Addestramento Kenji Yoshida

Controllo del Chakra

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    Controllo del Chakra


    Villaggio:Sunagakure no Sato
    Sensei:Okami Yotsuki
    Apprendista:Kenji Yoshida
    Ora:9:55
    Luogo:Campo numero 6
    OT: In modo maniacale e descrittivo dovrai iniziare la tua avventura. Inizia con come hai ricevuto la notizia del tuo addestramento ed il tragitto per arrivare al luogo stabilito.
    Il luogo dove avverrà l'addestramento lo devi descrivere te; l'importante è che siano presenti alberi ed ingenti fonti d'acqua come un fiume o un lago. Tutto il resto è a libera descrizione. Fai del tuo meglio.(Decidi te se una volta arrivato al campo d'addestramento io sia già li o meno; non potrai però assolutamente decidere eventuali mie azioni)
    Inoltre specifico subito che nell'addestramento tu potrai dire solamente cosa tenterai di fare. Non se ci riuscirai; poiché questo sta a me deciderlo.
    - L'esaminatore non è tenuto a scrivere lunghi ed elaborati testi, si limiterà a fare una breve azione dandovi istruzioni su come svolgere l'addestramento. Gli esaminatori infatti svolgono molteplici mansioni e per concludere, non sono loro gli esaminati dunque fate semplicemente del vostro meglio senza prendere come riferimento la complessità dei testi dei Sensei
    Ultime due cose:
    1) Non hai armi
    2) Hai appena terminato l'accademia ed adesso stai facendo l'addestramento per accedere all'esame Genin.

     
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    Allora?
    La voce di sua sorella Tomiko lo investì non appena mise piede in casa. Kenji le rispose con un leggero sorriso, infilandole una mano fra i capelli. Dagli scaffali sul fondo del negozio emerse anche la chioma di Aimi, armata di uno scatolone di prodotti da sistemare.
    Allora? gli ripeté la giovane donna, con un sorriso smagliante sul volto.
    Ammesso all'ultimo esame, se domani andrà tutto bene entro un paio di settimane sarò finalmente un ninja a tutti gli effetti disse il ragazzo, con voce piuttosto seccata Accidenti, speravo di diventare Genin entro la settimana
    Un colpetto sulla schiena gli ricordò della presenza della sorellina, che gli rivolse un sorriso benevolo.
    Non abbatterti, sappiamo che stai facendo del tuo meglio disse la bambina Anzi, sono sicura che se fosse per te saresti già Chuunin
    Già... si lamentò il ragazzo.
    Smettila di piagnucolare e fai l'uomo lo riprese la sua ragazza, mettendosi in punta di piedi per posizionare alcuni prodotti nello scaffale più in alto Non moriremo di fame per così poco, io e tua sorella siamo due donne in gamba, dovresti saperlo
    La ragazza si voltò verso la bambina di undici anni, alzandogli il pollice in segno di approvazione, gesto al quale la ragazzina rispose allo stesso modo. Kenji rimase spiazzato da quel gesto, che riuscì a strappargli un sorriso. Cinse con un braccio la ragazzina, stringendola al fianco sinistro, e rivolse il sorriso alla compagna.
    Scusa, a volte ho la memoria corta disse.
    La ragazza fece un cenno noncurante con la mano, allungandosi di nuovo per posizionare un'altra scatola. A quel punto l'aspirante shinobi si fece avanti per dargli una mano, prendendole la scatola dalle mani e posizionandola lui stesso e la ragazza lo ringraziò scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia. Posizionata la scatola, la ragazza glie ne passò un'altra e lui ripeté ancora una volta il processo. In breve, i due si misero a sistemare i prodotti nei vari scaffali, mentre la piccola Tomiko, non con poca soddisfazione, si sedette alla cassa con fare tronfio nonostante la totale assenza di clienti.
    Almeno hai qualche idea sul cosa dovrai fare in questo esame? chiese Aimi, passandogli un'altra scatola.
    Affatto rispose il ragazzo con una punta di nervosismo L'unica cosa che mi hanno detto è che dovrò presentarmi al campo di addestramento alle dieci e che il mio esaminatore sarà uno Special Jonin di Kumo
    Poteva andarti peggio disse la ragazza Poteva essere di Konhoa
    Kenji non rispose, schifato alla sola idea, continuando a sistemare gli ultimi prodotti negli appositi scaffali.

