Supaku Handoru vs Keizo Uchiha

Supaku camminava tranquillo per le folte foreste di Konoha. Erano passato parecchio tempo dall'ultima volta che si avventurava tra quelle chiome senza l'impellenza di una missione da svolgere che lo costringesse ad affrettare il passo, senza permettergli di godere del bel panorama che quell'ambiente offriva. Il chuunin dai capelli bianchi era rilassato e, si era perso un attimo di pausa dal servizio per dedicarsi ad un viaggio di tre giorni all'interno di quell'ambiente. Era, per così dire, un vero e proprio vagabondo, libero di girovagare fra quelle foreste in pace e in tutta tranquillità. Nonostante tutto, era comunque vestito al meglio, gli spiriti non volevano che avesse dovuto affrontare qualche pericolo sprovveduto. Lui era sempre pronto. E poi non si sa mai...magari mi capita di incontrare un ninja girovago come me...potrei sfidarlo ad un duello...è tanto tempo che non mi sgranchisco solo per il gusto di un combattimento. L'ultimo scontro amichevole che aveva avuto era stato con un certo Murasame Uchiha, uno sp.jounin della foglia, un osso duro davvero. Il ragazzo era stato facilmente sconfitto dalla perizia del suo avversario, oltretutto sembrava impossibile riuscire a prenderlo di sorpresa. Un jutsu sensoriale senza dubbio, ma presto o tardi ci arriverò anche io Murasame...non ho intenzione di farmi prendere per i fondelli dai Kiriani ancora una volta... pensò il ragazzo serrando la mano sinistra in un pugno. Decisamente quella era una situazione che andava risolta al più presto. Aveva cominciato a raccogliere dei rotoli in materia, ma ancora nulla gli aveva stuzzicato una idea e ultimamente non aveva avuto la forza per mettercisi di impegno. Chissà forse dopo questo viaggio...mi verrà in mente qualcosa... continuando a divagare nei propri pensieri il ragazzo si accorse di essere arrivato ad un ponte sospeso sopra una cascata. Il ragazzo sbattè gli occhi, aveva già visto uno scenario simile, anche se stavolta l'edificio costruito a ridosso della cascata non era altro che un vecchio rudere distrutto dalle intemperie. Certo era sempre un ottimo posto dove imbastire un pranzo. Il ragazzo flettè le gambe per darsi lo scatto verso la parete di roccia e poi risalirla con passi rapidi fino ad arrivare sul tetto dell'edificio diroccato. In due mosse si calò in uno dei tanti buchi che erano aperti sul tetto e abbatté i resti di una finestra, in modo che entrasse luce sufficienti per godersi lo spettacolo del fiume sotto di lui. L'edificio consisteva in un'unica stanza rettangolare fatta di legno che ormai sembrava sul punto di marcire o comunque non in ottime condizioni. Il ragazzo si sedette, facendo spenzolare le gambe nel baratro sotto di lui e tirò fuori un bento box che aveva comprato la mattina in un villaggio. Ora di pranzo. pensò il ninja dai capelli bianchi prima di tirare fuori le bacchette e cominciare a divorare il gustoso pasto.

