Touma Kamijou VS Supaku Handoru

Il vento tra i capelli era una sensazione che amava. Librarsi in aria come un uccello, libero ad ogni pensiero con intorno a sé soltanto le nuvole era impossibile da descrivere ad una persona che non l'avesse provato.
Supaku roteò in aria un paio di volte, una risata fuoriuscì dalle sue labbra mentre le maniche ampie del kimono si arrotolavano intorno ai gomiti per poi scendere di nuovo ai polsi. I capelli gli scesero sul viso e lui li ritirò sopra la fronte con un rapido movimento della mano. Agitò le mani ai lati, mimando il movimento del battito d'ali tipico degli uccelli e lasciandosi sfuggire un verso gracchiante da vero corvo. Rise di nuovo.
Okok, basta cazzeggiare, dove dovevo andaer? AH giusto, ad Est...là!
Indicando nell'aria a nessuno se non sé stesso, lo shinobi del Vento individuò una verde pianura in cui un singolo puntino scuro sembrava in attesa del suo arrivo.
La Mano gli aveva dato questo compito per saggiare una organizzazione di shinobi emergente in seno al Mercato. Non era interessato propriamente a quello che loro potessero offrirgli ma solo a valutarne l'effettivo potenziale. Dicevano che lo shinobi contro cui lui si sarebbe misurato avesse del potenziale per crescere di pericolosità in quelle terre, era proprio curioso di vedere di che si trattasse.
Non sono interessati a i doni della sezione ricerca e sviluppo del mercato ma solo ad una collaborazione eh? Interssante. Senza esitare portò le braccia lungo i lati e cominciò la discesa in picchiata sentendo il vento fischiare nelle orecchie mentre scendeva rapidamente di quota fino ad arrivare a circa dieci metri dal suolo ed eseguire una carpiola nell'aria, atterrando al suolo con un tonfo deciso su entrambe le gambe in una flessione degna del migliore dei ginnasti.
Ehilà! Shinobi! Urlò al ninja che stava a circa dieci metri da lui agitando il rotolo che Hagoromo gli aveva dato. Con un rapido movimento di mano lo fece sparire prima di cominciare a parlare.
Avete davvero scelto un bel posto dove fare questo scontro eh? Isolato da tutto e da tutti, nella speranza che non ci facciamo troppo a pezzi così da dare opportunità a qualche sciacallo, vero? Rise allargando le braccia ai lati, i palmi aperti come un prestigiatore pronto al suo numero.
Mi chiamo Supaku Handoru, ma tu puoi chiamarmi Seiryu, sei pronto a farmi vedere cosa sei in grado di fare? disse sfoggiando un ampio sorriso e rivelando denti bianchi come perle sotto un occhio dorato privo di qualsivoglia emozione.
Ti avviso che non ci andrò leggero con te, oggi mi sento...Pieno di energie!
Rise di nuovo scuotendo la testa e passandosi la mano destra tra i capelli. Una presentazione alla buona ma lui odiava eccessivi convenevoli, era pronto a menare le mani come gli era stato detto ed era anche pronto ad usare qualche Jutsu nuovo in cui si era allenato nell'ultimo periodo.
Quella splendida giornata sembrava rivelarsi molto interessante.

