Fuga Ishui Baitei

▪ La giovane donna dai capelli biondi si era coperta la parte inferiore del volto con il suo ventaglio decorato mentre cominciava a ridere sommessamente. Il suo atteggiamento appariva come estremamente pudico e misurato mentre accompagnava i suoi gesti con movimenti ben calibrati del corpo. I suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano ad ogni passo come scossi da una leggera brezza primaverile legati in due codini, uno per lato del capo. Per l’occasione aveva indossato un bellissimo Yukata rosso fuoco prodotto in pura seta proveniente dal Paese del Té. Questo era decorato con una splendida fantasia floreale e le stringeva il corpo in un abbraccio deciso che lasciava ben poco all’immaginazione grazie, anche, all’ampia scollatura sul suo prosperoso seno. Quella rara occasione di libertà non poteva essere sprecata dalla bella Mirashi. La Kunoichi, infatti, ultimamente si stava dedicando anima e corpo nell’ospedale di Oto nella speranza di trovare una cura per alcuni “esperimenti falliti”. Ufficialmente, però, la sua mansione era quella di una “semplice” specialista in medicina e Jutsu curativi grazie alle sue altissime abilità nei suddetti Jutsu.
Per fortuna il Kokage le aveva concesso, come premio speciale per la sua efficenza, una piccola vacanza in concomitanza con la festa per la fondazione del Villaggio di Otogakure no Sato. La giovane Dottoressa era stata molto felice di poter rivivere in pieno lo spirito della festa più importante per la sua patria e con ulteriore gioia aveva accolto l’invito ad uscire di uno dei suoi colleghi, Minkio Shimura. Questo era un giovane Special Jounin che, con non poco imbarazzo, l’aveva invitata ad uscire. Il ragazzo dai capelli neri, sui venticinque anni, pensava di essersi aggiudicato un uscita con una sua prosperosa coetanea. La verità, però, era molto diversa da come sembrava. Come grande utilizzatrice dell’Abilità Medica l’Hanami era riuscita ad avere accesso ad una delle tecniche segrete tramandate da generazioni e generazioni di medici più abili. Il Byakugō no In si presentava come un semplice rombo sulla sua fronte, coperto dalla frangetta, che gli donava una bellezza ed una giovinezza apparentemente eterna. Per fortuna tutti coloro che potevano vantarsi di conoscere la vera età della donna erano oramai ben più che morti e sepolti.
Camminando per le bancarelle in compagnia del suo cavaliere - anch’egli con indosso un vestito tradizionale ma nel suo caso totalmente nero - la donna aveva cominciato a guardare le bancarelle osservando con passione gli oggetti in vendita. Vi era di tutto a partire da piccoli chioschi che vendevano polpettine di polipo infilzate su di uno stecchino. O un’altra bancarella che vendeva vari oggettini benaugurali come Bambole Daruma, Maneki neko o anche piccole bamboline Kokeshi.
Uno stand tra i tanti, però, aveva attirato maggiormente l'attenzione della donna mentre si ficcava in bocca una polpettina di polipo intinta in salsa di soia.
«Uh...» Aveva detto illuminandosi mentre tirava a se il suo accompagnatore guardando un gruppo di bambini intenti a giocare intorno ad un’acquario. Quella era la tradizionale pesca benaugurale in cui bisognava mettere alla prova la propria concentrazione e la propria fortuna per catturare un pesciolino. «Voglio anche io un bel pesce...» Aveva detto fingendo di non rendersi conto del doppio senso appena utilizzato. Con passi lunghi ed affrettati si era avvicinata a quel fantastico giochino tirandosi dietro Minkio. Prima di cominciare a partecipare a sua volta alla pesca la Kunoichi si era tirata su le maniche del vestito per poi stringere tra le sottili dita il disco di carta di riso su cui doveva venir accolto il pesciolino. I primi tentativi d’affondo erano serviti alla donna per saggiare la consistenza della sua arma prima di affrontare in maniera più decisa il problema andando “inavvertitamente” a distruggere il cerchietto.
Con un sorrisino leggermente imbarazzato Mirashi aveva guardato il suo accompagnatore. Questo, con un sorriso tutt'altro che dispiaciuto, per tutta risposta aveva preso il suo rotolo da disegno mentre intingeva il pennello nell’inchiostro. Con un paio di rapide e precise pennellate l’uomo era andato a disegnare uno splendido pesciolino stilizzato con dell'inchiostro nero come la notte. Mediante un singolo sigillo lo Shimura aveva dato vita a quella creatura d’inchiostro che con un salto si era lanciato all’interno di una bustina di plastica ripiena d’acqua che l’ambulante stava per riempire con la pesca di un ragazzino.

«Ecco a te...» Aveva detto il giovane prendendo la sua creazione e porgendo il sacchetto alla sua accompagnatrice. La giovane aveva accolto il dono lanciando uno sguardo languido al ragazzo dai capelli corvini. Il giovane Minkio, infatti, era non solo molto affascinante ma anche un grande artista che lavorava all’interno della struttura ospedaliera fornendo un servizio di primo soccorso, grazie alla sua abilità di dar vita a creature estremamente agili e veloci, e qualche altra attività di volontariato. «E’ bellissimo, grazie mille.» Aveva detto la donna ringraziandolo mentre fissava il moto placido e circolare della creatura. Hanami aveva sentito delle abilità del suo accompagnatore ma non le aveva mai viste effettivamente in azione. Il suo collega riusciva, infatti, a dar vita, grazie alla sua arte, ad una serie di spettacolari animali tra cui dei magnifici pesci che facevano veramente ben sperare la biondina.
La gioia della serata, tuttavia, venne distrutta da una voce allarmata nella mente della biondina e del suo accompagnatore. Intorno ai due Shinobi si trovava un’apparentemente infinita massa di individui, uomini e donne, tutti in tiro che passeggiavano felici e spensierati per le stradine del villaggio ignari di ciò che stava succedendo poco distante da loro. "A tutti i Ninja nel villaggio. Possibile irruzione all'interno del Campo d'Addestramento numero dieci. Avviso a tutte le unità più vicine avvicinarsi con cautela senza creare il panico all'interno della popolazione." La voce dell'uomo era sicura autoritaria ma anche in qualche modo distante. I due Ninja si lanciarono uno sguardo d'intesa mentre la donna lasciava cadere la bustina che conteneva la creatura d'inchiostro. L'involucro di sottile plastica era andata a scoppiare una volta toccato il suolo andando a sporcare la strada della città con un misto tra acqua ed inchiostro.
Correndo i due si erano portati a grande velocità nei pressi della zona richiesta penetrando senza difficoltà all'interno del campo d'addestramento. Alla loro avanzata si erano uniti almeno una decina di Genin ed un paio di Chuunin. Questi, di ogni sesso ed età si erano sparpagliati per l'intera area del Campo d'addestramento. Subito un boato aveva scosso gli animi andando a far spingere più veloce l'acceleratore alla donna distaccandosi dal gruppo di altri Ninja che la seguivano. Una volta che Mirashi era arrivata all'interno della radura centrale la scena che le apparve dinanzi agli occhi aveva qualcosa di surreale. Una coppia di ragazzi identici, alti e bruni, si trovavano soli contro l'intera forza radunata li su due piedi da Oto. Il primo si trovava inginocchiato intento a scuotere il terreno mentre le mura di cinta difronte a lui continuavano a crollare senza sosta. Il secondo, invece, a grandi balzi stava uscendo dal varco nelle mura del villaggio. Una volta che il resto della compagnia li aveva raggiunti gli occhi di tutti si erano posati sul Baitei mentre l'Hanami gridava con tono autoritario: «Fermo li maledetto!» Mentre la donna parlava dalle fila dei suoi alleati cominciavano a piovere una selva di Kunai e Shuriken sull'individuo che senza scomporsi era ancora intento a far tremare il terreno dinanzi a lui.
Senza scampo il clone del Manipolatore era andato a disintegrarsi in una serie di rocce mentre qualcuno dei Ninja appena arrivati chiedeva informazioni ad alta voce. La bionda a quel punto aveva cominciato una serie di rapidi sigilli necessari per l'utilizzo della Kekkai. Mediante questa tecnica, estesa per un raggio conico difronte a lei, Mirashi aveva esteso la tecnica per circa cinquecento metri.

