Supaku Handoru vs Danzou Hikarami

Alla fine qualcuno si palesò. Era un ninja della sabbia, almeno questo poteva vederlo dal coprifronte e dall'equipaggiamento caratteristico del deserto. Supaku sorrise leggermente anche se una parte di lui sperava solo una cosa. Un compaesano, bene...ti prego non un altro manipolatore della sabbia, vi supplico spiriti.... pensava l'albino leggermente preoccupato che quello che potesse trovarsi davanti fosse l'ennesimo manipolatore di quell'elemento tanto comune a Suna. Il suo avversario sembrava un tipo a posto, sereno con un copricapo del deserto e ampie maniche larghe che quasi nascondevano le mani, oltre che il gilet tipico di ogni ninja che si rispetti dal grado Chuunin in su.
Hei albino, sei uno sfidante? disse il ragazzo sorridendo tranquillamente.
Supaku sorrise leggermente a bocca chiusa annuendo per poi indicarsi con il pollice destro.
Supaku Handoru pronto per lo scontro....tu sei? chiese aspettandosi di sapere il nome del proprio avversario. L'ultima volta che si era scontrato con qualcuno era stato con quell'Uchiha che si era rifiutato di dargli il suo nome e Supaku ancora non aveva capito chi mai potesse essere, sebbene il suo visto gli sembrasse in qualche modo familiare. Sperava che almeno questo sfidante fosse migliore di quello precedente e che avesse la cortesia di presentarsi a sua volta.
Sono anche io un ninja di Sunagakure no Sato...in ogni caso, quando vuoi iniziare io sono pronto...ti cedo volentieri il vantaggio. disse il ragazzo avvicinandosi a circa venti metri dal suo avversario e ponendosi in posizione da battaglia, pronto a qualsiasi attacco il Suniano gli avrebbe lanciato contro.

Danzou Hikarami, colui che ti sconfiggerà. disse con altrettanta forza il ninja davanti a lui. Supaku sorrise leggermente aspettandosi la prima mossa dell'avversario, ma questo lo stupì rimandando la palla a lui. Sembrava che nessuno dei due avesse molta voglia di dare il calcio di inizio a questo scontro. L'albino per un attimo ebbe la tentazione di farsi sfuggire dalle labbra un "No, insisto, prima tu." e lasciare così di nuovo al suo avversario, Danzou, la scelta dell'attacco. Avrebbe potuto farlo, ma ne aveva già abbastanza di questo balletto iniziale di cortesia. Avrebbe iniziato lui e pace al volere degli spiriti.
Bene, se proprio insisti. disse il ragazzo spostando il peso da un piede all'altro e portandosi a dieci metri dal suo avversario. Era incerto su come dare il via alle danze. Aveva appreso molti Jutsu da quando era stato promosso, questo significava che aveva adesso il letterale imbarazzo della scelta su come iniziare a combattere. Alla fine gli venne in mente di un rotolo che aveva scovato nascosto tra le scartoffie della sua sensei, una rotolo che conteneva una tecnica segreta di Sunagakure no Sato, una tecnica non certamente agli stessi livelli della Kirigakure no Sato, ma sufficiente per mettere il suo avversario in una posizione di svantaggio mentre lui avrebbe provato un attacco alternativo.
Cominciò la composizione dei sigilli. Era incredibile come, dopo tutto quello studio sulle Arti Magiche, la loro composizione gli riuscisse così rapida e naturale.

Un attimo dopo aveva proteso la mano in avanti rilasciando il Chakra Fuuton che si spanse in avanti verso il suo avversario, percorrendo dieci metri e poi espandendosi improvvisamente avvolgendosi intorno al suo avversario. Supaku non perse tempo, mentre il turbine infuriava proprio davanti a lui e aveva già cominciato a comporre altri sigilli mentre si gettava dentro al Turbine. Ultimati i sigilli del suo Hijutsu ne cominciò a comporne altri mentre il primo già si attivava permettendogli di percepire l'avversario e di spostarsi sulla destra di circa cinque metri e in avanti di altri tre, rimanendo a circa sette metri da lui, un attimo dopo appoggiò le mani a terra evocando due spuntoni di Chakra Doton.

Le lance erano state create dalle due direzioni opposte dispetto a dove Supaku era venuto. Una sarebbe comparse alle spalle di Danzou, se stava ancora guardando nella direzione in cui Supaku aveva lanciato il Turbine e l'altra dal suo fianco destro. Entrambi miravano al petto dello stesso. Vediamo se questo calcio di inizio è abbastanza soddisfacente.

