Supaku Handoru vs Murasame Uchiha.

Supaku era immerso nella meditazione. Galleggiava nel vuoto della sua mente, fluttuando nell'assenza e nel tutto, perso dentro se stesso e l'infinito che era racchiuso nella sua mente. Tutta la tensione e lo stress del viaggio si erano sciolti dai suoi muscoli, scivolando via dalle sue estremità raccolte sulla pietra dura e liscia della katana scolpita sotto di lui. Il ragazzo percepiva ogni cosa intorno a lui, dal cinguettio degli uccelli allo scroscio dell'acqua corrente ma nella sua mente ogni rumore era amplificato, esteso fino al massimo, portato all'estremo in una cacofonia di suoni che si annullavano l'un l'altro fino a quando lui non sentiva altro che il silenzio dentro di sé. Supaku sentì l'aria scompigliargli i capelli, agitando le ciocche bianche sulla sua fronte e alle sue spalle, sentì il kimono sbattere un po' sotto la pressione del vento che lui tanto amava. Prese un profondo respiro. Era tutto così pacifico.
Un rumore interruppe ogni cosa. Un rumore estraneo alla pace della natura e dei suoi sensi. Un passo, l'agitarsi dell'acqua, lo sbattere di lame l'una contro l'altra. Qualcuno stava combattendo. Erano suoni fiebili, lontani, ma nonostante tutto, la sua mente allenata a riconoscerli li aveva subito compresi e identificati. Fu tentato di aprire gli occhi e guardarsi intorno, ma erano troppo lontani per esser una vera minaccia, quindi poteva anche lasciare perdere. Poi però i rumori si fecero più vicini e alla fine il suono di passi sulla roccia liscia del ponte davanti a lui echeggiò chiaro, insieme alle parole del suo proprietario. Aprì gli occhi.
Ehilà, sei un ninja di Suna? chiese una voce cordiale che apparteneva ad un ragazzo, in qualche modo familiare per Supaku. Altezza media, più o meno la sua, capelli bianchi e occhi azzurri, esattamente come i suoi. Beh, non proprio il ragazzo portava i capelli corti e sollevati sulla testa, mentre Supaku lunghi e cadenti in una massa spinosa. Supaku non rispose, limitandosi a ricambiare lo sguardo. Scusa se ti disturbo, sono un ninja di Konoha, mi stavo allenando e vedendoti qui mi chiedevo se ti volessi prestare ad aiutarmi. Uno scontro amichevole. Certo, se non ti va per me è indifferente ma in tal caso di chiederei cortesemente di andartene. continuò il ragazzo alzando la voce, come se avesse pensato che Supaku non lo aveva sentito la prima volta. Fu allora che il Suniano aprì bocca.
Piacere di conoscerti, ninja di Konoha, sono Supaku Handoru, shinobi di Sunagakure no Sato, come hai potuto vedere dal mio coprifonte...vorresti allenarmi con me? chiese l'albino con sguardo fermo e impassibile. Supaku vagliò per un nanosecondo l'ipotesi che quella potesse essere una trappola ordita da un possibile mukenin o una persona malintenzionata. La scartò riflettendo che in ogni caso, un mukenin non avrebbe potuto volere nulla da lui. Al massimo i suoi soldi e in ogni caso, anche se si fosse rifiutato, un mukenin avrebbe comunque iniziato uno scontro. Tutti questi pensieri inutili...se oggi è il mio giorno sarà come deve essere...e so già che fremo dalla voglia di combattere...Di Konoha ho conosciuto sempre troppo poco...voglio vedere cosa sa fare questo qui...
Si alzò in piedi sciogliendo i muscoli delle gambe dalla posizione del loto e facendo scrocchiare il collo leggermente prima a destra e poi a sinistra, prima di lasciarsi cadere in avanti. Atterrò con grazia sul pavimento levigato ed inciso del ponte. Bene allora, un combattimento era proprio quello che aspettavo in questa giornata di sole... disse il ragazzo mostrando un leggero sorriso all'angolo della bocca e mettendosi in posizione di combattimento.
Non sapeva se era una mossa saggia lasciare l'iniziativa al nuovo arrivato, che tra l'altro non aveva neanche visto muoversi o combattere prima. Con chi stava combattendo poi? Magari qui intorno c'è un suo amico?....Non penso...altrimenti non avrebbe chiesto a me...o è una trappola davvero oppure si stava allenando con...se stesso, ma certo...un clone... I suoi pensieri erano partiti e ormai sarebbe diventato difficile fermarli. In ogni caso non mi ha detto il suo grado, ma io non gli ho detto il mio...anche se sarà evidente dalle prime mosse la sua abilità...ormai gli ho lasciato l'iniziativa, perché mi sembrava cortese visto che è stato lui a chiedere...però lo svantaggio potrebbe essere un vantaggio potendo capire un pò di più sul suo stile da come mi attacherà...ah, vedremo...

