Missione Sasori Chikamatsu & Sora Darima

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    Missione Sasori Chikamatsu & Sora Darima
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:C
    Esecutori della Missione:Sasori Chikamatsu & Sora Darima
    Luogo d'Incontro:Porta Sud del Villaggio della Sabbia
    Appuntamento Ore:18.00
    Negli ultimi tempi, alcune bande di pirati hanno preso di mira con i loro attacchi la costa sud-est del Paese del Vento, mettendola a ferro e fuoco con le loro frequenti razzie ed attacchi a sorpresa. Ci è giunta una richiesta d’aiuto da parte della Croce del Sud, piazzaforte costiera situata all’estremo Sud del Paese, all’imboccatura orientale della Baia degli Dei. Fin’ora la città è riuscita a resistere ai primi, deboli attacchi, ma ciò di cui sono maggiormente preoccupati è una possibile interruzione dei rapporti commerciali marittimi a causa delle suddette razzie, che graverebbe in maniera pesante sull’economia della città stessa, dedita principalmente al commercio e alla pesca. Se la Croce del Sud dovesse cadere, o se i mercanti stranieri dovessero temere troppo per avventurarsi fino alle nostre coste, c’è il rischio che la stessa Porto Bianco venga tagliata fuori dalle rotte commerciali e con lei l’intera Baia degli Dei, con conseguenze disastrose sulla fragile economia del nostro Paese. Raggiungete la Croce del Sud e date una bella sistemata agli eventuali pirati che dovessero presentarsi. Dalle informazioni in nostro possesso, non dovreste incontrare dei mukenin ma prestate ugualmente attenzione e se non riuscite a sistemare la faccenda tornate indietro a fare rapporto, non rischiate più del dovuto. Buon lavoro.


    Inizia Rokubi
     
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  2. Robuki-Sama
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    Era da poco che avevo richiesto la missione,ero seduto davanti il giardinetto di casa che vidi arrivare una persona con una busta in mano. Credo sia proprio quello che aspettavo. Dissi a me stesso,mentre osservavo quell'uomo venire fuori casa. Senza dire una parola,andai ad aprire e lui disse: Sasori... C'è una lettera per te. All'inizio non riconobbi l'uomo,ma solo quando parò lo riconobbi. Oh Yosuke,sei tu? Son ani che non ci vediamo... Bhe si,in effetti è tanto tempo...Ma ora prendi la tua lettera che devo scappare. Mi diede la lettera e poi si allontanò correndo. Che strano ragazzo... Non esitai ad aprire la busta,strappando la carta esterna e prendendo il foglio che conteneva.

    CITAZIONE
    Livello: C
    Esecutori della Missione: Sasori Chikamatsu & Sora Darima
    Luogo d'Incontro: Porta Sud del Villaggio della Sabbia
    Appuntamento Ore: 18.00

    Negli ultimi tempi, alcune bande di pirati hanno preso di mira con i loro attacchi la costa sud-est del Paese del Vento, mettendola a ferro e fuoco con le loro frequenti razzie ed attacchi a sorpresa. Ci è giunta una richiesta d’aiuto da parte della Croce del Sud, piazzaforte costiera situata all’estremo Sud del Paese, all’imboccatura orientale della Baia degli Dei. Fin’ora la città è riuscita a resistere ai primi, deboli attacchi, ma ciò di cui sono maggiormente preoccupati è una possibile interruzione dei rapporti commerciali marittimi a causa delle suddette razzie, che graverebbe in maniera pesante sull’economia della città stessa, dedita principalmente al commercio e alla pesca. Se la Croce del Sud dovesse cadere, o se i mercanti stranieri dovessero temere troppo per avventurarsi fino alle nostre coste, c’è il rischio che la stessa Porto Bianco venga tagliata fuori dalle rotte commerciali e con lei l’intera Baia degli Dei, con conseguenze disastrose sulla fragile economia del nostro Paese. Raggiungete la Croce del Sud e date una bella sistemata agli eventuali pirati che dovessero presentarsi. Dalle informazioni in nostro possesso, non dovreste incontrare dei mukenin ma prestate ugualmente attenzione e se non riuscite a sistemare la faccenda tornate indietro a fare rapporto, non rischiate più del dovuto. Buon lavoro.

    Mi cadde subito sott'occhio il nome del mio compagno, Sora Darima, ma decisi di non soffermarmi molto su chi fosse e su che abilità potesse avere,ma decisi di leggere la missiva per capire il da farsi. Non sembra proprio una missione facilissima,ma farò il possibile. Guardai subito l'orologio,ed era l'una,la missione era fissata per oggi alle diciotto e decisi così di mangiare un boccone, e di partire subito. Giusto il tempo di prendere il mio equipaggiamento ed i miei rotoli contenenti le marionette,e partii per la parte sud-est del paese, e poi subito partii per la parte sud-est del paese,e con soltanto tre ore di viaggio a cammello,riuscii ad arrivare lì. I viaggi nel deserto,oramai non mi pesavano più di tanto,ne tanto meno mi facevano stancare,dato che ero abituato a quel clima arido e caldo,quindi per me fu un viaggio come un'altro. Arrivato lì,guardai l'orologio ed erano le diciassette,e quindi mi rimaneva ancora un po' di tempo per posare il cammello e poi andare al luogo prefissato. Mi diressi verso l'entrata della città dove avrei dovuto aspettare il mio compagno,ed una volta lì attaccai il cammello vicino un palo che si trovava a sua volta vicino un abbeveratoio e mi misi comodo su una panchina. Da quella panchina riuscii così ad osservare la gente che si trovava lì,delle persone non molto ricche,in un paesello davvero carino,presentava lo stesso clima di Suna ed era davvero un bel posto,magari finita la missione ci sarei ritornato. Aspettavo così il mio compagno su quella panchina, e mentre aspettavo mi godevo il clima ed il posto. Chissà quanto arriverà...Speriamo solo che sia un tipo puntuale.

    Stato:
    Chakra: 115
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Rilassato

    Equipaggiamento:
    Borsa:
    Occhio Cibernetico (Non indossato)
    Radiolina (Non indossata)
    Kunai (1)

    Marionette:
    Karasu(dentro il rotolo):
    Collo: Una lama estraibile
    Spalla e anca: Una lama estraibile per ogni spalla e anca (totale di 6 lame)
    Bocca: Cinque Kunai, spuntone avvelenato
    Braccio Superiore Sx: Una palla avvelenata
    Braccio Superiore Dx: Una palla avvelenata
    Avambraccio Superiore Dx: Lama retrattile
    Avambraccio Superiore Sx: Lama retrattile
    Palmo Inferiore Dx: 15 spiedi
    Palmo Inferiore Sx: 15 spiedi
    Pancia: Lame ricurve

    Kuroari(dentro il rotolo):
    Palmo Intermedio Dx: 15 Senbon
    Palmo Intermedio Sx: 15 Senbon

    Kushikari(dentro il rotolo):
    Bocca: Triangolo Equilatero Esplosivo
    Avambraccio Dx: Sega Elettrica
    Palmo Dx: Lanciafiamme
    Palmo Sx: Spara Acqua
    Pancia:Bomba
     
