Missione Travis Fuuma & Hayato Kusanagi

Livello B

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    Missione a Servizio di: Sunagakure
    Esecutori della Missione: Travis Fuuma & Hayato Kusanagi
    Luogo d'Incontro:: Porta Sud del Villaggio della Sabbia
    Appuntamento alle Ore: 08.00

    Gli ultimi corvi messaggeri riportano che l’attuale governatore della cittadina di Atsumi ha sollevato le armi contro il Paese del Vento, autoproclamandosi Re del Sale, Signore della Baia e del Deserto Meridionale, dichiarando di sua proprietà le terre meridionali del Paese e pretendendo un pesante dazio da tutti coloro che intendono attraversare la Baia degli Dei per estendere i propri commerci fino a Porto Bianco. Pare anche che il “Re” si sia circondato di una propria forza mercenaria Ninja proveniente dalle Terre di Nessuno, capitanata da un pericoloso Mukenin di livello B. I bassi gradi del piccolo esercito non sono altro che semplici predoni e tagliagole, ma se le informazioni dovessero rivelarsi corrette dovrebbero essere presenti anche alcuni Genin ed un paio di Chuunin. Fate quindi massima attenzione quando vi infiltrerete nella città, poiché vostro compito sarà affogare la rivolta nel sangue: uccidete l’usurpatore e, se necessario, eliminate i ninja rinnegati che dovessero ostacolarvi. Obiettivo principale resta comunque il governatore della città, poiché crediamo che una volta morto lui, anche i mercenari rimasti dovrebbero abbandonarlo dandosi alla fuga. Buona fortuna.



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    Non riesco ancora a crederci... Era stato finalmente promosso al grado Sp.Jounin: da tempo sognava di impersonificare quel ruolo, da tempo ambiva ad ottenere un tale potere. Tsk, non è uno scherzo... Quel campanello strappato ad Iku Rama ne era la prova. Tutto procede secondo i piani... Aveva architettato tutto sin nei minimi particolari, non doveva fare altro che scappare dal villaggio e lasciarsi tutto alle spalle. Tsk, avrei agito immediatamente ma...ho bisogno di denaro. Fu quello il motivo che spinse il giovane Travis a richiedere una missione di livello B. Potrei farla con chiunque, l'importante è che sia svolta alla perfezione. Penso' senza troppi giri di parole. A quanto pare anche Kyoshiro è in missione... Secondo i guardiani della porta Nord di Kiri si era incontrato con uno shinobi di Oto qualche giorno prima. Probabilmente ha ricevuto un incarico importante. Sono sicuro che se la caverà. Nonostante Samaruki fosse riuscito a cancellare i ricordi del compagno, la loro amicizia non si era assopita. Nessuno riuscirà mai a spezzare il nostro legame... Il bene che provava per Kyoshiro era indescrivibile, probabilmente Travis non aveva mai conosciuto un giovane cosi' umile e sincero. Fu il primo a non badare al mio aspetto... Il possessore del rin'negan era venuto anche a conoscenza della sua promozione, un risultato che non lo sorprese piu' di tanto. E' uno shinobi forte e capace, mi sarei piuttosto sorpreso del contrario... In quel preciso istante aveva la missiva tra le mani, un semplice documento cartaceo provvisto del relativo sigillo. Diamogli un'occhiata...
    CITAZIONE
    Missione a Servizio di: Sunagakure
    Esecutori della Missione: Travis Fuuma & Hayato Kusanagi
    Luogo d'Incontro:: Porta Sud del Villaggio della Sabbia
    Appuntamento alle Ore: 08.00

    Gli ultimi corvi messaggeri riportano che l’attuale governatore della cittadina di Atsumi ha sollevato le armi contro il Paese del Vento, autoproclamandosi Re del Sale, Signore della Baia e del Deserto Meridionale, dichiarando di sua proprietà le terre meridionali del Paese e pretendendo un pesante dazio da tutti coloro che intendono attraversare la Baia degli Dei per estendere i propri commerci fino a Porto Bianco. Pare anche che il “Re” si sia circondato di una propria forza mercenaria Ninja proveniente dalle Terre di Nessuno, capitanata da un pericoloso Mukenin di livello B. I bassi gradi del piccolo esercito non sono altro che semplici predoni e tagliagole, ma se le informazioni dovessero rivelarsi corrette dovrebbero essere presenti anche alcuni Genin ed un paio di Chuunin. Fate quindi massima attenzione quando vi infiltrerete nella città, poiché vostro compito sarà affogare la rivolta nel sangue: uccidete l’usurpatore e, se necessario, eliminate i ninja rinnegati che dovessero ostacolarvi. Obiettivo principale resta comunque il governatore della città, poiché crediamo che una volta morto lui, anche i mercenari rimasti dovrebbero abbandonarlo dandosi alla fuga. Buona fortuna.

    Lesse il contenuto di quella lettera con estrema attenzione: il suo sguardo passava da un rigo all'altro impassibile, proprio come una macchina. Uccidere... Fu quella la parola che maggiormente attiro' la sua attenzione. Soffocare la rivolta nel sangue... Aveva già avuto modo di affrontare un incarico simile, non era la prima volta che era costretto a mietere delle vite. Cosa sono davvero?! Un mercenario, un assassino?! Secondo la sua opinione uno shinobi era la combinazione di questi due elementi: un essere al servizio dei potenti, costretto a sporcarsi le mani al posto di quest'ultimi. Non riusciro' mai a farmene una ragione... Hayato Kusanagi, era cosi' che si chiamava il suo compagno di squadra. Devo raggiungere Suna... Il capo d'abbigliamento scelto non fu diverso dal solito, una divisa alternativa di colore grigio topo. Ci siamo... Dopo essersi preoccupato di aver preso tutto, il giovane chiuse a chiave la porta della propria abitazione per poi incamminarsi verso il porto, da li' avrebbe preso una barca diretta al Paese del Fuoco. Ci siamo... Impiego' parecchi giorni prima di raggiungere la meta, il Paese del Vento: un'immensa distesa desertica attraversata da possenti correnti d'aria, per lo piu' caratterizzata da forti escursioni termiche e quasi del tutto priva di flora e fauna. Mettero' alla prova le mie nuove capacità... Si era fermato diverse volte durante il viaggio ma nonostante cio' continuava ad avanzare imperterrito. Qui tutto perisce... Da quando aveva attraversato il Paese del Fuoco si era ritrovato dinanzi ad un paesaggio totalmente nuovo, quasi opposto: la rigogliosa vegetazione aveva lasciato spazio ad un terreno terribilmente arido ed inospitale, i piacevoli sentieri boschivi erano stati sostituiti da interminabili dune di sabbia e frequenti tempeste. Qui ho intrapreso la battaglia piu' pericolosa della mia esistenza... Penso' alludendo alla spregevole figura dello Shodaime. Quanti ricordi... Le mura di Suna si ergevano imponenti come una fortezza, circondavano il villaggio su ogni lato formando una difesa impenetrabile. Queste mura non hanno niente a che vedere con quelle degli altri villaggi... In effetti Suna era stata costruita in una zona geografica strategica: il deserto la isolava da qualsiasi tipo di minaccia, le sue robuste mura sarebbero state in grado di resistere agli attacchi piu' violenti. Spero solo di non arrivare in ritardo... Il viaggio era stato parecchio faticoso, specialmente l'ultimo tratto: percorrere il deserto a piedi era stata una vera impresa. Soltanto i viaggiatori piu' esperti riescono ad orientarsi nel deserto... Aveva portato con sè l'intero equipaggiamento: la borsa era stata rigorosamente legata alla cintura mentre ai fianchi aveva fissato i foderi contenenti la primera e l'omoikarui, le sue lame piu' preziose. La parte inferiore del volto era stata coperta tramite un semplice coprinaso, i lunghi capelli gli nascondevano in parte gli occhi. Presto mi liberero' di questo coprifronte... Lo portava sul braccio, quello sinistro: il simbolo di Kiri rappresentava per i suoi shinobi la gloria e il proseguimento dei propri ideali, per lui non era che una placca di metallo. Tsk, a quanto pare mi tengono d'occhio... Il suo fu un gesto rapido e fugace, il suo sguardo era ricaduto sulla sommità delle mura: alcune vedette lo stavano già osservando tramite alcuni binocoli. L'incontro è previsto in prossimità della porta Sud...devo sbrigarmi. Il Sole era sorto solo da un paio d'ore eppure la temperatura era già insopportabile; il cielo sembrava essere totalmente azzurro, privo di nuvole. Travis aveva il viso madido di sudore e la bocca secca, aveva bisogno di bere un po' d'acqua...


    Condizioni fisiche: Ottimali
    Condizioni psicologiche: Tranquillo
    Chakra: 150

    Equipaggiamento:

    .Borsa
    -Kunai 2 / 10 (avvelenati)
    -Shuriken 11 / 20 (avvelenati)
    -Fumogeni 1 / 5
    -Cartabomba 2 / 5

    -Fili metallici 10 / 10m
    -Olio infiammabile 1 / 5
    -Veleno debole 3 / 3
    -Radiolina (Legata all'orecchio sinistro)

    .Tasca supplementare
    -Palla bomba 2 / 5

    .Fodero
    -La Primera (fianco sx)
    -Omoikarui (fianco dx)

    .Rotoli minori
    -Shuriken del vento demoniaco 2 / 2

    .Taschino supplementare
    -Pillole del soldato 1 / 3

    Abbigliamento:

    .Divisa alternativa
    -Flauto demoniaco
    -Carte bomba fasulle 3 / 5

    Accessori:

    -Gomitiere
    -Bende
    -Scarpe con lama
    -Coprinaso
    -Coprifronte Kiri

    Armi indossabili:

