Missione Teddy Nara & Supaku Handoru

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    Missione Teddy Nara & Supaku Handoru
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutori della Missione:Teddy Nara & Supaku Handoru
    Luogo d'Incontro:
    Appuntamento Ore:06.00
    Secondo un recente rapporto ricevuto da alcuni nostri Shinobi che sono stati nel villaggio di Hoshi, sembra che alcuni Mukenin siano intenzionati ad assalire nuovamente la città neutra. Non possiamo permettere che Hoshi finisca con il diventare parte delle Terre di Nessuno, altrimenti saremmo esposti a frequenti attacchi senza sosta e non avremmo tempo di preavviso prima di trovarci eventuali Mukenin in casa. Andate a Hoshi e preparatevi all'arrivo di alcuni Mukenin; fra di essi vi sarà sicuramente un Sp Jounin quindi prestate massima attenzione nel caso in cui finiate in inferiorità numerica.
    Buona Fortuna


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    Avevo agguantato la missiva per leggerne il contenuto quando avevo scoperto che la mia destinazione non era nei confini di Konoha ma molto più a Ovest. Suna, antica patria di un ramo dei miei antenati... Era quella la mia destinazione... Avevo conosciuto molte persone della sabbia... Ed uno di questi, compagno fidato era Supaku Handoru... E sorpresa delle sorprese, gira che ti rigira... Chi tra i tanti shinobi di Suna era il mio compagno... Si, proprio lui... Il caro vecchio Supa. Così, in quel momento avevo spostato lo sguardo dal rotolino di pergamena vagamente ingiallita per riscoprirmi nudo come mamma mi aveva fatto... Si, l'abbronzatura integrale seppur nel tenue fretto autunnale di Konoha era un lusso che momentaneamente solo in casa potevo permettermi. Così, mi ero portato accanto all'asciugamano blu che avevo disteso al suolo per raccogliere... Con la mano destra, libera dal rotolo di pergamena, sia l'asciugamano sia il Paradiso della Pomiciata... Il libro che per l'ennesima volta stavo rileggendo. Quale felice combinazione dover incontrare Supa proprio quando avevo ricominciato la mia lettura di quel capolavoro... Era destino insomma. Così assaporando l'aria fresca che mi faceva fremere tutti i pori del corpo mi ero avviato verso casa per vestirmi al meglio in vista della mia lunga attraversata del deserto. Per prima cosa dovevo preparare le provviste, avevo bisogno di tanta ma tanta ma tanta Acqua... Così per prima cosa avevo preso uno zaino bello capiente in cui avevo cominciato ad ammontare bottiglie d'acqua su bottiglie... Un litro, poi un altro ancora e così via... Fino quasi ad arrivare a venti litri d'acqua... Una scorta ben pesante ma comunque, secondo un profano delle attraversate, tropo esigua. Così, zaino in spalla ero pronto ad uscire di casa... Dopo il primo passo, fatto con passo sicuro, sento uno spiffero risalirmi dalle gambe fino al cervello... Ero ancora nudo se non si voleva considerare il pesante zaino che portavo con me... La fretta di partire mi aveva fatto dimenticare la cosa più importante... Dovevo almeno vestirmi... C'era già uno Hyuga che mi spiava le mutande... Non volevo che casualmente altri uomini si avvicinavano alla mio basso ventre. Così lascio il pesante Zaino nell'ingresso per salire in fretta le scale. In camera mia avevo preparato un altra sacca... Stavolta più piccola in cui vi era stipato un sacco a pelo e dei cambi d'abito. Dopo essermi assicurato di essere completamente vestito mi ero riportato nell'ingresso dove avevo rinunciato ad un paio di bottiglie per alleggerire il carico delle due borse... Avevo bisogno di un cavallo o di un passaggio... Così la sciarpa svolazzante ed il carico d'acqua e carne secca che mi spezzava la schiena mi ero avviato al cancello Ovest di Konoha dove speravo di trovare almeno una carovana che poteva condividere con me una parte di viaggio. Così, una volta arrivato a destinazione, da ammettere con non poca fatica, mi ero messo alla ricerca di un carro che poteva fare al caso mio... Ero abbastanza svogliato per i lavori di forza e resistenza ultimamente e fare tutto quel viaggio con un mare di chili sulle spalle non mi allettava come scelta... Così grazie all'aiuto dei Ninja preposti al controllo della porta del villaggio ero riuscito a scovare una piccola carovana che faceva al caso mio... Si fermava Tani, ma da li in poi potevo affittare un cammello per viaggiare nel deserto. Così dopo un giorno e mezzo di continuo camminare insieme al Carovaniere Heiji accompagnato dalle sue figliole Kita e Kina... Non proprio due bellezze ma con vane promesse mi ero accaparrato i loro favori... Infondo, da brave commercianti erano abbastanza esperte nell'arte oratoria. Ogni momento era buono dalla raccolta di legna per i pasti al riposino nel retro del carro... Così, dopo questo viaggio più di piacere che di lavoro mi ero ritrovato a Tani in pieno pomeriggio dove avevo affittato un cammello per il viaggio ricevendo severe istruzioni sul suo sostentamento... Dovevo camminare la notte e dormire di giorno... Un vero problema per me ma comunque non mi aspettavo un attacco e la luna era sempre alta nei cieli. Così con il volto coperto dalla lunghissima sciarpa, usata a mo di turbante, avevo cominciato il mio cammino insieme al mio cammello, soprannominato per l'occasione "Duna", avevo viaggiato ogni notte nel deserto fino ad arrivare all'alba del secondo giorno in cui invece di scrutare l'orizzonte in cerca di un rifugio avevo notato una città dalle fattezze tondeggianti... Eccola era proprio quella Suna. Così conscio di essere al limite del ritardo oramai avevo spronato Duna ad andare sempre più forte fino a raggiungere la capitale del Paese del Vento circa un quarto d'ora dopo l'orario stabilito... Era la mia prima volta, nel deserto, e comunque il mio viaggio era andato a buon fine... Ero abbastanza soddisfatto. Così, con passo rapido, dopo aver lasciato il cammello ad una stalla alle porte della città per farlo rifocillare ed accudire mi ero spinto verso la porta Nord di Suna, il luogo dell'incontro, con ancora la sciarpa utilizzata a mo di turbante... Che dire, il deserto era nelle mie vene e nei miei geni... E cazzo se lo stile del deserto mi donava! Così dopo essere entrato nella piazza avevo cominciato a guardarmi intorno sotto il peno del mio borsone... Ma a causa della stanchezza, forse, non riuscivo a scorgere il mio compagno da nessuna parte.
    Mmm... Questo dovrebbe essere il luogo di incontro... Supa mi starà già aspettando... Cazzo ho fatto tardi.
    Dopo aver parlato a bassa voce aspetto in attesa di notizie... Era vero, venti minuti erano un ritardo imperdonabile ma cosa potevo farci oramai? Beh forse ridurre i tempi delle soste con Kina e Kita poteva aiutate... Ma perché mai rischiare?

