Dimora Shimura

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    Jonin Supremo

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    vnN51Nl
    Ma che cosa grandiosa! Allora ha tutto senso, del perché ho percepito quella sensazione di libertà! È la natura! Che cosa meravigliosa la vita. Eppure c'è qualcosa che non torna... Esclamò entusiasta la ragazza sprizzando gioia da tutti i pori. Poi però si interruppe non spiegando cosa effettivamente non gli tornasse. Diventò tutto d'un tratto riflessiva rimuginando su qualcosa di misterioso portandosi una mano a sfiorarsi il mento. Così per spezzare questo incantesimo "introspettivo" che sembrava aver rapito l'allieva ne approfittai per comprendere meglio tutto questo parlare riguardo il Signore del Paese del Fuoco. Sono la nipote del Signore del Fuoco. Lui è mio zio. La situazione non è rosea come puó sembrare. Non parlo molto con mio zio e mio padre non apre argomenti di sorta sulle dinamiche regali. Non mi considero potente per il mio retaggio, anche se mi aiuta in alcune cose. Disse lei con semplicità ed in tutta onestà. Non cercò di indorarmi la pillola, andò direttamente al punto ammettendo una parentale potremo dire più che diretta con il daymio. Non ne era la figlia, quindi non era in una possibile linea diretta di discendenza, ma era comunque la figlia del fratello. Rimasi questa volta più che esterrefatto, mostrando più che genuinamente questo mio stupore sul viso, del resto non mi sarei mai aspettato una risposta del genere. La kunoichi nel mentre si grattò nervosamente la guancia. Aver parlato di quest'argomento deve averla evidentemente "disturbata". Hai paura che possa comportarmi diversamente con te Azula? Pensai provando ad immaginare come si potesse sentire l'allieva. Effettivamente essere membro di una famiglia così importante dava vantaggi, come aveva ammesso lei stessa, ma dava probabilmente anche un forte senso di pressione per quello che ci si poteva aspettare da lei. Mentre ho siglato il contratto con i rospi ho letto il nome di Yuzin Asuka, ha il suo stesso cognome sensei. Siete fratelli? Ad un tratto la ragazza chiese facendomi una domanda diretta utile a togliersi un dubbio oltre che distogliere l'attenzione dalla scomoda discussione precedente. La osservai un attimo sorridendole sia per la domanda appena effettuata quanto per "comprensione" riguardo l'imbarazzo che dovevo averle provocato pocanzi. Azula, devo chiederti scusa. Non pensavo che l'argomento potesse metterti così in difficoltà ma lo comprendo appieno dato la tua appartenenza ad una famiglia così importante. Comunque con me, su questo, puoi star tranquilla. Non sono il tipo di persona che guarda al titolo ma alla persona. Per tale motivo con me puoi essere semplicemente Azula, una ragazza che ha da poco intrapreso la carriera da kunoichi ed io ti tratterò sempre come tale. Comunque ora passiamo ad altro. Esclamai io con tranquillità cercando nel mentre lo sguardo della ragazza per rincuorarla e tirarla su di morale. Non avevo dimenticato però la sua domanda quindi subito dopo mi apprestai a risponderle dicendo: No, Yuzin non è mio fratello ma è come se lo fosse dato che siamo cresciuti assieme. Facciamo parte dello stesso clan, uno poco conosciuto dato che si trova sui monti del Paese del Fuoco ed è composto per la maggior parte da non combattenti... E sì prima che tu me lo chieda anche lui è un eremita. Confessai io senza crearmi troppi problemi. La kunoichi mi ispirava fiducia e poi del resto aveva ormai visto il nome di Yuzin sul contratto dei rospi quindi non ci sarebbe voluto un genio per affermare, o almeno credere, che anche lui fosse in grado di utilizzare i poteri eremitici. A quel punto era giunto il momento di tornare sull'argomento cardine di quella discussione, di fatto il motivo per cui mi trovavo ancora in quel campo d'addestramento con la chuunin della Foglia. Tornando al discorso precedente... L'eremita è come detto in grado di manipolare quest'energia che viene dalla natura, ma come? Dissi io retoricamente cercando l'attenzione della ragazza. Come detto è un'energia piuttosto difficile da controllare che, per essere utilizzata, va di fatto raccolta dalla natura stessa. Ci vuole un particolare addestramento per riuscire a farlo ma, in parole povere, consiste nell'imparare ad essere impassibili come la natura, ad essere completamente immobili. Spiegai io salvo poi interrompermi per sedermi nuovamente a terra e incrociare le gambe. Prova con me... E' necessario entrare in un profondo stato di meditazione durante il quale entrare in comunione con la natura. Dissi invitando Azula a imitare i miei movimenti mentre chiudevo gli occhi e mi godevo quella sensazione di leggerezza. Dopo un certo tempo sarà possibile quindi raccogliere una quantità di energia naturale sufficiente a concentrare il chakra eremitico ed entrare in quella che si chiama modalità eremitica... Tutto chiaro? Chiesi io alla fine iniziando a riaprire l'occhio destro per guardare la kunoichi aspettandomi da lei più d'una domanda.

    GohGoh Asuka - Rango: Special Jounin
    Stato fisico: Ferita lievissima pollice destro.
    Stato Psicologico: Tranquillo, curioso
    CHAKRA
    BaseSennin MoodoKyūbi Chakura Mōdo
    20300
    Note:
    2 kunai con legata 2 cartebomba
    2 kunai con legata 2 palla di luce
    2 kunai con legate 2 palle gelo
    2 kunai con legati 7 m di filo metallico ciascuno
    2 shuriken ad astro con legati 8 m di filo metallico ciascuno

    Shiru Sen'nin - Sigillo Eremitico carico e pronto all'uso

    Bonus/Malus:

    Equipaggiamento:
    Tripla Borsa
    ArmiAccessori
    Kunai x10Radiolina
    Shuriken ad astro x20Specchietto
    Carta bomba x5Pillole del Soldato x3
    Palla Gelo x5Kit Grimaldelli
    Carta x4Cimice x3
    Veleno Debole x3Fili Metallici x30m
    -Libero-Pergamene Minori
    -Libero-Pietra Focaia (tra i denti)
    Gilet
    ArmiAccessori
    Fumogeni x5Torcia elettrica
    //Binocolo
    Kimono
    ArmiAccessori
    -Libero-Mappa del Chakra
    //-Libero-
    Tasca Supplementare
    Armi
    Palla di Luce x2
    Tasca Doppia
    Accessori
    Occhio Cibernetico
    Tonico del Sangue x3
    Taschino da Braccio
    Armi
    -Libero-
    Taschino Supplementare
    Accessori
    Carta Sigillante x5

    Abbigliamento ninja e armi indossabili:
    Indossato
    SlotOggettoDescrizione
    VoltoOcchialoniSulla fronte
    Collo/voltoShirukushēdo - Ombra di SetaIndossato
    Braccio sxCoprifronteIndossato
    Caviglie/PolsiBendeIndossate
    Dietro la vitaFodero - NinjatoInfoderato
    Dietro la schienaFodero minore - WakizashiInfoderato
     
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    Goh Asuka



    Gli occhi di Goh, che erano stati così gentili e comprensivi prima, diventano seri e penetranti mentre condivido con lui il mio passato con la dovuta cautela. Posso vedere l'attenzione intensificarsi nei suoi occhi, come se fosse immerso in un enigma da risolvere. La sua espressione riflette la sua profonda comprensione della delicatezza del mio racconto e la consapevolezza che ci sono segreti nascosti nelle parole che sto scegliendo di condividere. È chiaro che è pronto ad ascoltare attentamente, a considerare ogni dettaglio con rispetto e attenzione, pronto a offrire la sua saggezza quando sarà il momento opportuno. È in questo sguardo serio che riconosco la vera essenza di un maestro, pronto a guidare e insegnare con la massima serietà. Le parole di Goh, piene di conforto e saggezza, risuonano nel mio cuore e nell'anima. La sua gentilezza e la sua comprensione mi toccano profondamente, facendomi sentire accettata e sostenuta. In questo momento di condivisione, le emozioni si mescolano in me: gratitudine per la sua guida, un senso di connessione con qualcuno che condivide la sua conoscenza e un profondo desiderio di imparare e crescere. È un momento speciale, in cui le emozioni si fondono in una sensazione di calore e apprezzamento che risplende nel mio cuore.
    << Grazie mille Goh! Non è tanto che provo imbarazzo per il mio retaggio o sentirmi privilegiata o in pericolo, ma più semplicemente devo comprendere ancora alcune cose. >>
    Mi ritrovo a riflettere su quanto ancora rimanga sconosciuto riguardo al mio zio e alla mia famiglia. È come se avessi appena iniziato a grattare la superficie di un antico mistero, scoprendo che c'è molto di più da scoprire. La consapevolezza di quanto poco sappia su di loro mi riempie di domande, ma anche di un senso di urgenza nel cercare di colmare quelle lacune nella mia comprensione. La mia mente si perde in pensieri riflessivi mentre immagino le storie e i segreti che potrebbero essere custoditi nel passato di mio zio e della mia famiglia. La fame di conoscenza si fa più intensa, alimentata dalla consapevolezza che, se voglio comprendere appieno la mia storia e la mia identità, dovrò andare più a fondo, scavando nelle radici del mio passato. È un viaggio che intraprenderò con determinazione, ansiosa di scoprire le verità che si celano nell'ombra. La scoperta del legame di "parentela" tra Goh e Yuzin, entrambi Asuka, ma non fratelli di sangue, mi lascia stupefatta. È come se avessi svelato un nuovo strato di mistero nella loro relazione e nella storia del loro clan. La mia mente si riempie di domande mentre cerco di comprendere meglio questa connessione. Come si sono conosciuti? Qual è la storia del loro clan? Quali segreti e tradizioni condividono? La rivelazione aggiunge un ulteriore elemento di profondità alla trama della mia storia e alla mia comprensione del mondo in cui mi trovo. Mi fa sentire ancora più vicina a loro e mi spinge a esplorare ulteriormente il passato e la cultura dei loro antenati per comprendere meglio questa connessione speciale. È un'opportunità per approfondire i legami tra le persone e le radici condivise che uniscono il clan Asuka.
    << Ma certo! Adesso tutto ha più senso. Fa comunque sorridere che entrambi i "fratelli" mi state insegnando qualcosa di importante. >>
    Dico sorridendo e spalancando le braccia mostrando nuovamente la serenità nel mio viso, come se tutti i miei vecchi pensieri siano stati scacciati via. Mentre Goh condivide le sue conoscenze sulle vie dell'eremitaggio e sulla raccolta dell'energia naturale, le mie orecchie catturano ogni parola con attenzione. La sua voce diventa un filo guida attraverso un mondo di mistero e potenziale, e io ascolto attentamente, con occhi che brillano di interesse. La concentrazione nella sua voce e nei suoi gesti mentre spiega come immagazzinare l'energia naturale è palpabile. I dettagli che fornisce sono come gemme di saggezza, preziose e illuminanti. Immagino il processo nella mia mente mentre descrive come sintonizzarsi con la natura, raccogliere l'energia e farla fluire nel proprio essere. Le sue parole aprono porte mentali, rivelando possibilità infinite e un senso di connessione più profondo con il mondo naturale. È un momento di apprendimento straordinario, e nell'ascoltare le parole di Goh, mi sento afferrare da un senso di scoperta e ispirazione. È come se le barriere del mio mondo si dissolvessero, aprendo la strada a nuove prospettive e un nuovo legame con la natura stessa.
    << Ma certo! Come non sono riuscita ad arrivarci? La meditazione è importante! Certo, facciamolo Goh sensei! >>
    Dico entusiasta nel comprendere momento dopo momento cosa effettivamente sono questi Cavalieri dei Rospi ed i loro antichi segreti. Vedo Goh sedersi di botto, assumendo uno stato meditativo, e successivamente lo emulo gettandomi con tutto il sedere sul terreno facendo un tonfo ed esclamando per il dolore. Dopo un pó mi girò intorno e continuo ad osservare Goh, chiaramente con occhi chiusi.
    << Goh... senti una cosa. Io non so meditare... come si fa? >>
    La domanda lì per lì è abbastanza ambigua, forse perché in cuor mio sono stata sempre una ragazza sognatrice con la testa che frulla secondo dopo secondo e vivo la vita sempre in uno stato di allerta. Faccio questa domanda grattandomi la nuca e mostrando un certo imbarazzo.
    << E come è possibile che la meditazione possa donarmi il potere della natura? >>
    Domanda più che lecita, comprendo che il chakra è alla base della vita o addirittura la vita stessa, eppure ancora non comprendo proprio il meccanismo esatto.