In questo modo qualsiasi altro individuo che avesse sfruttato quel varco sarebbe stato individuato dalla tecnica e stanato dalla squadra di ricerca che avrebbe riportato tutto alla normalità. «Qualcuno conosce un Ninja alto, bruno e che riesce ad utilizzare il Doton?!» Aveva gridato la donna alla folla di presenti che cominciavano a perlustrare l'area alla ricerca di indizi. Cauti i Ninja del Suono avevano cominciato ad ispezionare la zona mentre un Ninja con sei braccia aveva cominciato a parlare alla dottoressa: «Io lo conosco. Quello dovrebbe essere Ishui Baitei... Anzi sono sicuro, è proprio lui.»
Lo sguardo tagliente della donna aveva inchiodato sul posto il giovane Chuunin che stava quasi per pentirsi di aver parlato. «Ishui Baitei?» Aveva ripetuto la donna mentre si avvicinava a quel ragazzo. Attendendo ancora di sentire i fuggitivi penetrare la soglia della sua barriera. «Cosa aspettate un invito?» Aveva gridato intanto, adirato, il Manipolatore d'Inchiostro mentre con tratto esperto disegnava trenta piccoli topolini neri come la pece. «Forza andate a perlustrate anche il perimetro esterno del villaggio!» Aveva quindi detto con aria autoritaria voltandosi verso un piccolo gruppo di inesperti Genin e neo-Chuunin che fermi osservavano la situazione.

Intanto la biondina stava facendo una sorta di terzo grado al ragazzo-ragno chiedendogli quante più informazioni possibili su quell'Ishui Baitei. Mirashi doveva conoscere il più possibile dell'individuo che stava andando a cacciare per riuscire nella sua impresa di riportarlo a casa o di ucciderlo. La Barriera da lei eretta era, intanto, ancora in attesa di essere attraversata. Mentre il ragazzo con sei braccia riferiva tutti i dettagli della missione svolta in compagnia del Baitei qualcosa aveva attraversato la sua barriera. Due individui, proprio come quelli che avevano attraversato la protezione posta intorno al villaggio. «Ok... Ne parliamo strada facendo!» Aveva detto al suo interlocutore che stava spiegando come insieme al Manipolatore del Doton avevano steso un manipolo di banditi durante una missione di livello D. «I due fuggitivi si stanno dirigendo uno verso il confine orientale e l'altro verso quello settentrionale.» Aveva annunciato la donna al gruppo che l'attorniava. «Io ed il mio amico qui...» Aveva detto indicando il suo interlocutore. «Andremo ad Est, dove il confine è più vicino.» Aveva annunciato la donna. «Formate un altro paio di gruppi. I più veloci verso ovest, con me. Gli altri saranno capitanati da Minkio e si dirigeranno verso Nord.» Una volta terminato di dare disposizioni la donna si era rivolta al suo solo accompagnatore. «Minkio, tesoro, ho bisogno della creatura più veloce che puoi evocare o disegnare capace di trasportare me ed il nostro amico.» Aveva detto indicando il ragazzo con sei braccia. «Tsuchi Gumo...» Aveva detto il Chuunin fiero ma leggermente in imbarazzo per la poca attenzione che i due Shinobi gli avevano riservato. Il giovane dai capelli corvini aveva quindi annuito deciso mentre strisciava il polpastrello del pollice destro contro la Tanto portata nascosta negli abiti.

L'attenzione della donna erano ora tutte poste verso la Kuchiyose che lo Special Jounin stava per evocare dopo aver composto i soliti sigilli. Un enorme uccello corazzato era apparso da uno sbuffo di fumo derivato dall'utilizzo della tecnica d'evocazione. Oramai non c'erano più dubbi per la donna dai capelli biondi: quell'uomo sarebbe diventato a breve il suo amante. Carezzando per un attimo la sua evocazione il ragazzo dai capelli corvini aveva parlato alla sua creazione come si parlerebbe ad una buona amica. «Segui tutti gli ordini di Mirashi come se fossero i miei... Ed ora vola più veloce che puoi!» Aveva detto prima di leccarsi il dito su cui si era procurato il lieve taglio per eliminare un po' di sangue che ancora scorreva lentamente. «Andiamo Tsuchi... Abbiamo un compito da affrontare.» Aveva detto la donna al ragazzo-ragno dalle sei braccia mentre saltava in groppa alla bestia dall'aspetto chimerico.

▪ Il clone del Baitei aveva cominciato a volare per un primo momento zigzagando tra gli alberi che circondavano le mura della città. Subito dopo questo era sceso a terra per correre grazie alla velocità, aumentata dall’utilizzo della Chōkeijūgan no Jutsu, il clone di roccia aveva provato a porre una maggior distanza possibile tra lui e le mura del villaggio appena crollate. Ciò logicamente anche sfruttando la naturale vegetazione che si estendeva per chilometri intorno al villaggio. Grazie a questa naturale protezione i vari Ninja di Oto accorsi a riacciuffare il Baitei non avevano potuto vedere sin da subito la direzione presa dall'unico fuggitivo visibile. Anche per questo motivo il Bunshin non aveva deciso di volare per essere il meno rintracciabile possibile dai suoi inseguitori. Grazie alla barriera che circondava il villaggio, tuttavia, i Ninja di Oto, grazie alla coordinazione del centro di comando conoscevano bene sia il numero di fuggitivi sia i punti da cui i due erano usciti.
Il giovane clone aveva proseguito la sua corsa alternandola ad ampi salti senza peso, utili per raggiungere i rami più alti tra cui saltare per guardarsi rapidamente alle spalle. L'Iwa Bunshin sapeva che la sopravvivenza del suo creatore dipendeva in buona parte anche dal suo lavoro e dal suo reggergli il più possibile il gioco. Il clone, senza mai fermarsi per riprendere fiato, stava correndo da circa un'ora e poco più mantenendo la rotta del suo viaggio ben salda. Doveva provare a raggiungere Shimo o almeno il confine del Paese del Suono. Il Bunshin, tuttavia, sapeva che presto avrebbe dovuto ricorrere nuovamente all'utilizzo della Chōkeijūgan no Jutsu per poter andare a svolgere il suo compito in maniera più opportuna.
Ancora una volta il bruno si era guardato alle spalle vedendo chiaramente quella che all'inizio sembrava solo una macchia scura che si librava nel cielo. Questa si stava facendo sempre più vicina palesandosi come un possibile inseguitore. "Merda..." Aveva pensato la copia cercando di scattare zigzagando tra gli alberi per provare ad uscire dalla visuale della bestia. Quest'ultima, infatti, era scesa di quota andando a volare a pelo d'albero ad almeno una trentina di metri alle spalle del fuggitivo. Quando la distanza con la chimera si era accorciata ulteriormente si era staccato qualcosa da quella creatura. La figura inizialmente pareva solamente una oggetto indistinto di color rosso ed oro. Quando questo, però, si era mosso ed aveva gridato il Baitei non aveva avuto più dubbi. «MUORI FOTTUTO TRADITORE!!!» La bionda valchiria era discesa come una furia dal cielo caricando quello che pareva essere un terribile colpo portato con il tacco del piede destro.

