Addestramento Tora Matsuei

L'inizio...
Il sole era sorto già da un pò, era alto in cielo maestoso e pian piano che avanzavano le ore mattutine il suo calore cominciava ad aumentare confortando gli animi delle persone e facendo il modo di illuminare tutto il villaggio così che tenebre sparissero. Erano quasi le 7,30 e Tora si era appena alzato dal letto di casa sua, non perchè doveva svolgere qualche compito ma per il semplice motivo che non aveva più sonno, non aveva più sonno, non è che Tora dormisse molto durante il giorno, bastavano dalle cinque alle sei ore per farlo riposare completamente e fargli affrontare un'altra giornata.
Già le giornate, erano tutti uguali casa accademia - accademia casa, nessun svago o passatempo rallegrava le giornate del giovane ninja, solo la sua passione, quella della pittura faceva in modo di non diventare pazzo per la routine monotona. Propio l'accademia tanto desiderava è voluta dal padre fu non solo un mortorio ma una fatica inimmaginabile, stare insieme a quindici ragazzini tra i dieci e gli un indici anni che lo prendeva in giro per la sua età, già l'eta, non è che fosse un vero problema ma quanto vai all'accademia ninja sui tuoi vent'anni suonati fai un po' di brutta figura, di certo Tora non era un ritardato o inadatto alla vita ninja ma decise di intraprenderla un po' troppo tardi rispetto a quei ragazzi che lo schernivano con il soprannome di Principiante Anziano.
Appena alzato Tora si vesti ando in cucina e prese una tazza di latte e dei biscotti per poi mangiarli nel suo giardino immerso nella natura. Assaporando la sua colazione Tora si immedesimò per un'attimo come potrebbe essere la sua vita ninja al di fuori del suo villaggio, piena di avventure, pericoli e nuove amicizie, una vita movimentata che avrebbe migliorato senz'altro la sua arte per portarlo all'olimpo dei pittori. Finita la colazione Tora ripose la tazza ed il cucchiaio e prese il quaderno da disegno e il pennelo, stando fuori dal suo terrazzo poteva ammirare pochi esemplari di animale degni di essere riportati su un foglio, infatti poco dopo la casa Matsuei di potevano facilmente notare animali sgradevoli quali i topi e o scarafaggi che costeggiavano alcune case disagiate del lato sud della dimora, ma ad un tratto l'attenzione del giovane pittore venne catturata da un esemplare di un volatile molto colorato che si poso su un ramo poco distante da lui, i suoi colori erano sgargianti che passavano dal rosso fuoco al bianco perla per poi finire col suo becco che spezzava quell'armonia di colori vivaci in un tetro nero. Tora cominciò a disegnare l'uccello, le sue linee le sue forme ma come ben sapeva non poteva colorare il suo disegno visto che era abitudine del ninja avere solo un tipo di inchiostro, il nero, così decise di ultimare la sua opera ricalcando con l'inchiostro il becco del volatile, ma proprio quel becco con un'attenta analisi aveva qualcosa di strano, aveva un foglio nel suo becco, così Tora incuriosito lascio i suoi strumenti nella terrazza e con un balzo si dirisse verso il giardino per avvicinarsi all'albero per poi tendere una mano verso il volatile, l'animale non indugiò ad avvicinarsi al ninja che si pose sulla sua mano e lasciando il foglio su di essa spicco il volo sparendo all'orizzonte.
Spett. ninja e desiderata la sua presenza al campo di addestramento n°4 alle 9 , li affronterà un'addestramento per formarla nell'arte ninja. Modalità e tempi dell'addestramento le verranno chiarite sul luogo.
Quindi Tora non perse tempo e uscii lasciandosi chiudendosi dietro la porta, con l'agilità e la velocità che contraddistingue un ninja il giovane pittore si dirisse verso il campo addestramenti che era posto sul lato nord del villaggio, per poter raggiungere la sua destinazione Tora dovette per forza passare dal centro del villaggio che racchiudeva la linfa vitale di Kiri. il centro di kiri era molto affollato per colpa dei negozi situati ai bordi e la gente si affollava per comperare i beni di prima necessità. Il giovane pittore così decise di percorrere quella vie sui tetti facendo in modo di evitare le persone e arrivare in tempo al campo addestramenti.
Giunto alla destinazione prefissata per l'addestramento Tora spalanco il cancello che gli si parò davanti ed entrò speranzoso di trovare il suo maestro, ma lui non c'era al suo posto vi era una pianura verde costeggiata da alberi di pino enormi che delimitavano la zona, al centro di essa era presente un lago contenente un'acqua scura e poco cristallina tanto da non poter percepire ad occhio nudo quale fosse la sua profondità ne se vi celavano dei pericoli all'interno.
Non c'è nessuno, ok aspetterò!
Non essendo ancora arrivato il sensei Tora decise di aspettarlo seduto su una roccia al bordo del lago dipingendo il paesaggio sul suo quaderno.

