Esame Tora Matsuei & Denki Reitoku

L'esame Genin...

I suoi sforzi erano stati ben ricompensati, era riuscito nel suo intendo quello di possedere un controllo base del suo chakra per poterlo impastare e incanalare nei suoi arti, certo non era diventato già un maestro in quest'arte ma possedeva le basi necessarie per potersi allenare da solo, il suo maestro svolse un eccellente lavoro e grazie ai suoi consigli migliorò.
L'addestramento era concluso e il giovane pittore decise di prendere il cammino verso casa per asciugare i suoi indumenti zuppi di quell'acqua tanto temuta e odiata fino a pochi minuti. Lasciando il campo Tora ringrazio calorosamente il suo sensei e si diresse a casa, li avrebbe trovato la pace e la tranquillità che gli avrebbe permesso di riposare e recuperare le forze perse. Il viaggio di ritorno non si distacco molto da quello svolto all'andata e il giovane apprendista dovette passare per il centro di kiri, tale locazione era sempre affollata e rallentava l'arrivo del ninja a destinazione, lui sapeva ciò e per evitarlo non sfruttò la sua agilità come in precedenza ma le sue nuove conoscenze, il controllo del chakra, voleva provare s'era in grado di arrampicarsi tramite il suo chakra in superfici ben diverse da un tronco e se una superficie diversa comportava un flusso di chakra diverso. Tutto questo l'ho affascinava, la scoperta e il mistero che si celava dietro questo piccolo esercizio che si era inventato per testare le sue qualità. La nuova superficie era ben diversa dal tronco di un'albero, questa volta era un muro di una casa, tale muro era ruvido di color giallastro e perfettamente in linea al progetto di costruzione e come qualsiasi altro muro che si rispetti era ben solito e poco malleabile. Quindi conoscendo le proprietà basi del suo nuovo ostacolo Tora chiuse gli occhi concentrò il suo chakra nel petto e si dirisse con un passo moderato verso il muro, arrivato a poco più di un metro fece un balzo e come sua abitudine appoggiò il piede destro per primo per poi contrapporgli il sinistro, la forma e quantità di chakra era uguale a quella della sua prima fase dell'addestramento il ninja non sapeva se era giusta ma sperava che tale disposizione fosse giusta anche in questo caso.
Il giovane pittore comincio a eseguire i primi passi e arrivato a circa quattro metri da suolo perse parte della sua aderenza col muro.
Cavolo così non va!
Penso tra se e se e grazie al suo istinto ninja aumentò la quantità di chakra nei piedi riacquistando pian piano l'aderenza tanto bramata. Salì sul tetto, esso era alto dal suolo otto metri circa e allungando la vista si potevano intravedere molte zone di Kiri tra cui la casa del pittore.
Eccola!
Li poco distante dal centro del villaggio si erigeva la casa del ninja, così preso atto della direzione da seguire cominciò a saltare tetto dopo tetto per poter arrivare a destinazione, ci vollero pochi minuti e Tora si ritrovò dinanzi al suo cancello, li ad attenderlo vi era un bel bagno caldo e un letto per consentirgli il meritato riposo.così dopo essersi campiato e messo a lavare i propri indumenti si concesse quel meritato bagno, l'acqua calda che riempiva la vasca fece risollevare dalle paure e dalle stanchezze accumulate durante l'addestramento e al suo termine Tora si distese nel suo letto tanto semplice quando essenziale per la vita di una persona, il ninja appoggiatosi sentiva la sua carne sciogliersi e rilassarsi in quel materasso soffice. La mattina seguente Tora si alzò dal letto fece la sua solita colazione con del latte e biscotti e si affacciò fuori per ammirare quella natura che circondava la casa del ninja, rilassandosi e degustando la sua colazione il ninja vide un uccellino avvicinarsi, il volatile era lo stesso che aveva incontrato per l'avvenuta notizia del suo precedente allenamento.
Che succede? Che sia già ora del mio esame?
L'uccellino si avvicino e dal suo becco fece cadere un fogliettino molto esile che conteneva una breve scritta:
Apprendista è desiderato all'ufficio del kage!
