Supaku Handoru vs. Takumi Ehime

10° Esame Chuunin, Finale

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    10° Esame Chuunin, Finale



    Nome Utenti: Supaku & hellspawn93
    Sfidanti: Supaku Handori vs. Takumi Ehime
    Villaggi: Sunagakure no Sato & Kirigakure no Sato
    Arbitro: Sybil della Nebbia

    Questo è un incontro ufficiale dell'esame Chuunin. Dovrete impegnarvi al massimo, essere molto descrittivi e fare il minor numero d'errori possibili per ottenere la promozione. L'esaminatore interverrà solamente a fine incontro per decretare il vincitore. Attualmente siete tutti all'interno dell'Arena. Descrivete la vostra scesa dagli spalti, ed una volta che l'avete fatto entrambi potrete iniziare a combattere.

    - E' assolutamente vietato comunicare in SPOILER durante l'incontro, usate le PM.
    - L'incontro non ha limiti di risposte, ma potrà durare al massimo 14 giorni.

    Inizia Supaku
     
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    La finale. Sono in finale. Supaku continuava a ripeterselo nella mente, come se quella parola potesse davvero fargli realizzare fin dove era arrivato. Il genin dai capelli bianchi era sugli spalti e osservava ogni cosa dall'alto. Ancora non erano stati chiamati i nomi dei due finalisti che, di lì a poco, sarebbero scesi nell'arena per dare a quel torneo un vincitore. Supaku sentiva l'agitazione scuotergli il corpo, percorrergli la schiena in piccoli brividi mentre cercava di calmare i suoi nervi. In realtà il nervosismo era inferiore rispetto al primo scontro dell'esame chuunin, adesso era pur sempre arrivato alla finale. Qualunque cosa fosse successa, che avesse vinto o perso, sarebbe sempre stato riconosciuto come uno dei genin che era arrivato in finale. Uno dei migliori della sua generazione. Un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra.
    Qualunque cosa fosse successa aveva già mostrato al mondo ninja il suo potenziale. Certo, non aveva vinto il secondo scontro correttamente, ma le voci gli avevano riferito che anche l'altra semifinale non era andata bene, Keizo Anayashi si era ritirato dallo scontro, ormai disinteressato. Era un peccato. Lui e Keizo si erano ripromessi di incontrarsi in finale, ma sembrava che l'altro Suniano non avesse più alcun motivo per combattere. Chissà per quale motivo ha perso interesse? In quel momento Sybil della Nebbia, la kunoichi che arbitrava l'esame chuunin, scese al centro dell'arena e fece il suo nome.
    Supaku si alzò in piedi tra gli spalti. Gli spettatori si voltarono silenziosi ad osservare il ragazzo dai capelli bianchi scendere un gradino dopo l'altro l'arena. Supaku deglutì forzatamente all'idea che tutti quegli sguardi fossero su di lui. Improvvisamente la tensione schizzò alle stelle all'idea che così tante persone lo avrebbero guardato combattere per la finale. Una parte di lui voleva fuggire, voltare le spalle a tutto e scappare il più lontano possibile da quel posto. Esitò un attimo, fermandosi a metà gradini. La parte che gli diceva di fuggire stava urlando dentro di lui con forza e Supaku venne, per un attimo, preso dal panico. Un'altra parte di lui però, sapeva che non poteva abbandonare lo scontro. Lo doveva a se stesso, lo doveva al suo credo ninja. La mano destra salì alla cicatrice sulla fronte, era stata la sua prima ferita seria in battaglia, durante la sua prima arena contro un chuunin. Ancora se la ricordava. Era stato allora che aveva deciso di non arrendersi mai durante uno scontro. Non importava quanto fosse disperata la situazione, lui non si sarebbe mai tirato indietro. Mai.
    Così era successo allora, e così era stato per sempre, anche quando aveva affrontato Travis Fuuma, uno Sp.Jounin di Kiri che lo superava nettamente in ogni campo. La battaglia sembrava impossibile, ma lui aveva continuato lo stesso, perché era questo il suo credo. Non si sarebbe arreso. Non si sarebbe tirato indietro.
    Non avrebbe cominciato quel giorno. Raddrizzò la schiena e riprese a scendere i gradini uno dopo l'altro. Atterrò nell'arena con un balzo sicuro. La sua mente scivolò nel vuoto inondando il suo cervello della fredda logica, lasciando da parte ogni cosa. I sentimenti, le paure e le angosce vennero schiacciati immediatamente. Non contavano più nulla. Non erano più importanti. Era pronto a combattere fino alla fine. In quel momento un boato si levò dagli spalti. La gente acclamava il primo sfidante, incitandolo. Supaku non vi fece più caso, si diresse a passo deciso verso il centro dell'arena dove Sybil lo stava aspettando. Mentre si muoveva con una mano sfiorò la borsa legata alla cintura, ricapitolando rapidamente il suo arsenale. La sera prima aveva legato ad un kunai quindici metri di filo metallico e ad altri due, due cartebomba. Era meglio essere sempre pronti a tutto. Sopratutto prima di uno scontro del genere.
    I suoi shuriken e senbon si erano assottigliati durante l'esame, andati persi nello scontro. Quelli che rimanevano sarebbero dovuti bastare.
    Senpai. Sono pronto. disse alla kunoichi, guardandola dritta negli occhi. Si girò intorno, in attesa del suo sfidante. Mentre si preparava tirò sul viso il coprinaso.
    La tensione era scomparsa del tutto. Lo scroscio degli applausi e le incitazioni dagli spalti gli stavano dando la carica mentre il vuoto dentro di lui aveva frantumato ogni paura. Sentì un lieve refolo di vento agitargli i capelli e spazzare la terra intorno a lui. Alcune foglie danzarono tra le sue gambe per poi volare via, verso il cielo, insieme al vento con cui erano venute.


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    Indossato
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    Fodero MinoreWakizashiFodero dietro la schiena
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinaso Tirato su
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.
     
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  3. hellspawn93
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    Takumi Ehime
    Lv: Genin

    Parlato
    Pensato
    Parlato Sanbi


    Il momento tanto atteso da tutti era infine giunto. L'esame Chuunin, la più grande dimostrazione pubblica di potenza futura di un villaggio, era arrivata alla fase finale e più concitata. La folla ghermiva gli spalti e Takumi poteva avvertirne la nitida presenza anche se si trovava sotto di loro, nella classica stanza che veniva messa a disposizione dei ninja pronti agli scontri. Lui stesso a volte era sceso direttamente dagli spalti senza usufruire della stanza, ma questa volta aveva bisogno di isolamento. La sua testa doveva essere concentrata sull'unico ovvio obbiettivo. Vincere la finale.
    "Spero che questo scontro non mi riservi una vittoria tanto semplice come quella con Keizo, voglio vincere perchè lo merito, non perchè il mio avversario si è ritirato"
    Il silenzio dei pensieri del kiriano venne interrotto da un boato iniziale degli spettatori sopra di lui, Takumi espirò per rilassarsi, poi posizionò il suo armamentario in maniera funzionale il più possibile ad uno scontro di quella levatura. Sistemò la Katana nel fodero dietro la schiena sopra al fondoschiena e la legò tramite le due fasciature nere della cinta. Infilò la sua tipica giacchetta nera corta di vita e lunga di maniche, legò la borsa dietro la schiena dove non fosse infastidita dalla Katana e strinse forte le bende alle mani e alle caviglie per tenerle ferme. Passò le gomitiere sul braccio sistemandole sui gomiti e poi infilò sulle mani i guanti rinforzati facendo scricchiare la pelle mentre li tendeva. Controllò nella borsa i due Kunai che aveva avvolto con le carte bomba, avrebbe dovuto usarli per Keizo, ma non vi era stata l'occasione. Solo alla fine passò davanti allo specchio e si strinse forte il coprifronte in testa, una volta stretto si guardò con occhi vitrei allo specchio e sistemò un ciuffo biondo fuori posto.
    In quel preciso istante La folla sopra di lui fece di nuovo avvertire la sua presenza con un boato ancora più forte del precedente. Il suo nemico era stato convocato in arena, e prima delle urla Takumi aveva distinto la voce di Sybil, la Kunoichy arbitro dello scontro, che chiamava Supaku.
    "Supaku? Questo mondo è davvero piccolo!"
    Pensò Takumi abbassando la testa con un sorriso. Nel corso della sua carriera Supaku era stato probabilmente uno dei ninja più forti parigrado che avesse mai incontrato, probabilmente il migliore in assoluto, Risa, Hiro, lo stesso Keizo nella brevità del loro scontro, non avevano mostrato le stesse caratteristiche di Supaku, e per quanto Takumi lo avesse già battuto in passato la sua vittoria oggi non era per nulla scontato. Furbo come una volpe Supaku, di certo un degno avversario per la finale.
    Quando Sybil pronunciò il nome di Takumi un brivido percosse la schiena del ragazzo che rimase davanti lo specchio a testa bassa. Strinse forte fra le mani i bordi del lavandino, con quel gesto si impose una certa dose di autocontrollo e poi alzò la testa guardandosi nuovamente nello specchio con i suoi occhi color magenta vivo.
    Si comincia
    Il kiriano inspirò di nuovo e poi si diresse all'uscita della stanza salendo una piccola rampa di gradini arrivando all'ingresso dell'arena. Non appena entrò in campo la folla sugli spalti si scatenò, mentre lui si sforzava di essere impassibile. Nemmeno a dirlo la folla era ancora più fitta di quella per le semifinali. Non vi era neanche un posto libero a sedere.
    "Mi sa che stavolta in quella bolgia non troverò il sensei!"
    infatti il volto di Yami non venne individuato dal ninja di kiri, che però riuscì a distinguere nella folla qualche anbu e la zona dove risiedevano i kage. Il suo sguardò si portò su di loro guardandoli con indifferenza, poi arrivato al centro dell'arena, a poco più di un paio di metri da Supaku, Takumi fece un inchino verso Sybil e poi verso Supaku.
    Chi non muore si rivede Supaku. Oggi vedremo se sarò io a confermare la mia superiorità o se tu pareggerai i conti, in ogni caso, qualunque si il risultato finale, sono onorato di avere proprio te come mio avversario...
    Giusto, avversario, non nemico, perchè nei suoi atteggiamenti, nella sua freddezza di calcolo e nella sua incredibile pacatezza, Supaku era molto affine allo stesso Takumi, tanto che il kiriano, di solito asociale con chiunque, non disdegnava affatto la compagnia del suniano.
    Takumi fece un passo all'indietro portandosi a 4 metri dalla posizione frontale di Supaku, poi si posizionò difensivamente. Il fatto che i due si conoscessero era un arma a doppio taglio, entrambi sapevano cosa aspettarsi dall'altro. Takumi sapeva delle potenza del vento di Supaku, come il nemico sapeva della sua potenza d'acqua. Takumi sorrise.
    Dammi un bello scontro Supaku, diamo ai signori sugli spalti uno spettacolo che non dimenticheranno facilmente.

