Casa Supaku Handoru

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    La situazione stava, rapidamente, degenerando. Dopo che entrambi i Ninja di Suna avevano parlato. Quella reazione sembrava ingiustificata ed estrema. L'Handoru ed il Darima avevano solamente chiesto più informazioni prima di fare due nome, uno a testa. Travis Fuuma e Kyoshiro Tsuuya. Oni era rimasto estremamente colpito da quelle parole, soprattutto da quelle pronunciate dal suo Sensei. Dopo una frase di cui Sora aveva già sentito una versione. Il Manipolatore si era sempre fermato al solo Grigio mentre il ragazzo dalle bianche iridi aveva aggiunto altri colori per fornire una più vasta scelta di fazioni. La reazione, però, sembrava abbastanza esagerata. Il Ninja di Konoha era evidentemente terrorizzato. Si guardava intorno come un animale feroce in trappola. Ingrossando nuovamente le vene che si trovavano intorno ai propri occhi il Hyuuga era scomparso. Un attimo era li, seduto e quasi agonizzante, e l'attimo dopo era scomparso. Stupito il Darima aveva guardato per un momenti incredulo dinanzi a se. "Sangue e Ceneri dov'è andato a finire il Oni-sempai?" Aveva pensato il giovane Jinchuuriki senza riuscirsi a spiegare ciò che gli era successo dinanzi agli occhi. Un altro secondo prima di cominciare a guardarsi intorno. Subito aveva trovato il ragazzo dai capelli rossi che si trovava inspiegabilmente alle spalle dell'Albino. L'espressione di Supaku era estremamente allarmata. Solo ad una osservazione più attenta Sora aveva visto cosa lo Hyuuga stava stringendo tra le mani. Un semplice Kunai era puntato alla gola dell'Handoru che aveva portato una mano aperta verso il suo allievo per intimargli di fermare ogni reazione. "Che sta succedendo!? Cosa ha intenzione di fare Oni!?" Mille domande si affollavano nella mente del Darima mentre Supaku cominciava a parlare. A quanto pare Travis Fuuma non era l'unico Kiriano conosciuto dal ragazzo che aveva fatto il nome anche di un altro paio di persone, Kisuke Momochi e Kaori Mitarashi. Questo secondo nome, a meno di non ricordare male, Sora l'aveva già sentito pronunciato dal piccolo di Konoha. Il Nara aveva esaltato la bellezza di quell'algida donna dall'animo duro. Una delle poche conquiste sfumate, stando a quanto dettogli. Questo Travis, però, era speciale anche secondo Supaku stesso. Concentrandosi, il Darima, aveva cercato di smuovere la sabbia. Quel moto era stato, però, bloccato dalle parole del suo maestro. "Sangue e Ceneri ma che sta succedendo qui? Quali piani potrebbe avere questo Travis Fuuma? Devo provare a fare qualcosa per capire..." Così aveva cominciato a smuovere veramente la sabbia. Una piccola spinta costante per far spostare il tappo in sughero mentre un filamento di sabbia dal diametro di qualche centimetro era cominciato a fuoriuscire sperando nella copertura del divano. Alzando le braccia, per richiamare l'attenzione dei due su se stesso, aveva cominciato a parlare. Un attimo... Un attimo... Per favore... Fatemi capire, quali piani?
    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia
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    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara fino ad un massimo di 15m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare armi da lancio e colpi di Taijutsu massimo di livello D. La sabbia può essere controllata fino a trenta metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo. A partire da questo livello, è possibile creare uno strato di sabbia sotto l'utilizzatore e quindi sfruttarlo per far levitare sopra il terreno il proprio corpo.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Intanto la sabbia cercava di spostarsi indisturbata fino a raggiungere le spalle del nuovo avversario. Voleva riuscire a salire silenziosamente e sinuosamente fino al braccio dello Hyuuga. In questo modo cercava di riuscire a bloccare la mano di Oni. Intanto aveva continuato a guardare la scena cercando di non far notare il movimento della sua sabbia.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraFisicoMentale
    115- 4= 111IllesoNervoso
    ~Borsa
    ArmiAccessori
    Bombe Fumogene [3/3]Palla Luce [2/2]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Senbon [20/20]Radiolina
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [10/10 m³]
    [Chiusa]
    Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Segreto
    ~Fodero
    PosizioneOggetto
    Spalle [D]Omokarui
    ~T. Sup.
    PosizioneOggetto
    Coscia [D]Kunai [9/9]
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 2 m³
    Fascia ≈ Coprifronte
    Due Palle Luce ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]


    Edited by Lord ‚-‚ - 19/2/2014, 00:22
     
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    Supaku fece l'unica scelta saggia A cosa devo questa reazione? Non so a cosa lei si stia riferendo senpai, ma non capisco davvero perché questa reazione eccessiva. Se avessi detto il nome di un altro Kiriano la reazione sarebbe stata la stessa?....Vediamo....Kisuke Momochi mi farà aprire la gola? Kaori Mitarashi? Ho solo detto un nome come un altro...oddio Travis ha qualcosa di speciale rispetto agli altri mi pare di capire....non è vero senpai? E Kyoshiro Tsuuya...qualcosa mi dice che ha a che fare con Travis dalla sua reazione....in ogni caso minacciarci di morte non servirà a nulla....lei vuole informazioni da noi come noi ne vogliamo da lei. Ucciderci lascerà soltanto domande senza una risposta e la paura dietro ogni angolo....comunque se vuole che risponda alla sua domanda più direttamente, no, non faccio parte dei piani di Travis Fuuma. cioè parlare.
    Oni però era un tipo che poco credeva alle coincidenze. - Già...ma hai fatto il nome di Travis...l'unico di quei tre che hai citato che manca all'appello ed il cui corpo non è stato ritrovato... - si rivolse poi verso Sora urlando - ...E TU?!?!? credi alle coincidenze? -.
    Orima era chiaro che Oni era al limite della tensione.

    Byakugan
    Byakugan
    Il Byakugan permette di vedere perfettamente il Chakra, ma al massimo il suo possessore può capire quando l'avversario sta per utilizzare un Doujutsu, visto che il Chakra in quel caso va concentrato negli occhi; negli altri casi risulta impossibile e non si potrà dunque capire se uno sta usando un Taijutsu, comune Ninjutsu o simile.
    Potendo distingue il flusso di chakra avranno la capacità di capire quando qualcuno è sotto l'influsso di un Genjustu. Non è possibile però stabilire se loro stessi sono vittime di un'arte illusoria.
    Il Byakugan permette inoltre all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. La lunghezza massima è stabilita dal proprio livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km.
    La vista a 359°, invece, avrà un raggio di cinquanta metri.

    Consumo: 2 (A Turno)


    Lo Hyuuga si accorse sin da subito che Sora iniziava a trafficare con la sua sabbia.
    Il ragazzo dai capelli rossi non si scompose, era nettamente più veloce del chuunin e lo sapeva, difficilmente aveva incontrato qualcuno che riuscisse ad eguagliarne la velocità e di certo non erano i chuunin di Suna a preoccuparlo.
    Il kunai che lo shinobi della foglia aveva in mano volò verso il cavallo dell'occhialuto natio del paese del vento. Si sarebbe andato a conficcare poco più in basso della cassaforte di Sora, quella con i gioielli di famiglia. Il rumore del metallo che feriva il legno fu l'accompagnamento della mossa successiva dello Hyuuga che aveva sguainato per metà la sua lama poggiando lo tsuka, la parte dell'impugnatura più lontana dalla lama, al centro della schiena di Supaku.
    - Ehi tu...suniano, non so che cazzo stai facendo ma fai un'altra mossa del genere e ti faccio cantare da soprano come quel tipo, Tony... - picchiettò poi con la parte inoffensiva della katana contro la schiena di Supaku - ...diglielo tu se non ho gli occhi pure dietro la schiena...e poi continua la storiella... -.
    Oni vedeva nettamente che Dora aveva iniziato ad utilizzare il suo chakra e che lo riversava all'esterno. Non era ancora ben conscio di cosa volesse fare il portatore del monocoda ma lo Hyuuga di una cosa era certo: Dora stava combinando qualcosa. Il ragazzo dai capelli rossi aveva deciso di bluffare, appena un poco, per reprimere ogni forma di resistenza alla radice.
    - Anzi - si rivolse ancora a Sora - ...dimmi perchè non dovrei aprirti la pancia e vedere cosa hai la dentro di tanto strano... -.

    Condizioni
    Chakra:160-2-2-15-2
    Condizioni fisiche:Ottimale
    Condizioni mentali:Nervoso

    Equipaggiamento
    In Borsa :
    Palla di luce x2, Shuriken x20 (1+filo metallico), Carta bomba x1, Accendino, Fili metallici x30m, Pillole del soldato x3
    Addosso :
    Fodero/ La seconda
    Taschino/ Kit Grimaldelli
    Tasca supplementare/ Kunai x7

    Abbigliamento
    Coprifronte
    Avambraccio e guanti rinforzati
    Occhialoni
    Protezione di cuoio
     
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    narrato, parlati e i pensati saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
    Supaku, Oni, volatili, Sora


    Supaku ne aveva già avuto abbastanza di quella scenata. Va bene la prima reazione al nome di Travis Fuuma che comunque è un ninja da temere viste le sue aspirazione da traditore...ma adesso stiamo esagerando. Oni aveva o perso il controllo oppure stava approfittando palesemente dalla situazione per carpire più informazioni di quante gli spettassero, senza ovviamente dare nulla in cambio e la cosa gli stava provocando un enorme fastidio. Sopratutto quando un attimo dopo aveva anche lanciato un kunai tra le gambe di Sora. No, non ci eravamo proprio. Supaku approfittò subito della situazione: perso il kunai che gli minacciava la gola, mentre ancora il rosso parlava, esigendo informazioni che non gli spettavano, il ragazzo dai capelli bianchi compose rapidamente l'unico sigillo del serpente avvolgendo il suo corpo di un Chakra nero come l'ebano, per poi immettere il Chakra Doton nel pavimento e scivolare rapidamente nel suolo prima di riemergere a circa sei metri, fronteggiando il suo avversario.
    Domu - Armatura di Terra
    domus_zps6fafbfad
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questa tecnica si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma comune, che sia una Katana o un arma da lancio, non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria; non vale ovviamente per esplosioni derivanti da Ninjutsu.
    La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il chakra nella zona interessata.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Doton: Dochuu Senkou - Tecnica del Sottomarino Sotteraneo
    submarine_zps077684bb
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa particolare tecnica consente di trasformare apparentemente il terreno in un ammasso liquido paragonabile all'acqua dove l'utilizzatore potrà muoversi come se fosse appunto sott'acqua. La porzione di terreno trasformata sarà solo quella a un metro dall'utilizzatore e una volta che quest'ultimo si è allontanato tornerà al suo stato originario. Proprio per questa caratteristica il terreno dove si muove l'utilizzatore potrà risultare più o meno modificato. Se si tratta di un terreno pianeggiante dopo l'utilizzo della tecnica non ci saranno visibili variazioni. Ma un terreno con buche e dossi può venir appiattito dall'utilizzo della tecnica. La trasformazione del terreno coinvolgerà solo l'utilizzatore e non altri soggetti. La tecnica può essere protratta per più turni ma appena l'utilizzatore perderà contatto col terreno si annullerà da sola. Al tempo stesso può essere rilasciata su iniziativa dello stesso utilizzatore. La tecnica permette di muoversi solo in linea retta per un massimo di 20 metri, e non consente di percepire quello che accade in superficie tramite i normali sensi. Non richiede sigilli.
    Consumo: 4

    Adesso basta! urlò il ragazzo dai capelli bianchi il suo viso avvolto dalla Domu si piegava in un cipiglio truce, una mano conficcata nella borsa, pronta ad afferrare una qualsiasi arma, anche se in mente aveva già qualcosa pronta. Purtroppo doveva trattenersi non capendo fin dove la vista dello Hyuuga poteva permettergli di vedere e quindi rivelare il suo attacco. Avrei potuto comprendere la iniziale reazione di panico, ma ora stai passando il limite, Hyuuga. Questo è un deliberato attacco a due shinobi di Sunagakure no Sato nella loro dimora...ci sono i presupposti per dichiararti un traditore del tuo villaggio dopo una reazione così aperta di ostilità nei nostri confronti. Niente più senpai, niente più rispetto, non se lo meritava più, in quella manciata di secondi in cui aveva sputato parole esigendo e volendo senza dare nulla in cambio le cose erano precipitate sia per lui che per loro. Supaku non era minimamente legato al suo villaggio, ma in quel momento gli stava tornando parecchio comodo simulare un attaccamento che avrebbe messo Oni in una posizione di svantaggio. Un altro tentativo di attacco e saremo costretti a chiamare aiuto e anche se tu sei visibilmente più forte di noi, non so quanto potresti reggere contro una squadra ANBU di Suna. disse visibilmente irritato da tutta la situazione. Sora Darima non ha nulla di strano dentro di sé, non so se tu te lo sia inventato come scusa per continuare questa pantomima di terrore e isteria, o se i tuoi occhi bulbosi ti dicano altrimenti ma ti posso assicurare che ti stai sbagliando. Disse coprendo il proprio compagno e sperando, anche se ne era completamente certo, conoscendo Sora ormai, che il segreto sul Bijuu del Monocoda non avrebbe lasciato le sue labbra così facilmente.
    Questa conversazione è degenerata fin troppo. disse prima di prendere un pausa per raccogliere le idee. Se vuoi sapere qualcosa lo faremo in una posizione di parità, non certo con la minaccia di un kunai sulla carotide e di sicuro, non senza avere nulla in cambio...quindi non appena ti sarai calmato potremo continuare a parlare...in caso alternativo, sarò costretto a richiamare l'attenzione degli ANBU e a vederti dichiarato traditore per aver contravvenuto alla pace tra Konoha e Suna.


    arenaimg
    ChakraFisicoMentale
    130-8-4=118OttimaleInnervosito, irritato, arrabbiato.
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Radiolina
    Shuriken x20Rotolo Minore
    Senbon x20Filo metallico 30m
    Palla Luce x2Torcia Luminosa
    Cartebomba x5Occhio Cibernetico
    --
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    FoderoOmoikaruiSchiena
    Fodero min.WakizashiSchiena alla vita
    Tasca Supp.Kunai x10Coscia dx.
    Rotolo Min.-Doppia Borsa
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso-Collo
    Bende-Polsi e caviglie
    Gilet Suna
    Armi da LancioAccessori
    Kunai Kiri x1Pillole Soldato x3
    //-
    Note Coprifronte legato sulla fronte.
    - 2 Kunai legati a 2 cartebomba.
    - 2 Kunai legati a 10m di filo metallico.
    - 2 Kunai legato a 2 palle di luce.

     
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    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia
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    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara fino ad un massimo di 15m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare armi da lancio e colpi di Taijutsu massimo di livello D. La sabbia può essere controllata fino a trenta metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo. A partire da questo livello, è possibile creare uno strato di sabbia sotto l'utilizzatore e quindi sfruttarlo per far levitare sopra il terreno il proprio corpo.
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    La situazione stava, rapidamente, degenerando. No, errore. La situazione non stava "solamente" degenerando. Stava, ancor più semplicemente, andando a supreme battitrici di strada. Questa speciale categoria, molto cara al Nara, comprendeva tutte le migliori puttane e facili donnine che popolavano la città di Suna. Quel ragazzo con la sua sciarpa al collo ed i suoi modi da stronzo riusciva a far capitolare tutte le ragazze che voleva. Spesso pagandole ma questo era un segreto che Sora non doveva sapere. Il Darima cercava a suo modo di fare qualcosa per rimediare a quella situazione. Nel mentre, però, aveva ricevuto una nuova informazione. Travis era l'unico Ninja tra i tre nominati dall'Handoru di cui si erano perse le tracce dopo la guerra. Tutto ciò prima di urlare verso il Jinchuuriki che interdetto non aveva dato risposta a quella richiesta. Subito dopo, mentre la Sabbia continuava la sua avanzata, Oni aveva cominciato quello che era un vero e proprio attacco nei suoi confronti. Supaku, ad ogni modo, aveva approfittato d quella situazione mentre il Kunai si infilzava al di sotto delle gambe del Darima. "Sangue e Ceneri... Sangue e Maledettissime Ceneri è veloce..." Aveva pensato il ragazzo tra una imprecazione mentale e l'altra. La minaccia dello Shinbi di Konoha era chiara. Forse Sora e Supaku avevano detto troppo alla persona sbagliata. Oppure quella non era la persona che diceva d'essere. Gli interrogativi su quel ragazzo erano innumerevoli. Come aveva fatto a notare la sabbia che si muoveva nascosta? Come faceva a vedere il chakra dello Shukaku? Tutti interrogativi che non avevano potuto essere risolti almeno per ora. Ciò perché l'Ichibi reclamava la sua dose di attenzioni. Fammi parlare con questa fogliolina imprudente... Aveva detto il Monocoda sputando quelle ultime parole come se fossero un insulto. Il rifiuto del Darima a quella concessione, però, era categorico. Il significato che lo Shukaku attribuiva al termine "Parlare" era pericolosamente simile a quello di "Genocidio". Come ogni ragazzino che faceva i capricci quando non riceveva ciò che voleva il Demone aveva allora cominciato ad insistere mentre Sora cercava di rificcarlo nel fondo della sua mente. Non fare lo stronzo e fammi uscire! Non puoi mica farti trattare in questo modo? Oramai ha oltrepassato il limite. . Posa il maledettissimo Tutù Rosa da ballerina classica... Prendi quel cazzo di Kunai e... Finalmente la voce era scomparsa lasciando al Darima una sorta di curiosità su cosa poteva fare con quel Kunai. Le parole di Supaku, però, reclamavano la sua attenzione. Per fortuna un suo intervento non era stato necessario. Era pronto a negare con tutte le sue forze di essere un Jinchuuriki. Era stata già una grande prova rivelarlo all'Handoru. Altre persone non dovevano mai venire a sapere di quel suo stato. La concentrazione sulla situazione era tanta che aveva addirittura fatto arrestare l'avanzata della sabbia. "Devo stare attento... Non posso abbassare la guardia. Devo stare pronto ad ogni evenienza... Supaku conta sul mio aiuto." Così aveva fatto fuoriuscire un altro metro cubo di sabbia da posizionare sotto i suoi piedi. In questo modo aveva continuato a guardare lo Shinobi di Konoha che stringeva tra le mani una Katana.

    NarratoSoraShukakuAltro
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    115- 4= 111- 4= 107IllesoNervoso
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    ArmiAccessori
    Bombe Fumogene [3/3]Palla Luce [2/2]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Senbon [20/20]Radiolina
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [7/10 m³]
    [Chiusa]
    Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Segreto
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    Spalle [D]Omokarui
    ~T. Sup.
    PosizioneOggetto
    Coscia [D]Kunai [9/9]
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 3 m³
    Fascia ≈ Coprifronte
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    Byakugan
    Il Byakugan permette di vedere perfettamente il Chakra, ma al massimo il suo possessore può capire quando l'avversario sta per utilizzare un Doujutsu, visto che il Chakra in quel caso va concentrato negli occhi; negli altri casi risulta impossibile e non si potrà dunque capire se uno sta usando un Taijutsu, comune Ninjutsu o simile.
    Potendo distingue il flusso di chakra avranno la capacità di capire quando qualcuno è sotto l'influsso di un Genjustu. Non è possibile però stabilire se loro stessi sono vittime di un'arte illusoria.
    Il Byakugan permette inoltre all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. La lunghezza massima è stabilita dal proprio livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km.
    La vista a 359°, invece, avrà un raggio di cinquanta metri.

