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Kabu™.
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Catapecchia
Inuzuka
bla bla bla
Descrizione
Descrizione
Bla bla bla
Cronologia
Giocate
Un insolito contratto
Missione D - La consegna del messaggio. 1, 2, 3, 4, in corso
Combattere in acque difficili. Arena Vs Maemi Takahashi
Strani accadimenti nel Paese della Luna: 1, 2, 3.
Missione
Scontro
Conseguenze: 1, 2.
Allenamento con Goh
Missione personalizzata
Edited by Waira - 19/9/2020, 03:25. -
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Kabu™.
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1/40 SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
«parlato Tamashi»
pensato Tamashi
telepatia Volatili
SPOILER (clicca per visualizzare)
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Kabu™.
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2/40 SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
«parlato Tamashi»
pensato Tamashi
telepatia Volatili
SPOILER (clicca per visualizzare)
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Kabu™.
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3/40 SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
«parlato Tamashi»
pensato Tamashi
telepatia Volatili
«parlato Shinobi di Kiri»
SPOILER (clicca per visualizzare)
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In edit <3 . -
Kabu™.
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5/40 . -
Kabu™.
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6/40 . -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Glustrod Werner von Wallenrod Burbear Supaku ErBraciola e tutti gli altri!
Ogni parola può sembrare solo una paraculata. Non sono qui per giustificarmi, perché mi sono comportato male. Lo so, ne sono consapevole e me ne dispiaccio, perché non ve lo meritevate. Non sono qui per chiedere il perdono perché esso va meritato.
Vorrei solo chiedervi scusa dal profondo del cuore. Lo so faccio schifo anche nelle scuse.
Alla fine sono tornato per il semplice motivo: mi mancavate.
Spero sia un nuovo inizio. Scusate ancora.. -
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Continua da QUI.
SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato, "Pensato", «Parlato», "Pensato Baku", «Parlato Altri», «Parlato Tamashi».
La forma del suo Sharingan mutò, assumendo il motivo circolare e più articolato dello Sharingan Ipnotico.
«Ehi, Inuzuka!» lo richiamò, prima che Tamashi si allontanasse troppo.
Cercò i suoi occhi, intessendo trame di Chakra che diedero vita alla più potente fra tutte le illusioni. Tsukuyomi, l’Illusione Suprema. Trasportò entrambi in una realtà che esisteva solo nella sua mente, così articolata e complessa da poter ospitare un mondo intero, le cui regole rispondevano soltanto a ciò che lui desiderava esistesse. Gli unici confini dettati dai limiti della sua immaginazione. Generò intorno a loro la stanza di un palazzo, travolta dalla furia di una battaglia che poteva essere terminata da pochi minuti, oppure da secoli. Parte di una parete esterna era crollata, come sfondata da un Jutsu estremamente potente, o da qualcosa di molto pesante. Lo stesso destino era toccato ad una grande porta-finestra, i cui resti giacevano a terra in frantumi. I frammenti di vetro irregolari rilucevano di una sfumatura rossastra, anche nella penombra notturna. La voragine nella parete dava su ciò che restava di un grande terrazzo di pietra, spazzato da una brezza tagliente. In alto nel cielo, ma visibile anche dall’interno della stanza, una luna rossa faceva capolino tra banchi di nuvole in fiamme, attraversate da continue esplosioni di folgori purpuree. Yusuke, spalle alla frattura nel muro, alzò appena una mano verso Tamashi, che si trovava più all’interno della stanza.
«Tranquillo. Siamo dentro ad un’illusione, ma non ti accadrà nulla. Qui il tempo scorre più lentamente che all’esterno, quindi non devi preoccuparti di quello che accade fuori». Si fece strada fra i calcinacci, poggiando una mano artigliata contro i mattoni di pietra del muro, là dove si interrompevano bruscamente in corrispondenza della breccia nella parete. «Ho scelto questo luogo perché tu lo trovassi… familiare. Immagino che tu abbia capito dove ci troviamo, ormai».