    -Lame retrattili da polso




    Edited by Ares^ - 15/4/2012, 12:02
     
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    Era da molto tempo che Hayato non aveva l’occasione di osservare il sole che tramonta sul Mare di Sabbia, seduto sugli enormi costoni rocciosi che circondavano e proteggevano il Villaggio. Dopo essere stato costretto a viaggiare infruttuosamente da un capo all’altro del continente alla ricerca di Uchitake Yotsuki, si era precipitato in soccorso di Sunagakure per fronteggiare ad una delle battaglie più dure che avesse mai dovuto affrontare, scontrandosi con un nemico del calibro di Dreek Jima e venendo quasi ucciso a tradimento da Kaila Bisukosu, Mukenin del Villaggio della Nebbia. Quel particolare incontro, quello con Kaila, e la consapevolezza di essere ancora vivo soltanto grazie ad un capriccio di Natsu, l’Architetto, avevano lasciato in Hayato cicatrici profonde ed una rabbia difficile da estirpare. La successiva battaglia contro Shima, il Mukenin di Konoha scopertosi poi un Uchiha, e lo sfortunato incontro con Shinji Akido non erano riusciti a placare il suo malessere, ma anzi, si erano fatti veicolo delle sue frustrazioni tramutandolo in un cacciatore spietato al punto tale da portarlo al limite del suo senso dell’onore. Aveva fatto bene a risparmiare la vita dell’Uchiha?, si chiedeva, oppure eliminarlo avrebbe potuto donargli l’illusione che fosse di Kaila, il collo che stava squarciando? La consapevolezza di questo malessere, di questa rabbia che faticava ad essere esorcizzata, aveva restituito al Deserto un Hayato cupo e tormentato, turbato da quella stessa vena di oscurità che aveva visto affiorare in lui e che per tutta la vita aveva condannato apertamente, ogni volta che la intravedeva nello sguardo dei suoi nemici.
    Kenji, al contrario, sembrava soddisfatto di come erano andate le cose nella Repubblica dei Samurai e per come era riuscito ad assicurare alla giustizia quello Hyuuga che lo aveva sfidato in singolar tenzone, spinto da chissà quali motivazioni e secondi fini. L’aveva vissuto come uno scontro personale Kenji, e quella vittoria aveva significato il trionfo della sua personalità e del suo modo di essere ninja contro la visione distorta e falsamente populista del Mukenin della Foglia. Hayato, invece, sentiva di aver fallito e di aver smarrito ciò per cui era diventato Ninja tanti anni prima: aveva scelto la via dello Shinobi perché voleva proteggere, non distruggere. Salvaguardare il Deserto e tutte le sue genti sarebbe dovuto essere il suo compito, non macellare un rinnegato già sconfitto e prostrato ai suoi piedi. Decise quindi di rinnovare il proprio aspetto, in un simbolico processo di crescita e trasformazione che avrebbero dovuto purificarlo dalle scorie degli ultimi, cupi avvenimenti. Tagliò i suoi lunghissimi capelli, accorciandoli fino ad un nonnulla al di sopra della base del collo, e scelse capi d’abbigliamento che meglio rispecchiassero quella che era la sua terra, e il ricettacolo della sua stessa anima: il Deserto. Fu così che accettò di buon grado la nuova missione che gli venne assegnata, nonostante si trattasse essenzialmente di una missione di omicidio. Questo Re del Sale non era affatto una persona innocente, ed una sua prematura dipartita non avrebbe fatto altro che liberare il Sud dall’influenza maligna che la nuova Atsumi avrebbe potuto esercitare sul territorio, Porto Bianco ed i commerci navali del Paese in primis. Hayato dubitava, poi, che quell’uomo si sarebbe limitato a dichiarare la propria indipendenza rispetto al Paese del Vento, e tagliare quella testa era sicuramente il modo più rapido ed efficiente per prevenire lo scoppio di una futura guerra civile all’interno del Paese.
    Inarcò però un sopracciglio quando lesse il nome e la provenienza del suo compagno. "Travis Fuuma, Villaggio della Nebbia" recitò.
    Il nome di quell ragazzo gli ricordava qualcosa, anche se non riusciva a ricordare esattamente cosa, ma la sua attenzione e i suoi pensieri vennero incanalati principalmente sul suo Paese di appartenenza. Paese dell’Acqua… Che senso aveva spedire un ninja della Nebbia fin nelle profondità del Deserto per un semplice omicidio? Quelli dell’Acqua mal sopportavano il caldo del Deserto, sapeva per esperienza, ed Hayato temeva che più che un aiuto potesse trasformarsi in una palla al piede, troppo disidratato per poter essere di qualsiasi utilità fra le dune del Mare di Sabbia. Per quanto potesse trovare inappropriato quell’abbinamento, comunque, la missione era datata al giorno successivo ed il suo compagno doveva sicuramente essere già in viaggio verso il Paese del Vento, ed in ogni caso lamentarsi sarebbe servito a ben poco.
    Per una missione di quel tipo, di spionaggio, infiltrazione ed omicidio, raggiungere la città a bordo di una delle sue creature d’argilla sarebbe stato quantomeno sconsigliato per evitare di attirare l’attenzione, perciò Hayato decise che lui e Travis avrebbero dovuto attraversare il deserto a bordo di cavalcatura. Ci avrebbero messo più tempo, ma almeno avrebbero potuto confondersi tra i mercanti ed i nomadi del deserto fino a quando non avrebbero messo piede all’interno delle mura di Atsumi. In un primo momento, pensò di ricorrere a Scirocco, il dromedario di suo padre, ma si convinse poi che prendere due animali a noleggio sarebbe stato più saggio, in caso fossero stati costretti ad una fuga precipitosa dalla città e avessero dovuto abbandonare i loro mezzi di trasporto ad Atsumi. Il mattino seguente, quindi, prese a noleggio un dromedario dal primo mercante di bestiame che incontrò per strada e, dopo una rapida visita al quartiere dei mercati di Suna, lo caricò di provviste e di tutto l’equipaggiamento che ritenne necessario per una lunga traversata del Deserto come quella che lui e il suo compagno avrebbero dovuto attraversare. Scelse di non procurare una cavalcatura anche per Travis, perché, per come la vedeva lui, se avesse avuto un minimo di sale in zucca avrebbe raggiunto Suna a dorso di cammello piuttosto che a piedi. Si fece trovare quindi al punto di ritrovo designato con qualche minuto d’anticipo, e prese ad ammazzare il tempo accarezzando il dromedario sul muso mentre si guardava intorno alla ricerca del tipico pesce fuor d’acqua, che altri non sarebbe potuto essere che Travis Fuuma.

    Stato
    ChakraArgillaFisicoMentale
    15040/40Ottimali.Rilassato.
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Occhio Cibernetico
    Shuriken (16)Flauto Demoniaco
    Senbon (18)Maschera Respiratoria
    Cartabomba (2)Fili Metallici (10m)
    Palla di Luce (2)Recipiente
    Palla di Luce (2)Radiolina
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Arma IndossataLame Retrattili Da PolsoRetratte
    FaretraArco DieciRiposto
    FaretraFrecce26
    Rotolo MinoreScudoBraccio dx
    Rotolo MinoreFrustaAlla Cintura
    Tasca Supp.Fumogeni5
    AbbigliamentoGuantiIndossati
    AbbigliamentoBendeCaviglie e Polsi
    AbbigliamentoCoprinaso in BendeRiposto
    AbbigliamentoCopricapo del DesertoIndossato
    AbbigliamentoOcchialoniIn Fronte
    Gilet Sunagakure
    Armi da LancioAccessori
    --
    xxxxxxxxxxxxxxx-

    NoteLe quattro Palle di Luce sono legate ad altrettanti Kunai.
     
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  4. Ares^
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    Faceva caldo, molto caldo. Tsk, preferisco di gran lunga il Paese dell'Acqua... Nonostante odiasse a morte il proprio villaggio, il giovane Travis dovette ammettere che le condizioni climatiche di quell'angusta regione non avevano niente a che vedere con Kiri. Potrà anche essere una fortezza inespugnabile, ma intorno ad essa regna la desolazione... Fatta eccezione per i mercanti e i predoni, che trascorrevano le proprie giornate viaggiando da una parte all'altra del mondo, la maggior parte della gente viveva probabilmente in prossimità delle oasi e dei centri abitati, dove le aspettative di vita erano decisamente migliori. E adesso non mi resta che trovarlo... Non passo' molto tempo prima che il possessore del rin'negan riuscisse a raggiungere la porta Sud del Villaggio della Sabbia, in quel momento assecondata da un via vai di carri e merci di ogni genere. Hayato Kusanagi... Non lo aveva mai visto in volto eppure il giovane si osservava intorno nella speranza di individuarlo. Tsk, non so nemmeno di che colore abbia i capelli... Riflettè ironicamente avanzando a piccoli passi, scostandosi di tanto in tanto in modo da lasciar passare mercanti frettolosi e cammelli. Dove si sarà cacciato... Era arrivato a destinazione con qualche minuto di ritardo, il Sole cocente e l'aria secca lo costrinsero a sorseggiare con premura l'acqua contenuta all'interno della sua borraccia. L'ultima volta che sono stato qui... Quelle strazianti immagini balenarono nella sua mente con forza, quasi con insistenza. Samaruki...il braccio destro della morte. Era quello l'appellativo che gli aveva dato, un nome che gli si addiceva perfettamente per via delle azioni compiute. Componeva i sigilli in maniera cosi' rapida che... Per un istante il dolore e la sofferenza riemersero dal suo animo sino a sfiorare la pelle, era una sensazione indescrivibile. Ricordo ancora il suo primo attacco: tento' di inghiottirci con quell'immensa palude... Nonostante cio' non potè fare a meno di sorridere: adesso padroneggiava anche lui quella pericolosa tecnica d'elemento doton. La palude infernale... Poi, quasi inconsciamente, la mente lo trasporto' ancora piu' indietro...sino a raggiungere lo scontro con Asuma. Il segno maledetto, il genjutsu sonoro... Fu un vero e proprio paradosso: persino in presenza di quell'insopportabile temperatura un brivido freddo gli corse dietro la schiena. Ho assimilato le loro abilità facendone tesoro... Piu' volte costretto a guardare la morte con gli occhi, Travis aveva avuto modo di arricchire le proprie esperienze ed abilità sino ad ottenere finalmente il grado di Sp.Jounin. La primera, il flauto...per me non sono soltanto delle armi...ma dei ricordi viventi. Aveva cominciato a manifestare una certa attrazione per i genjutsu subito dopo lo scontro con il fiore del deserto; la melodia del suo flauto lo aveva affascinato a tal punto da essersene quasi innamorato. E adesso mi ritrovo qui, pronto a mostrare le mie capacità per un villaggio che nemmeno mi considera. Il pensiero che piu' lo tormentava era l'idea che fosse riuscito a sopravvivere allo scontro con Asuma per un semplice capriccio di quest'ultimo. Travis e Kyoshiro erano stati davvero fortunati. Il modo in cui si esprimeva...la lettera da consegnare... Alla fine aveva avuto l'opportunità di trasformare quelle angosce in potere. La sua melodia impediva a qualsiasi avversario di muoversi, persino i propri alleati erano costretti a sottostare al suo volere quando le note venivano armonicamente diffuse nell'aria... Dedusse con lo sguardo perso nel vuoto, con le labbra socchiuse e gli occhi spalancati, manco fosse stato vittima di un miraggio. Io sono riuscito a modificare quella tecnica a doppio taglio...Io... Poi, nel momento piu' inaspettato, ritorno' alla "realtà" scuotendo vorticosamente il capo. Tsk, ho una missione da portare a termine... Adesso non doveva pensare ad altro, doveva concentrarsi su quell'incarico e trovare il ninja di Suna. Dovrebbe essere nei paraggi... Ipotizzo' con una smorfia mentre continuava a guardarsi intorno con diffidenza; al di là del coprifronte che era costretto a portare, chiunque sarebbe stato in grado di capire che era uno straniero. Uh?! Nonostante l'orario la zona circostante pullulava di gente...


