Missione Kisuke Momochi & Kaori Mitarashi

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    Missione Kisuke Momochi & Kaori Mitarashi
    Missione a Servizio di:Impero del Fuoco
    Livello:A
    Esecutori della Missione:Kisuke Momochi & Kaori Mitarashi
    Luogo d'Incontro:Juuguu
    Durante la ritirata verso la costa, dove ci aspetta il grosso della flotta, parte del nostro esercito ha ricevuto ordine di distaccarsi dal grosso delle truppe e cingere d’assedio la città di Juuguu. Il vostro compito è prendere parte alla spedizione e aiutare i vostri compagni a catturare la città, dando così un’altra lezione al Villaggio della Sabbia. Dal successo di questa missione dipende la nostra capacità di impedire che aiuti e rifornimenti raggiungano Suna via mare: perdere Juuguu interromperebbe un'importante collegamento attraverso il deserto ed è una perdita che difficilmente il nemico potrebbe sopportare. Che nessuno lasci la città prima della resa incondizionata.
    Buona fortuna.


    Inizia Mr.U
     
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    "Juuguu, una città che funge anche da stazione commerciale e punto di collegamento nel Paese del Vento, e noi la dobbiamo assediare e infine conquistare. Non bastava la guerra, ora dobbiamo occuparci anche di questo" pensò il kiriano, piccato.
    A differenza del viaggio d'andata, in questo momento si muovevano in direzione del sole, lasciandosi alle spalle una scia d'innumerevoli impronte sulla sabbia, collegate al disastro nell'ormai caduto Villaggio della Sabbia.
    Avevano a malapena avuto il tempo di tirare il fiato, darsi una ripulita generale, farsi curare alla bell'e meglio e riprendersi dalle fatiche durante il primo giorno di viaggio, sempre nei limiti del possibile per quel che il deserto poteva concedere ai suoi ospiti. Poi, a fine giornata, a Kisuke gli era stato comunicato che il suo lavoro lì, nel Paese del Vento, ancora non era terminato. A pensarci su bene era anche logico, in fondo il conflitto vero e proprio era solo il prologo in tutta quella storia. Lui, insieme a pochi altri, avrebbe fatto parte di una squadra il cui solo obiettivo era quello di conquistare Juuguu per portare un ulteriore vantaggio all'Impero del Fuoco nei confronti dell'ormai caduto Villaggio della Sabbia. Avrebbe dovuto prendere il comando di quella spedizione, e guidarla. Tra tutti, vi avrebbe fatto parte anche Kaori Mitarashi. "Ovvero qualcuno su cui posso fare affidamento, senza che sia per forza una kunoichi mascherata" pensò tra sé.
    Seduto a cavallo della sua enorme aquila d'inchiostro, la mente di Kisuke volò nuovamente alla guerra. Con gli occhi della mente rivide l'improvviso banco di nebbia calare sul campo di battaglia, verso le battute finali. Quando poi la nebbia scomparve per lasciare posto all'inferno tutt'intorno a loro, non passò tanto tempo prima che i soldati esultassero per la vittoria. Kisuke tornò alla realtà con una scrollata di capo. "Abbiamo vinto la battaglia, ma non la guerra" recitò mentalmente, con cautela.
    «Sempre a divertirti tu, in un modo o nell'altro» gli disse Shinzo, distogliendolo dai pensieri in cui si stava per immergere.
    «Non mi sono certo divertito, amico mio» lo rimbeccò Kisuke. «È da un bel po' che ho smesso di divertirmi facendo questa vita, e oggi non c'è stata una svolta.»
    «Stai sereno, volevo solo sdrammatizzare un po' prima di doverci rimettere a lavorare» replicò il Non Morto abbozzando un sorriso stiracchiato.
    «È difficile sdrammatizzare, ma apprezzo il tentativo» rispose Kisuke neutro. Era davvero difficile sdrammatizzare quando ancora si poteva sentire all'interno delle proprie narici l'odore incrostato di sangue e carne bruciata, e immaginare che potevano essere carne e sangue di qualche amico ad averlo prodotto. Inoltre, nell’aria vi era un fastidiosissimo vociare infinito, come prodotto dai sussurri di mille gole, che impediva di rilassare la mente. "Ma adesso ci facciamo da parte, per assaporare un po' di silenzio dopo tanto casino" pensò il kiriano.
    «È ora: stacchiamoci dal resto dell'esercito» disse Kisuke, eseguendo in contemporanea un chiaro cenno con la mano destra. In questo modo ordinò alle sue truppe – riunitesi in precedenza - di muoversi, e le aquile d'inchiostro virarono verso Sud-Est, in direzione di Juuguu. In alto, dal cielo si sarebbe potuta vedere una piccola appendice dell'esercito che si muoveva e separava dal corpo principale per proseguire sulla propria strada.
    "Le volte in cui sono stato a Juuguu si possono contare sulle dita di una mano, forse due al massimo. Perciò non posso vantare una chissà quale conoscenza dell'interno o delle forze presenti, se non per lo studio preliminare effettuato sia a Kiri sia in nave al viaggio d'andata. Come minimo è presente un corpo di polizia e delle Squadre di Sicurezza ben addestrate. Non sono da escludere eventuali Ninja presenti al momento, men che meno la resistenza cittadina. Durante l'assedio potrebbero avere qualche postazione segreta e sicura da cui attingere qualche vantaggio o qualche passaggio da cui poter eventualmente fuggire oppure farsi sostenere in qualche modo, ma delle incursioni notturna dovrebbero rimettere le cose in pari." Il breve riepilogo mentale aiutò il Momochi sotto diversi aspetti, e non solo per iniziare a improntarsi correttamente alla nuova missione, bensì anche per non badare troppo al caldo straziante del deserto. Tuttavia, quel riepilogo lo impegnò per pochissimo tempo. Forse per esternarsi più a lungo, avrebbe dovuto fare un elenco d'informazioni ben più lungo e completo, oppure meglio ancora ripassare mentalmente tutte le nozioni essenziali in merito d'assedio.
    Bagnato dalla calda luce dorata del sole, il Momochi dovette riprendere le redini della realtà. L'orario non era dei più feroci per mostrare la brutalità del deserto, la stagione era loro favorevole, si trovavano sempre più prossimi ai confini del Paese del Vento... eppure Kisuke temeva comunque che prima o poi le creature d'inchiostro si potessero sciogliere mentre ancora sbattevano le ali. Ad ogni modo, nonostante quella piccola paura che in realtà non poteva avere alcun fondamento pratico, Kisuke poteva finalmente apprezzare il tanto agognato silenzio. Si erano distanziati abbastanza dal corpo principale dell'esercito, e il loro minuto gruppo in confronto non produceva più così tanto rumore da essere tanto chiassoso. Ormai non c'erano più tamburi da guerra, non c'erano più grida di rabbia o euforia, non c'erano ultra strazianti, non c'erano esultanze d'ogni genere, non c'era baldoria: dopo davvero tante ore c'era silenzio, qualche voce e il sibilare del vento che con sé trasportava granelli si sabbia.
    Kisuke fece allontanare la sua aquila dalla formazione in testa, quindi volteggiò sopra coloro che proseguivano a piedi o a bordo di cavalcature terrestri. Osservò tutti loro attentamente, ognuno di loro. "Quanti sono stanchi e feriti, sia nel corpo che nell'animo?" si chiese, decidendo dunque di parlarne innanzitutto con chi secondo lui era più taciturno tra tutti, ma con cui al tempo stesso aveva la possibilità d'esprimersi e soprattutto aveva il doppio dovere di farlo, sia in quanto comandante e sia come conoscente: Kaori.
    L'ANBU di Kiri lanciò verso il basso la sua cavalcatura d'inchiostro, in direzione di Kaori, quindi planò a poca distanza da terra, rimanendo sospeso e avanzando lungo la strada con un costante battito d'ali.
    «Ehi, come va? Vuoi salire?» le chiese. «È un'occasione, non offro passaggi a chiunque» disse infine Kisuke, tendendo una mano in direzione di Kaori. Shinzo aveva creato anche degli altri sparvieri di taglia grande - quindi inferiori in quanto a dimensioni rispetto alle aquile principali - per aiutare anche gli altri ad affrontare il viaggio nelle ore più calde, ma Kisuke in genere voleva viaggiare da solo anche quando la disponibilità di cavalcature era relativamente limitata. Stavolta, invece, aveva deciso di fare un'eccezione.

    KisukeMomochiSPOILER
    ChakraFisicoMentale
    220- Ottimo;- Ottimo;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
     
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    "Parlato"
    "Parlato Kisuke"
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    Il banco di nebbia che lei stessa aveva creato si era infine dissolto dando modo a tutti di tornare ad osservare il campo di battaglia, di Agony ormai non c'era più traccia ed a lei non importava quali conseguenze avrebbe comportato il suo gesto, apparentemente nessuno si era accorto di chi fosse stato a ricorrere al velo di nebbia e data la concentrazione di shinobi di Kiri sarebbe anche stato difficile in quel momento per qualcuno riuscire a risalire all'epicentro della tecnica, ma chi si era accorto eccome della ragazza era lo shinobi di Konoha che lei aveva violentemente colpito.
    "Figlia di una cagna, te la faccio pagare...dimmi subito chi sei..."
    La kunoichi ancora sotto shock aveva fissato il viso dell'uomo senza riuscire a rispondere, mentre l'altro minacciosamente si riportava in piedi con una spada lunga in mano. Kaori non aveva seguito il consiglio di Agony dato che per quanto non ritenesse giusta quella guerra e per quanto volesse proteggere il suo amante, di certo non aveva intenzione di eliminare a sangue freddo un proprio alleato; stessa considerazione non sembrava starla facendo però l'imperiale ed a salvare la ragazza fu solamente una coincidenza, anche Kimiro aveva infatti involontariamente notato tutta la scena ed era forse l'unico ad essersi accorto del suo ricorso ai sigilli prima che calasse la nebbia.
    "Hei, cosa stai facendo? lontano da lei!!"
    lo sp.jounin si avvicinò anch'esso con Juba alle spalle e si frappose fra lei e l'imperiale, l'altro trovandosi in inferiorità numerica cominciò a ringhiare come un lupo in trappola.
    "Quella stronza mi ha colpito, ditemi subito come si chiama...farò rapporto..."
    "Io ho visto tutto, ti ha salvato da una tecnica di quel ragazzo se no saresti a terra col tuo amico...portala via..."
    Con le ultime parole rivolte a Juba, Kimiro si avvicinò allo shinobi inferocito continuando a ribadire di aver visto la giovane salvargli la vita, evitando al contempo in maniera molto accurata di rivelare all'uomo il suo nome o quello degli stretti conoscenti. Ritrovatosi in mezzo ad un plotone di Kiriani non proprio amichevoli, lo shinobi decise di desistere, allontanandosi verso suoi compagni seppur continuando a minacciare.
    "Non ti preoccupare, non sa nemmeno il tuo nome...con tutte le donne di Kiri che c'erano qui oggi è impossibile che possa risalire a te...devi proprio volergli un gran bene eh? a quanto pare oggi non sono stato io quello impulsivo..."
    Suna era stata presa ed ormai l'esercito era in marcia verso casa, la guerra non si era rivelata altro che un inutile gioco al massacro, uno stupido segno di forza che aveva portato alla morte di centinaia di shinobi e di quello che forse era stato uno degli uomini più brillanti e meritevoli della loro epoca; in un attimo di tranquillità e relativo riserbo, Kimiro le si era avvicinato rivolgendole quelle parole e lei non aveva potuto far altro che rispondergli con un sorriso, dopotutto più di una volta gli aveva raccontato del ragazzo di Oto, quando ancora le cose fra i due villaggi erano tranquille e di certo assistendo alla scena l'uomo doveva aver capito tutto, ciò nonostante aveva evidentemente deciso di stare dalla sua parte non raccontando a nessuno quel che era successo e prendendo addirittura le sue parti con l'imperiale, di certo era un buon amico e la ragazza era contenta di avere al proprio fianco uno come lui.
    Se il mondo sembrava non sapere o non dare troppo importanza a quel che aveva fatto, lei al contrario non riusciva a pensare ad altro, da quando erano partiti da Suna continuava ad arrovellarsi il cervello, a chiedersi quanti suoi compaesani o alleati fossero stati colti di sorpresa dalla sua tecnica, quanti fossero periti o anche solo stati feriti a causa sua, non riusciva ad esimersi dal chiedersi quante vite avesse egoisticamente compromesso per salvarne una soltanto a lei cara.
    Con quei tremendi pensieri in testa i minuti, la cui percezione era già di per sé aumentata nel deserto, sembravano essere eterni e da un certo punto in avanti la giovane non seppe più dire in che punto della giornata si trovassero, come se fossero stati loro a perdere la guerra marciavano a tappe forzate verso un mare che sembrava quasi un'illusione affrontando più impreparati che all'andata i pericoli del deserto, gran parte dei feriti era stata curata senza troppa dedizione e molti come lei non avevano avuto nemmeno l'opportunità di essere visti da un medico viste le esigue ferite.
    "Peggio di uno sciame di cavallette...non ci siamo nemmeno fermati a mangiare dopo aver portato la distruzione..."
    La maggior parte degli shinobi aveva uno sguardo triste e cupo, Kimiro accanto a lei cercava ogni tanto di sdrammatizzare con una battuta, ma perfino Juuba non stava giocando con le sue carte ed Oniji non poteva permettersi di ridere a causa dei postumi di un duro colpo al costato che a suo dire aveva guadagnato come effetto dell' 'essere una pedina fondamentale per l'offensiva del nostro esercito'.
    Quella situazione che la stava schiacciando lentamente cambiò in maniera radicale quando dall'alto le vennero forniti nuovi ordini, parte dell'esercito si sarebbe dovuto staccare per muovere verso Juuguu, una cittadina in cui lei forse non era nemmeno mai stata, ma che sembrava essere sulla scacchiera di quella guerra una casella fondamentale da controllare e dunque senza esitazioni la giovane si ritrovò a salutare gli amici augurando loro buona fortuna per il ritorno dato che il fato aveva deciso di separarli.
    "Un'altro assedio...altri morti..."
    Di certo la kunoichi avrebbe voluto trovarsi in qualsiasi altro posto in quel momento, ma quella era la strada che aveva deciso di scegliere, volente o nolente il suo villaggio era entrato in guerra e lei sarebbe stata fedele al suo ruolo ed avrebbe assolto i suoi compiti seppur con la promessa viva nel cuore che un giorno sarebbe riuscita a cambiare le cose, un giorno sarebbe riuscita a fare in modo che tutto quel dolore non fosse più necessario.
    Quel giorno era però lontano ed in quel momento non solo non aveva abbastanza influenza per poter decidere l'andamento delle cose, ma nemmeno quella necessaria per decidere del proprio destino e quindi senza fiatare seguì obbediente il resto del gruppo che si stava ordinatamente staccando dal corpo principale dell'esercito, non sapeva esattamente come avessero scelto chi avrebbe fatto parte della spedizione e chi avrebbe continuato il rientro verso Kiri, con tutta probabilità avevano pescato a caso nomi dal mucchio, o per lo meno la cosa non l'avrebbe stupita vista la strategia con cui era stata condotta fino a quel momento quella guerra.
    Passo dopo passo la ragazza osservava le impronte nitide lasciate a terra al proprio passaggio, se qualcuno avesse voluto inseguirli non avrebbe incontrato la minima difficoltà, ma dopotutto vista la batosta inferta al villaggio della sabbia nessuno avrebbe potuto essere così pazzo da inseguire quel sanguinario esercito. Il sudore colava copioso dalla sporca fronte della kunoichi che sentiva più viva la necessità di una doccia che delle cure mediche, ma la marcia che li attendeva sembrava tutt'altro che volgere al termine e l'unica speranza era che una volta conquistata Juuguu si sarebbero soffermati a riprendersi più di quanto non avessero fatto a Suna.
    "Ehi, come va? Vuoi salire?...È un'occasione, non offro passaggi a chiunque"
    Così assorta com'era nei suoi pensieri la ragazza ci mise un attimo a capire a che quelle parole erano rivolte proprio a lei e dopo un primo istante di sbigottimento si ritrovò a rispondere con un ampio sorriso, Kisuke le stava proponendo un passaggio e lei non doveva mostrare debolezze, tutti i pensieri negativi che aveva covato fino a quel momento sarebbero stati relegati nel fondo del suo cervello e si sarebbe goduta un poco di riposo a bordo di quell'aquila di inchiostro.
    "Beh, quando un superiore ti offre un giro sul suo uccello è sempre brutto rifiutare..."
    Con quel doppio senso la ragazza accettò l'invito e saltò in groppo alle spalle di Kisuke, di certo quella creatura non era comoda e calda come la bestia con cui l'aveva trasportata tempo prima Yukio, ma per viaggiare nel deserto forse l'assenza di sangue e vene in cui farlo scorrere era forse un vantaggio per i passeggeri che in groppa non dovevano sopportare anche il caldo offerto dall'animale.
    "Sono stati giorni impegnativi...ti ringrazio per il passaggio, un poco di riposo non potrà che giovarmi...sai, ti ho sempre tenuto in grande considerazione senpai...ma in tutta sincerità non immaginavo che godessi di tanta fiducia dalle alte sfere da farti guidare addirittura un intero plotone...là in mezzo ci hai guidati e salvato la vita...se torniamo a Kiri interi spero che non ti esimerai dal farti offrire da bere...."


