certo negli accordi" pensò Kisuke con indisponenza.
    «Pensi di essere l'unica a giocare sporco, Maemi?» le chiese Kisuke, con fare spavaldo, indicando con l'indice destro sopra la testa di Maemi. Era un bluff, ma lei non poteva saperlo e proprio non appena aveva alzato il braccio per spostare l'attenzione di Maemi altrove, le dita dell'altra mano parzialmente nascoste sotto l'unica manica procedettero fulminee ad eseguire i Sigilli per una delle Tecniche Katon di repertorio. "Katon: Karyuu Endan!" esclamò mentalmente, inspirando a pieni polmoni.

    Katon: Karyuu Endan - Fiamma del Drago
    yCtKvYm
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è estremamente complessa e necessita di un lungo addestramento per essere appresa per via dell'enorme potenziale distruttivo delle fiamme, tanto che sono pochi gli shinobi che possono padroneggiarla. Essa permette all'utilizzatore, una volta compiuta una lunga serie di sigilli ed aver preso un grande respiro, di sputare un vero e proprio getto di fiamme dalla forma conica ma che in punta ricorderà il volto e gli artigli fiammeggianti di un drago. Il drago conico avrà un'ampiezza di otto metri, sarà alto cinque e s'estenderà per trenta metri a velocità altissima lasciando inoltre una scia di fuoco dietro di sé. Le fiamme causano una ferita grave entità per via della potenza di fuoco ed è possibile mantenere il getto fino alla fine del Turno, se necessario, anche se non sarà possibile muoversi.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: 8


    Kisuke buttò dentro i polmoni l'aria umida di Kirigakure no Sato e la rigettò fuori in fiamme. In un sol soffio, il Sennin di Kiri eruttò dalle labbra un cumulo di fiamme dalle fattezze di un drago. Quanto meno, avrebbero dovuto ricordarlo. Poi, una volta rilasciato il getto, il Momochi si distaccò da esse, interrompendone il flusso. Con quell'attacco aveva deciso di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, utilizzando un Jutsu Katon. Sapeva che Maemi era in grado di utilizzare il Suiton, il che era un vantaggio letteralmente per Maemi, ma quel Ninjutsu era particolarmente infido tanto quanto lui era stato bastardo. "Tutto sta a lei, anche l'idea di rinunciare e abbandonare tutta quella puttanata del destino per tornarsene a casa."

    ChakraMentaleMalus/Bonus
    » 479-2-8= 469»Concentrato e determinato;» Nessuno;
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
    Coprifronte Kiri
    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
    Parabraccia Alti
    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
    Anello ReiAnello KūAnello Sei
    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;
     
    .
  9.     +1   -1
     
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    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    Kisuke Momochi era diverso da qualsiasi altro ninja Maemi avesse mai visto. La ragazza lo percepiva, in maniera implicita e inconsapevole, forse dalla capacità dell'uomo nel prestare attenzione ai più piccoli dettagli, forse da come i suoi occhi ponderavano ogni minima sottigliezza, arrivando tramite un ottimo intuito alla conclusione giusta. La sua abilità, fluidità di pensiero e di movimenti gli permisero di neutralizzare l'offensiva della kunoichi in un modo tanto banale che avrebbe fatto cascar le braccia anche all'avversario più perseverante. Le stellette acuminate impattarono contro i parabraccia del Momochi, producendoo una piccola scintilla al contatto del matallo contro metallo, per poi schizzare via. Maemi strinse i denti, sopprimendo uno sbuffo di frustrazione; richiamò a sé gli shuriken attraverso il filo metallico ancora stretto tra le dita.
    «Pensi di essere l'unica a giocare sporco, Maemi?» chiese la mummia, come a volersi far beffe di lei. Alzò un braccio, indicando qualcosa poco sopra la testa della ragazzina.
    Maemi era abituata a trucchetti e inganni, erano il suo pane quotidiano, e tuttavia c'erano delle situazioni - proprio come quella - dove gli istinti reagivano prima del cervello. La testa rossa della ragazza scattò in su, seguendo il punto indicato dal Momochi, e quando non vide nulla rimbalzò giù, intuendo il sotterfugio. Fu quella rapidità di reazione che probabilmente le evitò il disastro totale.
    Un bagliore era comparso dalle labbra del ninja, che espirando rilasciò una vampata di fuoco che la raggiunse quasi in un battito di ciglia. In quel brevissimo lasso temporale, Maemi fece appena in tempo tempo a portarsi le braccia in una posa protettiva, formando una X attorno al petto, la testa incassata e difesa dietro ai pugni chiusi. L'impatto contro la tecnica Katon fu brutale. Il sibilo di carne bruciata venne soffocato da un suo urlo di dolore misto a spavento. Il corpo della giovane venne scaraventato all'indietro, per poi stramazzare al suolo, rimbalzare e rotolare finché la schiena non sbatté violentemente contro la recinzione del campo d'addestramento.
    Per un attimo, Maemi rimase raggomitolata a terra senza fare nulla, dando quasi l'impressione di essere svenuta. Poi schiuse gli occhi, sentendo il sollievo dei fili d'erba umidicci contro il suo corpo. La mano sinistra si levò in su, cercando a tentoni la struttura in metallo; le dita arpionarono i buchi della grata, sfruttandola come punto d'appoggio per aiutarsi a rimettersi in piedi. Le gambe tremanti ressero il peso, tuttavia lo sforzo era tale che dovette rimanere per qualche attimo piegata su sé stessa, riprendendo il fiato che si era trasformato in un ansimo. Delle ciocche di capelli scarlatti le erano scappate dalle trecce, dandole fastidio agli occhi e coprendole la visuale quel tanto che bastava da non accorgersi a primo impatto dell'entità delle ferite. Oltre il tremolio, sentiva solo di non provare particolare dolore. Non poteva essere così grave allora... no?
    Quando finalmente tornò in posizione eretta, i suoi occhi ebbero modo di accertare lo stato delle sue ferite e per un attimo sentì lo stomaco rivoltarsi alla vista di ciò che trovò: la pelle sul dorso delle braccia pareva un dipinto in cui il pittore aveva mischiato diversi tipi di rosso e rosa, con una piccola aggiunta di blu focalizzata in determinate parti. Stessa cosa era successa alle gambe, le ustioni irregolari che si estendevano fino a metà coscia, dove il pantaloncino si era appiccicato con il derma in maniera quasi collosa. In quei punti figuravano persino delle filature nere, che dopo un attimo di confusione Maemi realizzò essere il punto esatto in cui i lembri bruciati dei suoi indumenti si erano fusi insieme con la pelle ustionata.
    Sembrava paradossale come quasi non sentisse dolore, eppure la sua pelle fosse ridotta in quello stato. La bocca, da schiusa com'era, si serrò all'improvviso e con una tale forza da far scricchiolare pure i denti. Maemi voltò lo sguardo verso la persona che l'aveva ridotta in quel modo, così, senza motivo se non per farsi beffe di una ragazzina che poteva avere la metà dei suoi anni, che non costituiva per lui una minaccia e che stava solo cercando di farsi valere.
    La mano abbandonò la grata, mentre il corpo si girò per fronteggiarlo. Si rendeva conto di essere in uno stato pietoso, ma purtroppo il suo orgoglio le impediva di dargliela vinta. Era abituata ormai ad avere a che fare con bulli come lui, e così come non si era piegata nei suoi anni in Accademia, di certo non aveva intenzione di farlo con lui. «Siamo ninja» sibilò, maledicendosi per il tremolio nella voce che non riusciva a contenere. «Giochiamo sporco per nostra stessa natura».
    Prese un respiro, schiarendosi la mente. Doveva adattarsi alla sua nuova situazione, considerare la ferita che l'avrebbe enormemente debilitata. Il Momochi era ora distante circa dieci metri da lei, e Maemi non aveva alcuna intenzione di avvicinarglisi; doveva tentare di attaccare rimanendo sempre attenta a difendersi per evitare ulteriori danni.
    La kiriana fece giusto un paio di passi avanti, unendo gli indici e i medi di entrambe le mani a formare una croce. Immediatamente due sbuffi di fumo anticiparono la venuta di altrettante copie, una davanti a sé, mentre l’altra dietro. La formazione non era stata casuale: era sua intenzione far in modo che il clone alle sue spalle passasse il più inosservato possibile; nel momento stesso della sua nascita, consapevole del suo compito, si concentrò per evocare il Manto senza Polvere e sparire.
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra x2
    GVXt
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu e consiste infatti nella creazione di copie dotate di consistenza fisica, in grado quindi di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più Chakra. Il vero punto di forza del Jutsu è che i cloni, non appena svaniti, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze acquisite durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    Mujin Meisai - Manto senza Polvere
    GSQ9
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa Tecnica Suiton, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore infonderà di Chakra le particelle di vapore acqueo intorno al proprio corpo, in modo da deflettere la luce solare e rendersi invisibile all'occhio nudo, dopo un paio di secondi di preparazione. Questa Tecnica permetterà all'utilizzatore non solo di diventare perfettamente invisibile e di non produrre alcuna ombra, ma addirittura di rendere inefficaci Jutsu percettivi e di natura sensoriale. Le particelle di vapore intrise di Chakra schermeranno odori e suoni emessi dall'utilizzatore, sarà però possibile creare rumori esterni, come muovere delle frasche o far cadere oggetti, che potranno essere individuati. Tutto ciò ha effetto solo contro Jutsu di livello B o inferiore, ma sarà comunque possibile essere individuati per mezzo di Doujutsu capaci di vedere il Chakra. Se si possiede la capacità di Schermatizzazione, sarà possibile utilizzarla in combinazione con questa Tecnica per schermare completamente il proprio Chakra ed essere così invisibili anche ai Doujutsu, oltre che a qualsiasi tecnica percettiva o sensoriale di livello superiore. Durante la Tecnica non è possibile utilizzare alcun Jutsu, neanche A Turno, né sferrare alcun attacco di qualsiasi tipo, poiché un eventuale movimento violento comporterà la dissoluzione delle particelle di vapore acqueo e la conseguente cessazione del Jutsu.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Le due Maemi rimaste visibili non persero tempo e composero in contemporanea due sequenze di Sigilli totalmente diversi; la copia, posta di fronte all'originale così da coprirla, si prodigò nel complesso richiamo del Genjutsu dell'Intrappolamento dell'Albero. L'Illusione avrebbe mostrato dei rampicanti che dal terreno gli avrebbero immobilizzato i piedi, per poi ingrossarsi e diventare veri e propri rovi in grado di bloccargli i movimenti. L'originale sincronizzò i propri Sigilli per le Macchie d'Olio in modo che le gocce di pece cadessero non appena il Genjutsu fosse attecchito. Dopodiché, finalmente libera dalle macchinose composizioni di Sigilli, la mano raggiunse lesta la borsa portarmi per estrarre un kunai con la cartabomba appiccicata al manico. Uno scatto e scartò il proprio clone, immobile come richiesto dall'Illusione, e il pugnale volò dalla sua mano per raggiungere i piedi del Momochi. Maemi risucchiò l'aria tra i denti, portando una mano sotto il mento per eseguire l'ultimo Sigillo di quell'azione. «Katsu».
    Magen: Jubaku Satsu - Illusione Demoniaca: Intrappolamento dell'Albero
    coXab8M
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Genjutsu
    Questa Tecnica viene utilizzata per immobilizzare l'avversario e permettere al Ninja di sferrare un attacco durante la distrazione dell'illusione. Perché vada a segno sarà necessario che il bersaglio veda almeno in parte i Sigilli eseguiti e nel complesso ha una durata di quattro secondi. Durante i due secondi iniziali, la vittima vedrà formarsi dal terreno un albero rasente le spalle che sprigiona un robusto ramo avvolgendolo ed immobilizzandogli la vita e le braccia. Nei due secondi rimanenti l'utilizzatore scomparirà alla vista, per poi spuntare fuori dall'albero intenzionato a colpire l’obbiettivo con un Kunai. In realtà l'utilizzatore non si sarà mosso e mentre sarà costretto all'immobilità nei due secondi iniziali dell'illusione, negli ultimi due potrà muoversi liberamente per sferrare un qualsiasi attacco o compiere una qualsiasi altra azione, come darsi alla fuga o nascondersi. In alternativa è possibile creare dei rampicanti intorno ai piedi dell’avversario, che cresceranno in possenti rovi e lo immobilizzeranno completamente, impedendogli anche di dissolvere il Genjutsu tramite il Kai. Se utilizzato in questo modo, il Jutsu avrà una durata di quattro secondi e l’utilizzatore dovrà restare immobile per tutta la sua durata, mantenendo attivo il Sigillo della Tigre. In entrambi i casi, al termine del Genjutsu, la vittima subirà un malus fisico-motorio di un grado per due Turni.
    Dissolvibile con il Kai, per quanto il senso di immobilizzazione lo renda più difficile del normale, o con una ferita media.
    Richiede la Tecnica Shizen no Kyatchi - Incatenamento Naturale in Scheda.