Esattamente, un allenamento diciamo. Comunque piacere Supaku, io sono Murasame Uchiha. disse il ragazzo dai capelli bianchi. Supaku inizialmente non fece molto caso al nome del ragazzo, e quindi continuò a parlare, solo dopo che aveva invitato Murasame ad attaccare la sua mente realizzò quello che era stato detto davvero. Uchiha eh? pensò il ragazzo in un lampo di curiosità che improvvisamente si risvegliava. Per la prima volta vedrò quello che davvero sono capaci di fare...dopo tutto sto cianciare almeno un pò di fatti... Aveva conosciuto un altro paio di Uchiha, Risa e Keizo, e il ragazzo era rimasto stupito come Murasame si differenziasse dai propri "consanguinei" al pari di una mosca bianca. Keizo e Risa infatti avevano entrambi i capelli e occhi neri, o molto scuri mentre Murasame aveva occhi e capelli chiari. Supaku scartò quel pensiero perché in quel momento il suo nuovo avversario aveva composto un sigillo e questo aveva improvvisamente richiamato la sua attenzione. Due copie identiche del ninja della Foglia comparvero accanto a lui, dichiarando, di fatto, l'inizio dello scontro.
Supaku indietreggiò con uno scatto di qualche metro, mettendo tra lui e il suo avversario, invece dei sei metri iniziali, altri due metri. Poi compose a sua volta un sigillo, facendo comparire al suo fianco un Karatsu Bunshin.

Non gli lascerò il vantaggio numerico...almeno non un vantaggio così netto. Supaku si aspettava uno scontro in corpo a corpo, ma Murasame optò per una serie di attacchi dalla distanza. Infatti uno degli shinobi si lanciò in avanti, lanciando un kunai, un altro saltò in aria cominciando a comporre dei sigilli mentre un altro ancora lanciò uno shuriken verso di lui.
Destra. disse l'originale al clone, dandogli il chiaro segnare di occuparsi del Konohaniano armato di Kunai. Supaku nel frattempo osservava il secondo comporre dei rapidi sigilli e sparare della mano un fascio di luce azzurra. Raiton... pensò Supaku con una punta di soddisfazione, visto che era la prima volta che affrontava un ninja con quell'elemento. Certo c'era anche stato Takezo, ma lui non contava perché quando lo aveva affrontato era stato un misero genin. Supaku compose rapidamente due sigilli prima di caricare nel palmo della mano una sfera d'aria e scaricarla contro il getto elettrico che ormai era arrivato quasi ad un metro da lui.