Il sorriso sulle sue labbra si allargò ancora di più mentre le folgori nere che aveva appena lanciato esplodevano in una nuvola di scariche elettriche si propagò nell'aria davanti a lui in una esplosione circolare che quasi lo raggiunse.
Dieci metri precisi, ci ho visto giusto. pensò con soddisfazione all'idea di essere riuscito indenne dalla sua stessa tecnica solo per qualche centimetro scarso.
Il suo avversario emerse dalla rovina della sua tecnica Doton, il corpo fumante di scariche elettriche.
Bella combinazione...devo dire che così mi farai divertire e costringere a migliorarmi! Scusa ma soffro un po a stare qua, preferisco il mare alla terra.
bella mossa anche la tua. Disse Supaku grattandosi via dalla pelle sul dorso della mano una delle numerose escrescenze nere che l'avversario gli aveva attaccato addosso. Dimmi, per caso ti diletti nella manipolazione del Suiton ad alti livelli? disse sfregando tra pollice e indice un piccolo sassolino poroso che era venuto via dalla sua pelle. Era incredibilmente duro, impossibile rimuoverlo completamente da sé stesso senza perdere parecchi minuti. Se lo sarebbe dovuto tenere insomma, non la migliore delle situazioni.
Tornò a fissare il suo avversario che nel frattempo aveva iniziato una rapida serie di Sigilli a lui ben nota, pronto a vomitare al suolo una enorme valanga d'acqua...nera. Sì, decisamente ho già visto questa cosa dell'acqua nera. Ti ho già incontrato in passato, Shinobi, ma non so chi tu sia...? O forse segui la stessa scuola di quello che ho conosciuto in passato? Potrebbe essere.
Ma a quanto pareva non c'era tempo per i convenevoli, aveva parlato anche troppo. Irritato dalla possibilità di vedersi schizzato da quei flutti instabili, si dette uno slancio all'indietro levitando letteralmente sopra il manto acquatico di un paio di metri per poi riatterrare una volta che tutto si era calmato a circa quindici metri dallo shinobi. Aveva visto la velocità dei suoi Jutsu Suiton, le soluzioni erano due: andargli così sotto da impedirgli di fare i Sigilli oppure tenere ancora di più le distanze per ritagliarsi un po' di margine di manovra, non essendo versato nell'arte dei Taijutsu fino a quel punto decise per la seconda.
Te l’avevo detto che se fosse stato per me saremmo stati in spiaggia… ora la spiaggia è da noi, anche se non ce sabbia!!
Supaku rise a quelle parole. A quanto pareva aveva trovato un avversario folle almeno quanto lui, seppur soltanto per il mare.
Peccato, avrei gradito un ombrellone...la sabbia da una piacevole sensazione sotto i piedi! ghignò mentre il ninja iniziava un'altra serie di Sigilli.
Stavolta Supaku era pronto ad accolgere il suo avversario, non sapendo cosa lo avrebbe aspettato allargò la mano destra accumulando una ingente quantità di Chakra Fuuton intorno al palmo della mano. Era pronto a tutto. La sua previsione fu giusta, poiché subito a cinque metri avanti al ninja eruttò dall'acqua come un missile un getto acquatico delle dimensioni di un grosso squalo e Supaku mosse rapido la mano avanti a sè per poteggersi scaricando un violento getto d'aria compressa che si scontrò contro la bestia, frantumando il grosso muso dello squalo in una moltitudine di schizzi d'acqua nera.

L'attacco del suo avversario non era però finito. L'acqua eruttò di nuovo un secondo squalo, più lento del primo, anche se di poco e Supaku fece schioccare la lingua sul palato per l'astuta mossa. Sorrise. La sua barriera d'aria non sarebbe durate abbastanza per parere il secondo colpo così attinse al Chakra di una sua tecnica unica. Lo squalo ebbe come uno strattone a mezz'aria rallentando visibilmente la sua corsa mentre nel frattempo il ninja della sabbia alleggeriva il suo corpo a sufficienza per non rendere più quella bestia d'acqua nera una minaccia. Scartò di lato mentre lo squalo ghermiva l'aria ad un metro alla sua destra e lui eseguiva subito un'altra serie di Sigilli. Altre scariche elettriche pervasero le sue dita mentre schiantava sul manto d'acqua nera con un *ciaf* sonoro la sua successiva offensiva Raiton.

Sei sveglio, e la tua conoscenza del Suiton è ben oltre quella di un semplice specializzato. ridacchiò il ninja dai capelli bianchi. Quali altre sorprese mi aspettano...Kurosame? Nel mentre che l'avversario sarebbe stato impegnato a schivare le scariche elettriche si propagavano sulla superficie nera come la pece, il ninja della sabbia aveva afferrato quattro Shuriken con la mano libera dalla borsa sulla schiena per poi scagliarli in rapida successione verso il petto del ragazzo avvolti dal Chakra del suo Elemento prediletto, il Fuuton.