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    Condizioni psicologiche: Pensieroso
    Chakra: 150

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    .Borsa
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    -Olio infiammabile 1 / 5
    -Veleno debole 3 / 3
    -Radiolina (Legata all'orecchio sinistro)

    .Tasca supplementare
    -Palla bomba 2 / 5

    .Fodero
    -La Primera (fianco sx)
    -Omoikarui (fianco dx)

    .Rotoli minori
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    -Pillole del soldato 1 / 3

    Abbigliamento:

    .Divisa alternativa
    -Flauto demoniaco
    -Carte bomba fasulle 3 / 5

    Accessori:

    -Gomitiere
    -Bende
    -Scarpe con lama
    -Coprinaso
    -Coprifronte Kiri

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    -Lame retrattili da polso


     
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    Scusami per il post ridicolo ma sono distrutto dopo l'ultimo giorno infernale di questa settimana, ma allo stesso tempo non volevo tenerti ulteriormente fermo con la missione.


    «Ehi tu, leva di mezzo quella bestia! Mi nasconde la merce alla clientela.» si lamentò il venditore ambulante, da dietro la bancarella ricolma di cianfrusaglie da cui stava fulminando con lo sguardo Hayato ed il suo dromedario.
    «Chiedo scusa.»
    Hayato afferrò le briglie dell’animale e lo condusse dolcemente al suo seguito, accarezzandolo con una mano guantata mentre faceva correre lo sguardo tra la folla che entrava ed usciva dal Villaggio. Come sempre, molti di loro trasportavano beni di varia natura ed erano immersi nei propri affari, quasi certamente di natura economica: erano rari, infatti, gli abitanti di Suna che stazionassero in quella zona del Villaggio senza avere intenzione di comprare, vendere o scambiare merci con i mercanti appena giunti dalla Via del Sale e dalla Via del Sole, a meno che non fossero ninja partenti o rientranti da qualche missione esterna al Villaggio. Hayato continuò a girare in tondo per un po’, finché decise, a seguito degli scarsi risultati ottenuti, di fermarsi nel punto esatto in cui si trovava e di cercare di indovinare quale che fosse il suo compagno di missione. Di gente della Nebbia in giro non doveva essercene poi molta, pensava, ed infatti poco dopo si accorse che Travis – o quello che lui pensava fosse il suo compagno – gli fosse sempre stato sotto il naso. Ora che ce l’aveva sotto gli occhi, era evidente che si trattasse di uno straniero ed Hayato si chiedeva come potesse non averlo notato prima: la carnagione pallida, troppo chiara per qualunque abitante del Deserto, e le guance arrossate dal sole durante il viaggio; la testa scoperta – mai affrontare un viaggio nel Deserto a capo scoperto, se si vuole sperare di sopravvivere per più di un paio di giorni – e l’evidente disagio causato dalle elevate temperature suonavano come un campanello d’allarme per chiunque fosse in grado di notare quei piccoli-grandi dettagli. Come ultimo ma decisivo dettaglio, infine, il ragazzo portava legato ad un braccio l’emblema di Kirigakure.
    Hayato dunque si avvicinò al giovane ninja e si fermò ad un paio di passi da lui, accarezzando il dromedario sul muso.
    «Scusami» lo apostrofò. «Travis Fuuma…? Il mio nome è Hayato Kusanagi, sto cercando il mio compagno di missione.»

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    Arma IndossataLame Retrattili Da PolsoRetratte
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    Rotolo MinoreScudoBraccio dx
    Rotolo MinoreFrustaAlla Cintura
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    AbbigliamentoGuantiIndossati
    AbbigliamentoBendeCaviglie e Polsi
    AbbigliamentoCoprinaso in BendeRiposto
    AbbigliamentoCopricapo del DesertoIndossato
    AbbigliamentoOcchialoniIn Fronte
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    Sembrava essere assurdo eppure i due non avevano ancora avuto modo di vedersi. ...Che abbia sbagliato porta?! Si domando' il giovane perplesso, con lo sguardo nuovamente perso nel vuoto. Impossibile... In ogni caso, tanto per sicurezza, lo shinobi di Kiri si era rivolto ad un mercante in piena corsa verso l'interno del villaggio, stava trainando un carro pieno zeppo di oggetti ornamentali e vasi di ceramica. Mi scusi... Lo interpello' sollevando la mano sinistra. Posso chiederle un'informazione?! L'uomo, completamente avvolto da una veste di colore blu scuro, si limito' a fissarlo impassibile. E' questa la porta Sud del Villaggio della Sabbia?! Gli domando' senza troppi giri di parole, con un tono di voce piuttosto vago ed indeciso. Che razza di domande mi fai ragazzo?! Gli rispose il mercante scrollando il capo. Lasciami passare, non ho tempo da perdere... Evidentemente l'uomo era troppo occupato con le sue faccende per mostrarsi gentile: il carretto lo attraverso' nel giro di qualche secondo emettendo un deciso scricchiolio, le ruote stavano lasciando una lunga scia sulla sabbia. Bhè, immagino di si... Fu Hayato ad avvicinarsi al possessore del rin'negan subito dopo. Uh?! Il ninja si fermo' a qualche passo da lui in compagnia di un dromedario. Scusami... ...Si?! Era di pochi centimetri piu' basso di lui, sul capo portava uno stretto turbante di colore rosso e blu. Travis Fuuma…? Il mio nome è Hayato Kusanagi, sto cercando il mio compagno di missione. Quell'affermazione lo porto' involontariamente ad emettere un sospiro di sollievo. Piacere di fare la tua conoscenza. Travis Fuuma, Sp.Jounin di Kirigakure no Sato. Disse con fierezza senza distogliere lo sguardo dal suo nuovo compagno. Dunque sarà con lui che dovro' lavorare... Riflettè cercando di stringergli la mano con la destra. La nostra missione non puo' definirsi di certo semplice... Gli era stato incaricato un assassinio, doveva sporcarsi le mani di sangue e riscuotere i complimenti del villaggio una volta tornato a casa. Apparentemente un lavoro di routine per noi ninja di grado elevato... Sull'argomento il giovane mantenne le distanze, in alcun modo le sue emozioni doveva influire sulle dinamiche di quella faccenda. Mi è capitato piu' volte di avvicinarmi a tal punto ad una missione da prenderla come una questione personale... Un simile comportamento non avrebbe fatto altro che danneggiare la missione stessa. Il destino mi ha giocato davvero un brutto scherzo: mi servivano soldi certo ma...non credevo di essere immischiato in un affare cosi' complesso... Cio' che colpi' particolarmente la sua attenzione furono gli occhi di colore azzuro dello shinobi del deserto, cristallini. Immagino che tu voglia procedere verso Atsumi sul dorso di quell'animale. Esordi' schietto voltando lo sguardo verso il dromedario. In compenso potrei evocare il mio uccello gigante ma...sarebbe uno spreco di chakra. Penso' per un attimo con distrazione. Questa è una missione d'assassinio, una creatura di quelle dimensioni attirerebbe sicuramente l'attenzione... Dedusse rivolgendosi finalmente allo shinobi di Suna. Dovrei prenderne uno anche io...ti va di accompagnarmi?! Magari conosci già qualche mercante che voglia affidarmelo ad un buon prezzo. Gli propose con un timido sorriso. Avrei dovuto pensarci prima... In questo modo sarebbe stato in grado di risparmiare energie preziose, dopotutto il viaggio che li aspettava era decisamente lungo. Sai, i tuoi compaesani non sono molto ospitali nei confronti degli stranieri, in tuo compagnia forse cambieranno atteggiamento. Ironizzo' sollevando le spalle. In fondo, adesso che ci siamo incontrati, abbiamo tutto il tempo a nostra disposizione...l'importante è svolgere questa missione alla perfezione, senza errori.



    Condizioni fisiche: Ottimali
    Condizioni psicologiche: Tranquillo
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    Equipaggiamento:

    .Borsa
    -Kunai 2 / 10 (avvelenati)
    -Shuriken 11 / 20 (avvelenati)
    -Fumogeni 1 / 5
    -Cartabomba 2 / 5

    -Fili metallici 10 / 10m
    -Olio infiammabile 1 / 5
    -Veleno debole 3 / 3
    -Radiolina (Legata all'orecchio sinistro)

    .Tasca supplementare
    -Palla bomba 2 / 5

    .Fodero
    -La Primera (fianco sx)
    -Omoikarui (fianco dx)

    .Rotoli minori
    -Shuriken del vento demoniaco 2 / 2

    .Taschino supplementare
    -Pillole del soldato 1 / 3

    Abbigliamento:

    .Divisa alternativa
    -Flauto demoniaco
    -Carte bomba fasulle 3 / 5

    Accessori:

    -Gomitiere
    -Bende
    -Scarpe con lama
    -Coprinaso
    -Coprifronte Kiri

    Armi indossabili:

    -Lame retrattili da polso




    Edited by Ares^ - 21/4/2012, 12:56
     
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    Narrato, "Pensato", «Parlato», «Parlato Altri», «Parlato Travis».