Il pennello scivolava con maestria e leggerezza su quel foglio ricalcando minuziosamente ogni particolare, gli alberi, i rami, le foglie e tutti gli elementi che costituivano quel magnifico panorama in cui vi era immerso il giovane Tora, che per noia era li seduto su una roccia ad aspettare che il suo sensei si facesse vivo. Prestando maggiore attenzione al disegno il ninja non si accorse che tra gli alberi si celava un identità, essa dopo aver visto il pittore con un balzo quasi felino si avvicino volgendogli la parola.
Buongiorno! Sono Kisuke Momochi, Shinobi di Kirigakure, e il mio compito quest'oggi sarà addestrarti nel controllo del Chakra. Se vuoi puoi pure presentarti a dovere ma subito dopo voglio che tu esegua il tuo primo tentativo. Non amo perdere tempo, quindi. Dovrai concentrare il Chakra sulla pianta dei piedi e correre sopra ad uno di quegli alberi nel tentativo di rimanervi attaccato. Inizia a farlo correndo che è il modo più semplice.
Tora preso alla sprovvista balzo all'indietro facendo cadere il pannello per terra, la figura che si celava nell'ombra era il suo mestro che lo esortava a cominciare l'addestramento per cui era stato chiamato, così prendendo il pennello da terra il ninja si alzo e si presento.
Piacere mio, io sono Tora Matsuei
La presentazione fu più semplice cordiale possibile accompagnata da un inchino in segno di rispetto per il grado decisamente superiore rispetto al suo. Finite le cordialità Tora ripose il quaderno e il suo pennello e comincio a guardarsi intorno per individuare un buon albero su cui provare l'esercizio, di alberi c'è n'erano molti ma non tutti sembravano in ottime condizione, infatti l'umidità che da sempre accompagna le giornate del villaggio rese alcuni alberi pieni zeppi di muschio o peggio ancora erano secchi o malandati, ma tra essi alle spalle del maestro si trovata un albero in perfetto condizioni con rami e tronco ben robusti per poter sopportare il peso non leggero del pittore.
Così scelto l'albero lo punto e prese una lunga rincorsa e si dirisse verso l'albero, nel tragitto il ninja comincio a pensare alle parole del sensei e chiudendo gli occhi cominciò a focalizzare il suo chakra che dal suo cuore si spostava vero i suoi piedi,certo non era realmente capace di farlo ma cerco di immaginare il chakra scendendo sotto il suo addome depositandosi sulla pianta del piede.Tora non sapeva quanto chakra avesse concentrato e sperava che avesse impastato la quantità giusta, arrivato a una mangiata di centimetri dal tronco spiccò un balzo in avanti e pose la pianta del suo piede destro immersa nel suo chakra per poi contrapporre in avanti il sinistro nella medesima situazione, sperando che il chakra controllato e distribuito ai piedi faccia in modo di aderire all'albero e continuare così la corsa del ninja.