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Rilassata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 23/12/2014, 14:30
     
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    Il Ninja della Nebbia piegò appena le labbra in un sorriso, quando Kaori montò in groppa all’aquila a suon di doppi sensi. "È giusto che accusi il colpo, stavolta" si disse Kisuke. Tutto sommato, nonostante stessero chiudendo il capitolo di una campagna per riaprirne immediatamente un altro, c’era ancora la forza di fare dell’ironia; poteva essere considerato come un elemento positivo.
    «Tranquilla, non lo sapevo nemmeno io, di tutta questa fiducia» disse il kiriano, adottando un po’ dell’ironia che ancora sopravviveva nell’aria. «Ma certo è che se rientriamo vivi, molto probabilmente mi verrà dato da bere per un mese di fila.» Kisuke ricordava ancora le occasioni in cui Hattori per ringraziarli aveva offerto loro, in segno di gratitudine e riverenza per il loro coraggio, così tante bottiglie di sake da stendere una squadra intera: nella comunità dei guerrieri era quello il modo in cui spesso e volentieri si esprimeva la propria ammirazione. «In ogni caso, non rifiuterò certo la tua parte» concluse Kisuke, lanciando nuovamente in volo l’aquila d'inchiostro.
    Dovevano sbrigarsi a raggiungere la loro destinazione: prima arrivavano, e prima avrebbero potuto finire. Certo, non sarebbe stato semplice, ma poco male. Avevano abbastanza forze militari, e avevano abbastanza scorte con loro per poter resistere in quel mare di sabbia e rocce. Tuttavia, avrebbero dovuto fare in modo di accelerare i tempi. Il deserto era un luogo molto ostile, per chiunque, e fare per troppo tempo il ruolo degli assedianti avrebbe potuto ribaltare i risultati. "Non sono al livello del vecchio Artigiano della Guerra, ma su qualcosa me la dovrei cavare… anche se qui nel deserto molte convenzioni non possono essere adottate con semplicità. Non senza essere prima adattate al territorio" rifletté Kisuke. L’Artigiano della Guerra era l’autore senza nome di molti trattati antichi, che ovviamente Kisuke aveva letto e studiato. Insegnava ai giovani comandanti la vera essenza dell'Arte della Guerra. Kisuke fece mente locale, quindi recitò mentalmente: "Il materiale per la guerra portalo da casa, ma il foraggio dal campo nemico. In questo modo l'esercito avrà cibo a sufficienza per i propri bisogni." Questo era un punto essenziale di un trattato, le cui conseguenze portavano sostanzialmente all'impoverimento del popolo grazie all'aumento dei prezzi e delle esazioni, così da poter mettere in ginocchio il loro governo. Vero anche che nel Paese del Vento, ricoperto di sabbia, si sentiva la quasi totale mancanza di campi da razziare, ma la metafora dell'Artigiano della Guerra faceva comunque al caso loro. Fortunatamente, avevano otri con acqua e tè caldo nonché scorte abbondanti di cibo per l’occasione in modo da poter resistere abbastanza, ma avrebbero comunque fatto bene a depredare qualcosa dalle scorte nemiche. "D'altronde, come insegna l'Artigiano della Guerra, un carico di provviste nemiche, è equivalente a venti dei propri."
    Più che le considerazioni su quali fossero le tattiche militari da adottare per il compimento della loro missione, Kisuke decise di fare un passo indietro e valutare chi andava a formare la spedizione. Il tempo per farlo non mancava affatto. In fondo, prima che il loro convoglio giungesse alle porte di Juuguu.
    Tra tutti i Ninja, aveva riconosciuto membri del Clan Kaguya, Clan Hozuki e forse anche qualcuno del Clan Yuki, se i suoi occhi non lo avevano ingannato. "O se qualcuno porta addosso un simbolo che non gli appartiene."
    «Kaori, tu conosci già qualcuno di loro?» le chiese, con fare tranquillo. «Per me siete facce note solo tu e pochi altri del gruppo. Per di più non sono stato informato granché sul loro conto, quindi dovrò interrogarli per sapere cosa ognuno di loro sa fare, e cosa non sa fare. Non dubito che siate stati selezionati appositamente per comporre questa spedizioni con tutti gli elementi necessari, ma dovrò almeno sapere quali pedine ho a mia disposizione altrimenti non riuscirò mai a muoverle correttamente» spiegò, portando l'enorme aquila in formazione con le altre, mentre il convoglio continuava ad avanzare.

    KisukeMomochiSPOILER
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    220- Ottimo;- Ottimo;
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    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;


    Edited by Mr.Uchiha - 28/12/2014, 18:16
     
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    "Tranquilla, non lo sapevo nemmeno io, di tutta questa fiducia...Ma certo è che se rientriamo vivi, molto probabilmente mi verrà dato da bere per un mese di fila"
    Le ali dell'aquila di inchiostro sbattevano lentamente di modo che l'animale non prendesse troppa velocità rispetto a quella degli uomini a terra, Kisuke non aveva voluto accendere una tenzone verbale ignorando la battuta della kunoichi per concentrarsi invece sulla promessa da lei fatta, promessa che probabilmente apparteneva a tutti i membri del plotone che non fossero ancora diventati cibo per gli avvoltoi. ed i due passeggeri non potevano concedersi il lusso di riposare dato che la loro missione era ancora ben lungi dall'essere completata, per la verità era forse ancora perfino lontana dal cominciare, il numero relativamente esiguo di uomini non avrebbe permesso loro di sfruttare la forza bruta così com'era accaduto a Suna, ma al contrario si sarebbe rivelato necessario un piano d'azione ben orchestrato per non rischiare un'inutile perdita di vite umane e potenzialmente anche il fallimento della missione stessa.
    "Chissà che cosa hai in mente Senpai..."
    Una leggera brezza soffiava portando con sé folate di minuscoli granelli di sabbia e gli uomini ancora a terra, così come era successo in precedenza a Kaori, si ritrovavano a dover affrontare una delle più fastidiose insidie del deserto, la sabbia nei sandali. Per quanto potesse sembrare un pericolo da poco rispetto a tutto quello che quell'arida landa nascondeva, in realtà era un qualcosa da tenere in conto in un viaggio lungo come il loro, i minuscoli granelli raschiavano e si insinuavano nella pelle e così come le rocce che un tempo formavano erano state erose dal vento, allo stesso modo andavano ora ad erodere la pianta dei piedi degli shinobi in marcia facilitando la formazione di vesciche e lesioni che avrebbero potuto creare non pochi problemi.
    "Eccone un altro..."
    In lontananza un'ombra scura si muoveva in cielo verso Suna, la sagoma inconfondibile del saprofago del cielo per eccellenza si muoveva sinuosa e non conoscendone le caratteristiche avrebbe anche potuto affascinare, la consapevolezza però che stesse dirigendosi famelicamente a divorare i resti di valorosi shinobi di Suna, o addirittura di compaesani, non poteva che creare un moto di ribrezzo nella kunoichi che subito spostò lo sguardo disgustata.
    "Kaori, tu conosci già qualcuno di loro?...Per me siete facce note solo tu e pochi altri del gruppo. Per di più non sono stato informato granché sul loro conto, quindi dovrò interrogarli per sapere cosa ognuno di loro sa fare, e cosa non sa fare. Non dubito che siate stati selezionati appositamente per comporre questa spedizioni con tutti gli elementi necessari, ma dovrò almeno sapere quali pedine ho a mia disposizione altrimenti non riuscirò mai a muoverle correttamente"
    Mentre la mente della kunoichi divagava su dettagli in un certo senso futili o per lo meno inutili al fine del loro compito, Kisuke stava invece lavorando per la risoluzione della missione partendo dalle informazioni ovvero quella che era la base di una qualsiasi strategia d'attacco, il problema era che le informazioni di cui necessitava il loro capitano non erano solo quelle relative al nemico, ma anche a chi fossero i membri del suo stesso plotone.
    "Mi dispiace deluderti, ma gli uomini che conoscevo meglio...e di cui mi fidavo di più...sono rientrati a Kiri...non sono sicura di aver visto ogni singolo volto, ma qualcuno lo conosco di vista, altri invece non li ho proprio mai incontrati..."
    Una piccola pausa lasciò il tempo alla giovane di osservare in basso le facce stanche giusto per assicurarsi che al meno nel suo raggio visivo non ci fosse veramente nessuno che conoscesse, nessuno del suo clan era stato affidato a quell'incarico anche se qualcuno là sotto era certa che condividesse la sua abilità innata avendolo visto in azione sotto alle mura di Suna.
    "Senpai, so di non essere che una pedina in questa scacchiera e che di certo avrai dei collaboratori molto più esperti di me, ma l'esercito da guidare è grande...se vuoi, se mi ritieni in grado...e soprattutto se ti fidi di me...vorrei darti una mano a pelare questa gatta...purtroppo a Juuguu non sono mai stata e non conosco la zona circostante o l'eventuale presenza di villaggi od oasi nelle vicinanze...però per quanto riguarda gli uomini ho molta pazienza, ci sono molti shinobi in marcia, ma con un po'di impegno non ci vorrà troppo tempo per stilare un rapido elenco ed avere sott'occhio il nostro potenziale..."
    L'offerta della giovane era sincera e slegata dal puro e semplice dare e prendere ordini, in una situazione come quella sapeva benissimo che la gerarchia aveva un enorme peso, però al tempo stesso aveva provato più di una volta sulla propria pelle quanto avere le spalle protette da qualcuno di fiducia rendesse più semplici anche le situazioni più estreme, per quanto Kisuke avesse sicuramente tutte le carte in regola per adempiere al compito che gli era stato affidato, era certa che non gli avrebbe potuto che far piacere la consapevolezza di avere in lei non soltanto una sottoposta, ma anche un'amica di cui potersi fidare.
    "Questa volta non sarà come a Suna, non ci saranno distrazioni e l'unico obiettivo sarà l'adempimento della missione..."


