Missione Oni-Baku Hyuuga & Supaku Handoru

Le parole di Oni gli giunsero alla radio pochi istanti dopo il tentativo fallito per poco di Denteoro. Supaku avrei bisogno di una mano, abbiamo il nostro uomo e sto per fare un gran casino...lascia pure andare a picco quei quattro balordi. L'albino fece appena in tempo a sgranare gli occhi leggermente prima di rendersi conto di quello che Oni stava implicando. Vuole...davvero....oh merda... Il ragazzo dai capelli bianchi si guardò intorno, scorgendo Oni impegnato nella composizione di sigilli. Raiton? Oddio ho già visto quel Jutsu...se non ricordo male...merda!
Denteoro seguì il suo sguardo, osservando Oni e realizzando a sua volta la situazione. Un attimo dopo il lampo raiton percorse la nave spaccandola a metà e facendola piegare all'interno, sollevando prua e poppa verso l'alto. Supaku non perse tempo, corse verso il bordo della nave per lanciarsi in avanti. Denteoro fu il più sveglio dei marinai sul ponte che vennero travolti dai flutti e la cui maggior parte venne investita dall'acqua, troppo lenti ad accorgersi del Jutsu di Oni.
L'Handoru atterrò sul pelo dell'acqua grazie al controllo del Chakra e si girò a contemplare il disastro operato dal suo compagno. La nave stava colando letteralmente a picco, il suo sguardo saettò verso il compagno che stava fronteggiando un singolo individuo. Solo uno? Era quello che avevo visto a cavallo dell'uccello? A proposito, dove sta, l'animale? pensò il ragazzo andando automaticamente a pensare che ci fosse un'altra creatura volatile evocata per contratto piuttosto che tramite Jutsu. Non la vedo da nessuna parte, si vede che è stata dissolta l'evocazione...penso...ma...ma adesso sono in due a fronteggiare Oni? Il ragazzo sbatté le palpebre più volte prima di rendersi conto che davanti ad Oni adesso c'erano due individui. Supaku si trattenne dal passarsi una mano sugli occhi per stropicciarseli un poco, incredulo davanti alla comparsa di Lao. Il ninja dai capelli bianchi schizzò lì vicino al compagno, pronto a dargli man forte, mentre i suoi occhi dardeggiavano da Lao all'altro tizio che ancora non riusciva a capire chi fosse. Un rumore di passi sull'acqua però lo portò a girare la testa leggermente verso il suo fianco sinistro, per scoprire come anche Dentoro fosse non solo sopravvissuto al naufragio della nave ma camminasse anche sull'acqua.
Merda è un mukenin anche lui. pensò il ragazzo dai capelli bianchi un attimo dopo essersi girato verso Oni.
Ce ne sono altri? Ci hanno scoperto fin troppo facilmente, pensavano di fregarci sulla barca molto probabilmente...La tua mossa li ha un pò presi in contropiede.
Lao che aveva sentito le parole dell'albino e lanciava uno sguardo a Denteoro che sghignazzava lì vicino prese la parola. Vi avevamo scoperto fin troppo facilmente quando avete iniziato quella rissa a colpi di arti marziali nel bar. Ci era arrivata una soffiata che parlava di ninja regolari venuti ad investigare sui nostri affari e abbiamo deciso di liberarci di voi nel modo migliore: mettendovi in trappola. disse mostrando la nave alle sue spalle con un gesto. Certo non avevamo previsto che avreste affondato la flotta con questa facilità...ma poco male...non siamo venuti impreparati...non è vero Gōrudo? disse rivolgendosi a Denteoro con il nome giapponese del metallo.
Gōrudo sorrise leggermente, mostrando ancora di più il proprio dente giallastro alla luce del sole. Ovviamente. disse prima di piazzare un pollice sotto il già citato dente e morderselo fino a far uscire un poco del sangue necessario. Un attimo dopo le sue mani si portavano a comporre una serie di sigilli. Ahi...si mette male...
Kuchiyose no Jutsu! Urlò l'ex capitano schiaffando sull'acqua la mano ferita.

In uno sbuffo di fumo numerose onde si mossero da sotto l'acqua, filando dritte verso Supaku. L'ho già vista questa creatura...o forse no? Mi ricordo che Rankastrail evocò uno squalo...ma questi...? pensò Supaku osservando molteplici pinne dorsali affiorare dall'acqua minacciose correndo verso di loro. Sono...pesci? pensò il ragazzo mentre guardava il suo compagno intento su cosa fare.