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    Supaku rimase leggermente sorpreso quando vide il suo sfidante varcare la porta dell'arena. Takumi Ehime. il genin dai capelli bianchi se lo aspettava, in parte. Aveva già conosciuto il biondo Kiriano e vi aveva ingaggiato uno scontro su un ponte sospeso. Era stata una delle battaglie più interessanti a cui il Suniano avesse partecipato. E così ci si rivede. un sorriso affiorò sulle labbra nascoste dal coprinaso. Conosceva la potenza del suo avversario. Non era un mistero che fosse arrivato in finale. Supaku ricordava la loro battaglia. Era stato un colpo su colpo di strategie e contromosse, una battaglia che aveva impegnato la mente più che la forza fisica. Questo perché i due sfidanti avevano più o meno la stessa forza e il fattore più importante era stata l'astuzia in campo. Si ricordava anche che il suo avversario aveva vinto di molto poco. Il sorriso sul volto del ragazzo si allargò sempre di più. Ora si incontravano alla finale per la rivincita. Era destino. Takumi si era posizionato a più o meno di due metri di distanza da lui e Sybil. Rispettosamente fece un inchino a lui e alla senpai. Inchino che il ragazzo di affrettò a ricambiare. Poi il Kiriano parlò, dando voce ai pensieri che anche Supaku covava.
    Chi non muore si rivede Supaku. Oggi vedremo se sarò io a confermare la mia superiorità o se tu pareggerai i conti, in ogni caso, qualunque si il risultato finale, sono onorato di avere proprio te come mio avversario...
    Hai proprio ragione, Takumi. Oggi, ci incontriamo in finale per la rivincita che ci eravamo promessi. Anche io sono onorato di averti come sfidante, e averti come sfidante rende questo incontro ancora più importante per me. Sembra che il destino abbia voluto darmi una seconda chance, per dimostrarti il mio valore e io non me la lascerò sfuggire. Sappi che combatterò al massimo delle mie capacità per dimostrare a te e ai Kage, il mio valore.
    Takumi, mentre Supaku parlava, si era intanto posto a quattro metri, in posizione difensiva. Vigile e attento, è questo il Takumi che ricordavo. Supaku rispettava Takumi, era stato uno degli avversari migliori che aveva avuto, il più pericoloso tra i parigrado che aveva affrontato. Non sarebbe stato un avversario affatto da sottovalutare. Astuzia, intelligenza e abilità. Era questo il suo sfidante. Niente urla o strepiti. Niente vanagloriosi monologhi sulla propria evidente superiorità o follia. Questo era un vero avversario. Dopo aver affrontato due ninja sicuri della propria vittoria, il genin dai capelli bianchi si sentiva quasi a disagio nell'affrontare Takumi. Supaku non si spostò, assunse però anche lui la posizione di combattimento.
    Dammi un bello scontro Supaku, diamo ai signori sugli spalti uno spettacolo che non dimenticheranno facilmente.
    Puoi contarci.
    In quel momento Sybil abbassò il braccio decretando l'inizio dello scontro prima di scomparire in una nuvoletta di fumo.
    Il silenzio calò sull'arena. Il pubblico era attento ad ogni loro mossa. Gli spalti erano tesi e concentrati su chi di loro avrebbe dato il primo colpo.
    Supaku non aveva perso tempo. Prima ancora che Sybil decretasse l'inizio dello scontro, aveva ripassato mentalmente tutte le informazioni che conosceva sul suo avversario. Conosce il Suiton e il Raiton. Ma eccelle molto di più nell'utilizzo del Suiton. Supaku ancora ricordava le tecniche d'acqua così immense e potenti contro cui aveva scagliato il suo vento. Abile spadaccino. Può clonarsi e può evocare una nebbia nella quale tutto diventa indistinto. Supaku non pesava che il ragazzo avrebbe iniziato subito con quella mossa, anche perché, a quanto ricordava, Takumi non aveva un mezzo per individuare gli avversari nella nebbia se non la sua eccellente memoria e l'udito.
    Iniziamo con lo scaldarci un pò. pensò.
    Scattò in avanti, pronto a colmare i quattro metri che lo separavano dal suo avversario. Sapeva che il suo avversario non si sarebbe tirato indietro davanti ad uno scontro corpo a corpo. Arrivato a distanza ravvicinata, si abbassò di colpo pronto a colpire il suo avversario con una spazzata bassa della gamba destra. Takumi molto probabilmente lo avrebbe schivato, non si sarebbe aspettato niente di meno da uno come lui. Non interrompendo il fluire dei movimenti, fece un giro su sè stesso, aumentando l'inerzia del successivo calcio che si apprestava a tirare, il suo taijutsu preferito, il Snepuu.

    Senpuu - Turbine
    Senpuu-Turbine
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore d'usare la propria destrezza per liberarsi in aria e sferrare un calcio dal raggio di ben 180 gradi. Se il bersaglio viene colpito verrà scagliato a diversi metri di distanza oltre che a subire un duro colpo.
    Consumo: 2


    Il calcio veniva portato sempre con la gamba destra e mirava al fianco sinistro di Takumi, pronto a colpirlo con tutta la sua forza. Ma lo spettacolo non era ancora finito. Subito dopo che la gamba destra finiva il suo colpo, la sua gamba sinistra si mosse in alto, pronta a colpire Takumi in petto per darglii lo slancio necessario ad eseguire un salto all'indietro. Presa la spinta, Supaku eseguì una capriola all'indietro a mezz'aria, mentre nel movimento componeva i sigilli della sua successiva tecnica. Il suo avversario conosceva già il suo elemento, perciò non c'era motivo di nasconderglielo.
    Proprio mentre atterrava rilasciava dal suo palmo destro una forte spinta d'aria compressa che mirava dritta al petto di Takumi.

    Goukuuhou - Cannone d'Aria
    Goukuuhou-CannonedAria
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Lo shinobi concentrerà una modesta quantità di chakra all'interno del palmo della propria mano per poi liberarlo con violenza mirando ad un punto preciso. Si formerà a questo punto una possente corrente d'aria paragonabile a quella d'una carta bomba che colpirà il punto designato, scaraventando eventuali nemici coinvolti ad una decina di metri di distanza.
    Consumo: 2


    Il colpo passò davanti a lui, fendendo l'aria come un solido blocco traslucido. Supaku atterrò nel momento stesso in cui sentiva il botto dell'impatto. Atterrò a un paio di metri da Takumi, con le gambe aperte verso l'esterno e con la mano sinistra appoggiata sul terreno, la destra sollevata accanto al fianco. Alzò la testa di scatto per osservare l'esito del suo colpo.
    Sono pronto, Takumi, stupiscimi!


