Missione Supaku Handoru & Risa Uchiha

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    Missione a Servizio di: Kimono Katsuya
    Esecutori della Missione: Supaku Handoru & Risa Uchiha
    Luogo d'Incontro: Cancello Sud di Gouka
    Appuntamento alle Ore: 12.00

    Tra Gouka e Komen si è sviluppato un fiorente commercio di giada che da qualche tempo è diventato oggetto di attenzione da parte di alcuni balordi che abitano le montagne al confine sud del Paese del Fuoco.
    Siete stati scelti per scortare la carovana del signor Katsuya fino a destinazione. Dovete proteggere il suo carico dalle probabili imboscate che questa banda ha in serbo per il mercante e le sue merci.
    Oltre a questo sarete sotto gli ordini diretti del signor Katsuya. Perciò comportatevi bene.
    Buon lavoro.


    Inizia Supa
     
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    Supaku si sgranchì le gambe mentre usciva dalla sala d'ingresso del Kazakage. Aveva aspettato almeno un paio d'ore prima di essere ricevuto, di questi tempi il vecchio aveva molto da fare e aveva tenuto il genin in attesa, dando la precedenza a questioni più importanti. Quando gli aveva dato il rotolo verde contenete le istruzioni della sua missione, Supaku era stato lievemente sollevato di poter finalmente uscire da quel posto che sapeva di chiuso e polvere. Non aveva neanche dato un'occhiata alla sua missione, l'aveva semplicemente presa, ringraziato il Kazekage per il suo tempo e si era defilato il più in fretta possibile. Ora era finalmente fuori. Il sole era alto nel cielo, saranno state intorno a mezzogiorno, Supaku era arrivato lì la mattina presto, e quel giorno non era neanche tanto caldo rispetto agli standard di Suna. Anzi, una brezza fresca di vento passò tra i capelli bianchi del genin mentre quello chiudeva gli occhi godendosene la frescura sul viso e inspirando a fondo l'aria pulita.
    A quel punto aprì la missiva.

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    Luogo d'Incontro: Cancello Sud di Gouka
    Appuntamento alle Ore: 12.00

    Tra Gouka e Komen si è sviluppato un fiorente commercio di giada che da qualche tempo è diventato oggetto di attenzione da parte di alcuni balordi che abitano le montagne al confine sud del Paese del Fuoco.
    Siete stati scelti per scortare la carovana del signor Katsuya fino a destinazione. Dovete proteggere il suo carico dalle probabili imboscate che questa banda ha in serbo per il mercante e le sue merci.
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    Gouka eh? pensò il ragazzo riavvolgendo il rotolo e infilandolo nella sua borsa Finalmente si fa un bel viaggetto. Non era mai stato in quel paese, se non durante un viaggio che lo aveva condotto nel Paese delle Fulmine, ed era molto curioso di poterlo finalmente vedere per bene. Supaku era passato per le sue foreste rigogliose quando aveva dovuto tenere il suo esame genin. Si ricordava ancora il viaggio, quelle terre era di una bellezza diversa eppure allo stesso tempo maestosa quanto il grande deserto che circondava Suna. Guardò la data dell'appuntamento. Si sarebbe tenuto il giorno dopo, aveva il tempo sufficiente per mettersi in marcia e, forse arrivare anche con un pò di anticipo per fare una visita più "turistica". Non aveva bisogno di passare da casa, tutto ciò che gli serviva lo portava sempre con sè, Reiko gli aveva insegnato ad essere sempre preparato. Non gli restava che mettersi in viaggio.

    Attraversò il deserto quasi di corsa, con i venti di sabbia che gli frustavano il visto ed i vestiti. Fortunatamente aveva comprato non meno di un mese prima un corpinaso che si stava rivelando molto in utile in quella situazione, il vento e la sabbia lo colpivano ma, a differenza delle altre volte, adesso non tossiva più per aver respirato un pò di sabbia, grazie alla copertura sul suo volto. Aveva deciso che sarebbe andato in direzione di Tani, il Villaggio della Valle, e da lì si sarebbe diretto verso Gouka, sarebbe stato più utile forse dirigersi direttamente verso Komen e battere la strada che avrebbero fatto in missione, ma Supaku non voleva fare due volte la stessa strada e una folle fiducia in se stesso gli diceva che qualunque cosa fosse accaduto durante la missione, lui sarebbe stato in grado di affrontarla tranquillamente. Non c'era quindi bisogno di prendere precauzioni.
    Ci impiegò un intero pomeriggio per attraversare gran parte del deserto e quando riuscì ad arrivare ai confini del Paese del Fiume, il sole stava cominciando a tramontare all'orizzonte e lui era stanco morto. Arrivò a Tani all'inizio della sera, ormai il sole era solo una striscia rossa all'orizzonte e nelle strade si stavano cominciando ad accendere le luci. Riuscì a trovare un ostello dove riposare e dove rifocillarsi con pochi soldi, una vera fortuna visto che non ne aveva molti con sè. La stanza in cui era alloggiato era piccola ma confortevole, certamente dieci volte meglio del buco che era casa sua. Dopo mangiato, Supaku rimase qualche minuto ad osservare le stelle dalla finestra della stanza mentre si rigirava tra le mani il rotolo della missione. Adesso che ci faceva caso, non aveva visto chi sarebbe stato il suo compagno di missione. Era stato fin troppo preso dall'idea di potere finalmente fare un viaggio all'estero, che si era dimenticato di tutto il resto. Ora, seduto sul pavimento della sua stanza, con le coperte ancora ripiegate davanti a sé, apì il rotolo per leggere con più attenzione.
    Risa Uchiha? pensò il ragazzo rimuginando sul nome. Risa sembra un nome femminile...avrò come compagna di missione una kunoichi? La cosa lo stupì un poco anche se non più di tanto. La sua stessa sensei, Reiko, era una kunoichi. Supaku aveva imparato molto presto che la differenza di sesso non significava nulla, anzi, Reiko era sotto certi aspetti molto più dotata della maggior parte degli shinobi conosciuti dal ragazzo. Il nome del suo clan non gli diceva nulla, anche se in parte gli suonava in qualche modo familiare. Uchiha...Uchiha....boh...Forse era un clan famoso ma lui al momento non ricordava per quale ragione. Vedremo cosa sarà capace di fare quando sarà il momento pensò il ragazzo mentre focalizzava la sua attenzione sulla parte più importante. A quanto pareva alcuni banditi assaltavano le carovane, in questo caso, sembrava che un nobile di un certo lignaggio fosse riuscito ad ottenere una scorta di ninja, seppur solo genin. Supaku lanciò il rotolo lontano dal letto e stese le coperte sopra di lui mentre si distendeva fissando il soffitto e pensando con eccitazione a quello che sarebbe accaduto il giorno dopo.

    Partì la mattina presto, sapeva che per arrivare a Gouka ci sarebbe voluto più o meno lo stesso tempo che lui aveva impiegato ad arrivare da Suna a Tani quindi non voleva arrivare tardi. Fortunatamente stavolta viaggiò attraverso la foresta, saltando ad un albero all'altro, cosa che gli permise di procedere molto più velocemente. Arrivò alle porte di Gouka che era appena passato mezzogiorno di solo qualche minuto. Si era diretto al cancello Sud il più velocemente possibile e per fortuna la carovana sembrava ancora là, pronta per partire.
    Appena in tempo. pensò il ragazzo guardandosi intorno indeciso se cercare prima il datore di lavoro o la sua nuova compagna.

