Missione Azula Shimura

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    Missione Azula Shimura
    Missione a Servizio di:Konohagakure no Sato
    Livello:C
    Esecutore della Missione:Azula Shimura
    L'isola Nami è l'unica isola, seppur piccolissima che rientra nel cerchio del paese del fuoco. Il tuo compito è quello di portarti fino a la e stilare un rapporto sulle condizioni degli abitanti e sull'operato dei pochi Shinobi presenti sull'isola. E' necessario ricevere dei rapporti periodici su di loro visto che sono così distaccati dal centro del paese. Se trovi eventuali scaramucce puoi anche prendere iniziativa e spegnere il fuoco sul nascere.
    Buona Gita.
     
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    The King of Kings

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    Il vento soffiava leggero mentre mi trovavo di fronte alla chiesa di Jashin, i cui resti erano testimoni silenziosi degli eventi tumultuosi che avevano sconvolto l'isola di Nami molti mesi prima. Le cicatrici della battaglia contro Shoyo erano ancora visibili, non solo sulla struttura della chiesa, ma anche nelle vite degli abitanti che lottavano per riprendersi. Ricordavo vividamente lo scontro con Shoyo, il peso della responsabilità sulle spalle di tutti quei morti aiutata da Yuzin Asuka, lo Shinobi che aveva condiviso con me il peso di quella missione, dando sfogo ai suoi poteri demoniaci. Il nostro obiettivo era chiaro: fermare Shoyo e disgregare la setta di Jashin che minacciava di distruggere la stabilità dell'intero paese del fuoco.
    "Dopo tutti questi mesi ancora aleggia questa aura piena di energia negativa. Quanto tempo sei stato invischiato per rendere così malsane queste terre, maledetto di uno Shoyo?"
    Ora, in piedi davanti ai resti della chiesa, riflettevo su come gli anziani saggi del villaggio, che avrebbero dovuto essere guida e custodi della comunità, fossero stati coinvolti in quel culto oscuro. La fiducia precedentemente riposta in loro era stata tradita, e la popolazione di Nami stava cercando di affrontare le conseguenze di questa rivelazione. La setta di Jashin aveva lasciato dietro di sé una scia di distruzione, e il compito di ricostruire non riguardava solo le strutture fisiche, ma anche le relazioni e la fiducia tra gli abitanti. Dopo il momento di raccoglimento nella chiesa distrutta, mi diressi verso il centro del piccolo villaggio di Nami. Le case, ancora segnate dalla recente crisi, si stagliavano contro il cielo sereno. La popolazione si aggirava con occhi carichi di preoccupazione, ma anche di speranza per un domani migliore. Mi avvicinai a un gruppo di anziani che si erano radunati vicino al pozzo centrale del villaggio. La loro presenza trasmetteva un senso di saggezza e storia, e mi sembrò il luogo ideale per iniziare a raccogliere informazioni. Con rispetto, mi rivolsi a uno di loro, un anziano dal volto rugoso e gli occhi profondi.
    << Buongiorno, signori. Sono qui come rappresentante del Paese del Fuoco per comprendere meglio la situazione di Nami e per offrire il nostro supporto. Cosa potete dirmi riguardo a come la comunità sta affrontando questi tempi difficili? >>
    L'anziano sgrana gli occhi non appena mi vede. Mi sorride, conoscendo già la mia presenza e l'aiuto che abbiamo dato in passato. Il suo sguardo più stanco che mai non tradisce però la volontà di migliorare la situazione in cui si trova. Con lunghi solchi lungo al suo viso, con dolore sembra ricordare cosa è accaduto, la matrice di tutto quel dolore.
    << La vostra presenza è benvenuta, giovane Kunoichi. Siamo stati traditi da coloro che avremmo dovuto considerare guardiani della nostra comunità. Ma la speranza non è perduta. La volontà di ricostruire è forte tra di noi, anche se le strade sono lunghe e difficili. >>
    Incuriosita continuo a chiedere al vecchio chi l'avesse traditi in quella occasione.
    << Chi è stato a tradirvi, anziano signore? >>
    L'uomo stringe con la sua poca forza, ma mettendocela tutta, il suo pugno e sputa per terra.
    << Denjiro e gli altri capi villaggio. Si sono fatti abbindolare dal fascino di questo Shoyo... e... >>
    L'uomo scoppia in lacrime, con troppo dolore ricorda benssimo ciò che ha subito e le perdite che ha avuto. Appoggio una mano sulla spalla e l'uomo la tocca cercando di farsi forza con un sorriso.
