Kuro vive all'interno del Complesso del Clan Hanashi, un piccolo quartiere di Otogakure non distante dal cuore del Villaggio. Il luogo si presenta come un ampio giardino, circondato da un muro di pietra alto tre metri a cui si accede tramite un cancello in ferro battuto finemente decorato. L'interno è dominato al centro da una imponente villa, residenza del capoclan, attualmente suo zio Kuroshima. Attorno alla villa sorgono altre sei case, di aspetto più comune, in cui vivono gli altri membri del Clan. La casa di Aozu e Midori Hanashi, i genitori di Kuro, è situata immediatamente a destra della villa, poco prima percorrendo il viale di accesso. Il ragazzo vive ancora con i genitori ma, oltre alla sua stanza da letto, gli è stato concesso un piccolo studio privato. Lo studio di Kuro è il suo spazio sacro, una specie di tempio dove può ritirarsi per scrivere, dipingere o semplicemente godere il piacere della solitudine. Lo studio non è molto grande, e risulta ancora più soffocante a causa delle librerie presenti a ridosso di ogni parete, stracariche di libri, dalla narrativa alla storia, dalla geografia alle biografie, mentre il pavimento è ingombro di scatoloni contenenti ancora libri o fumetti, pergamene, colori o vecchi disegni. Vicino alla finestra che da sul giardino c'è un ampio tavolo, sempre ricoperto di fogli di carta, pennelli e calamai vuoti. Li accanto è posizionato anche un cavalletto, per permettere a Kuro di dipingere anche in verticale.
Kaede parlato Kaede pensato narrato personaggi secondari
Avevo ricevuto uno strano libero di fiabe dal ragazzo ragno chiamato Asura Tsuchigimo, un libro nel quale vie erano diverse nozioni per bambini ma dietro il quale poteva benissimo nascondersi qualcosa di più, non avevo molte idee su chi sarebbe stato in grado di "decifrarlo", di affidarmi a totali sconosciuti o a persone come il Kokage era totalmente fuori discussione, non mi andava di certo di parlare dei miei occhi col primo che capitava, fù allora che mi venne in mente lui.. Kuro Hanashi, un ninja col quale nonostante i primi dissapori strinsi un qualche tipo di legame durante una missione portata a termine insieme, era un ragazzo molto schivo e con un bel caratterino, un po' come Kaede anche se in modo diverso, era un ragazzo molto sveglio che da quel che sapevo era molto informato su diversi tipi di argomenti, in più, vivendo con altre persone, tra cui donne e uomini anziani, poteva aver accesso alla sapienza di questi soggetti, cosa che io non potevo minimamente sfruttare essendo sempre stato solo e non essendomene mai fregato molto della compagnia altrui. Mi aveva detto più o meno dove viveva il suo clan cosi una volta preso il libro e averlo infilato in uno zaino, andai verso il complesso del clan Hanashi non troppo distante da Otogakure no Sato, una volta al suo interno nonostante la gente mi fissasse col suo solito modo di fare cominciai a chiedere se qualcuno sapesse dove si trovava Kuro, non vivevano migliaia di persone quindi quanti ragazzi della mia età di nome Kuro potevano esserci in quel quartiere? Un uomo che fino a quel momento mi guardava con sospetto si avvicinò e mi disse :"Come mai cerchi questo ragazzo..?" guardandolo con molta serietà gli dissi :"Ho bisogno di parlare con lui.. nulla che possa riguardarti.." egli con un cenno di disapprovazione mi indicò una casa dicendo :"Forse è li che lo troverai.." per poi girarsi e andarsene per la sua strada, diedi un'occhiata in giro per vedere un po' com'era fatto il quartiere degli Hanashi e dopo qualche secondo mi diressi verso la casetta precedentemente indicatami, mi avvicinai alla porta d'ingresso e bussai tre volte aspettando che qualcuno aprisse, sarebbe potuta esser una perdita di tempo colossale ma ne poteva valere la pena, infondo Kuro poteva davvero aiutarmi a decifrare tale libro, o comunque avrebbe potuto darmi una mano, almeno cosi speravo. La gente li intorno continuava ad osservarmi come se dovessi attaccare qualcuno da un momento all'altro, io ero abituato ad avere gli occhi del mondo addosso, infatti ignorarli per me era del tutto naturale.