    Un urlo agghiacciante squarciò il silenzio della notte. Kenji si alzò, sudato e con il battito cardiaco accellerato. Ancora con gli occhi appannati dalla tachicardia, cercò a tastoni il corpo della compagna, non trovandolo. Allarmato, si strofinò gli occhi e si guardò attorno alla ricerca della giovane donna. La ritrovò appoggiata alla finestra, con una sigaretta in mano, a guardare l'esterno. Il ninja la fissò per qualche secondo, cercando di calmare il battito del proprio cuore. Si avvicinò alla ragazza, appoggiandosi anche lui alla finestra. Storse un pò il naso, irritato dal fumo della sigaretta, ma non se ne lamentò. Se conosceva abbastanza Aimi, sapeva che non era affatto il tipo da fumare in piena notte.
    Incubi? chiese la ragazza, rompendo il silenzio.
    Aveva una strana tonalità. Infastidita, forse preoccupata. Kenji non riuscì a decifrarla.
    Sempre lo stesso confermò, con una punta di tristezza Quelle bestie rosse, i miei genitori schiacciati, il sangue
    Si fermò per un attimo, inspirando profondamente il gelo notturno del deserto ed il fumo passivo.
    Mi chiedo se smetterò mai di svegliarmi urlando disse, stancamente Tu, invece?
    Ho sognato te disse, cercando malamente di trattenere la frustrazione Con il coprifronte di Suna, dentro una bara
    Kenji distolse lo sguardo, capendo il perchè di quell'atteggiamento così teso.
    Era solo un sogno
    Se hai intenzione di rispondermi con delle stronzate, fammi il favore di tornare a letto rispose lei, con uno sguardo frustrato.
    Stettero in silenzio per parecchi minuti, ognuno immerso nei propri pensieri.
    Sai, penso che potremmo cavarcela disse la ragazza, con un tono tanto melenso quanto sospetto Magari potremmo darci al commercio di armi. Due delle armerie di Suna sono andate distrutte e una di queste era in una zona dove abitano molti shinobi e...
    Aimi, non è una questione di soldi sputò fra i denti il ninja, facendola sobbalzare Io ho visto morire i miei genitori, senza poter fare nulla. Ho visto morire gli altri miei genitori e tutti i miei amici, senza poter fare nulla. Non posso rimanere debole a vita, tu e Tomiko siete tutto quello che mi rimane
    Prima che se ne rendesse conto, venne afferrato per il colletto e costretto a voltarsi. E, forse per la prima volta, vide Aimi piangere. Lei odiava farlo davanti agli altri, persino davanti a lui. L'aveva vista rimanere in religioso silenzio mentre calavano nelle tombe i suoi genitori, mentre affrontava prove che una ragazza di appena vent'anni non avrebbe mai dovuto affrontare. Ma adesso lei era in lacrime.
    Tu e Tomiko siete tutto quello che rimane A ME ringhiò fra le lacrime Come posso dormire sapendo che tu andrai in missione rischiando la vita PER ME
    Kenji rimase in silenzio, sospirando profondamente. Non sapeva come rispondergli, non sapeva come consolarla. La afferrò per le spalle, stringendola a se.
    Per questo diventerò più forte. Perchè so cosa si prova a rimanere soli, di nuovo. Non permetterò che subiate lo stesso dolore

    Il giorno dopo, Kenji era già nel campo numero sei cinque minuti prima dell'appuntamento. Sospirò al pensiero di aver lasciato la sua donna di pessimo umore e sperò vivamente che la presenza allegra di Tomiko la sollevasse un pò dal suo tormento. Si guardò attorno, analizzando il campo in ogni suo centimetro alla ricerca del ninja di Kumo che avrebbe dovuto esaminarlo. Il suo maestro dell'Accademia gli aveva cosigliato di farsi trovare nella piccola oasi alberata al centro di esso. Era circondato da acacie di tenerè, uno dei pochi tipi di alberi che crescevano nel deserto, alte molto più del normale. SI chiese cosa mai potesse aver causato quella innaturale crescita, ma decise che la biologia non era esattamente il suo campo e rimosse immediatamente il quesito dalla testa. Eppure si fermò un attimo a guardare quei grandi rami nodosi e le foglie sparute che facevano penetrare il sole. In cuor suo, sperò che l'esame durasse veramente poco, perchè un esame sotto il sole di mezzogiorno sarebbe stato deleterio persino per una persona abituata al calore del deserto come lui. Si sedette al bordo del laghetto circolare, allungando una mano verso l'acqua e bevendo un sorso per dissetarsi.

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    Aspetta, cosa?!? Furono le mie parole nel momento stesso in cui lessi e rilessi la missiva. Con questo caldo..
    Impiegai ben sette lunghi giorni di viaggio per raggiungere la capitale del vento e ad attendermi non ci fu altro che un afa incredibile, con temperature forse superiori alla norma. Alloggiai in una modesta locanda ai confini del villaggio ed all'orario prestabilito mi presentai al campo d'addestramento pronto a conoscere l'aspirante genin. Che caldo. Pensai, sventolando la missiva a mo di ventaglio. Una volta di fronte al campo prestabilito, intravidi una sagoma all'interno del recinto e con una certa gioia, a passo spedito mi avvicinai a quello che presumetti essere lo studente. Immagino tu sia Yoshida Kenji. Affermai alquanto convinto. Il mio nome è Okami Yotsuki e per oggi sarò il tuo sensei. Immagino tu sappia per cosa sei qui. O almeno spero. Dissi, continuando a sventolare il foglietto di carta cercando di alleviare quella scomoda sensazione. Se hai domande, chiedi pure. Mentre se intendi iniziare.. il tuo scopo è riuscire a convogliare una quantità di chakra omogenea sulle piante dei piedi, in modo da riuscire a camminare su.. uhm, quell'albero lì. Conclusi in fine, indicando un tronco piuttosto alto la cui "pancia" era coperta dai raggi del sole. Se non altro non dovrebbe cucinarsi. Pensai, osservando la reazione del giovane.