Cosa diamine...È capace di infilarsi all'interno del proprio Jutsu? Dannazione è davvero uno squalo nero! Pensò Supaku osservando il suo avversario pochi secondi prima avvolto letteralmente da acqua nera nella forma di un grosso squalo, cadere sulla sperficie nera come la pece grazie al controllo del chakra ed iniziare una serie di Sigilli, pronto a scagliare verso di lui la risposta alla sua offensiva.
Purtroppo per lui Supaku ben conosceva quella tecnica ed il suo occhio in un bagliore dorato colse la serie di Sigilli, intuendo fin da subito il tipo di tecniche che stava per essergli scagliata contro.
L'esplosione acquatica eh? Una tecnica di alto livello Suiton, c'era da aspettarselo. Dalla composizione dei Sigilli con le mani è un esperto come me nell'arte dei ninjutsu. Questo scontro sarà molto sulla distanza ho il sospetto. Non che la cosa gli dispiacesse, ma voleva un poco sporcarsi le mani.
Nel frattempo però il mare era in sommossa e Supaku non ebbe il tempo di cogliere l'occasione di colpire il suo avversario in volo come avrebbe voluto. Un attimo dopo quello spariva sotto i flutti scuri dell lago fatto di inchiostro e una enorme valanga acquatica si sollevava verso di lui.
Ho deciso. disse Supaku allargando le braccia ai fianchi mentre il vento si accumulava intorno ai suoi pami e subito portava una delle stesse davanti a sé, in perfetta sincronia con il flusso d'acqua che si sarebbe gettato contro di lui.

La parete d'aria trasparente di vento compresso si solidificò davanti a lui come una cupola d'aria solida mentre i flutti acquatici si abbattevano contro di essa in una numerosa serie di schizzi neri che si sollevavano da ogni parte. Supaku sentì l'impeto del colpo farlo indietreggiare nel suo controllo del Chakra lungo la superficie acquatica mentre numerose onde si allontanavano dai suoi piedi.
Adesso... Urlò all'acqua che infuriava intorno a lui prima che l'onda si calmasse alle sue spalle e lui fosse di nuovo libero nei movimenti. Le mani si mossero rapide eseguendo una serie di Sigilli ed cominciando subito a promanare dal suo corpo una serie di onde concentriche di Chakra perfetto che gli permisero di rintracciare la posizione del suo avversario mimetizzato tra i flutti.

Supaku sorrise sfoderando un ghigno che mostrò i suoi canini appuntiti e piegò la pelle intorno ai suoi occhi in numerose linee decise. Sollevò le braccia.
Lo scontro sarà tra il mio Vento e la tua Acqua Nera, shinobi! Urlò sollevando le braccia verso il cielo ed evocando ben dieci lame composte di puro Chakra Fuuton.
Supaku osservò il Jutsu con un sorriso raggiante. La sua creazione, una delle sue tecniche migliori: i Rasoi d'Aria.
Con un gesto plateale abbassò entrambe le braccia verso il mare nero sotto di lui e le lame schizzarono una dopo l'altra, affondando come schegge nei flutti neri. Vediamo se l'acqua nera sarà tua amica o nemica...
Esse, guidate dall'utilizzatore avrebbero avuto un solo obiettivo: affondare nel petto del suo nemico.