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    Takumi Ehime
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    Supaku rispose proprio come Takumi si aspettava avrebbe risposto. Con calma e compostezza, due delle caratteristiche che caratterizzavano il suniano e che lo rendevano non dissimile allo stesso Takumi. Unico accento di divertimento più che di superbia era il sottile sorriso che si intravedeva sotto la maschera, con una particolare tensione verso i bordi della bocca che delineavano un ghigno che lo stesso Kiriano contraccambiò.
    Takumi diede un ultimo sguardo alla kunoichi arbitro dell'incontro osservandone i duri tratti del viso e la bandana rossa che faceva scendere giù fluenti i capelli neri, ma mentre la guardava Takumi pensava.
    "Se Supaku è arrivato in finale vuol dire che ha battuto Henry, non potevo aspettarmi niente di meglio per una finale!"
    Takumi non aveva mai visto il compagno Henry Wong in combattimento, ma sapeva per certo che non era uno sprovveduto, e sapeva che era il Jinchuuriki del settecode. Un'avversario tutt'altro che leggero e facile da battere, solo Supaku poteva esserne in grado. Mentre l'arbitro alzava il braccio Takumi fece mente locale cercando di ricordare il suo precedente scontro con Supaku, quella volta aveva a sua disposizione una massa d'acqua assai più grande, ora si sarebbe dovuto far bastare il laghetto dell'arena.
    "Esperto del corpo a corpo, utilizzatore di Fuuton ed è ingrado di creare cloni di corvi"
    Mentre la mente di Takumi passava in rassegna le immagini dello scontro avuto con Supaku in passato, il kiriano portò gli occhi magenta dall'arbitro al suo avversario portando la mano davanti al volto, lasciando però la vista libera, e la sinistra invece poggiata dietro la schiena. Il secondo dopo Sybil della nebbia abbassò il braccio scomparendo in una nuvola di fumo e Supaku scattò in avanti facendo la sua prima mossa.
    "Cerca lo scontro ravvicinato, nulla di inaspettato!"
    Gli occhi di Takumi guizzarono come saette violacee seguendo i movimenti dell'avversario che si abbassò tendendo la gamba in una spazzata classica. Takumi evitò il primo colpo senza problemi saltando in alto piegandosi nelle ginocchia, ma sarebbe stato ingenuo da parte del kiriano aspettarsi solo un attacco e non una serie da un nemico di quella levatura, durante una finale chuunin. Senza fermarsi quindi, nel mentre del salto, Takumi usò la mano dietro la schiena bassa per estrarre la sua fida Katana dal fodero in cuoio, e quando vide Supaku girare su se stesso per darsi la spinta per un secondo calcio, stavolta più alto, Takumi posizionò con la punta in giù la sua Katana facendosi scudo del calcio con il piatto della lama.
    L'urto fu forte e fece tremare la lama fra le salde mani di Takumi che però non perse la presa sulla spada, anche se inesorabilmente la spinta ricevuta lo spostò di lato di circa mezzo metro, non abbastanza per fargli schivare il piccolo calcio al petto che Supaku gli aveva dato per spingersi all'indietro in una capriola, ma mentre Takumi cadeva piedi al suolo notò la mano di Supaku e ricordò il loro scontro percependo gli stessi movimenti fatti quando sparava quella sfera d'aria dal palmo della mano. Mentre cadeva quindi Takumi, forte ancora di parte della spinta impressagli dall'avversario, rotolò di lato e si ritrovò finalmente di nuovo piedi al suolo, on le gambe piegate sulle ginocchia e la mano al suolo, mentre la sinistra reggeva in orizzontale la katana di fronte al volto. Takumi espirò e sentì la sfera d'aria infrangersi poco lontano da li, sul tronco di un albero vicino.
    "Si è mosso a grande velocità, Supaku sei davvero formidabile, ma io non sono da meno"
    Il colpo al petto dovuto al piccolo calcio di spinta quasi non duoleva per niente a Takumi che dopo nemmeno un secondo di pausa per rifiatare partì di nuovo all'attacco, più deciso che mai a mantenere, almeno per ora, lo scontro sul piano fisico. Giusto per mostrare di non essere inferiore all'avversario.
    Mano alla Katana Takumi corse ricoprendo un metro abbondante dei due che lo dividevano da Supaku, quindi con la pada cercò un fendente laterale da sinistra verso destra all'altezza del petto di Supaku. ovviamente il kiriano si aspettava che quel colpo abbastanza classico non andasse a segno, soprattutto con un nemico che aveva battuto Henry, quindi approfittò della spinta inferta nella spada per girare su se stesso senza lasciare scoperte le spalle, quindi spostò il fendente della Katana in basso conficcando la punta di circa cinque centimetri nel terriccio e spingendosi ancora su quella si alzò in aria con una potenza di rotazione raddoppiata, quindi tese la gamba verso il nemico preparando da sinistra un potente calcio dritto al volto di Supaku.
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    "Conosco anche io il Senpuu Supaku"
    Pensò Takumi con un sorriso sul volto, ma non finiva li, infatti una volta datosi la spinta con la spada, mentre era a mezz'aria pronto a sferrare il calcio, Takumi sfilò la spada dal suolo alzandola di colpo dal terriccio e dirigendola al fianco opposto da quello con cui stava sferrando il calcio, attaccando così il nemico su due lati in contemporanea. Takumi si trovava quindi sospeso in aria quasi orizzontalmente davanti al suo avversario, pronto a sferrare questo doppio colpo letale. A sinistra un calcio potenziato al volto, a destra una lama sul fianco.
    "Voglio proprio vedere come te la cavi!"
    Paradossalmente in quella stravagante posizione, vista la precaria stabilità, Takumi era anche al sicuro da colpo diretti, visto che proprio la componente instabile rendeva difficile capire dove sarebbe potuto cadere, e il margine di tempo era troppo poco per calcolare contromosse.
    Tutti e due avevano cominciato senza preamboli, si, stavolta Takumi si sarebbe davvero divertito.

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    Come Supaku aveva previsto, il suo avversario era davvero valido. Takumi aveva schivato la spazzata bassa ed utilizzato la sua katana per parare il colpo di Snepuu con il piatto, un'ottima contromossa. Inoltre era riuscito rapidamente e con agilità a schivare il suo Cannone d'Aria, assecondando la spinta sul petto che Supaku gli aveva dato per lasciarsi cadere e rotolare di lato. Davvero notevole.
    Takumi però non sembrava intenzionato a difendersi e basta, adesso partiva la sua offensiva. La katana sguainata suggeriva al genin dai capelli bianchi che era il momento di utilizzare la sua wakizashi per pararsi dalla lama del suo avversario. Con un sibilo metallico la sua arma uscì dal fodero mentre Takumi caricava. Impugnando saldamente la sua lama con la mano sinistra, Supaku si mise in posizione di guardia, aspettando il suo avversario.
    Takumi iniziò con un fendente diagonale che il genin riuscì a parare agilmente con la wakizashi, frapponendo all'acciaio altro acciaio, mentre nell'arena il clangore metallico echeggiava tra gli spalti. Fin troppo semplice. è solo l'inizio. pensò il ragazzo. Infatti come aveva previsto, anche Takumi utilizzò l'inerzia del colpo piroettando rapidamente su se stesso, conficcò la katana nel terreno e si dette lo slancio necessario per eseguire un Senpuu a mezz'aria che mirava al volto del genin. Nonostante la rapidità dell'esecuzione, Supaku era riuscito abbastanza rapidamente a veder arrivare il colpo e mosse il braccio destro verso l'alto, pronto a parare il colpo, mentre con la wakizashi nella mano sinistra, si apprestava ad eseguire un affondo verso la spalla del suo avversario. Solo un attimo dopo un bagliore metallico al suo fianco lo avvertì che la katana di Takumi non era più conficcata per terra.
    Ha usato il Senpuu come distrazione per il vero colpo di spada al mio fianco. pensò Supaku lievemente ammirato. Rapidamente tentò di spostare la wakizashi dalla sua traiettoria per anticipare il fendente ed evitare di venire infilzato. Sapeva che non aveva tempo sufficiente per evitare che l'acciaio della lama lo infilzasse in pieno fianco. Fu allora che ebbe un'idea.
    Un attimo dopo entrambi i colpi del suo avversario collidevano contro di lui.
    Supaku aveva sottovalutato il Senpuu, il colpo di gamba di Takumi era rinforzato dall'inerzia della piroetta a mezz'aria che il ragazzo aveva eseguito. Nonostante tutto, ciò era un bene, perché questo favoriva il piano del ragazzo. Un attimo prima che il colpo arrivasse, Supaku allentò il braccio destro, annullando quasi del tutto la resistenza che stava per opporre al calcio, mentre rilassava il resto del corpo, pronto a quello che stava per succedere.
    Il Senpuu lo investì in pieno viso, insieme al suo braccio, sollevandolo in aria e spingendolo verso sinistra. Nello stesso momento la wakizashi intercettava per un pelo il fendente della katana, deviandone la traiettoria suppur di molto poco. Il colpo di spada lo avrebbe preso senza dubbio. Fortunatamente il calcio del Senpuu aveva spostato il baricentro e spinto quindi la parte inferiore del suo corpo verso destra, mentre il volto e le spalle venivano spinte dal Senpuu verso sinistra. La katana di Takumi graffiò solo lievemente il suo fianco, mentre l'acciaio brillante squarciava il kimono bianco, spargendone i fili di lana sul terreno. Il calcio sollevò il corpo di Supaku facendolo ruotare sopra la spada, spingendolo lontano.
    Supaku cadde per circa cinque metri, portando con sè un pò di polvere e ciuffi d'erba. Nonostante il dolore per la caduta e per il calcio ricevuto in pieno viso, non avrebbe ceduto così facilmente. Con un rapido colpo di reni, si rimise in piedi a mezz'aria e atterrò sul terreno mentre ancora la spinta del colpo ricevuto lo spostava indietro di un altro metro, facendogli sollevare la polvere sotto i piedi. La wakizashi era ancora saldamente in mano, questo era un bene, aveva già rischiato di perderla una volta, non avrebbe fatto lo stesso errore. La rinfoderò rapidamente. Senza toccarsi il volto o il fianco doveva aveva appena ricevuto una ferita e un grosso livido, iniziò subito a contrattaccare.
    Senza fermarsi compose i sigilli per la sua seconda tecnica fuuton.

    Fuuton: Juha Shou - Colpo dell'Onda d'Artiglio
    FuutonJuhaShou-ColpodellOndadArtiglio
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Una tecnica d'elemento Vento che permette all'utilizzatore di scagliare un vero e proprio fendente composto da Chakra d'elemento Vento che proseguirà in linea retta per 12 metri. Il colpo se va a segno corrisponde ad un taglio superficiale d'una Katana.
    Consumo: 2


    Un attimo dopo averli eseguiti, muoveva la mano sinistra davanti a sè in orizzontale. Un fendente affilato di fuuton solcò l'aria davanti a lui, dirigendosi contro il petto di Takumi. Lui lo seguì rapidamente, gettandosi di nuovo contro l'avversario.
    La wakizashi era di nuovo nelle sue mani, mentre lui caricava con la lama davanti a sè, il manico a pochi centimetri dal suo petto e la lama puntata dritta in avanti verso quello del Kiriano. Un metro prima di arrivare in corpo a corpo, però, Supaku schizzò verso il basso, scivolando sul terreno polveroso con la gamba destra tesa in avanti che mirava a quella sinistra di Takumi, con l'intento di farlo cadere. Supaku sperava nell'elemento sorpresa, anche se Takumi era abbastanza abile da poter schivare quel calcio in scivolata con un semplice salto. Un attimo dopo aver eseguito il calcio, Supaku piantò il piede contro il terreno, mentre la spinta della scivolata lo rimetteva di nuovo eretto. Fronteggiò rapidamente Takumi, la wakizashi che fendeva l'aria davanti a lui, cercando di colpire Takumi in pieno petto con un taglio orizzontale. Dopo il colpo eseguì poi, tre rapidi affondi combinati che miravano tutti più o meno al petto dell'avversario. Finiti questi eseguì un rapido balzo all'indietro cercando di confondere il suo avversario con l'illusione di una ritirata. Un attimo dopo schizzava di nuovo in avanti, la wakizashi che prendeva di mira la spalla sinistra, in fendente diagonale portando dal basso verso l'alto, mentre con l'altra mano libera, la sinistra, si apprestava a colpire il genin dagli occhi magenta in pieno stomaco con un colpo di palmo ben piazzato.