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    Nuovamente il Kazekage si era ritrovato troppo impegnato per consegnarmi una missione di persona, forse era stato solo un fortunato caso nella missione precedente o forse ora non aveva bisogno di controllarmi. Comunque, come già mi era successo altre volte, il mio interlocutore per ricevere missioni era stato uno dei vari Ninja collaboratori del Kage. Stavolta mi ero rivolto ad un uomo con una folta chioma di capelli scuri e ricci. L'uomo si era trovato leggermente spiazzato dalla mia richiesta. Senza, però, mostrare indecisioni aveva cominciato a frugare in uno dei vari cassetti della scrivania. Leggermente borbottando l'omaccione con spalle così larghe da sembrare quelle di un fabbro era riemerso dalla sua ricerca. Tenendo tra le mani un piccolo rotolo che oramai avevo imparato a riconoscere come quello per le missioni di livello C il Ninja aveva cominciato a parlare mentre mi porgeva il rotolo.
    Questa potrebbe andare. Aveva detto mentre con mani leggermente tremanti afferravo il rotolo con cura. Arrivederci.
    Con un cenno del capo avevo salutato l'uomo e mi ero diretto verso la grande mappa del paese del vento appesa nell'atrio. Guardando la città rappresentata su quell'enorme pannello avevo aperto il rotolo per scoprire cosa mi aspettava. Una rapida occhiata al testo prima di cominciare a leggere. Avevo già sentito il nome del mio compagno di missione, seppur lontano dai territori di Suna. Era stata quella strana ragazza chiamata Haven a pronunciarlo, però non aveva aggiunto altro oltre il suo nome. Fermarmi a rimuginare su di un nome però non aveva alcun senso, così, avevo deciso di continuare la lettura della missiva. Per fortuna stavolta la missione era ambientata nel territorio del paese del vento. Un rapido sguardo verso la Baia degli Dei situata a Sud-Est del paese concentrandomi soprattutto sulla zona della Croce del Sud. Dopo aver terminato di leggere la missiva mi ero avviato verso casa. Avevo circa quattro ore per prepararmi prima di attraversare il villaggio ed arrivare al punto d'incontro. Quella che stavo per affrontare si trattava di una missione ben complessa. Soprattutto perché i Pirati erano famosi per le loro navi ed io non amavo quelle infernali strutture galleggianti. Avevo momentaneamente abbandonato il mio solito abbigliamento per indossare una sorta di salopette rossa con un la caratteristica maglia a mezze maniche con cappuccio, stavolta bianca e blu. Nell'immancabile borsone avevo inserito oltre a provviste per una settimana, carne secca e gallette oltre una piccola porzione di formaggio e pane, anche abiti di ricambio ed una tenda per proteggermi dal sole o dal gelo della notte. Fino ad ora mi erano capitati solamente compagni sprovveduti. Portare provviste era per loro di troppo peso. Speravo almeno che il mio nuovo compagno non era così stupido. Dunque giara in spalle e borsone su di essa mi ero apprestato a spostarmi verso la piazza Sud della città. Per prima cosa però volevo procurarmi una cavalcatura. Così, prima di andare verso Sud mi ero lanciato in un vicolo vicino casa mia dove sapevo che vi era un uomo che affittava cammelli. Dopo una breve contrattazione, non mi interessava molto risparmiare se potevo avere qualcosa di qualità, mi ero allontanato con le briglie di un cammello tra le mani. La bestia si lasciava guidare mansuetamente per le strade già con il mio borsone sulla groppa. In poco tempo, oramai erano circa le sei meno un quarto, ero arrivato a destinazione. Nella piazza vi erano varie persone di diversi gradi sociali ma soprattutto contadini e piccoli commercianti. La mia attenzione però non era stata attirata dal popolo ma da un ragazzo seduto su di una panchina e che indossava il coprifronte del villaggio. Poteva essere lui Sasori? non c'era altro modo per scoprirlo se non chiedere. Con passo rapido mi ero avvicinato a ragazzo dai capelli Bordeaux che poteva avere su per giù la mia stessa età.
    Ciao... Una piccola pausa prima di una semplice domanda. Sei tu Sasori?
    In attesa di risposta mi ero messo in attesa, redini del cammello tra le mani, pronto a partire.
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    Totale Sabbia ≈ 10 m³
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  4. Robuki-Sama
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    Ero appena arrivato in quella cittadella,che mi ero seduto sulla panchina ad aspettare in quel posto dal clima caldo per una persona normale,ma che non era così caldo per una persona che veniva da Suna. Ero seduto lì ad osservare la gente che passava, e cercavo di leggere qualcosa nei loro volti,così giusto per passare il tempo. Stavo aspettando lì,quando vidi da lontano avvicinarsi verso di me un ragazzo. Del ragazzo mi feci subito un'idea,era bassino,sembrava gracile,un ragazzo non adatto a fare il ninja secondo me,ma chissà,poteva anche avere qualche capacità nascosta. Il ragazzo presentava dei capelli dal colore castano chiaro illuminati dalla luce del sole,portati a ciocche spettinati,man mano che si avvicinava inoltre riuscivo a cogliere sempre più dettagli,come i suoi occhi cerulei e le sue occhiaie che mi colpirono maggiormente. Ma da quant'è che non dorme questo ragazzo? Spero solo non sia lui Sora... Quando il ragazzo fu molto vicino a me,prima che potessi aprire bocca,disse: Ciao... Ci fu una breve pausa,in cui io preferii non parlare per sentire cosa aveva da dirmi. Poi riprese: Sei tu Sasori? Tirai un sospiro e dissi: Bhe...si,veramente sono io. Tu devi essere Sora,giusto? Dissi per poi tendere la mano al ragazzo. Quanto mi potrà essere utile in uno scontro? Per carità,non penso sia un pessimo ninja,solo che...lo vedo troppo gracilino... ma forse come ho detto prima,avrà qualche abilità particolare che lo contraddistingue... e forse sarà addirittura più potente di me. Dopotutto non si deve mai giudicare un libro dalla copertina! Bene,prima di partire dobbiamo decidere un eventuale piano e altre cose. Inizio col dire che il mio cammello è legato vicino ad un palo all'entrata della città,inoltre prima di partire dobbiamo attendere la prima mattina,infatti ci conviene partire presto, e dovremo anche fare dei rifornimenti,stavo pensando di portare io l'acqua e magari tu potevi portare il cibo... Dissi al ragazzo. Inoltre ti va di studiare una strategia? Io direi di andare lì e raccogliere eventuali indizi ed informazioni,poi attendere l'arrivo dei malfattori, osservarli, spiarli per capire i loro piani e poi BUM,colpire e sbaragliarli prima che possano realizzare i loro piani. Accompagnai tutta la conversazione con dei gesti delle mani,ed enfatizzai il bum sbattendo il pugno destro messo in verticale sul palmo della mano sinistra che era aperta. Allora,che ne dici?


