Casa Supaku Handoru

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  1. Supaku
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    02. Un Maestro Inaspettato.



    Il buio avvolgeva ogni cosa, immergendo nella sua coltre oscura i tetti piatti della città.
    Supaku sedeva a gambe incrociate sopra uno di essi. Era uno dei più alti ma non era mai stato lassù prima, non gli piaceva sviluppare delle abitudini, le abitudini erano la morte dell'anima e di uno shinobi.
    Aveva le gambe nella posizione del loto, le mani poste in grembo mentre con le dita componevano un cerchio perfetto. Era concentrato. Il silenzio della notte era interrotto solo dal frusciare del vento. Ogni tanto c'era una tempesta d'aria che lo costringeva a cercare riparo, ma non quella notte. Quella notte l'aria era limpida e pura e il vento che tirava era quasi una lieve brezza leggera. Supaku era immerso nel vuoto dentro di lui, la sua mente stava catalogando le esperienze passate, ripercorreva tutto a ritroso, dal momento in cui si era seduto lì, fino alla mattina prima del suo addestramento con Hanzo Kurosawa. Aveva fatto una ricerca nella biblioteca dell'accademia, per informarsi al meglio sul mondo ninja. Non c'era molto, anzi davvero poco, ma quel poco che aveva scoperto ne aveva fatto tesoro. Il sensei che lo aveva addestrato nell'arte del controllo del chakra era una chuunin, un ninja di un livello superiore ai ninja base, i genin. Quello era il suo obbiettivo al momento, diventare un genin. Quello era il primo gradino nella scala che lo avrebbe portato a diventare un grande shinobi. Ma ancora stava attendendo che venisse convocato per il suo esame. Nel mentre si esercitava ogni notte. Chiamava il vento e lo rilasciava aumentando la sua sicurezza in quello che faceva, non aveva altri modi per addestrarsi se non quello di saltare da un tetto all'altro e di usare il vento per tagliare l'aria nel cielo. Quello poteva essere un problema, non aveva avuto modo di allenarsi nel lancio di kunai o di shuriken o in un combattimento corpo a corpo decente, perché non conosceva nessun ninja.
    Un rivolo di tristezza scivolò ai bordi del vuoto, ma lui non vi fece caso. Non c'era tempo per piangere ciò che non aveva più, ormai doveva vivere nel presente, per quanto oscuro esso fosse. Doveva diventare più duro dell'acciaio, più insensibile del ferro, il suo destino era diventare una lama affilata nel mondo degli shinobi indeboliti dalle loro emozioni.
    Un rumore attirò la sua attenzione. Era stato lieve ed impercettibile, ma nel vuoto, dove regnava il silenzio interiore, ogni minimo rumore era percepito. Aprì gli occhi di scatto, il vento soffiava ancora, ma era abituato al suo suono echeggiante e lamentoso.
    Il rumore era stato isolato e solitario, secco come il suono lieve di un sandalo sulla pietra gialla degli edifici di Suna. Supaku fu tentato di chiudere gli occhi di nuovo e di immergersi di nuovo nel vuoto, ma c'era qualcosa che non andava. Un lieve formicolio in mezzo alle spalle lo avvertiva di un imminente pericolo e, sebbene nel vuoto regnasse solo la logica, aveva imparato da tempo a fidarsi dei propri istinti, perché lo avevano salvato più volte nella sua fuga di tanti anni fa.
    Contrasse i muscoli delle cosce in modo da riattivare la circolazione, pur rimanendo immobile, i suoi occhi saettarono intorno agli edifici avendo ben cura a non muovere il collo per avvertire qualunque nemico che era di nuovo vigile.
    Poi lo sentì. Il sibilo secco e deciso di un kunai che fende l'aria.
    Con un balzo portò le mani sul terreno e lanciò il corpo in avanti, eseguendo una semi capriola mentre le sue gambe si scioglievano dalla posizione del loto. Con un altra capriola atletica atterrò in piedi e si girò di scatto. Un kunai era conficcato nella roccia giallastra dell'edificio, proprio là dove pochi secondi prima era seduto a meditare. Chi era stato? Chi aveva provato ad attaccarlo proprio nel centro di Suna?
    Non ti hanno detto che, di notte, è pericoloso uscire fuori a giocare, ragazzino? disse una voce alle sue spalle.
    Supaku si girò balzando contemporaneamente in avanti, in modo da avere più spazio tra lui e il suo aggressore. Rimase quasi senza fiato nel constatare chi aveva lanciato il pugnale.