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    Edited by Supaku - 13/6/2012, 16:45
     
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    Mi trovavo nell'ufficio dell'Hokage,c'era una marea di gente che aspettava la consegna della propria missione,era la prima volta che in quel luogo,c'era stato un sovraffollamento di persone,in quel periodo gli shinobi erano aumentati e le richieste di incarichi continuavano a salire ogni giorno e per il nuovo capo del villaggio non era facile gestire tutto il lavoro da solo,ma a me quella situazione piaceva,non amavo molto il kage,anche se apparteneva al mio stesso clan e dovevo andarne fiera e prenderlo come modello,almeno così tutti in famiglia mi dicevano di fare,ogni volta che me lo trovavo davanti un brivido saliva per tutta la mia schiena,c'era qualcosa in lui che non riuscivo a comprendere pienamente,era freddo e distaccato,anche se non lo dava a vedere pensavo che nascondesse qualcosa ma non riuscivo a capire cosa.Appena venne il mio turno mi avvicinai alla scrivania e esclamai a gran voce il mio nome e successivamente il tipo di missione volevo che mi venisse assegnato.Mentre Hayter,questo il nome dell'Hokage,sentì Uchiha,alzò lo sguardo e con un sorrisetto compiaciuto disse:
    Uhm quindi fai parte del clan Uchiha,mi sembra di averti già assegnato una missione,non sei quella che si è lamentata di essere stata mandata a Kiri e di essersi sentita male sulla nave?
    Strinsi i pugni ed arrossi,mentre gli altri shinobi cominciarono a guardarmi molto divertiti e quasi non riuscivano a trattenere le risate,quindi decisi di intervenire e dire qualcosa in mia difesa:
    Grazie tante per averlo detto a tutti,anche se sono una Kunoichi,non vuol dire che sono di ferro,ho anch'io dei difetti...stupido Hayter.
    L'ultima parte la dissi a bassa voce,anche se lo detestavo era pur sempre la massima autorità del mio villaggio non potevo insultarlo davanti a tutti,quindi evitai altri commenti gradevoli su di lui.Hayter cominciò a ridere e prendendo un rotolo verde me lo consegno:
    Non ti preoccupare,nessuno a questo mondo è perfetto,chiunque a un difetto e proprio questo che ci rende umani ed è la cosa più bella del mondo,quindi non dovresti essere così vergognata,prendi questa missione,questa volta rimarrai tutto il tempo sulla terra ferma...Buona fortuna.
    Presi la pergamena che mi porse e me ne andai,adirata più che mai e pronta a prendere a sberle chiunque mi avrebbe infastidito in quel momento.Non sopportavo proprio l'aria di superiorità che aveva Hayter e tutte quelle belle parole,invece di calmarmi mi avevano portato quasi al punto di saltargli a dosso e prenderlo a pugni fin quando ne avessi voglia:
    Quello stupido,arrogante,inutile di Hayter sempre con la sua predica,nessuna ne ha bisogno,non è necessaria quindi perchè la fa sempre,prima o poi gli tapperò quella boccaccia.
    Tornai a casa e mi misi subito la tuta da allenamento,per sfogare tutta la rabbia che avevo in corpo e sopratutto per calmare il mio spirito che fremeva per picchiare qualcuno.Dopo un'ora di intenso ed estenuante esercizio fisico e mentale,decisi che era ora di andare a fare un bel bagno e mentre mi apprestavo ad entrare in acqua mi ricordai della pergamena che non avevo ancora aperto e non sapevo quando,dove e con chi avrei svolto la missione,avevo aspettato tanto per averne assegnata un'altra ed ora me ne ero dimenticata.Mentre mi rilassavo nella vasca aprì il rotolo
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    Uhm Gouka,non credo di esserci mai andata,anche se si trova nel paese del fuoco non ci sono mai passata,sarà anche un buon modo per visitare il villaggio,questa più che una missione sembra un'escursione con qualche imprevisto direi,ma dei semplici banditi non mi spaventano,quanto potranno essere pericolosi.
    La missione non era il massimo ma dovevo aspettarmelo,ero una genin e per di più alla mia seconda missione,non potevo aspettarmi di meglio,anche se uno scontro tra shinobi mi avrebbe gasata come non mai.Immersa tra la schiuma e il dolce aroma che emanava,chiusi gli occhi e cercai di dimenticare tutti i problemi così da potermi rilassare e godermi il bagno,Niente poteva alleviare le mie pene come quello,in un attimo la mia mente venne sgombrata da tutti i miei pensieri e diede spazio alla mia immaginazione,era sempre più ricorrente il mio fantasticare sulla carriera da ninja che stavo intraprendendo e mi vedevo già Hokage,spodestando Hayter,più che il titolo di kage,a rendermi felice era veder soffrire colui che detestavo di più,il capo del mio clan.Immaginarlo in lacrime supplicandomi di ridargli il suo titolo mi sarebbe bastato per avere una vita realizzata a pieno.Non sapevo da dove provenisse tanto odio verso di lui,ma tutto quel risentimento verso di lui mi faceva sentir bene,forse era solo un capro espiatorio dove convogliare tutta la mia rabbia così da non accumularla dentro di me.Prima che mi addormentassi nella vasca ne uscì e dopo essermi cambiata mi misi a letto,il giorno dopo verso mezzogiorno,sarebbe iniziata la missione quindi dovevo essere fresca e riposata per dar il meglio di me.

    Il giorno dopo
    Mi alzai di buon ora,come mio solito,ero abbastanza emozionata di dover fare da guardia del corpo,non mi era mai capitato,ma non mi sembrava tanto difficile mi sarebbe bastato tener sempre la guardia ben alzata e gli occhi aperti,così da non permettere a nessun furfante di avvicinarsi alla carovana.Mi preparai di tutto punto,era importante essere preparati a qualsiasi evenienza,lungo il tragitto potevamo trovare delle trappole quindi era meglio essere armati fino ai denti.Salutata tutta la famiglia,mi misi in cammino per Gouka,attraversai le rigogliose foreste del mio paese,il profumo dei fuori,il canto degli uccellini riuscivano a dare un senso di armonia a chi passava di lì,veniva voglia di accamparsi e rimanerci per sempre.Forse la vegetazione di Konoha dava tanta sicurezza agli shinobi che prima di partire per una missione dovevano passare dalle immense foreste che riesco a levare qualsiasi insicurezza,dubbio ed incertezza.arriva a destinazione con qualche minuto di ritardo,quindi mi sbrigai a raggiungere il cancello sud.Fortunatamente la carovana era ancora lì e c'era anche uno shinobi,un ragazzo con dei capelli argentati che aspettava con aria impaziente.Dedussi che era il mio compagno Supaku,non l'avevo mai sentito nominare,doveva essere un genin come me alle prime armi e dal suo aspetto sembrava avesse la mia età,questo fattore avrebbe potuto facilitare la conoscenza tra noi.Mi avvicinai a passo lento e con un sorrisetto sul volto dicendo:
    Ciao,tu devi essere Supaku,oggi sarò la tua compagna di missione,Risa Uchiha,piacere di fare la tua conoscenza.