I suoi rasoi d'aria schizzarono vuori dall'acqua come pesci volanti, in un balzo fluttuante avvolto da schizzi neri. Il suo avversario era apparso fuori da essa pochi secondi dopo e lui aveva solo fatto la figura dello solto a pensare che quello sarebbe rimasto ancora nell'acqua nera che ora imperversava sul campo di battaglia. La distanza tra loro era diventata di venti metri, a quanto pareva il ninja si era mosso nei flutti durante l'attacco della valanga acquatica.
Supaku vide le mani del ninja comporre una serie di Sigilli per effettuare un Jutsu Katon a lui noto in passato.
I miei rasoi non reggeranno il confronto. pensò mentre le fiamme eruttavano dalle labbra dello shinobi traditore, cercando di divorare la distanza tra lui e l'avversario. Le sue lame d'aria come previsto offrirono ben poca resistenza a quell'attacco ma lui aveva dalla sua una enorme esperienza nell'arte dei Ninjutsu. Era, per così dire, pronto a tutto.
Mosse rapido le mani iniziando una serie di Sigilli per evocare davanti a sé il muro d'acqua ma nulla successe. Sembrava che l'acqua nera sotto i suoi piedi non volesse reagire alla sua richiesta di aiuto. Irritato impastò Chakra rilasciando di nuovo la bolla temporale intorno a lui e rallentando le fiamme della tecnica avversaria, indietreggiando un altro paio di metri, portando i metri tra lui e l'avversario a dodici mentre riesceguiva la serie di Sigilli per il muro d'acqua per poi sputare dalle labbra un getto d'acqua che si frappose davanti a lui come una barriera solida su cui le fiamme si infransero.

Il maledetto quindi non mi permette di manipolare la sua stessa acqua, eh? Se non avessi avuto il rallentamento temporale sarei finito arrosto. Pensò mentre una luce gialla appariva sopra la sua testa. Un altro sole è spuntato all'orizzonte? No! Dannazione e quello quando l'ha fatto?? Sollevò la testa per vedere una sfera di fiamme compatte scendere verso la sua testa. L'esperienza però ancora una volta gli portò consiglio: aveva già subito più di una volta quel Jutsu in passato. Ricordava ancora la prima volta che lo aveva subito: il suo esame Sp.Jounin. Dannazione è passata una infinità di tempo da allora. Quando sono vecchio...
Pensò rilasciando il flusso del muro d'acqua mentre vapore acqueo si sollevava davanti a lui. In quel perciso momento, abbassando lo sguardo dalla palla di fiamme che stava cadendo sopra la sua testa, sollevò di nuovo la mano nell'aria per rievocare intorno a sé dieci lame di vento, pronto a scagliarle non appena si fossero formate verso il suo avversario. Subito dopo però le fiamme si abbatterono su di lui ed il ninja grugnì di dolore, le lame ancora sollevate nell'aria intorno a lui. Sapeva fin troppo bene che quella era una illusione ma il dolore era pur sempre dolore ed avvertibile. Cadde su un ginocchio, mantenendo il controllo del chakra sulla superficie nera come la pece cercando di riprendersi e di ignorare le fiamme illusorie che erano sui suoi vestiti e sul campo di battaglia.
Si specchiò nel manto nero acquatico ed esso ribollì in risposta. Urlò gettandosi di lato mentre due getti compressi dritti ed appuntiti come lance fuoriuscivano dall'acqua per causargli due squarci sul corpo debilitato.
Grugnì tirandosi in piedi, le vere ferite presero il posto di quelle illusorie ed ai suoi socchi le bruciature e le fiamme scomparvero per lasciare il posto a due taglia aperti su braccio e fianco destro. Di nuovo notò intorno alla ferite come l'acqua si fosse cristallizzata e di nuovo notò come la presenza del malus debilitante di quella perfida acqua nera fosse tornato più forte di prima.
Non posso usare la sua stessa acqua contro di lui, non posso stare in acqua sennò quel maledetto mi avvelena...Basta, mi sono stancato! Pensò, con rabbia, sollevando la mano e scagliando le lame d'aria verso il suo nemico. Quelle schizzarono in direzioni differenti, scendendo sul suo nemico da molteplici posizioni. Quattro infatti attaccarono da ciascun punto cardinale, altre quattro da nord-est, sud-est, nord-ovest e sud-ovest. Le ultime due, una sarebbe dovuta cadere dall'alto mentre la seconda avrebbe viaggiato sott'acqua sperando di infilzare l'avversario dopo essere spuntata proprio sotto i suoi piedi. Il tutto guidato nella sua mente grazie alla Risonanza del Chakra che gli permetteva di sapere in ogni momento dove si trovasse l'avversario.
Nel tempo che quelle viaggiavano, annullò la tecnica dell'allggerimento ed attinse ad una grande quantità di Chakra Doton, alleggerendo il proprio peso e saltando in avanti. Il suo corpo eseguì un balzo di circa tre metri prima di venire strattonato dalla sua stessa tecnica contro la gravità. Subito dopo iniziò una serie di Sigilli che avvolse il campo intorno a lui di una nebbia solida e bianca.