Chakra: 115 Armi: borsa piccola sulla cintura: 4 cartebomba 9 Kunai 20 shuriken 1 palla di luce 20 senbon 3 bombe fumogene 5 gokan sakusou 20 shuriken ad astro 5 shuriken a tre punte Accessori: torcia 2 olio infiammabile pietra focaia 3 pillole del soldato Stato fisico: Stato mentale:indifferente
Era decisamente di malumore. Tanto per cominciare, sua madre Midori era fuori in missione, essendo candidata a ricoprire a breve il grado di Jounin, lasciandolo con quel patetico Chuunin di suo padre Aozu. Uno di quegli imbecilli che finisce per passare il resto della sua vita di guardia alle porte del Villaggio, osservando gli altri andare verso luoghi remoti e tornare dopo aver compiuto grandi missioni. O almeno questo era ciò che Kuro Hanashi pensava del padre. Come se non bastasse questi si era pure messo a fare il genitore, di punto in bianco, cominciando a chiedergli cose su Akane o Roshi, invitandolo goffamente a svelargli i suoi sentimenti durante il pranzo. La prima volta Kuro ignorò il tentativo sviando la conversazione con una domanda. La seconda poggiò le bacchette accanto al riso, spiegando chiaro e tondo che non intendeva parlarne. Al terzo tentativo però si alzò di scatto, dicendo di essere pieno, sul punto di scoppiare, per poi barricarsi in camera sua. Gli ci era voluto un po' per ritrovare la calma e riuscire a recuperare la sua freddezza. Per distrarsi aveva controllato tutto l'equipaggiamento nel suo baule, tirando fuori il Gilet, controllando campanelli e senbon e cambiano la pila della torcia elettrica. Ripose tutto nelle tasche e accantonò il Gilet per la tripla borsa, stracolma di ogni genere di oggetto che un Ninja possa desiderare. C'erano tre Shuriken ancora sporchi di sangue, per via di quei banditi che aveva ucciso in missione. Doveva pulirli se non voleva che si rovinassero. L'acquaragia che usava in pittura avrebbe rovinato la brunitura, perciò sfregò il sangue con un panno imbevuto d'alcool. Una specie di sorrisetto amaro gli si dipinse in volto mentre pensava a come fosse ironica la cosa. Non provava alcun rimorso per aver spezzato le vite di quei tre ladri mentre non riusciva a perdonarsi la morte di Akane, anche se non era stato lui ad ucciderla. In fondo, sotto tutti questi strati artificiali di logica, non sono diverso da un qualunque animale, in balia dei miei istinti e delle mie emozioni. rifletté con insolita onestà. Si rese conto che era stato suo padre a condurlo a quei pensieri, e la rabbia gli si riaccese dentro. Perché quel buono a nulla non può lasciarmi in pace!? pensò serrando i pugni. Prese a respirare profondamente, sollevando il petto ed espirando le negatività. Stava appena cominciando a calmarsi, quando qualcuno bussò tre volte alla sua porta. TOC-TOC-TOC! Che c'è? scattò, nervoso per essere stato interrotto. Kuro? Era suo padre. Decise di non rispondere. Ascolta... io lo so. Come ci si sente. Quando succede dico. Insomma... è brutto. dietro la porta chiusa, Kuro roteò gli occhi. La classiche farneticazioni del padre, e anche se non era costretto a rispondere era costretto a sentirle. Il suo rifugio si era improvvisamente mutato in una prigione. Sai, non sono bravo, in queste cose.. continuò pateticamente, cercando di scusarsi. Né in altre. pensò sarcastico il ragazzo. ... Ma in ogni caso penso che dovresti uscire. Potremmo parlarne oppure fare qualcosa insieme... continuò l'uomo, ma l'Hanashi smise di ascoltarlo. Uscire? Sì, ottima idea. concordò il ragazzo, Ma non certo per mettermi a parlare con te! pensò il giovane. Rimise la cintura con le borse nel baule, infilando poi un braccio sotto la pila di indumenti per afferrare una scatolina, che infilò in tasca. Il baule si richiuse in un piccolo tonfo sordo mentre già apriva un cassetto della scrivania per agguantare un rotolo da disegno e un pennello. Già che doveva per forza uscire voleva essere sicuro di non annoiarsi almeno. Aprì la finestra e gettò un piede fuori, fermandosi un secondo a cavalcioni sul davanzale a guardare la sua stanza, mentre il povero Aozu continuava a parlare con la porta. Poi, senza pensarci su, si butto dall'altro lato. La finestra era al piano terra, dunque atterrò senza un suono e si preparò a svignarsela quando un suono alle sue spalle lo fece voltare. TOC-TOC-TOC! Voltandosi stupito si accorse di riconoscere il visitatore che aveva bussato alla porta di casa sua. Rosso! Che ci fai qua? domandò sorpreso. Vieni, facciamo due passi... lo chiamò, desideroso di allontanarsi prima che suo padre si affacciasse e lo vedesse fuori.
Kaede parlato Kaede pensato narrato personaggi secondari Kuro
Bussai ma non ebbi nessuna risposta, o almeno, nessuna risposta dalla porta principale, vidi Kuro uscire da una finestra e dire :"Rosso! Che ci fai qua?" lo guardai un po' e prima che potessi rispondere egli disse :"Vieni, facciamo due passi..." a tale proposta annuì e mi aggregai a lui in una semplice passeggiata, "Ma... dalla finestra?" chiesi come prima cosa, ero curioso nel sapere come mai Kuro fosse uscito da quella finestra in quel modo, come un ladro dopo che ruba in una casa, dopo avergli dato il tempo di rispondere dissi :"Comunque.. son qui per un motivo specifico.." aprendo lo zaino e dopo qualche secondo aver tirato fuori un libro che porgetti subito verso L'hanashi,
Un libro regalatomi da Asura Tsuchigimo durante il nostro incontro nel suo monastero, al suo interno oltre ai diversi racconti e alle diverse storielle per bambini c'è qualcosa di parecchio interessante, "Quando il Mondo finirà, il frutto sorgerà e il Saggio delle Sei Vie tornerà e tutto ricomincerà." una frase inerente al saggio delle sei vie e che poteva, con uno studio approfondito, darmi altre spiegazioni e informazioni riguardo il mio potere oculare e tutto ciò che ne è derivato e che ne può derivare..