    Edited by Askëladd - 19/10/2023, 09:30
     
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    Grazie mille Goh! Non è tanto che provo imbarazzo per il mio retaggio o sentirmi privilegiata o in pericolo, ma più semplicemente devo comprendere ancora alcune cose. Fu la risposta di Azula alle mie parole di comprensione riguardo la sua discendenza. Effettivamente appartenere ad una famiglia così importante non era di certo una cosa "semplice". Potevano esserci una serie di oneri e obblighi da seguire che non ero nemmeno in grado di d'immaginare. Oltretutto, dalle sue parole, sembrava avere anche lei dei dubbi riguardo la sua famiglia stessa e questo era un fatto curioso. Poi passai a spiegare il legame tra me e Yuzin. Ma certo! Adesso tutto ha più senso. Fa comunque sorridere che entrambi i "fratelli" mi state insegnando qualcosa di importante. Disse la kunoichi sottolineando come nella sua fino a quel momento breve carriera avesse avuto come sensei quanto me tanto il mezzo demone della Foglia. Sorrise con sincerità pronunciando quelle parole per poi concentrarsi attentamente nel seguire il mio discorso. Ma certo! Come non sono riuscita ad arrivarci? La meditazione è importante! Certo, facciamolo Goh sensei! Disse lei entusiasta decidendo di seguire il mio consiglio. Con un sonoro tonfo si butta a terra con le gambe incrociate, emette un leggero gemito a seguito dell'urto col terreno. Dopo qualche secondo riaprii un occhio osservando come la ragazza mi stesse guardando con fare interrogativo. Goh... senti una cosa. Io non so meditare... come si fa? Sorrisi alle sue parole riacquistando la vista completa ma, prima di poter dire qualunque cosa, mi anticipò chiedendo ancora: E come è possibile che la meditazione possa donarmi il potere della natura? Fu di certo una domanda lecita alla quale risposi subito: Meditare non è difficile, basta una posizione comoda, rilassarsi e liberare la mente. Il difficile è sentire l'energia della natura. Per raccoglierla serve concentrazione e la meditazione è utile proprio per questo motivo. Furono le parole che pronunciai per poi prendermi una piccola pausa. Mi rialzai ed invitai Azula a fare altrettanto, dopodiché le dissi: Incanalare il chakra eremitico una volta imparato richiede solo un po' di tempo ma, per capire più come si fa, diciamo che è meglio farsi dare una mano... Ma a questo ci arriveremo tra poco... Esclamai. Quello che mi interessa di più adesso è farti vedere il risultato finale... La modalità eremitica. Dissi io con entusiasmo cercando di attirare lo sguardo della kunoichi. Convogliai così chakra all'interno del mio particolare sigillo mentre chiudevo gli occhi.
    Shiru Sen'nin - Sigillo Eremitico
    9itzqq
    Sviluppatore: Goh Asuka
    Livello: B
    Tipo: Fuuinjutsu
    Tramite questa Tecnica sarà possibile, dopo aver narrato all'inizio di una quest come viene incanalato il Chakra Naturale necessario ad utilizzare la Modalità Eremitica, sigillare il Chakra raccolto all'interno di un Sigillo, che comparirà sulla pelle dell'utilizzatore, così da contenere l'energia naturale accumulata, per poi poterla utilizzare successivamente. Quando sarà necessario, l'utilizzatore potrà impiegare una moderata quantità di Chakra per liberare l'energia naturale contenuta nel Sigillo e attingere così ad essa, permettendogli di entrare direttamente in Modalità Eremitica, nel momento stesso in cui pagherà il costo in Chakra per sciogliere il Fuuinjutsu, che sparirà dalla sua pelle una volta utilizzato.
    La tecnica può essere usata una sola volta per quest.
    Consumo: 8

    Sennin Moodo - Modalità Eremitica
    GSu4
    Livello: C
    Tipo: Senjutsu
    Tecnica con cui si accumula Energia Naturale nel proprio corpo ottenendo così maggiori capacità fisico motorie ed un aumento del Chakra. Una volta attivata l'eremita assumerà tratti fisici simili a quelli di un rospo, un bonus fisico-motorio di un grado e un surplus di Chakra ottenibile massimo due volte per incontro. Il surplus non può eccedere il massimale di Chakra Bonus conferito dalla modalità stessa e può essere utilizzato mentre la Modalità è attiva, se non utilizzato tutto, tornerà disponibile al riattivarsi della Modalità Eremitica. Inoltre per tutta la sua durata, l'Eremita sarà in grado di percepire ogni singola entità di Chakra, nel raggio di 500 metri, senza neppure concentrarsi e di riconoscerne il Chakra se lo ha già percepito. Egli non potrà distinguere Cloni fisici dagli originali, ma può essere utile contro Tecniche di trasformazione come la Henge no Jutsu. Non è possibile percepire la direzione, la quantità e la distanza del Chakra individuato. Se si vede il soggetto in questione però, sarà possibile associare al medesimo il Chakra percepito. È possibile conoscere l'esatta posizione del bersaglio attraverso un contatto diretto fra il suo Chakra e quello dell'Eremita. La Tecnica richiede tre Turni di concentrazione dove il ninja deve rimanere immobile e con gli occhi chiusi mentre raccoglie l'energia naturale.
    [Chakra Surplus: Chuunin: 20; Sp.Jounin: 30; ANBU: 40; Jounin 50]
    Evocando Fukusaku & Shima sarà possibile raddoppiare il proprio surplus di chakra.
    La Tecnica dura cinque Turni, con Fukasaku & Shima durerà dieci.

    Consumo: N/A

    Una scarica d'energia pervase il mio corpo mentre le palpebre si tingevano di un rosso acceso. Aperti gli occhi questi si presentarono con iridi gialle e le pupille che erano ora schiacciate in delle linee orizzontali. Iniziai a percepire il mondo a me in maniera "variopinta" avvertendo la natura come "viva" e gli esseri viventi riconoscibili per il loro chakra. Così fui in grado di percepire anche quello dell'allieva che si trovava di fronte a me. Questa è per l'appunto la modalità eremitica. Sì, non l'ho attivata meditando come ci siamo detti fino ad ora... Diciamo che conosco un trucchetto di cui magari un giorno ti parlerò... Rimane però il fatto che per istruirti ad entrare in modalità eremitica, ecco, diciamo che non ho gli strumenti adatti. Ripresi a parlare con tranquillità per poi dire subito dopo: Quello che ci serve è lo special olio di rospo! Ma questo non si trova con facilità quindi direi che è ora di "mettersi in viaggio". Feci cenno ad Azula di farsi un po' più lontana mentre io spremevo il pollice destro ferito in precedenza durante l'addestramento per la tecnica del richiamo. Una piccola goccia di sangue fece la sua comparsa al che composi con maestria la sequenza di sigilli magici appena imparati dall'allieva per poi portare la mano destra al terreno.
    Kuchiyose no Jutsu - Tecnica del Richiamo
    Yq9t
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi dal rango Chuunin in poi. Non per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un Contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano di una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versar anche una minuscola goccia del proprio sangue per poi formare la serie di Sigilli necessari per l'esecuzione del Jutsu, che sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
    Per riuscire ad evocare taglie Grandi è necessario il grado Sp.Jounin, per le Leggendarie quello ANBU.
    Consumo: 30

    Gamagoro
    NMHSN5C
    Le dimensioni di questo rospo arrivano a venti metri di diametro e trentacinque in altezza. Il suo carattere è docile e rispettoso tanto che finisce spesso col riferirsi al suo evocatore mediante degli onorifici. E' un ottimo combattente sebbene pecchi in abilità strategiche e iniziativa a causa del suo animo servile, limitandosi quindi spesso ad eseguire semplicemente i compiti dettatigli da chi lo comanda. Grazie alle sue dimensioni però è dotato di un ottima agilità nonché velocità e questo lo rende perfetto per essere utilizzato sia in ambienti liberi e spaziosi che in altre zone con una maggiore presenza di ostacoli. La sua forza non è infatti il punto cruciale di questo rospo e anzi generalmente tende a lasciare attaccare il suo evocatore limitandosi a mantenerlo al sicuro sopra la sua testa. Sono necessari almeno tre Jutsu di livello A per costringerlo a ritirarsi dal campo di battaglia.

    Un grosso sbuffo di fumo bianco coprì il risultato della tecnica mentre di colpo mi sentii sbalzato in alto di qualche decina di metri. Buongiorno Goh-sama, come posso aiutarvi? Chiese il rospo alto più di trenta metri dal colore bianco e violaceo che si stagliò in tutto il suo splendore quanto il fumo bianco fu dissolto del tutto. Ciao Gamagoro, buongiorno a te. Nulla di così complesso in realtà. Ti ho evocato soltanto perché voglio scortare questa giovane kunoichi, Azula, al Monte Myoboku. Spiegai io all'anfibio che, gentilmente porgette una mano alla ragazza così che vi salisse sopra. Il viaggio di cui ti dicevo prima ha come meta il Monte Myoboku, leggendario luogo raggiungibile con metodi "non convenzionali" se così possiamo dire. Ci metteremo un attimo in realtà ad arrivarci e lì avrai chi meglio di me saprà introdurti sulla strada delle arti eremitiche. Spiegai ad Azula attendendo che mi raggiungesse sulla testa del rospo. Bene, si parte! Esclamai io per poi compiere i sigilli della tecnica del richiamo inversa. Di colpo una grossa nube di fumo coprì l'anfibio così come noi sulla sua testa. Dopo qualche secondo in quel campo d'addestramento non v'era più traccia d'anima viva.
    Gyaku Kuchiyose no Jutsu - Tecnica del Richiamo Inversa
    GyeGVIf e224Gjz
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Kuchiyose
    Tecnica opposta e contraria alla classica Kuchiyose no Jutsu, con la quale condivide gli stessi Sigilli, ma che non richiede né un tributo di Chakra, né di sangue e con effetti molto differenti. Tramite essa l'utilizzatore si autoevocherà nel luogo dove vivono le proprie creature o potrà essere evocato da queste dove esse si trovino, in alternativa si potrà utilizzare per evocare da luoghi distanti i propri Cloni o Corpi, oppure per teletrasportare una propria Evocazione, richiamata con la normale Kuchiyose, in un luogo differente che l'utilizzatore abbia già visitato. La Tecnica si presta così a molteplici usi, sia strategici che di supporto. Sarà quindi possibile richiamare una propria Evocazione, per poi usare questo Jutsu per teletrasportare l'evocazione e chiunque essa abbia in bocca per spostarsi rapidamente un luoghi molto lontani della mappa durante una Missione, oppure ancora richiamare un Clone da un luogo lontano per riottenerne le informazioni o quant'altro e così via. Nel caso in cui si utilizzi in combinazione con una Evocazione, questa deve essere stata precedentemente evocata con la normale Kuchiyose. In combattimento la Tecnica può essere utilizzata per richiamare Cloni, Corpi (es. Rin'negan), Evocazioni e così via, sul campo di battaglia da luoghi lontani (es. Modalità Sennin) e viceversa, ma non potrà essere utilizzata a mo' di teletrasporto per scansare attacchi avversari durante un combattimento. Infine, potrà però essere utilizzata a fini di trama per fuggire ad uno scontro ma mai da una Sfida.
    Necessaria la Kuchiyose no Jutsu in scheda.
    Consumo: N/A


    GohGoh Asuka - Rango: Special Jounin
    Stato fisico: Ferita lievissima pollice destro.
    Stato Psicologico: Tranquillo, curioso
    CHAKRA
    BaseSennin MoodoKyūbi Chakura Mōdo
    203-8=19530-30=00
    Note:
    2 kunai con legata 2 cartebomba
    2 kunai con legata 2 palla di luce
    2 kunai con legate 2 palle gelo
    2 kunai con legati 7 m di filo metallico ciascuno
    2 shuriken ad astro con legati 8 m di filo metallico ciascuno

    Shiru Sen'nin - Sigillo Eremitico carico e pronto all'uso

    Bonus/Malus:

    Equipaggiamento:
    Tripla Borsa
    ArmiAccessori
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    -Libero-Mappa del Chakra
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    Palla di Luce x2
    Tasca Doppia
    Accessori
    Occhio Cibernetico
    Tonico del Sangue x3
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    Abbigliamento ninja e armi indossabili:
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    Edited by Werner von Wallenrod - 7/1/2024, 03:42
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Goh Asuka


    Goh condivide la sua saggezza sulla meditazione con una calma rassicurante. Descrive il processo come qualcosa di accessibile, un atto di rilassamento e svuotamento della mente. Tuttavia, la vera sfida, spiega, risiede nell'accumulo dell'energia eremitica. Le sue parole rivelano una verità più profonda, aprendo una porta a un cammino interiore complesso. La sua espressione seria sottolinea la consapevolezza della difficoltà nel connettersi con questa forza naturale potente. L'invito è chiaro: la strada richiederà dedizione e pazienza, ma la prospettiva di esplorare il potenziale interiore è irresistibile.
    << Quindi in linea del tutta teorica la difficoltà si ritrova nell' "ascoltare" l'energia naturale dico bene? >>
    In un attimo, Goh si trasforma sotto i miei occhi in una forma eremitica. La sclera dei suoi occhi si trasfigura, assumendo la caratteristica forma di un rospo, mentre una sfumatura arancione si materializza intorno al contorno degli occhi. Mi spiega che, attraverso un trucco che forse mi svelerà in futuro, è in grado di entrare nella modalità eremitica quasi istantaneamente, evitando il lungo processo della meditazione. È come se avessi svelato un lato nascosto della sua maestria, un'abilità che suscita meraviglia e curiosità.
    << Ma è stupenda! Quindi è questo il potere eremitico...? >>
    Tuttavia, con un tono di sincerità, Goh rivela che, purtroppo, non è in grado di offrirmi assistenza nell'apprendimento di questa tecnica. Sottolinea la mia necessità di una guida esperta e di un aiuto pratico.
    << Ah... mi dispiace sentirlo dire. Pensavo mi avresti allenato tu. >>
    Dopo aver appreso la tecnica del richiamo da Goh, noto i segni distintivi che indicano l'inizio di un'evocazione. In un attimo, emerge dalle pieghe della realtà, tramite i classici ghirigori neri, un rospo dalle dimensioni gigantesche, un essere maestoso e sorprendentemente amichevole. La sua presenza è avvolta da un'aura di servizio, e i suoi occhi riflettono una saggezza antica.
    << WooooW che sei carino! Piacere sono Azula!
    Goh si avvicina al rospo e, con un tono di rispetto, spiega che abbiamo bisogno di un "passaggio" per raggiungere il monte Myoboku. Il rospo, con una gentilezza disarmante, annuisce, come se capisse perfettamente il nostro scopo ed il mio motivo per giungere sul Monte. Goh, con la maestria di chi conosce i segreti della natura, ripete la tecnica del richiamo. In un istante, ci troviamo trasportati in un altro luogo, un ambiente rigoglioso e selvaggio che assomiglia a una giungla tropicale. La ricchezza del verde, il suono degli uccelli esotici e il profumo avvolgente della natura ci accolgono, trasportandoci in un mondo nuovo e affascinante.
    << Ma è un luogo bellissimo... così sarebbe questo il Monte Myoboku? WoW... Chissà dove siamo geograficamente parlando. >>
    Dopo le ultime chiacchere e l'ammirazione del luogo, l'Asuka svanisce nel nulla, lasciandomi solo in quella giungla tropicale che ora sembra ancora più misteriosa e affascinante. La sua sparizione è quasi eterea, come se si sia fuso con l'ambiente circostante, lasciandomi con una sensazione di meraviglia e incertezza. Il silenzio cala, rotto solo dai suoni della natura intorno a me. La giungla, con la sua vegetazione lussureggiante e i colori vividi, diventa un palcoscenico di avventure e scoperte. La mia mente riecheggia ancora delle parole e degli insegnamenti di Goh, mentre mi ritrovo solo, pronto a esplorare questo nuovo e affascinante capitolo della mia avventura.
    << Sì... ma adesso come torno a casa? >>