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    Adesso basta! Supaku era giunto al limite, probabilmente per paura di finire sgozzato come un capretto dalla lama affilata dello shinobi della foglia.
    L'urlo fece trasalire Oni che si lasciò sfuggire il ragazzo come un bambinetto appena uscito dall'asilo.
    Avrei potuto comprendere la iniziale reazione di panico, ma ora stai passando il limite, Hyuuga. Questo è un deliberato attacco a due shinobi di Sunagakure no Sato nella loro dimora...ci sono i presupposti per dichiararti un traditore del tuo villaggio dopo una reazione così aperta di ostilità nei nostri confronti. lo shinobi di Suna accusò lo Hyuuga di atti contro il proprio villaggio ed al tempo stesso provò a smorzare i toni Un altro tentativo di attacco e saremo costretti a chiamare aiuto e anche se tu sei visibilmente più forte di noi, non so quanto potresti reggere contro una squadra ANBU di Suna.Sora Darima non ha nulla di strano dentro di sé, non so se tu te lo sia inventato come scusa per continuare questa pantomima di terrore e isteria, o se i tuoi occhi bulbosi ti dicano altrimenti ma ti posso assicurare che ti stai sbagliando.
    Questa conversazione è degenerata fin troppo.Se vuoi sapere qualcosa lo faremo in una posizione di parità, non certo con la minaccia di un kunai sulla carotide e di sicuro, non senza avere nulla in cambio...quindi non appena ti sarai calmato potremo continuare a parlare...in caso alternativo, sarò costretto a richiamare l'attenzione degli ANBU e a vederti dichiarato traditore per aver contravvenuto alla pace tra Konoha e Suna..
    Oni si allontanò di un passo, arretrando e mettendo quindi altra distanza tra se ed i due ragazzi della foglia, Sora nel contempo non aveva aggiunto una parola, evidentemente scosso per la situazione e come era degenerata in fretta. Ad occhio e croce il ragazzo aveva avuto per la prima volta la concreta sensazione che qualcuno potesse farlo fuori. Niente battaglie epiche o altro solo un kunai che ti sfiora più del dovuto e la tua vita che finisce quel giorno e non vi sarebbe più stato ritorno.
    Oni lasciò che il proprio chakra continuasse a fluire normalmente, sapeva bene che difficilmente avrebbe potuto uccidere i due ragazzi e lasciare suna vivo. Non perchè gli facesse difetto il coraggio o l'astuzia, la forza e la conoscenza ma semplicemente perchè lo Hyuuga non riusciva a capire a che gioco giocassero i due ragazzini, Sora in particolare disponeva di qualcosa di impensabile per lo shinobi della foglia. Un qualcosa di estremamente più pericoloso.
    Oni aveva lentamente chinato la testa mentre i suoi occhi ritornavano "normali".
    - Su tre cose ti sbagli Supaku... - lo Hyuuga aveva chinato il capo ora lo aveva rialzato - ...non sono sicuro che ce la faresti ad avvertire una squadra di sorveglianza...e non sono sicuro che il mio atto possa essere la causa della rottura di un trattato di pace, basta che si dica che fossi impazzito o un traditore e tutto verrebbe messo a tacere... -.
    Oni lasciò cadere la sua katana, la seconda, all'interno del fodero con un lievissimo tonfo.
    - Cosa sapete di Kyoshiro e Travis? Chi altri conoscete che hanno contattato? Che abilità gli avete visto usare?... - la domanda aleggiava in sospeso e lo sarebbe rimasto per un altro poco ancora.

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    Condizioni fisiche:Ottimale
    Condizioni mentali:Nervoso

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    Palla di luce x2, Shuriken x20 (1+filo metallico), Carta bomba x1, Accendino, Fili metallici x30m, Pillole del soldato x3
    Addosso :
    Fodero/ La seconda
    Taschino/ Kit Grimaldelli
    Tasca supplementare/ Kunai x7

    Abbigliamento
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    Mediante questa tecnica si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma comune, che sia una Katana o un arma da lancio, non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria; non vale ovviamente per esplosioni derivanti da Ninjutsu.
    La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il chakra nella zona interessata.
    Consumo: 8 (A Turno)


    Ovviamente il suo discorso non aveva fatto breccia nello Hyuuga che pensava ad un bluff di Supaku e del suo allievo. Molto probabilmente pensa di poter battere sia me che Sora insieme e di poterla fare comunque franca...povero illuso...Non sono più il giovane apprendista che ha sfidato tempo fa...così come non lo è più Sora...
    I suoi sospetti sui pensieri dello Hyuuga vennero confermati dalle parole che questo fece uscire dalla sua bocca poco dopo.
    Su tre cose ti sbagli Supaku... il ninja della foglia aveva appena fatto defluire il Chakra dagli occhi, facendogli tornare normali e il ninja della sabbia non perse l'opportunità. Se quello è un segnale che il suo Doujutsu si è disattivato, dovrò approfittarne il prima possibile. pensò il ragazzo che aveva già una mano nella borsa e la cacciò lentamente a fondo per afferrare una cartabomba libera e appallottolarla nella mano. Penso che non sarà così folle da venirci incontro...ma posso sempre sbagliarmi...di tutti i ninja di Konoha che ho incontrato non ce ne è mai stato uno sano di mente fino in fondo....
    ...non sono sicuro che ce la faresti ad avvertire la squadra di sorveglianza...e non sono sicuro che il mio atto possa essere la causa della rottura di un trattato di pace, basta che si dica che fossi impazzito o un traditore e tutto verrebbe messo a tacere....
    Ma in ogni caso verrai dichiarato traditore...una mossa che io non farei così alla leggera... disse di rimando l'albino prima di chiedersi che fine aveva fatto la terza delle tre cose su cui si sbagliava...Oni sembrava essersene dimenticata una a quanto sembrava.
    Cosa sapere di Kyoshiro e Travis? Chi altri conoscete che hanno contattato? Che abilità gli avete visto usare?... cominciò subito il rosso, aggredendoli con le domanda di cui voleva una risposta.
    Allora non ha capito niente...ha fatto fine troppe domande lui....ora è il momento di dare delle risposte... pensò Supaku senza mai lasciare la propria armatura di Terra.
    Perché prima non ci dici come fai tu a conoscere queste persone? E che relazioni hai con loro? disse di rimando l'albino mentre rifletteva sulla situazione. Se l'è fatta nei pantaloni quando ha sentito questi nomi....questo è un buono o un cattivo segno? È uno degli scagnozzi di Travis che però ha disertato? È uno che sa dei propositi del ninja di Kiri ma che si è tenuto lontano osservando la situazione? No la seconda ipotesi non regge. Se fosse stato solo un osservatore non avrebbe reagito in quel modo...per forza deve conoscerli e, allo stesso tempo, per forza deve sapere qualcosa su di loro...e loro devono conoscere a sua volta lui sennò non avrebbe avuto così paura...pensa che siamo dalla parte di Travis? È probabile...ma magari è uno degli scagnozzi di questo e ha paura di essere stato scoperto...in fondo Travis stesso era un ninja traditore dormiente tra i regolari....potrebbe esserlo anche lui e sentire parlare di quei nomi potrebbe aver risvegliato in lui la paura di essere dichiarato traditore...tutte illazioni....
    IL ragazzo però non poteva scartare nessuna ipotesi, Oni Baku Hyuuga in quel momento rappresentava una grande incognita per lui.


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    Tasca Supp.Kunai x10Coscia dx.
    Rotolo Min.-Doppia Borsa
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    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso-Collo
    Bende-Polsi e caviglie
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    //-
    Note Coprifronte legato sulla fronte.
    - 2 Kunai legati a 2 cartebomba.
    - 2 Kunai legati a 10m di filo metallico.
    - 2 Kunai legato a 2 palle di luce.

     
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    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara fino ad un massimo di 15m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare armi da lancio e colpi di Taijutsu massimo di livello D. La sabbia può essere controllata fino a trenta metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo. A partire da questo livello, è possibile creare uno strato di sabbia sotto l'utilizzatore e quindi sfruttarlo per far levitare sopra il terreno il proprio corpo.
    Consumo: 4 (A Turno)

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    La situazione era stabile come un elefante che camminava sul filo di una ragnatela. Dopo le parole dell'Handoru il Hyuuga aveva chinato il capo mentre le vene intorno ai suoi occhi tornavano normali. Quell'operazione era stata mostrata per la seconda volta dallo Special Jounin della foglia. Forse era proprio in quel modo che riusciva a percepire il chakra sopito dentro il suo ventre. Guardando la scena dinanzi a se aveva cercato di non perdere d'occhio il Ninja di Konoha neanche per un secondo. "Prima, quando aveva le vene dilatate, è riuscito a vedere qualcosa. In qualche modo ha visto la massa di chakra dentro di me. Era chiaro. Stava guardando esattamente il mio ventre." Aveva riflettuto il Darima mentre lo Shinobi, mostrandosi estremamente imprudente, continuava a parlare. Stavolta voleva correggere Supaku nelle sue convinzioni. L'Utilizzatore del Fuuton aveva intimato di convocare gli ANBU di Suna per risolvere quell'incresciosa situazione. Oni, però, aveva letteralmente sputato su quell'eventualità denigrando i Ninja della sabbia. Si credeva, in sintesi, capace di resistere ad un attacco della Brigata delle sabbie esplosive o ad un solo spettacolo della Brigata dei Marionettisti. Le sue parole, però, non erano state completate. Infatti, delle tre grandi verità solo due erano state condivise con i giovani della sabbia. Lasciando una sorta di suspense che aveva attirato l'attenzione del Darima senza però ricevere soddisfazione. Infine, dopo aver lasciato la sua Katana nel fodere il ragazzo dagli occhi candidi aveva continuato a parlare. Al di la di ciò che gli aveva detto l'Handour non sembrava avere qualche intenzione di scusarsi per l'accaduto e sottostare alle loro domande. L'Albino, però, evidentemente scocciato . "Shinzo mi ucciderà quando saprà di tutto questo trambusto..." Si era detto mentre sia lui sia il suo Sensei non avevano ancora rilasciato le proprie tecniche. Supaku ancora con il manto di pelle nera e Sora che ancora teneva tesa la sabbia presente nei pressi dell'avversario. Un solo ordine bastava per far partire l'inevitabile attacco. Ascoltava il suo Maestro in attesa di una qualche indicazione mentre si preparava a fare ciò che doveva. Il Patrigno gli aveva detto che quel segnale poteva essere molto pericoloso se richiesto invano. Un segnale di pericolo che poteva presentarsi chiaro ed universale. Gli serviva solamente della sabbia. Del materiale al di fuori dal suo raggio visivo. Poteva utilizzare il Daisan ma l'utilizzo di quel particolare Jutsu poteva distruggere l'effetto sorpresa sperato. Così, concentrandosi a richiamare sabbia dai tetti di tutte le abitazioni nel suo raggio d'azione il Darima aveva lentamente fatto spostare altri due metri cubi di materiale. Tutta quella sabbia doveva stanziarsi sul tetto dell'abitazione del suo Sensei fino a nuovo ordine. La forma era chiara nella sua mente. SOS. Un messaggio chiaro e sintetico scagliato nei cieli di Suna più in alto gli era possibile. Quell'utilizzo così banale non comportava problemi anche nell'utilizzo alla cieca. Era come scrivere. Potevi riuscirci anche da bendato. L'esecuzione non era delle migliori ma non impossibile. Sprecare energie per richiedere aiuto quando hai già tutto ciò che ti serve dentro di te? Aveva detto lo Shukaku, altamente offeso, mentre il suo chakra, putrido ed oscuro, ribolliva. Stava fremendo, voleva fuoriuscire e difendere il suo onore. Era stato offeso da un attacco nemico ed ora quest'onta doveva essere lavata sotto fiumi di sangue. Una fugace apparizione della parete della camera ricoperta di sangue aveva fatto capolino nella mente del giovane Manipolatore mentre cercava di reprimere i suoi istinti. Oramai la simbiosi con il demone era sempre più marcata. Stavano entrando in contatto. Sempre più a fondo sempre più intimamente. Lo vuoi anche tu. Quella visione non l'ho mandata io alla tua mente. Sei stato tu. Quelli sono i tuoi desideri... Piano piano imparerai... Aveva detto, infine, il demone cominciando a ridere sguaiatamente. Distogliendo l'attenzione dall'Ichibi per un momento il giovane Darima aveva ascoltato la domanda del suo maestro. Una sorta di riflesso di quella proposta poco prima dallo Hyuuga. "Tutto si sta svolgendo intorno a questi due individui di Kiri... Cosa potranno mai avere di così speciale?" Aveva pensato dubbioso richiamando alla memoria lo scontro contro lo Tsuuya. Evocava una vespa enorme con cui poteva volare via. Inoltre possedeva dei Jutsu veramente interessanti con cui creare, della nebbia utile per celare la propria fuga ed attaccava con dell'acqua ghiacciata. Oltre a tutto ciò si era dimostrato abbastanza ferrato nell'utilizzo dei Taijutsu riuscendo a raggiungere un'elevata velocità. Mentre ancora teneva in azione la sabbia pronta a partire il Jinchuuriki aveva cominciato a parlare. Sei a conoscenza di qualcosa che potrebbe aiutarmi in un possibile scontro contro questi due Ninja? Aveva detto quasi senza pensarci. Sora aspettava ancora la sua rivincita contro Kyoshiro. La sconfitta gli bruciava ancora nell'animo. Una ferita di cui ancora si vergognava. C'è voglio dire... Aveva detto per celare le sue intenzioni. Sembra che tu li conosca molto bene... Cosa puoi dirci su di loro?

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    Bombe Fumogene [3/3]Palla Luce [2/2]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Senbon [20/20]Radiolina
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [7/10 m³]
    [Chiusa]
    Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Segreto
    ~Fodero
    PosizioneOggetto
    Spalle [D]Omokarui
    ~T. Sup.
    PosizioneOggetto
    Coscia [D]Kunai [9/9]
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 5 m³
    Fascia ≈ Coprifronte
    Due Palle Luce ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
     
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    Ma in ogni caso verrai dichiarato traditore...una mossa che io non farei così alla leggera... Oni tra sè e sè sorrise a questa affermazione. Supaku credeva che in ballo ci fossero soldi, onore o donne? Purtroppo per ogni shinobi la vita è solo desolazione.
    Venne quindi il momento delle domande di Supaku che furono incisive e stranamente pacate Perché prima non ci dici come fai tu a conoscere queste persone? E che relazioni hai con loro?. Oni sapeva che ormai doveva ballare una sinfonia che non molto gli piaceva eppure si trovava costretto a farlo.
    - Come le conosco? - scosse le spalle e si concesse un sorriso di scherno - ...beh vogliono i miei occhi... -.
    La risposta era la più veritiera, anche se non completa, e questo rendeva più credibile e più appetitosa ogni esca, ogni mezza bugia, ogni frottola che lo Hyuuga si era mai inventato. Mai nascondere le bugie dietro altre bugie, sono zoppe e si danneggiano a vicenda.
    Anche Sora si era aggiunto alla discussione domandandogli se e cosa sapesse di Kyoshiro, il più giovane dei due sembrava interessato solo al più stupido dei due kiriani, o almeno lo era stato in precedenza anche se adesso sembrava voler ritrattare in parte la sua posizione Sei a conoscenza di qualcosa che potrebbe aiutarmi in un possibile scontro contro questi due Ninja?...C'è voglio dire... Sembra che tu li conosca molto bene... Cosa puoi dirci su di loro?.
    - Io so tutto di loro o quasi...hanno provato ad arruolarmi con lo scopo di sottrarmi un occhio ed in cambio mi offrivano la possibilità di utilizzare le arti oscure che hanno reso Oto alla pari dei cinque, anzi quattro, grandi paesi - il riferimento al Sigillo Maledetto era una prova che Oni non stava mentendo in merito.
    - Ho combattuto contro di loro e con loro, quindi non posso colpirli da solo, per questo cerco Hayato... - anche quella in parte era una verità.
    Oni era ancora estremamente guardingo e si rivolse a Sora direttamente - ...a te prima interessava Kyoshiro, hai tirato fuori tu quel nome...perchè? -.
    Oni esitò, si zittì e si chinò a raccogliere da terra uno dei biscotti che Supaku aveva portato li prima e che nel trambusto erano caduti.
    Aprì le labbra ma esitò ancora.
    Solo dopo due o tre secondi aggiunse una frase che probabilmente era la cosa più vera che avesse mai detto - ...qualcuno dice che questo sistema può divorare una persona, è quello che succede quando giochi una partita truccata. Io mi ero convinto che vincere significava andar via da Konoha...ma in quale mondo abbandoni il ring e dici che hai vinto?...-.
    Quello che Oni non disse ai due ragazzini fu il resto, la naturale chiosa di quel concetto che si limitò solamente a nascere e morire nella mente dello shinobi dai capelli rossi questo è il mio mondo, pieno di inganni dietro gli inganni, io sono questo ho sguazzato troppo nel fango se mi lavo rischio di non riconoscermi più quindi perchè non accettare semplicemente il fango e la mia tendenza a rotolarmici dentro?...Piacere sono Hyuuga Oni-Baku e sono Konoha dipendente...ciao Oni-Baku.


    Condizioni
    Chakra:160-2-2-15-2
    Condizioni fisiche:Ottimale
    Condizioni mentali:Nervoso

    Equipaggiamento
    In Borsa :
    Palla di luce x2, Shuriken x20 (1+filo metallico), Carta bomba x1, Accendino, Fili metallici x30m, Pillole del soldato x3
    Addosso :
    Fodero/ La seconda
    Taschino/ Kit Grimaldelli
    Tasca supplementare/ Kunai x7

    Abbigliamento
    Coprifronte
    Avambraccio e guanti rinforzati
    Occhialoni
    Protezione di cuoio


    Edited by noldor - 18/3/2014, 13:54
     
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questa tecnica si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma comune, che sia una Katana o un arma da lancio, non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria; non vale ovviamente per esplosioni derivanti da Ninjutsu.
    La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il chakra nella zona interessata.
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    Oni aveva finalmente cominciato a parlare. Supaku si rilassò leggermente, anche se non osò mai rilasciare la propria corazza, non voleva rinunciare alla sua protezione contro un ninja che aveva appena portato verso di lui una lama con intenti chiaramente poco amichevoli. Il ragazzo dai capelli bianchi tese le orecchie mentre ascoltava le parole dello Hyuuga. Quindi cercava questo Hayato per...combattere Travis e Kyoshiro? Ma perché?
    Le parole dette dal ninja della foglia lo sconvolsero. Travis e questo Kyoshiro lavoravano insieme a quanto sembrava, visto che Oni si era riferito a loro con il plurale ed entrambi avevano fatto la proposta, la stessa proposta che Travis gli aveva fatto tanto tempo addietro. Il ragazzo ancora si ricordava di come il Kiriano gli aveva offerto, dopo averlo battuto duramente in un combattimento amichevole, di unirsi nella sua organizzazione anche a Oni e questo sembrava essere stato tradito dal ninja di Kiri. Oppure no? Gli avevano offerto il Sigillo Maldetto, il riferimento ad Oto chiaramente implicava quello, quindi il ragazzo dai capelli rossi doveva cedere un occhio in cambio del potere dell'oscurità celatosi dentro al sigillo. Ma Oni aveva rifiutato? Oppure la storia era differente?
    Poi lo Hyuuga disse una frase che colpì il ragazzo dai capelli bianchi. Io mi ero convinto che vincere significava andar via da Konoha...ma in quale mondo abbandoni il ring e dici che hai vinto?...
    Era qualcosa che lo aveva fatto riflettere, come poter dire di essere davvero liberi dall'oppressione, se si fuggiva da essa? Non era un liberarsi era semplicemente un fuggire, senza affrontare la situazione. Anche se in realtà la metafora non calza proprio perfettamente....il villaggio non è un ring, è più un prigione che limita lo shinobi, impedendogli di vedere tutto il mondo che lo circonda, ma solo quello che vuole lui...i Kage fanno uscire dalla cella gli shinobi solo se rispettano le condizioni da loro dettate... Il ragazzo però non fece traspirare nulla dalla propria faccia color carbone in quel momento, lasciando le questioni riguardando l'oppressione del villaggio per un altro giorno, in quel momento scoprire di più su Travis e Kyoshiro era quasi fondamentale. Sora conosce Kyoshiro...chissà dove ha scoperto del compagno di Travis...dovrò chiederglielo in privato...
    Ah quindi l'offerta era un occhio per il potere del Sigillo....una offerta pericolosa...non tutti avrebbero preso di buon occhio un simile scambio... Era logico che un simile scambio implicasse il tradimento di entrambi, per potersi scambiare due oggetti così importanti per i rispettivi villaggi. L'abilità innata e il sigillo maledetto erano cose molto delicate e di cui non si poteva quasi parlare. Davvero interessante...In ogni caso, vuoi sapere come conosco Travis, beh, penso sia per lo stesso motivo per cui l'hai conosciuto tu...anche se non ho mai accettato la sua offerta....venne da me anni fa, ma poi non lo vidi più nè parlai di lui fino ad ora...però era l'unico ninja regolare con intenti....loschi per così dire, quindi per questo mi è venuto in mente....e penso che Sora abbia una storia simile da raccontarti... disse voltandosi verso il suo allievo in cerca di conferme.


