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.Sensei: Kisuke Momochi
Allieva: Maemi Takahashi
Villaggio: Kirigakure no Sato
Luogo d'Allenamento: Laguna Kawakotori
Ore: 07:00CITAZIONEIkari no Suisei - Furia Acquatica
Sviluppatore: Kisuke Momochi
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Questo Jutsu simboleggia lo stadio avanzato dell'affinità sviluppata dal Ninja nell'elemento del Suiton e nei suoi Jutsu. Infatti, il Ninja in seguito a rigorosi e costanti allenamenti, è riuscito a sviluppare un metodo che gli permettesse d'affinare sempre maggiormente la sua abilità nell'uso di qualsiasi Jutsu dell'elemento precedentemente citato. Tant'è che ad ogni utilizzo combinato semplicemente ad un maggior ed accurato esercizio di Chakra, e senza il bisogno d'eseguire Sigilli, tutti i Jutsu fino al livello A risulteranno potenziati di un grado rispetto al normale.
Consumo: 2 (per le D) / 4 (per le C) / 7 (per le B) / 15 (per le A). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)«Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke»
Il cielo era coperto, e il mare giaceva cupo e immobile sotto la coltre di nubi grigie. A poca distanza, la spiaggia era formata da grossi ciottoli neri ed era cosparsa di legna secca trascinata dalle onde, che ricadevano di continuo sulla riva soltanto per ritrarsi con un incessante sussurro. I gabbiani si lasciavano trasportare stridendo dalla brezza intensa.
Nella fioca luce delle prime ore del mattino, la figura di Maemi spiccava in mezzo al confine tra cielo e mare, i capelli vermigli dietro le spalle e cerchi concentrici che increspavano la superficie ad ogni suo passo. Camminava quieta, in silenzio.
Tuttavia i suoi pensieri parevano gridarle dentro.
Erano due mesi che non riceveva notizie di Kisuke Momochi. Nessuna convocazione fino alla sera prima. Il maestro pareva essere sparito nel nulla a seguito della loro ultima battuta di caccia, per questo la recente comunicazione l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno. Maemi non sapeva come interpretarla; si era convinta che il maestro l'avesse accettata, se non positivamente almeno con rassegnazione, ed aveva deciso di riprendere il loro addestramento. Magari avrebbe riaffrontato l'argomento, o magari avrebbe fatto finta che nulla fosse successo. Ma era comunque un risvolto positivo rispetto al silenzio assoluto e opprimente.
Però in quel momento, mentre si dirigeva al luogo del loro incontro, dubitava di tutto: e se quella disinvoltura epistolare nascondesse qualcos'altro, dietro? E se l'avesse convocata in quella laguna sperduta per liquidarla definitivamente, o peggio per dare un taglio più... definitivo?
Non che avrebbe potuto farci qualcosa, pensò Maemi con tristezza. La kunoichi era desolatamente consapevole di non avere forza, né voce per contrastare la volontà del Sennin di Kiri, a prescindere a quanto ingiusta o spaventosa fosse la sentenza. Perciò procedeva, nel mezzo di quella calma apparente e del tumulto che le scoppiava in testa.
La laguna Kawakotori era la più estesa e ricca di isole, piena di baie, insenatura e punti nascosti difficili da individuare. La ragazza si avvicinava guardinga alla riva, in cerca delle coordinate giuste. Era la prima volta che si addentrava in quei luoghi, e la desolazione che vi trovò riuscì a sorprenderla: la vegetazione appena oltre la battigia si era ridotta a poche erbacce rattrappite e ad uno strato d'erba stentata e malaticcia, pallida per la mancanza di sole.
Alcuni passi esitanti ed i suoi piedi calpestarono il terreno ghiaioso della riva. Alzò lo sguardo: oltre la spiaggia ciottolosa, le basse colline dietro di essa erano scure sotto le nubi grigie. Il ritorno dell'onda sulla battigia le bagnò i piedi, e una folata di vento gelido le scarmigliò la chioma, con ciocche scarlatte che si insinuavano in bocca e davanti agli occhi. Maemi rimase immobile, in ascolto. Non si scorgeva traccia di vita, ma la presenza del Momochi era implicita nella forma stessa della terra. Doveva essere lì, nascosto da qualche parte. Il pensiero di avere i suoi occhi addosso le causò un brivido lungo la schiena.
Fece altri, esitanti passi in avanti. «So che ci sei! Ti diverte a tenermi sulle spine?» esclamò all'aria, voltandosi per assicurarsi che non fosse dietro di lei, la tensione e l'impazienza che si riflettevano nella voce. “Mostrati... maestro”.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Skipio - 18/2/2023, 00:03. -
+1 .SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».SPOILER (clicca per visualizzare)Mujin Meisai - Manto senza Polvere
Villaggio: Tutti
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Tramite questa Tecnica Suiton, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore infonderà di Chakra le particelle di vapore acqueo intorno al proprio corpo, in modo da deflettere la luce solare e rendersi invisibile all'occhio nudo, dopo un paio di secondi di preparazione. Questa Tecnica permetterà all'utilizzatore non solo di diventare perfettamente invisibile e di non produrre alcuna ombra, ma addirittura di rendere inefficaci Jutsu percettivi e di natura sensoriale. Le particelle di vapore intrise di Chakra schermeranno odori e suoni emessi dall'utilizzatore, sarà però possibile creare rumori esterni, come muovere delle frasche o far cadere oggetti, che potranno essere individuati. Tutto ciò ha effetto solo contro Jutsu di livello B o inferiore, ma sarà comunque possibile essere individuati per mezzo di Doujutsu capaci di vedere il Chakra. Se si possiede la capacità di Schermatizzazione, sarà possibile utilizzarla in combinazione con questa Tecnica per schermare completamente il proprio Chakra ed essere così invisibili anche ai Doujutsu, oltre che a qualsiasi tecnica percettiva o sensoriale di livello superiore. Durante la Tecnica non è possibile utilizzare alcun Jutsu, neanche A Turno, né sferrare alcun attacco di qualsiasi tipo, poiché un eventuale movimento violento comporterà la dissoluzione delle particelle di vapore acqueo e la conseguente cessazione del Jutsu.
Se utilizzata a fini investigativi durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
Consumo: 8/2= 4 (A Turno)
Quando Kisuke raggiunse la Laguna Kawakotori, tutto lì sembrava ancora immerso in un silenzio assonnato. Si udiva solo il garrito timido di alcuni gabbiani e sterne che accompagnavano il lento, ritmico sciabordio delle onde. Una fitta nebbia, che i primi raggi del sole non riuscivano a dissipare, stagnava nella zona.
La laguna si estendeva grigia e lugubre davanti ai propri occhi, l’acqua scura e piatta a separare la riva da una lingua di terra che si allungava in lontananza. Kisuke scrutava l'alba ammantato dalla propria invisibilità, immerso ad osservare il lento grigiore che sbiadiva mano a mano col passare dei minuti. Era eccessivamente in anticipo, ma non aveva dato troppo peso al tempo quella mattina. Ed il tempo, quasi a dispetto di ciò, pareva scorrere molto più velocemente, quasi avesse fretta di terminare la giornata. "Però, ormai dovrebbe arrivare da un momento all'altro" pensò il Sennin di Kiri, dando uno sguardo al proprio orologio da taschino. Erano le sette spaccate. Non appena ebbe studiato le lancette, mise via l'orologio, quasi avesse fastidio nel vederlo un istante di troppo rispetto al necessario.
Per quanto non fosse facile trovare le coordinate esatte per quel pezzo di spiaggia, sapeva bene che Maemi sarebbe arrivata quantomeno in orario, poiché avrebbe fatto di tutto per riuscirci. "È la prima volta che la porto qui, ma ce la farà lo stesso" rifletté Kisuke, passando in rassegna mentale le svariate volte e gli svariati luoghi dei loro allenamenti. In passato si divertiva a cercare i luoghi più imbucati e difficili da individuare, giusto per testare la puntualità che aveva preteso dalla kunoichi. Eppure, nonostante tutto, il massimo del ritardo che aveva ottenuto era di appena un paio di minuti.