Supaku vide le ombre sotto l'acqua che serpeggiavano verso di lui a velocità impressionante. A pochi metri da lui un grosso pesce uscì dall'acqua con un balzo verso di lui sfoderando una sfilza di denti affilati come spilli puntando verso la sua gamba sinistra. Il movimento dell'Handoru fu rapidissimo, indietreggiando di un paio di passi mentre il pesce mancava il suo bersaglio tornando ad affondare con un "pluff" poco rumoroso. Sono pesci carnivori! fu l'immediato pensiero del ragazzo mentre un'ombra più grande si avvicinava a lui sull'acqua. Il ragazzo alzò la testa per vedere Denteoro scagliarsi contro di lui con un pugno piazzato, costringendolo a schizzare indietro con un altro balzo. Il pugno fendette l'aria a pochi metri dal suo naso già sanguinante. Il ragazzo indietreggiò di un altro paio di passi mentre altri due pesci uscivano fuori dall'acqua con le bocche spalancate verso di lui, mirando di nuovo alle gambe. Ah diamine, è nel suo elemento con lui che mi attacca da sopra e i piranha che mi attaccano da sotto...devo uscire da questa trappola... pensò il ragazzo mentre fletteva le gambe per slanciarsi in un salto all'indietro e sfuggire di nuovo all'assalto dei piccoli pesci carnivori. Eseguì un carpiato all'indietro atterrando sul pelo dell'acqua con le mani per poi darsi un ulteriore slancio all'indietro per allontanarsi ancora di più. Mentre eseguiva l'ultimo salto le sue mani già si muovevano in una serie di sigilli per salvarlo da un ennesimo assalto di Denteoro e i suoi pesci. Il ragazzo inspirò con forza prima di atterrare sul mare e vedere le ennesime ombre nere sulla superficie che schizzavano verso di lui. Il ragazzo soffiò con quanto fiato aveva in corpo, per portarlo il più lontano possibile dal mare e quindi dai piccoli pesci assassini.

Il soffio di vento si abbatté sull'acqua sollevando di nuovo il ninja dai flutti e portandolo verso l'alto. Purtroppo per lui la velocità di salita era minore rispetto a quella dei piccoli pesci e mentre tutti quanti uscivano fuori dai flutti in un balzo per afferrarlo, nonostante lui agitasse i piedi per evitare di essere preso dai loro denti, un paio riuscirono ad afferrargli i polpacci. Arghh... pensò il ragazzo mentre continuava a soffiare per sollevarsi da terra e indietreggiare. Il getto era orientato più verso il basso e questo sollevò Supaku di circa sei metri da terra, facendolo indietreggiare leggermente di quattro.
Denteoro e i suoi pesci che scorrazzavano intorno a lui, si lanciarono all'inseguimento sulla superficie dell'acqua contro di lui. Il vecchio marinaio cominciò anche a comporre qualche sigillo con le sue mani robuste da marinaio per inspirare con forza e scagliargli contro un getto Suiton. Il ragazzo scorse subito dai sigilli la natura del Jutsu e si apprestò a ribattere interrompendo il flusso d'aria dalle labbra e componendo a sua volta dei sigilli. Stava già cadendo quando espulse il Jutsu dalle sue labbra per mandarlo contro quello dell'avversario.

Un ruggente dragone di terra uscì dalle sue labbra per abbattersi contro la MIzurappa del capitano con una violenza impressionante e sfondarla per poi investire l'avversario.
Il ragazzo però non aveva tempo per osservare l'esito del proprio attacco. Aveva ben altro in mente, e un pensiero era quello di liberarsi dei piccoli pesciolini con cui aveva a che fare sotto l'acqua e che vedeva muoversi come ombre scure sotto il pelo dell'acqua verso di lui. Non interruppe quindi le sue mani dal comporre sigilli e non incamerò chakra sulle piante dei piedi, prendendo quindi un profondo respiro mentre già era con metà del proprio corpo sott'acqua. Immerso completamente poté vedere i piccoli pesciolini correre verso di lui con le bocche spalancate e assetate di sangue. Supaku soffiò con quanta aria avesse in corpo il Jutsu successivo, investendo in pieno i pesci e sollevando un'enorme serie di spruzzi dall'acqua.