    Yashi no Burēka - Palmo Demolitore
    YashinoBurka-PalmoDemolitore
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questo è un semplice ma potente colpo di palmo. L'utilizzatore concentrerà il chakra in una mano per poi colpire l'avversario. La tecnica causerà danni medi e potrà scaraventare in aria il nemico a diversi metri di distanza che poi proseguirà rotolando a terra. Nella fase di caduta quindi si riporteranno diverse ferite da impatto anche a seconda del tipo di suolo. Inoltre se non si finirà a terra ma direttamente contro un muro o un albero i danni saranno ancora maggiori.
    Consumo: 4


    Lo scontro stava diventando molto impegnativo, ma Supaku era felice di ciò. Durante tutto l'esame chuunin aveva cercato invano di ingaggiare uno scontro corpo a corpo con i propri avversari e quelli si erano sempre ritirati dalla distanza ravvicinata per attaccare dalla distanza. Non che questo fosse un male. Però era sempre bello quando si poteva combattere in corpo a corpo contro il proprio avversario e sentire la potenza dei propri muscoli mescolarsi al sangue e al sudore. I ninja erano fatti per questo, combattere, e lo scontro fisico, secondo Supaku, era una delle forme migliori in cui due avversari potessero misurarsi.

    Stato
    ChakraFisicoMentale
    80-2-2=76-2-4=70Livido medio-lieve al viso; taglio lieve al fiancoConcentrato
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x 8Radiolina
    Shuriken x 14Rotolo Minore
    Senbon x 1730m di Filo metallico
    Cartebomba x3-
    Indossato
    SlotOggettoLocazione
    Arma Leggera Bastone del MonacoRotolo Minore
    Fodero MinoreWakizashiFodero dietro la schiena
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinaso Tirato su
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.
     
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    Takumi Ehime
    Lv: Genin

    Parlato
    Pensato
    Parlato Sanbi


    Ovviamente anche in termini difensivi ancora una volta Supaku non tradì le aspettative già di per se alte del Kiriano. Il suniano si lasciò trasportare dal colpo del Senpuu di Takumi, che aveva incassato, per poter così agilmente schivare il fendente assai più pericoloso. Nel farlo intromise anche la sua Wakizashi nel colpo di lama evitando i danni al minimo. Quando si rialzò Supaku si trovava a circa cinque metri dall'avversario, e per quanto i colpi incassati avessero avuto in parte il loro effetto, il suniano non si fermò e partì subito al contrattacco.
    "Combattivo eh? E' così che ti voglio"
    Il suniano avviò una serie di sigilli che misero in guardia Takumi, poi dalla mano dell'avversario uscì un fendente di chakra Fuuton. Takumi strinse più forte la lama nella mano sinistra e poi con un salto all'indietro fece una capriola facendo passare la lama di chakra sotto la sua schiena, tuttavia mentre si girava la lama di chakra gli colpì il volto sotto l'occhio provocando un profondo taglio orizzontale, profondo, ma tutt'altro che grave. Quando riatterrò Supaku stava correndo verso di lui con la Wakisashi sfoderata nuovamente e posata quasi perpendicolare sul suo petto. Takumi quindi guardò Supaku negli occhi alzando la guardia con la sua di lama in attesa dello scontro frontale spada contro spada, cosa che però non avvenne.
    il Suniano si lasciò scivolare nel terriccio alzando la polvere attorno a lui cercando di far cadere Takumi, questi però riuscì a non farsi prendere alla sprovvista e saltando schivò l'ennesimo attacco, ma quando Supaku si riportò in piedi ci fu il tanto agognato scontro di spade. Nel cercare un fendente contro Takumi Supaku usò di nuovo la lama per tagliare orizzontalmente il petto del Kiriano che però antepose all'attacco la sua di lama. Il metallo cozzò con il metallo in uno stridio di scintille e rumore ferreo che ammutolì istantaneamente la folla sugli spalti rimasta con il fiato sospeso.
    Al fendente seguirono vari affondi che però Takumi deviò prontamente a suon di difesa di katana finchè finalmente non ripoggiò i piedi sul suolo in pianta stabile, ma proprio nel mentre dello scontro, quando l'attenzione di Takumi era tutta volta alla Wakisashi nemica, con la mano libera Supaku attuò un taijutsu potente, un colpo di palmo che Takumi aveva già sperimentato in passato sulla sua pelle.
    Merda...
    Riuscì a dire takumi mentre vedeva con l'angolo dell'occhio il colpo arrivargli sullo stomaco, ma fu colto totalmente di sorpresa, il kiriano si era lasciando prendere troppo dallo scontro di spade che tanto aveva agognato. Ancora in fase di risalita SUpaku portò il colpo di palmo dritto allo stomaco di Takumi che volò in aria per vari metri. Il colpo gli fece anche perdere la presa sulla katana che si conficcò a terra a due metri da lui, che per miracolo nella caduta riuscì a cadere inpiedi, anche se senza fermezza, quindi la mano con cui si era appoggiato al suolo si arrossò leggermente per l'urto. Con l'altra mano Takumi si reggeva lo stomaco, piegato dal dolore.
    Supaku aveva colpito il diaframma togliendogli il fiato, ma dopo un paio di secondi un pò in affanno Takumi riprese a respirare regolarmente.
    "QUesto l'ho sentito tutto, non mi ricordavo facesse tanto male!"
    Lo scontro stava andando nel vivo e Supaku gli aveva restituito pan per focaccia.
    Quando Takumi si alzò asciugò con la manica nera un rivolo di sangue che colava dal lato della bocca, poi riafferrò la katana dal suolo e la rinfoderò prendendo altro tempo. La folla urlava il suo nome per incitarlo, altri urlavano verso Supaku pregando di mettere in atto un ennesimo colpo che finisse il kiriano una volta per tutte, ma a Takumi quelle voci giungevano ovattate e distanti, chissà perchè in quel momento riusciva a sentire solo il suo respiro e quello del suo avversario, isolato in un mondo sensoriale che quasi non gli apparteneva. Uno spiffero di vento si insinuò nel laghetto poco lontano increspandone la superficie e facendovi cadere sopra un paio di foglie galleggianti. Quando Takumi riportò lo sguardo sul suo avversario il suo cuore vacillò.
    "E se fosse più forte di me? Se meritasse lui la vittoria?"
    Poco distante da li un sassolino spinto dal vento cadde nel laghetto facendo rimbalzare una goccia, e il tempo sembrò fermarsi.
    ---------------------------------------------------------------------------------------
    Improvvisamente senza neanche sapere come, Takumi si trovava immerso in una grotta sottomarina, l'acqua in cui galleggiava lo faceva sentire leggero, ma riusciva a respirare senza problemi. Davanti a lui la grotta diventava più scura in un antro diviso dal resto della struttura da naturali colonne di roccia a 7 metri circa di distanza l'una dall'altra. Una probabile fusione di stalattiti e stalagmiti sub-acque. Takumi rimase fermo, la ferita sotto il suo occhio non gocciolava più, poi nell'ombra apparve un occhio rosso.
    Perchè credi che sia più forte di te, non hai usato ancora molti assi nella tua manica. Non hai ancora usato il potere che ti do.
    Takumi sembrava stanco, spento e demotivato.
    Sei il Sanbi non è vero?
    L'occhio brillò più forte nel buio.
    Sono la tua determinazione!
    Improvvisamente una zampa unghiata fuoriuscì fra gli spazi delle colonne e afferrò Takumi riportandolo alla realtà.
    ---------------------------------------------------------------------------------------
    Quando Takumi tornò alla realtà non era passato che un frangente di secondo. Si asciugò la goccia di sangue che colava da sotto l'occhio e sorrise.
    "Rimarrà la cicatrice, ma continuerò a combattere, ogni combattimento lascia un segno più o meno evidente su un ninja. Combatterò per Supaku, per essere un avversario degno della sua bravura, ma combatterò per me, perchè non mi farò metterei piedi in testa da nessuno, per mio padre, mia madre, mio fratello e per il sensei Yami che mi ha insegnato a non demordere"
    Takumi rinfoderò la spada nel cuoio nero del fodero. Poi con sguardo carico di rinnovata energia e determinazione avviò una serie di sigilli sussurrando una frase.
    Tecnica del velo di nebbia
    Kirigakure no Jutsu - Tecnica del Velo di Nebbia
    KirigakurenoJutsu-TecnicadelVelodiNebbia
    Villaggio: Kirigakure No Sato
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    E' una tecnica segreta del Villaggio della Nebbia, ed anche se di basso livello è una delle più rappresentative dell'intero paese. La tecnica genera una nebbia fittissima che delimita il campo visivo di coloro che sono al suo interno; i soggetti non vedranno nulla oltre i due metri; l'unico modo per vedere attraverso tale nebbia è essere in possesso del Byakugan.
    La tecnica s'estende per un raggio di cento metri ed ha una durata di quattro turni, almeno che l'utilizzatore non la dissolva prima.
    Consumo: 2

    Istantaneamente sotto il boato sconcertato della tribuna l'arena venne ricoperta da una fitta nebbia che oscurava la vista. Takumi ispirò di nuovo asciugandosi nuovamente con il manico la ferita sotto l'occhio che continuava a sanguinare. Almeno era sotto l'occhio, fosse stata sopra il sangue avrebbe limitato la sua vista.
    "A noi due Supaku!"