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    Edited by Robuki-Sama - 22/5/2013, 18:23
     
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    A quanto pare la mia ricerca era terminata. Il ragazzo che mi stava di fronte aveva capelli rossi ed occhi castani. Il ragazzo aveva un fisico come il mio snello ma tonico. Come quasi ogni altro mio coetaneo era più alto di me di circa tutta la testa. Questo dopo essersi presentato come Sasori si era sincerato sulla mia mia identitò. A questa sua domanda avevo risposto con un breve cenno del capo. Prima non avevo voluto rivelare il mio nome perché non ero sicuro sull'identità del mio interlocutore ma ora non avevo particolari problemi. Dopo avermi parlato il mio compagno mi aveva porto la mano, gesto a cui avevo risposto con una breve stretta leggermente a disagio. Il contatto diretto con le persone mi infastidiva ancora ma stavo cercando di lavorarci per attenuare questo mio problema. Il rosso aveva già un cammello, cosa che poteva risparmiarci del tempo ed inoltre era già pronto a discutere di piani e strategie. Con la testa leggermente piegata, nella mia tipica posa che esprimeva una certa curiosità, avevo cominciato ad ascoltare. A quanto pareva questo era il Sasori di cui Haven mi aveva accennato. Non sapevo nulla oltre il suo nome, la Konohana non si era sprecata ne in descrizioni ne in spiegazioni sul come si erano conosciuti. Ma chi poteva credere ad una cosa del genere? Di solito quando ci si parlava su persone incontrate si tendevano a dare più info possibili. Ed il mio compagno poteva interpretare questo mio ignorare tutto di lui come un tentativo di nascondergli eventuali conoscenze. Con un certo sforzo avevo represso una smorfia alla sua idea di partire in mattinata per avventurarci nel deserto e lo avevo lasciato continuare. Dopo quello che per me era un errore abbastanza grossolano, forse dicevo ciò per mia abitudine ma amavo di più il deserto di notte che di giorno, il rosso si era riscattato con delle proposte intelligenti. Soprattutto quella sulle provviste. Finalmente avevo trovato un compagno che non partiva sprovvisto di tutto verso la morte certa sperando nelle provviste degli altri. La strategia da lui ideata era semplice ma all'apparenza efficace. Ed anche la sua spiegazione era stata abbastanza esauriente anche grazie all'efficace comunicazione non verbale. Quando il mio compagno mi aveva chiesto la mia opinione mi ero fermato un attimo a riflettere. Non volevo offenderlo ma non volevo neanche pentirmi di non essermi esposto. Così dopo essermi schiarito la voce avevo cominciato a parlare.
    Sinceramente non sono particolarmente d'accordo sulla tua proposta di partire domattina. Mentre parlavo avevo il capo sempre mezzo piegato mentre la mia mano destra si spostava verso la mia nuca leggermente a disagio. Così facendo rischieremo di perderci le migliori ore per viaggiare che sono queste serali, in cui il sole tramonta e quindi fa sentire di meno il suo calore, e quelle notturne, dove la calura viene coperta e sostituita dal freddo che però è spesso più semplice da sopportare del calore mattutino. Una pausa per notare la sua reazione alla mia obiezione prima di continuare imperterrito. Infine, sulla raccolta di scorte sono d'accordo con te e per quanto riguarda la strategia d'intervento sono sostanzialmente della tua stessa idea. Ora se non ti dispiace vorrei cominciare la raccolta di provviste, tu intanto rifletti sulla partenza. Nel caso mi adeguerò. Non possiamo dividerci già da ora infondo ed il caldo per me non è un gran problema infondo. Ci rivediamo qui appena abbiamo terminato gli acquisti, il primo che arriva aspetta l'altro logicamente.
    Senza attendere risposta, per lasciarlo rimuginare e riflettere sulla mia risposta, mi ero allontanato verso la zona commerciale. Al mio fianco avevo ancora il cammello che però potevo lasciare legato ad un palo nei pressi della zona in cui volevo entrare. Gli animali di solito non erano ben accetti se non cavalcati e quindi spesso si trovavano cammelli di viandanti o di mercanti legati poco lontano. Finalmente libero, ma con i miei bagagli sulle spalle mi ero avventurato nel mercato in cerca di provviste. Per le prime soste, alla fine del giro di compere, avevo acquistato quattro pagnotte di pane con quasi mezza forma di formaggio. Inoltre avevo acquistato anche svariate strisce di carne secca e gallette, il tutto incartato in due pacchetti differenti. Non potevamo lasciare le scorte in mano ad uno solo di noi. Nel deserto vi era sempre il rischio, soprattutto durante le tempeste di sabbia, di perdersi di vista e trovarsi nelle lande aride senza cibo poteva significare morte certa. Con il cammello nuovamente tirato per le redini mi ero riportato verso la piazza per incontrare il mio compagno e conoscere la sua reazione alle mie parole precedenti.
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    Dopo aver espresso la mia strategia,Sora lui ci pensò un attimo e disse: Sinceramente non sono particolarmente d'accordo sulla tua proposta di partire domattina Io mi limitai ad annuire e ad ascoltare quel che aveva da dire,ma notai che mentre parlava aveva la testa bassa e mise la mano sulla nuca,un segno che avevo interpretato come di disagio o insicurezza. Così facendo rischieremo di perderci le migliori ore per viaggiare che sono queste serali, in cui il sole tramonta e quindi fa sentire di meno il suo calore, e quelle notturne, dove la calura viene coperta e sostituita dal freddo che però è spesso più semplice da sopportare del calore mattutino. La notte è così fredda... ma vabè,lo accontenterò. Infine, sulla raccolta di scorte sono d'accordo con te e per quanto riguarda la strategia d'intervento sono sostanzialmente della tua stessa idea. Ora se non ti dispiace vorrei cominciare la raccolta di provviste, tu intanto rifletti sulla partenza. Nel caso mi adeguerò. Annuii, e mentre stavo per alzare il dito per dire una cosa a Sora, lui subito disse: Ci rivediamo qui appena abbiamo terminato gli acquisti, il primo che arriva aspetta l'altro logicamente. E andò a raccogliere provviste. A me non uscì nient'altro che un sorrisino, e pensai: Che tipo! Visto che il mio compagno era andato a raccogliere delle provviste, io non potevo fare altro che andare a prendere dell'acqua da portare nel deserto. Mi diressi così verso la fontana che si trovava al centro di quel piccolo villaggio, una fontana da cui usciva acqua potabile per i viandanti stanchi. Arrivato lì vidi una bancarella che vendeva sacche e mi ci avvicinai. Salve,mi servirebbero due sacche abbastanza grandi. Il signore mi fece vedere due sacche lunghe circa settanta centimetri e larghe trenta, e guardando le altre decisi di prendere quelle che mi sembravano le più adeguate. Pagai le sacche dieci ryo a testa e poi andai subito alla fontana a riempirle. Credo due sacche bastino,e poi durante il viaggio ci fermeremo sicuramente da qualche parte dove poter far rifornimento. Ad essere sincero non mi fidavo molto del ragazzo,forse perché mi sembrava un po' immaturo, sia per l'aspetto esteriore sia per il comportamento assunto fin'ora, quindi decisi di prendere qualche provvista di cibo anche io da portare con me. Mh...credo che andrò a comprare un po' di cibo da portare con me... non si sa mai... Mi diressi verso il negozietto lì vicino e comprai così del pane e del cibo come formaggio. Dopo aver preso tutto mi diressi al punto d'incontro per incontrare il mio compagno. Spero sia stato responsabile, dato che il cibo e l'acqua dobbiamo portarli entrambi, e non solo uno di noi...anche se nel caso... mi sono prevenuto. Arrivato lì notai che Sora era già lì, e avvicinandomi a lui dissi: Va bene,facciamo come hai proposto tu... si parte tra poco,preparati, sopratutto perché la notte nel deserto è davvero molto fredda.


