Posts written by Leeroy Gorshmit

  1. .
    Sembrava impossibile, ma finally richiedo per la terza volta credito per il 6° metodo. Li ho radunati casa per casa e sono ripartito con il conteggio da dove mi ero interrotto con la richiesta per il secondo credito, che metto sotto spoiler per facilitare il controllo.
    CITAZIONE (Leeroy Gorshmit @ 9/7/2014, 23:06) 
    Visto che il primo credito col sesto metodo lo richiesi che ancora non era stato aperto questo topic inserisco prima i link dei primi quaranta post e poi i successivi, l'ordine cronologico non sarà esatto poichè non essendomelo segnato non ricordo fino a che punto fossero stati usati i post per il credito precedente

    Credito già assegnato:
    Ristorante della famiglia Hayame: 15 post da Qui a Qui
    Casa di Ryu Izu: 13 post da Qui a Qui
    Casa Yume Rakuen: 5 post da Qui a Qui
    La casa di Tae: 7 post da Qui a Qui

    Credito ancora da assegnare:
    Dojo (palestra): 4 post da Qui a Qui
    Casa Yukio Tanaka: 8 post da Qui a Qui
    Casa Oni-Baku: 12 post da Qui a Qui
    Casa Supaku Handarou: 13 post da Qui a Qui
    Tenuta Mitarashi: 43 post da Qui a Qui

    Richiedo quindi l'assegnazione di un secondo credito con il sesto metodo =)
    Grazie a chi se ne occuperà =)

    Edit Mr.U: faccio io


    CITAZIONE
    1 Casa Agony Twin
    2 - 12 Tenuta Mitarashi
    13 - 16 Casa Yukio Tanaka
    17 - 23 Casa Supaku Handoru
    24 - 59 Toragakure
    60 Il rifugio di Iwagakure
    61 Casa di Okami Yotsuki
    62 - 68 Casa Yuzin Asuka
    69 - 77 Dimora Shimura
    78 - 80 Casa Ameki
  2. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Quando finalmente il chakra di Supaku emerse dal terreno, Kaori gli si avvicinò a passo lento. Le membra un po' intirizzite dal lungo tempo passato seduta immobile.
    "Quando tempo, Kaori, che mi racconti?"
    La ragazza si bloccò ad osservarlo, leggermente basita. Certo si aspettava che l'Handoru non se la passasse proprio alla grande, ma la scena che aveva difronte era qualcosa cui non era decisamente preparata. Sporco e trasandato, l'uomo aveva addosso quello che non era altro che i resti di un vestiario. Il sangue e la sporcizia sul viso ben si sposavano con lo stato generale di trasandatezza. Il tutto spiccava ancora di più se messo in paragone all'aspetto quasi angelico della donna, che sotto alla divisa ANBU indossava un dolcevita scuro e un paio fi pantaloni larghi, che come lei emanavano odore di fresco e pulito.
    "Che cazzo Supaku fai qualcosa, stai sfiorendo!"
    "Non mi avevi detto che il tuo amico è un barbone..."
    "Non lo era l'ultima volta che l'ho visto..."
    Gli occhi eterocromi scorsero l'intera figura dell'albino e la ragazza decise che non c'era minaccia demoniaca che tenesse, la priorità essenziale in quel momento era una doccia.
    "Scusami Supaku. Niente di personale, ma fai ribrezzo!"
    Con quelle dure parole sollevò il palmo destro, da cui subito scrosciò un getto d'acqua che vista la distanza tra i due e l'inclinazione non avrebbe fatto altro che fungere da doccia per l'uomo. Lo sguardo torvo sul volto non rispecchiava affatto quello che provava dentro di sé, volente o nolente l'Handoru era tra le persone con cui ancora aveva a che fare quella che conosceva da più tempo. L'unico vero collegamento con la sua vecchia vita, l'unico ad aver visto seppur da lontano il suo percorso, di certo l'unico ad aver conosciuto la spaurita Kaori Mitarashi chuunin di Kiri, cui aveva probabilmente salvato la vita.
    Le Terre di Nessuno sicuramente portano con sé il potere di cambiare le persone e di certo avevano espresso degnamente quel loro potere anche su di lei, ma certe cose non potevano cambiare e lei di certo non avrebbe mai dimenticato l'enorme debito che aveva nei suoi confronti. Sicuramente non lo avrebbe abbandonato ora che sembrava più che mai essere nel momento del bisogno. Sapeva dal loro ultimo incontro che aveva un certo attrito con il Covo ed era facile presupporre dal suo stato che quelle acredini fossero infine esplose. Anche se era lì per chiedergli aiuto, forse alla fine sarebbe stata lei in un certo senso ad aiutare lui, a dargli una via d'uscita.
    Suihashu - Mano dell'Onda
    Suihashu-ManodellOnda_zpsb4d2d564
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette di concentrare, senza l'utilizzo di sigilli, una consistente quantità di Chakra nel palmo della mano, per poi emetterlo sotto forma d'un getto d'acqua velocissimo, che arriverà al massimo a dieci metri. Non arreca direttamente danni, potendo al massimo scaraventare ad una manciata di metri di distanza un nemico vicino. Lo scopo della Tecnica infatti è difensivo e permette di neutralizzare eventuali Armi Piccole se non addirittura Ninjutsu di livello D. Il getto può essere continuo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    "Abbiamo un sacco di cose di cui parlare amico mio. Intanto però datti una bella ripulita che puzzi di morte a un kilometro di distanza. Qui dentro ci sono dei vestiti pulito, non fare il pudico... Intanto dimmi... Cosa sai dei demoni?"
    Con quelle parole estrasse con la sinistra il foglio di carta sigillante in cui si trovavano i vestiti e lo fece svolazzare in direzione dell'Handoru.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 80


    Edited by Leeroy Gorshmit - 19/4/2024, 20:40
  3. .
    Narrato/Parlato/Pensato/Parlato Altri/Parlato Yuzin/ Parlato Binhai /
    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
    GV7o
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Capisco completamente la tua posizione, Takeshi... Non sto parlando di sedute spiritiche o di entrare in una qualche setta. La mia proposta è molto più semplice e personale."
    Pareva che ci fosse stato un qualche tipo di fraintendimento, Azula non sembrava intenzionata a proporgli l'ingresso in un qualche gruppo di fanatici squilibrati e questa era decisamente una cosa positiva e confortante. Ciò nonostante continuava a parlare di un modo per mettersi in contatto con suo fratello. Un modo che a quanto la ragazza diceva le era garantito da una qualche sorta di potere che aveva sviluppato. L'uomo era piuttosto restio, d'altronde di poche cose era sicuro e una di questa era che prima ci fosse la vita e poi a un certo punto arrivasse la morte e a quel punto nulla più. Il fatto che fosse un procedimento a senso unico e che dalla morte non si potesse tornare era una delle sue poche certezze e di sicuro la fanciulla avrebbe faticato parecchio a farlo vacillare su quel punto. Per un attimo si chiese se in realtà la Shimura non lo stesse prendendo in giro, sarebbe certo stato piuttosto crudele da parte sua, ma quantomeno il tutto avrebbe avuto più senso.
    Mentre l'uomo rimuginava su quell'eventualità, l'altra decisione di passare all'azione e senza proferire parola andò a sbattere tra di loro le mani. Una luce brillante precedette il prendere forma della sagoma eterea di una vecchia che si mise a fissarlo. Colto alla sprovvista Takeshi si spostò all'indietro, andando a ruzzolare dalla sedia. Con una capriola sgraziata rotolò indietro ponendo le mani tra sé e quello che aveva tutta l'aria di essere un fantasma.
    "Ma che cazzo..."
    "Mi chiamo Miyako... Ho vissuto tantissimi anni orsono, in un'epoca lontana e dimenticata. "
    Il volto già pallido di suo dello Yamashita era letteralmente sbiancato e lui sentiva il cuore esplodergli in petto.
    "Che razza di trucco è mai questo?"
    "La decisione è tua, Takeshi... Se pensi che possa essere utile per te, sono qui per aiutarti. Ma se preferisci non farlo, lo rispetto completamente. Il mio unico desiderio è offrirti un po' di conforto in questo momento difficile."
    Le parole della ragazza arrivavano alle sue orecchie come da una dimensione lontana. Lui non riusciva a far altro che concentrarsi su quanto aveva davanti agli occhi. Lentamente la sua mente realizzò la proposta che l'altra gli stava facendo e mentre il cuore ancora palpitava tornò ad ascoltarla.
    "Non c'è bisogno di avere paura, Takeshi... Sono qui per aiutarti, per facilitare il contatto con tuo fratello e permetterti di dire ciò che hai bisogno di dire."
    "Quello... Quello è un fantasma... Quella vecchia... Una volta era viva?"
    Non riusciva a credere alle parole che gli stavano uscendo dalla gola.
    "Tu... Potresti fare questo con mio fratello?"
    Nel dirlo razionalizzò cosa quello potesse voler dire. Realizzò che se avesse accettato avrebbe dovuto confrontarsi con il proprio passato e con quello che era stato da quel momento in avanti. La paura lo invase e una lacrima cominciò a colare a margine dell'occhio destro.

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 79
  4. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Kaori era impaziente. Le dita della mano destra tamburellavano frenetiche sul legno della scrivania e continuava a fissare quel rotolo come se il farlo potesse in qualche maniera accelerare lo scorrere degli eventi.
    "Porco cazzo, Supaku. Leggi quel cazzo di rotolo!"
    Quando aveva lasciato all'albino il rotolo minore per tenersi in contatto non aveva tenuto in considerazione alcuni elementi importanti, il primo era che non avrebbe dovuto perderlo e vista la vita movimentata dell'Handoru non era così scontato, il secondo che ogni tanto avrebbe dovuto guardarlo. Grazie all'utilizzo dei rotoli, Kaori aveva intessuto una rete piuttosto funzionale all'interno delle Terre di Nessuno. Un edificio di Toragakure era stato adibito alle comunicazioni e diverse persone turnavano nella giornata tenendo sotto controllo le decine di rotoli comunicanti con altrettanti legati a tutti i caposquadra e agli avamposti che stava iniziando a creare in giro per le Terre di Nessuno.
    Per comunicare con Supaku avrebbe dovuto strutturare un metodo più rapido, se ne rendeva conto soltanto adesso che stava in trepidante attesa, mentre il rotolo bianco sotto di lei continuava a tacere. Fece un giro intorno alla scrivania imprecando i Kami e quando finalmente dei segni rossastri andarono a comporsi sulla pergamena, non potè trattenere un moto di gioia.
    "Sì cazzo!"
    'Tempismo pessimo'. A quanto pareva Supaku non se la stava passando benissimo, osservando meglio la scritta si accorse che non pareva affatto effettuata con un pennino, al contrario avrebbe detto che l'aveva fatta con un dito, probabilmente con il proprio sangue. Se da una parte le dispiaceva che l'albino versasse in quelle condizioni, dall'altra questo poteva rappresentare per lei una grande opportunità. Una bestia ferita messa all'angolo è ancora più pericolosa, ma d'altro canto sarebbe stato anche più facile riuscire a portare dalla sua qualcuno che non aveva niente da perdere e tutto da guadagnare.
    'Punta del Lupo, 15 Km a sud di Reihou. Tra due giorni.'
    "Due giorni? Ma che cazzo! Non abbiamo tempo Supaku..."
    Kaori imprecò tra sé più volte pensando a cosa fare. Da un lato voleva incontrarlo al più presto perché il tempo stringeva e voleva vederci chiaro su tutta quella storia il prima possibile, dall'altro aveva paura che pressarlo potesse risultare controproducente e magari fargli credere che ci fosse qualcosa di sospetto, soprattutto se di trovava in una situazione difficile. Optò per l'avere pazienza e assecondare le necessità dell'uomo, così tornò a vergare la pergamena con abbastanza grazia da compensare quella che mancava nella risposta dell'altro.
    'Ti aspetto lì, fai più in fretta che puoi!'
    Deglutendo rumorosamente, Kaori si lasciò andare ad un sospiro.
    Ogni qual volta riusciva a risolvere un guaio, sembrava che ne dovesse per forza sopraggiungere un altro. Non c'era mai pace in quelle terre. Rigirò tra le dita il ciondolo verde, continuava a portarlo al collo a monito della responsabilità che le sue scelte implicavano, anche se adesso sapeva non si sarebbe rivelato necessario.
    "Quindi questo Supaku è un nostro amico?"
    "Non lo so... Diciamo che è la cosa più vicina a un amico che ho fuori da Toragakure..."
    "È simpatico?"
    "A modo suo... Ti piacerà!"
    Per tutto il resto della giornata Kaori si occupò di organizzare il villaggio per quando non ci sarebbe stata. L'accordo raggiunto con Matsuda andava in qualche maniera rispettato e così incaricò Yōjirō di occuparsi della situazione, tre squadre di Shugo Rei sarebbero andate al fronte, ma l'ordine tassativo era di non uccidere nessuno tra i ranghi dell'Esercito Ninja se non fosse stato strettamente necessario e il loro obiettivo sarebbe stato quello di sabotare dall'interno le operazioni dei mukenin delle altre associazioni. Dovevano fare molta attenzione e non farsi scoprire.
    Il giorno seguente si svegliò tardi e così come ultimamente faceva più spesso del solito, andò a vestirsi con la sua vecchia divisa ANBU, la maschera sbeccata in borsa. Si armò di tutto punto e raggiunse l'armeria. Supaku era chiaramente in difficoltà ed era certa che portargli qualche dono sarebbe stata una mossa apprezzata. Recuperò dei kunai, dei fumogeni e delle cartebomba. Tutte cose che sapeva gli sarebbero tornate utili. Dopo di che alla stessa maniera si fece portare degli indumenti, un kimono verde oliva con motivi floreali argentati corredato da un umanori e obi grigio scuro, hanjuban e steteco bianchi e un paio di tabi che richiamavano il kimono. Per finire recuperò delle provviste che sarebbero state sufficienti per una persona per qualche settimana
    Soddisfatta dello shopping aveva quindi fatto chiamare Sasuke Nabare, che si era occupato di sigillare in tre foglietti diversi vestiario, armi e cibo, in un ultimo foglietto gli fece poi sigillare l'esorbitante somma di diecimila Ryo, una cospicua parte di quanto erano riusciti a strappare a Matsuda.
    Quando finalmente i preparativi furono pronti si accomiatò dai suoi compagni e andandosi ad infiltrare nel terreno si mosse rapidamente verso la sua destinazione. Arrivò ben prima dell'Handoru e decisamente dovette ammettere che quel luogo rispecchiava il suo nome.
    Sedendosi su quella che figurativamente era la testa del lupo, aprì il suo occhio interiore e si mise in attesa.
    "Guarda che spettacolo, Isobu..."
    "Ricorda il posto in cui ci siamo conosciuti..."
    "Già..."
    La donna rimase a contemplare la vastità che la circondava, effettivamente ricordava un po' le Dune del Nulla, ma preferiva non ripensare a quell'esperienza e alla fine che aveva fatto Kento.
    Con un'espressione preoccupata sul volto rimase in attesa che l'albino entrasse nel suo raggio d'azione per poi andargli incontro.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 78
  5. .