dopo qualche secondo dissi :"Questo libro me lo ha dato un ragazzo di Oto che vive in un monastero a qualche ora dal villaggio, in esso oltre alle varie stronzate per bambini.. c'è un messaggio che può aver qualcosa di vero dentro di se.." dopo una breve pausa ripresi parola e dissi :"In questa frase.. " indicando la frase di una pagina, "Parla del saggio delle sei vie, un frutto e diverse altre storie.. se scoprissi qualcosa in più potrei avere altre informazioni riguardanti questi miei occhi..." mi presi qualche secondo prima di continuare il discorso e poi continuai dicendo :"Ho pensato a te in quanto, sei una persona alquanto informata, più o meno in tutto.. oltretutto hai molte più conoscenze di me sicuramente e potrai probabilmente accedere a informazioni a me non accessibili, e con questo intendo persone magari appartenenti al tuo clan, persone più anziane che potrebbero sapere molte cose.. come sai io vivo da solo e non ho molta gente con la quale parlare, e poi.. di certo non lo farei con persone come il kokage.." dopo una pausa dissi verso il ragazzo, "Ne hai mai sentito anche soltanto parlare? O conosci qualcuno di fiducia che potrebbe saperne qualcosa in più..?" Se Kuro non avesse avuto idee probabilmente quel libro non mi sarebbe stato molto utile, non avevo altre idee su chi potesse darmi una mano nel capire quanto ci fosse di vero dietro di esso, alla fine si trattava di un libro di fiabe.. tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba son solo cavolate per far addormentare i bambini prima di andare a dormire, anche se, a volte, potrebbero prendere spunto dalla realtà.
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Kaede si voltò a guardarlo con un'espressione strana, un misto di stupore e divertimento. A renderla davvero unica però, contribuivano certo quei suoi occhi violacei dalle iridi concentriche, tanto che capelli e sopracciglia rosse passavano in secondo piano, sebbene quasi altrettanto insolite. Ma... dalla finestra? fece in tono sorpreso raggiungendolo. Vieni su.. sbrigati. lo incitò mentre voltavano l'angolo. Sai com'è... me la stavo svignando. spiegò con una stretta di spalle poco dopo, Mio padre è un tale... a volte non lo sopporto. confidò, decidendo di trattenere gli insulti. Quello dello Shinobi era un mestiere pericoloso, a meno che uno non lo passi a fare il portiere del Villaggio o l'insegnante in Accademia, e molti ragazzi erano orfani, pertanto disprezzare i propri genitori generalmente era malvisto al pari del bestemmiare in pubblico, e anche se non era sicuro che Kaede si facesse scrupoli simili non c'era alcun bisogno di lasciarsi andare con veemenza. Devo dire che sei arrivato al momento giusto ma... come mai questa visita? domandò incuriosito. Il Namayaka confidò di trovarsi lì per un preciso motivo e non per il semplice piacere della distinta compagnia dell'Hanashi. Tirò fuori dalla borsa un libro che subito ficcò tra le mani di Kuro, ancor prima di spiegare. Questo libro me lo ha dato un ragazzo di Oto che vive in un monastero a qualche ora dal villaggio, esordì stuzzicando ancor di più la curiosità del pittore, in esso oltre alle varie stronzate per bambini.. aggiunse, costringendo l'altro a mordersi la lingua per non contestare l'affermazione, c'è un messaggio che può aver qualcosa di vero dentro di se.. proseguì. Mentre l'altro gli apriva il libro tra le mani, sfogliandolo frettolosamente, Kuro notò molti dettagli interessanti, soprattutto inerenti alla calligrafia e ad alcune illustrazioni, ma attese pazientemente che l'altro arrivasse al paragrafo che intendeva fargli leggere. In questa frase.. fece indicandola il Rosso, Parla del saggio delle sei vie, un frutto e diverse altre storie.. se scoprissi qualcosa in più potrei avere altre informazioni riguardanti questi miei occhi... disse, assentandosi un momento tra i suoi pensieri. Il Saggio delle Sei Vie? L'ho già sentito? si domandò invece l'altro. Qualcosa di sfuggente faceva capolino tra i suoi ricordi, come un fantasma della memoria, inafferrabile ma comunque percepito. Ho pensato a te in quanto, sei una persona alquanto informata, più o meno in tutto.. oltretutto hai molte più conoscenze di me sicuramente e potrai probabilmente accedere a informazioni a me non accessibili, e con questo intendo persone magari appartenenti al tuo clan, persone più anziane che potrebbero sapere molte cose.. come sai io vivo da solo e non ho molta gente con la quale parlare, e poi.. di certo non lo farei con persone come il Kokage.. Ne hai mai sentito anche soltanto parlare? O conosci qualcuno di fiducia che potrebbe saperne qualcosa in più..? riprese l'amico, interrompendo la sua infruttuosa caccia al fantasma. Non dovresti sottovalutare quelle storie. rispose serio. Questo libro contiene molta più verità di quello che pensi. lo ammonì. Tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba prende spunto dalla realtà, raccontando un fatto vero in maniera che possa capirla anche un bambino. spiegò, Probabilmente alcuni eventi sono in codice, ed è difficile risalire ai fatti originali, ma è comunque una fonte preziosa. Non era quello che Kaede gli chiedeva però, e dovette riflette un'istante prima di rispondere. Mio zio Kuroshima è il Capoclan. Vale certo la pena chiedere a lui. concordò. Quel pensiero però diede vita come a un filo, un filo che era un lazo, alla cui estremità era legato il fantasma della sua memoria. Ma questo Saggio delle Sei Vie non sarà l'Eremita dei Sei Sentieri, vero? domandò. Mio zio Haku mi raccontava di lui... Era una divinità che aveva a che fare con la creazione del mondo mi pare. Una specie di dio degli Shinobi, no? domandò. Rimase poi in attesa che Kaede decidesse se andare dal Capo del Clan Hanashi, e in tal caso si sarebbero avviati, e se aveva altri commenti. Intanto raccontami un po' di questo libro. Come l'hai avuto, di questo monastero... aggiunse meditabondo, rigirandosi il manufatto tra le mani. Era sicuramente scritto a mano. Era piuttosto vecchio, anche se non l'avrebbe definito antico. Certo magari era stato conservato molto bene o molto male, e questo poteva trarlo in inganno, ma esaminando meglio il testo avrebbe potuto scoprirlo. La storia del monastero lo incuriosiva, poteva essere utile per risalire all'autore del libro, capire se era un falso, una copia o cos'altro. Questa storia comincia trenta volte trenta anni fa... cominciò a leggere silenziosamente dalla prima pagina.