    Il ninja davanti a lui che stava in piedi sul cornicione del tetto con sicurezza in abiti grigi dagli orli rossi era una donna. Ma, certo, la voce che ho sentito era sicuramente femminile, perché sono così sorpreso allora? pensò Supaku dandosi dello stupido.
    Il vuoto era saldo in lui e il suo volto non tradì la minima emozione rimanendo impassibile.
    Non sei un gran chiaccherone eh? Continuò la ninja. Aveva la carnagione chiara, quasi lattea, i capelli neri come i suoi occhi, erano legati in cima alla testa in una coda. Aveva corti pantaloni larghi a sbuffo di un colore rosso scuro e un top elastico nero, senza maniche, che le lasciava l'ombelico scoperto. Un abbigliamento tipico del deserto. Doveva avere almeno cinque anni più di lui se non di più, sembrava molto fiduciosa, sicura di sè stessa.
    Suapku non rispose alle parole della ninja. Rimase immobile, non sapeva esattamente cosa fare.
    Allora? disse di nuovo la ninja.
    Cosa vuoi? sussurrò Supaku in risposta.
    Parla più forte, ragazzino, il vento ti ha mangiato la lingua?
    Rabbia scivolò sulla superficie intatta del vuoto, la lasciò scorrere. Si schiarì la gola e parlò di nuovo, cercando di aumentare il tono.
    Cosa vuoi da me?
    La ninja sorrise.
    Così va meglio. Ti osservo da giorni ormai. Non avrai mica pensato che un apprendista che corresse sui tetti, lanciando palle di vento nell'aria, potesse passare inosservato ai ninja guardiani vero?
    Supaku rimase immobile, il vuoto era saldo, ma dentro di lui c'era una punta di panico che stava provando a scuoterlo fino alle fondamenta. In realtà non aveva paura di quello che gli sarebbe successo, non gli importava, viveva già ai margini della miseria, i ninja di Suna non avrebbero potuto fargli nulla di peggio, però un unico pensiero lo poteva mandare nel panico ed era proprio lì che la sua mente era andata per prima. Ma non era ancora sicuro e di certo gli sembrava esagerata come punizione per essere andato a giro per i tetti.
    Non si può? chiese di nuovo in un sussurro. La ninja sospirò esasperata.
    Voce ragazzo, voce!
    Supaku sentì il proprio volto arrossarsi lievemente, mentre ripeteva la frase, stavolta alzando il tono.
    Ah, allora provi qualcosa in fondo. Temevo che fossi fatto di pietra. disse la ninja osservandolo arrossire.
    Scese con un balzo dalla ringhiera del terrazzo/tetto su cui si trovavano.
    Beh, in realtà è concesso ai ninja che pattugliano la città per difenderla da possibili attacchi di mukenin. Di certo non è permesso ai ragazzini che fanno un gran baccano e svegliano la gente che dorme pacificamente. disse indicando con un dito il pavimento su cui si trovava.
    Non ho altro posto dove andare. disse Supaku con voce piatta, anche se stavolta si premurò di averla alzata un pò. A me piace correre sui tetti di notte.
    La ninja annuì. Questo lo avevo intuito, il problema è che ai cittadini non piace che tu corra sopra le loro teste mentre dormono, e ai guardiani non piace avere un ragazzino che si aggira di notte sui tetti. Li distrai dal loro lavoro e questo non è buono. Per questo mi hanno mandato.
    Vogliono che smetta? la ninja si toccò le labbra con un dito, atteggiando una posa pensierosa.
    Potrebbe essere una idea. Ma penso che dirtelo non basterà a farti smettere e, se mi limitassi a fare quello, tra una settimana ci ritroveremo nella stessa posizione di adesso. Quindi ritengo sia meglio tagliare gli sprechi di tempo inutili.
    La ninja indicò il kunai che era a pochi passi da Supaku.
    Raccoglilo. gli disse con voce ferma.
    Il ragazzo voltò lo sguardo verso il kunai, poi di nuovo verso la ninja. Era questo che voleva? Un duello? Supaku rimase impassibile, non si mosse di un millimetro. Se avesse raccolto il kunai contro uno dei guardiani della città molto probabilmente quello avrebbe avuto il diritto di ucciderlo. Non era ancora pronto a rischiare la propria vita per una cosa del genere, aveva dei piani che dovevano essere realizzati, morire non era contemplato. la ninja sembrò aver intuito i suoi pensieri e sorrise di nuovo.
    Non ho intenzione di ucciderti. Voglio solo darti l'opportunità di farmi vedere quello che vali. Di giustificare tutto il baccano che fai la notte, mostrandomi che questi allenamenti notturni siano serviti a qualcosa. Avanti su!
    Supaku rimase immobile per qualche secondo, la sua mente analizzava ogni possibile alternativa. Se avesse raccolto il kunai avrebbe dovuto combattere, se fosse fuggito, molto probabilmente la ninja avrebbe potuto raggiungerlo in qualsiasi momento e conficcargli lo stesso kunai tra le scapole. Non c'erano molte alternative. Raccolse il kunai e si mise in posizione di guardia.
    la ninja sorrise e lo incitò sorridendo.
    Avanti, mostrami quello che sai fare.