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    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara fino ad un massimo di 15m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare armi da lancio e colpi di Taijutsu massimo di livello D. La sabbia può essere controllata fino a trenta metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo. A partire da questo livello, è possibile creare uno strato di sabbia sotto l'utilizzatore e quindi sfruttarlo per far levitare sopra il terreno il proprio corpo.
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    La situazione sembrava allentarsi un po' sempre di più. Se prima l'aria tesa sembrava fatta di melassa tanto che era pesante adesso quella sensazione stava lentamente sparendo. Oni aveva cominciato a parlare seppur il Sensei del Darima non aveva disciolto la sua tecnica di difesa. "Meglio stare comunque all'erta... Non si può mai sapere cosa succederà." Aveva pensato il Jinchuuriki mentre nella sua mente si faceva spazio un detto che non ricordava di aver mai sentito. "Se il Leone non vuole vedersi soffiar via la preda deve tener d'occhio le Iene." Leggermente stupito da quella frase aveva fatto vacillare il suo controllo prima di far tornare la presa sui flussi di chakra. Controllando svagatamente la sabbia il giovane si era messo all'ascolto di ciò che gli succedeva intorno. Sempre, però, pronto a lanciare il suo segnale di pericolo in caso di bisogno. I dirigenti di Suna, e Shinzo, non avrebbe mai permesso a qualcuno di fargli del male. Quella distinzione tra se e Supaku era d'obbligo. Lui non era un semplice Ninja. L'Handoru, invece, era una delle tante pedine sacrificabili sulla scacchiera del Kazekage. Quel punto di visto lo infastidiva ma si riteneva troppo assennato per crederla una menzogna. Il rosso era stato reclutato dai due Shinobi che avevano scatenato quel trambusto. Travis Fuuma e Kyoshiro Tsuuya. Sora conosceva così poco di loro seppur oramai le loro vite si stavano intrecciando rapidamente. "La ruota gira ed intesse il disegno che desidera. Non puoi andare contro ciò che la ruota ha scelto per te. Puoi solo prendere il meglio che ti viene ed andare avanti." Quella frase era stata presa come spunto dal giovane per la sua filosofia di vita. Aveva capito di non poter fare nulla per bloccare la follia che lo stava colmando. Il Monocoda era troppo forte per lui. Poteva, oramai, solo cercare di andare a limitare i danni nel momento in cui sarebbe esploso. Intanto il discorso tra i due Ninja, Supaku ed Oni, continuava mentre il Jinchuuriki era stato tirato in ballo. Lo Hyuuga voleva sapere altro su come potesse conoscere quell'uomo e quali legami teneva con lui. L'Handoru, invece, aveva raccontato la storia del suo incontro con Travis. Quell'uomo sembrava aver reclutato tutti gli Shinobi di talento incontrati. O, più semplicemente, tutti gli Shinobi incontrati. Questa constatazione nasceva dal fatto che Sora non aveva ancora visto di ciò che era capace il Ninja di Konoha. I suoi occhi di sicuro erano speciali ma anche chi non utilizzava bonus innati poteva diventare speciale. Quando il Maestro gli aveva ceduto la parola il Manipolatore aveva cominciato a parlare. Io, a differenza vostra, non ho avuto il piacere di essere reclutato. La mia storia con quell'uomo... Il volto dello Tsuuya gli era tornato in mente mentre i suoi occhi si indurivano un attimo. Con un colpetto di tosse si era raschiato la gola mentre il demone gli parlava nelle orecchie. Prima o poi tutti avranno la propria vendetta... Quella frase detta con tono malizioso e subdolo aveva infastidito il Ninja di Suna come non mai. Quasi distratto dai suoi problemi interiori si era dimenticato di parlare per poi continuare quando aveva guardado il volto senza sclere dello Hyuuga. Con lo Tsuuya è avvenuto circa qualche mese fa. Esattamente qualche giorno dopo aver ottenuto questa... Così dicendo aveva estratto per qualche centimetro l'Omoikarui per farne brillare la lama prima di rinfoderarla. Un giovane chuunin mandato, per bisogno, a caccia di qualcuno più grande di lui. Comunque il mio inseguimento è durato per molte ore e solo una volta essere arrivati nei pressi del confine del paese del Fuoco ho incontrato il mio avversario. Ero solo. I miei compagno si erano separati da me andando in altre direzioni... I ricordi erano potenti nella sua mente. Qualcosa, nel suo animo, bruciava ancora ripensando a ciò che era accaduto. Comunque ho dovuto combattere per riportare il Traditore a casa. Tuttavia, dopo uno scontro impegnativo, quello mi è riuscito a scappare in sella alla sua vespa gigante. O provato a seguirlo ancora ma a causa della guerra che imperversava in quei luoghi sono stato costretto a desistere... Riprendendo fiato aveva poi concluso con un lapidario: E questo è tutto. Lo sguardo fisso sui suoi due interlocutori prima di ascoltare ciò che avevano da dire ancora.

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    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 5 m³
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    La Forza Celata nel Passato.
    (post apprendimento - Mokuton no Jutsu - Tecnica della Manipolazione Lignea)



    Il buio nella stanza era assoluto. Era confortante, almeno per lui. Aveva chiuso ogni cosa in modo da poter stare nell'oscurità più totale. C'era un motivo dietro a tutto questo e non era il semplice fatto di addestrarsi a camminare nel buio. Era un addestramento che aveva già fatto tempo addietro quando era ragazzo, sperando che quello lo potesse aiutare nei casi in cui avesse affrontato di nuovo un ninja in possesso della Kirigakure no Jutsu. Purtroppo poteva allenarsi quanto poteva, i suoi sensi rimanevano quelli che erano e, sebbene fosse riuscito a prendere un pò di dimestichezza nel muoversi all'oscurità, i ninja della nebbia rimanevano molte spanne sopra di loro grazie ad un'altra tecnica di cui non sapeva il nome ma che gli era stato detto potenziasse i sensi fino all'estremo. Capacità molto utile se volevi arrivare alle spalle di un avversario sperso e incapace di vedere ad un palmo dal naso.
    Aveva risolto poi quel problema tempo addietro, quando poco dopo l'esame sp.jounin aveva trovato un rotolo in casa di Reiko che lo aveva iniziato all'arte dei Jutsu Sensoriali. Ovvio non sarebbe mai stato capace quanto un vero ninja esperto nell'arte, ma era riuscito a sviluppare un Hijutsu che gli avrebbe permesso di percepire le presenze più vicine a sé stesso anche se non con la stessa portata ed eleganza di un vero ninja sensoriale.
    Sollevò la mano sinistra, quella intoccata dalle bende e l'appoggiò sulla cima della nuca, là dove sotto la fascia nera che aveva appoggiato a terra poco prima, si celava l'inizio della fasciatura che copriva quasi metà del suo corpo. Era al buio per una ragione, liberarsi di quelle bende. Liberarsi ancora una volta da quella presenza quasi opprimente sul suo viso, quelle fasciature che nascondevano le sue sembianze agli estranei...e a se stesso. Da quando aveva utilizzato la Kage Kagami aveva sempre trovato con estrema difficoltà il coraggio di guardare il nuovo se stesso ad uno specchio. Era stato sempre troppo doloroso scorgere quelle fattezze non sue che lo fissavano quasi con aria accusatoria. Era diventato un'altra persona quella notte senza vento. Ma così come aveva cambiato sé stesso nell'apparenza estetica, aveva cambiato anche qualcosa nel proprio intimo. All'inizio non se ne era accorto, poi piano piano aveva cominciato a farsi strada, quella sensazione, quel senso di vergogna, di odio e di ribrezzo per l'uomo di cui aveva preso le forme. Una domanda però lo aveva attanagliato, un dubbio tormentoso che aveva si era presentato ogni volta che si toglieva le bende: si vergognava di Kohaku Kyofu o di ciò che era diventato Supaku Handoru?
    Le bende frusciarono nel silenzio di quella stanza buia, i capelli corti quasi a pelle che si era fatto vennero scoperti e piano piano, il suo corpo tornava libero dall'oppressione della tela. Un attimo dopo le bende che gli fasciavano la nuca e la fronte scivolarono a terra. Sbatté gli occhi un paio di volte, passandosi la mano sinistra sulla testa rasata, sentendo i capelli neri, ispidi sotto le dita segnate dalle piccole cicatrici dovute all'allenamento con kunai e shuriken. L'altra mano si sollevò, tirando con leggerezza quelle sul naso, il coprinaso in bende che si era comprato poco tempo dopo la sua fuga dal villaggio. Un cerchio dopo l'altro le bende scivolarono via dal collo e anche quella parte di sé stesso fu libera. Inspirò con forza, le narici che si dilatavano ora libere di muoversi, la bocca che si apriva distendendo la mascella per troppo tempo serrata. Vivere in quelle condizioni non era affatto piacevole, non lo era per niente. Lo aveva scoperto a proprie spese, Iwakagure non si era ammorbidita neanche un poco da come l'aveva lasciata. Era forse diventata più forte, più sicura di sé, con ladri che non ci pensavano due volte prima di provare a pugnalarti in un vicolo per vedere se avevi qualcosa nelle tasche che valesse la pena vendere. Puttane che si sbracciavano in strada, gettandosi sul primo uomo che le degnasse anche per un secondo di uno sguardo. Mercenari che tradivano i loro signori per una singola moneta d'oro in più. Un posto caotico, sporco, vile e pieno di lame. Così era diventata quella che un tempo era la sua patria.
    Si ricordava ancora di quando suo padre lo aveva portato a visitare quella grande città che era un tempo Iwagakure. Era imponente, con i suoi edifici di roccia scolpita che si innalzavano verso l'alto, i suoi corridoi di marmi levigati e i suoi giardini aperti sui terrazzi. Posti magnifici, di cui ora rimaneva soltanto un'ombra decrepita e morente.
    Sospirò. Erano cambiate tante cose da allora. Sollevò la mano destra fasciata davanti al viso.
    Tante cose. sussurrò al buio di quella stanza. Si era svegliato tre giorni fa dal lettino d'ospedale nel laboratorio di Hagoromo. Nel mercato nero lo scienziato era noto anche con il soprannome di Mano Blu. Non sapeva per quale assurdo motivo o in che modo si fosse guadagnato quel soprannome, le sue mani erano normalissime. Nonostante tutto, nel mese che aveva impeganto ad ambientarsi, era riuscito a capire che fosse uno dei pochi scienziati del mercato nero che avesse una qualsivoglia percentuale di successo in quello che faceva. Così era andato da lui.
    Era il motivo per cui ero venuto qui...l'unico motivo...o forse... Strinse il pugno bendato con forza. Hagoromo era una persona alquanto...viscida. Lo aveva accolto sfregandosi le mani con un sorriso all'angolo sinistro della bocca, aveva fissato ogni parte del suo corpo tranne gli occhi. Lo scienziato non riusciva mai a fissarti negli occhi. Aveva tastato il suo avambraccio destro, sentito i muscoli i nervi, i percorsi delle vene in superficie. Aveva borbottato un "Sì, sì..può andare...può andare" Poi lo aveva inviatato a sedersi sul lettino. Quando Kohaku si era girato per salire sopra il lettino era rimasto paralizzato. Immobile seduto in una posa quasi innaturale e rigida, stava un altro uomo. Ovvero quello che ne rimaneva. L'uomo aveva la testa riversa all'indietro la bocca spalancata in un muto grido di dolore, ci si sarebbe potuti lanciare dentro una monetina se non fosse che tutta la bocca era già riempita da un intero spuntone di legno. La prima cosa che pensò era che qualcuno lo avesse ridotto in quel modo. Poi si accorse che lo spuntone era più grosso alla base della mascella e diventava sempre più sottile man mano che saliva. Lo stesso per altri innumerevoli spuntoni di legno che uscivano da altre parti del corpo dell'uomo. Come se fossero cresciuti da qualche parte all'interno del corpo. Strizzò gli occhi, poteva vedere delle piccole foglie verdi germogliare sulle punte dei rami usciti dal corpo dell'uomo??
    "Oh, maledizione! Mi ero dimenticato di liberare la postazione." disse Hagoromo dando un calcio all'uomo chiaramente morto sul lettino e facendolo cadere di sotto. Sbatté la mano sul lettino sorridendo sardonicamente "Tutto libero ora, vieni pure." Aveva detto mentre nell'altra mano sollevava una siringa con un siero verde pronta per l'iniezione.
    Non sapeva per quale motivo Kohaku si fosse seduto sul lettino e avesse lasciato fare a quel pazzo l'iniezione che lo aveva cambiato per il resto della propria vita. Era stato in travaglio per tre giorni, incapace di alzarsi, provando solo un dolore accecante alla base della spalla, avvolto da sudori freddi e in preda ad una febbre altissima. Ad un certo punto aveva anche urlato di tagliargli il braccio mentre delirava per il dolore. Hagoromo si era rifiutato e aveva continuato a somministrargli un siero ogni dieci ore, senza mai fissarlo, controllando il braccio e prendengoli misurazioni di cui non si ricordava niente.
    Alla fine si era svegliato, sullo stesso lettino più sporco di prima, con la testa che gli girava e doleva profondamente e la gola riarsa. Hagoromo gli dette da bere, si era fortemente disidratato. Quando si era ripreso e la vista gli era tornata a fuoco aveva potuto osservare cosa ne era stato del suo braccio e ne era rimasto inorridito.
    La pelle si era sbiancata era leggermente più dura al tatto e le unghie sembravano intagliate nella carne. Mosse la mano aprendola e chiudendola, le venature sulla pelle stesse erano increspate e, mentre ci passava l'altra mano sopra, poteva sentirle sotto di essa, dure e pulsanti. La cosa peggiore e che a prima vista non aveva scorto, era la sua spalla. Su di essa adesso c'era un volto stilizzato, serio, crucciato. Non ricordava nessun volto che avesse mai visto in vita sua perché era fin troppo anonimo, solo due linee per gli occhi, un naso leggermente fuoriuscente e una linea retta per le labbra.
    Che cosa....che cosa mi hai fatto? Aveva chiesto, troppo inorridito, troppo sconvolto per potersi far prendere così presto dalla rabbia.
    Ti ho dato quello che volevi...un potere oltre la tua immaginazione....ti ho conferito un Kekkei Genkai antico e potente...
    TU! Aveva urlato scattando giù dal lettino per cercare di sferragli un pugno alla gola con la mano orridamente mutata. Le sue gambe non gli ressero, rovinò a terra senza neanche riuscire ad afferrare lo scienziato che, con un solo passo indietro si era ritratto da lui. Caddé trascinandosi dietro il lenzuolo del lettino e un tavolino di metallo. I ferri sopra di esso si schiantarono a terra con fragore. Io...io... Cercò di farsi forza sul braccio destro ma questo gli cedette dopo poco. Sentì una fitta di dolore pulsare dentro di lui, come se qualcosa all'altezza della spalla lo avesse punto. Sollevò lo sguardo, un rumore schioccante e nodoso si espanse nell'aria. Allungò lo sguardo verso il suo braccio, qualcosa, qualcosa stava uscendo dalla sommità della spalla.
    Sbarrò gli occhi. Erano forse quelli...piccoli rami di un albero? Sì era proprio così, i rami crebbero rapidamente, germogliando, lasciando spuntare numerose foglie da essi in un rumore di crescita lignea che lo lasciò paralizzato e inorridito al tempo stesso. Cercò di sollevare il braccio da terra ma scoprì che delle radici erano uscite dalla sua mano, radici che si erano artigliate al terreno.
    Il dolore arrivo istantaneo e subito dopo si accorse che qualcosa, no il braccio, gli stava succhiando via tutto il poco chakra rimastogli. Oh maledizione, perché ti sei agitato? Non fa bene alle cellule... Aveva borbottato Hagoromo prima di estrarre un'altra siringa e piantagliela nel collo. La vista di Kohaku si sfocò subito e un attimo dopo la sua testa cadde a terra come un sacco vuoto, non prima di aver scorto i rami e le radici rimpicciolirsi tornando dentro al suo braccio.

    Aveva scoperto più tardi che quello che aveva visto con i suoi occhi uscire dal braccio altri non era proprio che il potere dei Senju. Un clan che lui aveva avuto modo di osservare due sole volte nella sua vita, ma di cui invidiava l'enorme potenziale. Quando aveva sentito che il Mercato Nero cercava volontari per l'esperimento si era sottoposto, convinto che qualsiasi esperimento anche mortale potesse valere la pena di essere affrontato, se gli avesse dato più potere di quanto ne avesse mai avuto.
    Alla fine si era ripreso, calmato e aveva realizzato che ciò che gli aveva fatto Hagoromo altri non era che quello che aveva chiesto. Era solo stato troppo sconvolto per accorgersi realmente di ciò. Si era fatto dare delle bende ed era uscito da quel posto con la promessa di non rimetterci più piede per molto tempo.
    Aveva cominciato a capire, poi, nella solutidine della sua stanza che quel potere, quel braccio, si nutriva del suo chakra e che quelle cellule erano portatrici di una capacità innata, ciò che lui non aveva mai avuto e che aveva sempre anelato ad avere. Ora, due settimane dopo, si trovava lì, nella sua stanza per ammirare di nuovo quel braccio e cercare di capire come far funzionare quel potere. Hagoromo gli aveva dato una piccola pergamena contenete delle informazioni basilari sulle tecniche che quella innata possedeva, erano semplici cose come il sigillo con il quale si poteva ricorrere a quelle tecniche stesse, quello del serpente, stranamente uguale al sigillo utilizzato per molte tecniche Doton. Il resto avrebbe dovuto scoprirlo da solo.
    Era un ninja ormai capace e sarebbe riuscito ad apprendere la tecnica in poco tempo, se avesse avuto delle istruzioni precise in merito, invece era molto sommaria la cosa, soltanto una sequenza di sigilli e nessuna indicazione su come fare. Il rotolo giaceva a terra vicino a dove si trovava poco prima. Osservò per un'ultima volta il braccio all'oscurità della sua stanza. Poi si cominciò a rivestire, era tempo di darsi da fare per mettere a frutto il suo acquisto.