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    Il clima torrido e opprimente del deserto quel giorno lo stava veramente sfiancando. Supaku era ormai abituato alla calura quasi soffocante del Paese del Vento, ai suoi refoli d'aria calda e sabbiosa che gli accarezzavano la pelle come gocce d'acqua per un assetato nel deserto. Era abituato, certo, ma ogni volta gli sembrava incredibile che lui non fosse steso a terra in preda agli spasmi di una disidratazione. Adesso era all'ombra della fenditura della roccia che i paesani di Suna chiamavano, Porta Nord. Il suo compagno non sembrava farsi vedere da un pezzo. Dove diamine sei finito, Teddy Nara? pensò il ragazzo mentre setacciava il luminoso deserto con gli occhi grigi, cercando di non ferirseli troppo con il riverbero. Supaku era rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che il suo compagno di missione sarebbe stato il piccolo Nara. Dall'ultima volta che si erano incontrati avevano lasciato le cose un pò a metà, con Teddy che aveva spogliato tutti in arena, anche se Supaku sospettava lo avesse fatto solo per vedere i seni prosperosi di Tae agitarsi al ritmo della sua stupida danza. Black Hole...davvero una tecnica segreta terribile... pensò il ragazzo con un brivido, Supaku non si era ancora del tutto ripreso da quella sconfitta in arena. Oltretutto se pensava che subito dopo aveva affrontato un genin di Kumo che lo aveva messo in serie difficoltà, con una sola combinazione. Ninja con abilità innate e tecniche segrete...sembrano spuntare come funghi su un cadavere....Ma non erano abilità rare? Io devo avere proprio sfortuna a trovarli tutti... pensò il ragazzo storcendo lievemente un angolo della bocca verso il basso. Ancora non aveva trovato una soluzione a quel problema, stava lavorando ad un jutsu da tempo ma sembrava che tutti i suoi sforzi fossero vani, c'era qualcosa che lo bloccava. Non sapeva esattamente cosa, sapeva solo che l'idea era là, pronta, fattibile, ma la sua realizzazione in concreto non era ancora avvenuta. Tutti i suoi sforzi era stati vani per il momento. Forse stava tralasciando un particolare, un qualcosa che gli impediva di realizzare il jutsu. Tutto ciò era ancora più frustrante perché la semi-sconfitta contro quel genin era stata qualcosa di davvero insopportabile. Avrei potuto vincerla per la resistenza...ma che razza di vittoria sarebbe mai stata quella? la smorfia sul volto impassibile del ragazzo si accentuò ancora di più mentre i ricordi invadevano la sua mente e il suo volto reagiva quasi inconsciamente ad essi, modificandosi secondo le sensazioni che provava. Ahhh....basta...pensiamo ad altro...concentriamoci sulla missione...visto che il mio compagno sembra prendersela comoda L'albino afferrò di nuovo il rotolo per rinfrescarsi quale sarebbe stata la loro missione. Giusto...un assalto di mukenin a Hoshi...diamine, qualcosa di meno complesso no? per giunta gli informatori riferivano di un possibile sp. jounin a guidare il gruppo. Ciò non era bene, non era bene per niente. Loro due erano solo dei miseri chuunin e contro uno sp. jounin la vedeva molto dura. Supaku sospettava poi che lo sp. jounin non sarebbe stata l'unica sorpresa che quella missione li avrebbe riservato. Di sicuro avrà con sè anche genin e chuunin....speriamo non siano troppi, speriamo non siano in molti...per gli spiriti, ma cosa pensava il Kazekage quando ha mandato solo noi due a fermare l'assalto? Supaku non era molto fiducioso stavolta. Anzi, per come erano andati i suoi ultimi scontri amichevoli, sospettava che stavolta ci avrebbe lasciato le penne in questa missione.
    Fu allora che i suoi pensieri vennero distratti da una figura ballonzolante su un cammello che risaliva una duna a qualche miglia da Suna. Oh, per gli spiriti...quel ragazzo è una sorpresa dopo l'altra. Il chuunin era quasi sulla cima della porta Nord, in modo da avere una buona visuale di quando il suo compagno sarebbe arrivato. I ninja guardiani gli avevano dato il permesso di restare così in alto, anche se solo per poco tempo. Non poteva intralciare il loro lavoro. Supaku attese che il suo compagno fosse arrivato alla porta, prima di cominciare la discesa attraverso i cunicoli nella roccia. Teddy Nera era proprio come se lo ricordava. Un ragazzino molto più piccolo per l'età che dimostrava, una sciarpa che molto probabilmente, stesa per lungo era più alta del ragazzo di qualche spanna, capelli castani tirati verso l'alto, sorriso strafottente stampato sul volto e occhi innocenti velati da una scintilla di quella che l'albino aveva imparato a conoscere in arena come una punta di malignità. Il ragazzo lasciò il suo cammello e cominciò ad avventurarsi verso il centro della città, forse in cerca di lui. Supaku cercò di fermarlo prima, uscendo dal cunicolo alla base della porta e attirando la sua attenzione, chiamandolo per nome.
    Teddy! Sono qui! disse il ragazzo alzando la mano, quando fu sicuro che il piccolo di Konoha lo avesse visto, gli andò vicino. Buongiorno a te...vedo che sei sopravvissuto al deserto...era la prima volta? Vuoi iniziare subito la missione o preferisci fermati in una locanda a bere qualcosa prima che ritorniamo nel deserto in direzione di Hoshi?

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    Ed ecco che il mio nome era stato gridato a gran voce... Dinanzi a me, prima coperto da un gruppetto di passanti, era apparso il mio compagno che cercava di attirare la mia attenzione alzando una delle sue mani. Così avevo alzato di rimando anche la mia mano agitandola per salutare il mio compagno... Non era stato molto il tempo in cui eravamo stati separati... Infondo, lui era uno dei pochi Ninja stranieri che avevano avuto l'onore di essere accettati alla mia festa di compleanno... E durante una successiva arena avevo scoperto che il Supaku era un valido combattente possessore del Fuuton... Ma quell'arena non mi aveva detto molto sul mi compagno a causa dell'intrusione di due Genin... Ma la mia promessa di sfidarlo nuovamente era stata lanciata prima di svignarmela dall'arena in cui avevo stravinto modestamente. Così, mentre il Suniano mi si stava avvicinando con voce gioviale e sincera avevo lanciato un rapido saluto.
    Supa-kun! Buongiorno...
    Senza continuare avevo cominciato ad ascoltare le parole dell'albino che in poco tempo si era accostato a me. Faceva caldo. E la sciarpa che di notte mi serviva per ripararmi dalle incursioni del vento sulle mie guance ora stava cominciando veramente a soffocarmi... Impossibile ma vero... Per la prima volta avevo deciso di rinunciare alla mia sciarpa per riuscire almeno a respirare nell'afa della mattinata. Supaku per prima cosa si era sincerato delle mie condizioni chiedendomi se questo era il mio primo viaggio per il deserto e poi mi aveva lasciato una scelta... Così, mentre tenevo tra le mani la sciarpa, abbondantemente troppo grande, avevo cominciato a riflettere sul da farsi... Ero reduce da un viaggio che aveva occupato tutta la notte così un pò di stanchezza, se non fisica mentale, volente o nolente poteva cominciarsi a farsi sentire. Così, lasciando cadere lo zaino fin troppo carico di bottiglie che oramai conteneva un infima parte delle mie scorte d'acqua... Ecco un altro problema dovevo far rifornimento... Guardando il Suniano mi ero accovacciato per stipare la sciarpa nella borsa, spingendo per darle uno spazio tra le bottiglie vuote ed i cambi d'abiti. Mentre facevo ciò avevo cominciato a pensare alle parole da rivolgere al mio compagno. Quando la brevissima lotta con lo zaino era terminata con aria soddisfatta mi rialzo e con voce risoluta ma lievemente infantile... Una strana accoppiata lo so... Avevo cominciato a parlare.
    Si, era la prima volta che lo attraverso in solitaria... Però a quanto pare è andato tutto per il meglio... Sinceramente preferirei rifocillarmi un attimino per poi riprendere il viaggio... Seppur camminare nelle ore più calde del giorno nel deserto non è l'ideale... Ma di sicuro tu sei molto più esperto di me in questo campo... Quindi non so per me partire tutto potrebbe anche andare bene...
    Mentre stavo parlando la mia pancia aveva protestato contro la mia volontà con un suono sordo e cupo... Si nella traversata avevo mangiato e bevuto a sufficienza ma oramai erano giorni che il mio stomaco non vedeva cibo solido al di fuori della poco invitante carne secca...
    Chi voglio prendere in giro... Muoio di fame... Per favore portami a fare colazione... Offro io...
    Così, mi ero preparato a seguire il mio compagno.

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    Edited by Yawn! - 19/12/2012, 11:50
     