E con questo non dovrei più sentir parlare di questi pesciolini... pensò il ragazzo mentre si sollevava di nuovo sul pelo dell'acqua. Durante quel frenetico combattimento non era riuscito a sentire le parole del suo compagno riguardo un tizio che lo aveva picchiato ma quando guardò verso di lui, constatando come Denteoro era stato preso in pieno dal suo Drago Doton e ora giaceva inginocchiato sull'acqua, il viso e il petto visibilmente colpiti dal suo Jutsu che ansimava leggermente.
Non ti arrendi mai vecchio eh? disse al marinaio che ghignò di rimando rialzandosi in piedi con aria di sfida.

Denteoro ghignò sollevandosi in piedi proprio mentre Supaku riusciva a vedere Lao abbattere un pugno verso il suolo. Onde in arrivo fu la voce metallica di Oni nella radiolina a far realizzare a Supaku che quella mossa poteva non essere un semplice pugno scaraventato verso il suolo. Supaku passò lo sguardo da Lao ad un Denteoro ghignante che aveva iniziato la composizione di una serie di sigilli. Inutile dire che non fece in tempo a concluderla. L'onda d'acqua si sollevò quasi istantaneamente, investendo Gōrudo alle spalle e scaraventandolo in avanti sotto la grande pressione dell'acqua mentre Supaku fletteva di nuovo le gambe per caricarsi in un enorme salto verso l'alto. Mi toccherà usarlo...non pensavo avrei ricorso ad un Jutsu simile così presto, ma penso sia il momento giusto...devo saltare il più in alto possibile... pensò mentre faceva affluire il Chakra Doton dentro di sé per rendersi più leggero.

Un attimo dopo spiccava un salto verso l'alto, forte della sua nuova leggerezza e velocità e scavalcava l'onda d'acqua agilmente per atterrare sul manto acquatico altrettanto delicatamente. Wow...era da tanto tempo che non usavo questo Jutsu...mi ero dimenticato quale era la sensazione... pensò il ragazzo mentre osservava Gorudo emergere dai flutti sputacchiando acqua e ancora più affaticato di prima. Il ragazzo dai capelli bianchi fu su di lui in un attimo. Approfittò del momento di debolezza e della sua rinnovata velocità per piombare rapidamente in avanti, il kunai uscì dalla sua manica grazie al meccanismo nascosto mentre il pugnale fendeva il collo del mukenin lasciando una scia rossastra nell'aria. Il rumore di gocce sull'acqua, una chiazza rossa che si allargava sull'acqua intorno al corpo dell'ormai ex capitano mentre il controllo del chakra dell'ultimo si andava via via rilasciando insieme alla consapevolezza di essere vivo e il corpo cadeva in acqua con un tonfo.
È finita qui, capitano d'oro... disse come ultime parole di commiato al capitano mentre il kunai tornava con un gesto secco sotto la sua manica.
Un attimo dopo la voce del compagno lo raggiungeva di nuovo. Io avrei bisogno di aiuto... furono le parole del ninja della foglia che indussero subito Supaku a voltarsi di scatto per cercarlo.
Oni era aggrappato ad una delle zampe di un uccello bianco con grossi segni neri ai bordi. Che diamine?..È un disegno quello? pensò il ninja della sabbia mentre osservava il suo compagno e Lao prendere rapidamente quota verso l'alto. Ah bene...andiamo allora... si disse Supaku appoggiando una mano sul taglio aperto prima sul suo avambraccio sinistro e iniziando una serie di sigilli per poi appoggiare a sua volta la mano a terra.

Kuchiyose no Jutsu! disse il ragazzo mentre una grossa nuvola di fumo lo avvolgeva. Il grido di un volatile echeggiò nell'aria mentre Supaku usciva dal fumo sul dorso di un enorme uccello dal piumaggio marrone scuro e volava sopra l'uccello bianco. Voliamo sopra di lui, Ōba.
Si, giovane falco.
Nonostante tutto, l'animale di Lao era impegnato nel cercare di scrollarsi Oni e quindi non riuscì a fare in tempo ad alzarsi a sufficienza questo rese facile la vita a Supaku e al suo volatile permettendogli di superarlo in altezza e così lasciare campo libero a Supaku che si lasciò andare verso il basso con la omoikarui sfoderata in un colpo discendente che trafisse il volatile in mezzo alle scapole dissolvendolo in una nuvola di inchiostro.
Un attimo dopo Supaku cadeva sul mare con un tuffo disarticolato prima di riemergere dai flutti per tornare ad affrontare Lao e aiutare il suo compagno. Il suo petto si abbassava e alzava visibilmente, sia per il momento di azione improvvisa, sia per la consistente spesa in chakra fatta in quei pochi momenti che lo avevano affaticato parecchio.