    Una nuova speranza

    oeDzWDG


    Il portone si spalancò lasciando spazio a cinque figure che a passo lento fecero il loro ingresso, guidati dallo stesso Yusuke Uchiha quel che rimaneva dei caduti della Luna sfilò davanti allo sguardo biasimante dei Kage. Alle loro spalle uno stuolo di monaci entrò silenziosamente.
    Guidati da quello che era stato il loro capitano, i reduci si fecero avanti permettendo così ai Kage di scrutarne i volti.
    Per un momento Jinobu venne distratto da quelli che erano i suoi compiti, avrebbe dovuto pensare a un modo per porre rimedio a quel disastro, attrezzare nuovi posti a sedere, procurare le portate aggiuntive, ma l'ingresso dei sei lo attirò con un certo magnetismo. L'eco della loro clamorosa disfatta e delle sue conseguenze aveva raggiunto anche quelle terre e vederli ora riuniti era come vedere i protagonisti di una storia che si era sentita cento volte in cento versioni diverse. Era un po' deluso per la mancanza di alcuni dei protagonisti, ma anche quelle storie lo avevano raggiunto. Il disonore della sconfitta era per molti un fardello importante da sopportare e molti di loro erano caduti in disgrazia nei propri villaggi, additati da tutti come mostri e perdenti. Il Nagasaki era l' unico di cui si avessero notizie certe, non solo il portatore del quattro code aveva deluso il suo Villaggio a Tsuki, ma da quel momento si era come perduto vittima di sé stesso e schiacciato dal peso del potere che portava, fino a che un giorno non lo aveva più trattenuto. I dettagli non erano pubblici, ma pareva che durante lo scontro con un mukenin ai confini con Iwa avesse perso il controllo dello Yonbi morendo di una morte atroce. Nulla si sapeva della fine del quattro code e probabilmente per quello Kirigakure aveva cercato di insabbiare un po' tutto, per non sbandierare ai quattro venti di aver perso l'ennesimo Bijuu dopo lo scandalo di Kaila Bisukosu. Sembrava che la Nebbia non fosse proprio brava a mantenere le proprie armi di distruzione di massa.
    Degli altri Caduti della Luna si sapeva ancora meno, il vecchio pazzo era già fuori di testa prima dell'incidente e pareva fosse sparito dal villaggio in un giorno di nebbia, mentre la spadaccina sanguinaria si era lasciata corrompere dalla sua lama demoniaca.
    Per sua fortuna l'Uchiha era riuscito a rintracciare l'unico ninja di Kumo del gruppo, avere una voce che non venisse dalla Nebbia o dalla Foglia era fondamentale per convincere i Kage più scettici.
    "I demoni rinnegati che vi accompagnano fin dai tempi dei Tsuki hanno servito il Moryou in passato. Ci serve il loro aiuto per riuscire a sconfiggerlo."
    Le parole dell'Hokage erano quelle di chi aveva preparato con cura quella circostanza e che si preparava a vivere il suo momento di gloria. Grazie al suo piano il mondo sarebbe stato salvo e solamente a lui sarebbe potuta andare la riconoscenza da parte degli altri. Quel successo avrebbe rappresentato un'importante svolta nel peso della Foglia negli affari internazionali. Per sicurezza Saburo gli aveva consigliato di dare ordine all'Uchiha di radunare anche i monaci superstiti, quell'uomo era intelligente ed era contento di poter contare sul suo supporto e su quello della sua organizzazione, per quanto gli desse fastidio l'essere lui stesso all'oscuro della maggior parte delle cose che la riguardavano.
    "Il Moryou non si può uccidere, è troppo potente"
    Purtroppo per lui Hiroyuki Senju aveva preso la parola dando voce a quello che il guardiano degli innocenti gli stava dicendo nella testa.
    "Purtroppo, temo che sia così. Anche Baku concorda sul fatto che il potere del Moryou sia troppo grande per poter riuscire a distruggerlo!"
    Un brusio si scatenò all'interno della sala e i leader dei Cinque Grandi Villaggi si trasformarono in scolaretti indisciplinati che lanciavano reciproche accuse o si parlavano l'uno sull'altro. L'Hokage era furibondo e tuonava contro Emon Saburo, l'azione che avrebbe dovuto portargli la gloria si stava rivelando un immane buco nell'acqua. Il Raikage apostrofò Jinsuke che si era permesso di unirsi a quel manipolo di shinobi senza chiedergli l'autorizzazione e gli altri cercavano confronto con i loro seguaci inveendo contro i colleghi di tanto in tanto.
    "Baku suggerisce che esiste una possibilità, il Moryou è imbattibile, ma già una volta sono riusciti a sigillarlo"
    La voce calma e asettica di Yusuke Uchiha risultava quasi fuori luogo in mezzo a tutto quel trambusto, ma il suo contenuto fu sufficiente ad attirare l'attenzione di tutti i presenti. Il seme della speranza piantato dal ninja di Konoha e dal suo demone ebbe però vita breve, perché il Kazekage andò lapidario a stroncarlo sul nascere.
    "I nostri più grandi esperti di Fuuinjutsu hanno lavorato sul frammento del Moryou nel tentativo di sviluppare una tecnica in grado di sigillarne il chakra fin dai tempi dell'incidente nella Terra dei Demoni. In tutto questo tempo non abbiamo ottenuto nessun risultato... Nessun risultato nel sigillare un frammento di quel chakra, come sperate di riuscire a sviluppare qualcosa in grado di sigillare l'intero demone nel giro di qualche settimana?"
    Il realismo del capo della Sabbia cadde come una ghigliottina sull'entusiasmo generale, ma fu a quel punto che timidamente si face avanti quello che era stato nominato come nuovo capo dei monaci.
    Jinobu osservò con curiosità l'uomo che doveva essere di mezza età, ma il cui volto tirato e privo di peli in faccia e sul capo poteva tranquillamente essere quello di un ragazzino, come quello di un sessantenne. In tutta la sua vita non gli era mai successo di partecipare ad un Summit in cui la tensione potesse essere così palpabile, in quei minuti si stavano probabilmente decidendo le sorti del mondo e lui non riusciva a non pensare ai suoi dannati okonomiyaki e a come avrebbero fatto gli ospiti ad apprezzarli se fossero stati serviti freddi.
    "Come saprete il rituale di sigillo del Moryou è andato distrutto durante l'attacco del tempio e nessuno di noi ha le conoscenze necessarie a poterlo riprodurre..."
    La notizia era risaputa a tutti i presenti, ma l'ascoltarla ad alta voce concretizzò il fatto rendendolo reale e confermando che un'altra delle loro poche opzioni era effettivamente impraticabile.
    "Però, potrebbe esserci una possibilità..."
    "Forza, sputa il rospo dobbiamo agire in fretta. Non farci perdere tempo!"
    Le pause teatrali del monaco avevano fatto perdere le staffe addirittura a Mishu Ameki, che normalmente era in grado di mantenere la calma e un atteggiamento rispettoso in quasi tutte le situazioni.
    "Il sigillo del Moryou non è l' unica cosa che il nostro ordine ha il compito di proteggere..."
    Un'occhiata ai suoi compagni che annuirono con il capo incitandolo a continuare a parlare, era facile intuire come ci fosse stata una lunga discussione tra di loro prima di decidere di rivelare l'informazione che avevano custodito segretamente fino a quel momento.
    "Il nostro ordine ha combattuto il Moryou per secoli ed è riuscito a sigillarlo, ma esisteva già quando il Moryou è diventato una minaccia per il mondo. La verità è che è stato il Moryou per primo ad attaccare il nostro ordine per appropriarsi della Tartaruga di Giada..."
    Lasciò che avessero tempo per elaborare le informazioni, se al momento il tutto poteva non sembrare sconvolgente, ben presto lo sarebbe stato per tutti quanti. Fino a quel momento la storia che era stata raccontata loro era che l'ordine fosse nato per contrastare il demone e le cose avrebbero continuato ad essere così se non si fossero trovati in quella situazione disperata, che necessitava di azioni disperate.
    "È una storia che si tramanda dai tempi antichi all'interno dell'ordine. La Tartaruga di Giada è in grado di interferire con la struttura stessa dello spazio e del tempo, se qualcuno riuscisse mai a dominarne il potere arriverebbe a dominare il tempo stesso, è per questo che teniamo da sempre questa informazione nascosta."
    Un mormorio di sorpresa si sparse dai presenti e il Kokage assunse un'espressione corrucciata.
    "Quindi voi siete venuti a chiedere il nostro aiuto mentendoci e nonostante tutto quello che è successo avete continuato a mantenere questo segreto?"
    Il monaco non si scompose e accolse le accuse con un'espressione serena sul volto.
    "Nei secoli le guerre degli uomini hanno fatto più danni di quelle dei demoni. Non potevamo permettere che il mondo venisse a conoscenza di un simile potere. Sapete meglio di me quello che ciascuno dei vostri villaggi sarebbe disposto a fare per poterlo stringere in pugno!"
    A quelle parole i mormorii tacquero e per quanto le parole del monaco fossero state estremamente dure, nessuno avrebbe potuto in coscienza controbatterle.
    "Il vero problema è che la reliquia è stata presa secoli fa. Nessuno in vita sà che fine abbia fatto, ma gli indizi della leggenda ci fanno pensare che sia nascosta all'interno della terra dei Demoni... Se giurate di renderla all'ordine non appena sarà tutto finito, allora vi aiuteremo a trovarla."
    Il silenzio più assoluto si era diffuso nella sala e dopo quella che parve un'eternità fu il Kazekage a rompere l'atmosfera surreale con un ghigno beffardo.
    "Una leggenda! Dovremmo affidare il destino del mondo a una leggenda, ma certo. Abbiamo già perso fin troppo tempo! Mi avete convinto della minaccia del Moryou, ma farò affidamento sui miei ninja per riuscire a superarla, non certo sugli echi di una leggenda del passato. Farò immediatamente ritorno a Suna e preparerò un contingente da guidare personalmente verso Kirigakure. Spero che siate tutti in grado di fare la vostra parte in questo!"
    Le parole lapidarie del Kazekage non lasciarono spazio ad alcuna replica e al contrario trovarono il favore del resto dei Kage, che convennero sulla necessità di fare fronte comune. La coalizione dei cinque villaggi avrebbe creato un Esercito Ninja come non si vedeva da centinaia di anni, tutti e cinque i Kage si sarebbero radunati a Kirigakure sotto la guida del Kokage, che in qualità di veterano avrebbe assunto il ruolo di Comandante Generale. Mentre tutti uscivano dalla sala Kisuke e Kyoshiro si avvicinarono ai monaci accompagnandoli all'esterno. Il Mizukage era stato chiaro con loro due, mentre ancora una volta il coppiere faceva per riempire un bicchiere che non era quasi stato toccato.
    "Noi sappiamo che non possiamo vincere questa guerra. Siete la nostra unica speranza! Portate con voi il resto della scorta e andate coi monaci nel Paese dei Demoni, ci serve quell'artefatto e soprattutto ci serve quel rituale, quando lo avrete ottenuto andate a Tsuki e fate fuori quel dannato demone una volta per tutte!"
    Jinobu in tutto ciò era disperato. Tutti se ne stavano andando e nessuno aveva neanche toccato le sue prelibatezze. Un disastro totale, forse un motivo valido per fare Seppuku, se solo fosse stato un samurai e non un responsabile di sala.
    L'uomo avrebbe avuto modo di riflettere a lungo riguardo a quella debacle e a cosa avrebbe potuto fare per evitarla, ma nel frattempo c'era tutto da sbaraccare e doveva essere lui a guidare i lavori. Ci vollero un paio d'ore per finire di sistemare tutto ed ogni volta che passava dalla cucina e incrociava gli occhi con l'uomo dal naso adunco, un brivido gli passava per la schiena. La delegazione di Konoha era l'unica ancora in circolazione, proprio perché quel tizio aveva l'incarico di pulire le menti dei vari camerieri da tutto ciò che potevano aver sentito. Ad ogni Summit quella procedura richiedeva sempre diverso tempo e quel giorno non fece eccezione, se non per il fatto che a un certo punto il volto dell'uomo assunse un'espressione preoccupata e smise di occuparsi dell'uomo che aveva sotto mano per precipitarsi fuori dalla stanza.
    Il caposala non poteva saperlo, ma quell'uomo rispondeva al nome di Tora ed era uno dei sensoriali più abili di tutta Konoha, fin dall'inizio del summit aveva sempre tenuto aperto il suo occhio psichico, monitorando tutto ciò che succedeva nell'arco di chilometri. In quel preciso momento aveva percepito uno dei camerieri che ancora dovevano passare sotto le sue grinfie scendere le scale, se già era curioso che andasse verso l'umida cantina abbandonata, il suo cuore fece un balzo quando una strana energia oscura, qualcosa con cui non aveva mai avuto a che fare prima, si palesò in quello stesso punto. Il suo cervello fece due più due nel giro di un istante, non poteva che essere qualcosa legato al mondo dei demoni.
    "Saburo, Kagachi cantina del terzo edificio. Subito!"
    La comunicazione mentale era partita insieme alla sua corsa e non appena le parole dell'uomo erano rimbombate nella testa dei rispettivi destinatari, entrambi abbandonarono le loro faccende per scattare in quella direzione. Ci misero meno di un minuto a giungere a destinazione, ma quando voltarono l'angolo del cameriere non restava che il cadavere. Un'ombra scura sopra di lui li guardava sorridendo, le zanne mostruose che a Yusuke ricordarono una versione più matura di quelle che lui stesso aveva ricevuto in dono.
    "Piccoli, patetici... Siete già morti! Siete tutti morti!"
    Con quelle parole l'ombra scoppiò in una macabra risata e si dissolse nell'aria.
    "Che cazzo è successo?"
    Tora era arrivato proprio in quel momento, la fronte madida di sudore per lo scatto e il fiato leggermente accelerato.
    "Scopri subito cosa si sono detti!"
    Saburo impassibile come sempre diede l'ordine ben conscio del fatto che analizzando gli ultimi ricordi della vittima, Tora sarebbe stato in grado di ricostruire cosa fosse successo.
    "Merda, niente da fare. Se l'è ciucciato."
    Quelle parole e la loro spiegazione furono per una volta in grado di far trasalire anche Emon Saburo. Il cadavere del cameriere era stato come svuotato di tutti i tessuti molli, la pelle come un'involucro vuoto a coprire le ossa.

    Edited by Glustrod - 18/4/2024, 21:57
  6. .
    Narrato | "Parlato Matsuda" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    La stanza buia era colma di muffa, umida e fredda. Il perfetto cliché del posto in cui ci si sarebbe potuti aspettare un incontro con un losco soggetto in combutta con le forze del male.
    "Mi sto gelando il culo..."
    Erano lì ormai da un'ora, lei seduta su uno scranno davanti a una scrivania vuota e loro in piedi al suo fianco. Toshiro guardò nuovamente l'orologio, il loro ospite era in ritardo ed era chiaro quanto tutta quella situazione lo stesse particolarmente agitando.
    "Cioè, come ci si può fidare di uno che ti fa stare per un'ora con il culo al freddo?"
    "Hai detto lo stesso mezz'ora fa..."
    "Ah sì? Fanculo lo dico di nuovo, mi sto gelando il culo!"
    "Dovresti smetterla di comportarti da bambino, rendi disonore a Kaori-sama."
    "Gne, gne. Schiavetto del cazzo..."
    "Smettetela, sta arrivando..."
    L'occhio interiore della kunoichi era rimasto aperto durante tutto quel tempo a scrutare l'area limitrofa per assicurarsi che non andassero incontro a spiacevoli sorprese. D'altronde non sapeva cosa aspettarsi da quell'individuo, ma di sicuro qualcosa di brutto.
    "Kaori... Lui è Matsuda."
    L'uomo fece il suo ingresso e decisamente non sembrava il genere di personaggio da cui ti saresti aspettato una trattativa come quella cui sarebbero andati incontro. Il suo chakra era ridicolo, ma la sua impronta trasudava malvagità e rancore. Bastava guardarlo d'altronde per capire che piccolo uomo fosse, pieno di odio e disprezzo per gli altri.
    I baffi gialli e gli occhi porcini, unitamente allo sguardo lussurioso con cui squadrò prima il corpo di Hikari e poi il suo, mossero in lei un moto di disgusto.
    "Trovarvi è stato più difficile di quanto non mi sarei aspettato. Siete piccoli, ma sapete come muovervi..."
    "Credo che nessuno di noi sia qui per chiacchierare del più e del meno..."
    "Oh quanta fretta, siete sempre così vivaci voi ragazzini..."
    A quelle parole Yōjirō socchiuse gli occhi e con il pollice sinistro sguainò di un centimetro la katana. Subito lo sguardo dell'altro si fece più serio, anche se per nulla preoccupato.
    "Dovresti imparare a tenere a cuccia i tuoi uomini. Forse non vi è ben chiaro chi sono io..."
    "Ci è chiarissimo e se eviterai di mancarci di rispetto filerà tutto a gonfie vele... D'altronde sei tu ad avere bisogno di noi e non il contrario."
    L'uomo prese un profondo respiro e si sedette sulla seggiola scalcagnata che gli era stata offerta. L'irritazione in lui era palpabile, non si era nemmeno portato qualcuno di scorta visto che andava a trattare con una signora nessuno. La capetta di un'organizzazione di bassa lega che a quanto pareva se la passava malissimo e per poco non era stata annientata dalle organizzazioni di Maguma di cui una volta faceva parte. Era convinto che sarebbe stato accolto, più i suoi Ryo di lui, come un salvatore e trattato con tutti gli onori e invece si trovava a subire quel trattamento.
    Non poteva credere di essersi ridotto a dover elemosinare l'aiuto di quella feccia, ma d'altro canto l'alternativa era ben peggiore. Aveva promesso mari e monti e adesso doveva assicurarsi di avere tutto il supporto possibile se non voleva rischiare di fare infuriare i suoi committenti.
    "Benissimo allora, giochiamo secondo le tue regole. Le 'persone' con cui lavoro hanno interessi in ciò che sta avvenendo nel Paese dell'Acqua e hanno intenzione di ingaggiare chiunque si renda disponibile..."
    "Quindi tu vorresti che ci unissimo alla guerra contro Kiri?"
    "Puoi vederla così... O puoi vederla come un modo facile per guadagnare diecimila Ryo..."
    Osservò Kaori rimanere in silenzio per un attimo e portare indice e medio destri alla tempia per massaggiarsi dolcemente. La vide deglutire rumorosamente, le pupille dilatate, ma associò la cosa alla difficile scelta che stava prendendo. Non avrebbe mai immaginato che in quell'esatto momento la giovane stesse scavando nei meandri della sua mente per scoprire le sue reali intenzioni e con chi fosse realmente in combutta.
    "Cinquanta mila Ryo e siamo dentro."
    "Cinquanta? Ma tu sei matta, quanti uomini puoi garantirmi per una cifra del genere?"
    "Cinquantamila e manderò a Tsuki qualcuno di valido..."
    Questa volta le pupille a dilatarsi furono quelle dell'uomo, che balbettando cercò di capire a cosa si riferisse la kunoichi.
    "A Tsuki? Ma come fai a..."
    "Prendere o lasciare..."
    "Oh, fanculo. Stai facendo un gioco pericoloso ragazzina, spero che tu lo sappia."
    "Non ti preoccupare, i miei uomini faranno quello che devono... E anch'io!"
    Quando finalmente l'uomo se ne fu andato, la ragazza diede il giro alla scrivania in un moto di rabbia. Nobuyuki l'aveva contattata dopo la battaglia di Teichi per informarla della situazione e lei aveva accettato di fare da spia interna al mercato nero, sapevano che qualcuno si stava muovendo per reclutare uomini, ma non si aspettavano che Sasuke Nabare venisse contattato niente di meno che dall'erede dello Tsuchikage, quell'ometto insulso era però in combutta con forze molto più terribili. Diede istruzione ai suoi uomini di fare ritorno al villaggio il prima possibile, poi andò a fondersi con il terreno per precederli.
    All'arrivo si fiondò nel suo ufficio ed aprì il cassetto della scrivania, un singolo rotolo giaceva solitario al suo interno. Lo aprì e cominciò a scriverci sopra in bella grafia.
    'Supaku, sta succedendo qualcosa di terribile. Ho bisogno di parlarti immediatamente, dimmi dove.'
    Con un profondo sospiro sperò con tutta sé stessa che l'uomo conservasse ancora il rotolo che gli aveva donato e soprattutto che ogni tanto gli desse un'occhiata.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 77
  7. .
    Io e il buon Markodarko97 chiediamo correzione di Codesta missione narrativa di livello A. Faccio presente che è la sua missione per l'ottenimento dell'evoluzione del Rinnegan evoluto e che è la missione in cui narrativamente diviene lo pseudo jinchuuriki del Juubi, motivo per il quale durante la stessa fa riferimento alla scheda prima della sua introduzione.

    It's on me. Spero per voi nelle battute sui pennuti.
    - Halo


    Edited by Halo95 - 20/4/2024, 10:26
  8. .
    Narrato/Parlato/Pensato/Parlato Altri/Parlato Yuzin/ Parlato Binhai /
    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
    GV7o
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Takeshi... capisco il tuo disappunto riguardo al coinvolgimento di mio zio durante quegli eventi. Effettivamente, molte cose strane sono accadute durante quella tragica guerra, e comprendo il tuo senso di ingiustizia riguardo alla sua gestione della situazione."
    Il biondo sospirò, sapeva perfettamente dove sarebbe andata a parare la ragazza. Erano ormai troppi anni che era sempre la solita solfa. Tutti partivano con un 'ti capisco', 'posso solo immaginare quello che hai passato', 'mi rendo conto che tu debba aver sofferto molto', ma erano tutte cazzate. Nessuno di loro capiva, nessuno di loro immaginava, nessuno di loro si rendeva conto. Tutti, nessuno escluso, seguivano quelle frasi del cazzo con un 'ma'. 'Ma la guerra', 'ma la politica', 'ma i ninja'. Si era rotto il cazzo di quei 'ma' e anche di sbagliare a giudicare le persone. Per un momento la kunoichi le era sembrata poter essere una persona diversa, ma alla fine anche lei era arrivata all'incipit che portava sempre a quell'immancabile 'ma'. Quantomeno doveva ammettere che si stava impegnando, aveva accumulato tutto il repertorio di frasi anticipatorie del 'ma fatti furbo' e le stava impilando l' una sull'altra. Addirittura era arrivata a tirare fuori il 'se c'è qualcosa che posso fare', grande classico mai fuori moda. Poi alla fine arrivò il fatidico momento e mentre gli carezzava la mano partì con la stoccata.
    "Takeshi... So quanto ami tuo fratello e quanto desideri rivederlo una volta di più. Voglio farti sapere che, se lo desideri, c'è un modo per poterlo incontrare ancora una volta, per potergli parlare e trovare un po' di pace interiore."
    "Senti lo so benissimo che il ruolo del
    ... Scusa?"