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    Il piccolo Nara si era tolto la sciarpa. Supaku pensò che quella era la prima volta in assoluto che lo vedeva senza di essa attorno al collo e, per un attimo, il volto del ragazzo gli fece specie senza la sua voluminosa sciarpa azzurra intorno al collo. Sembrava molto più giovane di quanto non fosse. Si vedeva che il ragazzo era accaldato. Sembrava che il caldo opprimente della terra del deserto lo avesse convinto che quell'indumento, così caratteristico, non era adatto per quelle temperature. Supaku osservò il ragazzo ripiegare la sciarpa tra le mani e lottare contro il suo zaino mentre cerca di riporla. Notò che il primo risuonava di un rumore molto caratteristico per i visitatori del Paese del Vento, un crepitio secco e ovattato: bottiglie di plastica vuote. Di sicuro dovrà fare rifornimento d'acqua... pensò il ragazzo mentre con una mano andava allo zaino che aveva sulle spalle, carico di acqua, cibo e un sacco a pelo. Si era preparato per il viaggio molto prima anche se la levatacci non gli aveva permesso di fare molto caso al suo equipaggiamento, tranne i kunai legati a filo metallico e cartabomba non aveva fatto altro che caricarsi tutto quello che aveva a casa addosso. Non si poteva mai sapere. L'albino si accertò semplicemente che il suo zaino fosse ancora lì, prima di abbassare la mano e riportare l'attenzione sul proprio compagno. Si vedeva chiaramente che Teddy era provato dal viaggio, forse nel suo sangue non scorreva poi così tanta Sabbia come diceva lui, quando si vantava di discendere dalla sorella di uno dei vecchi Kazekage, Temari. In fondo il sangue era molto diluito ed era più una questione di abitudine che di tempra fisica.
    A quel punto il ragazzino gli confermò i propri sospetti, era abbastanza provato dal viaggio e desiderava almeno mangiare. Poi espresse i propri dubbi sul fatto di viaggiare nel periodo più caldo della giornata.
    In realtà è ancora presto, nonostante il tuo ritardo, sono ancora le sei e mezzo di mattina, sarebbe il momento perfetto per iniziare il nostro viaggio...il deserto comincia davvero a scaldarsi verso mezzogiorno e il periodo più caldo è intorno alle due di pomeriggio...quello che senti ora è una frescura mattutina, per così dire...comunque ritengo sia meglio per te mangiare qualcosa, rifornirti di acqua e discutere mentre mangiamo, su cosa fare una volta arrivati ad Hoshi...possiamo anche perdere mezz'ora in fondo...seguimi, dovrebbe esserci qualche locale aperto anche a quest'ora..
    Detto questo il ragazzo si voltò e iniziò a camminare per la strada principale della città, in cerca di un qualche locale aperto ventiquattrore su ventiquattro. Lo trovò quasi subito, era un piccolo chiosco dove servivano esclusivamente ramen o comunque cibi bolliti. Il che non era male se si pensava che iniziare la giornata con qualcosa di fritto in pancia era molto peggio di un pò di carne bollita. Il rumore di pentole e fornelli unito all'odore di carne e brodo, nonostante fosse appena spuntato il sole, era quasi rinvigorente. Supaku sentì il proprio stomaco cominciare a brontolare, nonostante avesse fatto colazione meno di mezz'ora fa. Il chuunin aveva scoperto che questo era uno dei punti dell'essere adolescente, scoprire che si aveva sempre fame, mentre il proprio corpo cambiava, crescendo in altezza e in larghezza per trasformalo da ragazzo ad un vero e proprio uomo. Spero ti piaccia il ramen... disse il ragazzo sedendosi al bancone e ordinando due ciotole, una per lui e una per il suo compagno. Penso che mangerò anche io così possiamo tirare il nostro viaggio fino alla sera... disse il ragazzo.
    Subito dopo aver fatto la sua ordinazione tornò a rivolgersi verso Teddy, affrontando per la prima volta l'argomento missione. Allora, hai qualche idea su come dovremmo procedere? I rapporti dicono che ci sarà uno sp.jounin, in quel caso dovremmo affrontarlo insieme...tu hai già visto il mio fuuton e posseggo anche il doton, elemento che so che tu possiedi e ho conosciuto la forza letale della tua tecnica segreta...sei capace di catturare uno sp.jounin con quella...ombra? In quel caso potremmo risolvere tanti problemi...anche se di sicuro ci saranno altri mukenin di rango più basso a dare man forte al nostro avversario...io stavo pensando di chiedere ai cittadini di Hoshi, o almeno alle forze militari lì presenti di darci una mano...è chiaro che non possiamo spendere tutto il nostro chakra contro i ninja di rango più basso ma che dobbiamo preservarci per lo scontro con lo sp.jounin...tu che ne pensi?

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    Supaku, da vero conoscitore del deserto si era lanciato in una rapida correzione alle mie parole... Quella che lui chiamava "Frescura mattutina" per me era un caldo torrido e soffocante... Cazzo, i miei geni sabbiosi si erano rivelati così poco utili in questo viaggio... Seppur non mi sentivo del tutto scoraggiato. Infondo, il deserto doveva essere vissuto e non svelava i propri segreti al primo viaggiatore di ventura che si addentrava nei suoi meandri... Così, l'Albino si era messo in moto verso una locanda in cui consumare una colazione rapida prima di partire. Non sapevo quali erano le usanze gastronomiche di Suna... Seppur non mi aspettavo nulla di così divergente da quelle di Konoha. Così pregustando il pranzo mi ero messo in moto per seguire il mio compagno dopo aver espresso il mio assenso con voce gioviale.
    Aye, Supa-kun!
    Supaku da esperto conoscitore del villaggio di Suna, la sua patria, il mio compagno mi aveva condotto alla locanda più vicina. La caccia alla locanda non si era rivelata infruttuosa, infatti, dopo pochissimo tempo avevamo trovato un chiosco di Ramen... Beh, sinceramente, non era propriamente l'orario per mangiare una ciotola di Ramen... Ma come dire... Sempre meglio uno stomaco pieno di Ramen che uno ripieno di niente. Si, creare modi di dire non mi riusciva male... Chi sa se ci potevo guadagnare qualcosa con i diritti d'autore... Così insieme ci eravamo accomodati e dopo che l'Albino aveva ordinato due ciotole di Ramen, una a testa, era cominciato il vero dibattito sulla missione. Le parole del mio compagno erano chiare... Infondo, per affrontare una B si doveva essere abbastanza esperti in fatto di missioni e Ninja eccellenti. Così questo aveva espresso le sue idee prima di chiedermi cosa pensavo di fare al riguardo. Il suo piano, su per giù, consisteva nel coinvolgere la popolazione del villaggio contro i Mukenin usurpatori per restringere la cerchia dei nostri avversari... Certo, questa era un ottima tattica. Infatti, ci permetteva di risparmiare chakra in vista del duello contro lo Sp.Jounin vera minaccia e mente dei Mukenin.
    Mmm... Non saprei... Non possiamo lanciarci in considerazioni avventate sullo stato del paese di Hoshi senza prima valutarlo in prima persona... Coinvolgere il popolo può essere una buona idea, ma bisogna capire prima l'assetto politico del villaggio... Per il popolo, così vicino alle Terre di Nessuno, la promessa di una terra libera da vincoli potrebbe rivelarsi una manna dal cielo... Come sempre, i paesi al confine sono sempre i più complicati da tenere saldi ed ancorati ad una fazione... Quindi prima facciamoci un idea della situazione poi elaboriamo il nostro piano d'azione. Visto che se il popolo è d'accordo con i Mukenin questi si presenteranno con un piccolo contingente di rappresentanza... Sicuri di trovare nel popolo il loro esercito... Mentre nel caso contrario sarà guerra aperta... E di sicuro la cittadina si starà già preparando allo scontro. Uno Sp.Jounin, comunque, non dovrebbe essere un problema per la mia ombra... Tu dammi un diversivo ed io ti catturerò anche il mondo intero... Oh sta arrivando il cibo...
    Così l'uomo che aveva preso le nostre ordinazioni si era ripresentato con le due ciotole di Ramen, veramente molto carine dipinte a spicchi arancioni e blu con il disegno di una mucca stilizzata in marrone sulla pittura arancione. Quando i piatti ricolmi erano stati posati davanti al mio naso un profumino veramente invitante si era fatto spazio nella mia mente reclamando di essere mangiato subito... La mia faccia era una maschera di pura estasi... Così prima di mangiare avevo, come da tradizione, dato il buon appetito al mio compagno prima di affondare le bacchette nella ciotola.
    Aye! Si mangia! Itadakimasu!

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    Il suo compagno sembrava alquanto favorevole all'idea di riempirsi la pancia. Supaku sorrise mentre vedeva gli occhi del piccolo Nara illuminarsi alla visione delle ciotole di ramen che veniva portate verso di loro. Il chuunin si scorpì ad ammirare anche lui i contorni e gli ornamenti della ciotola. In realtà non ci aveva mai fatto caso davvero, li riteneva superflui, però il colore gli paiceva. La figura della mucca in realtà dava molto l'aria che quello fosse un pasto preparato per un bambino più che per due ninja veterani come lui e Teddy. Avrà visto il mio giovane amico e avrà pensato, come pensai io a mio tempo, che non è altro che cun bambino alle prime armi... pensò l'albino mentre il suo compagno ringraziava per il cibo e si buttava sugli spaghetti. Supaku si prese un attimo prima di attaccare, sebbene nella sua bocca la salivazione era già aumentata a dismisura. Il suo compagno aveva aperto un argomento interessante su cui riflettere. Per il popolo, così vicino alle Terre di Nessuno, la promessa di una terra libera da vincoli potrebbe rivelarsi una manna dal cielo... Supaku in realtà non aveva pensato che il popolo stesso potesse essere dalla parte dei Mukenin. In effetti non avevo calcolato che ci poteva essere la possibilità che i cittadini stessi volessero essere dalla parte del mukenin...in quel caso avremo un problema doppio...dovremmo avvicinarci alla città in modo cauto... Ancora una volta il piccolo Teddy aveva dimostrato come, nonostante la sua giovinezza apparente, dentro la sua testa si celasse la mente di un brillante stratega. Se così si fossero davvero rivelate le cose, la situazione sarebbe stata alquanto spinosa da affrontare. Supaku aveva sperato di poter contare sulla presenza dei cittadini per avere man fonrte contro i mukenin stessi, ma se questi si fossero trovati dall'altra parte della barricata, beh. Loro due avrebbero dovuto vedersela contro un intero villaggio.
    Ma dal'altro canto, chi poteva aver avvertito i Kage del possibile attacco se non il villaggio stesso? In effetti potevano essere stati altri ninja in missioni di ricognizione o esplorazione per conto dei Kage stessi ad imbattersi in una informazione così importante. Del resto, Supaku non pensava che le cose si trovassero a livelli drastici, se l'esercito fosse stato stimato davvero pericoloso avrebbero mandato almeno due sp.jounin, di certo non due chuunin. Oppure, poteva semplicemente essere che una parte del villaggio stesse tramando per lasciare la città in mano ai mukenin stessi, mentre un'altra non avesse nessuna intenzione di lasciarsi conquistare. C'erano molte cose da chiarire. Mentre il ragazzo era intento in queste sue riflessioni, le sue mani avevano cominciato a muoversi da sole, staccando le due bacchette, cominciando a rigirare svogliatemente gli spaghetti nel brodo di carne. Il profumo salì alle sue narici invadendogli i sensi e facendogli ricordare per cosa era seduto lì. Supaku si distolse dai propri pensieri e tornò con la mente la presente. Afferrò degli spaghetti e li portò alla bocca mentre il sugo del brodo colava da essi. Il sapore era indescrivibile, come sempre. Il chuunin ritrovò immediatamente l'appetito e cominciò a mangiare con tanta foga quanto il suo compagno mentre rapidamente, uno spaghetto e un pezzo di carne dopo l'altro, finiva la ciotola. Alla fine l'albino si portò la ciotola alle labbra per bere i resti del brodo e tirò un lungo respiro soddisfatto.
    Bene, ora che abbiamo la pancia piena...penso sia tempo di metterci in marcia... il ragazzo controllò l'ora sull'orologio appeso alle spalle del cuoco, erano quasi le sette, era tempo di muoversi. Lasciato il conto al compagno, come quello aveva precedentemente insistito, si alzò e cominciò ad incamminarsi verso la porta Nord.
    Ho visto che hai preso un cammello...è una idea saggia...io di solito non lo faccio perché non voglio sperdere troppi ryo, ma visto che tu lo hai già, dovrò prenderlo anche io altrimenti ti rallenterò e basta...vado a prenderlo, tu aspettami alla porta Nord. l'idea di viaggiare dietro Teddy era fuori discussione. Supaku non si sentiva ancora del tutto fiducioso nei confronti del piccolo Nara. Così si avvicinò ad una stalla vicina e noleggiò un cammello che portò fuori, dopo aver legato alle sue bisacce le sue provvise e il suo zaino. In effetti così non devo portarmi la roba sulla schiena...è quasi comodo... pensò il ragazzo mentre si avviava alla porta dove lo attendeva il suo compagno.
    Bene disse l'albino mentre varcava la porta dopo aver salutato i ninja di guardia si apprestò a salire sul suo cammello con una agile e fluida mossa. Dopo di te, Teddy Nara disse indicando con una mano le dune dorate davanti a lui. Il deserto ci aspetta!