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Rilassata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati
     
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    Kisuke imparò dalle parole di Kaori che avrebbe dovuto scoprire da sé quel che gli serviva, oppure chiedere a qualcun altro. Cominciò a lisciarsi il mento bendato, pensieroso. "Se voglio poter combinare qualcosa di decente, devo sapere il più possibile su di loro, e dovrò parlarci faccia a faccia. Kaori mi può aiutare, ha detto" rifletté tra sé per poi lanciare un occhiata al sole. Si rese conto che il disco dorato si stava alzando maestoso nel cielo. Il Ninja della Nebbia afferrò la borraccia alla cintura e trangugiò una sorsata d'acqua. "Probabilmente tra un po' ci dovremo fermare, poiché in queste terre non è saggio continuare a viaggiare nelle ore più calde, pur in questa stagione dell'anno." Kisuke mise via la borraccia, allacciandola nuovamente al suo posto nella cintura poi rispose a Kaori: «Dovresti conoscermi abbastanza da sapere che non mi fido di nessuno. Sono abbastanza fortunato a fidarmi di me stesso.» Kisuke parlò a metà tra il serio e l'ironico. «Ad ogni buon conto, qui siamo tutti delle pedine. Nessuno è escluso. Per il resto, posso anche contare sul tuo aiuto. Anzi, mi farebbe proprio comodo» le disse, ed era vero. A livello di supporto tattico avrebbe potuto consigliarsi con Yuki e Shinzo, ma i due avrebbero con tutta probabilità ragionato seguendo una falsa riga del giudizio di Kisuke. Kaori, invece, era una kunoichi di Kiri abbastanza in gamba e che soprattutto - per quanto poteva saperne Kisuke - non faceva parte delle Forze Speciali né si presentava come un membro di esse. Con il consiglio di Kaori, Kisuke voleva così creare una sorta di pensiero ibrido. "Una sorta di quattro occhi vedono meglio di due, però avanzato."
    Il viaggio proseguiva secondo il ritmico e regolare battito dell'aquila d'inchiostro, mentre il paesaggio intorno a loro, mutava solo per piccoli particolari. Kisuke aiutò la memoria con una piccola mappa che aveva con sé. Non si sarebbe perso, molto probabilmente, anche se non era un abitante del Paese del Vento, ma non disdegnava di certo la sicurezza per la sua spedizione. Con gli occhi seguì gli elementi della mappa, calcolando a occhio secondo linee e punti la distanza che separava tutti loro dalla meta, cioè Juuguu. Poi, Kisuke sulla mappa vide il marchio di un sito. Essendo questo in una posizione mediana, l'ANBU di Kiri valutò l'ipotesi che potesse fungere perfettamente come luogo per accamparsi. Una volta concluso, il kiriano riarrotolò la mappa e la conservò in una tasca della divisa, quindi fece abbassare leggermente l'aquila di quota, e osservò meglio gli uomini della sua spedizione: chi parlava con chi: come camminavano; l'atteggiamento; che armi portavano; eventuali abitudini; Ritenne che poteva essergli utile. Così, chiudendosi in un muto e secco silenzio esteriore, Kisuke lasciò che il tempo, minuto dopo minuto, scorresse e che la sua mente lavorasse. Di tanto in tanto, tradendo la propria scelta del momento, il kiriano si ritrovò ad interrompere la propria serie di ragionamenti per scambiare due chiacchiere con alcuni shinobi e kunoichi che gli avevano rivolto la parola quando lui si era avvicinato loro per studiarli.
    Più tardi, all'orizzonte, il comandante ANBU iniziò ad intravedere il sito in rovina che in precedenza aveva adocchiato nella mappa. Con una mano Kisuke schermò la vista dalla luce del sole e guardò meglio. Notò le rovine di un vecchio villaggio, quindi ordinò che si fermassero lì. "Non sarà un oasi, questa, ma andrà bene ugualmente... purché facciano attenzione a scorpioni e vipere" pensò.
    «Ci fermiamo per il momento. Non è consigliato viaggiare nelle ore più calde. Approfittiamone per unire l'utile al dilettevole, così iniziamo a conoscere pure i nostri compagni» disse Kisuke a Kaori, quando si approssimavano ad atterrare.
    Una volta atterrati, e dopo essere finalmente smontato dalla sua cavalcatura in seguito a diverse, infinite ore di volo, Kisuke andò a sedersi a ridosso di un muretto a mezz'altezza. Rifletté pensieroso mentre gli occhi scorrevano ad osservare la zona circostante, immaginando se potesse sul serio essere un luogo adatto in cui fermarsi. Il kiriano si decise, quindi diede ordine ai componenti della spedizione di allestire un accampamento. Come insegnava il vecchio Artigiano della Guerra, non conveniva accamparsi in un luogo ostile, né indugiare troppo in posizioni isolate, ma loro non avrebbero potuto fare diversamente.
    Durante la preparazione del campo, c'era chi scaricava le bestie; chi invece piantava paletti e stendeva dei teli; altri ancora cercavano di sfruttare le rovine già presenti come punto d'appoggio.
    A loro che si davano da fare ci si aggiunse ovviamente anche Kisuke, aiutando un Kaguya ad allestire dei ripari ombrosi con delle pelli essiccate. In questo modo avrebbero potuto sostare per tutto il tempo necessario ed al contempo godere del refrigerio garantito dall’ombra anzi che penare sotto i raggi del sole. A quel punto mancava soltanto da allestire sentinelle e vedette, nonché mobilitare eventuali ninja sensitivi, prima di passare a conoscere tutti i soldati.

    KisukeMomochiSPOILER
    ChakraFisicoMentale
    220- Ottimo;- Ottimo;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;


    Edited by Mr.Uchiha - 6/1/2015, 16:33
     
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    "Parlato altri"

    "Dovresti conoscermi abbastanza da sapere che non mi fido di nessuno. Sono abbastanza fortunato a fidarmi di me stesso...Ad ogni buon conto, qui siamo tutti delle pedine. Nessuno è escluso. Per il resto, posso anche contare sul tuo aiuto. Anzi, mi farebbe proprio comodo"
    "Hmpf...chi va piano, va sano e forse non crepa giusto?"
    La ragazza chiosò con un sorriso citando le stesse parole che durante un incontro fortuito lo shinobi le aveva rivolto, effettivamente aveva fatto una scelta di parole azzardata ed era stata un poco ingenua nella sua offerta; doveva immaginare che Kisuke nemmeno in quelle condizioni, o forse in particolare in quelle condizioni, avrebbe potuto dichiarare la propria fiducia a qualcuno. Le parole con cui però il giovane aveva finito di parlare erano state per lei sufficienti, anche se non lo avrebbe mai detto apertamente oramai anche lui poteva dire di conoscerla abbastanza da sapere di poter contare su di lei e sulle sue abilità in combattimento.
    Passando la mano destra sulla fronte Kaori andò ad asciugarla dalle numerose goccioline di sudore, che formando numerosi rivoli le stavano impregnando il viso; per quanto la temperatura non fosse estrema, considerando che si trovavano nel deserto, era comunque decisamente al di sopra dei gradi che lei riteneva sopportabili e nella sua mente la giovane si ritrovò ad imprecare più di una volta. Se già al termine della battaglia di Suna non era di certo un fiorellino, ora il suo odore doveva avvicinarsi parecchio a quello di un ratto in decomposizione trovato dopo qualche settimana in cantina, i capelli erano unti e sporchi, mentre l'assenza di sonno le aveva disegnato due sagome scure, tutt'altro che graziose, sotto agli occhi; era dal periodo di follia seguito alla morte di suo padre che non si sentiva così brutta e sciupata.
    "Quando Juugu sarà caduta giuro che non vorrò altre ricompense che non siano una doccia..."
    Nonostante le fattezze pressoché perfette, l'aquila che stavano cavalcando non ricordava affatto la morbida schiena delle creature di Yukio ed a forza di stare seduta Kaori arrivò quasi a rimpiangere di non aver continuato la marcia a piedi. Kisuke nel frattempo sembrava decisamente più interessato a quella che era la loro missione, con una mappa sottomano scrutava e valutava ben conscio del fatto che dalle sue decisioni sarebbe dipesa la vita di tutte le persone che si trovavano in quel posto, di certo poteva considerarsi anche lui una pedina, ma quella più che una partita di shogo era una sfida a scacchi e certe pedine avevano un peso maggiore delle altre, la pedina Kisuke in particolare rischiava molto, non tanto per la responsabilità del compito, quanto per il rimorso che lo avrebbe accompagnato in caso di fallimento visto l'enorme numero di vite che per una singola decisione sbagliate avrebbero potuto essere spezzate.
    La cartina osservata dal suo superiore mostrava diversi punti evidenziati con simboli che lei stentava ad interpretare, ma che evidentemente per lo shinobi della nebbia rappresentavano ognuno un qualcosa di preciso, d'altro canto anche le mappe che della kunoichi erano state riempite di glifi e segni che rappresentavano zone adatte al bivacco piuttosto che oasi o zone con altre peculiarità, tolti alcuni simboli particolarmente eloquenti nessuno eccetto lei avrebbe potuto interpretare a prima vista quelle mappe e così era anche per quella che stava studiando Kisuke, vi era però un solo segno vicino alla posizione in cui si trovavano e visto che il sole era ormai abbastanza alto non c'erano molte domande da farsi su quali fossero i ragionamenti che frullavano nella testa del capo plotone, stava senz'altro valutando il luogo migliore per accamparsi aspettando che il clima si facesse più adatto alla marcia.
    "Il sole del deserto è più pericoloso di tutte le insidie nascoste nella sabbia e dalla prima alba ha procurato più morti di tutte le guerre ninja messe assieme..."
    Il paesaggio del deserto non offriva una grande varietà e già di per sé era sufficiente a poter mandare le persone fuori di testa, per loro fortuna però muovendosi verso ovest si stavano allontanando dal centro del deserto dirigendosi verso la costa e verso climi relativamente più miti. Durante il loro tragitto cominciarono a farsi più frequenti gli incontri con piante grasse dalle varie fattezze ed addirittura con alcune piante stagionali che mai avrebbero potute nascere nelle terre attorno a Suna se non in condizioni eccezionali.
    "Ci fermiamo per il momento. Non è consigliato viaggiare nelle ore più calde. Approfittiamone per unire l'utile al dilettevole, così iniziamo a conoscere pure i nostri compagni"
    Oltre alle piante quella zona occidentale del deserto riservava altre sorprese segno della presenza dell'attività umana in quelle terre, o per lo meno di un'attività che vi era stata chissà quanti anni prima; davanti ai loro occhi si era infatti palesato un antico villaggio ormai in rovina e Kisuke aveva optato per trasformare quel cumulo di baracche fatiscenti nel loro bivacco, di certo avere delle strutture preesistenti avrebbe facilitato l'allestimento di una campo ed oltretutto in caso di eventuale attacco avrebbero avuto un discreto vantaggio rispetto all'essere colti in campo aperto.
    "Almeno potrò alzare il culo da quest'affare...sarà pure bello, ma di sicuro non è comodo"
    L'aquila di inchiostro aveva cominciato la propria discesa e nel giro di poco tempo la donna era stata in grado di balzare a terra sgranchendosi rumorosamente le spalle e la schiena con sonori crepiti.
    Un primo sguardo bastò alla ragazza per rendersi conto del fatto che tutti i membri della spedizione sembravano piuttosto esperti, nessuno aveva in viso un'espressione smarrita, ma appena ricevuto l'ordine di allestire un campo coloro che dovevano occuparsi delle bestie avevano cominciato scaricarle dal materiale necessario, mentre il resto degli shinobi si era subito diretto alla ricerca di un buon posto dove sistemare il proprio bivacco, senza che nessuno dovesse dare loro degli ordini aggiuntivi. Non sarebbero potuti partire prima di diverse ore e quindi anche Kaori cominciò a cercare una zona adatta a riposare, anche se per ciò che aveva detto in precedenza a Kisuke non era certa di avere molto tempo per farlo.
    L'attenzione della kunoichi venne attratta da quella che doveva essere stata una casa, ormai per metà in rovina era stata scelta da un giovane che tentava un po'goffamente di sistemare da solo un telo impermeabile per fare ombra sotto alla porzione di casa non più riparata dal soffitto, le caratteristiche impermeabili del telo non sarebbero certo servite lì nel deserto, ma la sua capacità di proteggere dai raggi solari poteva risultare essenziale, essendo lo shinobi originario di Kiri non era strano che l'equipaggiamento da lui posseduto fosse studiato per climi ben diversi, ma dopotutto l'attrezzatura fornita per la guerra era stata ben poca ed ognuno si era dotato di ciò che possedeva.
    "Sembri un po'in difficoltà...se ti do una mano posso mettermi fra quei due pali?"
    Il ragazzo le sorrise di rimando facendole capire che una mano sarebbe stata volentieri accettata e così la donna si mise all'opera ed in pochi attimi i due riuscirono a terminare il lavoro, mentre l'uomo stendeva però il proprio sacco a terra la ragazza aveva preferito sfruttare un paio di corde per legare il proprio come se fosse un amaca, ai due piloni notati in precedenza.
    "Il pavimento è più sicuro della sabbia, ma questò è il regno di serpenti e scorpioni e i numi sanno quali altri animali velenosi, preferisco essere certa che non mi possano prendere...l'ultima cosa che voglio è assediare una città con nausea vomito e convulsioni...e non dovresti volerlo nemmeno tu..."
    Le parole in risposta allo sguardo curioso del giovane era stata seguita da un sorriso, dopo di che la giovane si era spostata alla ricerca di qualcuno che avesse bisogno di aiuto, come un piccolo gruppo di formiche i ninja avevano rapidamente allestito un campo e nessuno se ne stava con le mani in mano, compreso Kisuke che oltre a distribuire i vari ordini si stava prodigando in prima persona a far sì che venissero eseguiti.
    Al termine dei preparativi quello che ormai non era che lo spettro di un villaggio viveva di vita nuova ed era stato allestito in maniera tale che ognuno di loro potesse godere di uno spazio riparato dall'ombra e dalla sabbia, il grosso delle scorte di viveri ed acqua era stato sistemato in una posizione centrale che risultava essere la più protetta, mentre altre zone di approvvigionamento erano state situate in posizioni sparse per l'accampamento, sia per garantire una più facile fruibilità da parte della folta schiera di shinobi, sia per evitare che in caso di un attacco ben gestito eventuali avversari potessero mandare in fumo tutte le loro scorte in un colpo solo.
    "Adesso arriva la parte divertente...capire chi siamo e come agire..."
    La mano destra della giovane andò a grattare vigorosamente il capo irritato dal sole e dal sudore, il campo era ormai pronto e tutti aspettavano la parola Kisuke per sapere come muoversi, si era fatto il meglio possibile date le condizioni per rendere l'ex villaggio difficile da attaccare, ma ora non avrebbero certo potuto tutti oziare, bisognava istituire dei turni di guardia e quelle ore di riposo sarebbero con tutta probabilità state scelte dal Momochi per conoscere meglio le sue truppe, Kaori stessa si avviciò al senpai con aria interrogativa aspettando che l'uomo li illuminasse su quelle che avrebbero dovuto fare.
    "Fino ad ora non ho visto nessuno sprovveduto imberbe, forse quando hanno organizzato questa missione hanno usato un po'più cervello di quanto non abbiano fatto durante l'assalto a Suna..."