    «Piacere di fare la tua conoscenza. Travis Fuuma, Sp.Jounin di Kirigakure no Sato.» si presentò Travis.
    Allungò poi una mano per suggellare la presentazione con una stretta, com’era costume fra la gente comune. Hayato fissò per un istante la mano tesa di Tonbo, prima di declinare l'invito con educazione.
    «Scusami, ma le strette di mano non sono mai state il mio forte.» si scusò, accennando un piccolo inchino al compagno. Non gli era mai piaciuto, infatti, che le bocche sui palmi delle sue mani andassero a contatto con le mani di altre persone, correndo il rischio che queste si accorgessero della sua diversità e prendessero quindi a trattarlo come molti avevano sempre fatto, tra le mura di Sunagakure. Con Kenji, e con lui soltanto, aveva ovviato a quel problema inventando un saluto particolare che era soltanto per loro, simbolo della loro amicizia e del rapporto che univa l'uno all'altro a doppio filo: un cozzare reciproco dei pugni chiusi l'uno contro l'altro. Fu proprio ripensando al suo essere diverso che Hayato si accorse della particolare foggia degli occhi di Travis, che al posto della normale accoppiata di sclera ed iride mostravano una serie di cerchi concentrici su campo grigio-violaceo, e nessuna iride apparentemente visibile. Di Kirigakure, Hayato conosceva ben poco e durante il suo breve soggiorno nel Paese dell’Acqua aveva prestato poca attenzione a peculiarità genetiche di quel tipo tra le persone con cui gli era capitato di avere a che fare. Memore degli sguardi che da sempre gli erano stati riservati dagli abitanti del Villaggio, scelse la via della descrizione e non mostrò particolare sorpresa al suo compagno, né espresse alcun commento in merito. Ci pensò però Travis a passare ad argomenti più pratici, lanciando un’occhiata al suo dromedario.
    «Immagino che tu voglia procedere verso Atsumi sul dorso di quell'animale.» disse, asciutto. Hayato si limitò ad annuire accarezzando l’animale sul muso, ritenendo superflue ulteriori conferme. «Dovrei prenderne uno anche io...ti va di accompagnarmi?! Magari conosci già qualche mercante che voglia affidarmelo ad un buon prezzo. Sai, i tuoi compaesani non sono molto ospitali nei confronti degli stranieri, in tuo compagnia forse cambieranno atteggiamento.»
    Hayato sorrise, cercando con un movimento meccanico della mano una ciocca di capelli da scostare dal viso; solo quando la sua mano non incontrò nient’altro che l’aria, si ricordò di averli tagliati e che ora i ciuffi che gli sbucavano da sotto il turbante erano troppo corti perché potessero disturbargli la vista. Quel taglio era decisamente più pratico, convenne, ma non poteva fare a meno di provare una certa malinconia al ricordo dei lunghi capelli che per così tanto tempo lo avevano accompagnato.
    Hayato fece cenno a Travis di seguirlo, tirandosi lentamente dietro il dromedario. «Ne dubito… Per le strade di Suna ognuno è sempre pieno di cose da fare e, molto spesso, quando si fiuta l’odore del denaro la cortesia passa spesso in secondo piano.» disse, guidandolo verso gli enormi costoni di roccia che circondavano il Villaggio. «Ma non preoccuparti: all’entrata del Villaggio c’è sempre qualcuno che affitta cammelli per i mercanti e i viaggiatori. Seguimi.»
    Infilatosi nella corrente di folla che conduceva all’esterno delle mura, Hayato proseguì per poche decine di metri finché non trovò quello che cercava: un piccolo ceppo di legno piantato nel terreno a cui erano legati una decina di cammelli dall’aria stanca ed emaciata. Era la mercanzia di Abdul “Vero-Affare”, venditore di cammelli che affittava le sue bestie a prezzi spropositatamente alti. Aveva la carnagione olivastra di chi è nato e cresciuto nel deserto, il ventre prominente e i modi untuosi. In quel momento stava cercando di vendere un cammello ad un avventore di passaggio, il quale però sembrava intenzionato a declinare l’offerta e proseguire per la sua strada.
    «Abdul…» lo salutò Hayato, prendendolo alle spalle.
    «…Hayato Kusanagi» rispose Abdul, acido, guardandolo in tralce. «che cosa vuoi stavolta?»
    «Mi serve un cammello, Abdul.»
    Il mercante alzò gli occhi al cielo, teatrale. «Un cammello? Ah! Tu vuoi cammello, eh…? Con te gli affari non vanno mai bene, Kusanagi! L’ultima bestia che ti ho dato è diventata cibo per gli sciacalli!» Hayato sorrise imbarazzato, ricordando una missione non andata esattamente come previsto. Purtroppo, fu uno degli animali di Abdul a rimetterci maggiormente, cosa che a quanto pare non gli aveva ancora perdonato. «Perché dovrei darti un altro dei miei cammelli? Perché tu conduca al macello anche quello?» lo sguardo di Abdul cadde poi sul dromedario di cui Hayato impugnava le redini. «E quello?... Da dove viene quella sudicia bestia? E’ uno di quegli stupidi una-gobba di Samir: tu mi pugnali al cuore, ragazzo! Torna pure da quel venditore di fumo se necessiti di un’altra cavalcatura, io non posso aiutarti.» lo liquidò, considerando chiusa la faccenda.
    «Abdul, l’animale non è per me: è il mio compagno che necessita di una cavalcatura…»
    Abdul squadrò Travis dalla testa ai piedi, riconoscendo in lui uno straniero e fiutando quindi il grosso affare. «Oh, ma perché non l’hai detto subito? Caro ragazzo, finirai per mandarmi nella tomba… Lascia almeno che mi presenti a questo tuo amico: io sono Abdul “Vero-Affare”, il miglior commerciante di cammelli che è e che mai sarà… Ma vieni, seguimi dove tu ed io possiamo discutere di affari tra gentiluomini: permettimi di mostrarti i miei capi migliori…» disse Abdul, facendo cenno a Travis di seguirlo il più lontano possibile da Hayato.
    «Abdul…» disse Hayato, ponendogli una mano sulla spalla ed impedendogli così di allontanarsi troppo. «Il mio amico è molto stanco per il viaggio e la sua gola è molto secca… E’ con me che vuoi concludere questo affare.»
    Abdul si esibì in un sorriso untuoso per Travis. Contemporaneamente, i suoi occhi lanciavano lampi d’odio ad Hayato. «Naturalmente… Dove siete diretti, se posso chiederlo? Quanti giorni intendete restare in viaggio?»
    «Siamo diretti a Sud. Quale che sia la nostra meta, non deve interessarti. Penso che un affitto di cinque giorni sarà sufficiente.» rispose Hayato, sbrigativo.
    Abdul sciolse dal palo le redini di uno dei suoi cammelli, che dall’aspetto sarebbe potuto essere il padre di quello di Hayato. «Considerata la lunghezza del prestito e l’incredibile qualità del capo che vi sto offrendo… Milleduecento Ryo andranno bene.»
    «Cinquecento.»
    «Novecento, pagamento anticipato.»
    «Posso arrivare a seicento Ryo, non una moneta di più.» insisté Hayato.
    «Non esagerare, Kusanagi: novecento Ryo è un Vero-Affare!» continuò Abdul, certo di tenere in pugno i due ragazzi.
    «Molto bene» rispose Hayato, sconsolato. «è un vero peccato che tu non ti sia dimostrato più compiacente, Abdul, un vero peccato… Sono certo che Samir sarà di tutt’altro avviso quando gli dirò che non sei riuscito a soddisfare le nostre esigenze. Andiamo, Travis, non abbiamo più niente da fare qui.»
    E fece per andarsene, dando di spalle ad Abdul.
    "Tre, due, uno…"
    «Aspetta… Aspettate!» gridò loro il mercante, esibendosi in uno dei suoi sorrisi sdentati. «Sono certo che possiamo trovare un accordo…»
    Hayato sogghignò un momento, prima di voltarsi, sapendo che ormai la vittoria era sua. «Ti pagheremo duecentocinquanta Ryo adesso, e altri duecentocinquanta al nostro ritorno. Mi sembra una proposta ragionevole.»
    Abdul provò a resistere per qualche secondo, ma Hayato poteva già vedere nei suoi occhi i primi segnali di resa. «…Andata.» disse infine, a denti stretti.
    «Molto bene» sorrise Hayato, «ho sempre saputo che eri un uomo d’onore, Abdul, ed un vero gentiluomo: non è stato un Vero-Affare?» lo derise, lanciando a Travis occhiate divertite.
    Dopo aver incassato la cifra pattuita, il commerciante tese a Travis le redini del suo cammello. Il loro viaggio poteva avere inizio.
    «Ti avverto, Kusanagi!» gridò Abdul mentre si allontanavano. «Se a quell'animale verrà torto un solo capello, questa volta non la passerai liscia...!»

    Stato
    ChakraArgillaFisicoMentale
    15040/40Ottimali.Rilassato.
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Occhio Cibernetico
    Shuriken (16)Flauto Demoniaco
    Senbon (18)Maschera Respiratoria
    Cartabomba (2)Fili Metallici (10m)
    Palla di Luce (2)Recipiente
    Palla di Luce (2)Radiolina
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Arma IndossataLame Retrattili Da PolsoRetratte
    FaretraArco DieciRiposto
    FaretraFrecce26
    Rotolo MinoreScudoBraccio dx
    Rotolo MinoreFrustaAlla Cintura
    Tasca Supp.Fumogeni5
    AbbigliamentoGuantiIndossati
    AbbigliamentoBendeCaviglie e Polsi
    AbbigliamentoCoprinaso in BendeRiposto
    AbbigliamentoCopricapo del DesertoIndossato
    AbbigliamentoOcchialoniIn Fronte
    Gilet Sunagakure
    Armi da LancioAccessori
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    xxxxxxxxxxxxxxx-

    NoteLe quattro Palle di Luce sono legate ad altrettanti Kunai.
     