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    Dopo che avevo augurato buon appetito al mio compagno avevo raccolto le bacchette che subito avevo spezzato. Così impugnandole con mano ferma e decisa avevo cominciato a mangiare, raccogliendo gli spaghetti e carne con quegli strumenti abbastanza strani... Ma il tutto stava nel fare un pò di pratica. Così, mentre mangiavo Supa aveva cominciato a parlare rispondendo alle mie macabre supposizioni sulla popolazione di Hashi. Con le bacchette, mentre il mio compagno parlava, avevo continuato a portare nella mia bocca spaghetti e carne... Un qualcosa di veramente delizioso seppur mangiato a quello strano orario. Il mio cervello comunque era stato messo momentaneamente messo in pausa mentre finalmente bevevo il brodo che era rimasta nella deliziosa ciotola. Quando il cibo era stato del tutto consumato e Supaku soddisfatto dalla colazione mi aveva annunciato che era l'ora di incamminarci mi ero preparato ad assolvere alla mia promessa, offrire il cibo. Così, mi ero rivolto prima al mio compagno poi al ristoratore per dare ad uno un cenno d'assenso ed all'altro in attesa chiedere il conto.
    Certo, andiamo Supa-kun... Quanto le devo Buon uomo?
    Fanno cinquanta ryo in tutto... Grazie mille per la visita... Spero che tornerete a trovarci.
    Mentre l'uomo stava parlando avevo estratto il mio ranocchio dalla borsa e con mano decisa avevo cominciato a frugare al suo interno per poi poggiare tutti i cinquanta ryo richiesti sul bancone difronte all'uomo. Quando quella pratica era stata del tutto conclusa mi ero avviato a passo svelto verso il mio compagno che si stava già riportando in direzione della porta Nord. Una volta che mi ero avvicinato al mio compagno questo mi aveva rivelato il suo proposito di affittare un cammello... Non sapevo se alla stalla dove avevo lasciato Duna si offrivano anche cammelli in affitto. Così prima di lasciare il mio compagno l'avevo avvertito delle mie necessità per il viaggio imminente.
    Io dovrei anche far rifornimento d'acqua... Ma accanto alla stalla dove ho lasciato il mio cammello ho notato una fontana pubblica... Dammi anche il tempo per far provviste prima di partire.
    Così, mi ero avvicinato alla fontana in piazza per cominciare a raccogliere l'acqua all'interno delle bottiglie di plastica. Dovevo riempirne circa una decina e così di buona lena avevo cominciato a riempire una alla volta tutte le bottiglie. Queste successivamente venivano lanciate nello zaino che oramai era diventato un macigno come nel momento della mia partenza da Konoha. Una volta che il mio zaino aveva moltiplicato il suo peso a causa dell'acqua mi ero accinto ad andare a riprendere il mio cammello. Dopo aver pagato per il trattamento offerto alla bestiola, più in forma di quanto non poteva essere un ora prima. Prima di incamminarmi mi ero assicurato di aver allacciato lo zaino alla cavalcatura prima di cavalcarla a passo lento fino al portone del villaggio. Dopo aver salutato i Ninja a guardia del cancello avevo trovato Supaku in sella ad un cammello simile a Duna solo che molto più scuro... Duna era veramente candida... E dopo esermi affiancato a lui avevo cominciato a parlargli prima di metterci in moto.
    Andiamo, Supa-kun... Dovresti avere una radiolina giusto? Se è così allora la mia frequenza è da sempre la F#04... Accendila e sintonizzati... Mi scazza urlare se i cammelli si separano. Andiamo... Il deserto ci aspetta!

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    Edited by Yawn! - 23/12/2012, 01:26
     
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    Il vento caldo del deserto gli scompigliò i capelli. Supaku vedeva solo dune dorante davanti ai suoi occhi. Splendide due dorate che rilucevano come un mare giallo davanti a lui mentre il vento solevava riccioli di fumo sabbioso dalle loro punte. La radiolina era già nel suo orecchio, dopo che il suo compagno gli aveva dato la frequenza nella quale sintonizzarsi. All'inizio Supaku aveva pensato che fosse una stupidaggine, come era possibile perdersi nel deserto? C'era solo sabbia a perdita d'occhio, e una persona si trovava facilmente. Ma la sua esperienza con le tempeste di sabbia gli aveva insegnato a non disdegnare mai un aiuto in più in questi casi. Oltretutto il suo compagno era un novellino del deserto e le tempeste di sabbia quelli come lui se li mangiavano a colazione e risputavano le ossa per cena. Ossa levigate dal vento e sbiancate dal sole. Il chuunin dette di sprone al suo cammello marrone nocciola, a differenza di quello del suo compagno che era di un color crema pallido, che quasi si confondeva con il giallo dorato delle dune intorno a loro. Chissà dove lo ha trovato...io non ricordavo che le città di confine noleggiassero cammelli..ma ho sempre passato poco tempo in quei posti... pensò il ragazzo mentre il suo corpo ondeggiava a ritmo con il passo tranquillo del cammello.
    Allora, da qui a Hoshi dovremmo metterci circa due giorni e mezzo di cammino...se procediamo spediti...se invece andiamo a rilento...anche tre o quattro...tempeste di sabbia escluse... disse il ragazzo informando il suo compagno mentre si avviavano una duna dopo l'altra. Ah, mi sono dimenticato di diertelo...ma se incontriamo una tempesta di sabbia, la prima e più importante cosa da fare è: piazzare il cammello dietro una duna, farlo sedere e sdraiarsi dietro di esso...hai un sacco a pelo o una qualsiasi coperta? Se sì, assicurati di coprire te e il cammello con quello, in modo da non rimanere soffocati dalla sabbia...non muoverti mai in una tempesta di sabbia....te lo dico perchè spesso arrivano all'improvviso e voglio che tu sia preparato nel caso succeda... In realtà le tempeste di sabbia di solito si vedevano abbastanza bene arrivare, tranne distrazioni o brutto tempo a parte. Ma nel deserto non c'era quasi mai brutto tempo. Solo sole. In ogni caso, Supaku non aveva avere sulla coscenza la vita del piccolo Teddy, gli aveva dato le informazioni per cavarsela, adesso sarebbe stato a lui sopravvivere. Ora non restava che camminare fino a quando non fosse calata la notte. Potevano anche riposare nel caso in cui Teddy lo avesse desiderato. Sperava di trovare almeno un'oasi in modo da poter riposare vicino ad una fonte d'acqua, ma sapeva bene quanto il deserto potesse essere inclemente.
    Per il resto...come ti sembra il nostro mare dorato? Non è bellissimo? Supaku provava un misto di odio e amore per il deserto del Paese del Vento e forse era proprio per quello che lo aveva scelto. Lo odiava perchè gli ricordava ogni volta che lo percorreva, che anche un misero errore poteva costargli la vita. Gli ricordava il periodo più brutto della sua vita, quando aveva lottato ogni giorno per arrivare a dormire vivo la sera dopo. Lo amava perché la sua bellezza letale lo affascinava e lo attraeva come poche cose al mondo. Oltretutto c'era una cosa davvero bella del deserto. Annullava tutte le cose tranne la sabbia e il vento. Questo significava che Supaku poteva ammirare con più tranquillità l'elemento che a lui era più caro. Il vento impetuoso e caldo che gli scompigliava i capelli.
    Se non sbaglio...tu hai dei parenti di Suna non è vero? cercava di ricordare tra il mare di nobili e importanti discendenze che il piccolo Teddy gli aveva vantato di avere, quale appartenesse al Deserto, ma proprio non ricordava. Non ti è mai venuta voglia di venire a vivere per un pò a Suna, in modo da riallacciare quella parte perduta della tua famiglia?