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    • Chakra • Fisico • Mentale
    71ferita media al petto - ferita lieve sotto l'occhioTeso, emozionato
    • Equipaggiamento
    • FoderoKatanaDietro la schiena (bassa)
    • ---
    • Borsa
    • Armi da Lancio• Accessori
    Kunai x 10Telescopio
    Shuriken x 16-
    Carte bomba x 5-
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    • Abbigliamento
    Guanti RinforzatiIntattiIndossate
    GomitiereIntatteIndossate
    BendeIntatteIndossate [Braccia & Gambe]
    • Note
    • Bonus fisico/motori ~
    • Altro
     
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    narrato, pensato, parlato Supaku, parlato altri, Parlato Takumi


    Il Palmo Demolitore era andato a segno. Takumi venne colpito in pieno e scaraventato lontano nell'arena. La Katana ruotò nell'aria mentre i bagliori della luce venivano riflessi sul suo acciaio lucido, prima di conficcarsi nel terreno a pochi metri da dove il Kiriano era caduto. Supaku decise di non attaccare subito, dando il tempo al suo avversario di riprendersi, nonostante la folla lo incitasse a dargli il colpo finale. Non è così, lo scontro è appena cominciato. pensò, mentre un filo di rabbia pervadeva il suo vuoto interiore. Era inoltre sicuro che se le parti fossero state inverse, Takumi gli avrebbe dato il tempo per riprendersi. Si limitò a rinfoderare la wakizashi, voleva le mani libere nel caso in cui il suo avversario avesse risposto con un ninjutsu. Il genin dai capelli biondi tossì sangue mentre si rialzava. Tra loro c'erano più o meno sette metri. Supaku era soddisfatto del proprio colpo, ma come ben sapeva, un solo colpo andato a segno non determinava la vittoria di uno sconto.
    Takumi afferrò la katana e la rinfoderò mentre con lo sguardo osservava il vento portare delle foglie su un laghetto non molto lontano da loro. Sta pensando di utilizzare il Suiton per manipolare l'acqua del lago? pensò il genin dai capelli bianchi leggermente teso. Era già successo nel loro precedente scontro che Takumi avesse utilizzato l'acqua del lago sotto il ponte per travolgerlo. Non gli era piaciuto.
    Takumi però sembrava solo assorto. Un secondo dopo si riscosse dai suoi pensieri e compose rapidamente dei sigilli, bisbigliando qualcosa.
    Nel momento stesso in cui l'aria intorno al Kiriano cominciò a condersarsi e a farsi umida e biancastra, Supaku sapeva cosa stava accadendo. Sta evocando la sua nebbia. pensò. Il vuoto dentro di lui era saldo come al solito anche se un lieve filo di panico si insinuò al pensiero di tornare a combattere con la visibilità limitata.
    Stai calmo. pensò mentre cercava di rinsaldare il controllo sulle proprie emozioni. Se non ricordo male neanche lui può vedere nella nebbia. Questo significa che siamo entrambi sullo stesso piano. Almeno spero.
    Era tempo di rispondere al fuoco con il fuoco. Supaku compose rapidamente i sigilli mentre con la memoria cercava di ricordare il punto esatto dove un attimo prima si era trovato il suo avversario. Tra di loro c'erano all'incirca sette metri. Aveva tutto il tempo per piazzare la sua controffensiva. Compose rapidamente dei sigilli.

    Karasu Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni di Corvi
    KarasuBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidiCorvi
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare un cloni di corvi che avrà le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. La peculiarità del clone di corvi, differentemente da quelli elmentali, è la loro capacità d'utilizzare ogni forma di Jutsu; purché massimo di livello C e non di natura elementale. Non possiedono capacità e specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)


    Un clone comparve al suo fianco in una piccola nuvoletta bianca. Se Supaku ricordava bene il proprio avversario, era molto probabile che questo si muovesse in base alla memoria visiva nella nebbia. Questo significava che non avrebbe potuto vedere i suoi movimenti. Almeno sperava. Questo significava che poteva fare una sorpresina al proprio avversario. Passò al clone uno dei suoi kunai a cui aveva attaccato una cartabomba, e fece in modo che tenesse la cartabomba avvolta intorno al manico in modo da nasconderla la meglio.
    Fatto questo, lasciò il clone al suo posto, mentre lui si allontanava di un paio di metri indietro e assumeva, grazie alla tecnica della trasformazione, le sembianze di un sasso.

    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
    HengeNoJutsuTecnicadellaTrasformazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
    Consumo: 1 (A Turno)


    Un attimo dopo era collocato a più o meno due metri dal suo clone e si teneva in contatto con esso tramite la radiolina che avevano entrambi. Riusciva ancora a scorgerlo ogni tanto nella nebbia, e questo gli permetteva di piazzare la trappola perfetta. La nebbia stessa avrebbe favorito il camuffamento del genin dai capelli bianchi permettendogli così di nascondersi alla perfezione e attendere che Takumi attaccasse il clone per far scattare la trappola. Nel caso in cui la cartabomba non avesse funzionato, ci sarebbe sempre stato lui a cogliere di sorpresa il proprio avversario.

    Il clone si muoveva tranquillamente, girando la testa da ogni parte, in cerca del proprio avversario. Se fosse rimasto troppo fermo avrebbe dato l'illusione al suo avversario che potesse essere un ologramma. Doveva agire come una persona reale e dare l'impressione di essere l'originale. Strinse con forza il kunai con la cartabomba avvolta nel manico.
    Avanti Takumi! Ti sto aspettando! disse il clone alla nebbia.

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    80-2-2=76-2-4=70-4-1= 65Livido medio-lieve al viso; taglio lieve al fiancoConcentrato
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    Fodero MinoreWakizashiFodero dietro la schiena
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    Takumi Ehime
    Lv: Genin

    Parlato
    Pensato
    Parlato Sanbi


    La reazione di Supaku al velo di nebbia non fu scomposta, anzi, il suniano sembrava sapere esattamente come comportarsi, complice dell'esperienza già vissuta in passato contro la nebbia di Takumi. ma il ninja dai capelli biondi lo osservò e osservò la sua reazione fino all'ultimo istante, in cui lui scomparve alla vista di Supaku proprio come Supaku scomparve alla sua.
    "Prevedi le mosse dell'avversario, un vero ninja prevede l'avversario e lo comanda come una marionetta. Un vero ninja spinge l'avversario a fare ciò che egli vuole che faccia"
    Le parole di Yami sensei suonavano dure e pacate nella sua mente in una sensazione di ripetizione. Supaku non era sprovveduto, tanto più che aveva già fronteggiato la tecnica in passato, con ogni probabilità si sarebbe nascosto e avrebbe mandato avanti un clone di corvi, Takumi ne era sicuro al 100% e ne era sicuro perchè lui avrebbe fatto la stessa cosa, ma ovviamente con un tipo di clone diverso. Senza indugio Takumi si allontanò dal terreno dell'arena e spostandosi a destra verso il laghetto salì sul muro ad esso vicino. il telo d'acqua si trovava a circa 10 metri da lui mentre il kiriano tramite controllo del chakra infuse energia sulla pianta dei piedi per rimanere attaccato alle mura dell'arena, da li aveva una buona visuale, nebbia a parte, e una presenza celata dalla nebbia stessa e dagli alberi della zona erbosa limitrofa. A quel punto aveva già idee chiare in testa sul da farsi, quindi evocò un clone acquatico, un clone insomma che potesse andare in avanscoperta al posto suo.
    Mizu Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Acquatico
    MizuBunshinnoJutsu-TecnicadelCloneAcquatico
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tecniche più importanti fra il reparto dell'elemento acqua. Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare dei cloni che avranno le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. Sono capaci d'utilizzare i Jutsu ma solo d'elemento Suiton e massimo di livello C. A differenza di ogni altro clone la limitazione s'estende anche ad eventuali abilità innate ed altro, purchè Suiton. Non possiedono capacità ed eventuali specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)

    Dopo la breve serie di sigilli il clone apparve e fece uno sguardo d'intesa a Takumi prima di buttarsi nella nebbia, quindi il vero Takumi si appollaiò sulle mura dell'arena poggiando i gomiti sulle ginocchia in attesa che succedesse qualcosa, qualcosa che potesse dargli il segnale di avvio.
    Intanto il clone acquatico avanzava a Katana sguainata nell'arena in cerca del suo avversario, muovendosi silenziosamente per evitare di palesare la sua presenza.
    Il clone di Takumi guardava tutto con particolare attenzione ben sapendo che il suo avversario poteva celarsi sotto molteplici forme, poi lo intravide nella nebbia poco davanti a lui, di spalle. Non poteva essere certo che fosse lui, ma almeno anche se era un clone l'avrebbe tolto dai giochi, ciò che era più importante però era far credere a Supaku che il clone fosse il vero Takumi, ci voleva una tecnica che normalmente un clone simulerebbe con difficoltà, quindi Takumi si avvicinò a lui silenziosamente.
    Bikou Ninjutsu - Tecnica dell'Inseguimento Silenzioso
    BikouNinjutsu-TecnicadellInseguimentoSilenzioso
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Supplementaria
    Grazie a questa tecnica è possibile concentrarsi maggiormente sul celare la propria presenza ed in particolare ridurre notevolmente la probabilità d'essere individuati durante un inseguimento. Grazie a questa tecnica è possibile usufruire al meglio degli oggetti circostanti per nascondere la propria presenza al nemico.
    Consumo: N/A