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Rilassata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

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    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 16/1/2015, 16:36
     
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    Mancavano quindici minuti a mezzogiorno, quando l’allestimento dell’accampamento era pressoché giunto al termine e Kisuke si ritrovò a poter dire: «Adesso abbiamo bisogno di sentinelle e di vedette. Ci serve qualcuno davvero bravo: volontari?»
    Ci fu solo qualche attimo di esitazione generale. Poi, una mezza dozzina di uomini alzarono la mano. Kisuke annuì compiaciuto, quindi disse loro che la sosta sarebbe durata per cinque ore ancora. In casi estremi, costretti a fare di necessità virtù, uno valeva l'altro, ma nella loro situazione sarebbe comunque stato meglio avere degli shinobi abituati, con una buona vista, e una soglia dell'attenzione abbastanza alta.
    Ora si ritrovavano tutti quanti nascosti in quel sito in rovina, dietro il crinale di una duna sabbiosa disseminata di fili e steli d’erba secchi, cespugli di rovi e piccoli cactus.
    L'ANBU di Kiri prese posizione in modo che anche le sentinelle potessero sentire le sue prossime parole, quindi si sedette e prese e tamburellare con le dita su una gamba. «Un attimo di attenzione» disse, chiamando ognuno di loro. «Questa sera arriveremo a Juuguu, e dovremo sin da subito metterci all'opera. Credo che a tutti sarebbe piaciuto essere riuniti come in questo momento, ma per una... che ne so, per una grigliata.» Kisuke fece un sorriso amaro. «Eppure, sotto questo sole, dobbiamo parlare ancora di lavoro. Come già sapete sono stato messo a capo di questa spedizione, ma non sono ancora in possesso degli elementi necessari per organizzare il tutto sotto l'aspetto tattico: io non vi conosco, come voi probabilmente non conoscete me. Poco male. Magari tra di voi vi conoscete già.» Kisuke vide qualcuno annuire, e per l'appunto rivolgere lo sguardo in direzione dei propri conoscenti. "Bene così, speriamo che ci sia anche qualcuno di cui si fidino abbastanza. Non sono in pochi i soldati che si affidano solo alle loro armi, e non sono in molti quelli che riescono a trasformare in armi i propri compagni" pensò, quindi riprese a parlare dopo un attimo di pausa. «Oltre alle classiche cose tipo cosa sapete fare e cosa non, quali sono i vostri punti di forza e i vostri punti deboli, avrei principalmente bisogno di sapere chi ha capacità sensitive, chi ha competenze in ambito tattico e d’incursione, chi sa costruire congegni e trappole d'ogni genere, chi è abile in spionaggio e sorveglianza, chi conosce qualunque cosa riguardante Juuguu. Insomma, in sostanza ho bisogno di un dossier generico su ciascuno di voi» disse, e infine si fermò. Sentiva la gola secca. Kisuke si avvicinò alle bisacce, da cui prese uno degli otri con il tè e bevve due lunghi sorsi, sentendosi riscaldare lo stomaco. Seppure non ci fossero temperature a livelli allucinanti, ingerire una bevanda calda avrebbe aiutato a disidratarsi di meno. E uno come lui ne avrebbe avuto parecchio bisogno, abituato com'era a tassi d'umidità talmente alti da divorare le ossa. "E ci sto pure bene, invece che in questo inferno di sabbia."
    «La notizia della caduta di Suna si sarà sparsa già lungo tutto il continente, e quindi anche a Juuguu. Per questo motivo ho intenzione di partire alla carica sin dal primo momento. Non sono degli stupidi, e non è improbabile che si aspettino una mossa come la nostra, perciò non voglio lasciare alla città il tempo di prepararsi. Dubito che riusciremo a nascondere il nostro arrivo ai loro occhi, quindi in questo senso non potremo contare sull'effetto sorpresa, ma è anche vero che non ci sarà strettamente necessario» disse con fare neutro e tranquillo. Era importante che si mostrasse a loro in un determinato modo, perché lo stato d'animo di un comandante incideva su quello dei suoi soldati. «Ad ogni buon conto, una volta fatto il punto della situazione e appurato che all'interno della città vi siano dei Ninja oppure no, potremo decidere se inoltrarci in una grossa battaglia per dare un colpo secco e senza pietà, oppure colpire piano e a piccole dosi, come un virus, senza impegnare tutte le nostre forze. Ad essere onesto, questa è l'opzione che preferisco di più. Impegnare tutte le nostre forze nel combattimento, per una città come Juuguu, non lo ritengo saggio. È meglio che a combattere e a spargere terrore sia un gruppo ristretto di noi, altri invece dovranno monitorare la situazione dall'alto, altri dovranno mantenere l'assedio, altri ancora dovranno monitorare la situazione mediante abilità sensitive perché dobbiamo essere sicuri sia di non essere colpiti alle spalle sia che nessuno provi a scappare dalla città. Non per nulla dico che prima raggiungiamo l'obiettivo e meglio è. Punteremo a distruggere le loro fonti di difesa come eventuali soldati o ninja presenti; fonti di resistenza prolungata come le scorte di cibo; mineremo l'incolumità delle autorità e anche dei cittadini se necessario, pur di conquistare la cittadina.» Kisuke si fermò, si era stancato di continuare a parlare. In un certo senso, stava ormai parlando un po' a vuoto, poiché estendere una serie d’idee vaghe e generali senza poter programmare nulla di concreto, aveva ben poca utilità. L'unica cosa su cui era certo al cento per cento, era il voler raggiungere la conquista di Juuguu arrecando alla cittadina il minor danni possibile. "Non c'è nessun beneficio in un operazione o una campagna militare prolungata. E non v'è vittoria nel conquistare una città distrutta."
    «Be', io per il momento ho parlato abbastanza, ora tocca a voi» disse loro, allargando le braccia come in una sorta d'abbraccio complessivo, quindi indicò loro di dividersi in gruppi ben precisi e di rivolgersi rispettivamente a lui, a Kaori, a Shinzo e Yuki. Date le dovute indicazioni, Kisuke rimase in attesa di ascoltare cosa i suoi compagni avevano da dire, come avevano intenzione di raccontarsi.

    KisukeMomochiSPOILER
    ChakraFisicoMentale
    220- Ottimo;- Ottimo;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;


    Edited by Mr.Uchiha - 24/1/2015, 11:36
     
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    "Adesso abbiamo bisogno di sentinelle e di vedette. Ci serve qualcuno davvero bravo: volontari?"
    Una semplice domanda fu sufficiente al Momochi per risolvere il problema della guardia, come per dire 'basta chiedere' cominciarono ad alzarsi le mani ed in men che non si dica sei shinobi tutti abbastanza giovani cominciarono a discutere per organizzare i turni di guardia; dagli ordini di Kisuke tutto il plotone venne a conoscenza della durata della sosta, anche se i più avvezzi al deserto l'avevano già intuita da soli dato che avrebbero evitato tutte le ore più calde per riprendere il viaggio con il sole verso il tramonto, la marcia serrata tenuta fino a quel momento li aveva fatti avvicinare parecchio a Juugu e dopo la sosta non ci sarebbe voluto molto per raggiungere il loro obiettivo.
    Il grosso dell'esercito si era probabilmente mosso in maniera molto più lenta visti i numeri da gestire e con tutta probabilità nessuno aveva ancora nemmeno raggiunto una delle navi ormeggiate nell'insenatura del paese del vento, navi che li avevano portati fino a lì e che adesso attendevano il loro ritorno per salpare verso casa, ma al contempo navi che sarebbero tornate ben più vuote di quando erano partite vista l'ingente quantità di perdite da parte dell'alleanza imperiale.
    "In cinque ore dovremmo riuscire ad organizzarci e riposarci senza problemi..."
    Il fatto di non avere ordini precisi dall'alto, ma di avere a che fare con Kisuke e con le sue strategie le metteva addosso una senso di tranquillità che le era stato estraneo per tutta la durata della guerra, quella stessa missione che dovevano compiere le sembrava sbagliata, non per altro se non per la tempistica con cui era stata assegnata. Ricordava perfettamente quando le barche si erano incanalate nell'insenatura con il pericolo costante che qualcuno attaccasse dalla riva bloccando la flotta in un fuoco incrociato; per fortuna le difese del Kazekage si erano limitate a voler rendere Suna inarrivabile, ma se Kaori avesse avuto voce in capitolo l'esercito imperiale non si sarebbe mai fiondato così alla cieca contro il villaggio della sabbia, ma avrebbe prima conquistato Juugu e Atsumi in maniera tale da avere il controllo della costa avendo così la sicurezza nella ritirata in caso di sconfitta, la certezza di non subire attacchi alle spalle e soprattutto con la caduta di Suna i fuggitivi avrebbero potuto trovarsi solamente nella parte est del paese del vento creando una spaccatura geopolitica da cui sarebbe potuta partire la conquista dell'intero paese, l'imperatore però voleva soltanto giocare 'a chi ce l'ha più lungo' e delle strategie, della conquista, non gli importava nulla, quello che voleva era dare una batosta a Suna indipendentemente da quante vite, anche fra i propri shinobi, questo avrebbe richiesto; ora che la batosta era stata data i comandi si erano forse accorti del fatto che nel rimpatriare l'esercito si sarebbe trovato a marciare ancora una volta in territorio completamente ostile con due città vicine alla flotta ed il rischio di essere attaccati da shinobi della sabbia rabbiosi e senza ormai nulla da perdere dopo la distruzione della città e la morte del venerato Kage.
    Mentre la giovane rifletteva fra sé e sé, la vita nel mondo attorno a lei andava avanti così come il discorso di Kisuke, l'uomo aveva con un preambolo in una qualche maniera perfino divertente introdotto quelli che erano i loro problemi, visto che ben presto si sarebbero trovati a ridosso del loro obiettivo era necessario capire quale fosse la composizione delle loro truppe in maniera tale da poter escogitare un piano d'azione il più possibile efficace.
    Il Momochi specificò quanto fosse importante sapere le loro affinità alla creazione di trappole piuttosto che alle infiltrazioni oltre che alle mere informazioni base che chiunque sarebbe stato tenuto a dare, alla partenza dal campo avrebbe dovuto sapere tutto riguardo a quella nutrita schiera di shinobi che si apprestava a scagliare contro Juuguu. Kaori dal canto suo non sapeva esattamente cosa sarebbe successo, le era già capitato più di una volta di avere a che fare con assalti o assedi, ma di solito erano solo lei ed a volte pochi altri shinobi ad essere mandati a dirigere le operazioni gestendo guardie cittadine o gruppi mercenari, l'altro estremo erano state le ultime guerre in cui eserciti di shinobi si scontravano con una potenza di fuoco dall'enorme portata, questa volta le cose sarebbero state ben diverse dato che il loro nutrito gruppetto avrebbe dovuto mettere in ginocchio una città al cui interno non vi erano che milizie cittadine, persone innocenti e forse qualche rifugiato da Suna.
    "Il tempo di prepararsi...come se avendolo potessero fare qualcosa per frapporsi ad una tale orda di shinobi..."
    In realtà la giovane condivideva appieno le parole che Kisuke stava pronunciando, ma l'idea che la guardia cittadina di Juugu potesse veramente essere un problema non poteva che farla sorridere. Era già stato versato molto sangue durante quella guerra e se fossero riusciti a mettere alle strette il villaggio senza uccidere troppe persone sarebbe certo stato meglio per tutti, in primo luogo per quei poveri innocenti che si sarebbero ritrovati in mezzo a qualcosa decisamente più grande di loro e che li avrebbe spazzati via senza il minimo rimpianto.
    "Be', io per il momento ho parlato abbastanza, ora tocca a voi"
    La kunoichi e gli uomini di fiducia di Kisuke si separarono in modo che le truppe potessero dividersi rendendo più rapida la pratica di raccolta delle informazioni, essendo il gruppo formato da una cinquantina di shinobi la giovane si sarebbe dovuta occupare dell' 'intervista' di una dozzina di persone. Raggiunto l'edificio in cui aveva sistemato le proprie cose andò a sedersi sulla specie di amaca che aveva costruito e con un blocco di fogli recuperato da qualcuno dei suoi commilitoni cominciò a svolgere il proprio lavoro; una penna le era stata prestata, ma ad occhio non sembrava particolarmente funzionante e la giovane temeva che prima di aver finito si sarebbe trovata costretta a cambiarla, ma avrebbe affrontato l'eventualità solo se si fosse presentata.
    "Sembra che tu sarai il primo...forza, prima cominciamo prima finiamo e più tempo avremo per riposarci..."
    Un ragazzo dal volto emaciato si era fatto avanti e la kunoichi si era messa sotto col proprio lavoro interrogandolo e prendendo appunti, lo shinobi che aveva difronte mostrava estrema sofferenza al caldo ed ogni poche parole ripeteva quasi automaticamente il gesto di bere dalla borraccia che portava a tracolla. L'appartenenza del giovane al clan Hozuki non la stupì per niente ed improvvisamente si ritrovò a pensare alla situazione in cui dovevano trovarsi tutti i membri di quel clan, se già lei con la sua affinità al suiton e l'abitudine ai climi umidi soffriva le pene dell'inferno a muoversi in quel deserto non osava immaginare cosa stessero passando gli Hozuki della spedizione.
    Con estrema pazienza la ragazza rimase ad ascoltare tutto ciò che gli shinobi avevano da dirle annotando diligentemente in colonne diverse i gradi, gli elementi posseduti, le connotazioni ed i segni particolari di ogni uomo e donna che passava davanti a lei, Kisuke avrebbe ricevuto informazioni complete e ben organizzate che sarebbero al contempo state molto semplici da consultare.
    "...le imboscate sono la mia specialità, forse sarei più utile ad allestire il campo di scontro in attesa dell'arrivo di un esercito piuttosto che come membro dello stesso...però potrei rendermi utile nel coprire le ritirate dopo le incursioni..."
    "E con questo dovrei aver finito..."
    Il tizio dai capelli scarmigliati e gli occhiali tondi era piuttosto reticente nel parlare di sé stesso e delle proprie abilità, ma dopotutto la ragazza non poteva certo biasimarlo, anche se le era stato dato il compito di raccogliere informazioni non rimaneva comunque ai suoi occhi nient altro che una sconosciuta cui era obbligato a dire i propri segreti, lei stessa si fosse trovata dall'altra parte si sarebbe sentita parecchio a disagio. Per sua fortuna quello che a parole si dipingeva un po'come un genietto delle trappole era l'ultimo in coda davanti alla sua postazione ed aveva quindi finito con quell'ingrato lavoro, il passo successivo era raggiungere Kisuke per informarlo di tutto quello che aveva scoperto.
    "Questo caldo mi farà scoppiare la testa..."
    Passando dalla zona dei rifornimenti afferrò un otre in pelle e rimuovendo il tappo fece diverse profonde golate del fresco liquido contenuto al suo interno, la pelle era ispida e tenerla fra le mani dava una strana ed appagante sensazione, in parte anche per il refrigerio proveniente dal suo interno, l'immagine di quella necessità d'acqua provata dal suo fisico cominciò a frullarle in testa trasformandosi ed evolvendosi portandole interessanti spunti; appena terminato di bere la giovane ripose il prezioso contenitore, facendo bene attenzione che rimanesse coperto e protetto come quando lo aveva preso, e senza troppa fretta raggiunse il senpai attendendo che anch'egli finisse con i propri 'colloqui'.
    "Con gli uomini ho finito...qui ci sono tutte le informazioni..."
    Dicendo quelle parole la kunoichi porse al Momochi i fogli da lei ordinatamente compilati, la grafia era chiara e precisa anche se in alcuni punti si poteva notare una riduzione dell'emissione di inchiostro da parte della penna.
    "Senpai, stavo ripensando alle tue parole...fra tutte le città del paese del vento Juuguu è quella più ad ovest; la più vicina al paese...all'impero...del fuoco...Satetsu ed Onjou sarebbero state più facili da raggiungere ed in posizioni più protette...dubito che troveremo molti shinobi ad attenderci...la maggior parte degli abitanti non saprà nemmeno impugnare una spada...sono convinta che metterli alle strette ci porterà a conquistare la città senza spargimenti di sangue...dopotutto per quanto ad Ovest si trova ancora nel deserto...e nel deserto c'è una valuta più forte di ogni moneta o pietra preziosa...l'acqua...non sono pratica di Juuguu, ma per aver costruito un insediamento così grosso devono esserci necessariamente delle fonti d'acqua, o delle falde sotterranee od oasi vicine da cui attinge tramite una rete idrica...sottraendo a Juuguu l'acqua cadranno ai nostri piedi nel giro di una giornata...dobbiamo solo scoprire qual è la loro fonte di approvvigionamento..."
    Kaori era più che convinta delle sue parole, loro erano tutti shinobi addestrati ed in quei posti non sarebbero sopravvissuti più di qulache giorno senza le ingenti scorte di liquidi che si erano portati appresso; vecchi donne e bambini avrebbero ceduto senz'altro prima, anche se abituati a quel clima, una volta messi alle strette le milizie non avrebbero opposto resistenza al loro ingresso in città per salvare padri mogli e figli, per quanto potesse essere subdola come mossa la donna era certa che quello fosse il modo migliore, forse l'unico, per evitare lo spargimento del sangue di gente che di quella guerra non era altro che uno spettatore impotente.