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    In sella a Duna ondeggiavo sul manto dorato del deserto che immenso si estendeva quasi in ogni direzione. Accanto a me il mio compagno viaggiava spedito con la radiolina accesa ed indossata... Come avevo fatto in precedenza anche io. Il deserto mi interessava... Beh cazzo era interessante peregrinare in costante bilico a causa di un capriccio della terra. Infatti, personalmente non riuscivo a credere di trovare un posto così naturalmente pericoloso come un deserto. E subito il mio compagno mi aveva fatto notare come ogni capriccio del deserto poteva eliminare tutti i progetti fatti per una missione. Così, giusto per non tenermi sulla coscienza in caso di tragico avvenimento Supaku aveva deciso di informarmi su come affrontare una tempesta di sabbia... Beh incoraggiante, parlare della forza del deserto quando il tempo era veramente mutevole in quelle lande. Così, sorridendo avevo cominciato a rispondere al mio compagno... Le radioline erano comodissime visto che grazie al rumore del vento tra la fine sabbia e la piccola distanza tra di noi alzare anche lievemente il tono mi infastidiva.
    Ok, grazie Supa-Kun... Spero vivamente di non restare in una Tempesta di sabbia per provare i tuoi consigli...
    Comunque camminare nel deserto in compagnia non era come camminare in solitaria per il deserto... Almeno questa volta potevo parlare con qualcuno che mi rispondeva con qualcosa più di un Bramito. Così avevamo continuato a camminare imperterriti per la nostra strada... E quando il mio compagno mi aveva parlato dalla radiolina mentre ammirato guardavo lo scenario che scintillava sotto il sole cocente... Che stando a cosa mi aveva detto Supa era ancora una "Leggera brezza mattutina"... Se Brezza mattutina un par de palle di cammello. Prima di rispondere avevo lanciato un occhiata lateralmente per controllare se stavo per dire stupidaggini per poi cominciare a parlare.
    Beh si è molto poetico come paesaggio... Però amo più la città... Qui non c'è neanche un Chiosco o una locanda... Solo sole e sabbia.
    La mia risposta era stata pronunciata con voce serena sempre parlando a voce non troppo alta alla radiolina. Oramai le avevamo indossate perché non sfruttarle? Così, dopo altro minuti di cammino, mentre la mia gola era arsa dalla sete che prontamente avevo soddisfatto con un sorso d'acqua dalla prima bottiglia che mi capitava sotto mano. La prospettiva del viaggio era bella lunga ed io portavo sulle me spalle i postumi di una lunga attraversata notturna ne deserto... Beh che dire, l'abbiocco veniva quasi spontaneo. Così, la domanda dell'Albino era stata veramente utile per ristabilire la mia vigile veglia. La domanda del ragazzo era mirata a scoprire la mia parte di sangue Suniano prima di chiedermi in un certo senso il perché vivevo a Konoha invece che a Suna... Che dolcicissimo mi voleva per sempre accanto a lui... Così con voce seria avevo cominciato a rispondere al mio accompagnatore.
    Certo che mi intriga Suna... Però oramai la mia vita è a Konoha tra le braccia del clan Nara... A cui la sorella del Godaime Kazekage, Temari si era legata oramai da decine e decine di anni. Comunque non ho contatti da un eternità con i cugini Suniani... Quindi mi sembrerebbe un pò scortese presentarmi alla loro porta per essere ricevuto...
    Ancora altro deserto si infrangeva sotto gli zoccoli dei due cammelli, Duna e ... Beh non conoscevo il nome dell'animale del mio compagno... Forse Supaku non aveva idea che anche i cammelli avevano i loro sentimenti e le loro emozioni... Era veramente un mostro che maltrattava quelle povere bestioline indifese... Beh ma io ti salverò Supa... Ti libererò da questa tua inutile aspirazione al controllo della fauna per farti capire che anche le piccole bestie erano nostre amiche... Insomma, io avevo fatto amicizia con Akihiko lui non poteva rifiutare un cammello.
    Yo Supa-kun... Come hai chiamato il tuo cammello? Il mio si chiama Duna... Che ne dici di chiamare il tuo Catalì?... .
    Un paio di secondi... giusto il tempo di ascoltare la risposta del mio compagno per poi lasciar scappare dalla mia bocca un enorme sbadiglio accompagnato dalle mie scuse... Non ero certo un tipo maleducato io!
    YAWN! ... Scusami Supa-kun... Ma sai ho viaggiato per tutta la notte... Quindi se è possibile alla prima Oasi vorrei fermarmi un pò a riposare... Preferirei viaggiare di notte invece che di giorno quindi potremmo recuperare energie per i sprint notturni... Sai, questo scenario mi sembra più suggestivo in piena notte che di giorno. Il cielo buio che si confonde con la buia terra all'orizzonte, le stelle che brillano indisturbate nel cielo accompagnate dalla luna che fa scintillare pallidi i granelli dorati... Per non parare poi delle temperature molto più sopportabili... Per non dire fredde... Comunque per me va bene anche viaggiare di giorno... Il nostro obiettivo è Hashi e la nostra priorità e raggiungerla al più in fretta possibile.
    L'ultima parte del mio discorso era stata pronunciata con voce risoluta... Portare a termine la missione, era quello il nostro intento primario... Ed io non volevo per nulla rallentare il viaggio.