    Le parole della giovane lo avevano spiazzato. Decisamente non era qualcosa che si sarebbe aspettato di sentire uscire dalle sue labbra. La proposta di incontrare un'ultima volta suo fratello era qualcosa che ancora nessuno gli aveva mai fatto. Si chiese dove volesse arrivare la ragazzina con tutto ciò e quale fosse il suo obiettivo.
    "Hem... Ok, senti bella... Io apprezzo molto, ma non ho mai posto molta fiducia in sedute spiritiche e roba simile... Senza offesa eh, ma credo siano un po' delle truffe... Sai non ho interesse a entrare in una setta o giù di lì. Niente di personale eh, ho già provato e non è andata bene, diciamo..."
    Tutto si sarebbe aspettato quella mattina, tranne che Asula lo invitasse ad entrare in una qualche setta di sciroccati che credono ai fantasmi e al parlare con i morti. La ricordava come una ragazza assennata e piuttosto pragmatica, cosa le era successo dal loro ultimo incontro per far sì che diventasse succube di una qualche ideologia del genere? Proprio non lo sapeva, ma di certo non intendeva fare la fine che aveva fatto l'ultima volta che un bel musetto di una setta lo aveva abbordato portandolo a vivere uno dei momenti più tremendi della sua vita.
    "Col cazzo che torno a vivere in un fienile!"
    All'inizio era anche stato divertente, riti orgiastici orifizi violati e da violare ad ogni ora del giorno e della notte in una sorta di limbo fuori dal mondo, dove tutti seguivano la propria libertà. Poi erano arrivati i sacrifici e la gonorrea e lì aveva capito che non era il suo posto. Aveva dovuto malauguratamente sgominare tutta la setta per evitare che continuassero a far soffrire altra gente e la gonorrea nonostante gli antibiotici gli era rimasta a lungo come monito a diffidare da simili situazioni.

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 76
  9. .
    CITAZIONE



    L'enorme statua del Gedō Mazō compare sul campo di battaglia e a malapena è in grado di muoversi all'interno dei confini della grotta. Un'espressione di panico si dipinge sul volto di Nomikawa. L'uomo sa perfettamente cosa è in grado di fare quella specifica evocazione, ma non riesce a credere che il Rosso sia così pazzo da provare a azzardare una cosa del genere. Il corpo della bambina torna ad assumere un aspetto umano e improvvisamente smette di librarsi per aria, cadendo a terra con un tonfo. Una colonna di energia divampa dalla sua bocca e i nove dragoni di energia del Gedō si avventano in parte sul suo corpo e in parte sulla colonna di energia. Entrambi gli shinobi vivono quel momento come una situazione di stallo. Un ultimo disperato tentativo di salvezza da parte di Kaede, la speranza di non veder vanificato il proprio sacrificio da parte del Nara. Il processo sembra interminabile e i due uomini si fissano negli occhi senza dire una parola. Il corpo della bambina giace immobile a metà strada tra loro e gli unici rumori presenti, tremendi e rimbombanti, sono le grida del Gedō e il rumore dell'energia demoniaca che cerca di fuggire dalla bimba e di venire assorbita dai dragoni azzurrognoli.
    Nessuno è in grado di quantificare quanto tempo è passato, quando finalmente succede qualcosa. L'energia spuria smette di uscire dal corpo della bimba e qualcosa di strano succede al Gedō Mazō, piccole crepe si aprono lungo la sua superficie, sempre più ampie e all'improvviso i dragoni di chakra esplodono in mille frammenti bluastri. Mentre l'evocazione è costretta a ritirarsi in un enorme sbuffo di fumo, l'energia si libera e inizia a vorticare come un tornado nero di furia. Kaede è impaurito, non aveva mai visto nulla di simile e non sa come comportarsi. Lasciandosi cadere a terra di sedere osserva impotente l'evolversi degli eventi. Il tornado nero si assottiglia giungendo fino al vertice della caverna. Il margine inferiore assume un diametro di poco più di 5 centimetri e saetta verso il rosso. Kaede osserva a bocca aperta quella straordinaria manifestazione di energia, chr gli si infila letteralmente in gola facendosi strada fino alle sue viscere. Per un minuto buono il tornado di energia si riversa dentro di lui, il suo corpo si solleva a mezzo metro d'altezza e un grido di dolore proviene dalla sua gola. Poi improvvisamente il nulla. Un silenzio tombale cala nella grotta, rotto solo dal tonfo di Kaede che crolla a terra disteso. Dal suo corpo emana un inquietante velo di fumo e i suoi capelli sono diventati totalmente bianchi.
    Nomikawa grida dal dolore e dalla disperazione. Non capisce come, ma quel bastardo si è preso i poteri della bimba.
    "Hokori! Maledetto non uscirai da qui vivo!"
    Le lacrime rigano il volto dell'uomo, mentre osserva il corpo ormai esanime di quella che pur non biologica era stata per anni sua figlia. Ricordò il primo giorno in cui l'aveva incontrata, in cui aveva incontrato l'ammasso di cellule appartenenti a Kaede che sarebbero diventate lei. Un brandello di carne sottrattogli chissà come e chissà dove, che gli scienziati erano riusciti a trasformare in quella terribile macchina di distruzione. Se solo avesse potuto allenarla ancora un po', se soltanto avesse avuto modo di vederla crescere. Il corpo inerme giace però adesso davanti ai suoi occhi e l'unica cosa che può fare è spingersi in un ultimo sforzo che non vanifichi tutti quegli sforzi. Trascinandosi a forza verso la parete più vicina, l'uomo lascia che le lacrime sgorghino indisturbate, nessuno tanto lo verrà mai a sapere. Il suo onore è al sicuro. Le mani si uniscono a comporre un ultima serie di sigilli, per poi sbattere sulla parete e lasciarsi accasciare a terra. Quel luogo sarebbe stata la loro tomba.
    Doton: Iwayado Kuzushi - Distruzione Rocciosa
    G1UK
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica richiede una breve serie di Sigilli e permette, una volta portata la mano sulla parete di una grotta o di un edificio, di manipolare la roccia e le pietre con cui essa è composta. Il Jutsu andrà a distruggere l'equilibrio che tiene insieme le pietre tramite una forza attrattiva facendole collassare su sé stesse, allo scopo di seppellire coloro che vi sono all'interno. La Tecnica è molto potente se ha successo e chiunque si trovi all'interno della grotta o dell'edificio si ritroverà colpito da macigni grandi quanto un uomo, infusi di Chakra Doton, capaci di abbattere facilmente qualsiasi difesa di livello B o inferiore. Subire in pieno la Tecnica comporta aver subito molteplici ferite da Impatto su tutto il corpo pari ad una di grave entità. Cercare di uscire dalla grotta o dall'edificio mentre questi stanno crollando può comportare facilmente ferite dall'entità complessiva di una medio-grave, media nel caso in cui si siano abbattute Difese di pari livello. È in alternativa possibile eseguire la tecnica poggiando la mano a terra, a seguito del quale il terreno tremerò per due secondi. Subito una scia esplosiva si propagherà fino a trenta metri in linea retta dal punto in cui l'utilizzatore ha poggiato la mano a velocità medio-alta. Essa sarà ampia solo cinque metri ma la reale portata della tecnica è ben superiore perché i detriti che schizzeranno dalla stessa propagheranno il raggio della tecnica ad una ampiezza complessiva di dieci; essere colpiti in pieno causa danni medio-gravi, oltre che venire sbalzati via. La scia esplosiva è in grado di radere al suolo, demolendo o sradicando, qualsiasi cosa si trovi sulla sua strada.
    Consumo: 8

    Il potere del Gedō Mazō non è sufficiente a contenere quello pur non completo del Juubi e tutta l'energia demoniaca rimasta libera si è mossa istintivamente alla ricerca di un contenitore in grado di accoglierla. Per le sue caratteristiche genetiche uniche, Kaede è il contenitore perfetto e da questo momento è da considerare lo pseudo-jinchuuriki del Juubi.
    Descrivi quello che ti succede e come senza forze e in bilico tra la vita e la morte raggiungi l'uscita del laboratorio prima che tutto crolli su sé stesso. Descrivi l'uscita all'aperto e il modo in cui Kaede crollando a terra accanto a una pozzanghera ha modo di osservare, un istante prima di svenire, il sul nuovo aspetto. I capelli bianchi e un occhio che stenta a riconoscere come suo.

  10. .
    "Parlato Kaede"/"Parlato Hokori"/"Pensato Hokori"/"Parlato Nomikawa"

    Affinità nelle Arti Magiche (Rin'negan - Chakra Yang)
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Consumo: N/A

    Juubi Sennin Moodo - Modalità Eremitica del Juubi
    PPKI
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Il possessore del Juubi è così versato nell'accumulo dell'energia naturale, che potrà attivare la Modalità Eremitica senza alcuna restrizione alcuna anche se non potrà arrivare a detenere tale potere a tempo indeterminato come l'originale possessore. Attivata la modalità il Chakra avvamperò intorno all'utilizzartore, due corna cresceranno sulla sua fronte ed egli sarà ammantato da vesti di puro Chakra bianche con tomoe nere sugli orli della veste. Durante questo stadio il Ninja godrà di un incremento delle proprie capacità fisico-motorie di un grado ed un Chakra Surplus ottenibile massimo due volte per incontro. Il surplus non può eccedere il massimale di Chakra Bonus conferito dalla modalità stessa e può essere utilizzato mentre la Modalità è attiva, se non utilizzato tutto, tornerà disponibile al riattivarsi della Modalità. Inoltre per tutta la sua durata, il Ninja sarà in grado di percepire ogni singola entità di Chakra, nel raggio di 500 metri, senza neppure concentrarsi e di riconoscerne il Chakra se lo ha già percepito. Egli potrà distinguere Cloni fisici dagli originali, e distinguere il Chakra di qualsiasi Jutsu che punti a celare l'identità di vari Ninja ma non quella di Tecniche che mirano a imitare il Chakra della persona imitata. Non è possibile percepire la direzione, la quantità e la distanza del Chakra individuato. Se si vede il soggetto in questione però, sarà possibile associare al medesimo il Chakra percepito. È possibile conoscere l'esatta posizione del bersaglio attraverso un contatto diretto fra il suo Chakra e quello del Ninja. Il Ninja potrà inoltre incrementare le proprie capacità fisico-motorie fino a tre gradi e localizzare con precisione la posizione di eventuali bersagli percepiti entro dieci metri da sé, soltanto però pagando il Consumo di Chakra A Turno previsto. La tecnica ha una durata di cinque Turni, al termine dei quali sarà necessario attendere altri due prima di poterla riutilizzare.
    [Chakra Bonus per Livello: ANBU 40; Jounin 50]
    Consumo: N/A

    Gudōdama - Sfera Divina
    MYBKONP
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Senjutsu
    Le Gudōdama sono considerate la capacità finale di saper manipolare il Chakra delle Sei Vie che è rappresentato dalla apparizione alle spalle del Ninja di ben cinque Sfere nere dal diametro di dieci centimetri ciascuna, fluttuanti. Queste Sfere sono composte da tutti e cinque gli elementi di Chakra oltre al Chakra Ying e Yang e risultano estremamente pericolose, avendo però una innata debolezza al Chakra Naturale. Le Sfere risultano in possesso di Vantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Ninjutsu Elementale ma in possesso di Svantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Senjutsu, inoltre le ferite causate da queste sfere non possono essere Rigenerate, né Curate, né rimarginate da creature create tramite l'Edo Tensei o Tecniche similari. Le Sfere possono esser utilizzate soltanto per le Tecniche derivate. Fintanto che le Gudoodama sono attive il possessore potrà volare a velocità Media.
    Necessario avere la Modalità delle Sei Vie Attiva.
    Consumo: 3 (A Turno)

    Gudōdama: Dangan - Sfera Divina: Proiettili
    n08h
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Tramite questa Tecnica l'utilizzatore manipola le Gudoodama per sferrare un attacco a distanza a proiettile contro uno o più avversari. Essa necessita di un secondo di preparazione, al termine dei quali le Gudoodama verranno lanciate contro uno o più bersagli differenti, secondo la volontà dell'utilizzatore, muovendosi nell'aria a velocità medio-alta, riuscendo ciascuna ad abbattere Difese di livello B e causando singolarmente una Ferita da Disintegrazione di Medio-Grave entità. Le Sfere possono essere manipolate dall'utilizzatore fintanto che ne paga il consumo, quando si scontrano contro un altro Ninjutsu che sia capace di distruggerle, spariranno e riappariranno alle spalle dell'utilizzatore nel Turno successivo.
    Necessaria la Gudōdama - Sfera Divina Attiva.
    Consumo: 12 (A Turno)

    2e6Z3w8

    Finalmente tutta quella storia stava per finire e avrebbe potuto andarsene da quel posto, avrebbe visto il mondo esterno, avrebbe corso sull'erba, avrebbe sentito il sole sulla pelle. I suoi rami dovevano soltanto abbattersi con violenza su quel tenace avversario, le sue sfere dovevano soltanto morderne la carne facendola sparire nel nulla.
    "Cosa...?"
    Improvvisamente il mondo le crollò sotto i piedi. Un istante prima osservava con speranza il suo attacco andare a segno, mentre l'istante successivo era all'interno del cerchio di rami che voluttuosamente si stavano chiudendo su di lei. Ebbe a malapena il tempo di vedere il rosso nella posizione in cui si trovava lei precedentemente, senza nemmeno riuscire ad elaborare che fosse effettivamente quella, che il suo stesso attacco le si ritorse contro. I sinuosi tronchi lignei scaricarono su di lei tutta la loro furia, un colpo violento alla schiena precedette una fitta dolorosa alla gamba sinistra e un'altra alla spalla destra. Non sapeva come stesse papà, ma prima ancora che potesse rispondere a quella domanda, un nuovo intenso dolore andò a permeare il suo corpo. Le cinque sfere nere erano andate a segno e per la prima volta Hokori poté provare cosa volesse dire essere colpiti da quella roba. Potè provare cosa volesse dire vedere una parte del proprio corpo sparire nel nulla. Lo provò e subito dopo lo elaborò con un grido atroce di dolore. Le lacrime cominciarono a scorrere copiose lungo le guance della bambina, che non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Appena il polverone si fu abbassato potè osservare il corpo di papà, disteso a terra, il respiro costale a dimostrazione di quanto stesse soffrendo e di quanto quell'attacco gli avesse procurato danni ingenti.
    "P-papà!"
    "Hokori... Mantieni il controllo! Resisti"
    "Papà... Fa male!"
    L'uomo ebbe un singulto e vomitò un getto di sangue. La bambina a quel punto cominciò a gridare e si voltò in direzione del rosso. Gli occhi barrati, cominciò a piangere sempre più forte, un pianto duro e devastante che ben presto si tramuto in un urlo mostruoso e inumano. La bimba cadde in ginocchio e cominciò a tremare visibilmente.
    "Hokori, no. Controllati!"
    Il rantolo dell'uomo era quasi incomprensibile e la bambina prese a tremare sempre più forte. Era come se qualcosa dentro di lei volesse uscire e stesse sfruttando quella sua condizione per farlo. Hokori cadde di schiena, un rivolo di bava lungo la bocca mentre il corpo era scosso dalle convulsioni. Il corpicino cominciò a volteggiare a mezz'aria e una sorta di strana energia sembrava emanare da lei. Improvvisamente Nomikawa scoppiò a ridere sputacchiando al contempo un po' di sangue
    "Ahahah. Povero sciocco. Dentro di lei è stato sigillato il potere del Juubi. Sta perdendo il controllo, moriremo tutti oggi, ormai sei spacciato. Alla fine abbiamo vinto!"

    Grado: CS ANBU
    Stato fisico: Impatto su tutto il corpo(grave) / Impatto sulle spalle(grave) Impatto sulla schiena(grave) / Impatto sulla spalla destra(grave) / Impatto gamba sinistra(grave) / Disintegrazione spalla sinistra(medio-grave) / Disintegrazione torace(medio-grave) / Disintegrazione torace(medio-grave) Disintegrazione addome(medio-grave) / Disintegrazione gamba destra(medio-grave)
    Stato mentale: Euforica
    Chakra: 200 - 3(Gudōdama) - 12(Gudōdama: Dangan) = 185
    Chakra Juubi Sennin Moodo: 0
    Equipaggiamento:///
    Note: Juubi Sennin Moodo (5/5)

    Grado: ANBU
    Stato fisico: tagli sul corpo(medio-grave) / perforazioni sulle caviglie(media) / Impatto su tutto il corpo(grave -> gravissima) / Impatto tesa(grave) / Impatto schiena(grave)
    Stato mentale: Determinato
    Chakra: 226
    Equipaggiamento:///
    Note: malus motorio di -1 per ferita grave (2/3)
    bonus motorio +0.5 pesi rimossi


    CITAZIONE



    Kaede non riesce a capire cosa stia succedendo, il suo corpo è al limite e la sua avversaria sembra aver completamente perso il controllo.Aveva sentito delle leggende relative al Demone dalle dieci Code, ma di quello si trattava per quanto ne sapeva, di leggende. Le parole dell'uomo però gli aprono una nuova prospettiva, quella non è più ai suoi occhi una vuota leggenda, ma a quanto pare il Covo ha trovato il modo di mettere le mani su quell'antico potere perso nel tempo. Quella bambina è la Jinchuuriki del Juubi e lui si trovava per la prima volta ad avere a che fare con un potere del genere. Aveva in passato avuto modo di affrontare il potere di un Bijuu, ma non può neanche immaginare cosa possa voler dire dover affrontare qualcosa di simile. Sa però che l'avversaria in quel momento sembra fuorigioco e lui ha un asso nella manica che potrebbe riuscire mettere fine a tutta quella situazione.
    Descrivi come utilizzi la kuchiyose per richiamare sul campo il Gedō Mazō e tenti di utilizzarlo per catturare il potere nascosto dentro a Hokori. Descrivi fino a quando la statua inizia ad incamerare la parte di Demone.