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    Ciao,tu devi essere Supaku,oggi sarò la tua compagna di missione,Risa Uchiha,piacere di fare la tua conoscenza. Disse una voce che Supaku di cui Supaku a prima vista non identificò il possessore. Un attimo dopo accanto a lui era comparsa una ragazza all'incirca della sua età e della sua altezza che, con un bel sorrisetto sul volto, si era presentata come la kunoichi compagna di quella missione.
    Supaku fu preso lievemente alla sprovvista, ma fu sorpreso piacevolmente quando vide i lineamenti sottili e delicati della ragazza anche qualcosa lo sorprese. Risa aveva lunghi capelli azzurri di un colore intenso che Supaku non aveva mai visto e occhi di un nero però non troppo profondo, quasi sbiadito. Una combinazione che non aveva mai visto prima d'ora. Idiota, tu hai i capelli bianchi e gli occhi grigi, mi pare che in quanto a stranezze fisiche abbiamo fatto il pieno. Si disse un attimo prima di presentarsi.
    Ciao! disse Supaku un pò esitante, un lieve sorriso comparve sulle sue labbra.Sì, sono Supaku Handoru, piacere di conoscerti Risa. disse il ragazzo mettendosi una mano mano dietro la testa.
    Allora? Dove sono i miei ninja?? berciò una vocetta stridula che proveniva alle sue spalle. Il convoglio consisteva in un paio di carretti trainati da asinelli e altri tre asinelli carichi di borse e bisacce. Supaku si girò verso di esso per poi tornare con lo sguardo su Risa. C'erano un paio di uomini intorno agli animali, ma il ragazzo non riuscì ad identificare il portatore della voce.
    Visto che siamo arrivati, penso che dovremmo avvertire il signor Katsuya, che ne pensi? disse mentre si incamminava verso gli asini.
    Si voltò poi verso gli uomini che erano lì.
    Il signor Katsuya? disse rivolgendosi genericamente ai tre uomini sperando che uno di essi fosse l'uomo che cercavano.
    Chi mi cerca? disse una voce stridula che invece proveniva da dietro un paio di asinelli. Ci fu un lieve trambusto seguito da una serie di schioppi, poi i tre asini che ostruivano la vista di Supaku scattarono via rapidamente, permettendogli di osservare finalmente il signor Katsuya. Il genin dai capelli bianchi rimase leggermente stupito.
    Davanti a loro si profilava un uomo anziano non più alto di un metro e quaranta con una lunga barba bianca e un bastone nodoso a cui si appoggiava. Vestiva un kimono marrone di semplice fattura e aveva un'aria alquanto bisbetica sulla faccia rugosa.
    Allora? che c'è ragazzino? disse il vecchino masticandosi lentamente la dentiera.
    Supaku fu preso di nuovo alla sprovvista. Quel giorno era proprio pieno di sorprese.
    Salve, signor Katsuya, noi siamo i due genin che aveva richiesto per scortare la sua carovana fino a Komen.
    Il vecchietto lo squadrò dall'alto in basso, se si può dire, con i suoi piccoli occhietti marroni, soffermandosi principalmente sul suo coprifronte. Poi fece lo stesso con la sua compagna.
    Beh...beh...mi pare che siamo in ritardo di qualche minuto. Quindi non abbiamo tempo da perdere. sentenziò battendo il bastone per terra. Immagino abbiate già deciso come fare per proteggere la mia merce quindi non c'è altro da fare se non partire. finì la frase girandosi rapidamente e agitando il bastone per aria proclamò. In marcia!
    Supaku si girò rapidamente verso la sua compagna di viaggio mentre il vecchietto saliva, con un pò di fatica, su un'asinello, salutava gli uomini rimasti là davanti e dava di sprone all'animale. Gli altri quattro asinelli erano legati l'uno all'altro e seguirono uno alla volta a catena il vecchino.
    Come pensi ci dovremmo muovere? chiese il ragazzo a kunoichi, mentre con la coda dell'occhio osservava la carovana cominciare lentamente a partire.

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    Un espressione stupita comparve sul volto del ragazzo dopo avermi vista.Mi guardò da capo a piedi e si soffermò molto sui miei capelli e sui miei occhi,pensai che avessi qualcosa di strano quel giorni perchè mai nessuno mi aveva fissato con tanta insistenza.Un pò titubante si presento come Supaku Handoru,il mio compagno di Suna.Con capelli argentati e occhi grigi,si presentava un aspetto strano,che non si vedeva tutti i giorni.Prima che potessimo cominciare a parlare della missione e di come impostare la difesa della carovana,una vocina stridula,interruppe la nostra conversazione.Dietro un mulo c'era un anziano signore,alto all'incirca uno e quaranta,una lunga barba folta e bianca,si mostrò a noi.Sorreggendosi su un bastone sbraitava di voler partire al più presto,in effetti eravamo in ritardo sulla tabella di marcia,ma qualche minuti non poteva cambiare molto il viaggio.Quando il carretto incominciò a muoversi molto lentamente,Supaku mi chiese se avessi idea di come difendere il nostro cliente e la sua merce,cominciai a camminare affiancando il carro e incrociando le braccia cominciai a riflettere:
    Uhm come possiamo difendere questa carovana da soli,dovremmo coprire tutti i lati in due,forse dovrei creare un clone e chiedere a Supaku di fare lo stesso,almeno così non ci sarebbero punti scoperti,anche se sarebbe abbastanza dispendioso crearne uno di entità fisica,degli ologrammi basteranno ad ingannare dei semplici banditi,questo stratagemma ci potrebbe dare il tempo di organizzarci meglio durante un attacco a sorpresa.
    Un'idea si era fatta spazio nella mia testa,fino a quel momento non avevo pensato ad una strategia di difesa,pensavo bastasse rimanere vicino al carro per proteggerlo,ma mi sbagliavo serviva qualcosa di più,in quel modo saremmo stati troppo scoperti e i banditi ci avrebbero preso di mira in fretta.Arrivare impreparati ad una missione era un errore gravissimo per uno shinobi,ma ero molto sicura delle mie abilità ed avevo puntato tutto sul mio potere nascosto,quindi l'idea del fallimento non mi aveva sfiorata fino a quel momento:
    Ascoltami Supaku,non mi ero preparata nessun piano di difesa,comunque penso che se creassimo dei bushin e li mettessimo ai lati della carovana mentre tu ed io ci posizioniamo alle estremità,sarebbe un buon modo per difenderci,se hai qualche piano tu puoi proporlo.
    Presentata anche al mio compagno la mia idea,cominciai a guardarmi intorno,anche se avevamo lasciato il villaggio da poco,eravamo circondati da una folta vegetazione,il posto perfetto pe un'imboscata e trappole,questo rendeva il nostro lavoro più difficile ma facilitava le cose ai banditi.L'ambiente circostante ci dava uno svantaggio notevole e se non fossimo arrivati prima di sera a Komen,l'oscurità avrebbe peggiorato le cose,quindi quella era una corsa contro il tempo.
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    Risa cominciò a camminare al fianco dei carretti mentre rifletteva sulla domanda che il suo compagno le aveva posto. Supaku decise di sistemarsi sull'altro fianco della strada, in modo da coprire temporaneamente entrambi i lati della carovana, fino a quando non avessero trovato una soluzione migliore.
    Quando la kunoichi parlò Supaku fu colpito dalla franchezza della stessa. Non aveva pensato a nessun piano di azione e, francamente, non lo aveva fatto neanche il genin dai capelli bianchi. L'idea dei bunshin poteva andare, oltretutto avrebbe subito comunicato a qualunque bandito sulla strada che c'erano dei ninja a guardia della carovana, questo forse avrebbe potuto scoraggiarli dall'attaccare. Supaku rifletté più attentamente sulla situazione. I punti nevralgici della carovana erano principalmente quattro, i fianchi, il retro e i davanti. Supaku osservò la strada davanti a loro. Se aveva capito bene, avrebbero dovuto passare in mezzo a dei passi montani o qualcosa di simile. Oltre a quello, la strada si presentava già discretamente stretta, permettendo il passaggio, al massimo di tre uomini uno accanto all'altro prima di essere inghiottita dalla vegetazione.
    Uhmmm...il tuo piano non è male. Nonostante sia all'ultimo minuto, penso sia il miglior al momento. Oltretutto, se ci sarà un attacco da parte dei banditi, è molto probabile che questo sarà sul fianco della carovana, piuttosto che davanti o dietro, questo significa che se attaccheranno, tenteranno di eliminare i nostri cloni dalla distanza, cosa che potrebbe darci un segnale del loro arrivo.
    Supaku aveva parlato tutto d'un fiato mentre con gli occhi stava già cominciando ad osservare la strada. La vegetazione era abbastanza folta da poter nascondere molto bene un uomo accucciato ogni due metri. Il genin aveva notato che anche Risa stava facendo lo stesso, questo era un bene.
    consiglierei però di continuare a spostarci ogni tanto di posizione con i nostri cloni, in modo da avere posizioni diverse e non rimanere sempre fermi nello stesso punto.
    Un attimo dopo compose i sigilli per la bunshin no jutsu in modo da mettere in atto il piano della compagna.