Come se fossero stati proprio i suoi pensieri ad evocarla, nel giro di poco adocchiò la figura della propria allieva che camminava sul pelo dell’acqua, ancora distante, ancora difficilmente distinguibile se non per la folta chioma di lunghi capelli rossi. Il Momochi percepì un fremito alle mani, che controllò stringendo i pugni. Nel mentre la fissò, attendendo che si avvicinasse, assorto nei propri pensieri... gli stessi che non avevano smesso di fargli compagnia sgradita da prima ancora che rientrasse al Villaggio.
Erano tempi duri, e nell'aria si poteva respirare come se ne avvicinassero di bui. Proprio come respirare l'odore di ozono anticipava l'arrivo della pioggia. Di conseguenza, Maemi doveva raggiungere quello che nella mente di Kisuke si prefissava come primo stadio di completezza. Ora più che mai. "Ed al momento non ci è ancora arrivata, nonostante tutto" rifletté tra sé e sé, con una commiserazione tale da attribuire a sé stesso la causa. Il Sennin era convinto di quelle parole, di quel pensiero, poiché non si discostava dalla realtà fattuale che mostrava una Maemi ancora troppo impreparata. Forse per i canoni stabiliti da Kisuke, certamente, ma lei stando con Kisuke ed essendo legata a lui era proprio a quei canoni che si doveva approcciare, quello stile di vita. Ma poi, perché elaborare eccessivamente? D'altra parte, quello altro non era che un sotterfugio per continuare a nascondersi pur uscendo, e volendo uscire allo scoperto. Bastava crederci.
«So che ci sei! Ti diverte a tenermi sulle spine?»
La voce dell’allieva fece tornare del tutto Kisuke alla realtà, e la sua attenzione devoluta al completo su di lei. La ragazzina si era fermata, guardandosi attorno in attesa che Kisuke si palesasse come era consueto fare. Il tono - per quanto volesse essere provocatorio - e lo sguardo dimostravano tuttavia una tensione atipica, più facilmente riscontrabile in una situazione di imbarazzo più che di stress, ma Kisuke non ci volle dare peso. Per un attimo considerò l’idea di rimanere nascosto ancora un po’, giusto per stuzzicarla e divertirsi sulle spalle di Maemi, ma alla fine optò per dissolvere il Manto senza Polvere, lasciando che il Chakra slegato colasse via dalla propria figura come fosse della pittura sbiadita. Nel frattempo, aveva già preso ad avvicinarsi all'allieva, e si trovò a poco più di una dozzina di metri da Maemi quando le fu completamente visibile.
«Se volevi attirare la mia attenzione, potevi farlo in ben altro modo che con una domanda retorica» rispose il kiriano, la voce mezza divertita.
Fece dei passi in avanti, ostentando un atteggiamento disinvolto ed accorciando la distanza tra loro due. Al che, portò le braccia incrociate davanti al petto, senza smettere di fissare Maemi. «Buongiorno anche a te e ben ritrovata, Maemi-chan. Come ti ho già anticipato, oggi andremo ad irrobustire la tua capacità nell'Arte dell'Acqua, chiudendo un cerchio aperto tempo fa. Credo tu ne abbia bisogno ed al tempo stesso sia pronta per fare questo passo. Immagino tu ricordi bene quando ti ho insegnato la Chikara no Mizu, no?» le chiese il Momochi col tono palese di una domanda retorica, e pertanto non aspettò nemmeno di ricevere una risposta, poiché sapeva perfettamente che per Maemi quel giorno era impresso a fuoco nella sua memoria. «Esiste una prosecuzione naturale della Chikara no Mizu che ho inventato io stesso e non è altro che una sua evoluzione. Un modo migliore per fortificare Jutsu ancora più complessi, in una maniera tale che la Forza Acquatica non sarebbe stata capace di fare senza far implodere i Jutsu: l'ho chiamato Ikari no Suisei. Furia Acquatica. Sei pronta? Dai, stavolta sei anche avvantaggiata.»SPOILER (clicca per visualizzare). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)«Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke»
«Se volevi attirare la mia attenzione, potevi farlo in ben altro modo che con una domanda retorica».
Maemi si voltò di scatto, tornando a dare le spalle alla piana d'acqua. Lì, vicino alla bassa vegetazione di erbacce rinsecchite, la sagoma del Momochi andava via via a prendere forma e colore in quello che Maemi riconosceva come il rilascio del Manto senza Polvere. Si stava avvicinando, a passi lenti e calcolati.
D'istinto, la ragazza iniziò ad arretrare con altrettanta lentezza, finché non ritrovò la risacca gelida ad inzupparle i piedi; allora si arrestò con un brivido. Il Momochi intanto si era fermato a debita distanza, il suo sguardo sempre su di lei. «Buongiorno anche a te e ben ritrovata, Maemi-chan» la salutò, incrociando le braccia.
Maemi non gli rispose; continuò a fissarlo senza rendersi conto di che espressione avesse. Sentiva la faccia rigida, come se un freddo inesistente le avesse impedito di muoverla.
«Come ti ho già anticipato, oggi andremo ad irrobustire la tua capacità nell'Arte dell'Acqua, chiudendo un cerchio aperto tempo fa» riprese il maestro, lo voce tranquilla e priva di qualsiasi tensione. «Credo tu ne abbia bisogno ed al tempo stesso sia pronta per fare questo passo. Immagino tu ricordi bene quando ti ho insegnato la Chikara no Mizu, no?»
Domanda retorica, pensò Maemi. Inutile rispondere. «Esiste una prosecuzione naturale della Chikara no Mizu che ho inventato io stesso e non è altro che una sua evoluzione. Un modo migliore per fortificare Jutsu ancora più complessi, in una maniera tale che la Forza Acquatica non sarebbe stata capace di fare senza far implodere i Jutsu: l'ho chiamato Ikari no Suisei. Furia Acquatica. Sei pronta? Dai, stavolta sei anche avvantaggiata.»
Tutto il discorso era stato elargito come un corpo unico, quasi senza stacco o senza finestre, come se il Momochi avesse cercato di limitare il più possibile l'eventualità che Maemi lo interrompesse con altri argomenti. O forse questa era solo l'interpretazione di lei, nata dalla mania di voler iper-analizzare tutto. In quella circostanza, poi, era assolutamente fuori controllo: il cervello tentava di macinare così tante informazioni, così tante minuzie, che per svariati secondi non riuscì nemmeno ad elaborare una risposta. E tra il maestro e l'allieva si stagnò un silenzio scomodo.
"Non vuole parlarne" fu la conclusione a cui arrivò lei, sbattendo le palpebre. "Mi sta dicendo di stare zitta. È... strano". Per quanto fosse un'eventualità già contemplata, si rese conto solo in quel momento di quanto poco si addicesse un comportamento del genere ad uno come Kisuke. Una tigre da battaglia come lui, che evitava una situazione scomoda... sì, decisamente diverso da come si sarebbe aspettata.
Ma tanto, considerò con rammarico, che importanza aveva?
Alla fine, rilasciò un impercettibile sospiro tra le labbra strette. «Devo esserlo, o no?» commentò, in risposta alla sua domanda "sei pronta?". «Dubito accetteresti risposta diversa. Quantomeno mi troverei a galleggiare nella laguna a faccia in giù».
La serietà e cupezza di Maemi andavano in netto contrasto con la leggera disinvoltura del maestro. Forse lui voleva cancellare quello che era successo nella foresta - e i due mesi di silenzio che ne erano seguiti - ma Maemi non ci riusciva. Non poteva farlo.
Tuttavia si giocava alle regole di lui, come era sempre stato.
"E allora balliamo" si incoraggiò Maemi, chiudendo un attimo gli occhi e rilassando le spalle rigide come steccate. Quando li riaprì, il suo volto risultò più disteso, più rilassato, e si permise un lieve sorriso. «Immagino che i processi siano diversi rispetto alla Chikara no Mizu, altrimenti non ti servirebbe una Tecnica a parte» dedusse, tornando nella sua aurea da "so-tutto-io". «Anche se qualche somiglianza dovrà pur avercela, almeno nell'aggiunta della seconda Alterazione della Proprietà... o sbaglio?»SPOILER (clicca per visualizzare). -
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«Devo esserlo, o no?» fu il commento aspro di Maemi. «Dubito accetteresti risposta diversa. Quantomeno mi troverei a galleggiare nella laguna a faccia in giù».