    << Adesso quel fanatico non c'è più e la mia nipotina può riposare in pace. >>
    Non volendo scavare ancora di più nel dolore dell'uomo, dopo il mio scambio con gli anziani, mi diressi verso il mercato di Nami, un luogo vivace che, nonostante la recente crisi, pulsava di attività. Il mercato, seppur più modesto rispetto a quelli delle città più grandi, era comunque un punto di incontro cruciale per gli abitanti, un luogo dove scambiare merci e notizie. Il sole alto nel cielo dipingeva di calore il mercato, ma la brezza portava con sé un sottile ricordo della tragedia che aveva colpito Nami. Tra le bancarelle improvvisate, notai una giovane donna intenta a negoziare con uno dei mercanti locali. Il suo viso rifletteva la determinazione, ma anche l'ombra della preoccupazione per il futuro. Era una scena comune in un mercato, ma in questo contesto, ogni contrattazione era un passo verso la ricostruzione. Mi avvicinai alla donna con rispetto.
    << Buongiorno, signora. Mi scuso se la disturbo durante i suoi affari, ma sono qui per ascoltare le vostre storie e capire meglio come il Paese del Fuoco possa offrire supporto. >>
    La donna, inizialmente con fare scocciato perché fin troppo impegnata in ciò che stava facendo, sembra destarsi da un torpore e mi guarda con curiosità.
    << Ah, tu sei la Kunoichi del Paese del Fuoco di cui tutti parlano. Grazie per essere qui. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Sto cercando di ottenere forniture essenziali per le famiglie più colpite dalla crisi. La mancanza di risorse è una delle sfide principali che dobbiamo affrontare. >>
    Osservai le merci sulla bancarella, molte delle quali sembravano essere beni di prima necessità. La donna indicò una serie di oggetti mentre parlava.
    << Cibo, coperte, medicine... abbiamo bisogno di tutto. Le scorte stanno esaurendosi, e la gente ha paura del futuro. Ma non vogliamo solo ricevere aiuti, vogliamo anche contribuire alla nostra rinascita. >>
    Le sue parole riflettevano una resilienza sorprendente, e mi resi conto che oltre al supporto materiale, la comunità aveva bisogno di sentirsi parte di un processo di rinascita. La donna, impegnata nella negoziazione con il mercante, sembrava aver interiorizzato le difficoltà della comunità. La sua espressione, inizialmente concentrata sui beni essenziali da acquistare, si trasformò in un'ombra di preoccupazione quando le chiesi di raccontarmi di più sulla situazione di Nami.
    << La nostra popolazione è stata colpita duramente dagli eventi recenti. Le illusioni di Shoyo Chinoike hanno seminato discordia e confusione tra di noi. Persone care sono state perse, ma il danno va oltre le perdite umane. >>
    Ricordo molto bene lo stato in cui vidi la città di Nami all'orlo del baratro. Gente ipnotizzata che vagava come cadaveri per le strade e le esplosioni causate non solo per fermare me e l'eremita Yuzin Asuka, bensì svolte anche per il capriccio di una divinità oscura. La voce della donna tremolò leggermente mentre continuava a spiegare la gravità della situazione.
    << Le illusioni hanno seminato discordia nelle relazioni, distrutto la fiducia e portato a un declino demografico. Molte famiglie hanno deciso di abbandonare l'isola alla ricerca di una vita migliore altrove, e coloro che sono rimasti sono stremati, sia fisicamente che emotivamente. La mancanza di fiducia ha reso difficile la collaborazione e la ricostruzione. >>
    La sua rivelazione gettò luce su una dimensione nascosta della crisi. Gli effetti di Shoyo Chinoike non erano stati solo fisici, ma avevano minato le fondamenta stesse della comunità. La decrescita demografica e lo stato di strematezza rappresentavano sfide enormi da affrontare.
    "Giustamente sono fuggiti via dopo quegli eventi. Tsk, se solo avessi sfruttato le tue capacitò per aiutare la Nuvola piuttosto che plagiare una piccola civiltà."