    Consumo: 8

    Kokuun no Jutsu - Tecnica delle Macchie d'Olio
    KokuunnoJutsu-TecnicadelleMacchiedOlio_zps4ed2ed58
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica genera una pioggia d'olio altamente infiammabile, coprendo un’area dal raggio di cinque metri. Il centro del Jutsu potrà trovarsi ad un massimo di dieci metri dall'utilizzatore. Presentandosi come una pioggia, può cogliere il nemico di sorpresa con le prime gocce, cospargendolo d’olio infiammabile. Se colpiti da un Jutsu Katon mentre si è bagnati dalla pece, i danni dello stesso saranno superiori di mezzo grado. Se invece l'olio viene infiammato, da una fiamma o da un'esplosione, provocherà danni medi da ustione nel primo turno, che arriveranno a medio-gravi nel secondo, se continua a bruciare.
    L'olio resterà infiammabile per due Turni al massimo.
    Consumo: 2


    sdgFv3L
    ChakraFisicoMentale
    -146-8x2-8-8-2=112;-Ustione di grave entità agli arti;-Ostinata;
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    -Kunai 9/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 2/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Due kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;
     
    .
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    "Non è stata in grado di fronteggiare una tattica così banale come questa" osservò Kisuke, il quale si trovava davanti al proprio sguardo i pesanti risultati del suo attacco. Non si sentiva affatto in colpa, ma allo stesso tempo gli dispiaceva per quell'ingenua ragazzina, vittima della sua stessa stupida ostinazione. Kisuke aveva avuto modo ormai di averci a che fare a sufficienza per osservare in lei e riconoscere quella componente psicologica nella sua natura. Forse doveva ancora maturare, d'altronde era giovane, ma... "A tratti è quasi odiosa" pensò Kisuke
    «Siamo ninja» parlò Maemi, con la voce strozzata. «Giochiamo sporco per nostra stessa natura» concluse poi, servendo quella che era né più e né meno che una frase fatta. Dopodiché avanzò solo di qualche passo verso Kisuke, prima di creare intorno a sé delle copie di se stessa.
    "Cloni, eh? È questo il tuo modo di giocare sporco?" s'interrogò Kisuke, osservando gli alleati giunti in soccorso della kunoichi. Il kiriano riuscì a scorgerne due, sebbene uno di questi prese ben presto a sparire così com'era comparso. Tuttavia, il fattore "clone in incognito" passò ben presto in secondo piano, quando le azioni di Maemi fecero ritrovare Kisuke vincolato all'immobilità, costretto sotto al gioco di robusti rovi. "Merda! Adesso che cosa cazzo è questa roba?" si allarmò Kisuke, vedendo tutto il suo corpo intrappolato da quei rovi ai quali non era riuscito a sfuggire, nonostante il tentativo repentino alla comparsa delle radici sul terreno. Poi, delle gocce di pece cominciarono a piovere su di lui ed una delle Maemi fece capolino, dedicandogli un kunai con tanto di esplosivo. Era un problema, davvero un problema, se non si fosse liberato... o difeso. "Ti piacerebbe, ragazzina!" esclamò Kisuke mentalmente, incrociando il proprio sguardo con quella Maemi che aveva appena lanciato il kunai, per poi richiamare a sé tutte le particelle d'acqua intorno a lui.

    Saimin no Jutsu - Tecnica dell'Ipnosi
    GVm6
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Genjutsu
    Questo Genjutsu non necessita di Sigilli per essere eseguito, ma ha il particolare requisito che la vittima debba utilizzare una qualsiasi forma di attacco ad almeno dieci metri di distanza dall'utilizzatore. A questo punto, dopo aver incrociato il proprio sguardo con quello della vittima, l’Illusione consente di ingannare istantaneamente l'avversario, facendogli vedere il proprio attacco andare a segno. Nella realtà l'utilizzatore potrebbe aver schivato o parato mediante un altro Jutsu, che a sua volta non sarà percettibile né direttamente, né per i suoi eventuali effetti sull'ambiente. Questo consentirà dunque all'utilizzatore di cogliere impreparato l'avversario, il quale non potrà vederlo a meno che non usi un Jutsu che non sia A Turno oppure si porti a meno di dieci metri dalla vittima. Eventuali armi, una volta lanciate, saranno perfettamente visibili. Nel caso in cui non venga dissolta, l'Illusione termina solo all'inizio del successivo Turno dell'utilizzatore, durante il quale il corpo illusorio scompare e l'utilizzatore torna visibile.
    Il Genjutsu non avrà successo nel caso in cui non si riesca a parare o evitare l'attacco nemico.
    Dissolvibile con il Kai o con una ferita media.