Il Turbine d'aria infuriava intorno a lui, gettandogli sul viso e sul corpo la polvere che il vento sollevava dal suolo. Il ragazzo dai capelli bianchi non era minimamente turbato dalla cosa. Lui se ne stava con gli occhi chiusi all'interno della tempesta di sabbia e detriti perfettamente consapevole di dove fosse il suo avversario. Poteva sentirlo, percepirlo con assoluta precisione davanti a sè a circa dieci metri. Le lance Doton dovevano aver fatto il loro lavoro visto che l'avversario non si era spostato di molto dalla posizione iniziale, quindi qualcosa doveva aver colpito il giovane ninja della sabbia. È un buon inizio per questa nuova combinazione. pensò il ragazzo dai capelli bianchi mentre aspettava di vedere la contromossa del suo avversario, che non tardò ad arrivare.
Supaku avvertì quasi subito dopo la comparsa nella tempesta di un nuovo avversario, un altro Danzou? Un clone molto probabilmente. pensò Supaku avvertendolo muoversi in direzione diametralmente opposta alla sua. Ma le sorprese non erano finite. Un attimo dopo accanto a Danzou potè percepire un altra figura. Questa era molto più imponente ed enorme, misurava intorno ai due metri di larghezza per quattro di altezza. Porca miseria...ha deciso di fare sul serio...ha tirato fuori una evocazione?? pensò il ragazzo sbalordito. Un attimo dopo il Danzou vicino all'evocazione, molto probabilmente l'originale, anzi senza dubbio perché un qualsiasi clone non avrebbe mai potuto pagare il tributo di sangue per la tecnica della Kuchiyose no Jutu, si posizionava sopra la bestia.
Supaku aggrottò le sopracciglia tenendo sotto controllo anche il clone avversario e spostandosi lateralmente ancora di più verso destra, circa altri tre o quattro metri, quindi alla sinistra del clone stesso. Sapeva che la sua tecnica di percezione non lo avrebbe potuto avvertire della presenza di jutsu in arrivo e non voleva rischiare brutte sorprese, magari anche Danzou poteva vederci dentro quel polverone. Nel frattempo una melodia si spandeva nell'aria. Supaku si irrigidì subito, ben conoscendo una genjutsu illusorio utilizzato da Yukio Tanaka che iniziava proprio in modo simile e il ninja della sabbia si aspettò da un momento all'altro di essere vittima del genjutsu. Invece non successe nulla e il bestione cominciò a spostarsi di circa più di sette metri alla sua destra e se Supaku non si sbagliava, era ormai uscito fuori dalla tecnica del turbine di sabbia. Un attimo dopo il ninja della Sabbia dai capelli bianchi sentì un'enorme spostamento d'aria accompagnato da un gran calore e una fonte di luce alla sua sinistra. Supaku si girò giusto in tempo per vedere la cortina di vento estinguersi e la palla di fuoco procedere a neanche due metri da lui oltrepassandolo.
Ci è andato parecchio vicino pensò Supaku con un brivido. L'attacco del suo avversario era stato parecchio azzardato, considerando che lui si era spostato di circa cinque metri più altri tre dalla sua posizione originale prima del turbine e che quindi aveva sperato che Danzou mirasse ad una zona là intorno, oltretutto non era rintracciabile la sua posizione tramite gli spuntoni Doton, visto che uscivano dal terreno.
Quindi l'attacco del clone di Danzou aveva mirato ad una zona diametralmente opposta alla sua senza il minimo indizio sulla reale posizione dell'avversario. Una mossa azzardata. Se avesse avuto un altro pò di fortuna avrebbe potuto davvero prendermi di sorpresa. pensò Supaku.
Ma ormai il turbine si era posato e l'albino poteva osservare l'evocazione del suo avversario e disattivare la Chakra no Kishyn, poiché non ne aveva più bisogno. Danzo era seduto sopra un enorme gigante dagli occhi fasciati e legati agli avambracci degli ossi affilati. Che razza di evocazione è? pensò il ninja della Sabbia incuriosito, ma non c'era tempo per aspettare. Era il momento di agire. Ha creato un clone, penso sia il momento di rimettere le sorti della battaglia in parità. pensò il ragazzo fronteggiando il vero Danzou e componendo un singolo sigillo per far comparire alle sue spalle, a fronteggiare il clone dell'avversario, un Kage Bunshin. Il Bunshin cominciò il lancio di una serie di Shuriken contro il clone avversario, erano in tutto otto shuriken. Uno mirava al volto altri due alle spalle, due ai fianchi e altri due alle gambe, mentre gli ultimi due erano lanciati uno a destra e l'altro a sinistra a coprire eventuali vie di fuga. Nel mentre lui componeva dei sigilli e appoggiava le mani a terra, sollevando dall'erba e dal terriccio sradicato dal suo Jutsu precedente uno sbuffo di polvere.