    Dopo aver ringraziato la donna per la sua franchezza, mi incamminai attraverso il mercato di Nami, osservando attentamente la situazione circostante. La scena era un misto di contraddizioni, con segni evidenti di distruzione e privazione mescolati a sprazzi di speranza e resilienza. Il villaggio di Nami si stagliava di fronte a me come un'ombra di sé stesso. Molti edifici giacevano in rovina, muri abbattuti, tetti crollati, e finestre infrante testimoniavano la furia degli eventi recenti. Le case, un tempo focolai di vita e comunità, erano ora delle tristi testimonianze della devastazione che aveva colpito il villaggio. Ogni dettaglio, dalle pareti sfondate ai resti di mobilia, raccontava una storia di perdita e distruzione. Attraversai il mercato con occhi attenti, notando gli sforzi coraggiosi della popolazione nel tentativo di riportare un po' di normalità alle loro vite. Tuttavia, la mancanza di risorse era lampante. Alcune bancarelle erano quasi vuote, mentre il resto mostrava una gamma limitata di beni. Gli scaffali scarni e le espressioni preoccupate degli abitanti denotavano una lotta quotidiana per ottenere ciò di cui avevano bisogno. La scarsità di risorse rendeva evidente la sfida di ricostruire non solo le strutture fisiche ma anche le fondamenta economiche della comunità. Camminando tra la gente, notai le espressioni preoccupate scolpite sui loro volti. Gli sguardi abbassati e le conversazioni sussurrate rivelavano una tensione palpabile, un peso emotivo che gravava su di loro a causa della recente crisi. Ogni passo nel mercato era accompagnato da un senso di fatica e ansia, un riflesso della difficile realtà che stavano affrontando. La comunità di Nami, sebbene determinata a resistere, portava i segni visibili delle sfide che avevano colpito profondamente il suo tessuto sociale ed economico. Nonostante le ombre della devastazione, il villaggio era attraversato da un filo tenue di speranza rappresentato dagli sforzi tangibili di ricostruzione. Gruppi di abitanti si riunivano con determinazione per rimuovere detriti e riparare le abitazioni danneggiate. Il suono di martelli e il movimento coordinato delle persone facevano eco nell'aria, un simbolo visivo della volontà di superare le avversità e di ricostruire ciò che era stato distrutto. In diversi angoli del mercato, individuai scene di solidarietà che scaldavano il cuore. Le persone si univano per aiutarsi a vicenda, condividendo ciò che avevano. Abbracciando la filosofia che "nessuno dovrebbe essere lasciato indietro", la comunità, sebbene stremata, mostrava un legame forte nel momento del bisogno. Era evidente che, nonostante le difficoltà, l'unità e il sostegno reciproco erano la linfa vitale necessaria per affrontare la crisi. Il mercato, nonostante le bancarelle scarse e la mancanza di risorse, pulsava di attività economica. Le persone cercavano di mantenere un senso di normalità negoziando e commerciando. Le transazioni economiche, seppur modeste, rappresentavano una testimonianza della resilienza della comunità, sfidando la crisi e cercando di costruire un futuro migliore attraverso il lavoro e lo scambio. La vitalità del mercato era un segno tangibile di una determinazione collettiva a resistere e a riprendersi. Immergendomi sempre di più all'interno della cittadina noto un po' più distanti un gruppetto di shinobi avente il gilet della foglia, proprio come me. Avvicinandomi al gruppo di ninja della Foglia, notai il contrasto evidente rispetto alla determinazione e all'impegno che avevo appena osservato tra gli abitanti di Nami. Uno di loro era seduto su una rovina, intento a mangiare una mela con un'aria svogliata, mentre gli altri sembravano svogliati e poco interessati al lavoro. La loro presenza, apparentemente disinteressata, destò la mia attenzione.
    << Salve, colleghi della Foglia. Vi cercavo, finalmente vi trovo. Sono Azula Shimura e sono qui in missione a Nami per valutare le condizioni e offrire supporto. Cosa state facendo qui? >>
    Non voglio rivelare ancora il mio nuovo rango a questi ninja, che, non ho mai visto in tutta la mia vita. Il ninja che mangiava la mela alzò lo sguardo con una leggera espressione di disinteresse.
    << Ah, ciao. Stiamo facendo la nostra parte, credo. Ma sai, non è che ci sia molto da fare qui. Il villaggio sembra abbastanza tranquillo ora. >>
    La sua risposta, sebbene apparentemente logica, trasmetteva una mancanza di impegno e comprensione della gravità della situazione a Nami.
    << Tranquillo non significa che non ci sia lavoro da fare. Questa comunità ha bisogno di ogni aiuto possibile. Ci sono edifici da ricostruire, risorse da raccogliere, e la popolazione ha bisogno di sostegno. C'è tanto da fare per contribuire alla rinascita di Nami. >>
    Gli altri ninja sembravano anch'essi poco interessati e sorseggiavano acqua senza alcun entusiasmo. Anzi qualcuno mi parve addirittura che sorridesse alla mia constatazione dei fatti.
    << Sai, siamo qui solo perché ci hanno mandato. Non è che ci importi molto di questo villaggio. Potevano mandare nuovamente coloro che hanno aggiustato la situazione, non trovi? >>
    La loro franchezza, sebbene disarmante, rivelava una mancanza di empatia e dedizione alla missione. Era evidente che alcuni di loro potrebbero aver scelto la carriera di ninja più per lo stipendio che per la volontà di servire la comunità. Sospiro e mi tocco gli occhi, cercando di mantenere la pazienza.
    << Ogni missione è importante, e ogni comunità merita il nostro massimo impegno. Siamo qui per aiutare e proteggere le persone, non solo per ricevere uno stipendio. Vi invito a riconsiderare il vostro approccio e ad unirvi agli sforzi della popolazione locale. Ogni contributo conta. >>
    Il ninja che stava mangiando la mela si alzò in piedi con un sorriso sarcastico, rompendo la mela in due con una mossa decisa. Si palesò difronte a me, cercando di intimidirmi con il suo atteggiamento sprezzante.
    << Sai cosa? Forse hai ragione. Forse siamo qui solo per lo stipendio. Che differenza fa alla fine? Siamo pagati per fare il nostro lavoro. Non ci serve il tuo sermone morale. >>
    Il suo tono era carico di disinteresse e disprezzo verso la mia persona, oltre ed anche di una sfida implicita. Il ninja avanzò verso di me, cercando di intimidirmi con la sua statura e il suo sguardo penetrante.