    Consumo: 8

    Mizu no Yuurei - Spettro dell'Acqua
    PN0zC7C
    Sviluppatore: Kisuke Momochi
    Livello: S
    Tipo: Supplementaria
    Dopo aver affinato le proprie capacità nell'Arte dell'Acqua ed averle portate a livelli estremi, l'utilizzatore è divenuto in grado di sviluppare un metodo che gli consenta di far divenire i Jutsu Suiton direttamente una parte di se stesso. A differenza di qualunque altro, infatti, l'utilizzatore non avrà più il bisogno dei Sigilli per trasformare adeguatamente il proprio Chakra Suiton e sarà in grado di utilizzare tutti i Ninjutsu Suiton fino al livello S senza l'ausilio di Sigilli Magici. Infatti, in luogo della serie di Sigilli, i Jutsu offensivi richiederanno un secondo di preparazione mentre quelli difensivi saranno istantanei. Ciò, però, comporterà per tutti coloro nel raggio di cinquanta metri la percezione sulla propria pelle di una particolare umidità durante la preparazione e/o immediatamente prima del lancio del Jutsu.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: N/A

    Suiton: Suirou no Jutsu - Tecnica della Prigione Acquatica
    7h4nsae
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette all'utilizzatore, dopo una serie di sigilli, di intrappolare la vittima all'interno d'una sfera d'acqua, dove a causa dell'alta pressione non potrà minimamente muoversi. Il Ninja dovrà mantenere costantemente il contatto con la sfera dov'è imprigionato il nemico, ma possono anche essere dei cloni a farlo per lui, purché siano in grado di usare tale Tecnica. La Tecnica potrà prolungarsi per più Turni in cui la vittima intrappolata perderà lentamente il respiro, a meno che non possa respirare sott'acqua. Alla fine del secondo Turno di prigionia si troverà a svenire e, se la Tecnica non viene dissolta, nel terzo Turno andrà incontro alla morte. È possibile usare questa Tecnica anche su sé stessi con scopo difensivo, dato che è in grado di resistere a Jutsu di livello C.
    Consumo: 4 (A turno)


    Kisuke valorizzò l'umidità che lo circondava, tanto da renderla presente per chiunque, quindi in un solo istante si ritrovò chiuso dentro la Prigione Acquatica.
    Mentre agli occhi di una delle Maemi ci sarebbe dovuto essere il Momochi che andava a fuoco, nella realtà il kiriano si era semplicemente protetto, chiudendo tutto il suo corpo dentro una grossa bolla d'acqua. Aveva fatto in modo di renderla ancora più voluminosa, al fine di imprigionare anche gli stessi rovi che lo imprigionavano. Non aveva la minima idea di quale fosse la loro natura e le loro peculiarità, quindi volle andare sul sicuro, evitando ad esempio che si incendiassero e riuscissero a portare le fiamme anche all'interno della protezione d'acqua. L'altra Maemi, invece, avrebbe visto tutta la scena esattamente così com'è era avvenuta realmente. Ciò avrebbe, in teoria, dovuto portare scompiglio tra le due, in un eventuale confronto diretto. Così come supponeva si sarebbero trovate loro due, in un certo qual senso anche Kisuke in breve tempo si ritrovò in scompiglio con se stesso, quando il suo corpo fu magicamente libero: d'improvviso, i rovi che lo vincolavano sparirono nel nulla, dissolvendosi in trasparenza. Lì Kisuke rimproverò se stesso, rendendosi conto di essere semplicemente stato vittima di un Genjutsu. "Ti piacciono i Genjutsu, eh?" risolse il Sennin in una domanda retorica, sciogliendo la Prigione. Dopodiché camminò in avanti, per avvicinarsi alle due Maemi quanto bastava per spezzare il Genjutsu che avrebbe intrappolato una delle due, quindi prese a comporre i Sigilli per la Kuchiyose no Jutsu, sebbene non fosse intenzionato ad evocare nessuna creatura. Solo allora si rivolse a loro.
    «Ehi, Maemi-chan!» la richiamò Kisuke, volendo attirare l'attenzione della giovane kunoichi, quindi poggiò il palmo a terra.

    Jigoku Kōka no Jutsu - Tecnica della Discesa Infernale
    xkVPVZk
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Genjutsu
    Questa Tecnica crea un'Illusione nella quale una tremenda palla di fuoco dal diametro di venti metri cade dal cielo, in un luogo designato a scelta dell'utilizzatore. Il Genjutsu ha effetto su chiunque si trovi entro un raggio di trenta metri dallo Shinobi. Quest'ultimo per utilizzare il Jutsu deve comporne i Sigilli e chiunque ne sarà vittima vedrà incombere l'enorme palla di fuoco e tenterà quindi di fuggire o di contrastarla come se fosse reale. In questo modo ci si potrà spostare indisturbati fruttando la distrazione appena creata o cercare di colpire a sorpresa, mentre l'attenzione è posata sulla palla di fuoco, che si schianterà al suolo causando una grande esplosione. L'Illusione è molto realistica e chi la subisce percepirà come reali anche eventuali danni all'ambiente circostante causati dalla sfera infuocata al momento dell'impatto. I Sigilli di questa tecnica sono gli stessi della Tecnica del Richiamo e chi dovesse osservarli, se in possesso di tale Jutsu, sarà quindi ulteriormente portato a credere che l'utilizzatore abbia evocato l'imponente palla di fuoco che si sta abbattendo su di lui. Il soggetto colpito dall'Illusione avvertirà bruciature di medio-grave entità una volta colpito dalla palla di fuoco, che svaniranno soltanto al termine del Genjutsu che dura fino al termine del Turno successivo.
    Dissolvibile con una ferita media.
    Consumo: 8


    Siccome Kisuke non si era dimenticato del clone di Maemi scomparso nel nulla ed al tempo stesso voleva fare un regalo a Maemi, servendo un Genjutsu dato che a lei piacevano tanto, ricorse alla Tecnica della Discesa Infernale. Quella sarebbe stata una visione in comune a tutti, in maniera indiscriminata, a differenza delle precedente Illusione. Una gigantesca meteora infuocata sarebbe comparsa in cielo, minacciando chiunque nel circondario. Peccato che lì ci fossero solo Kisuke e Maemi, ed il Sennin lasciò a Maemi l'onere di preoccuparsene, mentre lui colse la palla al balzo per procedere con la sua idea, e approfittare della distrazione appena creata. Cominciò formando i Sigilli necessari con la mano sinistra e concentrando il Chakra di natura Suiton.

    Suiton: Hatō - Onda di Mare
    hxVJLuH
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica richiede una serie di Sigilli e consiste nel dirigere un getto d'acqua verso il terreno. Il getto si trasformerà in un'onda d'acqua ampia sei metri e alta tre, che si propagherà in avanti a velocità medio-alta fino a venti metri di distanza. L'onda causerà danni medi da Impatto, travolgendo qualsiasi cosa incontri sul suo cammino e permarrà sul campo di battaglia per due Turni, prima di cominciare ad essere assorbita dal terreno.
    Consumo: 4/2= 2

    Shiden no Henkou - Alterazione del Fulmine Purpureo
    4lzxDk7
    Sviluppatore: Kisuke Momochi
    Livello: E
    Tipo: Supplementaria
    Una volta assunta padronanza della variazione portata al Raiton con il Fulmine Purpureo, l'utilizzatore è divenuto in grado di utilizzare qualsiasi altro Jutsu Raiton applicandovi il processo di alterazione di fulmini e saette affinché assumano il colore in origine appartenente al Jutsu. Il processo viene applicato a discrezione dell'utilizzatore, ma non conferisce nessun tipo di vantaggio se non il cambio di colore.
    Necessario il Fulmine Purpureo in Scheda.
    Consumo: N/A

    Raiton: Jinraisen - Freccia del Fulmine
    WLd0Ft6
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica Raiton, che non necessita di Sigilli, è di rapida attuazione. Il Ninja aprirà il palmo della mano e vi convoglierà una moderata quantità di Chakra Raiton, sotto forma di una massa di elettricità. A questo punto potrà scagliarla con il movimento del braccio in una direzione prestabilita, nella forma di una piccola freccia stilizzata. La freccia, composta di folgori, sarà lunga massimo venti centimetri, avrà gittata di dodici metri e viaggerà a velocità medio-alta. Se andrà a segno causerà danni da Scossa pari ad una ferita di media entità e un malus motorio di un grado per un Turno. La particolarità della Tecnica si mostra nel momento in cui la freccia vada ad impattare con una superficie acquatica. Se questa è originata da un Jutsu Suiton, offensivo o difensivo, la scarica elettrica verrà rilasciata lungo tutta la superficie del Jutsu, pervadendo l'acqua di folgori elettriche. Nel caso si tratti invece di una superficie acquatica naturale, si espanderà per un'area circolare di dieci metri di diametro dal punto in cui impatterà.
    Consumo: 4


    Il Chakra Suiton fu dunque richiamato, impastato e manipolato rapidamente. Al che, Kisuke lo mostrò esternamente come un'onda che sfuggiva alle sue labbra. Incontrò subito il terreno, viaggiando rasente esso, in direzione delle Maemi. Subito dopo, una completata l'emissione del getto d'acqua, il Momochi cambiò totalmente registro, modulando una differente natura del Chakra e ricreando nella mano destra un fascio di folgori modellato in una freccia. La sua mano impugnò saldamente la freccia di folgori purpuree, quindi Kisuke saltò verso l'alto e scagliò la Freccia del Fulmine direttamente sull'acqua dell'Onda di Mare con il mero intento di elettrificare tutta l'area che l'acqua si era poi ritrovata a coprire. "Speriamo che si renda conto della situazione una volta per tutte" pensò Kisuke poco prima di rimettere i piedi per terra.