Kaede parlato Kaede pensato narrato personaggi secondari Kuro
Kuro mi spiegò che il suo uscire dalla finestra era dovuto ad un tentativo di ignorare ed evitare il padre, a quanto pare non correva buon sangue tra i due, non approfondii la questione con altre domande, il gossip non era di certo di mio interesse, infatti cominciai subito a parlare di ciò che veramente per me era importante, il libro delle fiabe che avevo con me, "Non dovresti sottovalutare quelle storie. Questo libro contiene molta più verità di quello che pensi" mi disse Kuro con sguardo serio dopo alcune mie esclamazioni, ovviamente ne sapeva più di me quindi non feci altro che star in silenzio ed ascoltare ciò che poteva dirmi, "Tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba prende spunto dalla realtà, raccontando un fatto vero in maniera che possa capirla anche un bambino. Probabilmente alcuni eventi sono in codice, ed è difficile risalire ai fatti originali, ma è comunque una fonte preziosa." su questo potevo anche esser d'accordo ma non era ciò che volevo sentirmi dire, mi interessava ben poco il sapere come era strutturato un libro di fiabe o una fiaba in se, ciò che mi interessava era scoprire ciò che di vero c'era sul saggio delle sei vie, "Mio zio Kuroshima è il Capoclan. Vale certo la pena chiedere a lui." propose Kuro, a quest'affermazione risposi :"Potrebbe essere una buona idea.. un capoclan potrebbe avere informazioni non facilmente reperibili.. e vale la pena comunque tentare.." dopo un po' Kuro mi chiese :"Ma questo Saggio delle Sei Vie non sarà l'Eremita dei Sei Sentieri, vero? Mio zio Haku mi raccontava di lui... Era una divinità che aveva a che fare con la creazione del mondo mi pare. Una specie di dio degli Shinobi, no?" a tali domande presi un leggero sospiro e risposi :"Si.. è lui, viene chiamato in diversi modi, egli è colui che ha permesso a noi di esser ciò che siamo oggi, è colui che ha creato i Ninjutsu come noi oggi li conosciamo.. era si, una sorta di divinità.. " presi un sospiro alquanto profondo visto ciò che stavo per dire e continuai :"Possedeva un'arte oculare leggendaria.. il rinnegan. La quale mi collega in una qualche maniera a lui.." non specificai bene ma sveglio com'era, Kuro avrebbe sicuramente capito la mia frase, capito che i miei occhi non erano soltanto particolari, probabilmente avrebbe fatto altre domande ma con la decisione di dirgli determinate cose accettavo le conseguenze, diverse domande sui miei occhi. Dopo la discussione riguardante l'eremita e i miei occhi tornammo a parlare del libro, "Intanto raccontami un po' di questo libro. Come l'hai avuto, di questo monastero... " disse Kuro, risposi :"Mi è stato prestato da un ragazzo che vive in un monastero fuori dal villaggio.. il suo nome è Asura Tsuchigimo, non so molto di lui a parte che è rimasto fuori dal villaggio per parecchio tempo prima di tornare qualche settimana fa'. Mi trovai li per verificare cosa gli fosse accaduto per tutto questo tempo e tra un discorso e l'altro non ricordo come.. ma siam finiti a parlare dell'eremita delle sei vie e lui mi ha consegnato tale libro.. con la speranza che sarei riuscito prima o poi a soddisfare la mia curiosità.. su lui e sui miei occhi.."