    << Il vostro lavoro va oltre lo stipendio. Come protettori della legge, avete la responsabilità di proteggere e servire le comunità che ci affidano missioni. La popolazione di Nami ha bisogno di voi ora più che mai. >>
    Lo shinobi, senza proferire parola, mantenne uno sguardo fisso su di me, cercando di trasmettere una sensazione di superiorità. Era chiaro che la mia richiesta di maggiore impegno non era stata ben accolta. Il ninja, dimostrando una totale insubordinazione, decise di compiere un atto di sfida. Con un sorriso sprezzante, sguainò un kunai e lo lanciò vicino ai miei piedi, cercando di dimostrare la sua disprezzante audacia. Gli altri ninja, inizialmente impassibili, incominciarono a guardarsi l'un l'altro con nervosismo, riconoscendo la gravità dell'atto commesso dal loro compagno.
    << Questo genere di comportamento non sarà tollerato. Come rappresentante del Paese del Fuoco, sono qui per assicurarmi che tutti operino nel rispetto delle regole e dell'etica dei ninja. >>
    Dico fissando negli occhi il mio interlocutore, mentre i ninja circostanti cominciarono a scambiarsi occhiate preoccupate, rendendosi conto che l'insubordinazione del loro compagno stava mettendo a repentaglio la loro stessa presenza a Nami. Inarco un sopracciglio e continuo:
    << Ognuno di voi è qui con un compito e una responsabilità. La vostra condotta riflette sul vostro villaggio e sulla vostra nazione. Gli atti di insubordinazione non saranno ignorati. >>
    Notai che il ninja che aveva lanciato il kunai cercava di mantenere una facciata di sicurezza, ma i suoi occhi tradivano una certa inquietudine di fronte alla mia determinazione. Continuo il mio discorso guardando ogni shinobi della foglia svogliato sul lavoro.
    << Se non siete disposti a svolgere il vostro dovere come Shinobi, allora non avete posto qui. Posso raccomandare il vostro ritiro immediato. >>
    Un silenzio teso si diffuse tra il gruppo di ninja, il che rivelava il timore che stava crescendo tra di loro. La realizzazione delle possibili conseguenze dell'insubordinazione li avvolse, e la prospettiva di essere licenziati ebbe un effetto immediato sulla loro sicurezza apparente. Incrocio le braccia e concludo il mio discorso da amica delle guardie.
    << La scelta è vostra. Riflettete bene sul vostro impegno e sul vostro ruolo qui a Nami. La comunità ha bisogno di veri guardiani, non di chi disprezza il proprio dovere. >>
    Senza aspettare una risposta, mi allontanai dal gruppo di ninja, lasciandoli a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni e sulla necessità di riconsiderare il loro approccio alla missione a Nami. Uscii dalla piazza del mercato, intenzionata a esplorare ulteriormente il villaggio di Nami. Il cammino mi portò alla vecchia sede del concilio, un luogo che aveva visto tempi migliori. Mentre mi avvicinavo, udii un gruppetto di individui che si erano radunati su un'altura, innalzando le loro voci con toni di critica e disprezzo.
    "Umh che succede?"
    Il gruppetto, composto da un misto di abitanti del villaggio, sembrava esprimere il proprio malcontento in modo sempre più veemente.
    << Questi vecchi saggi hanno portato solo disgrazia su Nami! Non hanno fatto nulla per evitarlo! >> Disse il primo, con un tono di voce grave, in modo tale da acquisire il consenso degli altri.
    << Guardatevi intorno, gente! Non c'è pace qui. La nostra unica speranza è abbandonare questo luogo maledetto prima che sia troppo tardi. >> Disse il secondo, più mingherlino, con uno sguardo misto a terrore e sarcasmo.
    << E quei campi? Non danno più nulla! Le bestie stesse non riescono a pascolare. La terra è maledetta! >> Disse, infine, un vecchio pastore che si è fatto convinto dalle parole degli altri.
    Le loro parole, cariche di disprezzo, erano come veleno che si diffondeva nell'aria. Mi avvicinai al gruppetto, cercando di capire meglio la loro prospettiva. Ogni mio passo verso loro fa in modo che vi sia silenzio, un silenzio veemente e carico di pathos per ciò che potrebbe accadere.
    << Perché credete che fuggire sia l'unica soluzione? La rinascita di Nami è possibile, ma richiederà sforzi congiunti. Abbandonare ora sarebbe una rinuncia alla vostra stessa casa. >>
    << La Divinità del Raccolto non ci dà più nulla! I campi sono aridi, e le bestie muoiono di fame. Non vedete che siamo maledetti? >> Continua furentemente il contadino, mostrando una vena sul collo.