Supaku respirava affannosamente, il Chakra speso fino a quel momento era stato ingente e la fatica stava cominciando a farsi sentire. Oni dal canto suo, sembrava pieno di energie. Dopo averlo ringraziato per il salvataggio poro ortodosso, lo Hyuuga era pronto per un nuovo combattimento con una energia che l'albino sapeva di non avere in quel momento. Le ferite si stavano cominciando a far sentire e un piccolo rivolo di sangue scivolava giù dai polpacci scurendo l'acqua intorno a lui prima di essere dissolti dalle onde.
Non c'è di che....scusa il ritardo...
Vienimi dietro Supaku, vedrò di fare in modo di tenertelo fermo. disse lo Hyuuga mentre componeva i sigilli per la classica tecnica illusoria della clonazione che si imparava all'accademia. Supaku sapeva che aveva bisogno di un altro poco di tempo per riprendersi, quindi non si perse in ciance e si accodò allo Hyuuga che nel frattempo si era moltiplicato di nuovo. L'albino non riuscì a capire dai sigilli a quale tecnica di clonazione avesse ricorso, ma a giudicare dalle ombre sull'acqua questi cloni dovevano essere fisici. Un attimo dopo tutti scattavano in avanti con Supaku che faceva da fanalino di coda mentre osservava lo Hyuuga all'opera.
Fu un formidabile spettacolo acrobatico che portò Oni ad essere lanciato in avanti con violenza dal proprio clone per poi atterrare vicino a Lao. Supaku era ancora troppo indietro, ma una volta dissolti i cloni illusori, riuscì a scorgere le movenze del ninja della foglia.
Cosa diamine...cosa è quella velocità impressionante? pensò Supaku mentre scattava a sua volta in avanti, cercando di raggiungere Lao il prima possibile, l'omoikarui già fuori dal suo fodero che brillava sull'acqua cristallina. Una serie di leggeri colpi di mano portati sul corpo di Lao ma ad una velocità impressionante, tanto che per Supaku fu incredibilmente difficile riuscire a scorgerne le movenze dopo un certo punto. Una volta esauriti i colpi lo Hyuuga urlò all'Handoru di colpire e Supaku non se lo fece ripetere.
I suoi piedi già volavano sull'acqua e la spada di sollevò in alto sotto la luce del sole prima di ricadere in un arco perfetto verso il basso. Lao ebbe appena il tempo di girarsi con il volto verso di lui, il corpo visibilmente indebolito da quella serie di colpi leggeri che gli aveva lasciato Oni e la sua reazione all'attacco di Supaku portato con una velocità per lui impressionante in quel momento, non fu sufficiente a scansare il colpo.
La lama concluse la sua discesa e schizzi di sangue piovvero sull'acqua in tante gocce che macchiarono l'azzurro del mare di rosso. L'omoikarui venne scrollata con un gesto secco e riposta nel fodero dove ritornò con un leggero "click". Lao cadde in acqua, la gola tranciata a metà, aperta perfettamente che ancora spruzzava piccoli getti sull'acqua lì intorno che già si colorava di scuro.
Supaku sollevò il capo, lo sguardo determinato, freddo.
Non si era accorto che lì intorno a loro molti marinai erano riemersi dai flutti, tutti aggrappati ai resti fluttuanti della barca gli occhi sgranati ad osservare la morte prima del loro capitano e poi del loro comandante. Supaku li osservò attentamente prima di parlare.
Questo è il destino di chi contrabbanda merci illegali contro la legge...Il vostro capo ha dato la vita per voi, vedete di non fare la stessa fine...tornate al villaggio da dove venite e informate tutti che la compagnia della Sirena Prosperosa non contrabbanda più nulla...spero che il messaggio sia stato chiaro. del resto era stato quello lo scopo della loro missione, eliminare la testa del serpente, sperando che con essa sarebbe morto il resto. Supaku lo sperava ma non ci avrebbe giurato, anche se gli ordini erano pur sempre ordini e quella missioni si era conclusa lì.
Il ninja della sabbia richiamò mentalmente il proprio volatile, facendolo scendere rasente l'acqua per salirgli in groppa con un balzo atletico.
Vuoi un passaggio fino a Konoha? chiese al rivolgendosi al suo compagno di missione.