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    Dopo pochi minuti dal mio arrivo nella piazza in cui avevo incontrato il mio compagno quest'ultimo era ritornato portando con se due sacche ricolme d'acqua. Quando questo mi si era avvicinato con voce tranquilla mi aveva parlato. In sintesi aveva acconsentito alla mia idea di partire subito, erano circa le diciotto e mezza avevamo ancora qualche ora di cammino prima della sosta, però evidentemente la mia idea non gli piaceva. Suna era famosa per il suo caldo e a molti non piaceva dover affrontare il freddo notturno. Io evidentemente non ero tra questi forse anche a causa dell'influenza del Bijuu che di notte era sempre più attivo. Quando il mio compagno aveva terminato di parlare con mano ferma gli avevo porto la sua porzione di provviste. La mia parte era già stata posta al sicuro nel mio borsone, sotto la cerniera principale, e caricata sulla groppa del cammello. Con un filo di voce, più rivolto verso me stesso che verso il mio compagno avevo pronunciato poche parole.
    Ok, si parte. Una pausa mentre salivo in groppa al mio destriero prima di ricominciare a parlare stavolta evidentemente rivolto verso Sasori. Andiamo a prendere il tuo cammello prima di partire.
    Tenendo il gobbuto animale al passo avevo seguito il rosso fino alle porte del villaggio dove mi aveva detto di aver lasciato il suo destriero. Era finalmente tutto pronto per la partenza. Al medio trotto, per tenere un andatura costante che però non stancava eccessivamente i cammelli, ondeggiavo sulle dune. Il mio animale era leggermente appesantito a causa della giara che dovevo portare sulla schiena. L'idea di non portarla con me non mi aveva sfiorato la mente. Stavolta la missione era seria e seppur ambientata nel paese del vento la mancanza di sabbia poteva essere un enorme problema. Soprattutto nello sventurato caso di un combattimento a bordo di una nave. Quell'eventualità mi spaventava più dell'attacco dei pirati. Contro quelli potevo combatterci ma contro una nave ondeggiante non potevo nulla. Il mio mal di mare però non era l'unica cosa contro cui non potevo nulla. Dentro di me dimorava un demone che mi rendeva la vita un inferno. Proprio come stava facendo adesso penetrando la mia mente con la sua solita, fastidiosa ed incoerente risata.
    Ahuahuahuahua! La voce del demone si era fatta largo nei miei pensieri. Sei un fottuto moccioso. Basta metterti su di una barchetta per vederti piangere come una ragazzina. Sei una vergogna! Un Jinchuuriki più inutile non potevano scegliermelo. Fammi uscire da qui dentro!
    Oramai era terminata la fase di assestamento in cui cercava di circuirmi. Aveva ben compreso, almeno lo speravo, che con me la parte della povera vittima non funzionava. Non mi fidavo di lui e non mi piaceva averlo sempre presente nei miei pensieri. Ma infondo di chi potevo fidarmi? Ero un pericolo per il villaggio oltre che una delle sue possibili armi segrete. E non capivo perché Shinzo Darima aveva acconsentito ad avermi vicino a lui e come lui anche gli altri che conoscevano il mio segreto ma non era il momento di pensarci. Ci avevo riflettuto per giorni da quando il demone era stato sigillato in me e Shinzo mi aveva accolto. Ero riuscito a trarre un paio di conclusioni a questo dilemma soluzioni che erano, però, una più improbabile dell'altra. Senza parlare avevo continuato a seguire il mio compagno. Oramai erano passate ore mentre il sole si nascondeva sempre di più e la notte ammantava il cielo. Con un semplice sguardo verso il cielo avevo capito nuovamente perché amavo viaggiare di notte. Il cielo scuro era trapuntato da migliaia di piccoli puntini argentati che scintillavano e lanciavano tenui bagliori. Il grosso del lavoro era fatto dal grande pianeta che brillava di luce riflessa. La gobba bello spicchio lunare era rivolta verso levante. Una vecchia filastrocca, o forse un detto, mi era subito tornata in mente "Gobba a Ponente Luna Crescente, Gobba a Levante Luna Calante". Quindi mancavano pochi giorni alla luna nuova. Forse un paio o forse più ma speravo di trovarmi già nel luogo designato per la missione a quell'ora. Così con voce decisa mi ero rivolto al mio compagno.
    Hey Sasori, che ne dici di accamparci qui per un paio d'ore? Il tempo di mangiare e riposare.
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    Arrivato lì vidi il mio compagno con due sacche di cibo,e non appena mi avvicinai a lui, mi diece una delle due sacche. Bene,abbiamo due sacche di cibo da portare su cammelli diversi...questo ragazzo si è dimostrato abbastanza furbo! Ok, si parte. Mi limitai ad annuire, e lui aggiunse: Andiamo a prendere il tuo cammello prima di partire. Bene. Ci dirigemmo così così vero l'entrata del villaggio dove io avevo lasciato il mio cammello. Non credo lo abbia rubato qualcuno... Pensai. Accelerai il passo per arrivare prima, e quando finalmente arrivai lì trovai il cammello ancora legato e fermo. Ah prima di andare... Tieni! Dissi per poi lanciargli una delle due sacche che conteneva acqua. La divisione del cibo e dell'acqua nel deserto è una cosa intelligente da fare,non si sa mai... Gli dissi con tono autoritario,sapendo però che il ragazzo aveva avuto la mia stessa idea, non dimostrandosi così uno sprovveduto. Arrivati all'entrata della città,legai le sacche di cibo ed acqua sul cammello e così partimmo. Sai, questa non è una missione così difficile, e abbiamo la possibilità di decidere quando partire, se di notte o di giorno, abbiamo il tempo di riposarci e possiamo quindi dire di potercela prendere comoda, ma se fosse stata una missione di rango più alto, tipo una missione di rango A,non avremmo tempo per riposarci o per aspettare che faccia buio... non so se capisci cosa voglio dire. Dissi al ragazzo mentre viaggiavamo per quel deserto. Lasciammo la città circa alle diciannove meno un quarto, e viaggiavamo quindi da un paio d'ore. Oramai era calato il buio e iniziava a fare giusto un po' freddo, io continuavo a camminare senza parlare dato che preferivo godermi il silenzio che la notte portava. Ah...viaggiare di notte è rilassante,certo... fa freddo,ma è davvero rilassante. Continuavamo a camminare su quelle dune che di notte erano stupende, e mentre camminavamo io osservavo quelle stelle che levate in cielo insieme alla luna,illuminano la notte con la loro luce biancastra. Immerso nei miei pensieri,osservavo la luna ed ero come "incantato", e solo con le parole del mio compagno riuscii quindi a riprendermi,capendo di aver viaggiato per diverse ore. Hey Sasori, che ne dici di accamparci qui per un paio d'ore? Il tempo di mangiare e riposare. Mh? Mi girai verso il mio compagno e lo guardai in faccia. Ah...Oh si,a me sta bene se ci accampiamo qui. E dopo aver detto questo,scesi dal cammello e aggiunsi: In verità mi stava venendo anche un po' fame...