Chakra: 115 Armi: borsa piccola sulla cintura: 4 cartebomba 9 Kunai 20 shuriken 1 palla di luce 20 senbon 3 bombe fumogene 5 gokan sakusou 20 shuriken ad astro 5 shuriken a tre punte Accessori: torcia 2 olio infiammabile pietra focaia 3 pillole del soldato Stato fisico: Stato mentale:indifferente
Potrebbe essere una buona idea.. un capoclan potrebbe avere informazioni non facilmente reperibili.. e vale la pena comunque tentare.. concordò Kaede, sollevato di non aver fatto un viaggio a vuoto. I due si incamminarono dunque, con Kuro che conduceva, compiendo un giro più lungo per evitare casa sua, vicina a quella del Capo Clan. Quando Kuro gli chiese dell'Eremita dei Sei Sentieri, Kaede si lasciò sfuggire un sospiro prima di rispondere. Si.. è lui, viene chiamato in diversi modi, egli è colui che ha permesso a noi di esser ciò che siamo oggi, è colui che ha creato i Ninjutsu come noi oggi li conosciamo.. era si, una sorta di divinità.. spiegò, prima di lasciarsi andare a un'altro sospiro. Sembra che non gli piaccia parlare di questa storia.. notò l'Hanashi, interrogandosi sul perché. In fondo era solo una vecchia leggenda, e poi era stato lui a tirar fuori il discorso. Possedeva un'arte oculare leggendaria.. il Rinnegan. La quale mi collega in una qualche maniera a lui.. confessò finalmente il Nakayama. Kuro strabuzzò gli occhi, fermandosi di botto. Kaede gli aveva già detto che i suoi strani occhi erano frutto di un Doujutsu chiamato Rinnegan e gli aveva raccontato alcune delle sue abilità, ma non aveva mai detto che quella era la stessa abilità posseduta dal Dio degli Shinobi, secondo le leggende. Nè la storia che ricordava lui menzionava affatto la cosa... Si voltò a guardare Kaede, ma la sua mente si perse nel ricordo delle loro chiacchierate durante i giorni della missione. Il Rosso gli aveva detto che il Rinnegan era qualcosa di estremamente raro e potente e, ora che ci pensava, anche il Kokage glielo aveva presentato come uno dei Ninja dal più alto potenziale. Effettivamente, ora che lo sapeva, Kuro non poteva che considerare il potenziale di Kaede su un piano totalmente differente dal suo o persino da quello del Kokage stesso. Per quanto si fossero impegnati, loro sarebbero sempre rimasti uomini. Ma il Rosso... forse lui poteva essere qualcosa di più. ... Capisco. si limitò a dire l'Hanashi, anche se era vero solo in parte. Sentiva che la sua mente stentava ancora a comprendere a pieno il significato di tutto ciò e le possibili implicazioni, ma finalmente aveva capito perché il Senpai considerava quegli occhi una maledizione e perché era restio a parlarne. Certo la cosa poteva attirare l'attenzione di ogni sorta di nemico o falso amico, intenzionato a sfruttare quel potere. Per sviare il discorso riprese a camminare e gli chiese di parlare del libro e del monastero in cui l'aveva ricevuto. Mi è stato prestato da un ragazzo che vive in un monastero fuori dal villaggio.. il suo nome è Asura Tsuchigimo, non so molto di lui a parte che è rimasto fuori dal villaggio per parecchio tempo prima di tornare qualche settimana fa'. Mi trovai li per verificare cosa gli fosse accaduto per tutto questo tempo e tra un discorso e l'altro non ricordo come.. ma siam finiti a parlare dell'eremita delle sei vie e lui mi ha consegnato tale libro.. con la speranza che sarei riuscito prima o poi a soddisfare la mia curiosità.. su lui e sui miei occhi.. raccontò, tenendosi estremamente sul vago. Tanto valeva non dir niente... pensò l'Hanashi frustrato. Quale tempio? Avesse almeno detto nord, sud, ovest... Quello del Grande Serpente Bianco? Quello del Nero Gatto a Due Code? O forse quello della Madre Ragno? Tsuchigimo aveva un'incredibile assonanza con l'ultimo dei tre, il culto di Tsuchigumo. In tal caso era più probabile che fosse il tempio della Madre, ma poteva trattarsi di tutt'altro. Quelli erano solo i primi tre templi che gli erano venuti in mente, oltre a quello famoso di Amaterasu e Tsukuyomi. Espose la questione a Kaede, spiegandogli anche le differenze tra i vari culti, nel caso non le conoscesse. Ci sono vari culti più o meno ufficiali qui a Ta no Kuni, accanto a quelli comuni a tutti i paesi... Ad esempio qui è particolarmente florido il culto del Grande Serpente Bianco, spesso raffigurato come un bambino. I fedeli devoti alla loro morte hanno l'occasione di tornare nel mondo tramite la reincarnazione e si dice che gli uomini santi non muoiano mai. In pratica sono devoti della vita. Dubito che venga da lì, so che hanno una rigida gerarchia e se si tratta di qualcosa di importante potrebbe accedervi solo un membro di un certo rango. Il Nero Gatto è un culto diffuso un po' in tutti i paesi, con nomi diversi. È una setta che promette grandi gioie e ricchezze nell'aldilà, che non è altro che un mondo identico a quello terreno ma eterno. Cultori della morte, li definirei. spiegò, ricordando la chiacchierata avuta a riguardo con Denka, la sua Kuchiyose felina. Il culto di Tsuchigumo, la Madre Ragno