    Edited by Askëladd - 7/1/2024, 18:59
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Monte Myōboku



    Sono sulla vetta del Monte Myoboku, circondata da una nebbia leggera che danza tra gli alberi millenari. Il suolo è morbido sotto i miei passi, ricoperto da un tappeto di foglie larghe e colori vibranti. Il profumo della vegetazione misto a un'aria fresca avvolge i miei sensi. Davanti a me si estende un villaggio roccioso, con case in armonia con la natura circostante. Alcune di esse sembrano addirittura fondersi con gli alberi, come se la roccia e la foresta fossero una cosa sola. Gli uccelli cinguettano sopra di me, mentre farfalle dai colori iridescenti sfiorano delicatamente l'aria.
    "Che posto meraviglioso. Sembra una dimensione a se stante."
    La pace avvolge il mio essere mentre esploro il Monte Myoboku, un'oasi di serenità isolata dalle tumultuose battaglie delle cinque grandi nazioni. Qui, il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli formano una sinfonia che contrasta con il clangore delle armi e il fragore delle guerre lontane. Il silenzio qui è un amico rassicurante, interrotto solo dal suono dolce delle cascate e dai sussurri del vento tra gli alberi secolari. Ogni respiro è permeato da un senso di calma, un'armonia che sembra estranea alle tensioni del mondo esterno.
    "Per la prima volta in vita mia non percepisco ansia. È questa la libertà?"
    La libertà di sentirsi vivi? Guardando oltre le colline verdi e i laghetti tranquilli, mi rendo conto di quanto questi luoghi pacifici siano un rifugio lontano dalle violente contese delle cinque nazioni. La natura qui non è solo un ambiente, ma un alleato silenzioso contro le tempeste che infuriano altrove. In questo rifugio, la guerra sembra una memoria lontana, e la quiete del Monte Myoboku diventa un antidoto alla frenesia del conflitto. L'aria è densa di energia spirituale, e mentre attraverso il villaggio, posso percepire l'essenza vitale di questo luogo mistico. Le cascate risuonano in lontananza, aggiungendo una melodia rassicurante al paesaggio sereno. E così, con ogni passo, il Monte Myoboku svela la sua bellezza eterea, mentre io mi immergo nella sua magia senza tempo. Le mie gambe mi guidano attraverso percorsi nascosti, dove pozze d'acqua cristallina riflettono il cielo azzurro. Ad ogni passo, sento la connessione con la natura intensificarsi, come se il Monte Myoboku rispondesse al mio spirito. In una piazzola naturale incontro rospi saggi che mi scrutano con occhi antichi, trasmettendomi un senso di accoglienza e saggezza. Il suolo è punteggiato da rospi di tutte le dimensioni, alcuni piccoli e giocosi, altri imponenti e maestosi. Tra di loro spicca Gamaho, il rospo che ho evocato solo pochi giorni prima, ora parte integrante di questa comunità animata. Due anziani rospi saggi, si stagliano tra gli altri con occhi che emanano sapienza. Mi avvicino con rispetto, sentendo il tepore della connessione con questi esseri straordinari. Le loro voci echeggiano nella piazzola, chiedendomi chi sono e quale legame porto con il Monte Myoboku.
    << Chi sei piccola? >>
    Chiede la rospicina dalle dimensioni di un cagnolino. Con rispetto mi inchino e con umiltà, descrivo il mio viaggio, l'incontro con Goh Asuka e l'evocazione di Gamaho.
    << Io sono Azula Shimura! >>
    I loro occhi riflettono la comprensione, come se leggessero il mio spirito, mentre io mi trovo immersa in una conversazione che va oltre le parole, una comunicazione profonda con gli abitanti di questo reame mistico.
    << Noi siamo Shima & Fukasaku, i due anziani del villaggio. >> dice l'esemplare femmina della coppia, l'altro, invece, rimane silenzioso e con le zampe conserte in segno di fastidio.
    << Se è tutto, puoi tornartene da dove vieni. >>
    Rimango spiazzata dalla frase, glaciale per trovarsi in quei lidi. Penso che scherzi ed allora, grattandomi la nuca rispondo con ironia:
    << Sapessi come si faccia, lo farei. >>
    Che poi ma quale ironia, non so davvero come andare via da questo posto! Il vecchio rospo, Fukasaku, mi fulmina con lo sguardo ma viene bloccato dalla nonnina, poggiando le sue zampette sulle sue spalle.
    << Suvvia amore, non fare così. Avrà un buon motivo per essere qui, non trovi? >>
    Tutto ad un tratto questo viaggio sul Monte Myoboku mi sembra tutt'altro che piacevole. Cosa sarà mai accaduto a questa popolazione per essere così scettica, ma più che ai rospi a Fukasaku. Quale sarà mai la sua storia?

    Edited by Askëladd - 29/11/2023, 15:11
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Fukasaku & Shima


    Mi avvicino con rispetto a Fukasaku e Shima, sentendo l'energia sottostante del Monte Myoboku fluire intorno a me, forse più per soggezione che per altro. Gli anziani rospi, con le loro rughe profonde e occhi che sembrano contenere la saggezza di ere passate, mi scrutano con un interesse misto a cautela. Poso lo sguardo su di loro con un misto di ammirazione e desiderio di apprendimento, poiché ho sentito parlare dell'antica arte eremitica e del suo potenziale dal mio sensei Goh Asuka. Esprimo il mio interesse nel voler apprendere questa forma d'arte, desiderosa di connettermi ancora di più con il cuore del Monte Myoboku e del mondo. Shima, con la sua voce profonda e tranquilla, chiede delle mie intenzioni cercando di pacificare Fukasaku.
    << Desidero apprendere le arti eremitiche affinché possa essere libera! >>
    Esprimo il desiderio di utilizzare questa conoscenza per un fine prettamente egoista, ma la frase, per così detta, è avvolta da una profonda ingenuità ma non di cattive intenzioni. Tuttavia, il loro sguardo si fa più severo, scocciato e deluso.
    << Che schiocchezza! Libera? Ma guardati, sgattaioli in case altrui con tutta la libertà del caso! >>
    La mia ingenua motivazione sembra non aver convinto completamente Fukasaku. Mentre esprimevo il mio desiderio, noto che il suo sguardo si fa più severo, e una luce di scetticismo persiste nei suoi occhi. La tensione nell'aria aumenta, e la sua risposta è un segno inequivocabile della sua insoddisfazione. Fukasaku si libera dalla presa di Shima, con un movimento repentino che esprime chiaramente il suo dissenso. Il suo corpo tozzo e rugoso si allontana lentamente, il che mi fa sentire come se una porta si stesse chiudendo di fronte a me. Posso percepire la delusione e l'infastidimento nel modo in cui si muove, come se la mia presenza stesse turbando l'equilibrio del Monte Myoboku.
    "Cosa ho detto di male?!"
    Shima mi guarda con un'occhiata compassionevole, quasi come se riconoscesse la difficoltà del mio viaggio. Tuttavia, è chiaro che la decisione di Fukusaku è definitiva. Mi ritrovo spiazzata nella piazzola, con il suono del vento che sibila tra gli alberi e l'eco delle cascate lontane che sembra sottolineare il mio senso di sconfitta.
    << Mi dispiace ranocchietta. Non emani energia negativa, ma Fukasaku è fatto così. In passato, e non parlo di ere fa, questi poteri sono stati usati con scopi malvagi. Innocenti morti a causa della natura malvagia di qualcuno. >>
    La rivelazione che l'arte eremitica sia stata precedentemente utilizzata per scopi malvagi mi colpisce come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo le fondamenta delle mie aspettative. La tristezza si insinua nel mio cuore, come un velo oscuro che offusca la luce della mia ingenuità. La delusione è palpabile, e sento il peso della responsabilità che grava su coloro che vogliono accedere a questo antico potere. Il Monte Myoboku, un luogo che avevo idealizzato come rifugio di saggezza e benevolenza, si rivela più complesso di quanto avessi immaginato. La consapevolezza che l'arte eremitica è stata macchiata dal passato oscuro di alcuni utilizzatori mi riempie di un senso di smarrimento. In qualche modo, la visione di un mondo in cui il potere spirituale è stato distorto a fini malvagi getta un'ombra sulla mia percezione di questo luogo sacro.
    << Posso comprendere che alcuni sviano le gentilezze ed i segni della Natura come una visione pessimista e cinica, ma non posso accettare nemmeno io una motivazione tanto flebile come un capriccio dettato da un tentativo ribelle di libertà. >> prende una pausa mentre si volta per poi concludere << Cosa significa per te essere liberi? >>
    E con quelle parole mi uccide, come se avesse lanciato addosso una sentenza di morte. Tutto mi crolla addosso, e mi ritrovo in uno stato di confusione mista a smarrimento. Come il marito, anche l'anziana nonnina va via, quasi a malincuore nell'aver sentito le mie basse motivazioni. In questo momento, rifletto sulla mia presentazione e mi rendo conto che la strada per guadagnare la fiducia degli abitanti del Monte Myoboku sarà più ardua di quanto immaginassi.
    "E' il quesito di una vita..."
    La tristezza è accompagnata da un crescente senso di smarrimento. Sebbene il mio cuore sia intriso di sconforto, la fiamma della speranza brucia ancora, riuscirò a scorgerne la luce?
    Con un respiro profondo, cerco di raccogliere la forza necessaria per superare questa svolta inaspettata.
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Consapevolezza


    I giorni sul Monte Myoboku si susseguono in un ritmo tranquillo, seppur il rifiuto sull'apprendimento delle arti eremitiche, io li trascorro immersa nella sua natura incontaminata. Esploro ogni angolo, camminando tra gli alberi maestosi e attraversando chiari aperti, mentre la mia connessione con il mondo circostante cresce. Tuttavia, una sfida inaspettata si presenta quando cerco di soddisfare il mio bisogno di cibo.
    "Non so nemmeno come tornare a Konoha. Mmmh ho fameeee. Dov'è Shizuka che mi porta una bella bisteccona?!"
    Mi do un colpo sulle guance, cercando di riprendermi dalle sciocchezze che vado a blaterare.
    << Riprenditi Azula! Ora la trovi qualcosa... >>
    Le creature del Monte Myoboku sembrano essere guidate da principi diversi rispetto al mondo esterno. Inutili sono i miei tentativi di cacciare o pescare, poiché qui il concetto di predazione è estraneo. I rospi mi guardano con occhi curiosi, ma non ho il cuore di disturbare la loro armonia. Inoltre, la dieta del luogo si rivela prevalentemente vegetariana, con abbondanza di frutta e verdura ma nessuna traccia di carne. Mentre esploro le profondità del Monte Myoboku alla ricerca di cibo, mi imbatto in un albero magnifico, i rami carichi di frutti radianti dal colore vivace. I frutti sono di una varietà sconosciuta ma invitante, con gusci iridescenti che sembrano brillare alla luce del sole. Intrigata, tendo la mano e colgo delicatamente uno di questi frutti, sentendo la sua consistenza soda e il profumo dolce che si sprigiona quando il mio tocco lo libera dal ramo.
    "Spero non sia velenosa..."
    Dopo averlo raccolto, mi siedo in un piccolo spazio circondato dalla vegetazione lussureggiante, lasciando che i pensieri vadano via godendomi il paesaggio ombroso. Con gesti ponderati, apro il frutto, rivelando una polpa succosa e invitante. Il primo morso è un'esplosione di sapori, una sinfonia di dolcezza naturale che mi riempie la bocca. Osservo il paesaggio mentre assaporo ogni boccone, i suoni della natura intorno a me si fondono con il gusto del frutto, creando una melodia armoniosa. Mangio come fossi una creatura del sottosuolo, divorando letteralmente frutto dopo frutto. Mentre mi nutro di questo dono della natura, una profonda consapevolezza della ciclicità della vita si insinua nei miei pensieri. Rifletto sulla bellezza del processo, dalla semina all'albero maturo, e alla fine alla mia mano che coglie il frutto. Questo ciclo di vita è intrinsecamente legato al Monte Myoboku, un luogo in cui la natura vive e respira in armonia, insegnandomi che ogni atto di prendere è anche un atto di dare.
    "Che sia questo il motivo per il quale lottare? Proteggere l'armonia della vita?"
    Il rispetto per questa ciclicità diventa chiaro, e mi rendo conto che nutrirmi non è solo una questione di sopravvivenza, ma anche di connessione e comprensione. Ogni morso diventa un tributo alla terra e alla vita che pulsano attraverso di essa. Mentre termino il mio pasto, mi sento grata per il ciclo che mi ha portato a questo momento, consapevole che la mia esistenza è intrecciata con quella di questo luogo magico.
    "Ogni vita è importante..."
    Forse trovo una risposta ai miei quesiti, comprendendo alla lontana ed in senso lato perché tanta remora da parte di Fukasaku di insegnare le arti eremitiche. Forse proprio questa equilibrio e pace è stata trasformata in un'arma nelle mani sbagliate?
    In questi momenti di riflessione, mentre il sole si specchia sulle pozze d'acqua cristallina e gli alberi ondeggiano dolcemente al vento, mi interrogo su cosa significhi veramente la libertà per me. La risposta non è semplice, ma emerge gradualmente dalla profondità dei miei pensieri. La libertà, qui su questo monte, è intessuta con la capacità di vivere in armonia con la natura circostante, dal dare e ricevere autentico senza falsità, nel rispetto della prossima forma di vita, dal frutto alla vita altrui. Di essere liberi dalle catene delle convenzioni e delle aspettative. Questa sensazione permea ogni passo. Il Monte Myoboku, con la sua flora rigogliosa e la sua fauna incantata, si svela come un rifugio di libertà, non solo fisica, ma anche spirituale. La libertà che trovo qui non è solamente l'assenza di catene materiali o di restrizioni fisiche, bensì una forma più profonda di emancipazione. È la libertà di vivere in armonia con il ciclo naturale, di sentire il respiro della terra sotto i miei piedi e di connettermi con il battito del cuore del Mondo. È una libertà che deriva dalla comprensione e dal rispetto per la vita che circonda ogni passo del mio cammino. L'atto di nutrirmi con il frutto dell'albero è diventato un simbolo tangibile di questa libertà. Ogni morso è stato un atto di consapevolezza, una celebrazione della ciclicità della vita e dell'interconnessione tra tutte le cose. Non sono solo una visitatrice su questo monte; sono parte integrante di un sistema più ampio, e questa consapevolezza mi dona una libertà che va oltre i confini fisici del luogo. La libertà diventa anche una ricerca interiore mentre mi interrogo sul significato più profondo della mia decisione di diventare un'eremita. In questo luogo sacro, la libertà si manifesta come la possibilità di esplorare il mio vero sé, di rompere le catene delle aspettative e delle convenzioni per scoprire chi sono veramente. È un viaggio verso l'autenticità, un processo di autoconoscenza che si snoda tra gli alberi antichi e i ruscelli cristallini.
    "Solamente io posso decidere per me stessa. Rispettando il prossimo finché rispettino me.
    Nella quiete di questo ambiente incantato, rifletto sulla libertà come la capacità di scegliere il mio destino, di abbracciare la responsabilità delle mie azioni e di contribuire al bene del mondo. La libertà diventa un impegno profondo, un legame con la vita che si rinnova ad ogni passo su questa terra sacra. Con il cuore gonfio di gratitudine e determinazione, divento consapevole che la risposta data ai due saggi rospi sia stata dettata da un infantile egoismo.
    << Devo incontrarli di nuovo! >>
    Così decido di recarmi dai due anziani saggi.
     
