Studio di Kuro Hanashi

Complesso del Clan Hanashi - Otogakure no Sato

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    Kuro vive all'interno del Complesso del Clan Hanashi, un piccolo quartiere di Otogakure non distante dal cuore del Villaggio.
    Il luogo si presenta come un ampio giardino, circondato da un muro di pietra alto tre metri a cui si accede tramite un cancello in ferro battuto finemente decorato. L'interno è dominato al centro da una imponente villa, residenza del capoclan, attualmente suo zio Kuroshima. Attorno alla villa sorgono altre sei case, di aspetto più comune, in cui vivono gli altri membri del Clan.
    La casa di Aozu e Midori Hanashi, i genitori di Kuro, è situata immediatamente a destra della villa, poco prima percorrendo il viale di accesso.
    Il ragazzo vive ancora con i genitori ma, oltre alla sua stanza da letto, gli è stato concesso un piccolo studio privato.
    Lo studio di Kuro è il suo spazio sacro, una specie di tempio dove può ritirarsi per scrivere, dipingere o semplicemente godere il piacere della solitudine.
    Lo studio non è molto grande, e risulta ancora più soffocante a causa delle librerie presenti a ridosso di ogni parete, stracariche di libri, dalla narrativa alla storia, dalla geografia alle biografie, mentre il pavimento è ingombro di scatoloni contenenti ancora libri o fumetti, pergamene, colori o vecchi disegni.
    Vicino alla finestra che da sul giardino c'è un ampio tavolo, sempre ricoperto di fogli di carta, pennelli e calamai vuoti. Li accanto è posizionato anche un cavalletto, per permettere a Kuro di dipingere anche in verticale.

    Kuro Tokusentai
    <iframe width="560" height="315"
    CITAZIONE

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    Edited by Rinne87 - 3/4/2017, 03:45
     
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    <fieldset style="border-radius:15px;border:3px solid #000000;background:#FFFFFF;"><legend><b>[size=7][font=Courier]Legenda[/font][/size]</b></legend><p align="center">[size=6]Narrato , <b>Parlato</b> , <i>Pensato</i>[/size]</p></fieldset>
    <fieldset style="border-radius:15px;border:1px solid #000000;background:#FFFFFF;"><p align="center">[IMG=Hanashi_zpscxrn4aen]http://i1212.photobucket.com/albums/cc448/Rinne87/Scheda/Kuro/Hanashi_zpscxrn4aen.jpg[/IMG]</p>




    [SPOILER]<fieldset style="border-radius:15px;border:3px solid #D91CFF;background:#E3AAFF;"><fieldset style="border-radius:15px;border:5px solid #D91CFF;background:#FFFFFF;"><div style="float: left; margin-right: 10px"><fieldset style="border-radius:15px;border:3px solid #D91CFF;background:#FFFFFF;"><img style="border-radius: 10px;box-shadow:0px 0px 5px #000;" src="http://i1212.photobucket.com/albums/cc448/Rinne87/Scheda/Kuro/triste%20-%20Copia_zpseowrb9hl.jpg"></fieldset></div><p align="center">[size=6.5][font=Segoe Script]<b>Kuro Hanashi</b>[/font][/size]
    [IMG=Otogakure_zps2fdestdu]http://i1212.photobucket.com/albums/cc448/Rinne87/Scheda/Kuro/Otogakure_zps2fdestdu.png[/IMG]

    <u><b>Chakra</b></u>: 115
    <u><b>Fisico</b></u>: Ottimo
    <u><b>Stato</b></u>: Sicuro</p></fieldset><fieldset style="border-radius:15px;border:2px solid #D91CFF;background:#FFFFFF;"><legend><span style="background:#FFFFFF">[size=4]<u><b>Equipaggiamento</b></u>[/size]</span></legend>- Pennello
    - Rotolo da disegno con calamaio interno
    </fieldset></fieldset></fieldset>[/SPOILER]


    Edited by Rinne87 - 4/4/2017, 13:20
     
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    Legenda

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    ♪♪Armi e Tecniche Segrete del Villaggio Nascosto del Suono ♪♪


    Hanashi_zpscxrn4aen


    L'Esame Chuunin si era ormai concluso, quasi un mese era trascorso e il Team Kokyu aveva fatto ritorno a Otogakure no Sato.
    Akane, Roshi e Kuro erano tutti e tre stati promossi, e con il loro rango era cresciuta anche la loro voglia di affrontare sfide e missioni più impegnative.
    Il Kaguya era decisamente il più impaziente del trio, e per molteplici ragioni. Tanto per cominciare era il più giovane del Team, e i giovani sono sempre pieni di entusiasmo e voglia di affrontare il futuro. Inoltre era l'unico tra loro ad aver affrontato solo missioni di livello Genin, mentre gli altri due si erano trovati coinvolti anche in incarichi di livello B e addirittura A, e smaniava dalla voglia di mettersi alla prova e dimostrare agli altri che poteva stare al passo con loro. Tanto più che neanche l'Esame Chuunin era stata una sfida impegnativa per lui, il genio dodicenne, ed era fortemente intenzionato a scoprire quale fosse il suo limite. Per Kuro le motivazioni erano diametralmente opposte.
    Lui i propri limiti li aveva già scoperti, e li conosceva perfettamente. Avendo affrontato missioni di alto livello era preparato al fatto che ci fossero Ninja più forti di lui là fuori, ma lo scontro con Hisoka si era rivelato comunque traumatico. Forse perché non aveva mai sospettato che un Genin potesse nascondere un simile potere, o forse perché era la prima volta che si trovava a poter far conto solo sulle proprie forze, senza potersi coordinare con un compagno di squadra. Sta di fatto che durante lo scontro col suniano aveva capito di dover assolutamente diventare più forte, per poter raggiungere i suoi obbiettivi e proteggere Akane e Roshi. Per questo quasi due settimane prima si era sottoposto ad un antica pratica di Otogakure no Sato, risalente a prima della fondazione del Villaggio, l'impressione del Juin Jutsu, il Segno Maledetto.
    Mentre il marchio si impossessava del suo corpo, attingendo al suo Chakra e prosciugandone le risorse, era andato vicino alla morte, ma nel delirio lo spirito di Roshi, Akane, e tutti quelli che gli volevano bene l'avevano aiutato a sopravvivere. Ancora di più ciò gli aveva fatto capire che doveva diventare forte, per coloro a cui teneva, in particolare Akane.
    Non so come potrei vivere senza di loro.
    Tuttavia le tecniche di Manipolazione dell'Inchiostro che aveva appreso negli estenuanti allenamenti, se così poteva chiamare quelle interminabili sessioni di pittura, con il capo del Clan Hanashi, suo zio Kuroshima, non gli parevano sufficienti a fare di lui un Ninja che potesse competere con i Mukenin di classe A che aveva visto all'opera a Taki e nello stesso Tani no Kuni. A perfezionare la sua arte Doton l'avrebbe aiutato sua madre Midori, da cui aveva ereditato la propensione, ma si trattava di tecniche che ogni avversario poteva conoscere o saper contrastare, così come quelle della Manipolazione dell'Inchiostro stessa, presente in ogni grande Villaggio e certamente se doveva affrontare Shinobi più esperti o potenti non poteva contare solo su quanto fosse abile con tutte e tre le principali arti Ninja, in particolare il Ninjutsu, poiché c'erano sicuramente molti che lo erano più di lui. Così avrebbe dovuto giocare d'astuzia, prenderli di sorpresa. Gli serviva un'arma segreta.
    Appena diplomato all'Accademia era stato assegnato alle cure di un Jonin del Clan Kinuta, Ichimaru Sensei. L'uomo era una dei massimi esponenti dell'Arte della Manipolazione del Suono di Otogakure no Sato, anche all'interno della sua famiglia, una delle più famose in quel campo. Non poteva dunque sperare in un insegnate migliore, se voleva specializzarsi nelle tecniche segrete del Villaggio. Così il giorno prima si era recato dal Sensei e il Kinuta aveva accettato di aiutarlo a padroneggiare alcune di queste tecniche.
    Il sole delle prime ore del mattino riscaldava debolmente il campo di addestramento numero due, nient'altro che un prato con qualche albero, circondato da una recinzione metallica, nel mezzo delle risaie, poco fuori dal Villaggio stesso. Lucido e abbagliante, il metallo attorno al suo braccio destro riluceva carico di aspettative. Il giorno prima Ichimaru lo aveva accompagnato in Armeria a comprare quella che lui aveva definito una delle migliori armi a sua disposizione, un Amplificatore Sonico. Non si erano recati però alla grande armeria poco distante dall'Accademia dove il giovane si era diplomato, bensì in una molto più piccola e dimessa, nascosta tra i vicoli della Otogakure vecchia. Armaiolo e proprietario era un vecchio, che si sarebbe detto vissuto sempre all'interno della sua bottega. Estremamente appassionato e competente nel proprio ambito, ma totalmente ignaro del resto del mondo e della vita. Tutte le armi erano fatte a mano e questo a Kuro piacque molto. Il vecchio era dunque un'artigiano, ogni pezzo era un pezzo unico, come un'opera d'arte. In un certo senso erano simili. Il negozio era vecchio quanto il proprietario, così come alcune delle armi, mentre altre sembravano di foggia recente. L'uomo, spiegò il Sensei, era specializzato nelle armi tipiche del Paese del Riso e in quelle uniche del Villaggio del Suono. C'erano infatti kama, tonfa, falci e nunchaku, tutte armi che derivavano da attrezzi agricoli, usati nella raccolta del riso. C'erano inoltre senbon, campanelli e degli strani tubi, che potevano essere impiantati nel corpo, tra l'ulna e il radio e infine, tondo, lucente e misterioso l'oggetto della loro ricerca.
    Il proprietario dell'Armeria si era complimentato, dicendo che nell'ultimo periodo non ne aveva venduti molti ma che secondo lui restava una delle armi più sofisticate e efficaci che uno Shinobi potesse maneggiare. Anche l'armaiolo ovviamente era stato un Ninja in passato, e Kuro l'aveva ascoltato volentieri mentre gli impartiva una sommaria lezione su come utilizzare l'Arma.
    Amplificatore Sonico
    AmplificatoreSonico_zpsd4737d30
    Quest'arma si indossa sull'avambraccio e altro non è che una cassa che amplifica i suoni. In particolare risulta essere utile per le Tecniche relative. Inoltre, è possibile attivare l'arma anche senza l'usilio di alcun Jutsu, semplicemente tramite un colpetto alla cassa metallica, in questo modo grazie alle onde sonore prodotte è possibile deviare parzialmente Armi Piccole e Minori purché non più grandi di un Tanto, ma solo quelle entro un metro e mezzo dall'utilizzatore. L'amplificatore può resistere fino a due urti portati con Armi Medie, dopodiché sarà da buttare.
    Si indossa sull'avambraccio.