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  8. Ares^
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    Il giovane si era presentato in maniera piuttosto formale, il suo carattere fiero ma al tempo stesso temerario era stato nascosto da una semplice stretta di mano. Uh?! Inarco' un sopracciglio quando Hayato si rifiuto' di ricambiare il gesto di cordialità e rispetto reciproco. Scusami, ma le strette di mano non sono mai state il mio forte. Capisco... Si limito' a dire a denti stretti per poi incrociare ancora una volta il suo sguardo. Dopotutto...per quale motivo dovrei essere cosi' sorpreso?! Riflettè ritirando lentamente il braccio destro. Kyoshiro si comporto' alla stessa maniera: rifiuto' il mio saluto chinando piuttosto il capo... Era proprio questa la cosa piu' bella di un viaggiatore: ritrovarsi sempre a contatto con culture ed usanze diverse. Devo rompere in qualche modo il ghiaccio, detesto questo clima di tensione... In risposta alla sua affermazione, Hayato annui' accarezzando sul muso il proprio animale. Ne dubito… Per le strade di Suna ognuno è sempre pieno di cose da fare e, molto spesso, quando si fiuta l’odore del denaro la cortesia passa spesso in secondo piano. Lo shinobi di Suna non aveva tutti i torti. Tsk, in questi tempi di gente per bene se ne vede davvero poca... Ma non preoccuparti: all’entrata del Villaggio c’è sempre qualcuno che affitta cammelli per i mercanti e i viaggiatori. Seguimi. A questo punto il possessore del rin'negan non doveva fare altro che affidarsi a lui. In fondo, chi meglio di lui avrebbe potuto saperlo?! Gli serviva un dromedario, sarebbe stata una vera fatica attraversare il deserto a piedi, specialmente in occasione di un viaggio cosi' lungo ed impegnativo. Ti seguo. Fu cosi' che il ragazzo si mischio' tra la folla percorrendo poche decine di metri, Travis lo segui' senza fiatare. Uhmm interessante... Gli sarebbe bastato un cammello qualsiasi, l'importante è che fosse stato capace di portarlo a destinazione senza inconvenienti. Bhè, c'è l'imbarazzo della scelta... I cammelli erano circa dieci, il proprietario in quel preciso istante sembrava essere occupato con un altro cliente. Abdul… Nonostante il suo tono di voce tranquillo, l'uomo dalla carnagione scura si giro' verso di lui acido. che cosa vuoi stavolta? Soltanto allora Travis potè immaginare il motivo di tanto nervosismo. Avrà fatto una brutta fine... Penso' evitando di sorridere, Hayato invece non si era trattenuto. Per quale motivo ha deciso di andare proprio da lui?! Si domando' perplesso limitandosi ad ascoltare quella banale lite. E quello?... Da dove viene quella sudicia bestia? E’ uno di quegli stupidi una-gobba di Samir: tu mi pugnali al cuore, ragazzo! Torna pure da quel venditore di fumo se necessiti di un’altra cavalcatura, io non posso aiutarti. Abdul si era chiaramente offeso. Tsk, cominciamo davvero bene... Senti Hayato, forse... Non ebbe nemmeno il tempo di concludere la frase. Abdul, l’animale non è per me: è il mio compagno che necessita di una cavalcatura… Esordi' lo shinobi di Suna mentre il mercante lo squadrava da capo a piedi. Detesto...essere fissato. Oh, ma perché non l’hai detto subito? Caro ragazzo, finirai per mandarmi nella tomba… Lascia almeno che mi presenti a questo tuo amico: io sono Abdul “Vero-Affare”, il miglior commerciante di cammelli che è e che mai sarà… Ma vieni, seguimi dove tu ed io possiamo discutere di affari tra gentiluomini: permettimi di mostrarti i miei capi migliori… Fu sorpreso del suo cambio "d'umore", evidentemente era piu' interessato al guadagno e agli affari. Travis Fuuma... Il mercante tento' a questo punto di allontanarlo da Hayato ma quest'ultimo si oppose. Il mio amico è molto stanco per il viaggio e la sua gola è molto secca… E’ con me che vuoi concludere questo affare. Travis cominciava già a studiare con attenzione i comportamenti del suo nuovo "compagno", un tipo con un bel caratterino, non c'erano dubbi in proposito. Vedo che ci sai fare con gli affari... Si rivolse ad Hayato facendogli l'occhiolino. Ti ringrazio. Se mi fossi ritrovato da solo mi avrebbe sicuramente fregato. Gli confesso' tenendo con forza le redini del suo nuovo cammello. Dopo un'accesa disputa riguardante il prezzo d'acquisto dell'animale, Hayato aveva avuto finalmente la meglio aggiudicandoselo per un prezzo di "soli" cinquecento Ryo, da consegnare attraverso due "rate". duecentocinquanta all'andata...duecentocinquanta al ritorno. Gli aveva consegnato il denaro nel giro di qualche secondo, il tempo di estrarre il contante dalla tasca interna del gilet. Ti avverto, Kusanagi! Se a quell'animale verrà torto un solo capello, questa volta non la passerai liscia... Fu questa l'ultima minaccia del mercante, una provocazione che di certo non avrebbe minimamente considerato. Bene, adesso entrambi abbiamo una cavalcatura con cui intraprendere il viaggio. Sarebbe opportuno rifornirci anche di acqua e di cibo...non credi?! Gli chiese con timidezza sollevando le spalle. Dopotutto saremo costretti a proseguire per diversi giorni nel deserto, non avremo una seconda opportunità per fare "acquisti". Continuo' guardandosi intorno. Dunque...ci serve innanzitutto dell'acqua: per caso da queste parti c'è un pozzo o qualcosa del genere?! Possiamo legare le borracce agli animali per non caricare troppi oggetti sulle nostre spalle... Gli propose cercando avidamente tra la folla un mercante che offrisse tra la varia mercanzia del cibo. Magari della frutta secca o della verdura... Borbotto' scrutando una vecchina posta dietro una bancarella di legno, che presentava sulla sommità una tenda di colore rosso, stracciata e bucherellata un po' ovunque. Formaggio stagionato, strisce di carne essicata...qualsiasi cosa potrebbe tornarci utile. L'alimentazione era un fattore da tenere fortemente in considerazione nel deserto. Dobbiamo limitare le possibilità di avere qualche miraggio per via della mancanza d'acqua o di cibo...immagino che Hayato lo sappia meglio di me...


    Condizioni fisiche: Ottimali
    Condizioni psicologiche: Tranquillo
    Chakra: 150

    Equipaggiamento:

    .Borsa
    -Kunai 2 / 10 (avvelenati)
    -Shuriken 11 / 20 (avvelenati)
    -Fumogeni 1 / 5
    -Cartabomba 2 / 5

    -Fili metallici 10 / 10m
    -Olio infiammabile 1 / 5
    -Veleno debole 3 / 3
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    .Tasca supplementare
    -Palla bomba 2 / 5

    .Fodero
    -La Primera (fianco sx)
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    -Shuriken del vento demoniaco 2 / 2

    .Taschino supplementare
    -Pillole del soldato 1 / 3

    Abbigliamento:

    .Divisa alternativa
    -Flauto demoniaco
    -Carte bomba fasulle 3 / 5

    Accessori:

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    -Bende
    -Scarpe con lama
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    Armi indossabili:

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    «Non preoccuparti» Hayato diede una pacca sul ventre del suo dromedario, carico di pelli e bisacce. «mi sono procurato tutto ciò che ci occorre per il viaggio prima del tuo arrivo.»
    "Non ho neanche chiesto a Samir quale fosse il suo nome" pensò, riflettendo sulla necessità di riferirsi alla sua cavalcatura chiamandola sempre “dromedario”. Fino a quel momento l’animale si era dimostrato una buona bestia e, nonostante volare sarebbe stato infinitamente più comodo e veloce, confidò nella discrezione che viaggiare via terra poteva garantirgli mescolandosi tra i molti viaggiatori del deserto.
    Slacciò poi dalla sella del dromedario due otri ricavati in pelli di capra, quasi identici fra loro. Dal lato opposto della sella ven’erano altri due, che Hayato lasciò al loro posto.
    «Tieni» disse, allungando a Travis i due otri. «Questo è pieno d’acqua, mentre quello è pieno di tè caldo. Quando il calore del sole si farà più pressante, ingerire una bevanda calda ti aiuterà a disidratarti in maniera minore.»
    Hayato riprese la marcia ed imboccò lo stretto camminamento nel cuore dei costoni di roccia che circondavano il Villaggio, traendo immediato giovamento dalla momentanea ombra garantita dalle alte pareti rocciose. Mostrò il lasciapassare ai Chuunin posti di guardia all’imboccatura del sentiero, e finalmente poté lasciarsi Suna alle spalle. Il repentino passaggio dal refrigerio garantito dall’ombra al vasto Mare di Sabbia lo colpì per qualche secondo, ricordandogli quanto caldo facesse in pieno deserto, là dove non c’erano edifici a mitigare l’assalto continuo del sole. Balzò in sella alla sua cavalcatura e si volse per osservare come se la cavava Travis. Più di una volta aveva visto stranieri incontrare più di una difficoltà nel montare e cavalcare un cammello, il cui andamento ondeggiante era così diverso dai cavalli che venivano più comunemente utilizzati nel resto del continente. Anche i guerrieri del Deserto montavano cavalli quando combattevano, perché più veloci di cammelli e dromedari, ma questi ultimi erano senza dubbio più resistenti ed adatti alla vita fra le sabbie, ed anche più intelligenti, era solito pensare Hayato con un sorriso.
    «Dovresti fare qualcosa per coprirti la testa, straniero, o entro mezzogiorno ci sarà ben poco da proteggere dai raggi del sole.» consigliò a Travis, lanciando un’occhiata al suo capo scoperto ed indicando il turbante che invece proteggeva la sua. Dopodiché, spronò il dromedario e partì al piccolo trotto.
    «Ci dirigeremo a Sud» informò Travis, cullato dall’andamento ciondolante dell’animale. «Seguiremo un percorso chiamato Via del Sale e scenderemo giù fino a Porto Bianco, all’estrema imboccatura della Baia degli Dei. Là faremo una breve sosta e potremo rifornirci di nuovi viveri. Secondo i miei calcoli le provviste dovrebbero bastarci per due, tre giorni. L’acqua, se gestiamo bene le nostre risorse, non ci mancherà.» spiegò Hayato, illustrando al compagno come aveva intenzione di superare quel lungo e difficile viaggio attraverso il Paese del Vento. «Come puoi immaginare, tutto ciò che un viaggiatore del Deserto può sfruttare per orientarsi fra le dune sono il sole, le stelle e… I pozzi. La via del Sale altro non è che una rotta ideale che congiunge i diversi pozzi che sono stati scavati per collegare la Sabbia a Porto Bianco, i cui contatti sono fondamentali dal punto di vista del commercio. Noi percorreremo quella via e, una volta giunti al Porto, il grosso sarà stato fatto e non sarà difficile raggiungere Atsumi.»
    Mentre parlava, Hayato indugiava sul volto di Travis pur senza osservarne un punto in particolare, corroso dal tarlo del dubbio. "Travis Fuuma… Travis Fuuma. Dove ho già sentito questo nome?"