    Innanzitutto benvenuto! Un ottimo post davvero, non mi aspettavo sinceramente una cosa del genere da un player nuovo xD
    Comunque visto che non voglio farti perdere troppo tempo, nel caso tu voglia subito tentare subito la "scalata": ferma il post nel momento in cui poggi il piede sul tronco dell'albero, il resto lo deciderò ahimè io.
    Comunque continua così ^^


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    Kenji bevve avidamente dal laghetto, ancora sovrappensiero. Sapeva che, dal momento in cui avrebbe indossato il coprifronte, la sua vita sarebbe stata perennemente a rischio. Ma in cuor suo sapeva di non avere altra strada, se non quella di diventare più forte, di diventare uno shinobi degno di tal nome. Lo doveva a tutte le persone morte a causa della sua inettitudine, lo doveva a sua sorella e ad Aimi. Voleva essere certo che nessun mostro rosso potesse far loro del male davanti a lui, senza che lui potesse far nulla. Quel che gli serviva era forza, a qualsiasi costo. Mentre si perdeva in questi pensieri malinconici, uno strano rumore attirò la sua attenzione. Sembrava, a suo dire, il rumore di un ventaglio.
    Immediatamente si mise in piedi, vedendo finalmente una figura umana avvicinarsi a passo rapido verso di lui, sventolandosi un foglietto di carta a mò di ventaglio per diminuire la calura che doveva sentire.
    Era un ragazzo abbastanza giovane, probabilmente erano coetanei o giù di lì, dai capelli neri come piume di corvo. Il volto era quasi totalmente coperto da una mascherina che arrivava fin sopra il naso e da un paio di occhialoni, mentre la fronte era coperta dal coprifronte metallico raffigurante la Nuvola, simbolo dell'omonimo villaggio. Il suo abbigliamento era piuttosto semplice e quasi militaresco, come facevano notare i tirapugni metallici sulle mani ed il gilet ufficiale dei ninja di Kumo. La sua espressione gli sembrò alquanto soddisfatta, nonostante le goccioline di sudore fossero visibili anche al più attento degli interlocutori. Per un istante provò parecchia pietà per quello shinobi, costretto da trattati politici ad esaminare un apprendista nel bel mezzo del deserto ed in piena estate, specie considerando il clima ben più fresco delle Paese del Fulmine.
    Il mio nome è Okami Yotsuki e per oggi sarò il tuo sensei. Immagino tu sappia per cosa sei qui disse lo Special Jonin, presentandosi, senza smettere di sventolarsi con quello che sembrava un foglietto di carta.
    Certamente, Okami-san disse, con un leggero inchino.
    [color=red]Se hai domande, chiedi pure. Mentre se intendi iniziare.. il tuo scopo è riuscire a convogliare una quantità di chakra omogenea sulle piante dei piedi, in modo da riuscire a camminare su.. uhm disse, fermandosi un attimo a guardare la scarsa vegetazione intorno a se quell'albero lì.
    Lo shinobi di Kumo puntò il dito verso l'albero di teneré che Kenji aveva notato essere più largo ed alto del normale e Kenji annuì. Rimase un attimo a riflettere sulle istruzioni dategli dall'esaminatore. Era qualcosa di cui aveva spesso sentito parlare ma, per la prima volta, si sarebbe ritrovato a doverlo fare anche lui nonostante in accademia non avessero mai neanche accennato ad un procedimento del genere.
    Non ho domande al momento, grazie comunque. Se non le dispiace, inizierei immediatamente
    Si avviò verso l'albero iniziando a riflettere su come fare. Aveva parlato di una "quantità omogenea di chakra" da distribuire sotto i piedi per riuscire a camminare sull'albero, il che era qualcosa che lo faceva sembrare abbastanza semplice, almeno sulla carta. La fregatura doveva esserci, non vedeva altra soluzione. Si concentrò nel concentrare il chakra nei piedi, nonostante difficilmente avesse fatto qualcosa del genere in accademia. Avendo parlato di una quantità omogenea, tentò di risistemare il proprio chakra affinchè tutta la pianta del suo piede fosse ricoperta da uno strato di chakra dello stesso spessore ed intensità. Arricciò il naso, rendendosi conto che la cosa sembrava essere più complesso di quanto avesse preventivato. Quando si sentì abbastanza soddisfatto del risultato, sospirò profondamente per darsi coraggio.
    Vado disse semplicemente al ninja di Kumo.
    Avvisato l'esaminatore, mise il piede sull'albero e si diede la spinta per fare il secondo...
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    Non ho domande al momento, grazie comunque. Se non le dispiace, inizierei immediatamente Determinato al punto giusto, molto bene. Come desideri. Risposi semplicemente con tono neutro, a cui poi aggiunsi: Comunque non c'è bisogno di tutte queste formalità, puoi semplicemente darmi del tu se preferisci. In quel breve monologo l'allievo si era preparato. Del resto è più semplice a dirsi che a farsi. Era naturale impiegarci del tempo le prime volte. Nessuno nasce preparato. Mi portai in un posto all'ombra alleviando almeno per il momento una sensazione di caldo opprimente e focalizzando la mia attenzione sul tentativo di Kenji. Vado Mi segnalò il giovane di Suna. Stiamo a vedere. Kenji poggiò il primo piede sulla corteccia e con i muscoli si diede una spinta verso l'alto, riuscendo addirittura a poggiare il secondo piede interrompendo così il suo contatto con il terreno, il tutto sfortunatamente solo per qualche istante, difatti lo strato di chakra venne meno in breve tempo, facendo semplicemente scorrere i piedi del giovane lungo il manto legnoso. E' un buon inizio. Non male davvero, sfortunatamente non hai utilizzato la quantità di chakra necessaria, prova a creare uno strato leggermente più spesso, ma al contempo più denso. Ha del potenziale.