L'originale fece profondare il terreno intorno al Danzou originale e al suo bestione, precisamente un quadrato intorno all'evocazione, di poco più di tre metri sia per larghezza che per altezza, facendolo sprofondare per circa dieci metri verso il basso in pochi attimi. Subito dopo, l'originale si lanciava in avanti componendo altri sigilli per poi rilasciare una sfera d'aria contro Danzou e il suo bestione, confidando che fossero sprofondati dentro la sua fossa e così da prenderli di sorpresa con un attacco dall'alto. Utilizzare il Fuuton sarebbe stato inutile in questo combattimento visto che il suo avversario aveva già mostrato il Katon con il suo precedente Jutsu, quindi sarebbe ricorso al Doton. Compose i sigilli con la rapidità a cui ormai si era abituato fin troppo velocemente e sputò il Doton dalle labbra mirando al suo avversario.

Il suo dragone di terra ruggì precipitando contro il suo avversario appollaiato sopra il suo bestione bendato. Un attimo dopo Danzou sputò un'altra Dai Endan dalle labbra per dirigerla verso la sua bestia di roccia e terra. I due jutsu conflagrarono l'uno contro l'altro mentre pezzi di roccia e polvere del suo drago si disgregavano e una onda d'urto di calore investiva l'albino costringendolo a schermarsi gli occhi dall'esplosione che era avvenuta poco sotto di lui. Un attimo dopo nell'aria si spargeva di nuovo il suono del flauto del Hikarami e con un possente balzo, che scosse la terra dell'arena, il gigante di carne e muscoli atterrò davanti al ninja dai capelli bianchi. Il bestione menò una braccia orizzontale verso di lui e Supaku sorrise leggermente sollevando il braccio destro verso il volto e accumulando Chakra Doton su di esso, pronto per pararsi dal colpo. Ci sarebbe voluto ben di più per fermarlo.

La lama legata sopra l'avambraccio del mostro lo prese in pieno sul braccio. L'impatto fu durissimo, molto più duro di quanto si fosse aspettato. Il colpo lo scaraventò a circa cinque metri di distanza verso destra, facendolo rotolare per tutta la traiettoria. Supaku atterrò sull'erba verde con uno sbuffo di fatica. Ma che cazz... disse con voce flebile. Di certo non si aspettava che quel colpo superasse la resistenza della Domu. Si sollevò seduto scuotendo la testa per la lieve confusione e osservò la spalla squarciata lateralmente dal taglio del colpo e dall'impeto della botta. La Domu era ancora lì, attiva, che sembrava prenderlo bellamente in giro con la sua resistenza inutile che era servita soltando a pararlo da qualche botta mente rotolava. Il ragazzo annullò subito l'immissione del Chakra Doton, constatando come sarebbe stata inutile mantenerla in quel momento. Figlio di... disse rialzandosi a fronteggiare il suo avversario, ora di fianco rispetto a lui e componendo rapidamente la nuova serie di sigilli prima di sputare dalle labbra un nuovo dragone di terra.


Clone
Il Kage bunshin osservò il clone avversario lanciare a sua volta delle armi da lancio nella sua direzione, nel tentativo di colpirlo ma aveva calcolato male le tempistiche. In fatti gli shuriken del clone di Supaku colpirono per primi del clone di Danzou e nel momento in cui questo si dissolse con una nuvoletta di fumo, lo fecero anche le armi lanciate dallo stesso, poco prima di arrivare a destinazione. Così il Bunshin poté girarsi per affiancare il suo originale a pochi metri alle sue spalle, solo per sentire il suolo tremare e la figura imponente del mostro bendato innalzarsi davanti a lui. Una manata in avanti e l'originale venne sbalzato a circa dieci metri di lato, pronto a rotolare per terra. Il Bunshin osservò il vero Supaku rimbalzare sollevando ciuffi d'erba e piccole zolle di terra prima di atterrare. Per fortuna, sembra stare bene. pensò il clone mentre osservava il vero Supaku rialzarsi e spostava lo sguardo sull'imponente bestione davanti a sé. Bastarono solo pochi secondi. Sapeva già cosa fare. Le mani si mossero rapide davanti a suo viso prima si inspirare con violenza tutta l'aria che aveva davanti a sparare un proiettile d'aria verso il bestione. Stava a circa quattro metri da lui, difficile dire se sarebbe riuscito a scansare un simile attacco, forse il suo avversario avrebbe potuto usare il Katon come aveva fatto prima, ma era una speculazione e una mossa inutile, visto che il suo originale stava per lanciargli sul fianco il drago doton da quello che poteva vedere dei sigilli compiuti.