    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: Studente: 2; Genin: 4; Chuunin: 8; Sp Jounin: 12; Jounin: 16; Kage: 20
    Consumo: 1


    Quattro copie identiche di Supaku comparvero al suo fianco dopo un lieve "puff".
    Io mi metto dietro mentre le mie copie terranno il fianco destro, ok?Hai una radiolina? Sarebbe utile rimanere in contatto tra di noi anche a distanza. disse il ragazzo rivolgendosi a Risa, mentre già si muoveva. La carovana era composta da l'asinello cavalcato dal vecchio signore sul davanti, seguito dai due asinelli con i carretti e poi da altri due asinelli con le bisacce. Supaku era un metro dietro quest'ultimo, mentre i suoi cloni si posizionavano su tutto il fianco destro, ad intervalli di un metro e mezzo, in modo da coprire quasi tutto il lato.
    Una volta posizionatosi, Supaku osservò il sentiero dalla sua nuova posizione.Di questo passo è molto probabile che ci metteremo tutto il pomeriggio e anche un pò della sera ad arrivare. il piano della sua compagna aveva lasciato una piccola falla. In questo modo ognuno sarebbe stato al lato opposto, circondato solo dai cloni, questo significava che il viaggio sarebbe passato in assoluto silenzio o poco più. Non che a Supaku questo dispiacesse, però avrebbe dovuto trovare un modo per ingannare il tempo, fortunatamente aveva proposto l'idea di scambiarsi di posto con i cloni, che avrebbe potuto permettergli di muoversi un pò di posizione ogni tanto.

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    Supaku non ebbe problemi nell'accettare il mio piano,anche se creato al momento,non avevo tralasciato niente al caso,almeno così pensavo.era un'idea scaturita in quell'istante,dato che i punti da difendere erano quattro,dividersi i settori con i bushin ci avrebbe dato i mezzi per coprire tutti i punti,facendo ciò i banditi si sarebbero resi conto che si stavano per scontrare con dei ninja e li avrebbe scoraggiati,molto probabilmente avremmo avuto meno grane ma c'erano uomini che non si fermavano per così poco.Fatto sta che dei semplici ologrammi non avrebbero potuto fare solo da esche,metterli ai lati dove gli attacchi,molto probabilmente,si sarebbero intensificati,ci avrebbe dato il tempo di individuare la posizione dei nostri nemici e contrattaccare,l'unica pecca e che sia io che il mio compagno ci saremmo posizionati sui due lati opposti e questo non ci avrebbe permesso di comunicare,non solo per conoscerci meglio ma anche per motivi che riguardavano la missione,se uno dei due avesse notato qualcosa come poteva farlo capire anche all'altro.In quel momento capì che non era perfetto come piano ma ormai Supaku aveva già creato i cloni e sarebbe stato stupido tornare indietro,ne aveva creati quattro e posizionati tutti sul lato destro a quel punto dissi:
    Non mi pare il caso di posizionarli tutti a destra,mettine due anche a sinistra-Comunque non ho una radiolina,quindi sarà difficile comunicare,però ho una soluzione...
    Composi dei sigilli per utilizzare la tecnica del clone di fulmine
    Raiton Kage Bunshin No Jutsu - Tecnica del Clone di Fulmine
    RaitonKageBunshinNoJutsu-TecnicadelClonediFulmine
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una variazione della Kage Bunshin No Jutsu, che permette la loro creazione tramite il Chakra d'elemento Fulmine. La loro consistenza è fisica e possono utilizzare Jutsu ma solo d'elemento Raiton e massimo di livello C. Non possiedono tuttavia le capacità ed eventuali specializzazioni dell'originale.
    Basta una qualsiasi ferita per dissolverli, ma in questo caso torneranno al loro stato naturale, provocando una violenta scossa elettrica che coinvolge chiunque sia a meno di due metri di distanza. La ferita è di media entità se il clone è a ridosso della vittima; medio lieve se distante più di mezzo metro.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dallo Shinobi.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone) X2

    Comparvero due cloni davanti a me e li feci posizionare davanti alla carovana,intanto io rimasi dietro con il suniano.Avendo creato due cloni di entità fisica,difendere la merce sarebbe stato più facile,potevano usare anche loro i jutsu,anche solo di tipo raiton,ora che il perimetro era tutto ben coperto,non ci restava altro che continuare il nostro viaggio con gli occhi ben aperti,sperando che i banditi desistessero dall'attaccarci,ma il bottino era un carico di giada,che poteva far gola a molti uomini,che sprezzante del pericolo avrebbero fatto di tutto per averla.Gente così poteva essere molto pericolosa,non avevano niente da perdere,quindi attaccavano senza pensarci due volte e senza tener conto delle loro vite:
    Chissà se saremmo fortunati,sicuramente i banditi avranno saputo del carico e avranno piazzato qualche trappola o imboscata lungo il percorso,tra poco passeremmo attraverso le montagne e il passaggio li si farà ancora più stretto,sicuramente lì ci staranno aspettando.
    ero preoccupata,il percorso che stavamo facendo era un buon posto per i banditi,si potevano nascondere e escogitare trappole,la cosa peggiore che potessero fare era di far cadere dei massi,quella sarebbe stata una grana e difficilmente ne saremmo usciti sani e salvi:
    Senti Supaku,spero che tu abbia dei ninjutsu a lungo raggio potenti,in queste circostanze potrebbero essere molto utili,per quanto mi riguarda ne conosco solo uno,spero che tu possa colmare questa lacuna.
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    La sua compagna non sembrava molto soddisfatta della sua mossa e le successive spiegazioni fecero capire a Supaku che molto probabilmente sarebbero stati solo i suoi bunshin a tenere i fianchi. Ciò fu confermato proprio da la successiva mossa della ragazza. Risa compose dei sigilli che il genin non conosceva e accanto a lei comparvero altri due cloni. Solo due? Che cosa avrà in mente? pensò il ragazzo, poi Risa si mise al suo fianco sul fondo della carovana mentre gli altri due cloni della kunoichi corsero in testa ad essa. Supaku nel frattempo aveva ordinato ai suoi cloni di muoversi come la ragazza gli aveva suggerito ed ora erano due per fianco. Ha mandato i suoi due cloni in avanti, questo significa che molto probabilmente sono cloni di consistenza fisica, altrimenti dei semplici bunshin lascerebbero quel lato completamente scoperto. Speriamo sia davvero così.
    Senti Supaku,spero che tu abbia dei ninjutsu a lungo raggio potenti,in queste circostanze potrebbero essere molto utili,per quanto mi riguarda ne conosco solo uno,spero che tu possa colmare questa lacuna. disse la sua compagna distraendolo un attimo delle sue riflessioni.
    A quelle parole il volto del ragazzo si illuminò lievemente, non era immerso nel vuoto quindi non aveva ancora bisogno di spegnere ogni emozione, quindi ogni tanto il suo volto illuminava qualcosa. Aveva deciso da un paio di settimane di riservare il vuoto solo alla battaglia.
    Non ti preoccupare, Risa, per quanto riguarda il lungo raggio penso di poter coprire io quel punto. L'importante è non strafare, anche perché utilizzare jutsu troppo potenti o dal raggio troppo ampio si potrebbe correre il rischio di colpire il carico. disse il ragazzo. Un carico di giada poteva essere davvero un bottino molto ghiotto per i banditi ma anche un debito molto alto se loro avessero distrutto qualcosa e Supaku aveva imparato dalle precedenti missioni che spesso qualche danno veniva fatto, anche non volendo, quando si utilizzavano cartebomba o palle di fuoco in missione.
    Immagino che la tua specialità sia il combattimento ravvicinato, ma lo deduco solo dalla katana sulla tua schiena, quindi posso sempre sbagliarmi.
    Non sarebbe stata una novità per il ragazzo, sembrava incontrare quasi sempre shinobi molto capaci nel corpo a corpo.
    Nel frattempo dalla parte opposta della fila il vecchio signor Katsuya colpiva con un frustino il fianco del suo povero asinello cercando di aumentare l'andatura. Nonostante tutti gli sforzi il resto degli animali non sembrava d'accordo con lui e si limitava a diminuire di nuovo l'andatura dopo un paio di minuti.
    Il viaggio sembrava tranquillo per il momento, anche se Supaku continuava a tenere d'occhio i cespugli su entrambi i lati della strada. Del resto erano ancora a solo mezz'ora di cammino dalla città e il genin non pensava che i banditi avrebbero attaccato così vicino. Rivolse per un attimo l'attenzione alla sua compagna guardando quegli occhi nero opaco mentre scrutavano con attenzione i cespugli ai lati della strada.
    Sei di Konoha, giusto? Mi era sembrato di aver sentito che uno del tuo clan era diventato Hokage di recente. Non sono sicuro però. disse cercando di racimolare le poche cose che aveva saputo su quel villaggio grazie alla sua sensei, Rieko.