    Semplicemente con il movimento del braccio e una quantità di Chakra simile a quella utilizzata per camminare sull'acqua era possibile rilasciare delle onde sonore che respingevano armi e piccoli oggetti. Tornato a casa perciò aveva a stento soffocato l'eccitazione e, se non fosse stato per sua madre, avrebbe persino saltato la cena per continuare a studiare quella cosa. Mentre modulava il Chakra nell'apparecchio, cercando di produrre frequenze diverse, sentì improvvisamente un forte giramento di testa. Per un istante non era successo nulla, poi il suo orecchio aveva cominciato a fischiare, e si era dovuto piegare per vomitare. Come se non bastasse mentre sforzava lo stomaco aveva cominciato ad ondeggiare prima, e barcollare poi, faticando non poco a tenersi in piedi. Mentre cercava di sorreggersi la sua stanza appariva sfocante e tremolante come un miraggio, e vorticava così velocemente che fu costretto a vomitare di nuovo.
    Quella mattina però si sentiva in perfetta forma, ed eseguì gli esercizi di riscaldamento fantasticando già su quello che lo aspettava. Quando ebbe finito si sentiva ancora più eccitato di quando aveva incontrato il Kokage per ricevere il Sigillo di Oto, ma forse ciò era dovuto solo al fatto che l'emozione che sentiva era pura, non inquinata dalla paura della morte.
    Il maestro indossava la sua uniforme porpora, con sciarpa e pantaloni mimetici bianchi e grigi e il passamontagna intonato col Gilet. Il coprifronte e l'amplificatore al suo braccio luccicavano allo stesso modo, segno della cura con cui trattava il suo equipaggiamento. Probabilmente la predisposizione a diventare Jounin si rivelava anche attraverso simili dettagli.
    Allora, sei pronto? gli domandò mentre l'Hanshi finiva di sciogliere i muscoli saltellando e facendo oscillare le braccia come se fossero state disossate. Kuro annuì, fermandosi immediatamente e scattando fino a trovarsi a due metri da lui.
    Ottimo. Per prima cosa credo di doverti mostrare come funziona l'arma... propose.
    Oh, quello è facile. Ho fatto qualche prova ieri sera, credo di aver capito bene come si usa. intervenne il Chuunin.
    Il Kinuta annuì, ma non sembrò soddisfatto della risposta.
    Per utilizzare bene quest'arma serve pratica costante e talento, non è qualcosa che si possa imparare in una sera. disse corrucciato.
    Improvvisamente si mosse e dalla sua mano due Shuriken partirono rapidissimi, diretti verso l'allievo. D'istinto Kuro sollevò il braccio destro, le armi colpirono l'amplificatore sonico in un esplosione di scintille per poi schizzare in alto. L'istante successivo qualcosa di duro lo colpì alle costole, togliendogli il fiato.
    Mentre si piegava in due, Kuro vide un sasso rotolare a terra, e capì che il Sensei l'aveva colpito con quello. Alzò lo sguardo pronto a incassare un'altro attacco, ma Ichimaru lo osservava nuovamente a braccia incrociate.
    Hai capito che è successo? gli chiese.
    Kuro si rialzò, tenendosi il fianco dolorante e guardando il Kinuta con risentimento.
    Perché mi avete attaccato? gli domandò.
    Sotto la maschera che gli celava il viso, il Jounin sorrise. Kuro era con lui da abbastanza tempo da saper leggere i micro movimenti della maschera e decifrarne l'umore solo dagli occhi.
    Provaci tu con me, ti darò una dimostrazione pratica. rispose il maestro, criptico.
    Il giovane esitò solo un'istante, poi lanciò due Shuriken, seguiti da un terzo subito dopo.
    Ichimaru alzò il braccio con l'amplificatore come aveva fatto lui, ma prima che le armi arrivassero a colpirlo sembrarono scontrarsi con un muro invisibile, deviando la corsa. Il terzo Shuriken impattò sull'amplificatore, innocuo.
    Ma cosa... come ha fatto?
    Ti chiedi cosa sia successo, vero? E va bene, te lo spiego subito... disse l'uomo, soddisfatto dello stupore sul volto del suo giovane apprendista. Tu hai utilizzato l'amplificatore per parare i due shuriken, ma l'urto con le armi ha alzato il tuo braccio, creando un'apertura per il terzo colpo. Se avessi usato la kage Shuriken o un Kunai, anziché lanciare un sasso con un calcio, saresti morto o comunque gravemente ferito. spiegò.
    Kuro annuì, effettivamente era quello che era successo e la stessa cosa aveva pensato lui vedendo il sasso.
    Io invece mi sono difeso differentemente, e senza sprecare Chakra. continuò il maestro. Vedi, impastandone appena una minima quantità si può rilasciare una certa quantità di onde sonore, sufficienti a deviare un'arma come quella. Serve un ottimo tempismo, infatti funziona solo entro un metro, e l'ho usata troppo presto per deviare il terzo Shuriken. Non avendo però subito il colpo dei primi due non si è creata la stessa apertura che avevi tu. gli illustrò.
    L'Hanashi annuì, riflettendo sulle sue parole senza porre ulteriori domande. Aveva già sperimentato il rilascio delle onde sonore, ma non aveva creduto che queste potessero persino deviare gli Shuriken. Raccolse il sasso e lo lanciò verticalmente davanti a sé. Quando il sasso fu davanti all'amplificatore rilasciò le il Chakra accumulato nell'arma e il sasso schizzò via, come colpito da un pugno.
    Così? domandò.
    Esattamente. rispose il maestro, orgogliosamente soddisfatto dell'intelligenza e della velocità di apprendimento del suo protetto. Ovviamente usarlo su un'arma in volo verso di te è più complicato, e nel mezzo di una battaglia diventa difficile, sopratutto se il tuo avversario è uno specialista in armi.Ma il principio è solo questo, si tratta solo di allenarsi sul tempismo e sul calcolare bene la gittata del onda sonora. affermò.
    Kuro annuì ancora, ragionando sulle possibilità che quella scoperta gli apriva davanti.
    Ma non è molto rischioso, come metodo di difesa? domandò dopo qualche istante di riflessione. Voglio dire, se sbaglio il tempismo mi troverei più impreparato...
    Non più che cercare d'intercettare un'arma con un'altro lancio. lo interruppe il Sensei. Effettivamente non era molto diverso, se non ché questo metodo aveva un raggio d'azione più grande in termini di larghezza, anche se inferiore come lunghezza. Vedrai che quando ti sarai allenato sarà semplice come usare uno scudo. disse il maestro.
    Messo in quei termini sembrava già molto più semplice. Era una specie di scudo invisibile, con forma a cupola e un metro di diametro, e per attivarlo bastava un piccolo impulso di Chakra.
    Sensei, se facessi scorrere continuamente il Chakra... cominciò a chiedere, ma il maestro lo anticipò.
    Un giorno ti insegnerò come fare, ma è una tecnica troppo stancante per te, con le quantità di Chakra che riesci a impastare. spiegò. Inoltre voglio che ti alleni bene con il tempismo anche per un altro motivo. Devi poter vedere l'attacco che arriva non fare affidamento ciecamente su questa difesa. gli spiegò. Se il nemico attaccasse una cartabomba a un Kunai, devi accorgertene e deviarla con un'arma da lancio, altrimenti rischi di essere colpito lo stesso. disse.
    Kuro annuì. Non ci aveva pensato minimamente, ma una cartabomba in effetti sarebbe potuta arrivare abbastanza vicina da fare dei danni.
    Ok, sono pronto Sensei! esclamò Kuro.
    Ichimaru annuì soddisfatto, e si mise seduto sotto un albero.
    Ottimo, io ti ho spiegato quello che devi fare. Fammi vedere come te la cavi. disse il maestro, tirando fuori dalla borsa la propria ocarina e cominciando a suonare una melodia piuttosto country.
    Era una musica veloce e piacevole, e Kuro si sentì ispirato.
    E va bene, allora...Iwa Bunshin no Jutsu! esclamò componendo i sigilli e vomitando una modesta quantità di fango, da cui si formò una sua copia.
    Iwa Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Roccioso
    Rock_Clone_Technique
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante il Chakra d'elemento Terra sarà possibile creare dei cloni con consistenza fisica di natura rocciosa. Differentemente da pressoché tutti gli altri cloni, gli Iwa Bunshin possono resistere ad una ferita di lieve entità prima di dissolversi e di conseguenza diventare un semplice ammasso di roccia che poi si frantumano divenendo semplici sassi. Riescono ad eseguire Ninjutsu ma solo di natura Doton e massimo di livello A, ma non possiedono Capacità ed eventuali Specializzazioni dell'originale, fatta eccezione per il Controllo del Chakra.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)