Gli fece cenno di seguirlo e, calpestando i frammenti di vetro sparsi a terra, varcò la fenditura nel muro e si inoltrò nel terrazzo. Al centro dello stesso c’era una profonda depressione, segno che qualcosa di molto grosso si era schiantato laggiù, distruggendo le piastrelle d’argilla colorate sulle quali si era abbattuto. A giudicare dalla sua ricostruzione degli eventi di quella notte, doveva essere stata la stessa cosa che aveva sfondato la parete, durante la battaglia. Si appoggiò all’elaborato cornicione semidistrutto, indicando con un dito un punto più in basso, tra le macerie di quella che era stata una grande piazza ai piedi del castello.
«Io ho combattuto laggiù, dove ci sono i resti di quella fontana. Mentre tu… beh, non c’è bisogno che te lo spieghi».
Yusuke ricordava bene la belva feroce che balzava di tetto in tetto, distruggendo tutto ciò che si trovava sul suo passaggio, seguita dall’esile figura di Tae, all’epoca sotto il controllo di Nihiru. Baku lo chiamava Waira. Il Demone Chimera. Ripensò alle pietose condizioni in cui, dopo il loro combattimento mortale, Hiroyuki era stato ridotto. Anche con quell’armatura di legno che lo proteggeva, non doveva essere stato facile affrontare una creatura del genere. Sbuffò. Era stato di certo il combattimento più duro che il Senju avesse mai affrontato. Incrociò le braccia al petto, il bacino appoggiato al cornicione, e si prese il tempo per scegliere le parole giuste. Aveva visto qualcosa di sé stesso, negli occhi dell’Inuzuka. La stessa disperazione e desiderio di arrendersi nei quali anche lui, se non stava attento, rischiava di ricadere ogni volta che la sua mente non era concentrata su qualcosa di concreto. Come una missione, o la vendetta contro il Mouryou e tutti i suoi figli. Se lasciato a sé stesso c’era il rischio che il demone prendesse il sopravvento, com’era accaduto a molti di loro, o che facesse una stupidaggine e anche il suo Frammento andasse perduto finché non fosse finito nelle mani di qualche sfortunato. Non sapeva quale dei due potesse essere il futuro peggiore, ma forse poteva ancora fare qualcosa perché nessuno dei due si avverasse mai. Per il bene superiore.
L’Uchiha prese un lungo respiro. «Senti, non mi importa nulla della sceneggiata che hai fatto ora, al cimitero; ma, finché porti quella collana al collo, non posso permetterti di fare sciocchezze». Sollevò il mento, lasciando che la luce scarlatta della luna illuminasse il suo Sharingan. Tese una mano verso Tamashi, il palmo rivolto verso l’alto. «Se pensi di non riuscire a controllare il tuo demone… dallo a me. Ed io lo distruggerò al posto tuo».SPOILER (clicca per visualizzare)Erano anni che avevo questo post pronto... Per fortuna non l'ho mai cancellato xD. -
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Tamashi
InuzukaSPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
«parlato Tamashi»
pensato Tamashi
parlato Waira
telepatia Volatili
«parlato Tonyu Inoki»SPOILER (clicca per visualizzare)Fiuto dell'Inuzuka
I membri del Clan Inuzuka risulteranno avere un fiuto incredibilmente sviluppato, che in base al loro livello risulta essere sempre più fine ed efficace. Potranno a qualsiasi livello tracciare con facilità odori come il sangue; per quanto la percezione d'odori neutri e dunque scovare con precisione un eventuale avversario, il raggio varia in base al livello.
Genin: 10 metri; Chuunin: 30 Metri; Sp Jounin: 60 Metri; ANBU: 100 Metri
- Una volta Sp Jounin potranno seguire efficacemente le traccie come un vero cane.