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    La Principessa è il Ranocchio
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    Decido di tornare da Fukusaku e Shima, portando con me il peso delle riflessioni che il Monte Myoboku mi ha donato. Mentre mi avvicino alla piazzola dove li ho incontrati per la prima volta, sento un brivido di nervosismo misto a determinazione.vFukusaku mi guarda con fare scorbutico quando mi avvicino, i suoi occhi scrutano il mio volto come se cercassero segni delle mie intenzioni. << Di nuovo qui? >> domanda, la sua voce bassa e rauca carica di scetticismo. Tuttavia, Shima interviene con un cenno rassicurante.
    << Ascoltiamola, Fukusaku. Potrebbe avere qualcosa da dire. >>
    Fukusaku sospira, dando un'occhiata malinconica al paesaggio circostante, come se fosse stanco delle delusioni del passato.
    << Va bene, parla. Ma fa in fretta. >>
    Inizio a esporre le mie riflessioni, con il cuore aperto e il desiderio di comunicare la profondità delle mie comprensioni. Parlo della ciclicità della vita che ho sperimentato attraverso il frutto dell'albero, di come ogni atto di nutrimento sia anche un atto di rispetto e connessione. Spiego come questa consapevolezza abbia plasmato la mia visione della libertà, rendendola una forza che va oltre la semplice assenza di restrizioni. Shima ascolta attentamente, il suo sguardo riflette un misto di comprensione e curiosità. Fukusaku, invece, sembra inizialmente disinteressato, ma a poco a poco il suo atteggiamento si ammorbidisce.
    << La tua libertà non è solo un capriccio di parole, >> commenta Fukusaku con voce più calma. << Hai imparato qualcosa da questo luogo, sembra. >>
    << È vero, >> rispondo, cercando di trasmettere l'entusiasmo e la gratitudine che ho percepito sul Monte Myoboku.
    << La libertà qui è un impegno, una comprensione più profonda di noi stessi e del nostro legame con la natura. Ho imparato che il potere eremitico non è solo un mezzo, ma un modo di vivere in armonia con il mondo. >>
    Shima sorride, riconoscendo la verità nelle mie parole. << Il Monte Myoboku è un insegnante severo ma giusto. Se hai davvero compreso queste lezioni, allora c'è speranza per te. >>
    Fukusaku, malgrado il suo atteggiamento iniziale, annuisce in segno di approvazione. << Continua il tuo cammino. Dimostra con le azioni ciò che hai imparato qui. Il Monte Myoboku ti ha accolto, ma non io. >>
    Risponde duramente l'anziano saggio mettendomi per un attimo in soggezione. Ricambio, però, con un sorriso. Parto dalla piazzola con un senso di rinnovato scopo. Ho ottenuto il loro ascolto, e ora è il momento di dimostrare che le mie parole non sono vuote. Con le spalle più serene il vecchio si volta e va via, seguito dalla compagna di una vita, che rispetto al marito, mostra una serenità e contentezza più marcata. Con un cuore grato, mi incammino verso il mio prossimo capitolo su questo monte sacro, determinata a onorare le lezioni apprese e a vivere la mia visione di libertà.
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    La Danza del Ventre



    Decido di dedicarmi intensamente all'allenamento marziale, esplorando le radure e i sentieri del Monte Myoboku con una risolutezza rinnovata. La mia pratica si concentra su movimenti semplici ma potenti, focalizzati principalmente sui calci, con l'obiettivo di armonizzare la forza del mio corpo con l'energia del monte. Scelgo con cura gli spazi aperti, dove l'erba soffice e il terreno sottostante diventano il mio campo di addestramento. Con la forza delle montagne a guidarmi, eseguo calci precisi e potenti, cercando di imprimere nel terreno la mia connessione con la natura. La brezza leggera tra gli alberi diventa il mio compagno d'allenamento, la sua presenza rinfrescante un complemento alla mia determinazione. In questi momenti di pratica, sento la terra rispondere al mio tocco, un'armonia silenziosa tra il mio corpo e l'ambiente circostante. La fisicità degli allenamenti marziali si fonde con la spiritualità del Monte Myoboku, creando un ponte tra l'arte marziale e la magia intrinseca del luogo. Tuttavia, anche nella disciplina più intensa, trovo spazi per la gratitudine e la celebrazione. In pause mirate, decido di esplorare il linguaggio universale della danza. La danza del ventre diventa il mio mezzo per esprimere gioia e apprezzamento, un riflesso della bellezza della vita su questo monte. Sotto gli alberi maestosi, inizio la danza con movimenti sinuosi e avvolgenti. La musica invisibile, composta dai suoni della natura, guida i miei movimenti, mentre il mio corpo si muove in armonia con il ritmo della montagna. Ogni passo è un omaggio alla libertà che ho trovato in questo luogo, una celebrazione della connessione tra il mio spirito e l'essenza del Monte Myoboku. In questo momento di espressione artistica, i rospi, affascinati dal mio rituale, si avvicinano con curiosità. Li vedo scrutare con occhi saggi, e la loro presenza conferisce un senso di approvazione alla mia danza. Forse, in questo gesto spontaneo, ho trovato un modo di comunicare con gli abitanti del monte, superando le barriere di specie con l'arte e la gioia. Concludo la mia danza con un senso di leggerezza e gratitudine. L'allenamento marziale e la danza diventano i pilastri della mia pratica quotidiana su questo monte, un'offerta continua alla libertà che ho scoperto e all'energia che mi circonda. Ogni giorno è un passo avanti nel mio viaggio, una fusione di forza, armonia e celebrazione della vita nel suo stato più puro. Un giorno, mentre continuo la mia danza sul Monte Myoboku, Shima appare improvvisamente da sola. La sua presenza è un'inaspettata interruzione nella mia routine quotidiana, ma la sua espressione mostra un determinato cambiamento.
    << Al diavolo Fukasaku, >> esclama Shima con un sospiro, come se avesse preso una decisione importante. << Ho deciso di prenderti come mia allieva. Ti ho vista danzare, non emani minimamente energie negative. Fukasaku potrà essere scorbutico quanto vuole, ma vedo il tuo impegno e la tua connessione con il monte. >>
    La notizia mi sorprende, ma la gioia e l'entusiasmo crescono dentro di me.
    << Grazie, Shima! Sono onorata di accettare la tua guida. >>
    Tuttavia, Shima solleva una zampa, indicando che c'è ancora qualcosa da dire.
    << Prima di diventare veramente la mia allieva, ci sono prove che devi superare. Il Monte Myoboku richiede dedizione, forza e comprensione profonda. >>
    Accetto la sfida con determinazione, consapevole che questo sarà un passo cruciale nel mio percorso di apprendimento.
    << Sono pronta a superare qualsiasi prova tu ritenga necessaria. >>
    Shima annuisce soddisfatta.
    << Le prove ti porteranno a comprendere meglio te stessa e il potere eremitico. Dovrai dimostrare la tua connessione con la natura e la tua capacità di bilanciare forza e grazia. Solo allora sarai pronta per diventare veramente la mia allieva. >>
    Con un sorriso, rispondo, << Farò del mio meglio, Shima. Grazie per questa opportunità. >>
    Shima si allontana, lasciandomi con una miscela di emozioni. La sfida che mi attende è grande, ma la prospettiva di diventare l'allieva di Shima, e di approfondire il mio legame con il Monte Myoboku, mi riempie di determinazione. Con il cuore aperto e la mente pronta ad affrontare le prove, mi preparo per la prossima fase del mio viaggio su questo monte magico.
     
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    La Vita da Eremita - Parte I


    Le giornate con Shima diventano un intreccio di esperienze quotidiane e lezioni di vita, lontane dal tradizionale concetto di allenamento marziale. La mia confusione iniziale sul mancato addestramento viene lentamente soppiantata dalla comprensione che Shima ha scelto un approccio diverso per insegnarmi le vie dell'arte eremitica. La mattina inizia con il canto degli uccelli e il sorgere del sole sul Monte Myoboku. Shima mi guida attraverso la routine quotidiana, che consiste in pulizie, cucina e la raccolta di erbe medicinali nei boschi circostanti. All'inizio, la mia diffidenza nei confronti di questa insolita "routine eremitica" è palpabile, un'ombra di perplessità che si manifesta attraverso espressioni incredule e occhi che si sollevano in modo interrogativo. La mia mente, addestrata a immaginare intensi allenamenti e combattimenti epici, si scontra con la realtà di spazzare foglie e cucinare piatti vegetariani su un monte magico. L'idea di "praticare l'arte eremitica" facendo le pulizie mi sembra un'enigmatica fusione tra lezione di vita e sketch comico. Scuoto la testa inizialmente, come se Shima stesse cercando di convincermi a credere a uno scherzo elaborato.
    "Certo, Shima, pulire il monte è il modo più eremitico che conosco," penso sarcasticamente, mentre inizio a spazzare con un certo scetticismo. Nonostante la mancanza di tecniche marziali convenzionali, trovo un senso di disciplina e connessione con la natura in queste attività quotidiane. Le pulizie diventano un rituale per mantenere l'equilibrio tra noi e il Monte Myoboku. Spazzare via le foglie secche e pulire le pozze d'acqua non sono solo compiti pratici, ma anche un modo per rispettare e preservare l'armonia del luogo. Mentre lavoro, Shima mi svela le storie del monte, connettendo il passato con il presente e insegnandomi la saggezza racchiusa in ogni foglia caduta. La cucina segue con un'incredulità altrettanto comica. Mentre taglio verdure e mescolo ingredienti, non posso fare a meno di chiedermi se questo approccio culinario faccia parte di qualche antica ricetta segreta degli eremiti. "Forse," penso, "questa è la chiave segreta per sbloccare il potere nascosto del mio chakra." La cucina diventa un laboratorio di esplorazione culinaria. Shima mi guida nella preparazione di piatti semplici, celebrando la varietà di frutti e verdure che il Monte Myoboku offre. Le nostre mani impegnate creano non solo pasti nutrienti ma anche un legame più profondo con gli ingredienti e il processo di preparazione. Mentre cucino, Shima condivide racconti di antiche tradizioni culinarie legate al monte. La proposta della zuppa di insetti spinge la mia diffidenza ai massimi livelli. La mia espressione di disgusto è accompagnata da una risata nervosa mentre rifiuto l'offerta. La visione di me stessa, una presunta eremita, che si rifiuta di mangiare insetti sulla cima di un monte, diventa un'immagine comica e surreale. Ma nel corso dei giorni, qualcosa cambia. La comicità della situazione si trasforma in un'apprezzamento per la semplicità e la saggezza insite nelle attività quotidiane. Le pulizie diventano un rituale di rispetto per il Monte Myoboku, la cucina si trasforma in un atto di connessione con la terra, e persino la zuppa di insetti, sebbene respinta, diventa una lezione sulla diversità di connessione con la natura. La mia diffidenza iniziale si dissolve lentamente, rimpiazzata da un'apertura alla bellezza nelle cose semplici. Mentre continuo a imparare sotto la guida di Shima, la mia risata iniziale si trasforma in un sorriso di riconoscenza per la ricchezza insita nelle esperienze quotidiane e per la saggezza di un'arte eremitica che va al di là delle aspettative convenzionali. Questo periodo di vita quotidiana con Shima diventa un percorso di apprendimento oltre la superficie. Le attività apparentemente semplici si rivelano fondamentali per la comprensione dell'arte eremitica, poiché Shima mi insegna che la forza e la saggezza possono essere trovate nelle azioni più umili e quotidiane. Mentre le giornate scorrono, la mia connessione con il Monte Myoboku cresce, e l'arte eremitica inizia a svelare il suo significato più profondo attraverso le lezioni pratiche e la saggezza di Shima.
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    La Vita da Eremita - Parte II