ha un glorioso passato, riccamente documentato nei loro arazzi sacri e nei rotoli della biblioteca, ma è un culto in declino. I fedeli rimasti aspettano l'avvento in terra della Madre Ragno, che li ricompenserà. La aspettano inutilmente da almeno trecento anni. terminò. Se il tuo libro viene da lì, puoi dire addio al tuo amico. Ho sentito dire che uccidono chiunque posi gli occhi sui loro arazzi o legga le loro cronache, se non appartiene alla setta. Se lo scoprono passerà dei brutti guai... lo mise in guardia l'Hanashi. Poteva trattarsi di qualcosa di completamente diverso, ma coi pochi indizi forniti dal Namayaka quelle erano possibilità concrete. Mentre passeggiavano per il piccolo quartiere Hanashi affiancarono un giardino, un piccolo gioiello verde incastonato nella tenuta. A nord era ombroso, circondato di betulle, salici e altri alberi. I salici chinavano i rami fino a sfiorare l'acqua di un laghetto cosparso di fiori di loto e ninfee, fin dove la coltre di alberi creava il suo ombroso rifugio. Kuro amava quella zona e istintivamente si volse a guardarla mentre passavano. Seduto sulla riva del lago, intento ad osservare i giochi tra luce e acqua c'era un uomo. Con sorpresa si accorse che si trattava di Hanashi Kuroshima, proprio l'uomo che stavano cercando. Ehy, è lui. fece rivolto a Kaede, arrestandosi e indicando l'uomo. Vieni. aggiunse precedendolo con una corsa leggera. Ehy! Zio-Sama! lo chiamò avvicinandosi. Zio! salutò appena lo raggiunse. Kuro. rispose lo zio in tono piatto, senza alzarsi. Era affezionato al nipote, ma erano rari i momenti come quello, che poteva concedere solo a sé stesso. Tuttavia era anche curioso di cosa potesse volere il ragazzo. Suo nipote era un giovane molto indipendente e raramente chiedeva aiuto a lui o a qualcun'altro, ma cercava sempre di sbrigarsela da solo. Ho bisogno di un favore, Zio-Sama. Io e il mio amico Kaede stiamo cercando informazioni riguardo ad una vecchia leggenda, e ci chiedevamo se potessi aiutarci. annunciò il giovane. Una leggenda? Ne conosco parecchie ma ce ne sono assai di più, sei sicuro che sia qualcosa che io... Lo zio Haku mi raccontava storie simili, e sono sicuro che qualcosa sai anche tu. rispose il ragazzo, prima che la domanda venisse formulata. Kuroshima si accigliò nel sentir nominare il defunto fratello, ma ciò aumentò solo il suo desiderio di sapere di cosa si trattasse. Ah, questo è Namayaka Kaede, l'amico che ti dicevo. fece il giovane scostandosi e presentando il Rosso. Ah sì. Ti ho già visto. rispose lo zio, rivolto a Kaede. Forse non dovrei aiutarvi, in fondo non è niente che possa riguardarmi... fece scoccando una frecciatina al ragazzo del Rinnegan. Kuro, che non sapeva che i due si fossero incrociati poco prima mentre Kaede chiedeva indicazioni per casa sua, rimase un po' confuso dallo scambio di battute. Poi si riebbe e quando Kaede si fu presentato e la questione chiarita lo esortò a spiegare meglio al Capo del Clan Hanashi. Avanti, racconta tu. disse, convinto comunque che lo zio li avrebbe aiutati come poteva, nonostante la battuta di poco prima.
Kaede parlato Kaede pensato narrato personaggi secondari Kuro Zio di Kuro
Alle varie notizie che Kuro ricevette da me riguardo il rinnegan, il saggio delle sei vie e altra roba "scottante", rimase particolarmente sorpeso, invece quando gli parlai del ragazzo chiamato Asura, egli mi spiegò le differenze tra i vari culti esistenti, spiegandomi che Asura probabilmente faceva parte di uno di essi, :"Ci sono vari culti più o meno ufficiali qui a Ta no Kuni, accanto a quelli comuni a tutti i paesi... Ad esempio qui è particolarmente florido il culto del Grande Serpente Bianco, spesso raffigurato come un bambino. I fedeli devoti alla loro morte hanno l'occasione di tornare nel mondo tramite la reincarnazione e si dice che gli uomini santi non muoiano mai. In pratica sono devoti della vita. Dubito che venga da lì, so che hanno una rigida gerarchia e se si tratta di qualcosa di importante potrebbe accedervi solo un membro di un certo rango. Il Nero Gatto è un culto diffuso un po' in tutti i paesi, con nomi diversi. È una setta che promette grandi gioie e ricchezze nell'aldilà, che non è altro che un mondo identico a quello terreno ma eterno. Cultori della morte, li definirei. Il culto della Madre Ragno ha un glorioso passato, riccamente documentato nei loro arazzi sacri e nei rotoli della biblioteca, ma è un culto in declino. I fedeli rimasti aspettano l'avvento in terra della Madre Ragno, che li ricompenserà. La aspettano inutilmente da almeno trecento anni. Se il tuo libro viene da lì, puoi dire addio al tuo amico. Ho sentito dire che uccidono chiunque posi gli occhi sui loro arazzi o legga le loro cronache, se non appartiene alla setta. Se lo scoprono passerà dei brutti guai..." dopo le diverse spiegazioni mi venne in mente, "Questo ragazzo venerava un certo... Lolth.. qualcosa di simile, e faceva parte di un culto riguardante i ragni.. ora non so bene se si