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  10. Ares^
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    Hayato lo sorprese per l'ennesima volta, aveva già provveduto a tutto. ...E' indubbiamente molto piu' esperto di me su tale argomento... In fondo, nonostante il rango acquisito, quello sarebbe stato il suo primo viaggio nelle terre del deserto. E' una landa desolata, trascurata persino della natura... Qualsiasi viaggiatore avrebbe subito avvertito la mancanza di flora e fauna, l'unica cosa che non mancava mai era il Sole. Kiri non è di certo una foresta ma in confronto... Il paragone fuoriusci' quasi spontaneo dalla sua mente. Kiri e Suna sono completamente differenti tra loro...mi chiedo se questo grande paradosso implichi anche il rapporto tra i suoi shinobi. Da una parte vi erano gli assassini del Villaggio della Nebbia, freddi e spietati calcolatori alla ricerca del potere e del denaro...dall'altra gli uomini della Sabbia, temprati dalla fatica e dal sudore, in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di situazione. No... Quella del giovane era un'idea fin troppo generalizzata, sapeva bene che esistevano le "eccezioni". Non posso fare altro che limitarmi a studiarlo...ad osservare i suoi atteggiamenti e reazioni. Il ninja di Suna gli trasmetteva emozioni piuttosto contraddittorie ma al tempo stesso singolari. Autorevole...riservato... Ovviamente era troppo presto per guardare attraverso il suo cuore, sarebbero state le sue azioni a parlare al suo posto, a mostrare la sua vera personalità. Purtroppo questo vizio mi perseguita: cerco sempre di immedesimarmi nelle scelte dei miei compagni di squadra, ne valuto le conclusioni...ne intuisco i tratti... La maggior parte delle persone si fermava a giudicare gli altri dall'apparenza, Travis andava oltre...sorvolava i pregiudizi e faceva tesoro degli ideali. ...Tieni Il Kiriano porto' dunque le braccia verso le due otri rivestiti in pelle. Questo è pieno d’acqua, mentre quello è pieno di tè caldo. Quando il calore del sole si farà più pressante, ingerire una bevanda calda ti aiuterà a disidratarti in maniera minore. Ti ringrazio... Quelle parole sarebbero state piu' che sufficienti per mostrare la propria gratitudine. Di questo non ero a conoscenza... In ogni caso il discorso del Suniano aveva un senso: introdurre nel corpo del liquido a una temperatura piu' fredda rispetto a quella esterna significava andare incontro ad una congestione. E' ora di andare... Fu Hayato a fare il primo passo, Travis lo segui' posizionandosi a qualche metro di distanza alle sue spalle. Il loro viaggio era appena cominciato. ...Che abbia già studiato un piano?! La strada da percorrere sarebbe stata davvero notevole ma nonostante cio' il possessore del rin'negan cominciava già a mostrare i primi segni d'incertezza. Fu riportato alla realtà quando, con gli occhi sgranati, si ritrovo' fuori dal villaggio e al cospetto del mare di sabbia, in balia di una forza ben piu' grande di lui ma nello stesso tempo estremamente taciturna. Dovresti fare qualcosa per coprirti la testa, straniero, o entro mezzogiorno ci sarà ben poco da proteggere dai raggi del sole. Straniero... Non si sarebbe mai aspettato di ricevere un simile appellativo, ma non protesto'...in fondo aveva ragione. Data la lunghezza del tragitto...rischio di prendermi una brutta insolazione... Nel frattempo Hayato ne aveva approfittato per salire sulla propria cavalcatura, il Kiriano cerco' di imitarlo anche se in maniera piuttosto grossolana. Urghh...ci sono quasi... Non era mai salito su una creatura del genere prima d'ora, dalle sue parti esistevano i cavalli. Da quanto ne so i cammelli sono in grado di resistere senza acqua per diversi giorni...sono praticamente gli animali perfetti per viaggiare nel deserto. Eppure qualcosa non andava, lo shinobi aveva piu' che altro dei problemi di natura pratica, legati principalmente al modo di salire su quella specie di animale. Al diavolo... Non si preoccupo' minimamente di dare nell'occhio, l'importante era salirci su'. C...ci siamo... Barcollava come un ubriaco, teneva le redini cosi' ben salde da focalizzarsi esclusivamente su quelle. C...ci sono quasi... Alla fine, anche se a stento, riusci' a tenersi in equilibrio. Immagino che questo affare funzioni come un cavallo...dovrei dargli qualche tallonata... Sghignazzo' sapendo che in fondo non c'era niente da ridere. Ohoh...piano... Borbotto' maldestro. Ci dirigeremo a Sud... Questo lo sapevo già... Ammise estraendo dalla borsa qualche strofinaccio, in modo da legarli intorno alla testa a mo' di turbante. Non è quello che mi aspettavo ma è sempre meglio di niente... Riflettè sollevando le spalle, intento ad ascoltare le parole del suo compagno. Seguiremo un percorso chiamato Via del Sale e scenderemo giù fino a Porto Bianco, all’estrema imboccatura della Baia degli Dei. Là faremo una breve sosta e potremo rifornirci di nuovi viveri. Secondo i miei calcoli le provviste dovrebbero bastarci per due, tre giorni. L’acqua, se gestiamo bene le nostre risorse, non ci mancherà. Hayato gli comunico' in linee generali le tappe del viaggio, la cosa fondamentale era sfruttare le provviste in maniera saggia. Come puoi immaginare, tutto ciò che un viaggiatore del Deserto può sfruttare per orientarsi fra le dune sono il sole, le stelle e… I pozzi. La via del Sale altro non è che una rotta ideale che congiunge i diversi pozzi che sono stati scavati per collegare la Sabbia a Porto Bianco, i cui contatti sono fondamentali dal punto di vista del commercio. Noi percorreremo quella via e, una volta giunti al Porto, il grosso sarà stato fatto e non sarà difficile raggiungere Atsumi. Travis si limito' ad annuire. Se agisce come parla allora siamo apposto... Ironizzo' sollevando leggermente la testa verso l'alto, il Sole splendeva alto nel cielo. Il quadro gli era sembrato abbastanza chiaro, i due non dovevano fare altro che avanzare ed affrontare di petto il deserto e i suoi pericoli. Ho sentito parlare di diversi animali pericolosi in giro da queste parti...uno fra questi è lo scorpione. Si nascondevano tra le rocce o sotto la sabbia in attesa delle proprie prede...colpivano la vittima con il proprio veleno letale senza lasciargli scampo. Ho una domanda da farti Hayato... Esordi' cercando di assecondare la sua andatura, l'animale che si ritrovava sotto le gambe avanzava in maniera cosi' strana da fargli girare lo stomaco e la testa. Non avevo dubbi riguardo alle tue conoscenze del deserto ma... Fece una breve pausa cercando di trovare le parole giuste. Sai bene che la nostra non è una missione semplice, ho sempre detestato gli assassinii ma sembra che non abbiamo scelta. Una volta arrivati a destinazione, come hai intenzione di affrontare il nemico?! Sarebbe opportuno studiare un buon piano insieme...senza dover necessariamente creare scompiglio. Dobbiamo trovare il modo di infiltrarci nella città senza destare sospetti...uccidere l’usurpatore senza dover mietere un numero esagerato di vittima...dopotutto sono soltanto dei mercenari alla sua mercè... Concluse in attesa di ricevere una risposta...


    Condizioni fisiche: Ottimali
    Condizioni psicologiche: Tranquillo
    Chakra: 150

    Equipaggiamento:

    .Borsa
    -Kunai 2 / 10 (avvelenati)
    -Shuriken 11 / 20 (avvelenati)
    -Fumogeni 1 / 5
    -Cartabomba 2 / 5

    -Fili metallici 10 / 10m
    -Olio infiammabile 1 / 5
    -Veleno debole 3 / 3
    -Radiolina (Legata all'orecchio sinistro)

    .Tasca supplementare
    -Palla bomba 2 / 5

    .Fodero
    -La Primera (fianco sx)
    -Omoikarui (fianco dx)

    .Rotoli minori
    -Shuriken del vento demoniaco 2 / 2

    .Taschino supplementare
    -Pillole del soldato 1 / 3

    Abbigliamento:

    .Divisa alternativa
    -Flauto demoniaco
    -Carte bomba fasulle 3 / 5

    Accessori:

    -Gomitiere
    -Bende
    -Scarpe con lama
    -Coprinaso
    -Coprifronte Kiri

    Armi indossabili:

    -Lame retrattili da polso


     
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    Nell’udire le parole di Travis, ad Hayato sfuggì una risatina sommessa.
    «Davvero non ti piacciono gli assassinii?» gli chiese, stupito. «Ora che mi ci fai pensare, voi della Nebbia siete famosi per le vostre abilità di assassinio in condizioni limite e credevo fosse per questo che sei stato assegnato a questa missione. Io stesso combatto in maniera molto più… Appariscente, per così dire. Beh, poco male: faremo di necessità virtù.» concluse con un sorriso appena accennato.
    Hayato ripensò al duello con Yukio Tanaka e alla prima volta in cui aveva toccato con mano le capacità di combattimento nella nebbia di un ninja del Paese dell’Acqua. Sperò che anche Travis fosse stato addestrato in quello speciale tipo di tecniche di combattimento, e che nonostante l’antipatia che sembrava provare verso il ruolo di sicario decidesse di mettere quelle abilità al servizio della missione. Non si trovò però completamente d’accordo con il suo compagno quando accennò alla sorte che sarebbe dovuta toccare ai mercenari al servizio del Re del Sale.
    «Non sono d’accordo. Almeno, lo sono soltanto in parte. Quei mercenari restano dei criminali e hanno deciso loro di porsi al servizio di quell’individuo; in condizioni normali non mi farei certo scrupoli nell’eliminarne qualcuno per il bene del Paese del Vento» obiettò Hayato, aggiustandosi il turbante sul capo. «In questo caso, però, il nostro obiettivo è un altro ed uccidere chiunque ci si pari davanti non farebbe che mettere in allarme l’intera città, rischiando con tutta probabilità di compromettere l’intera operazione oltre che mettere a rischio la nostra stessa vita.» "…e questo non lo possiamo permettere." pensò Hayato, rimuginando sul da farsi. " Loro saranno in tanti, mentre noi restiamo sempre in due. Per quanto possiamo essere forti, se ci facciamo scoprire li avremmo tutti quanti alle calcagna in men che non si dica… E a quel punto sarà a mantenere la testa sulle spalle che dovremmo pensare, piuttosto che alla missione." «Molto meglio mantenere un basso profilo e agire con discrezione, dunque: sono d’accordo con te.» continuò Hayato, accompagnando la frase con un cenno di approvazione. «Se uccidiamo soltanto l’usurpatore, non avremo problem con nessuno dei Mukenin al suo servizio. Nessuno scontro inutile, nessuna morte evitabile, e saranno tutti problemi in meno per noi.»
    Hayato si prese una piccola pausa dal discorso, accorgendosi di avere la bocca improvvisamente secca. Travis non se la cavava poi così tanto male a dorso di cammello, convenne quasi compiaciuto: era stato un po’ impacciato al momento di balzare in sella, ma aveva visto cavalieri decisamente peggiori nel suo girovagare in lungo e in largo per il Paese. Il più delle volte si era limitato ad osservarli dall’alto, sul dorso di una delle sue creature d’argilla, deridendoli silenziosamente con l’assoluta certezza di non essere scoperto; in quel frangente, Hayato decise di mantenere le sue considerazioni sul modo di cavalcare di Travis per sé. Continuava a ronzargli in testa la sensazione che gli stesse sfuggendo qualcosa sul conto del suo compagno, come se avesse già avuto in passato sue notizie pur senza che ora potesse ricordarsi alcunché. Era sicuro però di non aver mai avuto direttamente a che fare con lui, perciò la faccenda si complicava.
    «Per quanto riguarda l’infiltrazione nella città…» riprese Hayato, umettandosi le labbra con la lingua, «il Re del Sale ha appena assunto il potere con la forza, per cui temo che la città brulicherà di soldati, soprattutto agli ingressi principali» "Meglio abituarsi a chiamarlo con il suo titolo fin da ora: meglio evitare pericolose gaffe nel momento sbagliato." «ma gli uomini migliori li terrà sicuramente intorno a sé, per proteggerlo. Se è un uomo furbo, sospetterà che qualcuno cerchi di toglierlo di mezzo ora, quando la sua morsa sulle terre meridionali è ancora debole. Questo significa che a guardia delle entrate ci saranno semplici guardie e briganti di piccolo calibro, e noi sfrutteremo questo dettaglio per intrufolarci all’interno senza essere scoperti. Una volta dentro, nessuno farà caso a due forestieri che si aggirano per le strade, se eviteremo di attirare l’attenzione su di noi: Atsumi è una grande città.»