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    Avambraccio Superiore Dx: Lama retrattile
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    Il mio compagno si era dimostrato d'accordo con la mia idea di fermarci per la cena e per riposare. Con una certa agilità, seppur impacciato dall'intorpidimento dei muscoli dovuti alla lunga cavalcata, avevo toccato il suolo tenendo le briglie del cammello. La notte era gelida ma non ci facevo molto caso. Ero abituato ad ogni stato del deserto. Infondo, Suna o Satetsu, si trovavano all'interno di due diversi deserti. In realtà, il deserto era infinito. I confini, infatti, erano stati definiti dagli uomini solo recentemente. Mentre divagavo sulla geografia del paese del vento avevo scaricato il mio borsone per mangiare. Ai miei pensieri, però, si era unito anche lo Shukaku molto interessato all'argomento Deserto.
    Il Deserto è uno e Infinito. La voce del Monocoda stavolta si era fatta stranamente seria. Non l'avevo mai sentito parlare in questo modo e forse quell'occasione poteva rappresentare un unicum. Sulle sabbie del deserto non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente. Nel deserto bisogna continuamente muoversi, e così lasciare che il Vento, il vero padrone di queste immensità, cancelli ogni traccia del vostro passaggio, renda di nuovo le distese di sabbia, vergini e inviolate. Infatti, questo momento di poesia era passato in fretta. Maledetti esseri umani... Andate via dal mio territorio! Vi ucciderò tutti... Ahuahuahuahua!
    Il Demone del Vento non si smentiva mai. La sua instabilità mentale mi lasciava sempre sbigottito e confuso, in un certo senso. Soprattutto stavolta in cui il suo discorso mi aveva colpito veramente. Le sue parole sul deserto erano in parte, o totalmente, condivise da parte mia. La natura incontaminata del deserto, in cui l'uomo aveva tentato per secoli di attecchire invano, ancora oggi resisteva arida ed inospitale. Solamente i Nomadi potevano vivere in quelle lande senza particolari affanni. Ciò solo grazie alla loro enorme conoscenza del deserto e del posizionamento delle Oasi. Mentre pensavo, scartando la risata del Bijuu dalla mia mente, avevo cominciato a mangiare quasi senza accorgermene. La mia cena era formata da un tozzo di pane con abbondante formaggio, ne avevo in abbondanza tra quello acquistato tra le scorte e quello che mi ero portato da casa. Non era quindi il momento di fare economia sul cibo seppur nel Deserto essere parsimoniosi poteva aiutare sempre in caso di pericolo. Il mio cammello si trovava accanto a me, con le briglie a portata di mano, pronto ad essere afferrato con decisione nel caso di tentativo di fuga. Godendomi il paesaggio mi ero disteso sull'oramai fredda sabbia. La notte le dava un colore grigio/bluetto che per me era meraviglioso. Il deserto, Oro ed Argento fusi in un solo luogo. Tanto bello quanto insidioso. Erano oramai le undici di sera, orario fino a cui avevo deciso di rilassarmi e far rilassare il mio compagno, quando nella mia mente si erano rifatta strada le parole del roscio. Alzando il busto dal suolo, puntellando il terreno con i gomiti per riuscire a guardare il mio compagno avevo cominciato a pensare. Era normale non andare d'accordo con un proprio compagno di missione ed io non avevo intenzione di fare l'amichetto del cuore. Ma i miei interventi potevano sembrare acidi e supponenti. Cosa a cui per ora non ero interessato. Ognuno aveva il suo modo d'agire e quello mio mi sembrava più funzionale di quello del mio compagno. Così senza ulteriori indugi avevo cominciato a parlare con voce calma e chiara.
    Sasori, secondo me ci conviene avviarci. Una attimo per rialzarmi. Inoltre sono nuovamente in disaccordo con te. Anche una missione di livello D ha la priorità assoluta. Il nostro compito come Shinobi è quello di portare la giustizia ed assistenza alle popolazioni di ogni dove. Che sia un attacco di pirati o di Mukenin la situazione non cambia. Sono solo un semplice Genin ma non credo che ritardare un intervento può portare ad un giovamento, per nessuno.
    Avevo espresso le mie opinioni, e con movimenti rapidi raccoglievo le mie cose per gettarle nel borsone. Volevo andare e terminare al più presto il viaggio. Un villaggio si trovava in pericolo e questo era un grave smacco per il paese del Vento e Suna stessa. E, in un certo senso come portatore del Bijuu della Sabbia e del Vento mi sentivo una sorta di Bandiera per Suna. La mia affermazione mentale aveva fatto agitare il Monocoda che si dimenava mentre rideva sguaiatamente.
    Ahuahuahuahua!
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    Ci fermammo quindi in quel posto che ad una qualsiasi persona poteva sembrare invivibile, ma che a me, come per Sora,o almeno così credevo,sembrava un posto fantastico. Dopo essere sceso dal cammello lentamente, presi dalla borsa con le provviste un pezzo di pane e nient'altro, non che volevo essere parsimonioso oppure non avessi fare, è soltanto che non mi piaceva sentirmi troppo sazio,e mi piaceva rimanere leggero,inoltre mi saziavo molto in fretta e anche per questo motivo decisi di mangiare poco. Dopo essermi seduto iniziai a mangiare, e mentre mangiavo nella mia mente affioravano tanti pensieri, ma sopratutto mi fissai sul nome del ragazzo "Sora Darima" Ora che ho un po' di tempo per pensare... non so... mi sembra di aver già sentito questo nome,ma dove? Eppure sono quasi sicuro di averlo già sentito,forse qualche volta al villaggio...mha,non ricordo. Non diedi così tanto peso a quel semplice pensiero. Mentre pensavo, osservavo il cielo, su cui oramai si erano posate la luna e le stelle. Viste da qui sono uno spettacolo meraviglioso. Avevo ormai finito di mangiare ed ero immerso nei miei pensieri quando il mio compagno dice che era giunta l'ora di partire, così lentamente mi alzai e salii sul mio cammello. Inoltre sono nuovamente in disaccordo con te. Anche una missione di livello D ha la priorità assoluta. Il nostro compito come Shinobi è quello di portare la giustizia ed assistenza alle popolazioni di ogni dove. Che sia un attacco di pirati o di Mukenin la situazione non cambia. Sono solo un semplice Genin ma non credo che ritardare un intervento può portare ad un giovamento, per nessuno. Sai che c'è? Ogni uno ha le sue opinioni. Dissi per poi iniziare a muovermi con il cammello. Erano circa le undici di sera quando partimmo, e per non far stancare molto il mio cammello procedevo a passo medio. Dopo essere salito sul cammello preferii rimanere in silenzio e quindi non rivolgere la parola al mio compagno dato che, vista l'ora, ero abbastanza stanco ed annoiato. Quando arriveremo lì mi riposerò e poi continuerò la missione,che il mio compagno sia d'accordo o no... dopotutto in una squadra tutti i membri devono essere efficienti,e se uno è stato risulta appunto poco efficiente e questo fa si che uno dei membri della squadra,quello stanco, sia di peso per gli altri. Pensai mentre procedevo a passo medio verso il villaggio. Dopo aver tirato un lungo sbadiglio,forse per noia o forse perché ero leggermente assonnato, fatto sta che avevo sbadigliato, e il mio compagno vedendo quel gesto magari poteva pensare male. Scusa, sono leggermente stanco. E detto questo tornai nel mio silenzio.