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    Il suo compagno si guardava intorno abbagliato dal sole luminoso del deserto. Supaku ascoltò con attenzione le sue parole sulle origini Suniane del suo sangue. Temari? La sorella del Gondaime Kazekage? quindi il ragazzino adesso poteva vantarsi di avere nelle proprie vene sangue di due Kage uno di Suna e uno di Konoha. Supaku non si era molto interessato alla storia di Suna per capire bene chi fosse stato realmente il Gondaime Kazekage. Aveva sentito alcuni insegnanti all'Accademia parlare di lui come se fosse stato uno dei più importanti Kazekage dei suoi tempi. Un ninja davvero potente, naturalmente, per essere stato un ninja che aveva fatto onore al suo villaggio, era in possesso dell'innata più caratteristica del villaggio: la manipolazione della sabbia. Supaku aveva già provato sulla sua pelle quello che significava affrontare un ninja della Sabbia, due volte. Non gli era piaciuto nessuna delle due, la Sabbia sembrava in possesso di difese impenetrabili e persino la sua Shinkuu Taigyoku, uno dei suoi jutsu più potenti, non era riuscito a fare breccia in quella specie di sfera di sabbia che i ninja di quell'arte usavano per difendersi. Un'altra semi sconfitta da un altro genin....ultimamente mi sto chiedendo se sia davvero lo stesso ninja che ha vinto l'esame chuunin... pensò il ragazzo scuotendo la testa, cercando di scacciare dalla propria mente quei brutti ricordi.
    Nello stesso momento il suo compagno gli chiese se potevano chiamare il suo cammello Catalì. L'albino alzò un sopracciglio leggermente sorpreso dalla cosa. A dire la verità, non ho chiesto al suo proprietario quale fosse il suo nome, non penso sia così importanti alla fine...però se vuoi chiamarlo in quel modo...fai pure... il chuunin aveva cose più importanti che preoccuparsi di come chiamare il suo cammello. Proprio in quel momento l'animale alzò la testa, rivolgendola verso il suo compagno e fissandolo con quel tipico sguardo inquietante che tutti i cammelli avevano. Non si sa mai se sono semplicemente stupidi o se quella è l'unica espressioe che madre natura gli ha dato... pensò il ragazzo mentre osservava il neonominato "Catalì" Bramire con forza nei confronti del suo compagno. Supaku non poteva dire se non gli era piaciuto il nome che Teddy gli aveva affibbiato, oppure se trovava solo fastidiosa la vocetta del suo compango, o se della sabbia gli era semplicemente andata negli occhi. Fatto sta che dopo aver Bramito, Catalì tirnò a fissare con sguardo perso l'infinito mare giallo davanti a loro.
    Passarono un paio di secondi poi un grande sbadiglio scosse il silenzio tra loro. A quanto pareva il suo compagno chideva una pausa e suggeriva di viaggiare di notte. Supaku doveva ammettere che il viaggio di notte era, genericamente, più consigliato di quello di giorno, sopratutto perchè avrebbero avuto le stelle a guidarli nel loro cammino, mentre ora dovevano affidarsi solo alla bussola. Non sarebbe stata una cattiva idea la sua se non fossero stati a meno di un'ora di cammino da Suna e se si fossero viste oasi da qualche parte.
    Non vedo oasi al momento....reggi fino a quando non ne troviamo una...io pensavo di camminare fino a quando il sole non era troppo cocente...ciòè verso mezzogiorno...sono appena le otto, almeno altre quattro ore di cammino speravo di farle... disse il ragazzo. Sprona Duna, e vediamo di camminare più rapidi...a mezzogiorno, pranzeremo in una oasi e dormiremo in attesa della sera... Con un colpo di talloni spinse il suo Catalì ad una marcia più rapida. Il cammello reagì con un lieve sbuffo prima di aumentare l'andatura e sollevare intorno a lui nuvolette di sabbia, mentre marciava spedito in quel mare dorato che lentamente cominciava a scaldarsi. Prima ci muoviamo e meglio è...così non dovremmo cavalcare sotto il sole rovente....le oasi sono rare nel deserto...però aguzza la vista nel caso ne vedessi una...stai attento a non cadere preda di un miraggio... disse il ragazzo mentre prendeva la testa della carovavana si lanciava avanti sperando che il proprio compagno lo seguisse.
    Cavalcarono per un altro paio d'ore durante le quali Supaku era immerso nei suoi pensieri e i suoi occhi cercavano all'orizzonte qualsiasi traccia di una possibile oasi. Aveva visto lo sguardo assonato del suo compagno, il suo ciondolare sempre più accentuato sulla sua cavalcatura, e aveva capito che era questione di tempo prima che Teddy si addormentasse in groppa a Duna e a quel punto avrebbero dovuto fermarsi per forza. Il deserto era inclemente certe volte. Quando volevi davvero trovare un'oasi, potevano anche passare giorni interi prima che riuscissi a scorgerne una, eppure più di una volta Supaku si era trovato a passare attraverso un'oasi subito dopo aver riposato poche ore prima in un'altra. Era inutile a quel punto, ma lui non poteva certo dare la colpa alla natura per non aver disposto le oasi come dei punti di stop precisi a distanze perfette le une dalle altre. Era semplicemente irrealizzabile come sogno.
    Sembra proprio che oggi non siamo fortunati...non vedo oasi da nessun parte...continuamo ad avanzare... disse il ragazzo mentre prendeva un sorso dalle labbra della sua borraccia. Il caldo stava cominciando a farsi sentire. Lentamente la fronte del Suniano cominciò ad imperlarsi di sudore, mentre le sue labbra si inaridivano, lui era abituato a quei climi ma le sue riserve d'acqua dovevano essere comunque razionate, almeno fino a quando non avessero trovato l'oasi. Potevano anche passare due giorni prima di trovarne una e lui non aveva intenzione di finirsi tutta l'acqua in un giorno solo. Supaku si allargò il kimono, in modo da arieggiare il suo corpo e rinfrescarsi un poco, ma non sembrava essere sufficiente, la temperatura si stava alzando vertiginosamente mentre il sole si faceva sempre più alto sulle loro teste. Presto sarebbe arrivato al suo picco massimo e loro si sarebbero ritrovati come due polli nel forno. Maledizione... pensò il ragazzo tergendosi la fronte. Più di un anno prima lui stesso aveva varcato il deserto la prima volta nella sua vita per una missione. Quel giorno faceva caldo più o meno quando ora, ma lui e il suo compagno avevano avuto la fortuna di trovare un chioschetto nel bel mezzo del deserto. Supaku ancora si chiedeva se quello era esistito davvero oppure se era solo stata una allucinazione per il calore. Purtroppo non aveva più incontrato nessun chiosco nel deserto e il dubbio era rimasto, ma più confermato. Potessi ritrovarlo ora...non sarebbe una così cattiva idea... avrebbero potuto stendersi all'ombra del portico e bere del buon te ghiacciato mentre i loro cammelli si riposavano. Supaku sospirò mentre prendeva un'altro sorso dell'acqua che ormai era diventata calda. Cercò di distogliere la sua mente da quei pensieri che diventavano più dolorosi che rinfrancanti. Si guardò intorno cercando di capire a che altezza fosse stato il sole. La sfera infuocata sembrava guardarli dall'alto in basso mentre picchiava sulle loro testa. Era al suo apice. Il momento più caldo stava per arrivare.
    Supaku si accertò che il proprio compagno fosse ancora dietro di lui e dette di nuovo di sprone. Un'ultima corsa Teddy...scommetto che dietro quella duna c'era un'oasi dietro alla quale potremmo riposare. disse mentre spingeva Catalì verso la cima sabbiosa.
    Sfortunatamente il deserto era fin troppo inclemente, anzi perché contenersi, era un gran bastardo. Davanti a Supaku si stendeva a perdita d'occhio solo sabbia e nient'altro che sabbia. Beh, a quanto pare non c'era....fasciati il capo e procediamo...alla fine lo troveremo... disse il ragazzo con sguardo duro mentre spingeva il cammello verso i piedi della duna e procedeva in avanti.






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    Supaku non era sembrato entusiasta di dare un nome al povero Catalì che subito mi aveva lanciato un languido sguardo d'intesa... Dannato Suniano, bello e caro con gli umani ma crudele con gli animali... Così mentre gli occhi del cammello tornavano di nuovo sulla landa desertica che ci si apriva dinanzi. La mia proposta di fermarci e di proseguire di notte era stata accolta con poco favore da Supaku che era desideroso di afa e di soffocante caldo secco... Rimpiangevo il perennemente innevato Monte Fujiyama di Konoha... Così, il nostro pellegrinaggio nel deserto continuava inesorabile... Migliaia e migliaia di granelli di sabbia, che insieme formavano il deserto, passavano sotto i miei occhi stanchi... Dovevo resistere... Ero talmente stanco che anche le parole del mio compagno passavano quasi inosservate all'interno della mia mente... Ma alla fine erano solo parole vuote senza Oasi... Che oramai per me rappresentava l'unico punto da raggiungere. Ringraziavo la forza di Duna che seppur stanca come lo ero io riusciva ad andare avanti seguendo il passo di Catalì. In uno stato di dormi-veglia speravo nell'attenzione di Supaku e del cammello per riuscire a non essere trasportato via dal vento. Solo una frase di dell'Albino era riuscita a penetrare nella mia mente... Cioè quella in cui prometteva un oasi dopo la cresta di una duna... Beh poteva essere l'ideale... Oramai, infatti, il sole a picco mi stava cuocendo il cervello e questo non aiutava per nulla a restare vigili. Avevo accolto la lieta notizia con un sonoro grido che doveva essere risuonato anche nella radiolina.
    YATTA!!!
    Ma l'esclamazione non aveva fatto in tempo ad uscire dalle mie labbra che la dura verità si era scontrata con la mia speranza con la stessa forza di un Akimichi che si fionda su un Buffet ad un matrimonio. Così, avevo scoperto con mio orrore che al di la della duna non si trovava una lussureggiante oasi ma che il suo posto era occupato da... Rullo di tamburi... Altra inutile, noiosa, monotona e calda sabbia. Molto scoraggiato... Quasi come lo stesso Akimichi, dell'esempio precedente, che scopre di trovarsi al cospetto di un banchetto vegetariano... Continuo a seguire Supaku mentre con un misto di ira, disperazione e disappunto... Insomma, scazzato alla decima potenza...
    Cazzo! Questo non ci voleva...
    Così mentre parlo faccio uscire dalla mia borsa la sciarpona per seguire il consiglio del mio compagno... Cioè quello di coprirmi la testa. La sciarpa era lunghissima e poco adatta per lo scopo prefissatomi... Ma a mali estremi estremi rimedi. Così cerco di piegarla alla bene e meglio in due parti uguali al cui centro caccio la mia testa. Con i due pezzi che mi pendevano, uno dinanzi ed uno dietro comincio ad attorcigliare la stoffa che mi si trovava d'avanti fino ad avere un cordone uniforme che poi ero andato ad avvolgere sulla mia testa. La parte del retro era lasciata così, libera, a coprire il collo e le spalle dai raggi del sole... Un comodo e pratico turbane... E c'era ancora chi diceva che la Gazzetta del giovane Shinobi curioso era inutile... Miscredenti. L'operazione mi aveva preso un bel pò di tempo e dopo quell'operazione mi sentivo un pò più attivo... Un altra bottiglia era terminata, la seconda o la terza, oramai chi poteva più saperlo? Comunque altre ore erano passate ed oramai anche la fame cominciava a farsi sentire... Erano circa le quattro o le cinque del pomeriggio quando il miracolo era finalmente accaduto. A quanto pareva la provvidenza non era tanto lontana e tanto all'oscuro dalle mie sorti... Ma nel momento del bisogno riusciva a dimostrarsi prepotente... Si, oramai era certo, qualche Kami mi amava... E sinceramente come dargli torto, mi chiedo... Così superata l'ennesima identica, e tutta la sfilza di aggettivi usati per la sabbia di poco prima che non mi va di ripetere, duna un bagliore diverso da quello della sabbia aveva colpito i miei occhi... Speravo in un oasi vera... Ma sinceramente in questo momento mi accontentavo anche di un miraggio... E con un sorriso sconvolto dal sonno sul volto comincio a gridare in direzione del mio compagno.
    Un Oasi! Un Oasi Supaku!!! Ora se non ti fermi tu per farmi riposare mi apro a protesta...
    Così, avevo spronato Duna a correre ancor di più per guadagnare il comando della spedizione prima di lanciarmi verso l'oasi... La prima oasi nella mia vita. Non sapevo cosa fare in un oasi... Ma confidavo in Supaku per una abbondante pausa... E sinceramente, ero pronto ad uccidere pur di non continuare a viaggiare sotto il sole cocente per un altro interminabile giorno.