    Con il passare dei giorni, mi immergo completamente nella mia nuova routine che mescola studio, attività quotidiane e il continuo apprendimento delle vie dell'arte eremitica. Pur essendo inizialmente sorpresa, trovo una certa serenità in questa nuova normalità. Le lezioni di Shima mi aprono nuove prospettive, e le attività quotidiane diventano parte integrante del mio percorso sul Monte Myoboku. Pure la danza continua a svolgere un ruolo fondamentale nella mia routine quotidiana. Tra lo studio degli antichi testi eremitici, le attività quotidiane e le pratiche mistiche, trovo sempre il tempo per esprimere la mia gratitudine e gioia attraverso la danza. In uno di questi momenti, mentre eseguo una danza sotto la volta degli alberi secolari, Shima mi osserva con occhi saggi e un sorriso curioso. Dopo una serie di movimenti fluidi e avvolgenti, mi avvicino a lei, ancora respirando la magia della danza.
    << Perché non sfrutti la danza come base per uno stile di combattimento? >> chiede Shima con un tono di voce riflessivo.
    La domanda mi coglie di sorpresa, ma la mia mente inizia a riflettere su questa prospettiva inaspettata. Shima continua a spiegare,
    << La danza è un'arte di connessione e espressione. Può essere una forma di comunicazione con la natura e con te stessa. Forse, potresti trovare un modo per trasformare la tua danza in un'arma, una forma unica di combattimento che rispecchia la tua connessione con il Monte Myoboku. >>
    La sua proposta mi fa riflettere su un nuovo modo di affrontare il combattimento, non solo come una serie di mosse tecniche, ma come un'espressione fluida e connettiva della mia relazione con l'energia del monte. La danza potrebbe diventare un ponte tra il mio spirito e il potere eremitico, aprendo nuove possibilità nell'arte del combattimento. Con un sorriso grato, accetto la sfida di esplorare questa nuova dimensione. La danza diventa così non solo un momento di gioia e celebrazione, ma anche un terreno fertile per scoprire un'arte di combattimento unica e personale. Con il passare dei giorni mentre studio i testi eremitici e pratico le mie arti marziali, incontro Fukasaku, che è testimone delle mie giornate di impegno. Il vecchio rospo, nonostante sia a conoscenza della scelta di Shima di prendermi come allieva, rimane scettico. I suoi occhi scrutano ogni mio movimento, cercando segni di debolezza o incertezza. Le mie azioni quotidiane, che ora includono sia il mantenimento dell'equilibrio naturale del monte che la ricerca di crescita personale, sono sempre sotto il suo occhio critico.
    << Cosa pensi di fare qui, eh? >> mi chiede con un'aria di sfida. La sua voce è carica di dubbio, un eco della sua natura diffidente.
    << Sto cercando di imparare, >> rispondo con calma, cercando di trasmettere la serietà della mia intenzione.
    Fukasaku scuote la testa, ma non dice altro. Continua a osservare, apparentemente aspettandosi che a un certo punto io abbandoni o che mostri segni di debolezza. La mia determinazione, tuttavia, rimane salda. Le giornate passano, e Shima, nel frattempo, osserva silenziosamente il mio progresso. Finisco i compiti assegnati, dimostro la mia connessione con la natura attraverso le attività quotidiane, e studio diligentemente le vie eremitiche. La mia dedizione, anche se silenziosa, non passa inosservata. Infine, arriva il momento tanto atteso. Shima appare davanti a me, gli occhi brillanti di approvazione. Stringe il pugno con decisione e dichiara: << Sei pronta. >> Le sue parole sono come un verdetto positivo, un riconoscimento del mio impegno e della mia capacità di abbracciare le lezioni del Monte Myoboku. Nonostante la persistente diffidenza di Fukasaku, il verdetto di Shima è ciò che conta di più. Con un senso di gratitudine e la consapevolezza di aver superato le prove, mi preparo per il prossimo capitolo del mio viaggio su questo monte mistico. Sono pronta ad abbracciare completamente l'arte eremitica e a continuare a imparare sotto la guida sagace di Shima.
    << E' tempo che tu diventi la prossima Eremita dei Rospi! >>
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Arte del Fuoco


    Passano diverse settimane ed io mi alleno sulle terre del Monte Myoboku, sento il fruscio delle foglie secche sotto i miei piedi mentre eseguo calci potenti. È un momento di concentrazione. La solitudine dell'allenamento si fonde con la serenità del luogo, creando un'atmosfera di concentrazione e riflessione.
    "Mi sento molto pesante. E' totalmente diverso"
    Non mi accorgo minimamente che Shima si trova in quei luoghi che mi osserva attentamente sorseggiando una tazza di té.
    << Azula, la potenza dei tuoi calci è evidente, ma pecchi di eleganza ed agilità. >> dice la saggia ranocchia tenendo la ceramica tra le mani. Io mi giro, grondante di sudore ed ansimando poggiando le mani sulle ginocchia.
    << E' vero Nonnina. Sono troppo pesanti, e si sentono particolarmente nell'aria. >>
    Da un po' di tempo, ho iniziato a chiamare Shima affettuosamente "Nonnina". Sorprendentemente, la diretta interessata sembra esserne contenta, accogliendo il vezzeggiativo con un calore che rende il nostro legame ancora più intimo.
    << Non preoccuparti piccola mia. Vieni qua e riposa. Mi chiedo quanto conosci della tua natura del chakra. Hai mai esplorato la profondità del tuo legame con gli elementi? >>
    Mi fermo, mi sgranchisco un po' e guardo la mia mentore con curiosità.
    << So di avere un'affinità con il fuoco, lo so fin dall'accademia ninja. >>
    << Sarebbe interessante vedere se hai altre affinità. Cosa ne dici? >> chiede Shima, rivolgendosi a me.
    Consapevole della mia natura del chakra di fuoco, accetto con un cenno di testa. Shima si sposta in un'area tranquilla, estrae alcune foglie secche e le dispone davanti a noi.
    << Oggi useremo un metodo un po' diverso, >> spiega Shima. << Le foglie sono sensibili al chakra, e ci aiuteranno a rivelare le tue affinità. Non so nulla di te, come Kunoichi, quindi sarà una piccola sorpresa! >>
    Intrigata, osservo mentre Shima spiega il procedimento. Mi chiede di concentrare il mio chakra nelle mani e di canalizzarlo verso le foglie secche. Mentre immetto l'energia all'interno dello strumento, le foglie reagiscono al contatto con il mio chakra. Una delle foglie, in particolare, inizia a vibrare e poi lentamente prende fuoco, bruciando delicatamente in una danza effimera tra le mie dita. Con occhi attenti, Shima osserva la foglia che brucia. Dopo che il fuoco si è spento, esamina attentamente la foglia rimasta.
    << Interessante, >> commenta. << Sembra che la tua natura del chakra sia fortemente legata al fuoco. Hai una connessione notevole con questo elemento. >> dice la maestra toccandosi con le zampe il mento rugoso e squamoso.
    << Mi spiego meglio. A questa età già avresti dovuto sviluppare qualche altra connessione con qualche altra forza della natura. Ultimamente molti shinobi mostrano precocemente le loro affinità di chakra, mentre altri in età più avanzata. >>
    Spiega la ranocchia saggia, facendo una pausa tra un sorseggio ed un altro.
    << Questo può significare due cose: o risveglierai qualche natura del chakra più avanti, oppure, ed è quello che sento, la tua affinità è strettamente legata al fuoco. >>
    Stringo i pugni e mostro felicità nel mio sguardo, come se quello che mi ha appena rivelato fosse più una cosa positiva che una cosa svantaggiosa.
    << Poco importa, preferisco così! Diventerò la migliore nell'arte del fuoco e verrò chiamata "Imperatrice delle Fiamme" ! >>
    Shima annuisce, << Il fuoco, certamente, è una natura del chakra formidabile. Ma sai quanto sia potente, Azula? Conosci la sua vera natura? >>
    Curiosamente, ascolto Shima spiegarmi il potere del fuoco.
    << Il fuoco può distruggere, Azula, può consumare tutto ciò che trova sul suo cammino. Ma ricorda, con il potere viene la responsabilità. Deve essere usato saggiamente. >>
    Le foglie secche intorno a noi sembrano danzare in risposta alle parole di Shima, creando un'atmosfera di consapevolezza. Shima continua a insegnarmi che, anche se il fuoco può distruggere, può anche creare e difendere.
    << Il fuoco è un alleato potente, ma devi rispettarlo. Utilizzalo con saggezza e comprensione della sua forza distruttiva. >>
    << Ora, >> conclude Shima, << possiedi una potente affinità con il fuoco, e questo è un dono. Usa questo potere per proteggere e creare, non solo per distruggere. Sii consapevole della tua connessione con il fuoco e cerca l'equilibrio tra il suo potere distruttivo e il suo potenziale costruttivo. >>
    Con queste parole impresse prima nel cuore e poi nella mia mente, comprendo quanto è potente il fuoco e le parole che Hanzo, il Guardiano del Fuoco, mi rivelò qualche mese addietro.

    Edited by Askëladd - 19/12/2023, 14:15
     
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    La Principessa è il Ranocchio
    Modalità Eremitica



    Sennin Moodo - Modalità Eremitica
    YrZ5RYe
    Livello: C
    Tipo: Senjutsu
    Tecnica con cui si accumula Energia Naturale nel proprio corpo ottenendo così maggiori capacità fisico motorie ed un aumento del Chakra. Una volta attivata l'eremita assumerà tratti fisici simili a quelli di un rospo, un bonus fisico-motorio di un grado e un surplus di Chakra ottenibile massimo due volte per incontro. Il surplus non può eccedere il massimale di Chakra Bonus conferito dalla modalità stessa e può essere utilizzato mentre la Modalità è attiva, se non utilizzato tutto, tornerà disponibile al riattivarsi della Modalità Eremitica. Inoltre per tutta la sua durata, l'Eremita sarà in grado di percepire ogni singola entità di Chakra, nel raggio di 500 metri, senza neppure concentrarsi e di riconoscerne il Chakra se lo ha già percepito. Egli non potrà distinguere Cloni fisici dagli originali, ma può essere utile contro Tecniche di trasformazione come la Henge no Jutsu. Non è possibile percepire la direzione, la quantità e la distanza del Chakra individuato. Se si vede il soggetto in questione però, sarà possibile associare al medesimo il Chakra percepito. È possibile conoscere l'esatta posizione del bersaglio attraverso un contatto diretto fra il suo Chakra e quello dell'Eremita. La Tecnica richiede tre Turni di concentrazione dove il ninja deve rimanere immobile e con gli occhi chiusi mentre raccoglie l'energia naturale.
    [Chakra Surplus: Chuunin: 20; Sp.Jounin: 30; ANBU: 40; Jounin 50]
    Evocando Fukusaku & Shima sarà possibile raddoppiare il proprio surplus di chakra.
    La Tecnica dura cinque Turni, con Fukasaku & Shima durerà dieci.