Senza essersene accorto il Kunai di Murasame era stato colpito da uno shuriken del suo clone esplodendo a circa un metro e mezzo da lui in una nuvola bianca, ma il Karatsu non si era fermato e aveva lanciato un altro shuriken contro la stella d'acciaio lanciata dal terzo Murasame, per proteggere l'originale impegnato nei sigilli. Lo shuriken schizzò via colpito dall'altro, ma a quanto pare non era bastato perchè l'originale, finiti i sigilli, vide una figura nera schizzare verso di lui con la coda dell'occhio. Cercò di anteporre l'avambraccio alla stella d'acciaio ma fu un parte troppo tardi e non riuscì a posizionarsi bene in modo che i rinforzi che aveva su di esso lo fermassero. La stella infatti di conficcò pochi centimetri dopo il rinforzo sull'avambraccio, mordendo in profondità la carne e lasciandogli sfuggire un dolore. Supaku ringhiò, colpito dalla strategia dell'avversario che aveva nascosto uno shuriken nell'ombra dell'altro. Molto probabilmente sia il kunai che il Jutsu erano solo una distrazione per questo colpo...maledetto... pensò Supaku mentre estraeva la stella d'acciaio con un sussulto. La ferita per fortuna non aveva colpito una zona pericolosa e il ragazzo constatò come il muovere la mano non gli provocava un dolore eccessivo.
Vai. disse al clone che schizzò in avanti, estraendo dalla sacca cinque shuriken per mano. Le stelle d'acciaio volarono contro i due Mursame alla sinistra, cinque a testa. I proiettili erano posizionati in modo approssimativo, visto che un lancio con una mano sola era rapido ma non preciso come avrebbe voluto. Poi il clone ingaggiò un corpo a corpo contro il Mursame che aveva lanciato il kunai esplosivo, estraendo la katana con un sibilo e menando un fendente orizzontale da destra a sinistra.
In ogni caso Supaku confidava in una distrazione perché, mentre il clone era all'attacco, lui indietreggiò fino ad arrivare dietro all'arco del ponte su cui si era risposato e poi schizzò di lato, verso il bordo sinistro. La colonna dal diametro di due metri lo nascose per il tempo sufficiente da comporre un altro sigillo e creare un Karatsu che lo avrebbe sostituito mentre lui usava un altro jutsu per scivolare sotto al terreno e andare verso il lato destro del ponte.

Il karatsu continuò la sua corsa sulla parete verticale sinistra del ponte, correndo rapidamente per circa dieci metri prima di riapparire sul fianco sinistro dei due Murasame, il terzo, quello ingaggiato dal primo karatsu lo avrebbero ignorato. Il nuovo clone lanciò un fendente di chakra verso quello più vicino a lui. Allo stesso tempo l'originale correva sul fianco destro della parete verticale del muro prima di spuntare anche lui a dieci metri sulla cima del ponte e attaccare allo stesso modo del clone, stavolta con un cono d'aria i cui sigilli erano stati composti durante la corsa.

Il cono era sufficientemente lungo da poter colpire entrambi i due ninja, visto che erano uno a fianco all'altro e Supaku sperava nell'effetto sorpresa di un duplice attacco da due fianchi opposti per spiazzare il ninja.

Merda... pensò Supaku mentre espelleva dalle labbra il Jutsu Fuuton, soffiando contro Murasame e il suo clone. A quanto sembrava il ninja della foglia era già nel bel mezzo di un salto quando lui era comparso insieme al suo clone ai due fianchi del muro. Come cavolo....doveva sapere che stavamo arrivando....ma come... Supaku non si chiese il perché, infatti, l'altro Murasame era stato più lento e si era dissolto in una nuvola elettrica sotto il suo vento, mentre l'originale si era salvato con quella maledetta piroetta. Supaku atterrò sul muro rialzato al bordo del ponte il tempo sufficiente per buttarsi di nuovo di sotto quando dalle labbra dell'Uchiha uscirono fuori due dragoni di fuoco che, rombando la loro forza distruttiva, schizzarono verso di lui e il suo clone. Supaku sentì il calore delle fiamme avvampare contro il suo braccio destro, l'unico investito dalle fiamme, mentre lui si gettava oltre il bordo, precipitando verso il fiume parecchi metri sotto di lui. Nell'aria si era sparsa odore di bruciato e il suo parabraccia era annerito dalle fiamme. Strinse i denti, estrasse un kunai a cui aveva legato del filo metallico e lo lanciò con forza verso il muro al suo fianco. Il kunai si conficcò tra due lastre di pietra, dandogli appoggio sufficiente per tendere il filo e atterrare sulla parete con il controllo del chakra. Subito dopo il pugnale scivolò fuori dalla fessura tornandogli in mano e da lì nella sua sacca.

Il ninja dai capelli bianchi si prese qualche secondo per riprendere fiato, sia per lo sforzo di chakra fatto fino a quel momento sia per il susseguirsi di azioni repentine che erano avvenute in quei pochi secondi. Sapeva però di non poter perdere un momento così prezioso come quello, quindi si fece forza e prese un bel respiro componendo un sigillo ed evocando accanto a sè un Karatsu e subito dopo scivolando nella roccia per passare sul lato opposto del ponte.