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

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    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ Accaldato
    Chakra ¤ 115

    Bag

    Armi
    ¤ Kunai [10/10]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Accesa F#04 - Indossata]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - Legati ad un Kunai]

    Roll

    Rotolo Minore ¤ Tirapugni [Riposto]

    Note

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    Teddy Nara era visibilemente esausto. Supaku poteva leggerlo nei suoi occhi stanchi e nella sua faccia contrariata, delusa e depressa quando aveva scoperto che dietro la tanto promessa duna, non c'era altro che sabbia. Non potevo fare altrimenti...bisogna continuare ad avere speranza nel deserto, altrimenti quello ti divorerà e non lascerà più nulla di te... pensò il ragazzo mentre predeva un lungo sospiro e continuava il suo cammino sulla sabbia, che ora, stava diventando rovente. Vampe di calore salivano da essa come del vento caldo e l'aria davanti a loro occhi all'orizzonte era visibilmente distorta dal caldo, facendo apparire il paesaggio come se lo si stesse guardando attraverso un vetro incrinato. Il loro cammino durò per un altro paio d'ore, durante le quali Teddy si girò la sciarpa intorno alla testa come se fosse un turbante. Chissà dove ha imparato a farlo...solo i nomadi del deserto portano quegli strani copricapi. Supaku, che fino a quel momento aveva preso il timone nella coppia, dicise di indietreggiare, lasciando avanzare il piccolo Teddy davanti a lui, così che se questo fosse svenuto dal caldo, avrebbe potuto soccorrerlo in tempo. Nel mentre il caldo cominciava ad aumentare sempre di più, le labbra del ragazzo si spaccarono e vennero prontamente bagnate da un pò d'acqua mentre il suo compagno era già alla terza bottiglia e scrutava l'orizzonte con aria folle e stanca, in cerca della tanto promessa oasi che sembrava non arrivare mai. Supaku sentiva la sua testa rovente, ma si trattenne dal bagnarsi la sua lucente chioma bianca con dell'acqua. Voleva risparmiare i liquidi nel caso in cui il deserto fosse stato così crudele da non promettergli nient'altro che sabbia per il resto della giornata.
    Ormai il solo stava scendendo dal suo apice quando la voce del ragazzino della Foglia irruppe in quel tetro forno lucente.
    Un Oasi! Un Oasi Supaku!!! Ora se non ti fermi tu per farmi riposare mi apro a protesta... disse il suo compagno in un modo alquanto gentile per dimostrare il suo disappunto nei confronti della sua guida per non avre trovato la tanto attesa oasi, prima di quel momento.
    Supaku scorse meglio l'oasi davanti a lui. Era proprio come diceva il suo compagno. Una vera e propria oasi, anche se molto piccola per le sue dimensioni. C'era un piccolo laghetto limaccioso sul quale risplendeva la luce del sole, mandando bagliori in lontananza e quattro palme contornate da qualche secco cespuglio, tutte con la chioma rivolta verso l'acqua, come a voler proteggere quella preziosa fonte di vita. Non ti preoccupare, ci fermiamo sicuramente stavolta...ormai il pomeriggio è già iniziato, noi abbiamo bisogno di mangiare e bere, così da poter ricominciare il nostro cammino nel pieno della notte...come avevi suggerito tu... disse il ragazzo mentre si avvicinava alla piccola macchia verdeggiante in quel mare dorato. Supaku si avvicinò all'acqua stando ben attento a non lasciare che il suo cammello si abbeverasse. Beviamo quanta acqua possiamo, bagniamoci la testa e riempiamo le nostre bottiglie, poi faremo abbeverare i cammelli...loro non hanno bisogno di così tanta acqua in fondo, ma è anche un fatto di igene... disse il ragazzo mentre eseguiva ciò che aveva appena detto. L'acqua limacciosa, nonostante fosse calda, era comunque una ventata di freschezza sulla sua testa rovente. Il ragazzo sentì i piccoli rivoli d'acqua scivolargli sulla fronte e nel collo mentre si bagnava il viso con dei potenti spruzzi. Un attimo dopo beveva il più generosamente possibile, in modo da riempirsi il più possibile. Per quella notte avrebbero riposato, ma era meglio approfittare il più possibile dell'acqua che avevano. Subito dopo essersi rinfrescato, il ragazzo portò il suo cammello ad abbeversarsi e cominciò ad allestire il proprio campo. Sisemtò il suo zaino tra due palme, in modo da stare alla loro ombra, poi cominciò a raccogliere dai piccoli cespugli vicini un pò di rametti secchi per fare un piccolo fuocherello. Infine si arrampicò su una delle palme per prendere quattro noci di cocco che stavanno appese sopra di loro. Supaku ne mise due nello zaino e fece due buchi nelle altre due in modo che sia lui che Teddy potessero berne il contenuto. Dopodichè prese della carne che aveva portato con sè nello zaino, carne non salata e pronta per essere mangiata cruda, ma che andava decisamente cotta, e fatti con dei legnetti verdi una specie di griglia su cui cuocere la carne, la mise sul fuoco. Che te ne pare come accampamento? disse il ragazzo mentre offriva al suo compagno una delle due noci di cocco. Sono ottime sia da bere che da mangiare... disse il ragazzo dopo aver preso un sorso dalla sua e osservando la carne sul fuoco. Dopo mangiato dormiremo sicuramente...in modo da poter riprendere il viaggio con il favore delle tenebre e la freschezza che le accompagna... Supaku guardò la posizione del sole per basarsi su un'approssimativa stima dell'ora. Dovrebbero essere circa le cinque e mezzo...mezz'ora più o meno...dormiremo fino a mezzanotte in modo da aver sette ore di sonno....poi avremo davanti a noi tutta una giornata di cammino...se siamo foruntati, arriveremo a Satetsu verso il pomeriggio e ci sarà ancora luce sufficiente per trovare riposo in una locanda... disse il ragazzo mentre girava le braciole sul fuoco con un legnetto. Penso che siano pronte...prendi due foglie di palma e lavale...useremo quelle come piatti... disse il ragazzo mentre già pregustava il suo pasto. Un attimo dopo addentava la sugosa carne al sangue con la schiena appoggiata ad una palma e la noce di cocco al suo fianco nella sabbia.
    Finito il pasto, il chuunin di Suna srotolò il suo sacco a pelo. Penso di essere pronto per fare una bella dormita...anche tu mi pare...dormi il più possibile mi raccomando...






    Stato
    ChakraFisicoMentale
    130OttimaleSereno
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x 8Radiolina
    Shuriken x 14Rotolo Minore
    Senbon x 1730m di Filo metallico
    Cartebomba x3Pillole del Soldato x3
    Indossato
    SlotOggettoLocazione
    FoderoOmoikaruiVita zona lombare sins.
    Fodero MinoreWakizashiVita zona lombare dest.
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinasoIntorno al collo
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.
     