Quel messaggio da parte di Maemi giunse alle orecchie di Kisuke chiaro e tondo, e costui non poté fare a meno di replicare con tutta l'aria di disappunto. A livello d'impatto emotivo sembrava quasi che i ruoli tra loro due si fossero invertiti: prima solo lui si sarebbe spinto così in là nei confronti di lei, ed ora mentre lui volava basso era Maemi ad aver tagliato i freni. Anche queste parole da parte della sua allieva, confermarono a Kisuke l'impressione che a caldo aveva subito avuto su di lei. L'aveva trovata diversa rispetto alle ultime volte in cui l'aveva vista, le si poteva leggere tutto sul viso, dagli occhi cupi fino alle pieghe della bocca.
«Immagino che i processi siano diversi rispetto alla Chikara no Mizu, altrimenti non ti servirebbe una Tecnica a parte» disse poi Maemi, come a voler smorzare l'atmosfera dopo la stoccata che lei stessa aveva sferrato. E come? intuendo e giocando alle stesse regole del gioco eh Kisuke aveva cercato di stabilire sin da subito. "Devo prenderla per buona, questa?" s'interrogò il kiriano, avvolto dalle perplessità di una situazione che faceva fatica ad inquadrare.
«Anche se qualche somiglianza dovrà pur avercela, almeno nell'aggiunta della seconda Alterazione della Proprietà... o sbaglio?»
Kisuke respirò profondamente, cercando di rilassare gli addominali che involontariamente gli si erano irrigiditi.
«Ehi, non correre! L'apprendimento è relativamente più complesso rispetto alla Chikara no Mizu» precisò il Sennin, il tono che perdeva gradualmente di leggerezza, e si avvicinava a quella cadenza laconica che assumeva nel confort di quei momenti. «Ma non lo sottovaluterei, come per la Chikara no Mizu, o potresti fare una brutta fine prima di quanto pensi. E non sarebbe piacevole per nessuno» le disse, lanciandole uno sguardo penetrante, come una sorta di muto avvertimento. Lasciò passare qualche secondo di immutato silenzio, dopodiché sciolse le braccia conserte, e prese un altro respiro profondo. Per qualche motivo sentiva le spalle più tese del solito. O meglio, sentiva una certa rigidità sfuggirgli da una parte all'altra del corpo. «Comunque sia, anche la manifestazione fisica della Furia Acquatica differisce, anche se marginalmente, dalla Chikara no Mizu. È pur sempre personale, il tipo di cambiamento che avviene, ma a causa del processo che si dovrà applicare finirai per notare differenza tra l'una e l'altra. È possibile anche combinare entrambe le Tecniche per potenziare ulteriormente un Jutsu Suiton oltre il suo limite, e questo può essere molto utile in alcune circostanze» le disse il Sennin, cercando di essere il più chiaro e conciso possibile, quindi continuò a parlare dopo aver fatto una breve pausa.
«Direi di iniziare con una prova pratica» riprese Kisuke, iniziando a fare dei passi indietro per mettere un po' più distanza tra di loro. «Tu usa contro di me il Proiettile d'Acqua potenziato dalla Chikara no Mizu. Io userò il mio Drago Acquatico con la Ikari no Suisei. Così, se ti ricordi come ambiano le mie Tecniche, e so che te lo ricordi, vedrai la differenza tra le due Tecniche di potenziamento!»
Non le concesse tempo ulteriore per prepararsi: congiunse la mano sinistra con la destra per la breve sequela di Sigilli.SPOILER (clicca per visualizzare)Ikari no Suisei - Furia Acquatica
Sviluppatore: Kisuke Momochi
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Questo Jutsu simboleggia lo stadio avanzato dell'affinità sviluppata dal Ninja nell'elemento del Suiton e nei suoi Jutsu. Infatti, il Ninja in seguito a rigorosi e costanti allenamenti, è riuscito a sviluppare un metodo che gli permettesse d'affinare sempre maggiormente la sua abilità nell'uso di qualsiasi Jutsu dell'elemento precedentemente citato. Tant'è che ad ogni utilizzo combinato semplicemente ad un maggior ed accurato esercizio di Chakra, e senza il bisogno d'eseguire Sigilli, tutti i Jutsu fino al livello A risulteranno potenziati di un grado rispetto al normale.
Consumo:
Suiton: Suiryuudan no Jutsu - Tecnica del Drago Acquatico
Villaggio: Tutti
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Questo Ninjutsu richiede un'estrema esperienza e dimestichezza nelle Arti Magiche per essere utilizzato e permette di generare da una fonte d'acqua nelle vicinanze o dalla bocca un grande ciclone d'acqua, che prende la forma di un drago e insegue l'avversario fino a travolgerlo. Il drago cambia dimensione e potenza a seconda del fatto che sia originato da una fonte d'acqua entro massimo tre metri dall'utilizzatore o dalla sua bocca. Nel caso in cui venga originato da una fonte d'acqua, che deve essere a contatto con l'utilizzatore, potrà procedere a velocità medio-alta per trenta metri ed avrà un diametro di otto metri, riuscendo a causare danni da Impatto di grave entità. Nel caso in cui venga originato dalla bocca sarà lungo venticinque metri e avrà un diametro di sei, causando danni da Impatto di medio-grave entità.
La presenza di una fonte d'acqua è obbligatoria anche se si gode della capacità di poter utilizzare Jutsu Suiton in assenza di essa.
Richiede la Specializzazione in Ninjutsu in Scheda.
Consumo: 8-2= 6/2= 3
Non dovette metterci molto sforzo, né pensiero, tanto che il Ninjutsu dalla forma di drago fu pronto per fuoriuscire dalle sue labbra come animato da vita propria. Per lui era ormai facile e istintivo come respirare, ma lo sarebbe stato altrettanto per Maemi con la Chikara? "Immagino che lo scopriremo subito" fu il pensiero di Kisuke, prima che tornasse a concentrarsi unicamente sulla sua allieva, e sul maestoso drago d'acqua che si dirigeva veloce contro di lei.SPOILER (clicca per visualizzare). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)«Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke»
«L'apprendimento è relativamente più complesso rispetto alla Chikara no Mizu» fu la risposta del Momochi al suo falso entusiasmo. Il tono sembrava essersi indurito a seguito delle crude parole di Maemi, e questo lei non seppe come interpretarlo. «Ma non lo sottovaluterei, come per la Chikara no Mizu, o potresti fare una brutta fine prima di quanto pensi. E non sarebbe piacevole per nessuno».
Maemi non rispose; tuttavia non poté fare a meno di irrigidirsi, cogliendo il significato delle parole. Non voleva darlo a vedere, ma era rimasta un po' spiazzata. Non sapeva cosa pensare.
Tuttavia il maestro non le diede modo di ragionarci ulteriormente. «Comunque sia, anche la manifestazione fisica della Furia Acquatica differisce, anche se marginalmente, dalla Chikara no Mizu. È pur sempre personale, il tipo di cambiamento che avviene, ma a causa del processo che si dovrà applicare finirai per notare differenza tra l'una e l'altra. È possibile anche combinare entrambe le Tecniche per potenziare ulteriormente un Jutsu Suiton oltre il suo limite, e questo può essere molto utile in alcune circostanze. Direi di iniziare con una prova pratica» concluse poi, terminata la spiegazione da insegnante. Maemi ebbe un attimo di déjà vu, tornando indietro di anni: anche per la Chikara c'era stata una dimostrazione pratica, ne era certa. «Tu usa contro di me il Proiettile d'Acqua potenziato dalla Chikara no Mizu. Io userò il mio Drago Acquatico con la Ikari no Suisei. Così, se ti ricordi come cambiano le mie Tecniche, e so che te lo ricordi, vedrai la differenza tra le due Tecniche di potenziamento!»