    << La terra può essere riportata alla vita con gli sforzi giusti. La comunità deve unirsi e lavorare insieme. Fuggire non risolverà i problemi, solo li sposterà altrove. >>
    << Dite quanto volete, ma la pace è un sogno irraggiungibile. >> Commenta, questa volta, un vecchio in mezzo alla folla alle mie spalle. Io, conseguentemente, inizio a girarmi intorno ed a osservare i vari gruppetti.
    << La pace può essere raggiunta con la collaborazione e la fiducia. Dobbiamo lavorare insieme per superare queste difficoltà. Abbandonare ora significherebbe tradire il vostro stesso villaggio e non solo! Pensate a tutte le vittime ed a tutti coloro che stanno affrontando questo schifo. So che non è facile, so che l'idea di abbandonare tutto vi garba più di dover faticare ma credetemi. Fuggire non risolvera i vostri problemi, anzi, tutt'al più vi farà provare un sentimento di pentimento. >>
    Il gruppetto rimase in silenzio, le loro parole dissidenti si attenuarono. La realizzazione delle conseguenze di una fuga imminente incominciò a farsi strada tra loro. Nel mentre mi allontanavo dal basso di quell'altura. Era chiaro che il lavoro di rinascita per Nami non sarebbe stato solo fisico, ma avrebbe richiesto anche la riconciliazione delle visioni discordanti all'interno della comunità.
    "Sono distrutti. Povera gente. Tsk e quei babbei dicono di stare lavorando! Oh Kami, che vanno blaterando."
    Uno dei vecchi saggi, uno degli anziani, cosa la quale avrei scoperto a brevissimo, forse colto dalla disperazione, decise di affrontare direttamente la folla. Uscì allo scoperto, provando a giustificarsi per le accuse che il popolo stava rivolgendo a lui e agli altri saggi. Con voce tremante e spezzata tenta il tutto per tutto:
    << Ascoltatemi, concittadini! Comprendo la vostra rabbia e il dolore che avete subito. Lo abbiamo subito anche noi! Ma dobbiamo lavorare insieme per risolvere i problemi che affliggono Nami. Non siamo qui per tradirvi, ma per trovare una soluzione comune. Ed in nome di tutti noi, vi chiediamo... >>
    Non ebbe nemmeno il tempo di terminare che la folla, ormai incanalata dalla rabbia e dalla frustrazione, non era disposta ad ascoltare ragioni. Un individuo più irruento prese un sasso e lo scagliò con forza contro il vecchio. In un istante, mi resi conto del pericolo imminente, ma ormai era troppo tardi. Con un rapido movimento, cercai di intercettare il sasso, ma fui colpita sulla tempia. La sensazione di calore si diffuse istantaneamente, indicando che il colpo aveva fatto sanguinare la ferita. Chiudo l'occhio e mi stringo la ferita.
    << Fermatevi! Non risolveremo nulla con la violenza. Abbiamo bisogno di dialogo e cooperazione. >>
    Nonostante il mio tentativo di pacificare la situazione, il sangue sulla mia tempia attestava il fallimento nel fermare l'escalation delle emozioni. La folla, ora immersa in una sorta di frenesia, si scagliò contro gli anziani, convinta che fossero la causa dei loro mali. La situazione stava rapidamente sfuggendo al controllo, e dovevo trovare un modo per riportare la calma prima che le cose precipitassero ulteriormente. Vedendo la situazione precipitare e la folla sempre più agitata, decisi di intervenire in modo deciso. Sapendo che dovevo attirare l'attenzione e far cessare l'escalation, posizionai indice e medio verso il cielo e, con un movimento sicuro, sparai un piccolo segnale di fuoco, un bengala per l'esattezza, sopra il cielo nuvoloso di Nami.
    Denkou Noroshi - Flusso di Segnalazione
    fm0lJ5K G0X8.png
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica di basso livello consiste nello sparare in cielo un getto elementale, incapace di arrecare danno, con un duplice scopo. Dopo aver raggiunto una certa altezza, a discrezione dell'utilizzatore, il getto si condenserà in una sfera elementale, per poi esplodere producendo un fenomeno caratteristico: se Katon o Raiton provocherà un lampo, se Suiton, Fuuton o Doton produrrà un suono riconoscibile. La Tecnica ha lo scopo principale di avvertire i propri alleati della posizione dell'utilizzatore ma a seconda dell'effetto può anche fungere o da diversivo o da bengala allo scopo di illuminare brevemente un ampia zona all'aperto per tre secondi. Il raggio procede a velocità altissima verso il cielo, è assolutamente inoffensivo e al massimo può fungere da distrazione per eventuali avversari ma rivelerà la propria posizione.