Niente saluti o cortesie e dai termini usati faceva intendere che quello fosse un ordine e pure abbastanza immediato. Così Tora prese delle nuove vesti e la sua attrezzatura per dirigersi dal kage. L'imponente struttura era disposta su un area molto ampia e situa nella parte nord del villaggio, il pittore sapeva che gran confusione potesse trovare nelle strade e decise di camminare sui tetti sperando di non far tardi. Arrivato a palazzo vide un ninja, probabilmente un Chunin esortarlo di seguirlo per indicargli la via, entrando nell'ufficio vide il suo kage, era una donna di circa 1,70 m di bell'aspetto che si dimenava tra carte e fogli da firmare e ordini da impartire ai sudditi, ella non diede molto conto al ragazzo, forse perchè ancora era un novizio o per il molto lavoro che stava svolgendo e quindi non lo guardò e con una voce non di certo femminile urlò.
Tu! bravo complimenti sei stato scelto per l'esame genin, sarai con uno di konoha, MI RACCOMANDO NON FARMI FARE BRUTTE FIGURE!
L'ultima frase fu pronunciata con un tono più acuto e grave e fece rizzare le carni del giovane ninja che mai al mondo avrebbe permesso a nessuno di portarlo al fallimento, non solo per soddisfazione personale ma per non rincontrare il suo kage.
Prima di andarsene il ninja ebbe dal Chunin una pergamena con le indicazioni specifiche sul luogo dell'addestramento, il campo era il n°2 e si trovava nella repubblica dei samurai.
Mmmm bene e dove si trova
Fu la domanda che si pose il ninja ma era molto intimorito dal kage per interromperla e chiedere tali informazioni, così uscii dall'ufficio e chiese al chunin dove fosse tale locazione, il ninja di kiri prendendo in mano una cartina geografica indicò un paese colorato in nero, così ritornando a casa si preparò per il viaggio, Tora sapeva che aveva tre giorni per farsi trovare a destinazione e non si voleva far trovare impreparato. Così lasciò il palazzo e andò a casa dove l'ho attendevano i preparativi del viaggio, di certo doveva portare con se alcuni viveri essenziali come l'acqua, tale esigenza fu compensata con una bottiglietta d'acqua che mise nella borsa insieme a un cestino per il pranzo pieno di leccornie da mangiare.
Non c'era tempo da perdere e Tora uscii di fretta e furia per affrontare il viaggio, correndo in modo sconsiderato si ritrovo in men che non si dica al cancello principale del villaggio e varcandolo di dirisse verso ovest e di conseguenza la repubblica dei samurai, non era molto distante dal villaggio ma Tora era pronto con i suoi viveri ad ogni evenienza, per arrivare a destinazione il giovane pittore doveva recarsi nel porto del villaggio e intraprende tale viaggio a bordo di una imbarcazione visto che kiri era un arcipelago e la repubblica dei samurai si trovava in mezzo al villaggio del suono e quello del fulmine.Il porto di Kiri era molto vasto e grande, non era una novità che quello fosse il centro più importante di profitto per i scambi commerciali esteri e si divideva in tre parti: porto militare, turistico e commerciale, Tora doveva entrare nella zone dedicata al militare e consultare la bacheca degli imbarchi, essa conteneva tutta le notizie riguardanti gli imbarchi e sbarchi dei ninja per imbarcazione, così il pittore diede una veloce occhiata e vide che il suo nome compariva nella lista imbarcati nella barca n°4. La barca era molto semplice, era adibita al trasporto di ninja per missioni di rango basso o per piccoli spostamenti e quell'imbarcazione e più che sufficiente per l'esigenze del ninja, salito a bordo trovo solo il capitano già pronto per lasciare il porto, egli era un signore di mezz'età e sembrava non avere nessun grado ninja, difatti il suo indumenti era semplici e non richiamavano i colori o le vesti di Kiri. La barca lasciò il porto e si avventurò verso la sua destinazione, grazie al periodo di pace non vi erano alcun pericolo nei mari,quindi il viaggio durò solo tre giorni.
Sbarcato nella repubblica dei samurai notò che tutto richiamava quei guerrieri valorosi e le loro armature imponenti.
Ciao a dopo!
Fu il saluto che concesse al capobarca ed egli per tutta risposta alzo la mano destra. Come ogni campo addestramenti che si rispetti si trovava appena fuori il villaggio così da non causare danni rilevanti alle abitazioni circostanti, il campo era di semplice manifattura, non vi era nessun edificio o costruzione intorno solo alberi con una distesa prateria come terreno, L'orario era esatto, il giorno pure attendeva solo l'arrivo del suo sensei e dell'altro candidato.