    Non ho molto altro da aggiungere se non complimenti ^^
    Riprova e fermati nuovamente a quando poggi il piede


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    Il piede rimase incollato all'albero e Kenji tentò di appoggiare l'altro, un pò più sicuro di se stesso, riuscendo persino a fare il fatidico primo passo. Purtroppo per lui, la sua sicurezza durò meno di un istante e, con essa, la presa del suo piede destro sull'albero. Si morse il labbro per trattenere una imprecazione rivolta alla evidente poca simpatia che le divinità dovevano avere nei suoi confronti, mentre il suo sedere urtava poco delicatamente la sabbia per terra. Nella sua testa si erano già affollati i più foschi pensieri di fallimento e degradazione, immediatamente scacciati via dalle parole del ninja di Kumo.
    Non male davvero, sfortunatamente non hai utilizzato la quantità di chakra necessaria, prova a creare uno strato leggermente più spesso, ma al contempo più denso disse il moro, dandogli rapidamente un'altra dritta per continuare il suo esercizio.
    D'accordo, ci riprovo subito, Okami-sens... si morse la lingua, ricordando che il ninja di Kumo gli aveva espressamente chiesto di evitare le formalità e, a suo dire, sarebbe stato ancor più irrispettoso ignorare la sua esplicita richiesta Okami. Grazie del consiglio
    Si rimise in piedi con un colpo di reni, tornando a concentrarsi sul suo obiettivo. Quello che aveva detto il ninja di Kumo gli sembrò un indizio molto utile. O almeno la seconda parte. Se da un lato anche lui aveva facilmente capito che il suo problema era la quantità di chakra immessa nello strato, non avrebbe mai pensato a concentrarsi su qualcosa di "strano" come la densità di esso. Si sentì anche un pò stupido, dopo essere riuscito a manipolare la natura del chakra, non riuscire a considerare un fattore tanto cruciale.
    Si concentrò quasi con fare meditabondo, spingendo il proprio chakra attraverso le gambe affinchè affluisse in quantità maggiore ai piedi- Certo, il chakra non era mica acqua e non aveva una "unità di misura" specifica da considerare come minimo o massimo, quindi finchè non avrebbe indovinato la prima volta, non poteva fare altro che andare a tentativi e sperare che il suo senso della misura facesse il resto. Considerò rapidamente l'altezza dell'albero, circa dieci o dodici passi se percorso a grandi falcate, e paragonò il chakra che aveva utilizzato per farne uno soltanto quasi decente. Era più che ovvio che non doveva utilizzarlo tutto assieme, altrimenti sarebbe stato più facile abbatterlo con un Toppa, ma che dovesse creare una patina di chakra leggermente più spessa e più densa, senza mai far diminuire o aumentare il chakra utilizzato. Improvvisamente, anche sulla carta, la cosa sembrò parecchio più complessa.
    Per loro, per tutti loro pensò con un pesante sospiro.
    Si passò il braccio sulla fronte per asciugare il sudore, al cui neanche gli abitanti di Suna erano poi così resistenti, ed iniziò a creare la patina. Inizialmente la fece come la prima, sottile ed omogenea, per poi andarla ad inspessire a poco a poco, fino a raggiungere una soddisfacente dimensione. Dopodichè, pompò altro chakra affinchè si accumulasse con quello, senza renderlo più spesso, rendendolo più denso e vischioso.
    Ci riprovo disse semplicemente, mettendo nuovamente il piede sull'albero.
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    Il ragazzo cadde in maniera non proprio regale, ma dopo le mie parole sembrò quasi trovare un rinnovato spirito. Okami. Grazie del consiglio Disse prima di rialzarsi in maniera questa volta ben più scenica. Molto bene, apprezzo la determinazione. Osservai attentamente la fase di concentrazione dell'aspirante ninja, ma sfortunatamente il non poter vedere il chakra e quel caldo torrido non mi aiutavano certo a mantenere la mente lucida. Sono abituato a vivere con meno di venti gradi.. qui ce ne saranno forse più di quaranta.. Non era proprio semplice mantenere l'equipaggiamento, ma il clima della passata guerra non era certo svanito così nel nulla, quindi ero in genere costretto ad indossare un equipaggiamento che mi rendesse al quanto distinguibile anche ad un occhio non allenato. Ci riprovo A quelle parole annuii, mettendo via la ormai ex missiva ed incrociando le braccia. Vediamo se ha le carte in regola. Un passo dopo l'altro quasi mi illusi che ce l'avrebbe fatta, ma dopo cinque passi da lepre, seguirono altri cinque da elefante; difatti come il ragazzo raggiunse la metà del tronco iniziò a rallentare vistosamente. Oh questa volta ha esagerato. Mi annotai mentalmente, difatti lo strato di chakra era divenuto così eccessivamente denso ed aveva funto da "collante" fra i piedi del giovane e la corteccia. Senza molta eleganza il ragazzo scivolò lungo il tronco atterrando sano e salvo. E' comunque molto positivo. Bene, molto bene. Affermai più a me stesso che a lui, una volta che lo Yoshida toccò terra. Questa volta hai leggermente esagerato con la densità, ma tutto il resto era corretto. Sono alquanto certo che al prossimo tentativo tu possa farcela. Con quelle parole continuai ad osservare il mio allievo.