    Non utilizzabile in combattimento
    Consumo: N/A

    Il bengala esplose in una scia di luci e colori, illuminando il cielo sopra di noi. La sua luce abbagliante catturò immediatamente l'attenzione di tutti, spezzando il momento di tensione. La folla si arrestò nel bel mezzo della furia, colpita dall'improvvisa e inaspettata esplosione di colori. Alzando la voce, tamponando sempre la ferita, dico:
    << Fermatevi! Pensare che ucciderlo possa sistemare tutto Così cosa vi renderebbe diversi dai Cultisti di Jashin? Abbiamo bisogno di parlare e trovare una soluzione insieme. >>
    La luce del bengala rimase sospesa nel cielo oscurato, fungendo da catalizzatore per una pausa nella turbolenza. Gli sguardi della folla si distolsero dagli anziani e si concentrarono su di me, cercando di capire cosa avrei detto.
    << Ognuno di noi vuole una Nami migliore. La violenza non è la strada per raggiungerla. Dobbiamo ascoltarci a vicenda e lavorare insieme per superare queste difficoltà. >>
    Gradualmente, la tensione iniziò a dissolversi. La luce del bengala gettava un bagliore etereo su di noi, un promemoria visivo della necessità di cooperare in mezzo alle tenebre della discordia. Il mio sguardo rivolto verso la popolazione muta osservando i vecchi saggi:
    << E voi, dobbiamo affrontare la realtà dei problemi e cercare soluzioni che coinvolgano l'intera comunità. La fuga non è la risposta, né la violenza. Piuttosto rendete partecipi i vostri concittadini, con votazioni che rendono tutti più felici! Che il popolo sia artefice del proprio destino! >>
    Gli anziani annuirono, riconoscendo la necessità di un dialogo aperto e onesto. La folla, colpita dalla pausa improvvisa, cominciò a cedere alla ragione dopo un urlo che aveva il sapore del riscatto. La luce del bengala, ora in lento declino, simboleggiava la speranza di una nuova alba per Nami, una in cui la cooperazione e la comprensione avrebbero guidato la rinascita della comunità. Mentre la situazione si calmava, una ragazzina coraggiosa si avvicinò. Notò immediatamente la ferita sulla mia tempia e, senza esitazione, offrì il suo aiuto.
    << Signora, posso aiutarla con quella ferita? Ho del tessuto pulito e acqua. >> disse con timidezza la piccolina.
    << Grazie, piccola. Sarebbe davvero gentile da parte tua. >> Rispondo con un caldo e tenero sorriso.
    La ragazzina, con occhi determinati, prese un po' di tessuto pulito e bagnò delicatamente la ferita con acqua. Il suo tocco era leggero, ma deciso, dimostrando una sorprendente maturità per la sua giovane età.
    << Mi chiamo Hana. Sono lieta di poter aiutare. >>
    << Grazie, Hana. Hai un cuore coraggioso. Hai fatto un gesto gentile. >>
    Rispondo ansimando per il dolore percepito. Hana continuò a occuparsi della ferita, legandola con cura e attenzione. Nonostante la tensione passata, quel momento di gentilezza e solidarietà tra le generazioni diverse sembrava illuminare la scena notturna. Con fare soddisfatto e mostrando un bellissimo sorriso la piccola conclude il suo operato.
    << Fatto! Dovrebbe tenere fino a quando potrà ricevere una cura più adeguata. >>
    << Grazie mille, Hana. Sei davvero speciale. >>
    Hana sorrise timidamente e si allontanò con un inchino, ritornando gradualmente nel flusso degli eventi serali. La sua gentilezza inaspettata era un ricordo tangibile che, nonostante le sfide e le discordie, la compassione e la collaborazione potevano ancora fiorire in mezzo alla comunità di Nami. Dopo che la popolazione si fu allontanata, il ninja della Foglia tornò visibilmente infuriato. Il suo sguardo tradiva un misto di vergogna e rabbia per la figuraccia fatta davanti agli altri ninja. Da solo, avanzò deciso, stringendo un kunai nella mano.
    << Non potevi fare peggio, eh? Ho dovuto subire le loro occhiate di disprezzo! >>
    << La mia priorità è aiutare questa comunità, non fare bella figura agli occhi degli altri ninja. La situazione qui è delicata, e la tua furia non aiuta. >>
    L'uomo, incapace di controllare la sua ira, lanciò il kunai in direzione del mio viso. Fortunatamente, ancora consapevole di far parte dal lato della legge il suo tiro non fu mirato nell'uccidermi, ma, comunque, il kunai graffiò il mio viso, lasciando una ferita lieve ma visibile.
    << Abbassa subito quel tono e controlla la tua rabbia. Se continui a comportarti così, sarai considerato un traditore della Foglia. Non possiamo permettere che le tue azioni mettano a rischio la missione e perdere un fidato soldato di Konoha. >>
    Il compatriota, pur manifestando ancora una certa insofferenza, dovette affrontare la dura realtà delle conseguenze delle sue azioni. L'avvertimento era stato chiaro: la sua condotta non era in linea con gli ideali dei ninja della Foglia e avrebbe potuto minare seriamente gli sforzi congiunti a Nami. Lo shinobi, fuori controllo e incapace di gestire la sua ira, scattò improvvisamente e si scagliò contro di me con una violenza inaspettata. Con un colpo fulmineo, mi colpì allo stomaco con un palmo aperto, facendomi balzare via di alcuni metri. Il colpo mi colse di sorpresa, e l'impatto fu così intenso che mi ritrovai a boccheggiare, cercando di riprendere fiato.