    Iwakagure era affollata come sempre, una città sempre in fermento che sembrava non dormire mai, con tagliagole e puttane che la costellavano come corvi su una carcassa. Scivolò tra i suoi vicoli come un ratto abiutato all'oscurità e a non farsi notare, il cappuccio del cappotto sollevato sul volto, la mano sinistra libera di estrarre il kunai celato nell'avambraccio se qualcuno avesse provato ad allungare le mani o peggio. Non si poteva mai stare tranquilli in quella città. C'erano però zone, parti della città un tempo fiera e maestosa, completamente disabitate, lasciate a sé stesse con edifici crollati di fianco o completamente rovinati. I migliori venivano usati come abitazioni, ma erano principalmente quelli che risiedevano nel lato Nord della città, la parte che meno aveva risentito della guerra. Tutto il versante Sud era stato distrutto quando la città era stata attaccata dalle forze congiunte e il lato Ovest e Est erano tutti e due parzialmente abbandonati. Lui si stava recando al lato Est, da lì sarebbe uscito dalla città per incamminarsi verso le rovine di un vecchio monastero shintoista che sapeva esistere da delle vecchie mappe che aveva trovato in quella che un tempo doveva essere una delle biblioteche della città. Sapeva che ci doveva ancora essere, il monastero, perché tempo prima vi aveva fatto un paio di visite sincerandosi che nessuno lo stesse abitando, fortunatamente era a più di cinque giorni di cammino e risiedeva nascosto sul costone di una montagna. Da lontano non sembrava neanche un edificio tanto era rovinato. Sarebbe andato bene per lui, un posto riparato e nascosto, dove avvertire qualsiasi tentativo di approcciarsi dall'unico sentiero che portava ad esso tra le montagne e qualche trappola piazzata da lui quà e là che lo avvertisse in tempo. Lì avrebbe potuto allenarsi senza sosta ad apprendere le arti che si celavano sopite nel suo arto e avrebbe potuto farlo con una relativa tranquillità. Camminò con le provviste che si era portato dietro, sapendo che ne aveva altre nascoste nel tempio che gli avrebbero permesso di risedere lì per qualche settimana prima di scendere e darsi alla caccia per nutrirsi. Fortunatamente nella parte più interna del tempio aveva scoperto un pozzo ancora funzionante il che era un bene, avrebbe avuto bisogno di acqua.
    Camminò spedito per cinque giorni, senza affrettarsi, senza affaticarsi troppo nel caso qualcuno avesse voluto seguirlo e approfittare della sua stanchezza per tentare un agguato. Uno dei grandi inconvenienti di vivere nelle terre di nessuno era proprio quello: non sapevi mai di chi fidarti e ogni posto non era mai sicuro troppo a lungo. In quel momento stava viaggiando fino al monastero per avere un pò di pace per sè stesso, ma non sapeva fino a quando quella sarebbe durata, non sapeva neanche se ora il monastero era già occupato da qualche banda di briganti o da un altro shinobi rinnegato che vi aveva fatto una sosta. Tutte speculazioni, che però servivano a tenerlo in vita, perché lasciavano accesa la sua cautela.

    Arrivò al monastero verso la fine del quinto giorno. La luna era alta nel cielo e non vi era momento migliore per infiltrarsi in quel rudere, o forse non vi era situazione peggiore. Non che per lui potesse essere un problema. Già mentre era a metà della salita sulla montagna con le sacche legate sulla schiena e mani e piedi infilati tra le rocce non aveva smesso di gettare uno sguardo alle spalle per vedere se c'era qualcuno dietro di lui o verso l'altro per evitare di vedersi cadere in testa un qualche Jutsu o masso che avrebbe potuto mettere fine alla sua vita da mukenin prima ancora che cominciasse. Il braccio "nuovo", per così dire, non sembrava più dargli problemi, Hagoromo gli aveva spiegato che le cellule si erano espanse rapidamente, prendendo possesso di ogni parte di esso e sostituendo le sue, questo però non rendeva il braccio in alcun modo più debole di quanto non fosse mai stato prima, gli aveva semplicemente dato le cellule di un'altra persona, cellule contenenti il DNA necessario per risvegliare l'abilità innata latente con un pò di sforzo. Per precauzione aveva continuato a tenerlo fasciato però, non voleva attirare troppo l'attenzione.
    Arrivato in cima alla parete di roccia a strapiombo, il terreno continuava con un vero sentiero per un'altra cinquantina di metri, su gradini scolpiti nella roccia prima di arrivare all'ingresso del monastero.
    Questo è un posto maledettamente difficile da raggiungere, speriamo non ci sia davvero nessuno a giro dietro quelle mura. A prima vista ricordava un castello, con grosse e imponenti mura che lo circondavano spuntando fuori dalla roccia stessa della montagna, al centro vi doveva essere un grande edificio che avrebbe dovuto fare da torre e da posto più elevato. La torre palazzo era crollata da tempo e ora da lontano non si potevano che vedere i resti delle mura, neanche quelli se non si era sufficientemente attenti con lo sguardo. Questo lo aveva convinto che quello sarebbe stato un buon posto dove allenarsi in segreto. Certo ci voleva un poco per arrivarci, ma cosa importava?
    Prima di proseguire oltre, compose con la solita rapidità dovuta dall'esperienza, i sigilli necessari per la Chakra no Kyshin, non voleva avere brutte sorprese, da quel momento in avanti l'avrebbe avuta sempre accesa per percepire qualsiasi persona potesse essere nei paraggi.
    chakra no Kyshin

    Una volta che il Jutsu era a pieno regime e lui non percepiva nessuno nel raggio di cinquanta metri da lui, annuì soddisfatto e ricominciò a camminare spedito. Arrivò alla porta chiusa del monastero. Grossi battenti di legno e ferro che non sapeva neanche come ci fossero arrivati fino lì, certo la parete di roccia che prima aveva scalato recava in cima delle colonne di pietra che suggerivano essere la fine di un ponte crollato da tempo, però era sempre una grande faticaccia.
    Non si sprecò a cercare di aprire quelle porte, se aveva fatto le cose per bene, l'ultima volta che era venuto le aveva sbarrate dall'interno per sicurezza. Del resto lui era un ninja e come tutti i ninja che si rispettino era capace di passare oltre una porta chiusa. Appoggiò il primo piede sulle mura liscie e levigate dal vento. Iniziò la scalata grazie al controllo del chakra nei suoi piedi e arrivò in cima in poco tempo. Da lì in poi cominciava la parte dura. Atterrò sull'altro lato, davanti al portone chiuso, una rapida occhiata gli fece capire come la porta era rimasta chiusa nel modo in cui l'aveva lasciata lui. Questo era già un bene e lo faceva sperare. Una folata di vento gelido proveniente dalla cima della montanga scosse il suo cappotto nero e gonfiò il cappuccio sulla sua testa. Afferrò con la mano sinistra l'orlo dello stesso, cercando di non farlo volare via. In queste situazioni ringraziava di essersi bendato il viso, perché il freddo di quella giornata traspirava poco dagli strati di tessuto. Una piccola nuvoletta di fumo si formò davanti a naso e bocca fasciati, mentre i suoi occhi saettavano negli angoli bui del cortile. La Chakra no Kyshin gli diceva che non c'era nessuno, ma non riusciva mai a fidarsi completamente di quella situazione, aveva sempre bisogno di vedere con i suoi occhi per essere sicuro.
    Piano piano, camminando nelle ombre e muovendosi il più silenziosamente possibile, cominciò a perlustrare ogni angolo del monastero, la sua percezione che gli diceva sempre cosa avrebbe potuto trovare davanti a sé. Quando ebbe finito aveva la assoluta certezza che non ci fosse nessuno in quel vecchio monastero e, constatò come tutto era rimasto come lo aveva lasciato. Carne secca, gallette, cibo in pillole, un grosso cosciotto di maiale che avrebbe potuto fare a strisce per del prosciutto, legumi conservati e poco altro ancora. Tutta roba che sarebbe potuta durare a lungo se conservata bene. Una volta assicuratosi che tutto fosse a posto, si sistemò in una delle stanze più vicine alle mura. In quel modo avrebbe potuto sentire subito se qualcuno si fosse avvicinato e, contemporaneamente, avrebbe avuto una rapida via di fuga da una finestra che lo avrebbe portato direttamente sulle mura e da lì su uno strapiombo di circa sessanta metri che però non lo spaventava minimamente.
    Una volta sistematosi cominciò i preparativi, lasciò andare tutto il cibo che aveva portato e anche l'equipaggiamento, rimanendo solo lui con il suo cappotto nero ancora addosso. Una volta disattivata la Chakra no Kyshin, sollevò le mani ponenedole nel classico sigillo a croce davanti a sé e evocò ben tre Kage Bunshin.
    Kage Bunshin x3

    I tre apparvero uno accanto all'altro e subito si sitemarono nelle mansioni che Kohaku aveva già in mente per loro. Uno cominciò a preparare il campo, il secondo e il terzo uscirono per portarsi sulle mura in modo da poter controllare il perimetro. Non voleva avere brutte sorprese e tenere la Chakra no Kyshin sempre attiva lo avrebbe sfinito per la fine della giornata.
    Quando il primo clone ebbe finito di sistemare il campo, si stese sul sacco a pelo e cominciò a dormire. Il sonno accumulato da esso sarebbe dovuto servire sia all'originale che agli altri Kage Bunshin di guardia per fare in modo che, anche se stanchi fossero sempre riposati.
    A quel punto, l'originale si spostò in una stanza accanto a quella dove dormiva il clone e abbandonò il cappotto a terra estraendo il rotolo e cominciando a studiare. Si era portato solo un cuscino dove sedersi in quella stanza vuota che aveva ripulito alla buona, mettendo i vecchi mobili polverosi e mangiati dalle tarme agli angoli della stessa. Gli sarebbero potuti tornare utili in futuro ma ora aveva bisogno di studiare i sigilli con calma.
    Il rotolo era ingiallito e macchiato di scuro ma era ancora perfettamente leggibile, lo svolse a terra e cominciò la lettura. L'incipit era una specie di introduzione all'arte del Mokuton, spiegando come essa fosse una fusione di Doton e Suiton, tutte cose che già sapeva, corse avanti, saltando tutta la storia e la simbologia che l'Arte del Legno stessa rappresentasse come essa fosse stata importante per il Villaggio del Fuoco e come essa venisse dal clan Senju, altre cose che bene o male sapeva. Nonostante la spiegazione prolissa il rotolo non diceva nulla di importante alla fin fine sul clan, quindi non era interessante come sembrava. Alla fine arrivò alla spiegazione vera e propria della tecnica. I sigilli erano pochi, semplici, a simboleggiare che quella non doveva essere una tecnica così potente, ma sarebbe bastata come inizio. Kohaku passò qualche minuto a studiarli, mimando con le mani i sigilli, stando ben attento a non impastare Chakra. La tecnica si concludeva con il sigillo del Serpente poi a quel punto il rotolo si provondeva in spiegazioni come "Senti il potere del nostro clan scorrere nelle tue vene e attingine per risvegliare l'antica arte del legno...Senti il Suiton che si mescola con il Doton mentre l'Arte scorre nelle tue vene...". Baggianate spiritualiste.
    Una volta finito di apprendere i sigilli, si alzò in piedi. Si voltò verso la parete chiuse gli occhi e prese un profondo respiro. Era ben consapevole che le cose non sarebbero andate bene al primo tentativo ma ci avrebbe messo del suo per fare in modo che non avrebbe passato il prossimo mese lì dentro.
    Cominciò i sigilli, piano piano inizialmente, giusto per prendere dimestichezza con la situazione. Una volta che si sentiva confidente con la composizione e ci volle, fortunatamente, molto poco vista la sua esperienza. Si fermò e prese un profondo respiro, ripensando a quello che doveva fare. Utilizzare l'arte del legno latente nel mio braccio significherà spinger le cellule a fare il loro lavoro, spero solo che il braccio non reagisca come ha fatto con Hagoromo...ma non dovrebbe, in fondo ha detto che si sono stabilizzate e ora dovrei riuscire a utilizzare la tecnica al meglio...andiamo.
    Iniziò i siglli, uno dopo l'altro vennero composti rapidamente come sempre.
    Bue, tigre, serpente. Sbatté le mani tra loro nel sigillo del serpente mentre impastava il chakra in esso, cercò quasi di richiamare il chakra che aveva nel braccio destro, ben sapendo che quello avrebbe dovuto giocare un ruolo importante nella composizione della tecnica. Poi sollevò le mani davanti a sé immaginando che il legno sarebbe uscito da essere cercando di colpire un vecchio tavolino davanti a sé.
    Non successe nulla.
    Rimase ancora qualche secondo immobile, le mani sollevate in avanti, la faccia concentrata, l'animo speranzoso che da lì a poco dalla sua pelle sarebbe uscito del Mokuton ma nulla sembrava voler accadere. La mano destra fasciata davanti al suo viso sembrava quasi prenderlo in giro divertita dal suo patetico tentativo. Riprovò Bue, tigre, serpente! pensò con convinzione, cercando di richiamare il chakra nel braccio e mescolandolo al suo. Non successe ancora nulla. Sbuffò irritato. Riprovò altre tre volte prima di convincersi che c'era qualcosa che non andava nel procedimento. Le cose sembravano essersi fatte più complicate di quanto avesse pensato.
    Rilesse il rotolo, cercando di carpirne i segreti nascosti, ma niente. Si rialzò e riprovò, stavolta cercò di non richiamare il Chakra che aveva nel braccio perché, dopo una attenta riflessione il suo braccio non poteva avere del Chakra proprio, erano solo cellule che gli davano il potere e la possibilità di attingere a quella innata, non erano certo detentrici di un Chakra proprio, il chakra avrebbe dovuto mettercelo lui. Cercò quindi di far scorrere più chakra possibile nel braccio. Il risultato fu solo un leggero formicolio al braccio mentre nessun tronco di legno usciva dal suo corpo.
    Allora cominciò a domandarsi se, essendo una tecnica di basso livello non avrebbe dovuto immaginarsi del legno più sottile o meno potente delle grosse radici che si era immaginato uscire dal suo braccio. Quindi ricominciò il tutto immaginandosi di far uscire dal suo braccio solo un piccolo ramoscello. Neanche quello sortì l'effetto sperato. Prese un profondo respiro, doveva calmarsi, doveva cercare di tranquillizzarsi. Non è successo nulla, va tutto bene...stai solo sbagliando qualcosa. Si girò e tornò a sedersi davanti al rotolo. Rilesse ognuna delle frasi, speranzoso che qualcosa, anche la più insignificante, potesse servirgli a qualcosa. Nulla, i sigilli sono quelli, la scenata sullo spirito del Mokuton...e nient'altro...dice anche di immaginarsi il legno uscire fuori e seguire il nostro volere...allora perché non funziona? I sigilli li ho fatti dannazione. Passò una mano sulla testa fasciata, la sinistra libera dalle bende poteva sentire il candido tessuto sotto i polpastrelli mentre la rotondità del cranio veniva percorsa. Era leggermente preoccupato e teso che non sarebbe risucito a capire in un tempo breve come usare quella maledetta tecnica.
    Si rialzò senza pensarci troppo sopra, non voleva rimuginare troppo sulla situazione. Vedremo cosa succederà, io provo a continuare, provando e riprovando, alla fine riuscirò a capirci qualcosa. Sperava infatti che, a furia di provare a riprovare, alla fine avrebbe colto qualcosa, una strada in quella ripetizione monotona, una diversità un qualcosa che gli avrebbe fatto capire come manipolare il chakra e piegarlo alla propria volontà per poter utilizzare il potere del Mokuton.

    Arrivò a fine giornata che era esausto. Si stese sul giaciglio composto da un sacco a pelo e si permise di riprendere fiato mentre ansimava, il corpo leggermente coperto di sudore per uno sforzo che era stato più mentale che fisico. Qualcosa mi dice che non sta andando molto bene eh? Il Kage Bunshin al suo fianco stava preparando la cena e lo fissava dietro quelle bende che lasciavano fuori solo quegli occhi freddi ma Kohaku avrebbe giurato che gli stesse facendo la linguaccia sotto il coprinaso in quel momento. Bofonchiò qualcosa mentre si rialzava e afferrava una ciotola di stufato dal clone. Mangiò avidamente, la testa che ancora non smetteva di cercare una soluzione. Ci sarebbe riuscito per gli spiriti eccome se ci sarebbe risucito. È solo questione di tempo, vedrai che alla fine ce la farò. disse a bocca piena. Il coprinaso era quasi del tutto slegato intorno al collo mentre la bocca era piena di stufato caldo e sugoso. Afferrò delle gallette cercando di usarle a mò di pane, non era la stessa cosa del pane fresco, ma non poteva certo lamentarsi, alla fine il clone aveva fatto un buon lavoro. Non pensavo sapessi cucinare così bene.
    Ci sono tante cosa che non sai di te stesso. Una volta finito il pasto, si coricò mentre gli altri due cloni tornavano dalla guardia, mangiavano a loro volta e uno si riposava accanto a lui mentre il clone/cuoco e un'altra delle guardie uscivano per il turno di notte.
    Quando si svegliò era abbastana riposato da poter riaffrontare la giornata con una nuova speranza che quel giorno sarebbe stato il giorno giusto. Afferrò della carne secca e, masticandola, decise di farsi una passeggiata all'esterno, precisamente nel cortile interno del monastero. Camminò lentamente, pensando, prendendo aria ai polmoni e cercando di trovare un modo migliore per vedere la situazione. Il rotolo stretto nella mano destra, se ripensava a quello che era successo il giorno prima, gli veniva voglia di scagliarlo al di là della cinta muraria e andare a cercare Hagoromo per dirgliene quattro.
    Però doveva trattenersi, non era quello il momento di lasciarsi andare. Si fermò nei pressi di un piccolo albero di ciliegio al centro del cortile. Il tempo e l'incuria lo aveva reso più selvaggio e privo di forma, ma continuava a mostrare la sua fiera bellezza. In quel momento, mentre passava le mani sopra i boccioli, ripensò a quello che c'era scritto nel rotolo. Come il potere del Mokuton dovesse fiorire dentro il ninja, come il potere del mokuton dovesse scorrere nelle vene del Senju per poi manifestarsi nella più pura forma, ovvero l'arte del legno.
    Senti il potere del Mokuton scorrere dentro di te....Il Suiton che si mescola al Doton...Ma io non ho il Suiton. di colpo l'illuminazione arrivò lampante come un fulmine a ciel sereno. Spalancò gli occhi. Giusto, io non ho il Suiton....quindi...
    I suoi piedi lo stavano portando inconsciamente a girare intorno all'albero, i passi che si affrettavano uno dopo l'altro mentre una lieve brezza scorreva tra i rami del ciliegio. Quindi io per usare l'arte del legno devo per forza di cose mescolare il Doton al Suiton, ma se non ho il Suiton, vorrà dire che....certo, se il braccio possiede l'arte del Mokuton avrà anche la predisposizione ad utilizzare il Suiton...quindi è questo quello che devo fare...
    Si girò, fissò intensamente i rami del ciliegio mentre prendeva due rapidi respiri. Ciò che doveva fare era semplice, quasi intuitivo per la situazione in cui si trovava. Il suo braccio destro era detentore della innata, ma lui aveva sbagliato tutto fin dall'inizio, non doveva richiamare il chakra dell'arte del Legno, perché esso non esisteva, era una mescolanza di due altri chakra, il Suiton e il Doton che insieme si fondevano per dare vita al Mokuton. Quindi quello che doveva fare era mescolare il suo Chakra Doton a quello Suiton fornitogli dal braccio, un Suiton troppo debole e inutile perché lui potesse attingerne direttamente, ma sufficiente per mescolarlo con il Doton e per dare vita al Mokuton. Aprì le mani distendendo le braccia lontane dal corpo, facendo una specie di croce con sé stesso. Stirò la schiena e prese un profondo respiro.
    Era pronto a provare. Bue...Tigre....Serpente.
    Le mani si giunsero una all'altra in uno schiocco sonoro mentre sentiva il Chakra Doton incamerato nel braccio sinistro che entrava in contatto con altro chakra, un Chakra che risultava a lui sconosciuto, il chakra Suiton del braccio destro. Aprì gli occhi di scatto, poteva sentirli, poteva sentire il mescolarsi dei due chakra per fondersi e dare vita a qualcosa di totalmente nuovo, qualcosa di incredibile.
    Mokuton no Jutsu! Urlò all'aria aperta staccando la mano destra dalla sinistra e sollevandola davanti a sé, puntando al tronco del ciliegio. Un lieve movimento, uno schioccare di legno che si muoveva e da sotto le bende segnalò che qualcosa era accaduto. Kohaku esultò leggermente vedendo le fasce bianche scosarsi per lasciare uscire piccoli ed esili rami che si allungarono verso la direzione in cui puntava la sua mano. Andiamooo
    Il legno cominciò a muoversi scompostamente per poi fermarsi di colpo. Kohaku rimase qualche secondo fermo, aspettandosi che si riprendesse, ma niente. Avvicinò il braccio al suo viso per vedere meglio ciò che era successo. Intorno al braccio erano spuntati tre piccole radici lunghe dieci centimetri e che però non avevano fatto in tempo a diventare dei veri germogli che si erano seccate improvvisamente. Ne toccò una e la sentì spezzarsi sotto le dita prima di sbiciolarsi in segatura. Erano secchi e privi di vita.
    Il bendato scosse la testa, non era quello in cui aveva sperato, ma era già qualcosa. Poteva ritenersi soddisfatto per il primo tentativo, almeno era riuscito a creare il mokuton e Hagoromo non gli aveva mentito. Ora non restava che fare pratica.
    Ricominciò. Le mani che si muovevano nei sigilli, richiamò più Chakra a sé, ne attinse a piene mani mentre ripeteva la tecnica. Mokuton no Jutsu! La mano protesa mentre nuovi rami uscivano dall'avambraccio, stavolta erano cinque e si protrassero fino a quasi quindici centimetri prima di fermarsi. Sempre esili e fragili ma era già qualcosa.