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    Kunai (10)Occhio Cibernetico
    Shuriken (16)Flauto Demoniaco
    Senbon (18)Maschera Respiratoria
    Cartabomba (2)Fili Metallici (10m)
    Palla di Luce (2)Recipiente
    Palla di Luce (2)Radiolina
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Arma IndossataLame Retrattili Da PolsoRetratte
    FaretraArco DieciRiposto
    FaretraFrecce26
    Rotolo MinoreScudoBraccio dx
    Rotolo MinoreFrustaAlla Cintura
    Tasca Supp.Fumogeni5
    AbbigliamentoGuantiIndossati
    AbbigliamentoBendeCaviglie e Polsi
    AbbigliamentoCoprinaso in BendeRiposto
    AbbigliamentoCopricapo del DesertoIndossato
    AbbigliamentoOcchialoniIn Fronte
    Gilet Sunagakure
    Armi da LancioAccessori
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    NoteLe quattro Palle di Luce sono legate ad altrettanti Kunai.
     
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  12. Ares^
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    Davvero non ti piacciono gli assassinii? Gli aveva curiosamente domandato lo shinobi di Suna. Per niente, specialmente se mi viene ordinato... Esordi' emettendo un debole sospiro. Quando è il tuo villaggio a chiedertelo non puoi in alcun modo tirarti indietro. Sei costretto ad eseguire gli ordini senza fiatare, proprio come una macchina da guerra. Ecco cosa contraddistingueva Travis da tutti gli altri ninja di Kiri, la risoluzione pacifica dei conflitti a discapito della violenza gratuita. Ogni uomo ha una propria natura, indipendentemente dalle sue origini. Ribattè con tono pacato. E' banale considerare noi shinobi del Paese dell'Acqua degli assassini quando tutti noi, in fondo, uccidiamo senza pietà quando ci viene ordinato. Certamente possiamo avere modi di fare diversi ma...la sostanza è quella. Concluse con un debole sorriso, cercando di sistemarsi le bende che gli fasciavano il capo. In ogni caso la questione passo' ben presto alla missione e alle sue dinamiche. Non sono d’accordo. Almeno, lo sono soltanto in parte. Quei mercenari restano dei criminali e hanno deciso loro di porsi al servizio di quell’individuo; in condizioni normali non mi farei certo scrupoli nell’eliminarne qualcuno per il bene del Paese del Vento. Hayato si mostro' dunque decisamente contrario alla sua affermazione ma Travis non esito' a dire la sua. Prova a pensarci...non siamo poi cosi' diversi dai mercenari: proprio in questo momento stiamo raggiungendo Atsumi per uccidere sotto pagamento. Non credi anche tu che sia assurdo?! Lo provoco' senza distogliere lo sguardo dal giovane. La loro natura li rende fortemente suscettibili ai cambiamenti: prova ad immaginare il momento della morte di questo "re"...in che modo credi che reagirebbero quegli uomini?! Vorranno vendicarlo a tutti i costi?! Niente affatto... Esordi' senza perdere la dovuta calma. Abbandoneranno il loro incarico all'istante per affidarsi ad un altro riccone... Travis stava accompagnando Hayato verso un unico ragionamento. Se uccidiamo il loro "padrone", non ci saranno piu' d'intralcio. Una sola morte potrà cambiare le sorti dell'intera battaglia, se cosi' la possiamo chiamare. Fu cosi' che il ninja di Suna riprese il proprio discorso. In questo caso, però, il nostro obiettivo è un altro ed uccidere chiunque ci si pari davanti non farebbe che mettere in allarme l’intera città, rischiando con tutta probabilità di compromettere l’intera operazione oltre che mettere a rischio la nostra stessa vita. Su questo sono perfettamente d'accordo: dobbiamo fare in modo da limitare le uccisioni al minimo indispensabile...immagino che in quella zona ci siano anche civili. Dedusse senza troppi giri di parole, dritto al punto. Hayato e Travis stavano raggiungendo lentamente un punto d'incontro, una sorta d'intesa. Se uccidiamo soltanto l’usurpatore, non avremo problem con nessuno dei Mukenin al suo servizio. Nessuno scontro inutile, nessuna morte evitabile, e saranno tutti problemi in meno per noi Ci era finalmente arrivato: non aveva senso uccidere ad occhi chiusi chiunque fosse di passaggio, il loro obiettivo era chiaro...assassinare l'usurpatore e riportare l'ordine. Spero che tutto proceda per il meglio: quello che ci ritroveremo dinanzi non sarà un semplice assassinio, il punto cruciale sarà...l'infiltrazione. Riflettè osservando l'immensa distesa di sabbia, non era mai salito sopra una cavalcatura cosi' scomoda e vacillante. il Re del Sale ha appena assunto il potere con la forza, per cui temo che la città brulicherà di soldati, soprattutto agli ingressi principali Travis si limito' ad annuire, non sarebbe stato necessario fare commenti superflui. ma gli uomini migliori li terrà sicuramente intorno a sé, per proteggerlo. Se è un uomo furbo, sospetterà che qualcuno cerchi di toglierlo di mezzo ora, quando la sua morsa sulle terre meridionali è ancora debole. Questo significa che a guardia delle entrate ci saranno semplici guardie e briganti di piccolo calibro, e noi sfrutteremo questo dettaglio per intrufolarci all’interno senza essere scoperti. Una volta dentro, nessuno farà caso a due forestieri che si aggirano per le strade, se eviteremo di attirare l’attenzione su di noi: Atsumi è una grande città. Di questo non possiamo esserne certi Hayato, sarebbe opportuno studiare un buon piano adesso che ne abbiamo la possibilità piuttosto che improvvisare una volta dinanzi ai cancelli della città. Qualsiasi avversario che ci ritroveremo davanti non sarà da sottovalutare, per alcun motivo al mondo. Se c'è una cosa che ho imparato grazie all'esperienza è questa: perfino l'uomo piu' debole puo' attaccarti alle spalle con un coltello sguainato... Gli confesso' senza peli sulla lingua. Possiamo creare dei cloni da mandare in avanscoperta, ovviamente celati attraverso la tecnica della trasformazione. Nessuno ci dice che i soldati si siano appostati esclusivamente dinanzi ai cancelli...potrebbero avere delle sentinelle nei punti piu' alti della città o peggio ancora...degli uomini incaricati di pattugliare il perimetro esterno...


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    Ad Hayato non piacque per niente la piega che la discussione stava prendendo. Come poteva Travis pensare che fossero anche solo paragonabili ai rinnegati che infestavano le Terre di Nessuno? Al solo pensiero Hayato non poté fare a meno di sentirsi sporco, e rifuggì quella sensazione con una liberatoria scrollata di spalle.
    «Ma cosa stai dicendo? Noi siamo i buoni, Travis» disse Hayato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. «…e loro non lo sono. Sono criminali, tagliagole… Hanno scelto il male. Uccidono, rubano e massacrano innocenti solo in virtù del loro tornaconto personale, o per qualche moneta… Non hanno nessun ideale se non la vuota ricerca di qualcosa che possa arricchirli. E’ così che ti senti, Travis? Pensi di essere come loro…? Io no, decisamente.»
    Hayato lasciò che Travis cercasse dentro di sé la risposta. Era però sempre più infastidito dal grottesco paragone avanzato dal suo compagno: loro come la peggior feccia che appestava il mondo ninja? Che fesseria! Il giorno che si sarebbe scoperto uguale a loro, i Mukenin, avrebbe preferito togliersi la vita piuttosto che vedere di nuovo sorgere il sole, sapendo che il suo onore era perduto forse per sempre.
    Bevve un sorso di tè caldo per bagnare un poco la gola, di nuovo improvvisamente secca. «Noi siamo Shinobi» riprese Hayato, spinto a convincere Travis della debolezza e della sostanziale fragilità della sua posizione. «Noi proteggiamo la gente, non la opprimiamo. Facciamo ciò che va fatto per assicurare alla giustizia pericolosi criminali e uomini malvagi, che se ignorati porterebbero grande sventura ai nostri Paesi. Quando è necessario, prendiamo una vita per salvarne molte, molte altre. Questa è la differenza tra noi e loro.»
    Hayato rimase in silenzio per qualche minuto, cullato dal ritmico avanzare del dromedario e rimuginando sulle parole di Travis. Mettere in dubbio la differenza tra uno Shinobi e un Mukenin significava non avere ben chiaro cosa significhi essere un Ninja… Significava aver perso di vista il motivo per cui si indossa il coprifronte, e ciò che esso rappresenta. E dover mettere la sua vita nelle mani di qualcuno che non sapeva con certezza perché era lì, e quale fosse il suo ruolo, ad Hayato non piaceva affatto. Anzi, lo turbava il rendersi conto che forse non poteva fare pieno affidamento su Travis, anche se sperava – o meglio, voleva sperare – che si rivelasse comunque un compagno di squadra sufficientemente capace.
    Hayato si schiarì poi la voce, tornando ad argomenti di natura più pratica. «Non penso che abbia molto senso accanirsi ora sullo studio di eventuali strategie» obiettò, asciutto. «Io personalmente ricordo molto poco di Atsumi e tu non ci sei mai stato, giusto? Non sappiamo quindi dove alloggerà il Re, quali sono i suoi spostamenti abituali, come ha disposto le sue difese personali, quanti sono effettivamente i mercenari al suo servizio. Tutte cose senza le quali trovo piuttosto difficile mettere a punto qualsiasi tipo di piano. Penso che la cosa migliore sia entrare, analizzare la situazione e solo allora, quando avremo tutti i dati di cui abbiamo bisogno, pianificare il momento giusto in cui compiere il nostro attentato.» Hayato ripensò poi ai timori di Travis nel riuscire ad infiltrarsi senza essere scoperti, e anche in quel caso si trovò in disaccordo con il giovane. «Allo stesso modo, credo che se abbiamo qualche possibilità di fregarli sarebbe molto più facile riuscirci una volta, non due. Per questo eviterei quindi l’utilizzo di cloni: se dovessero scoprirli saremmo fregati comunque, perché a quel punto saprebbero che stiamo arrivando ed intensificherebbero le difese, e anche in caso riuscissimo a farli entrare non è detto che poi saremmo in grado di ripeterci una seconda volta; quindi, tanto vale cercare di entrare direttamente noi.» spiegò Hayato, lanciando a Travis un’occhiata obliqua. «Senza contare che, secondo me, la cosa migliore è nasconderci sotto il naso dei nostril nemici, dove non si aspetterebbero di trovarci, confondendoci con la gente comune ed entrando direttamente dalla porta principale. Atsumi è una grande città, e ricca: sicuramente l’andirivieni di commercianti, pellegrini e lavoratori sarà abbastanza folto da permetterci di intrufolarci all’interno.»