    Supaku rimase immobile per alcuni secondi, studiando il proprio avversario. Sentiva i kunai nella propria mano, il freddo metallo fasciato era rassicurante e ben bilanciato. Ne aveva impugnati altri prima, ma quando aveva finito l'accademia non aveva avuto abbastanza soldi per comprarsene di propri, era bello averne di nuovo uno in mano.
    La ninja che lo aveva sfidato in un combattimento lo stava ancora fissando, le braccia incrociate sotto il seno, gli occhi divertiti tradivano il volto liscio e senza emozioni. Trovava divertente tutto questo, Supaku ci avrebbe scommesso.
    Bene, immaginò che avrebbe dovuto iniziare lui per primo, con uno scatto improvviso cominciò a correre contro la ninja, il kunai sollevato davanti al viso, pronto ad intercettare qualunque attacco improvviso dell'avversario. Quando fu abbastanza vicino menò un affondo con il pugnale, mirando al fianco della ragazza. Il fendente incontrò il vuoto. Non era più là, improvvisamente ella era alle sue spalle, Supaku sentì una mano afferargli la spalla destra. Un attimo dopo il terreno mancò sotto i suoi piedi e fu sbalzato indietro di una decina di metri. cominciò a rotolare sul terrazzo dell'edificio, tentò di riprendere l'equilibrio, il margine del tetto che si avvicinava sempre di più. Quello era uno degli edifici più alti della città, a lui piacevano solo se erano alti, quello era all'incirca intorno ai 50 piani, cadere dal tetto avrebbe significato farsi molto male.
    Il bordo arrivò improvvisamente, tornò in piedi giusto in tempo per riprender l'equilibrio, il piede destro quasi completamente fuori, sul baratro della città color sabbia.
    Appena in tempo, ragazzino. disse la ragazza sorridendogli divertita. la prossima volta io starei attenta a non attaccare un nemico così da vicino senza essere sicuri di colpirlo.
    Supaku sollevò lo sguardo, incrociandolo con quello della ninja. I suoi occhi grigi si incontrarono con quelli neri di lei e per un attimo, in quello sguardo ogni parola sarebbe stata vana. Il vuoto dentro il ragazzo si fece più forte, tentando di scacciare la rabbia che stava cominciando a pervaderlo.
    La mano libera scattò indietro, una brivido lungo la spina dorsale anticipò al giovane apprendista quello che stava facendo. Stava chiamando il vento. Lo richiamò nel palmo della propria mano, lo avvolse in una sfera d'aria compatta e, nell'arco di un secondo, fece scattare la mano in vanti, il palmo rivolto verso la sua avversaria. La sfera d'aria solcò l'aria ad una velocità impressionante, lasciando dietro di sè una piccola scia trasparente a testimoniare il suo passaggio. La ninja scattò rapida di lato, riuscendo ad evitare il colpo per un soffio. Le sue vesti grigie e rosse si agitarono, dibattendosi per la corrente d'aria che aveva provocato. La sfera d'aria si perse nel cielo stellato, disperdendosi poco nell'aria della sera. la sua avversaria sembrava stupita.
    Non ho mai visto nessuno manipolare il vento così facilmente a quell'età. Impressionante, ragazzo, ma non ti montare la testa. Un giovane talento può morire al momento sbagliato perché ha fatto troppo affidamento su quello che aveva.
    la ragazza fece scattare le mani in avanti. Una decina di shuriken solcarono l'aria verso Supaku, erano tanti, ognuno proveniva da una angolazione differente, impossibili schivarli tutti o anche solo deviarli tutti con la sua tecnica. Il ragazzo non si mosse fino all'ultimo. Poi si lasciò andare all'indentro, verso il vuoto della strada sotto di lui.
    Che cavolo? sentì dire alla ninja dall'altra parte del tetto. Gli shuriken volarono nel vuoto. Supaku spostò rapidamente il piede destro sulla parete dell'edificio afferrandolo con il chakra. Per un attimo perse l'equilibrio, la gravità lo tirava verso il basso e lui era rimasto attaccato con un solo piede alla parete verticale del palazzo. Poi riuscì con un colpo di reni ad attaccare anche l'altro e sconfiggere la gravità con la forza dei suoi muscoli. Attese un attimo, il kunai tra i denti mentre rievocava il vento nelle sue mani e spettava che la ninja si affacciasse per colpirla.
    Notevole, mi stai stupendo ragazzino. Disse una voce alla sua destra. Supaku per poco non perse la presa con il muro dallo spavento. Non si era accorto che la ragazza era anche lei in piedi sulla parete e gli sorrideva a braccia conserte. Con uno scatto laterale di voltò verso di lei, rilasciando un proiettile d'aria dopo l'altro, stavolta la ninja non riuscì a schivarli entrambi e uno la colpì in petto. Il colpo la sbalzò in aria, facendola cadere verso il suolo, ma il suo corpo non raggiunse mai la strada sottostante. Si limitò ad evaporare con un sonoro "puff" durante la caduta.
    Un clone, realizzò Supaku. La ragazza aveva posto un clone prima che lui cadesse per tagliargli le vie di fuga, nel caso in cui avesse deciso di fuggire invece che combattere. Supaku rimase impressionato. Con la mano destra si aggrappò al tetto dell'edificio e con una ruota a mezz'aria tornò sul terrazzo, la gravità che tornava al suo posto, pronto a fronteggiare la ragazza che era rimasta dove l'aveva lasciata, le braccia conserte, il mezzo sorriso stampato in faccia.
    Sai anche usare l'ambiente a tuo vantaggio. Devo riconoscertelo, sei bravo. Forse i tuoi allenamenti notturni sono pur sempre serviti a qualcosa. Supaku rimase impassibile. Nessuna emozione traspirava, il vuoto dentro di lui era saldo.
    Corse i nuovo verso la sua avversaria. Stavolta l'assalto fu più calcolato, a un metro da lei si erse in alto cercando di colpirla al fianco con un calcio mentre contemporaneamente il kunai lasciava la sua mano per cercare la spalla della dona.
    La ninja fu più veloce ancora una volta. Si chinò e con il braccio sinistro parò l'impatto del suo calcio, il sepuu, mentre il kunai fendeva l'aria sopra la sua testa andando a rimbalzare sul terreno polveroso del terrazzo.
    Il palmo destro della ragazza avanzò, colpendolo con una forza inaudita in pieno petto. Supaku sentì l'aria uscirgli di colpo dai polmoni mentre veniva sbalzato in aria di nuovo, lontano dalla sua avversaria. Il colpo stavolta fu molto più forte di prima e lo lasciò senza fiato, rotolò per una di decina di metri e stavolta fu molto più difficile riprendere l'equilibrio. Scivolò fuori dal tetto senza che fosse riuscito a ristabilire l'equilibrio, e fu costretto ad afferrarsi con una mano al cornicione per non cadere.
    Rimase appeso per una mano al tetto, la profonda oscurità della strata di sabbia sotto di lui. Sentiva un forte dolore bruciante nel petto, là dove la ninja lo aveva colpito e aveva ancora delle serie difficoltà a respirare. Con uno sforzo non indifferente riuscì ad attaccare anche l'altra mano al cornicione, infine cominciò a issarsi lentamente. Riuscì a tirarsi su per miracolo. Era sfinito dal colpo subito e le costole gli facevano male ogni volta che tirava un respiro.
    La ninja lo stava ancora fissando con il mezzo sorriso e gli occhi che brillavano di divertimento.
    Allora? Tutto qui quello che sai fare? Hai tenuto sveglio un intero condominio solo per questo? Disse provocandolo.


