"Kohaku Kyofu" vs. Hayato Kusanagi

Respirava affannosamente. Il suo petto si alzava e alzava visibilmente sotto le bende e il gilet alternativo bruciacchiato dall'esplosione a inizio scontro. Alla fine del Genjutsu lo sforzo per l'enorme quantità di Chakra usato e per la tensione dello scontro stesso lo aveva fatto cadere su un ginocchio e appoggiandosi con una mano mentre con l'altra aveva diretto gli shuriken nell'ultimo affondo. Le sue armi colpirono. Un lieve sorriso apparve sotto le bende del coprinaso, era riuscito a colpire Hayato Kusanagi. Il capo del Sole Rosso era sempre stato, fino a quel momento, illeso, quasi come se nonostante tutti i suoi sforzi, Kohaku non avesse potuto scalfirlo in alcun modo. Non era visibile e forse era solo frutto della immaginazione o della suggestione di Kohaku, ma sentiva come un'aura di potenza emanare dal quel ninja dai capelli neri che svettava sopra di lui. Prese un profondo respiro. Hayato lo aveva interrogato sul potere del Mokuton. Lui non avrebbe voluto iniziare il loro primo incontro con altre menzogne, già aveva mentito a tutti sulla propria identità, ma quello era un segreto che solo Arima avrebbe dovuto custodire.
Non sono un Senju infatti... disse sorridendo leggermente sotto le bende.
Questo potere è qualcosa che non rivelerò se non quando tu mi racconterai la storia di come hai ottenuto quello Sharingan... Una storia per una storia avrebbe voluto dire, avrebbe anche voluto aggiungere che gli sarebbe piaciuto evocare una grande foresta, proprio come quella che aveva evocato lo scagnozzo bicromo di Elle, ma non poteva. Se avesse detto una cosa del genere Hayato avrebbe capito che lui era stato là, quando Elle era stato preso d'assalto da un manipolo di regolari dell'alleanza e dai tre ninja del Sole Rosso. Avrebbe capito che Kohaku non era chi diceva di essere, un rischio che ancora non era disposto a correre. Non era il momento di rivelare la sua identità...non ancora. Strinse e chiuse a pugno la mano destra, la sentiva formicolare leggermente, le cellule del Mokuton avvertivano la sua debolezza, una cosa pericolosa, molto pericolosa.
Questo "allenamento mi sembra ci sia leggermente sfuggito di mano non trovi? disse spostando il braccio intorno a loro. Si libravano nel cielo, ma sotto di loro, la stazione onda recava i segni del loro combattimento. Il tronco del suo possente albero schiantato, le rocce perforate dai suoi missili d'aria come fossero state groviera, altre annerite e bruciate dalle esplosioni, per non parlare del ciglio dove era stato Kohaku a inizio scontro, letteralmente esploso in una montagna di rocce.
Hai copiato la mia tecnica personale eh? Si chiama Chakra no Kyshin e no, non puoi percepire i Jutsu avversari, solo altre persone e evocazioni in carne ed ossa... Allora era proprio vero quello che aveva sospettato sullo Sharingan, ovvero che poteva copiare le tecniche avversarie semplicemente guardandone i sigilli. Questa era forse la cosa che riteneva forse più forte in quel maledetto occhio rosso. Quella e la capacità di liberarsi dai Genjutsu...cosa che aveva appunto fatto Hayato, anche se non abbastanza in fretta, fortunatamente per lui. Arima gli aveva parlato di quel potere dello Sharingan, così come la possibilità che quegli occhi avevano di poterlo far cadere in un Genjutsu semplicemente incrociando lo sguardo...un potere davvero temibile. Respirò di nuovo ad ampie boccate e si tirò in piedi, leggermente stremato.
Quindi cosa facciamo Hayato? Vuoi continuare questo scontro o fermarci? Non voleva dare l'impressione di esser debole, ma doveva ammettere che, per la prima volta nella sua vita, aveva avuto seri problemi di Chakra, le tecniche che Hayato lo aveva obbligato ad usare erano fin troppo potenti e avevano richiesto un enorme tributo su di lui. Hayato sembrava messo meglio, forse perché era, palesemente, molto più forte di lui, persino nel chakra.