    Poi appena il nemico fu a portata di jutsu il clone rinfoderò la katana e iniziò una serie di sigilli per poi avvicinare la mano alla bocca e sputare una violenta e ingente quantità di acqua contro il Supaku che gli si trovava a circa due metri di distanza.
    Suiton: Mizurappa - Colpo dell'Onda
    SuitonMizurappa-ColpodellOnda
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica permette all'utilizzatore di "sparare" un forte getto d'acqua dalla bocca una volta eseguiti i sigilli opportuni. La tecnica ha un raggio di otto metri per tre ed arriva a causare ferite medie.
    Consumo: 4

    Una volta sparata l'acqua il clone si comportò in maniere più naturale possibile e percepibile, ma nascosto alla vista a causa della nebbia, i suoi occhi guizzavano a destra e sinistra per cercare di scorgere un eventuale altro Supaku che partisse all'attacco.
    Lontano da li, a circa cinquanta metri dalla postazione dei due cloni, il vero Takumi aspettava che la "preda" abboccasse all'amo. L'esca era stata lanciata, ora doveva solo aspettare li, nascosto nel suo cantuccio al sicuro e con un ingente massa d'acqua a portata di jutsu.

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    Supaku attendeva nascosto nella nebbia. Davanti a lui e poco pi di due metri, stava il suo clone, con il kunai in mano, pronto a qualsiasi cosa. Tutto taceva e mano a mano che il silenzio si protraeva e nulla accadeva, il genin di Suna era sempre più teso. Nella sua mente cercava di immaginarsi ogni possibile tattica che Takumi avrebbe potuto utilizzare contro di lui. La mossa più classica era l'attacco alle spalle utilizzando la memoria visiva per indirizzarsi verso l'ultimo punto in cui era stato visto il proprio avversario. Era così che Takumi aveva agito nel loro precedente scontro. Supaku dubitava che il Kiriano avrebbe riproposto la stessa tattica di nuovo. Era troppo banale ed entrambi sapevano che non avrebbe funzionato.
    Cosa avrà intenzione allora? pensò leggermente incuriosito.
    Un secondo dopo però, sentì dei fiebili rumori provenire alle sue spalle. Può essere? Takumi comparve nella sua visuale, avvicinandosi di soppiatto e silenziosamente alle spalle del suo clone e dando il fianco all'originale Supaku.
    Supaku non avvertì il clone ritenendolo inutile. Oltretutto la cartabomba che aveva dato al clone sarebbe stata più utile se non avesse avuto il suo avversario a meno di un metro acconto a lui che si apprestava a comporre dei sigilli. Supaku si limitò a dissolvere la tecnica della trasformazione e a lanciarsi in avanti con la wakizashi sfoderata proprio nel momento in cui Takumi spruzzava un potente getto d'acqua in direzione del suo clone, colpendolo e dissolvendolo in una nuvola di corvi.
    Supaku tracciò un fendente orizzontale che mirava al fianco di Takumi convinto di averlo ormai con le spalle al muro.
    Un attimo dopo aver colpito, Supaku fece un balzo indietro, atterrando a circa due metri, nella posizione in cui prima si trovava il suo clone e recuperò il kunai con la cartabomba che aveva dato al clone stesso. Aveva una mezza intenzione di colpire Takumi con il kunai e di farlo esplodere, ma si trattenne perché si accorse che la cartabomba era bagnata e c'era una forte probabilità che quella non sarebbe potuta detonare. Supaku lo rimise nella borsa aspettando la mossa dell'avversario.

    Stato
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    Edited by Supaku - 24/7/2012, 00:00
     
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    Takumi Ehime
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    Pensato
    Parlato Sanbi


    Non appena il Jutsu acquatico del clone di Takumi colpì il clone di Supaku facendolo dissolvere in un mucchio di corvi uscì allo scoperto il vero Supaku che, rilasciando la trasformazione, tornò alle sue forme naturali per attaccare il clone di Takumi cogliendolo alla sprovvista. lontano dalla postazione del suo clone il vero Takumi sentì il rumore del Jutsu suiton del suo clone e seguendo quel rumore rimase in attesa concentrando già il suo chakra per la sua tecnica. Aspettava solo il cenno definitivo del suo clone per avere la garanzia del punto da colpire. Una delle sue due mani si alzò dal ginocchio e cominciò a spostarsi leggermente verso l'alto, ma tenuta giù da una forza invisibile, o almeno così sembrava. Contemporaneamente l'acqua del laghetto li vicino cominciò ad incresparsi, lontana da occhi indiscreti.
    A circa una quarantina di metri da lui e una venticinquina dal lago vicino a lui il clone di Takumi vide all'ultimo istante arrivargli addosso il vero Supaku, ed ebbe solo il tempo di urlare prima che la Wakizashi lo tagliasse in due facendolo tornare una ammasso informe d'acqua che cadde al suolo.
    Non appena l'urlo del clone volò all'orecchio del vero Takumi, il kiriano triangolo in maniera rozza ma efficace la postazione di Supaku, quindi decise di attaccare li, in quel preciso punto. Alzò subito la mano e una buona parte dell'acqua del laghetto si alzò come una muraglia alta e inquietante, poi quando il braccio del kiriano si riabbassò l'acqua ne seguì i movimenti scaraventandosi con violenza particolare circa 8 metri più avanti, ad una quindicina di metri dal nemico.
    Biakufu no Jutsu - Tecnica Della Ingente Massa D'acqua
    3JinchuurikiGeninBiakufunoJutsu
    Questa tecnica richiede un'ingente quantità d'acqua nelle proprie vicinanze. Una volta trovata la distesa d'acqua da utilizzare, questa verrà inizialmente "alzata" formando quasi un muro d'acqua ed in seguito gettata orizzontalmente dall'alto verso il nemico, così da riuscire probabilmente ad affogarlo o semplicemente ad intontirlo dato l'impatto.
    Consumo: 2

    L'acqua si riversò sul terreno come una sorta di fiume in piena avvicinandosi velocemente a travolgere il suniano, il fragore della massa d'acqua era forte, ma anche il diametro della tecnica era ampio e permetteva difficilmente una via di fuga, anche se arrivata al nemico dopo quindici metri l'onda perse in parte il suo potere distruttivo. Tuttavia avrebbe comunque dovuto travolgere pericolosamente Supaku prima di disperdersi bagnando il terriccio dell'arena. Di certo non avrebbe affogato Supaku, ma Takumi sperava nei danni da impatto.
    Alla fine della tecnica il Kiriano piombò giù dalle mura dell'arena e dissolse anzitempo la nube nebbiosa, lasciando di nuovo libero il terreno dell'arena.
    "Spero di averlo colpito!"
    Lo sguardo di Takumi cominciò a cercarsi attorno nell'individuare la posizione del nemico. Davanti a lui il terreno battuto aveva assorbito la massa d'acqua diventando fangoso, altra arma a doppio taglio, un simile terreno rendeva lenti i movimenti, ma se era vero che rallentava quelli di Supaku era vero che avrebbe rallentato anche i suoi, inoltre se il nemico era stato investito dalla massa d'acqua avrebbe avuto vestiti zuppi d'acqua e quindi assai più pesanti e ingombranti del normale.
    Lo sguardo di Takumi si perse solo per un istante sugli spalti ad osservare la folla mentre il vento gli volava in faccia scompigliando i capelli. Dalla sua posizione Takumi guardò l'ala riservata ai Kage e li fisso negli occhi uno alla volta, con il suo sguardo vitreo e magenta.
    In quegli occhi non c'era cattiveria o sfida, solo indifferenza. Poco gli interessavano i Kage, non voleva fare colpo su di loro, non voleva il riconoscimento di persone che non conosceva, ma quello degli amici, dei rivali e del suo maestro, e se lo voleva avrebbe dovuto vincere quella finale, avrebbe dovuto vincere la spada dalla leggendaria lavorazione che viene conferita ai vincitori.
    "So che non è finita qui Supaku, sei un avversario dalle mille sfide. Avanti, fatti sotto!"