Era giorno già da un po' e Tora era lì da solo ad aspettare che qualcuno arrivasse, per ingannare l'attesa il giovane si sedette su una roccia poco distante da lui e impugnando il suo pennello comincio a delineare delle forme astratte su una tela che aveva con se, tali linee rispecchiavano il suo umore pieno di gioia e di speranza, solo un occhio critico potrebbe cogliere tali sfumature nell'arte del ninja per gli altri sarebbero solo scarabocchi senza alcun significato. Non passò molto tempo dall'esecuzione dell'opera di Tora che si presento un'altra figura nuova agli occhi del ninja di Kiri.
ciao, e tu chi saresti?
Furono le parole della figura appena entrata nel campo addestramenti, tale figura era un giovane ninja dell'età non molto diversa di quella di Tora.
Ciao, io sono Tora apprendista di Kiri, credo tu sia qui per l'esame Genin
Tora era sicuro che il ragazzo non era il suo maestro da un dettaglio, non aveva il coprifronte e questo stava a indicare che il giovane ninja era anch'egli un apprendista. Così dopo essersi presentato ripose la tela e il pennello si alzò e allungo la mano destra come usanza dopo una nuova amicizia. D'un tratto spuntò un'altra figura vicino ai due ninja, per la sua velocità Tora non riusci a distinguere l'individuo che subito prese la parola senza pochi indugi.
Lui è il tuo compagno d'esame. Buongiorno ad entrambi. Io sono Kisuke Momochi, Shinobi di Kirigakure no Sato!E quest'oggi vi farò da esaminatore.
La voce era inconfondibile, era quella del suo maestro, quello che fin pochi giorni addietro gli insegno il controllo del chakra con ottimi risultati.
Piacere di rivederla sensei!
Disse con un tono allegro e pacato il pittore rallegrandosi per aver rivisto il suo sensei, certo si aspettava certamente di rivederlo ma non così presto ne di nuovo per un'altro esame. Il maestro senza molto giri di parole consegnò ai due esaminanti una confezione a testa di armi, essa conteneva dieci shuriken e kunai e cinque cartebomba.
Mi raccomando, questi sono solo un prestito, quelli che vi rimangono me li dovete restituire quindi vedete di non risparmiarvi per nulla al mondo
Con questa frase esortava agli aspiranti Genin di usare tali armi per raggiungere il loro obbiettivo, ma in che modo, di sicuro non poteva ripetersi l'esercizio svolto in precedenza e non sarebbe stato nemmeno una cosa del genere visto la dotazione assunta dai ragazzi in vista dell'esame.
Che sia un combattimento fra i due aspiranti?
Sarebbe stato pronto Tora a lottare contro quel ragazzo che se pur non gli fece niente di male poteva essere il suo test per avanzare nella carriera ninja, ma per sfortuna di entrambi i partecipanti fu smentito.
E questi invece.Saranno le vostre prede!Volete la promozione a Genin?! Allora di conseguenza volete anche questi campanelli che sono il vostro lasciapassare per ottenere il coprifronte! Per averli potete fare quello che volete, tutto, dico davvero, non trattenevi anche perché se sarà necessario io non lo farò. E si inizia da adesso!