    ChakraMentaleMalus/Bonus
    » 469-8-4-8-2-4= 443»Concentrato e determinato;» -1/-1 [Intrappolamento dell'Albero];
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
    Coprifronte Kiri
    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
    Parabraccia Alti
    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
    Anello ReiAnello KūAnello Sei
    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;
     
    .
  11.     +2   +1   -1
     
    .
    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    Mujin Meisai - Manto senza Polvere
    GSQ9
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa Tecnica Suiton, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore infonderà di Chakra le particelle di vapore acqueo intorno al proprio corpo, in modo da deflettere la luce solare e rendersi invisibile all'occhio nudo, dopo un paio di secondi di preparazione. Questa Tecnica permetterà all'utilizzatore non solo di diventare perfettamente invisibile e di non produrre alcuna ombra, ma addirittura di rendere inefficaci Jutsu percettivi e di natura sensoriale. Le particelle di vapore intrise di Chakra schermeranno odori e suoni emessi dall'utilizzatore, sarà però possibile creare rumori esterni, come muovere delle frasche o far cadere oggetti, che potranno essere individuati. Tutto ciò ha effetto solo contro Jutsu di livello B o inferiore, ma sarà comunque possibile essere individuati per mezzo di Doujutsu capaci di vedere il Chakra. Se si possiede la capacità di Schermatizzazione, sarà possibile utilizzarla in combinazione con questa Tecnica per schermare completamente il proprio Chakra ed essere così invisibili anche ai Doujutsu, oltre che a qualsiasi tecnica percettiva o sensoriale di livello superiore. Durante la Tecnica non è possibile utilizzare alcun Jutsu, neanche A Turno, né sferrare alcun attacco di qualsiasi tipo, poiché un eventuale movimento violento comporterà la dissoluzione delle particelle di vapore acqueo e la conseguente cessazione del Jutsu.
    Consumo: 8 (A Turno)

    La pelle di Kisuke Momochi si stava sfaldando, bruciando e disintegrando sotto gli occhi attoniti di Maemi; i vari tessuti che componevano il vestiario del ninja si torcevano su loro stessi, per poi scomporsi mangiati dalle fiamme di quello che pareva uno spaventapasseri messo al rogo, immobilizzato con le braccia in alto come stretto da rovi invisibili.
    Sul volto di Maemi si disegnò l’orrore, più della visione nuda e cruda di un corpo in fiamme che dalla realizzazione di ciò che aveva appena combinato. Il suo cuore prese a correre come un matto, mentre tutto il suo corpo si irrigidiva. “Com’è… possibile?” si chiese, facendo un tremante passo indietro. Non era quello il suo vero intento... non voleva arrivare a tanto...
    La falsa Maemi al suo fianco si distrasse appena per lanciarle un’occhiata confusa, non capendo la reazione; ovvio, lei non aveva subito il Genjutsu, e vedeva chiaramente il Momochi ancora integro, protetto da una tecnica che era abbastanza sicura essere la Prigione Acquatica. L’unico incertezza era derivata dal fatto che il ninja non aveva effettuato Sigilli, e che la sua creazione era stata istantanea. Forse era una versione più impegnativa della stessa Tecnica? Una variante modificata?
    Le sue elucubrazioni durarono ben poco. Il ninja si era avvicinato, e mentre la copia di Maemi si metteva in posa difensiva a proteggere l’originale, quest’ultima sussultò nel vedere l’uomo che fino ad allora era in preda alle fiamme palesarsi a pochi metri da sé. Allora capì. “Un Genjutsu” realizzò, maledicendo il proprio corpo ancora in subbuglio per la visione raccapricciante. “Ma certo, non era possibile che un ninja del suo calibro si facesse fregare così…”
    «Ehi, Maemi-chan!» la chiamò lui, dopo aver composto una serie di Sigilli che la ragazzina riconobbe immediatamente: la Kuchiyose no Jutsu.
    I muscoli della kiriana si tesero, pronta e reattiva a combattere contro qualsiasi cosa sarebbe uscita dalla nuvola di fumo. Nuvola che però non arrivò dopo che l’avversario sbatté il palmo sul terreno. Invece, sembrò come se qualcosa avesse oscurato il sole, un’eclissi improvvisa che gettò un’ombra sul terreno di combattimento, che poi si colorò di un bagliore intensissimo e.. una specie di vampata di calore. Dopo un attimo di perplessità, le teste di entrambe le Maemi scattarono in su, e quello che videro le lasciò senza fiato.
    Una palla di fuoco dalle dimensioni colossali stava calando su di loro come un meteorite, oscurando il sole e sostituendo i suoi raggi con altri sinistri, incandescenti come il fuoco di cui era ricoperta. Gli occhi della ragazzina si riempirono di panico, temendo di non avere una difesa appropriata per quell’ammasso Katon. Ma tanto valeva la pena tentare: con perfetto coordinamento, sia l'originale che la copia composero leste i Sigilli, per poi sputare un’ingente massa d’acqua che avrebbe rinchiuso e protetto entrambe le ragazze a trecentosessanta gradi. La tecnica dell'originale si sarebbe occupato di formare un muro sopra le loro teste, mentre quella del clone avrebbe ricreato una massa d'acqua che si sarebbe stretta intorno a un metro scarso dai loro due corpi. In questo modo avrebbero eretto una difesa perfetta, che con il vantaggio elementale avrebbe dovuto reggere senza problemi.
    Suiton: Suijinheki - Muro d'Acqua x2
    srUi6NC
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa Tecnica Suiton, dopo aver eseguito gli opportuni Sigilli, sarà possibile creare un muro d'acqua lungo dodici metri e alto cinque, in grado di proteggere sia da Ninjutsu che da Taijutsu, massimo di livello B. Il muro potrà essere creato orizzontalmente davanti all'utilizzatore oppure attorno a lui, potendolo coprire a 360°. In questo caso il muro avrà una circonferenza massima di dodici metri (quindi potrà essere creato, al massimo, a due metri scarsi di distanza dall'utilizzatore). Al tempo stesso sarà possibile far assumere al muro una forma semicircolare, ma in ogni caso le dimensioni del muro rimarranno invariate, così come la distanza che lo separa dall'utilizzatore. La Tecnica può essere mantenuta fino alla fine del Turno, ma in questo caso non si potranno eseguire altre Tecniche che non siano A Turno e che non siano già state attivate in precedenza.
    Consumo: 8

    La copia lasciata in incognito, che vedendo anch’essa la palla di fuoco pronta ad abbattersi su di loro, capì di essere spacciata. Il panico la fece titubare su quello che era più corretto fare: sparire, per evitare di portare all’originale il dolore (seppur breve, effimero) del colpo? Oppure rimanere in campo quanto più possibile per portare all’originale informazioni sugli ultimi spostamenti del Momochi, e su come si fosse difeso lui?
    L’esitazione durò troppo, e la palla di fuoco decise per lei: un mare di fiamma si abbatté sul terreno, bruciando ogni singolo filo d’erba, evaporando di botto l'acqua del fiumiciattolo e distruggendo le grate che delimitavano il confine del campo d’addestramento. Tra queste, c'era anche il corpicino della ragazzina scomparsa, che tuttavia presa dal dolore e dall'effetto dell'Illusione non realizzò di non essere sparita nonostante le ferite. Semplicemente cadde in ginocchio, tutto il corpo tremante; gli occhi sbarrati guardavano giù, oltre la cascata di capelli sfibrati dove notava la sua povera pelle martoriata da continue ustioni che le avrebbero lasciato segni permanenti, di sicuro. La ragazza sentì delle lacrime di dolore arrivarle agli occhi, soffocando dei lamenti sofferenti. Alzò lo sguardo, e notò la figura del Momochi esattamente lì dove era sempre stato, illeso, intento a eseguire una sequenza di Sigilli. Non era sicura, non lo aveva visto bene… ma sembrava quasi che non si fosse proprio difeso.
    Dalle sue labbra coperte delle bende fuoriuscì una marea di acqua, che si diresse con modesta velocità verso la cupola delle due Maemi - ma non verso la terza che si era beccata il Jutsu di fuoco. Ma l’attacco non era finito lì: dopo aver puntato il palmo contro l’onda appena nata, la mano del Momochi si ricoprì di un fascio elettrico di colore viola che in fretta assunse l’effigie di una freccia.
    La falsa Maemi combatté contro il dolore delle bruciature per sfruttare quel briciolo di razionalità che le era rimasta: le due kunoichi dentro il Muro d’Acqua non potevano vedere ciò il ninja stava preparando per loro. E sapeva del rischio più che concreto che avrebbero abbassato le difese per poi trovarsi travolti all’ultimo dal nuovo attacco. L’unico modo per scongiurare quest’eventualità era… scomparire. E così fece, in una nuvoletta di fumo.
    Gli occhi blu della vera Maemi, rintanata al sicuro, sgranarono; poi, con uno scatto, afferrò il braccio della sua copia intenta a sostenere la difesa attorno a loro. «Non rilasciarlo!» esclamò allarmata, riferendosi ovviamente al suo Muro d’Acqua. La seconda Maemi tuttavia non aveva certo bisogno di quel comando, poiché anche lei aveva acquisito i ricordi del povero clone scomparso e sapeva quello che stava succedendo al di fuori della cupola acquatica.
    La Tecnica Suiton potenziata con il Raiton andò a impattare contro la difesa già eretta di Maemi, proteggendo entrambe. Solo dopo qualche altro secondo, e non senza un minimo di titubanza, la copia si decise ad abbassare le difese. Il terreno risultava una desolazione di fiamme, pulviscolo e erba annerita, odore di bruciato e di affumicato. E in mezzo a quella scena apocalittica, c'era Kisuke Momochi, bello fresco e rilassato come se si stesse prendendo il sole. Quella vista riuscì a far esplodere dentro Maemi un moto di irritazione. “Suiton, Katon, Raiton… e poi? Una fettina di culo?” si chiese, con un cipiglio. Non voleva ammetterlo, ma si sentiva davvero demoralizzata: nonostante tutto il suo impegno, il ninja non solo ne era uscito indenne, ma non sembrava nemmeno starsi impegnando. E dopotutto, cosa poteva aspettarsi da uno che se l’era cavata senza ferite contro un manipolo di Mukenin di alto livello?
    Doveva trovare un’altra strategia. Se i metodi tradizionali non funzionavano, doveva pensare in maniera alternativa. “Mostrami la tua forza” pensò, ripetendo nella mente le parole che le aveva detto la mummia. Ma la sua forza non stava nemmeno nel combattimento. Anzi, il combattimento era da sempre stato il suo punto debole; a lei piaceva giocare a nascondersi, a prendere per i fondelli il proprio nemico, a giocare con la sua mente tramite le Illusioni…
    All’improvviso, un’idea folle le balenò in testa, qualcosa di incerto e forse stupido. Ma valeva la pena tentare. La sua mano non aveva lasciato il braccio del clone; invece, lo strinse forte. «Via» le ordinò, senza distogliere lo sguardo dal Momochi. La copia la guardò stranita, non capendo, ma come richiesto scomparve in una nuvola di fumo.
    La ragazzina prese un respiro, sentendo la tensione che aumentava. Era la sua unica possibilità: se anche quella fosse fallita…
    Gli indici e i medi di entrambe le mani si unirono a croce per una seconda volta; sbuffi, nuvolette, e ai suoi fianchi comparvero altre due copie. Questa volta, al contrario di quella appena scomparsa, esse sapevano già il piano dell’originale.
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra x2
    GVXt
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu e consiste infatti nella creazione di copie dotate di consistenza fisica, in grado quindi di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più Chakra. Il vero punto di forza del Jutsu è che i cloni, non appena svaniti, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze acquisite durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    Le due iniziarono a correre sui due lati del Momochi, eseguendo una formazione a cerchio. Quella sulla sua destra iniziò a comporre i Sigilli, prima di gonfiare le guance e poi sputare per terra un getto d’acqua viscoso, che da terreno si sarebbe sparso a macchia d’olio fino a raggiungere i piedi della mummia. Dalla parte opposta, il secondo clone - non a caso dalla parte "cieca" dell'avversario - aveva iniziato una breve serie di Sigilli, dopodiché recuperò dalla borsa ben cinque shuriken, infilandoli nelle fessure tra un dito e l’altro; li lanciò con forza, e una volta in aria, questi si moltiplicarono in altre dieci stellette dirette contro il fianco del Momochi nei punti scoperti dalle protezioni.
    Suiton: Mizuame Nabara - Tecnica del Campo di Sciroppo
    GVxM
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permetterà, dopo aver composto una serie di Sigilli, di sputare dalla bocca un getto di liquido sciropposo che ricoprirà un'area a piacere, dalle dimensioni massime di venti metri in lunghezza ed otto in larghezza. L'utilizzatore saprà muoversi alla perfezione sul manto sciropposo, a differenza di coloro che non sono in possesso di questa Tecnica. Essi si troveranno ancorati allo strato di sciroppo nel primo Turno, mentre nei due Turni successivi potranno muoversi, ma con un malus motorio di un grado. Al termine del terzo Turno la Tecnica si dissolve. Nonostante sia un Jutsu Suiton, per via della sua densità diversa dalla normale acqua, il manto sciropposo non permette di propagare Teniche di elemento Raiton, né di essere utilizzato per Tecniche Suiton che necessitino di fonti d'acqua. In compenso, proprio a causa della differente densità, il manto sciropposo potrà essere utilizzato anche a ridosso di un manto acquatico.
    Consumo: 4