    Edited by Leeroy Gorshmit - 17/4/2024, 11:03
  11. .
    "Parlato Kaede"/"Parlato Hokori"/"Pensato Hokori"/"Parlato Nomikawa"

    Affinità nelle Arti Magiche (Rin'negan - Chakra Yang)
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Consumo: N/A

    Juubi Sennin Moodo - Modalità Eremitica del Juubi
    PPKI
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Il possessore del Juubi è così versato nell'accumulo dell'energia naturale, che potrà attivare la Modalità Eremitica senza alcuna restrizione alcuna anche se non potrà arrivare a detenere tale potere a tempo indeterminato come l'originale possessore. Attivata la modalità il Chakra avvamperò intorno all'utilizzartore, due corna cresceranno sulla sua fronte ed egli sarà ammantato da vesti di puro Chakra bianche con tomoe nere sugli orli della veste. Durante questo stadio il Ninja godrà di un incremento delle proprie capacità fisico-motorie di un grado ed un Chakra Surplus ottenibile massimo due volte per incontro. Il surplus non può eccedere il massimale di Chakra Bonus conferito dalla modalità stessa e può essere utilizzato mentre la Modalità è attiva, se non utilizzato tutto, tornerà disponibile al riattivarsi della Modalità. Inoltre per tutta la sua durata, il Ninja sarà in grado di percepire ogni singola entità di Chakra, nel raggio di 500 metri, senza neppure concentrarsi e di riconoscerne il Chakra se lo ha già percepito. Egli potrà distinguere Cloni fisici dagli originali, e distinguere il Chakra di qualsiasi Jutsu che punti a celare l'identità di vari Ninja ma non quella di Tecniche che mirano a imitare il Chakra della persona imitata. Non è possibile percepire la direzione, la quantità e la distanza del Chakra individuato. Se si vede il soggetto in questione però, sarà possibile associare al medesimo il Chakra percepito. È possibile conoscere l'esatta posizione del bersaglio attraverso un contatto diretto fra il suo Chakra e quello del Ninja. Il Ninja potrà inoltre incrementare le proprie capacità fisico-motorie fino a tre gradi e localizzare con precisione la posizione di eventuali bersagli percepiti entro dieci metri da sé, soltanto però pagando il Consumo di Chakra A Turno previsto. La tecnica ha una durata di cinque Turni, al termine dei quali sarà necessario attendere altri due prima di poterla riutilizzare.
    [Chakra Bonus per Livello: ANBU 40; Jounin 50]
    Consumo: N/A

    Gudōdama - Sfera Divina
    MYBKONP
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Senjutsu
    Le Gudōdama sono considerate la capacità finale di saper manipolare il Chakra delle Sei Vie che è rappresentato dalla apparizione alle spalle del Ninja di ben cinque Sfere nere dal diametro di dieci centimetri ciascuna, fluttuanti. Queste Sfere sono composte da tutti e cinque gli elementi di Chakra oltre al Chakra Ying e Yang e risultano estremamente pericolose, avendo però una innata debolezza al Chakra Naturale. Le Sfere risultano in possesso di Vantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Ninjutsu Elementale ma in possesso di Svantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Senjutsu, inoltre le ferite causate da queste sfere non possono essere Rigenerate, né Curate, né rimarginate da creature create tramite l'Edo Tensei o Tecniche similari. Le Sfere possono esser utilizzate soltanto per le Tecniche derivate. Fintanto che le Gudoodama sono attive il possessore potrà volare a velocità Media.
    Necessario avere la Modalità delle Sei Vie Attiva.
    Consumo: 3 (A Turno)

    Gudōdama: Dangan - Sfera Divina: Proiettili
    n08h
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Tramite questa Tecnica l'utilizzatore manipola le Gudoodama per sferrare un attacco a distanza a proiettile contro uno o più avversari. Essa necessita di un secondo di preparazione, al termine dei quali le Gudoodama verranno lanciate contro uno o più bersagli differenti, secondo la volontà dell'utilizzatore, muovendosi nell'aria a velocità medio-alta, riuscendo ciascuna ad abbattere Difese di livello B e causando singolarmente una Ferita da Disintegrazione di Medio-Grave entità. Le Sfere possono essere manipolate dall'utilizzatore fintanto che ne paga il consumo, quando si scontrano contro un altro Ninjutsu che sia capace di distruggerle, spariranno e riappariranno alle spalle dell'utilizzatore nel Turno successivo.
    Necessaria la Gudōdama - Sfera Divina Attiva.
    Consumo: 12 (A Turno)

    2e6Z3w8
    Kaede Nakayama era ufficialmente la sua nemesi. Almeno, così l'avrebbe definito se avesse conosciuto l'esistenza di quel vocabolo. Il rosso stava riuscendo a contrastare in maniera fin troppo efficace tutti i suoi attacchi. Anche se era ridotto ad uno straccio e con il corpo stravolto dalle ferite, non sembrava volersi arrendere al proprio destino e lasciarsi scartare. Era riuscito a usare il succhia succhia per annullare la forza micidiale della sua arma definitiva, ma d'altronde il papà glielo aveva detto che contro quell'avversario avrebbe dovuto usare il sigillo che lo zio le aveva insegnato. Le aveva detto che era la cosa più importante, che se lo avesse fatto subito avrebbe potuto scartarlo come voleva. Lei aveva fallito in quello. Non era stata una brava bambina, non aveva fatto tutto per bene. Il papà sarebbe stato triste, il papà l'avrebbe punita. Il papà però era sepolto sotto metri di terra, schiacciato come un verme da quell'insetto dai capelli rossi. Il papà forse era morto e lei sarebbe rimasta lì da sola, incapace di raggiungere senza qualcuno che la guidasse il posto in cui si erano recate tutte le altre persone che conosceva.
    Lui invece se ne stava lì, con la sua espressione superba stampata sul viso, rifiutandosi di morire e continuando a usare quella brutta copia dei suoi poter per prendersi gioco di lei. Non pago di ciò che aveva fatto fino a quel momento, l'uomo andò a mutare in maniera disgustosa, facendo fuoriuscire addirittura un paio di enormi mani dalla schiena. Senza riguardo sollevò le mani in avanti e una scarica di energia gravitazionale partì verso di lei. Hokori non aveva mai visto niente di simile, il terreno della grotta sembrò cedere sotto ad un peso stratosferico sfondandosi in mille fessure. D'istinto la ragazzina cominciò a volare all'indietro, allontanandosi dall'epicentro di quella tecnica mostruosa, ma quella era più veloce di lei e percorse appena qualche metro, prima che la surclassasse sbattendola a terra. La bambina atterrò sulle gambe e dovette impegnare tutta sé stessa per resistere all'immane pressione. Cominciò a urlare con tutto il fiato che aveva in gola e quando finalmente l'assalto giunse al termine si trovo ad accorgersi del fatto che due lacrime le solcavano il volto pallido creando una striscia in mezzo alla polvere che vi si era accumulata durante lo scontro.
    Avvertendo per la prima volta la reale pericolosità di quell'avversario volò all'indietro fino ad avere una distanza di una decina di metri a separarla da quel mostro con le mani giganti sul dorso, mentre già il suo fattore rigenerante curava le ferite subite che le avevano fatto tanto male.
    Juubi no Saisei Nōryoku - Rigenerazione del Juubi
    PPKk
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite le proprietà rigenerative uniche del Juubi e dei propri geni, l'utilizzatore sarà in grado di rigenerare molteplici ferite subite senza l'utilizzo di alcun Sigillo ma semplicemente immettendo quantità di Chakra del Juubi nel proprio corpo ed acellerando il processo di rigenerazione dei tessuti. La rigenerazione impiega pochi secondi ad eccezione delle ferite gravissime che impiegano mezzo Turno e delle ferite mortali che impiegano un intero Turno per essere rigenerate; non si potranno utilizzare altri Jutsu che non siano A Turno durante la rigenerazione. È possibile curare più di una ferita per Turno ma in quel caso il consumo sarà moltiplicato di conseguenza. Tramite essa è possibile curare persino ferite mortali o rigenerare intere parti del corpo perse.
    Se utilizzata durante la Modalità Eremitica, tutte le ferite anche le più gravi impiegheranno pochi secondi per rigenerarsi, le mortali però impiegheranno sempre un intero Turno per rigenerarsi.
    Consumo: Grave 30

    Era spaesata e non sapeva bene cosa fare, aveva utilizzato le sue armi migliori ed erano state neutralizzate dal suo avversario con una facilità disarmante. Lei era forte, ma sapeva di essere soltanto una bambina, di solito era papà a dirle cosa fare quando si trovavano in situazioni difficili, lei non era furba e intelligente come papà, non sapeva ideare piani e strategie come papà.
    "Papà!"
    Il volto della bambina si era illuminato e un sorriso a trentadue denti si era stampato sul suo viso, mentre gioiosa diceva quell'unica parola.
    Un paio di metri alle spalle di Kaede, una figura livida e tumefatta stava fuoriuscendo dal terreno senza produrre al contempo il benché minimo rumore.
    L'intero corpo era coperto di sangue e il volto era una maschera di furore, deformata dalla pressione della roccia.
    Solo grazie alla sua padronanza del doton era riuscito ad aver salva la vita, ma non avrebbe certo sprecato quell'insperata possibilità.
    Doton: Dochuu Eigyo - Nuotata nel Sottosuolo
    GVVb
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa Tecnica l'utilizzatore sarà capace di immergersi liberamente nel sottosuolo, con il vantaggio di non dover eseguire alcun Sigillo. Il procedimento impiegherà due secondi perché il corpo sia completamente immerso. La velocità d'infiltrazione ridotta, in compenso, permette al soggetto di infiltrarsi silenziosamente nel terreno e di non lasciare tracce d'alcun genere. Durante la fase di immersione e nel movimento sotterraneo risulterà inoltre impossibile percepire l'utilizzatore tramite odori o suoni. Il movimento nel sottosuolo è pari alla velocità che l'utilizzatore avrebbe se stesse nuotando sott'acqua (si sommeranno, dunque, eventuali Bonus Motori conferiti da eventuali Capacità o Innate dati dal muoversi in acqua). La peculiarità di questa Tecnica è quella di poter individuare facilmente la posizione di eventuali soggetti, se questi si trovano a contatto con il terreno, purché entro un raggio di dieci metri.
    Se utilizzata a fini investigativi durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
    Come nel combattimento subacqueo, è possibile restare nel sottosuolo senza respirare per cinque Turni. Alla fine del quarto Turno si finirà per perdere i sensi e alla fine del quinto Turno sopraggiungerà la morte.

    Consumo: 4 (A Turno)

    Muon no Ken - Pugno Silenzioso
    GVgQ
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questa particolare Tecnica di combattimento prende ispirazione dalla teoria del volo dei gufi. Questi possiedono infatti delle speciali piume, che gli consentono di attenuare il rumore del battito delle ali. Partendo da questo principio, l'utilizzatore impiegherà il proprio Chakra per avvolgere sé stesso e riprodurre l'effetto di quelle piume, così che i propri movimenti e i propri colpi non producano alcun rumore. In questo modo si andrà a rendere quasi inavvertibili i propri attacchi e i propri movimenti, causando all'avversario una difficoltà maggiore nella schivata. Lo strato di Chakrà sarà invisibile ad occhio nudo.
    È possibile utilizzare questo Jutsu per massimo tre Turni, dopodiché ne serviranno due di riposo prima di poterlo riutilizzare.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Cingendo le mani nel sigillo del topo, andò ad attivare l'espansione dell' ombra. Voleva essere certo al cento per cento di riuscire ad andare a segno ed espandendo l'ombra in un raggio di dieci metri non poteva sbagliare. Grazie alla solidificazione dell'ombra si assicurò che l'altro non potesse essere abbastanza forte da liberarsi dalla sua presa, malgrado l'attivazione del segno maledetto e per finire andò a ricorrere ad una delle tecniche più insidiose del suo repertorio. Dall'ombra circostante spuntarono una miriade di fasci simili a piccoli tentacoli, che subito si avventarono contro al Nakayama nel tentativo di trafiggerne sia il corpo, che quelle ridicole ali a forma di mano. Kyomaru era stato chiaro sul fatto che dovevano uccidere Kaede Nakayama a tutti i costi, Hashi stessa sarebbe stata a rischio fintanto che l'uomo fosse rimasto a piede libero. Personalmente avrebbe preferito avere un po' più di tempo prima che arrivasse quel confronto. Hokori era forte, tremendamente forte, ma mentalmente era comunque una bambina, non sapeva affrontare il dolore e non aveva idea di come gestire uno sconto da sola. Lo aveva fatto notare e aveva ricevuto un'occhiata gelida in risposta, un'occhiata in grado di fargli gelare il sangue nelle vene. Kyomaru non aveva avuto bisogno di dire nulla, l'esistenza stessa del loro progetto era destinata a distruggere quell'uomo se se ne fosse presentata la necessità, se non fossero stati in grado di farlo sarebbero stati inutili e il Covo stava tagliando i rami secchi in concomitanza con la creazione di Hashi.
    "Uccidilo!"
    Kagemane No Kakucho - Espansione del Controllo dell'Ombra
    PMRL
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica si presenta come una versione avanzata del Controllo dell'Ombra, tramite la quale l'utilizzatore espande la propria ombra per coprire un raggio più ampio e ridurre le possibilità di fuga dei nemici. Il Jutsu copre un'area circolare intorno all'utilizzatore, bloccando qualsiasi bersaglio si trovi entro il raggio d'azione della Tecnica. Per liberarsi dalla presa dell'ombra occorre possedere una Forza di due gradi superiore rispetto a quella dell'utilizzatore, oppure colpire il Nara con un adeguato Ninjutsu senza Sigilli di livello B o superiore, che non richieda alcun movimento per essere utilizzato. La Tecnica si espande a velocità medio-alta ma copre un'area modesta, rendendola adatta per interventi a medio-corto raggio. A partire dal Turno successivo all'utilizzo, per mantenere il controllo sugli avversari colpiti è necessario attivare un Controllo dell'Ombra di livello compatibile al numero di soggetti coinvolti.
    [Raggio: Sp. Jounin 5 m; ANBU 10 m; Jounin 15 m]
    Consumo: 8

    Kageyose no Jutsu - Tecnica della Solidificazione dell'Ombra
    POHE
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    È possibile utilizzare questa Tecnica in due modalità. Nella prima si può manipolare la propria ombra donandole consistenza fisica, in modo che possa tramutarsi in una frusta d'ombra ampia tre centimetri e lunga fino a venti metri, utilizzabile per sferzare il nemico causando danni medio-gravi da Impatto, per raccogliere e spostare oggetti, oppure per cercare di immobilizzare fisicamente l'avversario, avvolgendolo. A questo livello è possibile creare fino ad otto fruste d'ombra, che possono essere generate anche durante l'utilizzo del Controllo dell'Ombra ed emergere da un qualsiasi punto dell'ombra allungata; tutte le fruste devono tuttavia essere create dallo stesso punto della propria ombra. Le fruste d'ombra si muovono a velocità medio-alta e, se utilizzate per bloccare fisicamente un nemico, per liberarsi dalla presa sarà necessario un adeguato Jutsu di livello B o superiore per distruggere le ombre, oppure possedere una Forza di due gradi superiore rispetto a quella dell'utilizzatore per liberarsi dalla loro stretta. In alternativa è possibile andare ad avvolgere il corpo di un avversario che sia già immobilizzato dal Controllo dell'Ombra, andando ad aumentare di due gradi la Forza necessaria per uscirne.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Kage Nui no Jutsu - Cucitura dell'Ombra
    GN0O
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette di sbloccare il vero potenziale offensivo del Controllo dell'Ombra ed è utilizzabile in due modalità. Nella prima occorre aver già intrappolato il nemico con il Controllo dell'Ombra di qualsiasi livello, ed il Jutsu consiste nel solidificare l'ombra intorno all'avversario in una miriade di tentacoli perforanti, i quali sono larghi pochi centimetri ma possono trapassare facilmente un corpo umano da parte a parte. In questo caso la Tecnica avrà poca accuratezza, ma causa molteplici ferite da Perforazione di grave entità. In alternativa è possibile solidificare l'ombra davanti ai propri piedi e scagliare contro uno o più nemici fino a cinque tentacoli acuminati. Ciascuno di questi tentacoli si muove a velocità alta fino ad una distanza massima di trenta metri e può causare ferite gravi da Perforazione.
    Consumo: 15

    Le parole dell'uomo funsero da trigger per la bambina, il cui sguardo immediatamente cambiò. Aveva avvertito il senso di urgenza nella voce, papà aveva paura di quel ragazzo e lei doveva assolutamente riuscire a mettere fine a quello scontro prima di subito.
    "Subito!"
    Hokori cinse le mani e andò a concentrare nel terreno un'ingente quantità di chakra, quella era una delle sue mosse più devastanti ed era certa che le avrebbe permesso di mettere la parola fine a quel terribile scontro. In un perimetro di cinque metri attorno a Kaede, andarono a spuntare da terra enormi tronchi dal raggio di un metro ciascuno che assomigliavano a tentacoli e si protrassero all'indietro come a caricarsi, subito dopo scattarono per squassare la zona sottostante. Sapeva che papà sarebbe stato coinvolto dalla sua mossa finale, ma sapeva anche che era ciò che voleva, d'altronde era un tipo tosto lui. Per sicurezza fece scattare in avanti anche le sfere nere, di modo che dopo l'impatto dei suoi tentacoli potessero finire di scartare il suo maledettissimo regalo.
    Mokuton no Jutsu - Tecnica della Manipolazione Lignea
    nhlV
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Il Ninja potrà liberamente creare in pochi secondi dei veri e propri tronchi da ogni parte del corpo, secondo la forma desiderata. Questi potranno avere un diametro massimo di un metro e la lunghezza massima di questi tronchi sarà potenzialmente infinita, e forma e quantità degli stessi saranno a completa discrezione del Senju. Possono essere creati per i compiti più svariati tra cui attutire una caduta, sferrare uno o più attacchi, potendo essere divisi fino ad un massimo di cinque Gruppi per bersaglio, arrivando a causare fino a tre ferite Gravi da Perforazione o da Impatto per bersaglio, a seconda della forma assunta, o bloccare un nemico. A questo livello la velocità di propagazione del Jutsu è alta e sarà possibile far fuoriuscire i tronchi direttamente dal terreno entro un raggio di quindici metri dall'utilizzatore.
    Consumo: 30


    Grado: CS ANBU
    Stato fisico: Impatto su tutto il corpo (grave) / Impatto sulle spalle (grave)
    Stato mentale: Euforica
    Chakra: 285 - 3(Gudōdama) - 12(Gudōdama: Dangan) - 30(Juubi no Saisei) - 30(Mokuton no Jutsu) = 200
    Chakra Juubi Sennin Moodo: 0
    Equipaggiamento:///
    Note: Juubi Sennin Moodo (4/5)

    Grado: ANBU
    Stato fisico: tagli sul corpo (medio-grave) / perforazioni sulle caviglie(media) / Impatto su tutto il corpo (grave)
    Stato mentale: Determinato
    Chakra: 265 - 4(Dochuu Eigyo) - 4(Muon no Ken) - 8(Kagemane No Kakucho) - 8(Kageyose) - 15(Kage Nui) = 226
    Equipaggiamento:///
    Note: malus motorio di -1 per ferita grave (2/3)
    bonus motorio +0.5 pesi rimossi


    CITAZIONE



    Kaede è ormai allo stremo, il suo corpo fatica a reagire e sa perfettamente che non potrà resistere ancora per molto con tutte quelle ferite sul corpo. Il dolore è al limite del sopportabile e quando la bambina effettua quel suo attacco finale la disperazione lo coglie. Deve salvare Hanabi, solo quello conta, solo quello vuole. Una rabbia inconsueta lo coglie da dentro ripensando a tutte le peripezie che ha sopportato per arrivare fin lì. Schiacciato da una bambina. Mentre i rami stanno per schiacciarlo, intravede la figura sorridente di lei. Un fuoco gli si accende dentro e qualcosa di strano accade al suo occhio sinistro che fa qualcosa di mai fatto prima.
    Amenotejikara
    R3b12vV
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Utilizzando il potere del Rin'negan, l'utilizzatore potrà cambiare istantaneamente di posto sé stesso, un oggetto o un'altra persona, con un altro oggetto. La Tecnica ha una gittata massima di venti metri e entrambe le cose da sostituire dovranno essere perfettamente visibili all'utilizzatore. Il Jutsu non richiede Sigilli ed avviene istantaneamente.
    Non può essere riutilizzata se non dopo due Turni di riposo.
    Consumo: 30

    Per questa unica volta ti sarà permesso utilizzare Amenotejikara sopra un altro essere vivente per scambiarti con lui.