I due non dovevano lottare tra loro per la promozione ma collaborare per rubare i campanellini mostrati dal sensei, i campanellini erano quelli usati per il bestiame per far si che al loro movimento producessero un suono così da poterli individuare anche da lunghe distanze, e questa caratteristica poteva giovare ai due riuscendo magari a poter sentire i movimenti del sensei prima che colpiscano i due mal capitati. Ma questa era solo un ipotesi difatti il divario tra gli allievi e il maestro era enorme e sicuramente il giochetto del campanellino sarebbe servito a poco. Non c'era nient'altro da fare si dovevano prendere i due campanellini rischiando di farsi male sotto i colpi poderosi del maestro, così Tora prese l'armamentario e lancio un sguardo di intesa col compagno per po lanciarsi alla carica del sensei che nel frattempo di era allontanato dai due per diversi metri, le tecniche conosciute da Tora erano niente a confronto di quelle del sensei ma qualcosa di doveva pur fare così correndo verso il nemico il pittore compose i sigilli per la sua prima tecnica.

Essa era la tecnica della clonazione, tale tecnica moltiplicava le sembianze del ninja per un numero definito di copie, il numero di tali copie era due ma se da una parte Tora poteva sperare di disorientare il suo avversario dall'altra sapeva i limiti di questa tecnica, come l'incapacità di attaccare e la consistenza olografica delle stesse. Così giunto a quattro metri dal sensei cominciò a mischiarsi con le copie con un movimento veloce e disordinato per far si che il sensei non riconoscesse l'originale per poi mettere la mano sul taschino delle armi, tale movimento fu emulato pure dalle copia e quando fu a un metro circa le mise dinanzi a lui per poi dissolverle in un sol colpo. Le due copie dissolte generarono due nuvolette bianche che si contrapposero tra Tora e il sensei, tali nuvolette erano l'ideale per far si che il campo visivo del maestro sia limitato o almeno non riesca a percepire da dove partisse l'attacco. Tora usci la mano destra dal taschino e con essa anche tre kunai che li lancio al suo avversario, essi erano diretti uno al cuore, uno allo stomaco e uno alla cintura verso i campanellini per poi spiccare un balzo in alto sopra il sensei per lanciare quattro shuriken indirizzati uno alla testa e uno alla gola, l'ultimo invece era indirizzato alla cintura ma con l'ausilio di un'altra tecnica che permetteva di nascondere un'altro shuriken sotto al primo con la speranza che se avesse parato il primo il secondo fosse andato in porto.

Il pittore cerco di non portarsi propriamente sopra la testa del sensei ma ad un angolo di circa venti gradi considerando il sensei come asse di riferimento. Il giovane pittore sperava di colpire il sensei nei suoi punti vitali o almeno di tagliare quel lieve filo che legava i campanellini alla cintura del sensei cosi da poterli raccogliere.

Il giovane pittore era partito all'attacco, il suo intendo era quello di ferirlo e al col tempo fargli cadere quei due campanellini attaccati alla cintura del sensei, la strategia attuata dal ninja seppur ingegnosa non si rivelò molto utile ai suoi fini, infatti il maestro vedendo le copie scomparire in una nuvoletta di fumo concentrò il suo chakra nella bocca e prima che gli shuriken e i kunai lo potessero toccare lo getto fuori sotto forma di onda d'urto, tale onda d'urto fu generata dalla sua voce che fu propagata e amplificata grazie all'utilizzo del chakra. Il suo compagno di avventure non era rimasto li a guardare e utilizzò anch'egli le nuvolette di fumo per entrare con un calcio teso molto alto tentando di colpire il nemico ma egli vedendo il calcio partire utilizzo i suoi riflessi molto ben sviluppati e schivò abilmente il colpo. Tora dall'alto ammiro tutto la scena e nell'istante in cui il sensei si era sbarazzato del ninjutsu di Denki impasto il chakra nella bocca, questo chakra non era un tipo di chakra normale ma un chakra elementale che grazie all'uso di alcuni sigilli produsse un proiettile di fango.

Il proiettile era indirizzato sulla faccia del sensei in modo di offuscargli la vista per qualche secondo così da poter semplificare la cattura dei campanellini. Il tempo di azione di tale tecnica fu molto preciso, difatti Tora cercò di prendere di sorpresa il sensei coordinandosi nel punto esatto in cui egli schivo il colpo del compagno.
Lanciando il proiettile Tora tocco il suolo e si allontanò circa cinque metri per poi prendere due bombecarta e attaccarli ai manici di due kunai, i kunai furono poi presi in mano dal ninja in attesa di essere lanciati.