    Consumo: N/A

    Narrato, << Parlato >>, "Pensato", << Parlato Clone >>, "Pensato Clone", << Parlato Altri >>


    In una tranquilla mattina all'interno della dimora dei due anziani saggi, mentre il sole sorge tra le fronde degli alberi, trovo Shima assorta nei preparativi della colazione. L'atmosfera è permeata da un profumo invitante di erbe e spezie, mentre la sua maestria culinaria sembra unire gli elementi stessi del luogo. Mi avvicino con rispetto, osservando come Shima si muove con grazia tra gli ingredienti. << Nonnina, >> la chiamo con affetto, un vezzeggiativo che sembra farle piacere. << Cosa stai cucinando oggi? >>
    Shima sorride, accogliendo la mia curiosità. << Sto preparando dei pancakes proteici, ideale per la nostra giornata di allenamento. Ma prima di sederci a tavola, vorrei parlarti di qualcosa importante: il chakra naturale. >>
    Poggia la pentola su una pietra piatta, le mani calde emettendo un'aura di saggezza.
    << Il chakra eremitico è una forma di energia naturale, la stessa che permea Monte Myoboku e i suoi dintorni. È un potere antico, un regalo della natura stessa. >>
    Mi avvicino a lei, ascoltando attentamente mentre continua a spiegare, e l'aiuto a preparare la tavola per la colazione mettendo posate, tazze e ciotole.
    << Per assimilare il chakra eremitico, è necessario abbracciare la meditazione profonda. È un processo di connessione con l'energia vitale del mondo intorno a noi. La meditazione ci permette di sintonizzarci con il flusso costante di questa energia, aprendo la porta alla sua comprensione e integrazione nel nostro essere. >>
    Shima si ferma per un attimo, fissandomi negli occhi con una dolcezza che va oltre le parole, per poi scuotere il cucchiaio di legno con apparente ma finta rabbia.
    << La meditazione richiede pazienza e concentrazione. Cosa che sembra non esistere nel tuo temperamento, signorina. È un viaggio interiore, un modo di aprirsi alla forza della natura e di armonizzare il proprio chakra con essa. >>
    Mentre il profumo del cibo si diffonde nell'aria, Shima conclude:
    << Già hai praticato la meditazione da quando sei qui. Concettualmente hai capito cosa è. Non è altro che il fondamento per padroneggiare il chakra eremitico. Ricorda, è un cammino personale, e io sarò qui per guidarti passo dopo passo. >>
    La nostra conversazione si fonde con il suono del vento tra le foglie e il canto degli uccelli, creando un'armonia che sembra anticipare i segreti che il Monte ha da svelare. Qualche istante più tardi, una volta entrambe uscite fuori dalla dimora, troviamo appollaiato su di un masso a sfumacchiare la sua pipa il vecchio Fukasaku. Il vecchio rospo, con la sua eterna aria scettica, sta osservando la mia figura con un sopracciglio alzato.
    << Dove state andando, a danzare? Shima, sono serio, questa non è la via eremitica! Farla pulire, cucinare e ballare non ti porteranno mai ad insegnare la disciplina a questa zuccona! >>
    Esclama Fukasaku, agitando le zampe in un gesto di sfida. Shima, solitamente paziente, si gira lentamente verso di lui con uno sguardo severo.
    << Fukasaku, hai ancora una mente chiusa come un coperchio di barattolo di sottaceti! Non puoi vedere il potenziale in ciò che facciamo qui? E cosa vorresti dire "cucinare e ballare, eeeh?! Che cosa ho fatto io negli ultimi due secoli, vecchio brontolone! >>
    La Nonnina con tutta la forza che ha da un pugno in testa a Fukasaku che, dopo un urlo di dolore, sbuffa,
    << Ma davvero credi che pulire le foglie la renderà abile in battaglia? >>
    Shima, con un sorriso astuto, risponde, alzando l'indice della sua zampa rugosa
    << La disciplina e il rispetto per la natura sono essenziali, caro mio. E quanto alla danza, potrebbe essere la chiave per sviluppare uno stile di combattimento unico e imprevedibile! >>
    Fukasaku sembra più scettico che mai, continuando a boccheggiare e soffiare fumo dalla sua bocca, ma Shima non si arrende.
    << Hai sempre pensato che tutto debba essere fatto a modo tuo, ma il Monte Myoboku ha insegnamenti più ampi di quanto tu possa immaginare. >>
    La discussione tra i due rospi continua, con Shima che ribatte ogni argomento di Fukasaku con un sorriso paziente e argomenti saggi. La scena si trasforma in una sorta di commedia, con i due rospi che si scambiano battute e sfide verbali. La discussione tra i due anziani rospi si evolve in un vivace scambio di opinioni, dove ogni argomento presentato da Fukasaku è ribattuto con saggezza e pazienza da parte di Shima. La scena si trasforma in una sorta di commedia, con i due rospi che si sfidano verbalmente e si scambiano battute come se fossero protagonisti di una rappresentazione teatrale. Fukasaku, con la sua abituale scorbuticità, cerca di difendere il suo scetticismo nei confronti del metodo di allenamento proposto, mentre Shima risponde con un sorriso pacato e argomenti saggi che mettono in risalto l'efficacia della via eremitica. La loro discussione diventa una performance verbale, un balletto di parole che riflette la lunga amicizia e il rispetto reciproco tra i due. Nel frattempo, io osservo la scena con un sorriso divertito, apprezzando il lato comico della situazione. Riconosco che anch'io, all'inizio, ero scettica riguardo al metodo di allenamento eremitico. Tuttavia, osservando la tenacia della mia maestra nel difendere la validità di questa pratica, mi sono resa conto che una vita tranquilla e meditativa può offrire una prospettiva unica sulla crescita personale. Alla fine, Shima, con una pacata ma decisa voce, conclude,
    << Fukasaku, la saggezza non è solo nelle mosse di combattimento, ma anche nelle azioni quotidiane e nell'espressione personale. Apri la mente, e forse imparerai qualcosa di nuovo! >>
    Il vecchio rospo, ancora scettico ma forse un po' meno, si allontana sbuffando. La mentore, invece, si gira verso di me con un'espressione soddisfatta.
    << Non farti influenzare da lui. Ogni aspetto della tua pratica qui ha il suo valore. >>
    Guardo fissa la piccola figura andare via, ridendo con leggerezza.
    << Posso capire il tuo scetticismo, anche io all'inizio ho avuto i miei dubbi. Ho litigato più volte con Shima su questa questione. >>
    Fukasaku, rallentando il suo passo, sembra interessato alle parole che sto per proferire, forse anche divertito, mentre la povera Nonnina sembra intristirsi di colpo.
    << Ma, ho capito che il suo approccio tranquillo è più efficace di quanto avessi immaginato. Questo metodo mi permette di entrare in sintonia con la natura in modo più profondo, senza forzature. E ammetto, seppur la mia delusione iniziale, io credo nella Nonnina ed in ciò che vuole insegnarmi! >>
    Guardo con convinzione ed occhi brillanti, quasi come fuochi d'artificio, Shima e Fukasaku, pronta ad abbracciare completamente questa strana ma affascinante forma di allenamento eremitico. Attraversiamo una porzione del Monte Myoboku che non avevo ancora esplorato, e la mia attenzione viene catturata dagli imponenti pilastri che emergono dalla terra, terminanti in punte affilate. Un paesaggio insolito, lontano dalle morbide foglie e dagli stagni che avevo incontrato fino a quel momento. Il mio sguardo si riempie di sorpresa, e un'esclamazione spontanea sfugge dalle mie labbra.
    << Cos'è questo posto? >> chiedo, curiosa di conoscere il significato di questa insolita formazione.
    La saggia nonnina che mi guida, si avvicina con il suo passo calmo e gli occhi luminosi di conoscenza.
    << Questi pilastri, >> inizia a spiegare con voce calma, << sono un punto cruciale per il nostro addestramento eremitico. Ogni punta rappresenta un collegamento con l'energia naturale del Monte. Ad ogni nuovo eremita noi costruiamo un nuovo pilastro. >>
    Il suo sguardo riflette la profondità di questo luogo, come se i pilastri stessi fossero custodi di un segreto millenario.
    << Qui, >> continua, indicando una delle punte, << praticherai la tecnica di assimilazione del chakra eremitico. È un passo importante nel tuo percorso di apprendimento. >> La sua voce è un filo di saggezza che si intreccia con l'atmosfera incantata del luogo. << La connessione con la natura è essenziale. Ogni pilastro è un ponte tra il nostro mondo e la potente energia che permea questa terra. >>
    La mia curiosità diventa più intensa, e lo sguardo attento della rana indica che l'addestramento è pronto a iniziare. << Posizionati sulla punta con questa lastra, piccola scimmietta. >> aggiunge con un sorriso rassicurante. A fronte della spiegazione della maestra, il mio volto riflette una miscela di perplessità e leggera paura. La novità e l'insolito delle circostanze si fondono in un'espressione di incertezza. Le punte affilate dei pilastri sembrano ora rappresentare un elemento di sfida che non avevo previsto. Con voce incerta, rompo il silenzio che si è creato.
    << Ma... e se dovessi cadere? >>
    La mia domanda, carica di apprensione, è la diretta espressione di un timore che emerge dall'ignoto. Shima, con il suo sorriso costante che sembra irradiare saggezza, riconosce la mia preoccupazione. << La tua sicurezza è importante, >> inizia, modulando la sua voce in un tono rassicurante.
    << Ma ricorda, la concentrazione è la chiave in questo addestramento. >>
    Il suo sguardo si fissa nei miei occhi, comunicando l'importanza di mantenere l'attenzione acuta su ogni movimento. Con un tocco di umorismo, quasi come se volesse lenire le ansie con la leggerezza delle parole, aggiunge: << Non temere troppo, le conseguenze spiacevoli si presentano solo se il tuo pensiero si allontana troppo. >>
    Il suo avvertimento, pur serio nella sua essenza, è temperato da quel sorriso che sembra suggerire che, con la giusta concentrazione, posso superare qualsiasi paura. Ma rimane il fatto che non mi ha dato una risposta e, buttando le mani in giù e con sguardo arrabbiato le dico:
    << MA NON MI HAI DETTO NULLA! Che modo di rassicurare è? >>
    La Nonnina, a quel punto, si gratta l'orecchio e guarda altrove con il muso a papera.
    << Suvvia, vuoi diventare un'asceta? Questo è il procedimento. Inoltre conoscendoti se fallisci nella concentrazione qualcosa di ben peggiore della morte ti capiterà! >>
    Arrendendomi a tutto questo mistero mi gratto la nuca e mi preparo ad iniziare questo folle allenamento. L'aria umida del Monte Myoboku accarezza il mio volto mentre mi avventuro verso il luogo designato per l'allenamento. Il suolo, morbido sotto i miei passi, cede leggermente, un tappeto naturale che accompagna il mio cammino. Il profumo penetrante di foglie e muschi avvolge l'atmosfera, svelando il carattere sacro di questo luogo. Sotto la luce filtra tra gli alberi, intravedo l'insolita architettura dei pilastri che si innalzano al di sopra della vegetazione. Avanzo con un misto di eccitazione e ansia, conscia che questo luogo custodisce segreti profondi e misteri da svelare. La punta aguzza dei pilastri, che sfiora il cielo, è il mio destino imminente, eppure il percorso che mi separa da essi è un viaggio attraverso la meraviglia e l'incertezza. Arrivo finalmente alla base di uno dei pilastri e mi preparo per la scalata. La rugosità della corteccia, sotto le mie mani, è la promessa di una sfida che mi spinge al limite delle mie abilità. Sulla superficie del pilastro, chiudo gli occhi e inizio a concentrare il mio chakra. L'energia sottile fluisce attraverso il mio corpo, creando un legame tangibile con la corteccia. Con il respiro profondo, alzo il piede per il primo passo, sperimentando una danza delicata tra la forza del mio chakra e la natura rugosa del pilastro.
    "Sembra come l'addestramento per apprendere le basi del chakra. Ma sembra essere più difficile, qui devo aggiungere molto più chakra per scalare questo pilastro naturale."
    Ogni movimento è una sinfonia di concentrazione e forza interiore. La sensazione di risalire il pilastro è un'armonia di sforzo e grazia, un balletto verticale tra la mia determinazione e la maestosità della natura circostante. I primi tentativi sono incerti, la corteccia scivolosa sfida la mia presa, ma il mio chakra risponde con tenacia. Al secondo tentativo, una fessura nella superficie offre una presa migliore. Salgo, aggrappandomi con fermezza, ogni movimento diventa più sicuro. Al terzo tentativo, raggiungo finalmente la cima del pilastro. Mi fermo un istante, osservando il terreno dall'alto, una prospettiva che sfida la percezione e suscita un senso di vertigine controllata, ma la vista da quella posizione è mozzafiato. I colori delle foglie degli alberi sembrano baciarsi col cielo. Il terreno, l'obelisco stesso, sembrano fluttuare in armonia con l'energia naturale che pervade il Monte Myoboku. La ranocchia mi lancia una lastra terrosa e l'afferro con difficoltà. Con tutte le dinamiche e fallimenti del caso, riesco a posizionare questa lastra, che possiede un foro delle dimensioni della punta. Mi siedo sulla piattaforma, incrociando le gambe con grazia e posizionando le mani sulle ginocchia. Chiudo gli occhi e inizio a respirare profondamente, immergendomi nell'atmosfera serena che avvolge il luogo. Il suono delicato del vento tra le foglie crea una sinfonia naturale, una melodia che mi invita alla contemplazione. L'atmosfera qui è diversa, un'aura di sfida mista a promessa si materializza intorno a me. Mi siedo sulla lastra, cercando di replicare la serenità della meditazione, ma la superficie instabile sfida la mia determinazione. Nel primo tentativo, il mio corpo ondeggiante lotta per mantenere l'equilibrio sulla lastra irregolare. La risata di Shima risuona nell'aria, una melodia allegra che sembra mescolarsi con il suono del vento tra gli alberi. Cadendo, non posso fare a meno di sorridere, dopo aver preso un coccolone, di fronte alle mie goffaggini. La Rospicina, con la sua saggezza, non resiste a riderci sopra, ma le sue risate sono un'incoraggiamento travestito.
    << Azula, la perfezione è noiosa! Ogni caduta è una lezione, una danza con la natura. Alzati e riprova! >>
    La sua voce suona come una melodia rassicurante, un contrappunto alla mia momentanea sconfitta. Determinata, mi rialzo e ripeto tutto il procedimento, accogliendo le risate e le parole incoraggianti di Shima come parte integrante della mia crescita. Ogni caduta diventa un passo verso la padronanza della pratica. Il contatto della mia pelle con la piattaforma trasmette una sensazione di connessione diretta con la terra. Mi concentro sulla percezione del mio corpo, sentendo la presenza di ogni parte di me in relazione con l'ambiente circostante. La calma interiore diventa un ponte verso il flusso del chakra, e inizio a percepire la sua energia sottile che si manifesta in armonia con la natura. In questo momento iniziale di meditazione e concentrazione, il tempo sembra dissolversi, lasciando spazio a un'esperienza intima e personale con il chakra e la saggezza ancestrale che permea questi luoghi. Mi siedo sulla lastra con le gambe incrociate, assorbendo la vibrazione dell'energia naturale che permea l'aria. L'insegnante, con la sua voce pacata, mi guida attraverso il procedimento della meditazione e dell'assimilazione del chakra eremitico. Ogni parola è un invito a fondere la mia essenza con quella della natura circostante. Seguo le istruzioni, chiudendo gli occhi e concentrando la mia consapevolezza sul respiro. L'energia del Monte Myoboku risponde al mio invito interiore, avvolgendomi in un abbraccio etereo. L'eremita mi incoraggia a sentire la connessione, a percepire come il mio chakra si fonde con l'energia del luogo. Con un respiro profondo, inizio ad assorbire l'energia naturale e a immettere quello mio personale nella lastra sotto di me. La lastra, ora viva di chakra, diventa il fulcro della mia stabilità. La sensazione è intensa, come se il mio corpo diventasse un ponte tra la terra e il cielo. Tuttavia, la perfezione rimane un obiettivo lontano. I primi tentativi di mantenere la connessione sono fragili, il mio chakra oscilla come una fiamma incerta. L'anziana, con la sua comprensione, osserva i miei sforzi e le cadute con un sorriso indulgente. In un momento di distrazione, il mio chakra perde la sincronia con la lastra. La sensazione di cadere è inevitabile, e il suolo erboso si avvicina rapidamente. Shima, però, interviene con un colpo deciso, bloccando il mio processo di caduta.
    << La concentrazione è la chiave, Azula. Non temere le cadute, impara da esse. >>
    Sussurra, il suo tono un mix di saggezza e gentilezza. Mi ritrovo nuovamente sulla terra ferma ad osservare confusa ma determinata il pilastro e la lastra. Tuttavia, qualcosa inizia a mutare dentro di me. Una strana sensazione, simile a un formicolio, si diffonde attraverso il mio corpo. Le dita delle mani diventano palmi larghi e unghiate, mentre le gambe si accorciano. Mi avvicino ad una pozza d'acqua lì vicina e mi specchio, urlando. Il mio corpo si contrae e allarga, assumendo la forma di un rospo.
    << Cosa diamine sta succedendo?! Gra, gra... com'è possibile?! >>
    Shima, anziché esprimere preoccupazione, scoppiando in una risata profonda, commentando con allegria, con occhi ridenti.
    << Ecco cosa accade quando il chakra naturale non trova la sua armonia in te >>