    La copia accennò qualche movimento a tempo di musica, mentre tirava fuori tre shuriken, legandoli a circa sette metri di distanza lungo il cavo metallico. Era lo stesso sistema che aveva usato Kuro per allenarsi a deviare le armi con un kunai o con la spada. In quel modo al clone bastava tirare il cavo per riprendere le armi e ripetere il lancio, senza perdere tempo a recuperarle. Inoltre se si accorgeva che il tempismo di Kuro era completamente sbagliato, poteva tentare di fermare il colpo ed evitare di ferirsi se non necessario.
    Pronto? Uno... due...tre! disse il clone, numerando gli shuriken che lanciava, dopo il cenno d'assenso dell'originale.
    Uno! rilasciò un impulso di Chakra, deviando l'arma.
    Du..ach! era già in ritardo sul secondo, che impattò con clangore metallico sull'amplificatore. Il suono si ripeté immediatamente quando il terzo shuriken colpì in successione.
    Ancora! incitò il clone immediatamente.
    Uno! pensò deviando il primo.
    Due! rilasciò il secondo impulso di Chakra, ma lo shuriken urtò lo stesso contro l'amplificatore. E tre! pensò liberando comunque il terzo impulso, il quale deviò d'un soffio l'ultimo shuriken.
    Troppo presto, ho provato a deviare il secondo con troppo anticipo. disse a voce alta, per mostrare d'aver capito l'errore.
    Il clone si limitò ad annuire, e il Sensei gli gettò giusto uno sguardo con la coda dell'occhio, continuando a suonare quella vivace melodia. Continuarono a quel modo per circa un'oretta, con pause brevi ma frequenti. Lo sforzo fisico era minimo, il dispendio di Chakra anche, ma la concentrazione necessaria piuttosto elevata, almeno all'inizio, e qualche piccolo break aiutava a restare lucidi. Il clone si divertiva ad aumentare progressivamente la difficoltà, per mettere in crisi l'originale, con lanci sempre più veloci, a volte tesi a volte ad effetto, con delle finte o con attacchi in rapidissima successione. Anche il suo gemello però pareva prenderci gusto, forse perché nonostante tutto riusciva ormai a deviare ogni stella di metallo senza troppe difficoltà.
    Fu a quel punto che il Sensei interruppe la melodia e ripose l'ocaria, alzandosi lentamente. Bene così. Mi pare che tu abbia fatto già grossi progressi, te la cavi bene. gli disse. Almeno mezz'ora al giorno, e aggiungi uno shuriken ogni giorno, finché non ne gestisci almeno venti. gli prescrisse, stabilendo un programma di allenamento per i giorni successivi. Kuro e la sua copia di Roccia annuirono all'unisono, gratificati dei complimenti ricevuti.
    Ora.. riprese il Sensei, sollevando il braccio destro e facendo sfavillare al sole l'amplificatore sonico, che ne dici di provare qualcosa di più complesso? domandò con un ampio sorriso, celato dalla maschera ma facilmente intuibile per l'allievo.
    Finalmente! pensò l'Hanashi, con un fremito di eccitazione. Sapeva perfettamente di cosa stesse parlando il maestro, avendo già visto il suo Ninjutsu in azione. Si trattava di un colpo che modulava le onde sonore dell'amplificatore per colpire il timpano e sconvolgere l'intero sistema nervoso. Proprio nell'orecchio infatti risiede il centro dell'equilibrio del corpo, e uno shock all'apparato uditivo può causare distorsione della vista e vomito incontrollato, come aveva vagamente sperimentato il giorno precedente.
    Sono pronto. affermò con voce limpida e decisa.
    Bene, se posso usare il tuo clone... chiese il Sensei, con garbo. Kuro si allontanò di qualche metro, mentre Ichimaru si piazzava a meno di mezzo metro dalla copia di Roccia. Questa tecnica presenta parecchi vantaggi, ed è per questo motivo che Otogakure la custodisce così gelosamente. spiegò.
    Il primo vantaggio è il disorientamento. disse caricando il pugno. Sferrò un colpo molo veloce, che passò accanto al clone senza sfiorarlo. Per qualche secondo non accadde nulla, poi il clone cadde in ginocchio tenendosi l'orecchio, mentre un rivolo di sangue colava tra le dita.
    Dovrai imparare ad indirizzare il Chakra, dirigendolo con precisione verso l'orecchio, da una distanza molto ridotta, per avere il massimo della forza. illustrò, mentre girava attorno alla copia ancora inginocchiata. Forza, su, prova a reagire. la incitò, piegandosi in avanti.
    Kuro osservò sé stesso mentre cercava di rialzarsi, ondeggiava, cadeva a terra e provava ancora, barcollando peggio di qualsiasi ubriaco avesse mai visto. Era uno spettacolo penoso, per certi aspetti, ed esilarante per altri. Se la copia non fosse stata identica a lui, probabilmente non sarebbe riuscito a trattenere le risate. Quando in equilibrio precario questa si ritrovò in piedi cercò di menare un paio di colpi, sferrando dei pugni visibilmente deboli e scoordinati, che lo portarono a cadere di nuovo.
    Questo diede all'Hanshi una chiara idea di quanto potesse essere debilitante un'attacco simile.
    Il secondo vantaggio, proseguì il maestro, mentre la copia si rialzava nuovamente, È la velocità del colpo. Si propaga alla velocità del suono, e questo significa che è praticamente impossibile da evitare, se usato al momento giusto.
    Il clone ondeggiò ancora, poi riuscì a sferrare un paio di pugni, più comici che altro, senza cadere. Il Kinuta compì un balzo all'indietro, portandosi a circa due metri e mezzo dal clone.
    Il terzo vantaggio, è la gittata. disse, caricando un'altro pugno e sferrandolo apparentemente a vuoto. Il clone però andò in frantumi, ritornando allo stato di pietra originario e sbriciolandosi al suolo.
    Kuro spalancò gli occhi, ammirato. Una tecnica del genere gli avrebbe permesso di fronteggiare qualsiasi esperto di Taijutsu pur non essendolo a sua volta, era evidente. Se l'altro si avvicinava troppo la rottura del timpano lo avrebbe reso inerme, e neanche sfuggire all'attacco era facile, grazie all'estensione e alla velocità con cui si propagava.
    L'attacco non causa grandissimi danni, sulle persone. Ma sulle superfici dure come legno, pietra o vetro è devastante. aggiunse il maestro. Con uno scatto si portò a ridosso di uno degli alberi, sferrando un nuovo colpo. Il fusto della pianta, dal diametro superiore al metro e mezzo, esplose in una miriade di schegge, costringendo il maestro a schivare velocemente la parte superiore del tronco, in caduta libera.
    Accidenti Sensei! È una tecnica fantastica! esclamò Kuro, dando voce a tutta la sua ammirazione.
    Il maestro annuì, sistemando l'amplificatore con l'altra mano. Sì, lo è. Ed è perfetta per uno come te, che combatte di solito a distanza medio-lunga. Con questa puoi tenere a bada la maggior parte di quelli che sfruttano il corpo a corpo o che comunque combattono nella corta distanza, che sono poi quelli che potrebbero darti maggiori difficoltà. approvò.
    Kuro annuì nuovamente con vigore, dopo di che poterono finalmente iniziare a fare le prime prove.
    Per prima cosa creerò un bel muro di pietra. Ti aiuterà per esercitarti vedere gli effetti del colpo. disse il maestro.
    Il giovane Chuunin attese ubbidiente mentre questi componeva una serie di sigilli, innalzando una parete rocciosa così alta da svettare su tutti gli alberi del campo di addestramento.
    Doton: Doryuu Heki!
    Doryuu Heki - Paramento Terrestre (Kinuta Ichimaru Sensei)
    DoryuuHeki-ParamentoTerrestre
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Ninjutsu creerà un'enorme parete rocciosa in grado di bloccare la maggior parte degli attacchi esistenti. Si esegue una breve serie di sigilli e poi si vomiterà del fango che andrà a formare un enorme muro di terra davanti all'utilizzatore. Il muro sarà alto dieci metri, largo cinque e spesso uno. Il muro potrà bloccare qualunque Jutsu di livello B ed inferiore.
    Consumo: 8

    Bene, ora stai indietro. disse il Maestro, alzando il braccio destro. Quando il ragazzo fu a distanza di sicurezza, il Kinuta sferrò un colpo contro la parete, fermando il pugno a pochi centimetri dalla pietra. Un reticolo di crepe si aprì nella roccia, sbriciolandone una parte e creando una depressione larga tre metri e profonda uno.
    Kyoumeisen - Suoneria Vibrante Ichimaru Kinuta
    Kyoumeisen-SuoneriaVibrante_zps784ae867
    Villaggio: Otogakure no Sato
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu permette all'utilizzatore di dirigere le onde sonore direttamente sull'avversario grazie ad un amplificatore di suoni. La tecnica ha un raggio di un metro e mezzo, e se utilizzata contro materiali solidi, non derivati da Jutsu, come il legno, la pietra o il vetro, è in grado di mandarli facilmente in frantumi; è capace di abbattere difese di livello D facilmente. Se le onde partono entro tre metri e arrivano ad una qualsiasi parte del corpo, il soggetto si ritroverà una ferita media entità e in più causeranno un irrefrenabile conato di vomito, con la conseguenza di ridurre le sue capacità fisico motorie di un grado per tre turni. Nel primo turno inoltre la vittima subirà una pesante alterazione dei cinque sensi e avrà problemi di equilibrio fino al termine del secondo, che gli renderanno impossibile utilizzare Taijutsu superiori al livello C. Questa tecnica può essere attivata tramite un colpetto alla cassa metallica oppure grazie ad un singolo sigillo.
    Necessario L'amplificatore di Suoni.
    Consumo: 4