    Edited by Leeroy Gorshmit - 16/4/2024, 19:49
  12. .
    CITAZIONE





    "Parlato Kaede"/"Parlato Hokori"/"Pensato Hokori"/"Parlato Nomikawa"

    Affinità nelle Arti Magiche (Rin'negan - Chakra Yang)
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Consumo: N/A

    Juubi Sennin Moodo - Modalità Eremitica del Juubi
    PPKI
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Il possessore del Juubi è così versato nell'accumulo dell'energia naturale, che potrà attivare la Modalità Eremitica senza alcuna restrizione alcuna anche se non potrà arrivare a detenere tale potere a tempo indeterminato come l'originale possessore. Attivata la modalità il Chakra avvamperò intorno all'utilizzartore, due corna cresceranno sulla sua fronte ed egli sarà ammantato da vesti di puro Chakra bianche con tomoe nere sugli orli della veste. Durante questo stadio il Ninja godrà di un incremento delle proprie capacità fisico-motorie di un grado ed un Chakra Surplus ottenibile massimo due volte per incontro. Il surplus non può eccedere il massimale di Chakra Bonus conferito dalla modalità stessa e può essere utilizzato mentre la Modalità è attiva, se non utilizzato tutto, tornerà disponibile al riattivarsi della Modalità. Inoltre per tutta la sua durata, il Ninja sarà in grado di percepire ogni singola entità di Chakra, nel raggio di 500 metri, senza neppure concentrarsi e di riconoscerne il Chakra se lo ha già percepito. Egli potrà distinguere Cloni fisici dagli originali, e distinguere il Chakra di qualsiasi Jutsu che punti a celare l'identità di vari Ninja ma non quella di Tecniche che mirano a imitare il Chakra della persona imitata. Non è possibile percepire la direzione, la quantità e la distanza del Chakra individuato. Se si vede il soggetto in questione però, sarà possibile associare al medesimo il Chakra percepito. È possibile conoscere l'esatta posizione del bersaglio attraverso un contatto diretto fra il suo Chakra e quello del Ninja. Il Ninja potrà inoltre incrementare le proprie capacità fisico-motorie fino a tre gradi e localizzare con precisione la posizione di eventuali bersagli percepiti entro dieci metri da sé, soltanto però pagando il Consumo di Chakra A Turno previsto. La tecnica ha una durata di cinque Turni, al termine dei quali sarà necessario attendere altri due prima di poterla riutilizzare.
    [Chakra Bonus per Livello: ANBU 40; Jounin 50]
    Consumo: N/A

    Gudōdama - Sfera Divina
    MYBKONP
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Senjutsu
    Le Gudōdama sono considerate la capacità finale di saper manipolare il Chakra delle Sei Vie che è rappresentato dalla apparizione alle spalle del Ninja di ben cinque Sfere nere dal diametro di dieci centimetri ciascuna, fluttuanti. Queste Sfere sono composte da tutti e cinque gli elementi di Chakra oltre al Chakra Ying e Yang e risultano estremamente pericolose, avendo però una innata debolezza al Chakra Naturale. Le Sfere risultano in possesso di Vantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Ninjutsu Elementale ma in possesso di Svantaggio Elementale nei confronti di qualsiasi Senjutsu, inoltre le ferite causate da queste sfere non possono essere Rigenerate, né Curate, né rimarginate da creature create tramite l'Edo Tensei o Tecniche similari. Le Sfere possono esser utilizzate soltanto per le Tecniche derivate. Fintanto che le Gudoodama sono attive il possessore potrà volare a velocità Media.
    Necessario avere la Modalità delle Sei Vie Attiva.
    Consumo: 3 (A Turno)

    Gudōdama: Dangan - Sfera Divina: Proiettili
    n08h
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Senjutsu
    Tramite questa Tecnica l'utilizzatore manipola le Gudoodama per sferrare un attacco a distanza a proiettile contro uno o più avversari. Essa necessita di un secondo di preparazione, al termine dei quali le Gudoodama verranno lanciate contro uno o più bersagli differenti, secondo la volontà dell'utilizzatore, muovendosi nell'aria a velocità medio-alta, riuscendo ciascuna ad abbattere Difese di livello B e causando singolarmente una Ferita da Disintegrazione di Medio-Grave entità. Le Sfere possono essere manipolate dall'utilizzatore fintanto che ne paga il consumo, quando si scontrano contro un altro Ninjutsu che sia capace di distruggerle, spariranno e riappariranno alle spalle dell'utilizzatore nel Turno successivo.
    Necessaria la Gudōdama - Sfera Divina Attiva.
    Consumo: 12 (A Turno)

    2e6Z3w8
    Hokori era entusiasta, adorava quando il papà giocava ai burattini e quel burattino in particolare, immobile e succube del suo potere, la faceva impazzire. Purtroppo per lei però, quel bastardo dai capelli rossi non aveva ancora finito di giocare a fare il suo cosplay e così prima che la mano potesse andare a bloccare il disgustoso sigillo che ne tratteggiava il corpo di nero, lei venne nuovamente respinta da un'ondata gravitazionale. Le suo sfere però non fecero la stessa fine e al contrario andarono a impattare duramente contro il corpo avversario. Una sensazione di benessere le attraversò il corpo, una sorta di eccitazione come quando mangiava troppi dolci e passava le notti a correre in giro per il laboratorio. Era eccitata all'idea dei tessuti di Kaede che sparivano nel nulla, adorava quello spettacolo e ne voleva ancora. Aveva appena iniziato a scartare il proprio regalo e da brava bambina impaziente adesso voleva a tutti i costi finire lo scarto il prima possibile.
    Si passò la lingua sulle labbra, mentre osservava il corpo del giovane sorretto soltanto dalla presenza dell'ombra di papà. Era ormai coperto di ferite dalla testa ai piedi e la bimba non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe potuto giocare con lui, prima che crollasse a terra moribondo.
    "Se lo scarto troppo in fretta, poi mi annoierò durante il viaggio..."
    Il papà le aveva parlato del fatto che aspettavano un signore, il primo gioco era riuscire a trovarlo. Poteva avere qualsiasi aspetto, ma lo zio aveva mandato due fratelli scemi a fare da esca e così quando lo aveva visto lo aveva subito riconosciuto. Il secondo gioco era scartare il regalo, poi li avrebbe attesi un lungo viaggio. Lei non era mai uscita dalla struttura del laboratorio e in parte la eccitava molto l'idea di scoprire il mondo, dall'altra però papà aveva detto che sarebbe stato lungo e avrebbero dovuto camminare tantissimo. Lei odiava camminare, ma le era stato vietato di volare lungo il viaggio. Gli altri probabilmente erano già tutti partiti. Sarebbero stati solo lei e papà, cosa che la rendeva felice perché le piaceva passare il tempo con lui. Anche se de una parte era preoccupata, ogni tanto papà non le faceva fare quello che voleva e lei lo detestava, andava su tutte le furie e doveva scartare qualcuno. Nel laboratorio c'era sempre qualche regalo da scartare, ma da sola in viaggio con il papà aveva paura che si sarebbe ritrovata a scartare lui. Non voleva scartare papà.
    "PAPAAAAAAAAAÀ!"
    Mentre pensava al futuro e alle sue paure, improvvisamente un cratere si era aperto sul fondo della grotta. Un cratere che era andato a inghiottire completamente la figura dell'uomo. Prima che la ragazzina avesse modo anche solo di realizzare cosa stesse succedendo, il cratere era andato a chiudersi su sé stesso e lei con un ruggito di rabbia aveva sollevato la mano sinistra concentrandovi il proprio chakra e andando a utilizzare il proprio potere gravitazionale per attirare a sé l'uomo che aveva osato sotterrare suo papà. Subito dopo la mano destra andò a fondere tutte e cinque le sfere nere, dando vita ad una delle sue tecniche più micidiali. Il volto della bambina era sfigurato dalla rabbia e un grido acuto provenne dalla sua gola, mentre La Nunoboko impugnata nella mano destra si sollevò per poi abbattersi con forza in direzione dell'altro portatore del rinnegan. La sua fronte era ormai impregnata di sudore per il consumo di chakra e il fiato si faceva leggermente più corto, ma non le importava nulla, lo avrebbe letteralmente disintegrato fino a che di lui non fosse rimasto più nulla.
    Banshou Tenin - Attrazione di Tutte le Creature (Mondo Divino)
    qP5wYHy
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa è una delle tre Tecniche del Rin'negan che si basa sul controllo della gravità. Tale Jutsu permette di creare campi gravitazionali attrattivi, che attrarranno fino ad un massimo di quattro bersagli, che possono essere un oggetto, persona o Evocazione massimo di Taglia Grande nel raggio di dieci metri verso di sé. La Tecnica di base dura cinque secondi. La forza di attrazione sarà pari a quella di gravità e sarà tale che difese di livello B o inferiori non riusciranno ad opporsi ad essa, per cui il bersaglio attratto sfonderà la difesa continuando la sua corsa verso l'utilizzatore. Infine i bersagli potranno essere mantenuti sollevati in volo o scagliati verso una determinata posizione o bersaglio finché il campo attrattivo viene alimentato dal chakra del suo utilizzatore; la forza di lancio del bersaglio scagliato sarà tale da sfondare difese B e causare ferita Medio-Grave da Impatto o da Taglio, il bersaglio scagliato non subirà alcun danno se non l'eventuale da caduta. La Tecnica non necessita di Sigilli ma solo di sollevare davanti a sé una mano e, dopo un paio di secondi, l'oggetto o la vittima designata sarà attratta verso l'utilizzatore.
    Necessario un Turno di riposo prima di poter riutilizzare il Banshou Tenin (di qualsiasi livello) di nuovo.
    Consumo: 15

    Gudōdama: Nunoboko Katana - Sfera Divina: Spada di Nunoboko
    BufUDaW
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Senjutsu
    Questa Tecnica consiste nel manipolare tutte e Cinque le Sfere della Gudoodama per creare una lunga Spada spiraleggiante con due punte finali affilate dalla lunghezza di dieci metri. Tal Spada sarà in grado di abbattere Difese di livello A con estrema facilità e di causare ferite gravissime se non mortali da Disintegrazione a chiunque venga colpito da essa. Fintanto che la Spada rimane alzato l'utilizzatore non potrà utilizzare altre Tecniche che non siano A Turno attivate in precedenza.
    Necessaria la Gudōdama - Sfera Divina Attiva.
    Consumo: 30


    Grado: CS ANBU
    Stato fisico: Impatto su tutto il corpo (grave)
    Stato mentale: Infuriata
    Chakra: 345 - 3(Gudōdama) - 12(Gudōdama: Dangan) - 15(Banshou Tenin) - 30(Nunoboko Katana)= 285
    Chakra Juubi Sennin Moodo: 0
    Equipaggiamento:///
    Note: Juubi Sennin Moodo (3/5)
  13. .

    Il Richiamo del Padre

    postevento-chiamata



    Tsuki.
    Torre del Palazzo Lunare.



    Il cielo rombò cupo mentre le nuvole scure emettevano lampi rossi. Era sulla cima della Torre e osservava le nuvole con la testa sollevata verso l'alto. Sembrava che stesse per cominciare a piovere da un momento all'altro ma non succedeva mai. Era così da anni ormai. Abbassò lo sguardo sulla terra intorno alla torre, arida, annerita e spoglia. Le piante avevano smesso di crescere, l'erba era solo un vago ricordo, le persone camminavano intorno alla fortezza come piccole formiche ingobbite. Sorrise.
    Era così che doveva essere, era così che ognuno di quei miseri mortali doveva camminare. Chini con la testa rivolta verso i propri piedi, piegati dalla magnificenza del suo potere, consapevoli di non poterlo mai eguagliare. Osservò uno dei suoi figli uscire di corsa con stendardi color blu azzurro, una luna argentata dipinta su di essi. Correvano verso Ovest come una truppa ordinata. Annuì.
    Aotsuki era già in movimento. Bene. Aveva ascoltato le sue parole e questo era stato saggio da parte sua ma, del resto, quel figlio era stato sempre agitato. Irrequieto, ma geniale nella sua crudeltà. Aveva solo sperato che fosse stato al suo servizio per più tempo. Era stato grazie a lui che, per poco, aveva vinto la guerra. Avrebbe dovuto liberarlo molto prima ma non aveva neanche fatto caso a cosa i monaci gli avessero fatto. Incredibile come, in tutti questi anni, gli umani fossero cresciuti e fossero riusciti a creare cose che lui neanche credeva lontanamente possibili. Doveva ammetterlo, erano esseri pieni di risorse e terribilmente ingegnosi. Lui era stato cieco nella propria superbia, nella propria convinzione di essere sempre superiore a quegli esseri mortali. Eppure loro erano riusciti a vincerlo più di una volta. Questo significava che avrebbe dovuto riallineare le sue prospettive, le sue priorietà. Si passò la mano artigliata sul mento. Aveva già osato troppo creando qualcosa che non poteva essere controllato. I suoi figli originari erano limitati, proprio come lui, avrebbe dovuto fare più affidamento a questi umani, al loro corpo, alle loro energie ed alla loro capacità di sopravvivere come scarafaggi. Inspirò. Osservò l'orizzonte ad Ovest, il suo sguardo che si perdeva oltre il mare. Là dove la creatura che aveva dato alla luce stava imperversando.
    "Ho sbagliato." Disse al vento, contento che nessuno potesse sentirlo. Beh, nessuno di importante. Pensò abbassando lo sguardo verso il gruppetto di umani legati come capretti ai suoi piedi sulla cima della torre. Tutti tremavano, alcuni piangevano, altri pregavano.
    Non poteva sentirli quasi, lo spirare del vento era troppo forte, così come il fluire dei suoi pensieri.
    "Ho sbagliato a concentrare tutte le mie forze... Ho sbagliato a non affidarmi a loro..." Quello era stato un vero errore, un errore concreto che aveva fatto da secoli ormai. Solo ora se ne rendeva conto. Aveva divorato i suoi figli in passato, spezzato quelli che gli rimanevano, divorato di nuovo quelli che avevano aiutato a liberarlo, accecato dall'idea di ripristinare un potere che non sembrava superare una certa soglia.
    Abbassò lo sguardo, osservando un secondo figlio scendere la gradinata della torre ed indirizzarsi verso Nord-Ovest, i cultisti al suo fianco ululavano e ringhiavano, la loro corsa si traformò in un galoppo furioso mentre passavano da due a quattro zampe. Un altro figlio si muoveva, un'altra pedina era in movimento. Aveva sottovalutato la potenza di questi...Ninja. Aveva capito che erano più potenti di lui. Questo gli aveva fatto venire una idea. Doveva piegare il loro potere al suo. Presto avrebbe provato a creare qualcosa di superiore ma capace di essere controllato. Ora però, era lassù per fare ammenda ai suoi errori del passato.
    Allargò le braccia ai lati e le sollevò verso il cielo. Aprì la bocca e lasciò uscire un urlo potente. I lampi rossi echeggiarono in risposta.
    "FIGLI!" Urlò al cielo mentre il vento cominciava a soffiare con più volenza, sbattendogli le vesti bianche e nere.
    "Sono qui per chiamarvi ancora una volta a raccolta... RINATE!"
    Disse afferrando con violenza il primo degli umani che urlò con un singhiozzo strozzato.
    "VOSTRO PADRE HA BISOGNO DI VOI!" Disse facendo passare l'indice affilato lungo il collo dell'uomo e sgozzandolo con una velocità incredibile. Il sangue schizzò sulla pietra di marmo scuro, l'uomo gorgogliò mentre il Mouryou inspirava a fondo, sentendo l'anima dell'uomo venire risucchiata nel suo petto. La manipolò, senza assorbirla, la condensò in una freccia di vero potere e urlò il nome del figlio con un ringhio selvaggio.
    "Koppun!" urlò mentre l'aria davanti a lui vibrò come spostata da una energia invisibile.
    Afferrò il secondo umano, una donna, quella scalciò cercando di divincolarsi, lui la tenne ferma con entrambe le mani. La presa sul petto e sulla testa, un colpo secco e staccò il primo dalla seconda, l'anima fuoriuscì come un succo denso e lui la ingurgitò per manipolarla di nuovo.
    Un secondo urlo.
    "Waira!"
    Uno dopo l'altro, gli umani vennero afferrati e troncati in modi diversi, uno dopo l'altro le loro anime servirono al richiamo.
    I nomi dei suoi figli uscirono dalle sue labbra come un appello demoniaco.
    "... Kuroimizu..."
    "... Kizokukoi..."
    "... Nihiru..."
    "... Ishi..."
    "... Arashimo!"

    Alle ultime parole un lampo rosso saettò nel cielo sopra di lui schizzando verso Nord come una freccia luminescente. Il Re dei Demoni si inghinocchiò sul tetto della Torre. Le braccia stese lungo i fianchi. Il petto che si alzava ed abbassava. Era la prima volta in tutta la sua vita che dava così tanto per i suoi Figili, sperava che un giorno tutto questo amore sarebbe servito a qualcosa. Ora poteva soltanto sperare che i corpi senza vita dei suoi figli tornassero a servirlo. Aveva bisogno di tutte le forze possibili per vincere quella Guerra.

    Yasaigakure no sato,
    Tempio della Donna Barbuta.