    Gen'ei Tajū Shuriken - Moltitudine di Shuriken Fantasma
    Gndh
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Shurikenjutsu
    Per utilizzare questa Tecnica si dovranno lanciare almeno cinque shuriken di Taglia Piccola contro il proprio avversario, per poi rilasciare il Chakra concentrato al loro interno e vedere gli stessi moltiplicarsi in un numero variabile di copie, in base al livello dell'utilizzatore. Queste causeranno danni reali, così come qualsiasi altro Shuriken normale, ma si dissolveranno alla fine del Turno. Gli shuriken così creati assumeranno la forma di una nuvola di proiettili dal diametro di tre metri. Subire in pieno questa Tecnica significa ricevere numerose ferite da Taglio pari ad una almeno di media entità. Questa Tecnica può essere utilizzata soltanto con Shuriken presenti nell'Armeria, non quindi con Shuriken ricreati tramite Jutsu.
    Necessari almeno cinque Shuriken.
    [Numero Massimo di Copie: Genin 5; Chuunin 10; Sp.Jounin 15; ANBU 20]
    Consumo: 4

    Nel mentre, la Maemi originale aveva in contemporanea iniziato la propria serie di Sigilli, fissando la figura del suo avversario per capire se stesse lanciando un'occhiata anche nella sua direzione. Se fosse stato quello il caso, avrebbe potuto intuire il sotterfugio, ma tantè…
    Magen: Kokoni Arazu no Jutsu - Tecnica della Falsa Postazione
    GVSi
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Genjutsu
    Questo Jutsu è un classico fra le Arti Illusorie. Permette all'utilizzatore di cambiare, agli occhi dell'avversario, l'aspetto d'una persona o d'un oggetto. L'oggetto che si andrà a trasformare manterrà le stesse dimensioni e forma agli occhi dell'avversario e ne cambierà solo l'aspetto. Ad esempio, se la Tecnica viene utilizzata su una persona la si potrà far apparire con un aspetto differente, ma non potrà essere trasformata in un animale. Per far sì che la Tecnica si attivi è necessario comporre una breve serie di Sigilli, senza la necessità che l'avversario li veda. Quest'ultimo dovrà trovarsi però ad un massimo di cinquanta metri dall'utilizzatore. E' possibile inoltre cambiare l'aspetto di una persona o di un oggetto agli occhi di più persone, senza che queste vedano i sigilli, attivando la Tecnica e restando immobili per un turno, senza poter utilizzare nel frattempo altri Jutsu. E' possibile usare più volte la Tecnica per alterare l'aspetto di più oggetti e l'illusione perdurerà fino a che non venga dissolta, ma non sarà possibile utilizzarla per modificare l'aspetto di Jutsu di natura elementale.
    Dissolvibile con il Kai o con una ferita d'entità media.
    Consumo: 4

    Utilizzò una semplicissima Illusione per creare, nella mente del kiriano, una piccola ferita da taglio sul braccio destro, quello sul lato sotto attacco dagli shuriken. Che si fosse difeso, o evitato, o altro… non avrebbe avuto importanza. Quella ferita l’avrebbe vista come fosse esistita davvero.
    Subito dopo, tutte e due le copie scomparvero. Anche Maemi rilassò il proprio corpo, abbandonando la posa da combattimento. «Ho vinto» esclamò con convinzione, sebbene avesse il cuore che le batteva all’impazzata. Con il dito picchiettò un punto preciso sul proprio braccio, appena sopra l’incavo del gomito, ad indicare il taglio illusorio del Momochi. Non disse nulla, lasciò tempo al ninja di realizzare ciò che i suoi occhi lo ingannavano a vedere.

    sdgFv3L
    ChakraFisicoMentale
    -112=8-8x2-8x2-4-4-4=60;-Ustione di grave entità agli arti;
    -Seconda ustione di media entità agli arti;
    -Ansiosa;
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    -Kunai 9/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 2/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Due kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;


    Edited by Skipio - 28/3/2021, 22:58
     
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    "Fa scomparire il clone per crearne altri?" si chiese il kiriano, e c'erano ben poche spiegazioni per un'azione del genere. O stava perdendo colpi oppure c'era uno scambio di informazioni o recupero di risorse. Kisuke optò per una di queste ultime due, dal momento che fino a quel momento Maemi aveva dimostrato di non essere uscita fuori di senno ed aver in un certo senso retto lo scontro nonostante le sue pieghe - e piaghe - dolorose. Ormai Kisuke aveva da preoccuparsi più di ciò che voleva fare con il nuovo clone, piuttosto del perché quello vecchio ormai non c'era più. Il Sennin trovò risposta in una imminente formazione circolare biforcata, con le due Maemi che fiancheggiavano i rispettivi lati di Kisuke. "Vuole colpire il mio lato cieco, attirando la mia attenzione dalla parte opposta. Oppure è un raggiro e l'insidia si nasconde proprio dietro quell'attacco, magari solo apparentemente, insulso?" Una risposta certamente assoluta era impossibile da trovare, dunque Kisuke nel dubbio decise di tagliare la testa al toro: si voltò sul proprio lato destro, mentre una delle sue mani si occupava di siglare la breve sequenza attinente la Suijinheki.