    Kuro strabuzzò gli occhi, stupefatto dalla potenza insospettabile di quel colpo. La cosa più incredibile era infatti che a lui era sembrato un normalissimo pugno, pur sapendo che in realtà era un attacco con il Chakra, concentrato nell'apparecchio al braccio. Gli era stato possibile a malapena notare la vibrazione del metallo ma non era riuscito a sentire nessuno dei suoni prodotti dall'apparecchio, tanto che sarebbe stato impossibile per lui pensare che un attacco simile fosse basato sul suono.
    Hai visto? chiese il maestro, voltandosi. Ottimo. Adesso vieni qui, mettiti in posizione.. così. gli disse girandosi ancora verso il muro.
    L'allievo gli si avvicinò, imitando la posizione di guardia del Sensei. Le gambe erano bene aperte, a offrire stabilità, leggermente flesse, per scattare in ogni direzione, la destra davanti alla sinistra. Il braccio sinistro era ripiegato al fianco, nella classica guardia da duellante ninja, con le due dita a "mezzo-sigillo", già pronte. La testa leggermente incassata tra le spalle sbirciava da sopra il braccio avanzato, il destro, teso in avanti dalla spalla al gomito e piegato in un pugno verso l'alto, a quarantacinque gradi.
    Questo è sia il tuo scudo che la tua spada. Tenerlo davanti, in duello, ti permette di difenderti prima e attaccare meglio. disse. Per attivarlo ti basta dargli un colpetto o comporre un sigillo... così. disse alzando le dita della sinistra nel sigillo della pecora. Il metallo cominciò a tremolare debolmente, vibrando mentre un suono che non poteva essere udito lo percorreva violentemente.
    Cominceremo col sigillo, che è più facile. disse il Sensei, contrariamente a ciò che l'allievo si aspettava. Per prima cosa devi immettere il tuo chakra nell'apparecchio, muovendolo come se..
    Perché? lo interruppe, incapace di reprimere la curiosità. Perché è più facile?
    Il Sensei gli scoccò un'occhiataccia. Ci stavo arrivando, non interrompere. lo rimproverò. Devi riempire di Chakra circa metà della cassa e muoverlo poi al suo interno, in maniera circolare, segui la bombatura del metallo, in modo che spinga l'aria attraverso i buchi e la risucchi al tempo stesso. gli disse, girando anche un dito in tondo affinché capisse il modo. Farlo dal sigillo è più facile perché parti da una condizione neutra per sviluppare la frequenza che ti serve. Farlo dopo un urto richiede invece la capacità di controllare la vibrazione per aumentarla o diminuirla col Chakra e sintonizzarla su quella giusta. Se non riesci a svilupparla autonomamente, da zero, sarà ancora più difficile ritrovarla a partire da una frequenza diversa. spiegò infine.
    Adesso appoggia una mano sulla cassa, lateralmente. Non temere, sto controllando il Chakra per non ferirti... disse. Senti questa vibrazione, cerca di assimilarla. Lascia che scuota ogni tuo osso, che ti entri dentro, finché non la sentirai completamente tua. Poi prova a ritrovarla col tuo amplificatore. spiegò.
    Kuro chiuse gli occhi e si concentrò. Il metallo era freddo e vibrava in maniera regolare, trasmettendo la vibrazione alla sua mano, al braccio, fino alla spalla. Di lì sentì come se si espandesse sul suo corpo, ricoprendolo come se si stesse immergendo in una cascata, penetrandolo come se fosse permeabile, fino a giungere al suo cuore. La forza e la regolarità di quella vibrazione avevano un che di rassicurante per lui, si accorse che gli piaceva sentirla e quasi gli dispiacque infine di dover staccare la mano dal metallo.
    Mmmh... ok. Provo io adesso. mormorò, prima di rimettersi in posizione.
    Riprese la posizione di guardia, avvicinandosi a un metro e mezzo dal muro, poi stese il braccio con l'amplificatore e compose il sigillo. Sentì il congegno iniziare a vibrare, man mano che il Chakra affluiva in esso, ma debolmente, troppo debolmente. Il Sensei si avvicinò, toccando la cassa di risonanza da sotto. La vibrazione iniziò a scemare, per quanto Kuro si sforzasse sempre più per aumentarne la frequenza.
    Non ci sei, Hanashi. lo interruppe il maestro. Kuro smise di convogliare il Chakra e si fermò ad ascoltarlo. Per farlo vibrare non basta immettere il Chakra, devi muoverlo. gli fece notare. Prova a visualizzarlo come fosse acqua in un barile che rotola. Il tuo Chakra deve muoversi allo stesso modo dentro l'amplificatore. spiegò.
    Si, Sensei. tagliò corto il Chuunin, ansioso di riprovare.
    Cominciò a immettere il Chakra, immaginandolo muoversi dentro l'amplificatore. La vibrazione risultava più forte, ma poco armoniosa. Come se non bastasse dopo poco riprese a scemare, diminuendo d'intensità. Kuro si sforzò ancora di più, ma gli sembrava che il Chakra non si muovesse più come prima, anche se non capiva cosa ci fosse di sbagliato.
    Fermati, Kuro. disse il Kinuta pacato, abbassandogli il braccio. L'amplificatore dev'essere pieno a metà. Devi lasciare spazio per l'aria, non saturarlo di Chakra. Sarà il Chakra a spingerla, dirigerla e farla vibrare al momento del rilascio, ma questo Jutsu ha bisogno di un conduttore, l'aria in questo caso. spiegò. Con la pratica potrai usarlo anche in acqua, ma un passo alla volta, d'accordo? aggiunse con un sorriso nascosto, come sempre, dalla mascherina ma che, nonostante questo, Kuro sentiva più sincero e affettuoso di quello del proprio padre.
    Sforzandomi di farlo vibrare di più l'ho soffocato di Chakra... Ho capito! rispose.
    Prima di riprovare però, stavolta, si concentrò per qualche secondo, ragionando su come superare il proprio errore.
    L'esatta quantità è quella che produce la vibrazione più simile a quella del Sensei... ragionò, ... pertanto mi basta andare con calma, dosare il Chakra lentamente e ascoltare la vibrazione... pensò.
    Mantenendo la concentrazione compose il sigillo e ascoltò con cura il Chakra e la sensazione che l'Amplificatore gli trasmetteva al braccio e in tutto il corpo.
    È lei! Trovata! pensò appena la riprovò, inconfondibile.
    Purtroppo però il pittore non riusciva a mantenerla regolare come quella del maestro, aumentava e diminuiva, come un motore ingolfato. Provò a ridurre l'afflusso di Chakra, ad aumentarlo, a variare la velocità. In tutto questo il Sensei lo lasciò sperimentare, senza interromperlo. Alla fine dovette fermarsi da solo, provato dallo sforzo fisico e mentale, per riprendere fiato.
    Non capisco cosa c'è che non va! Non riesco a farlo muovere regolarmente, a un certo punto sembra sempre interrompersi... ammise.
    Mmmhh... Hai provato bene a regolare il Chakra e la velocità di movimento? domandò l'uomo. Kuro annuì e questi si sfregò la maschera, in corrispondenza del mento, riflettendo. Da che parte lo stai facendo girare? gli domandò infine, illuminandosi.
    L'altro lo guardava confuso, così si spiegò. In senso orario? Antiorario? Hai provato a cambiare verso? domandò.
    N-no. Non mi è neanche venuto in mente.. rispose il giovane. Andavo in senso orario, come mi avete mostrato col dito... confessò.
    No, no, era solo un'esempio, quello. gli disse, portandosi alle sue spalle. Ogni persona ha un verso in cui scorre il Chakra, un po' come essere destri o mancini. Se segui il flusso del tuo sistema circolatorio del Chakra sarà facile ottenere questa rotazione, se ti ci opponi finirai per spezzare continuamente l'armonia. gli disse spostando con le dita alcune ciocche di capelli sopra la nuca. È sufficiente osservare il verso in cui crescono i capelli per sapere il senso della propria rotazione e il tuo è... anti-orario! esultò.
    Kuro annuì, riprendendo a concentrarsi e ribaltando il senso della rotazione da dare al Chakra nella sua mente, visualizzandolo già prima di cominciare a immetterlo.
    Ok, ci riprovo... fece concentrandosi.
    Regolare la quantità di Chakra... pensò mentre dosava con cura l'immissione, ruotare in senso antiorario... proseguì, concentrandosi ora sul movimento del Chakra, ...ascoltare la vibrazione...
    È lei Kuro! Rilasciala di botto contro il muro, ORA! lo esortò il maestro.
    ORA! riecheggiò nella sua mente mentre di botto espelleva il Chakra il quale usciva frammentato a causa delle vibrazione dell'apparecchio. In pratica era come se ci fossero degli istanti di vuoto ad interrompere il flusso di Chakra, come se questo venisse trasformato, ridotto in schegge e diviso in decine di impulsi consecutivi, come la successione di tante piccole increspature piuttosto che la creazione di un'onda compatta. La sensazione era nuova e lo stupore tanto e ancor di più quando sul muro comparve un reticolo di crepe che si allargò per oltre due metri.
    Kyoumeisen - Suoneria Vibrante
    Kyoumeisen-SuoneriaVibrante_zps784ae867
    Villaggio: Otogakure no Sato
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu permette all'utilizzatore di dirigere le onde sonore direttamente sull'avversario grazie ad un amplificatore di suoni. La tecnica ha un raggio di un metro e mezzo, e se utilizzata contro materiali solidi, non derivati da Jutsu, come il legno, la pietra o il vetro, è in grado di mandarli facilmente in frantumi; è capace di abbattere difese di livello D facilmente. Se le onde partono entro tre metri e arrivano ad una qualsiasi parte del corpo, il soggetto si ritroverà una ferita media entità e in più causeranno un irrefrenabile conato di vomito, con la conseguenza di ridurre le sue capacità fisico motorie di un grado per tre turni. Nel primo turno inoltre la vittima subirà una pesante alterazione dei cinque sensi e avrà problemi di equilibrio fino al termine del secondo, che gli renderanno impossibile utilizzare Taijutsu superiori al livello C. Questa tecnica può essere attivata tramite un colpetto alla cassa metallica oppure grazie ad un singolo sigillo.
    Necessario L'amplificatore di Suoni.
    Consumo: 4

    Stupito ancora per l'effetto sulla Doryuu Heki davanti a sé il giovane Shinobi si accorse che persino il maestro era stato sbalzato via dalla tecnica solo dopo qualche istante.
    S-state bene Sensei? domandò preoccupato e un po' dispiaciuto.
    Accidenti! Sì io... Sì, sì, sto bene. tagliò corto mentre si rialzava a un paio di metri di distanza. Non mi aspettavo che riuscissi a rilasciarla così presto e con tutta questa potenza! ammise.
    Ci sono riuscito allora? fece Kuro, gli occhi enormi di eccitazione e aspettativa.
    Il maestro si spolverò meditabondo con una mano mentre l'altra massaggiava il fondoschiena dolorante. Mmmh... Beh, è sicuramente un'ottimo risultato. Si avvicina molto alla tecnica, ma non posso dirti che sia già completa. fece scegliendo parole incoraggianti. La pressione dell'onda d'urto deve essere maggiore. Non posso dire di essermi fatto veramente male, appena un po', mentre avrei dovuto sentire il colpo di più. rifletté ad alta voce. Il che probabilmente è un bene. Sono stato stupido a restare lì vicino, sarà meglio che ora mi tenga più distante. ammise scherzandoci su.
    Mi dispiace Sensei. Avrei dovuto controllarla, come avete fatto voi, per... fece Kuro, terribilmente dispiaciuto dell'accaduto.
    No, no, sono stato io a dirti di rilasciarla. Ti ho sottovalutato, sei stato bravo. rispose questi, respingendo le scuse con un gesto delle mani. Il giovane Shinobi sentì il petto gonfiarglisi d'orgoglio a quelle parole, ma tentò di celare l'espressione soddisfatta che sentiva dipingersi sul suo volto. Abbassò lo sguardo specchiandosi sulla superficie lucida a groviera del suo nuovo giocattolo. Ti insegnerò più tardi come dirigere le onde, per ora limitati al rilascio. concluse il Kinuta incrociando le braccia, stavolta a debita distanza.
    Il giovane allievo raccolse i pensieri e chiuse gli occhi, inspirando ed espirando lentamente. Quando si sentì assolutamente concentrato si mise in posizione, come insegnato dal maestro. Protese il braccio destro e cominciò a sentire il Chakra roteare e la cassa metallica sul braccio vibrare dolcemente in risposta. Sembrava che un gatto d'acciaio facesse le fusa. Ora!
    Kyoumeisen no Jutsu!
    Kyoumeisen - Suoneria Vibrante
    Kyoumeisen-SuoneriaVibrante_zps784ae867
    Villaggio: Otogakure no Sato
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu permette all'utilizzatore di dirigere le onde sonore direttamente sull'avversario grazie ad un amplificatore di suoni. La tecnica ha un raggio di un metro e mezzo, e se utilizzata contro materiali solidi, non derivati da Jutsu, come il legno, la pietra o il vetro, è in grado di mandarli facilmente in frantumi; è capace di abbattere difese di livello D facilmente. Se le onde partono entro tre metri e arrivano ad una qualsiasi parte del corpo, il soggetto si ritroverà una ferita media entità e in più causeranno un irrefrenabile conato di vomito, con la conseguenza di ridurre le sue capacità fisico motorie di un grado per tre turni. Nel primo turno inoltre la vittima subirà una pesante alterazione dei cinque sensi e avrà problemi di equilibrio fino al termine del secondo, che gli renderanno impossibile utilizzare Taijutsu superiori al livello C. Questa tecnica può essere attivata tramite un colpetto alla cassa metallica oppure grazie ad un singolo sigillo.
    Necessario L'amplificatore di Suoni.
    Consumo: 4

    TtTRr-RACK!
    Aprì gli occhi per capire a cos'era dovuto quel suono e scoprì che la parte di roccia era andata in frantumi, o almeno una parte di essa. Un oblò frastagliato del diametro di due metri circa si era aperto nella muraglia del Sensei, come se ci fosse passato attraverso un carro.