Volò in una linea retta ad angolo di circa quarantacinque gradi rispetto alla superficie acquatica in direzione del suo avversario. Si portò a circa quindici metri da quello, silenziosamente nell'aria mentre impastava i Sigilli per poi vomitare dalle sue labbra un'ulteriore offensiva Doton nella forma di un imponente attacco di roccia dalle sembianze di un grosso drago.

Il rumore d'acqua ed una esplosione soffocata si mosse nella nebbia intorno a lui. Supaku fece schioccare la lingua contro il palato dal disappunto, non aveva più bisogno di vedere per sapere cosa era chiaramente successo. Rilasciò tutti i suoi Jutsu in quella frazione di secondo in cui sentì l'esplosione echeggiare nel campo di battaglia. L'aria si fece di nuovo chiara davanti a lui mentre particelle di vapore acqueo si sollevavano ancora nei metri che lo separavano dal ninja sotto di lui, in piedi sul campo acquatico nero come la pece.
Supaku rimase fermo ad osservare il proprio avversario, i piedi che penzolavano con le punte rivolte verso il basso, il vento che fischiava tra i suoi capelli e muoveva le ampie maniche del suo kimono.
Era a circa otto metri dalla superfcie dell'acqua e a dodici dal suo avversario. Sospirò mentre la vista oscurata da polvere e vapore si faceva più chiara rivelando un altro compagno a fianco al mukenin avversario.
Kage Bunshin no Jutsu...O Mizu Bunshin? Non ho fatto in tempo a vederne i sigilli. Uhmmm...
I due non erano rimasti fermi a farsi osservare ma piuttosto avevano entrambi iniziato una serie di Sigilli. Il suo occhio dorato saetto nell'aria producendo un lieve baglione alla luce del sole.
Jutsu Suiton, l'ho già visto, è una tecnica insidiosa...L'altra tecnica...Non la conosco??? Dannazione!
Piegò il corpo leggermente in una curva mentre il petto ed i piedi si facevano avanti ed il sedere indietreggiava quasi come se quel movimento potesse spingere il suo intero corpo nell'aria. Non era vero ma aiutava spesso nelle manovre aeree. Iniziò la sequenza di Sigilli mentre un enorme drago composto di fumo si sollevava dalla bocca di uno dei due correndo in avanti come un fulmine. Gonfiò le guance mentre l'acqua emergeva dal suo stomaco come un corrente in piena e riversò verso il basso una parete d'acqua perfetta contro cui il dragon fumoso si infranse.
E questo è andat_ Il proiettile acquatico saettò verso di lui che fece appena in tempo ad interrempere la difesa e buttarsi leggermente di lato, lasciando il Jutsu fischiare al suo fianco. Scampato per un pelo?...No
Fece in tempo a voltarsi per osservare il getto acquatico curvare nell'aria per tornare indietro.
Bene.
Pensò mentre quello lo investiva in piena schiena, spingendolo in avanti a roteare nell'aria come una piuma mossa dal vento. Ahia...dannato pesce d'acqua dolce. pensò stringendo i denti al dolore della ferita, il colpo aveva ovviamente polverizzato parte dei coralli neri che si erano incrostati sul suo corpo ma questo sembrava non aver attenuato minimamente il senso di debilitazione che provava nel proprio corpo.
Assecondò l'impatto del Jutsu avversario roteando in aria proprio verso l'avversario, fingendo di aver perso il controllo della propria capacità di volare mentre in realtà si trattava di una caduta a parabola perfettamente controllata. Le mani si avvicinarono ai polsi evocando tre Shuriken per mano e questi venivano avvolti da scariche elettriche venendo rapidamente scagliati verso i due bersagli, tre ciascuno.
Le armi elettrificate non miravano tanto a colpirli ma ad affondare nella superficie acquatica e da lì spargere la propria carica elettrica debilitando almeno per un secondo o almeno distraendo i due ninja. Lanciò i primi tré mentre roteava nell'aria e gli altri tre mentre eseguiva una seconda rotazione.
Subito dopo si ritrovava a testa in giù muovendo il braccio destro in una pazzata orizzontale verso il Clone dell'avversario e scagliando una lama d'aria compressa per poi ruotare subito dopo ed eseguire lo stesso movimento con l'altro braccio e lanciare una seconda lama d'aria contro l'originale.