    << Che cosa... stai facendo? >>
    Rakanken: Hōshō - Stile Arhat: Palmo Demolitore
    GVxf
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questo è un semplice, ma potente colpo di palmo. L'utilizzatore concentrerà il Chakra in una mano per poi colpire l'avversario. La Tecnica causerà danni medi da Impatto e potrà scaraventare in aria il nemico a diversi metri di distanza per poi farlo rotolare a terra. Nella fase di caduta si riporteranno diverse ferite da Impatto che andranno da lievi a medio-lievi, a seconda del tipo di suolo. Se invece non si finirà a terra, ma direttamente contro un muro o un albero, i danni arriveranno ad essere medi.
    Consumo: 4

    Domando sorpresa. Il dolore pulsante nello stomaco rendeva difficile la respirazione. La mia guardia era completamente abbassata, non mi aspettavo un attacco così violento da parte di un alleato. La confusione mista al dolore rendeva difficile capire le sue motivazioni, ma era chiaro che la situazione stava prendendo una piega pericolosa.
    << Chi ti credi di essere, maledetta?! Vieni qui e pensi di poter fare il capo della situazione?! Il tuo amato Hokage ha mandato qui i ninja più anziani o quelli che hanno paura di combattere al fronte, minacciati ancora dai Demoni e tu, proprio tu vieni qui a disturbare il nostro operato!? >>
    Con la mente lucida nonostante il dolore, unii rapidamente le dita, evocando dieci cloni di me stessa. Ognuno di loro, una copia perfetta, si materializzò immediatamente e, con un coordinato gesto, si lanciarono contro il ninja fuori controllo. L'obiettivo era catturarlo, non infliggere ulteriori danni. Il ninja, impazzito dalla rabbia, sbracciò freneticamente, colpendo diversi cloni nel tentativo di sfuggire alla presa. Tuttavia, il coordinato sforzo delle mie copie dimostrò di essere efficace. Sei cloni riuscirono a chiudersi attorno a lui, cercando di limitare i suoi movimenti e neutralizzarne la minaccia. Nonostante la resistenza del ninja, la superiorità numerica e la coordinazione dei cloni iniziarono a dare i loro frutti.
    Tajuu Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica Superiore dei Cloni d'Ombra
    gjZ5u6k
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è l'evoluzione della classica Kage Bunshin No Jutsu e ha lo scopo principale di creare un grosso numero di Cloni d'Ombra per lanciarli all'attacco mentre l'originale nel frattempo può o attaccare con essi, nascondendo un colpo più pericoloso, o preparare altre azioni durante il loro assalto. La Tecnica crea intorno all'utilizzatore ben dieci Cloni d'Ombra che si scaglieranno contro uno o più bersagli, stabiliti dall'utilizzatore al momento della creazione degli stessi. I Cloni possono esser utilizzati con due principali scopi: attaccare od immobilizzare. Nel caso si decida che questi attacchino, ciascuno di essi sferrerà un attacco fisico che sarà paragonabile ad un Taijutsu di livello A che causerà una ferita di Medio-Grave entità da Impatto. Nel caso in cui si decida che questi puntino ad immobilizzare i bersagli, essi potranno immobilizzare fino ad un bersaglio a testa ma per liberarsi dalla loro presa e dissolverli, basterà un Jutsu di livello C, mentre se cinque o più di essi immobilizzeranno un bersaglio singolo servirà un Jutsu B, infine se tutti e dieci punteranno ad immobilizzare lo stesso bersaglio sarà necessario un Jutsu A ad area per dissolverli e liberarsi. La loro particolarità è che, essendo Cloni fisici, potranno arrampicarsi su eventuali pareti, e sferrare gli attacchi da molteplici direzioni, a seconda di come l'utilizzatore abbia descritto l'assalto. Una volta compiuto l'attacco essi si dissolveranno, una volta immobilizzato il bersaglio si dissolveranno dopo tre secondi. Sarà possibile utilizzare questa Tecnica con la Bunshin Oogeki - Assalto Superiore del Clone di livello A per far attaccare tutti i Cloni anche con Ninjutsu di livello A a patto che si sia pagato il costo del Ninjutsu e di questa Tecnica, in quel caso ciascuno di essi lancerà lo stesso Ninjutsu contemporaneamente.
    Richiede la Kage Bunshin No Jutsu.
    Consumo: 15 (Ogni 10 Cloni)

    << Calmati adesso. Hai ragione. Sono arrivata qui e mi sono permessa di immischiarmi, ma anche questo fa parte del nostro lavoro. Non trovi? >>
    Il ninja della Foglia, nonostante la presa decisa dei cloni, cercava ancora di resistere, dimostrando una resistenza fisica e mentale. I suoi occhi brillavano di rabbia e frustrazione, ma con una calma apparente, mi avvicinai lentamente a lui.