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Determinata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 29/1/2015, 15:55
     
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    «Con gli uomini ho finito...qui ci sono tutte le informazioni...» La voce di Kaori distolse il kiriano dai pensieri in cui si era immerso mentre leggeva le informazioni che Yuki gli aveva consegnato poco prima. Sollevò lo sguardo e afferrò il plico offertogli da Kaori, ringraziando la kunoichi con un muto sorriso. Kisuke stesso aveva concluso il suo colloquio con i soldati poco fa: mancava soltanto Shinzo. "Avrò un bel po' da leggere... non sarà alla pari di uno dei grandi classici come La Dinastia Rossa, ma poco male. Anzi, fosse solo questo non sarebbe nemmeno un gran problema" si disse, e proprio a tal proposito Kisuke iniziò già a percepire quel tipico dolore pulsante in prossimità delle tempie che poi si proiettava come una pioggia di lame sui bulbi oculari. Avrebbe dovuto pensare parecchio, per organizzare al meglio quella spedizione e sfruttare il cento per cento di ciascun componente. E più ci pensava, più diveniva una prospettiva nera, in confronto alla sua bella e umoda Kiri e il suo bel soggiorno comodo in compagnia di Galatea. Spesso e volentieri in quei giorni, così come al solito, il suo pensiero correva a lei. L'aveva lasciata a Kiri con mille promesse e rassicurazioni, ma questo non fu necessario a farla tranquillizzare né fu d'aiuto a lui per smorzare quella vena di rimorso e senso di colpa che di tanto in tanto lo affliggeva. Però Kisuke si faceva forte, e come aveva imparato a fare, s'impegnava a far sì che la mente fosse distratta e isolata in toto da pensieri che lo avrebbero potuto distogliere dai suoi obiettivi. Ad aiutarlo, o spronarlo in tal senso fu Kaori. Infatti, la Kunoichi non aveva concluso consegnando solo il plico d'informazioni raccolte, bensì ebbe anche qualcos'altro da dire e Kisuke la stette ad ascoltare.
    "Se non ci interessasse conquistare la città, e non sapessimo poi qual è l’utilizzo che le Alte Sfere ne vogliono fare, ci basterebbe anche solo contaminare le loro acque…" pensò Kisuke, riportando per un attimo la mente a quando con solo due uomini – lui e Shinzo – avevano con un metodo simile conquistato un’intera fortezza senza trovare pressoché alcuna resistenza.
    «Questa delle fonti d’acqua è senza dubbio una valida ipotesi da valutare» disse Kisuke. «Sugli eventuali Shinobi presenti, invece, è una possibilità da verificare. Come dici, potrebbe essere improbabile la presenza di Shinobi, ma sui se non campa nessuno e noi nemmeno» disse Kisuke, e con tali parole liquidò il discorso inerente. Non aveva certo messo in ballo tutto quel bagaglino solo per andare poi ad invadere Juuguu basandosi su delle probabilità. Forse sia per carattere e sia per deformazione professionale, il kiriano non era abituato a lavorare e ad agire in questo modo, né soprattutto avrebbe giocato la sua carriera e la vita dei suoi compagni su una scommessa con alte probabilità di vincita, se per contro avevano la possibilità di verificare al cento per cento la presenza di Shinobi tramite Ninja Sensitivi. "Oltretutto per scoprire le loro fonti d’acqua potremo ricorrere al vecchio metodo del bastoncino" pensò l'ANBU in un moto d’ironia. "Ma leggere la mente di qualche abitante di Juuguu dovrebbe essere di gran lunga più proficuo."
    «Ad ogni buon conto, abbiamo abbastanza su cui lavorare per il momento. Prima di tutto analizziamo le informazioni in nostro possesso e poi stiliamo un piano d'azione provvisorio e generale. Decideremo in seguito, una volta appurate le condizioni di Juuguu, come agire. E non temere, se ci serve sapere qualcosa d'importante, ad esempio la posizione delle loro fonti d'acqua, mi basta avere uno di loro e lo faccio parlare.» Detto ciò, il kiriano mise da parte quel discorso prima che potesse inoltrarsi eccessivamente e si riaccostò a quello iniziale, quindi afferrò il dossier che aveva compilato personalmente. «Questo è quello che ho raccolto io» disse, consegnando dei fogli alla kunoichi. Quando Kisuke aveva iniziato il suo colloquio, nella sua direzione si era formata una catena composta da shinobi e kunoichi. Per il giovane Comandante ANBU alcune erano facce note, ma solo perché ad esempio si era ritrovato a doverli sorvegliare fuori dai confini della Nebbia, oppure perché aveva intravisto qualcuno di loro per le strade di Kiri. Altri, invece, erano del tutto degli sconosciuti. Non che dei primi citati conoscesse qualcosa in termini d'abilità al punto di poter già stilare una linea d'azione, però quanto meno sapeva già che c'era qualcuno con una certa agilità, o qualcun'altro - come il quarto ragazzo in fila - capace d'evocare serpenti, oppure ancora qualcun'altro in grado di collaborare con i propri compagni.
    Uno dopo l'altro si presentavano davanti a Kisuke, e quest'ultimo li interrogò senza remore. Al suo occhio attento non sfuggì chi mostrava una certa reticenza a parlare di sé, chi voleva concludere alla svelta, chi invece aveva colto l'occasione per vantarsi di abilità e meriti che non gli appartenevano. Ovviamente Kisuke aveva tenuto conto di tutto cò quando stilava il profilo di ciascun elemento. Tuttavia, rispetto e a differenza di molti altri, rimase per parecchio tempo ad ascoltare e interrogare una kunoichi del Clan Kaguya che aveva attirato non poco il suo interesse. Questo non tanto per la sua bellezza, di certo non da buttar via, bensì per le sue doti. Anche volendo escludere le sua abilità derivanti dal sangue che le scorreva nelle vene, la kunoichi vantava abilità a trecentossessanta gradi. Kisuke non notò alcuna nota in lei che potesse anche solo fargli sospettare che si stesse semplicemente dando delle arie ai suoi occhi, tant'è che l'esponente del Clan Momochi volle addirittura metterla alla prova sul momento e senza alcun preavviso. La giovane dai capelli corvini non deluse le aspettative del kiriano nemmeno quando questi gli proiettò addosso la lama della propria spada corta, difendendosi con prontezza di riflessi e frapponendo il proprio braccio corazzato. Kisuke si complimentò con lei, continuò e concluse il colloquio per poi passare al successivo e via discorrendo, fino a terminare la fila.
    In conclusione, dal gruppo di Kisuke avevano: la Kaguya su cui fare affidamento per la battaglia; almeno un altro Ninja Sensitivo oltre a Yuki; una mezza dozzina pratici in trappole, congegni ed esplosivi; cinque come Shinzo capaci di dar vita all'inchiostro, nonché in buona parte pratici in tattiche di guerriglia e d'incursione; purtroppo poche sentinelle e spie (Kisuke ne avrebbe volute di più a disposizione); tutta una serie di guerrieri nati, che però non tutti si sarebbero visti reclutare per un'eventuale battaglia alla conquista di Juuguu.
    Kisuke congedò Kaori, permettendole d'isolarsi per studiare le informazioni, e Kisuke fece lo stesso a sua volta.
    Shinzo ci mise più del previsto a terminare la propria parte di lavoro, tant'è che Kisuke fu anche in grado di concludere la lettura delle informazioni provenienti da Yuki e iniziare quelle di Kaori, prima che potesse avere in mano anche quelle del Non Morto.
    Ognuno di loro avrebbe fatto girare e scambiato le informazioni in proprio possesso con gli altri tre, affinché tutti e quattro potessero infine avere a disposizione lo stesso bagaglio d'informazioni.

    KisukeMomochiSPOILER
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    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
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    "Parlato altri"