    Sulla qualità direi che non devo ripetermi oltre, immagino tu sappia cosa voglio dirti ormai xD
    Comunque ora sarai tu a decidere l'esito, solo cerca di non esagerare ( in ambo i casi )


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    Il piede resistette al suo peso, rimanendo incollato all'albero. Il primo passo fu fatto senza troppi problemi. Sforzò i muscoli delle gambe, spingendosi con l'ausilio del braccio al fare un'altro passo, staccando il piede destro per posizionarlo più avanti. Un'altra volta, il piede attaccò di nuovo e Kenji non perse tempo, spingendosi avanti per fare il terzo passo più convinto, seguito da un sicuro quarto e quinto passo. Era ormai convinto di aver capito il trucco quando, nel modo di fare il sesto passo, si accorse che cominciava a faticare a staccare il piede dalla corteccia. Arricciò il naso, come era solito fare quando qualcosa non andava per il verso giusto, e fece più forza. Riuscì a staccare il piede, mettendolo poi avanti all'altro e completando il fatidico passo. I suoi guai non terminarono affatto in quel modo poichè anche il settimo passo non partì affatto diversamente, con il suo piede destro che faticava a staccarsi dall'albero, come se una forza invisibile lo avesse incollato ad essa. Di nuovo il passo successivo gli diede parecchie grane prima di partire, tanto che le coscie cominciarono a ribellarsi alla sua spinta con un leggero dolore. Al nono passo, la situazione cominciò a farsi insostenibile, aiutata dalla forza di gravità crescente e pressante che lo spingeva nuovamente con il suo deretano sulla sabbia. Il decimo passo fu quello del tracollo. Il chakra cedette all'improvviso e Kenji rischiò di rompersi l'osso del collo senza neanche aver iniziato la sua carriera da ninja. Più con la forza della disperazione che con vera e propria abilità, il ninja riuscì a non perdere del tutto l'aderenza all'albero e a strisciare i piedi su tutta la corteccia, scivolando in maniera sicura e non mortale fino alla sabbia, dove atterrò con un ultimo saltello.
    Bene, molto bene
    Il complimento di Okami lo rassicurò sulla qualità dei suoi progressi. Lo sguardo di Kenji si concentrò sul ninja di Kumo, avendo ormai capito che gli sarebbe arrivato un altro, non certo disprezzato, consiglio su come affrontare la prova.
    Questa volta hai leggermente esagerato con la densità, ma tutto il resto era corretto. Sono alquanto certo che al prossimo tentativo tu possa farcela disse, ispirando non poca fiducia al ninja di Suna.
    Il castano si rimise in piedi, asciugandosi ancora una volta la fronte madida di sudore con il braccio destro. Quella volta il suo problema era stato quello diametralmente opposto, avendo addensato il chakra in maniera troppo viscosa, tanto da faticare a staccare il piede dalla corteccia. Mentre rifletteva sulla esatta quantità di chakra da utilizzare, si abbassò un pò per massaggiarsi la coscia leggermente dolorante. Ormai aveva capito quale era il "troppo" e quale il "troppo poco", doveva semplicemente capire quale punto nel mezzo fosse quello perfetto per completare quell'esercizio e passare all'esame per la promozione a Genin. Cominciò a far confluire il chakra nelle gambe, condensandolo nuovamente sulla pianta del piede, stavolta in maniera leggermente meno collante. Fece un paio di prove sull'addensamento e la viscosità del chakra, rigorosamente senza neanche poggiare il piede sopra l'albero, fin quando non considerò che la quantità utilizzata fosse quella che reputava ottimale. Mise quindi il piede sopra l'albero e, per la terza volta, espirò profondamente.