    << Satoshi Inuzuka ha bisogno ancora di te, di tutti noi. Ogni aiuto è prezioso, non siete i reietti o i dimenticati. Bensì siete proprio voi coloro che svolgono il lavoro più duro, lontano dagli affetti. >>
    Il ninja, pur ancora agitato, sembrava iniziare a ascoltare. Le sue spalle, inizialmente irrigidite dalla tensione, si rilassarono leggermente mentre cercava di comprendere le parole di pace che gli venivano rivolte. Gli sorriso e gli porgo la mano.
    << Tutta Nami ha bisogno di voi, e pure io. >>
    Dopo un momento di tensione, l'ira nell'espressione del ninja della Foglia pian piano si stemperò. I suoi occhi, inizialmente fiammeggianti di rabbia, mostrarono una crescente consapevolezza della necessità di trovare una soluzione pacifica. Con una calma crescente, la resistenza del suo corpo si affievolì. Mentre cercavo di stabilire una connessione empatica, il ninja, apparentemente più aperto alla discussione, compì un gesto inatteso. La sua mano, inizialmente serrata in un pugno di frustrazione, si aprì e afferrò la mia in un atto simbolico di riconciliazione.
    << Scusami Azula. Non so cosa mi sia preso. >>
    I cloni, una volta compreso che tutto è ritornato stabile, scompaiono. Sorrido all'uomo, tutto si è sistemato. Le giornate che seguirono videro una trasformazione radicale nella missione a Nami. Dall'iniziale ostilità e tensione, i ninja della Foglia, guidati da me e con il contributo della comunità, si dedicarono a un impegno congiunto per il benessere della popolazione. Le abilità ninja furono ora messe al servizio della ricostruzione, del sostegno e della protezione. I ninja si impegnarono a riparare gli edifici danneggiati, a fornire assistenza medica e a stabilire una rete di sicurezza attorno al villaggio. La comunità di Nami, inizialmente scettica, cominciò a vedere nei ninja della Foglia dei veri alleati. La solidarietà che si stava sviluppando tra di noi divenne evidente anche agli occhi dei più scettici. Nel frattempo, io trascorrevo le giornate intervistando gli abitanti, ascoltando le loro storie, annotando le difficoltà affrontate e documentando i progressi compiuti. Raccoglievo dettagli per il mio rapporto ufficiale, cercando di trasmettere la complessità della situazione e la trasformazione positiva che stava avvenendo. Nel mio resoconto, sottolineai il cambiamento di atteggiamento dei ninja della Foglia, da iniziali malintesi a guardiani attivi della comunità. Descrissi anche il contributo prezioso degli abitanti di Nami, il loro spirito resiliente di fronte alle avversità e la nascita di una nuova speranza per il loro futuro. Il rapporto rappresentava non solo la conclusione di una missione, ma la testimonianza di come la collaborazione e la comprensione reciproca avessero trasformato un contesto inizialmente ostile in una partnership costruttiva. Era la prova che, anche nei momenti di maggior difficoltà, la volontà di ascoltarsi e lavorare insieme poteva portare a risultati straordinari.
    "Beh che dire. Proprio un bell'inizio come Special Jounin."
    Azula Shimura - Sp.Jounin
    Stato Fisico: Medio (Impatto) - Stomaco; Medio-lieve (Impatto) Schiena; Lievissima Guancia (Taglio) SX; Lieve (Impatto) Tempia
    Stato Mentale: Eccitata
    Chakra: 220 - 15 = 205
    Chakra Bonus:
    Accumulo Chakra Eremitico: 0/3 Turni
    Bonus:
    Malus:

    Armeria
    Borsa:
    Bomba Luce (1/2)
    Kunai (10/10)
    Shurinken a Tre Punte (30/30)
    Rasoi (25/25)

    Filo Metallico (30 metri)
    Radiolina

    Equipaggiamento:
    Occhialoni
    Bende (Braccia & Caviglie)
    Scarpe con lama retrattile

    Gilet Konoha
    Bomba Luce (2/2)

    Tecniche in uso:
    Taijuu Kage Bunshin (-15)
     
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    - Il jutsu E di segnalazione ha specificato che dura tre secondi, tu lo fai durare ben di più vista la dinamica.
    - Stesso discorso per la Tajuu Kage Bunshin, anche queu cloni immobilizzano un bersaglio per massimo tre secondi e possono essere utilizzati per coordinare un attacco successivo, non per tenere immobilizzato a terra un bersaglio finché non si tranquillizza come fai te.


    Missione carina, abbastanza semplice e lineare, ma mi è piaciuto molto come hai unito le linee di bg della tua precedente missione.
    Non c'è molto da aggiungere, se non che finalmente ho letto meno avverbi e l'ho decisamente apprezzato.
    Richiedi pure il +1 e 600 Ryo
     
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2 replies since 23/11/2023, 08:33   68 views
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