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    narrato, pensato, parlato Supaku, parlato altri, Parlato Takumi


    Supaku colpì in pieno Takumi che urlò dal dolore, solo per scoprire che quello che aveva davanti non era il vero Takumi, ma solo una copia. Il clone si dissolse infatti in una pozza d'acqua. Maledetto, mi ha fregato! pensò Supaku preso alla sprovvista. Si guardò intorno guardingo, aspettandosi un possibile attacco da parte dell'avversario. Ma nulla si mosse nella nebbia. Si chinò per recuperare il kunai munito di cartabomba che aveva dato al clone, quando in lontananza sentì un rumore sospetto. Era come un brusio sommesso, il suono che si ode quando si appoggia un orecchio ad una conchiglia. Il rumore crebbe di intensità e una ombra scura comparve al fianco del ragazzo, troneggiante nella nebbia.
    All'inizio pensò che fosse una bestia di un qualche tipo, evocata da Takumi per attaccarlo. Poi realizzò.
    Porca miseria! pensò Supaku un attimo prima che la muraglia d'acqua si schiantasse verso il basso e cominciasse la sua corsa sfrenata verso di lui. Maledizione, l'ha fatto di nuovo! pensò Supaku scattando rapidamente in direzione opposta del suono prodotto dalla marea d'acqua. Non vedeva nulla davanti a sè, ma il rumore alle sue spalle era un chiaro avvertimento del pericolo che si stava per abbattere su di lui. Sfortunatamente Takumi l'aveva pensata giusta, perché la nebbia impediva al genin dai capelli bianchi di vedere possibili alberi sui quali rifugiarsi. Oltretutto la corsa alla cieca non era particolarmente sicura.
    Un albero, maledizione. Un albero!
    L'onda lo investì all'altezza delle ginocchia, facendolo cadere con il sedere per terra e trascinandolo avanti. Supaku cercò di farsi scudo con le mani, un attimo prima di sbattere contro l'albero che aveva tanto richiesto pochi secondi fa. Il colpo non fu particolarmente violento perché ormai la marea aveva perso gran parte del suo impeto, ma Supaku si scorticò lo stesso le mani, nel tentativo di tenere lontana la corteccia ruvida dal suo viso e sbatté anche con le ginocchia. Fortunatamente riuscì a rimanere ancorato all'albero. Un attimo dopo la marea si estingueva e l'acqua veniva rapidamente assorbita dal terreno. Trasformando tutto il terreno intorno al ragazzo in una palude fangosa.
    Supaku respirò affannosamente, cercando di schiarirsi la mente. Aveva i vestiti fradici e sporchi di fango ma non vi fece eccessivo caso. Sapeva che Takumi avrebbe approfittato del momento di debolezza per attaccarlo. Mentre era ancora sdraiato per metà contro l'albero e per metà per terra, compose rapidamente dei sigilli.

    Karasu Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni di Corvi
    KarasuBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidiCorvi
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare un cloni di corvi che avrà le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. La peculiarità del clone di corvi, differentemente da quelli elmentali, è la loro capacità d'utilizzare ogni forma di Jutsu; purché massimo di livello C e non di natura elementale. Non possiedono capacità e specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)


    Un clone comparve al suo fianco e rapidamente si mise in piedi. Più reattivo di lui, il clone di corvi sapeva già cosa fare poiché Supaku aveva pensato ad una contromossa per ingannare il proprio avversario. Il Karatsu si allontanò di un paio di metri da Supaku e poi compose rapidamente i sigilli per la Henge no Jutsu, proprio quando la nebbia intorno a loro cominciava lentamente a diradarsi.

    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
    HengeNoJutsuTecnicadellaTrasformazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
    Consumo: 1 (A Turno)


    Un attimo dopo, il clone si era trasformato in una perfetta copia di un piccolo cespuglio della grandezza di un cane. Il clone aveva riflettuto attentamente nel momento in cui aveva utilizzato la tecnica, creando un cespuglio che non fosse solo realistico, ma anche bagnato e macchiato di fango, come tutto il resto intorno a lui, per non destare sospetti.

    Nel mentre Supaku stava cercando di riprendere fiato. Si appoggiò a ridosso dell'albero, cercando di simulare il più possibile uno svenimento dovuto dalla contusione della sua testa contro l'albero. Non appena vide la nebbia diradarsi e il sole cominciare di nuovo a farsi strada tra gli stralci nebbiosi evocati dal suo avversario, chiuse gli occhi e attese.
    Takumi aveva agito con accortezza, ma lui sarebbe stato più furbo. Aveva il clone trasformato che teneva ogni cosa sotto controllo, lui era i suoi occhi e le sue orecchie. Poteva comunicargli tutto tramite la radiolina, senza bisogno che lui sbirciasse ogni volta rischiando di far saltare la propria parte. Sarebbe rimasto immobile in attesa che Takumi si avvicinasse per sincerarsi della sua sconfitta e a quel punto lui e il clone avrebbero attaccato.

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    Edited by Supaku - 25/7/2012, 19:32
     
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    Takumi Ehime
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    Quando la nebbia del suo Jutsu fu completamente sparita Takumi vide un ferito, acciaccato e affannato Supaku poggiato vicino ad un albero. A giudicare dall'apparenza e dai vestiti bagnati la tecnica del kiriano aveva avuto un effetto inaspettatamente più devastante di quanto lo stesso autore non avesse immaginato nemmeno nelle sue più rosse previsioni.
    "Il getto lo deve aver fatto sbattere contro l'albero creandogli contusioni, devo approfittare di questo momento!"
    Il kiriano rimase ad osservare Supaku per una manciata di secondi stentati, niente, non dava l'idea di essere un trucco, o Supaku era davvero sfinito o era l'attore migliore del mondo. Takumi non poteva lasciarsi sfuggire un occasione così ghiotta, e non l'avrebbe fatto. Si guardò intorno notando la boscaglia interamente bagnata e ricoperta di fango, non vide pericoli e quindi a spada sguainata decise di partire all'attacco.
    Quell'attacco sarebbe stata la fine dello scontro, Takumi strinse l'elsa della katana fra i denti mentre correva e con ambo le mani libere attuò una serie di rapidi sigilli.
    Mizu Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Acquatico
    MizuBunshinnoJutsu-TecnicadelCloneAcquatico
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tecniche più importanti fra il reparto dell'elemento acqua. Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare dei cloni che avranno le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. Sono capaci d'utilizzare i Jutsu ma solo d'elemento Suiton e massimo di livello C. A differenza di ogni altro clone la limitazione s'estende anche ad eventuali abilità innate ed altro, purchè Suiton. Non possiedono capacità ed eventuali specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)

    Al termine della serie un clone apparve al suo fianco, e proprio come l'originale correva verso Supaku a spada sguainata. Takumi portò di nuovo la spada nella mano e mentre l'originale attaccava da destra il clone attaccava alla sinistra. Uno a spada bassa e l'altro rialzata, in modo tale che anche con eventuali sorprese i colpi non si sarebbero incrociati fra loro rendendosi lìuno pericoloso per l'altro. Il petto dell'originale doleva ancora per il colpo di prima e Takumi continuava ad avere qualche piccolo problema respiratorio, ma almeno il sangue sotto l'occhio sembrava essersi fermato.
    L'odore del sangue secco sul volto di Takumi permeò le sue narici e il sapore ferroso ne colorava le labbra sul lato sinistro. L'occhio però sopra la ferita rimaneva vispo e attivo.
    L'aria che si alzò sul volto del ragazzo di kiri spirò in faccia e lui quasi ne poteva avvertire l'odore della vittoria che cominciava, forse un po troppo precocemente, a gustare.
    "Rimani con i piedi per terra Takumi, non sottovalutare l'avversario ad un passo dalla fine. I nemici verso il crepuscolo dell'incontro sfoderano sempre le loro ultime carte, perchè non hanno nulla da perdere!"
    Il sole stava ormai tramontando insieme al giorno verso la linea del tramonto, colorando il cielo di un arancio intenso, Takumi ne sorrise.
    "Non solo la battaglia è al crepuscolo. Supaku, in qualsiasi modo finisca questo scontro non lo dimenticherò mai!"
    Dentro di se la voce del tre code ruggiva in attesa del colpo. Takumi lo avvertì come un tremolio nel suo cuore, un tremolio che però non lo fece vacillare, ma gli diede forza, come un battito propulsore.
    "Non deluderò neanche te, mio Bijuu!"

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    Dopo una lunga attesa, la voce metallica del clone rimbombò nel timpano di Supaku.
    Eccolo! è comparso, si sta avvicinando. Penso che abbia intenzione di sfoderare il colpo finale. bisbigliò. Supaku era teso e pronto a tutto. Nonostante avesse gli occhi chiusi, non vedeva l'ora di aprirli e vedere come stava davvero la situazione. La voce del clone era rassicurante in qualche modo ma, non era sufficiente a tranquillizzarlo. Si tese ancora di più rimanendo immobile, pronto a scattare in piedi al primo avvertimento del clone.
    Si sta avvicinando, ha la katana tra i denti e sta....ha evocato un clone identico a sè...Accidenti. Uno dei due ha la spada sollevata, mentre l'altro la tiene bassa, proveranno un colpo all'unisono, molto probabilmente trasversale. Proverrà da due direzioni diverse, quindi non sarà facile da parare. Maledizione, Takumi era stato come al solito molto cauto anche nell'attacco contro un avversario che, all'apparenza sembrava inerme. Non aveva voluto rischiare e aveva evocato un clone per raddoppiare le possibilità di infilzarlo. Doveva pensare a qualcosa e in fretta. I due Takumi si avvicinano...sono a sei metri. Supaku si lambiccò il cervello cercando di capire quale fosse la mossa migliore. Le sue sopracciglia si contrassero leggermente mentre la sua mente passava in rassegna ogni possibile strategia. Ma stranamente, il suo cervello era vuoto. Cinque... un rivolo di sudore scivolò sulla fronte del ragazzo. Quattro. Doveva trovare un modo, adesso. Tre la voce del clone era tesa e preoccupata, a due metri sapeva che sarebbe stato troppo tardi per lui intervenire e proteggere l'originale. Aveva fatto uno sbaglio a usare se stesso come esca, avrebbe dovuto utilizzare il clone.
    Intervieni. Adesso! bisbigliò Supaku al suo clone, un attimo prima di spalancare gli occhi e saltare in piedi con un potente colpo di reni.
    In uno sbuffo di fumo il clone schizzò fuori dal suo nascondiglio, facendo scomparire il cespuglio fradicio e sporco di fango mentre percorreva in tre secondi i metri necessari per intercettare i due Takumi. Fortunatamente entrambi i Takumi erano molto in prossimità del cespuglio in cui si era camuffato il clone, per permettere un intervento tempestivo.
    Un attimo dopo il clangore dell'acciaio riecheggiò nell'arena.
    Il suo clone aveva parato entrambi gli affondi con rapidità invidiabile, la katana del Takumi di destra era stata bloccata dalla wakizashi, mentre quella del Takumi di sinistra da un kunai. L'acciaio strideva l'uno contro l'altro mentre il suo clone utilizzava tutta la sua forza per tenere a freno i colpi degli avversari. Un secondo dopo la presa sul kunai non fu sufficiente a contrastare la katana e questa passò oltre attraverando il clone di traverso, dissolvendolo in una nuvola di corvi neri. Ormai il suo compito era stato svolto però. Supaku nel frattempo si era girato per correre sul legno del tronco alle sue spalle e eseguire un salto all'indietro in un perfetta capriola. Atterrò a poco meno di un paio di metri dai due Takumi. Durante la capriola aveva cominciato una serie di sigilli che gli avrebbe permesso di colpire i Takumi, forse, mettendo fine una volta per tutte a quello scontro.
    Il suo jutsu più potente era pronto nel momento stesso in cui i suoi piedi toccavano terra. Supaku protese le mani in avanti, pronto a rilasciare il proprio vento e a scagliarlo contro il suo avversario in tutta la sua potenza. Nonostante, il livido sulla sua guancia, che pulsava furiosamente, il lieve taglio al fianco e le numerose ferite dovute all'impatto contro l'albero e i brividi di freddo che lo scuotevano a causa dei vestiti fradici, resistette. Doveva farcela, doveva. Un attimo prima che il suo jutsu travolgesse ogni cosa, riuscì a percepire una moltitudine di sensazioni che gli impressero quel momento per sempre nella memoria. Sentiva il sapore dell'acqua dolce sulle sue labbra misto a quello del fango che gli avevano imbrattato i vestiti e il viso. Percepiva la carezza del vento, che agitava le piccole pozze d'acqua intorno ai suoi piedi e scuoteva le foglie dell'albero a cui, un attimo prima, lui si era appoggiato facendo il finto morto. Sentiva il calore del sole del tramonto sulle sue spalle. Il sole provava inutilmente a riscaldare i suoi vestiti zuppi, mentre tingeva con la sua luce rosata ogni cosa, rendendo le lame dei due Takumi e del suo clone rosse come il sangue.
    Takumi Ehime, questo è stato uno scontro da ricordare.