    Quelle sottospecie di interrogatori erano andati avanti senza sosta tregua in tutte le postazioni ed infatti quando Kaori era arrivata dal Momochi anche gli altri avevano tutti finito o quasi, soltanto uno di quelli che potevano definirsi i suoi collaboratori stava ancora parlando con qualcuno. L'uomo a capo di quella spedizione si era invece già messo all'opera leggendo i fascicoli prodotti dai suoi sottoposti per potersi fare un'idea chiara e nitida di quelle che sarebbero state le loro possibilità.
    "Questa delle fonti d’acqua è senza dubbio una valida ipotesi da valutare...Sugli eventuali Shinobi presenti, invece, è una possibilità da verificare. Come dici, potrebbe essere improbabile la presenza di Shinobi, ma sui se non campa nessuno e noi nemmeno"
    Alle parole della ragazza Kisuke si mostrò attento e riflessivo e diede l'idea di averle analizzate a fondo prima di dare risposta, anche se aveva preso la riflessione della ragazza sugli shinobi un po'troppo come fosse una convinzione, ovviamente a Kaori non era neanche passata per l'anticamera del cervello l'idea di dare per scontato che non ci fossero shinobi fra le file avversarie, semplicemente le probabilità che non ci fossero shinobi era a favore, anche se i vertici di Suna avrebbero potuto decidere di mandare rinforzi a Juuguu per difendere la città nell'eventualità di attacco da parte dell'impero e non perdere così il loro sbocco sul golfo, eventualità che sarebbe irrimediabilmente esitata nell'egemonia dell'asse Impero-Kiri su tutto quello che era il commercio con il paese del tè.
    "Ad ogni buon conto, abbiamo abbastanza su cui lavorare per il momento. Prima di tutto analizziamo le informazioni in nostro possesso e poi stiliamo un piano d'azione provvisorio e generale. Decideremo in seguito, una volta appurate le condizioni di Juuguu, come agire. E non temere, se ci serve sapere qualcosa d'importante, ad esempio la posizione delle loro fonti d'acqua, mi basta avere uno di loro e lo faccio parlare...Questo è quello che ho raccolto io"
    La sicurezza nel tono di Kisuke ben si addiceva al ruolo che ricopriva in quel frangente e l'autorità traspariva senza bisogno che si sforzasse, sintomo di quanto fosse portato o addestrato e non stesse improvvisando sul da farsi.
    "Ce ne vorrà un po'per leggere tutte quelle scartoffie...ma la ricetta è la base per cucinare una buona pietanza e non si può scrivere una ricetta senza conoscere gli ingredienti..."
    Un poco di apprensione si era insinuata nella giovane quando aveva visto i fogli in mano a Kisuke, evidentemente anche tutti gli altri avevano prodotto informazioni in quantità paragonabile a quanto aveva fatto lei ed ora le sarebbe toccato leggere ogni singola parola. Senza perdere altro tempo la giovane prese il lavoro portole da Kisuke e con un sospiro tornò verso la rudimentale amaca che aveva costruito, togliendosi le scarpe si sdraio per poi cominciare a leggere con la massima concentrazione. I piedi finalmente nudi sembravano ringraziarla per averli sottratti all'agonia prodotta dalla miriade di granelli di sabbia che inesorabili, come se stessero essi stessi combattendo per difendere la propria terra dagli invasori, si infiltravano nelle scarpe scavando sadici nella pianta dei piedi della kunoichi e come nelle sue così anche in quelle dei suo compagni.
    "Avessimo mosso guerra a Konoha almeno ci saremmo trovati a combattere fra le praterie e gli alberi colmi di frutti maturi..."
    Mentre la schiena riposava e tutto il corpo recuperava un po'di energie, la mente della kunoichi non poteva permettersi il lusso del riposo ed una dopo l'altra cominciò a passare in rassegna ogni singola scheda compilata dal suo superiore relativamente a quelli che sarebbero stati i suoi compagni durante l'assedio della città.
    Quella situazione di relativa responsabilità in cui si era andata a cacciare più o meno volutamente cominciava a farla leggermente innervosire, man mano che leggeva i profili stilati da Kisuke si ritrovava sempre più a confermare quel che già aveva pensato durante i 'colloqui', cioè che ognuna delle persone lì presenti chi più chi meno aveva, almeno a parole, abilità e qualità quantomeno paragonabili alle sue. Questo la rassicurava poiché la consapevolezza di non trovarsi in mezzo ad un gruppo di ritardati aumentava di molto le probabilità di poter portare a casa la pelle sana e salva, però se da una parte il prendere parte per quanto marginalmente al processo decisionale la onorava e le permetteva maggior tranquillità, dall'altra sapeva anche bene di essere lì soltanto perché fortuitamente si era ritrovata ad avere Kisuke come caposquadra, uno shinobi che la conosceva e non sapeva bene su chi altro fare affidamento, in un'altra situazione non sarebbe forse stata nemmeno presa in considerazione. Il disagio che nasceva da quella consapevolezza rafforzava il suo timore di cedere nuovamente ai sentimenti, mettendo a rischio le vite di chi si sarebbe trovato forse almeno in parte a dipendere da lei, così come tutto sommato le era già successo a Suna quando per l'egoistica scelta di salvare la vita di Agony aveva forse portato alla morte di qualcuno dei compagni con cui spalla a spalla aveva assaltato i cancelli della città.
    "E' inutile piangere sul latte versato...devo solo dare il massimo per ripagare i miei errori di ieri..."
    Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dall'ingresso di uno degli uomini di fiducia di Kisuke che veniva a consegnarle un altro plico di informazioni, lei colse l'occasione per dargli a sua volta quello di cui era in possesso e quando l'uomo se ne fu andato tornò a concentrarsi unicamente sui fogli, timori o paure quello era e rimaneva per lei un grande banco di prova, non aveva mai avuto la possibilità di gestire o per lo meno collaborare alla gestione di così tanti shinobi e c'era la possibilità che da quella missione potesse dipendere il suo futuro, se si fosse mostrata meritevole si sarebbero potute aprire delle strade davanti a lei, ma in caso di fallimento era certa che non si sarebbe più staccata dal fare la guardia alle mura.
    I nomi venivano metodicamente registrati uno dopo l'altro e probabilmente se ne sarebbe ricordati anche una buona parte, purtroppo non aveva però la possibilità di associare agli stessi un volto, fatto che avrebbe poi complicato la reale utilità di quel lavoro una volta entrati in azione, ognuno avrebbe dovuto sapere cosa fare e quando farlo, sperando che le cose non si mettessero troppo male.
    "Questo sembra un tipo interessante..."
    Col passare del tempo aveva avuto modo di visionare i profili di tutti gli uomini della loro squadra e stava giustappunto ultimando la lettura dei resoconti stilati dal più inquietante degli uomini di fiducia di Kisuke quando si era ritrovata a sorridere alla descrizione di quello sconosciuto, dall'aria burbera e dalla stretta erculea. L'intero profilo era particolare se paragonato a quello stilato per gli altri shinobi e dava l'impressione che questo 'Kagubari' avesse veramente colpito quello che la kunoichi non sapeva essere un ANBU, a colpirlo era stata principalmente la forza, fattore interessante viste le sue dimensioni ed i giudizi in generale molto bassi.
    "Non ti sei ancora fermata a riposare un attimo..."
    "A Kiri avrò tutto il tempo che voglio per riposare...ma dobbiamo arrivarci vivi a Kiri..."
    Il ragazzo che aveva preso posto accanto a lei la stava osservando con un sorriso sordo; nonostante le parole spavalde la giovane era stanca, l'arsura del deserto e le tappe sostenute, la guerra combattuta e tutta quell'intera situazione la stavano provando più di quanto avesse immaginato, ma a parte le occhiaie pronunciate era decisa a non farlo vedere a nessuno.
    Uscendo dalla casa in rovina che aveva scelto per il proprio bivacco tornò verso il suo capo squadra per consegnare a lui i documenti che le erano stati affidati, dopotutto era meglio che quelle informazioni rimanessero tutte assieme ed in mano a colui che ne avrebbe avuto più bisogno.
    "Senpai...ho finito anche con queste...è stato un lavoro più lungo del previsto...il sole si sta abbassando, vuoi aspettare il tramonto per partire?"
    Un breve silenzio vi era stato fra la prima e la seconda parte della frase, silenzio in cui la giovane aveva scrutato per quanto possibile l'orizzonte, il vero scopo, in parte nascosto, della domanda era capire quali fossero le intenzioni del Momochi, se si fosse discusso della strategia da adottare lì e subito oppure durante il viaggio, o forse ancora assieme a tutti gli uomini, ipotesi sicuramente meno probabile e forse anche meno auspicabile.



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Determinata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 3/3/2015, 17:40
     
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    Lo studio di tutte quelle scartoffie in mezzo all'aria del deserto, costringeva il cervello di Kisuke ad un surriscaldamento esagerato. Questo, almeno, per metà metaforicamente. In fondo, il suo cervello ancora per il momento era sano e salvo, ma per memorizzare tutta quale mole di dati, informazioni e statistiche, doveva per forza lavorare in maniera alacre e per di più febbrile. Di tanto in tanto il kiriano si prendeva una pausa, anche per sorseggiare qualcosa e dar pace alle sue membra e alla gola riarsa, nonché al suo intero corpo.
    Il tempo scorreva inesorabile, e ogni foglio che metteva da parte costituiva un passo in più verso la fine. Poi, più tardi, quando ebbe realmente terminato e la sua mente poté finalmente prendersi il più che meritato riposo, Kisuke decise d'aggirarsi per l'accampamento, così da tenere sotto controllo la situazione generale sia per poter al tempo stesso svagare il proprio animo.
    Dapprima passò alle sentinelle sul confine dell'accampamento, ringraziando loro dell'incredibile lavoro con parole ricche d'ammirazione e un'amichevole pacca sulla spalla, quindi si spostò verso il centro. Ninja e kunoichi parlavano tra loro, alcuni ridevano e scherzavano, altri si preparavano alla battaglia controllando l'equipaggiamento e affilando le proprie lame; Kisuke apprezzò quella meticolosità, poiché anch'egli era come loro. "Peccato che le mie lame principali non abbiano affatto bisogno d'essere affilate, e le restanti lo sono già perfettamente" pensò, continuando a camminare tra loro, elargendo promesse e rassicurazioni a chi di tanto in tanto lo interpellava. Soprattutto, però, quando si portò ad aggiornarsi con gli altri suoi collaboratori, il kiriano realizzò che ormai quasi per tutti loro quella stazione nelle rovine si stava prolungando eccessivamente, anche perché anche loro avevano terminato il loro studio.
    Kisuke si sarebbe di lì a poco diretto a cercare anche Kaori, ma decise di concedere alla kunoichi un tempo leggermente maggiore rispetto agli altri due ANBU. Perciò, per il momento si portò fuori dai vari tendaggi, nuovamente al fianco di una sentinella. Tsubusa Occhio di Falco, lo chiamavano. Fu lì che il kiriano osservò il sole: era giunta l'ora, calcolò a mente. Ne ebbe ulteriore conferma quando verificò sul suo orologio personale. Diede quindi l'ordine di smantellare l'accampamento e di prepararsi a riprendere la marcia verso Juuguu. Alcuni animi dapprima spenti nella pausa della sosta, finirono per esultare alla notizia. "Bramano sangue e combattimenti, ormai... oppure semplicemente vogliono mettere la parola fine a questa storia una volta per tutte, così da tornare finalmente a Kiri" sentenziò mentalmente, promettendo a sé stesso - e in un certo senso anche a loro - che avrebbe fatto di tutto per farli tornare a casa soddisfatti.
    Ironia della sorte, fu proprio durante l'attesa che Kisuke ricevette la visita di Kaori. Era intenzionato ad andare lui da lei, ma poi fu lei a muoversi per prima e ad andare da lui. Kisuke notò che in mano aveva i fascicoli.
    «Senpai...ho finito anche con queste...è stato un lavoro più lungo del previsto...il sole si sta abbassando, vuoi aspettare il tramonto per partire?» gli chiese la kunoichi.
    Kisuke prese allora in custodia i fascicoli che la ragazza gli porgeva, li conservò all'interno di una bisaccia in pelle e poi disse: «No, partiremo un po' prima del tramonto. Ho già dato ordine di disfare baracca. Appena avremo finito ci metteremo in marcia per Juuguu, così da arrivare lì per la notte.» Così, a un primo momento, sarebbe anche potuto sembrare che il discorso fosse stato liquidato, ma Kisuke aveva ancora qualcos'altro da dire a Kaori. «C'è un'altra cosa: io e te soltanto, stanotte entreremo nella città. Lo scopo principale sarà quello di raccogliere informazioni a rischio zero, quindi faremo lavorare dei nostri cloni. Inoltre, entro le possibilità, un altro obiettivo sarà di raccogliere eventuali opportunità per facilitarci il lavoro futuro nella conquista di Juuguu» concluse il kiriano, portando entrambi i pollici ad appendersi ai giromanica della divisa. Così, con una breve frase, aveva lasciato trasparire la completa essenza delle sue intenzioni. Sarebbero entrati a Juuguu clandestinamente, e avrebbero raccolto il maggior numero di informazioni. A partire anche solo dalla viabilità cittadina e la locazione di punti focali, tutto era utile e importante per loro. Per di più, se avessero individuato una caserma o una postazione di guardie, non si sarebbero dovuti risparmiare l'onere di tagliare qualche gola, né se davanti a un magazzino di scorte di appiccare un bell'incendio. "Agire invece sulle fonti d'acqua, almeno nell'immediato, è un po' più complicato" si disse, pur non depennando del tutto quell'idea.
    Nel frattempo, come se si stesse riavvolgendo un nastro registratore, con ninja e kunoichi a lavoro, intorno a loro l'accampamento spariva così com'era apparso. Un gran peccato, perché in fin dei conti non era stato organizzato poi così male in mezzo a quelle rovine. "Speriamo di trovare qualcosa di altrettanto accomodante anche nei pressi di Juuguu, oppure la nostra condizione sarà un pelino più scomoda rispetto ad ora" pensò Kisuke, conscio dentro di sé che difficilmente avrebbero avuto l'opportunità di stanziarsi comodamente nei pressi di Juuguu.
    «Vatti a preparare, non appena avremo disfatto baracca e burattini, ci metteremo subito in marcia» le disse, e poi anche lui andò ad unirsi ai lavori insieme a tutti gli altri. Prima finivano e meglio era per tutti, così si sarebbero potuti subito mettere in moto. E questo era fondamentale perché durante la rimanente parte di viaggio, o meglio, una volta prossimi all'arrivo, Kisuke aveva intenzione di rivelare le sue intenzioni riguardo alla prima notte a Juuguu e depositare le prime indicazioni d'organizzazione per la spedizione.
    Poco più tardi, quando ormai finalmente le rovine del deserto si erano scrollate di dosso la scomoda presenza umana ed erano tornate al loro aspetto originario, l'intero convoglio si mise in preparativa alla partenza. C'era chi si preparava i bagagli, chi si caricava addosso gli zaini, chi preparava se stesso e chi le proprie cavalcature. Tra quest'ultimi vi era anche Kisuke, il quale aveva raggiunto l'aquila d'inchiostro che sin dall'inizio lo aveva trasportato tra le sabbie del deserto.
    «Forza, andiamo» disse, montando in groppa alla sua aquila d'inchiostro e attendendo che Kaori lo raggiungesse, prima di far alzare in volo l'enorme rapace d'inchiostro e muoversi alla volta di Juuguu insieme al resto del convoglio.

    KisukeMomochiSPOILER
    ChakraFisicoMentale
    220- Ottimo;- Ottimo;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
     
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    "Parlato altri"