Maemi non rispose nemmeno: era inutile ripensare costantemente all'elefante nella stanza, non quando si sarebbe dovuta concentrare sull'addestramento. Doveva sforzarsi di metterlo da parte e riprenderlo in un momento più consono. Allora alzò entrambe le mani per comporre la giusta serie di Sigilli, ben cosciente che la velocità di esecuzione del maestro era molto sopra la sua. Si chinò leggermente, il corpo pronto al rilascio di un'enorme quantità di acqua pressurizzata, che dalla bocca schizzò verso il Momochi.SPOILER (clicca per visualizzare)Suiton: Suidan no Jutsu - Proiettile d'Acqua
Villaggio: Kirigakure no Sato
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Tramite questo Jutsu, dopo gli opportuni Sigilli, sarà possibile emettere dalla bocca un getto d'acqua che arriva fino a una distanza massima di trenta metri e avrà un'ampiezza di tre. Il getto avanzerà in base a una linea immaginaria creata dall'utilizzatore al momento dell'esecuzione, ma non si potrà cambiare la direzione una volta emesso il getto d'acqua. Questo vuol dire che il colpo potrà procedere in linea retta, così come muoversi in modo apparentemente casuale andando da una parte all'altra. La velocità del colpo è medio-alta e arriverà a causare danni medio-gravi da Impatto, nel caso in cui si riesca a colpire l'avversario.
Consumo: 8
Chikara no Mizu - Forza Acquatica
Sviluppatore: Kisuke Momochi
Livello: C
Tipo: Ninjutsu
Questo Jutsu simboleggia lo stadio ultimo dell'affinità sviluppata dal Ninja nell'elemento del Suiton e nei suoi Jutsu. Infatti, il Ninja in seguito a rigorosi e costanti allenamenti, è riuscito a sviluppare un metodo che gli permettesse d'affinare maggiormente la sua abilità nell'uso di qualsiasi Jutsu dell'elemento precedentemente citato. Tant'è che ad ogni utilizzo combinato semplicemente ad un maggior ed accurato esercizio di Chakra, e senza il bisogno d'eseguire Sigilli, tutti i Jutsu fino al livello B risulteranno potenziati di un grado rispetto al normale.
Consumo: 7
Il diametro della Tecnica era sufficientemente ampia da coprire interamente il maestro, ma al cospetto del Drago d'Acqua pareva giusto un violento schizzetto. La colorazione di entrambi i Jutsu era chiaramente diversa e distinguibile: se il Proiettile d'Acqua di Maemi era leggermente più chiaro e limpido, quello del Momochi era scuro e torbido, come l'acqua delle profondità. Il contatto tra i due, così violento da scuotere bracciate d'aria e scompigliare i capelli, durò pochi secondi, seguito subito da un'esplosione di acqua e grosse gocce che si rovesciarono sul terreno e sopra di loro. La kunoichi chiuse gli occhi, e quando li riaprì si ritrovò quasi completamente bagnata. Come quando veniva sorpresa dalla pioggia senza ombrello né copertura.
Si lasciò scappare un sospiro seccato, ma non commentò. «Ci starebbe bene una battuta sulle lavate di capo, ma ad ora non mi viene in mente nulla» rispose invece, usando un elastico al polso per legarsi indietro i capelli ora fradici. Odiava sentire il bagnato sulla schiena. «Comunque ho visto. Il tuo mostro era molto più scuro del mio, che al contrario era parecchio più limpido del normale… il contrasto ha aiutato di certo».
“Che ironia” si ritrovò a pensare, in merito alla questione. Le due Tecniche avevano prodotto colorazioni tra loro contrapposte, nonostante... tutto. Ciononostante impedì al pensiero di andare oltre. Si passò una mano sulla guancia per levare via gocce d'acqua, e tornò a fissare il maestro in attesa di altre disposizioni, ferma e rigida come un soldatino bravo e ubbidiente.SPOILER (clicca per visualizzare). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Maemi», «Parlato Altri».
L'impetuoso scrosciare dell'acqua si attenuò nel giro di pochi secondi, riportando quell'area al suo naturale stato di quiete. Kisuke e Maemi avevano deturpato l'atmosfera solo per qualche secondo, giusto quel che serviva perché la kunoichi afferrasse il concetto.
Come si aspettava, Maemi eseguì alla perfezione ciò che il Sennin le aveva richiesto e, sebbene al costo di un po' d'acqua addosso, ciò le valse l'opportunità di vedere come le due Tecniche fossero due diverse tra loro.
«Ci starebbe bene una battuta sulle lavate di capo, ma ad ora non mi viene in mente nulla» commentò la ragazzina con fare quasi scocciato. «Comunque ho visto. Il tuo mostro era molto più scuro del mio, che al contrario era parecchio più limpido del normale… il contrasto ha aiutato di certo» concluse, ammettendo ciò che Kisuke le aveva preannunciato.
Kisuke fece come per risponderle, poi ebbe un attimo di esitazione, quindi si decise ed aprì bocca.
«Se vuoi una battuta sulle lavate di capo, te ne potrei suggerire una io. Anzi, ti do solo l'incipit, poi lascio a te il divertimento nel dirla...»
Il Sennin fece una piccola pausa, e per un istante Maemi avrebbe anche potuto pensare che il kiriano avesse detto quella frase come fosse intenzionato a prendere sul serio la faccenda, proprio come spesso e volentiri faceva con lei, fino a quando... «Maeee!» scimmiottò Kisuke, starnazzando così come faceva quell'ochetta amica di Maemi.
Il kiriano non aveva la minima idea di quali effetti quella sua uscita avrebbe avuto su Maemi, ma di sicuro - tra le tante cose - avrebbe almeno recapitato il messaggio che lui, sebbene fosse sparito tanto quanto Maemi, non si era dimenticato di lei, né l'aveva cancellata tracciando una riga nera sul suo nome.
«Ad ogni modo...» dissimulò Kisuke con disinvoltura, prendendo le redini della situazione, pronto a portare al centro dell'attenzione un altro argomento. «Colorazioni, tonalità, constrasti e via discorrendo non ci importano più di tanto. Possono servire per capire le differenze, ma ognuno formula natualmente il proprio risultato e quindi non ci importano ai fini della funzionalità pratica. Tu arriverai ad avere il tuo risultato, una volta che avrai imparato a padroneggiare correttamente la Ikari no Suisei. Lo scoglio più grande sarà il fatto che tu già hai automatizzato la Chikara no Mizu e questo ti porterà inconsciamente in conflitto con i passaggi necessari della Ikari no Suisei. Che potranno anche sembrare simili, ma non lo sono del tutto, e ti fregheranno proprio gli automatismi. Per esempio, a proposito di scoglio...» Kisuke si avvicinò ad uno dei pochi massi presenti in zona, ma il più grosso, quindi ci poggiò il palmo destro sopra. «Non è un albero, ma dovrebbe ricordarti qualcosa» aggiunse poi, e subito dopo una macchia d'umido fece capolino poco oltre la sagoma della mano. Attese qualche secondo, giusto il tempo che Maemi si accorgesse e facesse un salto indietro nel tempo, quindi diede una carica di Chakra ed in breve il masso apparve umido come se un'onda si fosse appena ritirata su di esso.
«La difficoltà stavolta sarà questa. Cambio del materiale e della quantità: la roccia è molto meno ricettiva rispetto al legno e tu dovrai dare molto di più senza danneggiare il ricettacolo, se così lo vogliamo chiamare. Vuoi provare?»SPOILER (clicca per visualizzare). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)«Parlato Maemi» - "Pensato Maemi" - «Parlato Kisuke»
Maemi si passò una mano sulla guancia, levando via l’eccesso di acqua che le infastidiva la pelle. A ricambiare il suo sguardo, nonostante la copertura delle bende, Kisuke-sensei pareva addirittura esitare. «Se vuoi una battuta sulle lavate di capo, te ne potrei suggerire una io» disse infine. «Anzi, ti do solo l'incipit, poi lascio a te il divertimento nel dirla...»
La ragazzina alzò un sopracciglio, mostrandosi ben poco impressionata. “Sentiamo la cagata”.
E invece si rivelò una secchiata d’acqua gelata.
«Maeee!» starnazzò il maestro, in una palese caricatura comica.
Maemi non ci arrivò subito, ma quando lo capì sbiancò all’istante. Nariko. Solo Nariko la chiamava Mae.
Forse era la tensione accumulata fino ad allora, anzi, molto probabilmente era per quello che lo stomaco di Maemi accusò uno spasmo che la fece sentire fisicamente male. Fissò il Sennin senza battere ciglio, senza sorridere né muoversi di un millimetro, mentre una sensazione di gelo le fece venire la pelle d'oca.