tratta di quello che hai descritto tu, non chiesi molte informazioni in merito." spiegai all'Hanashi, nel frattempo passeggiando per il quartiere incrociammo un uomo sulla distanza, kuro esclamò ":Ehy, è lui." per poi aggiungere "Vieni.", dalla distanza lo riconobbi, era l'uomo al quale chiesi informazioni e al quale non risposi troppo bene perchè fece domande alquanto invasive per i miei gusti, da un lato ero io nel suo "territorio", dall'altro comunque non era in dovere di sapere il motivo per cui ero qui, o almeno cosi credevo visto come andarono le cose, "Ehy! Zio-Sama!ZIo! disse Kuro per richiamare l'uomo, "Kuro." disse l'uomo mantenendo un certo distacco, "Ho bisogno di un favore, Zio-Sama. Io e il mio amico Kaede stiamo cercando informazioni riguardo ad una vecchia leggenda, e ci chiedevamo se potessi aiutarci." disse Kuro verso l'uomo, "Una leggenda? Ne conosco parecchie ma ce ne sono assai di più, sei sicuro che sia qualcosa che io..." rispose suo zio, "Lo zio Haku mi raccontava storie simili, e sono sicuro che qualcosa sai anche tu." aggiunse Kuro, l'uomo sentendo parlare di questo "Haku" mi fece capire che si trattava di una qualche ferita, infatti si accigliò leggermente una volta sentito tale nome, dopo qualche secondo poi, Kuro mi presentò:"Ah, questo è Namayaka Kaede, l'amico che ti dicevo." vedendomi lo zio rispose :"Ah sì. Ti ho già visto. Forse non dovrei aiutarvi, in fondo non è niente che possa riguardarmi..." ovviamente quella frecciatina era dovuta alla mia risposta poco cortese di poco prima, "Avanti, racconta tu." disse intanto Kuro non facendo troppo caso alla battuta dello zio non capendone il significato ovviamente, "Non sono una persona molto.."socievole".. oltretutto non mi è facile parlare di determinati argomenti, specialmente con estranei." risposi giustificando il mio comportamento di prima, probabilmente a primo impatto non avrebbe capito, ma una volta spiegato il tutto, sicuramente avrebbe capito perchè tale "segretezza" da parte mia, "Partirò dalle basi.. probabilmente lo saprà già, ma comunque farò qualche accenno in caso mi stia sbagliando, ovviamente sa' chi è il saggio delle sei vie, o eremita delle sei vie o dei sentieri, egli oltre ad aver creato i ninjutsu, era famoso per un altro importante motivo... la sua arte oculare leggendaria.. il rinnegan." dopo qualche secondo sospirai e continuai dicendo :"Io.. posseggo quel doujutsu. Questi occhi.. sono i suoi, o almeno sono come i suoi." dopo una brevissima pausa ripresi il discorso indicando poi il libro che aveva ancora Kuro, "In quel libro ci sono diverse storie che fanno riferimento a lui e ai suoi occhi.. vorrei capire quanto di vero c'è, e qual'è l'effettivo legame che c'è tra me e lui.. " sputai il rospo tutto di un getto, probabilmente loro non potevano capire quando fosse difficile per me, non ne avevo mai parlato con nessuno prima d'ora, forse solo col Maestro Asuka, quindi parlarne con un perfetto estraneo come lo zio di Kuro non era minimamente facile, speravo solo che tale sforzo venisse ricompensato con delle risposte, o con altrettanto sforzo nel venirmi incontro.
Chakra: 115 Armi: borsa piccola sulla cintura: 4 cartebomba 9 Kunai 20 shuriken 1 palla di luce 20 senbon 3 bombe fumogene 5 gokan sakusou 20 shuriken ad astro 5 shuriken a tre punte Accessori: torcia 2 olio infiammabile pietra focaia 3 pillole del soldato Stato fisico: Stato mentale:indifferente
Non sono una persona molto.."socievole".. oltretutto non mi è facile parlare di determinati argomenti, specialmente con estranei. esordì il Namayaka per giustificarsi, ma con scarso risultato. Il sopracciglio inarcato di Kuroshima sembrava voler dire "io non me la bevo", forse perché più che timidezza e ritrosia, ciò che aveva colto in Kaede era un'irrispettosa arroganza. Forse usava quell'atteggiamento per nascondere la sua timidezza o forse usava quelle parole per nascondere la sua vera natura, in ogni caso Kuroshima non volle indagare, per il momento e accettò le scuse con un gesto lieve della mano, come a scacciare un leggero ripensamento. Dopotutto anche se giovane chi aveva davanti era uno Shinobi, ed era naturale che si nascondesse dietro la menzogna, delle parole o del comportamento. Partirò dalle basi.. probabilmente lo saprà già, ma comunque farò qualche accenno in caso mi stia sbagliando, ovviamente sa' chi è il saggio delle sei vie, o eremita delle sei vie o dei sentieri, egli oltre ad aver creato i ninjutsu, era famoso per un altro importante motivo... la sua arte oculare leggendaria.. il rinnegan. sciorinò il Rosso. L'uomo fece come per interromperlo, ma un gesto del nipote lo trattenne. Normalmente avrebbe già liquidato la questione ma aveva fiducia in Kuro. Non era solo per il grado di parentela che si era affezionato al ragazzo e lo considerava una promettente speranza. Lo stimava come molto intelligente e serio, non si sarebbe mai messo a fare scherzi assurdi come quello. Io.. posseggo quel doujutsu. Questi