    Mokuton no Jutsu! Ne creeò dieci che giravano intorno al braccio come viti ma stavolta non arrivarono a più di cinque centimetri e si saccarono subito. Più Chakra Aveva bisogno di immettere più energie in quella tecnica.

    Mokuton no Jutsu! Stavolta si concentrò sulla qualità più che sulla quantità. Immaginò tre rami robusti, che si avvitavano su sé stessi e convergevano in un'unica punta a colpire il tronco del ciliegio. Tra rami uscirono, più grossi degli altri, più vigorosi, il rumore del legno che schioccava mentre cresceva rapidamente, si fecero strada fino a venti centimetri prima di fermarsi. Non avevano proprio seguito la sua indicazione ma era comunque un buon risultato. Respirò affannosamente. Tutti quegli sforzi lo stavano prosciugando del Chakra.
    Non pensavo richiedesse così tanto Chakra...è già superiore alla mia Kyoryokuna...Maledizione quanto Chakra richiede usare il Mokuton?? Non si dette per vinto, sarebbe svenuto lì piuttosto che non riuscire ad apprendere quella dannata tecnica. Ricominciò. I sigilli ormai erano fluidi, l'impasto del Chakra cominciava a diventare più pratico e la tecnica piano piano stava prendendo la forma che lui desiderava.
    Passò tutta la giornata a fare la tecnica, scoprendo piano piano come il Chakra richiesto aumentava sempre di più per riuscire a modellare e controllare l'Arte del Legno. A fine giornata era esausto ma convinto di essere molto vicino alla realizzazione della tecnica. I suoi cloni avevano continuato a fare quello che gli aveva ordinato e quando tornò e sedersi per mangiare la sua cena, nonostante fosse completamente morto di stanchezza, lo fece con un sorriso sul volto.
    Il kage bunshin cuoco lo osservò senza dire niente e stavolta l'originale non riuscì dal trattenersi nel dire Adesso sto facendo progressi...vedi? Era solo questione ti tempo, te lo avevo detto. Il kage bunshin tirò sul col naso ma non disse niente. Kohaku aveva notato che, sotto le bende, c'era stata una piega particolare della bocca, che sarebbe potuta sembrare un sorriso. Tanto gli bastava.
    Il giorno dopo si rialzò motivato, pronto per riprendere l'allenamento. Si riposizionò fuori davanti all'albero da cui aveva deciso di prendere spunto per cercare di fare i rami del suo Mokuton simili a quelli del ciliegio. I sigilli scivolarono tra le sue dita, ormai avvezze alla loro composizione. Bue, Tigre, Serpente... Serrò le mani cominciando a incanalare il Chakra necessario in entrambe. Lo sentì scorrere e impastarsi, ricorrendo alla capacità innata che aveva nel braccio destro. Sentì il Chakra mescolarsi, fondersi e prendere la forma che sarebbe stata la sua definitiva, mentre nella sua testa cercava di configurare come i rami si sarebbero dovuti formare e muovere.
    Sollevò la mano destra davanti a sé richiamando tutto il chakra impastato nel suo palmo.
    Mokuton No Jutsu! disse rilasciando il Chakra e permettendo che questo cominciasse a prendere forma. Dal suo palmo uscirono all'inizio tre piccoli rami, verdi come piselli. Si contorsero, si agitarono uno intorno all'altro mentre cominciavano a crescere sempre più rapidamente, venendo su sempre più rigogliosi, il verde si scurì, lasciando spazio al marrone chiaro, giovane eppure più resistente del primo ma ancora flessibile. Il marrone chiaro divenne sempre più scuro mentre la corteccia avanzava scurendosi e indurendosi. I rami si mossero avanti proseguendo per tre metri prima di fermarsi. Kohaku respirò affannosamente. I rami erano arrivati quasi a toccare il tronco dell'albero davanti a lui. In punta erano ancora verdi ma alla base erano quasi riusciti ad arrivare a cinque centimetri di circonferenza. Ci era quasi arrivato, era molto vicino lo sentiva. Manca ancora qualcosa però. Cosa?
    Il bendato si fermò analizzando tutto quello che aveva fatto fino a quel momento. Cosa mancava? Aveva visto, molto tempo addietro, un utilizzatore di quell'arte, durante una missione con il suo ormai ex compagno Teddy Nara. Il ninja del legno aveva creato rami, tronchi, persino composizioni di legno che sembravano armi. Ecco cosa gli mancava, il completo controllo dell'arte, il poter scegliere tra un ramo e un tronco, tra un ramo pieno di foglie e una radice scura ma appuntita. Ricordò poi un altro utilizzatore di quell'arte che aveva incotrato in un tempo più prossimo. Allora era stato durante il tentativo di omicidio di Elle, era ancora sorpreso del fatto che lo avessero assegnato al gruppo di omicidio, seppure fosse stato appena un Chuunin capace. Il ninja che aveva affiancato il dittatore della Cascata era un uomo che di umano aveva ben poco. Aveva metà del corpo bianca come il latte e l'altra metà nera come la pece. Lo aveva visto quasi di sfuggita perché un attimo dopo quell'essere aveva appoggiato le mani sull'acqua del lago e aveva evocato a sé una enorme foresta di legno. Era stato allora che aveva visto le enormi potenzialità del Mokuton, era stato in quel preciso momento che aveva realizzato quanto una tecnica del genere potesse non solo, essere visivamente sovrastante per un avversario, ma anche incredibilemente potente. Ricordava ancora la velocità con cui i rami e i tronchi erano fuoriusciti dall'acqua, la frenesia dal cercare di salvarsi piuttosto che combattere. Ecco un'altra cosa che gli mancava, la velocità di crescita. Ancora adesso, nonostante tutti i suoi progressi, non era riuscito a fare crescere quei rami ad una velocità adatta da poter usare la tecnica in combattimento. Doveva lavorare su quei punti: dimensioni piegate alla sua volontà e capacità di crescita accellerata.
    Iniziò dalla prima, gli sembrava quella più complicata da affrontare. La velocità di crescita sarebbe risultata molto probabimente in un aumento del Chakra utilizzato, almeno pensava così.
    in entrami i casi penso sia necessario aumentare la quantità di Chakra impiegato...questa tecnica diventarà di sicuro molto costosa rispetto alle altre...
    Cominciò a ricomporre i sigilli impastando il Chakra necessario. Stavolta si concentrò su un solo ramo, voleva che fosse abbastanza robusto da poter essere utilizzato in battaglia. Aprì il palmo della mano, ormai era risuscito a padroneggiare i punti del suo corpo da cui sarebbe uscito il Mokuton e decise di farlo uscire nell'interno dell'avambraccio.
    Il ramo iniziò a crescere, da prima lentamente, poi acquistando una lieve seppure sempre insufficiente, velocità. Concentrò tutto sé stesso nel tenere solo un ramo e nel farlo diventare il più ampio e robusto possibile. Alla fine un ramo verde scuro, quasi diritto uscì dal suo braccio e bastò un lieve movimento della mano per staccarlo dal suo punto d'origine.
    CITAZIONE
    Ramo Singolo Mokuton, ancora esile e non sufficientemente composto.
    mokuton_one_zps0pctd3tn

    Stavolta il ramo non si disintegrò come avevano fatto gli altri una volta separati dal suo corpo, ma rimase integro e solido. Uhmm....sembra sufficienete, ma non basta, lo voglio più spesso e più lungo...devo riprovare. Provò a lanciare il ramo, a mò di Kunai, la punta dello stesso era sufficientemente affilata ma il ramo non era nelle sue condizioni migliori e rimbalzò contro il tronco del ciliegio. Ricominciò la tecnica. Ci vollero altri numerosi tentativi, dapprima aumentò il Chakra e questo permise al ramo di venire su più vigoroso e più ampio, ma la crescita e la forma dello stesso rimanevano ancora fuori dal suo controllo. A quel punto si concentrò sul figurarsi mentalmente, nel momento in cui rilasciava la tecnica, come voleva che il ramo crescesse. Si accorse che più lo immaginava perfettamente, con dettagli e nitidezza nella sua mente, più il ramo veniva su come lo desiderava.
    Passò il resto del pomeriggio e alla fine fu quasi sicuro di essere molto vicino al passo successivo. Dopo cena uscì di nuovo nella sera per riprovare, se dopo una pausa, le cose fossero cambiate.
    Si era talmente immerso nella tecnica che quando gli riuscì, non si accorse che la luna era già alta nel cielo da un pezzo. Il ramo uscì, stavolta non era più verde scuro bensì marrone chiaro, anche se non pensava che il colore cambiasse qualcosa, si era accorto come l'immaginazione potesse fare molto per lui, quindi ormai era quasi del tutto certo che avrebbe potuto riprodurlo, una volta appreso completamente, in qualsiasi forma e colore avesse voluto. Stavolta decise di farlo uscire dal palmo della mano e da essa uscì fin dal principio un grosso ceppo di legno quadrato, che si allungo per circa tre metri prima che Kohaku decidesse di fermarlo. Il rumore di legno che cresceva riecheggiò nella notte mentre il bendato ammirava soddisfatto il suo operato. Fermò la crescita e ci volle poco per staccare il ramo dal suo palmo e saggiare il legno che aveva creato.
    CITAZIONE
    Ramo Singolo Mokuton, ormai raggiunta forma e dimensione quasi corrette
    mokuton_singol_zpsdz1m3fhg

    Il legno stavolta era più solido dell'altro, più grosso e più lungo, non aveva nessuna imperfezione e non era così esile come l'altro. Ormai era quasi sicuro di essere riuscito a comporlo correttamente. Rimaneva l'ultimo elemento, la velocità. Ancora il suo Mokuton cresceva troppo lento, come se ogni singolo centimetro costasse fatica al suo legno per allungarsi.
    Domani di sicuro riuscirò a completarlo...spero, in ogni caso sono ormai molto vicino... Si addormentò esausto per lo sforzo del giorno e quasi del tutto sfinito, ma ancora una volta un piccolo sorriso compariva sulle sue labbra, un sorriso di soddisfazione per esser riuscito a fare qualche progresso.

    Il giorno dopo si alzò molto presto, era quasi eccitato all'idea di riprovare il Mokuton. Sentiva quasi nell'aria che era il giorno giusto, che sarebbe riuscito a padroneggiare la tecnica perfettamente. Si portò davanti al ciliegio, riposato e concentrato. Inspirò profondamente, sciolse i muscoli delle braccia, fece un poco di stretcing per poi sollevare le braccia davanti al petto. I sigilli si composero in un attimo. Impastò il chakra e lo espulse della mano. Mokuton no jutsu! pensò mentre un tronco di legno di medie dimensioni usciva dal suo braccio. Il tronco procedette lento ma inesorabile, si allungò fino a toccare il tronco del ciliegio davanti a lui, si mosse esitante e poi si avvolse intorno ad esso prima di fermarsi. Bene, si siamo molto vicini... Si disse soddisfatto nel vedere che ciò che aveva pensato si era realizzato correttamente quando aveva composto la tecnica. Rimaneva il problema della velocità di crescita. Aveva pensato che molto probabilmente era solo un problema di Chakra, ma questo lo portava a riflettere più attentamente sulla questione. Era davvero così? Bastava attingere solo più Chakra? E se anche fosse stato, non c'era altro modo? Il bendato rifletté per qualche secondo. Il vero problema era che se aumentava ancora la quantità di Chakra, la tecnica avrebbe rivaleggiato con la sua Domu in spesa e non gli sembrava fosse sullo stesso livello in termini di potenza. Ma questa era solo una sua impressione, non aveva ancora provato il tutto contro un'altra tecnica, cosa che avrebbe dovuto fare al più presto. La cosa lo lasciò perplesso. Forse gli sfuggiva semplicemente qualcosa che non vedeva. Forse c'era un altro modo per risolverlo senza necessariamente spendere tutto quel Chakra. Cercò di concentrarsi mentre riformulava i sigilli, forse basta semplicemente pensare che il tronco si muovesse più velocemente.
    Mokuton no Jutsu! Il tronco si mosse leggermente più veloce, ma non bastava ancora.

    Mokuton no Jutsu! Il tronco si contorse come un serpente, prima di schiantarsi al suolo e frantumarsi in mille schegge. Si era deconcentrato, doveva concentrarsi meglio.

    Mokuton no Jutsu! Il tronco crebbe di dimensioni si biforcò in punta e si conficcò nel ramo di un cilieglio, ma tutto questo avvenne ad una velocità disarmantemente lenta.

    Mokuton no Jutsu!....Oh, fanculo! Neanche stavoltà andò come aveva pensato. Non gli rimaneva altro da fare a quanto sembrava. Compose i sigilli pronto ad impastare una enorme quantità di Chakra. Non era neanche sicuro che in quel modo sarebbe andata a buon fine, ma almeno aveva un piano B su cui provare.
    Mokuton no Jutsu! Urlò mentre protendeneva la mano richiamando a sé l'immagine di un singolo ramo che si proiettava diritto per diritto contro la corteccia del ciliegio. La crescita fu disarmante. La velocità era completamente diversa da quella assunta fin'ora. Il ramo schizzò in avanti, modellandosi come argilla per conficcarsi di punta nel tronco del ciliegio.
    A quanto pare ci siamo... Pensò soddisfatto, in realtà era un poco deluso della quantità di Chakra che aveva dovuto impiegare, ma certamente avrebbe trovato un modo per utilizzare quella tecnica al suo pieno potenziale, in modo da non sprecare neanche un'oncia del suo Chakra.
    Bene, penso che ci siamo, ora proviamolo in grande... Disse prendendo un profondo respiro. Adesso avrebbe davvero visto tutti i suoi progressi in quell'ultimo tentativo. Si concentrò intensamente, immaginandosi la conformazione che avrebbe voluto che i suoi rami prendessero. Preparò il Chakra e cominciò i sigilli mentre lo impastava.
    Bue...Tigre...Serpente Pensò mentre i sigilli venivano composti con rapidità uno dopo l'altro. Le mani schioccarono quando composero il sigillo del serpente e il Chakra nei suoi due bracci confluì in quantità. Staccò le mani e protese la destra verso il suo bersaglio.
    Mokuton no Jutsu! Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
    Mokuton no Jutsu - Tecnica della Manipolazione Lignea
    mokuton_branches_zps3f850566
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Il Ninja potrà liberamente creare rami da ogni parte del corpo, secondo la forma desiderata. Questi potranno avere un diametro massimo di dieci centimetri e la lunghezza massima di questi rami sarà di dieci metri, ma forma e quantità degli stessi sarà a completa discrezione del Senju. Possono essere creati per i compiti più svariati tra cui attutire una caduta, sferrare un attacco o rallentare fino a bloccare un nemico, anche se sarà molto dispendioso bloccarlo del tutto.
    Consumo: 8

    Dal suo avambraccio uscirono cinque rami vigorosi, si annodarono intorno gli uni agli altri, scivolarono in avanti come serpenti pronti a balzare sulla preda e poi si schiatarono con violenza contro l'albero. Le sue radici erano appuntite e flessuose, si avvolsero intorno ai rami dell'albero, si serrarono con violenza, in alcuni punti persino perforarono la corteccia e quando ebbe finito l'albero era completamente avvolto intorno al tronco di altro legno non suo. Staccò il braccio dal legno con un gesto secco mentre il rumore di legno che si spezzava echeggiava nell'aria.
    Penso proprio di esserci riuscito. Disse sorridendo soddisfatto.




    ChakraFisicoMentale
    170OttimaleSerio
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Olio Infiammabile
    Shuriken x20Filo Metallico 10m
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Torcia Luminosa
    Palla di Luce x2Occhio Cibernetico
    Cartebombax5Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Mecc. KunaiKunaiAvambraccio sx
    Tasca Supp.Kunai x7Coscia dx
    Fodero Min.WakizashiSchiena alla vita
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia sx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso bendeIntattoIndossato
    BendeIntattemano, braccio e pettorale dx
    BendeIntattetesta, polso sx, caviglie
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Senbon x20Radiolina
    -Cimice x3
    Note Fascia nera legata sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di filo metallico.
    - 4 Kunai legati a 4 palle di luce.
    - 3 Kunai legati a 3 cartebomba.
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.
     
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    16. Incubi



    Respirò con forza, alzandosi di scatto sul letto. Il fiatone che gli alzava e abbassava il petto come un mantice, il corpo completamente sudato. Urlò. Urlò dal dolore in quella stanza buia. Il suo unico occhio si aprì e si chiuse più e più volte. Si guardò intorno, era tutto completamente buio. Dove diamine era finito? Si guardò intorno, non c'era una finestra non c'era niente che potesse fargli da fonte di luce. Era...seduto su un letto. Si era seduto su un letto e aveva delle coperte addosso. Sotto era nudo se non per un paio di calzoncini. Cercò di fare qualcosa ma subito dopo lo sentì arrivare. Il dolore. Era come migliaia di aghi che si conficcavano improvvisamente nel suo corpo e subito dopo la sua mente si snebbiò. Sentiva il bruciare della spalla, la ferita sulla coscia, i tagli e i lividi sui fianchi, il dolore alla mano. Era ancora vivo però, era ancora vivo. Non ci aveva creduto, non ci credeva. Si sdraiò sul letto con un tonfo sordo mentre ricadeva sui cuscini. Era vivo. Un attimo dopo il sonno tornò a prenderlo e cadde di nuovo nell'oscurità.