    Il mondo era un posto meraviglioso, pensò il Gran Sacerdote mentre una figura dal corpo formoso lo imboccava con acini d'uva gonfi. Fece scrocchiare tra i denti il chicco d'uva sentendo il succo inondargli le papille gustative come una marea frizzantina. Chiuse la bocca e masticò con gusto mentre sorrideva, le guance gonfie e lucide dal trucco che gli era appena stato accuratamente sistemato sul viso eternamente giovane. Non ne aveva davvero bisogno ma la sua truccatrice aveva insistito e chi era lui per sottrarsi ad un po' di amore e coccole da parte di una bella dona dalla quinta di seno? Nessuno. Lei poteva tutto e lui era solo lì per godersi il suo profumo inebriante e sorridere a quelle labbra carnose mentre la donna gli spazzolava il pennello sul naso.
    "Siamo pronti per la cerimonia?" chiese alla sua ancella sulla destra che, vestita con seta dal colore blu intenso gli annuì, facendo tintinnare la catenella dorata che legava il piercing della narice sinistra all'orecchino al lobo sinistro.
    "Sì, sua altezza."
    "Ah-ah, mi deludi Satori, sai bene che disdegno simili appellativi...preferisco qualcosa di più semplice e più adatto alla mia posizione...sua Santità andrà bene.."
    Disse Ishui tirandosi in piedi tra i grossi e voluminosi cuscini ricamati d'oro e d'argento. Si tirò in piedi, mentre la ampia veste si apriva sul petto rivelando il petto muscoloso e gli addominali scolpiti. Ishui si sistemò i capelli ai lati delle orecchie mentre sorrideva alle ancelle che sciamarono via come tante farfalle profumate. Ahhh quella sì era che davvero vita. Nessun problema, nessuna bega, una donna diversa nel suo letto, cibo a volontà. Uniche preoccupazioni: benedire un bambino una volta ogni tanto, "ripristinare" la verginità di una giovane ragazza, accompagnare un anziano verso l'aldilà, celebrare qualche matrimonio. C'era gente che stava peggio, molto peggio. Si chiese quando era stata l'ultima volta che aveva preso in mano un bisturi, a malapena ricordava l'odore del sangue, il profumo della forma aldeide, il soffitto dal cemento grigio delle grotte di Hagoromo illuminato solo dalla luce sterile del neon. Quella vita se l'era buttata alle spalle e con gioia ormai. Camminò a piedi nudi sul marmo intagliato di un rosa corallo e si avviò verso la balconata che dava sulla piazza centrale della città. Striscioni colorati erano stati stesi da un tetto all'altro, nell'aria echeggiavano suoni di festa, la gente era pronta per festeggiare la Benedizione della Donna Barbuta ancora una volta, così come succedeva ogni secondo mercoledì di ogni mese. Lui era pronto per impartigliela. Si avvicinò a passi decisi verso la balconata le braccia aperte ai lati, il sorriso stampato in faccia mentre la luce del sole di mezzogiorno gli riscaldava progressivamente i piedi, le gambe e poi il petto.
    Un rombo di tuono echeggiò nel cielo. La folla sia acquietò e Ishui si arrestò improvvisamente. Il piede sollevato per fare il passo ulteriore e finire proprio sulla balconata, non calò mai, piuttosto il Ninja ruotò il busto e tornò rapidamente indietro. Le ancelle cercarono di avvicinarglisi ma lui le scacciò via. Qualcosa non andava. Una fitta terribile lo aveva colto alla schiena. Sentiva formicolii brulicare lungo il suo sistema nervoso. No, c'era qualcosa che non andava affatto. Spinse via un'altra ancella sulla sua strada, sentì il mondo ruotare intorno a lui, l'equilibrio venirgli meno. Sbatté contro un tavolino. Chi aveva messo un tavolino lì in mezzo? Dannazione!
    Si aggrappò ai bordi di legno levigato, tirandosi di nuovo in piedi. Camminò spedito, mentre il terreno sembrava oscillare come il ponte di una barca in mezzo alla tempesta. Caddè sul pavimento di marmo levigato, il freddo della pietra che lo accoglieva.
    "Sua Santità..." sentiva delle voci. Non riusciva a vederle bene.
    "Via...via!! ANDATE VIA!" Urlò più spaventato per loro che per sé stesso. Fossero morti i suoi accoliti tutto quel paradiso sarebbe sparito ancora una volta. Non sarebbe tornato in mezzo alle strade puzzolenti di piscio, spazzatura e sudore di Iwagakure! No! Tirò un pugno sul pavimento e la pietra intorno a lui si spostò come un'onda spingendo via delicatamente tutti gli accoliti che erano corsi verso di lui. I fedeli urlarono ma non vennero danneggiati, semplicemente l'onda di terra li spinse a sedere e poi li fece rotolare nella stanza accanto. Un altro pugno e una parete di roccia sigillò la porta lasciandolo solo.
    Inspirò, espirò. Sentiva il corpo tremargli. Cercò di tirarsi su, fissandosi allo specchio. Il suo corpo muscoloso era ricoperto da goccioline di sudore. La pelle era...macchiata di nero? No, non era possibile. La sua pelle immacolata! Questo era uno scempio, un abominio puro e semplice! Controllò che non fosse una attivazione improvvisa e non voluta del Segno Maledetto, ma no, non era affatto come la reazione dermatitica del segno. Era qualcosa di diverso, di peggiore.
    Invece era davvero così. Strinsce nere, lunghe e sottili erano apparse sulla sua pelle, come le linee di una penna. Cosa stava accadendo? Un'altra fitta lo colse e gli fece rovesciare la testa all'indietro. Urlò dal dolore mentre sentiva le ossa sotto la sua pelle muoversi, serpeggiare come animali vivi.
    Fuori sentiva le grida disperate dei fedeli, che picchiavano contro la parete di roccia. Udì un gran fracasso, come se qualcuno avesse usato una sedia a mo' di piccone. Avrebbe goduto di una simile fedeltà ma era troppo impegnato dal fatto che il suo stesso scheletro sembrasse in procinto di uscire dalla sua carne. Una serie di schiocchi secchi, uno spruzzo di sangue e poi una sensazione di sollievo prima del dolore che si dipanò dal suo petto. Sollevò la testa per guardare con gli occhi strabuzzati il petto da cui usciva una rosa di ossa bianche ed affilate, macchiate di sangue.
    "Ecco che se ne va un altro abito in seta...il sangue si lava male...dannazione"
    Non poteva fare a meno di distrarsi dalla situazione, mentre osservava la sua tunica immacolata cadere a terra a brandelli, macchiata di rosso.
    Incamerò Chakra, freneticamente, mentre una sensazione di panico serpeggiava dentro di lui. Non stava succedendo nulla. La sua pelle non si rimarginava, le sue ferite non si chiudevano, le ossa non stavano tornando al loro posto. Un altro strattone mentre femore e tibia uscivano da ginocchia e cosce, squarciando la pelle. Sentì il mondo ruotare intorno a lui, il dolore era lancinante. Le gambe gli cedettero e la testa urtò di nuovo contro la fredda pietra del pavimento. Si guardò intorno, ogni cosa ondeggiava come se fosse stato su una barca in tempesta. Abbassò lo sguardo, la sua pelle era chiazzata di nero e piena di squarci da cui brillavano ossa grigie piene di crepe. Il sangue colava copioso, allargandosi in una pozza.
    Si lasciò sfuggire uno verso strozzato mentre altro sangue scivolava nei polmoni. Il terreno intorno a lui cominciò a tremare violentemente.
    "E adesso?"
    Pensò mentre la pietra si spaccava, sollevando sbuffi di polvere e schegge di roccia. Sotto il suo petto sentì la roccia aprirsi in uno squarcio mentre sassi e mattoni scivolavano verso il basso.
    Mai, in tutta la sua vita, avrebbe pensato che vedere la terra aprirsi sotto i suoi piedi lo avrebbe spaventato in quel modo.
    Cadde verso l'oscurità delle viscere della terra, vedendo la pietra chiudersi sopra di lui con un colpo sordo.


    Konohagakure no Sato.
    Foresta nella Periferia di Konoha




    Illuminato dai bianchi raggi della luna, il giovane dai capelli rossi, si aggirava inquieto tra gli alberi del bosco attorno alla sua casa. Il suo respiro, via via più affannoso, si fuse con il fruscio delle foglie mentre il suo cuore accelerava il ritmo, inesorabile, come se la luna piena che splendeva alta nel cielo , esercitasse su di lui un irresistibile richiamo. Brividi di dolore lo tormentavano incessanti e persino camminare, con il corpo sconquassato da quei violenti spasmi, era diventata una fatica inimmaginabile. I vestiti avevano iniziato gradualmente a lacerarsi incapaci di adattarsi ai cambiamenti del suo corpo mentre, al contrario, la sua pelle contorta e deforme, si tendeva per assecondare l'allungamento delle ossa e dei muscoli sotto di essa. Le unghie, allungate ed ingiallite erano macchiate di rosso e lasciavano sul sottobosco piccole gocce di sangue. Sentiva ancora il sapore del sangue in gola, la lingua sfrecciò sulle labbra annerite e tra i denti allungati in una forma che ormai non aveva più nulla di umano.
    Sbattè contro un albero, sentendo gli artigli conficcarsi nella corteccia come fosse stata burro. Il crepitio del legno echeggiò nella foresta. Si spinse in avanti. Dentro di lui infuriava una lotta che stava perdendo, lo poteva sentire.
    Il potere primordiale e animalesco che aveva già conosciuto anni prima e a cui spesso aveva attinto si era risvegliato in una furia incontrollabile. Non era mai successo. Non era mai successo dall'ultima volta che era stato nel Paese della Luna, da quando erano stati riportati a Konoha con l'onta macchiata per sempre. Come mai era accaduto? Non riusciva a spiegarselo. Aveva però sentito il richiamo nel bel mezzo della notte, come un ruggito lontano, proveniente dal bosco. Era riuscito a buttarsi fuori dalla finestra e a correre con quel poco che gli era rimasto addosso verso le porte della città mentre il suo corpo si contorceva in spasmi incontrollabili. I due volti degli Shinobi di guardia che gli si erano avvicinati ancora galleggiavano nella sua mente. I loro occhi, le smorfie di paura e poi dolore. Il sapore del sangue.
    Si era trattenuto più che aveva potuto, ma il richiamo del Padre era stato troppo forte. Troppo potente per lui. Ora correva verso le profondità della foresta, il più lontano possibile da Konoha, sperando di non causare altri danni.
    "A...M...I...N...A..."
    Le labbra vibrarono e la sua mente sprofondò nell'oscurità più buia.
    Alle parole seguì un ululato selvaggio che echeggiò nella foresta come il grido di liberazione del mostro che era stato. La rabbia e la sete di carne avevano finalmente vinto e del giovane Tamashi non era rimasto nient'altro che un ombra dietro quegli occhi ambrati. La schiena si piegò in avanti e le braccia anteriori affondarono nell'erba, un secondo ululato si sollevò nel cielo prima che la bestia scattasse in avanti in una corsa selvaggia. I movimenti bestiali, la corsa scomposta su quattro zampe, la lingua che sventolava al vento, gli occhi brillanti come dischi dorati nell'oscurità. Il richiamo era chiaro, correre verso Est, correre verso il padrone che richiedeva di nuovo l'impiego della sua furia per uno scopo migliore.
    Schiuma bianca scivolava giù dalle zanne aperte, corse per ore nel bosco senza sentire la stanchezza. La foresta cominciò piano piano a sparire lasciando spazio alla pianura mentre in lontananza dei pennacchi di fumo si sollevavano. L'umore biancastro aumentò di volume al pensiero di fermarsi per assaporare la carne di qualche villico.
    Si arrestò ed ululò di nuovo, raschiando con le zampe nell'erba e leccandosi le labbra. Fece per fare un passo in avanti ma delle figure scure atterrarono sull'erba intorno a lui.
    La bestia indietreggiò per ritrovarsene altre alle spalle, era circondata. Snudò le zanne affilate, rilasciando un ringhio basso e minaccioso. I dieci uomini erano forniti di barabraccia e giubbini di un colore azzurro pallido e portavano volti bianchi dalla forma animalesca: maschere.
    "Mettetelo fuori combattimento, non uccidetelo."
    disse una figura alle sue spalle, l'unica che portava un impermeabile con cappuccio scuro. Gli altri nove annuirono e sollevarono le mani, chi afferrò Kunai, chi Shuriken, chi serrò le dita intorno alla Katana legata alla schiena.
    Waira ruggì di nuovo e si scagliò in avanti.
    La lotta fu selvaggia e furiosa. Schizzi di sangue, urla di dolore. Scariche elettriche colpirono il manto folto di pelliccia, fiamme illuminarono la notte, folate di vento tagliarono tronchi di alberi. Grida ed ululati si mescolarono nella prateria. L'erba si macchiò di sangue e le zanne della bestia gioirono al sapore della carne. Un ANBU cadde a terra, reggendosi il moncherino di un braccio. Un altro venne schiantato contro gli alberi e non si rialzò più. Un terzo urlò mente la maschera di legno bianco venne infranta sotto i suoi artigli.
    Gioiva della lotta e della caccia, le ferite ed il dolore sulla propria pelle quasi non si avvertivano. Ogni uccisione ed ogni goccia di sangue versato era un inno alla sua fedeltà per il Padre.
    Poi qualcosa cambiò. Sentì una fitta alla spalla destra e poi una stretta furiosa. Volse il muso macchiato di rosso ancora gocciolante per vedere il brillare dorato di catene conficcate nella carne. Ruggì e strattonò l'uomo mascherato dal cui ventre usciva la catena brillante. Un'altra fitta lo colpì al piede destro, fu costretto in ginocchio. Ringhiò di nuovo mentre un seconda catena dorata si conficcata nella carne, inchiodandolo a terra.
    La figura in impermeabile gli arrivò addosso con una velocità incredibile, il pugno destro sollevato che lo colpì in pieno mento, rovesciandogli la testa all'indietro e il Waira vide solo il buio.
    Cadde a terra, immobile, privo di sensi. Il suo corpo cominiciò a scuotersi, mentre ossa e pelle si rimpicciolivano.
    Il ragazzo dai capelli rossi giacè sul terreno, esausto e ferito, il suo respiro era tornato normale e si perdeva tra i fischi del vento. La luna continuò il suo percorso nel cielo, indifferentemente testimone della tragedia che si era svolta sotto il suo bagliore. E così, nel silenzio della notte, il destino di Tamashi e dei suoi cacciatori si era intrecciato in un nodo oscuro.

    Terre di Nessuno,
    Circa 20 km dalle coste a Nord di Maguma.



    Nero... Tutto è nero nell'oscurità di quegli abissi a svariati metri di profondità. Se anche una forte luce tentasse di far breccia questa non vi riuscirebbe dato che il potere del Lago Nero rendeva quelle acque torbide come "per natura" continuamente inondate da tecniche Suiton modificate dagli Zenwankuro. Un solo punto bianco era distinguibile in quella massa oscura quasi da sembrare che emettesse "luce propria" per quant'era candido. Più da vicino era possibile comprendere come quello fosse in realtà un occhio ceruleo attorniato da delle vene rigonfie. Difatti Touma, neo cavallo degli Scacchi, era ormai da circa un mese in quel luogo impervio ad allenarsi nell'utilizzo di quel peculiare Doujutsu di cui era entrato in possesso di recente. Il tratto di mare aperto si trovava vicino ad un isolotto inospitale di poche decine di metri di diametro. Era più un grosso scoglio dato che la superficie dello stesso era quasi completamente ricoperta in buona parte da roccia a meno di un po' di terriccio arido sul quale non sarebbe cresciuta nemmeno un'erbaccia. L'ex Shinobi di Kiri aveva scelto quel posto come suo luogo d'allenamento in quanto in realtà, al di sotto dell'isola, vi era una grotta raggiungibile soltanto dalle acque dove aveva approntato un piccolo rifugio. Nessuno degli Scacchi sapeva dove si trovasse di preciso, comunicavano tramite messaggi lasciati ad un'isola non molto lontana visitata frequentemente dalle barche dei pescatori. Oltretutto quel luogo era perfetto per lui per esplorare e comprendere appieno le potenzialità dell'occhio che era stato trapiantato nel suo orbita oculare sinistra. Si stava allenando ancora una volta in quel pomeriggio ormai sulla via del tramonto osservando attraverso le oscurità dell'oceano sempre più in là a svariati chilometri fino a giungere quasi alla costa. La sua vista avanzava senza sosta facendosi strada in quell'oscurità normalmente imperscrutabile.
    "Sì, posso vedere!"
    Pensava trionfante il mukenin soddisfatto appieno della fatica che aveva dovuto fare per mettere le mani su quel Byakugan, occhio in realtà per tanto bramato ma che ora, da quando poteva ricorrere al potere del Lago Nero, era diventato quasi essenziale per lui. Così nulla gli sarebbe sfuggito quando combatteva tra le sue acque, quelle acque che ora sarebbero divenute ancora più letali per i suoi avversari. Quel ghigno di vittoria sul volto di Touma però dura ben poco. Qualcosa sta solcando i mari ad una velocità incalcolabile. Proviene da sud-est ed è come una forza inarrestabile. Prima ancora di rendersene conto il cavallo degli Scacchi viene investito in pieno da questa corrente. Il suo corpo viene come dapprima pressato da questa forza e poi come allungato. Una sorta di vortice investe in pieno il corpo dell'uomo che viene sballottolato qui e lì completamente in balia degli eventi. Il battito del suo cuore si innalza rapidamente martellando nel petto, nonostante la vista del Doujutsu perde del tutto la cognizione di dove si trovi e dove stia andando a finire. Sente il suo corpo diverso: in alcuni momenti caldo, in altri come che si stia lacerando, tutto è estremamente confuso. Ad un tratto la corrente cambia direzione divenendo una forza propulsiva che spinge rapidamente verso l'alto il mukenin sempre più velocemente. Tutto ad un tratto la spinta si esaurisce, tutto ora... Tace. Dopo qualche secondo Touma inizia a rinvenire percependo nuovamente l'ambiente attorno a se ma c'è qualcosa che non quadra. Non è più in acqua ma si trova ora nella grotta sotterranea che gli ha fatto da rifugio negli ultimi tempi. Questa è però diversa. Quella che era una semplice grotta completamente chiusa, con l'unico accesso dall'acqua sottostante, ora ha un buco al centro di essa in corrispondenza dell'accesso acquatico. I toni arancioni del tramonto difatti ora illuminano quella stanza improvvisata che normalmente era illuminata da un lume ad olio.
    "Ma com'è possibile?"
    Si chiede confuso l'ex jinchuuriki del Sanbi. Effettivamente la forza repulsiva di poco prima era stata in grado di aprire un varco nel soffitto della grotta da cui ora filtravano i raggi dell'ultimo sole della giornata. Per il resto sembrava che lì dentro fosse scoppiata una bomba. Il letto così come i pochi mobili lì presenti erano rotti e sparpagliati un po' ovunque. Touma continuava a sentirsi strano, a che aveva caldo a poi sentiva freddo, tutto attorno a lui continuava ad essere nero, inzuppato dell'acqua che era alta fino alle ginocchia. Percepiva come se il suo corpo fosse strano, non del tutto "allo stato solido". Iniziò a guardarsi le mani per vederle strane, completamente nere e con dei bordi frastagliati. Poi si rese conto di essere completamente nero su tutto il corpo, ma non come normalmente accadeva quando abusava troppo del potere dei bracciali.
    "Ma... Dove sono?"
    Difatti si rese conto proprio in quel momento di come i bracciali non fossero più attorno ai suoi avambracci, o almeno così sembrava. Lui ne sentiva la presenza ma non era come in grado di "vederli". Ad un tratto il suo sguardo venne attirato da qualcosa. Era uno specchio che galleggiava sull'acqua avendo una base di legno piuttosto solida che aveva retto all'urto al contrario del vetro che era scheggiato in più parti. Il mukenin rabbrividì a quello che vide, anche se a fatica, riflesso nello specchio. Due occhi tondi blu notte ed un viso completamente trasfigurato in quello di un pesce, uno squalo all'apparenza. Aprì la bocca e vide due fila di denti affilatissimi e bianchi da far netto contrasto con il resto della figura che si specchiava.
    "Ed ora?"
    Pensò come ultima il cavallo degli Scacchi per poi "perdere il controllo" difatti si rese conto che quello che era il suo corpo si muoveva ormai da solo. Lo vide tuffarsi in quella marea nera e poi più nulla come se Touma non vi fosse più.