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    Supaku mi rassicurò del fatto che era preparato in quel campo,quindi se ci fosse stato bisogno avrebbe agito subito,anche se mi aveva dato degli avvertimenti sul fatto che usare jutsu troppo potenti a lungo raggio potevano anche coinvolgere la merce che stavamo proteggendo.Questa osservazione era un pò superflua,avrei sempre dato la priorità alla protezione della giada,non avrei rischiato in nessun modo di coinvolgere il carro.Ma in certi casi tecniche che potessero colpire avversari o oggi da lontano potevano servire sempre:
    Comunque ho capito che da la lunga distanza può occuparsene lui insieme ai miei cloni,io mi limiterò a combattere corpo a corpo con i banditi che si avvicineranno troppo al carro.
    Riflettendo su come organizzarci per difendere il carro,comincia a pensare in quale modo e dove,potessero tenderci una trappola.Eravamo ancora troppo vicini al villaggio,quindi avevamo ancora qualche possibilità di non essere ancora sotto tiro,però non si poteva abbassare la guardia,lungo il tragitto,qualunque posto sarebbe stato ideale per un attacco a sorpresa,circondato dalla folta vegetazione,il sentiero era diventato una zona molto a rischio e per di più eravamo in procinto di attraversare delle montagne,lì c'era il maggior pericolo,sarebbe stato difficile proteggere il carico in quel luogo,la strada stretta,pericolo di frane e o altre cose del genere che non potevamo aspettarci ma la cosa che poteva far più pressione era il fatto che non sapevamo quando ci avrebbero attaccato,questo ci teneva costantemente all'erta con i nervi a fior di pelle,una missione non molto adatta a che non possedeva un buon autocontrollo.Mentre ero immersa nelle mie preoccupazioni,venni interrotta dalla voce del mio compagno che supponeva fossi specializzata nel corpo a corpo,in fine dei conti portavo una katana dietro la schiena e chi non poteva dedurre ciò:
    Non ho specializzazioni particolari,per il momento le mie abilità sono equilibrate,ma prediligo di più i genjutsu e ninjutsu,ma anche nel corpo a corpo me la cavo abbastanza anche se il mio fisico gracile non mi permette di far molto conto sulla forza bruta se capisci cosa intendo.
    Finì la frase con un sorriso,anche se non avevo una grande forza fisica,potevo contare un'agilità e velocità fuori dal comune e contando anche sul mio famoso sharingan che mi dava una marcia in più rispetto agli altri.Molti del mio clan mi avevano avvertito di allenare di più il mio fisico per aumentare la mia forza fisica,non ci ho mai fatto molto affidamento,non ero portata per il combattimento ravvicinato,veramente nessuno del mio clan si era mai distinto per essere un gran combattente di taijutsu,grazie al nostro potere eccellevamo in altri settori e questo ci permetteva di tralasciava la potenza.Dopo un lungo silenzio ricominciammo a discutere,Supaku mi chiese conferma sul fatto che uno del mio clan avesse preso il posto di Hokage,tasto dolente per me,ormai il mio odio per Hayter era risaputo da tutti,non c'era un motivo specifico,ma era proprio lui che non riuscivo a sopportare,odiose ed arrogante,sempre con quell'aria da saputello,la persona che odiavo di più.Per non essere scortese dovetti comunque rispondere anche al mio malgrado:
    Hai sentito bene,il nuovo Hokage si chiama Hayter Uchiha,proprio come me,il mio clan aspira,da quando è stato creato il villaggio,di controllare Konoha ma fino ad ora non c'era mai riuscito,il comando era stato sempre in mano ad un nostro clan avversario i Senju,ma ora che uno di noi è finalmente diventato Hokage,sono tutti contenti...a parte me.
    Finì sbuffando,era un argomento che cercavo sempre di evitare,ma impossibile non parlare dell0Hokage a Konoha o all'interno del mio clan,era uno degli avvenimenti storici più importanti,almeno nel mio paese,chiunque sapesse la storia sulla nascita del villaggio,era consapevole che gli Uchiha avevano cercato varie volte di prendere il potere anche con colpi di stato.eravamo visti come dei traditori fino a quando Hayter non divenne il nuovo kage.Questo diede ancora più prestigio al mio clan che ora dominava il villaggio:
    Sai non mi va di parlarne,anche se è un mio parente,non mi va molto a genio.Cambiando discorso,se non mi hai ancora fatto alcuna domanda sul mio clan significa che non lo conosci,meglio così almeno eviteremmo di parlare sempre e solo del nostro Doujutsu.
    Ritornato il mio solito sorriso,feci una breve pausa e continua:
    Invece tu hai qualche specializzazione particolare?
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    Quando la sua compagna gli rivelò che le capacità in cui eccelleva erano i ninjutsu e i genjutsu, Supaku rimase lievemente sorpreso. A quanto pare non era riuscito a collocare il tipo di combattimento della sua compagna, e la katana sulla schiena lo aveva portato, evidentemente, fuori strada. Un pò di tutto, eh? pensò il ragazzo, del resto anche lui era un pò così, non eccelleva in nulla di particolare, tranne il suo elemento, e se la cavava un pò in tutto.
    Capisco benissimo quello che vuoi dire. Anche io non eccello molto in taijutsu, però sto migliorando. Secondo me la chiave per un buono scontro in corpo a corpo è la velocità, non la vera forza bruta, anche se i ninjutsu sono il mio punto forte. il ragazzo guardò per un attimo il cielo. Sognava spesso del giorno in cui sarebbe divenuto un grande shinobi, capace di usare il vento in modi che nessuno aveva mai visto prima.
    Era evidente che a Risa non andasse a genio il nuovo Hokage. Quando Supaku ne fece menzione, quello sbuffo di insofferenza alla fine della frase gli fece capire che la ragazza non stimava molto il nuovo capo del villaggio. Il ragazzo scoprì molte cose interessanti dalle poche parole della compagna. Il fatto che gli Uchiha fossero un clan in perenne rivalità con i Snjiu era interessante, oltretutto il fatto che questo nuovo Hokage fosse, molto probabilmente, il primo Uchiha ad diventarlo era un grosso cambiamento per il villaggio.
    Sai non mi va di parlarne,anche se è un mio parente,non mi va molto a genio.Cambiando discorso,se non mi hai ancora fatto alcuna domanda sul mio clan significa che non lo conosci,meglio così almeno eviteremmo di parlare sempre e solo del nostro Doujutsu.
    Supaku annuì alla ragazza per farle capire che aveva capito e che non sarebbe tornato più sull'argomento Hayter Uchiha, ma le altre parole della ragazza lo lasciarono un pò perplesso. Doujutsu? letteralmente significava "tecnica oculare", una cosa di cui Supaku aveva sentito poco, ma la parola gli era familiare e qualcosa nella sua mente si agitò quando ricollegò quest'ultima al nome del clan.
    Brandelli sparsi della sua memoria di quando ancora era molto piccolo, gli riportarono alla mente alcuni discorsi che suo padre faceva ai suoi fratelli durante la guerra. Sembrava che il Paese del Fuoco possedesse ninja dotati di particolari occhi con i quali erano capaci di fare cose straordinarie. non ricordava molto altro, solo che c'era più di un Doujutsu.
    Supaku fece spallucce, ricambiando il sorriso della sua compagna.
    No, infatti hai ragione, non ne so molto. Ma se non ti va di parlarne vorrà dire che vedrò di che si tratta se entreremo in azione. disse il ragazzo.
    Specializzazioni? a quelle parole a Supaku venne in mente poco o nulla, sfortunatamente non era così speciale come Rayle o Hisagi e a quanto aveva capito Risa stessa veniva da un clan molto speciale. Non che la cosa lo turbasse minimamente. No, nessuna.
    Non poté continuare la frase che l'asino davanti a loro si fermò bruscamente. Supaku si guardò intorno allarmato cercando di capire che cosa fosse successo. Un attimo dopo il suo sguardo andò in cima alla carovana.
    Davanti all'asinello su cui stava seduto il signor Katsuya c'era un grosso tronco d'albero caduto, riverso sulla strada che impediva il passaggio.