Riemerso dal suolo, chiuse gli occhi per un paio di secondi, ripassando nella propria mente tutto quello che era successo. Aveva visto, nel momento in cui era apparso, Murasame spiccare un salto in aria, il clone seguirlo come rallentato, con la coda dell'occhio poco più avanti, là dove si doveva trovare il suo altro karatsu bunshin, cerano un paio di piume nere e una zona annerita, come bruciata. Dovevano essere due bunshin fatti di fulmine...il mio karatsu deve aver colpito il clone ma l'esplosione raiton deve aver dissolto anche lui.....maledizione... Dubitava che l'altro Karatsu avesse fatto una fine migliore. Se il suo braccio era ridotto in quello stato e lui aveva reagito quasi istintivamente, al clone sarebbe bastata anche una fiamma vagante per dissolversi. Sapeva che stavo arrivando da entrambi i lati? Impossibile...ma allora perché saltare? Se avesse sospettato un attacco da destra, si sarebbe semplicemente girato verso quella direzione per poi da lì saltare lateralmente....quindi doveva per forza intuire un attacco da entrambe le parti...ma come? Un Jutsu? Non sarebbe la prima volta.... ma doveva avere più certezza.
Forse proprio grazie alla sua mossa preventiva di scivolare sull'altro lato del ponte e mandare avanti il karatsu, avrebbe potuto averne la conferma. Mursame si era infatti rivelato un avversario decisamente ostico, anzi, molto più che ostico.
La sua rapidità nei sigilli, quando aveva sputato quei due draghi di fiamme contro lui e il suo clone. L'abilità di controbattere le sue strategie con rapidità ed efficienza. Non sarebbe stato facile affrontarlo, no, decisamente avrebbe dovuto sudare stavolta. Aspettiamo una mossa da parte del mio clone...forse mi farà riprendere un pò di fiato mentre rifletto su una strategia... pensò il ragazzo salendo rapidamente fino ad arrivare ad appostarsi sempre sulla parete del ponte a circa due metri dalla ringhiera.

Il Karastu iniziò la corsa su per il lato del ponte, era scivolato per parecchi metri verso il basso, quindi ci mise qualche secondo prima di raggiungere la cima. Superò la soglia del ponte con un salto. Cinque shuriken per mano che puntavano subito diritti al loro avversario come una pioggia di metallo. Il ninja della foglia aveva già dimostrato la propria capacità nel saper contrastare i colpi con precisione ed efficienza e sarebbe stato difficile per lui prenderlo di sorpresa con quell'attacco, ma tanto valeva provare e darsi un pò di copertura. L'originale rimase a pochi metri dal bordo, intento ad ascoltare lo scontro da una posizione "sicura", pronto a colpire al momento opportuno.
Il karatsu atterrò sul bordo del ponte, iniziando a parlare, così da capire quale sarebbe stata la prossima mossa del loro avversario.
Mi hai davvero stupito Uchiha...non pensavo sarebbe stato così difficile affrontarti...dimmi, quale è il tuo grado? Non sei un semplice chuunin non è vero? Ti muovi e agisci con troppa esperienza e rapidità per essere un chuunin.... Parlava il clone prendendo tempo per l'originale per pensare alla prossima mossa e prendere un pò di fiato. Devo ammettere che ti stai rivelando un osso decisamente duro da affrontare...non pensavo sarebbe stato così difficile...Ma del resto voi Konohaniani vi siete sempre rivelati molto capaci...almeno quelli che ho affrontato io...