L'aveva... fatta seguire?
«Ad ogni modo...» proseguì Kisuke, con una disinvoltura disarmante. Come se non avesse appena sganciato una bomba. «Colorazioni, tonalità, contrasti e via discorrendo non ci importano più di tanto. Possono servire per capire le differenze, ma ognuno formula naturalmente il proprio risultato e quindi non ci importano ai fini della funzionalità pratica. Tu arriverai ad avere il tuo risultato, una volta che avrai imparato a padroneggiare correttamente la Ikari no Suisei. Lo scoglio più grande sarà il fatto che tu già hai automatizzato la Chikara no Mizu e questo ti porterà inconsciamente in conflitto con i passaggi necessari della Ikari no Suisei. Che potranno anche sembrare simili, ma non lo sono del tutto, e ti fregheranno proprio gli automatismi. Per esempio, a proposito di scoglio… Non è un albero, ma dovrebbe ricordarti qualcosa» concluse, avvicinandosi ad un masso. Con un leggero ritardo Maemi lo seguì con lo sguardo, sentendosi rigida come un paletto. Il maestro vi poggiò una mano sopra, e in poco tempo, senza sforzo apparente, una macchia fece capolino da sotto il suo palmo fasciato dalle bende. «La difficoltà stavolta sarà questa. Cambio del materiale e della quantità: la roccia è molto meno ricettiva rispetto al legno e tu dovrai dare molto di più senza danneggiare il ricettacolo, se così lo vogliamo chiamare. Vuoi provare?»
Maemi rimase a fissarlo, ma non rispose. "Mi hai seguita?" avrebbe voluto chiedergli. Era tutto quello che la sua mente riusciva a pensare, saltando a piè pari lo scoglio e l’elaborazione del Chakra, ma si morse la lingua; se lui avesse voluto dirglielo, lo avrebbe fatto. Lo aveva lasciato intendere apposta, ma per quale motivo? Per farle sapere che si era dato da fare, in quegli ultimi due mesi? Ma perché avrebbe dovuto osservarla - o, più probabilmente, farla osservare - nell'ombra? Quale motivazione positiva avrebbe potuto trovare?
Non riuscì a trovarne nessuna. Di negative ne trovò invece molte, una peggio dell'altra, ed il pensiero la faceva sentire fisicamente male. Si inumidì le labbra, sbattendo più volte le palpebre e non osando rispondere. Non sapeva che voce le sarebbe uscita.
Invece, dopo una buona dose di esitazione, fece un cenno e si avvicinò al masso, osservando con attenzione la macchia d'acqua. Prese un respiro profondo. Improvvisamente si sentì più nervosa, ma cercò di appellarsi al buon proposito di concentrarsi sull'addestramento e lasciar andare tutto il resto. Chiuse gli occhi e prese un altro respiro profondo, cercando di calmare il tumulto che aveva in testa.
Alzò il braccio e lo allungò finché il palmo non trovò lo scoglio. Era poroso, freddo ed umidiccio, ma non bagnato. Iniziò a concentrarsi, increspando leggermente gli occhi; attinse alla propria energia per deviarne il percorso di una porzione, convogliandola verso il palmo sinistro.
“È qui a due passi da te” si intromise una vocina maligna dagli antri della propria testa. “Ti sta osservando”.
Improvvisamente le sembrò di sentire gli occhi del maestro sulla sua mano, sul suo tentativo, e la presenza divenne così saliente da catturare quasi del tutto la sua attenzione. Il suo braccio si irrigidì, ed il Chakra tornò a riposo con la stessa velocità con cui si era destato. Maemi lasciò passare un sospiro secco tra i denti, spostò il peso da una gamba all’altra e ricercò di nuovo la concentrazione. Non fuori, ma dentro. Sul suo sistema circolatorio, lì dove il Chakra fluiva in abbondanza. “Hai già fatto una cosa del genere. Puoi tranquillamente rifarlo. Dai, dai, dai”.
Concentrò una discreta quantità di Chakra sul palmo della mano, sperando che non fosse né insufficiente né eccessiva. Aveva cercato di emulare, andando a memoria, il tentativo sull’albero fatto per la Chikara no Mizu, aggiungendo magari un po’ più di Chakra. Dopodiché procedette con la doppia alterazione del Chakra Suiton, modellandolo e rimodellandolo più volte finché non ottenne un risultato soddisfacente. O almeno, quello che sperava fosse soddisfacente.
La presenza di Kisuke nella testa di Maemi si fece nuovamente risentire, e lei esitò un attimo. Poi rafforzò la propria determinazione ed espulse il Chakra lavorato sulla superficie porosa dello scoglio, sperando nel meglio.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Kisuke fu immediatamente ricompensato con la pronta ed incontrollata reazione di Maemi. Tra loro due fu proprio come un botta e risposta velocissimo, con lui che faceva la sua sparata e lei che la incassava. E da un lato il kiriano era proprio ciò che avrebbe voluto per poter avere delle risposte ai suoi dubbi senza chiedere nulla alla kunoichi. Tuttavia, le risposte che ne aveva tratto non erano compiacenti allo stesso modo della reazione. Maemi aveva finito per essere visibilmente inquietata e, se da un lato Kisuke poteva spingersi a trovare delle motivazioni che in definitiva giustificassero quella paura, era pur vero che dal canto proprio si era addirittura stupito di come non avesse recapitato anche solo un piccolo messaggio positivo. "È cento volte più semplice eliminare silenziosamente una sentinella nemica..." brontolò il Sennin tra sé e sé, rimproverandosi per aver non solo buttato via un'occasione ma averlo fatto dandosi la zappa sui piedi. "Forse è il caso che mi concentri solo sull'addestramento, alla fine siamo venuti qui per questo" si disse con severità, sebbene a quelle parole non ci credesse nemmeno lui e se le avesse dette a Maemi anche in quel momento lei gli avrebbe potuto addirittura ridere in faccia. O forse no, non avrebbe rischiato le pedate nel culo per così poco, ma nel sentire di Kisuke era proprio così ed il suo essere poco avvezzo nei rapporti umani al di fuori dell'ambito militare non lo aiutava affatto nel decifrare certi contesti, così come non lo aveva aiutato portandolo in quella situazione.
Nel frattempo, Maemi aveva preferito buttarsi a capofitto nell'addestramento, come se avesse bisogno di lanciare la mente altrove. Ed in quel momento anche il volare di una mosca con un pochino d'impegno sarebbe potuto apparire interessante. La kunoichi, tuttavia, non era riuscita ad immaginare un retino che la catturasse del tutto, sembrava quasi immergersi a tratti alterni come il nuoto di un delfino tra le onde del mare. Probabilmente, col senno di poi, fare quell'uscita non era stata una mossa saggia nemmeno ai fini ludici, ma ormai il dado era stato tirato e Maemi era in ballo con molteplici tarli nella testa. Il che era un dato riscontrabile vedendo non solo come si era approcciata alla nuova modalità di esecuzione bensì anche per come l'aveva portata a termine.
«Credo tu ci abbia messo un po' troppo carattere» giudicò Kisuke, osservando le crepe a ridosso della roccia dalle quali sgorgavano rigoli d'acqua. «Come ti avevo detto, il legno di per sé è propenso ad assorbire, ma la roccia no. In questo caso credo tu debba principalmente ritrovare la concentrazione ed in secondo luogo dovrai lavorare sulla quantità di Chakra che andrai a manipolare. Quest'ultima cosa non ha senso senza la prima, e te lo dico perché il risultato è stato ben più misero rispetto alle mie aspettative, e sai benissimo che non sottovaluto né sopravvaluto nessuno. Tu meno che gli altri. Perciò riparti dalle basi, aiutati con la respirazione: inspira velocemente, ed espira lentamente fino a svuotare quasi del tutto i polmoni, senti l'addome che si alleggerisce e via così. Acquisisci un ritmo e lascia che sia quel ritmo a dettare i tuoi tempi, concentrati su quello e lascia andare tutti gli altri pensieri che non aderiscono al ritmo che tu hai deciso per te stessa. Lo abbiamo fatto insieme decine di volte, puoi farlo anche adesso. Ricordati che vuoi fare bene!»SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Quel "un po' più di Chakra" adoperato nella seconda alterazione della proprietà fu fatale. Maemi non aveva ancora riaperto gli occhi che già avvertì una sorta di instabilità sotto il proprio palmo, seguito subito da un rumore di pietra che si crepava. Quando li spalancò di botto trovò un'immagine che ben rifletteva ciò che le orecchie le avevano anticipato: lo spigolo poroso dello scoglio si era fracassato, e dal punto in cui un attimo prima c'era la mano di Maemi, adesso c'erano solo rigoletti di pura acqua.