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    Come me,Supaku non eccelleva nel taijutsu e preferiva ripiegare il suo modo di combattere sui ninjutsu.In quel frangente io ero ancora indeciso,non sapevo in cosa specializzarmi,non sapevo come impostare il mio stile di lotta,fino ad ora avevo equilibrato tutti tutti e tre i campi principali,arti marziali,magiche ed illusorie per capire in quale campo avevo maggior potenza.Fino ad ora non avevo trovato ancora lo stile che mi rispecchiava meglio ma forse era ancora troppo presto,ero solo una genin,avevo ancora tempo,forse quando sarei passata di grado avrei trovato la mia strada.Passando al discorso sul mio clan,come sospettavo il suniano non conosceva niente al riguardo,quindi non sembrava molto interessato o almeno così dava a vedere,solo alla parola doujutsu,sembrò scattare qualcosa nella sua testa,riflette molto,prima di cambiare argomento,sicuramente aveva sentito parlare del mio potere,anche se vagamente e un pò di curiosità l'avevo suscitata in lui,forse voleva vedermi vedere in azione per capire le mie vere capacità,ma anch'io ero curiosa di sapere cosa sapesse fare,anche se da come mi aveva detto non aveva nessuna capacità particolare,niente che potesse essere degno di nota.Nessuno shinobi va sottovalutato anche se non ha particolari capacità,chiunque poteva rivelarsi letale in combattimento:
    Chissà se è vero che non ha capacità speciali,non avrebbe motivo di nascondere questo tipo di cose,forse sta dicendo la verità,ma non importa tutti i ninja a modo loro hanno qualcosa che li contraddistingue,che sia un'abilità innata o non.
    Mentre eravamo nel bel mezzo della discussione e nell'approfondire la nostra conoscenza,la carovana si fermò di colpo.Il signor Katsuya sembrava infastidito e continuava a sbraitare e ad agitare il frustino:
    Che ma come ci è finito qui questo coso,muovetevi a spostarlo.
    Mi avvicinai alla testa della carovana dove si trovava il nostro cliente in groppa ad un asinello e li mi accorsi che c'era un grosso albero che sbarrava la strada ed era impossibile girarci intorno,l'unica cosa era spostarlo ma come,era molto grande ed anche in quattro sollevarlo sarebbe stata un'impresa,l'unica cosa era far esplodere il tronco con una cartabomba:
    Sentite,per liberare il passaggio dovremmo far esplodere l'albero,quindi indietreggiate tutti così da non essere coinvolti nell'esplosione.
    Il nostro cliente sembrò innervosito da questo contrattempo e continuava a dimenare come un pazzo il suo frustino,sbraitando ed urlando.Questo atteggiamento da vecchio scorbutico era molto fastidioso e poteva attirare l'attenzione su di noi,tutte quelle grida avevano sicuramente allarmato i banditi che si sarebbero apprestati ad attaccarci:
    Non sopporto i vecchi bacucchi che si agitano per ogni piccola cosa,sembra che poi il problema lo dovesse risolvere lui,quasi quasi lo rimarrei qui da solo a sbrigarsela con i banditi,ma dato che sono una kunoichi e per di più in missione devo sopportare questo ed altro.
    Cercai di calmare l'anziano signore mentre lo aiutavo ad indietreggiare ma non dava segni di finirla con la sua lagna,sembrava quasi un bambino in fase:
    Anche l'albero ci manca,siamo già partiti in ritardo ora anche questo,è un segno del destino,forse questo carico non deve arrivare a Komen,perchè.
    Appena fosse stato tutto pronto,mi accinsi a prendere una cartabomba dalla borsa ma prima che potessi usarla,qualcosa si mosse tra i cespugli.Fermai la mia mano e comincia a guardarmi intorno,era chiaro ormai che qualcuno ci stava spiando,banditi o chi altro.Feci cenno a Supaku di guardare dove avevo sentito il rumore sospetto.
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    L'albero caduto era discretamente grosso e copriva tutta la larghezza della strada ostruendo il passaggio a qualsiasi animale. Risa scattò avanti anticipando Supaku sul luogo, mentre il ragazzo si prese più tempo, guardandosi cautamente intorno.
    Tutto faceva presumere che quello potesse essere un ottimo diversivo per un'imboscata, ma fino a quel momento nessuno era ancora uscito allo scoperto per attaccare. Risa osservò il tronco e annunciò al signor Katsuya che l'unico modo con cui avrebbero potuto procedere era utilizzando una cartabomba. Il vecchio si stava già lamentando ampiamente sul ritardo e su quest'altro imprevisto che gli dei avevano posto sul loro cammino.
    La cartabomba sarebbe una buona idea, se l'esplosione non potesse spaventare a morte gli animali. Pensò Supaku osservando i cinque asinelli placidi. L'esplosione di una cartabomba non era molto grande però poteva facilmente spaventare degli animali che avevano passato gran parte della loro vita a trainare un carretto su una strada pacifica.
    Supaku stava per apprestarsi a dare alla sua compagna una soluzione alternativa, quando un rumore provenne da dei cespugli. Si immobilizzò di colpo. Sembrava che anche Risa l'avesse sentita e con un cenno gli fece capire di controllare.
    Fantastico. pensò il ragazzo, mentre il più silenziosamente possibile si avvicinava al cespuglio, il braccio destro lievemente alzato per aria, pronto ad afferrare la wakizashi sulla sua schiena al minimo cenno di pericolo. Con la mano sinistra spostò i cespugli in modo da vedere al meglio la situazione.
    Non sembra esserci nu... la sua frase si interruppe a metà quando qualcosa si mosse intorno al suo piede con uno scatto improvviso.
    Un attimo dopo il cielo e la terra sembravano essersi scambiati di posto mentre Supaku ondeggiava a testa in giù con un piede legato intorno ad una corda.
    Maledizione! Ci attaccano! pensò il ragazzo cercando di afferrare la wakizashi nel fodero della sua schiena, scoprendo solo che nel movimento brusco la sua mano l'aveva fatta uscire dal fodero.
    Nel momento stesso in cui realizzò che la sua arma era sull'erba sotto la sua testa, riuscì a schiarirsi le idee anche sulla situazione intorno a loro. Tutto era tranquillo. Nessun bandito era spuntato fuori per colpirli in un'assalto a sorpresa, nessun brigante stava attaccando urlante verso di loro menando la propria spada per aria.
    Supaku rimase lievemente interdetto dalla situazione. Che diavolo?
    Sembra che non abbiano intenzione di attaccarci per ora. disse il ragazzo cercando di liberarsi dalla fune che gli legava la caviglia.
    Pensi di darmi una mano? chiese il ragazzo alla sua compagna di viaggio mentre cercava infruttuosamente di liberarsi dalla trappola.