Murasame gli rivelò, come aveva giustamente ipotizzato, che non era un semplice chuunin, il grado centrale tra i ninja e a cui appartenevano circa l'ottanta per cento degli shinobi. Era uno Sp. Jounin e questo già complicava le cose. Di ninja pari al grado di Murasame, Supaku aveva affrontato già ninja di simile grado, alcuni erano forti, altri molto forti come nel caso di Kisuke Momochi, anche se in quel caso, beh...Kisuke era Kisuke. Giusto per rendere l'idea della sua forza, neanche con un altro chuunin al fianco era riuscito a dargli un pò di filo da torcere.
Ma dopotutto tu sei semplicemente un clone, giusto? Non vedo perché sprecare certi colpi con un semplice clone, quindi direi di passare al contrattacco. a quelle parole Supaku spalancò gli occhi, leggermente sorpreso dall'intuizione fortunata, o forse no, dell'Uchiha.
Ma porca... pensò un attimo prima di sentire la voce di Murasame che diceva "Trovalo" a qualcuno. Supaku era nascosto dietro un muro e non aveva idea del fatto che il ninja della foglia avesse creato un clone. Conferma che gli giunse dal Karatsu Bunshin che, attivata la radiolina sulla frequenza già impostata, la dodici, come era abitudine per Supaku ormai da tempo. La voce del clone gli giunse forte e chiara all'orecchio. Ormai era inutile nascondere il fatto che fosse una copia, sopratutto dopo che Murasame aveva brillantemente scoperto il suo trucco. Sono due, uno sta usando un qualche Jutsu percettivo con i palmi uniti...l'altro...l'altro sta manipolando dei fottuti capelli, come Galatea...cazz.. Supaku non si era fermato ad ascoltare tutto il resoconto, rimanendo bellamente immobile e appostato come un ragno sulla parete in attesa di essere schiacciato. Ormai si era un pò stufato di tutto quel gioco ad acchiappino. Prima ancora che il clone cominciasse a parlare, proprio pochi nanosecondi dopo che Murasame aveva detto "Trovalo"; saltò in alto, componendo rapidamente un paio di sigilli e soffiando verso il basso in modo da innalzarsi verso il cielo.

Cominciò a soffiare verso il basso, sollevando il suo corpo e procedendo di schiena verso le nuvole, quando pochi attimi dopo, la parete su cui si era posato prima, si sfasciava in una esplosione di calcinacci, prima spaccata da uno spuntone di capelli bianchi e poi avvolta da un'altra marea dei medesimi. Il ragazzo era troppo impegnato a guardare la scena per accorgersi delle piccole scosse elettriche che si propagavano sul manto chiomato. Per la miseria... pensò lo shinobi mentre si innalzava di circa dieci metri sopra il livello del ponte. Come aveva detto il clone che ormai era morto gloriosamente, a quanto pare infilzato da quattro spuntoni bianchi, c'erano due Murasame lì sotto, uno con le mani giunte, palmo contro palmo, e l'altro con le mani unite e con i capelli estesi come una marea a cui era stata data vita propria. Adesso però tocca a me! pensò il ragazzo smettendo di soffiare per prendere di nuovo fiato.
In quel breve attimo in cui l'inerzia della spinta del Jutsu mancava e la gravità cominciava a riappropriarsi di sè, il ragazzo compose una rapida serie di sigilli prima di inspirare con forza, immettendo il chakra nei polmoni, dilatandoli oltre il limite e inarcando la schiena quasi fino allo stremo per accogliere più aria possibile. Un attimo dopo rilasciava dalle sue labbra una sfera d'aria delle dimensioni settantacinque centimetri che divorò rapidamente la distanza tra lui e i due Murasame là sotto, ingrandendosi ad ogni passo sempre di più. Quando arrivò verso l'impatto con il suolo, aveva raggiunto circa i sette metri di diametro.

Una volta completato il Jutsu, Supaku lanciò un kunai munito di filo metallico verso la roccia alle sua spalle, l'arma si conficcò con la forza sufficiente per dargli una spinta verso il terreno e portarsi fuori dalla distruzione del suo Jutsu.

Lo shinobi atterrò sulla pietra, rotolando un poco, nel tentativo di attutire il colpo prima di rimettersi in piedi e osservare l'operato del suo Jutsu. Era a dieci metri dai due Murasame, quindi circa due dall'impatto. L'aria intorno a lui soffiava con forza, manifestando la sua potenza, mentre le ringhiere di pietra scolpita del ponte, si crepavano e schizzavano via, precipitando verso il fiume sotto di loro.