    In corso...


    Kuro Hanashi
    Otogakure_zps2fdestdu

    Chakra: 115-4-8-4=99
    Fisico: Infreddolito
    Stato: Pensieroso, triste

    Equipaggiamento
    Doppia Borsa:
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    AccessorioMantello dell'Invisibilità1Ripiegato
    AccessorioPergamene Minori2 su 2Immacolate
    AccessorioFilo Metallico25 metriRocchetto
    ArmaKunai6 su 10-
    Arma SpecialeCartabomba4 su 5-
    Arma---
    Accessorio MonousoOlio Infiammabile2 su 2-
    Accessorio MonousoPillole del Soldato2 su 3-
    Accessorio MonousoTonico del Sangue1 su 3-
    ArmaShuriken15 su 20-
    Arma SpecialeFumogeni3 su 5-
    Arma---
    Tasca Supplementare Gamba destra
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma SpecialeGokan Sakusou4/5-
    Doppia Tasca Supplementare
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma SpecialePalla Gelo4/5-
    Arma---
    Gilet Oto
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    AccessorioCampanelli6 su 6Tappati con l'ovatta
    AccessorioTorcia Elettrica1Spenta
    ArmaSenbon12 su 20-
    Taschino Supplementare Spalla destra
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    AccessorioOcchio Cibernetico1-
    Custodia Fianco destro
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma MinoreCerbottana1Aghi 5/5
    Altro

    -
    -
    -

    Rotolo Minore
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma MinoreTirapugni2-
    Fodero Fianco sinistro
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma LeggendariaSpada Omoikarui2-
    Fodero Minore A sinistra, sotto il Fodero
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma PiccolaTanto1-
    Indossati
    TipologiaOggettoQuantitàNote
    Arma IndossataAmplificatore Sonico1Braccio destro
    ProtezioneCoprifronte Oto1Fronte
    ProtezioneGomitiere2Gomiti
    ProtezioneParabraccia2Braccia
    ProtezioneGuanti Rinforzati2Mani


    Edited by Rinne87 - 4/4/2017, 13:22
     
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    ffffff







    Cose a caso
























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    Edited by Rinne87 - 11/4/2017, 22:42
     
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    Avevo ricevuto uno strano libero di fiabe dal ragazzo ragno chiamato Asura Tsuchigimo, un libro nel quale vie erano diverse nozioni per bambini ma dietro il quale poteva benissimo nascondersi qualcosa di più, non avevo molte idee su chi sarebbe stato in grado di "decifrarlo", di affidarmi a totali sconosciuti o a persone come il Kokage era totalmente fuori discussione, non mi andava di certo di parlare dei miei occhi col primo che capitava, fù allora che mi venne in mente lui.. Kuro Hanashi, un ninja col quale nonostante i primi dissapori strinsi un qualche tipo di legame durante una missione portata a termine insieme, era un ragazzo molto schivo e con un bel caratterino, un po' come Kaede anche se in modo diverso, era un ragazzo molto sveglio che da quel che sapevo era molto informato su diversi tipi di argomenti, in più, vivendo con altre persone, tra cui donne e uomini anziani, poteva aver accesso alla sapienza di questi soggetti, cosa che io non potevo minimamente sfruttare essendo sempre stato solo e non essendomene mai fregato molto della compagnia altrui.
    Mi aveva detto più o meno dove viveva il suo clan cosi una volta preso il libro e averlo infilato in uno zaino, andai verso il complesso del clan Hanashi non troppo distante da Otogakure no Sato, una volta al suo interno nonostante la gente mi fissasse col suo solito modo di fare cominciai a chiedere se qualcuno sapesse dove si trovava Kuro, non vivevano migliaia di persone quindi quanti ragazzi della mia età di nome Kuro potevano esserci in quel quartiere?
    Un uomo che fino a quel momento mi guardava con sospetto si avvicinò e mi disse :"Come mai cerchi questo ragazzo..?" guardandolo con molta serietà gli dissi :"Ho bisogno di parlare con lui.. nulla che possa riguardarti.." egli con un cenno di disapprovazione mi indicò una casa dicendo :"Forse è li che lo troverai.." per poi girarsi e andarsene per la sua strada, diedi un'occhiata in giro per vedere un po' com'era fatto il quartiere degli Hanashi e dopo qualche secondo mi diressi verso la casetta precedentemente indicatami, mi avvicinai alla porta d'ingresso e bussai tre volte aspettando che qualcuno aprisse, sarebbe potuta esser una perdita di tempo colossale ma ne poteva valere la pena, infondo Kuro poteva davvero aiutarmi a decifrare tale libro, o comunque avrebbe potuto darmi una mano, almeno cosi speravo.
    La gente li intorno continuava ad osservarmi come se dovessi attaccare qualcuno da un momento all'altro, io ero abituato ad avere gli occhi del mondo addosso, infatti ignorarli per me era del tutto naturale.

    Chakra: 115
    Armi: borsa piccola sulla cintura:
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    9 Kunai
    20 shuriken
    1 palla di luce
    20 senbon
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    5 gokan sakusou
    20 shuriken ad astro
    5 shuriken a tre punte
    Accessori:
    torcia
    2 olio infiammabile
    pietra focaia
    3 pillole del soldato
    Stato fisico:
    Stato mentale:indifferente
     
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    Hanashi_zpscxrn4aen



    Era decisamente di malumore.
    Tanto per cominciare, sua madre Midori era fuori in missione, essendo candidata a ricoprire a breve il grado di Jounin, lasciandolo con quel patetico Chuunin di suo padre Aozu. Uno di quegli imbecilli che finisce per passare il resto della sua vita di guardia alle porte del Villaggio, osservando gli altri andare verso luoghi remoti e tornare dopo aver compiuto grandi missioni. O almeno questo era ciò che Kuro Hanashi pensava del padre.
    Come se non bastasse questi si era pure messo a fare il genitore, di punto in bianco, cominciando a chiedergli cose su Akane o Roshi, invitandolo goffamente a svelargli i suoi sentimenti durante il pranzo. La prima volta Kuro ignorò il tentativo sviando la conversazione con una domanda. La seconda poggiò le bacchette accanto al riso, spiegando chiaro e tondo che non intendeva parlarne. Al terzo tentativo però si alzò di scatto, dicendo di essere pieno, sul punto di scoppiare, per poi barricarsi in camera sua.
    Gli ci era voluto un po' per ritrovare la calma e riuscire a recuperare la sua freddezza. Per distrarsi aveva controllato tutto l'equipaggiamento nel suo baule, tirando fuori il Gilet, controllando campanelli e senbon e cambiano la pila della torcia elettrica. Ripose tutto nelle tasche e accantonò il Gilet per la tripla borsa, stracolma di ogni genere di oggetto che un Ninja possa desiderare. C'erano tre Shuriken ancora sporchi di sangue, per via di quei banditi che aveva ucciso in missione. Doveva pulirli se non voleva che si rovinassero. L'acquaragia che usava in pittura avrebbe rovinato la brunitura, perciò sfregò il sangue con un panno imbevuto d'alcool. Una specie di sorrisetto amaro gli si dipinse in volto mentre pensava a come fosse ironica la cosa. Non provava alcun rimorso per aver spezzato le vite di quei tre ladri mentre non riusciva a perdonarsi la morte di Akane, anche se non era stato lui ad ucciderla.
    In fondo, sotto tutti questi strati artificiali di logica, non sono diverso da un qualunque animale, in balia dei miei istinti e delle mie emozioni. rifletté con insolita onestà.
    Si rese conto che era stato suo padre a condurlo a quei pensieri, e la rabbia gli si riaccese dentro. Perché quel buono a nulla non può lasciarmi in pace!? pensò serrando i pugni.
    Prese a respirare profondamente, sollevando il petto ed espirando le negatività. Stava appena cominciando a calmarsi, quando qualcuno bussò tre volte alla sua porta.
    TOC-TOC-TOC!
    Che c'è? scattò, nervoso per essere stato interrotto.
    Kuro?
    Era suo padre. Decise di non rispondere.
    Ascolta... io lo so. Come ci si sente. Quando succede dico. Insomma... è brutto. dietro la porta chiusa, Kuro roteò gli occhi. La classiche farneticazioni del padre, e anche se non era costretto a rispondere era costretto a sentirle. Il suo rifugio si era improvvisamente mutato in una prigione.
    Sai, non sono bravo, in queste cose.. continuò pateticamente, cercando di scusarsi.
    Né in altre. pensò sarcastico il ragazzo.
    ... Ma in ogni caso penso che dovresti uscire. Potremmo parlarne oppure fare qualcosa insieme... continuò l'uomo, ma l'Hanashi smise di ascoltarlo.
    Uscire? Sì, ottima idea. concordò il ragazzo, Ma non certo per mettermi a parlare con te! pensò il giovane.
    Rimise la cintura con le borse nel baule, infilando poi un braccio sotto la pila di indumenti per afferrare una scatolina, che infilò in tasca. Il baule si richiuse in un piccolo tonfo sordo mentre già apriva un cassetto della scrivania per agguantare un rotolo da disegno e un pennello. Già che doveva per forza uscire voleva essere sicuro di non annoiarsi almeno. Aprì la finestra e gettò un piede fuori, fermandosi un secondo a cavalcioni sul davanzale a guardare la sua stanza, mentre il povero Aozu continuava a parlare con la porta. Poi, senza pensarci su, si butto dall'altro lato.
    La finestra era al piano terra, dunque atterrò senza un suono e si preparò a svignarsela quando un suono alle sue spalle lo fece voltare.
    TOC-TOC-TOC!
    Voltandosi stupito si accorse di riconoscere il visitatore che aveva bussato alla porta di casa sua.
    Rosso! Che ci fai qua? domandò sorpreso.
    Vieni, facciamo due passi... lo chiamò, desideroso di allontanarsi prima che suo padre si affacciasse e lo vedesse fuori.