    Nell'aria c'era luce stavolta. Sbatté la palpebra più volte, ora riusciva a vedere qualcosa. Era in una stanza dalle pareti di cemento, il rumore ritmico di una macchina echeggiava poco lontano. Le coperte gli pizzicavano la pelle. Spostò la testa. Finalmente ti sei svegliato...pensavo non ce l'avresti mai fatta... Quella voce. Spiriti quanto bruciava la luce negli occhi. Si schermò il viso con la mano. Era lì, era accanto a lui. Adesso finalmente riusciva a vederla. Era bellissima. Pensavo che non ti avrei mai più rivista... Disse, si sentiva terribilmente patetico ad uscirsene con quella frase, ma era troppo stanco per pensare a qualcosa di decente. Sentiva la testa leggera e al tempo stesso ovattata, era stato drogato. Gli antidolorifici forse? Ahahah...le droghe ti fanno un brutto effetto, biondo... disse lei sorridendo. Si, Kohaku poteva ritenersi soddisfatto, non gli importava più nulla, solo di quel sorriso stupendo e quel volto angelico. Voleva muoversi per baciarla, ma si trattenne, non si ricordava più in che rapporti fossero.
    Come sono messo? disse cercando di muoversi dal letto. Lei sollevò una mano poggiandola con delicatezza sulla sua spalla.
    Non muoverti...eri ridotto parecchio male quando ti ho raccattato...Spiriti, quel baro ti ha proprio conciato per le feste...
    Mi...mi...hai raccattato?
    Forse non ti ricordi, o forse non mi hai riconosciuta, avevo una maschera...Il Mercato adora la teatralità... Si ora ricordava, una maschera da gatto, era stata lei? Dannazione era stato salvato da quella donna? Che bella figura che aveva fatto, davvero una bella figura.
    Grazie...non sono stato molto bravo...avrei potuto fare di meglio... Disse con aria triste. L'unico occhio si posò sul moncherino che era il suo braccio destro. Lo aveva perso alla spalla durante il combattimento, ora era già ricresciuto fino al gomito, sapeva che sarebbe ricresciuto con il tempo, ma odiava dover perdere il suo arto così.
    Ma smettila, quello stronzo ti ha demolito, avevo detto al Mercato che non eri pronto, ma loro hanno insistito...burocrati interessati solo al potere...La Mano Blu ha detto che ti serviva...ha blaterato qualcosa sul potere attraverso la sofferenza...vecchio pazzo demente...
    Conosci la Mano??
    Certo che la conosco...è uno dei principali Medici del Mercato...tutti pazzi te lo dico io, sono tutti pazzi quelli che lavorano là sotto...sniffano troppi prodotti chimici per stare svegli, e il cervello si frigge...Però sembra che abbia avuto ragione...bell'occhio tra parentesi...
    Kohaku deglutì forte. Sapeva dell'occhio? Beh ovviamente lo aveva salvato, conosceva la Mano ed era anche abbastanza in alto nelle file del Mercato da sapere cosa stava succedendo. Quanto sapeva il Mercato su di lui? Troppo sicuramente troppo. Grazie... Mentiva, non era affatto soddisfatto di quell'"acquisto", non lo aveva aiutato per nulla in quello scontro dove avrebbe dovuto dare il massimo, era stato solo un altro ostacolo. Tre Tomoe poi...sei arrivato all'apice del potere...di sicuro te lo sei meritato più del suo vecchio possessore...
    Tre? No...due erano... La ragazza sbarrò gli occhi. No sono tre, ho controllato prima...Vuoi dirmi che prima erano due? Lo....non ci credo...guarda tu stesso... disse porgendogli uno specchio. Kohaku lo afferrò si guardò il volto. Era irriconoscibile senza bende. Aprì l'occhio.
    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    sahringan_33_zpsqk96beo0
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. L'Uchiha è in grado di prevedere qualunque attacco fisico o movimento oltre che Taijutsu e Kenjutsu di livello B o inferiore e di copiarli per utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Ninjutsu e Genjutsu visto se in possesso dei requisiti per eseguirli ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    Avvertì subito la differenza nel momento in cui l'occhio cominciò ad assorbire il Chakra. Era diventato più forte in qualche modo, aveva sviluppato la terza tomoe. Si rimirò allo specchio mentre la vista gli si mescolava con quella dovuta al Doujutsu e vedeva il blu del chakra avvampare poco sotto di lui nello stomaco. Vide i movimenti della ragazza secondi prima che quella li facesse. Questo potere era molto più grande di quello che aveva avuto poco prima. Forse non era del tutto sprecato come credeva, forse.
    Hai ragione sono tre...a quanto pare si è evoluto alla fine del combattimento, forse lo stress o quant'altro, non so cosa sia stato...
    Beh, lo credo hai dato tutto te stesso. In ogni caso ti abbiamo rimesso quasi a nuovo, le ferite sono state tutte trattate, ti rimarrà qualche cicatrice, te la sei cavata egregiamente...
    Kohaku abbassò lo sguardo, l'occhio sinistro si chiuse, facendo tornare la sua visione a quella spenta e ormai monotona della normale vista. Sono sopravvissuto... Era quasi un bisbiglio, impercettibile, ma udibile a sufficienza, non era riferito alla ragazza piuttosto a sé stesso. Era sopravvissuto. Non lo credeva possibile, ancora.
    Si sei sopravvissuto...Penso che questa prova ti abbia portato fino allo stremo, la Mano aveva detto che molto probabilmente ti sarebbe servita per diventare più forte...Il Mercato voleva solo testarti...Figli di puttana, tutti quanti...
    In effetti aveva ragione, ferite e dolori a parte, si sentiva più...forte di prima, si sentiva di avere più energie e non era ancora del tutto guarito.
    Testarmi?
    Si, a quanto pare non hanno finito con te...Dicono che sei uno dei pochi che è arrivato a questo punto e vogliono fare di te ciò che hanno fatto con me...
    Kohaku non capiva, era leggermente disorientato. Cercò gli occhi della ragazza, di colpo l'azzurro mare che erano divenne freddo come il ghiaccio più letale. Sanno della tua sete di potere, sanno che non ti fermerai fino a quando non sarai troppo potente da essere ucciso...e ti vogliono usare, come usano tutti...finché sei forte ma non troppo puoi servire ai loro scopi...
    Perché mi stai dicendo tutto questo?
    La ragazza sospirò, per un attimo sorrise. Perché mi ricordi me stessa ahaha...tanto tempo fa...e perché beh...mi piaci ovviamente...
    Kohaku annuì, non sapeva come prenderla, una ammissione di affetto in una situazione come quella era abbastanza stonata. Sapeva però che se il Mercato lo aveva salvato era per altri motivi, non certo perché piaceva alla Kunoichi.
    Immagino avranno qualcosa da affidarmi...una missione forse?
    Ovviamente, hanno per te in serbo qualcosa di molto pericoloso, alcuni Shinobi hanno tentato e sono morti, ma inutile dire che non sei ancora in condizioni di fare una cosa del genere, hanno deciso di testarti ancora una volta fino a quando non sarai pronto, questa prova era la prova del fuoco, ora ti lasceranno riposare un poco, ti affideranno qualcosa di piccolo, poi appena ti sarai ripreso ti daranno i compiti più difficili...Io ero stata mandata a supervisionarti, fin da allora mi era stato incaricato di tenerti d'occhio...
    Annuì di nuovo, ora tornavano molte più cose.
    Bando alle ciance, mi hanno mandato a darti una strigliata, ti daranno un mese di tempo per usufruire dei loro "servizi" un mese ovviamente pagato a tu spese per riprenderti, poi ti vorranno di nuovo in missione...quindi se hai tempo da perdere spendilo utilizzandolo... Kohaku annuì, era tempo di rimettersi all'opera.
    C'è una biblioteca in questo posto?


    ChakraFisicoMentale
    195-8= 187Ferite in via di guarigioneSerio, sfinito


    Edited by Supaku - 13/1/2016, 22:38
     
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    17. Il Covo



    Il Covo del Mercato Nero dove lo tenevano era una serie di gallerie e grotte scavate nella roccia. Forse un tempo era stato un vecchio avamposto del Paese della Terra, dove ninja del Tsuchikage si riunivano per allenarsi ed addestrarsi lontano dalla civiltà, oppure erano stati vecchi centri di ricerca per scienziati che sperimentavano su cose che era meglio tenere segrete. Non lo sapeva, sapeva però che quell'arena, quell'enorme spazio circolare scavato nella roccia con il soffitto a cupola era ottimale per gli allenamenti. Era buio fuori? Doveva esserlo visto che, secondo l'orologio a parete erano le due di notte, ma lì dentro, illuminati solo da luci al neon, sembrava sempre giorno e il tempo era interminabile. Kohaku stava a torso nudo al centro dell'arena. Pantaloni neri e piedi nudi che scivolavano sul pavimento di pietra. Molto tempo prima qualcuno aveva dipinto per terra un enorme e ormai sbiadito Kanji che doveva rappresentare il simbolo della terra, adesso lo calpestavano come un tempo la sua terra natale era stata vessata dalla triplice alleanza, senza rimorso. Era leggermente sudato, piccole goccioline di sudore scivolavano sulla sua fronte e sulla schiena mentre si muoveva circospetto, i piedi che si spostavano con deliberata lentezza mentre si muoveva in circolo. Le mani e le braccia allargate sui lati, leggermente protese in avanti, pronte a tutto. Davanti a lui c'era la sua avversaria. Era sempre bellissima anche se in quella divisa atletica con solo pantaloni neri e una fascia a coprire i seni. Anche lei leggermente madida di sudore mentre lo scrutava con i suoi bellissimi occhi azzurri. Kohaku aspettava una sua mossa, lo sapeva che sarebbe venuta. Hinode scattò in avanti, i piedi che percorrevano i pochi metri tra loro come un lampo. Era pronto ad accoglierla. Calcio laterale parato con braccio e avambraccio piegati a trenta gradi all'altezza del viso. Piroetta, spazzata bassa. Attese il momento giusto poi saltò in alto, scavalcandola e atterrando con precisione alle spalle di lei, si girò con decisione sferrando una tripletta di pugni veloci. Lei parò il primo, scansò il secondo e deviò il terzo con un movimento della mano, afferrò il suo polso e tirò mentre sollevava il ginocchio, pronta a colpirlo allo stomaco. Si spostò di lato all'ultimo, facendo scivolare il ginocchio sulla pancia muscolosa, piroettò dietro di lei, liberandosi della presa mentre le serrava il braccio libero intorno al collo. Presa!
    Non credo proprio! Disse lei di rimando, sollevò i piedi in aria per poi portarli di nuovo a terra, in un movimento oscillante che le dette la forza di sollevare da terra Kohaku e scaraventarlo davanti a lei schiena a terra. Ohhhffff disse lui mentre sbatteva con violenza contro il pavimento di pietra. Era dannatamente duro, il Mercato Nero non si sprecava in soldi per tatami dove si attutivano le cadute, era già tanto se gli era stato dato quel posto per allenarsi con Hinode. Protese la mano destra verso di lei e quella l'afferrò senza neanche un attimo di esitazione. Era strano come per lei non facesse effetto toccare quella mano ingrigita e leggermente grinzosa. Non gli aveva mai detto nulla, anzi si ricordava come la prima volta che aveva visto il suo braccio aveva sorriso sorpresa. Forse quello era uno dei tanti motivi principali per cui lui era spinto verso di lei come una falena veros la fiamma.
    Penso che per oggi possa bastare, mi hai preso a calci di nuovo... Disse ansimando e avviandosi verso una parete a cui era appeso un piccolo pezzetto di stoffa che usò per asciugarsi il sudore sul petto.
    Sei migliorato notevolmente, prima non riuscivi neanche a toccarmi ora quasi mi tieni testa...ti ci vorrà ancora un poco prima di essere pronto ad uno scontro testa a testa..
    Kohaku sbuffò sonoramente. E pensare che la prima volta che ci siamo incontrati ti ho lasciata fare pensando che fossi debole...
    La ragazza rise di gusto. Gli appoggiò una delicata mano sulla spalla muscolosa. Questa si che era una battuta, cosa è, stai diventando simpatico?
    A volte lei gli ricordava Reiko. Era vero, non erano proprio la stessa persona, Reiko avrebbe lottato per ogni suo sorriso e lo avrebbe deriso dopo che lo avesse fatto dicendogli che era brutto come la fame. Hinode non gli chiedeva niente, erano nelle profondità delle Terre di Nessuno in uno dei tanti covi sparsi del Mercato Nero e aveva ancora la forza di ridere tranquillamente. Molto probabilmente era più forte di lui, forse di poco, ma lo era sempre. Kohaku le lanciò la sua stoffa permettendo anche a lei di asciugarsi. Si sedette a terra e cominciò a bere acqua da una borraccia. Avrebbe desiderato che lei si sedesse accanto a lui per qualche secondo, il tempo di sentire di nuovo la loro pelle a contatto, spalla contro spalla. Ma non avenne nulla di tutto ciò.
    Entrò un altro uomo nella stanza. Kohaku lo aveva notato subito, ormai non gli sfuggivano più molte cose, nonostante l'occhio bendato era riuscito ad abituarsi a quella situazione di piattezza che dava la vista e aveva imparato a sfruttare la sua unica vista al meglio. L'uomo fece un cenno ad Hinode e lei tornò subito seria avvicinandosi a lui. Kohaku attese in silenzio, sapeva come funzionavano le cose. Godeva di una certa libertà la dentro ma era sempre prigioniero, prigioniero delle forme e del rispetto, non poteva fare nulla che loro non volessero. L'uomo con cui Hinode parlava aveva imparato a conoscerlo in quel periodo. Si chiamava Makui, era un "superiore" rispetto a Hinode stessa, uno dei bracci più forti del Mercato Nero e alle sue spalle, come ombre, Kohaku avrebbe giurato che c'erano anche gli altri due sue sottoposti, Kamai e Jirama, un uomo e una donna che lo seguivano come zecche, le sue guardie del corpo. Hinode gli aveva detto che non poteva fare certe cose la prima volta che Makui si era presentato a lui. Se Makui voleva qualcosa da lui, lo avrebbe chiamato personalmente, sennò doveva stare fermo e buono in un angolo. Come il cane che sono... Una smorfia gli piegò la faccai mentre prendeva un altro sorso d'acqua. In quel momento gli sembrò amara come l'aceto. Si tirò in piedi e aspettò fermo, guardando da un'altra parte. Non aveva voglia di dare l'impressione di essere interessato o di spiare in qualche modo la situazione. Poco dopo Makui si ritirò con i suoi due spettri e Hinode venne verso di lui, la faccia scura, l'aria leggermente adombrata da pensieri cupi.
    Kohaku non disse nulla, aspettò in silenzio. Voleva abbracciarla in quei momenti, ma aveva scoperto come Hinode era stranamente fredda in quelle situazioni e non le piacesse essere oggetto di attenzioni, sopratutto dopo aver visto Makui. Ad un certo punto lei si girò verso di lui, fu repentino e improvviso. Le loro labbra ci incrociarono e un piccolo bacio venne scambiato.
    Devo partire vero? Un secondo un battito di ciglia e la ragazza gli porse nelle mani un piccolo rotolo rosso. Kohaku sospirò. Era tempo di rimettersi al lavoro.


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    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    hiraishin_2_zpsqoacfj2l
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: +15 per l'impressione del Sigillo

    18. Uno



    Il chiacchiericcio sommesso della folla lo infastidiva. Urla, risate, rumore di bicchieri e posate, boccali schiantati sui tavoli di legno levigato dall'usura e da schizzi di alcol. Rumore di sedie trascinate sul pavimento di legno ricoperto di fango e segatura. La sensazione del fresco abete sulla guancia mentre prendeva profondi respiri con metà della faccia immersa in una pozza di bava e idromele. Respirò affannosamente, facendo schizzare sul tavolo altro liquore. Qualcuno si lamentò accanto a lui, l'uomo seduto al bancone lì vicino si alzò con uno sguardo di disprezzo e disappunto prima di portare il suo boccale e se stesso lontani da lì. Ecco bravo, togliti dai coglioni Bofonchiò nella pozza di birra, l'articolazione delle parole gli riusciva difficile e forse quello era solo ciò che aveva pensato mentre ciò che era uscito dalle sue labbra altri non erano che gorgoglii sommessi, più un "esccoo bbaaarvo togguglatirancolion" Non che gli importasse minimamente di quello che pensava quel tizio sconosciuto, né il resto del bar. Mio. Si, il bar era suo, non c'erano dubbi su quello. Appoggiò l'enorme mano callosa e segnata da innumerevoli cicatrici bianche sul piano del bancone, facendosi forza per tirarsi su. In uno scricchiolio di legno e chiodi, la sua enorme figura si alzò dal bancone, sollevando la faccia sfigurata dal pianale per piazzarla proprio davanti allo specchio che stava alle spalle del barista. Una smorfia gli uscì sul volto alla vista di sé stesso.
    Il naso era rotto in più punti, il labbro era segnato da una lunga cicatrice che partiva da poco sotto il naso e correva dritta verso destra, come a schizzare il più velocemente possibile fuori dalla sua faccia, fino all'orecchio destro, la cui punta era leggermente "levigata" nel senso che mancava proprio l'estremità superiore. La testa era calva, un tempo si rasava con cura, adesso aveva smesso e ciuffi grigi gli uscivano da dietro le orecchie e vicino al collo, come a fargli da aureola grigia sfilacciata e unta dalle innumerevoli giornate passate a sbronzarsi e a collassare nei vicoli. Schiantò la manona sul bancone, facendolo cigolare ancora di più mentre si metteva seduto meglio, spostò l'enorme testa a destra e a sinistra, come un elefante che si guarda intorno appena destato. Gli occhi erano acquosi, numerose venuzze rosse solcavano la sclera ormai più gialla che bianca, così come il suo naso in cui i capillari infranti erano più numerosi delle pulci su un cane rognoso. Spostò lo sguardo verso il basso, dov'era? Che cazzo era sicuro di averlo lasciato lì. Spostò la manona sul bancone, scivolando sul liquido giallo della birra del pranzo fino a quando non sbatté contro una forma cilindrica di vetro. Eccolo! Sollevò l'altra mano sul tavolo, a quanto pare si era quasi dimenticato di lei che era rimasta a penzolare lungo in fianco come un arto morto. Afferrò con entrambe il boccale rovesciato, lottò per qualche secondo per rimetterlo dritto e poi sbatté di nuovo la mano sul tavolo, stavolta con più forza, con più fragore tanto che il legno si incrinò leggermente sotto il suo enorme pugno. BIRRA! Tuonò la sua voce nella stanza. La folla si chetò sul momento. Il silenzio piombò nella locanda mentre molte persone si giravano a fissarlo protendere il boccale retto da entrambe le mani e sollevarlo alla bocca come un bambino che succhia alla tetta della madre. Bevve, bevve avidamente ogni sorsata con gusto mentre parte del liquido dorato gli scivolava all'angolo della bocca, grondando giù dal mento non rasato e impregnando una barba non curata da un paio di settimane. La sua maglia di stoffa era ormai piena di gorate e macchie, la birra di quel giorno si andò a sommare alle altre. Finì la pinta in un sorso, sbatté il boccale sul tavolo e gridò AHHHH. Il nettare stava già cominciando a fare il suo effetto, finalmente ora le cose stavano cominciando a tornare lucide sotto l'influsso dell'alcol. Il dolore alla testa stava già passando e la leggerezza degli arti un tempo pesanti stava cominciando pervadergli il corpo. Si girò mentre con una mano sola, stavolta, si faceva riempire di nuovo il boccale. QUESTO GIRO OFFRO IO! Urlò sollevando la pinta di nuovo piena e rovesciandone parte sul pavimento con sorriso sdentato. Il locale eruppe in un urlo di gioia e fragore mentre i boccali venivano sollevati all'unisono in suo onore. Sghignazzò felice, appoggiando la schiena al bancone, la pancia ancora più prominente di come se la ricordasse che spuntava in avanti. AHAH! Disse sorridendo e bevendo di nuovo avidamente. Si girò di nuovo, tornando con lo sguardo sullo specchio. Sapeva cosa avrebbe visto stavolta. Non più il riflesso di un uomo di mezza età distrutto da quelle terre inclementi, ma lo scorcio di chi era stato. Eccolo là. Sorrise alla vista, ah come era stato bello e fiero una volta. Un gigante, un colosso, lo chiamavano Il Titano del Tuono. Bei tempi erano stati quelli. Alto, muscoloso, possente nella sua divisa da ninja, la testa pelata e lucidata, i muscoli del collo grossi e tesi come quelli di un toro, il volto bello, non ancora sfigurato, l'aria curata e sopratutto...integro.
    Abbassò lo sguardo ma si trattenne di guardare. No, non voleva vedere, tornò con lo sguardo sullo specchio, l'aria sognante mentre beveva di nuovo e porgeva il boccale in avanti per farsi rabboccare. Gli occhi erano semi socchiusi mentre tornava indietro ai giorni felici di un tempo. Ah che ricordi, era stato giovane e potente, irruento e incontrastato dai suoi pari. Principalmente grazie al suo Clan, ma questo non importava, era stato il migliore di loro e di molto per molto tempo. Beh, prima che tutto andasse in rovina ovviamente. Sputò per terra, si paralizzò, non avrebbe voluto sputare da quel lato, ma ormai lo sguardo era caduto. Fu tentato di sollevarsi di nuovo, ma il danno era fatto, inutile negarlo. Quella "cosa" sembrava fissarlo da là sotto, quell'arto traditore che non era più suo da tempo. Le dita lucide del legno, immobili e fissate come il resto della gamba, almeno fino a poco sotto il ginocchio. Sbatté il piede contro il legno, produsse un suono nuovo, parte del bancone si scheggiò, là in un punto dove ormai da tempo c'era una piccola affossatura, era una routine diventata ordinaria per lui, così come le dita del piede finto erano leggermente scheggiate sulle punte a forza di calciare contro quel legno. Niente, nemmeno un dolore...dannata gamba del cazzo Borbottò mentre sorseggiava altra birra. Era stato il migliore, uno dei più forti, era stato il Titano del Tuono. Quando la Guerra era calata sul suo Villaggio l'aveva abbracciata come si abbraccia un amante atteso da tempo, non vedeva l'ora di combattere, di misurarsi con gli altri, di dimostrare al mondo che doveva avere paura di lui. Ma la Guerra si era dimostrato nient'altro che una puttana dal cuore freddo, si era presa i suoi anni migliori, si era preso le sue forze e i suoi averi, si era presa la sua gamba e lo aveva lasciato sul ciglio della strada esausto e sfinito dopo avergli portato via tutto. Le unghie della mano destra raschiarono sul legno, serrandosi in un grosso pugno. Il pugno si sollevò dal bancone ma si fermò. Lasciò cadere l'arto inerme lungo il fianco. Si irrigidì. Qualcuno gli aveva poggiato una mano sulla spalla. Girò il volto pestato con lentezza inesorabile per guardare negli occhi chi osava rompergli il cazzo mentre divagava sui suoi ricordi. Che cazzo vuoi... Biascicò voltando la testa. L'interlocutore aveva il volto coperto, una novità in quelle terre di merda. Almeno mostrati, stronzo! disse biascicando prima di vedere apparire nell'altra mano del tizio un bagliore metallico. Sgranò gli occhi leggermente alla vista dell'arma, un kunai. Un fottuto ninja?? Il suo corpo si mosse da sé, memore di un passato quasi dimenticato, la sua mente forse era annegata nei ricordi, ma il suo corpo, seppur ormai quasi distrutto, ricordava benissimo come ci si doveva muovere. Il pugnale si mosse in aria ma venne fermato dalla manona dell'uomo che si serrò intorno al pugno che teneva stretta l'arma. La punta d'acciaio fremette a qualche millimetro di distanza dalla sua maglia sudicia. Fece una smorfia, se prima era infastidito ora era più che irritato da quella giornata iniziata male. Non disse una parola si limitò a girarsi come un fulmine, afferrare con l'altra mano la spalla dell'uomo incappucciato a scaraventare lui e il suo kunai di merda verso la finestra più vicina. Il fragore del corpo che volava attraverso la stanza schiantandosi contro i vetri sporchi fece di nuovo piombare il silenzio nella locanda.Bevete pure, alla mia! Disse prima di uscire dalla locanda per guardare chi era il figlio di puttana che aveva cercato di pugnalarlo. L'uomo era riverso sulla strada illuminata dalle torce e dai lampioni. Hai perso tutta la tua forza? Gridò mentre i suoi sandali schiacciavano il vetro della finestra mentre usciva in strada. La figura rimaneva distesa a terra, il mantello che la copriva quasi del tutto. Alzati figlio di troia! Urlò lanciando il boccale quasi vuoto contro la figura. Il vetro sprofondò nel mantello schiantandosi contro il lastricato sotto di esso. Brutto... Un lampo, una figura nascosta che usciva dall'ombra del vicolo, il baluginare dell'acciaio mentre due lame cercavano di ghermirlo alla giugulare. Si spostò di lato i colpi finirono a vuoto nell'aria mentre lui caricava un montante verso lo stomaco dell'uomo riempiendo di Chakra il proprio pugno. Impattò contro il corpo dell'uomo, sentì la leggerezza di esso mentre lo sollevava da terra di peso e lo lanciava di nuovo in aria verso la parete di legno dell'edificio dall'altra parte della strada. Purtroppo oltre alla leggerezza del corpo aveva anche sentito la durezza del suo addome, là dove aveva impattato con il pugno su di esso. Dubitava di essere riuscito a fargli nulla.
    Domu - Armatura di Terra
    domu_B_zpslh8y7zye
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Nonostante sia una tecnica classificata come di livello B, la sua complessità è tale che il suo apprendimento è disponibile soltanto da Shinobi di rango Sp.Jounin in poi. Mediante essa si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma comune, che sia una Katana o un arma da lancio, non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria; non vale ovviamente per esplosioni derivanti da Ninjutsu.
    La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il chakra nella zona interessata.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Iwa no Kobushi - Pugno di Roccia
    PugnoDiRoccia
    Villaggio: tutti
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questo colpo all'apparenza sarà un semplice pugno e proprio per questo potrà prendere di sorpresa. La resistenza del pugno sarà molto superiore evitando di ferirsi quando viene sferrato anche contro superfici molto dure. Questo colpo potrà addirittura fratturare le ossa se colpisce in pieno causando danni medio-gravi. Inoltre non sarà nemmeno semplice da deviare e l'avversario si troverà spiazzato quando capirà che non è un semplice pugno. La sua forza è tale da distruggere anche una roccia.
    Consumo: 8