La kunoichi stessa rimase esterrefatta dal proprio risultato. "Ma è una merda!" giudicò, sbattendo più volte le palpebre. Faticava a riconoscersi in un tentativo tanto fallimentare, tanto eclatante nella sua schifezza. Il Chakra utilizzato era indubbiamente troppo, ma non si trattava solo di quello; era stato l'impeto con cui lo aveva rilasciato che aveva creato davvero il casino, il processo dell'alterazione di Chakra. Lo stesso processo che si applicava nella Chikara no Mizu, quello che Maemi avrebbe dovuto saper fare ad occhi chiusi...
«Credo tu ci abbia messo un po' troppo carattere».
Lo sguardo di Maemi scattò verso il maestro. La sua figura bendata non si era spostata di un millimetro, quasi piantata sul posto come un albero con le radici, e non emanava emozioni particolari. Come se non avesse appena assistito a forse il più grande flop che la sua allieva avesse mai fatto. O magari ne era del tutto indifferente. La Sp.Jounin si ritrovò a scrutarlo con scrupolo, tentando di captare qualcosa che le suggerisse i reali pensieri del Momochi; come c'era da aspettarsi, non vi trovò nulla se non bianco di bende. «Come ti avevo detto, il legno di per sé è propenso ad assorbire, ma la roccia no. In questo caso credo tu debba principalmente ritrovare la concentrazione ed in secondo luogo dovrai lavorare sulla quantità di Chakra che andrai a manipolare».
"Se n'è accorto" pensò lei, stringendo i pugni. Per qualche motivo, si sentiva come una bambina appena beccata a barare. "Ma ovvio che se n'è accorto, era il suo obiettivo. Sta giocando con me. Vuole capire come reagisco. E tu, stupidissima Maemi, sei cascata nella sua trappola come la polla che sei".
«Quest'ultima cosa non ha senso senza la prima, e te lo dico perché il risultato è stato ben più misero rispetto alle mie aspettative, e sai benissimo che non sottovaluto né sopravvaluto nessuno. Tu meno che gli altri».
Ne seguì una spiegazione dettagliata su una delle tecniche di rilassamento che Maemi già conosceva, e pertanto non avrebbe avuto bisogno di risentire. Quella seconda parte del discorso, detta senza nessuna vena di sarcasmo o da presa in giro, giunse in maniera tanto inaspettata da destabilizzare la ragazza di Kiri. Kisuke Momochi non era un uomo avvezzo a plausi, anche solo indiretti, e quello che le aveva appena riservato sembrava proprio un elogio nascosto in maniera magistrale. O quanto meno una forma stramba di incoraggiamento. Il fatto stesso che mancasse di rimproveri, di ammonimenti o frecciatine, era abbastanza atipico. E soprattutto andava in completo contrasto con l'interpretazione che aveva avuto Maemi di quella situazione. "Non sto capendo più nulla" si ritrovò a pensare lei, visibilmente spaesata. Sentiva che in quel senso il maestro si era comportato - o forse si sforzava di comportarsi - meglio del solito. O forse era più corretto dire meno da stronzo rispetto al solito. Ma per qual motivo farlo, dopo aver sganciato la bomba? Che messaggio stava cercando di far passare dentro le righe....?
Alla fine rilasciò un sospiro che sembrava più uno sbuffo, alzando le spalle quasi a voler sciogliere i muscoli tesi. «È il mio solito appuntamento con il "troppo Chakra". Nulla di nuovo» rispose infine, a denti stretti, tagliando corto le sue elucubrazioni. Quali che fossero le intenzioni di Kisuke, adesso dovevano rimanere fuori dall'addestramento, proprio come le era stato suggerito. «Adesso me la gestisco».
E l’unico modo per gestirla, lo sapeva, era ritrovare la concentrazione.
Chiuse gli occhi, lasciandosi assorbire dal buio. Sentiva la presenza del maestro vicino a lei come del fuoco vivo, il cui calore era impossibile da ignorare. E difatti Maemi non lo fece; invece decise di abbracciare quella sensazione, di conoscerla, e prendersi qualche minuto per farci familiarità. Cercare di scacciarlo fuori dai meandri della propria mente sarebbe stato impossibile, e sapeva che evitare di pensarci avrebbe solo calamitato la sua attenzione lì. "Vuole metterti alla prova" si convinse, non tanto perché ci credesse quanto più perché il pensiero le dava carica. "Vuole vedere se sei all'altezza. Dimostrargli quello che vali".
Nel mentre alternava i respiri, concentrandosi gradualmente su una parte diversa del corpo per permettersi di rilassarla. Dopo circa tre minuti si ritrovò a scavare dentro di sé, dentro il proprio sistema circolatorio del Chakra, senza nemmeno accorgerse. La fonte derivante dal proprio maestro non la intossicava più così tanto, per quanto non riuscisse a bloccarla del tutto. Inspirò un'altra volta, e insieme al diaframma si sollevò anche un brandello di Chakra, il quale si staccò ed iniziò il suo percorso verso il palmo della mano sinistra. Lì Maemi figurò di applicare la Chikara no Mizu, cercando di utilizzare il suo automatismo per la doppia alterazione della Proprietà, che modellò e rimodellò per svariati attimi quel moderato ammasso di Chakra concentrato. Un altro respiro. "Con calma, con gentilezza" si comandò lei, iniziando a spingere quel piccolo involucro all'esterno della propria mano, diretta verso quel punto dello scoglio appena affianco alla zona crepata. Non si sarebbe più ripetuto uno scempio come il suo tentativo precedente, si promise intimamente. Mai più.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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La giovane Maemi non sembrò affatto felice dell'ultima analisi che Kisuke le aveva appena servito. O meglio: non la prese bene sin da subito ma fu abbastanza in gamba da trarne quanto necessario ai fini dell'apprendimento. Tant'è che per quanto sembrasse scocciata, fu abbastanza sveglia da affidarsi sapientemente alle indicazioni di Kisuke come fossero una luce guida, scacciando via qualsiasi ombra in cui potessero celarsi pensieri negativi del tutto ostacolanti in quel frangente. "Era proprio quello che volevo" si disse Kisuke con malcelata soddisfazione mentre osservava Maemi ritrovare se stessa. D'altronde voleva che la giovane kunoichi ritrovasse la concentrazione proprio perché non venisse trascinata da quella nenia molesta ed era riuscito a vedere proprio ciò che voleva. "Chissà se le premesse e le aspettative rispetteranno l'esito" pensò il kiriano, attento a tutti i dettagli che avrebbe potuto scorgere dalle azioni della kunoichi. Poi, una volta che la mano di lei finì per poggiarsi sullo scoglio, i giochi erano fatti.
«Togli la mano!» le ordinò Kisuke laconico.
A primo impatto il risultato mostrato da Maemi non poteva certo giudicarsi soddisfacente. Anzi, tutt'altro. Però c'era qualcosa che a Kisuke non quadrava: la roccia era ricoperta da tutta una serie di rivoli e rigagnoli d'acqua, ma al contempo la roccia non era affatto rovinata. Solo Maemi poteva riuscire in una cosa del genere. "Questi due elementi sono quasi contrapposti. Per lo meno dovrebbero esserlo" ragionò Kisuke, grattandosi una tempia con l'indice. "Sarà il caso di usare il Byakugan, oppure tra un po' qui non si capirà più nulla con le magnifiche prestazioni di Maemi" sbottò il Sennin internamente, rilasciando il vincolo che il suo copriocchio esercitava sul Doujutsu degli Hyuuga.SPOILER (clicca per visualizzare)Byakugan [Occhio destro]
Livello: B
Tipo: Doujutsu
Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
[Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]
Consumo: 10 (A Turno)
Con il Byakugan in proprio aiuto il Sennin di Kiri poté vedere come in realtà, sotto alla roccia apparentemente ricoperta d'acqua, ci fosse un pizzico di Chakra Suiton infiltrato subdolamente proprio come l'acqua faceva goccia dopo goccia lungo canali microscopici.