Tora si avvicinava sempre di più all'albero, quell'albero era il suo ostacolo, doveva solo camminarci sopra. Appoggiò il primo piede, il destro e con un rapido movimento anche l'altro per poi ripetersi.
Cavolo c'è la sto facendo!
Cinque furono i passi complessivi svolti dal pittore e al tentativo di proseguire col sesto qualcosa non andò, l'aderenza tanto bramata e domata fino a pochi passi prima era svanita, dissolta nel nulla, così il ninja fu proiettato a terra per la naturale forza di gravità e grazie alla sua agilità riusci a capovolgersi e atterrare in piedi illeso.
Non ti scoraggiare, è tutto normale. Sei andato bene, credimi. Per questa volta però ho come il presentimento che la quantità di Chakra concentrata fosse proprio poca. Aumenta di un bel po'!
Allora no ho concentrato la giusta quantità di chakra, dovrei aumentare di un bel po dice, ma di quanto di preciso? Boh staremo a vedere.
Tora non aveva informazioni chiare sulla quantita necessaria per svolgere questo esercizio ne come si controllasse tale quantità, quindi non restava altro che andare a tentativi finchè non riuscava a terminare l'esercizio. Si allontanò nuovamente dal tronco, circa due o tre metri e chiuse gli occhi, comincio a impastare il chakra dentro di se e comprimerlo nel suo petto.
Più Chakra, più chakra, più chakra
Di colpo tutta la quantità di chakra concentrata nel petto del ninja fu trasportata ai piedi e subito dopo comincio la sua corsa contro l'albero. Arrivato a pochi centimetri dal tronco rifece il balzo appoggiando per prima il piede destro, sperando che questa volta riuscisse nello svolgimento dell'esercizio o almeno riuscisse ad aumentare il numero dei passi.

Uno, due tre... sei, sette e ott
Nemmeno finì di terminare il pensiero che il giovane ninja di kiri si ritrovò per aria, stacca dal tronco su cui doveva camminare. La corteccia che doveva sostenerlo cedette e si stacco dal tronco lasciando Tora cadere al suolo, ma grazie alla sua agilità riusci ancora una volta ad evitare di farsi male nella caduta.

Sbagliando si impara. Sorrise da sotto le bende. Per quanto mi riguarda sono dell'idea che la pratica sia, almeno in questo caso, nettamente più utile della teoria. Spiegò nella speranza di mettere luce alle perplessità che leggeva negli occhi del ragazzo. Ad ogni modo, questa volta il quantitativo è stato superiore al necessario. Al contrario della volta precedente hai ottenuto aderenza, però troppa. Hai comunque le nozioni necessarie per incanalare il chakra e dirigerlo dove ti pare, a te interessano le suole dei piedi. Lì devi creare un bello strato dove deve risiedere il corretto quantitativo di Chakra. Non ne esiste una misura uguale per tutti, varia da persona a persona per fattori ad esempio come il peso. Nel prossimo tentativo cerca una via di mezzo per quanto riguarda il quantitativo adatto ad ottenere la giusta aderenza. Dovrebbe essere necessario un minimo di concentrazione per ottenere la giusta media tra le due che hai sfruttato fino ad ora

Queste furono le parole del sensei che cercava di migliorare o almeno correggere gli errori commessi.

Ok grazie maestro per il consiglio!

Allora, nel primo tentativo la quantità di chakra concentrata nei piedi era poca, ora è stata superiore, devo trovare un giusto accordo tra i due tentativi per riuscire nell'esercizio.

Così dopo aver finito di pensare al suo obbiettivo Tora prese nuovamente le distanza dall'albero e chiuse gli occhi per cercare di concentrarsi al meglio, come per il tentativo precedente sentiva il chakra fluire nel suo corpo, lo sentiva attraversare ogni angolo, ogni vena e muscolo fin quando non l'ho concentro nel suo petto per poi trasportarlo successivamente nei suoi piedi.
Il chakra aumentava di volta il volta e sentiva i suoi piedi sempre più immersi in quell'energia straordinaria. Stavolta però cerco di non esagerare portandosi prima al quantitativo di chakra avuto nel primo tentativo per poi successivamente portarlo nella quantità eccessiva sconsigliata dal sensei.

Ecco questo è la quantità sbagliata devo scendere ma non troppo!

Così Tora cominciò a rilasciare lievemente il chakra dai suoi piede facendo attenzione a non esagerare e a portarsi di nuovo ai risultati del primo tentativo. Il chakra in eccesso fuoriusciva e quando Tora capì che potesse essere il momento giusto partì all'attacco di quell'odiatissimo albero, ormai era una questione di principio, o lui o l'albero.
Arrivato a venti centimetri dall'albero fece un salto in avanti e porto il piede destro verso il tronco dell'albero per appoggiarlo per prima nella speranza che questa volta non solo aumenti il numero dei passi ma che resti attaccato alla corteccia.