Supaku vide il suo fendente di chakra elementale solcare l'aria puntando il volto dell'avversario. Il ragazzo sarebbe rimasto ad osservare l'esito del suo attacco se i suoi occhi non fossero stati attratti da un nuovo particolare apparso sul volto dell'avversario. Uchiha! pensò il ragazzo incrociando gli occhi cremisi del ninja della Foglia. Lo fissavano dal basso dove il suo Jutsu Doton lo aveva intrappolato, erano così profondi e lucenti che sembrava quasi riuscissero a leggerlo dentro. Ha due Tomoe lui...Risa ne aveva una...Murasame tre...sono sempre più convinto che il numero di Tomoe dipenda dalla potenza del ninja....forse anche quest'occhio richiede allenamento e pratica per essere portato al massimo della propria potenza...beh almeno so che è un Uchiha. Quegli occhi cremisi lo fissavano con aria di sfida, lo guardavano freddi e rabbiosi mentre la testa del ragazzo si piegava di lato, scansando il colpo di chakra fuuton con incredibile naturalezza, prima ancora che questo arrivasse. Quasi come se sapesse, come se fosse stato pronto a quel colpo. Allora quello che mi aveva detto Arima era vero...questi Uchiha possono prevedere le mosse... Un'abilità che aveva solo sentito parlare dal giovane Togetsu ma che fino a quel momento non aveva mai visto in azione. Aveva capito da Risa Uchiha che lo sharingan permetteva di vedere il chakra delle persone e da Murasame che era capace di proiettare illusioni tramite il semplice sguardo, adesso aveva la conferma di un'altra straordinaria capacità di questo Doujutsu. Il ragazzo però non aveva tempo di stare ad ammirare quel Kekkei Genkai. Era in combattimento.
Indietreggiò rapidamente davanti all'Uchiha che sollevava una mano al cielo, visibilmente concentrato. L'albino rinfoderò rapidamente la lama sulla schiena, mentre eseguiva una capriola all'indietro. Atterrando giusto in tempo mentre il suo avversario lanciava una fiammata verso di lui. Il ragazzo socchiuse gli occhi, sollevando entrambe le braccia davanti al volto e aspettandosi l'impatto ma il fuoco non giunse mai, era troppo lontano e ormai fuori dal raggio della tecnica. Ma le sorprese non erano finite lì, ormai aveva compreso che l'Uchiha aveva usato il jutsu Katon come diversivo, infatti un attimo dopo un fumogeno rimbalzò verso di lui, inondando l'aria di fumo bianco e lattiginoso. Supaku ringraziò il coprinaso che in quel momento gli schermava le vie respiratorie da quegli effluvi ma la sua mente non poteva permettere al corpo di starsene bellamente lì in mezzo al fumo, preda dell'avversario. Lui vede il mio chakra e quindi sapere dove sono...io no... il ragazzo stava seriamente pensando di utilizzare il suo Jutsu di percezione quando riflettè che era troppo vicino all'avversario e che un eventuale Jutsu lanciato da esso lo avrebbe preso, molto probabilmente, in pieno. In sostanza: doveva togliersi di lì e subito.
L'Uchiha aveva il Katon e un eventuale attacco sarebbe stato rapido e devastante. L'albino fece la prima cosa che gli venne in mente, corse verso la sponda del ponte per lanciarsi di sotto. Sfortunatamente il ninja di Konoha era già entrato in azione e mentre Supaku era a metà del salto, una nuvola di fuoco esplose alle sue spalle, investendolo e scaraventandolo fuori dal ponte, mentre la sua schiena rimaneva ustionata dal colpo. Merda! pensò il ragazzo grugnendo per il dolore mentre la gravità faceva il suo dovere e lui precipitava verso il fiume scrosciante là sotto.
Stringendo i denti dalla rabbia e dalla fatica, il ragazzo afferrò un kunai munito di filo metallico dalla sacca mentre si girava di centottanta gradi, dando le spalle al fiume che arrivava veloce verso di lui. Il kunai venne lanciato in mezzo al fumo, nella direzione in cui il ragazzo aveva più o meno identificato il ponte e il filo metallico si tese. Facendo affidamento sulle proprie capacità acrobatiche, il ninja della sabbia si lasciò cadere in avanti, dandosi slancio con i propri muscoli.

L'acqua scivolò rapidamente sotto di lui mentre con la mano libera ne sfiorava la superficie. Il ragazzo agì di istinto, approfittando del momento in cui era sotto il ponte e quindi non visto dal suo avversario per comporre con una mano un unico sigilli e lasciare là sotto un clone di corvi. Il clone atterrò sull'acqua utilizzando il controllo del chakra rimanendo fermo sotto il ponte e cominciando a correre verso la parete
Lo slancio non era stato sufficiente per permettergli di tornare sul ponte su cui tra l'altro rimanevano ancora dei rimasugli del fumogeno di Keizo, quindi il ragazzo atterrò sulla superficie della cascata, utilizzando il controllo del chakra per rimanere fermo su quella parete verticale così instabile. Il kunai si staccò subito dopo il suo atterraggio, il lancio del ragazzo non era stato così buono e aveva rischiato davvero tanto. Lo riafferrò con precisione, riavvolgendo il filo metallico intorno al braccio con precisione e lasciando il kunai penzolare dal suo polso. La ferita alla schiena gli doleva ma scoprì che non era così tanto dolorosa come pensava, forse poteva sopportarla per il resto dello scontro. Non aveva comunque tempo da perdere, senza pensarci due volte, compose rapidamente dei sigilli. Prima cosa da fare era trovare il suo avversario. Per fare quello c'era un unico modo, ovvero ripulire la zona dal fumogeno che ricopriva quasi tutto il ponte.
Per quello sarebbe bastato solo un pò di vento. Inspirò con violenza e poi soffiò con quanta aria aveva in bocca.