    Suiton: Suijinheki - Muro d'Acqua
    srUi6NC
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa Tecnica Suiton, dopo aver eseguito gli opportuni Sigilli, sarà possibile creare un muro d'acqua lungo dodici metri e alto cinque, in grado di proteggere sia da Ninjutsu che da Taijutsu, massimo di livello B. Il muro potrà essere creato orizzontalmente davanti all'utilizzatore oppure attorno a lui, potendolo coprire a 360°. In questo caso il muro avrà una circonferenza massima di dodici metri (quindi potrà essere creato, al massimo, a due metri scarsi di distanza dall'utilizzatore). Al tempo stesso sarà possibile far assumere al muro una forma semicircolare, ma in ogni caso le dimensioni del muro rimarranno invariate, così come la distanza che lo separa dall'utilizzatore. La Tecnica può essere mantenuta fino alla fine del Turno, ma in questo caso non si potranno eseguire altre Tecniche che non siano A Turno e che non siano già state attivate in precedenza.
    Consumo: 8/2= 4


    Non c'era acqua, quanto meno a sufficienza in quel punto, ma Kisuke sfruttò l'umidità presente nell'aria per condensare in una solida parete tutta l'acqua che sarebbe servita alla Suijinheki per opporsi allo stormo di shuriken. Dunque, con la sicurezza di aver neutralizzato i tentativi di una delle due Maemi e di avere il fianco coperto, il Sennin rivolse e tenne la sua attenzione alla propria destra. "Vediamo ora cos'hai da giocare, ragazzina" si disse il Momochi, osservando Maemi comporre dei Sigilli. Eppure, il suo Muro d'Acqua fece in tempo a crollare prima che succedesse qualcosa. Contrariamente a quanto si aspettava, e per cui era pronto a reagire, non accadde un bel niente. La cosa che sorprese Kisuke fu non solo l'assenza di una qualsivoglia azione concreta, bensì l'atteggiamento spavaldo di Maemi, affermato dall'abbandono repentino del combattimento e sancito da due semplici parole: «Ho vinto» con la stessa convinzione di chi aveva la verità in pugno.
    Kisuke si sentì colto di sorpresa, avvertendo il bizzarro controsenso di una breccia nell'assoluta certezza delle sue difese. Era un bluff, lo sapeva: si trattava tanto di un'assurdità che era del tutto consapevole che Maemi stesse usando un trucchetto simile a quello che lui stesso aveva usato contro di lei per distrarlo, ma nella confusione del momento, nell'incertezza, nel dubbio, nel suo istinto più primario ciò che vinse fu la voglia di verificare e Kisuke dunque fu spinto ad abbassare lo sguardo ugualmente verso il punto indicato da Maemi.
    «Non è possibile!» esclamò il Sennin, nell'incredulità più totale. Le bende che avvolgevano il suo braccio destro mostravano un'apertura irregolare e del cremisi sotto: c'era una ferita. Tuttavia era impossibile, Maemi non aveva mai avuto modo neanche una volta di avvicinarsi alla sola possibilità di ferirlo. "Non può aver oltrepassato il mio Muro d'Acqua. Che lo abbia aggirato in qualche modo proprio dopo aver attirato la mia attenzione dall'altra parte?" continuò a chiedersi Kisuke, ponendosi una domanda dopo l'altra in un lungo susseguirsi, ma senza trovare una risposta che fosse, più che soddisfacente, verificabile. Allora il kiriano avvicinò i polpastrelli alla ferita, ma non avvertì alcunché. Niente calore familiare, niente appiccicaticcio del sangue, nessun dolore fine ma pungente. "È finto! Tutto finto..." realizzò dentro di sé, percependo la bile sulla lingua allo scemare di quel pensiero che nella sua testa fu ripetuto molteplici volte. Al che, si voltò a guardare Maemi con uno sguardo al vetriolo, quindi congiunse entrambe le mani in un singolo Sigillo. «Kai!»

    Kai - Disperdi
    Eh0IpjM
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica elementare viene insegnata agli Studenti fin dai tempi dell'accademia. Il Jutsu è di facile applicazione, a patto che ci si accorga di essere caduti all'interno di un Genjutsu, poiché basta comporre un singolo sigillo e pronunciare la parola "Kai" per dissolvere l'illusione. Con questa Tecnica sarà anche possibile liberare altri soggetti caduti in un Genjutsu, sempre che si riesca a rendersene conto. Per farlo si dovrà comporre un singolo Sigillo ad una mano e poggiare l'altra sulla spalla della vittima, concentrando il proprio Chakra dentro la stessa, per interrompere il flusso di Chakra destabilizzante e farla tornare in sé. Questa ultima variante non è utilizzabile su sé stessi, nemmeno mediante i Kage Bunshin.
    La tecnica ha effetto solo con alcuni Genjutsu.
    Consumo: 4


    In un battibaleno quella ferita scomparve come degli acquerelli sotto il rubinetto, il Chakra dissipato alla dispersione del Genjutsu, ed il Sennin ebbe conferma che le sue supposizioni erano corrette.
    «Non credo proprio tu abbia vinto, ragazzina. Io non vedo ferite sul mio corpo e tu nemmeno. Ci hai provato, te ne rendo atto, ma ti è andata male» le disse Kisuke in tono categorico: la partita era ancora aperta. "Se ti piacciono i Genjutsu, e le ferite finte, ti dò un po' del tuo pane" pensò Kisuke, scattando in un rettilineo a tutta velocità. Sentiva che il suo corpo in quel momento non riusciva a rendergli quanto avrebbe potuto, ma sarebbe comunque stato in grado di sorprendere la giovane kunoichi, puntando ad arrivare ad un palmo da lei per puntargli in faccia il suo occhio sinistro. Spostarsi a quella velocità come un dannato non serviva a granché di funzionale, se non attirare l'attenzione della ragazzina proprio lì, proprio sul suo sguardo, impedirle di evitarlo ed allo stesso tempo non farle pensare proprio a quel dettaglio che Kisuke le aveva piazzato sopra il naso. Nel frattempo, proprio per attuare il suo Genjutsu, aveva portato le mani ad unirsi ed esibirsi in una singola sequela di Sigilli.

    Magen: Shinzō no Senkō - Illusione Demoniaca: Trapasso del Cuore
    8SsfIQS
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Genjutsu
    Tale tecnica necessita necessita che l'avversario guardi negli occhi l'utilizzatore, non sarà però necessario che siano visti i sigilli della stessa per fare effetto. La tecnica ha effetto immediatamente, poiché subito dopo aver visto negli occhi l'avversario apparirà davanti alla vittima uno spettro dello stesso composto di Chakra violaceo che perforerà con una mano il petto del ninja afferrandogli il cuore e stritolandoglielo. La tecnica dura tre secondi dal momento in cui appare lo spettro, durante i quali l'utilizzatore non potrà muoversi, né fare alcunché. Il bersaglio se subisce in pieno il Jutsu avvertirà un dolore al petto pari ad una ferita di entità mortale, che però svanirà allo scadere dei tre secondi. Al termine del Jutsu la sensazione di dolore sarà così potente da causare un malus fisico-motorio pari a tre gradi per un Turno che scenderanno a due gradi nel Turno successivo e infine un grado nel terzo, per poi sparire al termine dello stesso. Se utilizzata sui civili, questa tecnica porterà facilmente alla morte per shock dello stesso. L'Illusione può essere dissolta con il Kai prima dello scadere dei tre secondi, oppure con una ferita di medio-grave entità.
    Consumo: 15


    A Maemi sarebbe bastato cogliere la provocazione di Kisuke, e guardare quell'unico occhio scoperto, per ritrovarsi trascinata nel Trapasso del Cuore e vedere un fantasma violaceo dello stesso Kisuke comparire improvvisamente davanti a lei, come se rilasciato dal corpo dello stesso kiriano, e con la stessa velocità portare i polpastrelli a stritolare brutalmente il suo cuoricino.

    ChakraMentaleMalus/Bonus
    » 443-4-4-15= 420»Concentrato e determinato;» -1/-1 [Intrappolamento dell'Albero];
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
    Coprifronte Kiri
    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
    Parabraccia Alti
    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
    Anello ReiAnello KūAnello Sei
    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;