Oni pensò più attentamente alla situazione di quanto non avesse fatto lui. Il ragazzo dai capelli rossi creò un kage bunshin ordinandogli di occuparsi del resto sia dell'uomo che lo aveva aggredito il giorno prima, sia dei marinai sopravvissuti al naufragio da egli stesso causato. Che forse, in parte, si sentisse responsabile per la sorte degli stessi, visto che era stato lui ad affondare la nave? Supaku non poteva saperlo ma gli sarebbe piaciuto pensare di si. Il ninja dai capelli bianchi si era seduto più comodamente sul dorso del suo volatile, in attesa che, eseguite tutte le azioni di rito, Oni fosse pronto. Quando poi lo Hyuuga si apprestò a salire insieme a lui dette una piccola pacca sulle piume di Ōba. Andiamo a Konoha... disse con un pensiero gentile riferendosi all'enorme uccello che rispose a sua volta. Sì, giovane falco...le mie ali sono forti oggi... disse l'animale nella sua mente con la solita voce calda, quasi quella di un gigante buono. Le ali immense dell'animale si spiegarono, sollevandolo dai flutti con un abilità incredibile e uno slancio che Supaku non era ancora abituato a sopportare. Aveva cavalcato Akahire a suo tempo, quando ancora non era stato in grado di evocare animali così maestosi come Ōba, ma non aveva mai provato una velocità e potenza come quella. Chissà come sarà quando cavalcherò Suisei... si disse il ragazzo riandando con la mente alla grande aquila che aveva evocato tempo prima sul monte del Choro, senza però riuscire a cavalcarla.
Ōba si sollevò sui flutti, allontanandoli da sé fino a quando sotto di loro non rimase altro che una distesa blu, così lontana che i marinai naufraghi erano solo dei piccoli puntini neri sul manto ceruleo. Supaku si godette per qualche secondo il vento tra i capelli e la sensazione di volare, una sensazione che sapeva mancargli spesso. Sarebbe bello un giorno poter volare... pensò il ragazzo. Ammirava la capacità delle sue creature, ma sapeva che se aveva scelto i volatili come contratto era proprio per la loro caratteristica, ovvero il poter volare e sollevarsi nel cielo donandogli quella capacità che lui non possedeva.
Bene, ora vediamo di tornare a casa.... disse rivolto ad Oni.

Konoha arrivò prima di quanto l'albino pensasse. Prima si profilò all'orizzonte il monte con le sue caratteristiche facce scolpite nella pietra, poi le mura che apparvero dal verde della foresta come all'improvviso, insieme al resto della città. Supaku dette una pacca gentile sulla schiena di Ōba per indicargli di scendere verso il basso. L'albino sapeva bene che non era il caso di entrare dentro le mura con il volatile, la difesa della città non sarebbe stata tanto clemente con uno sp.jounin di Suna che voleva far atterrare il proprio volatile in piazza. Quindi lo fece atterrare davanti alle mura, in modo da non sollevare inutili questioni o problemi. L'uccello sollevò un'enorme nuvola di polvere sotto di sé, su quella strada terrosa che usciva dal bosco per entrare dentro Konoha. I due chuunin alle porte del villaggio erano quasi in allerta, le mani portate vicino alle tasche, ma si rilassarono subito quando videro il coprifronte di Suna che Supaku si era rimesso prima di atterrare e riconobbero, forse, lo Hyuuga che si apprestava a scendere con un balzo. All'albino prima però non sfuggì la pacca sulla spalla e il Sei migliorato... di Oni. Parole a cui lui non rispose ancora troppo preso alla sprovvista dal suo ex sensei.
Avrebbe voluto ringraziarlo, dire qualsiasi cosa su come anche lo Hyuuga non fosse stato male in quella missione, ma non gli uscì fuori nulla e nel tempo che se ne rendeva conto, Oni era già sparito oltre la porta della città, perso nelle strade polverose di Konoha. A Supaku non restò che abbassare il capo in segno di saluto prima di riprendere il volo.
Adesso torniamo a casa Ōba, ho un rapporto da consegnare e un giorno di relax da prendermi... disse l'Handoru mentre prendeva un profondo respiro e voleva di nuovo verso l'orizzonte, stavolta in direzione di Suna, la sua terra adottiva.