Il Bunshin aveva sfruttato gli ultimi sgoccioli d'effetto della Chōkeijūgan no Jutsu per schivare il colpo con un salto senz'apparente peso diretto verso i rami di un albero. "Dannazione... Mi hanno trovato..." Aveva pensato il Bruno mentre il terreno veniva distrutto dalla furia del colpo della donna. Uno sguardo al volatile ancora in aria aveva rivelato al giovane Baitei che la donna appena piovuta dal cielo non era la sola a seguirlo. Dalla groppa dello strano volatile, che ora Ishui poteva vedere meglio, spuntava un'individuo che aveva cominciato ad espellere dalla bocca quelli che parevano essere dei grumi di ragnatele. "Questi vogliono acchiapparmi... Forse pensano che io sia l'originale che ha puntato al confine più vicino..." Aveva pensato il clone cercando di valutare la sua situazione mentre si lasciava cadere dal ramo verso cui si stavano dirigendo quattro ammassi di candide ragnatele disposte a raggiera intorno alla sua precedente posizione.
Mentre stava per andare a poggiare i piedi sul terreno il clone aveva composto un singolo sigillo prima di piegarsi, anche per "attutire" in qualche modo la caduta, andando a poggiare le mani sul terreno. In questo modo il giovane di Oto aveva fatto partire la Tsuchi Nami no Jutsu, una delle tecniche Doton più elementari, diretta verso la donna appena arrivata. Questa donna era stata mossa per guadagnare tempo mentre cercava di tenere d'occhio tutto ciò che lo circondava e cercava di elaborare una rapida via di fuga. L'effetto della Chōkeijūgan no Jutsu era andato ad esaurirsi facendo tornare il corpo del Bunshin nuovamente pesante e più sgraziato di quanto non fosse precedentemente.

L'onda di terra era andata a destabilizzare la Kunoichi, mandandola quasi gambe all'aria, e mettendola per un attimo fuori gioco. Fornendo al Clone di Roccia il tempo necessario per comporre un singolo sigillo utile, stavolta, all'utilizzo di uno dei suoi migliori Jutsu Doton il Doro Bunshin no Jutsu. Questo era inoltre uno tra i più semplici ma, al tempo stesso, efficaci Jutsu a disposizione dello Special Jounin. Infatti, quello che doveva essere il ragazzo-ragno sul volatile aveva lanciato un nuovo ammasso di ragnatele che si era andato ad infrangere, stavolta, sul povero clone di fango. Sfruttando la superiorità numerica anche l'uccello aveva cominciato a perdere quota il più possibile per andare a permettere al suo occupatore di prendere parte allo scontro con più facilità.
Nel mentre il clone del Baitei aveva estratto dalla sua borsa una serie di Shuriken, circa una decina - cinque per mano -, che erano stati lanciati tutti verso l'avversario posto in posizione sopraelevata. "Se non riesco a togliermi di torno almeno il tizio che si tiene a distanza non penso proprio di poter uscire vivo da questa situazione..." Aveva pensato il Bunshin mentre le stelle ninja viaggiavano in formazione compatta in modo da esser più difficilmente evitabili dall'enorme creatura corazzata. Questa, però, aveva affrontato a muso duro le armi senza esserne minimamente spaventata. "Eh daiii... Non è giusto così!" Aveva pensato il clone stizzito nel vedere l'uccello non battere un ciglio difronte alle sue armi Ninja. Nel mentre la donna era tornata all'offensiva con un nuovo scatto in avanti mentre all'apparenza caricava un colpo di palmo. La differenza di velocità con la donna ora era molto elevata quindi il clone aveva deciso di ricorrere ad un ennesimo impedimento. Componendo un singolo sigillo aveva nuovamente poggiato le mani al suolo dando vita alle particelle sabbiose presenti sul terreno.

La Sunaodori aveva quindi cominciato ad agitarsi andando ad innalzare la sabbia presente naturalmente sul terreno fino ad un'altezza di un metro e mezzo andando a frenare nuovamente l'avanzata della Kunoichi mentre Ishui aveva cominciato la composizione di una nuova serie di sigilli mentre cominciava ad allontanarsi dai suoi aggressori. Il volatile non lo mollava per un attimo mentre il ragno dalla sua sommità lanciava una serie di Shuriken dalla particolare fattezza. Questi, infatti, erano di un materiale all'apparenza organico ma duro come l'acciaio. Anche l'aspetto appariva diverso essendo più abbozzati oltre che dorati. Zigzagando il clone aveva evitato di esser coinvolto da quelle armi prima di poggiare una mano al suolo per attivare la Uitenpen per cui aveva composto i sigilli durante lo spostamento.

"Che dio me la mandi bona..." Aveva pensato il clone sogghignando tra se e se pensando alla mortale Donna che voleva accopparlo. Il mondo intorno al Manipolatore del Doton era cominciato a cambiare in maniera drastica. Innumerevoli pilastri rocciosi avevano cominciato ad innalzarsi e sprofondare di vari metri rispetto al livello del suolo. Quel Jutsu poteva rivelarsi un arma a doppio taglio data l'impossibilità di essere controllata. Tuttavia questa tecnica era considerata uno dei controlli più liberi che si potevano avere sulla terra. Ciò perché essa si basava solamente sul dare un impulso libero e lasciato al caso ed alla forza della natura. In un certo senso si poteva dire che erano le stesse porzioni di terreno a decidere come, quando e quanto risvegliarsi ed alzarsi o abbassarsi.
A questo punto tutto intorno all'utilizzatore, in un raggio di quindici metri, si era formato un canyon di rocce che avrebbero reso difficile esser rintracciato dall'alto grazie allo spazio risicato tra le varie alture, di circa due metri nei punti più larghi. Questa trasformazione del terreno doveva avere anche un'altro vantaggio. Cioè quello di andare a far scomparire dalla vista della Kunoichi il clone del Baitei. Il finto Ishui in questo modo stava per allontanarsi di gran carriera quando qualcosa aveva richiamato la sua attenzione. La donna dai capelli biondi dalle spalle aveva gridato verso l'ignoto. «E PENSI DI SCAPPARMI IN QUESTO MODO IGNOBILE?» Il Bunshin a quel punto aveva cominciato a correre scegliendo i "cunicoli" più stretti per poter essere il meno visibile possibile dall'alto. "Non vuoi arrenderti proprio, eh?" Aveva chiesto nella sua mente la copia di roccia andando a rispondere alla sua inseguitrice. Un salto, per evitare un buco che si era formato nel terreno, era stato seguito da una capriola in avanti per evitare uno spuntone orizzontale cresciuto a circa un paio di metri d'altezza.
Nel mentre la donna aveva cominciato il suo inseguimento mentre provava ad ascoltare, sfruttando il suo udito ben sviluppato, per trovare l'avversario. Sentendo solamente dei rumori indistinti la Kunoichi aveva estratto dal rotolo la sua coppia di Tessen per andare ad utilizzare una delle tecniche Fuuton più ampie a sua conoscenza, l'Ookamaitachi no Jutsu. Il movimento aggraziato delle sue armi aveva scatenato una serie di folate di vento che potevano esser considerate una vera e propria bufera. La tecnica, grazie alla sua ampiezza doveva andare a distruggere completamente i pilasti creati dal fuggitivo e di dover, allo stesso tempo, colpirlo in modo estremamente grave.

Il clone del Baitei, continuando a scappare, si era voltato per un secondo sentendo il mondo crollare dietro di se. Detriti di roccia avevano cominciato a volare verso di lui in una sorta di bufera di neve marrone. «Merda...» Aveva detto il ragazzo di Oto mentre provava a correre il più velocemente possibile. Sterzando, per evitare un'ulteriore spuntone il Bunshin aveva provato a lanciarsi in avanti, verso il suolo, per cercare di evitare le rapidissime lame di vento e guadagnare qualche metro. Distanza in più necessaria per l'utilizzo della sua difesa più rapida: la Ninpou Doryuu Heki. La composizione della rapida serie di sigilli stava per essere completata quando le folate di vento si erano fatte più pressanti e minacciose. Un altro secondo, mentre Ishui si inarcava per toccare il terreno, era, però bastato alla tecnica avversaria per andare ad investire completamente il corpo del clone di roccia.
L'Iwa Bunshin si era quindi sgretolato in una serie di piccole rocce che si erano andate ad unire ai detriti dei vari pilastri distrutti dalla furia della donna. Questa, avvicinatasi al punto in cui precedentemente vi era il corpo del suo avversario, accompagnata dall'uccello sopra di lei aveva constatato con disappunto di esser stata gabbata. «Quindi vuoi il gioco duro... Eh Ishui Baitei?» Aveva detto con sguardo duro guardando i resti di quello che una volta doveva esser stato un rispettabile Shinobi del Villaggio del Suono.