    L'occhio sinistro bruciava leggermente mentre la giovane si dirigeva a passo svelto verso il proprio bivacco, quel mix di caldo, sabbia svolazzante e lettura forzata avevano portaro il suo unico bulbo ad uno sforzo forse eccessivo, ma dopotutto avrebbe potuto permettersi di riposarlo un poco durante il resto del viaggio, sempre che Kisuke continuasse a fornirle la comodità di quel mezzo di trasporto che fino ad allora avevano sfruttato.
    "Un'irruzione notturna...solo io e lui...di certo muoversi in coppia renderà molto più semplice il non farsi scoprire..."
    Le parole di Kisuke erano state poche come al solito, ma sufficienti a caricarla di una nuova grande responsabilità; se prima già era turbata dal ruolo che si era ritrovata a ricoprire ora le cose rischiavano se possibile di peggiorare, d'altro canto però quello che le sarebbe toccato fare sarebbe stata un'irruzione, spionaggio, cose che faceva ormai da anni quotidianamente, situazioni che l'avrebbero messa sicuramente meno in difficoltà che la gestione dei propri compagni.
    La fiducia che ancora una volta il caposquadra le dimostrava la metteva a disagio anche per il segreto che si stava portando dentro fin dai cancelli di Suna e lavorare freneticamente per smantellare il campo che tutti assieme avevano allestito non serviva a placare quella morsa allo stomaco che sembrava non volerla più abbandonare.
    "Il mio equipaggiamento l'ho recuperato tutto...ora meglio controllare le provviste...
    Lo sguardo orbo, ma vigile, passava in rassegna fino all'ultima borraccia d'acqua controllando che ogni shinobi svolgesse il proprio compito in maniera adeguata, allo stesso tempo però la kunoichi non se ne stava certo con le mani in mano ed a sua volta si impegnava a far sì che il lavoro fosse svolto nel minor tempo possibile. Quando aveva chiesto a Kisuke se avrebbe aspettato il tramonto per partire la risposta era stata univoca, l'uomo aveva già dato l'ordine di smontare il campo e Kaori si era ritrovata a fare un poco la figura della fessa, evidentemente gli altri uomini di fiducia del Momochi erano stati ben più svelti di lei nell'analisi dei documenti mostrandosi ancora una volta dei tipi veramente in gamba.
    "Qui abbiamo finito..."
    "Bene, tenetevi pronti a partire, non manca molto..."
    Girando per quello che era stato il loro campo cercò di aiutare il più possibile chi ancora avesse bisogno di una mano, ma come già aveva potuto notare i suoi compagni erano tutti ninja esperti e quasi tutti erano ormai pronti per la partenza, ognuno di loro era ben consapevole del fatto che quella sarebbe stata la loro ultima tappa in relativa tranquillità, ben presto sarebbero tornati a combattere e qualcuno aveva già sistemato quelle armi riposte durante la parte di viaggio fino a lì in maniera tale da poterle impugnare rapidamente in caso di attacco o di altra eventualità in cui sarebbe servito difendersi senza troppo preavviso. In un esercito di uomini normali si possono trovare dei campioni, uomini che spiccano sulla massa e talvolta possono fare la differenza, ma quel giorno la situazione era ben diversa dato che quella era una spedizione composta di campioni, nessun'uomo delle guardia cittadina di Juuguu avrebbe potuto essere paragonato e se non ci fossero stati shinobi di Suna si sarebbe risolto tutto molto in fretta, pur adottando le precauzioni del caso.
    "Forza, andiamo"
    La voce del Momochi tuonò potente e la kunoichi si diresse svelta alla sua aquila d'inchiostro dato che l'altro la stava attendendo, cosa che la sollevò parecchio poiché per lo meno non avrebbe dovuto farsi tutto il deserto a piedi ed avrebbe avuto modo di riposare un poco dato che durante la pausa non ne aveva avuto modo ed a quel punto anche la notte non avrebbe nuovamente chiuso occhio.
    Poggiando gli ischi sul dorso della bestia tornò a percepire un leggero fastidio, residuo delle ore in precedenza passate in sella a quella particolare cavalcatura. Al sollevarsi da terra percepì come di consueto una strana sensazione dentro di sé, come se i suoi visceri stessero spingendo verso il basso, combattendo per non librarsi in volo, dopotutto se gli esseri umani fossero stati fatti per volare sarebbero stati fortini di ali, contrario erano in grado di saltare a mala pena a qualche metro da terra e questo per lei era un motivo più che sufficiente per odiare il volo e tutto ciò che concerneva, d'altronde se per un periodo aveva quasi rimpianto la sua decisione di non stipulare il proprio patto di sangue con i volatili, quel rammarico era sparito la prima volta che si era ritrovata su di una di quelle creature a librare nel cielo, non faceva affatto per lei, per quanto fosse nel complesso decisamente più comodo e veloce che muoversi a piedi.
    Un sorriso si dipinse sul volto della kunoichi quando si rese conto di quanto calda fosse l'aria che le si infrangeva sul viso, condizione ben diversa rispetto a quando aveva volato con Yukio, in quell'occasione l'aria rischiava di congelare i lembi di carne rimasti scoperti dalle pesanto pelli che avevano indossato per protezione.
    La belva di inchiostro sbatteva simultaneamente le due ali ad intervalli regolari librando per il resto del tempo nell'aria calda del deserto; il sole si muoveva lentamente rimanendo uno dei pochi punti di riferimento, una delle poche cose a conferma del fatto che si stessero realmente muovendo e che non fossero in stasi sullo stesso quadratino di deserto, ciò nonostante il paesaggio tendeva a farsi sempre meno brullo e quelle piante che sporadicamente avevano incontrato fino a lì finalmente divennero una presenza costante. L'uscita dal deserto più profondo ebbe un effetto molto positivo sulla loro squadra e dalla sua posizione privilegiata la kunoichi poté osservare con attenzione le loro reazioni, i volti di molti si accesero di una nuova luce, quasi come se il loro peggiore nemico fosse stato messo a bada ed in parte era forse proprio vero.
    Man mano che le ore passavano il sole si faceva sempre più basso sull'orizzonte e quando in fine cominciarono a calare le tenebre al contempo anche la temperatura cominciò drasticamente a diminuire facendo sì che le gocce di sudore prodotte fino ad allora si trasformassero in una specie di gelida seconda pelle.
    La squadra di shinobi si muoveva inesorabile e ben presto si ritrovò in prossimità della città di Juuguu, oramai pochi chilometri separavano i ninja dal loro bersaglio e tutti i sensoriali si erano ormai da tempo coordinati in maniera tale da tenere sotto controllo tutta la zona circostante senza la necessità di un eccessivo consumo di energie dei singoli, nessuno si sarebbe potuto avvicinare per coglierli di sorpresa senza essere scoperto con lauto anticipo.
    Ben presto Kisuke avrebbe fatto scendere a terra il volatile ed il gruppo si sarebbe apprestato ad allestire quello che sarebbe stato il campo base per l'assedio, vista l'idea dell'incursione notturna il Momochi avrebbe probabilmente preferito sistemare la squadra in una zona appartata di modo che a Juuguu non aumentassero le difese accorgendosi del loro arrivo.
    "Sarà come alla bastiglia...ma questa volta abbiamo dalla nostra il buio..."
    Già in un occasione si era ritrovata ad eseguire un'incursione con Kisuke, ma quella volta avevano sfruttato il velo di nebbia per avvicinarsi senza poter essere bersagliati, mentre dall'edificio che custodiva le armi di Kiri piovevano loro addosso armi di ogni genere; in questo caso il genere di incursione sarebbe stato decisamente differente, anche se nuovamente avrebbero potuto contare solamente l'uno sull'altro.
    "Maledizione, devo dirglielo..."
    Prima che l'uomo decidesse di atterrare la ragazza strinse violentemente il pugno destro fino a conficcarsi le unghie nel palmo della mano, i denti si strinsero digrignando e lei si ritrovò a fare un profondo respiro concluso con uno sbuffo pieno d'ansia, ogni tanto odiava la propria integrità morale, in momenti come quello sarebbe stato tutto maledettamente più semplice se solo fosse stata un po'più subdola e menefreghista, ma lei aveva piena fiducia in Kisuke e voleva che lui stesso potesse averne in lei e di certo non era mantenendo un segreto così grande che avrebbe alimentato la fiducia, quale che fosse stato il prezzo della verità.
    "Kisuke-senpai...si chiama Agony Twin...è uno shinobi di Otogakure...lo conosco da molto prima che i rapporti fra i nostri villaggi si inasprissero...ed è un bravo ragazzo...Suna era nostra e lui sarebbe stato spacciato, schiacciato fra due fronti...ed è lì che sono intervenuta...sono stata io ad evocare il velo di nebbia...per permettergli di salvarsi...so che non avrei dovuto farlo, che ho messo in pericolo i miei compagni...ma non ho potuto fare altrimenti...già troppi uomini che non se lo meritavano avevano perso la vita quel giorno...non potevo permettere che morisse anche lui..."
    Un attimo di pausa seguì quell'accorato discorso, non aveva idea di come Kisuke potesse reagire a quelle informazioni, anche se temeva che a fare l'irruzione con lui non quella notte non sarebbe certo stata lei, in realtà sarebbe stato tanto se alla fine di quella giornata non si fosse trovata legata ad un ceppo in arresto, ma oramai la frittata era stata fatta.
    "Ora sai tutta la verità...mi dispiace molto, ma non potevo mentirti...per lo meno non potevo lasciare che ti affidassi a me mentendoti...prendi pure la scelta che ritieni migliore ora, se non mi vuoi più al tuo fianco non posso darti torto..."


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Determinata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 10/3/2015, 19:09
     
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    Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Kaori», «Parlato Altri».


    La distesa di sabbia e rocce sfilava sotto di loro, ogni granello brillante sotto i raggi rossastri del sole, mentre l'enorme aquila d'inchiostro scandiva il ritmo del viaggio col battito delle possenti ali. C'era poco da dire, c'era poco da fare. Avrebbero soltanto avuto la necessità di non farsi cogliere di sorpresa da qualunque cosa potesse nuocere loro e alla loro missione, ma per il resto nient'altro, per ora. "E le chiacchiere stanno a zero." Kisuke aveva perso la voglia di parlare via via che l'inizio pratico della missione si faceva più vicino. Tuttavia, ad un certo punto, fu Kaori che uccise il muto silenzio tra loro, e lo fece con una lama ben affilata. Gli rivelò d'essere stata lei a sollevare quell'inaspettato velo di nebbia a Suna, e di averlo fatto per salvare un giovane di Oto. Le sue parole furono sature di colpa, inframmezzate soltanto da qualche pausa tra l'una e l'altra frase.
    Rabbia, disprezzo, schifo e al tempo stesso sconcerto, delusione pervasero Kisuke: un miscuglio di emozioni contrastanti.
    «Meglio tardi che mai» disse come prima cosa Kisuke. Lì per lì, era quella la prima cosa che gli era venuta da dire, poiché in realtà faticava a trovare le parole giuste. Kisuke era abituato ad avere il pressoché controllo totale di tutto ciò che lo circondava, e da lì derivava la sicurezza delle sue azioni. Che qualcuno agisse al di fuori dei suoi ordini, che mettesse in pericolo i compagni stessi per salvare quello che sulla carta al momento è un nemico, andava a costituire un ordigno esplosivo applicato ai pilastri dell'io di Kisuke. «Kaori... Non siamo qui per ammazzare senza criterio qualunque forma di vita in movimento. Non io, almeno. Non ho nemmeno mai approvato del tutto e ciecamente questa guerra. Però c'eravamo, e in quel preciso momento, in quella specifica situazione, quel dannato velo di nebbia avrebbe potuto creare dei problemi a noi stessi! Mentire a me, e a tutti gli altri, è stato l'ultimo e il meno grave dei tuoi errori. Apprezzo il tuo tentativo di redenzione, ed è l'unico motivo per cui mi sforzo di non mandare all'aria i piani e riformulare tutto, ma quando tutto quest'inferno sarà finito metterò a rapporto quello che mi hai appena detto, e me ne laverò le mani. Poi dopo sarà una rogna delle Alte Sfere» concluse Kisuke secco, chiudendo così quel discorso una volta per tutte. Il tono utilizzato - a metà tra quello di un maestro che rimprovera un allievo e quello di chi sbranerebbe il suo più acerrimo nemico - avrebbe lasciato ben poco spazio a delle repliche, o almeno così aveva sperato. Da lì in poi, il resto del viaggio sarebbe servito a riformulare nella sua mente il giusto scenario mentale al fine di non ostacolare l'operazione.

    ...

    Quando ormai il sole era scomparso dietro l'orizzonte dando spazio a tenebre e luna di combattersi a vicenda, il convoglio aveva quasi raggiunto la sua destinazione. Juuguu era alle porte ormai, e Kisuke sfruttò il suo telescopio per monitorare la situazione apparente. "Sembra essere calma" si disse, basandosi su quel che vedeva. "Ma è anche vero che per quel che ne sappiamo potrebbero semplicemente star facendo finta. Sarebbe una mossa neanche tanto stupida e improbabile, per questo motivo ci muoveremo con i piedi di piombo e con cautela."
    Poco dopo Kisuke fece sì che il convoglio rallentasse, e svoltasse per raggiungere la strada principale collegata alla cittadina, quindi indicò un'area leggermente discostata come loro nuova sede di stanza. La raggiunsero e finalmente si poterono mettere a sedere o sgranchirsi le gambe, a seconda del fatto che stessero viaggiando a piedi o a bordo di una cavalcatura. Pur rientrando in quest'ultimo insieme, Kisuke aveva sì il bisogno di stirarsi e sgranchirsi le gambe - viaggiare per lungo tempo in sella ad un rapace enorme aveva anche i suoi lati negativi, o scomodi per meglio dire -, ma non avrebbe nemmeno sputato in presenza di una seduta leggermente più comoda, anche fosse d'origine naturale.
    «Ci stabiliremo qui, non troppo vicini e non troppo lontani» disse Kisuke ai suoi uomini. Quel posto era troppo perfetto per loro, per abbandonarlo al costo d'essere più vicini a Juuguu. "Una certa distanza potrebbe anche esserci di vantaggio" pensò. Certo, non era come quel sito in rovina con tutta una serie di coperture e ripari già presenti, ma la conformazione e la natura del terreno costituivano un buon punto da cui partire, per non parlare della pur scarsa presenza di palmizi e vegetazione.
    «Potete da subito iniziare a mettere in sesto l'accampamento, ma prima vi devo almeno dire un paio di cose essenziali. Prima cosa: con il favore del buio, un mio clone e un clone di Kaori-san si introdurranno nella cittadina. Si tratta solamente di un'operazione preliminare, nulla di più. Nel frattempo sistemeremo la nostra posizione qui e organizzeremo definitivamente i ruoli per l'assedio e la conquista. Ho già in mente quante e quali squadre produrre, e anche ovviamente chi farci lavorare. Da questo momento in poi, inoltre, voglio che ci sia sempre la possibilità di un contatto radio, perciò munitevi di radioline e sintonizzatele sulla frequenza dodici» disse loro, ma dato l'argomento intrapreso, prima di proseguire programmo la sua radiolina. Poi, riprese a parlare. «Tornando alla questione delle squadre, visto l'egregio lavoro svolto da Tsubusa e gli altri, vorrei che si stabilissero sin da subito come nostra protezione. Non serve che partecipiate all'allestimento del campo. Stessa cosa vale per i nostri Sensitivi: pensate a stare buoni e concentrati sulle minacce in arrivo e verificate che nessuno lasci la città. Divideti pure in due rami, se vi viene più comodo. E per ora è tutto, le rimanenti squadre le nominerò in seguito: per ora tirate su quest'accampamento» concluse l'ANBU di Kiri, lasciando liberi tutti quanti di mettersi al lavoro.
    Mentre teli, tende, paletti, picche, chiodi e via discorrendo venivano spostati di qua e di là per far sorgere la sede del convoglio ninja, Kisuke raggiunse Occhio di Falco già in posizione lungo un ipotetico confine. L'ANBU gli si affiancò e rivolgendo lo sguardo a Juuguu disse: «Da questo momento in poi, in guardia ed occhi aperti.» Poi, mentre faceva per andarsene aggiunse: «Ci affidiamo a te, Tsubusa-san, e ai tuoi compagni per la nostra sicurezza.» Kisuke gli poggiò una mano sulla spalla, gli consegnò un sorriso di fiducia e si allontanò per davvero.
    Pur con un certo rammarico si mise in cerca di Kaori. Da quando avevano discusso l'ultima volta, Kisuke non le aveva più rivolto direttamente la parola. Tuttavia, come per tutti gli altri, era giunto il loro momento di mettersi a lavoro.
    Quando la trovò, Kisuke diede poco spazio ai convenevoli. «Iniziamo subito anche noi» le disse, infatti. Dopodiché portò le mani davanti al petto e con indici e medi di entrambe le mani realizzò il Sigillo a croce tipico della Kage Bunshin no Jutsu. Una netta spruzzata di Chakra e il kiriano poté dar vita alla tecnica e conseguentemente al proprio clone.