«Devo dire che hai trovato una tua via» sentenziò Kisuke, conscio di lasciare Maemi inebetita da quelle parole in netto contrasto rispetto al risultato. «Chiaramente non è corretta, perché la tua via la definirei proprio una via di mezzo. Né carne e né pesce, insomma. Però è uno spunto da cui partire e con cui poter lavorare» le anticipò Kisuke, quasi a volerla rassicurare prima che la mente di Maemi andasse a vagare e perdersi dove non necessario. "Meglio non crearsi grane gratuite. Oggi sto già zoppicando anche così..." pensò tra sé e sé con rassegnazione. Insegnare quell'Hijutsu a Maemi era molto più complicato del previsto. Ben più complicato che insegnarle la Chikara no Mizu ed ancora ben più ostico che svilupparla. D'altra parte, fin quando in prima linea c'era lui a svilupparla, in un tu per tu con il susseguirsi di problemi, era un conto ma guidare alla cieca qualcun altro era tutto un altro discorso.
«Azzarderei che l'approccio era corretto, ma ti hanno fregato l'esitazione in combutta al troppo Chakra. Perché mentre dal di fuori sembra che la roccia abbia reagito con la sua stoica impermeabilità al Chakra, se vai a guardare bene una macchietta sotto sotto c'è. Devi guardare bene bene, ma c'è.» Maemi avrebbe dovuto guardare davvero con occhio clinico per poter vedere anche solo con un minimo di chiarezza ciò che lui vedeva con facilità grazie al Byakugan, ma le sarebbe bastato fidarsi del suo sensei. «Di conseguenza ti direi di non aver timore, di non esitare, di non porti limiti. Ora come ora, ad essere sincero non saprei dirti se la quantità di Chakra era veramente troppa, ma la cosa certa che posso dirti è che se opti per un determinato quantitativo allora devi spingere il cento per cento con quella scelta. Perché sennò come la tua esitazione fa dividere la tua attenzione, allo stesso modo anche le manifestazione del tuo Chakra seguiranno flussi differenti e non riuscirai mai nel tuo intento. Facciamo così, prova a diminuire leggermente il quantitativo di Chakra e vediamo se ci siamo come calibrazione, ma voglio che la tua concentrazione sia la stessa di poco fa e così stavolta deve essere la tua determinazione. Non avere timore!»SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Qualcosa di particolare stava succedendo sotto il palmo di Maemi: la ragazzina avvertì come una sorta di solletico intermittente lungo tutto il palmo, nel punto in cui il Chakra stava fuoriuscendo dal corpo per passare alla fredda roccia. Le ricordava vagamente la schiuma del latte quando bolliva troppo, con le bollicine che esplodevano e si ricomponevano continuamente. Era... strano.
«Togli la mano!» fu il brusco ordine del maestro.
Come se il corpo avesse recepito l'ordine esterno prima ancora della mente, il braccio di Maemi si ritrasse dalla superficie porosa dello scoglio prima ancora di aprire gli occhi. Li aprì subito dopo, aspettandosi chissà che cosa, e invece incontrò solo pietra bagnata come di acqua normale. Il risultato fu così deludente che la ragazzina non trovò nemmeno l'anima di infastidirsi: fissò semplicemente il risultato, le linee del viso imbronciate.
«Devo dire che hai trovato una tua via» sentenziò Kisuke contro ogni aspettativa. La testa dell'allieva scattò all'insù, e gli lanciò un'occhiata interrogativa. «Chiaramente non è corretta, perché la tua via la definirei proprio una via di mezzo. Né carne e né pesce, insomma» fu la risposta del maestro al suo sguardo scettico. «Però è uno spunto da cui partire e con cui poter lavorare. Azzarderei che l'approccio era corretto, ma ti hanno fregato l'esitazione in combutta al troppo Chakra. Perché mentre dal di fuori sembra che la roccia abbia reagito con la sua stoica impermeabilità al Chakra, se vai a guardare bene una macchietta sotto sotto c'è. Devi guardare bene bene, ma c'è».
La ragazza non mollò lo sguardo dalla faccia bendata per controllare la macchietta: mettere in discussione le parole del maestro era un concetto troppo alieno per essere preso in considerazione. "Ma ero certa di aver fatto tutto giusto" pensò, con un cipiglio. Non le era sembrato di provare esitazione, anzi, la forza con cui aveva espulso il Chakra testimoniava tutta la sua determinazione. Il maestro continuò a parlare, e se da una parte Maemi non si perdeva nemmeno una parola, una piccola parte della sua mente continuò a macinare per trovare una soluzione a quell'enigma. Voleva risolvere quel tappo dell'apprendimento il prima possibile, altrimenti c'era il serio rischio che la frustrazione la bloccasse definitivamente. E lì sarebbe stato un disastro.
Pertanto, la ragazzina di Kiri trasse un profondo respiro a seguito dell'esortazioni de suo maestro. Cercò di ignorare il modo quasi forzato con cui cercava di essere positivo, come a volerle comunicare qualcosa che tuttavia non comprendeva.
«In realtà non ho avuto né timore né esitazione» rispose lentamente, senza quella punta di veleno di quando cercava di fare la splendida. Alzò una mano, e si ritrovò ad osservare la pelle del palmo rivolta verso l'alto con curioso interesse. «Ma ho avuto una... sensazione strana, quando ho rilasciato il Chakra. Era come se... schiumasse, in un certo senso. Non so descriverlo» abbassò la mano e voltò la testa verso il maestro, sentendo i denti sul retro stringersi in una tensione anomala. «Tutto quello che ho fatto è visualizzare il risultato finale, o almeno così mi sembra. Poi, quando ho spinto il Chakra verso la roccia...» esitò, la bocca ancora aperta ed in cerca delle parole giuste, «non so, ho avvertito come se volesse dividersi in tanti puntini così piccoli da potersi infiltrare tra le particelle della pietra. E non l'ho più percepito come un flusso, ma appunto come una specie di schiuma. Ha senso?»SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
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Il Sennin ascoltò con attenzione e curiosità le osservazioni e le conseguenti domande di Maemi, perché se prima non era riuscito a comprendere che cosa fosse effettivamente successo durante il tentativo, adesso con le parole della giovane kunoichi egli ebbe ancora più chiarezza poiché si avvicinò a capire cosa, come e perché fosse accaduto. "Forse siamo più avanti di quanto potessi immaginare. Soprattutto se afferma di non aver avuto alcun tipo di blocco" ragionò Kisuke, sentendosi in un certo qual senso sollevato. Non si interrogò riguardo al motivo per il quale nonostante tutto Maemi non fosse minimamente preoccupata nell'andare avanti, quasi alla cieca, in un processo totalmente sconosciuto. Era pur vero, sebbene lei non lo sapesse, che il kiriano aveva cercato la strada migliore per l'apprendimento della ragazza in un rapporto con la minor esposizione ai rischi.
Kisuke si grattò il mento. «Probabilmente quello che hai fatto - inavvertitamente, sia chiaro - è stato creare una sovra alterazione del Chakra. Hai detto che ti sei principalmente concentrata sul risultato finale, no? Nella tua determinazione ad ottenere un buon risultato, avrai costretto il tuo Chakra ad alterarsi nella forma per passare in mezzo alle maglie della pietra, creando quella consistenza spumosa.» Senza accorgersene passò dal grattarsi il mento alla nuca. «Per quelle che sono le mie conoscenze in materia, è l'unica deduzione a cui sono riuscito ad arrivare. Comunque poco male, soprattutto se senti di non aver avuto impedimenti dovuti ad esitazione e quant'altro. Se sei sicura tu, non facciamoci domande. A questo punto, ti direi di cambiare roccia e rifare tutto dall'inizio» le disse Kisuke, laconico in ultima battuta. «Riprova, e cerca se ci riesci di rifare esattamente come hai fatto prima, fatta eccezione per la quantità di Chakra: come ti ho già detto prima probabilmente era troppo, motivo che ti ha costretto sul momento a ricercare quella forma spumosa per far penetrare il più possibile nella roccia. Tu procedi, se vogliamo come se io non ci fossi...» Kisuke ghignò visibilmente. «Voglio osservare meglio quello che è successo, per poterti dare una guida migliore… sempre che riaccada, ovviamente» specificò Kisuke, il quale non voleva scoraggiare la giovane kunoichi né al contempo rischiare il condizionamento mentale per cui lei stessa tornasse inconsciamente a ricercare lo stesso risultato.