▪ Il vero Ishui aveva continuato la sua corsa avvolto nel suo velo d'invisibilità mentre ancora pompava chakra per riuscire ad attutire al meglio i suoni provenienti dalla sua persona. Il Bruno sperava che in questo modo la sua uscita dai confini del villaggio poteva esser passata il più possibile inosservata. In questo momento il Baitei si era maledetto per il non aver ascoltato con attenzione quando il suo superiore gli aveva spiegato il funzionamento della barriera che circondava interamente il villaggio. "A che stavo pensando quel giorno?" Si era chiesto incerto provando a ricostruire un'ipotetico scenario di ciò che gli poteva esser passato nella mente durante la sua esperienza di guardia sulle mura. "Ma certo!" Aveva pensato ricevendo l'illuminazione. "Era il giorno precedente alla scelta di Risa nel mio programma preferito in Tv..." Si era detto cominciando a ricordare perfettamente tutto prima di aggiungere: "E comunque a me quel Hayter non è che mi sembrasse tanto innamorato. Anche se ripeteva sempre quanto gli piacessero i suoi occhi." Questo commento classificava lo Special Jounin come una vera comare di paese d.o.c. che non hanno altro a cui pensare se non ai fatti degli altri ed ai loro reumatismi. Per un attimo il Manipolatore del Doton si era guardato dietro di se in cerca di qualche traccia dei suoi inseguitori. In questo modo lo Special Jounin cercava tracce dei suoi inseguitori che, tuttavia, parevano non averlo raggiunto.
Ciò poteva far ben sperare per la riuscita della sua tattica di fuga estremamente precaria e tirata su al momento. Infatti il Bruno continuava a correre come un forsennato sfruttando la sua invisibilità e la velocità bonus, dovuta all'alleggerimento, oltre che ai suoi movimenti estremamente silenziosi per non esser percepito con facilità dai suoi inseguitori. Sfruttando queste capacità doveva riuscire ad allontanarsi il più in fretta possibile dal villaggio di Oto e sfruttare tutto il tempo regalatogli dal suo clone per raggiungere la sua destinazione: l'ex villaggio di Iwagagure no Sato. La sua fuga non era stata organizzata nei minimi particolari ed era stata una mera circostanza dettata più che altro dalla convenienza e dal fato. Ishui, infatti, non era mai stato sfiorato dall'idea di scappare dal suo villaggio per unirsi alla fila dei Mukenin tuttavia l'incontro con Kohaku e le vantaggiose condizioni offertegli dal fantomatico "Covo" avevano attratto l'attenzione dello Special Jounin del Suono come il miele per un giovane orso. Un orso all'apparenza tanto inesperto ed ignaro da non sapere che in ogni alveare si annidato un infinità di api.
Effettivamente le condizioni concessegli dal suo "talent scout" erano parse al Baitei come "quasi" irrinunciabili: soldi, potere e libertà. Una libertà che al momento al villaggio non aveva mai potuto sperimentare a pieno data la frenetica mole di lavoro da sempre assegnatagli dal Kokage. Tuttavia era stato anche grazie allo stacanovismo di chi ha le bollette da pagare a fine mese che il Bruno si era guadagnato quel minimo di visibilità nei confronti del suo Kage tanto da divenire uno dei pochi depositari della Juin Jutsu. "Ed ora, però, sono in questa situazione leggermentissimamente di merda..." Si era detto pieno di disappunto. "Chi sa che fine ha fatto Kohaku..." Aveva pensato prima di cominciare a lanciarsi nella costruzione di un'ipotesi. "Forse c'era qualcun altro con lui, nascosto da qualche parte, che l'ha portato via..." Aveva riflettuto il Ninja prima di aggiungere alla sua riflessione: "E spero che il Jutsu del suo salvatore fosse collaudato per una sola persona... Altrimenti lo uccido! Anzi uccido entrambi."
Continuando il suo cammino il nuovo aspirante Mukenin aveva continuato la sua corsa verso Nord. In questo modo si sarebbe imbattuto nella parte più paludosa del Paese del Suono, il vero cuore dell'ex Paese delle Risaie. "Che vita di merda..." Aveva pensato mentre saltava per superare uno stretto fumiciattolo davanti a se mentre la vegetazione intorno a lui stava cambiando diventando leggermente più paludose. Il salto, però, non aveva avuto fine, infatti, il Baitei si era lasciato trasportare dall'inezia del suo movimento senza peso con una traiettoria di circa trenta gradi dal terreno. In questo modo il giovane aveva cominciato a volare sul terreno butterato da zone fangose o laghetti in modo da non sprecare tempo per aggirare i vari ostacoli che gli si paravano dinanzi.
Lo Shinobi era stato, comunque, ben attento a proseguire la sua invisibile corsa volante lontano dalle strade principali. Infatti, sulla sua strada dovevano trovarsi due grandi villaggi, Numa - nei confini del Paese del Suono - e Taki, che, con la loro rete viaria esterna avrebbero rappresentato un enorme ostacolo sulla sua via. Ogni villaggio doveva trovarsi a circa tre o quattro ore di cammino l'uno dall'altro seppur Ishui puntava di non avvicinarsi neanche lontanamente a quei villaggi. Il Bruno, infatti, voleva rendere il suo viaggio il più diretto possibile e svoltare verso ovest non appena l'effetto del suo Jutsu d'occultamento sarebbe terminato. Per far questo lo Special Jounin non poteva permettersi di fermarsi neanche per mangiare o per cagare. Aveva tutta la vita per ingozzarsi o per dar vita alle sue stupendose opere d'arte maleodoranti. E, non meno importante, di sicuro non avrebbe gradito esser acciuffato tra una spinta di sfintere e l'altra.
Dopo quasi un'ora e mezza di viaggio ininterrotto dal villaggio il Manipolatore del Doton aveva cercato un boschetto nei pressi di una risaia in cui dar vita ad un nuovo diversivo. "Io vengo da Butai..." Aveva pensato mentre ancora volando sceglieva il posto più adatto dove fermarsi un secondo. "Quindi dovrebbe essere normale che io mi diriga verso la mia città natale per scappare. O che comunque mi ci avvicini il più possibile dato che conosco molto bene quei luoghi." Aveva aggiunto mentre si appollaiava su uno degli ultimi alberi della radura in cui si era nascosto. Chiudendo gli occhi per qualche secondo, sfruttando il suo udito sovrasviluppato, il Baitei aveva cercato di ascoltare ciò che lo circondava. Scoprendo di essere ancora fortunatamente solo in quella notte al chiaro di luna Ishui aveva disattivato i suoi Jutsu d'occultamento: la Meisai Gakure e la Muon no Ken. Subito dopo il Ninja di Oto aveva composto un singolo sigillo per dar vita ad un Iwa Bunshin esattamente identico a lui.