    Edited by Mr.Uchiha - 9/4/2021, 23:40
     
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  13.     +1   -1
     
    .
    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    «Kai!»
    Quella parola mandò in frantumi la facciata di sfrontatezza che Maemi aveva usato per nascondere il suo timore. Timore che si era rivelato fondato: la mente del Momochi era libera dall'Illusione. La ferita era scomparsa e il suo trucchetto rivelato.
    Il ninja non sembrava averla presa bene, perché nonostante le bende il suo unico occhio comunicava una rabbia fredda, anzi gelida. «Non credo proprio tu abbia vinto, ragazzina. Io non vedo ferite sul mio corpo e tu nemmeno. Ci hai provato, te ne rendo atto, ma ti è andata male».
    Il corpo di Maemi si agitò sotto il peso del suo sguardo. Poi, con uno scatto, il Momochi la raggiunse nel tempo di un battito, dimostrando una velocità tale che la ragazzina riuscì solo a trasalire difronte all'occhio scuro del ninja. I muscoli si irrigidirono di botto e avvertì la necessità di coprirsi tutta con le braccia, in una sorta di cupola protettiva, poiché il suo cervello stava già associando l'azione dell'uomo al dolore e alla paura. Le labbra si schiusero, il respiro le si fermò in gola in attesa dell'ennesimo supplizio.
    Il colpo non tardò ad arrivare, e non la deluse. Il corpo del Momochi sembrò sdoppiarsi, creando uno spettro violaceo; una mano coperta dal guanto affondò dento il suo petto acerbo, trapassando la carne per raggiungere il cuore. E poi strinse.
    Un suono strozzato si liberò dalle sue labbra, i denti che si serravano dal dolore e le mani che scattavano su quella del ninja, aggrappandosi al proprio petto. Sembrava che qualcosa le stesse stritolando il cuore, un dolore vibrante accompagnato da un'orribile sensazione che si diffuse in tutto il corpo. Una sensazione che Maemi aveva già sperimentato poco tempo prima: la certezza di essere ad un passo dalla morte.
    La mente della ragazzina si inondò di ricordi, dove a far da padrone era l'odore di polvere e l'appiccicaticcio del sangue. Senza che se ne fosse accorta, Maemi cadde in ginocchio davanti al proprio avversario, le mani ancora artigliate al petto e la fronte schiacciata contro il nudo terreno. Le salì in gola un conato di tosse, e così prese a tossire forte, come se volesse vomitare quella sensazione dolorosa al petto. Le mancava il respiro. Tossì ancora, senza accorgersi di un rivolo di saliva che le era scappato dalle labbra. Rimase così per qualche secondo, sentendo la costrizione scemare piano piano, liberando il cuore che ora batteva come un tamburo da guerra. Le spalle si alzavano e abbassavano ritmicamente insieme al suo respiro veloce, scosso ad un certo punto da un risucchio mozzo, e seguito subito dopo da un'altra scarica di tosse forte. Gli occhi, fino ad allora serrati, si schiusero leggermente. Con suo sommo stupore, si rese conto di star trattenendo le lacrime. Era... un'altra Illusione? Era il suo modo per dirle che lui poteva giocare al suo stesso gioco, e pure meglio? Un singolo, muto singhiozzo la scosse, unica espressione di debolezza che si concesse. Perché era stanca di prenderle senza poter reagire, o forse perché quell'illusione in particolare le aveva rievocato gli attimi peggiori della sua vita. Ma si ricompose in fretta, ricacciando indietro qualunque cosa rischiasse di sgorgare. Rialzò la testa, lentamente, e si ritrovò la figura del Momochi che la sovrastava. La guardava dall'alto, forse con pena, di certo con superiorità.
    Gli occhi di Maemi si inceniarono di rabbia mista ad amarezza. Si passò una mano sporca di terra a pulirsi il viso, imbrattando gli angoli della bocca col terriccio vivo. Quanto lo detestava, quel ninja. Quanto voleva essere come lui.
    «Io ho vinto!» eslcamò lei, alzando fin troppo il tono della voce. Non riusciva più nemmeno ad alzarsi: l'unica cosa che poteva fare era guardarlo dal basso, il mento alzato e le mani tremanti arpionate al terreno. Non poteva più combattere. Per quanto fosse determinata e cocciuta, anche Maemi aveva i suoi limiti. «Ti ho ferito. Quello che hai fatto tu con l'illusione è al pari di curarti una ferita e dire che non è mai esistita!»
    La ragazzina serrò i denti, riprendendo fiato dalla sfuritata emotiva. Si stava arrampicando sugli specchi pur di far valere la sua ragione, ma non sapeva dove altro sbattere la testa. Sapeva anche di star osando, a urlare in quel modo davanti a chi l'aveva costretta in ginocchio, ma ormai sentiva di non aveva più nulla da perdere. «È ingiusto!» rincarò ancora, stringendo forte i pugni. «La verità è che ho vinto, che tu lo ammetta o meno!».
    Gli occhi blu di Maemi si fissarono su quello del Momochi, la voce che le morì in gola. Chiuse la bocca, ma non distolse lo sguardo; al contrario, gli restituì un'occhiata di sfida, come se volesse sbattegli in faccia che, nonostante tutto, lei non gli avrebbe dato la soddisfazione di arrendersi davanti a nulla. «Non avevamo mai detto che tu potevi attaccarmi, ma l'hai fatto. E allo stesso modo non avevi specificato che la ferita doveva essere per forza reale. I Genjutsu sono un'arma ninja al pari di un kunai! E alla fine...» per un attimo, la sua voce vacillò. Cercava disperatamente un'ultim appiglio, qualsiasi cosa che potesse aiutarla. Alla fine, una frase in particolare le risalì dal petto, e senza che potesse farci nulla, Maemi si ritrovò a chiedere: «Alla fine cos'è la realtà se non una nostra interpretazione?»

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    ChakraFisicoMentale
    -60;-Ustione di grave entità agli arti;
    -Seconda ustione di media entità agli arti;
    -Malus fisico-motorio 3 gradi 1/1 turni;
    -Irata;
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    -Kunai 9/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 2/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Due kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;
     
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    «Io ho vinto!» contestò Maemi, opponendosi con tutte le sue forze ad un fato diversamente evidente. Quanto meno, agli occhi di Kisuke. Quest'ultimo poteva vedere Maemi piegata sotto il peso delle diverse angherie, tanto per l'appunto da averla fatta crollare di nuovo in ginocchio. Tuttavia, questo era ciò che poteva vedere Kisuke mentre la osservava dall'alto verso il basso, ma non era la stessa prospettiva di Maemi nella posizione opposta. Il che, era strano, poiché due posizione e prospettive diametralmente opposte tra loro. In ogni caso, non si rivelò sufficiente per impedire a Maemi di risollevare il capo ed affermare quella che lei voleva sostenere come sua verità e verità reale al tempo stesso.
    "Perché?" si chiese semplicemente Kisuke, una sola domanda che voleva dire tutto e niente al tempo stesso, tanto da non trovare una risposta e tenerlo sulle sue di fronte a quell'affermazione della giovane kunoichi di Kiri.
    Nonostante il Momochi avesse usato un Genjutsu di alto livello su di lei e, in un modo o nell'altro, l'avesse ridotta in uno stato pietoso, Maemi non sembrava disposta ad arrendersi. Si piegava allo stato fattuale delle cose, perché il suo corpo ridotto in un certo stato era un dato incontrovertibile, ma non spezzava la sua volontà. Poteva essere più facile gettare la spugna, voltare i tacchi ed andarsene in cerca di qualcosa di meglio o quantomeno di più facile. Perché non lo faceva? "Si piega, ma non si spezza" dovette ammettere Kisuke. Cosa la spingeva a sopportare così tanto? Cosa diavolo la costringeva a rimanere aggrappata ad una vana speranza mentre pativa le peggio cose? Nella mente di Kisuke si era formata una vera e propria incognita, che mancava alla sua ipotetica equazione, e non riusciva ad elaborarla secondo i propri canoni.
    «Ti ho ferito. Quello che hai fatto tu con l'illusione è al pari di curarti una ferita e dire che non è mai esistita!»
    «Purtroppo per te, no. Quella ferita non è mai esistita e tu hai solo provato a barare.»
    «È ingiusto
    «Ammesso e non concesso che lo sia, quando ti hanno insegnato che la vita è giusta?»
    «La verità è che ho vinto, che tu lo ammetta o meno!»
    «Sai chi vince, Maemi?» la provocò Kisuke, impugnando l'Ottava e facendo come per puntargliela alla gola. «Chi ha questa in mano e può far sgorgare del sangue all'altro. Tutto il resto è aria fritta. Tu sei aria fritta!»
    «Non avevamo mai detto che tu potevi attaccarmi, ma l'hai fatto. E allo stesso modo non avevi specificato che la ferita doveva essere per forza reale. I Genjutsu sono un'arma ninja al pari di un kunai! E alla fine...» Maemi si ammutolì, secondo il volere più pesante dell'incertezza e Kisuke non attese nemmeno che ritrovasse le parole, che riafferrasse il concetto che le era sfuggito proprio sul più bello. Aveva perso la pazienza e non gli interessava sentire quale altra castroneria volesse propinargli.
    «Ragazzina, stai facendo il passo più lungo della gamba!» tuonò il Sennin, imponendosi ed avanzando lentamente verso Maemi. «Non stai parlando con uno dei tuoi amichetti dell'Accademia» la ammonì in conclusione, il tono meno aggressivo, ma comunque freddo: era stufo dalle parole e dall'atteggiamento della ragazzina.
    «Alla fine cos'è la realtà se non una nostra interpretazione?» gli chiese, infine, la giovane kunoichi quasi come se lo avesse del tutto ignorato da quando aveva smesso di parlare fino a quel momento. Come se non avesse notato che Kisuke stesse accorciando la distanza già breve che lo separava da lei. Come se non avesse notato che in mano Kisuke avesse sempre un'arma. Come se non avesse notato che la sua pazienza era giunta al limite. Indifferente a tutto, Maemi aveva finito per proporre finalmente quel concetto sul quale si era trovata a demordere poc'anzi.
    All'udire quelle ultime parole di lei, Kisuke si fermò con un piede che ancora non si era poggiato a terra. "Non esistono fatti, solo interpretazioni" riprodusse in automatico la sua mente, senza che Kisuke volesse davvero associare le parole di Maemi a quella frase, ricalcando le parole che ormai da qualche anno avevano finito per individuarlo e contraddistinguerlo. Eppure, nella sua testa presero a risuonare quelle parole non appena Maemi concluse. Perché? "È una coincidenza. È una coincidenza e basta. Punto" volle imporsi il kiriano, arrivando a scuotere il capo in segno di rifiuto, nel tentativo di combattere quella vocina che dentro di lui continuava a ricordargli che se quella frase non fosse vera, ad ora non esisterebbe nessun Kisuke Momochi come Ninja Leggendario della Nebbia. Ma cosa c'entrava questo con Maemi, e con ciò che lei gli aveva appena detto? Senza rendersene conto, Kisuke per un solo istante allentò appena la presa sull'impugnatura dell'Ottava, come mera rappresentazione della sua incertezza interiore. Sollevò lo sguardo al cielo e sbuffò, sentendo le sue spalle sempre più pesanti, la colonna rigida.
    Il Sennin di Kiri abbandonò l'impugnatura dell'Ottava per lanciarla verso l'alto, facendola volteggiare a mezz'aria, quindi cautamente la riafferrò al volo stringendo le dita sul piatto della lama. Usando dunque la lama come fosse un manico, picchiò l'impugnatura dritta sulla testa di Maemi.
    «Ti addestro...» Kisuke dovette trattenere un ringhio, mentre pronunciava quel breve verdetto. «...ma lo faccio solo alle mie condizioni. Se ti sta bene è così, altrimenti lì c'è l'uscita e puoi andare a casa a giocare con le bambole» la avvertì il kiriano, categorico come non mai.
    «Uno: decido io cosa insegnarti, quando e come. Due: salvo tu debba partire in missione, o qualunque altro impegno per il Villaggio, ci vediamo due giorni a settimana. Tre: io sarò la tua massima autorità dopo il Villaggio. Quando io ti chiamo, tu arrivi. Non mi interessa cosa stai facendo né con chi sei. Se sei a letto con la febbre o con il tuo fidanzato. Io ti chiamo e tu arrivi. Quattro: quando io ti dico di fare una cosa, tu la fai e basta» elencò Kisuke, fermandosi per un attimo a riflettere secondo lo stimolo del ricercare altre possibili condizioni necessarie... ma non trovando nessuna ispirazione, aggiunse frettolosamente e con fare spazientito: «E cinque: sono libero di aggiungere e modificare le condizioni quando voglio, perché adesso non ho lo scazzo di pensare a tutto.»
    Kisuke si prese qualche secondo di tempo per far ordine nel subbuglio mentale, dal quale era assoggettato in quel momento. Era più facile controllare il battito cardiaco e l'agitazione fisica, piuttosto che imporre il silenzio (di cui tanto aveva bisogno) nella sua testa. Allora, rendendosi conto di non riuscirci al cento per cento, perché c'era sempre qualche pensiero incontrollato che schizzava da una parte all'altra mettendolo di fronte al fatto compiuto, o più semplicemente a sue paranoie, Kisuke decise di vincere prendendo il controllo attivamente, mediante la parola che avrebbe dovuto sovrastare i suoi pensieri.
    «Dubito che la tua testa dura possa cedere ormai solo per queste semplici condizioni, se non ti sei fatta da parte fino ad ora con quel che è successo, quindi ho già pensato al nostro primo incontro. Fatti rimettere in sesto e ci vediamo qui tra quattro giorni, alle otto e mezza. Un solo minuto di ritardo e salti la lezione» la avvertì Kisuke, col tono di chi non ammetteva repliche, quindi senza attendere una risposta da parte di Maemi scomparve in un turbine di foglie. Impostò un singolo Sigillo fittizio e prese allontanarsi a gran velocità dalla zona, uscendo dal campo senza essere notato dalla kiriana, mentre per lei Kisuke sarebbe semplicemente scomparso nel nulla.