    Una volta tornato con i piedi per terra, aver recuperato la wakizashi e dopo che il sangue era tornato al suo posto, schiarendogli la mente, Supaku parlò alla sua compagna.
    Sembra proprio che non ci sia un'imboscata come credevamo. disse. Analizzò allora meglio la situazione del tronco, nonostante fosse sempre molto guardingo, e si guardasse le spalle, ancora convinto che, presto o tardi, un assalto sarebbe arrivato.
    L'idea della cartabomba non è male, ma ho paura che potrebbe spaventare gli animali. disse il ragazzo mentre indicava alla compagna gli asinelli.
    Potremmo lasciarla come ultima risorsa, penso. Nel frattempo possiamo utilizzare un metodo più lungo, far passare gli asini per un pezzo nella foresta, in modo da accerchiare l'albero, che ne dici? chiese il ragazzo alla sua compagna.
    In questo modo potremmo procedere più lentamente ma eviteremo di spaventare gli animali. Aspettate un attimo qui che vado in esplorazione. saltò sul tronco per vedere meglio la situazione dall'alto e risalirlo vino alla base e vedere se il crollo era stato naturale o meno. Scoprì due cose: nessuna lo rese particolarmente felice. Scivolò di nuovo giù per riferire a Risa.
    L'albero è stato tagliato alla base, quindi il crollo è stato intenzionale, i banditi molto probabilmente lo hanno abbattuto, ma non vedevo il motivo di farlo senza attaccarci fino a quando non ho dato un'occhiata più avanti sulla strada: altri tronchi sono stati abbattuti ciascuno a distanza di circa cinquanta metri l'uno dall'altro. è chiaro che non ci vogliono tendere un'imboscata, vogliono solo rallentarci. Ma perché? pensò il ragazzo lievemente turbato da questa scoperta.
    Oh, fantastico! Questo viaggio è stata una seccatura dal momento stesso in cui è iniziato. Beh, se pensate che io mi tirerò indietro per un paio di tronchi e qualche foglia, vi sbagliate di grosso. disse il vecchino completamente irritato. Trovate un modo di aggirare l'ostacolo e procediamo! disse sottolineando la cosa con un lieve colpo di bastone sul terreno.


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    Dopo aver visto il mio cenno,Supaku si apprestò a controllare i cespugli.Mise mano alla sua arma e cominciò a cercare tra la vegetazione un segno lasciato dai banditi o altro,ma prima che ce ne rendessimo conto si ritrovò a testa in giù legato con una corda alla caviglia che lo teneva sospeso in aria,penzolante da un ramo di un albero.A quel punto pensai che i banditi ci avrebbero attaccato,approfittando del fatto che il mio compagno era caduto in trappola,io e le mie copie ci posizionammo vicino alla carovana e al signor Katsuya per proteggerli.Passarono diversi secondi ma non successe niente,rimasi stupita,quello era sicuramente un'imboscata bella e buona,con l'albero che faceva da diversivo,però mancava la cosa più importante l'attacco dei banditi:
    Ma che cavolo succede?Dove sono i banditi con le loro armi,chiedendoci di dargli la merce?
    La cosa risultava strana,avevano organizzato tutto questo ma alla fine non ci attaccavano,allora a cosa miravano se non al rubare la giada.Queste azioni che all'apparenza non avevano senso,mi fecero sorgere molti dubbi e ricredere sul vero obiettivo dei banditi.Mentre riflettevo profondamente,Supaku cercava di slegarsi da solo ma inutilmente e chiese il mio aiuto,mi affrettai ad avvicinarci a lui:
    Non me l'aspettavo che cadessi in una trappola del genere,devi stare più attento.
    Estrassi la katana feci un salto e taglia la corda,liberando consì il mio compagno.Anche lui aveva dei forti sospetti su quello che stava succedendo ma non riuscivo ad arrivare ad una conclusione sensata,niente di tutto quello era sensato.Tornammo al problema del tronco che ci bloccava la strada,il suniano propose di girarci attorno inoltrandoci nella boscaglia,il problema era che lì sarebbe stato ancora più difficile difenderci e potevano esserci trappole molto difficili da individuare,a quel punto dei pensieri si insuniarono nella mia testa:
    Se fosse questo il loro scopo,farci andare all'interno del bosco,avrebbero un vantaggio in più,anche se siamo due genin,se cadiamo in una trappola sarebbe difficile anche per noi uscirne subito senza riportare neanche una ferita.
    Supaku andò in avanscoperta,salendo su un albero per vedere se il percorso più avanti era praticabile e se non ci fossero altre trappole ed ostacoli.Ritornò con delle brutte notizie,anche più avanti c'erano degli alberi tagliati a distanza di cinquanta metri uno dall'altro,questo era un chiaro segnale che in banditi non ci volevano sul sentiero,ma il perchè non riuscivo proprio a capirlo:
    Se volessero rallentarci,ma perchè,cosa ne potrebbero ricavarci loro?
    Feci cenno di entrare dentro al bosco per evitare gli alberi,mettendomi alla testa della carovana per assicurarmi se non ci fossero altri problemi,ma la situazione non appariva chiara,cosa avevano in mente,il loro vero obbiettivo era la giada o che altro.Mentre ero immersa nei miei pensieri,continuando a camminare tra la vegetazione,ad un tratto una voragine si aprì sotto i miei piedi facendo sprofondare ma riuscì a rimanere aggrappata al bordo del terreno,dopo guardai in basso e vidi delle punte di legno ben affilate che per poco non mi facevano fuori trafiggendomi completamente:
    Ma che roba è questa?Quei bastardi se riesco a mettergli le mani addosso li faccio fuori.
    Avevo capito che i banditi ci volevano far fuori con delle trappole per poi prendere il bottino senza neanche combattere,ma io non ero il tipo che si faceva far fuori così facilmente,avevo la pelle dura e dei trucchetti così non mi spaventavano affatto.Aspettavo che i vigliacchi si presentassero di persona per dargli una bella lezione e fargli vedere che Risa Uchiha non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.
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    Alla fine Risa appoggiò la sua idea di passare per la foresta e tagliare in questo modo l'ostacolo degli alberi. Mentre il vecchio signor Katsuya si lamentava aggirandosi agli asini con i carretti, così da tenerli tutti sotto controllo, la kunoichi si inoltrò nella foresta seguita da Supaku che guidava il primo asinello per la cavezza.
    Prima che si potessero accorgere di qualsiasi cosa il terreno sotto i piedi della sua compagna crepò, lasciando aperta una grossa buca nel terreno sul cui fondo erano stati piantate delle punte di legno affilate. La prontezza di riflessi della ragazza era servita ad evitare che diventasse un puntaspilli umano e adesso era aggrappata al bordo della fossa. Supaku si apprestò a portarle aiuto tirandola sù mentre la ragazza completamente inviperita scaricava la sua rabbia contro banditi che ancora non si facevano vedere. Ha rischiato molto più di me. pensò il ragazzo mentre procedevano aggirando la fossa con gli spuntoni. Ha anche tutte le ragioni di questo mondo per avercela con loro. Questo viaggio è sempre più strano, fanno crollare alberi sulla strada e piazzano trappole ai lati di essa, è come se non volessero sporcarsi le mani direttamente, come se... una idea grezza cominciò a formarsi nei recessi della mente del ragazzo, ma ancora non era capace di vedere il disegno completo di quei briganti.