Il clone sapeva esattamente cosa fare e dopo un cenno con il capo aveva cominciato a correre alla sua massima velocità verso Nord, in direzione di Butai, in direzione di casa. Questo diversivo era costato al Ninja dai capelli Bruni la perdita dei suoi Jutsu d'occultamento. Perdita a cui, comunque, avrebbe potuto sopperire almeno in parte. Infatti se ciò non rappresentava un enorme problema per quanto riguardava l'utilizzo della Meisai Gakure, che stava andando a riutilizzare proprio in quel preciso momento, lo era per la Muon no Ken. Quest'ultimo Jutsu, infatti, richiedeva un costante dispendio di chakra che il suo corpo non poteva sopportare per più di un certo periodo di tempo. Oltre a questo lo special Jounin non avrebbe gradito molto un ulteriore spreco di chakra per provare a riattivare un Jutsu tanto pericoloso da protrarre oltre i suoi limiti.
Il cammino del Baitei, una volta creato il suo nuovo clone, si era spostato decisamente verso occidente in modo da accorciare il suo viaggio verso le terre libere di Iwagakure e non dover andare a costeggiare il villaggio di Numa. In questo modo Ishui avrebbe anche ridotto i rischi di incontrare porti o baie commerciali e, cosa più importante, non sarebbe stato costretto a dover poi attraversare il mare come se avesse continuato ad avanzare verso Nord superando Numa per arrivare a Butai.
Riprendendo il cammino il Bruno aveva capito che il rischio di essere percepito, a causa di un qualche rumore casuale, come lo sventolio dei suo vestiti contro il vento o un peto sonoro, era estremamente alto. Questa convinzione aveva messo in agitazione il Manipolatore del Doton che non poteva sperare ancora nello stratagemma del suo primo clone. Per prevenire di esser percepito dal basso lo Special Jounin aveva deciso di salire ulteriormente di quota fino ad arrivare ad un'altezza di circa trenta/quaranta metri dal suolo. In questo modo il Baitei aveva continuato la sua avanzata verso occidente evitando, grazie alla sua posizione sopraelevata, gli ostacoli naturali presenti sul cammino.
Dopo quasi un'altra ora e mezza di viaggio, stavolta in volo, il Ninja di Oto aveva superato di gran lunga Numa e volava spedito verso le tanto agognate terre di nessuno. Finalmente il futuro Mukenin aveva superato i confini del Paese del Suono penetrando nelle terre che circondavano Taki. In questo momento il Manipolatore del Doton aveva deciso di smettere di usare, per un po' la Meisai Gakure no Jutsu in modo da provare a risparmiare le energie. Ciò anche perché Ishui ipotizzava che il Paese delle Cascate non fosse ancora stato messo al corrente della sua rapida fuga. In questo modo, quindi, il Bruno avrebbe potuto recuperare, metaforicamente, un po' di fiato in vista del proseguo del suo viaggio. Sfruttando la manciata di secondi ancora concessi dall'invisibilità il ragazzo aveva indossato il suo copricapo del deserto per andare a coprirsi il più possibile il volto. In questo modo l'aspirante mascalzone puntava a rendersi il più anonimo possibile dalla distanza per non essere identificato sin da subito. "Ma che ritardato che sono. Mi è venuto in mente un'altro modo più semplice..." Aveva detto vedendo dinanzi a lui passare quello che pareva un grosso gufo, forse un barbagianni, dalle piume color bronzo. "E come piccolo bonus sembra anche molto divertente." Si era detto, in fine, mentre componeva i rapidi sigilli necessari all'utilizzo di una delle tecniche più complicate, ma al tempo stesso utili, imparate all'accademia: l'Henge. In questo modo aveva in primo luogo interrotto la tecnica dell'Invisibilità per venire immediatamente circondato da una leggera nube di fumo.

Dal leggerissimo sbuffo di fumo chiaro il Ninja dai capelli color cioccolato al latte ne era uscito con le sembianze di un grosso gufo dalle piume color cioccolato. In questo modo, più che in ogni altro modo, Ishui avrebbe potuto provare a passare inosservato anche grazie alla sua capacità di poter volare che ben si accostava con la finzione a cui si stava prestando. "Questa mossa pare geniale... E' proprio vero che le risposte più banali non sono mai le più immediate." Si era detto mentre emettendo il vesto di un gufo, o almeno quello che pensava tale, il Ninja aveva cominciato a battere le ali con cadenza regolare per fingersi un vero e proprio Barbagianni.

▪ Il volatile corazzato offerto dal Manipolatore dell'Inchiostro stava volando alla sua massima velocità verso Nord-ovest. Il Ninja dallo spropositato numero di braccia guardava, mordendosi la lingua, la donna che lo accompagnava. Il giovane voleva comunicare con la sua compagna di viaggio che, tuttavia, pareva non avere alcuna voglia di interagire con lui e continuava solamente a gridare al volatile di andare più veloce. La situazione in breve era che si erano fatti gabbare da uno stratagemma in cui la Kunoichi era caduta per la sua avventata voglia di agire. La donna non voleva sentire ragioni per dichiarare errato il suo operato mentre estraeva una piccola sfera di cristallo trasparente. «Più veloce... Più veloce...» Aveva detto la donna alla chimera per l'ennesima volta mentre il volatile sfruttava i propri propulsori per andare più veloce. Questo sprint avveniva ad intervalli regolari destabilizzando Tsuchi che si era visto costretto ad utilizzare il controllo del Chakra per non essere disarcionato dal volatile.
Sempre guardando dinanzi a lei la donna aveva fatto girare tra le sue mani la piccola sfera di cristallo che poi aveva poggiato tra le ginocchia mentre componeva una serie di sigilli alla cui fine aveva detto: «Vediamo un po' dove ti sei cacciato piccolo bastardello?! Ishui Baitei...» Il ragazzo-ragno non aveva mai visto una cosa del genere ed osservava attento la Kunoichi mentre sulla superficie del globo cominciava ad apparire quello che doveva essere un paesaggio al chiaro di luna. Anche la donna che lo accompagnava scrutava rabbiosa e con attenzione il paesaggio che era impresso sulla palla di cristallo.

Dopo un interminabile momento carico di tensione, in cui il Gumo si aspettava di veder accadere un qualcosa, l'aracnide umana si convinse che quella fosse solo una perdita di tempo. "Che palle!" Si era detto mentre espelleva dalla bocca un paio di Tonfa di tela d'orata. Con questi tra le mani il giovane Chuunin aveva cominciato a giocherellare facendoli ruotare e scambiandoseli tra le tre coppie di mani mostrando uno stile estremamente peculiare. Grazie ai suoi arti aggiuntivi lo Shinobi di Oto poteva vantare un effetto sorpresa straordinario oltre che una manualità incredibile.
Di tanto in tanto il giovane dai capelli corti e neri lanciava uno sguardo alla sfera di cristallo notando nient'altro che vegetazione e paesaggi interminabili. "Come può quel babbeo di Ishui aver fatto ciò?" Si era chiesto il ragazzo mentre spostava l'attenzione verso il moto vorticante dell'arma ninja. "Quando l'ho conosciuto era un vero idiota." Un sorriso era apparso sul volto del ragazzo mentre ricordava una delle innumerevoli battute pronunciate dal suo vecchio collega e continuava: "Non mi sembrava avesse alcun proposito di vendetta verso il suo villaggio o men che meno verso qualcuno in particolare. A dire la verità mi sembrava un comunissimo Ninja che fatica per andare avanti." Spesso, infatti, il nuovo Bandito era stato costretto a fare anche un doppio turno di guardia per potersi permettere la vita nel villaggio e continuare a vivere il suo sogno da Shinobi precario.
Tutti quegli sforzi, però, avevano portato ad una rapida ascesa della carriera del Manipolatore del Doton che aveva cominciato la sua vita da Ninja qualche mese dopo Tsuchi. Il Bruno, quasi nella metà del tempo, era riuscito non solo a diventare Chuunin vincendo il torneo a cui entrambi avevano partecipato ma dopo qualche mese anche ad esser convocato per l'esame di passaggio al grado Special Jounin. La brillante carriera del Baitei, però, non si era arresta al suo trionfo all'esame Special Jounin ma era continuata con un dignitosissimo terzo posto in uno dei tornei più importanti del mondo che coinvolgeva Ninja da ogni regione. Anche se molti non lo reputavano tale Ishui poteva essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio genio travestito da pagliaccio. Un talento che attraverso l'impegno ed il duro lavoro era riuscito ad emergere dall'anonimato potendo aspirare a qualcosa di più. Qualcosa che ora lo stava cacciando in un gioco molto pericoloso in cui aveva deciso di tuffarsi tutto da solo.
Uno sguardo alla sfera di cristallo aveva rivelato al ragazzo-ragno che qualcosa era cambiato. Ora il paesaggio non si mostrava più come totalmente vuoto ma portava il suo focus su di un bellissimo barbagianni dalle piume beige. «Cos'è questa tecnica?» Si era, infine, azzardato a chiedere il Ragno alla sua accompagnatrice che con un sorriso privo di gioia aveva risposto: «La sua fine.» Leccandosi le labbra carnose e colorate di un naturale rossa la bionda aveva aggiunto: «Quella è la cascata Shirubāsongu che si trova nei pressi del confine con Takigakure no Sato.»
Così dicendo si era voltata per guardare negli occhi il ragazzo dalle sei braccia per aggiungere, con una certa vittoria negli occhi: «Ora sta un po' fermo con quei cosi.» Tutto ciò prima di comporre un sigillo con le mani per richiamare il chakra. «Scusa ma ho bisogno di concentrarmi.» Aveva detto, quindi mentre guardava per un attimo la sfera spegnersi.