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    Sasori aveva risposto alle mie parole con un semplice ognuno è fatto com'è fatto. Una frase che non mi aveva soddisfatto un gran che ma se a lui andava bene non potevo che farmi da parte. Io avevo espresso le mie opinione ed era giusto avere un confronto giusto ed equilibrato tra compagni di missione. La concordia poteva aiutare ma non era indispensabile. Dal mio canto avevo chiuso la questione con un ultima ma per me significativa frase. Non volevo cambiare nessuno ma volevo pur dare una mia opinione.
    Beh hai ragione, ognuno può pensarla come vuole... Una pausa per dare suspense alle mie parole. Ma l'ideale dell'uno non deve arrecare danno ai tanti, almeno è così secondo me.
    Così eravamo partiti nuovamente verso Sud-Est, verso il sorgere del sole che doveva avvenire tra circa sei o sette ore. Volevo sfruttare la nottata per fare più strada possibile. Seppur a passo moderato, per non sfiancare i cammelli, il cammino era stato continuato e prolungato. Imperterrito avevo aperto la strada nel deserto. Il viaggio era silenzioso, ne io ne il rosso avevamo voglia di chiacchierare. Forse la nostra incomprensione era un bene. Non volevo che qualcuno poteva interessarsi a me tanto da porsi delle domande sulle mie occhiaie e sulla mia abilità. Anche se la mia condizione di Jinchuuriki era segreta, conosciuta solo da pochi fidati del Kazekage e di Shinzo, le storie su Sabaku no Gaara erano di dominio pubblico. A fermare le mie riflessioni, al volgere dell'alba verso le cinque di mattina, era stato Sasori che aveva dato cenni di stanchezza. Con una torsione del busto mi ero voltato verso il mio compagno prima di rispondere.
    Ok, fermiamoci.
    Queste erano state le uniche parole da me pronunciate prima di cominciare a raccogliere dalla mia borsa le cose necessarie alla costruzione di una tenda di fortuna. Stava per sorgere il sole e se dovevamo fermarci non conveniva restare sotto il cocente astro. In poco tempo la struttura della tenda monoposto, la più semplice e veloce da costruire, era stata messa in alzato. Volevo fingere di dormire all'interno del mio riparo per non far insospettire il mio compagno sulla mia mancanza di sonno. Nel pomeriggio il viaggio era ripreso quando il sole si era fatto meno battente. Una fetta di formaggio accompagnata da due fette di pane aveva fatto da colazione per me dopo il finto riposo. Il secondo giorno di cammino era stato come il primo. Con me sempre poco interessato alle chiacchiere e soste quando Sasori o l'esigenza le richiedeva. Per le soste in cui dovevamo trascorrere molto tempo sotto il sole preparavo la piccola capanna mentre per le altre non ne sentivo un gran bisogno. Nel pomeriggio del terzo giorno, circa alle sette o forse le otto, all'orizzonte, che già si oscurava per l'imminente arrivo della notte, erano apparse le mura della piccola città che dovevamo proteggere. Avevamo evitato di allungare per Juuguu, centro delle città portuali, e ci eravamo diretti alla Croce del Sud. Alla vista del Blu che si trovava imponente ai lati delle mura il mio cuore aveva avuto un sussulto. Bella e minacciosa l'acqua mi entrava nella mente invitandomi da lei. Era come una tarantola splendida ma letale. Ti invita a toccarla con il suo aspetto per poi iniettarti il suo micidiale veleno. Per celebrare la visione avevo parlato a voce bassa quasi tra me e me.
    Siamo quasi arrivati... Questa è la Croce del Sud.
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    Edited by Lord ‚-‚ - 5/6/2013, 10:26
     
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    Dato che avevo dato cenni di stanchezza,il mio compagno, forse accorgendosi proprio di questo mi disse: Ok, fermiamoci. Mi limitai ad annuire,e scesi dal mio cammello,sul quale,tra le varie buste, avevo anche una piccola tenda da viaggio, giusto per proteggere la mia testa dal sole. Il mio compagno evidentemente la pensava come me dato che anche lui montò una tenda di fortuna. Sceso dal cammello e presi i materiali per montare la tenda, piantai i pali a terra,pali sottili che poi legai insieme con dello spago e sopra di questi appoggiai un telo. Fortunatamente queste tende sono facili da montare e sono allo stesso tempo utilissime nel deserto. Pensai guardando la tenda a lavoro finito. Prima di entrare nella tenda, presi le provviste e le poggiai dentro,la tenda non era molto grande,per cui ero costretto a dormire rannicchiato,facendo attenzione a non fare movimenti bruschi,dato che la tenda era fatta con pali di legno abbastanza sottili. Mi infilai nella tenda e mi misi rannicchiato,ma prima di dormire sistemai la borsa, che si trovava vicino la cintura, in modo che non mi desse fastidio durante il riposo,e da questa presi il mio unico kunai e lo nascosi sotto la sacca contenente il pane che usavo come cuscino. Mi addormentai alle sei e mi svegliai circa alle quattordici,dormii quindi per circa otto ore e al mio risveglio ero più carico che mai,così facendo presi un tozzo di pane e del formaggio dalla sacca e mi cibai di quello,inoltre bevvi anche dell'acqua,ma non con ingordigia, dato che nel deserto l'acqua era un bene preziosissimo. Presi il kunai da sotto la sacca e una volta uscito dalla tenda,la smontai e rimisi le provviste su cammello, poi dissi al mio compagno: Tra un paio d'ore partiamo. Dopo aver detto questo a Sora,notai che il cammello sembrava assetato,quindi gli diedi dell'acqua. Una volta che il cammello aveva saziato la sua sete non me ne rimaneva molta, e dovevo cercare di berne il meno possibile,anche se quest'ultimo era apposto fino alla fine del viaggio. Trascorsi quelle due ore sotto il sole a far nulla. Passate quel paio d'ore, partimmo e camminammo per altri due giorni, giorni davvero stancanti che avevano sempre la solita routine. Ci fermavamo solo quando le esigenze lo richiedevano,e camminavamo senza sosta per poter arrivare lì quanto prima possibile. Mi cibavo ormai da tre giorni di solo pane e formaggio,ed alla fine del terzo giorno la mia acqua finì. Fortunatamente verso le sette,quando oramai stava calando la sera, riuscimmo a vedere in lontananza le mura della città e pensai: Finalmente... Sono stati tre giorni davvero poco piacevoli.