    Fuuton: Daitoppa - Rottura del Vento
    FuutonDaitoppa-RotturadelVento
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica ha come base l'elemento Fuuton; con il quale l'utilizzatore crea un vento violentissimo capace d'abbattere persino degli alberi. Se la vittima viene colpita in pieno potrebbe fare un volo di oltre dieci metri, oltre che svariati danni da taglio lievi. La tecnica arriva fino a una distanza di trenta metri e un’ampiezza di cinque.
    Consumo: 4


    Daitoppa!! urlò mentre il vento irrompeva davanti a lui travolgendo ogni cosa.


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    Edited by Supaku - 1/8/2012, 14:36
     
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    Takumi Ehime
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    Mentre l'affondo di Takumi cercava la carne del suo avversario, dalle spalle del Kiriano un cespuglio bagnato e fangoso riprese le sue vere sembianze mostrandosi per la sua vera natura. Non appena Takumi, clone e originale, sentirono il rumore di uno sbuffo, fecero saettare i loro occhi magenta verso le spalle, ma era troppo tardi per progettare una contromossa.
    "Un clone, maledizione"
    Pensò il vero Takumi che vide il clone di corvi intercettare con le sue armi ambo i fendenti del Kiriano mentre l'originale Supaku restava immobile, ancora vistosamente provato dalle ferite e dal dolore che esse provocavano. Alla fine la Katana del clone di Takumi, fermata dal Kunai, aveva avuto la meglio travolgendo il clone di corvi che una volta diradatosi si sparpagliò sotto forma di uccelli neri precludendo la vista del clone di Takumi mente l'originale per prudenza indietreggiò con un paio di salti sufficiente a coprire una distanza di dieci metri o poco più da Supaku che indietreggiò a sua volta ponendo una adeguata distanza fra i due, un margine di sicurezza che Takumi aveva voluto garantirsi ben sapendo ormai che il suo nemico era infido e astuto e poteva celare pericoli a non finire, quell'ultimo clone ne era la prova.
    Il kiriano tese in avanti la Katana impugnandola a due mani, poi vide Supaku effettuare una serie di sigilli familiare, ma su cui comunque non aveva alcuna certezza. Mentre le mani di Supaku si muovevano rapide come saette Takumi spalancò gli occhi.
    "Quegli occhi, quella convinzione, ne sono quasi sicuro, scatenerà il suo vento, oramai non ha decisamente nulla da perdere"
    Proprio mentre pensava Takumi avvertì il vento alzarsi davanti a lui, le foglie degli alberi cominciarono a muoversi frusciando nell'aria scura del tramonto che andava finendo lasciando posto al meriggiare della sera.
    Senza ulteriori indugi Takumi si voltò con uno scatto correndo indietro a perdifiato, quasi come fosse inseguito da un branco di lupi famelici. Ignorando le fitte dello stomaco, o almeno provando ad ignorarle, Takumi percorse i metri fra se e i margini dell'arena, vicino la quale c'era ancora il laghetto in parte prosciugato, ma con ancora dell'acqua al suo interno.
    "Gli alberi sono troppo lontani, devo raggiungere il laghetto"
    Mentre correva il clone di Takumi fu investito dal vento e si smaterializzò in una massa d'acqua, intanto l'originale ormai abbastanza vicino alla fonte d'acqua alzò la mano libera dalla presa della Katana, e con essa si alzò la marea dell'acqua rimanente, quando la abbassò Takumi spiccò un salto in lungo strisciando al suolo mentre la massa d'acqua gli passava sopra come un'onda senza pietà.
    Biakufu no Jutsu - Tecnica Della Ingente Massa D'acqua
    3JinchuurikiGeninBiakufunoJutsu
    Questa tecnica richiede un'ingente quantità d'acqua nelle proprie vicinanze. Una volta trovata la distesa d'acqua da utilizzare, questa verrà inizialmente "alzata" formando quasi un muro d'acqua ed in seguito gettata orizzontalmente dall'alto verso il nemico, così da riuscire probabilmente ad affogarlo o semplicemente ad intontirlo dato l'impatto.
    Consumo: 2

    Biakufu!!
    Sussurrò Takumi poco prima di cadere per terra mentre la massa d'acqua si scontrò con il violentissimo vento che aveva di fronte. I due elementi tozzarono con violenza incredibile e un fragore non dissimile da quello di un tuono, il tutto davanti agli occhi di un incredulo Takumi che si trovava, ormai privo della presa sulla spada, a carponi sul suolo zuppo di fango.
    Dopo una breve resistenza che sembrò agli occhi del kiriano un attimo infinito, l'acqua che lo proteggeva venne inevitabilmente sbalzata via dal vento che continuò imperterrito il suo percorso nonostante ormai Takumi fosse a quasi trenta metri da Supaku, ovvero l'origine del vento. Il Kiriano fece in tempo solo a pararsi il volto incrociandovi davanti le mani ad X e poi venne sbalzato lontano circa cinque o sei metri, cozzando con la schiena contro la corteccia di un albero. Quindi senza esitare, approfittando dell'adrenalina in corpo, gattonò dietro al tronco e vi poggiò la schiena rimanendo al riparo dal vento finchè non smise di soffiare.
    Finito tutto calò il silenzio sull'arena mentre Takumi cominciava ad avvertire i morsi del dolore per l'urto e per i tagli del vento sulle braccia. La ferita sotto l'occhio si era riaperta ricominciando a sanguinare. Takumi prese fiato e guardò il cielo con un sorriso.
    "Questo si che è stato uno scontro!"
    Ma non era finito, Takumi non si sarebbe arreso, ma del resto anche lui come Supaku era troppo stanco e dolorante. Cercò di alzarsi ma non ci riuscì e rimase seduto dietro il tronco a prendere fiato cercando di riprendersi.
    "Sei un vero shinobi Supaku, ne io ne te ci arrenderemmo mai, lo so, ma conciati come siamo credo che manchi poco ad una forzata interruzzione da parte della kunoychi arbitro, del resto l'esame chuunin non deve essere un massacro!"
    Il sorriso sul volto si Takumi si allargò pensando che probabilmente alla fine avrebbero dovuto scegliere gli altri chi era il vincitore, quello che più meritava il titolo di miglior giovane shinobi. A quel punto Takumi con uno sforzo si alzò toccandosi dolorante la schiena, quindi uscì da dietro l'albero con un sorriso e l'andatura un pò zoppicante.
    Il volto sorridente rivolto a Supaku. Entrambi avrebbero continuato fosse stato necessario, ma ormai i termini dell'incontro erano in mano ad altri. A loro l'ardua sentenza. Ma nel caso Supaku avesse continuato ad attaccare Takumi era li, debole, disarmato della sua fida spada, ma era li, e li sarebbe rimasto finchè necessario. Questo è il suo credo ninja, lucido, freddo, determinato....uno shinobi dal guscio coriaceo come quello di una tartaruga e altrettanto resistente.

    STATUS
    png
    • Chakra • Fisico • Mentale
    55ferita media al petto - ferita medio, lieve sotto l'occhio - ferita media alla schiena - graffi lievi sulle bracciaStanco, soddisfatto, felice
    • Equipaggiamento
    • FoderoKatanaDietro la schiena (bassa)
    • ---
    • Borsa
    • Armi da Lancio• Accessori
    Kunai x 10Telescopio
    Shuriken x 16-
    Carte bomba x 5-
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    • Abbigliamento
    Guanti RinforzatiIntattiIndossate
    GomitiereIntatteIndossate
    BendeIntatteIndossate [Braccia & Gambe]
    • Note
    • Bonus fisico/motori ~
    • Altro
     
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