occhi.. sono i suoi, o almeno sono come i suoi. a quelle parole Kuroshima si alzò in piedi di scatto e suo nipote temette che li cacciasse entrambi, liquidando la questione come follia. Invece si piegò in avanti ad osservare da vicino Kaede, fissandolo dritto negli occhi. In quel libro ci sono diverse storie che fanno riferimento a lui e ai suoi occhi.. vorrei capire quanto di vero c'è, e qual'è l'effettivo legame che c'è tra me e lui.. si affrettò a concludere il Rosso, evidentemente a disagio. Il Capo del Clan raddrizzò la schiena e appoggiò la faccia sul palmo della mano, premendo un indice contro una tempia come sempre faceva quando era costretto a riflettere in fretta. È possibile che io abbia alcune risposte da darti. ammise, tuttavia Kuro percepì che dietro quelle parole era in agguato un "ma". Ma... fece infatti, probabilmente anche il Kokage può fornirtele. Potrebbe saperne più di me. Perché non ti sei rivolto a lui? indagò. Era evidentemente una questione delicata e, come Capo di un Clan, Kuroshima non poteva rischiare di essere additato come traditore. Doveva prima sapere che il Namayaka non stava complottando qualcosa di illegale. Tuttavia non aveva dubitato del racconto come temeva Kuro, il quale quindi lo incalzò subito. Dunque è vero? domandò con foga. Quelli sono gli occhi del Dio degli Shinobi? Questo fa di lui.. disse gesticolando in direzione di Kaede, ...un dio?? Suo zio lo fulminò con lo sguardo, incrociando le braccia. Ho già visto quegli occhi. Ci sono diversi testi in cui sono raffigurati, documenti riservati del Clan o del Villaggio, per soli Jounin. Ma prima ho bisogno di una risposta dal tuo amico. concluse lapidario, tornando a scrutare Kaede.
Kaede parlato Kaede pensato narrato personaggi secondari Kuro Zio di Kuro
"È possibile che io abbia alcune risposte da darti." disse lo zio di Kuro lasciando però la frase in sospeso, come se una seconda parte dovesse ancora esser detta, e infatti continuò dicendo :"Ma... probabilmente anche il Kokage può fornirtele. Potrebbe saperne più di me. Perché non ti sei rivolto a lui?" a tale domanda abbassai leggermente lo sguardo, non risposi subito, prese infatti parola Kuro dicendo :"Dunque è vero? Quelli sono gli occhi del Dio degli Shinobi? Questo fa di lui.....un dio??" a tali parole guardai Kuro con uno sguardo leggermente stranito, "Ho già visto quegli occhi. Ci sono diversi testi in cui sono raffigurati, documenti riservati del Clan o del Villaggio, per soli Jounin. Ma prima ho bisogno di una risposta dal tuo amico. " rispose al nipote lo zio, dopodichè facendomi forza presi parola io :"Se mi permette.. le faccio una domanda.. se lei avesse.. un dono, una maledizione, veda lei come vuole chiamarla.. comunque un qualcosa di "unico".. che le ha causato enormi sofferenze, ogni persona che sa qualcosa ti evita a causa di esso e ha paura di te, chi invece ha una sorta di "potere" vuole sfruttarti come un'arma, lei, ne parlerebbe apertamente con chiunque..? Non dico di non fidarsi del Kokage.. " dissi prendendo una piccola pausa, :"Ma.. non siamo parenti, non siamo "amici", ne parlo difficilmente con persone a me care, quelle poche che ho.. come potrei parlarne tranquillamente con qualcuno che mi considera nient'altro che un'arma..?" dopo una breve pausa ripresi dicendo :" Di Kuro.. mi fido, lottare assieme può unire due persone più di quanto possa farlo l'essere una famiglia, in una lotta, in uno scontro le vostre vite dipendono l'una dall'altro, se uno dei due fa' un errore, o tradisce l'altro.. la tua vita è in gioco.. quindi so che di lui posso fidarmi.. non ero propenso a parlarne con altra gente, ma se Kuro mi dice che voi potete darmi una mano, mi fiderò del suo giudizio.. ecco perchè sono qui. Voglio risposte e voglio parlarne con qualcuno del quale ho una minima certezza del fatto che posso fidarmi." detto ciò, guardai lo zio di Kuro con sguardo serio, pronto a ricevere una risposta negativa o positiva che potesse essere. Nel contempo la mia mente cominciava a farsi i suoi pensieri e le sue ipotesi, "Ha detto che il villaggio e il clan, hanno dei testi raffiguranti eventi riguardanti i miei occhi.. quasi sicuramente avrà le risposte che cerco.. ma ora mi chiedo.. i vari clan, come i vari villaggi, avranno tutti le stesse informazioni..? Magari.. ogni clan ha le sue informazioni diverse dagli altri.. se fosse cosi, per avere un quadro completo dovrei entrare in possesso di tutti i vari testi dei vari clan e dei vari villaggi.. ma come ha detto lo zio di Kuro, sono a disposizione soltanto dei jounin.. richiederebbe anni e anni accedere a tali informazioni, sempre che il Kokage voglia che io poi possa accedere a tali nozioni.."
Chakra: 115 Armi: borsa piccola sulla cintura: 4 cartebomba 9 Kunai 20 shuriken 1 palla di luce 20 senbon 3 bombe fumogene 5 gokan sakusou 20 shuriken ad astro 5 shuriken a tre punte Accessori: torcia 2 olio infiammabile pietra focaia 3 pillole del soldato Stato fisico: Stato mentale:indifferente