    L'uomo sfondò la parete di legno schiantandosi dentro l'edificio e sparendo in una nuvola di schegge e polvere. Gran pezzo di stronzo... Disse mentre si passava una mano sul collo, caldo, bagnato, appiccicato. Una delle lame era riuscito a ferirlo, anche se di poco, molto poco. Nulla di grave insomma ma il semplice fatto di essere stato ferito lo fece andare su tutte le furie. Si guardò il palmo della mano, era sporco di sangue. Ora era veramente incazzato. Chi cazzo sei? Urlò all'edificio buio davanti a lui. Mosse i piedi nella strada cominciando a zoppicare leggermente in avanti. Sai una cosa? Non me ne fotte un cazzo di chi sei, ti ammazzo ora subito, e userò il tuo teschio come boccale per bermi giù una buona birra. Spostò una trave con facilità, lanciandola in mezzo alla strada. Alcuni uomini del locale si erano affacciati a vedere cosa succedeva, purtroppo non era una cosa infrequente che lui attaccasse briga con qualche avventore, ancora più comune era il fatto che quell'avventore di lasciasse la pelle contro di lui, non era abituato a trattenersi. Alcuni uomini già piazzavano le scommesse, il fatto che perdesse era improbabile, ma alcuni continuavano a scommettere, speranzosi che quella sera fosse quella buona.
    Ah, e dopo aver bevuto piscerò sulla tua tomba. Aggiunse sovrappensiero mentre spostava un'altra trave con noncuranza.
    Si fermò, il tizio al centro della stanza, forse era stata un salotto non sapeva dirlo con certezza, molte delle case di quella zona di Maguma erano disabitate. La luce lunare e dei lampioni ad olio della strada illuminavano decentemente il posto. Ora riusciva a vederlo abbastanza bene. Ahah, questo sta quasi peggio di me... Pensò osservando la faccia per metà bendata del coglione che non sapeva ancora di essere morto. Ah, vedo che sei già fasciato, ma non servirà a molto, dove ti sto mandando le bende non servono. Sputò per terra, dei se aveva sete, ci voleva un'altra birra. Allungò il braccio verso la borsa sulla schiena in cerca della fiasca di riserva che portava sempre con sé.
    Reihou Disse l'uomo, interrompendo il movimento della sua mano mentre l'attenzione tornava su di lui.
    Che cazzo hai detto? Che cosa c'entrava ora quel buco di paese sperduto tra le montagne?
    Venti anni fa, tu hai attaccato quella cittadina durante la Guerra.
    Ho fatto molte cose idiota, non credere che mi ricordi di quelle quattro case di paglia. Tornò con l'attenzione sulla sacca che portava al fianco, dove diamine si era cacciata quella fiasca? Eccola! Finalmente poteva bere.
    Eri accompagnato da altri quattro ninja, due Shinobi, due Kunoichi...Nioko....Ruriko...Isao...Akimiro.
    Quei nomi. Si paralizzò sul colpo la fiaschetta scivolò dalle sue dita tremanti.
    Ricordi?
    Spostò lo sguardo di nuovo sul suo avversario. Chi cazzo sei? Squadrò il volto del giovane uomo che aveva davanti, a giudicare dall'età doveva esser un ragazzo quando era successo quello che era successo. Nessuno era sopravvissuto a quel massacro, erano stati attenti.
    Il ninja davanti a lui rinfoderò le due lame che aveva sulla schiena con un gesto fluido. Il sibilare dell'acciaio che baluginava alla pallida luce della luna, lo sguardo determinato del ninja sembrava carico di odio e veleno.
    Esatto è come stai pensando, qualcuno è sopravvissuto quel giorno... Una mano bendata si sollevò sul volto del moro mentre afferrava le bende che aveva sul volto, tirandole via. Quel sopravvissuto sono io... Otojiro deglutì leggermente, che cazzo si era bevuto quel bastardo? Ruriko aveva controllato, non era rimasto nessuno. Non era rimasto nessuno dopo...loro...ma li avevamo uccisi tutti
    Dovevi essere un ragazzino
    Sì, voi non vi siete accorti di nulla, ma non avete ucciso tutti...io ero nascosto, ho visto tutto...Tu hai ucciso mio padre, gli hai trapassato il petto con quella mano.
    Le parole del giovane uomo furono come un schiaffo in pieno viso, lui sapeva, nessun altro avrebbe potuto sapere come quell'uomo era morto. Come si chiamava? Non se lo ricordava neanche più. Sapeva però quello che avevano fatto, oh non avrebbe mai potuto dimenticare quella notte. Abbassò lo sguardo verso la sua gamba di legno. Maledetto.
    Sollevò lo sguardo verso il ragazzo, si passò la lingua tra le labbra, una mano callosa scivolò sulla nuca imperlata di sudore. Qualche secondo di silenzio passò tra di loro, il tizio si aspettava forse che dicesse qualcosa? Che andasse al diavolo. Beh, immagino che tu sia venuto a prendere la mia vita... Disse Otojiro chinandosi per riprendere la fiasca, zoppicò leggermente di lato appoggiando la schiena su una trave caduta e ingollò giù una grande quantità di idromele. Ci voleva proprio, quella birra mi ha lasciato un saporaccio in bocca.. Si passò il dorso della mano sulle labbra asciugandosi. Il ninja davanti a lui era fermo immobile, la mano destra reggeva le bende che un tempo gli fasciavano il viso e ora erano sparse in parte tra le sue dita e in parte per terra. Sai, sapevo che un giorno qualcuno sarebbe venuto a presentarmi il conto...Un tempo ero uno Shinobi onorevole...Quella sera diventai ciò che mi ha portato ad essere oggi. Abbassò lo sguardo su di sé, fece una smorfia e prese un'altra gozzata di idromele. Scosse la testa e inspirò a denti stretti, peccato che fosse finito. E sia. disse Otojiro lanciandosi alle spalle la fiaschetta vuota.
    Ma sappi che non me ne andrò senza lottare, non perché mi meriti di sopravvivere ma perché io sono quello che sono...Non l'ho mai accettato da allora, ma non voglio neanche morire...AHAHA, fottutamente illogico, ma chi se ne frega. Alla fine chi deciderà se ho torto o ragione, sarà quello che resterà in piedi...
    Raiton no Yoroi - Armatura Raiton
    RaitonnoYoroi-SpANBUJounin
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Il Ninja farà fuoriuscire dal proprio corpo una moderata quantità di chakra elementale Raiton, manipolandolo e facendogli acquisire una forma che ricoprirà tutto il proprio corpo, quasi fosse un involucro. Tale energia influirà molto sul Ninja, che aumenterà le proprie caratteristiche fisiche di ben due gradi. Il Chakra inoltre agirà come una vera e propria armatura, deviando qualsiasi Arma Piccola. L'elemento Raiton dell'armatura causerà inoltre ustioni medie se a contatto prolungato, lievi se brevemente a contatto. Il ninja non potrà usare alcuna sorta di Ninjutsu, quando l'armatura è attiva, in compenso qualsiasi Taijutsu di livello S o inferiore, utilizzato durante la sua durata verrà potenziato da essa divenendo un Nintaijutsu.
    Consumo: 15 (A Turno)

    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    sahringan_33_zpsqk96beo0
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. L'Uchiha è in grado di prevedere qualunque attacco fisico o movimento oltre che Taijutsu e Kenjutsu di livello B o inferiore e di copiarli per utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Ninjutsu e Genjutsu visto se in possesso dei requisiti per eseguirli ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    Un lampo azzurro illuminò la stanza buia. Il ninja dai capelli neri lanciò le bende di lato liberando l'occhio sinistro chiuso in un baluginio rosso sangue. AHAHA Otojiro apprezzò l'ironia della situazione, stese le braccia di lato tirando il petto incassato sopra la pancia prominente facendo scrocchiare la schiena. Il Titano del Tuono farà tremare la terra per un'ultima volta. Pensò prima di scattare in un lampo azzurro.




    Edited by Supaku - 5/9/2016, 17:56
     
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    19. Lampi



    Raiton no Yoroi - Armatura Raiton
    RaitonnoYoroi-SpANBUJounin
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Il Ninja farà fuoriuscire dal proprio corpo una moderata quantità di chakra elementale Raiton, manipolandolo e facendogli acquisire una forma che ricoprirà tutto il proprio corpo, quasi fosse un involucro. Tale energia influirà molto sul Ninja, che aumenterà le proprie caratteristiche fisiche di ben due gradi. Il Chakra inoltre agirà come una vera e propria armatura, deviando qualsiasi Arma Piccola. L'elemento Raiton dell'armatura causerà inoltre ustioni medie se a contatto prolungato, lievi se brevemente a contatto. Il ninja non potrà usare alcuna sorta di Ninjutsu, quando l'armatura è attiva, in compenso qualsiasi Taijutsu di livello S o inferiore, utilizzato durante la sua durata verrà potenziato da essa divenendo un Nintaijutsu.
    Consumo: 15 (A Turno)

    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    sahringan_33_zpsqk96beo0
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. L'Uchiha è in grado di prevedere qualunque attacco fisico o movimento oltre che Taijutsu e Kenjutsu di livello B o inferiore e di copiarli per utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Ninjutsu e Genjutsu visto se in possesso dei requisiti per eseguirli ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    La notte era profonda, buia e avvolta da una nebbia sottile. Un freddo leggero e una umidità caratteristica avvolgevano ogni cosa, piccole fiamme gialle brillavano nella città, dalle finestre alle lampade ad olio sparse per le strade. Nonostante la nebbia e la notte senza troppe stelle, tutto era vivo, le grida si sollevavano dalle locande ancora aperte, urla di uomini e donne che bevevano; gemiti femminili uscivano dai bordelli mentre maestre dell'arte intrattenevano i loro violenti clienti. Altri lavoravano nell'ombra, scivolando silenziosi tra i vicoli, approcciandosi alle finestre dei grandi edifici della città, pronti per un lavoretto furtivo.
    Ognuno seguiva il suo corso, in quello che era un caos calmo che avvolgeva la città delle terre di nessuno. Tutto procedeva "tranquillo" ad eccezion fatta per un singolo lampo azzurro che apparve su uno degli edifici lontani dal centro della città, nella zona "vecchia" ridotta soltanto a dei ruderi. Il lampo azzurro cadde al suolo come un fulmine, squassò ogni cosa, illuminando le finestre delle catapecchie a nuova luce. Una figura uscì dall'edificio in un vorticare di vesti nere e bianche seguite da una cometa azzurra, che squassò la parete più vicina in un'esplosione di mattoni e legna. La figura saltò sulle mura seguita dalla cometa, saltellarono una dietro l'altra, in un echeggiare di metallo e scintille, ad ogni passaggio delle cometa esplodeva ogni cosa in una nuvola di polvere e schegge mentre l'altra si aggirava leggiadra prima di essa, come una farfalla inseguita da un petardo. La figura nera atterrò su un grosso tetto, seguita poco dopo dalla cometa bianca che atterrò in un rombo echeggiante.
    Che succede? Urlò Otojiro in un sorriso raggiante trattenendo a stento una risata e muovendo al tempo stesso il braccio destro in circolo. Doveva sciogliere qualche muscolo, quel ragazzino era rapido e molto più in forma di lui.
    Non eri venuto per uccidermi? Eh??? Disse afferrando un caminetto lì vicino, sbarbicando calce e mattoni con uno scatto furioso e lanciandone i resti addosso all'uomo ammantato di nero.
    Kohaku scattò di lato, il nugulo di mattoni sbalzò sul tetto, sollevando tegole al suo passaggio, rotolò per parecchi metri prima di trovare la fine dell'edificio e cadere di sotto.
    Non ho fretta... "Come si dice: la vendetta è un piatto che va servito freddo" voleva aggiungere, ma si trattenne, aveva già aspettato fin troppo per servire quel piatto. Non era per quello che stava temporeggiando, in realtà rispettava la prontezza fisica dell'avversario. Stava cercando l'apertura migliore grazie alle informazioni che aveva, ma non era facile, se si fosse avvicinato troppo, molto probabilmente non se ne sarebbe potuto uscire vivo. Se gli vado troppo vicino senza precauzioni... Aveva già sperimentato sulla pelle una sensazione del genere e non gli era piaciuta per nulla. La però verità non era solo quella era un'altra, più nascosta e più importante: aveva bisogno di sapere dove erano gli altri. Otojiro lo aveva trovato per caso, perché aveva smesso la sua carriera ed era diventato un proprietario di locali, con il boccale sempre pieno e fin troppo chiassoso per passare inosservato. Gli altri erano come fantasmi, Isao era il più "visibile" dopo Otojiro ed appariva solo quando voleva, lasciandosi dietro sguardi ammutoliti e qualche cadavere se le cose non gli andavano a genio. Gli altri erano spettri, null'altro, non aveva più sentito parlare di loro. Aveva bisogno di sapere dove fossero finiti e Otojiro era il suo unico collegamento. Dubitava che qualche trucchetto di bassa lega lo avrebbe fatto parlare, ma le guance rosse e l'esuberanza della battaglia gli suggerivano che gli sarebbe bastato poco per farlo sbottonare. Doveva solo lasciarlo fare.
    AVANTI!!! Cosa aspetti?? Urlò Otojiro interrompendo i suoi pensieri e scattando in avanti come un toro. Era veloce, fin troppo veloce. Kohaku vide il movimento prima che questo arrivasse, ingurgitò una pillola del soldato e alleggerì il suo corpo per stare al passo alla potenza del nemico. Scattò di lato scansando un diretto al viso, vide arrivare il montante e si spostò di seguito, estrasse una delle lame che aveva sulla schiena, cercò il ventre del gigante in un baluginare di metallo nella notte ma quel bastardo era pronto a qualsiasi cosa. Fermò la sua lama spostando il braccio destro e colpendola di lato con le strisce di cuoio che aveva legate intorno agli avambracci. La lama morse il cuoio mentre veniva spostata di lato e usciva dalla traiettoria per fendere il vuoto. Una striscia rossa di sangue macchiò il tetto di cemento del palazzo, un arco rosso tracciato leggiadro come dal pennello di un pittore mentre ogni cosa si fermava. La mano libera del vecchio cercò il collo del ragazzo ma questo aveva estratto l'altra lama e colpito con il pomo di essa il palmo della sua mano. Era immobili, apparentemente, in realtà ogni parte di loro lottava in quel momento, forze contrapposte a cui Kohaku non sembrava riuscire a reggere. Le sue braccia incrociate infatti si stavano avvicinando lievemente una all'altra sotto le mani del suo avversario. Una era serrata sul pomo, l'altra era libera ma faceva forza con l'avambraccio contro la lama vibrante. Un lieve gocciolio di sangue macchiava il pavimento tra i loro piedi, non gli aveva fatto praticamente nulla. Otojiro continuava a forzare con un ghigno sul volto, si fissarono l'un l'altro e fu allora che Kohaku lanciò la sua illusione più potente grazie all'ausilio dello Sharingan.
    Doton: Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Alleggerimento della Materia
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica di elemento Doton permetterà di diminuire il peso di qualsiasi soggetto od oggetto semplicemente toccandolo. Se utilizzato sugli oggetti, sarà possibile annullarne il peso per spostare cose altrimenti impossibili da muovere. Può essere utilizzato su Pacchi di Armi Piccole o Minori o singole Armi Medie o superiori, permettendo di lanciare o di combattere più facilmente con qualsiasi Arma. Le Armi se lanciate risulteranno essere lanciate con una forza di un grado superiore. Se utilizzato su Evocazioni sarà possibile diminuire il peso di Evocazioni fino alla Taglia Media. La tecnica può essere utilizzata anche su oggetti fisici impiegati per tecniche, come la Sabbia, l'Argilla o l'Inchiostro, in questo caso va utilizzata prima che gli oggetti vengano impiegati per creare una tecnica, oppure successivamente sulle creature evocate con il materiale, la velocità della tecnica/evocazione aumenterà di mezzo grado. Stesso dicasi nel caso si utilizzi su Evocazioni di un qualsiasi Contratto. Se utilizzata su soggetti, il peso diminuito permetterà ai toccati, utilizzatore compreso, di aumentare di un grado le proprie capacità motorie. A causa della leggerezza di peso, la forza di questo calerà di un grado. La tecnica ha una durata di due turni e può essere annullata dalla Tecnica dell'Aggravamento Roccioso.
    La tecnica non può essere utilizzata più volte sullo stesso soggetto.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.