Uhmm pensò il ragazzo osservando come il suo Jutsu Fuuton fosse stato facilmente contrastato da quello Katon di Murasame. Doveva prevederlo, certo, era logico. Ormai aveva compreso a pieno le capacità del ninja che aveva davanti. Ninjtusu...decisamente... pensò il ragazzo mentre indietreggiava rapidamente grazie all'ausilio del filo metallico. Atterrò con agilità e grazia, appoggiando una mano a terra per frenarsi dalla caduta. Mentre la roccia liscia scivolava sotto i suoi polpastrelli, la mente era ancora intenta a rielaborare il tutto, a concentrarsi sul dettaglio importante che fino a quel momento sembrava aver tralasciato. Katon e Raiton...maledetto, un elemento sotto e uno sopra...odio il Katon...niente corpo a corpo, Kage Bunshin e via di Ninjutsu...non posso batterlo in questo modo...ma è vero che, nello scontro diretto potrei rimetterci, anche se ormai penso che il pericolo di vederlo compiere azioni prodigiose in corpo a corpo sia fuori dalla portata... il ragazzo con un modo di irritazione nella sua testa.
Scattò in piedi schizzando in avanti verso il suo avversario. Non aveva più intenzione di stare al suo gioco. Una mano volò alla sua tasca da dove estrasse una pillola del soldato che finì rapidamente tra le sue labbra, mentre ancora la stava masticando, il ragazzo stava coprendo rapidamente i metri tra lui e Murasame e vide questo comporre dei sigilli. Sentì subito la forza delle pillole affluire in lui, era pronto all'attacco. Erano a circa cinque metri l'uno dall'altro, improbabile che sarebbe riuscito a comporre qualche sigillo, ma ci provò lo stesso, in fondo non cambiava molto. Si affrettò nella serie di sigilli prima di soffiare con forza il proprio chakra Fuuton nella speranza di colpire Murasame prima che quello finisse i suoi.

Ma come sempre non aveva considerato la bravura del suo avversario nella composizione dei Ninjutsu. Il drago di fulmini nacque e si infranse altrettanto rapidamente contro il suo soffio di vento, lottando inutilmente per librarsi ma venendo annullato dallo stesso. Nello stesso momento un altro clone appoggiava le mani a terra facendo partire degli scossoni nel terreno, scossoni di un jutsu che Supaku aveva già visto in passato. Cazz... pensò il ragazzo saltando in avanti verso il suo avversario, in ogni mano aveva un kunai, lanciato prontamente ciascuno contro un Murasame diverso.
Doveva sfruttare quel momento di vulnerabilità da cui era uscito apparentemente illeso. Doveva. Compose un singolo sigillo evocando accanto a sé a mezz'aria due cloni di corvi che si gettarono in avanti, cercando di afferrare, ciascuno un Murasame diverso.

Subito dopo Supaku l'orignale rotolava in avanti, oltre i due avversari e si girava dopo aver composto pochi sigilli per lanciare dalle sue labbra una raffica di proiettili d'aria che mirava a portare un colpo che sperava sarebbe stato almeno in qualche modo incisivo nella situazione.

Diresse otto proiettili contro il Murasame alla sua destra, che aveva lanciato il jutsu da terra e i restanti sette contro quello alla sua sinistra che aveva lanciato il dragone di Fulmini. Sperava che i suoi cloni fossero riusciti ad immobilizzarli il tempo sufficiente da permettergli di eseguire il jutsu senza poter contrattaccare con il maledetto Katon. Vediamo se adesso ci riusciamo..

I suoi colpi d'aria andarono a segno e Supaku esultò dentro di sé per essere finalmente riuscito a colpire il proprio avversario. Almeno ci stiamo muovendo da qualche parte. pensò il ragazzo mentre vedeva il ninja di Konoha spinto all'indietro dalla forza del suo vento. Il chuunin si concesse in quel momento un attimo per respirare e riprendere un pò dalla fatica dell'ultimo gesto atletico. Nonostante tutto, gli effetti della pillola erano ancora in lui e si sentiva pieno di energie. Era tempo di agire e di agire subito. Non poteva perdere quel tempo prezioso in cui le sue capacità fisiche erano la massimo a guardare Murasame rialzarsi da terra e iniziare a parlare.
Te la cavi bene eh? Ma vediamo come te la cavi con questo! disse il ninja componendo un paio di sigilli che Supaku vide distintamente e poi scomparire in una nuvola di petali rosa. Supaku sorrise Ho anche io quella tecnica. Afferrò un kunai dalla borsa e si praticò istantaneamente una ferita sulla coscia destra, sufficiente per dissolvere il genjutsu e tornare a vedere il suo avversario. In quello stesso momento Murasame creava un clone che, in ogni caso sarebbe stato visibile agli occhi del chuunin, ma a lui ormai non importava più di tanto. Era il momento di andare in corpo a corpo. Concentrò il chakra sotto i propri piedi, liquefacendo la roccia e scivolando rapidamente alle spalle dei due Murasame.