    Shunshin no Jutsu - Tecnica del Movimento Fulmineo
    skCBFhv
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu è un movimento ad altissima velocità, che consente all'utilizzatore di muoversi a brevi e lunghe distanze, per un massimo di cento metri. Per un osservatore sembrerà che l'utilizzatore si sia teletrasportato ma in realtà non è così. Una caratteristica visiva dell'utilizzo di questo Jutsu è uno sbuffo di fumo, o una copertura di un altro elemento, che apparirà attorno all'utilizzatore mascherandolo al contempo. Infatti, i vari Villaggi Ninja e i loro shinobi posseggono diverse varianti della Shunshin no Jutsu, che sfruttano uno o più elementi a parte il movimento stesso per distrarre l'avversario, come ad esempio foglie, sabbia, terriccio o acqua.
    Non utilizzabile per azioni offensive/difensive/evasive. Utilizzabile solo a livello narrativo.
    Consumo: 2


    ChakraMentaleMalus/Bonus
    » 420-2= 418»Confuso;» Nessuno;
    Fisico» Ottimo
    ψ Tripla Borsa ψ
    ArmiAccessori
    Kunai = 10Shuriken = 20Fili Metallici = 30 mtFili Metallici = 30 mt
    Cartabomba = 5Shuriken = 12Pillole del Soldato = 3Tonico del Sangue = 3
    Palla di Luce = 1Cartabomba Fasulla = 4SpecchioTelescopio
    Makibishi = 30Gokan Sakusou = 5Kit GrimaldelliRotolo per Cadaveri
    ψ Divisa Alternativa ψ
    ArmiAccessori
    Fumogeni = 5CerbottanaRadiolinaTorcia Elettrica
    ψ Foderi ψ
    Foderi Minori
    OttavaTanto
    Fascia
    Taglia Teste
    ψ Tasche ψ
    Taschino da Braccio
    Rasoi = 25
    Doppia Tasca da Coscia
    Senbon = 20Spada Raijin
    ψ Rotoli ψ
    Rotolo Multiplo
    Omoikarui
    Kusarigama Maggiore
    Kunai Ricurvo
    N/A
    Sigilli d'Evocazione
    S. Tre Punte = 30Shuriken Maggiore
    Shuriken = 20Shuriken Maggiore
    ψ Abbigliamento ψ
    Coprifronte Kiri
    Coprinaso in bende
    Copriocchio
    Parabraccia
    Parabraccia Alti
    Parastinchi
    Scarpe con Lama
    Bende
    ψ Mani ψ
    Guanti Rinforzati
    Anello ReiAnello KūAnello Sei
    ψ Note ψ
    » Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    » Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    » Trenta metri di Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    » Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai;
    » Una Palla di Luce è legata ad un Kunai;
    » Simulacro dello Squalo applicato sulla Tagliateste;
     
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    «Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke» - «Parlato altri»


    Il piede del Momochi si era fermato a mezz'aria, la mano che brandiva la lama scintillante pareva aver arrestato di botto il suo percorso verso la gola di Maemi. Quest'ultima fissava con occhi spalancati la figura dell'uomo, così vicino, con il cuore che martellava nel petto e il respiro pesante. Perché si era impietrito in quel modo? Era stata la sua frase...?
    Il ninja bendato sollevò lo sguardo al cielo, come se stesse mentalmente imprecando contro qualche dio, infine abbassò la testa. La lama roteò a mezz'aria e Maemi quasi trasalì, serrando gli occhi e incassando la testa più a fondo nelle spalle, attendendo il prossimo colpo, il prossimo dolore. E invece, l'unica cosa che ottenne fu un sonoro tong sopra la testa; in un certo qual modo, le ricordava sua madre quando la dava una mestolata in testa. Le mani scattarono sul punto colpito, trovando sorprendentemente il manico duro. Allora la kiriana aprì cautamente un occhio per controllare la situazione, e trovò davanti la figura del Momochi che brandiva la spada corta per la lama. "Ma che...?" si chiese, presa in contropiede. L'aveva per caso colpita col il manico della spadina...?
    «Ti addestro...» annunciò lui, pronunciando un verdetto che le bloccò sul posto qualsiasi flusso di pensiero. «...ma lo faccio solo alle mie condizioni. Se ti sta bene è così, altrimenti lì c'è l'uscita e puoi andare a casa a giocare con le bambole».
    Maemi lo fissò con gli occhi spalancati e sul volto un'espressione di meraviglia, che persistette anche quando il ninja riprese a parlare. Ascoltò la sequela di parole, regole e velate minacce del Momochi con un inquietante senso di distacco, come se la sua mente si fosse disconnessa dalla coscienza e ora osservasse la scena nei panni di un passante che si trovava lì per caso. Di tanto in tanto annuiva e sbatteva gli occhi, ma senza riuscire a liberarsi mai da quel senso di intontimento. Perché forse non ci credeva ancora.
    «Fatti rimettere in sesto e ci vediamo qui tra quattro giorni, alle otto e mezza. Un solo minuto di ritardo e salti la lezione» terminò infine il ninja, a cui non sembrava fregare molto della condizione in cui riversava la ragazzina. Questa aprì la bocca per elaborare una risposta, ma il suo interlocutore scomparve all'improvviso. Solo allora Maemi strabuzzò gli occhi, sbloccandosi da quello stato sognante. E finalmente... finalmente la consapevolezza di ciò che era successo attecchì nel cervello. "Ce l'ho fatta...?" si chiese incredula, le spalle che si incurvavano dall'improvviso scioglimento di tensione.
    Si lasciò cadere di schiena sul manto erboso, rilassando i muscoli e scoprendo quanto le facessero male. Chiuse gli occhi e rilasciò un sospiro flemmatico. A poco a poco, il dolore su tutto il corpo iniziò a farsi sentire sempre di più, ma parve soffocato dinanzi alla grandiosità della sua impresa. Era stato difficile... era stato titanico, ma ce l'aveva fatta. Aveva vinto gli insegnamenti di un uomo che, lo sentiva nella pelle, preferivi avere vicino. E lei, una ragazzina da quattro soldi, l'aveva convinto con le sue sole forze. Un risolino le scappò dalle labbra, aprì gli occhi e osservò il cielo che, per qualche motivo, sembrava avere un colore più brillante del solito. «Ce l'ho fatta!» esclamò contenta, senza parlare con nessuno in particolare. Si portò le mani a coprirsi gli occhi coi palmi, e dietro le palpebre chiuse vide di nuovo la faccia di quella mummia che la fissava seccato. Avrebbe dovuto abituarsi in fretta a quella figura e al suo modo di fare, si disse. A quanto pare, avrebbero passato un bel po' di tempo assieme.

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    -60;-Ustione di grave entità agli arti;
    -Seconda ustione di media entità agli arti;
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    -Irata;
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    -Kunai 9/10;-Radiolina;
    -Shuriken 18/20;-Filo metallico 30/30
    -Cartabomba 2/5;-Kit Grimaldelli
    -//;-Olio Infiammabile 2/2;
    Gilet
    Armi da LancioAccessori
    -Shuriken a Tre Punte 30/30;-Torcia Elettrica
    NA//
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da Lancio
    -Shuriken ad Astro 20/20;
    -//
    Note- Due shuriken con dieci metri di filo accattaco ciascuno;
    - Due kunai con attaccata una cartabomba ciascuno;
     
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