    Metto alla prova la tua teoria, allora disse, determinato.
    SI issò sul piede, attaccando l'altro per mettersi in equilibrio. Fatto il primo passo, provò a staccare il piede che per primo aveva toccato la corteccia, notando che il chakra non dava alcuna grana in quel movimento. Gli occhi di Kenji si illuminarono di soddisfazione, mentre allungava la gamba per fare il primo largo passo. Si spinse di nuovo, facendo il secondo, poi il terzo. Dopo di quello, sentendosi più sicuro, allungò il passo in una falcata leggermente più ampia e più rapida, seguita da un'altra ed un'altra ancora. Tenne in mente il conto di quanti passi stava facendo, mentre superava il suo precedente traguardo di dieci per arrivare al fatidico undici. A quello seguì un dodicesimo, un tredicesimo ed infine, la cima dell'albero. Riuscì a voltarsi ed a sedersi su di esso, guardando verso il basso con una certa evidente ritrovata allegria. Aveva dimostrato al suo esaminatore ed a se stesso che poteva farcela, che poteva imparare rapidamente.
    Pare che avessi ragione, dopotutto disse, sorridendo Anche se temo di non averti ringraziato del consiglio. Grazie
    Tredici passi senza intoppi e aveva davvero raggiunto il suo traguardo. Con una ennesima punta di soddisfazione, si rese conto di avere anche azzeccato l'altezza dell'albero in maniera poco approssimativa, avendo calcolato lui stesso dodici, che poco si discostava dall'effettivo risultato.
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    Metto alla prova la tua teoria, allora Restai in silenzio ad ammirare i progressi del mio allievo, cercando al contempo di evitare le zone di sole, spostandomi nelle zone limitrofe alla base dell'albero. Pare che avessi ragione, dopotutto Disse soddisfatto una volta sedutosi sulla cima. Anche se temo di non averti ringraziato del consiglio. Grazie Continuò mantenendo sempre un tono di cortesia. Sono qui per questo, non c'è bisogno che mi ringrazi. Lo fissai con un sorriso accennato nascosto dietro al coprinaso, gli occhialoni mi proteggevano dalla forte luce solare e con una certa curiosità mi domandai come avrebbe affrontato la prossima fase. Comunque la parte difficile comincia ora, innanzitutto scendi evitando di sfracellarti al suolo. Attesi qualche istante per dare allo Yoshida il tempo necessario a non rimetterci le penne e con tono incuriosito gli esposi la seconda parte dell'addestramento. Ora il tuo scopo non sarà più camminare su una superficie solida. Durante quella frase rivolsi lo sguardo verso il lago, alludendo vistosamente a quale fosse la prossima mossa. Sfortunatamente per te il manto acquatico è sprovvisto di coperture, quindi dovrai essere veloce se non vuoi bruciarti. Magari gli donerà un brio maggiore, stiamo a vedere. Al termine di quella frase mi accasciai nello spazio provvisto di ombra più vicino al laghetto. Cerca di raggiungere il centro del laghetto.

    Come sempre bel post :D, ora il tuo scopo sarà ovviamente camminare sull'acqua. Come nella prima parte dell'addestramento, fermati a quando poggi il piede ^^