Hayato gli aveva fatto cenno di scendere, la battaglia sembrava essere finita. Kohaku tirò mentalmente un sospiro di sollievo, non aveva voglia di testare ancora il limite del suo braccio ed aveva un sentore che ci era arrivato molto vicino. Il ninja bendato ordinò alla sua evocazione di scendere di quota a sua volta e, una volta atterrato sul suolo, mentre Hayato si faceva estrarre dalla schiena le sue stellette metalliche grazie all'aiuto di un clone d'acqua, i sigilli composti erano inconfondibili per un esperto come il Kyofu, lui congedò l'animale. Il bendato non sapeva se essere turbato o sollevato. Il capo del Sole Rosso aveva deciso di tenersi la sua tecnica personale, la cosa non gli faceva tanto piacere, ma non avrebbe potuto farci molto, la colpa era unicamente sua che lo aveva utilizzato irresponsabilmente, ma del resto, non era stato così sicuro fino a quel momento, che lo Sharingan potesse copiare le tecniche. Ora almeno ne aveva la certezza.
Il prezzo della conoscenza potremmo dire... Rimase in silenzio, appoggiandosi di schiena al tronco del suo possente albero. Hayato iniziò a parlare dello Sharingan, il bendato tese le orecchie serbando ogni parola che usciva dalle labbra del Sole Rosso.
La Fenice....dovrei conoscere questo nome? Qualcosa mi dice di sì....ma certo....L'organizzazione di Travis Fuuma...e così Hayato ha fatto guerra a Travis, non era morto quest'ultimo? Quante cose bisognerebbe sapere in questo maledetto mondo di segreti...
Alla fine di tutto il discorso del Kusanagi, Kohaku prese la parola.
Conoscevo l'esistenza della Fenice, almeno qualcosa per sommi capi...non sapevo che avessero uomini tra i regolari...Era l'organizzazione di Travis Fuuma vero? Ne ho sentito parlare...E così un povero malcapitato di quella banda si è trovato ad affrontarti, un Uchiha per giunta, forse Travis voleva compiere il passo più lungo della gamba...Che triste ironia che tu abbia abbattuto una risorsa così importante... Rise leggermente. Poi tornò a guardare Hayato negli occhi.
Beh, una promessa è una promessa... Senza parlare oltre si tolse la divisa alternativa, facendo uscire fuori dal completo nero il braccio destro. Era completamente fasciato, come era sua abitudine per evitare di esser visto da occhi indiscreti. Kohaku cercò l'estremità dove lo aveva legato quel mattino, tirò la benda e quella cominciò a sciogliersi rapidamente.
Forse ti sembrerà una sorpresa ma...sono nato senza alcuna capacità speciale...Quello che hai visto oggi è solo una delle molte opportunit che questa terra offre a chi ha il coraggio di rischiare la vita e il buon numero di soldi da spendere...Ho conosciuto un uomo quando iniziai a lavorare per il Mercato Nero, si fa chiamare La Mano Blu, non ho ancora capito per quale motivo e non gliel'ho neanche chiesto, non mi è mai interessato. Continuò mentre sfilacciava le bende una dopo l'altra, era partito dall'inizio della spalla, di sicuro non sarebbe andato oltre la spalla, gli bastava solo quello per far capire ad Hayato.
Mi propose di fare parte di un esperimento e io...accettai... La spalla si rivelò in pochi giri, mostrando il volto stilizzato su di essa. La promessa era il potere del Mokuton, o almeno parte di esso...il rischio era la morte...puoi immaginare come sia andata a finire... Lasciò qualche secondo poi rifasciò tutto e fece tornare il braccio dentro al manica.
Non mi piace che la gente sappia di questo mio...segreto...ti pregherei di tenertelo per te al momento...In fondo è una bella arma segreta non trovi? Disse mentre si rivestiva.
Come avrai capito sono un uomo a cui piace tenere i propri segreti...anche se mi sa che in questa stazione le cose andranno diversamente se voglio almeno provare a guadagnarmi la mia fiducia, per questo ti ho mostrato il mio braccio...Vorrei evitare di partire con il piede sbagliato sopratutto con te...

Kusanagi li tese la mano. Il Kyofu la osservò per qualche secondo poi porse la sua fasciata e la strinse. Era quasi incredibile e ironico, la mano di un ninja d'argilla fornita di bocca che si stringeva alla sua bianca e cadaverica fasciata dalle bende. Avrebbe quasi riso ma non era un tipo dalla risata così facile. Il bendato, prese un profondo respiro, stiracchiò le braccia e poi le lasciò di nuovo cadere lungo i fianchi. Bene, allora penso sia finito qui il nostro scontro, ora scusami ma andrei a riposare...sono un pò provato da tutto quello che è successo. Con un gesto della mano si congedò all'uomo, incamminandosi verso il tunnel che avrebbe portato dentro la stazione onda. Non sapeva come sarebbe andata a finire, non sapeva neanche se aveva fatto bene a rivelare il suo segreto al Kusanagi, in fondo lui era un ninja traditore di fama quasi mondiale, una persona potente sì, ma di cui forse era meglio guardarsi le spalle. Oh dovuto farlo, non potevo tenermi tutti i segreti per me e pretendere anche di viver sotto il suo tetto...senza contare che lo avrebbe di sicuro scoperto in un modo o nell'altro e io sarei sembrato ancora più colpevole a non averlo rivelato....Bene così, almeno per ora starà più tranquillo. Aveva altri segreti che non avrebbe rivelato, almeno non per il momento e sospettava che Kusanagi stesso lo sapesse che non gli aveva detto tutto, ma quello era abbastanza per quel giorno e avrebbe dovuto farselo bastare per un poco. Camminò dentro il tunnel buio e leggermente umido mentre apriva a chiudeva la mano destra che gli formicolava leggermente, era un bene che fosse riuscito a chiudere lì lo scontro o sarebbe senza dubbio finito senza un braccio nel giro di qualche minuto. Come se avere una faccia sulla spalla non bastasse, ora devo stare anche attento che queste fottute cellule non impazziscano o finisco per concludere lo scontro da monco... Quella era la cosa che temeva di più al mondo, senza un braccio non avrebbe potuto fare sigilli e senza sigilli non avrebbe potuto usare la maggioranza dei suoi ninjutsu, ergo il suo punto di forza maggiore. Finire esausto e vulnerabile in quel modo non gli piaceva affatto. Devo stare molto, molto attento...non posso rischiare di farle impazzire. pensò mentre si portava la mano sul viso. Ora la prima cosa da fare era mangiare qualcosa, poi lavarsi e andare a riposarsi, prima avrebbe ristabilito la sua riserva di chakra, prima quelle maledette cellule si sarebbero calmate.
in ogni caso ci ho ricavato un bello scontro... Era anche soddisfatto di sé stesso, per esser riuscito in qualche modo a tenere testa al Kusanagi, anche se sospettava che quello si fosse trattenuto, mentre lui aveva dovuto dare fondo a la maggior parte delle sue riserve. Beh, era pur sempre su tutto un altro livello rispetto a lui. È così che devo diventare...è quello che mi serve per poterli abbattere...uno alla volta, ancora poco e potrò finalmente far riposare il mio animo...ancora un poco...