Il ragazzo scivolò nella roccia proprio mentre quello spruzzava dalle labbra una sostanza che ormai pensava di conoscere molto bene. Invisibile eh? Scommetto che ora userà una cartabomba... pensò Supaku mentre Murasame afferrava un kunai munito di cartabomba proprio in quel momento per lanciarlo verso un punto imprecisato davanti a lui. Il chuunin emerse completamente dalla roccia alle spalle dell'avversario per mirare con un calcio preciso verso la schiena dello stesso e sbalzarlo verso la nube di fuoco che aveva appena creato. Sarebbe stato infatti parecchio difficile per il ninja cogliere la direzione di Supaku visto il terreno completamente piatto, non avrebbe rivelato il passaggio del ninja sotto di esso.

Subito dopo l'attacco a sorpresa, il ragazzo finì la rotazione componendo i bravi sigilli necessari per il Jutsu della Sfera d'Aria, nella speranza che la rotazione del Senpuu la nascondesse il tempo sufficiente per lanciarla. Un attimo dopo soffiava dalle labbra il proiettile che progressivamente andava ad ingrandirsi mirando al petto dell'Uchiha.

Subito dopo aver eseguito la combinazione di attacchi, Supaku eseguiva il sigillo per un Karatsu Bunshin e lo lasciava in cima al ponte mentre lui scattava sul bordo, verso dove aveva visto scomparire il clone di Murasame o forse, l'originale a questo punto, scivolò verso il lato del ponte e sparendo alla vista del primo. Non vedendolo, sospettò che potesse essersi messo proprio sotto di esso e ricorse ad un'altra tattica. Compose i sigilli per un Karatsu e lo lasciò correre verso il bordo estremo del ponte, mentre lui scivolava di nuovo nella roccia attraversando il ponte stesso e comparendo sull'altro lato.

L'obbiettivo era prendere di sorpresa il secondo Murasame, nella speranza che, se fosse stato avvertito in qualche modo o avesse riutilizzato la sua capacità di percepirlo, avrebbe comunque provato a metterlo in difficoltà.
Sia Supaku che il clone comparvero sul bordo del ponte che portava sotto al suo arco nello stesso momento e lanciarono verso l'avversario entrambi cinque shuriken che miravano al corpo del ninja.

Karatsu sul Ponte
Il suo originale lo aveva lasciato là sopra a fronteggiare Murasame, ma a quanto pareva il ninja della foglia non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire il verso Supaku e aveva creato un clone che gli si era lanciato subito addosso. Certo non aveva potuto fare nulla se non pararsi un pò alla buona. Estrasse rapidamente l'omoikarui deviando due shuirken mentre con l'avambraccio destro, quello libero dalla spada, alzava il parabraccia, parandosi dagli altri due che si conficcarono con un suono sordo. Subito dopo caricò il chakra nella sua lama ricambiando il favore che il clone gli aveva appena fatto, e cercando di colpirlo, complice la breve distanza che li separava.