I due jutsu avevano colpito in pieno. Supaku si rialzò in piedi soddisfatto per come stavano andando le cose, un attimo dopo l'enorme energumeno evocato da Danzou era scomparso in una nuvoletta di fumo e il ragazzo dai capelli bianchi si era lasciato andare in un sorriso rilassato. Quello era stato decisamente un bel problema...almeno ora ce ne siamo liberati...possiamo continuare lo scontro come prima.. pensò il ragazzo mentre cercava di muovere il braccio ferito, compiendo dei movimenti circolari con la spalla. Un attimo dopo dalla dissoluzione del bestione in una nuvoletta di fumo, comparvero due Danzou, uno di essi si lanciò in una combinazione di Shuriken contro il suo clone, Supaku lasciò andare l'attacco, ben sapendo che il suo clone avrebbe provveduto a difendersi da solo.
Un altro Danzou era partito verso di lui mentre teneva tra le mani una...Manipola il Katon in quel modo? Che cosa ha in mano una palla di fuoco? pensò Supaku perplesso mentre il suo avversario lanciava la sfera infuocata dal colore rosso pallido verso la sua testa, Supaku reagì di istinto abbassandosi, complice le piccole dimensioni della sfera e preparandosi a fronteggiare il suo avversario che gli aveva anche lanciato contro due Shuriken verso i piedi. Supaku, vedendo la carica del suo avversario reagì di istinto, chiudendo le mani nel sigillo del serpente e richiamando a sé la Domu. Stavolta non mi freghi...i tuoi shuriken rimbalzeranno o questa è la volta buona che smetto di usare questa tecnica. pensò mentre il suo intero corpo diventava nero come il carbone e lui si preparava ad affrontare Danzou munito di tre artigli sul dorso della mano.

Un attimo dopo però accadde l'improbabile. Supaku sentì una spinta sulla schiena, inizialmente era solo una lieve bottarella, poi si accorse dell'improvviso dolore frizzante che contraddistingueva ogni ustione. Ma che....la sfera di fuoco! Che possa manipolarla per farla tornare indietro?? pensò allibito da quella scoperta che era forse l'unica alternativa plausibile. Ma le sorprese non erano finite lì, un attimo dopo Supaku sentì un forte giramento di testa e le sue membra deboli scuotersi un poco. Ma che diamine...mi sento...fragile...come se... serrò le labbra trovandole screpolate ed essiccate un attimo prima di sentire i tre artigli di Danzou rimbalzargli sul fianco. FINIAMO QUESTO SCONTRO! disse il suo avversario con rabbia mentre lo pugnalava con scarsi risultati. Supaku era ancora leggermente spaesato dalla situazione. Quella non era una semplice sfera infuocata. pensò leggermente allibito mentre rispondeva all'attacco di Danzou e caricava il Chakra nel proprio braccio per sferrare un pugno rapidissimo verso il volto del suo avversario, in modo da distanziarlo da sé.

Hai ragione, vediamo di finirlo. disse con decisione, accorgendosi però che il suo pugno si era mosso ad una velocità leggermente inferiore a quella che aveva di solito. Che quella sfera mi abbia debilitato? pensò leggermente dubbioso mentre ancora non capiva cosa era successo davvero.
Approfittando di quell'attacco e della protezione della Domu offertagli, il ragazzo dai capelli bianchi, afferrò nella tasca kunai munito di cartabomba cartabomba per poi tirarla in mezzo a lui e Danzou mentre con l'altra mano cercava di afferrare il gilet del ragazzo in modo da trattenerlo. Katsu! disse facendo detonare la cartabomba tra loro due e rimanendone illeso grazie all'armatura di terra.