- Una volta ANBU, concentrandosi e rimanendo immobile per un turno l'Inuzuka potrà percepire con la massima precisione qualsiasi odore nel raggio di cinque chilometri.Se ne stava andando, tornando dalla sua inseparabile compagna, quando Yusuke lo chiamò. A parte Mishu ogni persona in quel luogo gli stava sul cazzo, avrebbe voluto dare più di un pugno sul muso a ognuno di essi. Tamashi non sapeva perché ma si girò. Aveva appena mandato a fanculo tutti, eppure al richiamo del suo capo squadra, il suo corpo si mosse in automatico, incrociò il suo sguardo. Tanto bastò. Occhi color crimesi, un bagliore color del sangue, un'istante. Bastò così poco. Improvvisamente si trovò in una stanza, un tempo sala sfarzosa di una torre regale. Poteva vedere alle spalle dell'Uchiha uno squarcio sul muro di mattoni, distrutto da chissà quale furia. Oltre un terrazzo, il cielo nuvoloso costellata da fulmini purpurei, sotto la piazza di una città decaduta. Poteva vedere il silenzio, l'assenza, la mancanza. Non c'era bisogno che Yusuke gli spiegasse dove si trovava, lo sapeva bene. Aveva vissuto quei momenti come Waira, rinchiuso e pronto ad essere divorato. La prigione era il suo corpo. Tamashi seguì il caposquadra sulla terrazza, anch'essa presentava i segni della lotte, qualcosa si era schiantato su di essa, devastando il motivo che decorava la struttura. L'Uchiha mostro dove aveva combattuto nel paese della Luna o quello che aveva ricreato nella sua illusione. Tamashi faticava a credere di essere in un genjutsu, sembrava tutto così reale e fisico. Poteva sentire l'elettricità statica della tempesta, l'umidità del paese della Luna, l'odore di devastazione che riempiva l'aria. Incredibile. Perfino Waira era in agitazione, poteva sentirlo eccitato da quel luogo tanto familiare. Eppure senza Amina era impossibile per lui uscire. Il villaggio l'ha pensata bene. Eppure è solo una situazione temporanea. Sapeva, anzi sentiva che il demone poteva benissimo prendere il possesso di qualsiasi creatura, con Amina e Tamashi era più facile grazie al loro rapporto di quasi simbiosi. Tempo. Gli bastava aspettare e recuperare le forze. Il tempo non era un problema per Waira. Il tempo non è un problema per un cacciatore. Osservò il panorama che dava la terrazza, la fontana distrutta da Jutsu di Yusuke, la piazza demolita, quando finalmente il caposquadra gli spiegò il motivo per quella gitarella improvvisa e fuori programma. «Tu pensi che non abbia provato a togliermela?» Disse afferrandola con rabbia e convinzione. Quasi istantaneamente la presa si allentò e la mano lasciò la collana. Tamashi sembrava essersi calmato, non era più arrabbiato per quella situazione, per quella farsa del funerale, non era nemmeno arrabbiato con i suoi compagni che chi più chi meno stavano condividendo lo stesso destino. Tamashi fece un passo verso Yusuke e poi un altro. L'Inuzuka superava il caposquadra di più di dieci centimenti, arrivando un palmo dal suo viso, lo guardo nei suoi occhi color sangue. «Non posso togliermi la collana. Ma oggi abbiamo imparato come farlo.» Si prese il capo con una mano e mostro il collo scoperto al caposquadra, la giugulare era in bella vista, pronta per essere squarciata. «Non voglio questa stramaledetta collana. La vuoi? Prenditela.» Non c'era esitazione nelle parole dell'Inuzuka, in quel momento era pronto a morire pur di liberarsi del demone e forse essere ucciso per mano di un suo compagno era la morte migliore che poteva aspirare.
SPOILER (clicca per visualizzare)Chakra Fisico Mentale Bonus/Malus 95
Totale: 95ferita lieve al pollice Arrabbiato +:
-:Chakra Fisico Mentale Bonus/Malus 60
Totale: 60Perfette curiosa +:
-:Armi/accessori Quantità Pillole del soldato 3/3 Palle luce 2/2 Palle Bomba 2/2 Fumogeni 5/5
Note:
- Hakemono indossata.
- Gilet Chuunin indossato.
- Coprifronte indossato.
- Borsa indossata.
- Mantello di pelliccia indossato.
- Custodia con all'interno un Johyo, indossata.
- Zaino con all'interno una Kusari Fundo, indossato.
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