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    Ancora ammirato dalla visione che avevo dinanzi avevo dato un colpo di talloni al cammello per spingerlo ad aumentare la sua andatura. Il porto era probabilmente in uno stato di quiete in questo momento. In fondo se un attacco era in corso qualcosa doveva pur segnalarlo, campane o allarmi in genere. Propri in quei momenti di precaria stabilità, però, l'aiuto di un paio di Ninja poteva tornare utile. Avevo tante domande che mi frullavano nella mente. Tutti quesiti che potevano essere risolti solamente con l'ingresso in città. Dopo circa venti minuti di galoppo dinanzi a me il cancello ligneo della città si era stagliato imponente e all'apparenza sigillato. Con un rapido salto avevo toccato il terreno, avevo lasciato la giara legata sul quadrupede che tenevo per le briglie, prima di spostarmi verso il portone e colpire la struttura con un enorme battacchio.
    Chi è la?! Aveva risposto la voce di un uomo mentre una feritoia si apriva per permettere la vista all'esterno. Gli occhi dell'uomo si erano posati su me e Sasori in maniera insistente. In questo momento non possiamo darvi asilo, in città ci stiamo preparando per evacuare parte della popolazione a Juuguu. Oramai la situazione è tragica e stiamo raccogliendo i cocci delle nostre vite. Quindi se volete l'unica cosa che posiamo fare per voi è darvi una compagnia durante il viaggio...
    Beh, buon Uomo... Io sono Sora Darima, ed il mio compagno è Sasori Chikamatsu. Siamo stati mandati qui dal Kazekage, preoccupato per la vostra situazione, ad aiutarvi a fronteggiare gli assalti. Una pausa mentre il portellone si apriva prima di continuare a parlare. Credo che non abbiamo tempo da perdere, se la situazione è così traumatica come la dipingi. Come ti ho detto siamo due Shinobi di Suna, e vorremmo parlare con il capovillaggio o chi per esso può darci informazioni utili. Credo che nel villaggio si dovrebbe trovare anche un paio di Shinobi di stanza. Avevo detto ricordando la situazione che avevo incontrato a Nami. Nel caso vorremmo parlare anche con loro.
    I danni all'interno del villaggio erano chiaramente visibili. Le strade somigliavano ad un immondezzaio. La strada principale che dal portone portava fino al mare era disseminato di ortaggi spiaccicati o pezzi di legno, molto probabilmente delle strutture che reggevano la merce dei vari commercianti. Oltre a questo ogni altra sorta di danno era stato impresso sulle costruzioni e nelle facciate dei magazzini.
    Il Capovillaggio, è Wong Fuutanama... Quel nome mi era particolarmente familiare. Era uno dei nomi che avevo dovuto imparare dopo l'adozione da parte di Shinzo. Wong Fuutanama si trovava nella linea di possibili successori del Daimyo. Certo la sua investitura era oltremodo improbabile visto il lontano grado di parentela ma questo era già un ottimo indizio. Mentre richiamavo alla mente queste informazioni il guardiano del cancello aveva continuato a parlare. Insomma siamo una piccola città, l'unico controllo è esercitato da Shinkaku Horoichi che insieme ad alcuni abitanti amministra la giustizia.
    Ok, va benissimo. Una pausa mentre pensavo al da fare. Per prima cosa però indicaci un luogo dove poter depositare le nostre cose e poter incontrare queste persone.
    L'ingresso nella città era stato compiuto. Ora restava solamente conoscere le mosse dei nostri avversari e pianificare un piano d'azione. La missione cominciava solo ora.
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    Mancava poca strada,pochi metri ci separavano dalla nostra meta. Ci siamo,siamo quasi arrivati! Vidi il mio compagno aumentare il passo con dei colpi di tallone rivolti al cammello,e così decisi di seguirlo a ruota, ed impiegammo così circa venti minuti per arrivare alla città. Arrivati fuori le mura della città,la mia prima impressione fu quella di una cittadina sicura,ben protetta data l'imponente porta di legno ben sigillata. Chi è la?! Disse la voce di un uomo,forse una guardia, mentre la porta si apriva. In questo momento non possiamo darvi asilo, in città ci stiamo preparando per evacuare parte della popolazione a Juuguu. Oramai la situazione è tragica e stiamo raccogliendo i cocci delle nostre vite. Quindi se volete l'unica cosa che posiamo fare per voi è darvi una compagnia durante il viaggio... Sentite le parole dell'uomo, capii la situazione e non appena provai ad aprire bocca sentii la voce di Sora: Beh, buon Uomo... Io sono Sora Darima, ed il mio compagno è Sasori Chikamatsu. Siamo stati mandati qui dal Kazekage, preoccupato per la vostra situazione, ad aiutarvi a fronteggiare gli assalti. Mi limitai ad annuire senza proferire parola. Una piccola pausa e poi Sora aggiunse: Credo che non abbiamo tempo da perdere, se la situazione è così traumatica come la dipingi. Come ti ho detto siamo due Shinobi di Suna, e vorremmo parlare con il capovillaggio o chi per esso può darci informazioni utili. Credo che nel villaggio si dovrebbe trovare anche un paio di Shinobi di stanza. Nel caso vorremmo parlare anche con loro. Non aggiunsi altro,dato che aveva detto tutto Sora e quindi mi limitai a seguirlo. Guardai attentamente le strade della città e le varie case,gli effetti dei vari assalti erano visibili,e la città sembrava quasi in anarchia, strade piene di tutto,dal cibo al legno, e sopratutto le case presentavano tutte i muri semi distrutti. Questo villaggio è stato attaccato pesantemente,ed anche se all'esterno sembra un villaggio abbastanza sicuro e protetto, dall'interno era chiaro che qualcosa era accaduto,qualcosa di grave. Mentre osservavo la città, sentii l'uomo dire: Il Capovillaggio, è Wong Fuutanama... Wong Fuutanama? ... Il nome l'avevo già sentito, ma non sapevo chi fosse o almeno al momento non lo ricordavo. Insomma siamo una piccola città, l'unico controllo è esercitato da Shinkaku Horoichi che insieme ad alcuni abitanti amministra la giustizia. Mi limitai ad annuire e prima che potessi aprire bocca,ancora una volta Sora si dimostrò più veloce nel parlare. Ok, va benissimo ... Per prima cosa però indicaci un luogo dove poter depositare le nostre cose e poter incontrare queste persone. L'uomo con molta gentilezza ci disse: Bene,se volete c'è una piccola locanda da quella parte... Disse indicando la direzione con la mano, e così io dissi: Bene Sora,mi dirigo a prenotare le stanze se non ti dispiace. Mi diressi verso quella locanda che ad una prima occhiata sembrava essere abbastanza squallida e presentava evidenti danni. Bha...se questo è il meglio che c'è qui... Lasciai il cammello fuori legato vicino un palo, ed una volta entrato dentro notai che la reseption si trovava proprio vicino la porta e dissi a quella vecchia signora che si trovava dietro il bancone: Salve, dovrei prenotare due stanze singole. Ce ne sono disponibili? Si,in verità tutto le stanze sono libere dato che in questi tempi difficilmente qualcuno sosta in questa cittadella... comunque sono 25 ryo a testa per notte. Bene,grazie. Dissi dando i cinquanta ryo alla signora. Dopo le chiederò informazioni,potrebbero tornarci utili. Ora dobbiamo solo definire meglio il piano e metterlo in azione.