Clone
Il Doki era finalmente scomparso e il clone sorrideva a sua volta soddisfatto della combo portata a termine da lui e l'originale. Se non fosse che era troppo presto per cantare vittoria. Il fumo si era quasi del tutto diradato quando una serie di shuriken partirono da esso verso di lui. Il clone reagì rapidamente appoggiando le mani a terra per poi sollevare davanti a sé un muro di terra che fermò ogni shuriken indirizzato contro di lui. Un attimo dopo il clone usciva dal lato destro del muro per lanciare contro il clone avversario un potente getto di chakra Fuuton.

La cartabomba esplose sollevando schizzi di terra ovunque mentre Supaku si schermava gli occhi con le braccia, più per un riflesso di abitudine che per il vero effetto della stessa. Il ragazzo infatti era stato protetto per tutto quel tempo dall'Armatura di Terra che gli aveva permesso di non risentire minimamente di alcun danno. Danzou invece, non sembrava essersela cavata altrettanto bene, venendo sbalzato lontano e ferito in più punti per l'esplosione. Supaku venne anche lui colpito dall'onda d'urto della cartabomba, venendo lanciato indietro a rotolare nell'erba soffice per un paio di metri. L'impeto della spinta lo fece rotolare per un paio di metri prima di affondare le dita nel terreno soffice e fare presa sull'erba, arrestando la caduta. Sollevò lo sguardo giusto in tempo per vedere l'Hirakami sollevarsi, pronto per lanciarglisi addosso, davanti a sè ondeggiava di nuovo quella sfera di fuoco fiammeggiante pronto per lanciargliela contro. Ancora quel Jutsu....ma cosa diamine è? pensò il ragazzo mentre si alzava in piedi pronto ad affrontare di nuovo il suo avversario.
Cosa farà adesso? Proverà di nuovo ad attaccarmi? Adesso è chiaro che riesce a muovere quelle sfere grazie al proprio volere...quindi non devo lasciarmi prendere in trappola da questa sfera, nè lasciare che esca dal mio campo visivo... Era chiaro che avrebbe dovuto liberarsi subito di quella sfera infuocata. Estrasse subito con la mano destra, la wakizashi dal fodero alla vita e menò un fendente di chakra fuuton contro di essa, tagliandola a metà in una nuvoletta di lingue di fiamma.

Purtroppo per lui, Danzou era riuscito ad arrivare subito in corpo a corpo, dopo quell'attacco e a cercare di afferrare il suo braccio armato di wakizashi quando un secondo dopo, comparve alle sue spalle un'altra sfera di fiamme. Cazz.... pensò il ragazzo dai capelli bianchi cercando di divincolarsi dalla presa dell'avversario prima che la sfera lo colpisse sulla spalla. Improvvisamente l'ustione frizzò, bruciandogli la spalla sinistra, con tanto di gilet e vestiti che andavano in fiamme. Supaku riuscì a divincolarsi dalla presa rotolandosi per terra e cercando di spegnere le fiamme. Un attimo dopo Supaku era di nuovo in piedi. Il corpo era davvero debole stavolta. Gli girava la testa e si sentiva vuoto dentro. Che diamine... pensò il ragazzo sentendosi uno straccio. Era così calda la fiamma...mi ha....sfibrato... pensò mentre apriva e chiudeva la mano in cui aveva la sua arma, per riporla al suo posto. Che razza di Jutsu è questo? disse ad alta voce mentre fissava il suo avversario negli occhi. Qualunque cosa sia, non ti lascerò vincere con questi trucchetti. disse cominciando a comporre i sigilli, pronto per vendicarsi del suo avversario.

Il Jutsu era una cosa semplice. Un altro Drago di Terra, quello che Danzou aveva precedentemente contrastato con una Dai Endan e che, molto probabilmente, avrebbe provato a fermare di nuovo con il medesimo Jutsu, molto probabilmente. Supaku contava su quello e, ovviamente, sul banale effetto sorpresa che il suo Hijutsu che avrebbe reso il Drago Doton un Jutsu di tutt'altra difficoltà per il suo avversario. Con sua sgradita sorpresa.