Il balzo fu breve ma preciso e con il piede destro intrinseco di chakra Tora fece il primo passo verso la scalata dell'albero, i passi aumentavano e sembrava che il giovane ninja avesse capito il meccanismo che si celava dietro l'esercizio. Ma non fu così infatti arrivato a pochi pass in più del precedente tentativo Tora ricadde per terra svolgendo in aria una capriola per atterrare in piedi, la corteccia si era nuovamente staccata dall'albero, segno che la quantità di chakra usata era maggiore del dovuto.

Ma com'è possibile ho diminuito la quantità di chakra come mi ha chiesto il sensei, cos'ho sbagliato stavolta.

Il maestro vedendo l'ennesimo fallimento del ninja replicò dando dei consigli.

Finché riesci ad atterrare in piedi è tutto tranquillo! Stai procedendo benone, comunque. Ora stai di fronte ad un altro problema, ovvero tenere costante la quantità di Chakra. Poco fa, senza accorgertene, hai ad ogni passo aumentato la quantità di Chakra per poi ritrovarti con una quantità troppa elevata che equivale ad un aderenza troppo elevata... e quella corteccia che si è attaccata alle tue scarpe ne è la prova. Ora riprova, concentra la stessa quantità di Chakra ma stai impegnato con la mente in modo che rimanga sempre la stessa quantità. Ora vai.

Allora è questo il problema, ho involontariamente aumentato la quantità di chakra, tutto chiaro devo solo lavorarci un po' su.

Tora fece tesoro dei consigli del sensei e staccandosi alcuni pezzi di corteccia che aveva incastrati fra le scarpe si allontano dall'albero per fermarsi a pochi metri da esso per poi chiudere gli occhi, il ninja chiudendo gli occhi si concentro sul suo chakra e l'ho invio a suoi piedi nella quantità stabilita nel precedente tentativo, quella quantità era giusta bastava solo saperla mantenere inalterata per tutto lo svolgimento dell'esercizio.
Il chakra era concentrato nei piedi e Tora aprendo gli occhi fissò l'albero difronte, quando fu pronto scatto in avanti ed effettuò un balzo poco distante dal tronco. Come al solito il piede d'appoggio sarebbe stato il destro ma il ninja stavolta sapeva che non doveva commettere il precedente errore e di tenere la mente ben concentrata per racchiudere quella precisa quantità di chakra nei piedi così da non essere ne poca e molta.

I passi aumentarono e con loro la sicurezza che stavolta sarebbe stata quella giusta, un passo dopo l'altro il giovane pittore si portava sempre più in alto rimanendo concentrato sul suo obbiettivo e sulla quantità equa e uniforme da distribuire ai suoi piedi, tale quantità fu allungo studiata dal ninja che dopo vari tentativi sembrava aver capito quale fosse. Il trucco se si poteva chiamare tale era semplice e ingegnoso nello stesso tempo, difatti Tora dopo aver appoggiato il piede destro destro intrinseco di chakra ed essersi assicurato che fosse ben ancorato al tronco procedeva col sinistro, tale piede veniva immerso nel chakra solo dopo il piede destro per poi cambiare l'ordine in base al piede d'appoggio. Quindi il ninja non solo restava concentrato ma per non sbagliare segnò nella sua mente la quantità esatta e la distribuiva a intervalli regolari ai piedi dando la priorità a quello d'appoggiare sul tronco.

Wow, ci sto riuscendo!

Ormai aveva raggiunto un'altezza mai raggiunta prima, aveva superato tutti i suoi tentativi precedenti e sembrava che avesse capito il meccanismo.Tora continuo e si accorse che la gravità non era più un problema, bastava rimanere attaccato alla corteccia e tutto si risolveva.

Ora continua così, arriva sino in cima all'albero e torna giù con cautela, sempre usufruendo del Chakra.