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  14. Ares^
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    Hayato e Travis avevano idee contrarie in proposito, se non addirittura fortemente contrastanti. Chi sei davvero...Hayato?! Fu sorpreso di ascoltare un simile ragionamento, le parole fuoriuscirono dalla sua bocca come quelle di un oracolo. Ma cosa stai dicendo? Noi siamo i buoni, Travis... Buoni...buoni secondo quale criterio?! Si chiese il giovane senza interrompere il compagno, piu' per educazione che per rispetto. …e loro non lo sono. Sono criminali, tagliagole… Hanno scelto il male. Uccidono, rubano e massacrano innocenti solo in virtù del loro tornaconto personale, o per qualche moneta… Non hanno nessun ideale se non la vuota ricerca di qualcosa che possa arricchirli. E’ così che ti senti, Travis? Pensi di essere come loro…? Io no, decisamente Lo shinobi di Suna si espresse come se il suo discorso fosse ovvio, quasi scontato. Abbiamo opinioni differenti in merito...cosi' differenti da far rabbrividire. Riflettè serrando i pugni con forza, cercando di nascondere quel fugace gesto agli occhi del suo compagno di viaggio. Secondo te...è stata la natura stessa a renderli cosi' violenti e dannosi per la società?! Cosa credi si possa nascondere dietro i loro gesti?! Chi ti dice che dietro le loro file non si nasconda qualcuno dall'animo buono...magari costretto a compiere orribili gesti per poter dare da mangiare alla propria famiglia?! Puntualizzo' con un filo di voce, quasi ferito nell'orgoglio. La verità è che non abbiamo il diritto di giudicare le vite altrui...anche se siamo degli shinobi. Ascolta Hayato, in questo momento non sto mettendo in dubbio la loro condotta...sto semplicemente cercando di andare oltre le apparenze, sto cercando di guardare le cose sotto un altro punto di vista. Si giustifico' nella speranza di essere stato compreso, non aveva di certo cattive intenzioni, non ancora almeno. Noi proteggiamo la gente, non la opprimiamo. Facciamo ciò che va fatto per assicurare alla giustizia pericolosi criminali e uomini malvagi, che se ignorati porterebbero grande sventura ai nostri Paesi. Quando è necessario, prendiamo una vita per salvarne molte, molte altre. Questa è la differenza tra noi e loro. Su questo non poteva dargli assolutamente torto. La domanda che io mi pongo è questa: quand'è che il "male" è comparso nelle loro vite?! Hanno scelto di intraprendere quella strada di loro spontanea volontà...o sono stati costretti da qualcuno?! Forse ti sembrero' strano ma...cerco sempre di vedere negli altri qualcusa di positivo, un barlume di luce...una speranza di raggiungere la pace. Riprese con ardore battendosi il petto con una mano. Saro' anche pazzo ma credo che TUTTI gli esseri umani meritino una seconda possibilità...credo che NESSUNO abbia il diritto di uccidere un altro essere umano, anche se si tratta del peggior criminale dei cinque villaggi. Concluse emettendo un secondo sospiro, questa volta decisamente piu' profondo. Nel frattempo il loro viaggio continuava: sabbia, nient'altro che sabbia dinanzi ai suoi unici occhi. In un certo senso...questo deserto è cosi' immenso da dare la sensazione di restare sempre nello stesso punto. Poi la questione ritorno' sulle metodologie da utilizzare all'arrivo, precisamente ad Atsumi. Non penso che abbia molto senso accanirsi ora sullo studio di eventuali strategie In fondo aveva ragione, dopotutto erano appena partiti. Io personalmente ricordo molto poco di Atsumi e tu non ci sei mai stato, giusto? Non sappiamo quindi dove alloggerà il Re, quali sono i suoi spostamenti abituali, come ha disposto le sue difese personali, quanti sono effettivamente i mercenari al suo servizio. Tutte cose senza le quali trovo piuttosto difficile mettere a punto qualsiasi tipo di piano. Penso che la cosa migliore sia entrare, analizzare la situazione e solo allora, quando avremo tutti i dati di cui abbiamo bisogno, pianificare il momento giusto in cui compiere il nostro attentato. Quella fu l'ennesima conferma: Hayato non era uno shinobi qualsiasi, meritava pienamente il suo titolo, indipendentemente dalle sue capacità in combattimento. L'importante non è avere dei jutsu potenti, ma una mente forte... Lucidità, chiarezza e maturità: erano queste le qualità che aveva notato in quel giovane nonostante il poco tempo trascorso insieme, aveva le idee parecchio care ed analizzava le situazioni senza fretta, cosa che invece Travis non sapeva fare. Già, non sono mai stato ad Atsumi...sarebbe la prima volta. Tutte quelle informazioni non potevano essere dedotte senza avere un quadro chiaro della situazione, bisognava per forza raggiungere la meta e studiare li' una buona strategia d'attacco. Allo stesso modo, credo che se abbiamo qualche possibilità di fregarli sarebbe molto più facile riuscirci una volta, non due. Per questo eviterei quindi l’utilizzo di cloni: se dovessero scoprirli saremmo fregati comunque, perché a quel punto saprebbero che stiamo arrivando ed intensificherebbero le difese, e anche in caso riuscissimo a farli entrare non è detto che poi saremmo in grado di ripeterci una seconda volta; quindi, tanto vale cercare di entrare direttamente noi. ...Uh?! Dove vuole arrivare?! Hayato aveva chiaramente qualcosa in mente. Credo proprio di essere in buona compagnia... Riflettè per un attimo mentre il compagno si preparava a concludere la frase, volontariamente lasciata in sospeso. Senza contare che, secondo me, la cosa migliore è nasconderci sotto il naso dei nostril nemici, dove non si aspetterebbero di trovarci, confondendoci con la gente comune ed entrando direttamente dalla porta principale. Atsumi è una grande città, e ricca: sicuramente l’andirivieni di commercianti, pellegrini e lavoratori sarà abbastanza folto da permetterci di intrufolarci all’interno. Ora si che si ragione... Non ci aveva pensato: perchè cercare di introfularsi come spie quando ci si poteva benissimo nascondere tra la folla senza destare sospetti?! Ottimo Hayato...potrebbe essere fondamentale per la buona riuscita della missione... Ammise sollevando le spalle, quasi in imbarazzo per non esser riuscito ad afferrare subito il concetto. Hai detto che di Atsumi ricordi molto poco...vuol dire che ci sei stato una volta?! Stavo pensando riguardo alla sua struttura, immagino che sia circondata da mura ma...che senso avrebbe cingerla da ogni lato se il deserto fornisce già una difesa naturale perfetta?! Gli domando' con tono interrogativo, dubbioso...


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    Edited by Ares^ - 27/4/2012, 15:53
     
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    «La tua è solo vuota retorica.» "…e piena zeppa di luoghi comuni, anche." pensò Hayato, che ora si sentiva a disagio per le contorte convinzioni di Travis. «Se stiamo parlando di comuni briganti e di scagnozzi da quattro soldi, è naturale che fra di loro possa esserci più di un disperato; ma non cercare di trasformarli in vittime: vittime di che cosa, poi? Si ha sempre una scelta, e questi uomini hanno fatto quella sbagliata. I Mukenin, invece…» Hayato ridusse gli occhi a due fessure, puntando lo sguardo all’orizzonte con occhi simili a quelli di uno sparviero. «…non meritano il mio perdono. Uno Shinobi che tradisce la sua via del ninja, che abbandona tutto ciò che era stato scelto per essere non è altro che un rifiuto ed una minaccia, e in quanto tale va fermato. In quanto alle seconde possibilità… Una buona azione non ne lava via una cattiva, ma allo stesso modo una cattiva azione non ne cancella una buona. Per questo mi limito a fare ciò che mi viene ordinato: sono un Ninja, ed è questo ciò che sono. Ma non sono un assassino: non mi vedrai mai uccidere un avversario sconfitto a sangue freddo. Quando ho tolto la vita a Dreek Jima, durante la battaglia contro i Dieci, qui tra le sabbie di Suna… non ho provato alcuna gioia. Nessun senso di appagamento, niente. Ho combattuto contro di lui, ci siamo sfidati ad armi pari e lui ha perso. Ho fatto soltanto il mio dovere, e nulla di più.»
    "Sembra quasi che simpatizzi per i fuorilegge. Posso davvero fidarmi di lui?" era la domanda che si stava ponendo Hayato.
    Lasciò perdere i discorsi su Atsumi, perché quelli potevano aspettare: i suoi dubbi su Travis, invece, andavano risolti quanto prima.
    «Ascolta, Travis… Perché sei così indulgente verso chi sceglie di voltare le spalle ai Villaggi?» Meglio un approccio diretto, pensò, così che potessero parlare entrambi apertamente. «Da come parli, sembra che tu non li consideri veramente un pericolo per le terre libere, o addirittura che tu condivida per quanto metaforicamente il loro modo di perpetrare il male. Se non sei pronto a fare ciò che è tuo dovere in quanto Shinobi, perché indossi quel coprifronte?»
    Non voleva creare strappi con il suo compagno, ma Hayato era convinto che sarebbe stato molto peggio non affrontare l'argomento, e lanciarsi tra le vie di Atsumi non sapendo se Travis fosse veramente in grado di coprirgli le spalle, o se in fondo lo volesse davvero. Per come stavano le cose in quel momento, Hayato temeva che la loro strada fosse tutta in salita.

    Stato
    ChakraArgillaFisicoMentale
    15040/40Ottimali.Teso.
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Occhio Cibernetico
    Shuriken (16)Flauto Demoniaco
    Senbon (18)Maschera Respiratoria
    Cartabomba (2)Fili Metallici (10m)
    Palla di Luce (2)Recipiente
    Palla di Luce (2)Radiolina
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Arma IndossataLame Retrattili Da PolsoRetratte
    FaretraArco DieciRiposto
    FaretraFrecce26
    Rotolo MinoreScudoBraccio dx
    Rotolo MinoreFrustaAlla Cintura
    Tasca Supp.Fumogeni5
    AbbigliamentoGuantiIndossati
    AbbigliamentoBendeCaviglie e Polsi
    AbbigliamentoCoprinaso in BendeRiposto
    AbbigliamentoCopricapo del DesertoIndossato
    AbbigliamentoOcchialoniIn Fronte
    Gilet Sunagakure
    Armi da LancioAccessori
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    xxxxxxxxxxxxxxx-

    NoteLe quattro Palle di Luce sono legate ad altrettanti Kunai.
     
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