    Stato:
    Chakra: 115
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Soddisfatto

    Equipaggiamento:
    Borsa:
    Occhio Cibernetico (Non indossato)
    Radiolina (Non indossata)
    Kunai (1)

    Marionette:
    Karasu(dentro il rotolo):
    Collo: Una lama estraibile
    Spalla e anca: Una lama estraibile per ogni spalla e anca (totale di 6 lame)
    Bocca: Cinque Kunai, spuntone avvelenato
    Braccio Superiore Sx: Una palla avvelenata
    Braccio Superiore Dx: Una palla avvelenata
    Avambraccio Superiore Dx: Lama retrattile
    Avambraccio Superiore Sx: Lama retrattile
    Palmo Inferiore Dx: 15 spiedi
    Palmo Inferiore Sx: 15 spiedi
    Pancia: Lame ricurve

    Kuroari(dentro il rotolo):
    Palmo Intermedio Dx: 15 Senbon
    Palmo Intermedio Sx: 15 Senbon

    Kushikari(dentro il rotolo):
    Bocca: Triangolo Equilatero Esplosivo
    Avambraccio Dx: Sega Elettrica
    Palmo Dx: Lanciafiamme
    Palmo Sx: Spara Acqua
    Pancia:Bomba
     
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    Il mio compagno aveva ascoltato la mia conversazione con l'uomo senza proferire parola. Solo alla fine delle mie parole si era proposto di andare a prenotare le stanze per i nostri alloggi. Infatti, l'uomo che ci aveva aperto le porte della città ci aveva indicato il luogo dove trovare una locanda. Così ci eravamo divisi. Sasori si era portato verso la locanda mentre io ero rimasto con l'uomo. Con il cammello tenuto per le briglia avevo cominciato a guardare il cittadino mentre pensavo a tutto ciò che vi era da fare in queste situazioni. All'accademia insegnano tante cose inutili ma non come comportarsi in queste situazioni. Infatti ci inculcavano teorie e modi per insegnarci a preparare bagnagli sempre più leggeri e meno ingombranti. Questa era la fantomatica "Economia degli Spazi da Viaggio". Una delle materie inutili che potevano eliminare per qualcosa di interessante come lezioni di tattica. Certo, non era mai bello parlare di assedi delle proprie città o di disordini. In un certo senso questi discorsi minavano alla solidità dell'immagine del Paese. Dovevo prendere, quindi, tutto come veniva e procedere di pari passo vagliando le opportunità che mi si presentavano difronte. Per prima cosa dovevo conoscere il nome dell'uomo che avevo dinanzi. Non potevo continuare a chiamarlo signore o uomo. Non mi piaceva e poi conoscere il nome di una persona significava anche conoscere a chi imputare il propri sbagli in caso di tradimento. Non credevo che in città stavano così messi male da affidare il controllo delle porte ad un uomo inaffidabile ma non si poteva mai dare nulla per scontato.
    Vorrei se è possibile conoscere il suo nome, signor? Una breve pausa per consentire all'uomo di rispondere per scoprire che il suo nome era Kotsuo Uzukura. Non appena avevo ascoltato il nome avevo ripreso a parlare. Mi dica dove posso trovare il signor Fuutanama e Shinkaku Horoichi. Vorrei andare ad avvisarli di persona del nostro arrivo e dell'imminente concilio.
    Un movimento della mano portata verso la nuca mentre rifletteva. Un gesto, forse involontario, prima di ricominciare a parlare. La voce dell'uomo era strana, vagamente agitata ed insicura. Ma in quel periodo fatto da tumulti e battaglie la paura era qualcosa di pur comprensibile.
    Il Signor Fuutanama si trova nel suo palazzo barricato nel centro della città. Una piccola pausa prima di continuare. Mentre il signor Horoichi dovrebbe trovarsi sul molo per il conteggio dei danni.
    Questa frase aveva fatto accendere una spia nella mia testa. Quindi a parte per la preparazione dell'evacuazione la città era semi deserta in quella zona per la conta dei danni. Era logico. La zona interna in attacchi marittimi riceveva pochi danni. Ed era di certo quella che aveva bisogno di meno controllo per ora. Una domanda mi era uscita dalle labbra. Forse una delle più importanti per inquadrare la situazione che si era creata nella città.
    Scusami Kotsuo, l'ultimo attacco quando c'è stato? Una domanda semplice a cui era seguita la ferma ed insensibile risposta dell'uomo. Forse oramai abituato ai continui assalti da parte dei bucanieri. Quindi l'ultimo attacco c'è stato ieri, forse il signor Horoichi non gradisce molto l'essere disturbato nelle sue mansioni ora. Una pausa per riordinare i piani prima di parlare. Potresti andare dal mio compagno, Sasori, per condurlo al palazzo? Intanto io cercherò al molo Horoichi ed insieme vi raggiungeremo. Il concilio si terrà nel palazzo centrale, luogo che mi sembra anche più consono alla situazione.
    Certamente. Se vuoi posso anche portare i tuoi bagagli alla locanda. Avevo annuito mentre passavo le briglia all'uomo e con mani ferme raccoglievo la giara per assicurarmela alle spalle con la fascia formata dal coprifronte. Fatti accompagnare dallo Shinkaku al palazzo appena potete.
    Annuendo comincio a spostarmi verso il molo della Croce del Sud. Affacciato direttamente sulla Baia degli Dei. La situazione delle strade e delle abitazioni si faceva via via sempre più disastrata mentre più mi avvicinavo alla banchina. Il pungente odore di salsedine si faceva via via sempre più penetrante accompagnato da quello che poteva sembrare puzzo di esplosivo. Un odore di esplosioni che però si presentava lieve ma persistente.
    NarratoParlatoShukakuAltro
    ChakraFisicoMentale
    70OttimaleSereno
    ~Equip
    SlotOggettoNote
    FasciaGiara MiyaguniAlle Spalle [10/10 m³]
    ~Borsa
    Armi
    Cartabomba Fasulla [5/5]Bombe Fumogene [3/3]
    Palla Gelo [5/5]Palla Bomba [5/5]
    Accessori
    ~Note
    Totale Sabbia ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 0 m³
    Coprifronte sulla Fascia ≈ Alle spalle

     
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29 replies since 16/5/2013, 11:40   763 views
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