    Mi guardo le mani ormai trasformate in zampe e provo a emettere un suono simile a delle parole ma escono solamente gracidii. Shima, con la sua consueta tranquillità, mi spiega il significato di questa trasformazione.
    << Se non vi è armonia dentro te per controllare il chakra naturale, avviene questo. Ti trasformerai lentamente in un rospo fino a quando non ti pietrificherai per sempre. >>
    Con un colpo di bastone leggero ma deciso, tocca il mio corpo in procinto di mutazione. Un'immediata sensazione di smarrimento mi invade, e sento il mio corpo reagire all'impulso di Shima. Il chakra eremitico mal assimilato viene respinto dal mio corpo in un'esplosione di luce tenue.
    << Ma per tua fortuna ci sono io con te. La forza del Monte Myoboku è delicata e richiede rispetto. >> spiega mentre la luce svanisce.
    << Se non impari a sincronizzare il tuo chakra con la natura, rischierai di perdere il controllo su te stessa. Per oggi basta così. >>
    Dopo settimane di tentativi, cadute e trasformazioni, finalmente raggiungo il punto in cui riesco a mantenere l'equilibrio sulla lastra posta sulla cima della colonna. Il mio corpo si adatta al ritmo della meditazione e all'assimilazione del chakra eremitico, poco per volta, creando una connessione stabile con l'energia naturale. Sotto l'occhio attento della mia insegnante, mi siedo sulla lastra, sentendo la solidità dell'energia eremitica sotto di me. La sensazione è trionfante, un testimone tangibile dei progressi compiuti attraverso la pratica costante. La ranocchia, con il suo sorriso compiaciuto, conferma il mio successo.
    << Brava piccola Scimm... Rospetta! Questo è solo l'inizio del procedimento di assimilazione del chakra naturale. >>
    Apro gli occhi di botto e completamente confusa dalle parole della Nonnina, e come un siparietto comico casco a terra ed inizia a mutare il mio aspetto. Un semplice tocco e torno normale. Il rospo ride.
    << Te l'ho detto. E' più facile a dirsi che a farsi. Hai visto? Non hai appena perso la concentrazione hai iniziato a trasformarti. Direi che riesci a controllare il chakra eremitico, mmh, sì! Dieci, quindici percento. >>
    Una stima abbastanza bassa che per un attimo mi fece demotivare, ma non arrendermi. Allorché riprendo nuovamente il procedimento, scalo il pilastro e mi siedo sulla passerella. Mentre immergo la mia coscienza nell'energia naturale, affronto le tempeste emotive che si ergono come ombre nel chiarore eremitico. Paure radicate nell'oscurità del mio essere emergono, danzando nel flusso costante di energia. La paura di non essere all'altezza si manifesta come un vortice oscuro, un tumulto di dubbi che si agita nel mio cuore. La figura di un passato tormentato emerge, una versione giovane di me stessa, con gli occhi che riflettono insicurezza e paura. L'ombra delle catene politiche si materializza come spettri silenziosi che hanno l'aspetto dei miei cari, una rappresentazione delle trame e degli inganni che potrebbero segnare la mia vita. Queste visioni, seppur non reali, rievocano il timore di essere manipolata, di perdere il controllo della mia vita.
    "Io non sarò schiava!"
    La paura di non rispettare i miei desideri e la mia vera natura si manifesta come una selva intricata, rami intrecciati che oscurano il percorso. In questo labirinto di incertezza, vedo il riflesso di me stessa in cerca di chiarezza, di una via attraverso le insidie dell'autoinganno. Mentre navigo tra queste visioni, l'eremita saggio del mio passato appare come un faro nella tempesta. La sua presenza irradia saggezza e confusione nel mio cuore.
    "Chi sei tu?!"
    Provo a tendere una mano ma il buio avvolge tutto e la paura di cadere di nuovo si fa presente. Questa volta, però, la caduta diventa un volo, un'ascesa verso la consapevolezza e il controllo del mio destino. Una volta a terra Shima mi osserva bene e sorride perché assumo i tratti distintivi della modalità eremitica. Gli occhi da rospo gialli, simbolo della connessione con gli insegnamenti ricevuti, si aprono nella mia visione interiore. Un trucco arancione, come un sigillo di saggezza, appare sugli occhi, rivelando una nuova comprensione. Ma il tutto dura per circa una manciata di secondi.
    << Brava Azula. Finalmente il tuo corpo si sta abituando a questa energia! Non ti sei trasformata. >>
    Dopo il successo iniziale nell'entrare in modalità eremitica, le giornate si riempiono di tentativi e fallimenti, creando un intricato mosaico di sfide. Ogni volta che incappo in una difficoltà, la mia frustrazione cresce, alimentata dalla sensazione di non essere all'altezza del potenziale che questa modalità offre. Un pomeriggio, quando gli alberi e tutto ciò intorno sono avvolti dalla luce dorata del crepuscolo, mi avvicino a Shima con il peso della mia confusione. << Nonnina, >> inizio con sincerità, << mi sento persa. Questa modalità eremitica sembra oltre la mia comprensione. Cosa sto facendo di sbagliato? >>
    Shima, con uno sguardo che riflette un'antica saggezza, riconosce la mia frustrazione.
    << Azula, la tua insicurezza è comprensibile. La via dell'ascetismo richiede pazienza e auto-comprensione. Ma cosa è che ti tedia, in particolare? >>
    La guardo con un cenno di confusione, e chiudendo gli occhi annaspo nervosamente le mani sopra la testa, grattandola.
    << Non so, forse è la sensazione di non avanzare abbastanza velocemente, di non cogliere appieno l'essenza di questa pratica. >>
    Lei sorride, una smorfia gentile che nasconde una comprensione profonda.
    << Scimmietta, spesso il nostro desiderio di progredire ci fa dimenticare il valore stesso del percorso. La tua ansia è una barriera che ti impedisce di assaporare appieno ogni istante di questo percorso. Lascia che il tempo scorra come l'acqua di un ruscello, e troverai che il progresso arriva quando meno te lo aspetti. >>
    Con le sue parole, la Sensei non solo risponde alla mia richiesta di guida ma pone le fondamenta per una profonda riflessione. Nel susseguirsi dei giorni, imparo ad accogliere l'incertezza come parte integrante del mio viaggio, abbracciando il processo di apprendimento con una mente aperta e un cuore leggero. Giorni di riflessione si trasformano in settimane di pratica costante, e finalmente, come una rosa che sboccia, riesco nuovamente ad entrare in modalità eremitica. La mia determinazione si rinnova, alimentata dal fuoco interiore che non conosce scoraggiamento. Nel primo successo, l'assimilazione del chakra naturale è un processo coinvolgente, uno sposalizio con il mondo. Mentre mi siedo sulla lastra, chiudo gli occhi e concentro la mia mente. Sentendo il battito della Montagna come il mio stesso cuore, inizio a respirare profondamente. Il chakra, fluido e potente, risponde alla mia chiamata interiore. Immagino di assorbire l'energia circostante attraverso ogni poro della mia pelle, come se diventassi un tutt'uno con l'atmosfera vibrante del monte. La trasformazione inizia gradualmente, i tratti distintivi della modalità eremitica emergono con grazia, gli occhi, ora tinti di un giallo intenso, alimentati da questa connessione intensa con la natura. Il viso sereno, i ghirigori arancioni ed i lineamenti rilassati: sono in armonia con la natura circostante. Ogni respiro è un'ode alla fusione tra il mio spirito e il flusso eterno del monte. Le successive volte, l'assimilazione del chakra eremitico si trasforma in un'esperienza straordinaria. Mentre mi immergo nella corrente invisibile del chakra eremitico, la mia percezione si estende oltre il limite del mio corpo. Inizio a discernere il flusso di energia degli esseri viventi intorno a me. Ogni pianta, ogni creatura, emana un'aura di vitalità che si intreccia con l'energia del Monte Myoboku. In questo stato di connessione profonda, la mia consapevolezza si amplifica. Avverto due potenti chakra avvicinarsi, come due fiamme ardenti nel vasto panorama di energia. La loro presenza è intensa, ma non minacciosa. Come uno spirito, mi aprono le porte a una consapevolezza più ampia, unendo la mia essenza a quella pulsante di tutto ciò che vive. Dopo qualche istante, i due potenti chakra si materializzano in forma fisica. Shima e Fukasaku emergono dall'ombra dell'energia circostante.
    << Vi avevo già percepiti. >> dico con un sorriso, rivelando il mio stato di connessione profonda con il chakra.
    << Non sapevo che foste voi, ma due potenti presenze che si muovevano con la grazia del vento verso la mia posizione. >>
    Con stupore entrambi i rospi mi guardano stupefatti. Fukasaku inizia a tremare e Shima si commuove, toccando la spalla del marito.
    << C'è riuscita per davvero... >> Commenta a bassa voce il rospo, in tal modo da non poterlo sentire se non la compagna lì vicino.
    << Sì, caro mio. Una nuova Asceta è comparsa. >> Conclude Shima, asciugandosi le lacrime dal viso. Con un aggraziato balzo, scendo dal pilastro, atterrando leggermente sul terreno soffice del prato sotto di me. Mi avvicino ai due anziani saggi con passo sicuro, il mio sguardo ancora permeato dalla potenza scoperta. L'aria intorno a me sembra vibrare di una energia rinnovata, e il suolo sotto i miei piedi risponde con la delicatezza di una foglia al vento. Mi abbasso verso di loro e li osservo donandogli un sorriso.
    << Nonnina, Nonnino. Tutto bene? >> E' la prima volta che chiamo Fukasaku con quel vezzeggiativo, e non sembra pesargli più di tanto, forse per lo shock che sta vivendo -a mia insaputa-.
    << Benvenuta tra noi, Azula. >> accoglie la Nonnina con un sorriso caldo, la saggezza nei suoi occhi, ed il bagliore, riflette il rispetto per il mio progresso. Fukasaku, con la sua piccola postura maestosa, annuisce in segno di approvazione.
    I giorni trascorrono come una sinfonia di pratica continua, dove il mio corpo e il chakra si fondono in un balletto armonico di movimenti. Nel fitto della foresta, sfrutto la presenza dei cloni per amplificare l'allenamento, moltiplicando la mia presenza come foglie danzanti nel vento. I cloni, come ombre mutevoli della mia presenza, si mescolano armoniosamente con l'energia naturale circostante. Mentre io eseguo i miei calci nell'aria, le copie sono in fase di meditazione incamerando così energia al posto mio. La sensazione è eterea e, al contempo, tangibile. Quando i cloni si dissolvono, rilasciano nell'aria una scia di chakra eremitico, un regalo della natura che si fonde con la mia essenza. Ogni particella di energia naturale è come un balsamo per il mio spirito, una ricarica che permea il mio essere di vitalità e forza rigenerante. Le sensazioni sono difficili da descrivere con parole comuni. È come essere avvolti da una brezza leggera, ma questa brezza è carica di un potere sottile e ristoratore. Il mio corpo e la mia mente si sincronizzano con l'energia del mondo.
    "Come mi sento bene... quindi è così trovarsi in pace con se stessi ?"
    Quando il chakra eremitico si riversa su di me, provo una sensazione di completa fusione con la natura, come se le linee tra il mio corpo e l'ambiente circostante si dissolvessero. Ogni movimento è un'estensione del mio spirito, una danza fluida di calci precisi, piroette aggraziate e balzi scattanti. La forza rigenerante del chakra eremitico si manifesta in ogni gesto, conferendo una potenza senza sforzo ai miei attacchi. Le piroette diventano un vortice di energia, i calci risuonano come tuoni nel silenzio, e i balzi sembrano sfidare la gravità stessa. Con leggerezza sovrumana, i miei piedi toccano a malapena il suolo. Ogni balzo è un'esplosione di energia, una fusione tra la forza naturale e la mia volontà. L'aria intorno a me vibra mentre attraverso la terra con una serie di salti aggraziati, anticipando ogni movimento con la prontezza di un predatore. I calci in modalità eremitica portano con sé una potenza senza sforzo apparente. Ogni gamba diventa un'arma controllata dalla saggezza della natura. Gli arti si muovono come lame affilate, tagliando l'aria con una grazia mortale. Ogni calcio è mirato, preciso, una manifestazione di forza che va oltre la mera abilità fisica. Le piroette diventano un'arte, una coreografia di movimenti fluidi. Il chakra eremitico funge da guida, permettendomi di ruotare con eleganza attraverso l'aria. In modalità eremitica, la mia agilità è amplificata. I balzi acrobatici diventano una manifestazione di pura libertà. Attraverso salti intricati e voli controllati, mi muovo attraverso l'ambiente circostante con la grazia di una creatura della foresta. Ogni balzo è una dichiarazione di supremazia accompagnata dal colpo di frusta del mio calcio.
    "Come potrei chiamarlo? Dinamic Kick? Nah... non mi piace. Troverò un nome più avanti, ancora è incompleta."
    Dopo giorni di intenso allenamento marziale in modalità eremitica, ho raggiunto nuovi livelli di maestria e controllo. La natura circostante ha riversato la sua saggezza nel mio spirito, e ora, con un sorriso soddisfatto, posso utilizzare questa forma potenziata con una maggiore comprensione. Sotto la guida dei Nonnini, ho appreso che il massimo numero di cloni che posso creare in modalità eremitica è di due. Ogni clone è un riflesso della mia forza e connessione con l'energia naturale. Questo limite, anche se apparentemente modesto, è dettata dalla quantità e qualità del chakra che dispongo. Seppur con l'allenamento la mia connessione col chakra è aumentata, non ne ho abbastanza per gestire cloni, assimilazione dell'energia e sfruttarli addirittura in combattimento. Inoltre, la durata massima per ogni sessione in modalità eremitica è di quindici minuti. Questo periodo temporale è un equilibrio delicato tra sfruttare appieno il potenziale dell'energia naturale e mantenere la stabilità fisica e mentale. Ogni istante in questa forma intensificata è prezioso, e durante quei quindici minuti, dovrò impegnarmi a fondo per fronteggiare i miei avversari.
    << Azula, c'è qualcosa che dovresti sapere sulla tua modalità eremitica. >> esordisce, per la prima volta dandomi dei consigli, Fukasaku. Alzando il sopracciglio osservo il vecchio rospo saggio.
    << Dimmi tutto Nonnino. >>
    << Noto che sei dipendente dai cloni. Seppur utili in battaglia se decidi di sfruttarli in modalità eremitica, il tempo che puoi mantenerla si riduce. >>
    Con espressione interrogativa e delusa, allargo le braccia per poi ricompormi ascoltando attentamente le parole del ranocchio.
    << Come? Spiegati meglio. >>
    << Immagina che hai un massimo di quindici minuti in modalità eremitica. Ogni clone che usi in quella forma ridurrà il tempo complessivo di tre minuti. >>
    << Quindi, se uso due cloni, avrò solo nove minuti? >>
    << Esatto. Ogni clone diviso significa meno tempo per te nell'energia naturale. È una sorta di scambio, vedi? >>
    Con fare pensieroso poggio due dita sotto il mento e ragiono insieme al mio interlocutore.
    << Capisco. È come se il costo dell'uso dei cloni fosse il mio tempo in modalità eremitica. Non è un prezzo basso. >>
    Per la prima volta vedo Fukasaku sorridere, ma non un ghigno malevolo bensì un sorriso saggio e composto.
    << Esatto, giovane eremita. La saggezza sta nel bilanciare il potere con la prudenza. Ora, è una scelta che dovrai fare. >>
    Osservo sbalordita quel bellissimo sorriso, sì segnato dal tempo, ma che rincuora pure le anime più spezzate.
    << Credo che dipenderà molto dalle situazioni. Ma cercherò di studiare a pieno ogni situazione. >>
    Il vecchio respira ed annuisce. << Ricorda, l'equilibrio è la chiave. >>
    Shima, lì vicino da un colpo sulla nuca al marito per poi scoppiare in una risata mista ad un pianto di gioia. Io con curiosità e confusione osservo la scena, cosa reciproca da parte dell'anziano saggio.
    << Finalmente ti sei ripreso Fuka-chan. E' da anni che bofonchi come un vecchio. Eri come uno spettro di te stesso. Forse, questa ragazza, ha portato un po' di vivacità persa in questi luoghi. Grazie Azula, davvero. >>
    Brividi scorrono su tutto il mio corpo e quasi mi commuovo pure io ascoltando quelle parole. Sorrido in maniera impacciata.
    << Nono, suvvia. Sono io a dovervi ringraziare. Senza di voi non avrei mai compreso cosa sia essere un Asceta. Ho ancora molta strada da dover fare. >>
    << Esattamente! Ancora non sei minimamente ai livelli dei due Asuka! Ergo allenati! Il prossimo step sarà affrontarmi! >>
    La notizia che dovrò affrontare un combattimento contro Fukasaku mi lascia in un misto di emozioni. Inizialmente, un velo di confusione si posa sulla mia espressione, il mio sguardo cerca di decifrare se ho compreso bene. Stupore si dipinge sul mio volto, poiché l'idea di scontrarmi con un essere così sagace e potente è al tempo stesso avvincente e inaspettata. Tuttavia, a poco a poco, la confusione cede il passo a un'emozione più intensa. Un fuoco interiore si accende dentro di me, un mix di determinazione e eccitazione. La prospettiva di dimostrare le mie abilità contro Fukasaku suscita in me una fiamma di adrenalina. Non è solo un confronto fisico, ma una sfida che va al di là dell'aspetto marziale, un'opportunità di mostrare quanto ho appreso e quanto posso crescere in questo ambiente intriso di saggezza e mistero. La consapevolezza di questa opportunità mi inietta una nuova energia, pronta a esplodere nel combattimento imminente.