Clone
Una volta rilasciato il soffio Fuuton, il clone ebbe il tempo di vedere che l'altro avversario aveva cominciato a comporre dei sigilli. Sigilli di elemento Katon...merda pensò il Bunshin mentre, una volta finito il soffio si tuffava di nuovo dietro la parete del suo muro di fango. Come aveva previsto, la fiammata arrivò subito dopo, passando di lato alla parete di terra e lanciando una vampata di calore al fianco del clone. Fanculo questo Katon... pensò il clone rialzandosi e uscendo dall'altra parte del muro di fango.
Sono qui! disse attirando l'attenzione del clone e iniziando a comporre i sigilli per il genjutsu. Per fortuna, tra lui e il clone distavano quattro metri, sufficienti per metter in atto la sua mossa successiva.

Se il suo avversario avesse visto i sigilli e quindi, visto il clone scomparire in una danza di petali, si sarebbe già trovato in netto vantaggio. Ora non restava che rimanere lontani più di tre metri dal secondo Danzou e lui si cominciò a muovere di conseguenza mentre si spostava anche in direzione opposta al muro di altri quattro metri. Ora era tempo di attaccare.
Aveva già estratto cinque senbon per mano, lanciandoli a sua volta contro l'avversario. Erano disposti a ventaglio i primi cinque all'altezza delle cosce, mentre gli altri cinque un altro ventaglio all'altezza delle spalle. Ogni senbon era ad una distanza l'uno dall'altro di trenta centimetri, quindi tutti e cinque coprivano una distanza di un metro e mezzo, con gli ultimi due per lato che avrebbero colpito l'avversario solo quello si fosse mosso lateralmente per scansarsi dall'attacco delle armi da lancio. non è la migliore delle idee...ma fa niente.

L'armatura di Terra avvampava sulla sua pelle. Il ragazzo la dissolse rapidamente, ormai un inutile spreco di Chakra che non aveva più voglia di fare mentre i suoi occhi non perdevano di vista il suo avversario. Danzou aveva creato un Kage Bunshin che lo aveva afferrato per un braccio, lanciandolo via dal suo Drago di Terra. Il suo piano di prenderlo di sorpresa era quindi miseramente fallito. Poco male. pensò il ragazzo mentre osservava Danzou rialzarsi da terra, là dove il clone lo aveva lanciato.
Ancora quel suo strano Jutsu...lo ha chiamato Kajōsatsu....Vapore Assassino?...Mi sento debole...un poco più debole... pensò il ragazzo mentre indietreggiava di un paio di metri con pochi balzi, mettendo tra lui e l'avversario circa cinque metri. Se pensa però che lo scontro finirà qui, si sbaglia di grosso...
L'albino aveva visto alle spalle di Danzou che il suo clone stava lanciando una sfilza di senbon, mentre il clone avversario sembrava totalmente ignaro del loro arrivo. Era quindi molto probabile che il clone avrebbe vinto lo scontro con il Kage Bunshin avversario e si liberasse. Lo scontro stava quindi volgendo ad un due contro uno, un vantaggio che non si sarebbe trattenuto dall'utilizzare. Non ci volle molto, aveva già in mente una strategia pressoché buona.
Compose i sigilli e appoggiò le mani a terra mentre bisbigliava alla radiolina. Colpiscilo con un ninjutsu, ora!
Il terreno si mosse improvvisamente, sollevando da esso dita rocciose che si chiusero intorno al ninja dai capelli bianchi, schermandolo dalle sfere fiammeggianti dell'Hikarami. Adesso stava al clone, colpire il suo avversario mentre lui faceva da esca.


Clone
I senbon giunsero a destinazione, in uno sbuffo di fumo il suo avversario si dissolse e poi la voce dell'originale che gli comandava di colpire l'avversario con un ninjutsu a distanza. Il clone non se lo fece ripetere due volte. Era il momento di colpire duro. Cominciò la composizione dei sigilli prima ancora di aver finito di girarsi e poi rilasciò il Chakra Doton dalla bocca in un altro enorme dragone di terra contro il suo avversario. Usare il vento in quel frangente sarebbe stata una mossa pressoché inutile, quindi avrebbero dovuto fare affidamento sul loro secondo elemento: il Doton.
Il Dragon ruggì la propria sfida, percorrendo i dieci metri che lo separavano dall'avversario mentre quello abbatteva le sue sfere infuocate sul pugno di roccia che l'originale aveva appena eretto. Il clone utilizzò il potenziamento Doton, nella paura che il suo avversario avesse anticipato l'attacco abbastanza in fretta e utilizzasse di nuovo la Dai Endan, un Jutsu che per rapidità avrebbe potuto salvarlo dall'attacco, quindi non era il caso di rischiare un attacco simile e meglio colpire a tutta forza.