la sua strategia aveva fallito. I suoi colpi si abbatterono tutti contro una grossa superficie acquatica evocata da uno dei due ninja avversari. Il pilastro acquatico, dovevo prevederlo, del resto è un esperto nell'arte del suiton, sarebbe stato un rinnegato a non avere un Jutsu così utile...Ahhh voleva urlare ma si trattenne. Questa situazione sta diventando pesante. pensò Supaku mentre si lasciava cadere verso il basso per atterrare sull'acqua nera sotto di lui.
Osservò l'avversario emergere dalla parete acquatica. Uno dei due aveva la pelle improvvisamente ricoperta da segni neri. Segno Maledetto...ottimo Almeno poteva dirsi soddisfatto di sapere quale fosse l'originale con certezza. Continua ad usare un clone, non posso più permettermi di rimanere un inferiorità numerica. pensò mentre sollevava le mani a sua volta e l'avversario urlava all'altro clone qualcosa.

I due ninja iniziarono ciascuno una composizione differente di sigilli. Entrambe le tecniche le aveva già viste, la prima in quello stesso combattimento, la seconda in passato durante un torneo da un avversario anch'esso esperto nel suiton. Anche quello aveva dimostrato di possedere suiton di colore nero Ehi...aspetta un attimo....
Non ebbe il tempo di pensare oltre alla coincidenza.
Tre grossi squali composti di acqua nera si sollevarono dalla superficie color della pece, saettando verso di lui. Il suo clone si era già mosso afferrando tre shuriken dalla borsa per lanciarli uno per ogni bestia acquatica.

Contemporaneamente Supaku aveva afferrato altri cinque shuriken a sua volta dai sigilli sui polsi, avvolgendoli di chakra fuuton mentre l'acqua nera intorno a lui si gonfiava ed improvvisamente diventava di un colore simile al grigio mescolandosi con quella normale del clone dell'avversario e intrappolando sia lui che il clone in una bolla d'acqua gigantesca.

Una versione più grande e maestosa della prigione acquatica? Interessante. Pensò mentre improvvisamente dall'acqua così colorata spuntava il ninja ricoperto di segni sulla pelle, era stato molto più veloce del normale e questa cosa lo aveva preso alla sprovvista. Supaku lo vide frugare nella borsa mentre veniva verso di lui Che pensa di fare? Nessuno correva in faccia al nemico cercando qualcosa nella borsa. Senza pensare Supaku cercò di indietreggiare ma la velocità con cui l'avversario lo raggiunse, quasi innaturale, lo prese alla sprovvista, scansò il primo colpo di un soffio, sentendo il pugno soltanto sfiorargli i pantaloni, il secondo però lo colpì in pieno e vide sul suo petto qualcosa di duro improvvisamente resistente affiorare. Il peso del materiale aumentò sempre di più, tanto che gli fu difficile cercare di respirare. Senza pensarci mosse la lame dalla propria mano, facendole schizzare nei flutti acquatici.
Una di esse puntò a colpire il corallo che si era formato sul suo petto, distruggendolo, le altre puntarono a colpire l'avversario ora in corpo a corpo, in più punti, ma tutte alle spalle.

Nello stesso momento il suo clone che era stato inglobato anch'esso dalla bolla acquatica non aveva perso tempo ed aveva cominciato a comporre un'altra serie di Sigilli per vomitare letteralmente dalla bocca un dragone di terra diretto verso il clone avversario, nella speranza di tenerlo impegnato mentre i due originali se la vedevano uno contro l'altro.