Accanto alla donna era apparsa, con uno sbuffo di fumo, una sua copia che aveva lanciato, con una spinta di palmo, verso il basso il ragazzo con sei braccia. «Usa la tua tela per non cascare troppo rovinosamente. Dopo torna al villaggio ed avvisa gli altri di ciò che hai visto...» Aveva detto prima di aggiungere gridando il clone: «Ah si, corri!!!» Proprio mentre il Ninja con sei braccia diceva tra se e se: "Puttana!"
Il Chuunin per fortuna, però, era riuscito a reagire in tempo creando delle solide ragnatele con cui aveva potuto aggrapparsi, a mo di liana, ad un alto albero per poter atterrare con più dolcezza possibile. «Che troia...» Aveva detto osservando l'uccello in alto che si allontanava a folle velocità. Scuotendo il capo con disappunto il ragazzo dai capelli neri aveva cominciato a correre verso il villaggio di Otogakure no Sato. "Non posso permettermi di rallentare. Per quanto potevi starmi simpatico, Ishui, ora siamo nemici. E non perdonerò mai questo tuo comportamento sconsiderato!" Con queste parole di sfida, lanciate al suo personale ricordo del Manipolatore del Doton, Tsuchi aveva cominciato a correre con più convinzione sperando di riuscire ad avvisare il più in fretta possibile il villaggio o qualche suo collega per riferire ciò che la sua compagna aveva appena scoperto.
Intanto il clone della bionda aveva composto una rapida serie di sigilli prima di pronunciare, a denti stretti il nome del loro avversario. «Ishui Baitei...» La sfera dell'originale aveva, in questo modo, ripreso a funzionare mostrando di nuovo il fuggitivo trasformato da Barbagianni. La sua evocatrice, intanto, aveva cominciato a concentrare il chakra per utilizzare una delle tecniche per cui erano più famose: la Tensa no Jutsu. Questo Jutsu le aveva fornito un posto tra gli ANBU come "Mibōjin Kuro", la Vedova Nera.
Grazie a questo Jutsu, dopo una breve preparazione lunga circa una mezz'ora, l'Hanami poteva teletrasportarsi in un qualsiasi punto nel mondo Ninja. Grazie a questa tecnica solitamente si potevano trasportare oggetti o informazioni praticamente istantaneamente. L'utilizzo da parte degli umani, però, era estremamente sconsigliato, se non proibito, a causa dell'effetto che il Jutsu aveva sul corpo dell'utilizzatore. Questa, infatti, provocava una gravissima ferita agli organi interni dell'utilizzatore. Ferita capace di portare un ignaro utilizzatore alla morte in pochi minuti. Questa controindicazione, tuttavia, non valeva anche per la bella Mirashi che, grazie alle sue abilità mediche, avrebbe potuto curare da sola qualsiasi tipo di ferita ed addirittura non risentirne minimamente.

Dopo una mezz'oretta di concentrazione, mentre la sua copia continuava ad osservare i movimenti del Baitei, la Tensa no Jutsu era stata preparata a dovere quando l'Hanami aveva annunciato: «Vado...» Mentre cominciava a comporre la sua rapida serie di sigilli. Poco dopo la donna era stata investita da un lampo di luce venendone completamente avviluppata ed assorbita sparendo alla vista della sua copia. «Vai così, ragazza!» Aveva detto alla fine il Bunshin alla sua creatrice osservando la situazione all'interno della sfera di cristallo.

▪ Il Baitei continuava il suo volo alternando dei movimenti con le braccia/ali a momenti d'immobilità in modo da provare ad imitare il volo dell'uccello di cui aveva assunto le sembianze. Dinanzi a lui vi era un paesaggio quasi del tutto incontaminato disseminato da alti alberi ed abbondanti corsi d'acqua. Il paesaggio montuoso dava vita ad un quasi infinito numero di piccole cascate o meglio rapide oltre che a qualche alta cascata. All'orizzonte Ishui aveva potuto vedere, verso il centro del paese delle flebili luci. Sulla sua strada si trovava quella che sembrava una grande città le cui strade parevano essere completamente illuminate. "Quello dovrebbe essere il villaggio di Taki..." Aveva pensato il Manipolatore del Doton prima di virare leggermente verso nord in modo da andare ad evitare di sorvolare il villaggio Ninja.
Con il suo aspetto non avrebbe dovuto richiamare alcun sospetto ma non voleva correre il rischio di essere, in qualche modo, percepito o rintracciato. Il giovane del Suono non poteva permettersi di correre dei rischi tanto stupidi proprio ora. In questo modo, il Bruno si era andato ad allontanarsi di qualche centinaia di metri dal villaggio della cascata in modo da passargli in qualche modo accanto. Improvvisamente, però, qualcosa era cambiato e lo Special Jounin si era sentito, in qualche modo, osservato. Un turbamento nella forza aveva spinto il Baitei a voltarsi verso l'alto. Grazie al suo aspetto da gufo pareva che il suo volto era andato a ruotare ben oltre i gradi consentiti. Il rumore di un profondo respiro era stato accompagnato dall'apparizione di una donna fasciata in uno Yukata rosso fuoco.

Questa era evidentemente alterata con un'espressione furente sul volto coperto da una serie di linee nere che si intrecciavano tra di loro formando grandi rombi. La Kunoichi era sbucata apparentemente dal nulla qualche metro più in alto del fuggitivo. Attirata verso il basso dalla forza di gravità la donna aveva cominciato a scendere velocemente puntando esattamente il barbagianni che nel mentre stava cercando di allontanarsi da lei.
Ogni centimetro del corpo della biondina che spuntavadagli abiti pareva esser coperto dal reticolo dell'Infūin: Kai. La ferita interna subita da Mirashi si stava rigenerando in completa autonomia grazie all'utilizzo della Shōsen Jutsu. Il processo rigenerativo risultava, inoltre, estremamente accelerato grazie all'influsso del Rilascio del Byakugō. Aiutata, quindi, dalla gravità Hanami aveva continuato a scendere verso il suo avversario mentre caricava un potentissimo pugno. «Finalmente ti ho trovato!» Aveva gridato mentre il suo colpo andava a colpire alle spalle il grosso gufo interrompendo l'effetto della Henge e sparando l'avversario verso il basso. «Caz...» Aveva detto l'aspirante Mukenin mentre cominciava a precipitare colpito alle spalle dall'enorme forza della donna.