La sfera d'aria spazzò il ponte con violenza liberandolo del fumogeno mentre solcava l'aria davanti al ninja della sabbia allargandosi fino al massimo della sua ampiezza.
Ora a Supaku non resta che osservare pazientemente la reazione del suo avversario mentre cercava di capire come utilizzare il clone nascosto al meglio delle proprie possibilità. La radiolina era sempre accesa su una frequenza stabilita a caso la mattina stessa questo gli dava un canale di comunicazione diretto con il proprio clone che nel frattempo si era portato vicino al bordo del nemico, sempre rimanendo all'ombra del ponte.

L'acqua scivolava tra i suoi piedi, precipitando rapidamente verso il fiume là sotto. Supaku osservò il suo jutsu colpire l'Uchiha e quello rotolare fino a schiantarsi contro un albero. Spero che questo gli abbia insegnato che non sono un tipo con cui scherzare tanto facilmente. pensò soddisfatto Supaku. Ma il momento di gioire non era ancora arrivato. Il ninja della foglia si era alzato prontamente in piedi, pronto per un secondo round. Senza esitare creò un clone che si lanciò sotto il ponte. Merda, ha scoperto il clone... pensò Supaku subito realizzando che era il momento di avvertirlo per prevenire il peggio. Ce ne sono due, ne arriva uno da te! bisbigliò nella radiolina al suo karasu prima di tornare a concentrarsi sulla situazione attuale con l'Uchiha davanti a lui. Questo aveva lanciato una cartabomba al lato della cascata, sulle rocce a circa tre metri da lui in modo che la carta esplosiva non si bagnasse e poi aveva composto dei sigilli. La scelta era ardua: eliminare la cartabomba o contrastare il Jutsu avversario? Ma Supaku aveva già scelto. Ha il Katon, non posso rischiare. Pensò il ragazzo componendo sigilli a sua volta, inspirò e immise una quantità di chakra superiore nei polmoni fino a sentirli bruciare. Poi soffiare il suo fuuton contro il suo avversario. L'olio era già partito ma fortunatamente, la posizione sopra elevata di Supaku gli aveva dato il tempo necessario per rispondere con un Jutsu di pari livello, anche se il ninja della foglia avrebbe notato una piccola sorpresa.

Il Jutsu fuuton di Supaku corse impetuoso, soffiando via l'olio lontano in piccole gocce gialle sul fiume là sotto mentre l'onda di vento di Supaku continuava la sua corsa verso il ninja della Foglia. Subito dopo ci fu il detonare della cartabomba che colpì il ninja della Sabbia con un'onda d'urto sul fianco scaraventandolo di lato e facendogli perdere il controllo del chakra. Il ragazzo cadde in avanti, atterrando sul piccolo casolare di legno sotto di lui che stava attaccato alla cascata. La caduta data dalla spinta dell'esplosione lo vece sbattere con violenza contro il legno marcio del tetto, rompendolo e facendolo precipitare di nuovo verso il basso, atterrano sul pavimento con un botto fragoroso e provocando non pochi scricchiolii. Il ragazzo gemette per la caduta, cercando di rialzarsi. Quella botta l'aveva proprio sentita.
Si rialzò gemente per poi portarsi fuori dalla buco nel tetto che aveva appena fatto con fatica, in modo da osservare la situazione là fuori.

Karasu
Il clone sentì l'avvertimento dell'originale forte e chiaro nella radiolina prima di sollevare lo sguardo e vedere il Konohaniano in cima al ponte mentre un altro correre verso di lui lanciando degli shuriken. Il clone scattò indietro, saltando verso il centro del fiume, alla destra dell'ombra del ponte, quindi in direzione opposta alla cascata. Due shuriken affondavano uno dopo l'altro nell'acqua in una serie di "plop" e gli altri due vennero parati anteponendo rapidamente i parabraccia.
Subito dopo l'uchiha lanciò una palla di fuoco che schizzò in avanti sollevando schizzi di vapore sull'acqua al suo passaggio e il clone ricorse all'unica mossa che aveva a disposizione: lasciò andare il controllo del chakra sotto le piante dei piedi. In un secondo era sprofondato in acqua, la palla di fuoco che procedeva sopra di lui sorpassandolo. Il clone si tirò rapidamente fuori dall'acqua fronteggiando il suo avversario e utilizzando così un jutsu di basso livello allo scopo di distrarlo.

Il genjutsu lo avrebbe dovuto tenere occupato il tempo necessario per il clone di scagliare una serie di shuriken contro di lui. Due al petto, uno per stinco e uno in una parabola che avrebbe dovuto colpirlo più o meno in testa. L'attacco del clone era ridotto a questo visto che non poteva usufruire di nessun jutsu di tipo offensivo essendo tutti quelli che conosceva Supaku, elementali.