    Kirigakure no Sato
    Appartamento a Sud del Villaggio




    "Dai forza, sai che devi esprimere un desiderio vero?"
    Nel giardino della piccola proprietà le luci della festa la facevano da padrone. Tutto era stato organizzato nei minimi dettagli ed ora la ragazza dalla chioma rossa, tutta sorridente, sedeva dietro al tavolo mentre gli altri invitati erano intenti a cantare la rituale canzone di augurli, al termine della quale, preso un profondo respirò, soffiò tutta l'aria che aveva nei polmoni per spegnere le dodici candeline che erano state poste in ordine sopra la glassa della torta. Davanti al gruppetto intento a festeggiare la giovane Kunoichi, sorrise incrociando le braccia sul petto possente. Era defilato rispetto agli altri partecipanti, lievemente più in disparte, sia per non essere troppo al centro dell'attenzione per via della propria stazza, sia per stare vicino alla finstra, prontamente tenuta aperta, per permettergli di fumare liberamente.
    "Grazie mille Maestro, e grazie anche a lei signorina Mitsuha!"
    Sorrise di nuovo, annuendo con un cenno della testa mentre la sua compagna gli si faceva accando, cingendogli i fianchi con il braccio.
    "Non è merito nostro, anzi, sono stati i tuoi compagni a fare tutto il lavoro..."
    I due ragazzi divennero rossi in viso quando, la giovane festeggiata, sentendo queste parole, si alzò dal suo posto e si lanciò verso i di loro per stringerli in un abbraccio sincero. Nonostante fosse di quasi venti centimetri più alto di lei, fu sorpreso di rimanere sbilanciato dall'assalto della ragazza. Mitsuha sorrise, abbracciando di rimando la giovane, lui accettò l'abbraccio ricambiandolo impacciatamente.
    "Ma allora è vero che mi volete bene eh..."
    Disse la ragazza staccandosi da loro e sorridendogli con malizia. Mishu si stronfinò la nuca con la mano destra e sorrise. Sapeva bene come punzecchiarli.
    "Fate solo finta che non ve ne importi niente!"
    La ragazza tornò dai compagni, cominciando a tagliare la torta. Gli altri due la presero in girò, e questo le provocò un rossore ancora più profuso sul viso sparso di lentiggini. Uraka rimbeccò gli altri due e il battibecco ebbe inizio. Si staccò dal muro vicino alla finestra e scambiò con la compagna uno sguardo di intesa. Era giunto il momento di andare a prendere il regalo che avevano predisposto per la festeggiata. Mitsuha sorrise di rimando, intuendo subito senza neanche bisogno che glielo dicesse. Quella donna era davvero brava a leggergli nella testa.
    Non sapeva neanche come facesse, era sempre stato convinto che lei avesse una qualche Tecnica in grado di scannerizzargli i pensieri, lei aveva sempre negato.
    "Mishu, è di la, sopra al tavolo..." Gli ripose staccandosi da lui e avvicinandosi verso Uraka e gli altri. "Ci pensi tu?"
    Lui annuì sorridendo per incamminarsi verso la stanza sul retro. Attraversò la porta perdendosi nel buio della casa.
    Era sera inoltrata, il sole era tramontato da qualche ora. Avevano la brutta abitudine di tenere le luci delle altre stanze della casa spente, forse per risparmiare sul costo della bolletta, non ne aveva idea ma la cosa lo infastidiva. Si mosse nelle penombra, le stanze illuminate solo dai lampioni sulla strada che riflettevano il giallo del neon attraverso le finestre.
    Cercare in quello stato non era facile, mosse la mano contro le parteti, in cerca dell'interruttore. Non appena entrò nella cucina però, le dita si piegarono verso l'intero e graffiò l'intonaco della stanza. Sentì una fitta leggera, la testa cominciò a girargli e le ginocchia cedettero mentre il suo possente corpo sbatteva contro il pavimento come una sequoia abbattuta nella foresta. Nel collassare urtò il tavolo sulla destra e qualcosa rotolò sul pavimento. Sollevò la testa, i capelli rossi bagnati da un sudore improvviso, la mano destra serrata sul petto. L'oggetto rotolò in avanti ed urtò contro il suo ginocchio. Il lucido metallo venne bagnato di giallo dalla luce del lampione. Il suo volto venne riflesso sul piatto della lama.
    "Tu... Non ti avevo lasciata di là?" Furono i pochi pensieri che riuscì a mettere in fila mentre le sue dita si muovevano come animate da una forza invisibile, serrandosi intorno al manico di legno dell'arma. Al primo contatto la sua testa si rovesciò all'indietro e gli occhi ruotarono mostrandone il bianco.
    "Ehi! Ma che stai facendo? Quanto ci metti a trovare un reg..."
    Mitsuha entrò nella stanza, forse preoccupata dal frastuono che avesse urtato contro qualcosa mentre cercava il regalo. La donna si arrestò a neanche un metro dall'uscio non appena vide il viso di Mishu contorto dal dolore fissarla con occhi privi di pupille. L'uomo aprì la bocca, la richiuse, come il boccheggiare di un pesce, ma nessuna risposta uscì dalle sue labbra.
    "Mishu?... Cos..." disse la donna avvicinando una mano verso la sua spalla per poi ritrarla improvvisamente non appena la testa del Ninja tornò a ruotare in avanti con uno scatto innaturalmente veloce.
    La lancia roteò tra le dita del Kiriano, la punta dell'arma si conficcò nel pavimento di pietra, crepando mattonelle e cemento con un colpo secco. Il colpo echeggiò nella cucina e improvvisamente il silenzio calò anche nella stanza dove era svolta la festa. L'uomo si sollevò in piedi con un movimento repentino, la testa sempre reclinata verso il basso, i capelli rossi che scendevano sulla fronte, oscurandone gli occhi.
    "Sensei... Cosa sta succe..."
    "State indietro!" Urlò Mitsuha sollevando una mano verso i ragazzi. La donna aveva divaricato le gambe e sollevato una mano verso il compagno che ora era in piedi, la testa ciondolante in avanti, la mano libera stretta in un pugno.
    La testa si sollevò lentamente, rivelando le labbra piegate verso l'altro in un sorriso storto.
    "Oh mio dio!" Si lasciò sfuggire la donna alla vista del volto di Mishu.
    L'occhio destro si era rivelato di un colore verde smeraldo, la cui pupilla era un grossa goccia nera come la pece. La pelle su zigomo e orecchio destro era piegata da piccole zigzagature bianche. Ad un occhio attento della donna la pelle si era ricoperta da piccole squame bianche.
    "AH! Alla fine il tuo corpo è stato mio in un modo o nell'altro... Stupido Ninja!" Urlò Mishu stappando la lancia dal pavimento e facendola ruotare tra le dita della mano sinistra e serrandola nel pugno con la punta della lama rivolta verso il petto della donna.
    "Tu! Sarai la pri..." La voce gli si strozzò in gola, ebbe un singulto e cominciò a tossire violentemente. La mano armata tremò visibilmente e la punta si abbassò lentamente verso il suolo.
    Mitsuha colse il momento al volo. Afferrò l'arma poco sotto la guardia e la strattonò verso di sé con violenza. Aveva una vaga idea di con chi avesse a che fare, Mishu le aveva già raccontato del Demone Carpa il cui spirito albergava dentro quell'Arma. Il manico di legno liscio scivolò tra le dita dell'uomo fino ad arrivare alla base della lancia prima che le dita del Kiriano si serrassero di nuovo intorno ad esso con una stretta mortale.
    La testa di Mishu scattò verso l'alto, lo sguardo distorto in una smorfia di rabbia.
    "COME OSI???" Urlò il Ninja dal volto sfigurato mentre sollevava l'altro braccio per caricare un potente affondo. Il pugno schizzò in avanti, puntando al volto della donna che urlò di rimando, sollevando le braccia davanti al viso. L'arto si arrestò a pochi centrimetri dalla mano di Mitsuha, l'onda d'urto del colpo le fece volare i capelli oltre le spalle.
    Mitsuha abbassò lentamente le mani, squadrando il Ninja davanti a lei. Il pugno era sollevato, la mano tramolante a pochi centimetri dal suo viso.
    Il volto di Mishu era piegato in due. La parte destra del viso era sollevata in un sorriso tirato, la pupilla dilatata e un rivolo di bava che gli colava dall'angolo della bocca. Il lato sinistro del viso, invece, aveva le labbra innaturalmente piegate vero il basso, l'occhio violetto brillava inumidito dalle lacrime mentre quelle scorrevano verso il basso, bagnandogli il viso.
    "Mitsuha... Ti preg..." Le parole uscirono esitanti dalle labbra distorte dell'uomo. Il pugno venne ritratto e volò rapidamente colpendo il lato sinistro del volto del suo proprietario.
    "Stai zitto verme!!" Urlò di nuovo con voce stridula Mishu. "Tu sei mio!!" Strattonò il braccio armato e strappò la lancia dalla mano di Mitsuha, ruotando il bacino e colpendo la donna in pieno petto con un affondo del piede sinistro. La donna venne spinta all'indietro con un colpo deciso, finendo per sbattere contro i tre ragazzi alle sue spalle. I quattro sbatterono contro la porta alle spalle che venne frantumata dall'urto.
    Mitsuha vide il mondo sfocarsi e la polver dovuta dall'impatto sollevarsi intorno a lei mentre i ragazzi sotto di lei gemevano per la violenza del colpo.
    Una figura si stagiò sopra di lei, sfocata. I capelli rossi che avevano cominciato a prendere una sfumatura arancione.
    "Il mio potere sta crescendo, stupido moscerino... Inizierò da lei e spezzerò per sempre la tua volontà... Ah-Ah!" Disse l'uomo sollevando la lancia impugnata a rovescio, la lama rivolta verso il basso che rifletteva la luce gialla dei lampioni alle sue spalle.
    L'arma calò con violenza e si schiantò contro il pavimento, proprio in mezzo alle gambe della donna. Il colpo impattò contro le piastrelle, conflagrò in una onda d'urto che frantumò i vetri delle finestre.
    "NO!" Urlò Mishu, o almeno la parte di lui che era ancora in controllo. La mano sinistra serrata insieme alla destra sul manico di legno della lancia. Mitsuha sollevò la testa e squadrò il compagno negli occhi.
    "SCAPPA!" Urlò il Kiriano mentre i tre ragazzi afferravano per le spalle la compagna e scattavano, sparendo alla vista.
    Mishu rimase immobile, le braccia serrate intorno alla lancia conficcata a terra, la schiena che si abbassava ed alzava. I singhiozzi che scuotevano il suo corpo, le lacrime che scendevano lungo il suo viso, gocciolando sul pavimento distrutto.
    Come era possibile che fosse successa una cosa del genere? Doveva essere morto, Kizokukoi era morto. Lo aveva visto con i suoi occhi. Come era...possibile? Sentì la presa sul proprio corpo cominciare a farsi sempre più esile, la consapevolezza dei suoi arti allontanarsi e la sua coscienza sprofondare sempre più in basso in una oscurità fredda e solitaria. Il suo corpo sobbalzò, i singhiozzi mutarono in una risata sempre più potente, sempre più sguaiata.
    Sollevò la testa verso l'alto rivelando il volto interamente mutato, la bocca spalancata a rivelare denti affilati come quelli di un piranha e le labbra piegate all'insù.
    "Ahhhh! LIBERO! FINALMENTE!" Urlò Kizokukoi mentre osservava l'intera pelle del corpo dell'uomo mutare, lasciando il passo a lucenti squame bianche ed arancioni. Inspirò a pieni polmoni, il suo corpo ora muscoloso e possente. Strappò la lancia dal pavimento e si girò per inseguire la donna mentre la lingua guizzava tra i denti allungati. Non l'avrebbe risparmiata. Non...
    Percepì uno strattone nelle profondità della sua testa. Indietreggiò di un passo. Poi inspirò di nuovo. L'aria era pregna di carne, uomini e donne tutti intorno a lui, di olio per armi, del freddo metallo, del cuoio e del legno laccato.
    Stavano arrivando per lui. Presto lo avrebbero circondato.
    "Uhmpf... Non perderò un'altra volta..." Conficcò di nuovo la punta della lancia nel pavimento e ruotò l'arma come una chiave nella toppa. L'acqua spillò dal suolo come una fontana, cominciando ad allagare l'appartamento.
    Gli ANBU arrivarono troppo tardi, atterrarono uno dopo l'altro sul piano allagato, le armi sguainate e pronti all'azione ma non trovarono nessuno.
    Di Mishu Ameki non c'era più traccia.

    Konohagakure no Sato.
    Appartamento a Sud-Est del Villaggio.



    Il tempo era grigio quel giorno. Sentiva un fastidio alla base della nuca, come se qualcuno gli avesse conficcato uno spillone proprio nel cervelletto. Si sfregò la testa e cercò di non pensarci ma era difficile. Inspirò e rilasciò l'aria sentendo le spalle piegarsi di nuovo verso il basso, come schiacciate da un peso invisibile. Erano anni ormai che sentiva di portare quella specie di peso. Era venuto con un appellativo che gli era stato attaccato, a lui e ad altri Ninja: i "Caduti".
    Era così che li chiamavano, per il fallimento che avevano provocato circa tre anni prima nelle terre della Luna. Alcuni Ninja avevano retto il peso di quel nome meglio degli altri, lui non era tra questi. Lui, per quel nome, aveva "perso" tutto. Sentì un moto di rabbia salirgli nel petto e raschiargli la gola come un ruggito soffocato. Davvero meritava un simile nome? Davvero una manciata di Chuunin coordinati da uno Special Jounin poteva recare sulle proprie spalle il peso del fallimento di aver visto spazzata via la popolazione di un'intera nazione? Dove erano andati a finire gli ANBU? Quando le voci che i "Demoni" camminavano nella Luna si erano sparse tra i corridoi delle sale dei Kage, perché non avevano mandato qualcuno di più forte? Perché? Dopo che shinobi di rango e abilità ben più importanti erano riusciti "solo a metà" a contrastare il Mouryou e i suoi demoni? Qualcuno non aveva fatto quello che doveva e non era colpa loro.
    Come spesso accade, però, loro avevano rappresentato il perfetto capro espiatorio per l'errore dei più grandi. Sollevò gli occhi azzurri verso il cielo. La luna era alta ed illuminava ogni cosa di una luce argentata. Era di ritorno verso casa dopo una giornata di duro allenamento con la sua Unità. Il vento batteva sul suo viso scoperto. Fino a poche ore prima aveva avuto sul volto una maschera raffigurante un oni, leggermente dissimile dalle classiche maschere da ANBU perché più simile nella forma ad una maschera capace di completare un kabuto da samurai. Un volto bianco e nero con forme che richiamano delle fiamme che ha al centro della fronte il simbolo rosso del Vortice, simbolo utilizzato dal villaggio della Foglia quasi al pari della foglia stessa. Il tutto era completato da un perfetto "sorriso" di zanne bianche particolarmente pronunciate sui canini superiori. Una maschera fiera, che incuteva timore e che ora era più che comoda per il mezzo-demone per celare le sembianze tanto odiate. Odiava ammetterlo ma quasi preferiva la maschera al suo volto scoperto. La trovava più...naturale.
    La luce lunare illuminava il cammino dello shinobi che stanco, ma soddisfatto, saltava ora di tetto in tetto verso la sua abitazione. C'era qualcosa che però lo turbava come un brutto presentimento che difatti si sarebbe palesato di lì a poco. Effettuato l'ultimo balzo atterrò dolcemente sul manto erboso del suo giardino senza fare il minimo rumore. Iniziò lentamente a camminare verso la porta di ingresso quando qualcosa lo fece arrestare di colpo.
    Inarcò la schiena come se qualcuno lo avesse frustato tra le scapole. La testa scattò all'indietro mentre gli occhi venivano spalancati e una scarica di energia lo attraversava completamente dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi. Nella testa rimbombò un suono, potente, indescrivibile, alieno.
    Cadde in ginocchio e il dolore sparì. Rotolò in avanti, estraendo i suoi fidati tirapugni, in attesa un successivo attacco ma, guardandosi attorno non vide nessuno.
    Il vento soffiò di nuovo, agitando gli steli d'erba intorno a lui come un'onda precisa. Si sollevò in piedi, rinfoderò un tirapugni e cercò di toccarsi la schiena. Niente sangue, niente ferite, nessun taglio sulla divisa. Strano, doveva esserserlo immaginato.
    Tornò a voltarsi per salire i gradini del porticato. Allungò la mano verso la porta ma la voce rombò di nuovo nella sua testa. Cadde in ginocchio urlando, mille spilli trafiggevano il suo cervello, nel naso l'odore del fumo, nella bocca il sapore metallico del ferro. Il tirapugni gli sfuggì di mano e si conficcò di punta nel legno del porticato.
    Inspirò ed espirò, la schiena che si sollevava ed abbassava in ampi movimenti. Cominciò a sudare copiosamente, non riusciva a muoversi, il dolore era troppo.
    "Figli..." la voce si fece strada nella sua testa, come un trapano che scavava nella materia grigia. Sentì qualcosa scivolargli dal naso e gocciolare un po' alla volta sulle sue ginocchia. Era sangue.
    "Ho bisogno... Di voi..."
    Urlò di nuovo, rovesciando indietro la testa, inarcando la schiena.
    Gli occhi ruotarono nelle orbite e divennero bianchi, poi ogni cosa fu invasa dalla luce.
    Sbattè le palpebre. Il vento fischiava tra i capelli e attraverso i buchi degli occhi e della bocca. Abbassò lo sguardo. Il suo corpo si muoveva da solo. Balzava da un albero all'altro, scivolava tra i rami come una scimmia. Appoggiò una mano sul legno e si dette una spinta in avanti, quasi volando tra le frasche. Inorridì alla vista delle proprie dita: ricoperte da uno strato di metallo lucido ed inciso di rune azzurrine.
    Si accorse con raccapriccio che non aveva più il controllo sul proprio corpo. Che era stato relegato ad una posizione di spettatore.
    Un altro balzo in avanti e volò sopra lo specchio di un fiume. I suoi occhi colsero la figura riflessa nell'acqua e sentì il cuore sprofondargli nel petto.
    "No, non è possibile... Tu eri morto!"
    "Credevi... Invece hai errato, giovane... Il Potere del Padre non conosce limiti... " rispose la figura al buio davanti a sé. Atterrò con entrambi i piedi nell'erba, i piedi corazzati che affondavano nella terra soffice. Si sollevò in piedi, imponente, il corpo di acciaio lucido da cui si sollevavano pennacchi di fumo azzurrino.
    L'ombra si mosse e sul prato erboso, intorno al Demone, apparvero cinque uomini vestiti di nero con maschere bianche. Il silenzio tra loro si dilatò mentre il vento soffiava di nuovo, agitando le chiome degli alberi in un frusciare leggero.
    "Ci senti? Se puoi, arrenditi... Non vogliamo uccidere subito un nuovo arrivato..." disse uno dei Ninja mascherati.
    "LUI ci chiama... Noi rispondiamo... Perché la parola del Padre è legge..." Parlò di nuovo Ishi, volute di fumo azzurrino si sollevarono dalla bocca e dagli occhi, intensificando ogni parola, acuendo la minaccia davanti alla quale quegli ANBU si trovavano.
    In tutta risposta gli uomini estrassero le katane dalla schiena e si prepararono a lottare.
    Yuzin lottò, lottò con tutte le sue forze per cercare di muovere il suo corpo, per costringere Ishi ad arrendersi. Niente sembrava funzionare. Così come un tempo Ishi era morto e parte di lui era divenuta Yuzin ora l'opposto era avvenuto. Ishi era rinato e Yuzin era parte di lui, una parte che non aveva più alcun controllo.
    "Torna a dormire... Il tempo dell'uomo è finito... Ora è giunta l'era dei Demoni..."
    Yuzin sentì il panico serpeggiargli nel petto. Vide le mani di Ishi avvicinarsi ai fianchi ed estrarre i due Tirapugni, i suoi tirapugni. Le lame vennero avvolte da volute di Chakra azzurrino mentre il Demone allargava le braccia ai fianchi, le punte rivolte verso il basso.
    "Le vostre morti saranno il giusto sacrificio per la mia rinascita, umani!" Tuonò Ishi scattando in avanti come la furia del vento.
    Rimase lì, inerme, ad osservare i suoi neo compagni venire trucidati uno dopo l'altro. Osservò il loro sangue macchiargli la maschera, il corpo ricoperto di acciaio lucido. Udì le urla, le grida di dolore ma non poté fare nulla.
    Sperò, sperò fino all'ultimo che riuscissero ad abbatterlo, a fermarlo, sperò persino che Goh arrivasse lì per arrestare la sua corsa. Il suo "fratello di sangue" non arrivò mai però e nessuno di quegli uomini fu abbastanza potente per fermarlo.
    La lama del Demone Samurai si abbattè sull'ultimo uomo e il silenzio calò di nuovo sulla radura. Ishi rinfoderò i tirapugni e rimase in silenzio ad osservare i cadaveri sparsi intorno a lui. Il sangue aveva macchiato di scuro l'erba, i corpi erano squartati e disposti in pose scoordinate. Fece per volgersi verso Est ma si fermò. Sollevò un dito verso l'angolo dell'occhio sinistro. Qualcosa gli ostruiva la vista, appannandogliela. Era forse sangue? Allontanò la mano e osservò l'indice, era bagnato di qualcosa di trasparente. Il Demone non aveva idea di come descrivere quella sensazione ma Yuzin sì. Quell'unica lacrima era stata versata per la morte dei propri compagni. L'uomo imprigionato nel corpo del Demone sentì la mente spezzarsi sotto il peso della realizzazione di ciò a cui aveva appena assistito: era stato troppo debole per impedire che le loro vite si spegnessero.
    L'oscurità avvolse la mente dell'Eremita e poi tutto si tacque. La sua mente si spense e Ishi fu di nuovo unico, intero.