    Kuro Hanashi
    Otogakure_zps2fdestdu

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    Fisico: Infreddolito
    Stato: Pensieroso, triste

    Equipaggiamento- Pennello
    - Rotolo da disegno con calamaio interno
     
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    Kuro


    Bussai ma non ebbi nessuna risposta, o almeno, nessuna risposta dalla porta principale, vidi Kuro uscire da una finestra e dire :"Rosso! Che ci fai qua?" lo guardai un po' e prima che potessi rispondere egli disse :"Vieni, facciamo due passi..." a tale proposta annuì e mi aggregai a lui in una semplice passeggiata, "Ma... dalla finestra?" chiesi come prima cosa, ero curioso nel sapere come mai Kuro fosse uscito da quella finestra in quel modo, come un ladro dopo che ruba in una casa, dopo avergli dato il tempo di rispondere dissi :"Comunque.. son qui per un motivo specifico.." aprendo lo zaino e dopo qualche secondo aver tirato fuori un libro che porgetti subito verso L'hanashi,

    Libro Di Fiabe

    Un libro regalatomi da Asura Tsuchigimo durante il nostro incontro nel suo monastero, al suo interno oltre ai diversi racconti e alle diverse storielle per bambini c'è qualcosa di parecchio interessante, "Quando il Mondo finirà, il frutto sorgerà e il Saggio delle Sei Vie tornerà e tutto ricomincerà." una frase inerente al saggio delle sei vie e che poteva, con uno studio approfondito, darmi altre spiegazioni e informazioni riguardo il mio potere oculare e tutto ciò che ne è derivato e che ne può derivare..


    dopo qualche secondo dissi :"Questo libro me lo ha dato un ragazzo di Oto che vive in un monastero a qualche ora dal villaggio, in esso oltre alle varie stronzate per bambini.. c'è un messaggio che può aver qualcosa di vero dentro di se.." dopo una breve pausa ripresi parola e dissi :"In questa frase.. " indicando la frase di una pagina, "Parla del saggio delle sei vie, un frutto e diverse altre storie.. se scoprissi qualcosa in più potrei avere altre informazioni riguardanti questi miei occhi..." mi presi qualche secondo prima di continuare il discorso e poi continuai dicendo :"Ho pensato a te in quanto, sei una persona alquanto informata, più o meno in tutto.. oltretutto hai molte più conoscenze di me sicuramente e potrai probabilmente accedere a informazioni a me non accessibili, e con questo intendo persone magari appartenenti al tuo clan, persone più anziane che potrebbero sapere molte cose.. come sai io vivo da solo e non ho molta gente con la quale parlare, e poi.. di certo non lo farei con persone come il kokage.." dopo una pausa dissi verso il ragazzo, "Ne hai mai sentito anche soltanto parlare? O conosci qualcuno di fiducia che potrebbe saperne qualcosa in più..?"
    Se Kuro non avesse avuto idee probabilmente quel libro non mi sarebbe stato molto utile, non avevo altre idee su chi potesse darmi una mano nel capire quanto ci fosse di vero dietro di esso, alla fine si trattava di un libro di fiabe.. tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba son solo cavolate per far addormentare i bambini prima di andare a dormire, anche se, a volte, potrebbero prendere spunto dalla realtà.

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    Hanashi_zpscxrn4aen



    Kaede si voltò a guardarlo con un'espressione strana, un misto di stupore e divertimento. A renderla davvero unica però, contribuivano certo quei suoi occhi violacei dalle iridi concentriche, tanto che capelli e sopracciglia rosse passavano in secondo piano, sebbene quasi altrettanto insolite.
    Ma... dalla finestra? fece in tono sorpreso raggiungendolo.
    Vieni su.. sbrigati. lo incitò mentre voltavano l'angolo. Sai com'è... me la stavo svignando. spiegò con una stretta di spalle poco dopo, Mio padre è un tale... a volte non lo sopporto. confidò, decidendo di trattenere gli insulti. Quello dello Shinobi era un mestiere pericoloso, a meno che uno non lo passi a fare il portiere del Villaggio o l'insegnante in Accademia, e molti ragazzi erano orfani, pertanto disprezzare i propri genitori generalmente era malvisto al pari del bestemmiare in pubblico, e anche se non era sicuro che Kaede si facesse scrupoli simili non c'era alcun bisogno di lasciarsi andare con veemenza.
    Devo dire che sei arrivato al momento giusto ma... come mai questa visita? domandò incuriosito.
    Il Namayaka confidò di trovarsi lì per un preciso motivo e non per il semplice piacere della distinta compagnia dell'Hanashi. Tirò fuori dalla borsa un libro che subito ficcò tra le mani di Kuro, ancor prima di spiegare.
    Questo libro me lo ha dato un ragazzo di Oto che vive in un monastero a qualche ora dal villaggio, esordì stuzzicando ancor di più la curiosità del pittore, in esso oltre alle varie stronzate per bambini.. aggiunse, costringendo l'altro a mordersi la lingua per non contestare l'affermazione, c'è un messaggio che può aver qualcosa di vero dentro di se.. proseguì.
    Mentre l'altro gli apriva il libro tra le mani, sfogliandolo frettolosamente, Kuro notò molti dettagli interessanti, soprattutto inerenti alla calligrafia e ad alcune illustrazioni, ma attese pazientemente che l'altro arrivasse al paragrafo che intendeva fargli leggere.
    In questa frase.. fece indicandola il Rosso, Parla del saggio delle sei vie, un frutto e diverse altre storie.. se scoprissi qualcosa in più potrei avere altre informazioni riguardanti questi miei occhi... disse, assentandosi un momento tra i suoi pensieri.
    Il Saggio delle Sei Vie? L'ho già sentito? si domandò invece l'altro. Qualcosa di sfuggente faceva capolino tra i suoi ricordi, come un fantasma della memoria, inafferrabile ma comunque percepito.
    Ho pensato a te in quanto, sei una persona alquanto informata, più o meno in tutto.. oltretutto hai molte più conoscenze di me sicuramente e potrai probabilmente accedere a informazioni a me non accessibili, e con questo intendo persone magari appartenenti al tuo clan, persone più anziane che potrebbero sapere molte cose.. come sai io vivo da solo e non ho molta gente con la quale parlare, e poi.. di certo non lo farei con persone come il Kokage.. Ne hai mai sentito anche soltanto parlare? O conosci qualcuno di fiducia che potrebbe saperne qualcosa in più..? riprese l'amico, interrompendo la sua infruttuosa caccia al fantasma.
    Non dovresti sottovalutare quelle storie. rispose serio. Questo libro contiene molta più verità di quello che pensi. lo ammonì.
    Tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba prende spunto dalla realtà, raccontando un fatto vero in maniera che possa capirla anche un bambino. spiegò, Probabilmente alcuni eventi sono in codice, ed è difficile risalire ai fatti originali, ma è comunque una fonte preziosa.
    Non era quello che Kaede gli chiedeva però, e dovette riflette un'istante prima di rispondere.
    Mio zio Kuroshima è il Capoclan. Vale certo la pena chiedere a lui. concordò. Quel pensiero però diede vita come a un filo, un filo che era un lazo, alla cui estremità era legato il fantasma della sua memoria.
    Ma questo Saggio delle Sei Vie non sarà l'Eremita dei Sei Sentieri, vero? domandò. Mio zio Haku mi raccontava di lui... Era una divinità che aveva a che fare con la creazione del mondo mi pare. Una specie di dio degli Shinobi, no? domandò.
    Rimase poi in attesa che Kaede decidesse se andare dal Capo del Clan Hanashi, e in tal caso si sarebbero avviati, e se aveva altri commenti.
    Intanto raccontami un po' di questo libro. Come l'hai avuto, di questo monastero... aggiunse meditabondo, rigirandosi il manufatto tra le mani.
    Era sicuramente scritto a mano. Era piuttosto vecchio, anche se non l'avrebbe definito antico. Certo magari era stato conservato molto bene o molto male, e questo poteva trarlo in inganno, ma esaminando meglio il testo avrebbe potuto scoprirlo. La storia del monastero lo incuriosiva, poteva essere utile per risalire all'autore del libro, capire se era un falso, una copia o cos'altro.
    Questa storia comincia trenta volte trenta anni fa... cominciò a leggere silenziosamente dalla prima pagina.

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    Kuro mi spiegò che il suo uscire dalla finestra era dovuto ad un tentativo di ignorare ed evitare il padre, a quanto pare non correva buon sangue tra i due, non approfondii la questione con altre domande, il gossip non era di certo di mio interesse, infatti cominciai subito a parlare di ciò che veramente per me era importante, il libro delle fiabe che avevo con me, "Non dovresti sottovalutare quelle storie. Questo libro contiene molta più verità di quello che pensi" mi disse Kuro con sguardo serio dopo alcune mie esclamazioni, ovviamente ne sapeva più di me quindi non feci altro che star in silenzio ed ascoltare ciò che poteva dirmi, "Tutti sanno che il novanta percento di ciò che c'è in una fiaba prende spunto dalla realtà, raccontando un fatto vero in maniera che possa capirla anche un bambino. Probabilmente alcuni eventi sono in codice, ed è difficile risalire ai fatti originali, ma è comunque una fonte preziosa." su questo potevo anche esser d'accordo ma non era ciò che volevo sentirmi dire, mi interessava ben poco il sapere come era strutturato un libro di fiabe o una fiaba in se, ciò che mi interessava era scoprire ciò che di vero c'era sul saggio delle sei vie, "Mio zio Kuroshima è il Capoclan. Vale certo la pena chiedere a lui." propose Kuro, a quest'affermazione risposi :"Potrebbe essere una buona idea.. un capoclan potrebbe avere informazioni non facilmente reperibili.. e vale la pena comunque tentare.." dopo un po' Kuro mi chiese :"Ma questo Saggio delle Sei Vie non sarà l'Eremita dei Sei Sentieri, vero? Mio zio Haku mi raccontava di lui... Era una divinità che aveva a che fare con la creazione del mondo mi pare. Una specie di dio degli Shinobi, no?" a tali domande presi un leggero sospiro e risposi :"Si.. è lui, viene chiamato in diversi modi, egli è colui che ha permesso a noi di esser ciò che siamo oggi, è colui che ha creato i Ninjutsu come noi oggi li conosciamo.. era si, una sorta di divinità.. " presi un sospiro alquanto profondo visto ciò che stavo per dire e continuai :"Possedeva un'arte oculare leggendaria.. il rinnegan. La quale mi collega in una qualche maniera a lui.." non specificai bene ma sveglio com'era, Kuro avrebbe sicuramente capito la mia frase, capito che i miei occhi non erano soltanto particolari, probabilmente avrebbe fatto altre domande ma con la decisione di dirgli determinate cose accettavo le conseguenze, diverse domande sui miei occhi.
    Dopo la discussione riguardante l'eremita e i miei occhi tornammo a parlare del libro, "Intanto raccontami un po' di questo libro. Come l'hai avuto, di questo monastero... " disse Kuro, risposi :"Mi è stato prestato da un ragazzo che vive in un monastero fuori dal villaggio.. il suo nome è Asura Tsuchigimo, non so molto di lui a parte che è rimasto fuori dal villaggio per parecchio tempo prima di tornare qualche settimana fa'. Mi trovai li per verificare cosa gli fosse accaduto per tutto questo tempo e tra un discorso e l'altro non ricordo come.. ma siam finiti a parlare dell'eremita delle sei vie e lui mi ha consegnato tale libro.. con la speranza che sarei riuscito prima o poi a soddisfare la mia curiosità.. su lui e sui miei occhi.."