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    Sono qui per questo, non c'è bisogno che mi ringrazi. rispose gentilmente il ninja di Kumo Comunque la parte difficile comincia ora, innanzitutto scendi evitando di sfracellarti al suolo
    Dalla cima dell'albero, Kenji sperò che Okami non vedesse la sua espressione, che era passata da un sorriso soddisfatto ad una smorfia di dolore misto a dolore. Se quella era la parte "facile" della prova, non osava neanche immaginare cosa lo aspettasse più avanti. Decisamente non voleva saperlo. Senza molta convinzione, ripetè il processo concentrando il chakra nei piedi, formando una nuova patina di denso chakra viscoso, e iniziò lentamente la sua discesa verso la sabbia sotto di lui. Oggettivamente, scendere gli diede un senso di nervosismo che a salire non aveva avuto, dato dalla costante visione del pavimento sotto la sua faccia dove avrebbe potuto liberamente sfracellarsi al primo errore.
    Nonostante le sue preoccupazioni, tutto andò alla perfezione e Kenji riuscì a scendere l'albero senza troppi intoppi, atterrando con un saltello sul pavimento sabbioso.
    Ora il tuo scopo non sarà più camminare su una superficie solida
    Con un eloquente movimento della fronte, si voltò verso la sua destra, facendosi imitare dal suo allievo. Ad attendere il suo sguardo trovò il piccolo laghetto dell'oasi, piccolo e insignificante, quanto in quel momento a lui sembrò un nemico ostico ed insonmmortabile. Deglutì a vuoto, sperando che lo Yotsuki non notasse il suo nervosismo e lo scambiasse per un gesto dettato dalla calura opprimente.
    Sfortunatamente per te il manto acquatico è sprovvisto di coperture, quindi dovrai essere veloce se non vuoi bruciarti disse, sfottendolo un poco Cerca di raggiungere il centro del laghetto.
    Kenji storse il naso, rendendosi conto che tutti i torti non li aveva. Sotto il sole cocente sarebbe stato un vero strazio tentare quell'esercizio. Eppure non volle dare a vedere il suo malcontento e tentò di buttarla sul ridere.
    Bhe, allora vuol dire che mi farò un paio di tuffi, mica sbaglierò l'esercizio, eh! disse, ridacchiando.
    Si avvicinò al laghetto con passo lento. Non voleva avere fretta, nonostante il sole cocente ed il sudore che ormai aveva letteralmente inzuppato tutti gli abiti, tanto da far sembrare che in acqua si ci fosse già tuffato. Si prese il tempo per cercare di capire come fare. Ovviamente sapeva benissimo che i ninja ci riuscivano alla perfezione, ma la viscosità del chakra non gli sembrava essere una prerogativa in quell'esercizio, non dovendo "attaccarsi" a niente. L'acqua, nonostante sembrasse immobile era formata da miliardi di particelle staccate in una struttura non uniforme e facilmente suscettibile ai cambiamenti, quindi il pensiero di ricopiarne la forma con il chakra per "adattarvisi" era fuori discussione, dato che il solo piede sull'acqua avrebbe smosso il laghetto facendo fallire miseramente il suo tentativo.
    Una struttura non omogenea e adattabile, in grado di aderire alla superficie dell'acqua anche se essa cambia forma riflettè il ragazzo.
    A suo parere non sembrava una idea tanto assurda, dato che il chakra aveva qualcosa di "simile" ai liquidi in quanto a struttura e a circolazione.
    Mal che vada, mi farò un bagno esaminò, con una punta di rassegnazione.
    Spostò nuovamente una quantità di chakra nei piedi, leggermente maggiore di quella utilizzata per l'albero, ricreando la stessa struttura che aveva utilizzato per scalare l'albero, ma senza aumentarne la viscosità. Cercò invece, attraverso la rappresentazione nella sua mente, di farle prendere una struttura più densa ed espansa, come una schiuma morbida. Ci mise circa un minuto prima di decidere che la quantità e la struttura del chakra fossero esattamente come servivano a lui, poi lanciò un ultimo sguardo verso il lago. Emise un sospiro profondo e, con il chakra concentrato sulle piante del piede, allungò il primo passo verso la sponda.

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    Bhe, allora vuol dire che mi farò un paio di tuffi, mica sbaglierò l'esercizio, eh! L'allievo tentò così di sdrammatizzare, non che ce ne fosse poi bisogno, ma apprezzai la cosa. Vediamo come se la cava con l'acqua. Osservai con curiosità il lento avvicinamento al laghetto, del resto nemmeno io sapevo esattamente come sarebbe andata a finire, era promettente e magari poteva già avere successo al primo tentativo.
    Ma come il giovane appoggiò il primo piede sulla superficie azzurrina, notai una certa indecisione. Hmm. Incredibilmente riuscì a compiere ben tre passi prima di sprofondare. Beh è un inizio. L'unica cosa che ti è mancata è la decisione, su, forza. Tentai con quelle parole di incitare l'allievo.

    Nuovamente sorvolerò sul post perché sai già xD Comunque sarai tu a decidere l'esito ^^
    (perdona il post corto, ma sto a corto di tempo oggi xD )