    Kumogakure no Sato,
    Quartieri della Truppa Kinkaku.



    Ruotò a mezz'aria, i muscoli distesi del braccio destro, il fischiare dell'arma nell'aria. Era in perfetto controllo, lui e l'arma una cosa sola. La spada corta fendette l'aria con un fischio leggero conficcandosi nel legno del manichino con un *stock* sordo. La lama trapassò il petto imbottito e lui tirò la catena con uno strattone. Il manico schizzò via per venire afferrato al volo. Ruotò il busto distendendo di nuovo il braccio verso destra e lo lasciò andare l'arma ancora una volta. La catena scivolò tra le sue dita, sferragliando tra i polpastrelli. La lama dell'Arma trapassò da parte a parte un altro manichino. Lui mosse il braccio sollevandolo sopra la testa, ruotò il busto e fece sciovolare il piede destro in una rotazione di centoottanta gradi mentre il braccio seguiva il movimento circolare e la lama ruotava sopra la testa in un semicerchio perfetto. Eseguì una piroetta precisa e l'arma tranciò altri tre manichini in una arco d'acciaio brillante. Saltò in aria e piroettò facendo seguire al movimento la catena con l'arma. Quella seguì il movimento in una sferzata precisa e gli ultimi due manichini, uno alle spalle ed uno davanti a lui vennero tranciati in perpendicolare con una precisione letale. Atterrò, richiamando l'arma con un ultimo strattone ed afferrandola con la sinistra.
    "Perfetto!" disse con un sorriso mentre un ciuffo di capelli neri scivolava davanti agli occhi. Si passò una mano tra i capelli con un gesto deciso mentre sfilava le Kestuen insieme all'Ikiryō, appoggiandole con delicatezza su una panca di legno del Dojo aperto. Afferrò un asciugamano e cominciò a tergersi il sudore. I suoi allenamenti stavano cominciando a fruttare, ormai era una tempesta di acciaio in grado di colpire più bersagli contemporaneamente. Osservò le mani ricoperte di vesciche e calli, le mani di un uomo abituato ad allenarsi ogni giorno fino allo stremo.
    Sorrise soddisfatto, la giornata cominciava sempre bene dopo una bella sudata.
    Una figura apparve nel giardino privato e si schiarì la voce. Era un uomo con la divisa di Kumogakure ed una maschera striata di giallo. Un ANBU al servizio di Kumogakure no Sato, più precisamente il suo nome in codice era Kiiro, Giallo, proprio per via del colore sulla maschera. Non molto originale, ma meglio di niente.
    "Il Raikage è in movimento, Okami."
    Annuì in risposta. L'uomo tornò a sparire alla vista mentre sprofondava nel pavimento.
    Da quando era entrato nella Truppa Kinkaku le sue giornate si dividevano tra allenamenti, Missioni e sorveglianza come guardia del corpo del Raikage. Oggi doveva toccare a lui. Si diresse verso gli spogliatoi continuando a tergersi il sudore sul collo muscoloso.
    Un rombo di tuono echeggiò nel cielo, facendolo arrestare a pochi metri dal cortile interno. Okami alzò la testa osservando le poche nuvole bianche che spruzzavano il cielo azzurro. "Un tuono in pieno giorno? A cielo aperto.....Oh...No..." Un brivido gelido gli formicolò lungo la schiena. Okami allungò la mano e le Ketsuen schizzarono dalla panca come una serpe. Le catene rosse serpeggiarono intorno al suo braccio sinistro, serrandosi intorno ai muscoli con una spirale perfetta mentre la catena della Ikiryō le seguiva. Uno strattone deciso e l'impugnatura dell'Arma tornò tra le dita. Ruotò il corpo con decisione. L'aria era elettrica. Qualcosa non tornava. Sentì i peli del collo rizzarglisi come spilli. Si guardò intorno, gli occhi scuri che saettavano in cerca di qualsiasi movimento.
    Sapeva che non avrebbe trovato niente, quello che cercava non era visibile agli occhi.
    Un altro rombo di tuono. Un lampo rosso, mentre un fulmine si schiantava al suolo, colpendo il terreno erboso a neanche un metro da lui. Sollevò entrambe le braccia davanti al viso, assumendo la posizione di guardia mentre il Chakra Raiton veniva esternato in una esplosione di un rosso brillante. Spruzzi di terra si sollevarono nell'aria, l'onda d'urto lo spinse indietro di qualche metro ma lui resistette. Rimase immobile per qualche secondo mentre l'aria densa di polvere si ripuliva e tornava a vedere. Un piccolo cratere di circa un metro era apparso sul terreno del campo di addestramento. Al centro, fumante, c'era una katana dal manico consumato e dalla lama conficcata nel terreno per oltre due terzi.
    "Oh no, cazzo, no!" Urlò Okami sentendo il braccio sinistro muoversi da solo in avanti, cercando di allungarsi verso l'impugnatura della lama. "No!" Urlò con decisione il ninja, piantando i piedi a terra ed afferrando il polso della mano sinistra con la destra. Fulmini rossi saettarono in tra il manico della katana e la sua mano protesa. Okami strinse i denti sentendo quell'energia trascinarlo in avanti. I piedi saldamente piantati a terra cominciarono a venire trascinati nell'erba, scavando nel terreno.
    I suoi occhi saettavano dal braccio all'arma, si guardò intorno in cerca di aiuto. La paura serpeggiò nel petto. Cosa doveva fare? Guardò di nuovo l'arma, consumata e usurata dal tempo e dalle numerose battaglie. Aveva impugnato molte armi nella sua vita ma quella...quella ricordava l'arma che un vecchio contadino aveva sopra il caminetto. L'arma del nonno, antico samurai. Osservò la lama: era arrugginita e sbeccata, lunghi solchi ne crepavano il metallo. Abbassò lo sguardo verso la catena che stringeva il suo braccio con una presa violenta.
    Un pensiero folle gli attraversò la testa. "Perché no..." Pensò lasciando andare ogni tipo di resistenza ed incamminandosi in avanti per afferrare l'impugnatura della lama con la mano sinistra. Fu come impugnare il fulmine. Una scossa violenta lo attraversò da parte a parte, sentì i denti battergli mentre scariche rosse percorrevano la sua pelle e si risversavano al terreno.
    Gli occhi si rovesciarono e tutto divenne bianco.

    Inspirò. L'aria odorava di bruciato. Il mondo intorno a lui era una stanza bianca con gli angoli anneriti. Si passò una mano tra i capelli, accorgendosi di essere ancora intero. Non era morto, almeno quello. Si guardò intorno cercando di capire dove fosse. Una figura era seduta a terra. Un bambino con i capelli rossi giocava con un cavallino di legno. Nient'altro.
    Dove cazzo era finito? Osservò il bambino per qualche minuto a disagio. Cosa doveva fare?
    "Vuoi giocare con me?" disse il bambino girandosi verso di lui e protendendogli la manina. Solo ora si era accorto che il bambino aveva la pelle rossa come il sangue e le ughie e la sclera degli occhi erano neri. Non lo trovava inquietante però, stranamente. Abbassò la testa e si inghinocchiò accanto al bambino.
    "Certo! A cosa giochiamo?" gli disse mentre afferrava il cavallino che il bimbo gli porgeva.
    La faccetta del piccolo si piegò, rivelando un sorriso sdentato.
    "A chi ARRIVA PRIMO" Disse mentre la voce gli si abbassava divenendo roca e il braccio del bambino saettava in avanti, crescendo e gonfiandosi prima di divenire la mano muscolosa di un uomo alto due metri con due lucenti corna nere sulla fronte.
    Sentì l'aria mancargli, gli artigli conficcarglisi nella carne. Emise un verso strozzato.
    "Potrei ucciderti qui...sarebbe tremendamente facile" disse Arashimo fissandolo negli occhi con una calma fredda e decisa. Sentì il corpo venire sollevato verso l'alto, i piedi agitarsi nell'aria. Non cercò di fermarlo. Il demone lo osservò con aria incuriosita. "Ti sei già rassegnato?" disse notando la sua arrendevolezza.
    "Se avessi voluto uccidermi lo avresti già fatto." disse fissando il mostro di rimando. Non battè cigliO, rimase fermo, alla mercé della bestia.
    "Cosa vuoi?" la voce era arrochita dalla stretta bestiale ma lasciava traspirare una leggera irritazione.
    Arashimo abbassò il braccio e lo fece tornare con i piedi per terra. Era sempre stato un uomo grosso ma, davanti a quel Demone, sembrava quasi un ragazzino.
    "Un patto..." disse il demone con un filo di voce."Un patto...per la libertà"
    Sollevò l'indice dall'unghia nera verso il braccio sinistro di Okami. "Sono stato sul tuo fianco da tre anni ormai...Nessuno ha mai cercato di capire il mio potere, nessuno ha mai cercato di capire davvero il mio valore...Nemmeno mio padre"
    Okami non abbassò lo sguardo e rimase a fissare Arashimo negli occhi.
    "Tuo padre era un idiota. Il tuo potere è meraviglioso, Arashimo. Io ho solo cercato di rendergli onore."
    Il demone annuì. Vide un'ombra negli occhi del mostro, una pena ed una sofferenza mai vista prima. Solo ora poteva vederlo meglio. La figura imponente era segnata da numerose crepe. Abbassò lo sguardo e notò come, dalla vita in giù, la potenza del demone non era altro che l'ombra di un ricordo. I piedi nudi erano secchi e scheletrici, la pelle tirata e grinzosa intorno alle ossa in rilievo, i muscoli sottili come carta.
    Solo ora si era accorto del tremore nelle gambe del mostro, stava facendo persino fatica a rimanere in piedi.
    Non osò dire altro, per paura che la sua compassione venne scambiata per commiserazione.
    "E sia... Un patto... Insieme... Per la libertà..." Il demone gli porse il braccio, lui esitò poi lo afferrò serrando la mano intorno al suo avambraccio e così fece l'altro.
    "Ciò che è spezzato non può tornare perfetto... Ma non rimarrà spezzato per sempre..." disse Arashimo in modo criptico prima che la luce tornasse ad accecare Okami.
    Si risvegliò steso nel prato. Si sollevò in piedi con il movimento degno di un'anguilla. Il braccio sinistro era ancora avvolto intorno alle Kestuen, la Katana nel cratere non c'era più. Tirò un sospiro di sollievo appoggiando la mano sinistra sul viso e ridacchiando. Qualcosa di duro sbattè sulla sua fronte, duro e ruvido.
    Si fermò, inorridito. Allontanò la mano dal viso e notò che era...diversa. La pelle era divenuta più spessa, del colore nero con venature rosse. Chiuse il pugno notando le lunghe unghie nere e le nocche sporgenti.
    Oh mer... Guardò l'altra mano, si tastò il viso e, il cuore che era sprofondato nel petto tornò a battere. Non era trasformato completamente. Solo il braccio che teneva le Ketsuen era stato corrotto. Solo il braccio fino alla spalla.
    "Solo il braccio fino alla spalla????" Si lasciò sfuggire dalla bocca in un verso stridulo dall'isteria. "Ma che cazzo!!" Cominciò a camminare avanti ed indietro nel giardino d'addestramento, poi si fermò. Sentiva qualcosa...un suono nell'aria. Non lo aveva notato prima, era obiettivamente troppo impegnato a realizzare che parte del suo corpo era stata trasformata in qualcosa di mostruoso. Un rombo di tuono echeggiò di nuovo nell'aria. Il richiamo divenne più forte. Cercò di concentrarsi, era...erano delle parole, delle parole che echeggiavano da molto lontano! Tornate...A...Combattere
    Il sangue gli si gelò nelle vene. Era una chiamata al plurale, non era il solo ad esser stato richiamato. Questo significava che...
    Si girò camminando spedito verso lo spogliatoio. I suoi movimenti erano decisi, veloci. Non c'era tempo da perdere. Altri erano stati richiamati e, dubitava, erano stati così fortunati o resistenti come lui alla chiamata del Padre. Altri Ninja avrebbero passato quello che aveva passato lui e non aveva dubbi su quello che avrebbe dovuto fare: fermarli.
    A tutti i costi.
    Non permetterò che degli uomini e donne abbiano sulle spalle lo stesso peso che ho portato io per anni...Non permetterò che si sveglino ogni mattina sapendo di aver ucciso degli innocenti... Ogni cosa aveva perso di significato ora. Il Raikage avrebbe aspettato, i suoi doveri di guardia del corpo pure.
    Ora una sola missione era chiara.
    Doveva andare in direzione della chiamata, non per unirsi alle fila di chi avrebbe distrutto ma per frapporsi alla distruzione; fermare quelle mani inconsapevoli dal macchiare per sempre il loro destino. Si vestì rapidamente, infilò nella borsa da viaggio il resto del suo equipaggiamento e, senza pensarci, afferrò un mantello scuro, privo di cappuccio da uno dei pioli dello spogliatoio. Con un volteggio sicuro, assestò il mantello di lato, in modo che coprisse perfettamente la spalla ed il braccio sinistro e lasciasse scoperto il destro. Si guardò allo specchio per un secondo prima di uscire dalla porta con il mantello che svolazzava alle sue spalle.
    Aveva lasciato sulla panca un messaggio conciso: "LUI sta chiamando, ho resistito ma ce ne sono altri. Vado a fermarli, è il mio dovere." Il Drago avrebbe capito. Tutti sapevano del suo passato. Non aveva nascosto cosa aveva fatto, nonostante all'inizio molti shinobi lo temessero per la sua instabilità, aveva mostrato di essere più fedele e capace di molti altri. Ryu gli aveva dato credito e carta bianca per ogni cosa che fosse necessaria riguardante Arashimo, solo voleva essere informato. Ora però, non c'era modo di dare altre spiegazioni, ogni secondo passato poteva significare la morte di molti innocenti, era tempo di agire. Okami ricordò i frammenti spezzati dei ricordi del suo combattimento sulla terra della Luna, la morte dei suoi compagni, il fulmine rosso tra le nuvole. A quei soli pensieri le Ketsuen emisero scariche cremisi. Cercò di ritrovare la pace mentale, osservò il suo braccio mutato e inspirò a pieni polmoni. Era tempo di andare.
    Così, Okami Yotsuki camminò al centro del campo di addestramento, compose un singolo Sigillo, e sparì in un lampo di fulmine rosso.
  14. .
    CITAZIONE (Askëladd @ 13/4/2024, 21:13) 
    Bellezze, per i reward doppi fa fede l'apertura della role o il primo post ?
    Noi abbiamo mandato la correzione nel giorno esatto del terzo mese dall'apertura. Prendiamo il doppio reward yes or not?

    Considerando che 3 x 0 = 0
  15. .
    Correzione:
    - Vari errori di battitura e refusi.
    - Un po'forzato tutto il passaggio con le guardie al cancello. Va bene che una volta accertata l'identità ti lascino entrare senza troppe storie, ma passare dal lanciarti un kunai perché ti muovi alla figura di "amicone" che ti racconta per filo e per segno lo sviluppo della trama del GDR degli ultimi anni, mi sembra un po'esagerato. Arancione perché è un modo un po'sporco di raccogliere informazioni, nel senso che non hai veramente strutturato una scena narrativa in cui avesse un senso che determinate informazioni venissero rilevate da un PNG che avesse un senso logico le rivelasse, ma fai lo 'spiegone' per mettere in pari il tuo PG assurgendo anche ad informazioni che riguardano altri PG, 'così de botto, senza senso' semicit.
    - Leghi il cavallo vicino all'entrata, ma cosa che per come è strutturata Konoha nell'immaginario comune (e non hai dato nessuna descrizione che possa far pensare il contrario) o lo hai legato alla casetta delle guardie o me lo immagino legato alla prima abitazione utile, in ogni caso non un posto consono dove lasciare un cavallo e più che altro un posto tale da far sì che qualsiasi guardia ti vedesse fare una cosa del genere venisse a dirti qualcosa.
    - L'intrusione mentale Uchiha non funziona così. È lui ad essere immerso nei tuoi ricordi e vederli, non tu. Puoi accorgerti da parigrado di quel che sta succedendo e riuscire a cacciarlo, ma non sei tu a rivivere i tuoi ricordi durante il Genjutsu.
    - In tutta la missione l'elemento di pericolo dato dalla minaccia dei demoni non si tange, se non all'ingresso e all'uscita del villaggio
    È come se all' interno le persone vivessero in un mondo separato in cui questa quarantena neanche si percepisce. Inoltre inverosimile che in una situazione del genere il tuo superiore non ne sappia nulla e ti autorizzi a scorrazzare verso Konoha. Più probabile che anche Kumo si trovi a serrare i ranghi.

    - Il Ketsuryūgan non ti consente di vedere nella nebbia che crei con l'illusione del faro essendo essa una nebbia reale.
    - Ignori totalmente la presenza di della barriera percettiva attorno al villaggio. Derubricare in una situazione di allerta come l'hai descritta la fuga ad un semplice "corro via con la nebbia attiva" rompe completamente la sospensione di incredulità. Gli ANBU ti sarebbero stati addosso in un attimo e visto lo scompiglio che hai creato lo avrebbero fatto di certo.


    Che dire, missione nel complesso ben scritta e ben al di sopra della lunghezza minima di una B. Mi piace il modo in cui caratterizzi Benkei e devo dire che le varie scene sono ben costruite, anche se a volte fin un po'troppo costruite come scene a sé stanti. Se da una parte va benissimo fare degli stacchi narrativi, dall'altra l'abuso di questa strategia rischia di rompere un po' la narrazione facendo percepire il tutto come appunto scene diverse separate tra loro che mancano di collante. Personalmente proverei a ridurre al minimo gli stacchi netti, mettendo anche solo un paio di frasi di collegamento che tengano più legata la struttura narrativa.
    Purtroppo alcuni errori, sia a livello di regolamento, che dal punto di vista narrativo ci sono e penso di averli adeguatamente esplorati sopra. Per quanto riguarda la scrittura in terza persona direi che ti riesce bene e in generale io personalmente la preferisco rispetto alla prima, perché soprattutto nelle interazioni con gli altri giocatori la presenza del narratore autodiegetico ti mette sempre dei paletti che il narratore onniscente non ha, trovandosi ad avere più ampia possibilità di respiro narrativo. Quindi, parere strettamente personale, ti consiglierei di seguire questa strada.
    Ciò detto puoi richiedere il +1 e 905 Ryo, 800 Ryo di ricompensa, 80 Ryo per la Coerenza Narrativa e 25 Ryo per l'uso della trasformazione del sangue.
2481 replies since 2/1/2008
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