Questa aveva cominciato a scendere di quota alle spalle del Baitei andando a seguirne la picchiata estraendo dalla sua borsa del filo metallico a cui era legato uno Shuriken. Per bloccare la caduta Mirashi aveva lanciato l'arma verso una delle cime degli alberi più alti. Con l'ausilio della Soushuriken era poi andata a far attorcigliare il filo intorno ad un possente ramo che aveva sfruttato come sostegno. Sfruttando successivamente l'Ayatsuito la Kunoichi si era aggrappata al filo con entrambe le mani per tirarsi sul ramo e mettersi in una posizione sicura.
La sua preda, intanto, era volata verso il basso senza apparente controllo spaccando una serie di rami data la forza con cui era stato lanciato verso il basso. La sua corsa verso il basso, però, si era arrestata qualche metro sotto di lei quando era andato ad impattare contro un ulteriore ramo. La ferita derivante dall'utilizzo della Tensa no Jutsu si era quasi rimarginata del tutto non dando più alcun fastidio alla Dottoressa che, con un salto verso il basso, aveva cominciato a scendere verso il suo avversario. Sfruttando la Gouha Senkaigiri la donna aveva circondato la sua gamba destra di chakra Fuuton prima di puntare a colpire l'avversario apparentemente tramortito alla testa. In questo modo la donna voleva provare a terminare lo scontro il prima possibile mettendo fine alla fuga di quell'ignobile avversario. "Vivo o morto che differenza può mai fare?" Si era chiesta in maniera ironica mentre scendeva all'attacco con il preciso intento di uccidere.

Ripresosi dallo scontro con i vari alberi ed abbastanza dolorante Ishui aveva sentito che questo non era il momento giusto per restare li ad oziare. "Questa è pazza!" Aveva pensato mentre, senza perdere ulteriore tempo aveva sfruttato le sue abilità nell'utilizzo del Doton. L'effetto dell'alleggerimento era andato a terminare dopo i vari impatti e, stavolta, lo Special Jounin avrebbe utilizzo la sua controparte: la Kajūgan. Il peso in eccesso del suo corpo aveva così fatto cedere quasi immediatamente il ramo su cui si trovava andando nuovamente a cadere verso il basso. Stavolta, tuttavia, si trattava di una discesa controllata che il Bruno era riuscito a terminare in posizione eretta grazie all'attento utilizzo della Kajūgan che era stata subito disattivata.
Il piede della donna era andato, quindi, a falciare l'aria a pochi centimetri dal capo dell'avversario che stava cadendo di nuovo verso il basso. Ancora in fase aerea la Bionda aveva deciso di sfruttare il controllo del chakra, sulle sue delicate mani fresche di manicure, per aggrapparsi all'albero e darsi poi una spinta verso il basso. Proprio verso il suo avversario. Lo stile di combattimento della Ninja Medico era un qualcosa che poteva essere definito allo stesso tempo deliziosamente brutale e terribilmente aggraziato. Una danza che avrebbe portato quel traditore del Baitei dritto nella tomba, se fosse stato fortunato.
Il manipolatore della Terra al suolo era andato ad attivare il suo Juin Jutsu per permettersi di andare ad avere qualche chance in più di vittoria. Il simbolo con i tre accenti sul petto dello Special Jounin si era infiammato andando ad estendersi su tutto il corpo del suo utilizzatore come uno splendido reticolo geometrico. La Kunoichi, intanto, era atterrata dinanzi all'ex-Ninja di Oto andando a menare un fendente con il braccio destro verso il collo del Baitei che si era accovacciato mentre componeva un singolo sigillo pronto alla sua nuova mossa.

Accovacciandosi Ishui aveva quindi evitato la Fūhakujin mentre con un sigillo dava vita alla Kengan sul suo braccio destro. Subito dopo si era dato una poderosa spinta grazie agli arti inferiori e superiori dando sfogo alla variante più offensiva della Kajūgan no Jutsu. In questo modo si era avvicinato pericolosamente alla sua avversaria grazie alla Kongouriki. La donna, però, non eri era fatta trovare impreparata difronte a quell'attacco. Così, mentre il Baitei pensava: "Tripla K su ogni cosa!" La sua opponente componeva a sua volta un singolo sigillo con cui si era andata a ricoprire immediatamente con un manto di ispidi capelli dorati. La matassa di capelli lasciavano scoperti solamente i suoi sandali alla moda nascondendo alla vista completamente la bellezza mozzafiato che si trovava sotto di essi. Le dure spine formate dai capelli d'orati della Kunoichi erano andati a trafiggere interamente il corpo dello Special Jounin che, però, era riuscito a colpire l'avversaria con la sua tecnica in corpo a corpo più potente. "E' proprio ora di levarsi di culo..." Aveva pensato il Manipolatore del Doton prima di continuare in movimento e saltare su di un alto ramo pronto a spiccare di nuovo il volo.
Prima di fare il primo salto, però, la donna si era rialzata andando a gridare: «Fermo!» Mentre lanciava una paio di Shuriken per bloccare l'avanzata avversaria. Voltandosi il Manipolatore del Doton aveva per prima cosa evitato le due Stelle Ninja saltando su di un altro ramo posto leggermente più in basso. In quel momento il futuro Mukenin aveva visto quello che riteneva una vera e propria magia da parte della donna. Questa, infatti, era già pronta all'azione, libera dal manto di spine, ancora coperta da quello strano reticolo nero. Sul volto e sulle spalle della biondina prendeva forma un evidente livido lasciato dall'impatto con il braccio di roccia che il Bruno aveva disattivato subito dopo l'impatto. Il livore derivante dall'attacco, tuttavia, stava sparendo ad una velocità impressionante andando a venire completamente riassorbito senza lasciare alcuna traccia di se.
Non credendo ai propri occhi il Baitei aveva cominciato a masticare il Chakra dalla bocca in modo da creare una Baburugamu-kyū. Subito dopo lo Special Jounin aveva cominciato a soffiare creando una palla di gomma grande un metro e mezzo, circa. Questa era stata staccata dalla bocca del suo creatore prima di essere afferrata mediante il controllo del chakra per poi essere lanciata verso l'avversaria. Il movimento del braccio che aveva accompagnato l'avanzata della tecnica era stato rapido e potente andando a dare un particolare effetto arcuato alla gomma color giallo limone che puntava contro la Biondina.

La sfera si era avvicinata pericolosamente all'ANBU del Suono che l'aveva bloccata e rivoltata contro il suo creatore con un solo gesto della mano che era andata a creare un solido scudo di vento. Sfruttando la Fūhakujun l'avversaria aveva colto completamente di sorpresa il Ninja di Oto che non era riuscito a scansare completamente l'esplosione della sfera lanciata contro il ramo su cui si trovava. Per difendersi dall'esplosione il giovane aveva portato le braccia dinanzi al volto cercando di risparmiare la faccia dal danno derivane da una delle sue tecniche più interessanti. "Com'è possibile una cosa del genere?" Si era chiesto mentre si rialzava dopo esser stato sbalzato via dalla sua stessa tecnica. La donna sua avversaria, ora completamente rimessasi, stava tornando alla normalità mentre il sigillo sul suo corpo si stava ritirando lasciando la pelle candida della Kunoichi liscia e perfetta. "Come posso togliermi di dosso questa tizia se non riesco a danneggiarla?" Si era chiesto Ishui mentre i due si scrutavano in attesa della prima mossa certi che sarebbe stata l'ultima. "E seppur io riesca a colpirla come posso competere con le sue capacità rigenerative?" Aveva continuato mentre sapeva che oramai non poteva più temporeggiare. "Devo agire ora."