Gli alberi e la vegetazione nascosero molto bene il ninja di kiri che in mezzo a quella natura incontaminata lo rendeva poco visibile agli occhi altrui, ma non invisibile. Denki capì che il suo compagno scomparve con la tecnica utilizzata precedentemente del sensei e grazie all'ausilio di essa si era andato a nascondere, il piano era in atto e il pittore aveva svolto la prima parte senza alcuna difficoltà e senza che il maestro percepisse la sua presenza. Il compagno di Konoha adesso doveva attuare la sua parte di piano, essa prevedeva di richiamare l'attenzione del sensei verso di lui dando la possibilità a Tora di colpirlo alle spalle per prendere i dannati campanellini.
Tora!! se mi senti devi sapere che tu dovrai colpire il maestro alle spalle quando sarà impegnato con me, ma aspetta un pò di secondi perchè prima devo assicurarmi che abbia tutta la sua attenzione su di me!!!
La frase fu emessa da Denki urlando e l'eco riempi tutto l'ambiente circostante, al propagarsi dell'eco la faccia di Tora diveniva sempre più nera, si era infastidito, il compagno non aveva capito il suo stesso piano, se da una parte poteva sembrare un diversivo per distogliere l'attenzione del sensei dall'altra fece intuire subito le proprie intenzioni.
Ma che cosa sta facendo, cioè prima mi dice di stare nascosto e di prendere il sensei alla sprovvista e poi rivela il piano, che fine ha fatto lo shuriken?
Lo shuriken oltre a essere un'arma bianca essenziale per i ninja di tutto il mondo era il segnale che avevano concordato i due compagni per far in modo che le loro azioni fossero combinate, ma Denki se ne dimenticò o aveva escogitato un'altro piano più efficace in poco tempo e non riuscì ad avvisare il compagno d'esame.
L'apprendista di Konoha si precipito verso l'avversario, non usò tecniche ne armi ma si limitò all'uso degli arti sfoggiando le sue abilità corpo a corpo, quando giunse a meno di un metro dal sensei gli sferrò un pugno e torcendosi il busto gli diede anche un calcio, non si limitò solo a questo e dopo essersi distanziati sferrò anche un pugno e una ginocchiata direzionati rispettivamente sul volto e sullo stomaco. Come c'era da aspettarsi gli attacchi fallirono ma non per colpa di Denki ma per la grande maestria del sensei.
immaginate che questa sia una missione... Se aveste come obbiettivo quello di catturarmi, ora come ora potrei fuggire tranquillamente perché voi me ne avete dato l'opportunità. Li rimproverò entrambi. Se avete un obbiettivo da cacciare non dovere farlo fuggire, se avete necessità di fuga non dovete farvi mettere all'angolo. È ovvio, mi direte voi, pure scontato, eppure non sono in molti che sembrano riuscirci. Tu, Denki, ad esempio mi sei venuto ad attaccare ma i campanellini? Non gli hai nemmeno dedicato attenzione... eppure sono loro il vostro obbiettivo!
Oramai i due apprendisti erano in balia del loro sensei, successivamente agli attacchi di Denki il maestro rimproverò i due giovani ninja ricordandogli che il loro obbiettivo non era farlo fuori ma rubargli i campanellini che aveva attaccati nella cintura.
Tora non rimase li allungo, non poteva permettersi di fallire e le continue provocazioni del sensei lo convinsero ad attaccare nuovamente, così dopo aver impastato il chakra nelle mani si concentrò e lo mutò nell'elemento Doton per poter utilizzare:

Tale tecnica fu usata precedentemente dal ninja di Kiri per scampare dagli attacchi avversari ora l'avrebbe usata per tendere un imboscata,così ripose i kunai con le cartebomba e si dirisse alle spalle del sensei, appena fuoriuscito da sotto terra lanciò 5 shuriken verso la cintura ed esattamente nel punto esatto dove vi erano posizionati i campanellini con la speranza di farli cadere per poi raccoglierli. Tora sperava inoltre di ferire il maestro con gli shuriken e di una collaborazione fulmineo del compagno.