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    Potrebbe essere una buona idea.. un capoclan potrebbe avere informazioni non facilmente reperibili.. e vale la pena comunque tentare.. concordò Kaede, sollevato di non aver fatto un viaggio a vuoto. I due si incamminarono dunque, con Kuro che conduceva, compiendo un giro più lungo per evitare casa sua, vicina a quella del Capo Clan. Quando Kuro gli chiese dell'Eremita dei Sei Sentieri, Kaede si lasciò sfuggire un sospiro prima di rispondere.
    Si.. è lui, viene chiamato in diversi modi, egli è colui che ha permesso a noi di esser ciò che siamo oggi, è colui che ha creato i Ninjutsu come noi oggi li conosciamo.. era si, una sorta di divinità.. spiegò, prima di lasciarsi andare a un'altro sospiro.
    Sembra che non gli piaccia parlare di questa storia.. notò l'Hanashi, interrogandosi sul perché. In fondo era solo una vecchia leggenda, e poi era stato lui a tirar fuori il discorso.
    Possedeva un'arte oculare leggendaria.. il Rinnegan. La quale mi collega in una qualche maniera a lui.. confessò finalmente il Nakayama.
    Kuro strabuzzò gli occhi, fermandosi di botto. Kaede gli aveva già detto che i suoi strani occhi erano frutto di un Doujutsu chiamato Rinnegan e gli aveva raccontato alcune delle sue abilità, ma non aveva mai detto che quella era la stessa abilità posseduta dal Dio degli Shinobi, secondo le leggende. Nè la storia che ricordava lui menzionava affatto la cosa...
    Si voltò a guardare Kaede, ma la sua mente si perse nel ricordo delle loro chiacchierate durante i giorni della missione. Il Rosso gli aveva detto che il Rinnegan era qualcosa di estremamente raro e potente e, ora che ci pensava, anche il Kokage glielo aveva presentato come uno dei Ninja dal più alto potenziale. Effettivamente, ora che lo sapeva, Kuro non poteva che considerare il potenziale di Kaede su un piano totalmente differente dal suo o persino da quello del Kokage stesso. Per quanto si fossero impegnati, loro sarebbero sempre rimasti uomini. Ma il Rosso... forse lui poteva essere qualcosa di più.
    ... Capisco. si limitò a dire l'Hanashi, anche se era vero solo in parte. Sentiva che la sua mente stentava ancora a comprendere a pieno il significato di tutto ciò e le possibili implicazioni, ma finalmente aveva capito perché il Senpai considerava quegli occhi una maledizione e perché era restio a parlarne. Certo la cosa poteva attirare l'attenzione di ogni sorta di nemico o falso amico, intenzionato a sfruttare quel potere.
    Per sviare il discorso riprese a camminare e gli chiese di parlare del libro e del monastero in cui l'aveva ricevuto.
    Mi è stato prestato da un ragazzo che vive in un monastero fuori dal villaggio.. il suo nome è Asura Tsuchigimo, non so molto di lui a parte che è rimasto fuori dal villaggio per parecchio tempo prima di tornare qualche settimana fa'. Mi trovai li per verificare cosa gli fosse accaduto per tutto questo tempo e tra un discorso e l'altro non ricordo come.. ma siam finiti a parlare dell'eremita delle sei vie e lui mi ha consegnato tale libro.. con la speranza che sarei riuscito prima o poi a soddisfare la mia curiosità.. su lui e sui miei occhi.. raccontò, tenendosi estremamente sul vago.
    Tanto valeva non dir niente... pensò l'Hanashi frustrato.
    Quale tempio? Avesse almeno detto nord, sud, ovest... Quello del Grande Serpente Bianco? Quello del Nero Gatto a Due Code? O forse quello della Madre Ragno? Tsuchigimo aveva un'incredibile assonanza con l'ultimo dei tre, il culto di Tsuchigumo. In tal caso era più probabile che fosse il tempio della Madre, ma poteva trattarsi di tutt'altro. Quelli erano solo i primi tre templi che gli erano venuti in mente, oltre a quello famoso di Amaterasu e Tsukuyomi.
    Espose la questione a Kaede, spiegandogli anche le differenze tra i vari culti, nel caso non le conoscesse. Ci sono vari culti più o meno ufficiali qui a Ta no Kuni, accanto a quelli comuni a tutti i paesi... Ad esempio qui è particolarmente florido il culto del Grande Serpente Bianco, spesso raffigurato come un bambino. I fedeli devoti alla loro morte hanno l'occasione di tornare nel mondo tramite la reincarnazione e si dice che gli uomini santi non muoiano mai. In pratica sono devoti della vita. Dubito che venga da lì, so che hanno una rigida gerarchia e se si tratta di qualcosa di importante potrebbe accedervi solo un membro di un certo rango. Il Nero Gatto è un culto diffuso un po' in tutti i paesi, con nomi diversi. È una setta che promette grandi gioie e ricchezze nell'aldilà, che non è altro che un mondo identico a quello terreno ma eterno. Cultori della morte, li definirei. spiegò, ricordando la chiacchierata avuta a riguardo con Denka, la sua Kuchiyose felina. Il culto di Tsuchigumo, la Madre Ragno ha un glorioso passato, riccamente documentato nei loro arazzi sacri e nei rotoli della biblioteca, ma è un culto in declino. I fedeli rimasti aspettano l'avvento in terra della Madre Ragno, che li ricompenserà. La aspettano inutilmente da almeno trecento anni. terminò. Se il tuo libro viene da lì, puoi dire addio al tuo amico. Ho sentito dire che uccidono chiunque posi gli occhi sui loro arazzi o legga le loro cronache, se non appartiene alla setta. Se lo scoprono passerà dei brutti guai... lo mise in guardia l'Hanashi.
    Poteva trattarsi di qualcosa di completamente diverso, ma coi pochi indizi forniti dal Namayaka quelle erano possibilità concrete.
    Mentre passeggiavano per il piccolo quartiere Hanashi affiancarono un giardino, un piccolo gioiello verde incastonato nella tenuta. A nord era ombroso, circondato di betulle, salici e altri alberi. I salici chinavano i rami fino a sfiorare l'acqua di un laghetto cosparso di fiori di loto e ninfee, fin dove la coltre di alberi creava il suo ombroso rifugio. Kuro amava quella zona e istintivamente si volse a guardarla mentre passavano. Seduto sulla riva del lago, intento ad osservare i giochi tra luce e acqua c'era un uomo. Con sorpresa si accorse che si trattava di Hanashi Kuroshima, proprio l'uomo che stavano cercando.
    Ehy, è lui. fece rivolto a Kaede, arrestandosi e indicando l'uomo. Vieni. aggiunse precedendolo con una corsa leggera.
    Ehy! Zio-Sama! lo chiamò avvicinandosi. Zio! salutò appena lo raggiunse.
    Kuro. rispose lo zio in tono piatto, senza alzarsi. Era affezionato al nipote, ma erano rari i momenti come quello, che poteva concedere solo a sé stesso. Tuttavia era anche curioso di cosa potesse volere il ragazzo. Suo nipote era un giovane molto indipendente e raramente chiedeva aiuto a lui o a qualcun'altro, ma cercava sempre di sbrigarsela da solo.
    Ho bisogno di un favore, Zio-Sama. Io e il mio amico Kaede stiamo cercando informazioni riguardo ad una vecchia leggenda, e ci chiedevamo se potessi aiutarci. annunciò il giovane.
    Una leggenda? Ne conosco parecchie ma ce ne sono assai di più, sei sicuro che sia qualcosa che io...
    Lo zio Haku mi raccontava storie simili, e sono sicuro che qualcosa sai anche tu. rispose il ragazzo, prima che la domanda venisse formulata. Kuroshima si accigliò nel sentir nominare il defunto fratello, ma ciò aumentò solo il suo desiderio di sapere di cosa si trattasse.
    Ah, questo è Namayaka Kaede, l'amico che ti dicevo. fece il giovane scostandosi e presentando il Rosso.
    Ah sì. Ti ho già visto. rispose lo zio, rivolto a Kaede. Forse non dovrei aiutarvi, in fondo non è niente che possa riguardarmi... fece scoccando una frecciatina al ragazzo del Rinnegan.
    Kuro, che non sapeva che i due si fossero incrociati poco prima mentre Kaede chiedeva indicazioni per casa sua, rimase un po' confuso dallo scambio di battute. Poi si riebbe e quando Kaede si fu presentato e la questione chiarita lo esortò a spiegare meglio al Capo del Clan Hanashi.
    Avanti, racconta tu. disse, convinto comunque che lo zio li avrebbe aiutati come poteva, nonostante la battuta di poco prima.

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    Edited by Rinne87 - 6/4/2017, 01:58
     