    Edited by Askëladd - 8/12/2023, 12:33
     
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    Azula contro Fukasaku



    << Allora, giovane eremita, sei pronta a vedere cosa un vecchio rospo come me può fare? >>
    Esordisce in maniera beffarda il vecchio bastardo saggio eremita. Io con tutta sicurezza sorrido e lo affronto al mio meglio. Iniziamo lo scontro, e Fukasaku si dimostra agilissimo. Utilizzando un semplice ramo, schiva i miei primi calci con una destrezza sorprendente, e mi bacchetta con una forza inaudita. La sua abilità nel muoversi è quasi ipnotica, e ogni mio tentativo di colpirlo sembra vanificato. Lui sorride e mette in pratica la sua conoscenza.
    << Non male, ma devi imparare a leggere il movimento, Azula. La forza è nulla senza intelligenza. >>
    Mentre parla, io cerco di osservare attentamente i suoi movimenti. Il ramo si muove con una grazia quasi eterea, e la mia mente cerca di cogliere la trama nascosta di ogni suo gesto. Con un improvviso scatto, lancio un calcio mirato alla sua sinistra, ma Fukasaku lo schiva con un rapido movimento laterale del ramo. Ridendo continua a commentare in maniera saccente. Il suo modo di spiegare è totalmente diverso rispetto a quello di Shima.
    << Ci sei quasi, Azula. Ma vedi, la tua mente deve essere in armonia con il tuo corpo. >>
    Mentre le sue parole risuonano, decido di seguire il suo consiglio. Chiudo gli occhi per qualche minuto, immergendomi nella mia Modalità Eremitica. Sentendo l'energia naturale fluire attraverso di me, riacquisisco un senso più profondo del mio corpo e dell'ambiente circostante. Il vecchio col bastone dietro la schiena fa cenno con la sua zampa di avvicinarmi, in segno di provocazione.
    << Forza, fatti sotto! Vediamo quanto hai imparato. >>
    Riaprendo gli occhi, provo nuovamente a colpire Fukasaku. Questa volta, il mio calcio sembra seguire una traiettoria più fluida, più in sintonia con la danza dell'energia naturale. Il vecchio con un movimento leggero blocca il colpo ed un'onda d'urto esplode avvolgendo l'erba e le piante intorno.
    Lo scontro continua, e mentre i calci si susseguono, la danza tra il vecchio rospo e la giovane eremita diventa sempre più intensa. La mia Modalità Eremitica inizia a fondersi con i movimenti, creando una sinfonia di forza e grazia. Fukasaku, anche se sorpreso, continua a dimostrare la sua abilità nel contrastare ogni mio attacco con il suo modesto ramo. L'epica danza tra me ed il Nonnino raggiunge il suo culmine. Calci, movimenti agili, e il fruscio dell'energia naturale che ci avvolge diventano uno spettacolo travolgente. La Modalità Eremitica ha infuso una potenza straordinaria nei miei attacchi, ma anche Fukasaku dimostra una maestria eccezionale nel contrastarli. In un momento di fervore, un calcio ben coordinato sembra mettere fine allo scontro. Tuttavia, improvvisamente, sento un calo nell'energia intorno a me. La Modalità Eremitica si dissolve, e mi ritrovo improvvisamente vulnerabile. Il vecchio rospo sorride e mi da un vigoroso colpo sulla nuca.
    << Ahia! Ma perché?! Cosa è successo? >>
    Il vecchio rospo inizia a ridere sguaiamente.
    << Saresti già morta in uno scontro reale. Nemmeno ti sei accorta che hai consumato il tempo. La Modalità Eremitica richiede concentrazione costante. Se perdi la sincronia con l'energia naturale, la sua potenza diminuisce. >>
    Realizzo di non essermi accorta immediatamente di aver concluso le energie. Fukasaku, con il suo solito sorriso beffardo, mi spiega le sfumature della tecnica.
    << Deve esserci un'armonia perfetta tra te e l'energia naturale. Hai assimilato solo una piccola parte di essa, ma con il tempo e la pratica, potrai mantenere la Modalità Eremitica per periodi più lunghi. >>
    La sua spiegazione mi aiuta a comprendere la delicatezza di questa tecnica. La strada verso la maestria eremitica è lunga, ma sono pronta ad affrontarla con ogni fibra del mio essere.
    << Adesso basta rimuginare. Andiamo a mangiare. Chissà che cosa ha preparato Shima. >>
     
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    Il Cimitero dei Rospi



    Qualche giorno più tardi Fukasaku mi conduce tra piccole statue a forma di rospo. Dopo un pranzo tranquillo, la luce del sole filtra attraverso le foglie, creando un gioco di ombre danzanti sul terreno. L'atmosfera è serena, con il cinguettio degli uccelli e il fruscio leggero delle foglie. La solennità del luogo è palpabile, e il vecchio rospo saggio mi spiega che si tratta del cimitero degli eremiti. Ogni statua racconta una storia di sacrificio, di coloro che, in passato, hanno fallito nel diventare eremiti o che, spinti oltre i limiti, hanno pagato un prezzo troppo alto.
    << Azula, questo è il cimitero degli eremiti. Ogni statua rappresenta un individuo che ha cercato di padroneggiare la Modalità Eremitica. Alcuni hanno fallito, altri hanno pagato un prezzo troppo alto, perdendo la loro umanità, e mutando il loro aspetto in una di queste statue che vedi. >> Spiega Fukasaku con solennità ed un pizzico di amarezza nella sua voce. Le piccole statue a forma di rospo mi catturano l'attenzione. Osservo attentamente quei luoghi e mi tornano in mente le parole di Shima, pronunciate durante gli insegnamenti della Modalità Eremitica. Le sue avvertenze risuonano nella mia mente, ricordandomi del rischio di trasformarmi in rospo e, peggio ancora, di congelarmi in una statua di pietra.
    << Shima mi ha avvertita delle implicazioni di questa pratica. Ma non mi aspettavo di trovare così tante statue qui, tutte raggruppate come un memoriale. >>
    Fukasaku, con occhi saggi, osserva il cimitero. Poi, con un gesto rispettoso, indica le statue.
    << È importante, Azula. Questo luogo è un promemoria di chi è passato via. Spetta a noi, che siamo ancora in vita, ricordare e onorare la loro memoria. Ognuna di queste statue rappresenta una memoria, anche se non conosciamo i nomi o le storie di coloro che sono diventati parte di questo luogo. È il nostro compito, come vivi, onorare il loro passato e imparare dalle loro esperienze. >>
    L'atmosfera del cimitero diventa ancora più solenne, mentre riflettiamo sul significato profondo di questo luogo e sulla responsabilità di preservare la memoria di coloro che sono venuti prima di noi. Mentre osserviamo le statue nel cimitero degli eremiti, una luce particolare bagna una di esse. La luce del sole, filtrando tra le foglie, sembra concentrarsi su quella statua, aggiungendo un tocco di misticismo al luogo. La figura pietrificata, immersa in quella luce dorata, sembra prendere vita, seppur solo per un momento fugace. È come se la memoria di chiunque essa rappresenti fosse sottolineata da un raggio di luce divina, un tributo silenzioso a coloro che sono venuti prima di noi. Seppur non sia abituata alla preghiera, decido di donare un pensiero a questi eremiti ormai pietrificati. Con il cuore aperto, rendo omaggio a chi ha percorso il difficile cammino prima di me. In questo momento di serenità, sento una connessione con il passato e un rispetto profondo per coloro che hanno sacrificato la propria forma umana in nome della ricerca eremitica. Fukasaku, accanto a me, condivide il silenzio e l'omaggio a questi antichi maestri. È un gesto semplice ma significativo, un modo di ricordare e onorare chi ha contribuito a plasmare la conoscenza eremitica nel corso dei secoli. Con il cinguettio degli uccelli Fukasaku, con tono grave mi dona un insegnamento:
    << Non morire. Rispetta te stessa e la natura e non vacillare mai. Seppur il caos del mondo ti sembra più forte, ricerca sempre l'equilibrio. >>
     
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