    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    KageBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidOmbra_zps78019358
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)


    In tutto e per tutto identico al proprio originale, il clone si presentò scacciando via a manate la cortina di fumo bianco che l'avvolgeva. «Andiamo a stendere le basi per questa conquista» disse il clone, fremente di abbandonare il gruppo e introdursi a Juuguu in compagnia del clone di Kaori, di cui rimaneva in attesa.

    KisukeMomochiSPOILER
    ChakraFisicoMentale
    220-8= 212- Ottimo;- Ottimo;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Senbon (19)Fili Metallici (30m)
    Cartabomba (5)Telescopio
    Cartabomba Fasulla (4)Pillole del Soldato (3)
    Makibishi (30)Kit Grimaldelli
    Pupazzi Esplosivi (2)Veleno Debole (2)
    Cartabomba (2)Specchio
    CerbottanaCimice (3)
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Kunai di Kiri(2)
    Taschino Sup.Flauto DemoniacoSpalla
    Fodero MinoreSpada CortaLombare
    Rotolo MinoreOmbrello Compl.Tripla Borsa
    FasciaTaglia TesteSchiena
    CustodiaOttavaCintura
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoProtezione CuoioIndossata
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoGomitiereIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    Kunai (4)Torcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Trenta metri di Filo Metallico sono legati ad un Kunai;
    - Quattro Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
     
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    "Parlato Kisuke"
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    Le parole della kunoichi erano state probabilmente una bella doccia fredda per il Momochi che forse in quel momento già così delicato non aveva alcun bisogno di caricarsi di altri problemi, purtroppo oramai la confessione era stata fatta e volente nolente la giovane avrebbe dovuto accettarne le ripercussioni, dopotutto era stata una sua libera scelta, se avesse voluto continuare a mentire molto probabilmente nessuno l'avrebbe mai scoperta. Kisuke non parve cogliere molto positivamente le parole della ragazza e l'espressione sul suo volto divenne improvvisamente più scura e decisamente più inquietante, uno strano senso di timore si diffuse nel corpo della giovane che quasi si pentì della propria decisione; quello che più le pesò fu la luce che sembrarono assumere gli occhi del caposquadra ANBU, come se d'improvviso tutto quel che pensava di lei non si fosse trasformato che in un semplice senso di ribrezzo e disgusto, probabilmente per lui era come se tutto ciò che sapeva di lei avesse semplicemente perso ogni significato, come se oramai soltanto quella notizia contasse qualcosa e la identificasse. Per una frazione di secondo temette che le avrebbe semplicemente aperto la gola con un unico e rapido fendente di una qualsiasi delle sue numerose lame, al contrario lo shinobi mantenne la calma in maniera ineccepibile e con una voce tanto fredda da essere tagliente abbozzo una prima rapida risposta che riuscì a far sentire Kaori in colpa come non lo era mai stata in tutta la sua vita.
    "Meglio tardi che mai"
    Il peggio però era ben lungi dall'arrivare dato che quel che aveva potuto con quelle poche parole venne aumentato in maniera esponenziale dalle frasi che seguirono; l'uomo non la insultò e non perse le staffe, per lo meno non lo diede a vedere, ma con un tono che incuteva al contempo timore e vergogna nell'interlocutrice che con la testa bassa ascoltò tutto quello che l'altro aveva da dire ritrovandosi senza parole e con l'angoscia nel petto, giustamente il Momochi avrebbe fatto rapporto riferendo ai piani alti quello che aveva confessato e di sicuro la donna avrebbe pagato le conseguenze di quel gesto dettato dalla propria impulsività. La consapevolezza che quella sarebbe potuta essere la sua ultima missione, per lo meno l'ultima di un qual certo spessore, cominciò a prendere piede ed allo stesso modo la volontà di portare a termine quella missione nel migliore dei modi, sarebbe stato inutile piangere sul latte versato e ad ogni modo non avrebbe riportato indietro le cose, quindi avrebbe agito come se veramente quella fosse la sua ultima possibilità, al costo di riempirsi le mani di sangue quella missione sarebbe stato il suo più grande successo, lo doveva a Kisuke ed agli altri compagni e sebbene a malincuore lo doveva anche al proprio villaggio, non era ancora riuscita a cambiarlo e forse non ce l'avrebbe mai fatta, ma in ogni caso avrebbe dovuto servirlo fedelmente.
    "Non ti deluderò più senpai..."
    Quello che rimase solo un pensiero continuò a ripresentarsi nel corso di quell'ultima parte di viaggio, la confessione l'aveva liberata da un peso enorme ed ora era decisamente più serena, anche la fatica sembrava essere diminuita e tutto ciò che aveva in mente ora era la riuscita della missione, niente Agony, niente sensi di colpa, il rapido scambio di battute con Kisuke l'aveva come fatta rinascere e quando l'uomo ordinò di fermarsi per allestire il campo base la donna non disse una parola, ma semplicemente annuì col capo aspettando che il volatile atterrasse per poi mettersi subito all'opera insieme agli altri uomini della spedizione. Qualcuno si stava ancora sgranchendo ed altri come Kaori erano avevano già cominciato a scaricare viveri ed attrezzi quando il loro capo squadra attirò l'attenzione di tutti cominciando a parlare, per prima cosa l'uomo ufficializzò l'incursione notturna annunciandola al resto del loro gruppo, in seguito si limitò a dare ordini generali su quelle che sarebbero state le squadre più importanti in quella fase ossia quella dei sensitivi e quella di vedetta. La zona in cui si erano sistemati non offriva certo i comfort del loro campo precedente, ma l'avvallamento naturale avrebbe funto al contempo in parte da riparo per occhi indiscreti ed in parte da difesa nel caso di attacco del campo, la presenza di palme avrebbe potuto rivelarsi utile per le sentinelle e per la sistemazione delle varie tende e dei teli.
    Mentre i sensitivi nuovamente si dividevano al fine di ottimizzare il consumo di energie e rendere più efficiente il loro lavoro, il gruppo di guardia già si preparava a turnare e fu proprio al suo uomo di fiducia che Kisuke si rivolse prima di raggiungere Kaori che aveva nel frattempo aiutato una Kaguya a sistemare un grosso telo fra due palme, sarebbe stato il riparo per le provviste e già alcuni shinobi stavano accumulando cibo e bevande sotto alla struttura quando il capo squadra ANBU si paventò.
    "Iniziamo subito anche noi"
    La ragazza non ebbe bisogno di altre parole e con un ritardo di qualche decimo di secondo rispetto al suo superiore andò ad unire le mani in un unico sigillo noto alla quasi totalità degli shinobi, il rumore di una piccola esplosione seguita da una discreta nuvola di fumo annunciò il successo della tecnica così come era stato per Kisuke; due coppie identiche si presentavano ora l'una difronte all'altra e subito il clone del Momochi si mostrò impaziente, oramai era buio e si stava per entrare in azione ed anche lui sapeva che prima fossero partiti, prima avrebbero potuto fare rapporto.
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    KageBunshinnoJutsu-TecnicaSuperioredellaMoltiplicazionedelCorpo
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    La confusione del campo in allestimento avrebbe potuto distrarre chiunque e dunque il Kage bunshin dalle fattezze e dalla coscienza di Kaori non fu che lieto di potersi allontanare verso le apparentemente più calme mura di Juuguu. Istintivamente la mano andò alla radiolina, quando in precedenza durante il suo discorso Kisuke aveva chiesto di sintonizzarla sulla frequenza numero dodici la ragazza aveva obbedito come il resto della squadra, ma era forse giunta l'ora di isolarsi viste le dinamiche dell'incursione che li attendeva.
    "Senpai, che ne dici della frequenza diciotto? così noi non disturbiamo loro e loro non disturbano noi..."
    I due non avevano la benché minima esigenza di mantenersi in contatto con il resto del gruppo dato che una volta raccolte le informazioni necessarie sarebbero semplicemente scomparsi in un buffo di fumo, se anche fossero stati scoperti non avrebbero certo avuto esigenza di un qualche tipo di supporto e di conseguenza avere la frequenza libera sarebbe stata un'ottima scelta per coordinarsi al meglio durante la loro incursione.
    "Mura possenti...ma nulla rispetto a quelle di Suna..."
    Man mano che Juuguu si faceva più vicina la ragazza poteva individuare meglio il loro obiettivo, la luna ormai vicina all'essere nuova non emanava molta luce rendendo più semplice il loro lavoro, ma impedendo al contempo anche a loro di scorgere eventuali pericoli nascosti; non sapevano quante sentinelle fossero di guardia né tanto meno quale fosse la loro disposizione, ma dopotutto scoprirlo era uno dei motivi per cui si trovavano lì.
    "E' ora di entrare..."
    La kunoichi si muoveva con passo felpato nel tentativo di non compiere nemmeno il minimo rumore, la sabbia del deserto impediva spiacevoli sorprese date da rami o foglie secche, ma al contempo col suo leggero frusciare poteva creare dei problemi. L'assenza di una ricca vegetazione non concedeva molti ripari e la ragazza si limitava a muoversi fra le poche piante grasse presenti per celare ancora di più la propria posizione puntando però maggiormente sul non generare rumore per non rischiare di essere scoperta.
    Bikou Ninjutsu - Tecnica dell'Inseguimento Silenzioso
    BikouNinjutsu-TecnicadellInseguimentoSilenzioso
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Supplementaria
    Grazie a questa tecnica è possibile concentrarsi maggiormente sul celare la propria presenza ed in particolare ridurre notevolmente la probabilità d'essere individuati durante un inseguimento. Grazie a questa tecnica è possibile usufruire al meglio degli oggetti circostanti per nascondere la propria presenza al nemico.
    Consumo: N/A

    Giunta in prossimità delle spesse mura di Juuguu la donna non dovette far altro che concentrare il proprio chakra sotto alle piante dei piedi per poi cominciare una rapida scalata che la vedeva in una posizione rasente al muro nel tentativo di risultare il meno visibile possibile; il chakra cominciò a scorrere verso l'alto inondando narici e padiglioni auricolari, nel giro di pochi istanti, senza nemmeno il bisogno di comporre un sigillo, i suoi sensi si acuirono in maniera esponenziale bombardandola di nuovi stimoli fino a pochi istanti prima nemmeno percettibili. L'odore emanato da una sorta di piccolo rampicante del deserto che colonizzava ogni spazio disponibile fra le varie rocce di cui erano composte le mura la colpi come un pugno nello stomaco, ma gli stimoli che la interessavano provenivano principalmente sotto forma di onde sonore, un leggero chiacchiericcio relativo a banalità e timori, nessuna informazione importante se non il numero delle guardie che si erano appena incrociate e stavano ora muovendosi in direzioni opposte, guardando il suo caposquadra con l'occhio buono portò in alto la mano destra con indice e medio alzati, subito dopo indicò la direzione verso cui si erano dirette due delle guardie, per poi ripetere la stessa operazione rivolta nella direzione opposta. L'informazione di per sé poteva risultare abbastanza utile non solo per poter entrare senza lasciarsi dietro dei cadaveri che sarebbero stati trovati presumibilmente in tempi rapidi o la cui assenza avrebbe comunque destato dei sospetti, ma anche in vista di future manovre se non fossero stati scoperti dato che presumibilmente la composizione delle ronde doveva essere sempre così composta da due uomini per pattuglia.
    Muon Satsujin - Tecnica dell'Omicidio Silenzioso
    MuonSatsujin-TecnicadellOmicidioSilenzioso
    Villaggio: Kirigakure no Sato
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica viene utilizzata in condizioni di visibilità scarsa o assente, come in un luogo buio o nei pressi di fitti banchi di nebbia. La tecnica consiste nell'individuare l'avversario utilizzando sensi alternativi alla vista, come l'udito o l'olfatto, e quindi muoversi silenziosamente attaccandolo, facendo leva sull'effetto sorpresa.
    Il fiuto dello Shinobi è paragonabile ad un neo Genin del Clan Inuzuka, non sarà dunque possibile identificare con precisione dov'è l'avversario ma si riuscirà a capire se è vicino o lontano. Nel caso si segua una traccia di sangue si potrà però individuare sempre grazie al fiuto, con massima precisione l'avversario. L'udito risulta essere maggiormente sviluppato, e permette allo Shinobi di percepire persino il battito cardiaco dell'avversario. La capacità nel focalizzarsi in un rumore è elevata ed una carta-bomba potrebbe distogliere l'attenzione dell'utilizzatore, ma solamente per pochi istanti. Nel caso vi siano presenti numerosi soggetti, come cloni d'entità fisica, l'utilizzatore potrebbe facilmente sbagliare bersaglio visto che sono rumori "simili". L' olfatto sottoterra o in acqua è completamente inutile e l'udito potra essere utilizzato solo contro avversari in movimento.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Non percependo ulteriori battiti cardiaci o altri segni di attività umana la ragazza aspetto che le due coppie fossero abbastanza lontane per poi fare un segno col pollice a Kisuke e ricominciare rapida la salita di quell'ultimo pezzo di muro che mancava per giungere sul camminamento, con agilità degna di un felino poggiò una mano sul merletto per darsi una spinta e balzare oltre metà del camminamento e dover effettuare un singolo ulteriore balzo per superare i merli interni ritrovandosi grazie al controllo del chaka a scendere lungo la parte interna del muro di cinta, la giovane non si lasciò cadere per non rischiare di produrre eccessivo rumore ed appena poggiati i piedi a terra scatto per andare a rannicchiarsi accanto ad una cassa.
    "Siamo dentro..."


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150 - 8 (Kage Bunshin) - 8 (Muon) = 134

    Tagli e contusioni sparse sul corpo (medio-lieve) - contusione all'addome (media)

    Concentrata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 23/3/2015, 22:00
     
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