Originale
Accadde tutto molto in fretta. Supaku uscì dalla roccia e lanciò gli shuriken contro il Murasame appostato sotto al ponte. Il fiume sotto di lui sostituì il cielo di posto mentre lui osservava la sua offensiva andare a vuoto. Questo però era già stato affiancato dall'originale e la colonna di capelli bianchi, lo stesso jutsu che aveva usato in passato, aveva protetto il clone dall'attacco combinato delle armi da lancio. Maledizione! pensò il ragazzo stringendo le labbra ma rimanendo sull'attenti. Uno dei dure Murasame si era gettato contro di lui. Solo in quel momento scorse ciò che aveva solo leggermente intravisto precedentemente nello scontro in corpo a corpo con il ninja della foglia. Sharingan... pensò il ragazzo fissando quei terribili occhi rossi con tre virgole nere nell'iride. Si ricordava che Risa ne aveva una sola mentre Murasame ne aveva tre...che ci fosse un qualche nesso logico? Non lo sapeva. O almeno non ebbe il tempo di domandarsi oltre.
Il dolore lo assalì subito. Il paesaggio era improvvisamente cambiato. Supaku si guardò intorno spaesato, il cielo era rosso sangue e nell'aria c'era un tanfo di sangue. Il suo sangue. Abbassò lo sguardo inorridito, scorgendo dei grossi paletti di pietra, simili a chiodi che gli sporgavano da numerose parti del corpo. Aveva voglia di urlare ma il dolore lo paralizzava, provò a muoversi ma ogni movimento gli provocava una stilettata di dolore nei paletti. Sono fottuto... fu l'unico pensiero che attraversò la mente del ninja prima che l'illusione scomparisse lasciandolo tremante e sconvolto. Troppo sconvolto per evitare il drago infuocato che venne lanciato verso di lui. Merda. pensò vedendo la bestia dalle fiamme purpuree avvicinarsi a lui ruggente per travolgerlo. Il ragazzo venne investito dal colpo in pieno mentre il suo corpo adesso veniva investito dal vero dolore, non più qualcosa di immaginario come i paletti, che quegli occhi cremisi avevano lanciato prima contro di lui. Il dolore fu così impressionante che il ragazzo perse il controllo del chakra sotto i propri piedi, precipitando rapidamente verso il fiume sotto di loro.
Supaku gemette sentendosi investito da un fortissimo bruciore sul petto e sul resto del corpo. Contemporaneamente sentì anche gli effetti della pillola del soldato venire meno e la sua quantità di chakra scendere sempre di più, trasmettendogli a tutto il corpo un greve senso di stanchezza. Era prossimo al limite, sapeva che non avrebbe potuto farcela oltre.
Allo stesso tempo sentì l'aria fischiare sotto di lui mentre l'acqua si avvicinava rapidamente alla sua schiena. Il ragazzo fece appena in tempo a girarsi per posizionarsi in un simil tuffo di testa prima di affondare scompostamente nell'acqua. Il tuffo non fu il massimo, e sollevò parecchi spruzzi d'acqua oltre a lasciare al ragazzo un lieve dolore pulsante su schiena e coscia destra. Sprofondò nell'acqua gelida del fiume, sentendo il bruciore al corpo alleviarsi leggermente. Era quasi rinfrancante. Basta, lasciatemi qui a galleggiare. Hai vinto Murasame, non ho intenzione di combattere oltre. pensò una vocina nella sua testa.
Vinto? Sì ha vinto...quei maledetti occhi che sembrano ipnotizzarti e quel genjutsu...sono stati il colpo finale....anche se il Jutsu con il quale è riuscito a percepirmi...anche quello è stato una bella mossa....Era inattaccabile...dannazione...
Facendosi forza il ragazzo nuotò verso la superficie, una mano uscì dall'acqua sollevando spruzzi bianchi e appoggiandosi al pelo di essa grazie al controllo del chakra, il ninja si tirò sù. Gli ci volle poco tempo per sollevarsi e tornare in piedi, grondante, sulla superficie del lago. Sollevò lo sguardo verso il suo avversario. Invero si era rivelato davvero capace e ostico. Beh è un mio superiore se non era forte ci sarebbe stato da preoccuparsi. Supaku pensò per un attimo ad un ultima, patetico tentativo offensivo, ma decise di scartarlo subito perché avrebbe richiesto un quantitativo esagerato di chakra che non pensava di avere in quel momento, oltretutto si sarebbe ritrovato senza energie e ferito. Già una sola cosa era sufficiente.
Penso che non ci sia più bisogno di combattere...io sono troppo sfinito per continuare disse il ragazzo ad alta voce. Nel frattempo rilasciava tutti i suoi cloni con un semplice volontà della mente. Il rumore di corvi gracchianti si levò nell'aria.
Scendi pure, mi voglio congratulare con te per la tua bravura...sei stato davvero un degno avversario Murasame...Uchiha