    Consumo: 8

    Shikumi no Jutsu - Tecnica Della Morte Vissuta
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Genjutsu
    Questa straordinaria illusione, permetterà all'utilizzatore di far visionare nella mente della vittima, la scena della sua morte. Lo shock che proverà quest'ultima sarà notevole e vedrà ogni cosa dagl'occhi di se stessa ma portata ad uno stato critico. Questo jutsu per essere effettuato richiede una condizione, ovvero quello di incrociare il proprio sguardo con quello della vittima. La visione è chiaramente dettata dall'utilizzatore e la strategia più utile, è quella di non far cambiare l'ambiente circostante ed ottenere una morte realistica dell'avversario, così che egli non capisca sia un illusione. E' possibile muoversi, ma solo leggermente, durante il Genjutsu. Per uscire dal Jutsu bisogna infliggersi una ferita di medio-grave entità. Se la tecnica va a segno l’avversario sarà più lento di due gradi per tre turni oltre a essere visibilmente scosso e, nel peggiore dei casi, quasi paralizzato.
    Consumo: 15

    Subito le mani del suo avversario persero forza mentre gli occhi sbarrati fissavano qualcosa che non esisteva in quel mondo ma solo nella sua testa. Kohaku si liberò dalla presa indietreggiando di un paio di passi mentre l'illusione continuava a fare effetto.
    N...no...no...NOO! Urlava il vecchio mentre l'aura azzurra avvampava intorno a lui e scuoteva la testa fissando il vuoto. L'illusione in cui lo aveva fatto cadere era stata il più realistica possibile, aveva disegnato una realtà alternativa in cui Kohaku contrastava la forza bruta del gigante di fulmine e, liberatosi dalla presa, gli aveva conficcato nel petto entrambe le sue lame. L'uomo tossì nel vuoto per poi riprendersi subito dopo, scosso, le palpebre che sbattevano freneticamente, perle di sudore che bagnavano la sua fronte e il suo petto.
    Tu...quel fottuto occhio...
    Kohaku non perse tempo, caricò con tutto se stesso, la velocità della droga nel suo corpo, del corpo più leggero, la previsione dello Sharingan e l'indebolimento del suo avversario. Tutto contribuì a rendere il suo successivo attacco un successo. Roteò in un turbine di lame, in un baluginio metallico mentre nell'aria volavano schizzi di sangue e il suo avversario cercava in tutti i modi di difendersi, le mani sollevate davanti al viso, il corpo che si muoveva, ma ormai troppo lentamente per scansare la maggior parte dei suoi affondi.
    Sei debole vecchio...tutti questi anni persi a bere ti hanno fiaccato diceva il bendato tra un colpo di lama e l'altro. La sequela di colpi si fece più fitta mentre sul corpo massiccio dell'uomo si aprivano rosse linee. Il volto di Otojiro si piegò in una smorfia di rabbia mentre un urlo usciva dalle sue labbra feroce. Sollevò una mano, afferrando per la lama una delle spade vibranti, un rumore secco di carne che veniva tagliata solcò l'aria. Kohaku sgranò gli occhi, sapeva sarebbe avvenuto, l'aveva visto arrivare ma non era riuscito a deviare la lama in tempo. Uno strattone potente mentre la spada veniva strappata dalle sue mani e scagliata lontano sul tetto. Approfittò dell'apertura per piantare l'altra arma nella spalla dell'omone che grugnì dal dolore mentre il moro colpiva lo colpiva con una pedata nel petto, facendolo indietreggiare e guadagnando quindi spazio tra di loro.
    Si fissarono per qualche secondo, un attimo mentre entrambi riprendevano fiato il primo per lo sforzo del combattimento, mentre già sentiva il corpo appesantirglisi di nuovo, l'altro per il numero delle ferite e il finire degli effetti dell'illusione. Otojiro era lì, imponente con il suo fisico seppur flaccido ancora pieno di forza, la lama vibrante pendeva dalla sua spalla come la lancia conficcata nel corpo di un toro ferito, se la strappò di dosso facendola rimbalzare lontano. Il reticolo di ferite sparse sul suo corpo tracciavano la pelle con una ragnatela rossa mentre l'uomo prendeva ampi respiri, abbassando e alzando l'enorme petto. Non aveva puntato ad ucciderlo, sebbene ne avesse avuta l'occasione. Doveva sfiancarlo per poi portarlo avere alla propria mercé.
    Mi sto già stancando di questi trucchetti da quattro soldi...diciamo che la finiamo qua e...BASTA! L'ultima parla urlata in uno spunto di saliva alcolica mentre improvvisamente il suo corpo si sfocava in un nanosecondo.
    Kaiganshou - Demolizione Rocciosa
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica di Taijutsu è di facile e veloce applicazione. Si tratta di una breve scatto, seguito da una semplice gomitata, ma potenziata con un'elevata quantità di chakra. Il suo raggio d'azione è molto ridotto, perciò il colpo è spesso usato per spezzare la carica di un'avversario. Vista la sua potenza causa danni medio-gravi, o gravi se potenziato ad esempio con delle gomitiere. Se l'avversario viene colpito in pieno, l'urto sarà così forte da spedirlo anche a 20 metri di distanza, aggiungendo eventualmente altri danni medio-gravi nei primi cinque metri o medi dopo se urta contro ostacoli particolarmente solidi, come alberi o muri.
    Consumo: 15

    Raitoningu Sutorēto - Scatto Fulmineo
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    Livello: B
    Tipo: Nintaijutsu
    La tecnica consiste in uno scatto molto rapido in linea retta portato con uno dei due pugni caricati nella corsa. Lo scatto procederà per massimo quindici metri e avrà una velocità di un grado superiore al normale. Una volta giunti a contatto con il proprio bersaglio, si rilascerà il pugno che sarà dotato di una maggiore spinta dovuta allo scatto stesso e da una velocità impressionante. Se il Taijutsu va a buon fine, la vittima si ritroverà con una ferita medio-grave e si lancerà il bersaglio fino a cinque metri di distanza.
    Necessaria l'Armatura Raiton di livello Sp.Jounin Attiva
    Consumo: 8

    Kohaku strabuzzò l'occhio ceruleo prima di sentire un enorme dolore tra le scapole e venire scagliato in avanti come una bambola di pezza.
    Rotolò parecchie volte, cercando di riprendere il controllo sulla caduta, il dolore lancinante tra le spalle gli attanagliava ogni cosa, molto probabilmente era riuscito a rompergli qualche costola. Fece appena in tempo a rialzarsi che subito vide il pugno dell'uomo a pochi centimetri dal proprio viso, avvolto da quell'aura azzurra elettrica che lo rendeva visibile come una lampadina nella notte.
    Il gancio fu meno potente di quello che lo aveva preso alle spalle ma altrettanto efficace. Il suo volto si piegò di lato con uno scatto sotto la forza del pugno mentre veniva scagliato qualche metro più indietro sul tetto di ardesia.
    Rotolò un altro paio di volte prima di rialzarsi, attinse di nuovo al potere della terra per alleggerire il proprio corpo, non perse di vista il proprio avversario sebbene il suo naso stesse colando sangue copiosamente. Sentì il sapore del ferro tra le labbra, questa non ci voleva. Vide l'uomo scattare di nuovo, ma stavolta era abbastanza veloce da evitare il colpo, sebbene solo per un soffio. Sentiva le orecchie ronzargli per l'impatto ma cercò con ogni grammo di forza che gli era rimasta di non perdere la lucidità mentale. Sollevò una mano lanciando tra le gambe dell'uomo un kunai con cartabomba prima di saltare via e farla esplodere. L'altra era conficcata in profondità in una delle sue borse. Dubitava di avergli fatto qualcosa, ma era di quei secondi preziosi che aveva bisogno. La nuvola dell'esplosione venne squarciata di netto mentre l'uomo la attraversava senza nulla più che qualche lieve bruciatura sulle ginocchia, il pugno sollevato, un ghigno crudele sul volto.
    Gli shuriken uscirono ronzanti dalla sacca, tre calabroni di letale acciaio scattarono contro l'uomo che ebbe appena il tempo di sollevare una mano e respingerne via due con una spazzata laterale mentre gli altri tre si conficcarono nel suo petto mandandolo lungo disteso per terra.
    Kaiten Shuriken - Shuriken Rotante
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica consente di potenziare la velocità e la potenza delle proprie Armi da Lancio Piccole o Minori tramite il proprio Chakra Fuuton fino a un massimo di cinque Armi a volta. Qualsiasi Arma, potenziata con questa tecnica, risulterà coperta da una patina semitrasparente e potrà essere lanciata a velocità alta. La loro potenza sarà tale da penetrare difese di livello C senza il minimo sforzo. Tale Jutsu non richiede l'utilizzo di sigilli, ma solo di tre secondi di preparazione in cui lo Shinobi terrà in mano le Armi da Lancio e le infonderà di Chakra Fuuton prima di lanciarle. Fintanto che lo Shinobi continua pagarne il consumo, è possibile comandare mentalmente la traiettoria di ciascuna Arma finché esso non va a segno. Ogni singola Arma da Lancio causerà ferite pari ad una media entità, se tre o quattro colpiscono causeranno ferite complessivamente pari ad una medio-grave, se colpiscono tutte e cinque causeranno una ferita complessiva pari ad una di grave entità.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Kaiganshou - Demolizione Rocciosa
    KonohaKaiganshou01
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica di Taijutsu è di facile e veloce applicazione. Si tratta di una breve scatto, seguito da una semplice gomitata, ma potenziata con un'elevata quantità di chakra. Il suo raggio d'azione è molto ridotto, perciò il colpo è spesso usato per spezzare la carica di un'avversario. Vista la sua potenza causa danni medio-gravi, o gravi se potenziato ad esempio con delle gomitiere. Se l'avversario viene colpito in pieno, l'urto sarà così forte da spedirlo anche a 20 metri di distanza, aggiungendo eventualmente altri danni medio-gravi nei primi cinque metri o medi dopo se urta contro ostacoli particolarmente solidi, come alberi o muri.
    Consumo: 15

    L'uomo tossì sangue. Gha....pensi che questo mi fermerà? Ghaha... Si alzò con un ghigno che mostrava denti gialli macchiati di sangue. Uno shuriken cadde a terra, gli altri due erano saldamente conficcati nella sua pelle, non ci fece minimamente caso.
    Kohaku sorrise di rimando mentre il suo Sharingan baluginava rosso nell'oscurità della notte. Bastò quel sorriso per far tornare l'attenzione su di sé, sul suo occhio e far cadere di nuovo quel grassone in un'altra illusione. Bastò l'attimo di esitazione, lo sguardo perso nel vuoto e una incertezza nel passo per capire che era caduto con tutte le scarpe nel Genjutsu.
    Shizen no Kyatchi - Incatenamento Naturale
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Genjutsu
    Questo Genjutsu richiede l'utilizzo di una serie di sigilli, che una volta completati possono coinvolgere il nemico designato che abbia visto i sigilli almeno in parte. La tecnica dura quattro secondi. Durante i primi tre, la vittima vedrà crescere intorno a se diversi viticci che si avvolgeranno intorno al bersaglio, bloccandone i movimento e soffocandolo. Tali "vigne di fagioli" si comporteranno come dei serpenti e più si cerca d'opporre fisicamente resistenza più stringeranno. Nell'ultimo secondo dell'illusione, una volta immobilizzata dai viticci, la vittima vedrà emergere un enorme bacello di fagiolo da dove spunterà apparentemente l'utilizzatore del Genjutsu intento ad eseguire un attacco ravvicinato. Per uscire dal Genjutsu basta subire o infliggersi una ferita media, tuttavia è possibile anche uscirne con il Kai anche se i viticci che cercheranno di immobilizzare il ninja, renderanno molto faticoso qualsiasi movimento, sopratutto se precedentemente ha provato a liberarsi, poiché i viticci stringeranno con più forza la vittima. Una volta usciti dal Genjutsu, si rimarrà intontiti e con giramenti di testa a causa della mancanza d'aria per lo strangolamento fino alla fine del turno successivo, in più provocherà un danno temporaneo alle proprie capacità fisico motorie che saranno ridotte d'un grado per un turno.
    L'utilizzatore del Genjutsu dovrà rimanere immobile durante l'utilizzo e potrà muoversi per sferrare un attacco, non derivante da Jutsu, o compiere una qualsiasi altra azione solamente nella parte finale del Jutsu; cioè quando la vittima vede emergere il suo nemico.
    Consumo: 4

    Kohaku si mosse appena i propri arti glielo consentirono, fu un rapido movimento, fluido, mentre il kunai usciva dal meccanismo nascosto nella sua manica sinistra, e con la mano portava un affondo nel petto del mukenin, proprio sotto lo sterno. L'uomo tossì sangue mentre i suoi occhi saettavano nell'aria il tempo di riprendere contatto con la realtà dei sensi. Kohaku calciò con forza il ginocchio destro, costringendolo ad inginocchiarsi mentre le loro facce si facevano pericolosamente vicine.
    Il volto macchiato di rosso sul naso, il sangue che colava sulla smorfia di rabbia di Kohaku mentre torceva il pugnale nel petto dell'uomo, lo sguardo ghignante di Otojiro mentre sorrideva a sua volta, i denti ormai chiazzati di rosso e la bocca spruzzata dello stesso liquido che colava come bava dal mento.
    Kohaku tenne l'occhio sinistro fisso in quello dell'avversario, l'occhio cremisi fissava spietato quelli ingialliti e arrossati dell'ubriacone.
    Dove...sono...gli altri? Scandì con i denti drighignati.
    Otojiro rise, uno spruzzo di sangue partì dalle sue labbra macchiando il volto di Kohaku che sbatteè le palpebre indifferente, non aveva affondato troppo la lama, non voleva ucciderlo troppo velocemente, poteva però affondare in qualsiasi momento e Otojiro doveva saperlo.
    È per questo che sono ancora...vivo? AHAH
    Dove, sono, gli altri? Il kunai si torse nella carne, affondando di un altro centimetro.
    Pensi che me ne freghi qualcosa di loro? AH! Nioko vive tra i monti a Nord di Reihou, Isao ha una base a Oni...buona fortuna a trovarlo...sempre se sopravviverai a QUESTO!
    Urlò mentre sollevava una mano, quattro dita sollevate come una spada, trapassarono con uno strappo il fianco destro di Kohaku in uno spruzzo di sangue. Il mukenin strabuzzò l'occhio, l'aveva visto, l'aveva visto accadere ma non era stato abbastanza veloce, si era solo spostato quel tanto che bastava per non vedersi polverizzata la spina dorsale.
    Jigokuzuki Yonhon Nukite - Mano a Quattro Dita Portatrice d'Inferno
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    Livello: S
    Tipo: Nintaijutsu
    L'utilizzatore per effettuare questo jutsu, dovrà concentrare una notevole quantità di chakra nella mano. Questa verrà ricoperta dal chakra elementale Raiton che la renderà più affilata di una katana e potrà arrivare ad amputare facilmente un arto al nemico. La caratteristica più spaventosa di questa tecnica è però che la sua potenza aumenta ad ogni turno successivo a quello d'attivazione.
    Al primo turno, utilizzando quattro dita, questa tecnica abbatte senza difficoltà difese di livello B;
    Al secondo turno, utilizzando tre dita, abbatte difese di livello A ed è in grado di tagliare persino l'acciaio, permettendo al Ninja di distruggere con la mano qualsiasi arma non sia di foggia Leggendaria. In questo stadio il chakra che avvolge la mano si estende in tre punte, lunga ciascuna quanto un kunai.
    Al terzo turno, utilizzando due sole dita, sarà possibile abbatte difese di livello S e fare a pezzi qualsiasi arma, persino armi Leggendarie. In questo stadio il chakra che avvolge la mano si estende in due punte, lunga ciascuna quanto una Wakizashi.
    Al quarto turno, utilizzando un solo dito, questa tecnica permette al Ninja di abbatte difese di qualsiasi tipo e livello permettendo al Ninja anche di uccidere in un'evocazione di Taglia Leggendaria, se colpita in pieno. In questo stadio il chakra che avvolge la mano si estende in una lama lunga quanto una katana.
    Durante l'utilizzo di questo Jutsu sarà necessario ricorrere all'Armatura Raiton di livello ANBU. Non è possibile utilizzare la Daburu Raiton no Yoroi - Doppia Armatura Raiton né utilizzare la tecnica su entrambe le mani.
    Consumo: 15 (A Turno)

    Il dolore esplose nel suo corpo come una ondata di lava che percorreva ogni cosa, in un urlo di rabbia conficcò più a fondo il kunai nel petto di Otojiro che, in un ultimo colpo di tosse sanguinolenta, sussultò cadendo lungo disteso per terra. Il sopravvissuto cadde riverso su di lui, abbassò lo sguardo sul suo corpo, un buco delle dimensioni di un pugno si apriva sul suo fianco e da esso stavano cominciando a colare litri di sangue e parti dell'intestino. Allungò la mano fasciata tamponandosi come meglio poteva, in parte scandalizzato in parte completamente alienato dalla situazione, come se stesse guardando qualcosa che non lo riguardava. Il suo cervello realizzò subito che presto sarebbe svenuto dal dolore e mentre cercava di racimolare ogni forza che gli era rimasta.
    Devo...devo...curarmi...non posso....si posso...sono morto... I pensieri vorticavano accecati dal dolore, come galline senza testa che vagavano prima degli ultimi spasmi che accompagnavano la morte. Scosse la testa, sentiva il fianco ancora là ma le sue dita affondavano nel vuoto, sentiva la propria gamba macchiata di sangue e i vestiti appiccicarglisi sul corpo sudato. Sbattè le palpebre, era madido di sudore.
    Non....non può finire....no....devo curarmi....casa... Mentre gli occhi cominciavano a socchiuderglisi riuscì ad attingere al Chakra necessario prima di sparire in un battito di ciglia da quel terrazzo avvolto dalle tenebre.




    Edited by Supaku - 5/9/2016, 17:57
     
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261 replies since 15/3/2012, 19:02   7835 views
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