    Ci misero una buona mezz'ora per evitare l'albero e tornare sulla strada, il problema principale era stato quello di trovare tutte le trappole e disinnescarle in modo tale da renderle innocue. Oltre a quello ci fu un altro fatto che Supaku non aveva previsto, i carretti dei due asinelli. Sulla strada battuta non rappresentavano nessun problema, mentre nella foresta vera e propria invece le ruote erano un intralcio terribile. Si incastravano dappertutto, rametti si infilavano tra i raggi, sassi impedivano di avanzare, radici le facevano saltare all'improvviso facendo sbandare l'asinello e rischiando di ribaltare il veicolo.
    Quando tornarono sulla strada battuta, Supaku cercò a convincere il signor Katsuya a rinunciare ai carretti e a caricare di più gli asinelli in modo da tale da poter procedere più spediti.
    Te lo puoi scordare, ragazzino. Quei carretti li ho pagati ryo sonanti e non ho intenzione di separarmene fino a quando non saranno consumati dall'uso.
    Se continuiamo così, molto probabilmente quel giorno verrà prima di stasera. rispose il ragazzo. Alla fine convinse il vecchietto a lasciare i carri ad un lato della strada e a venire a riprenderli sulla via del ritorno. Gli asinelli furono caricati con più bisacce e si poté nuovamente partire, stavolta più spediti.
    A circa cinquanta metri dal primo tronco ne trovarono un'altro e furono costretti a fare la stessa cosa con il primo. Dopo di quello ne trovarono altri tre di tronchi abbattuti sulla strada. Dopo quei tre, fortunatamente, i tronchi sembravano essere finiti. Ma anche la giornata sembrava molto vicina alla sua fine.
    Erano partiti a mezzogiorno, quando superarono l'ultimo tronco il sole stava cominciando ad abbassarsi all'orizzonte e ogni cosa stava lentamente immergendosi nella luce rossiccia del tramonto.
    Mi sa che dovremo riposarci da qualche parte e proseguire domani. suggerì il ragazzo, osservando i poveri asinelli stracarichi, tremanti di fatica. Anche il signor Katsuya non sembrava al massimo della forma, la stanchezza si vedeva nei suoi occhi.
    Accampiamoci ad un lato della strada. Sono esausto. furono le sue poche parole. Cenarono con quel poco che avevano a disposizione, accesero un fuocherello ai lati della strada, perché l'idea di avventurarsi troppo nel bosco era davvero poco allettante, dopo tutte le trappole che avevano scansato quel giorno.
    Sembra proprio che questa missione stia prendendo molta più fatica di quanto pensassi. confidò il ragazzo alla sua compagna di viaggio. E io che credevo che in un pomeriggio di viaggio avremmo risolto ogni cosa.


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    Edited by Supaku - 13/6/2012, 12:30
     
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    Supaku mi aiutò ad uscire da quella brutta situazione,tirandomi su.Ero fuori di me,non sapevo cosa avrei fatto se avessi preso uno di quei banditi,la rabbia mi usciva da tutti i pori,creava un'aura quasi palpabile intorno a me e il colorito del mio viso pian piano si tingeva di rosso.Avevo rischiato grosso e se non fosse stato per la mia prontezza di riflessi sarei diventata uno spiedino umano.La cosa che mi faceva più imbestialire era il fatto che quei farabutti si nascondevano e lasciavano il lavoro sporco a trappole disseminate dappertutto,non avevano il coraggio di affrontarci a viso aperto quindi ricorrevano a trucchetti futili per farci fuori,ma questo fece scattare qualcosa nella mia testa,tutti i tasselli del puzzle andavano al loro posto:
    Fino ad ora abbiamo trovato solo trappole ed ostacoli,ma nessun segno di anima viva?Non hanno neanche provato ad attaccarci,il perchè rimane un mistero,avevano avuto due possibilità dove noi eravamo in difficoltà ma niente,non hanno accennato neanche ad un attacco.Forse sanno che con due shinobi non potranno mai vincere quindi cercano di farci fuori e poi prenderanno d'assalto la merce.
    Anche se i miei sospetti erano esatti,non potevamo abbassare la guardia,il cammino era ancora lungo e sicuramente ci sarebbero stati altri ostacoli da superare.Continuammo a camminare nel bosco,però sorse un problema,il carro ci rallentava parecchio,in un percorso non battuto si incontravano molti ostacoli,pietre,rami,radici quindi Supaku chiese al signor Katsuya di caricare tutta la giada sugli asinelli così da facilitarci il viaggio.dopo aver superato il primo tronco tornammo sul sentiero,io e il suniano eravamo in testa alla carovana mentre i miei due cloni affiancavano gli asinelli.Dopo cinquanta metri incontrammo un altro tronco e lo evitammo allo stesso modo di quello precedente,in seguito ne trovammo altri tre ed eseguimmo la stessa manovra.Ormai il sole stava calando ed era pericoloso continuare il viaggio con il buio,per di più gli asini sembravano stanchi quindi accamparci a ridosso del sentiero era quasi obbligatorio.Il nostro cliente non ne fu felice e continuava sempre a discutere sull'immenso ritardo che avevamo accumulato ma anche lui era stanco,lo si poteva leggere chiaramente sul suo viso.Alla fine ci arrangiammo con quello che avevamo e riuscimmo ad accendere anche un piccolo fuoco per riscaldare noi e la nostra cena.Prende io e Supaku ci prendevamo il nostro giusto riposo,le mie compie facevano la guardia alternando il loro riposo:
    Chissà se anche domani incontreremo sulla nostra strada delle altre trappole o ci sarà un vero scontro,vorrei farla finita subito mettendo al tappeto il capo dei briganti così da continuare in tutta calma,ma da quanto ho capito non si faranno vedere tanto presto.
    Mentre stavo quasi per appisolarmi,un rumore sospetto,un ramo che si spezzava attirò la mia attenzione,poteva essere anche un animale ma il mio istinto mi diceva il contrario,un uomo,forse proprio i banditi che cercavamo.Forse si erano decisi ad uscire allo scoperto per attaccarci,quindi abbassa voce chiamai il mio compagno per avvertirlo:
    Supaku svegliati!
    Le mie copie si allarmarono,cominciarono a guardarsi intorno,non si vedeva molto e con la sola luce del nostro fuoco non si riusciva ad illuminare una vasta zona.Mi alzai in piedi e feci cenno ai miei cloni di andare a proteggere la giada.All'improvviso una freccia a gran velocità cercò di colpirmi ma con un balzo all'indietro riuscii ad evitarla facendola conficcare per terra,ormai era chiaro che ci stavano attaccando.Dalla boscaglia uscirono sei uomini che ci circondavano,armati di katane,le agitavano per metterci paura ma non serviva a molto contro di noi.Uno di loro prese la parola e molto spavaldamente disse:
    Il capo vuole la giada,quindi ragazzi fatevi da parte prima che vi facciate male.
    Oltre ad occuparci degli uomini che vedevamo,dovevamo stare attenti anche a quelli nascosti che lanciavano frecce a tradimento su di noi,la situazione si complicava e l'unico modo per uscire era di mantenere il sangue freddo.
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