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    Il primo passo rimase sospeso a pelo d'acqua, come se essa fosse improvvisamente diventata solida. Facendosi un pò di coraggio, Kenji si spinse con l'altro piede, poggiandolo davanti al primo e riuscendo miracolosamente a rimanere in piedi. Nonostante il fatto che stesse riuscendo a primo colpo nell'esercizio, cosa che avrebbe dovuto dargli una carica adrenalinica non indifferente, si sentiva parecchio a disagio. Sapeva che un colpo di fortuna del genere non capitava di certo a persone come lui e rimase ben guardingo sui suoi passi. Prese un profondo respiro e fece il secondo passo, riuscendo anche in quello, anche se in maniera un pò traballante ed instabile. Sentiva la tensione crescere ed i muscoli farsi più rigidi, tanto che decise di mordersi l'interno della guancia per riprendere un pò di contegno. Il terzo passo riuscì a farlo, ma metà del piede finì sott'acqua, mandandolo in allarme. Tentò di recuperare la calma con il quarto passo, ma non ci fu verso. Non appena mise il piede sull'acqua, il chakra si appoggiò su di essa ed esplose un istante dopo, facendolo crollare in avanti come una pera troppo matura. Per sua fortuna, riuscì a prendere una bella boccata d'aria e a chiudere gli occhi prima di dare una facciata sul lago, che per un istante sembrò essere diventato di granito. Con i capelli che andavano in ogni direzione sotto la superficie acquatica, Kenji iniziò a ripetere a memoria tutte le imprecazioni che ricordava, in particolar modo alcune talmente volgari da essere assolutamente irripetibili. Spinse l'acqua sulle braccia, uscendo fuori dall'acqua ed inspirando profondamente l'aria calda del deserto.
    Beh è un inizio. L'unica cosa che ti è mancata è la decisione, su, forza
    Le parole dello Special Jonin lo tirarono su di morale. In fondo non era stato un problema di tecnica, ma di determinazione. E, pensò il ragazzo mentre ritornava a riva a nuoto, lui di determinazione ne aveva abbastanza da venderla a tutta Suna. Con un sonoro "oh-issa" si rialzò sulla riva, rimettendosi immediatamente in piedi, decidendo poi di fare un'ultima battuta. Perchè quello sarebbe stato il suo ultimo tentativo, quello dove sarebbe riuscito.
    Sentivo soltanto molto caldo, adesso ci provo sul serio disse, mentre si riposizionava nello stesso punto dove aveva iniziato il precedente tentativo.
    Ricominciò il processo da capo, concentrando il chakra nei piedi e dandogli una consistenza spumosa e malleabile, assicurandosi di pomparne costantemente ed in maniera controllata, in modo da evitare altre esplosioni di chakra che lo avrebbero affondato. Fissò per un solo istante l'acqua, ormai tornata piatta, e fece il primo passo. Perfetto. Con molta più convinzione della prima volta, ma in maniera altrettanto paziente e calcolata, fece il secondo passo. A quello, seguì il terzo ed un quarto. Sospirò, rendendosi conto di aver già fatto meglio del primo tentativo. Al quinto passo, il piede affondò fino alla caviglia, ma non lo fece cadere. Stringendo i denti per la tensione, non si fece impressionare, nè permise a questa situazione di abbatterlo e spinse su quel piede per posare l'altro avanti, che invece aderì in maniera corretta alla superficie dell'acqua. Contò fino a tre, prima di staccare il piede mezzo affondato dall'acqua, ma alla fine riuscì a fare anche il sesto ed il settimo passo senza intralci. A questo punto strinse i pugni, pieno di determinazione, complice il precedente bagno che stava alleviando non poco la sua sensazione di calore opprimente, nonostante l'acqua fosse quasi tutta evaporata dal suo corpo a causa della intensa luce solare. Ottavo, nono e decimo passo li fece tutti di fila, senza fermarsi. Al decimo passo, si voltò leggermente con la testa verso l'esaminatore, sprizzando soddisfazione senza confini dagli occhi smeraldini.
    Qui va bene?

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    Sentivo soltanto molto caldo, adesso ci provo sul serio La frase di Kenji sembrava colma di determinazione ed ero alquanto certo che di lì a poco sarebbe riuscito a padroneggiare il controllo del chakra. Uff.. Il caldo mi stava veramente uccidendo, ma dovevo portare a termine il mio compito; senza dubitare del mio allievo rimasi in posizione, osservando come quella rinnovata determinazione andava a concretizzarsi in un effettiva riuscita dell'addestramento. Passo dopo passo l'allievo proseguì lungo il manto azzurro, raggiungendo dopo circa dieci passi l'agognato risultato. Una volta raggiunta la meta, ripose nuovamente l'attenzione su di me. Qui va bene? Chiese non nascondendo una certa gioia. Beh, direi che per oggi abbiamo finito, complimenti. Urlai dopo essermi rialzato. Il prossimo passo è l'esame genin, forse ci rivedremo lì. In qualsiasi caso, buona fortuna e cerca di ritornare a riva camminando, non nuotando! Del resto lo scopo era raggiungere il centro del laghetto, non mi sarebbe dispiaciuto vederlo tornare sulle sue gambe; ma il caldo torrido e la mia provenienza non aiutavano di certo, così senza dire altro lo salutai con un gesto della mano destra e mi avviai a passo rapido verso l'uscita più vicina.

    Come preannunciato, qui abbiamo finito :D Vai a richiedere la capacità del Controllo del Chakra e l'aggiunta di altri due Jutsu D. (Oltre che all'esame genin chiaramente :D) Buon game ^^


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