Il sensei lo esortava a continuare la sua corsa e una volta arrivato in cima il ninja doveva scendere dall'albero usando lo stesso metodo. L'avanzata non si arrestava e il giovane pittore continuo passo dopo passo verso la cima. Arrivato alla destinazione prefissatosi Tora diede un lungo sguardo a 360° gradi nell'ambiente circostante, esso era meraviglioso, si potevano scorgere molti altri campi di addestramento molto simili fra loro, infatti la vegetazione era pressochè identica fatta eccezione dalla sorgenti d'acqua che cambiavano da zona in zona in profondità ed estensione.
Dopo aver terminatore di ammirare il panorama il giovane ninja cominciò a scendere, la discesa se pur simile alla salita aveva una peculiarità, difatti se per la salita il ninja doveva irrigidirsi e portarsi con chakra condensato nei piedi in avanti, per la discesa il discorso cambiava perchè la gravità come tale lo spingeva verso il basso e ciò portava a una perdita di equilibrio nel caso in cui Tora non fosse stato particolarmente attento sarebbe caduto per terra. Così preso dal coraggio il ninja cominciò a scendere e pian piano effettuò i primi passi e notò subito che il suo corpo veniva proiettato in avanti, per correggersi Tora si fermo divaricò le braccia e ricominciò la sua camminata verso le radici dell'albero. Passo dopo passo Tora migliorava sia nel controllo che nell'equilibro ma aveva ancora strada da fare difatti tentennava molto e sembrasse tremare dallo sforzo di mantenersi in quella posizione di equilibrio.
Arrivò alla base dell'albero e subito fece i salti di gioia perchè capì che quel piccolo esercizio appena svolto lo fece migliorare anche se di poco.

Grazie maestro per i consigli, se non ci fosse stato lei non so come avrei fatto!

Tora era sceso dall'albero e dopo aver ringraziato il suo sensei credeva che l'addestramento fosse concluso, certo non era ancora un esperto nel controllo del chakra ma almeno la sapeva utilizzare, pratica e tempo avrebbe di certo migliorato tale abilità.
Il maestro dopo aver visto i risultati dell'allievo gli spiegò che il suo addestramento non fosse concluso anzi aveva appena terminato la prima fase, infatti dopo essersi rivolto a Tora con un tono cordiale e gentile lo esortò a seguirlo vicino al lago per passare alla fase due.

[color=red]. Ora stiamo nella fase due dell'addestramento. Il tuo obbiettivo stavolta sarà quello di riuscire a camminare sull'acqua. T'avverto che non sarà cosa uguale a camminare sul legno; i motivi sono ben ovvi. Ora fai un primo tentativo incanalando nelle piante die piedi una grossa quantità di chakra e crea dunque uno spesso strato sulle suole.

La seconda fase dell'allenamento prevedeva di camminare sull'acqua senza profondare all'interno, il giovane ninja non aveva la minima informazione su questo nuovo tipo di allenamento e non sapeva quanto fosse diverso dal camminare sull'albero, certo essendo un liquido il chakra da concentrare dove essere diverso sia come quantità che come forma ma non sapeva bene come fare.
Il giovane ninja sapeva bene la conformazione delle acque che costituivano il lago, esse erano scure e non facevano intuire la profondità di tale sorgente e cosa si potesse celare al suo interno. Ma Tora non si scoraggiò sapendo che questa non era ne la prima ne l'ultima difficoltà che si sarebbe parata davanti al giovane pittore, proprio la sua carriera l'ha avrebbe portato a innumerevoli pericoli e misteri molto più grandi di questo. Così l'apprendista chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi al meglio, sentiva il fluire del suo chakra all'interno del suo corpo e porto una quantità equa per entrambi i piedi, tale quantità era la stessa per svolgere l'esercizio precedente e quindi per salire sull'albero, perchè Tora non conoscendo a fondo l'esercizio sapeva bene che doveva andare a tentativi per riuscirvi e che sbagliando si impara. Così concentrò il chakra nei piedi e si avviò lentamente al lago, stavolta non fece un balzo ne si precipitò in una corsa frenetica, ma appoggiò delicatamente la suola della scarpa all'acqua e cerco di seguire il consiglio del sensei, cioè quello di creare una patina uniforma sotto la suola, e così fece cerco di creare sotto la suola un'altra suola costituita interamente di chakra e successivamente cercare di svolgere i primi passi sopra le acque del lago.