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    Alle varie notizie che Kuro ricevette da me riguardo il rinnegan, il saggio delle sei vie e altra roba "scottante", rimase particolarmente sorpeso, invece quando gli parlai del ragazzo chiamato Asura, egli mi spiegò le differenze tra i vari culti esistenti, spiegandomi che Asura probabilmente faceva parte di uno di essi, :"Ci sono vari culti più o meno ufficiali qui a Ta no Kuni, accanto a quelli comuni a tutti i paesi... Ad esempio qui è particolarmente florido il culto del Grande Serpente Bianco, spesso raffigurato come un bambino. I fedeli devoti alla loro morte hanno l'occasione di tornare nel mondo tramite la reincarnazione e si dice che gli uomini santi non muoiano mai. In pratica sono devoti della vita. Dubito che venga da lì, so che hanno una rigida gerarchia e se si tratta di qualcosa di importante potrebbe accedervi solo un membro di un certo rango. Il Nero Gatto è un culto diffuso un po' in tutti i paesi, con nomi diversi. È una setta che promette grandi gioie e ricchezze nell'aldilà, che non è altro che un mondo identico a quello terreno ma eterno. Cultori della morte, li definirei. Il culto della Madre Ragno ha un glorioso passato, riccamente documentato nei loro arazzi sacri e nei rotoli della biblioteca, ma è un culto in declino. I fedeli rimasti aspettano l'avvento in terra della Madre Ragno, che li ricompenserà. La aspettano inutilmente da almeno trecento anni. Se il tuo libro viene da lì, puoi dire addio al tuo amico. Ho sentito dire che uccidono chiunque posi gli occhi sui loro arazzi o legga le loro cronache, se non appartiene alla setta. Se lo scoprono passerà dei brutti guai..." dopo le diverse spiegazioni mi venne in mente, "Questo ragazzo venerava un certo... Lolth.. qualcosa di simile, e faceva parte di un culto riguardante i ragni.. ora non so bene se si tratta di quello che hai descritto tu, non chiesi molte informazioni in merito." spiegai all'Hanashi, nel frattempo passeggiando per il quartiere incrociammo un uomo sulla distanza, kuro esclamò ":Ehy, è lui." per poi aggiungere "Vieni.", dalla distanza lo riconobbi, era l'uomo al quale chiesi informazioni e al quale non risposi troppo bene perchè fece domande alquanto invasive per i miei gusti, da un lato ero io nel suo "territorio", dall'altro comunque non era in dovere di sapere il motivo per cui ero qui, o almeno cosi credevo visto come andarono le cose, "Ehy! Zio-Sama!ZIo! disse Kuro per richiamare l'uomo, "Kuro." disse l'uomo mantenendo un certo distacco, "Ho bisogno di un favore, Zio-Sama. Io e il mio amico Kaede stiamo cercando informazioni riguardo ad una vecchia leggenda, e ci chiedevamo se potessi aiutarci." disse Kuro verso l'uomo, "Una leggenda? Ne conosco parecchie ma ce ne sono assai di più, sei sicuro che sia qualcosa che io..." rispose suo zio, "Lo zio Haku mi raccontava storie simili, e sono sicuro che qualcosa sai anche tu." aggiunse Kuro, l'uomo sentendo parlare di questo "Haku" mi fece capire che si trattava di una qualche ferita, infatti si accigliò leggermente una volta sentito tale nome, dopo qualche secondo poi, Kuro mi presentò:"Ah, questo è Namayaka Kaede, l'amico che ti dicevo." vedendomi lo zio rispose :"Ah sì. Ti ho già visto. Forse non dovrei aiutarvi, in fondo non è niente che possa riguardarmi..." ovviamente quella frecciatina era dovuta alla mia risposta poco cortese di poco prima, "Avanti, racconta tu." disse intanto Kuro non facendo troppo caso alla battuta dello zio non capendone il significato ovviamente, "Non sono una persona molto.."socievole".. oltretutto non mi è facile parlare di determinati argomenti, specialmente con estranei." risposi giustificando il mio comportamento di prima, probabilmente a primo impatto non avrebbe capito, ma una volta spiegato il tutto, sicuramente avrebbe capito perchè tale "segretezza" da parte mia, "Partirò dalle basi.. probabilmente lo saprà già, ma comunque farò qualche accenno in caso mi stia sbagliando, ovviamente sa' chi è il saggio delle sei vie, o eremita delle sei vie o dei sentieri, egli oltre ad aver creato i ninjutsu, era famoso per un altro importante motivo... la sua arte oculare leggendaria.. il rinnegan." dopo qualche secondo sospirai e continuai dicendo :"Io.. posseggo quel doujutsu. Questi occhi.. sono i suoi, o almeno sono come i suoi." dopo una brevissima pausa ripresi il discorso indicando poi il libro che aveva ancora Kuro, "In quel libro ci sono diverse storie che fanno riferimento a lui e ai suoi occhi.. vorrei capire quanto di vero c'è, e qual'è l'effettivo legame che c'è tra me e lui.. " sputai il rospo tutto di un getto, probabilmente loro non potevano capire quando fosse difficile per me, non ne avevo mai parlato con nessuno prima d'ora, forse solo col Maestro Asuka, quindi parlarne con un perfetto estraneo come lo zio di Kuro non era minimamente facile, speravo solo che tale sforzo venisse ricompensato con delle risposte, o con altrettanto sforzo nel venirmi incontro.

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    Non sono una persona molto.."socievole".. oltretutto non mi è facile parlare di determinati argomenti, specialmente con estranei. esordì il Namayaka per giustificarsi, ma con scarso risultato. Il sopracciglio inarcato di Kuroshima sembrava voler dire "io non me la bevo", forse perché più che timidezza e ritrosia, ciò che aveva colto in Kaede era un'irrispettosa arroganza. Forse usava quell'atteggiamento per nascondere la sua timidezza o forse usava quelle parole per nascondere la sua vera natura, in ogni caso Kuroshima non volle indagare, per il momento e accettò le scuse con un gesto lieve della mano, come a scacciare un leggero ripensamento. Dopotutto anche se giovane chi aveva davanti era uno Shinobi, ed era naturale che si nascondesse dietro la menzogna, delle parole o del comportamento.
    Partirò dalle basi.. probabilmente lo saprà già, ma comunque farò qualche accenno in caso mi stia sbagliando, ovviamente sa' chi è il saggio delle sei vie, o eremita delle sei vie o dei sentieri, egli oltre ad aver creato i ninjutsu, era famoso per un altro importante motivo... la sua arte oculare leggendaria.. il rinnegan. sciorinò il Rosso. L'uomo fece come per interromperlo, ma un gesto del nipote lo trattenne. Normalmente avrebbe già liquidato la questione ma aveva fiducia in Kuro. Non era solo per il grado di parentela che si era affezionato al ragazzo e lo considerava una promettente speranza. Lo stimava come molto intelligente e serio, non si sarebbe mai messo a fare scherzi assurdi come quello.
    Io.. posseggo quel doujutsu. Questi occhi.. sono i suoi, o almeno sono come i suoi. a quelle parole Kuroshima si alzò in piedi di scatto e suo nipote temette che li cacciasse entrambi, liquidando la questione come follia. Invece si piegò in avanti ad osservare da vicino Kaede, fissandolo dritto negli occhi.
    In quel libro ci sono diverse storie che fanno riferimento a lui e ai suoi occhi.. vorrei capire quanto di vero c'è, e qual'è l'effettivo legame che c'è tra me e lui.. si affrettò a concludere il Rosso, evidentemente a disagio.
    Il Capo del Clan raddrizzò la schiena e appoggiò la faccia sul palmo della mano, premendo un indice contro una tempia come sempre faceva quando era costretto a riflettere in fretta. È possibile che io abbia alcune risposte da darti. ammise, tuttavia Kuro percepì che dietro quelle parole era in agguato un "ma".
    Ma... fece infatti, probabilmente anche il Kokage può fornirtele. Potrebbe saperne più di me. Perché non ti sei rivolto a lui? indagò.
    Era evidentemente una questione delicata e, come Capo di un Clan, Kuroshima non poteva rischiare di essere additato come traditore. Doveva prima sapere che il Namayaka non stava complottando qualcosa di illegale.
    Tuttavia non aveva dubitato del racconto come temeva Kuro, il quale quindi lo incalzò subito.
    Dunque è vero? domandò con foga. Quelli sono gli occhi del Dio degli Shinobi? Questo fa di lui.. disse gesticolando in direzione di Kaede, ...un dio??
    Suo zio lo fulminò con lo sguardo, incrociando le braccia.
    Ho già visto quegli occhi. Ci sono diversi testi in cui sono raffigurati, documenti riservati del Clan o del Villaggio, per soli Jounin. Ma prima ho bisogno di una risposta dal tuo amico. concluse lapidario, tornando a scrutare Kaede.

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    Edited by Rinne87 - 9/4/2017, 17:08
     
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    Zio di Kuro


    "È possibile che io abbia alcune risposte da darti." disse lo zio di Kuro lasciando però la frase in sospeso, come se una seconda parte dovesse ancora esser detta, e infatti continuò dicendo :"Ma... probabilmente anche il Kokage può fornirtele. Potrebbe saperne più di me. Perché non ti sei rivolto a lui?" a tale domanda abbassai leggermente lo sguardo, non risposi subito, prese infatti parola Kuro dicendo :"Dunque è vero? Quelli sono gli occhi del Dio degli Shinobi? Questo fa di lui.....un dio??" a tali parole guardai Kuro con uno sguardo leggermente stranito, "Ho già visto quegli occhi. Ci sono diversi testi in cui sono raffigurati, documenti riservati del Clan o del Villaggio, per soli Jounin. Ma prima ho bisogno di una risposta dal tuo amico. " rispose al nipote lo zio, dopodichè facendomi forza presi parola io :"Se mi permette.. le faccio una domanda.. se lei avesse.. un dono, una maledizione, veda lei come vuole chiamarla.. comunque un qualcosa di "unico".. che le ha causato enormi sofferenze, ogni persona che sa qualcosa ti evita a causa di esso e ha paura di te, chi invece ha una sorta di "potere" vuole sfruttarti come un'arma, lei, ne parlerebbe apertamente con chiunque..? Non dico di non fidarsi del Kokage.. " dissi prendendo una piccola pausa, :"Ma.. non siamo parenti, non siamo "amici", ne parlo difficilmente con persone a me care, quelle poche che ho.. come potrei parlarne tranquillamente con qualcuno che mi considera nient'altro che un'arma..?" dopo una breve pausa ripresi dicendo :" Di Kuro.. mi fido, lottare assieme può unire due persone più di quanto possa farlo l'essere una famiglia, in una lotta, in uno scontro le vostre vite dipendono l'una dall'altro, se uno dei due fa' un errore, o tradisce l'altro.. la tua vita è in gioco.. quindi so che di lui posso fidarmi.. non ero propenso a parlarne con altra gente, ma se Kuro mi dice che voi potete darmi una mano, mi fiderò del suo giudizio.. ecco perchè sono qui. Voglio risposte e voglio parlarne con qualcuno del quale ho una minima certezza del fatto che posso fidarmi." detto ciò, guardai lo zio di Kuro con sguardo serio, pronto a ricevere una risposta negativa o positiva che potesse essere.
    Nel contempo la mia mente cominciava a farsi i suoi pensieri e le sue ipotesi, "Ha detto che il villaggio e il clan, hanno dei testi raffiguranti eventi riguardanti i miei occhi.. quasi sicuramente avrà le risposte che cerco.. ma ora mi chiedo.. i vari clan, come i vari villaggi, avranno tutti le stesse informazioni..? Magari.. ogni clan ha le sue informazioni diverse dagli altri.. se fosse cosi, per avere un quadro completo dovrei entrare in possesso di tutti i vari testi dei vari clan e dei vari villaggi.. ma come ha detto lo zio di Kuro, sono a disposizione soltanto dei jounin.. richiederebbe anni e anni accedere a tali informazioni, sempre che il Kokage voglia che io poi possa accedere a tali nozioni.."

    Chakra: 115
    Armi: borsa piccola sulla cintura:
    4 cartebomba
    9 Kunai
    20 shuriken
    1 palla di luce
    20 senbon
    3 bombe fumogene
    5 gokan sakusou
    20 shuriken ad astro
    5 shuriken a tre punte
    Accessori:
    torcia
    2 olio infiammabile
    pietra focaia
    3 pillole del soldato
    Stato fisico:
    Stato mentale:indifferente
     
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