▪ Guardando dritto negli occhi la donna il Ninja di Oto aveva sentito che i tempi erano maturi per sbocciare come la più bella delle farfalle. Era giunta, infatti, l'ora di attivare il secondo stadio della Juin Jutsu per avere accesso ad una nuova riserva di chakra da cui attingere dato che le riserve a disposizione del giovane del suono stavano cominciando a scarseggiare. La pelle del Manipolatore del Doton si era cominciata, quindi, a scurire prendendo un colorito bruno mentre dalla base della schiena spuntava una lunga coda. Gli occhi del Baitei, in cui si specchiava la Kunoichi, erano totalmente cambiati passando da limpidi e verdi a due tizzoni ardenti colorati di giallo ambra. Anche i bruni capelli del giovane, nascosti dal copricapo, si erano allungati leggermente diventando di un colore simile al grigio fuliggine.
L'avversaria, tuttavia, non si era dimostrata da meno ed in un attimo aveva deciso di ricorrere a sua volta al suo Segno Maledetto. In maniera simile al manto che copriva Ishui il corpo dell'Hanami si era ricoperto di sottili linee rette scure dal moto spezzato. Queste, tuttavia, non parevano congiungersi in nessun punto lasciando il loro meandro aperto e quasi incompleto. «Non hai visto ancora niente...» Aveva detto quindi l'ANBU umile come un pavone di platino cercando di irritare il suo contendente. In quello stesso istante anche l'aspetto della donna tornava a cambiare venendo totalmente stravolto. Sulla fronte della biondina erano spuntati una serie di corna candide che fuoriuscendo avevano spezzato i codini che tenevano stretti i capelli. Questi erano quindi ricaduti sulle spalle di Mirashi come una pioggia dorata. La pelle della donna da candida e diafana aveva, ora, assunto una colorazione tendente all'olivastro proprio mentre anche i suoi occhi si coloravano di un intenso giallo ambra.

Ishui a quel punto aveva caricato le gambe come delle molle per andare ad aumentare la distanza tra i due contendenti con un salto all'indietro. La sua avversaria per tutta risposta aveva estratto da un rotolo una coppia di piccoli ventagli che aveva agitato dinanzi al suo corpo. "Attacca per uccidere..." Aveva pensato il Ninja del Suono mentre componeva i sigilli per la sua miglior tecnica difensiva: la Ninpou Doryuu Heki. Questa era stata potenziata grazie all'utilizzo dell'Hijiriyama in modo da renderla uno scudo quasi del tutto impenetrabile agli attacchi avversari. Dopo pochi sigilli le mani erano state poggiate al suolo con una sorta di capriola all'indietro dando vita ad una grande costruzione di roccia chiusa su tre lati. Il Baitei aveva dovuto affinare la sua abilità di poggiare in più e più modi creativi le mani al suolo per far partire le sue peculiari tecniche elementali.

La furia della tecnica avversaria era andata ad infrangersi contro la possente difesa offerta dal muro che ora immobile avrebbe limitato sia la visione sia la mobilità dell'avversaria. "Di sicuro troverà un modo per avvicinarmisi data la sua predilezione per il corto raggio..." Aveva pensato il Baitei mentre cominciava la composizione dei sigilli necessari per una delle sue tecniche migliori: la Kyōryokuna Onpa.
Nel mentre la bionda, dall'altro lato del muro, aveva digrignato i denti mentre, lasciando cadere i Tessen, con un balzo si avvicinava all'alto muro. "Questo tipo è sfuggente come una saponetta bagnata..." Si era detta mentre sfruttava il controllo del Chakra per andare a scalare quel nuovo ostacolo. In breve tempo l'Hanami era riuscita a scavalcare l'ostacolo prima di sfruttare una delle tecniche base per tutti i migliori esperti di Taijutsu: la Velocità Sonica. «MUOR...» Aveva gridato apparendo a circa un metro dal No Innata mentre stava per caricare nella sua gamba tutta la sua cattiveria e la sua forza per utilizzare il Dai Goriki Senpuu.

Le onde sonore avevano bloccato per un attimo la donna che era andata a cascare al suolo immobile ai piedi del Baitei ancora impegnato ad utilizzare una delle tecniche più micidiali dell'arsenale di Otogakure. "Non può essere..." Aveva pensato la donna mentre il Manipolatore del Doton andava a colpirla con il piede in modo da imporre su di lei la maledizione del Kajūgan. Il calcio non aveva avuto quasi effetto sulla donna che stava per rialzarsi, seppur a fatica mentre lo Special Jounin aveva composto una serie di pochi sigilli. Questi era quelli necessari per l'utilizzo di una delle sue tecniche migliori per bloccare o rallentare uno o più avversari: la Yomi Numa. La Palude Infernale era stata creata istantaneamente, esattamente sotto il corpo della donna che, intenta ad alzarsi dal suolo sfruttando tutti i suoi arti, era stata bloccata quasi totalmente dal fango grazie all'Aggravamento che gravava sul suo corpo.

Ishui si trovava ad un metro dalla pozza mentre guardava dall'alto in basso il demone biondo: «Nulla di personale... Bellina.» Aveva detto mentre guardava la sua avversaria cercare di uscire dalla pozza di fango. Il volto dell'ANBU appariva furente ed animalesco, questi tratti ferini erano accentuati dalla presenza del palco di corna, la donna aveva quindi cominciato a parlare, nuovamente, convinta dell'ulteriore fuga della sua preda. «Non la passerai liscia! Ti seguirò fino in capo al mondo e ti prenderò!» Aveva detto mentre cercava di strisciare aiutata da braccia e gambe fuori da quel fango appiccicoso. «Eh proprio per questo che ti ho detto di non avere nulla di personale contro di te.» Aveva risposto il Bruno con tono neutro mentre estraeva l'Omoikarui dal fodero posto alle sue spalle. Con un solo gesto rapito lo Special Jounin aveva puntato la punta acuminata della candida lama verso il basso diretto al cuore dell'avversaria. Con sguardo fermo il futuro Mukenin aveva utilizzato l'aggravamento anche su se stesso mentre calava il suo colpo finale di punta. La Kajūgan era stata utilizzata per andare ad aumentare la forza con cui avrebbe sferrato il colpo finale. L'Hanami aveva provato a girarsi per frapporre all'attacco un braccio che, però, doveva poter esser penetrato anch'esso grazie all'enorme forza sviluppata dal Baitei.
La purezza della lama leggendaria, che fino ad ora non aveva ancora reciso il filo della vita di nessun nemico, si era tinta di un rosso vermiglio mentre il sangue dal fianco della donna schizzava in tutte le direzioni. L'avversaria aveva provato a difendersi dall'ultima offensiva ma Ishui era stato più concentrato di lei. Non si era fatto distrarre dalla furia della rabbia ed in questo modo aveva potuto elaborare un piano semplice ma all'apparenza estremamente efficace.
Il colpo con la spada aveva probabilmente reciso qualcuna delle arterie coronarie andando probabilmente a spegnere la vita dell'ANBU. Questa stava immobile distesa sul suolo apparentemente morente. Il nuovo Mukenin non poteva permettersi di lasciare incompiuto il suo primo lavoro da mascalzone. «Sai in un'altra occasione sarebbe finita diversamente...» Aveva detto mentre estraeva la spada dal petto dell'avversaria. Agitando la lama, per pulirla dal sangue in eccesso, lo Special Jounin aveva anche estratto, dalla taschina da braccio, una piccola sfera di carta.

Con un salto aveva ricominciato a levitare, sfruttando la Chōkeijūgan, prima di lanciare la Bomba Carta sul cadavere mirando espressamente al volto dell'avversaria per renderla irriconoscibile ai più. Questa mossa era stata fatta anche in vista della abilità rigenerative apparente molto sviluppate dell'ANBU. Per impedire, quindi, una possibile ripresa della donna Ishui era andato a distruggere completamente, o quasi, il corpo della donna che a brandelli non avrebbe più potuto curarsi. "Scusami tanto ma al momento ho leggermente da fare..." Aveva detto tra se e se mentre l'esplosione gli sconquassava i timpani. "Un bacio a casa!" Aveva terminato prima di andare a comporre una semplice serie di sigilli utili per l'utilizzo della Henge. Nuovamente il Genio della Terra aveva scelto di trasformarsi in un grosso barbagianni per andare a superare il villaggio di Taki ed avvicinarsi ulteriormente alla sua destinazione: le terre di nessuno. Questa precauzione era stata presa solo per le cinque ore che ancora separavano il Ninja di Oto dalla sua meta durante le quali il Bruno non si aspettava di ricevere altre scocciature.