«Non mi piace ammetterlo, ma era uno scenario che non avevo previsto e brancolo nel buio anche io, perciò ho bisogno di più elementi per poter capire.»SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Mr.Uchiha - 19/2/2024, 22:08. -
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Una riflessione scettica attraversò lo sguardo di Maemi. "Una sovra alterazione?" mormorò tra sé, piegando la fronte in un'espressione di dubbio. Non metteva in discussione l'acume del Momochi - indiscusso maestro nelle Arti Ninja - tuttavia, l'idea di aver eseguito una manovra così avanzata per caso le sembrava francamente improbabile.
«Comunque poco male, soprattutto se senti di non aver avuto impedimenti dovuti ad esitazione e quant'altro. Se sei sicura tu, non facciamoci domande. A questo punto, ti direi di cambiare roccia e rifare tutto dall'inizio» proseguì il maestro, la sua voce scandita evocando l'eco di addestramenti passati. «Riprova, e cerca se ci riesci di rifare esattamente come hai fatto prima, fatta eccezione per la quantità di Chakra: come ti ho già detto prima probabilmente era troppo, motivo che ti ha costretto sul momento a ricercare quella forma spumosa per far penetrare il più possibile nella roccia. Tu procedi, se vogliamo come se io non ci fossi. Voglio osservare meglio quello che è successo, per poterti dare una guida migliore… sempre che riaccada, ovviamente».
“Sempre se non fallisco di nuovo” tradusse lei nella propria mente, le mani stringendosi in pugni, le dita che si toccavano quasi a cercare conforto l'una nell'altra. Quell’addestramento, almeno ai suoi occhi, si stava rivelando davvero un disastro, ma non aveva intenzione di sprofondare nella frustrazione o nell’autocommiserazione: conosceva troppo bene le conseguenze di un simile atteggiamento. Così, con uno sguardo deciso, iniziò la ricerca di un nuovo masso su cui esercitarsi.
«Non mi piace ammetterlo, ma era uno scenario che non avevo previsto e brancolo nel buio anche io, perciò ho bisogno di più elementi per poter capire» confidò Kisuke, all'ultimo e quasi a malincuore.
In risposta, un angolo della bocca di Maemi si alzò all’insù. «Brancolare nel buio? Non sembra affatto nel tuo repertorio» lo punzecchiò, con un misto di malizia e deferenza, mantenendo la compostezza che si conviene a un'allieva nei confronti del proprio mentore.
Senza aspettare una risposta, anzi quasi temendola, Maemi si avvicinò a un altro scoglio non lontano da lei, uno che aveva notato prima. Questo era leggermente più elevato, spingendosi fino all'altezza del suo sterno, così le fu sufficiente estendere il braccio per toccarne la superficie fredda e ruvida. Un breve momento di silenzio la avvolse, mentre respirava lentamente, assaporando la frescura dell'aria.
Strano, come quel disagio iniziale stava mano a mano scemando, lasciando spazio alla familiare routine dell'addestramento, come se un vortice avesse inghiottito ogni distrazione, incluso ogni metaforico elefante nella stanza. “Meglio così" pensò Maemi, un sospiro secco a sigillare il suo impegno. "Sono qui per allenarmi, dopotutto. Il resto può attendere".
Di fronte a una nuova roccia, si trovava di nuovo di fronte a una sfida: replicare il tentativo precedente, questa volta con un minor quantitativo di Chakra. "Deve andare bene" si incitò, cercando la concentrazione con gli occhi chiusi. Dopo un breve lasso di tempo, Maemi si trovò immersa in un'introspezione profonda, esplorando le profondità del proprio sistema circolatorio di Chakra senza nemmeno rendersene conto. Trasse un altro profondo respiro e, nel farlo, un frammento esiguo di Chakra si sollevò insieme al suo diaframma, distaccandosi per iniziare il suo viaggio verso il palmo della sua mano sinistra. “Come avevo fatto, da qua?” si sforzò di ricordare, con un nuovo cipiglio di concentrazione. Ah sì, aveva cercato di applicare lo stesso procedimento della Chikara no Mizu, utilizzando la doppia alterazione della Proprietà. Allora modellò e rimodellò il Chakra, sempre tenendo ben fermo in mente l'obiettivo di permeare la struttura della pietra. Poi esalò un altro respiro. “Ci siamo” pensò, iniziando a spingere quel piccolo involucro all'esterno della propria mano, diretta verso quel punto dello scoglio.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
[Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]
Consumo: 10 (A Turno)
«Brancolare nel buio? Non sembra affatto nel tuo repertorio» lo punzecchiò Maemi, prendendosi gioco di lui.
«Ultimamente mi stupisco anche io di quante cose non siano nel mio repertorio» rispose Kisuke a tono, colpito dalla frecciatina. Per un attimo il suo istinto prevalse e le parole gli uscirono automaticamente dalla bocca, come se davanti si trovasse uno qualunque. Tuttavia, non era così, ma se n'era come dimenticato e colpì proprio dove sapeva che in un modo o nell'altro Maemi avrebbe recepito. Se ne rese conto subito dopo e, mentre la sua espressione iniziava a dare segni di spegnimento, sperò che quell'uscita non andasse ad inficiare direttamente sulla prossima prestazione di Maemi. Per fortuna così non fu, ed esattamente come si aspettava prima del loro scambio di battute, Kisuke vide con entrambe le visuali il risultato: il Chakra dalla mano di Maemi aveva preso una consistenza differente, in linea con la sua supposizione inziale, e con velocità crescente rispetto al tentativo precedete, la pietra iniziò a macchiarsi di acqua.
Kisuke interruppe il tentativo con un singolo battito di mani. «Possiamo ritenerci soddisfatti del risultato» decretò, incrociando le braccia. «Alla fine ti sei creata la tua strada, ma poco importa: in una maniera o in un'altra hai raggiunto il risultato. Non è andata proprio come mi aspettavo, ma ciò che conta è completare il lavoro.»
"Tutto sommato ci siamo arrivati anche senza inconvenienti" si compiacque, sentendo le spalle farsi più leggere. Lo scoglio poteva dirsi superato, ma ancora l'addestramento non era concluso. «Adesso viene la parte veramente difficile. Che poi, la difficoltà è relativa, perché prende fondamento su quello che sei appena riuscita a fare sulla roccia» le anticipò Kisuke. «Similmente al processo di potenziamento che utilizzi già per la Chikara no Mizu, adesso dovrai applicare dentro di te quel processo che hai appena sviluppato. Ovviamente dovrai farlo mentre prepari un Ninjutsu. Cominciamo con qualcosa di semplice come la Mizurappa, che non è nulla di complicato ed anche la sua esecuzione è abbastanza banale e ben si presta a questo genere di situazioni. Se vuoi prenderti qualche minuto, prima di proseguire, non sarebbe una cattiva idea» propose infine, piegando la testa di lato. «Almeno riprendi un po' fiato ed hai tempo per visualizzare e ripetere nella tua mente i passaggi che hai appena eseguito e che ti hanno portata al successo. Ricordati come ti ho insegnato a visualizzare nella tua mente. Dopodiché visualizza come quel processo lo puoi applicare nel modo corretto al subbuglio che si crea durante l'esecuzione di un Jutsu. Ricorda che hai appena imparato ad inniettare l'essenza dell'acqua in un materiale tutt'altro che ricettivo, e lo abbiamo fatto proprio per questo».SPOILER (clicca per visualizzare).
TAM: One Piece 1114 ITA, HunterxHunter 401 ITA, Berserk 377 ITA, Gachiakuta 96 ITA, Blue Box 147 ITA, Sousou no Frieren 130 ITA 
Naruto GDR - Allenamento Jutsu
Addestramento Maemi TakahashiHijutsu livello B ✦ Ikari no Suisei - Furia Acquatica |
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