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    La corsa all'oasi era cominciata... Si certo non era quel paesaggio spettacolare e vasto che mi ero aspettato. Ma lo stacco dei colori delle palme e della polla d'acqua rispetto al beige del deserto aveva qualcosa di rassicurante... In quella piccola zona mi ero sentito a mio agio. Supaku non era per nulla contrario al mio proposito di fermarci in quella zona e come per incanto mi ero ritrovato nella mia terra promessa... Tra chilometri e chilometri di sabbia che si dipartivano in ogni direzione. Il piano nell'oasi era semplice... Bere, riempire le bottiglie, bere ancora e bagnarsi nella polla per battere la calura del giorno... Diciamo, tutto in quell'oasi ruotava intorno all'H2O. Così, senza attendere molto lascio Duna accanto a Catalì, abbastanza distanti dalla polla d'acqua limacciosa per usufruirne in compagnia di Supaku. Così, lascio il mio zaino a pochi metri dall'acqua prima di seguire l'Albino.
    Aye, sir!
    Un esclamazione ricca di gioia prima di lanciarmi all'attacco della pozza lanciando la sciarpa per aria. Così, senza attendere altro avevo tuffato completamente la mia testa all'interno della polla d'acqua per rinfrescarmi e raccogliere più liquido possibile. Dopo essermi dissetato il più possibile avevo cominciato a riempire le bottiglie vuote mentre Supaku si stava arrampicando su di una palma per raccogliere delle noci di cocco... Dannazione, potevo portare una bella bottiglia di Arukōru per poter fare un Drink alla noce di cocco... Si, nel prossimo viaggio a Suna sarà qualcosa da avere assolutamente. Così mentre supaku allestiva la nostra base accendendo un fuocherello e preparando un analcolico Drink alla noce di cocco io mi ero preoccupato di legare i cammelli al tronco di una palma con una spessa corda. Si erano docili, ma in quelle sette ore di riposo tutto poteva accadere. Quando ero ritornato a prestare la mia attenzione sul mio compagno oramai si era messo all'opera con la preparazione del pranzo... O forse era meglio chiamarla cena? Beh i nostri orari si erano un pò sballati ma non potevo fare lo schizzinoso. Così dopo che avevo assaporato un sorso di quel dolce nettare coccoso l'Albino mi aveva chiesto cosa pensavo dell'accampamento da lui messo in piedi.
    Mmm molto carino... Sembra di essere in un Resort a cinque stelle...
    Dopo che avevo parlato, con voce infantile ma sinceramente ammirata dell'operato del mio compare, questo era passato alla spiegazione del piano... Si adoravo chi prendeva l'iniziativa... Ad essere sinceri era qualcosa che mi annoiava a morte nelle missioni quindi preferivo far escogitare un primo piano a qualcuno per poi fare di testa mia. Sinceramente molto più comodo di infinite discussioni. Ben più inutili di conversazioni sulla semantica e sulla sacralità del sacro femminino per i nomadi del nord... Tutte cose avvincenti come la lotta di due bozzoli immobili. Così avevo ascoltato il piano che non mi sembrava così malaccio... Anche perché si prospettava semplice ed immediato... Non poteva andare nulla storto. Così, finalmente la carne era quasi pronta e Supaku mi aveva chiesto di raccogliere due foglie di palma da usare come piatto... E così detto fatto mi ero arrampicato sulla pianta dove erano legati i due cammelli per tagliare con un Kunai due foglie abbastanza grandi da contenere la carne preparata da Supaku... Sinceramente ancora troppo cruda per i miei gusti... Ero un essere umano cazzo il fuoco l'avevo scoperto millantamila anni fa... Non c'era motivo di mangiare carne poco cotta... Ma i gusti erano gusti quindi non mi andava di discutere sulla carne. Così dopo aver lavato le due foglie le avevo asciugate, su di una asciugamano raccattato dalla borsa poco prima, e poi le avevo portate al giovane cuoco. Quest'ultimo subito aveva raccolto la sua porzione di carne ancora al sangue ed aveva cominciato ad affondare i suoi denti in essa...
    Mmm... Buon appetito, comunque, io penso che la farò cuocere un altro pò...
    Avevo parlato mentre il tetro spettacolo di Supaku che mangiava carne al sangue si scolpiva dinanzi ai miei occhi... Cazzo devo stare attento ai cammelli questo se li mangia... Si è vero che hanno l'assicurazione che comprende anche furto e rapina... Ma non credo che i morsi di shinobi siano compresi... Così, dopo un altro pò di tempo avevo raccolto anche la mia carne, decisamente più cotta e più succulenta per mangiarla accompagnata dalla bevanda al cocco. Quando il pranzo misero ma sostanzioso era finalmente terminato insieme a Supaku mi ero coricato nel mio sacco a pelo usando parte della sciarpa come coperta dal sole e parte arrotolata come cuscino... Era un oggetto molto utile e duttile quel pezzo di stoffa. Il sonno mi aveva colpito subito ed improvvisamente, ero molto stanco infondo... E le sette ore erano passate in un lungo attimo senza sogni... Era mezza notte, ma il mio corpo si rifiutava di svegliarsi, se non sollecitato da influenze esterne.

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    Supaku aveva vissuto gran parte della sua infanzia come uno sfollato. Quella infanzia terribile, passata a gelare per il freddo, convivere con i morsi della fame e della sete e con gli omicidi di altre persone solo per aggiudicarsi un misero tocco di pane raffermo gli aveva lasciato molte cicatrici dentro di sè. Lo aveva portato al limite della follia e solo i suoi anni nel monastero a meditare e a rilassarsi gli avevano permesso di riaquistare il controllo su se stesso. Ma non tutto era passato, ancora non dormiva bene e si svegliava spesso in preda agli incubi. In ogni caso il suo sonno era da sempre stato molto leggero. Quei cinque anni passati nelle terre di nessuno gli avevano insegnato molte cose, tra cui il non lasciarsi mai prendere totalmente dal sonno perché un pugnale poteva sempre essere in agguato, pronto a colpire appena si abbassava la guardia. In sostanza, Supaku era quasi sempre ben conscio di quello che accadeva intorno a lui, mentre dormiva, anche se i fumi del sonno rendevano ogni cosa alquanto annebbiata e irrealistica. Quando il ninja ritenne che il tempo sufficiente per il loro riposo era passato, si alzò in piedi mentre si stirava e osservava i cammelli che placidamente dormivano sulla riva del lago, accanto a lui Teddy russava sonoramente con la bocca spalancata. Supaku cercò di capire che ore fossero, ma non aveva un orologio e dovette di nuovo basarsi sulla posizione della luna nel cielo. La prima cosa che realizzò quando la sua mente si snebbiò completamente dal sonno fu l'aria fresca intorno a lui. Era quasi refrigerante. La temperatura si era abbassata vertiginosamente e il ragazzo sentiva di avere già la pelle d'oca. Supaku scosse la testa, realizzando che doveva essere passata da poco la mezzanotte, si alzò, arrotolò il sacco a pelo, si avviò verso il laghetto e si bagnò il volto un paio di volte. Quando si fu ripreso completamente, il ninja si avviò verso il suo compagno che sembrava completamente assopito e cercò di svegliarlo con un paio di colpi sulle spalle. Alzati, dobbiamo rimetterci in marcia.. detto questo si avviò al suo cammello, lo caricò di nuovo dello zaino e tornò al laghetto dove bevve un pò d'acqua. Fatto questo sgranocchiò qualche galletta che si era portato per il viaggio e aspetto che il suo compagno si alzasse completamente e si preparasse.
    Un attimo dopo erano di nuovo nelle sabbie del deserto. Il paesaggio era cambiato drasticamente. Se durante il giorno le dune erano dorate e risplendevano sotto la calda luce del sole, durante la notte erano di un color bianco-grigiastro, immobili quasi fossero state scolpite in quel modo. La volta celeste risplendeva sopra le loro teste mentre intorno a loro non c'era altro che sabbia e stelle. Supaku calvalcò nel deserto sentendo l'aria fresca che gli sollevava i capelli bianchi al vento mentre il suo cammello cavalcare la sabbia bianca, sollevando poche nuvolette di polvere al suo passaggio. Era un paesaggio meraviglioso, perchè adesso i ragazzi potevano sollevare il capo verso la luna che splendeva nel cielo, senza la paura di rimanere accecati dai raggi del sole, come accadeva di giorno. Le stelle splendevano indicandogli la via che all'accademia e prima ancora, durante il suo studio nel monastero, gli era stata insegnata. Il Drago Rosso, la costellazione che ricordava un grosso serpente cornuto, che aveva una stella rossa al posto di un occhio, puntava a nord e loro era là che dovevano andare. Il viaggio notturno si svolse quasi completamente in silenzio mentre il chuunin aveva preso la testa e spronvava il suo cammello ad una andatura molto più sostenuta di quella che avevano tenuto la mattina. Cavalcarono rapidamente e in men che non si dica le mura della città di Satetsu comparvero all'orizzonte. In realtà ci misero molto meno tempo di quanto Supaku si era aspettato di impiegarci. Il chuunin rimase sorpreso della rapidità con cui erano arrivati quasi a metà del loro viaggio in così poco tempo. Poi realizzò che si stavano muovendo sopra i cammelli e che i loro tempi di viaggio erano completamente diversi da quelli di una persona a piedi. Non avevo pensato che in questo modo, risparmieremo quasi un giorno di viaggio... pensò il ragazzo gettando uno sguardo alle spalle per controllare se il proprio compagno fosse ancora dietro di lui.
    A quanto pare siamo già arrivati a Satestu. disse il ragazzo, osservando il cielo e realizzando che erano appena passate le cinque di notte. Di questo passo, arriveremo a Hoshi prima di domani sera...suggerisco di fermarci in una locanda nella città, fare una bella colazione nutriente, rifornirci di acqua e ripartire il prima possibile...riposeremo verso pranzo alla prima oasi che troveremo lungo il tragitto...sperando di avere più fortuna di ieri...che ne dici? chiese al suo compagno mentre guarda la città farsi sempre più vicina.






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