    Tecniche utilizzate:



    Goukuuhou - Cannone d'Aria
    Goukuuhou-CannonedAria
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Lo shinobi concentrerà una modesta quantità di chakra all'interno del palmo della propria mano per poi liberarlo con violenza mirando ad un punto preciso. Si formerà a questo punto una possente corrente d'aria paragonabile a quella d'una carta bomba che colpirà il punto designato, scaraventando eventuali nemici coinvolti ad una decina di metri di distanza.
    Consumo: 2

    Senpuu - Turbine
    Senpuu-Turbine
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore d'usare la propria destrezza per liberarsi in aria e sferrare un calcio dal raggio di ben 180 gradi. Se il bersaglio viene colpito verrà scagliato a diversi metri di distanza oltre che a subire un duro colpo.
    Consumo: 2

    Tecniche utilizzate dalla ninja guardiana:
    Yashi no Burēka - Palmo Demolitore
    YashinoBurka-PalmoDemolitore
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questo è un semplice ma potente colpo di palmo. L'utilizzatore concentrerà il chakra in una mano per poi colpire l'avversario. La tecnica causerà danni medi e potrà scaraventare in aria il nemico a diversi metri di distanza che poi proseguirà rotolando a terra. Nella fase di caduta quindi si riporteranno diverse ferite da impatto anche a seconda del tipo di suolo. Inoltre se non si finirà a terra ma direttamente contro un muro o un albero i danni saranno ancora maggiori.
    Consumo: 4
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    KageBunshinnoJutsu-TecnicaSuperioredellaMoltiplicazionedelCorpo
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)


    Edited by Supaku - 10/1/2016, 11:38
     
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261 replies since 15/3/2012, 19:02   7834 views
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